1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
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[vv. 1-31]
[vv. 1-8]
9Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. [vv. 10-21]
si moltiplichino sulla terra». [vv. 23-31]
22Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli[vv. 1-25]
[vv. 1-9]
si divideva e formava quattro corsi. 11Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro [v. 12] 13Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia. 14Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate.
10Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì[vv. 15-20]
si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. [v. 22] 23Allora l'uomo disse:
21Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che«Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall'uomo è stata tolta».
24Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. [v. 25]
[vv. 1-24]
[vv. 1-4] 5Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». [v. 6] 7Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
8Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. [vv. 9-24]
[vv. 1-26]
1Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo dal Signore». [vv. 2-15]
si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.
16Caino17Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio. [v. 18] 19Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l'altra chiamata Zilla. [v. 20] 21Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. [vv. 22-24]
25Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. «Perché - disse - Dio mi ha concesso un'altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l'ha ucciso».
26Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si cominciò ad invocare il nome del Signore.
[vv. 1-22]
[vv. 1-3]
4C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.
[v. 5] 6E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. [vv. 7-22]
[vv. 1-16]
17Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l’arca, che s’innalzò sulla terra. [vv. 18-24]
[vv. 1-10]
si aprirono. [vv. 12-16]
11nell'anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo17Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l'arca che si innalzò sulla terra. [v. 18] 19Le acque si innalzarono sempre più sopra la terra e coprirono tutti i monti più alti che sono sotto tutto il cielo. [v. 20]
21Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini. [vv. 22-24]
[vv. 1-22]
1Dio si ricordò di Noè, di tutte le fiere e di tutti gli animali domestici che erano con lui nell'arca. Dio fece passare un vento sulla terra e le acque si abbassarono. [vv. 2-3] 4Nel settimo mese, il diciasette del mese, l'arca si posò sui monti dell'Ararat. [v. 5]
6Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatta nell'arca e fece uscire un corvo per vedere se le acque si fossero ritirate. 7Esso uscì andando e tornando finché si prosciugarono le acque sulla terra. 8Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; [vv. 9-10] 11e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. [v. 12]
13L'anno seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra; Noè tolse la copertura dell'arca ed ecco la superficie del suolo era asciutta. [vv. 14-16]
si moltiplichino su di essa».
17Tutti gli animali d'ogni specie che hai con te, uccelli, bestiame e tutti i rettili che strisciano sulla terra, falli uscire con te, perché possano diffondersi sulla terra, siano fecondi e[vv. 18-22]
[vv. 1-29]
[vv. 1-2] 3Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come gia le verdi erbe. [vv. 4-20]
si ubriacò e giacque scoperto all'interno della sua tenda. [vv. 22-23]
21Avendo bevuto il vino,24Quando Noè si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore; [vv. 25-29]
[vv. 1-32]
[vv. 1-8]
9Egli era valente nella caccia davanti al Signore, perciò si dice: «Come Nimrod, valente cacciatore davanti al Signore». [v. 10] 11Da quella terra si portò ad Assur e costruì Ninive, Recobot-Ir e Càlach [vv. 12-17]
si dispersero le famiglie dei Cananei. [vv. 19-24]
18l'Arvadita, il Semarita e l'Amatita. In seguitosi chiamò Peleg, perché ai suoi tempi fu divisa la terra, e il fratello si chiamò Joktan.
25A Eber nacquero due figli: uno[vv. 26-31]
32Queste furono le famiglie dei figli di Noè secondo le loro generazioni, nei loro popoli. Da costoro si dispersero le nazioni sulla terra dopo il diluvio.
[vv. 1-32]
[v. 1] 2Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. [vv. 3-8] 9Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
[vv. 10-28]
si presero delle mogli; la moglie di Abram si chiamava Sarai e la moglie di Nacor Milca, ch'era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca. [v. 30]
29Abram e Nacor31Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè del suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono.
[v. 32]
[vv. 1-20]
[vv. 1-2]
3Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
[v. 4] 5Abram dunque prese la moglie Sarai, e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso il paese di Canaan. Arrivarono al paese di Canaan 6e Abram attraversò il paese fino alla località di Sichem, presso la Quercia di More. Nel paese si trovavano allora i Cananei.
[vv. 7-20]
[vv. 1-18]
[vv. 1-2] 3Poi di accampamento in accampamento egli dal Negheb si portò fino a Betel, fino al luogo dove era stata gia prima la sua tenda, tra Betel e Ai, [vv. 4-10]
si separarono l'uno dall'altro: 12Abram si stabilì nel paese di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sòdoma. [v. 13]
11Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così14Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli occhi e dal luogo dove tu stai spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente. [vv. 15-17] 18Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.
[vv. 1-24]
[vv. 1-2] 3Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddim, cioè il Mar Morto. 4Per dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno si erano ribellati. [vv. 5-7] 8Allora il re di Sòdoma, il re di Gomorra, il re di Adma, il re di Zeboim e il re di Bela, cioè Zoar, uscirono e si schierarono a battaglia nella valle di Siddim contro di esso, [v. 9] 10Ora la valle di Siddim era piena di pozzi di bitume; mentre il re di Sòdoma e il re di Gomorra si davano alla fuga, alcuni caddero nei pozzi e gli altri fuggirono sulle montagne. [vv. 11-12]
13Ma un fuggiasco venne ad avvertire Abram l'Ebreo che si trovava alle Querce di Mamre l'Amorreo, fratello di Escol e fratello di Aner i quali erano alleati di Abram. 14Quando Abram seppe che il suo parente era stato preso prigioniero, organizzò i suoi uomini esperti nelle armi, schiavi nati nella sua casa, in numero di trecentodiciotto, e si diede all'inseguimento fino a Dan. [vv. 15-23]
si prendano la loro parte».
24Per me niente, se non quello che i servi hanno mangiato; quanto a ciò che spetta agli uomini che sono venuti con me, Escol, Aner e Mamre, essi stessi[vv. 1-21]
[vv. 1-16]
17Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un forno fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli animali divisi. [vv. 18-21]
[vv. 1-16]
[vv. 1-3] 4Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei. 5Allora Sarai disse ad Abram: «L'offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho dato in braccio la mia schiava, ma da quando si è accorta d'essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!». 6Abram disse a Sarai: «Ecco, la tua schiava è in tuo potere: falle ciò che ti pare». Sarai allora la maltrattò tanto che quella si allontanò. [vv. 7-9] 10Le disse ancora l'angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla per la sua moltitudine». [vv. 11-13]
si chiamò Pozzo di Lacai-Roi; è appunto quello che si trova tra Kades e Bered. [vv. 15-16]
14Per questo il pozzo[vv. 1-27]
[vv. 1-2]
3Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
[vv. 4-16]
17Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «Ad uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all'età di novanta anni potrà partorire?». [vv. 18-23]
si fece circoncidere la carne del membro. [vv. 25-27]
24Ora Abramo aveva novantanove anni, quando[vv. 1-33]
[v. 1] 2Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, [vv. 3-6] 7All'armento corse lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. [vv. 8-15]
16Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. [v. 17] 18mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? [vv. 19-22]
si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? [vv. 25-29]
23Allora Abramo glisi adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». [v. 31] 32Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». [v. 33]
30Riprese: «Non[vv. 1-38]
1I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. [vv. 2-3] 4Non si erano ancora coricati, quand'ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. [vv. 5-8] 9Ma quelli risposero: «Tirati via! Quest'individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!». E spingendosi violentemente contro quell'uomo, cioè contro Lot, si avvicinarono per sfondare la porta. 10Allora dall'interno quegli uomini sporsero le mani, si trassero in casa Lot e chiusero il battente; [vv. 11-21]
si chiamò Zoar.
22Presto, fuggi là perché io non posso far nulla, finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città[vv. 23-26]
27Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore; [v. 28]
29Così, quando Dio distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato.
30Poi Lot partì da Zoar e andò ad abitare sulla montagna, insieme con le due figlie, perché temeva di restare in Zoar, e si stabilì in una caverna con le sue due figlie. [vv. 31-32] 33Quella notte fecero bere del vino al loro padre e la maggiore andò a coricarsi con il padre; ma egli non se ne accorse, né quando essa si coricò, né quando essa si alzò. [v. 34] 35Anche quella notte fecero bere del vino al loro padre e la più piccola andò a coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, né quando essa si coricò, né quando essa si alzò. [vv. 36-38]
[vv. 1-18]
1Abramo levò le tende di là, dirigendosi nel Negheb, e si stabilì tra Kades e Sur; poi soggiornò come straniero a Gerar. [vv. 2-3] 4Abimèlech, che non si era ancora accostato a lei, disse: «Mio Signore, vuoi far morire anche la gente innocente? [vv. 5-7] 8Allora Abimèlech si alzò di mattina presto e chiamò tutti i suoi servi, ai quali riferì tutte queste cose, e quegli uomini si impaurirono molto. 9Poi Abimèlech chiamò Abramo e gli disse: «Che ci hai fatto? E che colpa ho commesso contro di te, perché tu abbia esposto me e il mio regno ad un peccato tanto grande? Tu hai fatto a mio riguardo azioni che non si fanno». [vv. 10-16] 17Abramo pregò Dio e Dio guarì Abimèlech, sua moglie e le sue serve, sì che poterono ancora partorire. [v. 18]
[vv. 1-34]
[vv. 1-13]
si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre di acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Essa se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea. [v. 15] 16e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d'arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!». Quando gli si fu seduta di fronte, egli alzò la voce e pianse. 17Ma Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. [vv. 18-30]
14Abramosi chiamò Bersabea, perché là fecero giuramento tutti e due. 32E dopo che ebbero concluso l'alleanza a Bersabea, Abimèlech si alzò con Picol, capo del suo esercito, e ritornarono nel paese dei Filistei. [vv. 33-34]
31Per questo quel luogo[vv. 1-24]
[vv. 1-2] 3Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. [vv. 4-6] 7Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?». [vv. 8-13] 14Abramo chiamò quel luogo: «Il Signore provvede», perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore provvede». [vv. 15-16] 17io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. [v. 18]
19Poi Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.
[vv. 20-24]
[vv. 1-20]
[vv. 1-2] 3Poi Abramo si staccò dal cadavere di lei e parlò agli Hittiti: [vv. 4-6] 7Abramo si alzò, si prostrò davanti alla gente del paese, davanti agli Hittiti e parlò loro: [vv. 8-10] 11«Ascolta me, piuttosto, mio signore: ti cedo il campo con la caverna che vi si trova, in presenza dei figli del mio popolo te la cedo: seppellisci il tuo morto». 12Allora Abramo si prostrò a lui alla presenza della gente del paese. [vv. 13-16]
si trovava in Macpela, di fronte a Mamre, il campo e la caverna che vi si trovava e tutti gli alberi che erano dentro il campo e intorno al suo limite, [vv. 18-19] 20Il campo e la caverna che vi si trovava passarono dagli Hittiti ad Abramo in proprietà sepolcrale.
17Così il campo di Efron che[vv. 1-67]
[vv. 1-9]
si mise in viaggio e andò nel Paese dei due fiumi, alla città di Nacor. [vv. 11-15] 16La giovinetta era molto bella d'aspetto, era vergine, nessun uomo le si era unito. Essa scese alla sorgente, riempì l'anfora e risalì. [vv. 17-25]
10Il servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose del suo padrone,26Quell'uomo si inginocchiò e si prostrò al Signore [vv. 27-51]
52Quando il servo di Abramo udì le loro parole, si prostrò a terra davanti al Signore. [v. 53] 54Poi mangiarono e bevvero lui e i suoi uomini e passarono la notte. Quando si alzarono alla mattina, egli disse: «Lasciatemi andare dal mio padrone». [vv. 55-60]
61Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, montarono sui cammelli e seguirono quell'uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. [vv. 62-64] 65E disse al servo: «Chi è quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «È il mio padrone». Allora essa prese il velo e si coprì. [v. 66] 67Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre.
[vv. 1-34]
[vv. 1-7]
si riunì ai suoi antenati. [vv. 9-16]
8Poi Abramo spirò e morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni, esi riunì ai suoi antenati. 18Egli abitò da Avìla fino a Sur, che è lungo il confine dell'Egitto in direzione di Assur; egli si era stabilito di fronte a tutti i suoi fratelli.
17La durata della vita di Ismaele fu di centotrentasette anni; poi morì e[v. 19] 20Isacco aveva quarant'anni quando si prese in moglie Rebecca, figlia di Betuèl l'Arameo, da Paddan-Aram, e sorella di Làbano l'Arameo. [v. 21] 22Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: «Se è così, perché questo?». Andò a consultare il Signore. 23Il Signore le rispose:
«Due nazioni sono nel tuo seno
e due popoli dal tuo grembo si disperderanno;
un popolo sarà più forte dell'altro
e il maggiore servirà il più piccolo».
24Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. [vv. 25-33]
si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura.
34Giacobbe diede ad Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi[vv. 1-35]
[vv. 1-7]
8Era là da molto tempo, quando Abimèlech, re dei Filistei, si affacciò alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca. [v. 9] 10Riprese Abimèlech: «Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu attirassi su di noi una colpa». [vv. 11-16]
si accampò sul torrente di Gerar e vi si stabilì. [vv. 18-21]
17Isacco andò via di là,si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo chiamò Recobòt e disse: «Ora il Signore ci ha dato spazio libero perché noi prosperiamo nel paese». [vv. 23-30]
22Allorasi prestarono giuramento l'un l'altro, poi Isacco li congedò e partirono da lui in pace. [v. 32] 33Allora egli lo chiamò Sibea: per questo la città si chiama Bersabea fino ad oggi.
31Alzatisi di buon mattino,[vv. 34-35]
[vv. 1-46]
1Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: «Figlio mio». Gli rispose: «Eccomi». [vv. 2-11] 12Forse mio padre mi palperà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirerò sopra di me una maledizione invece di una benedizione». [vv. 13-21]
si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù». [vv. 23-26] 27Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse:
22Giacobbe«Ecco l'odore del mio figlio
come l'odore di un campo
che il Signore ha benedetto.
[v. 28]
29Ti servano i popoli
e si prostrino davanti a te le genti.
Sii il signore dei tuoi fratelli
e si prostrino davanti a te i figli di tua madre.
Chi ti maledice sia maledetto
e chi ti benedice sia benedetto!».
30Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivò dalla caccia Esaù suo fratello. [vv. 31-35] 36Riprese: «Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato gia due volte? Gia ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!». Poi soggiunse: «Non hai forse riservato qualche benedizione per me?». [vv. 37-43]
si sarà placata; 45finché si sarà palcata contro di te la collera di tuo fratello e si sarà dimenticato di quello che gli hai fatto. Allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei venir privata di voi due in un sol giorno?».
44Rimarrai con lui qualche tempo, finché l'ira di tuo fratello[v. 46]
[vv. 1-22]
[vv. 1-2] 3Ti benedica Dio onnipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, sì che tu divenga una assemblea di popoli. [vv. 4-8]
si recò da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in moglie Macalat, figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiòt.
9Allora10Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. 11Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. [vv. 12-15] 16Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». [v. 17] 18Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. 19E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. [vv. 20-22]
[vv. 1-17]
s’innamorò di Rachele. Disse dunque: «Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore». [vv. 19-35]
18perciò Giacobbe1Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli orientali. 2Vide nella campagna un pozzo e tre greggi di piccolo bestiame, accovacciati vicino, perché a quel pozzo si abbeveravano i greggi, ma la pietra sulla bocca del pozzo era grande. 3Quando tutti i greggi si erano radunati là, i pastori rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveravano il bestiame; poi rimettevano la pietra al posto sulla bocca del pozzo. [vv. 4-7] 8Risposero: «Non possiamo, finché non siano radunati tutti i greggi e si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo; allora faremo bere il gregge».
[vv. 9-15]
si chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. [vv. 17-22] 23Ma quando fu sera, egli prese la figlia Lia e la condusse da lui ed egli si unì a lei. [vv. 24-25] 26Rispose Làbano: «Non si usa far così nel nostro paese, dare, cioè, la più piccola prima della maggiore. [vv. 27-29] 30Egli si unì anche a Rachele e amò Rachele più di Lia. Fu ancora al servizio di lui per altri sette anni.
16Ora Làbano aveva due figlie; la maggiore[vv. 31-33] 34Poi concepì ancora e partorì un figlio e disse: «Questa volta mio marito mi si affezionerà, perché gli ho partorito tre figli». Per questo lo chiamò Levi. [v. 35]
[v. 1] 2Giacobbe s’irritò contro Rachele e disse: «Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?». [vv. 3-43]
[v. 1] 2Giacobbe s'irritò contro Rachele e disse: «Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?». [v. 3] 4Così essa gli diede in moglie la propria schiava Bila e Giacobbe si unì a lei. [vv. 5-14]
si corichi pure con te questa notte, in cambio delle mandragore di tuo figlio». 16Alla sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli disse: «Da me devi venire, perché io ho pagato il diritto di averti con le mandragore di mio figlio». Così egli si coricò con lei quella notte. [vv. 17-21]
15Ma Lia rispose: «È forse poco che tu mi abbia portato via il marito perché voglia portar via anche le mandragore di mio figlio?». Riprese Rachele: «Ebbene,22Poi Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese feconda. [vv. 23-32]
si troverà presso di me, sarà come rubato». [vv. 34-37]
33In futuro la mia stessa onestà risponderà per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo che non sarà punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra le pecore, sesi accoppiavano quando venivano a bere. 39Così le bestie si accoppiarono di fronte ai rami e le capre figliarono capretti striati, punteggiati e chiazzati. 40Quanto alle pecore, Giacobbe le separò e fece sì che le bestie avessero davanti a sé gli animali striati e tutti quelli di colore scuro del gregge di Làbano. E i branchi che si era così costituiti per conto suo, non li mise insieme al gregge di Làbano.
38Poi egli mise i rami così scortecciati nei truogoli agli abbeveratoi dell'acqua, dove veniva a bere il bestiame, proprio in vista delle bestie, le quali41Ogni qualvolta si accoppiavano bestie robuste, Giacobbe metteva i rami nei truogoli in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai rami. [v. 42] 43Egli si arricchì oltre misura e possedette greggi in grande quantità, schiave e schiavi, cammelli e asini.
[vv. 1-54]
1Ma Giacobbe venne a sapere che i figli di Làbano dicevano: «Giacobbe si è preso quanto era di nostro padre e con quanto era di nostro padre si è fatta tutta questa fortuna». 2Giacobbe osservò anche la faccia di Làbano e si accorse che non era più verso di lui come prima. [vv. 3-6] 7mentre vostro padre si è beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male. [vv. 8-14] 15Non siamo forse tenute in conto di straniere da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si è anche mangiato il nostro danaro? [v. 16]
17Allora Giacobbe si alzò, caricò i figli e le mogli sui cammelli 18e condusse via tutto il bestiame e tutti gli averi che si era acquistati, il bestiame che si era acquistato in Paddan-Aram, per ritornare da Isacco, suo padre, nel paese di Canaan. [vv. 19-20] 21così potè andarsene con tutti i suoi averi. Si alzò dunque, passò il fiume e si diresse verso le montagne di Gàlaad.
[vv. 22-24] 25Làbano andò dunque a raggiungere Giacobbe; ora Giacobbe aveva piantato la tenda sulle montagne e Làbano si era accampato con i parenti sulle montagne di Gàlaad. [vv. 26-33] 34Rachele aveva preso gli idoli e li aveva messi nella sella del cammello, poi vi si era seduta sopra, così Làbano frugò in tutta la tenda, ma non li trovò. 35Essa parlò al padre: «Non si offenda il mio signore se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho quello che avviene di regola alle donne». Làbano cercò dunque il tutta la tenda e non trovò gli idoli.
36Giacobbe allora si adirò e apostrofò Làbano, al quale disse: «Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché ti sia messo a inseguirmi? [vv. 37-54]
[vv. 1-33]
1Alla mattina per tempo Làbano si alzò, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
2Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero incontro gli angeli di Dio. [vv. 3-7]
si spaventò molto e si sentì angosciato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli. 9Pensò infatti: «Se Esaù raggiunge un accampamento e lo batte, l'altro accampamento si salverà». [vv. 10-12] 13Eppure tu hai detto: Ti farò del bene e renderò la tua discendenza come la sabbia del mare, tanto numerosa che non si può contare». [vv. 14-22]
8Giacobbe23Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabbok. [vv. 24-25] 26Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. [vv. 27-33]
[vv. 1-20]
[vv. 1-2] 3Egli passò davanti a loro e si prostrò sette volte fino a terra, mentre andava avvicinandosi al fratello. 4Ma Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero. [v. 5] 6Allora si fecero avanti le schiave con i loro figli e si prostrarono. 7Poi si fecero avanti anche Lia e i suoi figli e si prostrarono e infine si fecero avanti Rachele e Giuseppe e si prostrarono. [vv. 8-9] 10Ma Giacobbe disse: «No, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta dalla mia mano il mio dono, perché appunto per questo io sono venuto alla tua presenza, come si viene alla presenza di Dio, e tu mi hai gradito. [vv. 11-12]
si affaticano anche un giorno solo, tutte le bestie moriranno. [vv. 14-16] 17Giacobbe invece si trasportò a Succot, dove costruì una casa per sé e fece capanne per il gregge. Per questo chiamò quel luogo Succot.
13Gli rispose: «Il mio signore sa che i fanciulli sono delicati e che ho a mio carico i greggi e gli armenti che allattano: se18Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, che è nel paese di Canaan, quando tornò da Paddan-Aram e si accampò di fronte alla città. [vv. 19-20]
[vv. 1-2] 3Ma poi egli rimase legato a Dina, figlia di Giacobbe; s’innamorò della giovane e le rivolse parole di conforto. [vv. 4-6]
s’indignarono molto, perché quegli, coricandosi con la figlia di Giacobbe, aveva commesso un’infamia in Israele: così non si doveva fare!
7Quando i figli di Giacobbe tornarono dalla campagna, sentito l’accaduto, ne furono addolorati e[vv. 8-31]
[v. 1] 2Ma la vide Sichem, figlio di Camor l'Eveo, principe di quel paese, e la rapì, si unì a lei e le fece violenza. [vv. 3-6]
s'indignarono molto, perché quelli aveva commesso un'infamia in Israele, unendosi alla figlia di Giacobbe: così non si doveva fare!
7Quando i figli di Giacobbe tornarono dalla campagna, sentito l'accaduto, ne furono addolorati e[vv. 8-23]
si fecero circoncidere.
24Allora quanti avevano accesso alla porta della sua città ascoltarono Camor e il figlio Sichem: tutti i maschi, quanti avevano accesso alla porta della città,[v. 25] 26Passarono così a fil di spada Camor e suo figlio Sichem, portarono via Dina dalla casa di Sichem e si allontanarono. 27I figli di Giacobbe si buttarono sui cadaveri e saccheggiarono la città, perché quelli avevano disonorato la loro sorella. [vv. 28-29] 30Allora Giacobbe disse a Simeone e a Levi: «Voi mi avete messo in difficoltà, rendendomi odioso agli abitanti del paese, ai Cananei e ai Perizziti, mentre io ho pochi uomini; essi si raduneranno contro di me, mi vinceranno e io sarò annientato con la mia casa». [v. 31]
[vv. 1-29]
[vv. 1-6]
si era rivelato, quando sfuggiva al fratello. 8Allora morì Dèbora, la nutrice di Rebecca, e fu sepolta al disotto di Betel, ai piedi della quercia, che perciò si chiamò Quercia del Pianto.
7Qui egli costruì un altare e chiamò quel luogo «El-Betel», perché là Dio gli[v. 9] 10Dio gli disse:
«Il tuo nome è Giacobbe.
Non ti chiamerai più Giacobbe,
ma Israele sarà il tuo nome».
Così lo si chiamò Israele. [vv. 11-28]
si riunì al suo parentado, vecchio e sazio di giorni. Lo seppellirono i suoi figli Esaù e Giacobbe.
29Poi Isacco spirò, morì e[vv. 1-43]
[vv. 1-7]
si stabilì sulle montagne di Seir. Ora Esaù è Edom.
8Così Esaù[vv. 9-31]
si chiama Dinaba. [vv. 33-34] 35Poi morì Usam e regnò al suo posto Adad, figlio di Bedad, colui che vinse i Madianiti nelle steppe di Moab; la sua città si chiama Avit. [vv. 36-38] 39Poi morì Baal-Canan, figlio di Acbor, e regnò al suo posto Adar: la sua città si chiama Pau e la moglie si chiamava Meetabel, figlia di Matred, da Me-Zaab.
32Regnò dunque in Edom Bela, figlio di Beor, e la sua città[vv. 40-43]
[vv. 1-36]
1Giacobbe si stabilì nel paese dove suo padre era stato forestiero, nel paese di Canaan.
[vv. 2-6]
si alzò e restò diritto e i vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al mio». [v. 8]
7Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand'ecco il mio covone9Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse: «Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me». [vv. 10-15]
si trovano a pascolare». [vv. 17-28]
16Rispose: «Cerco i miei fratelli. Indicami dovesi stracciò le vesti, [vv. 30-33] 34Giacobbe si stracciò le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul figlio per molti giorni. [vv. 35-36]
29Quando Ruben ritornò alla cisterna, ecco Giuseppe non c'era più. Allora[vv. 1-30]
1In quel tempo Giuda si separò dai suoi fratelli e si stabilì presso un uomo di Adullam, di nome Chira. 2Qui Giuda vide la figlia di un Cananeo chiamato Sua, la prese in moglie e si unì a lei. [vv. 3-4] 5Ancora un'altra volta partorì un figlio e lo chiamò Sela. Essa si trovava in Chezib, quando lo partorì.
6Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si chiamava Tamar. 7Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire. [v. 8] 9Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello. [vv. 10-13]
si tolse gli abiti vedovili, si coprì con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di Enaim, che è sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma che lei non gli era stata data in moglie. 15Giuda la vide e la credette una prostituta, perché essa si era coperta la faccia. 16Egli si diresse su quella strada verso di lei e disse: «Lascia che io venga con te!». Non sapeva infatti che quella fosse la sua nuora. Essa disse: «Che mi darai per venire con me?». [v. 17] 18Egli disse: «Qual è il pegno che ti devo dare?». Rispose: «Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano». Allora glieli diede e le si unì. Essa concepì da lui. 19Poi si alzò e se ne andò; si tolse il velo e rivestì gli abiti vedovili. [vv. 20-23]
14Allora Tamar24Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia: «Tamar, la tua nuora, si è prostituita e anzi è incinta a causa della prostituzione». Giuda disse: «Conducetela fuori e sia bruciata!». [vv. 25-28]
si chiamò Perez. 30Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.
29Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo[vv. 1-23]
[vv. 1-2] 3Il suo padrone si accorse che il Signore era con lui e che quanto egli intraprendeva il Signore faceva riuscire nelle sue mani. [vv. 4-13]
si è accostato per unirsi a me, ma io ho gridato a gran voce. [vv. 15-16]
14chiamò i suoi domestici e disse loro: «Guardate, ci ha condotto in casa un Ebreo per scherzare con noi! Misi è accostato per scherzare con me. [v. 18] 19Quando il padrone udì le parole di sua moglie che gli parlava: «Proprio così mi ha fatto il tuo servo!», si accese d'ira.
17Allora gli disse le stesse cose: «Quel servo ebreo, che tu ci hai condotto in casa, mi[vv. 20-22]
si prendeva cura più di nulla di quanto gli era affidato, perché il Signore era con lui e quello che egli faceva il Signore faceva riuscire.
23Il comandante della prigione non[vv. 1-23]
[v. 1] 2Il faraone si adirò contro i suoi due eunuchi, contro il capo dei coppieri e contro il capo dei panettieri, [vv. 3-16]
si preparano dai panettieri. Ma gli uccelli li mangiavano dal canestro che avevo sulla testa».
17e nel canestro che stava di sopra era ogni sorta di cibi per il faraone, quali[vv. 18-22]
si ricordò di Giuseppe e lo dimenticò.
23Ma il capo dei coppieri non[vv. 1-57]
[v. 1] 2Ed ecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e grasse e si misero a pascolare tra i giunchi. 3Ed ecco, dopo quelle, sette altre vacche salirono dal Nilo, brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto alle prime vacche sulla riva del Nilo. 4Ma le vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e grasse. E il faraone si svegliò.
5Poi si addormentò e sognò una seconda volta: ecco sette spighe spuntavano da un unico stelo, grosse e belle. [v. 6] 7Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe grosse e piene. Poi il faraone si svegliò: era stato un sogno.
[vv. 8-9]
si era adirato contro i suoi servi e li aveva messi in carcere nella casa del capo delle guardie, me e il capo dei panettieri. [vv. 11-13]
10Il faraone14Allora il faraone convocò Giuseppe. Lo fecero uscire in fretta dal sotterraneo ed egli si rase, si cambiò gli abiti e si presentò al faraone. [vv. 15-17]
si misero a pascolare tra i giunchi. [vv. 19-20] 21Queste entrarono nel loro corpo, ma non si capiva che vi fossero entrate, perché il loro aspetto era brutto come prima. E mi svegliai.
18Quand'ecco salirono dal Nilo sette vacche grasse e belle di forma e[vv. 22-29]
si dimenticherà tutta quella abbondanza nel paese d'Egitto e la carestia consumerà il paese. [v. 31] 32Quanto al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto due volte, significa che la cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla.
30Poi a questi succederanno sette anni di carestia;[vv. 33-39]
si schiererà tutto il mio popolo: solo per il trono io sarò più grande di te».
40Tu stesso sarai il mio maggiordomo e ai tuoi ordini[v. 41] 42Il faraone si tolse di mano l'anello e lo pose sulla mano di Giuseppe; lo rivestì di abiti di lino finissimo e gli pose al collo un monile d'oro. 43Poi lo fece montare sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: «Abrech». E così lo si stabilì su tutto il paese d'Egitto. [vv. 44-45] 46Giuseppe aveva trent'anni quando si presentò al faraone re d'Egitto.
Poi Giuseppe si allontanò dal faraone e percorse tutto il paese d'Egitto. [vv. 47-55]
si aggravava in Egitto. [v. 57]
56La carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e vendette il grano agli Egiziani, mentre la carestia[vv. 1-38]
[vv. 1-5]
6Ora Giuseppe aveva autorità sul paese e vendeva il grano a tutto il popolo del paese. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. [vv. 7-19]
si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono. 21Allora si dissero l'un l'altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci è venuta addosso quest'angoscia». 22Ruben prese a dir loro: «Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue». [v. 23]
20Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Allora le vostre parole24Allora egli si allontanò da loro e pianse. Poi tornò e parlò con essi. Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.
25Quindi Giuseppe diede ordine che si riempissero di grano i loro sacchi e si rimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e si dessero loro provviste per il viaggio. E così venne loro fatto.
[vv. 26-27] 28Disse ai fratelli: «Mi è stato restituito il denaro: eccolo qui nel mio sacco!». Allora si sentirono mancare il cuore e tremarono, dicendosi l'un l'altro: «Che è mai questo che Dio ci ha fatto?».
[vv. 29-34]
35Mentre vuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua borsa di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse di denaro, furono presi dal timore. [vv. 36-38]
[vv. 1-34]
[vv. 1-11]
si tratta di un errore. [vv. 13-14]
12Prendete con voi doppio denaro, il denaro cioè che è stato rimesso nella bocca dei vostri sacchi lo porterete indietro: forse15Presero dunque i nostri uomini questo dono e il doppio del denaro e anche Beniamino, partirono, scesero in Egitto e si presentarono a Giuseppe.
[vv. 16-17] 18Ma quegli uomini si spaventarono, perché venivano condotti in casa di Giuseppe, e dissero: «A causa del denaro, rimesso nei nostri sacchi l'altra volta, ci si vuol condurre là: per assalirci, piombarci addosso e prenderci come schiavi con i nostri asini».
19Allora si avvicinarono al maggiordomo della casa di Giuseppe e parlarono con lui all'ingresso della casa; [v. 20] 21Quando fummo arrivati ad un luogo per passarvi la notte, aprimmo i sacchi ed ecco il denaro di ciascuno si trovava alla bocca del suo sacco: proprio il nostro denaro con il suo peso esatto. Allora noi l'abbiamo portato indietro [vv. 22-23]
24Quell'uomo fece entrare gli uomini nella casa di Giuseppe, diede loro acqua, perché si lavassero i piedi e diede il foraggio ai loro asini. [v. 25] 26Quando Giuseppe arrivò a casa, gli presentarono il dono, che avevano con sé, e si prostrarono davanti a lui con la faccia a terra. [v. 27] 28Risposero: «Il tuo servo, nostro padre, sta bene, è ancora vivo» e si inginocchiarono prostrandosi. [v. 29] 30Giuseppe uscì in fretta, perché si era commosso nell'intimo alla presenza di suo fratello e sentiva il bisogno di piangere; entrò nella sua camera e pianse. 31Poi si lavò la faccia, uscì e, facendosi forza, ordinò: «Servite il pasto». [v. 32] 33Presero posto davanti a lui dal primogenito al più giovane, ciascuno in ordine di età ed essi si guardavano con meraviglia l'un l'altro. [v. 34]
[vv. 1-34]
[vv. 1-3] 4Erano appena usciti dalla città e ancora non si erano allontanati, quando Giuseppe disse al maggiordomo della sua casa: «Su, insegui quegli uomini, raggiungili e dì loro: Perché avete reso male per bene? [vv. 5-8] 9Quello dei tuoi servi, presso il quale si troverà, sarà messo a morte e anche noi diventeremo schiavi del mio signore». 10Rispose: «Ebbene, come avete detto, così sarà: colui, presso il quale si troverà, sarà mio schiavo e voi sarete innocenti». 11Ciascuno si affrettò a scaricare a terra il suo sacco e lo aprì. [v. 12] 13Allora essi si stracciarono le vesti, ricaricarono ciascuno il proprio asino e tornarono in città. 14Giuda e i suoi fratelli vennero nella casa di Giuseppe, che si trovava ancora là, e si gettarono a terra davanti a lui. [vv. 15-17]
18Allora Giuda gli si fece innanzi e disse: «Mio signore, sia permesso al tuo servo di far sentire una parola agli orecchi del mio signore; non si accenda la tua ira contro il tuo servo, perché il faraone è come te! [vv. 19-31]
32Ma il tuo servo si è reso garante del giovinetto presso mio padre: Se non te lo ricondurrò, sarò colpevole verso mio padre per tutta la vita. [vv. 33-34]
[vv. 1-28]
1Allora Giuseppe non potè più contenersi dinanzi ai circostanti e gridò: «Fate uscire tutti dalla mia presenza!». Così non restò nessuno presso di lui, mentre Giuseppe si faceva conoscere ai suoi fratelli. [vv. 2-13] 14Allora egli si gettò al collo di Beniamino e pianse. Anche Beniamino piangeva stretto al suo collo. 15Poi baciò tutti i fratelli e pianse stringendoli a sé. Dopo, i suoi fratelli si misero a conversare con lui.
16Intanto nella casa del faraone si era diffusa la voce: «Sono venuti i fratelli di Giuseppe!» e questo fece piacere al faraone e ai suoi ministri. [vv. 17-26]
si rianimò. [v. 28]
27Quando però essi gli riferirono tutte le parole che Giuseppe aveva detto loro ed egli vide i carri che Giuseppe gli aveva mandati per trasportarlo, allora lo spirito del loro padre Giacobbe[vv. 1-34]
[vv. 1-4]
5Giacobbe si alzò da Bersabea e i figli di Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandati per trasportarlo. [vv. 6-28]
si gettò al collo e pianse a lungo stretto al suo collo. [vv. 30-31] 32Ora questi uomini sono pastori di greggi, si occupano di bestiame, e hanno condotto i loro greggi, i loro armenti e tutti i loro averi. [vv. 33-34]
29Allora Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì in Gosen incontro a Israele, suo padre. Appena se lo vide davanti, gli[vv. 1-31]
[vv. 1-9]
si allontanò dal faraone.
10Poi Giacobbe benedisse il faraone e[vv. 11-13]
si trovava nel paese d'Egitto e nel paese di Canaan in cambio del grano che essi acquistavano; Giuseppe consegnò questo denaro alla casa del faraone.
14Giuseppe raccolse tutto il denaro che[vv. 15-17]
18Passato quell'anno, vennero a lui l'anno dopo e gli dissero: «Non nascondiamo al mio signore che si è esaurito il denaro e anche il possesso del bestiame è passato al mio signore, non rimane più a disposizione del mio signore se non il nostro corpo e il nostro terreno. [vv. 19-21] 22Soltanto il terreno dei sacerdoti egli non acquistò, perché i sacerdoti avevano un'assegnazione fissa da parte del faraone e si nutrivano dell'assegnazione che il faraone passava loro; per questo non vendettero il loro terreno.
[vv. 23-25] 26Così Giuseppe fece di questo una legge che vige fino ad oggi sui terreni d'Egitto, per la quale si deve dare la quinta parte al faraone. Soltanto i terreni dei sacerdoti non divennero del faraone.
27Gli Israeliti intanto si stabilirono nel paese d'Egitto, nel territorio di Gosen, ebbero proprietà e furono fecondi e divennero molto numerosi.
[vv. 28-30] 31Riprese: «Giuramelo!». E glielo giurò; allora Israele si prostrò sul capezzale del letto.
[vv. 1-22]
[v. 1] 2Fu riferita la cosa a Giacobbe: «Ecco, tuo figlio Giuseppe è venuto da te». Allora Israele raccolse le forze e si mise a sedere sul letto. [vv. 3-11] 12Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si prostrò con la faccia a terra. [vv. 13-15]
16l'angelo che mi ha liberato da ogni male,
benedica questi giovinetti!
Sia ricordato in essi il mio nome
e il nome dei miei padri Abramo e Isacco
e si moltiplichino in gran numero
in mezzo alla terra!».
[vv. 17-19] 20E li benedisse in quel giorno:
«Di voi si servirà Israele
per benedire, dicendo:
Dio ti renda come Efraim e come Manasse!».
Così pose Efraim prima di Manasse.
[vv. 21-22]
[vv. 1-33]
[vv. 1-5]
6Nel loro conciliabolo non entri l'anima mia,
al loro convegno non si unisca il mio cuore.
Perchè con ira hanno ucciso gli uomini
e con passione hanno storpiato i tori.
[v. 7]
8Giuda, te loderanno i tuoi fratelli;
la tua mano sarà sulla nuca dei tuoi nemici;
davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre.
9Un giovane leone è Giuda:
dalla preda, figlio mio, sei tornato;
si è sdraiato, si è accovacciato come un leone
e come una leonessa; chi oserà farlo alzare?
[vv. 10-21]
22Germoglio di ceppo fecondo è Giuseppe;
germoglio di ceppo fecondo presso una fonte,
i cui rami si stendono sul muro.
[v. 23]
24Ma è rimasto intatto il suo arco
e le sue braccia si muovon veloci
per le mani del Potente di Giacobbe,
per il nome del Pastore, Pietra d'Israele.
[vv. 25-29]
si trova nel campo di Macpela di fronte a Mamre, nel paese di Canaan, quella che Abramo acquistò con il campo di Efron l'Hittita come proprietà sepolcrale. [v. 31] 32La proprietà del campo e della caverna che si trova in esso proveniva dagli Hittiti.
30nella caverna che[v. 33]
[vv. 1-26]
1Allora Giuseppe si gettò sulla faccia di suo padre, pianse su di lui e lo baciò. [vv. 2-10] 11I Cananei che abitavano il paese videro il lutto alla Aia di Atad e dissero: «È un lutto grave questo per gli Egiziani». Per questo la si chiamò Abel-Mizraim, che si trova al di là del Giordano. [v. 12] 13I suoi figli lo portarono nel paese di Canaan e lo seppellirono nella caverna del campo di Macpela, quel campo che Abramo aveva acquistato, come proprietà sepolcrale, da Efron l'Hittita, e che si trova di fronte a Mamre. [vv. 14-16]
si parlò così. 18E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero: «Eccoci tuoi schiavi!». [v. 19] 20Se voi avevate pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso. [vv. 21-26]
17Direte a Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male! Perdona dunque il delitto dei servi del Dio di tuo padre!». Giuseppe pianse quando gli