9. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio |
1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
2. | Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio |
3. | Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato; ad es: mos* cerca tutte le parole che iniziano per "mos"; Esempio |
4. | Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato, e funziona anche dentro alle virgolette: ad es: mos* dis* cerca tutte le frasi di due parole che iniziano rispettivamente per "mos" e per "dis"; Esempio |
5. | Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio |
6. | Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio |
7. | Puoi estrarre un libro intero usando l'operatore libro: (o una sua abbreviazione), ad es. libro: Is. Esempio |
8. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sia abbreviazione) seguito da un libro, ad es: in: Mt; puoi anche ripeterlo con più libri. Esempio |
9. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio |
10. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio |
11. | L'operatore in: (o una sua abbreviazione), che specifica in quali libri cercare, può essere preceduto dal segno meno per escludere quei libri o gruppi di libri, ad es. - in: nt. Esempio |
12. | Puoi usare l'operatore evidenzia: (o una sua abbreviazione) per evidenzare una parola o frase, ad es. cercare Gesù ed evidenziare anche Cristo: Gesù evidenzia: Cristo. Esempio |
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14. | Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio |
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16. | Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio |
17. | Normalmente le ricerche non tengono conto delle maiuscole/minuscole, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:maiuscole (o una sua abbreviazione). Esempio |
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19. | Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio |
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[vv. 1-2]
3L’altezza del cielo, la distesa della terra
e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare?
4Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza
e l’intelligenza prudente è da sempre.
5Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli,
le sue vie sono i comandamenti eterni.
6La radice della sapienza a chi fu rivelata?
E le sue sottigliezze chi le conosce?
7Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato?
La sua grande esperienza chi la comprende?
[v. 8]
9Il Signore stesso ha creato la sapienza,
l’ha vista e l’ha misurata,
l’ha effusa su tutte le sue opere,
[vv. 10-12]
13Chi teme il Signore avrà un esito felice,
nel giorno della sua morte sarà benedetto.
14Principio di sapienza è temere il Signore;
essa fu creata con i fedeli nel seno materno.
15Ha posto il suo nido tra gli uomini con fondamenta eterne,
abiterà fedelmente con i loro discendenti
16Pienezza di sapienza è temere il Signore;
essa inebria di frutti i propri fedeli.
[v. 17]
18Corona di sapienza è il timore del Signore;
essa fa fiorire pace e buona salute.
L’una e l’altra sono doni di Dio per la pace
e si estende il vanto per coloro che lo amano.
19Egli ha visto e misurato la sapienza,
ha fatto piovere scienza e conoscenza intelligente,
ha esaltato la gloria di quanti la possiedono.
[vv. 20-22]
23Il paziente sopporta fino al momento giusto,
ma alla fine sgorgherà la sua gioia.
24Fino al momento opportuno terrà nascoste le sue parole
e le labbra di molti celebreranno la sua saggezza.
25Fra i tesori della sapienza ci sono massime sapienti,
ma per il peccatore è obbrobrio la pietà verso Dio.
[v. 26]
27Il timore del Signore è sapienza e istruzione,
egli si compiace della fedeltà e della mansuetudine.
28Non essere disobbediente al timore del Signore
e non avvicinarti ad esso con cuore falso.
29Non essere ipocrita davanti agli uomini
e fa’ attenzione alle parole che dici.
[v. 30]
1Figlio, se ti presenti per servire il Signore,
prepàrati alla tentazione.
[vv. 2-4]
5perché l’oro si prova con il fuoco
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.
Nelle malattie e nella povertà confida in lui.
6Affìdati a lui ed egli ti aiuterà,
raddrizza le tue vie e spera in lui.
[v. 7]
8Voi che temete il Signore, confidate in lui,
e la vostra ricompensa non verrà meno.
9Voi che temete il Signore, sperate nei suoi benefici,
nella felicità eterna e nella misericordia,
poiché la sua ricompensa è un dono eterno e gioioso.
10Considerate le generazioni passate e riflettete:
chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso?
O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato?
O chi lo ha invocato e da lui è stato trascurato?
[vv. 11-12]
13Guai al cuore indolente che non ha fede,
perché non avrà protezione.
14Guai a voi che avete perduto la perseveranza:
che cosa farete quando il Signore verrà a visitarvi?
[vv. 15-18]
1Figli, ascoltate me, vostro padre,
e agite in modo da essere salvati.
2Il Signore infatti ha glorificato il padre al di sopra dei figli
e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
[vv. 3-4]
5Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
6Chi glorifica il padre vivrà a lungo,
chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre.
[vv. 7-8]
9poiché la benedizione del padre consolida le case dei figli,
la maledizione della madre ne scalza le fondamenta.
[v. 10]
11la gloria di un uomo dipende dall’onore di suo padre,
vergogna per i figli è una madre nel disonore.
12Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
[vv. 13-16]
17Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
18Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
[v. 19]
20Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
21Non cercare cose troppo difficili per te
e non scrutare cose troppo grandi per te.
[v. 22]
23Non affaticarti in opere superflue,
ti è stato mostrato infatti più di quanto possa comprendere la mente umana.
24La presunzione ha fatto smarrire molti
e le cattive illusioni hanno fuorviato i loro pensieri.
[v. 25]
26Un cuore ostinato alla fine cadrà nel male,
chi ama il pericolo in esso si perderà.
27Un cuore ostinato sarà oppresso da affanni,
il peccatore aggiungerà peccato a peccato.
[vv. 28-29]
30L’acqua spegne il fuoco che divampa,
l’elemosina espia i peccati.
[v. 31]
1Figlio, non rifiutare al povero il necessario per la vita,
non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi.
2Non rattristare chi ha fame,
non esasperare chi è in difficoltà.
[vv. 3-6]
7Fatti amare dalla comunità
e davanti a un grande abbassa il capo.
[vv. 8-9]
10Sii come un padre per gli orfani,
come un marito per la loro madre:
sarai come un figlio dell’Altissimo,
ed egli ti amerà più di tua madre.
11La sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano.
[vv. 12-15]
16Chi confida in lei l’avrà in eredità,
i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.
17Dapprima lo condurrà per vie tortuose,
gli incuterà timore e paura,
lo tormenterà con la sua disciplina,
finché possa fidarsi di lui e lo abbia provato con i suoi decreti;
18ma poi lo ricondurrà su una via diritta e lo allieterà,
gli manifesterà i propri segreti.
19Se invece egli batte una falsa strada, lo lascerà andare
e lo consegnerà alla sua rovina.
[vv. 20-25]
26Non vergognarti di confessare i tuoi peccati
e non opporti alla corrente di un fiume.
27Non sottometterti a un uomo stolto,
non essere parziale a favore di un potente.
[v. 28]
29Non essere arrogante nel tuo linguaggio,
fiacco e indolente nelle opere.
[vv. 30-31]
1Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: «Basto a me stesso».
2Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
3Non dire: «Chi mi dominerà?»,
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
[vv. 4-7]
8Non confidare in ricchezze ingiuste:
non ti gioveranno nel giorno della sventura.
9Non ventilare il grano a ogni vento
e non camminare su qualsiasi sentiero:
così fa il peccatore che è bugiardo.
[vv. 10-13]
14Non procurarti la fama di maldicente
e non tendere insidie con la lingua,
poiché la vergogna è per il ladro
e una condanna severa per l’uomo bugiardo.
[v. 15]
1e da amico non diventare nemico.
La cattiva fama attira a sé vergogna e disprezzo:
così accade al peccatore che è bugiardo.
[v. 2]
3divorerà le tue foglie e tu perderai i tuoi frutti,
e ti ridurrà come un legno secco.
4Una passione malvagia rovina chi la possiede
e lo fa oggetto di scherno per i nemici.
5Una bocca amabile moltiplica gli amici,
una lingua affabile le buone relazioni.
[v. 6]
7Se vuoi farti un amico, mettilo alla prova
e non fidarti subito di lui.
8C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
[vv. 9-10]
11Nella tua fortuna sarà un altro te stesso
e parlerà liberamente con i tuoi servi.
[vv. 12-13]
14Un amico fedele è rifugio sicuro:
chi lo trova, trova un tesoro.
15Per un amico fedele non c’è prezzo,
non c’è misura per il suo valore.
16Un amico fedele è medicina che dà vita:
lo troveranno quelli che temono il Signore.
[v. 17]
18Figlio, sin dalla giovinezza ricerca l’istruzione
e fino alla vecchiaia troverai la sapienza.
19Accòstati ad essa come uno che ara e che semina,
e resta in attesa dei suoi buoni frutti;
faticherai un po’ per coltivarla,
ma presto mangerai dei suoi prodotti.
20Quanto è difficile per lo stolto la sapienza!
L’insensato non vi si applica;
[v. 21]
22La sapienza infatti è come dice il suo nome
e non si manifesta a molti.
23Ascolta, figlio, e accetta il mio pensiero,
e non rifiutare il mio consiglio.
[v. 24]
25Piega la tua spalla e portala,
non infastidirti dei suoi legami.
26Avvicìnati ad essa con tutta l’anima
e con tutta la tua forza osserva le sue vie.
27Segui le sue orme, ricercala e ti si manifesterà,
e quando l’hai raggiunta, non lasciarla.
28Alla fine in essa troverai riposo
ed essa si cambierà per te in gioia.
[v. 29]
30Un ornamento d’oro ha su di sé
e i suoi legami sono fili di porpora.
31Te ne rivestirai come di una splendida veste,
te ne cingerai come di una corona magnifica.
32Figlio, se lo vuoi, diventerai saggio,
se ci metti l’anima, sarai esperto in tutto.
[v. 33]
34Frequenta le riunioni degli anziani,
e se qualcuno è saggio, unisciti a lui.
35Ascolta volentieri ogni discorso su Dio
e le massime sagge non ti sfuggano.
[v. 36]
37Rifletti sui precetti del Signore,
medita sempre sui suoi comandamenti;
egli renderà saldo il tuo cuore,
e la sapienza che desideri ti sarà data.
1Non fare il male, perché il male non ti prenda.
[v. 2]
3Figlio, non seminare nei solchi dell’ingiustizia
per non raccoglierne sette volte tanto.
[v. 4]
5Non farti giusto davanti al Signore
né saggio davanti al re.
6Non cercare di divenire giudice
se ti manca la forza di estirpare l’ingiustizia,
perché temeresti di fronte al potente
e getteresti una macchia sulla tua retta condotta.
7Non fare soprusi contro l’assemblea della città
e non degradarti in mezzo al popolo.
[v. 8]
9Non dire: «Egli guarderà all’abbondanza dei miei doni,
e quando farò l’offerta al Dio altissimo, egli l’accetterà».
10Non essere incostante nella tua preghiera
e non trascurare di fare elemosina.
[v. 11]
12Non seminare menzogne contro tuo fratello
e non fare qualcosa di simile all’amico.
[vv. 13-14]
15Non disprezzare il lavoro faticoso,
in particolare l’agricoltura che Dio ha istituito.
[v. 16]
17Umìliati profondamente,
perché castigo dell’empio sono fuoco e vermi.
18Non cambiare un amico per interesse
né un vero fratello per l’oro di Ofir.
[v. 19]
20Non maltrattare un servo che lavora fedelmente
né l’operaio che si impegna totalmente.
21Ama il servo intelligente
e non rifiutargli la libertà.
[v. 22]
23Hai figli? Educali
e fa’ loro piegare il collo fin dalla giovinezza.
24Hai figlie? Vigila sul loro corpo
e non mostrare loro un volto troppo indulgente.
25Fa’ sposare tua figlia e avrai compiuto un grande affare,
ma dàlla a un uomo assennato.
26Hai una moglie secondo il tuo cuore? Non ripudiarla,
ma se non le vuoi bene, non fidarti.
[vv. 27-29]
30Ama con tutta la forza chi ti ha creato
e non trascurare i suoi ministri.
31Temi il Signore e onora il sacerdote,
dàgli la sua parte, come ti è stato comandato:
primizie, sacrifici di riparazione, offerta delle spalle,
vittima di santificazione e primizie delle cose sante.
32Anche al povero tendi la tua mano,
perché sia perfetta la tua benedizione.
[v. 33]
34Non evitare coloro che piangono
e con gli afflitti móstrati afflitto.
[v. 35]
36In tutte le tue opere ricòrdati della tua fine
e non cadrai mai nel peccato.
[v. 1]
2Non litigare con un uomo ricco,
perché non ti soverchi con il suo peso:
l’oro infatti ha corrotto molti
e ha fatto deviare il cuore dei re.
3Non contendere con un uomo chiacchierone
e non aggiungere legna al suo fuoco.
[vv. 4-9]
10Non attizzare le braci del peccatore,
per non bruciare nel fuoco della sua fiamma.
[v. 11]
12Non fare prestiti a un uomo più forte di te
e se gli hai prestato qualcosa, considerala perduta.
13Non garantire oltre le tue possibilità
e se hai garantito, preòccupati di soddisfare.
[v. 14]
15Con un temerario non metterti in viaggio,
perché non ti sia di peso;
egli camminerà infatti secondo il suo capriccio
e con lui andrai in rovina per la sua stoltezza.
[vv. 16-17]
18Davanti a uno straniero non fare nulla di nascosto,
perché non sai che cosa ne seguirà.
[v. 19]
[v. 1]
2Non darti interamente a una donna,
sì che essa s’imponga sulla tua forza.
[v. 3]
4Non frequentare una cantante,
per non essere preso dalle sue seduzioni.
5Non fissare il tuo sguardo su una vergine,
per non essere coinvolto nella sua punizione.
[vv. 6-7]
8Distogli l’occhio da una donna avvenente,
non fissare una bellezza che non ti appartiene.
Per la bellezza di una donna molti si sono rovinati,
l’amore per lei brucia come un fuoco.
9Non sederti accanto a una donna sposata,
e con lei non frequentare banchetti bevendo vino,
perché il tuo cuore non corra dietro a lei
e per la passione tu non vada in rovina.
[v. 10]
11Non invidiare il successo di un peccatore,
perché non sai quale sarà la sua fine.
12Non compiacerti del benessere degli empi,
ricòrdati che non rimarranno impuniti fino alla morte.
[vv. 13-18]
[vv. 1-5]
6Non irritarti con il tuo prossimo per un torto qualsiasi
e non fare nulla in preda all’ira.
[vv. 7-12]
13Principio della superbia infatti è il peccato;
chi ne è posseduto diffonde cose orribili.
Perciò il Signore ha castigato duramente i superbi
e li ha abbattuti fino ad annientarli.
14Il Signore ha rovesciato i troni dei potenti,
al loro posto ha fatto sedere i miti.
[v. 15]
16Il Signore ha sconvolto le terre delle nazioni
e le ha distrutte fino alle fondamenta.
17Le ha cancellate dal consorzio umano e le ha annientate,
ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo.
18Non è fatta per gli uomini la superbia
né l’impeto della collera per i nati da donna.
[v. 19]
20Tra i fratelli viene onorato chi li comanda,
ma agli occhi del Signore quelli che lo temono.
21Principio di gradimento è il timore del Signore,
principio di rifiuto l’ostinazione e la superbia.
[vv. 22-25]
26Non fare il saccente nel compiere il tuo lavoro
e non gloriarti nel momento del tuo bisogno.
[v. 27]
28Figlio, con modestia pensa al tuo onore
e fatti valere secondo il tuo merito.
29Chi giustificherà uno che fa male a se stesso
e chi onorerà colui che si disonora?
[vv. 30-31]
1La sapienza dell’umile gli farà tenere alta la testa
e lo farà sedere tra i grandi.
[v. 2]
3L’ape è piccola tra gli esseri alati,
ma il suo prodotto è il migliore fra le cose dolci.
[vv. 4-5]
6Molti potenti furono grandemente disonorati
e uomini illustri furono consegnati al potere altrui.
7Non biasimare prima di avere indagato,
prima rifletti e poi condanna.
[vv. 8-9]
10Figlio, le tue attività non riguardino troppe cose:
se le moltiplichi, non sarai esente da colpa;
se insegui una cosa, non l’afferrerai,
e anche se fuggi, non ti metterai in salvo.
11C’è chi fatica, si affanna e si stanca,
eppure resta sempre più indietro.
12C’è chi è debole e ha bisogno di soccorso,
chi è privo di forza e ricco di miseria,
ma gli occhi del Signore lo guardano con benevolenza,
lo sollevano dalla sua povertà
13e gli fanno alzare la testa,
sì che molti ne restano stupiti.
[vv. 14-16]
17Il dono del Signore è assicurato ai suoi fedeli
e la sua benevolenza li guida sempre sulla retta via.
[vv. 18-20]
21Non ammirare le opere del peccatore,
confida nel Signore e sii costante nella tua fatica,
perché è facile agli occhi del Signore
arricchire un povero all’improvviso.
22La benedizione del Signore è la ricompensa del giusto;
all’improvviso fiorirà la sua speranza.
[vv. 23-25]
26È facile per il Signore nel giorno della morte
rendere all’uomo secondo la sua condotta.
27L’infelicità di un’ora fa dimenticare il benessere;
alla morte di un uomo si rivelano le sue opere.
28Prima della fine non chiamare nessuno beato;
un uomo sarà conosciuto nei suoi figli.
[vv. 29-30]
31Cambiando il bene in male egli tende insidie,
troverà difetti anche nelle cose migliori. 32Da una scintilla il fuoco si espande nei carboni,
così il peccatore sta in agguato per spargere sangue.
[vv. 33-34]
1Se fai il bene, sappi a chi lo fai;
così avrai una ricompensa per i tuoi benefici.
2Fa’ il bene all’uomo pio e avrai la ricompensa,
se non da lui, certo dall’Altissimo.
3Nessun beneficio a chi si ostina nel male
e a chi rifiuta di fare l’elemosina.
4Fa’ doni all’uomo pio e non dare aiuto al peccatore.
5Fa’ il bene al povero e non donare all’empio,
rifiutagli il pane e non dargliene,
perché egli non ne usi per dominarti;
il male che ne avrai sarà doppio
per tutti i benefici che gli avrai fatto.
6Perché anche l’Altissimo detesta i peccatori
e agli empi darà quello che meritano,
li custodisce fino al giorno della vendetta.
7Fa’ doni all’uomo buono e non dare aiuto al peccatore.
[vv. 8-9]
10Non fidarti mai del tuo nemico,
perché la sua malvagità s’arrugginisce come il rame.
[v. 11]
12Non metterlo al tuo fianco,
perché egli non ti scavalchi e prenda il tuo posto;
non farlo sedere alla tua destra,
perché non ambisca il tuo seggio,
e alla fine tu riconosca la verità delle mie parole
e senta rimorso per i miei detti.
[v. 13]
14Così càpita a chi frequenta un peccatore
e s’immischia nei suoi delitti.
[v. 15]
16Il nemico ha il dolce sulle labbra,
ma in cuore medita di gettarti in una fossa.
Il nemico avrà lacrime agli occhi,
ma se troverà l’occasione, non si sazierà del tuo sangue.
17Se ti càpita una disgrazia, lo troverai accanto a te,
e, fingendo di aiutarti, ti prenderà per il tallone.
18Scuoterà il capo e batterà le mani,
poi sparlerà di te voltandoti la faccia.
1Chi maneggia la pece si sporca,
chi frequenta il superbo diviene simile a lui.
2Non portare un peso troppo grave per te,
non associarti a uno più forte e più ricco di te.
Perché accostare una brocca alla pentola?
Se questa cozza, l’altra si spezza.
3Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte,
il povero subisce ingiustizia e per di più deve scusarsi.
4Se gli sei utile, si approfitta di te;
se hai bisogno, ti abbandonerà.
[v. 5]
6Se ha bisogno di te, ti imbroglierà,
ti sorriderà e ti farà sperare,
ti rivolgerà belle parole e chiederà: «Di che cosa hai bisogno?».
7Con i suoi banchetti ti farà vergognare,
finché non ti avrà spremuto due o tre volte tanto.
Alla fine ti deriderà,
poi vedendoti ti eviterà
e scuoterà il suo capo davanti a te.
8Sta’ attento a non lasciarti imbrogliare
e a non farti umiliare per la tua stoltezza.
[vv. 9-17]
18Quale pace può esservi fra la iena e il cane?
Quale intesa tra il ricco e il povero?
[vv. 19-21]
22Il ricco che sbaglia ha molti difensori;
se dice sciocchezze, lo scusano.
Se sbaglia l’umile, lo si rimprovera;
anche se dice cose sagge, non ci si bada.
[vv. 23-25]
26Segno di buon cuore è un volto sereno,
ma trovare dei proverbi è un lavoro faticoso.
[vv. 1-3]
4Chi accumula a forza di privazioni, accumula per altri;
con i suoi beni faranno festa gli estranei.
[vv. 5-6]
7anche se fa il bene, lo fa per distrazione,
e alla fine sarà manifesta la sua malizia.
[vv. 8-10]
11Figlio, per quanto ti è possibile, tràttati bene
e presenta al Signore le offerte dovute.
12Ricòrdati che la morte non tarderà
e il decreto degli inferi non ti è stato rivelato.
13Prima di morire fa’ del bene all’amico,
secondo le tue possibilità sii generoso con lui.
14Non privarti di un giorno felice,
non ti sfugga nulla di un legittimo desiderio.
15Non lascerai forse a un altro i frutti del tuo lavoro,
e le tue fatiche per essere divise fra gli eredi?
16Regala e accetta regali, e divèrtiti,
perché negli inferi non si ricerca l’allegria.
[v. 17]
18Come foglie verdi su un albero frondoso,
alcune cadono e altre germogliano,
così sono le generazioni umane:
una muore e un’altra nasce.
[v. 19]
20Beato l’uomo che si dedica alla sapienza
e riflette con la sua intelligenza,
[vv. 21-22]
23Egli spia alle sue finestre
e sta ad ascoltare alla sua porta.
24Sosta vicino alla sua casa
e fissa il picchetto nelle sue pareti,
25alza la propria tenda presso di lei
e si ripara in un rifugio di benessere,
26mette i propri figli sotto la sua protezione
e sotto i suoi rami soggiorna;
[v. 27]
1Chi teme il Signore farà tutto questo,
chi è saldo nella legge otterrà la sapienza.
[vv. 2-3]
4Egli si appoggerà a lei e non vacillerà,
a lei si affiderà e non resterà confuso.
5Ella lo innalzerà sopra i suoi compagni
e gli farà aprire bocca in mezzo all’assemblea.
[vv. 6-9]
10La lode infatti va celebrata con sapienza
ed è il Signore che la dirige.
11Non dire: «A causa del Signore sono venuto meno»,
perché egli non fa quello che detesta.
[vv. 12-14]
15Se tu vuoi, puoi osservare i comandamenti;
l’essere fedele dipende dalla tua buona volontà.
16Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
là dove vuoi tendi la tua mano.
[v. 17]
18Grande infatti è la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa.
[vv. 19-20]
1Non desiderare molti figli buoni a nulla,
non rallegrarti dei figli che sono empi.
[v. 2]
3Non contare sulla loro giovane età
e non confidare nel loro numero,
perché tu gemerai per un dolore prematuro
e d’improvviso conoscerai la loro fine;
poiché è preferibile uno a mille
e morire senza figli che averne di empi.
[vv. 4-5]
6Nell’assemblea dei peccatori un fuoco si accende,
contro un popolo ribelle è divampata l’ira.
7Egli non perdonò agli antichi giganti,
che si erano ribellati per la loro forza.
[v. 8]
9Non ebbe pietà di un popolo maledetto,
che fu scacciato per i suoi peccati.
Tutto questo egli fece a nazioni dal cuore duro
e per il numero dei suoi santi non fu consolato.
10Così trattò i seicentomila fanti
che avevano congiurato per la durezza del loro cuore.
Flagellando, avendo pietà, percuotendo, guarendo,
il Signore ha custodito nella pietà e nell’istruzione.
11Ci fosse anche un solo uomo di dura cervice,
sarebbe inaudito se restasse impunito,
poiché in lui c’è misericordia e ira,
potente quando perdona e quando riversa la sua ira.
[v. 12]
13Non sfuggirà il peccatore con la sua preda,
né la pazienza del giusto sarà delusa.
[v. 14]
15Il Signore ha indurito il faraone perché non lo riconoscesse,
perché fossero note le sue opere sotto il cielo.
16A tutta la creazione la sua misericordia è manifesta,
ha dispensato la luce e le tenebre agli uomini.
17Non dire: «Mi nasconderò al Signore!
Lassù chi si ricorderà di me?
Fra tanta gente non sarò riconosciuto,
chi sarò io in mezzo a una creazione immensa?».
[v. 18]
19Anche i monti e le fondamenta della terra
tremano di spavento quando egli li scruta.
20Ma nessuno riflette su queste cose;
al suo modo di agire chi presta attenzione?
[v. 21]
22«Chi annuncerà le sue opere di giustizia?
O chi aspetterà? L’alleanza infatti è ancora lontana,
e il rendiconto di tutto sarà solo alla fine».
[v. 23]
24Ascoltami, figlio, e impara la scienza,
e nel tuo cuore tieni conto delle mie parole.
25Manifesterò con ponderazione la dottrina,
con cura annuncerò la scienza.
26Quando il Signore da principio creò le sue opere,
dopo averle fatte ne distinse le parti.
27Ordinò per sempre le sue opere
e il loro dominio per le generazioni future.
Non soffrono né fame né stanchezza
e non interrompono il loro lavoro.
[vv. 28-29]
30Ne coprì la superficie con ogni specie di viventi
e questi ad essa faranno ritorno.
1Il Signore creò l’uomo dalla terra
e ad essa di nuovo lo fece tornare.
2Egli assegnò loro giorni contati e un tempo definito,
dando loro potere su quanto essa contiene.
3Li rivestì di una forza pari alla sua
e a sua immagine li formò.
4In ogni vivente infuse il timore dell’uomo,
perché dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
5Ricevettero l’uso delle cinque opere del Signore,
come sesta fu concessa loro in dono la ragione
e come settima la parola, interprete delle sue opere.
[vv. 6-9]
11Pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredità la legge della vita,
affinché riconoscessero che sono mortali coloro che ora esistono.
12Stabilì con loro un’alleanza eterna
e fece loro conoscere i suoi decreti.
[vv. 13-15]
16Fin dalla giovinezza le loro vie vanno verso il male,
e non sanno cambiare i loro cuori di pietra in cuori di carne.
[vv. 17-21]
22La beneficenza di un uomo è per lui come un sigillo
e il bene fatto lo custodisce come la pupilla,
concedendo conversione ai suoi figli e alle sue figlie.
23Alla fine si leverà e renderà loro la ricompensa,
riverserà sul loro capo il contraccambio.
24Ma a chi si pente egli offre il ritorno,
conforta quelli che hanno perduto la speranza.
[v. 25]
26Volgiti all’Altissimo e allontanati dall’ingiustizia;
egli infatti ti condurrà dalle tenebre alla luce della salvezza.
Devi odiare fortemente ciò che lui detesta.
27Negl’inferi infatti chi loderà l’Altissimo,
al posto dei viventi e di quanti gli rendono lode?
[vv. 28-29]
30Non vi può essere tutto negli uomini,
poiché un figlio dell’uomo non è immortale.
[vv. 31-32]
[v. 1]
2Il Signore soltanto è riconosciuto giusto
e non c’è altri al di fuori di lui.
3Egli regge il mondo con il palmo della mano
e tutto obbedisce alla sua volontà;
con il suo potere egli è il re di tutte le cose
e in esse distingue il sacro dal profano.
[vv. 4-6]
7Quando l’uomo ha finito, allora comincia,
quando si ferma, allora rimane perplesso.
[vv. 8-10]
11Per questo il Signore è paziente verso di loro
ed effonde su di loro la sua misericordia.
[vv. 12-14]
15Figlio, nel fare il bene non aggiungere rimproveri
e a ogni dono parole amare.
16La rugiada non mitiga forse il calore?
Così una parola è migliore del dono.
[v. 17]
18Lo stolto rimprovera senza riguardo,
il dono dell’invidioso fa lacrimare gli occhi.
19Prima di parlare, infórmati,
cùrati ancor prima di ammalarti.
[vv. 20-21]
22Nulla ti impedisca di soddisfare un voto al tempo giusto,
non aspettare fino alla morte per sdebitarti.
23Prima di fare un voto prepara te stesso,
non fare come un uomo che tenta il Signore.
24Ricòrdati della collera nei giorni della fine,
del tempo della vendetta, quando egli distoglierà lo sguardo da te.
[v. 25]
26Dal mattino alla sera il tempo cambia,
tutto è effimero davanti al Signore.
[vv. 27-28]
29Quelli istruiti nel parlare, anch’essi diventano saggi,
effondono come pioggia massime adeguate.
Vale più la fiducia in un unico Signore
che aderire a un morto con un cuore morto.
30Non seguire le passioni,
poni un freno ai tuoi desideri.
31Se ti concedi lo sfogo della passione,
essa ti renderà oggetto di scherno per i tuoi nemici.
[vv. 32-33]
[v. 1]
2Vino e donne fanno deviare anche i saggi,
ancora più temerario è chi frequenta prostitute.
[v. 3]
4Chi si fida troppo presto, è di animo leggero,
chi pecca, danneggia se stesso.
[vv. 5-7]
8Non parlare né riguardo all’amico né riguardo al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelare nulla,
[v. 9]
10Hai udito una parola? Muoia con te!
Sta’ sicuro, non ti farà scoppiare.
[v. 11]
12Una freccia conficcata nella coscia:
tale una parola in seno allo stolto.
13Chiedi conto all’amico: forse non ha fatto nulla,
e se ha fatto qualcosa, perché non continui più.
14Chiedi conto al prossimo: forse non ha detto nulla,
e se ha detto qualcosa, perché non lo ripeta.
[vv. 15-18]
19La conoscenza dei comandamenti del Signore è educazione alla vita,
chi fa ciò che gli è gradito raccoglie i frutti dell’albero dell’immortalità.
[v. 20]
21Il servo che dice al padrone: «Non farò ciò che ti piace»,
anche se dopo lo fa, irrita colui che gli dà da mangiare.
[vv. 22-24]
25C’è un’astuzia fatta di cavilli, ma ingiusta,
c’è chi intriga per prevalere in tribunale,
ma il saggio è giusto quando giudica.
[v. 26]
27abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento su di te.
28E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all’occasione propizia farà del male.
[vv. 29-30]
1C’è un rimprovero che è fuori tempo,
c’è chi tace ed è prudente.
[v. 2]
3Chi si confessa colpevole evita l’umiliazione.
4Come un eunuco che vuol deflorare una ragazza,
così chi vuole fare giustizia con la violenza.
[vv. 5-6]
7L’uomo saggio sta zitto fino al momento opportuno,
il millantatore e lo stolto non ne tengono conto.
8Chi esagera nel parlare si renderà riprovevole,
chi vuole imporsi a tutti i costi sarà detestato.
Com’è bello quando chi è biasimato mostra pentimento,
perché così tu sfuggirai a un peccato volontario.
9Nelle disgrazie qualcuno può trovare un vantaggio,
ma c’è un profitto che si può cambiare in perdita.
[vv. 10-13]
14Il dono di uno stolto non ti giova,
e ugualmente quello dell’invidioso, perché è frutto di costrizione;
i suoi occhi, infatti, sono molti invece di uno.
15Egli dà poco, ma rinfaccia molto;
apre la sua bocca come un banditore.
Oggi fa un prestito e domani lo richiede;
quanto è odioso un uomo del genere!
16Lo stolto dice: «Non ho un amico,
non c’è gratitudine al bene che faccio».
Quelli che mangiano il suo pane sono lingue cattive.
17Quanti si burleranno di lui, e quante volte!
Poiché non accoglie l’avere con spirito retto,
e il non avere gli è ugualmente indifferente.
[vv. 18-21]
22C’è chi si rovina per rispetto umano
e di fronte a uno stolto si dà perduto.
23C’è chi per rispetto umano fa promesse a un amico,
e in tal modo gratuitamente se lo rende nemico.
[vv. 24-27]
28Chi lavora la terra accresce il suo raccolto,
chi piace ai grandi si fa perdonare i suoi torti.
29Regali e doni accecano gli occhi dei saggi,
come bavaglio sulla bocca soffocano i rimproveri.
[vv. 30-32]
1Figlio, hai peccato? Non farlo più
e chiedi perdono per le tue colpe passate.
2Come davanti a un serpente, fuggi il peccato:
se ti avvicini, ti morderà.
Denti di leone sono i suoi denti,
capaci di distruggere vite umane.
3Ogni trasgressione è spada a doppio taglio,
non c’è guarigione alle sue ferite.
[v. 4]
5La preghiera del povero sale agli orecchi di Dio
e il giudizio di lui sarà a suo favore.
[vv. 6-8]
9Ammasso di stoppa è una riunione di iniqui,
la loro fine è una fiammata di fuoco.
10La via dei peccatori è ben lastricata,
ma al suo termine c’è il baratro infernale.
[vv. 11-13]
14L’intimo dello stolto è come un vaso frantumato,
non può contenere alcuna scienza.
[v. 15]
16Le spiegazioni dello sciocco sono come un fardello nel cammino,
ma il parlare del saggio reca diletto.
17La parola del prudente è ricercata nell’assemblea,
sui suoi discorsi si riflette seriamente.
[vv. 18-22]
23Lo stolto spia dalla porta dentro una casa,
l’uomo educato invece se ne sta fuori.
24È cattiva educazione origliare alla porta,
l’uomo prudente ne resterebbe confuso.
[vv. 25-27]
28Chi mormora diffama se stesso
ed è detestato dal suo vicinato.
1Il pigro è simile a una pietra insudiciata,
tutti fischiano in suo disprezzo.
[v. 2]
3Un figlio maleducato è la vergogna di un padre,
se è una figlia il danno è più grave.
4Una figlia sensata troverà marito,
la svergognata è un dolore per chi l’ha generata.
5La figlia sfacciata disonora il padre e il marito,
dall’uno e dall’altro sarà disprezzata.
6Un discorso inopportuno è come musica in caso di lutto,
ma frusta e correzione sono saggezza in ogni tempo.
7I figli che hanno di che vivere con una vita onesta
fanno dimenticare l’umile origine dei loro genitori.
8I figli che millantano superbia e cattiva educazione
disonorano la nobiltà delle loro famiglie.
9Chi ammaestra uno stolto è come uno che incolla cocci,
che sveglia un dormiglione da un sonno profondo.
10Parlare a uno stolto è parlare a chi ha sonno;
alla fine dirà: «Cosa c’è?».
[vv. 11-12]
13Con uno stolto non prolungare il discorso,
e non frequentare l’insensato:
nella sua insipienza ti disprezzerà in ogni modo.
Guàrdati da lui, per non avere noie
e per non contaminarti al suo contatto.
Evitalo e troverai pace,
non sarai disgustato dalla sua insipienza.
[v. 14]
15Sabbia, sale e massa di ferro
si portano meglio che un insensato.
16Una travatura di legno ben connessa in una casa
non viene scompaginata per un terremoto,
così un cuore consolidato da matura riflessione
non si scoraggia nel momento critico.
17Un cuore sorretto da sagge riflessioni
è come un bel fregio su parete levigata.
18Ciottoli posti su un’altura
di fronte al vento non resistono,
così un cuore meschino, basato su stolti pensieri,
non regge di fronte a un qualsiasi timore.
19Chi punge un occhio lo fa lacrimare,
chi punge un cuore ne scopre il sentimento.
20Chi scaglia un sasso contro gli uccelli li mette in fuga,
chi offende un amico rompe l’amicizia.
[vv. 21-22]
23Conquìstati la fiducia del prossimo nella sua povertà,
per godere con lui nella sua prosperità.
Nel tempo della tribolazione restagli vicino,
per avere parte alla sua eredità.
L’apparenza infatti non è sempre da disprezzare
né deve meravigliare che un ricco non abbia senno.
24Prima del fuoco c’è vapore e fumo di fornace,
così prima del sangue ci sono le ingiurie.
[vv. 25-27]
[v. 1]
2Chi fustigherà i miei pensieri
e chi insegnerà la sapienza al mio cuore,
perché non siano risparmiati i miei errori
e i loro peccati non restino impuniti,
[vv. 3-6]
7Ascoltate, figli, come disciplinare la bocca,
chi ne tiene conto non sarà colto in flagrante.
[v. 8]
9Non abituare la bocca al giuramento,
non abituarti a proferire il nome del Santo.
10Infatti, come un servo interrogato accuratamente
non mancherà di prendere lividure,
così chi giura e pronuncia il Nome di continuo
di certo non sarà esente da peccato.
11Un uomo dai molti giuramenti accumula iniquità;
il flagello non si allontana dalla sua casa.
Se sbaglia, il suo peccato è su di lui;
se non ne tiene conto, pecca due volte.
Se giura il falso, non sarà giustificato,
e la sua casa si riempirà di sventure.
12C’è un modo di parlare paragonabile alla morte:
che non si trovi nella discendenza di Giacobbe!
Da tutto questo infatti staranno lontano i pii,
così non si rotoleranno nei peccati.
13Non abituare la tua bocca a grossolane volgarità,
in esse infatti c’è motivo di peccato.
[vv. 14-15]
16Due tipi di persone moltiplicano i peccati,
e un terzo provoca l’ira:
una passione ardente come fuoco acceso
non si spegnerà finché non sia consumata;
un uomo impudico nel suo corpo
non desisterà finché il fuoco non lo divori;
17per l’uomo impudico ogni pane è appetitoso,
non si stancherà finché non muoia.
18L’uomo infedele al proprio letto
dice fra sé: «Chi mi vede?
C’è buio intorno a me e le mura mi nascondono;
nessuno mi vede, perché temere?
Dei miei peccati non si ricorderà l’Altissimo».
19Egli teme solo gli occhi degli uomini,
non sa che gli occhi del Signore
sono mille volte più luminosi del sole;
essi vedono tutte le vie degli uomini
e penetrano fin nei luoghi più segreti.
20Tutte le cose, prima che fossero create, gli erano note,
allo stesso modo anche dopo la creazione.
[vv. 21-22]
23Prima di tutto ha disobbedito alla legge dell’Altissimo,
in secondo luogo ha commesso un torto verso il marito,
in terzo luogo si è macchiata di adulterio
e ha portato in casa figli di un estraneo.
24Costei sarà trascinata davanti all’assemblea
e si procederà a un’inchiesta sui suoi figli.
25I suoi figli non metteranno radici,
i suoi rami non porteranno frutto.
26Lascerà il suo ricordo come una maledizione,
la sua infamia non sarà cancellata.
[vv. 27-28]
1La sapienza fa il proprio elogio,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
[vv. 2-4]
5Ho percorso da sola il giro del cielo,
ho passeggiato nelle profondità degli abissi.
[v. 6]
7Fra tutti questi ho cercato un luogo di riposo,
qualcuno nel cui territorio potessi risiedere.
8Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda
e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi eredità in Israele”.
9Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato,
per tutta l’eternità non verrò meno.
10Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
11Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
[vv. 12-14]
15Come cinnamòmo e balsamo di aromi,
come mirra scelta ho sparso profumo,
come gàlbano, ònice e storace,
come nuvola d’incenso nella tenda.
[v. 16]
17Io come vite ho prodotto splendidi germogli
e i miei fiori danno frutti di gloria e ricchezza.
18Io sono la madre del bell’amore e del timore,
della conoscenza e della santa speranza;
eterna, sono donata a tutti i miei figli,
a coloro che sono scelti da lui.
19Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate,
e saziatevi dei miei frutti,
20perché il ricordo di me è più dolce del miele,
il possedermi vale più del favo di miele.
21Quanti si nutrono di me avranno ancora fame
e quanti bevono di me avranno ancora sete.
[vv. 22-23]
24Non cessate di rafforzarvi nel Signore,
aderite a lui perché vi dia vigore.
Il Signore onnipotente è l’unico Dio
e non c’è altro salvatore al di fuori di lui.
[v. 25]
26effonde intelligenza come l’Eufrate
e come il Giordano nei giorni della mietitura,
[vv. 27-28]
29Il suo pensiero infatti è più vasto del mare
e il suo consiglio è più profondo del grande abisso.
30Io, come un canale che esce da un fiume
e come un acquedotto che entra in un giardino,
31ho detto: «Innaffierò il mio giardino
e irrigherò la mia aiuola».
Ma ecco, il mio canale è diventato un fiume
e il mio fiume è diventato un mare.
32Farò ancora splendere la dottrina come l’aurora,
la farò brillare molto lontano.
33Riverserò ancora l’insegnamento come profezia,
lo lascerò alle generazioni future.
34Vedete che non ho faticato solo per me,
ma per tutti quelli che la cercano.
1Di tre cose si compiace l’anima mia,
ed esse sono gradite al Signore e agli uomini:
concordia di fratelli, amicizia tra vicini,
moglie e marito che vivono in piena armonia.
[vv. 2-6]
7Nove situazioni ritengo felici nel mio cuore,
la decima la dirò con parole:
un uomo allietato dai figli,
chi vede da vivo la caduta dei suoi nemici;
8felice chi vive con una moglie assennata,
chi non ara con il bue e l’asino insieme,
chi non ha peccato con la sua lingua,
chi non ha servito a uno indegno di lui;
9felice chi ha trovato la prudenza,
chi parla a gente che l’ascolta;
[vv. 10-11]
12Il timore del Signore è inizio di amore per lui,
la fede è inizio di adesione a lui.
13Qualunque ferita, ma non la ferita del cuore,
qualunque malvagità, ma non la malvagità di una donna;
[vv. 14-15]
16Preferirei abitare con un leone e con un drago
piuttosto che abitare con una donna malvagia.
[vv. 17-18]
19Ogni malizia è nulla di fronte alla malizia di una donna,
possa piombarle addosso la sorte del peccatore!
20Come una salita sabbiosa per i piedi di un vecchio,
tale la donna linguacciuta per un uomo pacifico.
21Non soccombere al fascino di una donna,
per una donna non ardere di passione.
[v. 22]
23Animo abbattuto e volto triste
e ferita al cuore è una donna malvagia;
mani inerti e ginocchia infiacchite,
tale è colei che non rende felice il proprio marito.
[vv. 24-26]
1Fortunato il marito di una brava moglie,
il numero dei suoi giorni sarà doppio.
[v. 2]
3Una brava moglie è davvero una fortuna,
viene assegnata a chi teme il Signore.
[v. 4]
5Di tre cose il mio cuore ha paura,
e per la quarta sono spaventato:
una calunnia diffusa in città, un tumulto di popolo
e una falsa accusa, sono cose peggiori della morte;
6ma crepacuore e lutto è una donna gelosa di un’altra,
il flagello della sua lingua fa presa su tutti.
7Giogo di buoi sconnesso è una cattiva moglie,
chi la prende è come chi afferra uno scorpione.
[vv. 8-9]
10Fa’ buona guardia a una figlia sfrenata,
perché non ne approfitti, se trova indulgenza.
11Guàrdati dalla donna che ha lo sguardo impudente,
non meravigliarti se poi ti fa del male.
12Come un viandante assetato apre la bocca
e beve qualsiasi acqua a lui vicina,
così ella siede davanti a ogni palo
e apre a qualsiasi freccia la faretra.
[vv. 13-18]
19Figlio, conserva sano il fiore dell’età
e non affidare la tua forza a donne straniere.
20Cerca nella pianura un campo fertile
per gettarvi il tuo seme, attendendo la progenie.
21Così i frutti che lascerai,
fieri della loro nobiltà, prospereranno.
[vv. 22-23]
24La donna impudica cerca sempre il disonore,
una figlia pudica è riservata anche con il marito.
25La donna sfrontata viene stimata come un cane,
quella che ha pudore teme il Signore.
26La donna che onora il marito a tutti appare saggia,
quella orgogliosa che lo umilia sarà empia per tutti.
Felice il marito di una brava moglie,
il numero dei suoi giorni sarà raddoppiato.
[vv. 27-28]
29È difficile che il commerciante sia esente da colpe
e il rivenditore sia indenne da peccato.
[v. 1]
2Fra le giunture delle pietre si conficca un piolo,
tra la compera e la vendita s’insinua il peccato.
3Se non ti afferri con forza al timore del Signore,
la tua casa andrà presto in rovina.
4Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti;
così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti.
5I vasi del ceramista li mette a prova la fornace,
così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
6Il frutto dimostra come è coltivato l’albero,
così la parola rivela i pensieri del cuore.
[vv. 7-8]
9Gli uccelli sostano presso i loro simili,
la verità ritorna a quelli che fanno cose giuste.
10Il leone insidia la preda,
così il peccato coloro che fanno cose ingiuste.
[v. 11]
12Tra gli insensati non perdere tempo,
tra i saggi invece férmati a lungo.
[v. 13]
14Il linguaggio di chi giura spesso fa rizzare i capelli,
e i loro litigi fanno turare gli orecchi.
[v. 15]
16Chi svela i segreti perde l’altrui fiducia
e non trova più un amico per il suo cuore.
17Ama l’amico e sii a lui fedele,
ma se hai svelato i suoi segreti,
non corrergli dietro,
[v. 18]
19Come un uccello che ti sei fatto scappare di mano,
così hai lasciato andare il tuo amico e non lo riprenderai.
20Non inseguirlo, perché ormai è lontano,
è fuggito come una gazzella dal laccio.
21Perché si può fasciare una ferita
e un’ingiuria si può riparare,
ma chi ha svelato segreti non ha più speranza.
[vv. 22-24]
25Chi scaglia un sasso in alto, se lo tira sulla testa,
e un colpo a tradimento ferisce chi lo vibra.
26Chi scava una fossa vi cade dentro,
chi tende un laccio vi resta preso.
27Il male si ritorce su chi lo fa,
egli non sa neppure da dove gli venga.
[vv. 28-30]
[v. 1]
2Perdona l’offesa al tuo prossimo
e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
[vv. 3-5]
6Ricòrdati della fine e smetti di odiare,
della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti.
[vv. 7-8]
9Un uomo peccatore semina discordia tra gli amici
e tra persone pacifiche diffonde la calunnia.
10Il fuoco divampa in proporzione dell’esca,
così la lite s’accresce con l’ostinazione;
il furore di un uomo è proporzionato alla sua forza,
la sua ira cresce in base alla sua ricchezza.
11Una lite concitata accende il fuoco,
una rissa violenta fa versare sangue.
12Se soffi su una scintilla, divampa,
se vi sputi sopra, si spegne;
eppure ambedue le cose escono dalla tua bocca.
[v. 13]
14Le dicerie di una terza persona hanno sconvolto molti,
li hanno scacciati di nazione in nazione;
hanno demolito città fortificate
e rovinato casati potenti.
15Le dicerie di una terza persona hanno fatto ripudiare donne forti,
privandole del frutto delle loro fatiche.
[v. 16]
17Un colpo di frusta produce lividure,
ma un colpo di lingua rompe le ossa.
18Molti sono caduti a fil di spada,
ma non quanti sono periti per colpa della lingua.
19Beato chi è al riparo da essa,
chi non è esposto al suo furore,
chi non ha trascinato il suo giogo
e non è stato legato con le sue catene.
20Il suo giogo è un giogo di ferro;
le sue catene sono catene di bronzo.
21Spaventosa è la morte che la lingua procura,
al confronto è preferibile il regno dei morti.
22Essa non ha potere sugli uomini pii,
questi non bruceranno alla sua fiamma.
23Quanti abbandonano il Signore in essa cadranno,
fra costoro divamperà senza spegnersi mai.
Si avventerà contro di loro come un leone
e come una pantera ne farà scempio.
[v. 24a]
25be sulla tua bocca fa’ porta e catenaccio.
[v. 24b]
25ama per le tue parole fa’ bilancia e peso.
26Sta’ attento a non scivolare a causa della lingua,
per non cadere di fronte a chi ti insidia.
[v. 1]
2Da’ in prestito al prossimo quando ha bisogno,
e a tua volta restituisci al prossimo nel momento fissato.
[v. 3]
4Molti considerano il prestito come cosa trovata
e causano fastidi a coloro che li hanno aiutati.
[vv. 5-6]
7Molti si rifiutano di prestare non per cattiveria,
ma per paura di essere derubati senza ragione.
8Tuttavia sii paziente con il misero,
e non fargli attendere troppo a lungo l’elemosina.
[v. 9]
10Perdi pure denaro per un fratello e un amico,
non si arrugginisca inutilmente sotto una pietra.
[vv. 11-12]
13Meglio di uno scudo resistente e di una lancia pesante,
essa combatterà per te di fronte al nemico.
[v. 14]
15Non dimenticare il favore di chi si è fatto garante,
poiché egli si è impegnato per te.
[vv. 16-17]
18La cauzione ha rovinato molta gente onesta,
li ha sballottati come onda del mare.
Ha mandato in esilio uomini potenti,
li ha costretti a vagare fra genti straniere.
19Un peccatore si precipita verso la garanzia,
va dietro ai guadagni e finisce in tribunale.
[vv. 20-22]
23Sii contento del poco come del molto,
e non ti sentirai rinfacciare di essere forestiero.
24Brutta vita andare di casa in casa,
non potrai aprire bocca dove sarai forestiero.
[v. 25]
26«Vieni, forestiero, apparecchia la tavola,
se hai qualche cosa sotto mano, dammi da mangiare».
27«Vattene via, forestiero, c’è uno più importante di te,
mio fratello sarà mio ospite, ho bisogno della casa».
28Per un uomo che ha intelligenza sono dure queste cose:
il rimprovero di essere forestiero e l’insulto di un creditore.
1Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta per lui,
per gioire di lui alla fine.
2Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio
e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti.
3Chi istruisce il proprio figlio rende geloso il nemico
e davanti agli amici si rallegra.
[vv. 4-6]
7Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite,
a ogni grido il suo cuore sarà sconvolto.
8Un cavallo non domato diventa caparbio,
un figlio lasciato a se stesso diventa testardo.
9Vezzeggia il figlio ed egli ti riserverà delle sorprese,
scherza con lui, ti procurerà dispiaceri.
10Non ridere con lui per non doverti rattristare,
e non debba alla fine digrignare i denti.
[v. 11]
12Piegagli il collo quando è giovane,
e battigli i fianchi finché è fanciullo,
perché poi intestardito non ti disobbedisca
e tu ne abbia un profondo dolore.
13Educa tuo figlio e prenditi cura di lui,
così non dovrai sopportare la sua insolenza.
14Meglio un povero di aspetto sano e forte
che un ricco malato nel suo corpo.
15Salute e vigore valgono più di tutto l’oro,
un corpo robusto più di un’immensa fortuna.
16Non c’è ricchezza superiore alla salute del corpo
e non c’è felicità più grande della gioia del cuore.
[vv. 17-18]
19A che serve all’idolo l’offerta di frutti?
Esso non mangia né sente il profumo;
così è per colui che il Signore perséguita.
20Egli guarda con gli occhi e geme,
come un eunuco che abbraccia una vergine e geme:
così è per colui che fa giustizia con violenza.
[vv. 21-22]
23Distraiti e consola il tuo cuore,
tieni lontana la profonda tristezza,
perché la tristezza ha rovinato molti
e in essa non c’è alcun vantaggio.
[vv. 24-25]
1L’insonnia del ricco consuma il corpo,
i suoi affanni gli tolgono il sonno.
[v. 2]
3Un ricco fatica nell’accumulare ricchezze,
e se riposa è per darsi ai piaceri.
4Un povero fatica nelle privazioni della vita,
ma se si riposa cade in miseria.
5Chi ama l’oro non sarà esente da colpa,
chi insegue il denaro ne sarà fuorviato.
[v. 6]
7È una trappola per quanti ne sono infatuati,
e ogni insensato vi resta preso.
[vv. 8-9]
10Chi ha subìto questa prova ed è risultato perfetto?
Sarà per lui un titolo di vanto.
Chi poteva trasgredire e non ha trasgredito,
fare il male e non lo ha fatto?
11Per questo si consolideranno i suoi beni
e l’assemblea celebrerà le sue beneficenze.
[vv. 12-14]
15A partire da te intendi i desideri del tuo prossimo
e su ogni cosa rifletti.
16Mangia da uomo frugale ciò che ti è posto dinanzi,
non masticare con voracità per non renderti odioso.
[vv. 17-18]
19Per un uomo educato il poco è sufficiente;
quando si corica non respira con affanno.
[v. 20]
21Se sei stato forzato a eccedere nei cibi,
àlzati, va’ a vomitare e ti sentirai sollevato.
22Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi,
alla fine troverai vere le mie parole.
In tutte le tue opere sii diligente
e nessuna malattia ti coglierà.
23Molti lodano chi è sontuoso nei banchetti,
e la testimonianza della sua munificenza è degna di fede.
[v. 24]
25Non fare lo spavaldo con il vino,
perché il vino ha mandato molti in rovina.
26La fornace prova il metallo nella tempera,
così il vino i cuori, in una sfida di arroganti.
27Il vino è come la vita per gli uomini,
purché tu lo beva con misura.
Che vita è quella dove manca il vino?
Fin dall’inizio è stato creato per la gioia degli uomini.
[v. 28]
29Amarezza dell’anima è il vino bevuto in quantità,
con eccitazione e per sfida.
30L’ubriachezza accresce l’ira dello stolto a sua rovina,
ne diminuisce le forze e gli procura ferite.
31Durante un banchetto non rimproverare il vicino,
non deriderlo nella sua allegria.
Non dirgli parole di biasimo
e non affliggerlo chiedendogli quanto ti deve.
1Se ti hanno fatto capotavola, non esaltarti.
Compòrtati con gli altri come uno di loro.
Pensa a loro e poi mettiti a tavola;
2quando avrai compiuto il tuo dovere,
accòmodati per far festa con loro
e ricevere complimenti per le tue buone maniere.
[v. 3]
4Quando c’è un’esecuzione non effonderti in chiacchiere,
e non fare il sapiente fuori tempo.
[vv. 5-8]
9Fra i grandi non mostrarti presuntuoso,
e dove vi sono anziani, non ciarlare troppo.
10Prima del tuono viene la folgore,
prima dell’uomo modesto viene la grazia.
[v. 11]
12Là divèrtiti e fa’ quello che ti piace,
ma non peccare con parole arroganti.
13Per tutto ciò benedici chi ti ha creato,
chi ti colma dei suoi benefici.
14Chi teme il Signore ne accetta l’istruzione,
chi lo ricerca di buon mattino trova il suo favore.
[vv. 15-17]
18Chi è saggio non trascura la riflessione,
l’empio e il superbo non provano alcun timore.
19Non fare nulla senza consiglio,
non ti pentirai di averlo fatto.
[v. 20]
21Non fidarti di una via senza inciampi,
22guàrdati anche dai tuoi figli.
23In tutto ciò che fai abbi fiducia in te stesso,
perché anche questo è osservare i comandamenti.
24Chi crede alla legge è attento ai comandamenti,
chi confida nel Signore non subirà alcun danno.
[v. 1]
2Un uomo saggio non detesta la legge,
ma chi finge con essa è come nave in tempesta.
3L’uomo assennato ha fiducia nella legge,
per lui è degna di fede come un oracolo.
[vv. 4-5]
6Un amico beffardo è come uno stallone,
nitrisce sotto chiunque lo cavalca.
[v. 7]
8È perché sono stati distinti nel pensiero del Signore,
che ha diversificato le stagioni e le feste.
9Ha esaltato e santificato alcuni,
altri li ha lasciati nel numero dei giorni ordinari.
10Anche gli uomini provengono tutti dalla polvere
e dalla terra fu creato Adamo.
11Ma il Signore li ha distinti nella sua grande sapienza,
ha diversificato le loro vie.
12Ha benedetto ed esaltato alcuni,
altri ha santificato e avvicinato a sé;
altri ha maledetto e umiliato
e ha rovesciato dalle loro posizioni.
[v. 13]
14Di fronte al male c’è il bene,
di fronte alla morte c’è la vita;
così di fronte all’uomo pio c’è il peccatore.
15Considera perciò tutte le opere dell’Altissimo:
a due a due, una di fronte all’altra.
[vv. 16-17]
18Badate che non ho faticato solo per me,
ma per tutti quelli che ricercano l’istruzione.
19Ascoltatemi, o grandi del popolo,
e voi che dirigete le assemblee, fate attenzione.
20Al figlio e alla moglie, al fratello e all’amico
non dare un potere su di te finché sei in vita.
Non dare ad altri le tue ricchezze,
perché poi non ti penta e debba richiederle.
21Finché vivi e in te c’è respiro,
non abbandonarti al potere di nessuno.
22È meglio che i figli chiedano a te,
piuttosto che tu debba volgere lo sguardo alle loro mani.
[v. 23]
24Quando finiranno i giorni della tua vita,
al momento della morte, assegna la tua eredità.
25Foraggio, bastone e pesi per l’asino;
pane, disciplina e lavoro per lo schiavo.
26Fa’ lavorare il tuo servo e starai in pace,
lasciagli libere le mani e cercherà la libertà.
[vv. 27-29]
30Mettilo all’opera come gli conviene,
e se non obbedisce, stringigli i ceppi.
Ma non esagerare con nessuno
e non fare nulla contro la giustizia.
31Se hai uno schiavo, sia come te stesso,
perché l’hai acquistato a prezzo di sangue.
Se hai uno schiavo, trattalo come un fratello,
perché ne avrai bisogno come di te stesso.
32Se tu lo maltratti ed egli fuggirà,
[v. 33]
1Speranze vane e fallaci sono quelle dello stolto,
e i sogni danno le ali a chi è privo di senno.
2Come uno che afferra le ombre e insegue il vento,
così è per chi si appoggia sui sogni.
3Una cosa di fronte all’altra: tale è la visione dei sogni,
di fronte a un volto l’immagine di un volto.
4Dall’impuro che cosa potrà uscire di puro?
E dal falso che cosa potrà uscire di vero?
5Oracoli, presagi e sogni sono cose fatue,
come vaneggia la mente di una donna che ha le doglie.
[vv. 6-7]
8La legge deve compiersi senza inganno,
e la sapienza è perfetta sulla bocca di chi è fedele.
[vv. 9-18]
19Gli occhi del Signore sono su quelli che lo amano;
egli è protezione potente e sostegno vigoroso,
riparo dal vento infuocato e dal sole meridiano,
difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta.
[v. 20]
21Sacrificare il frutto dell’ingiustizia è un’offerta da scherno
[v. 22]
23L’Altissimo non gradisce le offerte degli empi
né perdona i peccati secondo il numero delle vittime.
24Sacrifica un figlio davanti al proprio padre
chi offre un sacrificio con i beni dei poveri.
[vv. 25-26]
27versa sangue chi rifiuta il salario all’operaio.
28Uno edifica e l’altro abbatte:
che vantaggio ne ricavano, oltre la fatica?
[v. 29]
30Chi si purifica per un morto e lo tocca di nuovo,
quale vantaggio ha nella sua abluzione?
[v. 31]
1Chi osserva la legge vale quanto molte offerte;
2chi adempie i comandamenti offre un sacrificio che salva.
3Chi ricambia un favore offre fior di farina,
4chi pratica l’elemosina fa sacrifici di lode.
5Cosa gradita al Signore è tenersi lontano dalla malvagità,
sacrificio di espiazione è tenersi lontano dall’ingiustizia.
[vv. 6-7]
8L’offerta del giusto arricchisce l’altare,
il suo profumo sale davanti all’Altissimo.
9Il sacrificio dell’uomo giusto è gradito,
il suo ricordo non sarà dimenticato.
10Glorifica il Signore con occhio contento,
non essere avaro nelle primizie delle tue mani.
11In ogni offerta mostra lieto il tuo volto,
con gioia consacra la tua decima.
[vv. 12-14]
15e non confidare in un sacrificio ingiusto,
perché il Signore è giudice
e per lui non c’è preferenza di persone.
[v. 16]
17Non trascura la supplica dell’orfano,
né la vedova, quando si sfoga nel lamento.
18Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue guance
19e il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare?
20Chi la soccorre è accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
21La preghiera del povero attraversa le nubi
né si quieta finché non sia arrivata;
non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto
22e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità.
Il Signore certo non tarderà
né si mostrerà paziente verso di loro,
finché non abbia spezzato le reni agli spietati
23e si sia vendicato delle nazioni,
finché non abbia estirpato la moltitudine dei violenti
e frantumato lo scettro degli ingiusti,
24finché non abbia reso a ciascuno secondo il suo modo di agire
e giudicato le opere degli uomini secondo le loro intenzioni,
25finché non abbia fatto giustizia al suo popolo
e lo abbia allietato con la sua misericordia.
[v. 26]
[v. 1]
2infondi il tuo timore su tutte le nazioni.
[v. 3]
4Come davanti a loro ti sei mostrato santo in mezzo a noi,
così davanti a noi móstrati grande fra di loro.
5Ti riconoscano, come anche noi abbiamo riconosciuto
che non c’è Dio al di fuori di te, o Signore.
[v. 6]
7glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.
[vv. 8-9]
10Affretta il tempo e ricòrdati del giuramento,
e si narrino le tue meraviglie.
11Sia consumato dall’ira del fuoco chi è sopravvissuto
e cadano in rovina quelli che maltrattano il tuo popolo.
12Schiaccia le teste dei capi nemici
che dicono: «Non c’è nessuno al di fuori di noi».
[vv. 13-16]
17Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal principio,
risveglia le profezie fatte nel tuo nome.
18Ricompensa coloro che perseverano in te,
i tuoi profeti siano trovati degni di fede.
Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,
[v. 19]
20Il ventre consuma ogni cibo,
eppure un cibo è preferibile a un altro.
[vv. 21-27]
28Chi si fida di un agile ladro che corre di città in città?
Così è per l’uomo che non ha un nido
e che si corica là dove lo coglie la notte.
[v. 1]
2Non è forse un dolore mortale
un compagno e amico che diventa nemico?
[vv. 3-4]
5C’è chi si affligge con l’amico per amore del proprio ventre,
ma di fronte alla battaglia prende lo scudo.
[vv. 6-7]
8Guàrdati da chi vuole darti consiglio
e prima infórmati quali siano le sue necessità:
egli infatti darà consigli a suo vantaggio;
perché non abbia a gettare un laccio su di te
[vv. 9-11]
12Frequenta invece un uomo giusto,
di cui sai che osserva i comandamenti
e ha un animo simile al tuo,
perché se tu cadi, egli saprà compatirti.
13Attieniti al consiglio del tuo cuore,
perché nessuno ti è più fedele.
14Infatti la coscienza di un uomo talvolta suole avvertire
meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare.
[v. 15]
16Principio di ogni opera è la parola,
prima di ogni azione c’è la riflessione.
[vv. 17-19]
20C’è chi posa a saggio nei discorsi ed è odioso,
e finisce col mancare di ogni cibo;
21il Signore non gli ha concesso alcun favore,
perché è privo di ogni sapienza.
22C’è chi è saggio solo per se stesso
e i frutti della sua intelligenza si notano sul suo corpo.
23Un uomo saggio istruisce il suo popolo,
i frutti della sua intelligenza sono degni di fede.
[vv. 24-25]
26Il saggio ottiene fiducia tra il suo popolo,
e il suo nome vivrà per sempre.
27Figlio, per tutta la tua vita esamina te stesso,
vedi quello che ti nuoce e non concedertelo.
28Difatti non tutto conviene a tutti
e non tutti approvano ogni cosa.
[vv. 29-31]
[v. 1]
2Dall’Altissimo infatti viene la guarigione,
e anche dal re egli riceve doni.
3La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli è ammirato anche tra i grandi.
[v. 4]
5L’acqua non fu resa dolce per mezzo di un legno,
per far conoscere la potenza di lui?
6Ed egli ha dato agli uomini la scienza
perché fosse glorificato nelle sue meraviglie.
[v. 7]
8con queste il farmacista prepara le misture.
Certo non verranno meno le opere del Signore;
da lui proviene il benessere sulla terra.
9Figlio, non trascurarti nella malattia,
ma prega il Signore ed egli ti guarirà.
10Allontana l’errore, regola le tue mani,
purifica il cuore da ogni peccato.
11Offri l’incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
[vv. 12-13]
14anch’essi infatti pregano il Signore
perché conceda loro di dare sollievo
e guarigione per salvare la vita.
[v. 15]
16Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre profondamente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo le sue volontà
e non trascurare la sua tomba.
[v. 17]
18Infatti dal dolore esce la morte,
il dolore del cuore logora la forza.
[v. 19]
20Non abbandonare il tuo cuore al dolore,
scaccialo ricordando la tua fine.
21Non dimenticare che non c’è ritorno;
a lui non gioverai e farai del male a te stesso.
[vv. 22-25]
26Dedica il suo cuore a tracciare solchi
e non dorme per dare il foraggio alle giovenche.
27Così ogni artigiano e costruttore
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono immagini per sigilli
e con pazienza cercano di variare le figure,
dedicano il cuore a riprodurre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.
28Così il fabbro che siede vicino all’incudine
ed è intento al lavoro del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore della fornace deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi sul modello di un oggetto,
dedica il suo cuore a finire il lavoro
e sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.
29Così il vasaio che è seduto al suo lavoro
e con i suoi piedi gira la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro,
si affatica a produrre in gran quantità.
30Con il braccio imprime una forma all’argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
dedica il suo cuore a una verniciatura perfetta
e sta sveglio per pulire la fornace.
31Tutti costoro confidano nelle proprie mani,
e ognuno è abile nel proprio mestiere.
[v. 32]
33nell’assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del giudice
e non conoscono le disposizioni della legge.
Non fanno brillare né l’istruzione né il diritto,
non compaiono tra gli autori di proverbi,
34ma essi consolidano la costruzione del mondo,
e il mestiere che fanno è la loro preghiera.
Differente è il caso di chi si applica
a meditare la legge dell’Altissimo.
1Egli ricerca la sapienza di tutti gli antichi
e si dedica allo studio delle profezie.
2Conserva i detti degli uomini famosi
e penetra le sottigliezze delle parabole,
[v. 3]
4Svolge il suo compito fra i grandi,
lo si vede tra i capi,
viaggia in terre di popoli stranieri,
sperimentando il bene e il male in mezzo agli uomini.
5Gli sta a cuore alzarsi di buon mattino
per il Signore, che lo ha creato;
davanti all’Altissimo fa la sua supplica,
apre la sua bocca alla preghiera
e implora per i suoi peccati.
6Se il Signore, che è grande, vorrà,
egli sarà ricolmato di spirito d’intelligenza:
come pioggia effonderà le parole della sua sapienza
e nella preghiera renderà lode al Signore.
7Saprà orientare il suo consiglio e la sua scienza
e riflettere sui segreti di Dio.
8Manifesterà la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell’alleanza del Signore.
[vv. 9-10]
11Se vivrà a lungo, lascerà un nome più famoso di mille altri
e quando morrà, avrà già fatto abbastanza per sé.
12Dopo aver riflettuto, parlerò ancora,
sono pieno come la luna nel plenilunio.
13Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una rosa che germoglia presso un torrente.
14Come incenso spargete buon profumo,
fate sbocciare fiori come il giglio,
alzate la voce e cantate insieme,
benedite il Signore per tutte le sue opere.
15Magnificate il suo nome
e proclamate la sua lode,
con i canti delle labbra e con le cetre,
e nella vostra acclamazione dite così:
[v. 16]
17Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti sarà esaminato a suo tempo.
Alla sua parola l’acqua si arresta come una massa,
a un detto della sua bocca si aprono i serbatoi delle acque.
[vv. 18-20]
21Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti è stato creato con uno scopo preciso.
22La sua benedizione si diffonde come un fiume
e come un diluvio inebria la terra.
23Così i popoli erediteranno la sua ira,
come trasformò le acque in deserto salato.
[v. 24]
25Per i buoni i beni furono creati sin da principio,
allo stesso modo i mali per i peccatori.
26Le cose di prima necessità per la vita dell’uomo sono:
acqua, fuoco, ferro, sale,
farina di frumento, latte, miele,
succo di uva, olio e vestito.
[v. 27]
28Ci sono venti creati per castigare
e nella loro furia rafforzano i loro flagelli;
quando verrà la fine, scateneranno violenza
e placheranno lo sdegno del loro creatore.
29Fuoco, grandine, fame e morte
sono tutte cose create per il castigo.
30Denti delle fiere, scorpioni, vipere
e spade vendicatrici sono per la rovina degli empi.
[v. 31]
32Di questo ero convinto fin dal principio,
vi ho riflettuto e l’ho messo per iscritto:
[v. 33]
34Non bisogna dire: «Questo è peggiore di quello».
Tutto infatti al tempo giusto sarà riconosciuto buono.
[v. 35]
1Grandi pene sono destinate a ogni uomo
e un giogo pesante sta sui figli di Adamo,
dal giorno della loro uscita dal grembo materno
fino al giorno del ritorno alla madre di tutti.
2Il pensiero dell’attesa e il giorno della fine
provocano le loro riflessioni e il timore del cuore.
3Da chi siede su un trono glorioso
fino a chi è umiliato su terra e su cenere,
4da chi indossa porpora e corona
fino a chi è ricoperto di panno grossolano,
[v. 5]
6per un poco, come niente, sta nel riposo
e subito nel sonno si affatica come di giorno,
è sconvolto dalla visione del suo cuore,
come chi è scampato da una battaglia.
[vv. 7-8]
9morte, sangue, contese, spada,
disgrazie, fame, calamità, flagelli.
[v. 10]
11Tutto quello che proviene dalla terra alla terra ritorna,
quanto viene dalle acque rifluisce nel mare.
12Ogni corruzione e ogni ingiustizia sparirà,
ma la fedeltà resterà per sempre.
[vv. 13-15]
16Il giunco su ogni corso d’acqua o sugli argini di un fiume
viene tagliato prima di ogni altra erba.
[vv. 17-18]
19I figli e la fondazione di una città consolidano un nome,
ma più ancora è apprezzata una donna irreprensibile.
[v. 20]
21Il flauto e l’arpa rendono piacevole il canto,
ma più ancora una voce soave.
[vv. 22-23]
24Fratelli e soccorritori aiutano nella tribolazione,
ma più ancora l’elemosina.
[vv. 25-27]
28Figlio, non vivere una vita da mendicante:
è meglio morire piuttosto che mendicare.
[v. 29]
30Il mendicare è dolce nella bocca dello sfrontato,
ma dentro di lui c’è un fuoco che brucia.
1O morte, com’è amaro il tuo ricordo
per l’uomo che vive sereno nella sua agiatezza,
per l’uomo senza assilli e fortunato in tutto
e ancora in forze per provare il piacere.
2O morte, è gradita la tua sentenza
all’uomo indigente e privo di forze,
al vecchio decrepito e preoccupato di tutto,
a colui che è indocile e ha perduto ogni speranza.
[v. 3]
4Questo è il decreto del Signore per ogni uomo;
perché ribellarsi al volere dell’Altissimo?
Siano dieci, cento, mille anni:
negli inferi non ci sono recriminazioni sulla vita.
5Figli d’infamia sono i figli dei peccatori,
frequentano le case degli empi.
6L’eredità dei figli dei peccatori andrà in rovina,
con la loro discendenza continuerà il disonore.
7Contro un padre empio imprecano i figli,
perché a causa sua sono disonorati.
[vv. 8-10]
11Il lutto degli uomini riguarda i loro corpi,
la cattiva fama dei peccatori sarà cancellata.
[v. 12]
13I giorni di una vita felice sono contati,
ma il buon nome dura per sempre.
14Figli, custodite l’istruzione in pace;
ma sapienza nascosta e tesoro invisibile,
a che cosa servono entrambi?
[v. 15]
16Perciò provate vergogna per le cose che qui di seguito vi indico:
non è bene infatti vergognarsi di qualsiasi cosa,
come non si può approvare sempre tutto.
[vv. 17-18]
19del furto davanti all’ambiente dove abiti,
di Dio, che è veritiero, e dell’alleanza,
di piegare i gomiti sopra i pani, a tavola,
di essere scortese quando ricevi e quando dai,
[v. 20]
21del rifiuto fatto a un parente,
dell’appropriazione di eredità o donazione,
del desiderio per una donna sposata,
22della relazione con la sua schiava
– non accostarti al suo letto –,
di dire parole ingiuriose davanti agli amici
e, dopo aver donato, di rinfacciare un regalo,
1di ripetere quanto hai udito
e di rivelare parole segrete.
Allora saprai veramente che cos’è la vergogna
e incontrerai favore presso ogni uomo.
Delle cose seguenti non ti vergognare
e non peccare per rispetto umano:
2della legge dell’Altissimo e dell’alleanza,
della sentenza che giustifica l’empio,
[v. 3]
4dell’esattezza della bilancia e dei pesi,
di fare acquisti, grandi o piccoli che siano,
5della contrattazione sul prezzo dei commercianti,
della frequente correzione dei figli
e di far sanguinare i fianchi di uno schiavo pigro.
[vv. 6-7]
8Non vergognarti di correggere l’insensato e lo stolto
e il vecchio molto avanti negli anni accusato di fornicazione;
così sarai veramente assennato
e approvato da ogni vivente.
9Per il padre una figlia è un’inquietudine segreta,
il pensiero di lei allontana il sonno:
nella sua giovinezza, perché non sfiorisca,
una volta accasata, perché non sia ripudiata,
10finché è vergine, perché non sia sedotta
e resti incinta nella casa paterna,
quando è maritata, perché non cada in colpa,
quando è accasata, perché non sia sterile.
11Su una figlia ribelle rafforza la vigilanza,
perché non ti renda scherno dei nemici,
motivo di chiacchiere in città e di rimprovero fra la gente,
così da farti vergognare davanti a tutti.
[v. 12]
13perché dagli abiti esce fuori la tignola
e dalla donna malizia di donna.
[vv. 14-18]
19annunciando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
20Nessun pensiero gli sfugge,
neppure una parola gli è nascosta.
[vv. 21-23]
24Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra,
egli non ha fatto nulla d’incompleto.
25L’una conferma i pregi dell’altra:
chi si sazierà di contemplare la sua gloria?
1Vanto del cielo è il limpido firmamento,
spettacolo celeste in una visione di gloria.
[v. 2]
3A mezzogiorno dissecca la terra
e di fronte al suo calore chi può resistere?
4Si soffia nella fornace nei lavori a caldo,
ma il sole brucia i monti tre volte tanto;
emettendo vampe di fuoco,
facendo brillare i suoi raggi, abbaglia gli occhi.
5Grande è il Signore che lo ha creato
e con le sue parole ne affretta il corso.
6Anche la luna, sempre puntuale nelle sue fasi,
regola i mesi e indica il tempo.
7Viene dalla luna l’indicazione di ogni festa,
fonte di luce che decresce fino a scomparire.
8Da essa il mese prende nome,
mirabilmente crescendo secondo le sue fasi.
È un’insegna per le schiere in alto,
splendendo nel firmamento del cielo.
[vv. 9-10]
11Osserva l’arcobaleno e benedici colui che lo ha fatto:
quanto è bello nel suo splendore!
[v. 12]
13Con il suo comando fa cadere la neve
e fa guizzare i fulmini secondo il suo giudizio:
[vv. 14-15]
17aIl rumore del suo tuono fa tremare la terra,
16e al suo apparire sussultano i monti;
secondo il suo volere soffia lo scirocco,
[v. 17b]
18L’occhio ammira la bellezza del suo candore
e il cuore stupisce nel vederla fioccare.
19Riversa sulla terra la brina come sale,
che gelandosi forma punte di spine.
20Soffia la gelida tramontana,
sull’acqua si condensa il ghiaccio;
esso si posa sull’intera massa d’acqua,
che si riveste come di corazza.
21Egli divora i monti e brucia il deserto;
come fosse fuoco, inaridisce l’erba.
[vv. 22-25]
26Per lui il suo messaggero compie un felice cammino,
e per la sua parola tutto sta insieme.
27Potremmo dire molte cose e mai finiremmo,
ma la conclusione del discorso sia: «Egli è il tutto!».
28Come potremmo avere la forza per lodarlo?
Egli infatti, il Grande, è al di sopra di tutte le sue opere.
[v. 29]
30Nel glorificare il Signore, esaltatelo
quanto più potete, perché non sarà mai abbastanza.
Nell’esaltarlo moltiplicate la vostra forza,
non stancatevi, perché non finirete mai.
31Chi lo ha contemplato e lo descriverà?
Chi può magnificarlo come egli è?
[v. 32]
33Il Signore infatti ha creato ogni cosa
e ha dato la sapienza ai suoi fedeli.
1Facciamo ora l’elogio di uomini illustri,
dei padri nostri nelle loro generazioni.
[v. 2]
3Signori nei loro regni,
uomini rinomati per la loro potenza,
consiglieri per la loro intelligenza
e annunciatori nelle profezie.
[vv. 4-5]
6Uomini ricchi, dotati di forza,
che vivevano in pace nelle loro dimore.
7Tutti costoro furono onorati dai loro contemporanei,
furono un vanto ai loro tempi.
[v. 8]
9Di altri non sussiste memoria,
svanirono come se non fossero esistiti,
furono come se non fossero mai stati,
e così pure i loro figli dopo di loro.
10Questi invece furono uomini di fede,
e le loro opere giuste non sono dimenticate.
[v. 11]
12La loro discendenza resta fedele alle alleanze
e grazie a loro anche i loro figli.
13Per sempre rimarrà la loro discendenza
e la loro gloria non sarà offuscata.
14I loro corpi furono sepolti in pace,
ma il loro nome vive per sempre.
[v. 15]
16Enoc piacque al Signore e fu rapito,
esempio di conversione per tutte le generazioni.
17Noè fu trovato perfetto e giusto,
al tempo dell’ira fu segno di riconciliazione;
per mezzo suo un resto sopravvisse sulla terra,
quando ci fu il diluvio.
18Alleanze eterne furono stabilite con lui,
perché con il diluvio non fosse distrutto ogni vivente.
19Abramo fu grande padre di una moltitudine di nazioni,
nessuno fu trovato simile a lui nella gloria.
20Egli custodì la legge dell’Altissimo,
con lui entrò in alleanza.
Stabilì l’alleanza nella propria carne
e nella prova fu trovato degno di fede.
21Per questo Dio gli promise con giuramento
di benedire le nazioni nella sua discendenza,
di moltiplicarlo come la polvere della terra,
di innalzare la sua discendenza come gli astri
e di dar loro un’eredità
da mare a mare
e dal fiume fino all’estremità della terra.
22Anche a Isacco fu fatta la stessa promessa
grazie ad Abramo, suo padre.
23La benedizione di tutti gli uomini e la sua alleanza
Dio fece posare sul capo di Giacobbe;
lo confermò nelle sue benedizioni,
gli diede il paese in eredità:
lo divise in varie parti,
assegnandole alle dodici tribù.
Da lui fece sorgere un uomo mite,
che incontrò favore agli occhi di tutti,
[v. 1]
2Gli diede gloria pari a quella dei santi
e lo rese grande fra i terrori dei nemici.
3Per le sue parole fece cessare i prodigi
e lo glorificò davanti ai re;
gli diede autorità sul suo popolo
e gli mostrò parte della sua gloria.
4Lo santificò nella fedeltà e nella mitezza,
lo scelse fra tutti gli uomini.
5Gli fece udire la sua voce,
lo fece entrare nella nube oscura
e gli diede faccia a faccia i comandamenti,
legge di vita e d’intelligenza,
perché insegnasse a Giacobbe l’alleanza,
i suoi decreti a Israele.
6Egli innalzò Aronne, santo come lui,
suo fratello, della tribù di Levi.
7Stabilì con lui un’alleanza perenne
e lo fece sacerdote per il popolo.
Lo onorò con splendidi ornamenti
e gli fece indossare una veste di gloria.
8Lo rivestì con il massimo degli onori,
lo coronò con paramenti di potenza:
calzoni, tunica ed efod.
9Lo avvolse con melagrane
e numerosi campanelli d’oro all’intorno,
che suonassero al muovere dei suoi passi,
diffondendo il tintinnio nel tempio,
come memoriale per i figli del suo popolo.
[v. 10]
11e con tessuto di scarlatto filato, opera d’artista,
con pietre preziose, incise come sigilli,
incastonate sull’oro, opera d’intagliatore,
quale memoriale, con le parole incise
secondo il numero delle tribù d’Israele.
[v. 12]
13Prima di lui non si erano viste cose tanto belle,
mai uno straniero le ha indossate,
ma soltanto i suoi figli
e i suoi discendenti per sempre.
14I suoi sacrifici vengono interamente bruciati,
due volte al giorno, senza interruzione.
15Mosè riempì le sue mani
e lo unse con olio santo.
Ciò divenne un’alleanza perenne per lui
e per i suoi discendenti, finché dura il cielo:
quella di presiedere al culto ed esercitare il sacerdozio
e benedire il popolo nel suo nome.
16Lo scelse fra tutti i viventi
perché offrisse sacrifici al Signore,
incenso e profumo come memoriale,
e perché compisse l’espiazione per il popolo.
[v. 17]
18Contro di lui insorsero uomini stranieri
e furono gelosi di lui nel deserto:
erano gli uomini di Datan e di Abiròn
e quelli dell’assemblea di Core, furiosi e violenti.
19Il Signore vide e se ne indignò;
essi finirono annientati nella furia della sua ira.
Egli compì prodigi a loro danno,
per distruggerli con il fuoco della sua fiamma.
20E aumentò la gloria di Aronne,
gli assegnò un’eredità:
gli riservò le primizie dei frutti,
gli assicurò anzitutto pane in abbondanza.
21Si nutrono infatti delle vittime offerte al Signore,
che egli ha assegnato a lui e ai suoi discendenti.
[v. 22]
23Fineès, figlio di Eleàzaro, fu il terzo nella gloria,
per il suo zelo nel timore del Signore,
per la sua fermezza quando il popolo si ribellò,
per la bontà coraggiosa della sua anima;
egli fece espiazione per Israele.
24Per questo con lui fu stabilita un’alleanza di pace,
perché presiedesse al santuario e al popolo;
così a lui e alla sua discendenza fu riservata
la dignità del sacerdozio per sempre.
25Per l’alleanza fatta con Davide,
figlio di Iesse, della tribù di Giuda,
l’eredità del re passa solo di figlio in figlio,
l’eredità di Aronne invece passa a tutta la sua discendenza.
26Vi infonda Dio sapienza nel cuore,
per giudicare il suo popolo con giustizia,
perché non svanisca la loro prosperità
e la loro gloria duri per sempre.
1Valoroso in guerra fu Giosuè, figlio di Nun,
successore di Mosè nell’ufficio profetico;
secondo il suo nome,
egli fu grande per la salvezza degli eletti di Dio,
compiendo la vendetta contro i nemici insorti,
per assegnare l’eredità a Israele.
[vv. 2-3]
4Al suo comando non si arrestò forse il sole
e un giorno divenne lungo come due?
[v. 5]
6Egli piombò sulla nazione nemica
e nella discesa distrusse gli avversari,
perché le nazioni conoscessero tutte le sue armi
e che la loro guerra era contro il Signore.
Egli infatti marciò dietro al Sovrano
7e nei giorni di Mosè compì un’opera di misericordia:
egli e Caleb, figlio di Iefunnè,
opponendosi all’assemblea,
impedendo che il popolo peccasse
e calmando le maligne mormorazioni.
8Solo loro due furono salvati
fra i seicentomila fanti,
per far entrare il popolo nell’eredità,
nella terra in cui scorrono latte e miele.
9Il Signore concesse a Caleb una forza
che l’assistette sino alla vecchiaia,
perché raggiungesse le alture del paese;
così la sua discendenza possedette l’eredità,
10affinché tutti i figli d’Israele sapessero
che è bene seguire il Signore.
11Ci sono poi i giudici, ciascuno con il suo nome:
di coloro il cui cuore non commise infedeltà
e di quanti non si allontanarono dal Signore,
sia il loro ricordo in benedizione!
12Le loro ossa rifioriscano dalla loro tomba
e il loro nome si rinnovi nei figli,
perché essi sono già glorificati.
13Samuele, amato dal suo Signore,
profeta del Signore, istituì la monarchia
e unse dei prìncipi sul suo popolo.
[v. 14]
15Per la sua fedeltà si dimostrò profeta
e per le sue parole fu riconosciuto veggente degno di fede.
16Egli invocò il Signore, il Sovrano,
quando i nemici lo premevano all’intorno,
con l’offerta di un agnello da latte.
17Il Signore tuonò dal cielo
e con grande fragore fece udire la sua voce;
18sterminò i capi degli abitanti di Tiro
e tutti i prìncipi dei Filistei.
[v. 19]
20Ancora dopo che si fu addormentato profetizzò,
predicendo al re la sua fine;
anche dal sepolcro levò la sua voce
per cancellare con una profezia l’iniquità del popolo.
1Dopo di lui sorse Natan,
per profetizzare nei giorni di Davide.
2Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso,
così Davide fu scelto tra i figli d’Israele.
[v. 3]
4Nella sua giovinezza non ha forse ucciso il gigante
e cancellato l’ignominia dal popolo,
alzando la mano con la pietra nella fionda
e abbattendo la tracotanza di Golia?
5Egli aveva invocato il Signore, l’Altissimo,
che concesse alla sua destra la forza
di eliminare un potente guerriero
e innalzare la potenza del suo popolo.
6Così lo esaltarono per i suoi diecimila,
lo lodarono nelle benedizioni del Signore
offrendogli un diadema di gloria.
7Egli infatti sterminò i nemici all’intorno
e annientò i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.
[vv. 8-9]
10Conferì splendore alle feste,
abbellì i giorni festivi fino alla perfezione,
facendo lodare il nome santo del Signore
ed echeggiare fin dal mattino il santuario.
[v. 11]
12Dopo di lui sorse un figlio saggio,
che, grazie a lui, abitò in un vasto territorio.
[v. 13]
14Come fosti saggio nella tua giovinezza
e fosti colmo d’intelligenza come un fiume!
15La tua fama ricoprì la terra,
che tu riempisti di sentenze difficili.
16Il tuo nome giunse lontano, fino alle isole,
e fosti amato nella tua pace.
[vv. 17-18]
19Ma hai steso i tuoi fianchi accanto alle donne
e ne fosti dominato nel tuo corpo.
20Hai macchiato la tua gloria
e hai profanato la tua discendenza,
così da attirare l’ira divina sui tuoi figli
ed essere colpito per la tua stoltezza.
21Perciò fu diviso in due il tuo dominio
e da Èfraim ebbe inizio un regno ribelle.
22Ma il Signore non ha rinnegato la sua misericordia,
non ha lasciato cadere nessuna delle sue parole.
Non ha fatto perire la posterità del suo eletto
e non ha distrutto la stirpe di colui che lo aveva amato.
Egli concesse un resto a Giacobbe
e a Davide un germoglio nato da lui.
23Salomone andò a riposare con i suoi padri
e dopo di sé lasciò un discendente,
stoltezza del popolo e privo di senno,
Roboamo, che si alienò il popolo con le sue decisioni,
e Geroboamo, figlio di Nabat, che indusse Israele a peccare
e aprì a Èfraim la via del peccato.
24Le loro colpe si moltiplicarono
tanto da farli esiliare dal proprio paese.
25Essi commisero ogni genere di malvagità,
finché non giunse su di loro la vendetta.
1Allora sorse Elia profeta, come un fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
2Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
3Per la parola del Signore chiuse il cielo
e così fece scendere per tre volte il fuoco.
[v. 4]
5Tu hai fatto sorgere un defunto dalla morte
e dagl’inferi, per la parola dell’Altissimo;
6tu hai fatto precipitare re nella perdizione,
e uomini gloriosi dal loro letto.
[v. 7]
8Hai unto re per la vendetta
e profeti come tuoi successori.
9Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco,
su un carro di cavalli di fuoco;
10tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri,
per placare l’ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore del padre verso il figlio
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
[v. 11]
12Appena Elia fu avvolto dal turbine,
Eliseo fu ripieno del suo spirito;
nei suoi giorni non tremò davanti a nessun principe
e nessuno riuscì a dominarlo.
13Nulla fu troppo grande per lui,
e nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
14Nella sua vita compì prodigi,
e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.
15Con tutto ciò il popolo non si convertì
e non rinnegò i suoi peccati,
finché non fu deportato dal proprio paese
e disperso su tutta la terra.
Rimase soltanto un piccolissimo popolo
e un principe della casa di Davide.
16Alcuni di loro fecero ciò che è gradito a Dio,
ma altri moltiplicarono i peccati.
17Ezechia fortificò la sua città
e portò l’acqua nel suo interno;
con il ferro scavò un canale nella roccia
e costruì cisterne per l’acqua.
18Nei suoi giorni Sennàcherib fece una spedizione
e mandò Rapsache;
alzò la sua mano contro Sion
e si vantò spavaldamente nella sua superbia.
19Allora si agitarono loro i cuori e le mani,
soffrirono come le partorienti.
[vv. 20-21]
22perché Ezechia aveva fatto quanto è gradito al Signore
e aveva seguito con fermezza le vie di Davide, suo padre,
come gli aveva indicato il profeta Isaia,
grande e degno di fede nella sua visione.
[v. 23]
24Con grande ispirazione vide gli ultimi tempi
e consolò gli afflitti di Sion.
25Egli manifestò il futuro sino alla fine dei tempi,
le cose nascoste prima che accadessero.
1Il ricordo di Giosia è come una mistura d’incenso,
preparata dall’arte del profumiere.
In ogni bocca è dolce come il miele,
come musica in un banchetto.
2Egli si dedicò alla riforma del popolo
e sradicò gli abomini dell’empietà.
3Diresse il suo cuore verso il Signore,
in un’epoca d’iniqui riaffermò la pietà.
[v. 4]
5Lasciarono infatti il loro potere ad altri,
la loro gloria a una nazione straniera.
[v. 6]
7secondo la parola di Geremia, che essi però maltrattarono,
benché fosse stato consacrato profeta nel seno materno,
per estirpare, distruggere e mandare in rovina,
ma anche per costruire e piantare.
[v. 8]
9Si ricordò dei nemici nell’uragano,
beneficò quanti camminavano nella retta via.
10Le ossa dei dodici profeti
rifioriscano dalla loro tomba,
perché essi hanno consolato Giacobbe,
lo hanno riscattato con la loro confidente speranza.
[v. 11]
12così anche Giosuè figlio di Iosedek:
nei loro giorni hanno riedificato la casa,
hanno elevato al Signore un tempio santo,
destinato a una gloria eterna.
13Anche la memoria di Neemia durerà a lungo;
egli rialzò le nostre mura demolite,
vi pose porte e sbarre
e fece risorgere le nostre case.
14Nessuno sulla terra fu creato eguale a Enoc;
difatti egli fu assunto dalla terra.
15Non nacque un altro uomo come Giuseppe,
guida dei fratelli, sostegno del popolo;
perfino le sue ossa furono onorate.
16Sem e Set furono glorificati fra gli uomini,
ma, nella creazione, superiore a ogni vivente è Adamo.
1Simone, figlio di Onia, sommo sacerdote,
nella sua vita riparò il tempio
e nei suoi giorni consolidò il santuario.
2Da lui furono poste le fondamenta del doppio muro,
l’elevato contrafforte della cinta del tempio.
3Nei suoi giorni fu scavato il deposito per le acque,
un serbatoio grande come il mare.
4Avendo premura d’impedire la caduta del suo popolo,
fortificò la città nell’assedio.
5Com’era glorioso quando si affacciava dal tempio,
quando usciva dal santuario dietro il velo!
[v. 6]
7come sole sfolgorante sul tempio dell’Altissimo,
come arcobaleno splendente fra nubi di gloria,
8come rosa fiorita nei giorni di primavera,
come giglio lungo i corsi d’acqua,
come germoglio del Libano nei giorni d’estate,
9come fuoco e incenso su un braciere,
come vaso d’oro massiccio,
ornato con ogni specie di pietre preziose,
10come ulivo che fa germogliare i frutti
e come cipresso svettante tra le nuvole.
11Quando indossava i paramenti gloriosi,
egli era rivestito di perfetto splendore,
quando saliva il santo altare dei sacrifici,
riempiva di gloria l’intero santuario.
12Quando riceveva le parti delle vittime dalle mani dei sacerdoti,
egli stava presso il braciere dell’altare:
intorno a lui c’era la corona di fratelli,
simili a fronde di cedri nel Libano,
che lo circondavano come fusti di palme;
13tutti i figli di Aronne nella loro gloria,
e con le offerte del Signore nelle loro mani,
stavano davanti a tutta l’assemblea d’Israele,
14ed egli compiva il rito liturgico sugli altari,
preparando l’offerta dell’Altissimo onnipotente.
15Egli stendeva la sua mano sulla coppa
e versava sangue di uva,
lo spargeva alle basi dell’altare
come profumo soave all’Altissimo, re di tutte le cose.
16Allora i figli di Aronne alzavano la voce,
suonavano le trombe di metallo lavorato
e facevano udire un suono potente
come memoriale davanti all’Altissimo.
17Allora tutto il popolo insieme si affrettava
e si prostravano con la faccia a terra,
per adorare il loro Signore,
Dio onnipotente e altissimo.
[v. 18]
19Il popolo supplicava il Signore altissimo,
in preghiera davanti al Misericordioso,
finché fosse compiuto il servizio del Signore
e fosse terminata la sua liturgia.
20Allora, scendendo, egli alzava le sue mani
su tutta l’assemblea dei figli d’Israele,
per dare con le sue labbra la benedizione del Signore
e per gloriarsi del nome di lui.
[v. 21]
22E ora benedite il Dio dell’universo,
che compie in ogni luogo grandi cose,
che fa crescere i nostri giorni fin dal seno materno,
e agisce con noi secondo la sua misericordia.
[v. 23]
24La sua misericordia resti fedelmente con noi
e ci riscatti nei nostri giorni.
[v. 25]
26quanti abitano sul monte di Samaria e i Filistei
e il popolo stolto che abita a Sichem.
27Una dottrina d’intelligenza e di scienza
ha condensato in questo libro
Gesù, figlio di Sira, figlio di Eleàzaro, di Gerusalemme,
che ha riversato come pioggia la sapienza dal cuore.
28Beato chi medita queste cose
e colui che, fissandole nel suo cuore, diventa saggio;
29se le metterà in pratica, sarà forte in tutto,
perché la luce del Signore sarà la sua strada.
A chi gli è fedele egli dà la sapienza.
Benedetto il Signore per sempre. Amen, amen.
[v. 1]
2perché sei stato mio riparo e mio aiuto,
salvando il mio corpo dalla perdizione,
dal laccio di una lingua calunniatrice,
dalle labbra di quelli che proferiscono menzogna,
e di fronte a quanti mi circondavano
sei stato il mio aiuto 3e mi hai liberato,
secondo la grandezza della tua misericordia e del tuo nome,
dai morsi di chi stava per divorarmi,
dalla mano di quelli che insidiavano la mia vita,
dalle molte tribolazioni di cui soffrivo,
4dal soffocamento di una fiamma avvolgente
e dal fuoco che non avevo acceso,
5dal profondo del seno degl’inferi,
dalla lingua impura e dalla parola falsa
6e dal colpo di una lingua ingiusta.
La mia anima era vicina alla morte,
la mia vita era giù, vicino agl’inferi.
[v. 7]
8Allora mi ricordai della tua misericordia, Signore,
e dei tuoi benefici da sempre,
perché tu liberi quelli che sperano in te
e li salvi dalla mano dei nemici.
[vv. 9-10]
11Io loderò incessantemente il tuo nome,
canterò inni a te con riconoscenza».
La mia supplica fu esaudita:
12tu infatti mi salvasti dalla rovina
e mi strappasti da una cattiva condizione.
Per questo ti loderò e ti canterò,
e benedirò il nome del Signore.
[v. 13]
14Davanti al tempio ho pregato per essa,
e sino alla fine la ricercherò.
15Del suo fiorire, come uva vicina a maturare,
il mio cuore si rallegrò.
Il mio piede s’incamminò per la via retta,
fin da giovane ho seguìto la sua traccia.
[v. 16]
17Con essa feci progresso;
onorerò chi mi ha concesso la sapienza.
18Ho deciso infatti di metterla in pratica,
sono stato zelante nel bene e non me ne vergogno.
[v. 19]
20A essa ho rivolto la mia anima
e l’ho trovata nella purezza.
In essa ho acquistato senno fin da principio,
per questo non l’abbandonerò.
21Le mie viscere si sono commosse nel ricercarla,
per questo ho fatto un acquisto prezioso.
[vv. 22-26]
27Con i vostri occhi vedete che ho faticato poco
e ho trovato per me un grande tesoro.
[vv. 28-30]
Identifier | Total time | # calls | Time/Call |
---|---|---|---|
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