La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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Bibbia CEI 2008

1Viveva nella terra di Us un uomo chiamato Giobbe, integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. [v. 2] 3possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e una servitù molto numerosa. Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli d’oriente.

4I suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare le loro tre sorelle per mangiare e bere insieme. 5Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti per ognuno di loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno maledetto Dio nel loro cuore». Così era solito fare Giobbe ogni volta.

6Ora, un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro. [v. 7] 8Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male». [v. 9] 10Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. [v. 11] 12Il Signore disse a Satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui». Satana si riti dalla presenza del Signore.

[v. 13] 14un messaggero venne da Giobbe e gli disse: «I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi. [v. 15]

16Mentre egli ancora parlava, ent un altro e disse: «Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è appiccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

17Mentre egli ancora parlava, ent un altro e disse: «I Caldei hanno formato tre bande: sono piombati sopra i cammelli e li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

18Mentre egli ancora parlava, ent un altro e disse: «I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore, 19quand’ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

20Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prost 21e disse:

«Nudo uscii dal grembo di mia madre,
e nudo vi ritorne.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!».

[v. 22]

1Accadde, un giorno, che i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, e anche Satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. [v. 2] 3Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. Egli è ancora saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui per rovinarlo, senza ragione». 4Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle; tutto quello che possiede, l’uomo è pronto a darlo per la sua vita. [vv. 5-6]

7Satana si riti dalla presenza del Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. [vv. 8-10]

11Tre amici di Giobbe vennero a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Sofar di Naamà, e si accordarono per andare a condividere il suo dolore e a consolarlo. 12Alzarono gli occhi da lontano, ma non lo riconobbero. Levarono la loro voce e si misero a piangere. Ognuno si stracciò il mantello e lanciò polvere verso il cielo sul proprio capo. 13Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti. Nessuno gli rivolgeva una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.

[vv. 1-7]

8La maledicano quelli che imprecano il giorno,
che sono pronti a evocare Leviatàn.
9Si oscurino le stelle della sua alba,
aspetti la luce e non venga
né veda le palpebre dell’aurora,
[vv. 10-11]
12Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e due mammelle mi allattarono?
13Così, ora giacerei e avrei pace,
dormirei e troverei riposo
14con i re e i governanti della terra,
che ricostruiscono per sé le rovine,
15e con i prìncipi, che posseggono oro
e riempiono le case d’argento.
[v. 16]
17Là i malvagi cessano di agitarsi,
e chi è sfinito trova riposo.
[v. 18]
19Il piccolo e il grande là sono uguali,
e lo schiavo è libero dai suoi padroni.

[v. 20]
21a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
22che godono fino a esultare
e gioiscono quando trovano una tomba,
[vv. 23-26]

[v. 1]

2«Se uno tenta di parlare, ti sarà gravoso?
Ma chi può trattenere le parole?
3Ecco, sei stato maestro di molti
e a mani stanche hai ridato vigore;
4le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
[vv. 5-6]
7Ricordalo: quale innocente è mai perito
e quando mai uomini retti furono distrutti?
[vv. 8-11]

12A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
[v. 13]
14terrore mi prese e spavento,
che tutte le ossa mi fece tremare;
15un vento mi passò sulla faccia,
sulla pelle mi si drizzarono i peli.
[v. 16]
17“Può l’uomo essere più retto di Dio,
o il mortale più puro del suo creatore?
18Ecco, dei suoi servi egli non si fida
e nei suoi angeli trova difetti,
19quanto più in coloro che abitano case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
[v. 20]
21Non viene forse strappata la corda della loro tenda,
sicché essi muoiono, ma senza sapienza?”.

[vv. 1-3]
4I suoi figli non sono mai al sicuro,
e in tribunale sono oppressi, senza difensore;
[vv. 5-10]

11Egli esalta gli umili
e solleva a prosperità gli afflitti;
12è lui che rende vani i pensieri degli scaltri,
perché le loro mani non abbiano successo.
13Egli sorprende i saccenti nella loro astuzia
e fa crollare il progetto degli scaltri.
[v. 14]
15Egli invece salva il povero dalla spada della loro bocca
e dalla mano del violento.
16C’è speranza per il misero,
ma chi fa l’ingiustizia deve chiudere la bocca.
[vv. 17-20]
21sarai al riparo dal flagello della lingua,
né temerai quando giunge la rovina.
22Della rovina e della fame riderai
né temerai le bestie selvatiche;
[v. 23]
24Vedrai che sarà prospera la tua tenda,
visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.
25Vedrai che sarà numerosa la tua prole,
i tuoi rampolli come l’erba dei prati.
[v. 26]
27Ecco, questo l’abbiamo studiato a fondo, ed è vero.
Ascoltalo e imparalo per il tuo bene».

[vv. 1-2]

3certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo le mie parole sono così avventate,
4perché le saette dell’Onnipotente mi stanno infitte,
sicché il mio spirito ne beve il veleno
e i terrori di Dio mi si schierano contro!
[vv. 5-7]
8Oh, mi accadesse quello che invoco
e Dio mi concedesse quello che spero!
[vv. 9-11]
12La mia forza è forse quella dei macigni?
E la mia carne è forse di bronzo?
[vv. 13-16]

17ma al tempo della siccità svaniscono
e all’arsura scompaiono dai loro letti.
18Le carovane deviano dalle loro piste,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
19le carovane di Tema li cercano con lo sguardo,
i viandanti di Saba sperano in essi:
[vv. 20-23]
24Istruitemi e allora io tace,
fatemi capire in che cosa ho sbagliato.
25Che hanno di offensivo le mie sincere parole
e che cosa dimostrano le vostre accuse?
[v. 26]
27Persino su un orfano gettereste la sorte
e fareste affari a spese di un vostro amico.
28Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non menti.
[vv. 29-30]

1L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario?
[vv. 2-3]
4Se mi corico dico: “Quando mi alze?”.
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba.
5Ricoperta di vermi e di croste polverose è la mia carne,
raggrinzita è la mia pelle e si dissolve.
6I miei giorni scorrono più veloci d’una spola,
svaniscono senza un filo di speranza.
[v. 7]
8Non mi scorgerà più l’occhio di chi mi vede:
i tuoi occhi mi cercheranno, ma io più non sa.
[vv. 9-10]

11Ma io non ter chiusa la mia bocca,
parle nell’angoscia del mio spirito,
mi lamente nell’amarezza del mio cuore!
12Sono io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu metta sopra di me una guardia?
[vv. 13-15]
16Mi sto consumando, non viv più a lungo.
Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
[v. 17]
18e lo scruti ogni mattina
e ad ogni istante lo metta alla prova?
[vv. 19-20]
21Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia colpa?
Ben presto giace nella polvere
e, se mi cercherai, io non ci sa!».

[v. 1]

2«Fino a quando dirai queste cose
e vento impetuoso saranno le parole della tua bocca?
[v. 3]
4Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui,
li ha abbandonati in balìa delle loro colpe.
[v. 5]
6se puro e integro tu sarai,
allora egli veglierà su di te
e renderà prospera la dimora della tua giustizia;
[v. 7]
8Chiedilo infatti alle generazioni passate,
considera l’esperienza dei loro padri,
[v. 9]
10Non ti istruiranno e non ti parleranno
traendo dal cuore le loro parole?
11Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz’acqua?
[vv. 12-19]
20Dunque, Dio non rigetta l’uomo integro
e non sostiene la mano dei malfattori.
[vv. 21-22]

[vv. 1-13]

14Tanto meno potrei rispondergli io,
scegliendo le parole da dirgli;
[vv. 15-20]
21Benché innocente, non mi curo di me stesso,
detesto la mia vita!
[v. 22]
23Se un flagello uccide all’improvviso,
della sciagura degli innocenti egli ride.
[vv. 24-25]
26volano come barche di papiro,
come aquila che piomba sulla preda.
[vv. 27-30]
31allora tu mi tufferesti in un pantano
e in orrore mi avrebbero le mie vesti.
[v. 32]
33Non c’è fra noi due un arbitro
che ponga la mano su di noi.
34Allontani da me la sua verga,
che non mi spaventi il suo terrore:
35allora parlerei senza aver paura di lui;
poiché così non è, mi ritrovo con me solo.

1Io sono stanco della mia vita!
Da libero sfogo al mio lamento,
parle nell’amarezza del mio cuore.
2Di a Dio: “Non condannarmi!
Fammi sapere di che cosa mi accusi.
3È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l’opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
[vv. 4-7]
8Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto
integro in ogni parte: e ora vorresti distruggermi?
[vv. 9-14]
15Se sono colpevole, guai a me!
Ma anche se sono giusto, non oso sollevare il capo,
sazio d’ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
16Se lo sollevo, tu come un leone mi dai la caccia
e torni a compiere le tue prodezze contro di me,
17rinnovi contro di me i tuoi testimoni,
contro di me aumenti la tua ira
e truppe sempre nuove mi stanno addosso.
[vv. 18-22]

[v. 1]

2«A tante parole non si dovrà forse dare risposta?
O il loquace dovrà avere ragione?
3I tuoi sproloqui faranno tacere la gente?
Ti farai beffe, senza che alcuno ti svergogni?
[v. 4]
5Tuttavia, volesse Dio parlare
e aprire le labbra contro di te,
[vv. 6-7]
8È più alta del cielo: che cosa puoi fare?
È più profonda del regno dei morti: che cosa ne sai?
[vv. 9-11]
12L’uomo stolto diventerà giudizioso?
E un puledro di asino selvatico sarà generato uomo?

[vv. 13-16]
17Più del sole meridiano splenderà la tua vita,
l’oscurità sarà per te come l’aurora.
[vv. 18-19]
20Ma gli occhi dei malvagi languiranno,
ogni scampo è loro precluso,
unica loro speranza è l’ultimo respiro!».

[vv. 1-2]

3Anch’io pe ho senno come voi,
e non sono da meno di voi;
chi non sa cose simili?
4Sono diventato il sarcasmo dei miei amici,
io che grido a Dio perché mi risponda;
sarcasmo, io che sono il giusto, l’integro!
5“Allo sventurato spetta il disprezzo”,
pensa la gente nella prosperità,
“spinte a colui che ha il piede tremante”.
6Le tende dei ladri sono tranquille,
c’è sicurezza per chi provoca Dio,
per chi riduce Dio in suo potere.
7Interroga pure le bestie e ti insegneranno,
gli uccelli del cielo e ti informeranno;
[v. 8]
9Chi non sa, fra tutti costoro,
che la mano del Signore ha fatto questo?
[v. 10]
11L’orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
[vv. 12-17]

18slaccia la cintura dei re
e cinge i loro fianchi d’una corda.
19Fa andare scalzi i sacerdoti
e rovescia i potenti.
20Toglie la parola a chi si crede sicuro
e priva del senno i vegliardi.
[vv. 21-25]

[vv. 1-2]
3Ma io all’Onnipotente voglio parlare,
con Dio desidero contendere.
[vv. 4-10]
11La sua maestà non vi incute spavento
e il terrore di lui non vi assale?
[v. 12]
13Tacete, state lontani da me: parle io,
qualunque cosa possa accadermi.
14Prende la mia carne con i denti
e la mia vita por sulle mie palme.
15Mi uccida pure, io non aspette,
ma la mia condotta davanti a lui difende!
[v. 16]
17Ascoltate bene le mie parole
e il mio discorso entri nei vostri orecchi.
18Ecco, espongo la mia causa,
sono convinto che sa dichiarato innocente.
[v. 19]
20Fammi solo due cose
e allora non mi sottrar alla tua presenza:
21allontana da me la tua mano
e il tuo terrore più non mi spaventi.
22Interrogami pure e io risponde,
oppure parle io e tu ribatterai.
[vv. 23-25]
26Tu scrivi infatti contro di me sentenze amare
e su di me fai ricadere i miei errori giovanili;
[v. 27]
28Intanto l’uomo si consuma come legno tarlato
o come un vestito corroso da tignola.

[vv. 1-3]
4Chi può trarre il puro dall’immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
il numero dei suoi mesi dipende da te,
hai fissato un termine che non può oltrepassare.
6Distogli lo sguardo da lui perché trovi pace
e compia, come un salariato, la sua giornata!
7È vero, per l’albero c’è speranza:
se viene tagliato, ancora si rinnova,
e i suoi germogli non cessano di crescere;
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
[vv. 9-10]
11Potranno sparire le acque dal mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
[vv. 12-13]
14L’uomo che muore può forse rivivere?
Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio,
finché arrivi per me l’ora del cambio!
[vv. 15-22]

[vv. 1-2]

3Si difende egli con parole inutili
e con discorsi inconcludenti?
[vv. 4-5]
6Non io, ma la tua bocca ti condanna
e le tue labbra attestano contro di te.
[v. 7]
8Hai tu avuto accesso ai segreti consigli di Dio
e ti sei appropriato tu solo della sapienza?
9Che cosa sai tu, che noi non sappiamo?
Che cosa capisci, che non sia chiaro anche a noi?
[v. 10]
11Poca cosa sono per te le consolazioni di Dio
e una parola moderata rivolta a te?
[v. 12]
13quando volgi contro Dio il tuo animo
e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
14Che cos’è l’uomo perché si ritenga puro,
perché si dica giusto un nato da donna?
[v. 15]
16tanto meno un essere abominevole e corrotto,
l’uomo che beve l’iniquità come acqua.

17Voglio spiegartelo, ascoltami,
ti racconte quel che ho visto,
18quello che i saggi hanno riferito,
che non hanno celato ad essi i loro padri;
19solo a loro fu concessa questa terra,
né straniero alcuno era passato in mezzo a loro.
[vv. 20-22]
23Abbandonato in pasto ai falchi,
sa che gli è preparata la rovina.
Un giorno tenebroso 24lo spaventa,
la miseria e l’angoscia l’assalgono
come un re pronto all’attacco,
25perché ha steso contro Dio la sua mano,
ha osato farsi forte contro l’Onnipotente;
26correva contro di lui a testa alta,
al riparo del curvo spessore del suo scudo,
[v. 27]
28Avrà dimora in città diroccate,
in case dove non si abita più,
destinate a diventare macerie.
29Non si arricchirà, non durerà la sua fortuna,
le sue proprietà non si estenderanno sulla terra.
[vv. 30-35]

[vv. 1-2]

3Non avranno termine le parole campate in aria?
O che cosa ti spinge a rispondere?
4Anch’io sarei capace di parlare come voi,
se voi foste al mio posto:
comporrei con eleganza parole contro di voi
e scuoterei il mio capo su di voi.
[vv. 5-6]
7Ora pe egli mi toglie le forze,
ha distrutto tutti i miei congiunti 8e mi opprime.
Si è costituito testimone ed è insorto contro di me:
il mio calunniatore mi accusa in faccia.
9La sua collera mi dilania e mi perseguita;
digrigna i denti contro di me,
il mio nemico su di me aguzza gli occhi.
10Spalancano la bocca contro di me,
mi schiaffeggiano con insulti,
insieme si alleano contro di me.
[vv. 11-13]
14mi apre ferita su ferita,
mi si avventa contro come un guerriero.
15Ho cucito un sacco sulla mia pelle
e ho prostrato la fronte nella polvere.
16La mia faccia è rossa per il pianto
e un’ombra mortale mi vela le palpebre,
[vv. 17-20]

21perché egli stesso sia arbitro fra l’uomo e Dio,
come tra un figlio dell’uomo e il suo prossimo;
[v. 22]

1Il mio respiro è affannoso,
i miei giorni si spengono;
non c’è che la tomba per me!
2Non sono con me i beffardi?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
[v. 3]
4Poiché hai tolto il senno alla loro mente,
per questo non li farai trionfare.
[v. 5]
6Mi ha fatto diventare la favola dei popoli,
sono oggetto di scherno davanti a loro.
[v. 7]
8Gli onesti ne rimangono stupiti
e l’innocente si sdegna contro l’empio.
[v. 9]
10Su, venite tutti di nuovo:
io non trove un saggio fra voi.
11I miei giorni sono passati, svaniti i miei progetti,
i desideri del mio cuore.
[vv. 12-13]
14Al sepolcro io grido: “Padre mio sei tu!”
e ai vermi: “Madre mia, sorella mia voi siete!”.
[v. 15]
16Caleranno le porte del regno dei morti,
e insieme nella polvere sprofonderemo?».

[vv. 1-3]

4Tu che ti rodi l’anima nel tuo furore,
forse per causa tua sarà abbandonata la terra
e le rupi si staccheranno dal loro posto?
[vv. 5-6]
7Il suo energico passo si accorcerà
e i suoi progetti lo faranno precipitare,
[vv. 8-9]
10Gli è nascosta per terra una fune
e gli è tesa una trappola sul sentiero.
11Terrori lo spaventano da tutte le parti
e gli stanno alle calcagna.
12Diventerà carestia la sua opulenza
e la rovina è ritta al suo fianco.
13Un malanno divorerà la sua pelle,
il primogenito della morte roderà le sue membra.
14Sarà tolto dalla tenda in cui fidava,
per essere trascinato davanti al re dei terrori!
[vv. 15-19]
20Della sua fine stupirà l’occidente
e l’oriente ne avrà orrore.
[v. 21]

[v. 1]

2«Fino a quando mi tormenterete
e mi opprimerete con le vostre parole?
[v. 3]
4È poi vero che io abbia sbagliato
e che persista nel mio errore?
5Davvero voi pensate di prevalere su di me,
rinfacciandomi la mia vergogna?
[vv. 6-8]
9Mi ha spogliato della mia gloria
e mi ha tolto dal capo la corona.
10Mi ha distrutto da ogni parte e io sparisco,
ha strappato, come un albero, la mia speranza.
11Ha acceso contro di me la sua ira
e mi considera come suo nemico.
12Insieme sono accorse le sue schiere
e si sono tracciate la strada contro di me;
si sono accampate intorno alla mia tenda.
[vv. 13-14]
15gli ospiti di casa;
da estraneo mi trattano le mie ancelle,
sono un forestiero ai loro occhi.
[vv. 16-17]
18Anche i ragazzi mi disprezzano:
se tento di alzarmi, mi coprono di insulti.
19Mi hanno in orrore tutti i miei confidenti:
quelli che amavo si rivoltano contro di me.
[vv. 20-21]
22Perché vi accanite contro di me, come Dio,
e non siete mai sazi della mia carne?
23Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
24fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
[v. 25]
26Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, ved Dio.
27Io lo ved, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro.
Languisco dentro di me.
[vv. 28-29]

[v. 1]

2«Per questo i miei pensieri mi spingono a rispondere
e c’è fretta dentro di me.
3Ho ascoltato un rimprovero per me offensivo,
ma uno spirito, dal mio interno, mi spinge a replicare.
[vv. 4-7]
8Svanirà come un sogno, e non lo si troverà più,
si dileguerà come visione notturna.
[vv. 9-21]
22Nel colmo della sua abbondanza si troverà in miseria;
ogni sorta di sciagura piomberà su di lui.
[v. 23]
24Se sfuggirà all’arma di ferro,
lo trafiggerà l’arco di bronzo.
25Se estrarrà la freccia dalla schiena,
una spada lucente gli squarcerà il fegato.
Lo assaliranno i terrori;
[v. 26]
27Riveleranno i cieli la sua iniquità
e la terra si alzerà contro di lui.
[vv. 28-29]

[v. 1]

2«Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
3Tollerate che io parli
e, dopo che av parlato, deridetemi pure.
[vv. 4-7]
8La loro prole prospera insieme con loro,
i loro rampolli crescono sotto i loro occhi.
9Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
10Il loro toro monta senza mai fallire,
la mucca partorisce senza abortire.
11Mandano fuori, come un gregge, i loro ragazzi
e i loro figli danzano in festa.
[v. 12]
13Finiscono nel benessere i loro giorni
e scendono tranquilli nel regno dei morti.
[vv. 14-15]
16Essi hanno in mano il loro benessere
e il consiglio degli empi è lontano da lui.
17Quante volte si spegne la lucerna degli empi,
e la sventura piomba su di loro,
e infligge loro castighi con ira?
[vv. 18-19]
20Veda con i suoi occhi la sua rovina
e beva dell’ira dell’Onnipotente!
21Che cosa gli importa infatti della sua casa quando è morto,
quando il numero dei suoi mesi è finito?
[v. 22]
23Uno muore in piena salute,
tutto tranquillo e prospero;
[v. 24]
25Un altro muore con l’amarezza in cuore,
senza aver mai assaporato la gioia.
26Eppure entrambi giacciono insieme nella polvere
e i vermi li ricoprono.
27Ecco, io conosco bene i vostri pensieri
e i progetti che tramate contro di me!
[v. 28]
29Perché non avete chiesto a chi ha viaggiato
e non avete considerato attentamente le loro prove?
30Cioè che nel giorno della sciagura è risparmiato il malvagio
e nel giorno dell’ira egli trova scampo?
31Chi gli rimprovera in faccia la sua condotta
e di quel che ha fatto chi lo ripaga?
32Egli sarà portato al sepolcro,
sul suo tumulo si veglia
33e gli sono lievi le zolle della valle.
Camminano dietro a lui tutti gli uomini
e innanzi a sé ha una folla senza numero.
34E voi vorreste consolarmi con argomenti vani!
Nelle vostre risposte non c’è altro che inganno».

[vv. 1-9]

10Ecco perché intorno a te ci sono lacci
e un improvviso spavento ti sorprende,
[vv. 11-14]
15Vuoi tu seguire il sentiero di un tempo,
già battuto da persone perverse,
16che prematuramente furono portate via,
quando un fiume si era riversato sulle loro fondamenta?
[v. 17]
18Eppure è lui che ha riempito le loro case di beni,
mentre il consiglio dei malvagi è lontano da lui!
19I giusti vedranno e ne gioiranno
e l’innocente riderà di loro:
20“Finalmente sono annientati i loro averi
e il fuoco ha divorato la loro opulenza!”.
[v. 21]
22Accogli la legge dalla sua bocca
e poni le sue parole nel tuo cuore.
[v. 23]
24se stimerai come polvere l’oro
e come ciottoli dei fiumi l’oro di Ofir,
25allora l’Onnipotente sarà il tuo oro,
sarà per te come mucchi d’argento.
[vv. 26-30]

[v. 1]

2«Anche oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano pesa sopra i miei gemiti.
3Oh, potessi sapere dove trovarlo,
potessi giungere fin dove risiede!
[v. 4]
5Conoscerei le parole con le quali mi risponde
e capirei che cosa mi deve dire.
[vv. 6-9]
10Poiché egli conosce la mia condotta,
se mi mette alla prova, come oro puro io ne esco.
[vv. 11-13]
14Egli esegue il decreto contro di me
come pure i molti altri che ha in mente.
[vv. 15-17]

[vv. 1-4]
5Ecco, come asini selvatici nel deserto
escono per il loro lavoro;
di buon mattino vanno in cerca di cibo,
la steppa offre pane per i loro figli.
6Mietono nel campo non loro,
racimolano la vigna del malvagio.
7Nudi passano la notte, senza vestiti,
non hanno da coprirsi contro il freddo.
8Dagli acquazzoni dei monti sono bagnati,
per mancanza di rifugi si aggrappano alle rocce.
9Strappano l’orfano dal seno della madre
e prendono in pegno il mantello del povero.
[v. 10]
11Sulle terrazze delle vigne frangono le olive,
pigiano l’uva e soffrono la sete.
[vv. 12-13]
14Quando non c’è luce si alza l’omicida
per uccidere il misero e il povero;
nella notte va in giro come un ladro.
15L’occhio dell’adultero attende il buio
e pensa: “Nessun occhio mi osserva!”,
e si pone un velo sul volto.
[v. 16]
17infatti per loro l’alba è come spettro di morte,
poiché sono abituati ai terrori del buio fondo.
18Fuggono veloci sul filo dell’acqua;
maledetta è la loro porzione di campo sulla terra,
non si incamminano più per la strada delle vigne.
[v. 19]
20Lo dimenticherà il seno materno,
i vermi lo gusteranno,
non sarà più ricordato
e l’iniquità sarà spezzata come un albero.
[vv. 21-23]
24Salgono in alto per un poco, poi non sono più,
sono abbattuti, come tutti sono troncati via,
falciati come la testa di una spiga.
25Non è forse così? Chi può smentirmi
e ridurre a nulla le mie parole?».

[v. 1]

2«Dominio e terrore sono con lui,
che impone la pace nell’alto dei cieli.
[v. 3]
4Come può essere giusto un uomo davanti a Dio
e come può essere puro un nato da donna?
5Ecco, la luna stessa manca di chiarore
e le stelle non sono pure ai suoi occhi:
[v. 6]

[vv. 1-3]

4A chi hai rivolto le tue parole
e l’ispirazione da chi ti è venuta?
5Le ombre dei morti tremano
sotto le acque e i loro abitanti.
[vv. 6-7]
8Rinchiude le acque dentro le nubi
e la nuvola non si squarcia sotto il loro peso.
9Copre la vista del suo trono
stendendovi sopra la sua nuvola.
[v. 10]
11Le colonne del cielo si scuotono,
alla sua minaccia sono prese da terrore.
[vv. 12-13]
14Ecco, questi sono solo i contorni delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?».

[vv. 1-4]

5Lontano da me darvi ragione;
fino alla morte non rinunce alla mia integrità.
6Mi ter saldo nella mia giustizia senza cedere,
la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei giorni.
[vv. 7-9]
10Troverà forse il suo conforto nell’Onnipotente?
Potrà invocare Dio in ogni momento?
11Io vi istrui sul potere di Dio,
non vi nasconde i pensieri dell’Onnipotente.
[vv. 12-14]
15i suoi superstiti saranno sepolti dalla peste
e le loro vedove non potranno fare lamento.
[vv. 16-19]
20Come acque il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce l’uragano;
[vv. 21-22]
23Si battono le mani contro di lui
e si fischia di scherno su di lui ovunque si trovi.

1Certo, l’argento ha le sue miniere
e l’oro un luogo dove si raffina.
2Il ferro lo si estrae dal suolo,
il rame si libera fondendo le rocce.
3L’uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all’estremo limite,
fino alle rocce nel buio più fondo.
[vv. 4-5]
6Sede di zaffìri sono le sue pietre
e vi si trova polvere d’oro.
7L’uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l’occhio del falco,
8non lo calpestano le bestie feroci,
non passa su di esso il leone.
9Contro la selce l’uomo stende la mano,
sconvolge i monti fin dalle radici.
10Nelle rocce scava canali
e su quanto è prezioso posa l’occhio.
[vv. 11-12]
13L’uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi.
[v. 14]
15Non si scambia con l’oro migliore
né per comprarla si pesa l’argento.
16Non si acquista con l’oro di Ofir
né con l’ònice prezioso o con lo zaffìro.
17Non la eguagliano l’oro e il cristallo
né si permuta con vasi di oro fino.
[v. 18]
19Non la eguaglia il topazio d’Etiopia,
con l’oro puro non si può acquistare.
[vv. 20-22]
23Dio solo ne discerne la via,
lui solo sa dove si trovi,
[vv. 24-26]
27allora la vide e la misu,
la fondò e la scrutò appieno,
[v. 28]

[v. 1]

2«Potessi tornare com’ero ai mesi andati,
ai giorni in cui Dio vegliava su di me,
[v. 3]
4com’ero nei giorni del mio rigoglio,
quando Dio proteggeva la mia tenda,
[v. 5]
6quando mi lavavo i piedi nella panna
e la roccia mi versava ruscelli d’olio!
[vv. 7-8]
9i notabili sospendevano i loro discorsi
e si mettevano la mano alla bocca,
10la voce dei capi si smorzava
e la loro lingua restava fissa al palato;
[v. 11]
12perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto
e l’orfano che ne era privo.
[v. 13]
14Ero rivestito di giustizia come di un abito,
come mantello e turbante era la mia equità.
15Io ero gli occhi per il cieco,
ero i piedi per lo zoppo.
16Padre io ero per i poveri
ed esaminavo la causa dello sconosciuto,
[v. 17]
18Pensavo: “Spire nel mio nido
e moltipliche i miei giorni come la fenice.
[vv. 19-21]
22Dopo le mie parole non replicavano,
e su di loro stillava il mio dire.
[v. 23]
24Se a loro sorridevo, non osavano crederlo,
non si lasciavano sfuggire la benevolenza del mio volto.
25Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo,
e vi rimanevo come un re fra le sue schiere
o come un consolatore di afflitti.

[v. 1]
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
[v. 3]
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo erbe amare accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Espulsi dalla società,
si grida dietro a loro come al ladro;
6dimorano perciò in orrendi dirupi,
nelle grotte della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano
accalcandosi sotto i roveti,
[v. 8]
9Ora, invece, io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano
né si trattengono dallo sputarmi in faccia!
11Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
12A destra insorge la plebaglia,
per far inciampare i miei piedi
e tracciare contro di me la strada dello sterminio.
13Hanno sconvolto il mio sentiero,
cospirando per la mia rovina,
e nessuno si oppone a loro.
14Irrompono come da una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia dignità
e come nube è svanita la mia felicità.
[v. 16]
17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
[vv. 18-24]
25Non ho forse pianto con chi aveva una vita dura
e non mi sono afflitto per chi era povero?
[vv. 26-27]
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell’assemblea mi alzo per invocare aiuto.
[vv. 29-31]

[vv. 1-2]
3Non è forse la rovina riservata all’iniquo
e la sventura per chi compie il male?
[v. 4]
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
[vv. 6-7]
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore si lasciò sedurre da una donna
e sono stato in agguato alla porta del mio prossimo,
[vv. 10-18]
19se mai ho visto un misero senza vestito
o un indigente che non aveva di che coprirsi,
[v. 20]
21se contro l’orfano ho alzato la mano,
perché avevo in tribunale chi mi favoriva,
22mi si stacchi la scapola dalla spalla
e si rompa al gomito il mio braccio,
[v. 23]
24Se ho riposto la mia speranza nell’oro
e all’oro fino ho detto: “Tu sei la mia fiducia”,
[vv. 25-31]
32All’aperto non passava la notte il forestiero
e al viandante aprivo le mie porte.
[vv. 33-34]
38Se contro di me grida la mia terra
e i suoi solchi piangono a una sola voce,
[vv. 39-36]
37Gli rende conto di tutti i miei passi,
mi presenterei a lui come un principe».

40bSono finite le parole di Giobbe.

1Quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perché egli si riteneva giusto. 2Allora si accese lo sdegno di Eliu, figlio di Barachele, il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno contro Giobbe, perché si considerava giusto di fronte a Dio; 3si accese di sdegno anche contro i suoi tre amici, perché non avevano trovato di che rispondere, sebbene avessero dichiarato Giobbe colpevole. [vv. 4-6]

7Pensavo: “Parlerà l’età
e gli anni numerosi insegneranno la sapienza”.
[vv. 8-9]
10Per questo io oso dire: “Ascoltatemi;
espor anch’io il mio parere”.
11Ecco, ho atteso le vostre parole,
ho teso l’orecchio ai vostri ragionamenti.
Finché andavate in cerca di argomenti,
[v. 12]
13Non venite a dire: “Abbiamo trovato noi la sapienza,
Dio solo può vincerlo, non un uomo!”.
14Egli non ha rivolto a me le sue parole,
e io non gli risponde con i vostri argomenti.
15Sono sconcertati, non rispondono più,
mancano loro le parole.
[v. 16]
17risponde anch’io per la mia parte,
espor anch’io il mio parere;
18mi sento infatti pieno di parole,
mi preme lo spirito che è nel mio ventre.
[v. 19]
20Parle e av un po’ d’aria,
apri le labbra e risponde.
21Non guarde in faccia ad alcuno,
e non adule nessuno,
[v. 22]

1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
porgi l’orecchio ad ogni mia parola.
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà parole schiette
e le mie labbra parleranno con chiarezza.
[v. 4]
5Se puoi, rispondimi,
prepàrati, tieniti pronto davanti a me.
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio,
anch’io sono stato formato dal fango:
7ecco, nulla hai da temere da me,
non fa pesare su di te la mia mano.
8Tu hai detto in mia presenza
e il suono delle tue parole ho udito:
9“Puro sono io, senza peccato,
io sono pulito, non ho colpa;
10ma lui contro di me trova pretesti
e mi considera suo nemico,
[vv. 11-12]

13Perché vuoi contendere con lui,
se egli non rende conto di tutte le sue parole?
14Dio può parlare in un modo
o in un altro, ma non vi si presta attenzione.
[v. 15]
16allora apre l’orecchio degli uomini
e per la loro correzione li spaventa,
[vv. 17-19]
20Il pane gli provoca nausea,
gli ripugnano anche i cibi più squisiti,
[v. 21]
22la sua anima si avvicina alla fossa
e la sua vita a coloro che infliggono la morte.
[v. 23]
24che abbia pietà di lui e implori:
“Scampalo dallo scendere nella fossa,
io gli ho trovato un riscatto”,
[vv. 25-30]
31Porgi l’orecchio, Giobbe, ascoltami,
sta’ in silenzio e parle io;
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché io desidero darti ragione.
33Altrimenti, ascoltami,
sta’ in silenzio e io ti insegne la sapienza».

[v. 1]

2«Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, dotti, porgetemi l’orecchio,
3perché come l’orecchio distingue le parole
e il palato assapora i cibi,
[vv. 4-5]
6contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga, benché senza colpa”.
[vv. 7-15]

16Se sei intelligente, ascolta bene questo,
porgi l’orecchio al suono delle mie parole.
[vv. 17-18]
19lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce il ricco al povero,
perché tutti sono opera delle sue mani.
[vv. 20-23]
24egli abbatte i potenti, senza fare indagini,
e colloca altri al loro posto.
25Perché conosce le loro opere,
li travolge nella notte e sono schiacciati.
[v. 26]
27perché si sono allontanati da lui
e di tutte le sue vie non vollero saperne,
[vv. 28-30]

31A Dio si può dire questo:
“Mi sono ingannato, non fa più del male.
32Al di là di quello che vedo, istruiscimi tu.
Se ho commesso iniquità, non persiste”.
[vv. 33-34]
35“Giobbe non parla con sapienza
e le sue parole sono prive di senso”.
[v. 36]
37perché al suo peccato aggiunge la ribellione,
getta scherno su di noi
e moltiplica le sue parole contro Dio».

[vv. 1-8]

9Si grida sotto il peso dell’oppressione,
si invoca aiuto contro il braccio dei potenti,
[vv. 10-16]

[v. 1]

2«Abbi un po’ di pazienza e io ti istrui,
perché c’è altro da dire in difesa di Dio.
3Prende da lontano il mio sapere
e rende giustizia al mio creatore.
[vv. 4-6]
7Non stacca gli occhi dai giusti,
li fa sedere sui troni dei re
e li esalta per sempre.
[v. 8]
9Dio mostra loro gli errori e i misfatti
che hanno commesso per orgoglio.
10Apre loro gli orecchi alla correzione
e li esorta ad allontanarsi dal male.
11Se ascoltano e si sottomettono,
termineranno i loro giorni nel benessere
e i loro anni fra le delizie.
[vv. 12-13]
14Si spegne in gioventù la loro vita,
la loro esistenza come quella dei prostituti.
15Ma Dio libera il povero mediante l’afflizione,
e con la sofferenza gli apre l’orecchio.

[vv. 16-19]
20Non desiderare che venga quella notte
nella quale i popoli sono sradicati dalla loro sede.
21Bada di non volgerti all’iniquità,
poiché per questo sei stato provato dalla miseria.

22Ecco, Dio è sublime nella sua potenza;
quale maestro è come lui?
[vv. 23-25]
26Ecco, Dio è così grande che non lo comprendiamo,
è incalcolabile il numero dei suoi anni.
[v. 27]
28che le nubi rovesciano,
grondano sull’uomo in quantità.
[v. 29]
30Ecco, egli vi diffonde la sua luce
e ricopre le profondità del mare.
31In tal modo alimenta i popoli
e offre loro cibo in abbondanza.
32Con le mani afferra la folgore
e la scaglia contro il bersaglio.
33Il suo fragore lo annuncia,
la sua ira si accende contro l’iniquità.

[vv. 1-3]
4dietro di essa ruggisce una voce,
egli tuona con la sua voce maestosa:
nulla può arrestare il lampo
appena si ode la sua voce.
[vv. 5-7]
8Le belve si ritirano nei loro nascondigli
e si accovacciano nelle loro tane.
[vv. 9-11]
12Egli le fa vagare dappertutto
secondo i suoi ordini,
perché eseguano quanto comanda loro
su tutta la faccia della terra.
[vv. 13-15]
16Conosci tu come le nuvole si muovono in aria?
Sono i prodigi di colui che ha una scienza perfetta.
17Sai tu perché le tue vesti sono roventi,
quando la terra è in letargo sotto il soffio dello scirocco?
[vv. 18-20]
21All’improvviso la luce diventa invisibile,
oscurata dalle nubi:
poi soffia il vento e le spazza via.
22Dal settentrione giunge un aureo chiarore,
intorno a Dio è tremenda maestà.
[vv. 23-24]

[vv. 1-2]

3Cingiti i fianchi come un prode:
io t’interroghe e tu mi istruirai!
[vv. 4-6]
7mentre gioivano in coro le stelle del mattino
e acclamavano tutti i figli di Dio?

[vv. 8-11]

12Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all’aurora,
[vv. 13-14]
15e sia negata ai malvagi la loro luce
e sia spezzato il braccio che si alza a colpire?
[v. 16]
17Ti sono state svelate le porte della morte
e hai visto le porte dell’ombra tenebrosa?
[vv. 18-19]
20perché tu le possa ricondurre dentro i loro confini
e sappia insegnare loro la via di casa?
21Certo, tu lo sai, perché allora eri già nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
[vv. 22-41]

[v. 1]
2Conti tu i mesi della loro gravidanza
e sai tu quando devono partorire?
3Si curvano e si sgravano dei loro parti,
espellono i loro feti.
4Robusti sono i loro figli, crescono all’aperto,
se ne vanno e non tornano più da esse.

5Chi lascia libero l’asino selvatico
e chi ne scioglie i legami?
[vv. 6-9]

10Puoi forse legare il bufalo al solco con le corde,
o fargli arare le valli dietro a te?
[vv. 11-12]

13Lo struzzo batte festosamente le ali,
come se fossero penne di cicogna e di falco.
[vv. 14-15]
16Tratta duramente i figli, come se non fossero suoi,
della sua inutile fatica non si preoccupa,
[vv. 17-20]

21Scalpita nella valle baldanzoso
e con impeto va incontro alle armi.
22Sprezza la paura, non teme,
né retrocede davanti alla spada.
[v. 23]
24Con eccitazione e furore divora lo spazio
e al suono del corno più non si tiene.
[v. 25]

26È forse per il tuo ingegno che spicca il volo lo sparviero
e distende le ali verso il meridione?
[v. 27]
28Vive e passa la notte fra le rocce,
sugli spuntoni delle rocce o sui picchi.
[v. 29]
30I suoi piccoli succhiano il sangue
e dove sono cadaveri, là essa si trova».

[vv. 1-4]

5Ho parlato una volta, ma non repliche,
due volte ho parlato, ma non continue».

[v. 6]

7«Cingiti i fianchi come un prode:
io t’interroghe e tu mi istruirai!
[vv. 8-10]
11Effondi pure i furori della tua collera,
guarda ogni superbo e abbattilo,
12guarda ogni superbo e umilialo,
schiaccia i malvagi ovunque si trovino;
13sprofondali nella polvere tutti insieme
e rinchiudi i loro volti nel buio!
14Allora anch’io ti lode,
perché hai trionfato con la tua destra.

[vv. 15-16]
17Rizza la coda come un cedro,
i nervi delle sue cosce s’intrecciano saldi,
18le sue vertebre sono tubi di bronzo,
le sue ossa come spranghe di ferro.
[v. 19]
20Gli portano in cibo i prodotti dei monti,
mentre tutte le bestie della campagna si trastullano attorno a lui.
[v. 21]
22Lo ricoprono d’ombra le piante di loto,
lo circondano i salici del torrente.
23Ecco, se il fiume si ingrossa, egli non si agita,
anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca, resta calmo.
[vv. 24-26]

27Ti rivolgerà forse molte suppliche
o ti dirà dolci parole?
[v. 28]
29Scherzerai con lui come un passero,
legandolo per le tue bambine?
[vv. 30-31]
32Prova a mettere su di lui la tua mano:
al solo ricordo della lotta, non ci riproverai!

[vv. 1-3]
4Non passe sotto silenzio la forza delle sue membra,
né la sua potenza né la sua imponente struttura.
[vv. 5-9]
10Il suo starnuto irradia luce,
i suoi occhi sono come le palpebre dell’aurora.
11Dalla sua bocca erompono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
[vv. 12-13]
14Nel suo collo risiede la forza
e innanzi a lui corre il terrore.
[v. 15]
16Il suo cuore è duro come pietra,
duro come la macina inferiore.
17Quando si alza si spaventano gli dèi
e per il terrore restano smarriti.
18La spada che lo affronta non penetra,
né lancia né freccia né dardo.
19Il ferro per lui è come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
[vv. 20-23]
24Dietro di sé produce una scia lucente
e l’abisso appare canuto.
[v. 25]
26Egli domina tutto ciò che superbo s’innalza,
è sovrano su tutte le bestie feroci».

[v. 1]

2«Comprendo che tu puoi tutto
e che nessun progetto per te è impossibile.
3Chi è colui che, da ignorante,
può oscurare il tuo piano?
Davvero ho esposto cose che non capisco,
cose troppo meravigliose per me, che non comprendo.
4Ascoltami e io parle,
io t’interroghe e tu mi istruirai!
[vv. 5-6]

7Dopo che il Signore ebbe rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz di Teman: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe. 8Prendete dunque sette giovenchi e sette montoni e andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi e io, per riguardo a lui, non puni la vostra stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe».

9Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Sofar di Naamà andarono e fecero come aveva detto loro il Signore e il Signore ebbe riguardo di Giobbe.

[v. 10] 11Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo; banchettarono con lui in casa sua, condivisero il suo dolore e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui, e ognuno gli regalò una somma di denaro e un anello d’oro.

12Il Signore benedisse il futuro di Giobbe più del suo passato. Così possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. [vv. 13-14] 15In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell’eredità insieme con i loro fratelli.

16Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant’anni e vide figli e nipoti per quattro generazioni. [v. 17]

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