La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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Suggerimento:
16. Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio
1. Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio
2. Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio
3. Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato; ad es: mos* cerca tutte le parole che iniziano per "mos"; Esempio
4. Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato, e funziona anche dentro alle virgolette: ad es: mos* dis* cerca tutte le frasi di due parole che iniziano rispettivamente per "mos" e per "dis"; Esempio
5. Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio
6. Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio
7. Puoi estrarre un libro intero usando l'operatore libro: (o una sua abbreviazione), ad es. libro: Is. Esempio
8. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sia abbreviazione) seguito da un libro, ad es: in: Mt; puoi anche ripeterlo con più libri. Esempio
9. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio
10. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio
11. L'operatore in: (o una sua abbreviazione), che specifica in quali libri cercare, può essere preceduto dal segno meno per escludere quei libri o gruppi di libri, ad es. - in: nt. Esempio
12. Puoi usare l'operatore evidenzia: (o una sua abbreviazione) per evidenzare una parola o frase, ad es. cercare Gesù ed evidenziare anche Cristo: Gesù evidenzia: Cristo. Esempio
13. Puoi cercare nei versetti, nei capitoli o nei paragrafi: specificalo con l'operatore modo: (o una sua abbreviazione), ad es. Cristo modo: capitoli. Esempio
14. Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio
15. Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio
16. Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio
17. Normalmente le ricerche non tengono conto delle maiuscole/minuscole, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:maiuscole (o una sua abbreviazione). Esempio
18. Normalmente le ricerche non tengono conto delle lettere accentate, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:accenti (o una sua abbreviazione). Esempio
19. Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio
20. Normalmente le ricerche sono per parole intere, puoi cercare anche dentro le parole aggiungendo opzione:dentro (o una sua abbreviazione). Esempio
21. Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi richiedere di usare la CEI 1974 aggiungendo versione:1974. L'operatore può essere abbreviato. Esempio
22. Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio
23. Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio
24. Se si fa la ricerca mediante espressione regolare e questa contiene uno spazio bisogna allora includere l'espressione regolare tra virgolette. Esempio
25. Ogni operatore (tipo opzione:) può essere abbreviato con la o le prime lettere. Lo stesso vale per le varie opzioni: si può ad es. scrivere opzione:dentro oppure opz:d oppure opzione:de, e l'effetto è lo stesso
26. Si può usare l'opzione:protestante (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione protestante (anglosassone), cioè usando ":" tra capitolo e versetti e "," per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio
27. Si può usare l'opzione:cattolico (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione cattolica, cioè usando "," tra capitolo e versetti e "." per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio
28. Se vengono usate entrambe le opzioni opzione:cattolico e opzione:protestante (o loro abbreviazioni), la prima prevale sempre sulla seconda. Esempio
29. Il suggerimento che viene presentato è scelto a caso. Se vuoi presentare uno specifico suggerimento aggiungi il parametro HintNumber all'URL, ad esempio "&HintNumber=7". Mostra il suggerimento n. 7

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Hai richiesto il libro intero Geremia e cercato i capitoli contenenti la parola o frase n

Hai cercato solo in 2re [cercando anche le parole con la stessa radice, considerando maiuscole/minuscole, cercando nei capitoli, versioni Bibbia CEI 2008, Bibbia CEI 1974]

Hai trovato 70 capitoli in 2 libri:

2Re2 Re (18), GerGeremia (52)

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Bibbia CEI 2008
Bibbia CEI 1974

1Dopo la morte di Acab, Moab si ribellò a Israele.

2Acazia cadde dalla finestra della stanza superiore a Samaria e rimase ferito. Allora inviò messaggeri con quest’ordine: «Andate e interrogate Baal-Zebùb, dio di Ekron, per sapere se sopravviverò a questa mia infermità». 3Ma l’angelo del Signore disse a Elia, il Tisbita: «Su, va’ incontro ai messaggeri del re di Samaria e di’ loro: “Non c’è forse un Dio in Israele, perché dobbiate andare a consultare Baal-Zebùb, dio di Ekron? 4Pertanto così dice il Signore: Dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai”». Ed Elia se ne andò.

5I messaggeri ritornarono dal re, che domandò loro: «Perché siete tornati?». 6Gli dissero: «Ci è venuto incontro un uomo che ci ha detto: “Su, tornate dal re che vi ha inviati e ditegli: Così dice il Signore: Non c’è forse un Dio in Israele, perché tu debba mandare a consultare Baal-Zebùb, dio di Ekron? Pertanto, dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai”». 7Domandò loro: «Qual era l’aspetto dell’uomo che è salito incontro a voi e vi ha detto simili parole?». 8Risposero: «Era un uomo coperto di peli; una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi». Egli disse: «Quello è Elia, il Tisbita!».

9Allora gli mandò un comandante di cinquanta con i suoi cinquanta uomini. Questi salì da lui, che era seduto sulla cima del monte, e gli disse: «Uomo di Dio, il re ha detto: “Scendi!”». 10Elia rispose al comandante dei cinquanta uomini: «Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta». Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta. 11Il re mandò da lui ancora un altro comandante di cinquanta con i suoi cinquanta uomini. Questi gli disse: «Uomo di Dio, ha detto il re: “Scendi subito”». 12Elia rispose loro: «Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta». Scese il fuoco di Dio dal cielo e divorò lui e i suoi cinquanta. 13Il re mandò ancora un terzo comandante di cinquanta con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo comandante di cinquanta salì e, giunto, cadde in ginocchio davanti a Elia e lo supplicò: «Uomo di Dio, sia preziosa ai tuoi occhi la mia vita e la vita di questi tuoi cinquanta servi. 14Ecco, è sceso un fuoco dal cielo e ha divorato i due primi comandanti di cinquanta con i loro uomini. Ora la mia vita sia preziosa ai tuoi occhi».

15L’angelo del Signore disse a Elia: «Scendi con lui e non aver paura di lui». Si alzò e scese con lui dal re 16e gli disse: «Così dice il Signore: “Poiché hai mandato messaggeri a consultare Baal-Zebùb, dio di Ekron – non c’è forse un Dio in Israele per consultare la sua parola? –, per questo, dal letto, su cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai”». 17Difatti morì, secondo la parola del Signore pronunciata da Elia. Al suo posto divenne re suo fratello Ioram, nell’anno secondo di Ioram figlio di Giòsafat, re di Giuda, perché egli non aveva un figlio.

18Le altre gesta compiute da Acazia non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele?

1Dopo la morte di Acab Moab si ribellò a Israele.

2Acazia cadde dalla finestra del piano di sopra in Samaria e rimase ferito. Allora inviò messaggeri con quest'ordine: «Andate e interrogate Baal-Zebub, dio di Ekròn, per sapere se guarirò da questa infermità». 3Ora l'angelo del Signore disse a Elia il Tisbita: «Su, và incontro ai messaggeri del re di Samaria. Dì loro: Non c'è forse un Dio in Israele, perché andiate a interrogare Baal-Zebub, dio di Ekròn? 4Pertanto così dice il Signore: Dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma di certo morirai». Ed Elia se ne andò.

5I messaggeri ritornarono dal re, che domandò loro: «Perché siete tornati?». 6Gli dissero: «Ci è venuto incontro un uomo, che ci ha detto: Su, tornate dal re che vi ha inviati e ditegli: Così dice il Signore: Non c'è forse un Dio in Israele, perché tu mandi a interrogare Baal-Zebub, dio di Ekròn? Pertanto, dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma di certo morirai». 7Domandò loro: «Com'era l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto simili parole?». 8Risposero: «Era un uomo peloso; una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi». Egli disse: «Quello è Elia il Tisbita!».

9Allora gli mandò il capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui, che era seduto sulla cima del monte, e gli disse: «Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere!». 10Elia rispose al capo della cinquantina: «Se sono uomo di Dio, scenda il fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta». Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta. 11Il re mandò da lui ancora un altro capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui e gli disse: «Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere subito». 12Elia rispose: «Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta». Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta. 13Il re mandò ancora un terzo capo con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capo di una cinquantina andò, si inginocchiò davanti ad Elia e supplicò: «Uomo di Dio, valgano qualche cosa ai tuoi occhi la mia vita e la vita di questi tuoi cinquanta servi. 14Ecco è sceso il fuoco dal cielo e ha divorato i due altri capi di cinquantina con i loro uomini. Ora la mia vita valga qualche cosa ai tuoi occhi».

15L'angelo del Signore disse a Elia: «Scendi con lui e non aver paura di lui». Si alzò e scese con lui dal re 16e gli disse: «Così dice il Signore: Poiché hai mandato messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio di Ekròn, come se in Israele ci fosse, fuori di me, un Dio da interrogare, per questo, dal letto, su cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai». 17Difatti morì, secondo la predizione fatta dal Signore per mezzo di Elia e al suo posto divenne re suo fratello Ioram, nell'anno secondo di Ioram figlio di Giòsafat, re di Giuda, perché egli non aveva figli.

18Le altre gesta di Acazia, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

[c. 2]
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1Ioram, figlio di Acab, divenne re su Israele a Samaria l’anno diciottesimo di Giòsafat, re di Giuda. Ioram regnò dodici anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come suo padre e sua madre. Egli allontanò la stele di Baal, che aveva fatto suo padre. 3Ma restò legato, senza allontanarsene, ai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele.

4Il re di Moab, Mesa, era un allevatore di pecore. Egli inviava come tributo al re d’Israele centomila agnelli e la lana di centomila arieti. 5Ma alla morte di Acab il re di Moab si ribellò al re d’Israele. 6Un giorno il re Ioram uscì da Samaria e passò in rassegna tutto Israele. 7Dopo essere partito mandò a dire a Giòsafat, re di Giuda: «Il re di Moab si è ribellato contro di me; verresti con me alla guerra contro Moab?». Egli rispose: «Verrò; conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi». 8«Per quale strada saliremo?», domandò Giòsafat. L’altro rispose: «Per la strada del deserto di Edom». 9Allora si avviarono in marcia il re d’Israele, il re di Giuda e il re di Edom. Girarono per sette giorni. Non c’era acqua per l’esercito né per le bestie che lo seguivano. 10Il re d’Israele disse: «Ohimè! Il Signore ha chiamato questi tre re per consegnarli nelle mani di Moab». 11Giòsafat disse: «Non c’è qui un profeta del Signore, per mezzo del quale possiamo consultare il Signore?». Rispose uno dei servi del re d’Israele: «C’è qui Eliseo, figlio di Safat, che versava l’acqua sulle mani di Elia». 12Giòsafat disse: «La parola del Signore è in lui». Scesero da lui il re d’Israele, Giòsafat e il re di Edom.

13Eliseo disse al re d’Israele: «Che cosa c’è tra me e te? Va’ dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!». Il re d’Israele gli disse: «No, perché il Signore ha chiamato questi tre re per consegnarli nelle mani di Moab». 14Eliseo disse: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che provo verso Giòsafat, re di Giuda, a te non avrei neppure badato, né ti avrei guardato. 15Ora andate a prendermi un suonatore di cetra». Mentre il suonatore suonava il suo strumento, la mano del Signore fu sopra Eliseo. 16Egli annunciò: «Così dice il Signore: “Scavate molte fosse in questo alveo”. 17Infatti così dice il Signore: “Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia, eppure quest’alveo si riempirà d’acqua; berrete voi, il vostro bestiame minuto e i vostri giumenti”. 18Ciò è poca cosa agli occhi del Signore: egli consegnerà anche Moab nelle vostre mani. 19Voi colpirete tutte le città fortificate e tutte le città principali, abbatterete ogni albero buono e ostruirete tutte le sorgenti d’acqua, rovinerete tutti i campi riempiendoli di pietre». 20Al mattino, nell’ora dell’offerta del sacrificio, ecco venire acqua dalla direzione di Edom; la terra si riempì d’acqua.

21Tutti i Moabiti, udito che erano saliti i re per fare loro guerra, radunarono chiunque sapesse portare un’arma e si schierarono sulla frontiera. 22I Moabiti si alzarono presto al mattino, quando il sole splendeva sulle acque, e videro da lontano le acque rosse come sangue. 23Esclamarono: «Quello è sangue! I re si sono scontrati e l’uno ha ucciso l’altro. Ebbene, Moab, alla preda!». 24Andarono dunque nell’accampamento d’Israele. Ma gli Israeliti insorsero e sconfissero i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. Li inseguirono e sconfissero i Moabiti. 25Demolirono le città, in ogni campo buono ognuno gettò la sua pietra fino a riempirlo, ostruirono tutte le sorgenti d’acqua e abbatterono ogni albero buono, fino a lasciare a Kir-Carèset solo le sue pietre: i frombolieri l’aggirarono e l’assalirono. 26Il re di Moab, visto che la guerra era superiore alle sue forze, prese con sé settecento uomini che maneggiavano la spada per aprirsi un passaggio verso il re di Edom, ma non ci riuscì. 27Allora prese il figlio primogenito, che doveva regnare dopo di lui, e l’offrì in olocausto sulle mura. Si scatenò una grande ira contro gli Israeliti, che si allontanarono da lui e tornarono nella loro terra.

1Ioram figlio di Acab divenne re d'Israele in Samaria l'anno diciotto di Giòsafat, re di Giuda. Ioram regnò dodici anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come suo padre e sua madre. Egli allontanò la stele di Baal, eretta dal padre. 3Ma restò legato, senza allontanarsene, al peccato che Geroboamo, figlio di Nebàt, aveva fatto commettere a Israele.

4Mesa re di Moab era un allevatore di pecore. Egli inviava al re di Israele centomila agnelli e la lana di centomila arieti. 5Ma alla morte di Acab, Mesa si ribellò al re di Israele. 6Allora il re Ioram uscì da Samaria e passò in rassegna tutto Israele. 7Si mosse e mandò a dire a Giòsafat re di Giuda: «Il re di Moab si è ribellato contro di me; vuoi partecipare con me alla guerra contro Moab?». Quegli rispose: «Ci verrò; conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi». 8«Per quale strada muoveremo?», domandò Giòsafat. L'altro rispose: «Per la strada del deserto di Edom». 9Allora si misero in marcia il re di Israele, il re di Giuda e il re di Edom. Girarono per sette giorni. Non c'era acqua per l'esercito per le bestie che lo seguivano. 10Il re di Israele disse: «Ah, il Signore ha chiamato questi tre re per metterli nelle mani di Moab». 11Giòsafat disse: «Non c'è qui un profeta del Signore, per mezzo del quale possiamo consultare il Signore?». Rispose uno dei ministri del re di Israele: «C'è qui Eliseo, figlio di Safat, che versava l'acqua sulle mani di Elia». 12Giòsafat disse: «La parola del Signore è in lui». Scesero da costui il re di Israele, Giòsafat e il re di Edom.

13Eliseo disse al re di Israele: «Che c'è fra me e te? Và dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!». Il re di Israele gli disse: «No, perché il Signore ha chiamato noi tre re per metterci nelle mani di Moab». 14Eliseo disse: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che provo verso Giòsafat re di Giuda, a te non avrei neppure badato, ti avrei guardato. 15Ora cercatemi un suonatore di cetra». Mentre il suonatore arpeggiava, cantando, la mano del Signore fu sopra Eliseo. 16Egli annunziò: «Dice il Signore: Scavate molte fosse in questa valle, 17perché dice il Signore: Voi non sentirete il vento vedrete la pioggia, eppure questa valle si riempirà d'acqua; berrete voi, la vostra truppa e le vostre bestie da soma. 18Ciò è poca cosa agli occhi del Signore; egli metterà anche Moab nelle vostre mani. 19Voi distruggerete tutte le fortezze e tutte le città più importanti; abbatterete ogni albero e ostruirete tutte le sorgenti d'acqua; rovinerete ogni campo fertile riempiendolo di pietre». 20Al mattino, nell'ora dell'offerta, ecco scorrere l'acqua dalla direzione di Edom; la zona ne fu inondata.

21Tutti i Moabiti, saputo che erano venuti i re per fare loro guerra, arruolarono tutti gli uomini in età di maneggiare le armi e si schierarono sulla frontiera. 22Alzatisi presto al mattino, quando il sole splendeva sulle acque, i Moabiti videro da lontano le acque rosse come sangue. 23Esclamarono: «Questo è sangue! I re si sono azzuffati e l'uno ha ucciso l'altro. Ebbene, Moab, alla preda!». 24Andarono dunque nell'accampamento di Israele. Ma gli Israeliti si alzarono e sconfissero i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. I vincitori si inoltrarono nel paese, incalzando e uccidendo i Moabiti. 25Ne demolirono le città; su tutti i campi fertili ognuno gettò una pietra e li riempirono; otturarono tutte le sorgenti d'acqua e tagliarono tutti gli alberi utili. Rimase soltanto Kir Careset; i frombolieri l'aggirarono e l'assalirono. 26Il re di Moab, visto che la guerra era insostenibile per lui, prese con sé settecento uomini che maneggiavano la spada per aprirsi un passaggio verso il re di Edom, ma non ci riuscì. 27Allora prese il figlio primogenito, che doveva regnare al suo posto, e l'offrì in olocausto sulle mura. Si scatenò una grande ira contro gli Israeliti, che si allontanarono da lui e tornarono nella loro regione.

1Una donna, una delle mogli dei figli dei profeti, gridò a Eliseo: «Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Ora è venuto il creditore per prendersi come schiavi i miei due bambini». 2Eliseo le disse: «Che cosa posso fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa». Quella rispose: «In casa la tua serva non ha altro che un orcio d’olio». 3Le disse: «Va’ fuori a chiedere vasi da tutti i tuoi vicini: vasi vuoti, e non pochi! 4Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli. Versa olio in tutti quei vasi e i pieni mettili da parte». 5Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi le porgevano e lei versava. 6Quando i vasi furono pieni, disse a suo figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L’olio cessò. 7Ella andò a riferire la cosa all’uomo di Dio, che le disse: «Va’, vendi l’olio e paga il tuo debito; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà».

8Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c’era un’illustre donna, che lo trattenne a mangiare. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. 9Ella disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. 10Facciamo una piccola stanza superiore, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere; così, venendo da noi, vi si potrà ritirare». 11Un giorno che passò di lì, si ritirò nella stanza superiore e si coricò. 12Egli disse a Giezi, suo servo: «Chiama questa Sunammita». La chiamò e lei si presentò a lui. 13Eliseo disse al suo servo: «Dille tu: “Ecco, hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa possiamo fare per te? C’è forse bisogno di parlare in tuo favore al re o al comandante dell’esercito?”». Ella rispose: «Io vivo tranquilla con il mio popolo». 14Eliseo replicò: «Che cosa si può fare per lei?». Giezi disse: «Purtroppo lei non ha un figlio e suo marito è vecchio». 15Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; ella si fermò sulla porta. 16Allora disse: «L’anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stringerai un figlio fra le tue braccia». Ella rispose: «No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva». 17Ora la donna concepì e partorì un figlio, nel tempo stabilito, in quel periodo dell’anno, come le aveva detto Eliseo.

18Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre presso i mietitori. 19Egli disse a suo padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò a un servo: «Portalo da sua madre». 20Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino sedette sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì. 21Ella salì a coricarlo sul letto dell’uomo di Dio; chiuse la porta e uscì. 22Chiamò il marito e gli disse: «Mandami per favore uno dei servi e un’asina; voglio correre dall’uomo di Dio e tornerò subito». 23Quello domandò: «Perché vuoi andare da lui oggi? Non è il novilunio né sabato». Ma lei rispose: «Addio». 24Sellò l’asina e disse al proprio servo: «Conducimi, cammina, non trattenermi nel cavalcare, a meno che non te lo ordini io». 25Si incamminò; giunse dall’uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l’uomo di Dio la vide da lontano, disse a Giezi, suo servo: «Ecco la Sunammita! 26Su, corrile incontro e domandale: “Stai bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?”». Quella rispose: «Bene!». 27Giunta presso l’uomo di Dio sul monte, gli afferrò i piedi. Giezi si avvicinò per tirarla indietro, ma l’uomo di Dio disse: «Lasciala stare, perché il suo animo è amareggiato e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l’ha rivelato». 28Ella disse: «Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi forse: “Non mi ingannare”?».

29Eliseo disse a Giezi: «Cingi i tuoi fianchi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo». 30La madre del ragazzo disse: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». Allora egli si alzò e la seguì. 31Giezi li aveva preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c’era stata voce né reazione. Egli tornò incontro a Eliseo e gli riferì: «Il ragazzo non si è svegliato». 32Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, coricato sul letto. 33Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore. 34Quindi salì e si coricò sul bambino; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani sulle mani di lui, si curvò su di lui e il corpo del bambino riprese calore. 35Quindi desistette e si mise a camminare qua e là per la casa; poi salì e si curvò su di lui. Il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi. 36Eliseo chiamò Giezi e gli disse: «Chiama questa Sunammita!». La chiamò e, quando lei gli giunse vicino, le disse: «Prendi tuo figlio!». 37Quella entrò, cadde ai piedi di lui, si prostrò a terra, prese il figlio e uscì.

38Eliseo tornò a Gàlgala. Nella regione c’era carestia. Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei profeti». 39Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della minestra, non sapendo che cosa fossero. 40Si versò da mangiare agli uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: «Nella pentola c’è la morte, uomo di Dio!». Non ne potevano mangiare. 41Allora Eliseo ordinò: «Andate a prendere della farina». Versatala nella pentola, disse: «Danne da mangiare a questa gente». Non c’era più nulla di cattivo nella pentola.

42Da Baal-Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all’uomo di Dio: venti pani d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». 43Ma il suo servitore disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”». 44Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore.

1Una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo: «Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Ora è venuto il suo creditore per prendersi come schiavi i due miei figli». 2Eliseo le disse: «Che posso fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa». Quella rispose: «In casa la tua serva non ha altro che un orcio di olio». 3Le disse: «Su, chiedi in prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore possibile. 4Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte». 5Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi porgevano ed essa versava. 6Quando i vasi furono pieni, disse a un figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L'olio cessò. 7Essa andò a riferire la cosa all'uomo di Dio, che le disse: «Và, vendi l'olio e accontenta i tuoi creditori; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà».

8Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. 9Essa disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. 10Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare». 11Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e vi si coricò. 12Egli disse a Ghecazi suo servo: «Chiama questa Sunammita». La chiamò ed essa si presentò a lui. 13Eliseo disse al suo servo: «Dille tu: Ecco hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa possiamo fare per te? C'è forse bisogno di intervenire in tuo favore presso il re oppure presso il capo dell'esercito?». Essa rispose: «Io sto in mezzo al mio popolo». 14Eliseo replicò: «Che cosa si può fare per lei?». Ghecazi disse: «Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio». 15Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; essa si fermò sulla porta. 16Allora disse: «L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio». Essa rispose: «No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva». 17Ora la donna rimase incinta e partorì un figlio, proprio alla data indicata da Eliseo.

18Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre fra i mietitori. 19Egli disse al padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò a un servo: «Portalo dalla mamma». 20Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino stette sulle ginocchia di costei fino a mezzogiorno, poi morì. 21Essa salì a stenderlo sul letto dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì. 22Chiamò il marito e gli disse: «Su, mandami uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di Dio; tornerò subito». 23Quegli domandò: «Perché vuoi andare oggi? Non è il novilunio sabato». Ma essa rispose: «Addio». 24Fece sellare l'asina e disse al proprio servo: «Conducimi, cammina, non fermarmi durante il tragitto, a meno che non te l'ordini io». 25Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Ghecazi suo servo: «Ecco la Sunammita! 26Su, corrile incontro e domandale: Stai bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?». Quella rispose: «Bene!». 27Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli afferrò le ginocchia. Ghecazi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato». 28Essa disse: «Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi forse: Non mi ingannare?».

29Eliseo disse a Ghecazi: «Cingi i tuoi fianchi, prendi il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo». 30La madre del ragazzo disse: «Per la vita del Signore e per la tua vita, non ti lascerò». Allora quegli si alzò e la seguì. 31Ghecazi li aveva preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stato un gemito altro segno di vita. Egli tornò verso Eliseo e gli riferì: «Il ragazzo non si è svegliato». 32Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, steso sul letto. 33Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore. 34Quindi salì, si distese sul ragazzo; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani nelle mani di lui e si curvò su di lui. Il corpo del bambino riprese calore. 35Quindi si alzò e girò qua e là per la casa; tornò a curvarsi su di lui; il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi. 36Eliseo chiamò Ghecazi e gli disse: «Chiama questa Sunammita!». La chiamò e, quando essa gli giunse vicino, le disse: «Prendi tuo figlio!». 37Quella entrò, cadde ai piedi di lui, gli si prostrò davanti, prese il figlio e uscì.

38Eliseo tornò in Gàlgala. Nella regione imperversava la carestia. Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei profeti». 39Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della minestra, non sapendo cosa fossero. 40Si versò da mangiare agli uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: «Nella pentola c'è la morte, uomo di Dio!». Non ne potevano mangiare. 41Allora Eliseo ordinò: «Portatemi della farina». Versatala nella pentola, disse: «Danne da mangiare alla gente». Non c'era più nulla di cattivo nella pentola.

42Da Baal-Salisa venne un individuo, che offrì primizie all'uomo di Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». 43Ma colui che serviva disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Quegli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne mangeranno e ne avanzerà anche». 44Lo pose davanti a quelli, che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore.

1Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramei. Ma quest’uomo prode era lebbroso. 2Ora bande aramee avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. 3Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samaria, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». 4Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d’Israele ha detto così e così». 5Il re di Aram gli disse: «Va’ pure, io stesso invierò una lettera al re d’Israele». Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro e dieci mute di abiti. 6Portò la lettera al re d’Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». 7Letta la lettera, il re d’Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».

8Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re d’Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele». 9Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 10Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato». 11Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”. 12Forse l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato. 13Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”». 14Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.

15Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». 16Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 17Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore. 18Però il Signore perdoni il tuo servo per questa azione: quando il mio signore entra nel tempio di Rimmon per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e anche io mi prostro nel tempio di Rimmon, mentre egli si prostra nel tempio di Rimmon. Il Signore perdoni il tuo servo per questa azione». 19Egli disse: «Va’ in pace». Partì da lui e fece un bel tratto di strada.

20Giezi, servo di Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: «Ecco, il mio signore ha rinunciato a prendere dalla mano di questo arameo, Naamàn, ciò che egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e prenderò qualche cosa da lui». 21Giezi inseguì Naamàn. Naamàn, vedendolo correre verso di sé, saltò giù dal carro per andargli incontro e gli domandò: «Tutto bene?». 22Quello rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: “Ecco, proprio ora, sono giunti da me due giovani dalle montagne di Èfraim, da parte dei figli dei profeti. Da’ loro un talento d’argento e due mute di abiti”». 23Naamàn disse: «È meglio che tu prenda due talenti», e insistette con lui. Chiuse due talenti d’argento in due sacchi insieme con due mute di abiti e li diede a due suoi servi, che li portarono davanti a Giezi. 24Giunto alla collina, questi prese dalla loro mano il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò quegli uomini, che se ne andarono. 25Poi egli andò a presentarsi al suo signore. Eliseo gli domandò: «Giezi, da dove vieni?». Rispose: «Il tuo servo non è andato da nessuna parte». 26Egli disse: «Non ero forse presente in spirito quando quell’uomo si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave? 27Ma la lebbra di Naamàn si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre». Uscì da lui lebbroso, bianco come la neve.

1Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso. 2Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Nàaman. 3Essa disse alla padrona: «Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra». 4Nàaman andò a riferire al suo signore: «La giovane che proviene dal paese di Israele ha detto così e così». 5Il re di Aram gli disse: «Vacci! Io invierò una lettera al re di Israele». Quegli partì, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci vestiti. 6Portò la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: «Ebbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Nàaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla lebbra». 7Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti contro di me».

8Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciate le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele». 9Nàaman arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 10Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Và, bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito». 11Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando: «Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra. 12Forse l'Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?». Si voltò e se ne partì adirato. 13Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito». 14Egli, allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era guarito.

15Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e si presentò a lui dicendo: «Ebbene, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele». Ora accetta un dono dal tuo servo». 16Quegli disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». Nàaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 17Allora Nàaman disse: «Se è no, almeno sia permesso al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne portano due muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dei, ma solo al Signore. 18Tuttavia il Signore perdoni il tuo servo se, quando il mio signore entra nel tempio di Rimmòn per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e se anche io mi prostro nel tempio di Rimmòn, durante la sua adorazione nel tempio di Rimmòn; il Signore perdoni il tuo servo per questa azione». 19Quegli disse: «Và in pace». Partì da lui e fece un bel tratto di strada.

20Ghecazi, servo dell'uomo di Dio Eliseo, disse fra sé: «Ecco, il mio signore è stato tanto generoso con questo Nàaman arameo da non prendere quanto egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e prenderò qualche cosa da lui». 21Ghecazi inseguì Nàaman. Questi, vedendolo correre verso di sé, scese dal carro per andargli incontro e gli domandò: «Tutto bene?». 22Quegli rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: Ecco, proprio ora, sono giunti da me due giovani dalle montagne di Efraim, da parte dei figli dei profeti. Dammi per essi un talento d'argento e due vestiti». 23Nàaman disse: «È meglio che tu prenda due talenti» e insistette con lui. Legò due talenti d'argento in due sacchi insieme con due vestiti e li diede a due dei suoi giovani, che li portarono davanti a Ghecazi. 24Giunto all'Ofel, questi prese dalle loro mani il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò gli uomini, che se ne andarono. 25Poi egli andò a presentarsi al suo padrone. Eliseo gli domandò: «Ghecazi, da dove vieni?». Rispose: «Il tuo servo non è andato in nessun luogo». 26Quegli disse: «Non era forse presente il mio spirito quando quell'uomo si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave? 27Ma la lebbra di Nàaman si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre». Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra.

1I figli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, l’ambiente in cui abitiamo presso di te è troppo stretto per noi. 2Andiamo fino al Giordano, prendiamo lì una trave ciascuno e costruiamoci lì un locale dove abitare». Egli rispose: «Andate!». 3Uno disse: «Dégnati di venire anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Verrò». 4E andò con loro. Giunti al Giordano, cominciarono a tagliare gli alberi. 5Ora, mentre uno abbatteva un tronco, il ferro della scure gli cadde nell’acqua. Egli gridò: «Oh, mio signore! Era stato preso in prestito!». 6L’uomo di Dio domandò: «Dov’è caduto?». Gli mostrò il posto. Eliseo allora tagliò un legno e lo gettò in quel punto e il ferro venne a galla. 7Disse: «Tiratelo su!». Quello stese la mano e lo prese.

8Il re di Aram combatteva contro Israele, e in un consiglio con i suoi ufficiali disse che si sarebbe accampato in un certo luogo. 9L’uomo di Dio mandò a dire al re d’Israele: «Guàrdati dal passare per quel luogo, perché là stanno scendendo gli Aramei». 10Il re d’Israele fece spedizioni nel luogo indicatogli dall’uomo di Dio e riguardo al quale egli l’aveva ammonito, e là se ne stette in guardia, non una né due volte soltanto. 11Molto turbato in cuor suo per questo fatto, il re di Aram convocò i suoi ufficiali e disse loro: «Non mi potete indicare chi dei nostri è a favore del re d’Israele?». 12Uno degli ufficiali rispose: «No, o re, mio signore, ma Eliseo, profeta d’Israele, riferisce al re d’Israele le parole che tu dici nella tua camera da letto». 13Quegli disse: «Andate a scoprire dov’è costui; lo manderò a prendere». Gli fu riferito: «Ecco, sta a Dotan». 14Egli mandò là cavalli, carri e una schiera consistente; vi giunsero di notte e circondarono la città.

15Il servitore dell’uomo di Dio si alzò presto e uscì. Ecco, una schiera circondava la città con cavalli e carri. Il suo servo gli disse: «Ohimè, mio signore! Come faremo?». 16Egli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro». 17Eliseo pregò così: «Signore, apri i suoi occhi perché veda». Il Signore aprì gli occhi del servo, che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo.

18Poi scesero verso di lui, ed Eliseo pregò il Signore dicendo: «Colpisci questa gente di cecità!». E il Signore li colpì di cecità secondo la parola di Eliseo. 19Disse loro Eliseo: «Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi condurrò dall’uomo che cercate». Egli li condusse a Samaria. 20Quando entrarono in Samaria, Eliseo disse: «Signore, apri gli occhi di costoro perché vedano!». Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a Samaria!

21Quando li vide, il re d’Israele disse a Eliseo: «Li devo colpire, padre mio?». 22Egli rispose: «Non colpire! Sei forse solito colpire uno che hai fatto prigioniero con la tua spada e con il tuo arco? Piuttosto metti davanti a loro pane e acqua; mangino e bevano, poi se ne vadano dal loro signore». 23Si preparò per loro un grande pranzo. Dopo che ebbero mangiato e bevuto, li congedò ed essi se ne andarono dal loro signore. Le bande aramee non penetrarono più nella terra d’Israele.

24Dopo tali cose Ben-Adàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito e venne ad assediare Samaria. 25Ci fu una grande carestia a Samaria; la strinsero d’assedio fino al punto che una testa d’asino si vendeva a ottanta sicli d’argento e un quarto di qab di guano di colomba a cinque sicli. 26Mentre il re d’Israele passava sulle mura, una donna gli gridò: «Salvami, o re, mio signore!». 27Rispose: «No, il Signore ti salvi! Come ti posso salvare io? Forse con il prodotto dell’aia o con quello del torchio?». 28Poi il re aggiunse: «Che hai?». Quella rispose: «Questa donna mi ha detto: “Dammi tuo figlio perché lo mangiamo oggi. Mio figlio ce lo mangeremo domani”. 29Abbiamo cotto mio figlio e lo abbiamo mangiato. Il giorno dopo io le ho detto: “Dammi tuo figlio perché lo mangiamo”, ma essa ha nascosto suo figlio». 30Quando udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti e mentre egli passava sulle mura il popolo vide che di sotto, aderente al corpo, portava il sacco. 31Egli disse: «Dio mi faccia questo e anche di peggio, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Safat, resterà su di lui».

32Eliseo stava seduto in casa e con lui sedevano gli anziani. Il re si fece precedere da un uomo. Prima che il messaggero arrivasse da lui, egli disse agli anziani: «Vedete che quel figlio di assassino manda uno a tagliarmi la testa! State attenti: quando arriverà il messaggero, chiudete la porta; tenetelo fermo sulla porta. Non c’è forse il rumore dei piedi del suo signore dietro di lui?». 33Stava ancora parlando con loro, quando il re scese da lui e gli disse: «Ecco, questa è la sventura che viene dal Signore; che cosa posso ancora sperare dal Signore?».

1I figli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, il luogo in cui ci raduniamo alla tua presenza è troppo stretto per noi. 2Andiamo fino al Giordano; là prenderemo una trave per ciascuno e ci costruiremo una residenza». Quegli rispose: «Andate!». 3Uno disse: «Degnati di venire anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Ci verrò». 4E andò con loro. Giunti al Giordano, tagliarono alcuni alberi. 5Ora, mentre uno abbatteva un tronco, il ferro dell'ascia gli cadde in acqua. Egli gridò: «Oh, mio signore! Era stato preso in prestito!». 6L'uomo di Dio domandò: «Dove è caduto?». Gli mostrò il posto. Eliseo, allora, tagliò un legno e lo gettò in quel punto e il ferro venne a galla. 7Disse: «Prendilo!». Quegli stese la mano e lo prese.

8Mentre il re di Aram era in guerra contro Israele, in un consiglio con i suoi ufficiali disse: «In quel tal posto sarà il mio accampamento». 9L'uomo di Dio mandò a dire al re di Israele: «Guardati dal passare per quel punto, perché là stanno scendendo gli Aramei». 10Il re di Israele mandò a esplorare il punto indicatogli dall'uomo di Dio. Questi l'avvertiva e il re si metteva in guardia; ciò accadde non una volta o due soltanto. 11Molto turbato in cuor suo per questo fatto, il re di Aram convocò i suoi ufficiali e disse loro: «Non mi potreste indicare chi dei nostri è per il re di Israele?». 12Uno degli ufficiali rispose: «No, re mio signore, perché Eliseo profeta di Israele riferisce al re di Israele quanto tu dici nella tua camera da letto». 13Quegli disse: «Andate, informatevi dove sia costui; io manderò a prenderlo». Gli fu riferito: «Ecco, sta in Dotan». 14Egli mandò là cavalli, carri e un bel numero di soldati; vi giunsero di notte e circondarono la città.

15Il giorno dopo, l'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì. Ecco, un esercito circondava la città con cavalli e carri. Il suo servo disse: «Ohimè, mio signore, come faremo?». 16Quegli rispose: «Non temere, perché i nostri sono più numerosi dei loro». 17Eliseo pregò così: «Signore, apri i suoi occhi; egli veda». Il Signore aprì gli occhi del servo, che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo.

18Poiché gli Aramei scendevano verso di lui, Eliseo pregò il Signore: «Oh, colpisci questa gente di cecità!». E il Signore li colpì di cecità secondo la parola di Eliseo. 19Disse loro Eliseo: «Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi condurrò dall'uomo che cercate». Egli li condusse in Samaria. 20Quando giunsero in Samaria, Eliseo disse: «Signore, apri i loro occhi; essi vedano!». Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a Samaria!

21Il re di Israele quando li vide, disse a Eliseo: «Li devo uccidere, padre mio?». 22Quegli rispose: «Non ucciderli. Forse uccidi uno che hai fatto prigioniero con la spada e con l'arco? Piuttosto metti davanti a loro pane e acqua; mangino e bevano, poi se ne vadano dal loro padrone». 23Fu imbandito loro un gran banchetto. Dopo che ebbero mangiato e bevuto, li congedò ed essi se ne andarono dal loro padrone. Le bande aramee non penetrarono più nel paese di Israele.

24Dopo tali cose Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito e venne ad assediare Samaria. 25Ci fu una carestia eccezionale in Samaria, mentre l'assedio si faceva più duro, tanto che una testa d'asino si vendeva ottanta sicli d'argento e un quarto di qab di tuberi cinque sicli. 26Mentre il re di Israele passava sulle mura, una donna gli gridò contro: «Aiuto, mio signore re!». 27Rispose: «Non ti aiuta neppure il Signore! Come potrei aiutarti io? Forse con il prodotto dell'aia o con quello del torchio?». 28Il re aggiunse: «Che hai?». Quella rispose: «Questa donna mi ha detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo oggi. Mio figlio ce lo mangeremo domani. 29Abbiamo cotto mio figlio e ce lo siamo mangiato. Il giorno dopo io le ho detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo, ma essa ha nascosto suo figlio». 30Quando udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti. Mentre egli passava sulle mura, lo vide il popolo; ecco, aveva un sacco di sotto, sulla carne. 31Egli disse: «Dio mi faccia questo e anche di peggio, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Safat, resterà sulle sue spalle».

32Eliseo stava seduto in casa; con lui sedevano gli anziani. Il re si fece precedere da un uomo. Prima che arrivasse il messaggero, quegli disse agli anziani: «Avete visto? Quel figlio di assassino ordina che mi si tolga la vita. Fate attenzione! Quando arriva il messaggero, chiudete la porta; tenetelo fermo sulla porta. Forse dietro non si sente il rumore dei piedi del suo padrone?». 33Stava ancora parlando con loro, quando il re scese da lui e gli disse: «Tu vedi quanto male ci viene dal Signore; che aspetterò più io dal Signore?».

1Ma Eliseo disse: «Ascoltate la parola del Signore! Così dice il Signore: “A quest’ora, domani, alla porta di Samaria un sea di farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un siclo”». 2Ma lo scudiero, al cui braccio il re si appoggiava, rispose all’uomo di Dio: «Già, il Signore apre le cateratte in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». Ed egli replicò: «Ecco, tu lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai».

3Ora c’erano quattro lebbrosi sulla soglia della porta. Essi dicevano fra di loro: «Perché stiamo seduti qui ad aspettare la morte? 4Se decidiamo di andare in città, in città c’è la carestia e vi moriremo. Se stiamo qui, moriremo. Ora, su, passiamo all’accampamento degli Aramei: se ci lasceranno in vita, vivremo; se ci faranno morire, moriremo». 5Si alzarono al crepuscolo per andare all’accampamento degli Aramei e giunsero fino al limite del loro accampamento. Ebbene, là non c’era nessuno. 6Il Signore aveva fatto udire nell’accampamento degli Aramei rumore di carri, rumore di cavalli e rumore di un grande esercito. Essi si erano detti l’un l’altro: «Ecco, il re d’Israele ha assoldato contro di noi i re degli Ittiti e i re dell’Egitto, per mandarli contro di noi». 7Alzatisi, erano fuggiti al crepuscolo, lasciando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini e l’accampamento com’era; erano fuggiti per salvarsi la vita. 8Quei lebbrosi, giunti al limite dell’accampamento, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e bevuto, portarono via argento, oro e vesti, che andarono a nascondere. Ritornati, entrarono in un’altra tenda; portarono via tutto e andarono a nasconderlo.

9Ma poi si dissero l’un l’altro: «Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno di lieta notizia, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se attendiamo fino alla luce del mattino, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e annunciamolo alla reggia». 10Vi andarono; chiamarono i guardiani della città e riferirono loro: «Siamo andati nell’accampamento degli Aramei; ecco, non c’era nessuno né c’era voce umana, ma c’erano i cavalli legati e gli asini legati e le tende al loro posto». 11I guardiani allora gridarono e diedero la notizia all’interno della reggia.

12Il re si alzò nella notte e disse ai suoi ufficiali: «Vi dirò quello che hanno fatto a noi gli Aramei. Sapendo che siamo affamati, sono usciti dall’accampamento per nascondersi in campagna, dicendo: “Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo in città”». 13Uno dei suoi ufficiali rispose: «Si prendano cinque dei cavalli superstiti che sono rimasti in questa città – avverrà di loro come di tutta la moltitudine d’Israele rimasta in città, come di tutta la moltitudine d’Israele che è perita – e mandiamo a vedere». 14Presero allora due carri con i cavalli; il re li mandò sulle tracce dell’esercito degli Aramei, dicendo: «Andate a vedere». 15Andarono sulle loro tracce fino al Giordano; ecco, tutta la strada era piena di abiti e di oggetti che gli Aramei avevano gettato via nella loro fuga precipitosa. I messaggeri tornarono e riferirono al re.

16Allora il popolo uscì e saccheggiò l’accampamento degli Aramei. Un sea di farina si vendette per un siclo, e due sea di orzo ugualmente per un siclo, secondo la parola del Signore. 17Il re aveva messo a guardia della porta lo scudiero, al cui braccio egli si appoggiava. Calpestato dalla folla presso la porta, quello morì come aveva detto l’uomo di Dio, quando aveva parlato al re che era sceso da lui. 18Avvenne come aveva detto l’uomo di Dio al re: «A quest’ora, domani, alla porta di Samaria due sea di orzo costeranno un siclo e anche un sea di farina costerà un siclo». 19Lo scudiero aveva risposto all’uomo di Dio: «Già, il Signore apre le cateratte in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». E quegli aveva replicato: «Ecco, tu lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai». 20A lui capitò proprio questo: lo calpestò la folla alla porta ed egli morì.

1Ma Eliseo disse: «Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore: A quest'ora, domani, alla porta di Samaria una sea di farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un siclo». 2Ma lo scudiero, al cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di Dio: «Gia, il Signore apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». Quegli disse: «Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai».

3Ora c'erano quattro lebbrosi davanti alla porta. Essi dicevano fra di loro: «Perché stiamo seduti qui ad attendere la morte? 4Se risolviamo di andare in città, in città c'è la fame e vi moriremo. Se stiamo qui, moriremo ugualmente. Ora, su, andiamo all'accampamento degli Aramei; se ci lasceranno in vita, vivremo; se ci uccideranno, moriremo». 5Si alzarono al crepuscolo per andare all'accampamento degli Aramei e giunsero fino al limite del loro campo. Ebbene, là non c'era nessuno. 6Il Signore aveva fatto udire nell'accampamento degli Aramei rumore di carri, scalpitio di cavalli e chiasso di un grande esercito. Essi si erano detti l'un l'altro: «Ecco, il re di Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittiti e i re dell'Egitto per assalirci». 7Alzatisi all'imbrunire, erano fuggiti, lasciando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini e il campo come si trovava; erano fuggiti per mettersi in salvo. 8Quei lebbrosi, giunti al limite del campo, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e bevuto, portarono via argento, oro e vesti, che andarono a nascondere. Ritornati, entrarono in un'altra tenda; portarono via tutto e andarono a nasconderlo.

9Si dissero: «Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno di buone notizie, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se attendiamo fino all'alba di domani, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e annunziamolo alla reggia». 10Vi andarono; chiamarono le guardie della città e riferirono loro: «Siamo andati nel campo degli Aramei; ecco, non c'era nessuno si sentiva voce umana. C'erano cavalli e asini legati e le tende intatte». 11Le guardie allora gridarono e la notizia fu portata dentro la reggia.

12Il re si alzò di notte e disse ai suoi ufficiali: «Vi dirò quello che hanno fatto con noi gli Aramei. Sapendo che siamo affamati, hanno abbandonato il campo per nascondersi in campagna, dicendo: Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo in città». 13Uno dei suoi ufficiali rispose: «Si prendano i cinque cavalli che sono rimasti in questa città, caso mai capiterà loro come alla moltitudine di Israele, e mandiamo a vedere». 14Presero allora due carri con i cavalli; il re li mandò a seguire l'esercito degli Aramei, dicendo: «Andate e vedete». 15Li seguirono fino al Giordano; ecco tutta la strada era piena di abiti e di oggetti che gli Aramei avevano gettato via nella fretta. I messaggeri tornarono e riferirono al re.

16Allora uscirono tutti e saccheggiarono il campo degli Aramei. Una sea di farina si vendette per un siclo, così pure due sea di orzo si vendettero per un siclo, secondo la parola del Signore. 17Il re aveva messo a guardia della porta lo scudiero, al cui braccio egli si appoggiava. Calpestato dalla folla presso la porta, quegli morì come aveva predetto l'uomo di Dio quando parlò al re che era sceso da lui. 18Difatti, dopo che l'uomo di Dio aveva detto al re: «A quest'ora, domani, alla porta di Samaria due sea di orzo costeranno un siclo e anche una sea di farina costerà un siclo», 19lo scudiero aveva risposto all'uomo di Dio: «Gia, Dio apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». E quegli aveva detto: «Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai». 20A lui capitò proprio questo: lo calpestò la folla alla porta ed egli morì.

1Eliseo aveva detto alla donna a cui aveva richiamato in vita il figlio: «Àlzati e vattene con la tua famiglia; dimora da straniera, dove potrai dimorare, perché il Signore ha chiamato la carestia, e già sta venendo sulla terra per sette anni». 2La donna si era alzata e aveva fatto come aveva detto l’uomo di Dio. Se n’era andata con la sua famiglia e aveva dimorato da straniera nella terra dei Filistei, per sette anni. 3Al termine dei sette anni, la donna tornò dalla terra dei Filistei, e si recò dal re per reclamare la sua casa e il suo campo. 4Il re stava parlando con Giezi, servo dell’uomo di Dio, e diceva: «Narrami tutte le grandi cose compiute da Eliseo». 5Costui stava narrando al re come aveva richiamato in vita il morto, quand’ecco si rivolse al re la donna della quale aveva richiamato in vita il figlio, per la sua casa e il suo campo. Giezi disse: «O re, mio signore, questa è la donna e questo è il figlio che Eliseo ha richiamato in vita». 6Il re interrogò la donna, che gli narrò il fatto. Il re le mise a disposizione un cortigiano dicendo: «Restituiscile quanto le appartiene e la rendita intera del campo, dal giorno in cui lasciò la terra fino ad ora».

7Eliseo andò a Damasco. A Ben-Adàd, re di Aram, che era ammalato, fu riferito: «L’uomo di Dio è venuto fin qui». 8Il re disse a Cazaèl: «Prendi con te un dono e va’ incontro all’uomo di Dio e per suo mezzo interroga il Signore dicendo: “Guarirò da questa malattia?”». 9Cazaèl gli andò incontro, prendendo con sé, in regalo, tutte le cose migliori di Damasco, un carico di quaranta cammelli. Arrivato, stette davanti a lui e gli disse: «Tuo figlio, Ben-Adàd, re di Aram, mi ha mandato da te con la domanda: “Guarirò da questa malattia?”». 10Eliseo gli disse: «Va’ a dirgli: “Guarirai di sicuro”. Ma il Signore mi ha mostrato che egli certamente morirà». 11Poi immobilizzò il suo volto e irrigidì il suo sguardo fino all’estremo, e alla fine l’uomo di Dio si mise a piangere. 12Cazaèl disse: «Per quale motivo il mio signore piange?». Egli rispose: «Perché so quanto male farai agli Israeliti: brucerai le loro fortezze, ucciderai di spada i loro giovani, sfracellerai i loro bambini, sventrerai le loro donne incinte». 13Cazaèl disse: «Che cos’è il tuo servo, questo cane, per poter fare una cosa così enorme?». Eliseo rispose: «Il Signore mi ha mostrato che tu sarai re di Aram». 14Quello partì da Eliseo e ritornò dal suo padrone, che gli domandò: «Che cosa ti ha detto Eliseo?». Rispose: «Mi ha detto: “Guarirai di sicuro”». 15Il giorno dopo costui prese una coperta, l’immerse nell’acqua e poi la stese sulla faccia del re che morì. Al suo posto divenne re Cazaèl.

16Nell’anno quinto di Ioram, figlio di Acab, re d’Israele, divenne re Ioram, figlio di Giòsafat, re di Giuda. 17Quando divenne re aveva trentadue anni; regnò a Gerusalemme otto anni. 18Seguì la via dei re d’Israele, come aveva fatto la casa di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab. Fece ciò che è male agli occhi del Signore. 19Ma il Signore non volle distruggere Giuda a causa di Davide, suo servo, secondo la promessa fattagli di lasciare sempre una lampada per lui e per i suoi figli.

20Nei suoi giorni Edom si ribellò al dominio di Giuda e si elesse un re. 21Allora Ioram sconfinò verso Sair con tutti i suoi carri. Egli si mosse di notte e sconfisse gli Edomiti che l’avevano accerchiato, insieme con i comandanti dei carri; così il popolo fuggì nelle tende. 22Tuttavia Edom si è sottratto al dominio di Giuda fino ad oggi. In quel tempo anche Libna si ribellò.

23Le altre gesta di Ioram e tutte le sue azioni, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 24Ioram si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con i suoi padri nella Città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Acazia.

25Nell’anno dodicesimo di Ioram, figlio di Acab, re d’Israele, divenne re Acazia, figlio di Ioram, re di Giuda. 26Quando divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia ed era figlia di Omri, re d’Israele. 27Seguì la via della casa di Acab; fece ciò che è male agli occhi del Signore, come la casa di Acab, perché era imparentato con la casa di Acab. 28Egli andò alla guerra con Ioram, figlio di Acab, contro Cazaèl, re di Aram, a Ramot di Gàlaad; ma gli Aramei ferirono Ioram. 29Allora il re Ioram tornò a curarsi a Izreèl per le ferite ricevute dagli Aramei a Rama, mentre combatteva contro Cazaèl, re di Aram. Acazia, figlio di Ioram, re di Giuda, scese a visitare Ioram, figlio di Acab, a Izreèl, perché era malato.

1Eliseo aveva detto alla donna a cui aveva risuscitato il figlio: «Alzati e vattene con la tua famiglia; dimora fuori del tuo paese, dovunque troverai da star bene, perché il Signore ha chiamato la carestia, che verrà sul paese per sette anni». 2La donna si era alzata e aveva fatto come aveva detto l'uomo di Dio. Se ne era andata con la sua famiglia nel paese dei Filistei, per sette anni. 3Al termine dei sette anni, la donna tornò dal paese dei Filistei e andò dal re a reclamare la sua casa e il suo campo. 4Il re stava parlando con Ghecazi, servo dell'uomo di Dio, e diceva: «Narrami tutte le meraviglie compiute da Eliseo». 5Costui stava narrando al re come aveva risuscitato il morto, quand'ecco si presenta al re la donna a cui aveva risuscitato il figlio, per riavere la sua casa e il suo campo. Ghecazi disse: «Re, mio signore, questa è la donna e questo è il figlio risuscitato da Eliseo». 6Il re interrogò la donna, che gli narrò il fatto. Il re l'affidò a un funzionario dicendo: «Restituiscile quanto le appartiene e la rendita intera del campo, dal giorno del suo abbandono del paese fino ad ora».

7Eliseo andò a Damasco. A Ben-Hadàd, re di Aram, che era ammalato, fu riferito: «L'uomo di Dio è venuto fin qui». 8Il re disse a Cazaèl: «Prendi un dono e và incontro all'uomo di Dio e per suo mezzo interroga il Signore, per sapere se guarirò o no da questa malattia». 9Cazaèl gli andò incontro prendendo con sé, in regalo, tutte le cose più squisite di Damasco, con cui caricò quaranta cammelli. Arrivato, si fermò davanti a lui e gli disse: «Tuo figlio, Ben-Hadàd, re di Aram, mi ha mandato da te con la domanda: Guarirò o no da questa malattia?». 10Eliseo gli disse: «Và a dirgli: Tu guarirai; ma il Signore mi ha mostrato che egli certamente morirà». 11Poi, con sguardo fisso, si irrigidì a lungo; alla fine l'uomo di Dio si mise a piangere. 12Cazaèl disse: «Signor mio, perché piangi?». Quegli rispose: «Perché so quanto male farai agli Israeliti: brucerai le loro fortezze, ucciderai di spada i loro giovani, sfracellerai i loro bambini, sventrerai le loro donne incinte». 13Cazaèl disse: «Ma che sono io tuo servo? Un cane potrebbe attuare questa grande predizione?». Eliseo rispose: «Il Signore mi ha mostrato che tu diventerai re di Aram». 14Quegli si separò da Eliseo e ritornò dal suo padrone, che gli domandò: «Che ti ha detto Eliseo?». Rispose: «Mi ha detto: Certo guarirai». 15Il giorno dopo costui prese una coperta, l'immerse nell'acqua e poi la stese sulla faccia del re che morì. Al suo posto divenne re Cazaèl.

16Nell'anno quinto di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne re Ioram figlio di Giòsafat re di Giuda. 17Quando divenne re aveva trentadue anni; regnò otto anni in Gerusalemme. 18Camminò per la strada dei re di Israele, come aveva fatto la famiglia di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab. Fece ciò che è male agli occhi del Signore. 19Il Signore, però, non volle distruggere Giuda a causa di Davide suo servo, secondo la promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada per lui e per i suoi figli. 20Durante il suo regno Edom si ribellò al potere di Giuda e si elesse un re. 21Allora Ioram passò a Zeira con tutti i suoi carri. Egli si mosse di notte e sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato, insieme con gli ufficiali dei carri; così il popolo fuggì nelle tende. 22Edom, ribellatosi al potere di Giuda, ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò.

23Le altre gesta di Ioram, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 24Ioram si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con essi nella città di Davide, e al suo posto divenne re suo figlio Acazia.

25Nell'anno decimosecondo di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda. 26Quando divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia, figlia di Omri re di Israele. 27Imitò la condotta della casa di Acab; fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto la casa di Acab, perché era imparentato con la casa di Acab. 28Egli con Ioram figlio di Acab andò in guerra contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di Gàlaad; ma gli Aramei ferirono Ioram. 29Allora il re Ioram andò a curarsi in Izrèel per le ferite ricevute dagli Aramei in Ramot, mentre combatteva contro Cazaèl re di Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese a visitare Ioram figlio di Acab in Izreèl, perché costui era malato.

[c. 9]
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1Acab aveva settanta figli a Samaria. Ieu scrisse lettere e le inviò a Samaria ai capi di Izreèl, agli anziani e ai tutori dei figli di Acab. In esse diceva: 2«Ora, quando giungerà a voi questa lettera – voi, infatti, avete con voi i figli del vostro signore, i carri, i cavalli, la città fortificata e le armi – 3scegliete il figlio migliore e più retto del vostro signore e ponetelo sul trono di suo padre; combattete per la casa del vostro signore». 4Quelli ebbero una grande paura e dissero: «Ecco, due re non hanno potuto resistergli; come potremmo resistergli noi?». 5Il maggiordomo, il prefetto della città, gli anziani e i tutori mandarono a Ieu questo messaggio: «Noi siamo tuoi servi; noi faremo quanto ci ordinerai. Non faremo re nessuno; fa’ quanto ti piace».

6Ieu scrisse loro una seconda lettera, dicendo: «Se siete dalla mia parte e se obbedite alla mia parola, prendete le teste dei figli del vostro signore e presentatevi a me domani a quest’ora a Izreèl». I figli del re erano settanta; vivevano con i grandi della città, che li allevavano. 7Ricevuta la lettera, quelli presero i figli del re e li ammazzarono tutti e settanta; quindi posero le loro teste in ceste e le mandarono da lui a Izreèl. 8Si presentò un messaggero che riferì a Ieu: «Hanno portato le teste dei figli del re». Egli disse: «Ponetele in due mucchi alla soglia della porta fino al mattino». 9Il mattino dopo uscì e stando in piedi disse a tutto il popolo: «Voi siete giusti; ecco, io ho congiurato contro il mio signore e l’ho ucciso. Ma chi ha colpito tutti questi? 10Riconoscete dunque che non è caduta in terra nessuna delle parole del Signore, annunciate per mezzo del suo servo Elia riguardo alla casa di Acab; il Signore ha attuato quanto aveva predetto per mezzo di Elia, suo servo». 11Ieu colpì poi tutti i superstiti della casa di Acab a Izreèl, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi sacerdoti, fino a non lasciargli alcun superstite.

12Poi si alzò, partì e si avviò verso Samaria. Mentre si trovava per la strada, nella località di Bet-Eked-dei-Pastori, 13Ieu trovò i fratelli di Acazia, re di Giuda. Egli domandò: «Voi, chi siete?». Risposero: «Siamo fratelli di Acazia; siamo scesi per salutare i figli del re e i figli della regina madre». 14Egli ordinò: «Prendeteli vivi». Li presero vivi, li ammazzarono presso la cisterna di Bet-Eked; erano quarantadue e non ne risparmiò neppure uno.

15Partito di lì, trovò Ionadàb, figlio di Recab, che gli veniva incontro; Ieu lo salutò e gli disse: «Il tuo cuore è retto come lo è il mio verso di te?». Ionadàb rispose: «Lo è». «Se lo è, dammi la mano». Ionadàb gliela diede. Ieu allora lo fece salire sul carro vicino a sé 16e gli disse: «Vieni con me per vedere il mio zelo per il Signore». Lo fece viaggiare con sé sul proprio carro. 17Entrò in Samaria e colpì tutti i superstiti della casa di Acab fino ad annientarli, secondo la parola che il Signore aveva comunicato a Elia.

18Ieu radunò tutto il popolo e disse loro: «Acab ha servito Baal un poco; Ieu lo servirà molto. 19Ora convocatemi tutti i profeti di Baal, tutti i suoi servitori e tutti i suoi sacerdoti: non ne manchi neppure uno, perché intendo offrire un grande sacrificio a Baal. Chi mancherà non sarà lasciato in vita». Ieu agiva con astuzia, per distruggere tutti i servitori di Baal. 20Ieu disse: «Convocate una festa solenne a Baal». La convocarono. 21Ieu inviò messaggeri per tutto Israele; si presentarono tutti i servitori di Baal e non mancò nessuno. Entrarono nel tempio di Baal, che si riempì da un’estremità all’altra. 22Ieu disse al guardarobiere: «Tira fuori le vesti per tutti i servitori di Baal», ed egli le tirò fuori. 23Ieu, accompagnato da Ionadàb figlio di Recab, entrò nel tempio di Baal e disse ai servitori di Baal: «Verificate bene che non ci sia qui fra voi nessuno dei servitori del Signore, ma che ci siano solo servitori di Baal».

24Entrarono quindi per compiere sacrifici e olocausti. Ieu però aveva posto all’esterno ottanta uomini dei suoi, ai quali aveva detto: «Se a qualcuno sfuggirà uno degli uomini che consegno nelle vostre mani, darà la sua vita al posto della vita di quello». 25Quando ebbe finito di compiere l’olocausto, Ieu disse alle guardie e agli scudieri: «Entrate, colpiteli. Nessuno scappi». Le guardie e gli scudieri li colpirono a fil di spada e li gettarono via. Poi le guardie e gli scudieri andarono fino alla cella del tempio di Baal. 26Portarono fuori le stele del tempio di Baal e le bruciarono. 27La stele di Baal la fecero a pezzi, poi demolirono il tempio di Baal e lo ridussero a latrina fino ad oggi.

28Ieu fece scomparire Baal da Israele. 29Ma Ieu non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele e non abbandonò i vitelli d’oro che erano a Betel e a Dan.

30Il Signore disse a Ieu: «Poiché hai agito bene, facendo ciò che è giusto ai miei occhi, e hai compiuto per la casa di Acab quanto era nel mio cuore, i tuoi figli, fino alla quarta generazione, siederanno sul trono d’Israele». 31Ma Ieu non si curò di seguire la legge del Signore, Dio d’Israele, con tutto il suo cuore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele.

32In quel tempo il Signore cominciò a ridurre Israele; infatti Cazaèl sconfisse gli Israeliti in tutto il loro territorio: 33dal Giordano, verso oriente, occupò tutta la terra di Gàlaad, dei Gaditi, dei Rubeniti e dei Manassiti, da Aroèr, che è presso il torrente Arnon, fino al Gàlaad e al Basan.

34Le altre gesta di Ieu, tutte le sue azioni e la sua potenza, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 35Ieu si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono a Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioacàz. 36La durata del regno di Ieu su Israele, a Samaria, fu di ventotto anni.

1In Samaria c'erano settanta figli di Acab. Ieu scrisse lettere e le inviò in Samaria ai capi della città, agli anziani e ai tutori dei figli di Acab. In esse diceva: 2«Ora, quando giungerà a voi questa lettera - voi, infatti, avete con voi i figli del vostro signore, i carri, i cavalli, le fortezze e le armi - 3scegliete il figlio migliore e più capace del vostro signore e ponetelo sul trono del padre; combattete per la casa del vostro signore». 4Quelli ebbero una grande paura e dissero: «Ecco, due re non hanno potuto resistergli; come potremmo resistergli noi?». 5Il maggiordomo, il prefetto della città, gli anziani e i tutori mandarono a Ieu questo messaggio: «Noi siamo tuoi servi; noi faremo quanto ci ordinerai. Non nomineremo un re; fà quanto ti piace».

6Ieu scrisse loro quest'altra lettera: «Se siete dalla mia parte e se obbedite alla mia parola, prendete le teste dei figli del vostro signore e presentatevi a me domani a quest'ora in Izreèl». I figli del re erano settanta; vivevano con i grandi della città, che li allevavano. 7Ricevuta la lettera, quelli presero i figli del re e li uccisero - erano settanta -; quindi posero le loro teste in panieri e le mandarono da lui in Izreèl. 8Si presentò un messaggero che riferì a Ieu: «Hanno portato le teste dei figli del re». Egli disse: «Ponetele in due mucchi alla porta della città e ci restino fino a domani mattina». 9Il mattino dopo uscì, si fermò e disse a tutto il popolo: «Voi siete innocenti; ecco io ho congiurato contro il mio signore e l'ho ucciso. Ma chi ha colpito tutti questi? 10Constatate come neppure una parola che il Signore ha annunziato per mezzo del suo servo Elia, sia venuta meno; il Signore ha attuato quanto aveva predetto per mezzo di Elia, suo servo». 11Ieu uccise poi tutti i superstiti della famiglia di Acab in Izreèl, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi sacerdoti, fino a non lasciarne neppure uno.

12Quindi si alzò e partì per Samaria. Passando per Bet-Eked dei pastori, 13Ieu trovò i fratelli di Acazia, re di Giuda. Egli domandò: «Voi, chi siete?». Risposero: «Siamo fratelli di Acazia; siamo scesi per salutare i figli del re e i figli della regina». 14Egli ordinò: «Prendeteli vivi». Li presero vivi, li uccisero e li gettarono nel pozzo di Bet-Eked; erano quarantadue e non ne rimase neppure uno.

15Partito di lì, si imbattè in Ionadàb, figlio di Recàb, che gli veniva incontro; Ieu lo salutò e gli disse: «Il tuo cuore è retto verso di me, come il mio nei tuoi riguardi?». Ionadàb rispose: «Sì». «Se sì, dammi la mano». Ionadàb gliela diede. Ieu allora lo fece salire sul carro vicino a sé 16e gli disse: «Vieni con me e vedrai il mio zelo per il Signore». Lo portò con sé sul carro. 17Entrò in Samaria, ove uccise tutti i superstiti della casa di Acab fino ad annientarla, secondo la parola che il Signore aveva comunicata a Elia.

18Ieu radunò tutto il popolo e gli disse: «Acab ha servito Baal un poco; Ieu lo servirà molto. 19Ora convocatemi tutti i profeti di Baal, tutti i suoi fedeli e tutti i suoi sacerdoti; non ne manchi neppure uno, perché intendo offrire un grande sacrificio a Baal. Chi mancherà non sarà lasciato in vita». Ieu agiva con astuzia, per distruggere tutti i fedeli di Baal. 20Ieu disse: «Convocate una festa solenne per Baal». La convocarono. 21Ieu inviò messaggeri per tutto Israele; si presentarono tutti i fedeli di Baal - nessuno si astenne dal viaggio - e si radunarono nel tempio di Baal, che ne risultò pieno da un'estremità all'altra. 22Ieu disse al guardarobiere: «Tira fuori le vesti per tutti i fedeli di Baal». Ed egli le tirò fuori. 23Ieu, accompagnato da Ionadàb figlio di Recàb, entrò nel tempio di Baal e disse ai fedeli di Baal: «Badate bene che non ci sia fra di voi nessuno dei fedeli del Signore, ma solo fedeli di Baal».

24Mentre quelli si accingevano a compiere sacrifici e olocausti, Ieu fece uscire ottanta suoi uomini con la minaccia: «Se qualcuno farà fuggire uno degli uomini che io oggi metto nelle vostre mani, pagherà con la sua vita la vita di lui». 25Quando ebbe finito di compiere l'olocausto, Ieu disse alle guardie e agli scudieri: «Entrate, uccideteli. Nessuno scappi». Le guardie e gli scudieri li passarono a fil di spada e li gettarono perfino nella cella del tempio di Baal. 26Penetrati in essa, portarono fuori il palo sacro del tempio di Baal e lo bruciarono. 27Fecero a pezzi la stele di Baal, demolirono il tempio di Baal e lo ridussero un immondezzaio fino ad oggi.

28Ieu fece scomparire Baal da Israele. 29Ma Ieu non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele e non abbandonò i vitelli d'oro che erano a Betel e in Dan.

30Il Signore disse a Ieu: «Perché ti sei compiaciuto di fare ciò che è giusto ai miei occhi e hai compiuto per la casa di Acab quanto era nella mia intenzione, i tuoi figli - fino alla quarta generazione - siederanno sul trono di Israele». 31Ma Ieu non si preoccupò di seguire la legge del Signore Dio di Israele con tutto il cuore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele.

32In quel tempo il Signore cominciò a ridurre il territorio di Israele; Cazaèl sconfisse gli Israeliti in tutti i loro confini: 33dal Giordano, verso oriente, occupò tutta la regione di Gàlaad, dei Gaditi, dei Rubeniti e dei Manassiti, da Aroer, che è presso il torrente Arnon, a Gàlaad e a Basan.

34Le altre gesta di Ieu, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 35Ieu si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioacaz. 36La durata del regno di Ieu su Israele, in Samaria, fu di ventotto anni.

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1Quando divenne re, Ioas aveva sette anni. 2Divenne re nell’anno settimo di Ieu e regnò quarant’anni a Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibìa. 3Ioas fece ciò che è retto agli occhi del Signore per tutta la sua vita, perché lo aveva istruito il sacerdote Ioiadà. 4Ma non scomparvero le alture, dal momento che il popolo sacrificava e offriva ancora incenso sulle alture.

5Ioas disse ai sacerdoti: «Tutto il denaro delle cose sacre, che viene portato nel tempio del Signore, il denaro corrente versato da ognuno come riscatto della persona e tutto il denaro delle libere offerte di ciascuno al tempio del Signore, 6lo ritirino per sé i sacerdoti, ognuno dai propri addetti; ed essi riparino le parti danneggiate del tempio, ovunque vi trovino danni».

7Ora nell’anno ventitreesimo del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora riparato le parti danneggiate del tempio. 8Il re Ioas convocò il sacerdote Ioiadà con i sacerdoti e disse loro: «Perché non avete riparato le parti danneggiate del tempio? D’ora innanzi non dovrete più ritirare il denaro dai vostri addetti, ma lo consegnerete direttamente per le parti danneggiate del tempio». 9I sacerdoti acconsentirono a non ricevere più il denaro dal popolo e a non curare il restauro del tempio.

10Il sacerdote Ioiadà prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio e la pose a lato dell’altare, a destra di chi entra nel tempio del Signore. I sacerdoti custodi della soglia depositavano ivi tutto il denaro portato al tempio del Signore. 11Quando vedevano che nella cassa c’era molto denaro, saliva lo scriba del re, insieme con il sommo sacerdote, ed essi raccoglievano e contavano il denaro trovato nel tempio del Signore. 12Consegnavano il denaro controllato nelle mani degli esecutori dei lavori, sovrintendenti al tempio del Signore. Costoro lo distribuivano ai falegnami e ai costruttori che lavoravano nel tempio del Signore, 13ai muratori, agli scalpellini, per l’acquisto di legname e pietre da taglio, per riparare le parti danneggiate del tempio del Signore e per tutto quanto era necessario per riparare il tempio. 14Ma con il denaro portato al tempio del Signore non si dovevano fare nel tempio del Signore né coppe d’argento, né coltelli, né vasi per l’aspersione, né trombe, nessun oggetto d’oro o d’argento. 15Esso infatti era consegnato solo agli esecutori dei lavori, perché riparassero il tempio del Signore. 16Non si controllavano coloro nelle cui mani veniva consegnato il denaro da dare agli esecutori dei lavori, perché lavoravano con onestà. 17Il denaro del sacrificio di riparazione e del sacrificio per il peccato non era portato nel tempio del Signore, ma era per i sacerdoti.

18In quel tempo Cazaèl, re di Aram, salì per combattere contro Gat e la conquistò. Poi Cazaèl si accinse a salire a Gerusalemme. 19Ioas, re di Giuda, prese tutti gli oggetti consacrati da Giòsafat, da Ioram e da Acazia, suoi padri, re di Giuda, e quelli consacrati da lui stesso, insieme con tutto l’oro trovato nei tesori del tempio del Signore e della reggia; egli mandò tutto ciò a Cazaèl, re di Aram, che si allontanò da Gerusalemme.

20Le altre gesta di Ioas e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 21I suoi ufficiali si sollevarono organizzando una congiura; colpirono Ioas a Bet-Millo, nella discesa verso Silla. 22Iozabàd, figlio di Simeàt, e Iozabàd, figlio di Somer, suoi ufficiali, lo colpirono ed egli morì. Lo seppellirono con i suoi padri nella Città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Amasia.

1Quando divenne re, Ioas aveva sette anni. 2Divenne re nell'anno settimo di Ieu e regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia. 3Ioas fece ciò che è giusto agli occhi del Signore per tutta la sua vita, perché era stato educato dal sacerdote Ioiada. 4Ma non scomparvero le alture, infatti il popolo tuttora sacrificava e offriva incenso sulle alture.

5Ioas disse ai sacerdoti: «Tutto il denaro delle rendite sacre, che viene portato nel tempio del Signore, il denaro che uno versa per il proprio riscatto e tutto il denaro offerto spontaneamente al tempio, 6lo prendano i sacerdoti, ognuno dalla mano del proprio conoscente; con esso eseguiscano le riparazioni del tempio, ovunque appaiano necessarie».

7Ora nell'anno ventitrè del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora eseguito le riparazioni nel tempio. 8Il re Ioas convocò il sacerdote Ioiada e gli altri sacerdoti e disse loro: «Perché non avete restaurato il tempio? D'ora innanzi non ritirerete più il denaro dai vostri conoscenti, ma lo consegnerete per il restauro del tempio». 9I sacerdoti acconsentirono a non ricevere più il denaro dal popolo e a non curare il restauro del tempio.

10Il sacerdote Ioiada prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio e la pose a lato dell'altare, a destra di chi entra nel tempio. I sacerdoti custodi della soglia depositavano ivi tutto il denaro portato al tempio. 11Quando vedevano che nella cassa c'era molto denaro, veniva il segretario del re, insieme con il sommo sacerdote, che riducevano in verghe e contavano il denaro trovato nel tempio. 12Consegnavano il denaro controllato nelle mani degli esecutori dei lavori nel tempio. Costoro lo distribuivano ai falegnami e ai muratori, che lavoravano nel tempio, 13ai muratori, ai tagliapietre, ai fornitori del legname e delle pietre da taglio per il restauro dei danni nel tempio, insomma per quanto era necessario per riparare il tempio. 14Ma con il denaro portato al tempio del Signore non si dovevano fare coppe d'argento, strumenti musicali, coltelli, vassoi, trombe, insomma nessun oggetto d'oro o d'argento. 15Esso era consegnato solo agli esecutori dei lavori, che l'usavano per restaurare il tempio. 16Coloro nelle cui mani si rimetteva il denaro perché lo dessero agli esecutori dei lavori non dovevano renderne conto, perché la loro condotta ispirava fiducia. 17Il denaro dei sacrifici per il delitto e per il peccato non era destinato al tempio, ma era lasciato ai sacerdoti.

18In quel tempo Cazaèl re di Aram mosse guerra contro Gat e la conquistò. Allora Cazaèl si preparò ad assalire Gerusalemme. 19Ioas re di Giuda prese tutti gli oggetti consacrati da Giòsafat, da Ioram e da Acazia, suoi antenati, re di Giuda, e quelli consacrati da lui stesso, insieme con tutto l'oro trovato nei tesori del tempio e della reggia; egli mandò tutto ciò a Cazaèl re di Aram, che si allontanò da Gerusalemme.

20Le altre gesta di Ioas e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 21I suoi ufficiali si sollevarono organizzando una congiura; uccisero Ioas a Bet-Millo, nella discesa verso Silla. 22Iozabàd figlio di Simeat e Iozabàd figlio di Somer, suoi ufficiali, lo colpirono ed egli morì. Lo seppellirono con i suoi padri nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.

1Nell’anno ventitreesimo di Ioas, figlio di Acazia, re di Giuda, Ioacàz, figlio di Ieu, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò diciassette anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò il peccato di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele, né mai se ne allontanò. 3L’ira del Signore si accese contro Israele e li consegnò in mano a Cazaèl, re di Aram, e in mano a Ben-Adàd, figlio di Cazaèl, per tutto quel tempo. 4Ma Ioacàz placò il volto del Signore e il Signore lo ascoltò, perché aveva visto l’oppressione d’Israele: infatti il re di Aram lo opprimeva. 5Il Signore concesse un salvatore a Israele, che così riuscì a sfuggire al potere di Aram; gli Israeliti poterono abitare nelle loro tende come prima. 6Ma essi non si allontanarono dai peccati che la casa di Geroboamo aveva fatto commettere a Israele, ma li imitarono e anche il palo sacro rimase in piedi a Samaria. 7Pertanto non furono lasciati soldati a Ioacàz, se non cinquanta cavalli, dieci carri e diecimila fanti, perché li aveva distrutti il re di Aram, riducendoli come la polvere che si calpesta.

8Le altre gesta di Ioacàz, tutte le sue azioni e la sua potenza, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 9Ioacàz si addormentò con i suoi padri, fu sepolto a Samaria e al suo posto divenne re suo figlio Ioas.

10Nell’anno trentasettesimo di Ioas, re di Giuda, Ioas, figlio di Ioacàz, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò sedici anni. 11Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da tutti i peccati che Geroboamo figlio di Nebat aveva fatto commettere a Israele, ma li imitò.

12Le altre gesta di Ioas, tutte le sue azioni e la potenza con cui combatté con Amasia, re di Giuda, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 13Ioas si addormentò con i suoi padri e sul suo trono si sedette Geroboamo. Ioas fu sepolto a Samaria con i re d’Israele.

14Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas, re d’Israele, scese da lui, scoppiò in pianto in sua presenza, dicendo: «Padre mio, padre mio, carro d’Israele e suoi destrieri!». 15Eliseo gli disse: «Va’ a prendere arco e frecce», ed egli prese arco e frecce per lui. 16Disse ancora Eliseo al re d’Israele: «Metti la tua mano sull’arco». Dopo che egli ebbe messa la mano, Eliseo mise le sue mani sopra le mani del re, 17quindi disse: «Apri la finestra verso oriente». Dopo che egli ebbe aperta la finestra, Eliseo disse: «Tira!». Ioas tirò. Eliseo disse: «Freccia vittoriosa del Signore, freccia vittoriosa contro Aram. Tu colpirai Aram ad Afek, sino a finirlo». 18Eliseo disse: «Prendi le frecce». E quando quegli le ebbe prese, disse al re d’Israele: «Colpisci la terra», ed egli la percosse tre volte, poi si fermò. 19L’uomo di Dio s’indignò contro di lui e disse: «Colpendo cinque o sei volte, avresti colpito Aram sino a finirlo; ora, invece, sconfiggerai Aram solo tre volte».

20Eliseo morì e lo seppellirono. Nell’anno successivo alcune bande di Moab penetrarono nella terra. 21Mentre seppellivano un uomo, alcuni, visto un gruppo di razziatori, gettarono quell’uomo sul sepolcro di Eliseo e se ne andarono. L’uomo, venuto a contatto con le ossa di Eliseo, riacquistò la vita e si alzò sui suoi piedi.

22Cazaèl, re di Aram, oppresse gli Israeliti per tutti i giorni di Ioacàz. 23Ma il Signore ebbe pietà di loro, ne ebbe compassione e tornò a favorirli a causa della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe; non volle distruggerli e non li ha rigettati dal suo volto fino ad ora. 24Cazaèl, re di Aram, morì e al suo posto divenne re suo figlio Ben-Adàd. 25Allora Ioas, figlio di Ioacàz, tornò a prendere a Ben-Adàd, figlio di Cazaèl, le città che Cazaèl aveva tolte con la guerra a suo padre Ioacàz. Ioas lo sconfisse tre volte; così recuperò le città d’Israele.

1Nell'anno ventitrè di Ioas figlio di Acazia, re di Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioacaz figlio di Ieu, che regnò diciassette anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò il peccato con cui Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto peccare Israele, mai se ne allontanò. 3L'ira del Signore divampò contro Israele e li mise nelle mani di Cazaèl re di Aram e di Ben-Hadàd figlio di Cazaèl, per tutto quel tempo. 4Ma Ioacaz placò il volto del Signore. Il Signore lo ascoltò, perché aveva visto come il re di Aram opprimeva gli Israeliti. 5Il Signore concesse un liberatore a Israele. Essi sfuggirono al potere di Aram; gli Israeliti poterono abitare nelle loro tende come prima. 6Ma essi non si allontanarono dal peccato che la casa di Geroboamo aveva fatto commettere a Israele; anzi lo ripeterono. Perfino il palo sacro rimase in piedi in Samaria. 7Pertanto, di tutte le truppe di Ioacaz il Signore lasciò soltanto cinquanta cavalli, dieci carri e diecimila fanti, perché li aveva distrutti il re di Aram, riducendoli come la polvere che si calpesta.

8Le altre gesta di Ioacaz, tutte le sue azioni e prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 9Ioacaz si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioas.

10Nell'anno trentasette di Ioas re di Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioas, figlio di Ioacaz, che regnò sedici anni. 11Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da tutti i peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele, ma li ripetè.

12Le altre gesta di Ioas, tutte le sue azioni e prodezze, le guerre combattute con Amazia re di Giuda, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 13Ioas si addormentò con i suoi padri e sul suo trono salì Geroboamo. Ioas fu sepolto in Samaria insieme con i re di Israele.

14Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas re di Israele, sceso a visitarlo, scoppiò in pianto davanti a lui, dicendo: «Padre mio, padre mio, carro di Israele e sua cavalleria». 15Eliseo gli disse: «Prendi arco e frecce». Egli prese arco e frecce. 16Aggiunse al re di Israele: «Impugna l'arco». Quando il re l'ebbe impugnato, Eliseo mise la mano sulla mano del re, 17quindi disse: «Apri la finestra verso oriente». Aperta che fu la finestra, Eliseo disse: «Tira!». Ioas tirò. Eliseo disse: «Freccia vittoriosa per il Signore, freccia vittoriosa su Aram. Tu sconfiggerai, fino allo sterminio, gli Aramei in Afek». 18Eliseo disse: «Prendi le frecce». E quando quegli le ebbe prese, disse al re di Israele: «Percuoti con le tue frecce la terra» ed egli la percosse tre volte, poi si fermò. 19L'uomo di Dio s'indignò contro di lui e disse: «Avresti dovuto colpire cinque o sei volte; allora avresti sconfitto l'Aram fino allo sterminio; ora, invece, sconfiggerai l'Aram solo tre volte».

20Eliseo morì; lo seppellirono. All'inizio dell'anno nuovo irruppero nel paese alcune bande di Moab. 21Mentre seppellivano un uomo, alcuni, visto un gruppo di razziatori, gettarono il cadavere sul sepolcro di Eliseo e se ne andarono. L'uomo, venuto a contatto con le ossa di Eliseo, risuscitò e si alzò in piedi.

22Cazaèl re di Aram oppresse gli Israeliti finché visse Ioacaz. 23Alla fine il Signore si mostrò benevolo, ne ebbe compassione e tornò a favorirli a causa della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe; per questo non volle distruggerli scacciarli davanti a sé, fino ad oggi. 24Cazaèl re di Aram morì. Al suo posto divenne re suo figlio Ben-Hadàd. 25Allora Ioas figlio di Ioacaz riprese a Ben-Hadàd, figlio di Cazaèl le città che Cazaèl aveva tolte con le armi a suo padre Ioacaz. Ioas lo sconfisse tre volte; così riconquistò le città di Israele.

1Nell’anno secondo di Ioas, figlio di Ioacàz, re d’Israele, Amasia, figlio di Ioas, divenne re di Giuda. 2Quando divenne re aveva venticinque anni; regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Ioaddàn. 3Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non come Davide, suo padre: fece come suo padre Ioas. 4Solo non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 5Quando il regno fu saldo nelle sue mani, uccise i suoi ufficiali che avevano ucciso il re, suo padre. 6Ma non fece morire i figli degli uccisori, secondo quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, ove il Signore prescrive: «Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri. Ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato». 7Egli sconfisse gli Edomiti nella valle del Sale, in tutto diecimila. In quella guerra occupò Sela e la chiamò Iokteèl, come è chiamata ancora oggi.

8Allora Amasia mandò messaggeri a Ioas, figlio di Ioacàz, figlio di Ieu, re d’Israele, per dirgli: «Vieni, affrontiamoci». 9Ioas, re d’Israele, fece rispondere ad Amasia, re di Giuda: «Il cardo del Libano mandò a dire al cedro del Libano: “Da’ in moglie tua figlia a mio figlio”. Ma passò una bestia selvatica del Libano e calpestò il cardo. 10Hai ben colpito Edom, e il tuo cuore ti ha esaltato. Sii glorioso, ma resta nella tua casa. Perché ti precipiti in una disfatta? Potresti soccombere tu e Giuda con te». 11Ma Amasia non lo ascoltò.

Allora Ioas, re d’Israele, si mosse; si affrontarono, lui e Amasia, re di Giuda, presso Bet-Semes, che appartiene a Giuda. 12Giuda fu sconfitto di fronte a Israele e ognuno fuggì nella propria tenda. 13Ioas, re d’Israele, fece prigioniero Amasia, re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Acazia, a Bet-Semes. Quindi, andato a Gerusalemme, aprì una breccia nelle mura di Gerusalemme dalla porta di Èfraim fino alla porta dell’Angolo, per quattrocento cubiti. 14Prese tutto l’oro e l’argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio del Signore e nei tesori della reggia, e gli ostaggi, e tornò a Samaria.

15Le altre gesta che compì Ioas, la sua potenza e la guerra che combatté contro Amasia, re di Giuda, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 16Ioas si addormentò con i suoi padri, fu sepolto a Samaria con i re d’Israele e al suo posto divenne re suo figlio Geroboamo.

17Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, visse quindici anni dopo la morte di Ioas, figlio di Ioacàz, re d’Israele. 18Le altre gesta di Amasia non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda?

19Si ordì contro di lui una congiura a Gerusalemme. Egli fuggì a Lachis, ma lo fecero inseguire fino a Lachis, dove l’uccisero. 20Lo caricarono su cavalli e fu sepolto a Gerusalemme con i suoi padri nella Città di Davide. 21Tutto il popolo di Giuda prese Azaria, che aveva sedici anni, e lo fece re al posto di suo padre Amasia. 22Egli ricostruì Elat, riannettendola a Giuda, dopo che il re si era addormentato con i suoi padri.

23Nell’anno quindicesimo di Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, Geroboamo, figlio di Ioas, re d’Israele, divenne re a Samaria. Egli regnò quarantun anni. 24Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele. 25Egli recuperò a Israele il territorio dall’ingresso di Camat fino al mare dell’Araba, secondo la parola del Signore, Dio d’Israele, pronunciata per mezzo del suo servo, il profeta Giona, figlio di Amittài, di Gat-Chefer. 26Infatti il Signore aveva visto la miseria molto amara d’Israele: non c’era più né schiavo né libero e Israele non aveva chi l’aiutasse. 27Il Signore che aveva deciso di non cancellare il nome d’Israele sotto il cielo, li liberò per mezzo di Geroboamo, figlio di Ioas.

28Le altre gesta di Geroboamo, tutte le sue azioni e la potenza con cui combatté e con la quale recuperò a Israele Damasco e Camat, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 29Geroboamo si addormentò con i suoi padri, con i re d’Israele, e al suo posto divenne re suo figlio Zaccaria.

1Nell'anno secondo di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele, divenne re Amazia figlio di Ioas, re di Giuda. 2Quando divenne re aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Ioaddain. 3Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non come Davide suo antenato: agì in tutto come suo padre Ioas. 4Solo non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incensi sulle alture. 5Quando il regno fu saldo nelle sue mani, uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo padre. 6Ma non uccise i figli degli assassini, secondo quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, ove il Signore prescrive: «I padri non moriranno per i figli i figli per i padri, perché ognuno morirà per il suo peccato». 7Egli sconfisse gli Idumei nella Valle del sale, uccidendone diecimila. In tale guerra occupò Sela e la chiamò Iokteèl, come è chiamata fino ad oggi.

8Allora Amazia mandò messaggeri a Ioas figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re di Israele, per dirgli: «Su, guardiamoci in faccia». 9Ioas re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: «Il cardo del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Dà in moglie tua figlia a mio figlio. Ora passò una bestia selvatica del Libano e calpestò il cardo. 10Tu hai sconfitto Edom, per questo il tuo cuore ti ha reso altero. Sii glorioso, ma resta nella tua casa. Perché provocare una calamità? Potresti precipitare tu e Giuda con te». 11Amazia non lo ascoltò. Allora Ioas re di Israele si mise in marcia; si guardarono in faccia, lui e Amazia re di Giuda, in Bet-Sèmes, che appartiene a Giuda. 12Giuda fu sconfitto di fronte a Israele e ognuno fuggì nella propria tenda. 13Ioas re di Israele in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda figlio di Ioas, figlio di Acazia. Quindi, andato in Gerusalemme, ne demolì le mura dalla porta di Efraim fino alla porta dell'Angolo per quattrocento cubiti. 14Prese tutto l'oro e l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio e nei tesori della reggia, insieme con gli ostaggi, e tornò in Samaria.

15Le altre gesta di Ioas, le sue azioni, le sue prodezze e le sue guerre con Amazia re di Giuda sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 16Ioas si addormentò con i suoi padri; fu sepolto in Samaria vicino ai re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Geroboamo.

17Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele, visse quindici anni.

18Le altre gesta di Amazia sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 19Contro di lui si ordì una congiura in Gerusalemme. Egli fuggì a Lachis; lo fecero inseguire fino a Lachis e là l'uccisero. 20Trasportato su dei cavalli, fu sepolto con i suoi padri nella città di Davide. 21Tutto il popolo di Giuda prese Azaria, che aveva sedici anni, e lo proclamò re al posto di suo padre Amazia. 22Egli fortificò Elat, da lui riconquistata a Giuda dopo che il re si era addormentato con i suoi padri.

23Nell'anno quindici di Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, in Samaria divenne re Geroboamo figlio di Ioas, re di Israele, per quarantun anni. 24Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. 25Egli ristabilì i confini di Israele dall'ingresso di Amat fino al mare dell'Araba secondo la parola del Signore Dio di Israele, pronunziata per mezzo del suo servo il profeta Giona figlio di Amittai, di Gat-Chefer, 26perché il Signore aveva visto l'estrema miseria di Israele, in cui non c'era più schiavo libero, chi lo potesse soccorrere. 27Egli che aveva deciso di non far scomparire il nome di Israele sotto il cielo, li liberò per mezzo di Geroboamo figlio di Ioas.

28Le altre gesta di Geroboamo, le sue azioni e le sue prodezze in guerra, la sua riconquista di Damasco e di Amat in favore di Israele, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 29Geroboamo si addormentò con i suoi padri; fu sepolto in Samaria con i re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Zaccaria.

1Nell’anno ventisettesimo di Geroboamo, re d’Israele, divenne re Azaria, figlio di Amasia, re di Giuda. 2Quando divenne re aveva sedici anni; regnò a Gerusalemme cinquantadue anni. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Iecolia. 3Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come aveva fatto Amasia, suo padre. 4Ma non scomparvero le alture. Il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 5Il Signore colpì il re, che divenne lebbroso fino al giorno della sua morte e abitò in una casa d’isolamento. Iotam, figlio del re, era a capo della reggia e governava il popolo della terra.

6Le altre gesta di Azaria e tutte le sue azioni, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 7Azaria si addormentò con i suoi padri, lo seppellirono con i suoi padri nella Città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Iotam.

8Nell’anno trentottesimo di Azaria, re di Giuda, Zaccaria, figlio di Geroboamo, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò sei mesi. 9Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l’avevano fatto i suoi padri; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele. 10Ma Sallum, figlio di Iabes, congiurò contro di lui, lo colpì a Ibleàm, lo fece morire e regnò al suo posto.

11Le altre gesta di Zaccaria sono descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 12Questa è la parola del Signore, che aveva rivolto a Ieu dicendo: «I tuoi figli siederanno sul trono d’Israele fino alla quarta generazione». E avvenne così.

13Sallum, figlio di Iabes, divenne re nell’anno trentanovesimo di Ozia, re di Giuda; regnò un mese a Samaria. 14Da Tirsa salì Menachèm, figlio di Gadì, entrò a Samaria e colpì Sallum, figlio di Iabes, lo fece morire e divenne re al suo posto.

15Le altre gesta di Sallum e la congiura da lui organizzata sono descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 16Allora Menachèm colpì Tifsach, tutto quello che era in essa e il suo territorio, a partire da Tirsa. Devastò tutto il suo territorio, perché non gli avevano aperto le porte, e sventrò tutte le donne incinte.

17Nell’anno trentanovesimo di Azaria, re di Giuda, Menachèm, figlio di Gadì, divenne re su Israele. Egli regnò dieci anni a Samaria. 18Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele in tutti i suoi giorni.

19Pul, re d’Assiria, invase il paese. Menachèm diede a Pul mille talenti d’argento, perché l’aiutasse a consolidare nelle sue mani il potere regale. 20Per quel denaro Menachèm impose una tassa su Israele, sulle persone facoltose, per poterlo dare al re d’Assiria; da ognuno richiese cinquanta sicli. Così il re d’Assiria se ne andò e non rimase là nel paese.

21Le altre gesta di Menachèm e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 22Menachèm si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Pekachia.

23Nell’anno cinquantesimo di Azaria, re di Giuda, Pekachia, figlio di Menachèm, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò due anni. 24Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele. 25Contro di lui congiurò Pekach, figlio di Romelia, suo scudiero. Lo colpì a Samaria nel torrione della reggia insieme ad Argob e ad Ariè, avendo con sé cinquanta uomini di Gàlaad; lo fece morire e divenne re al suo posto.

26Le altre gesta di Pekachia e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele.

27Nell’anno cinquantaduesimo di Azaria, re di Giuda, Pekach, figlio di Romelia, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò vent’anni. 28Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele.

29Nei giorni di Pekach, re d’Israele, venne Tiglat-Pilèser, re d’Assiria, che occupò Iion, Abel-Bet-Maacà, Ianòach, Kedes, Asor, il Gàlaad e la Galilea, tutta la terra di Nèftali, deportandone la popolazione in Assiria. 30Contro Pekach, figlio di Romelia, ordì una congiura Osea, figlio di Ela, che lo colpì e lo fece morire, divenendo re al suo posto, nell’anno ventesimo di Iotam, figlio di Ozia.

31Le altre gesta di Pekach e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele.

32Nell’anno secondo di Pekach, figlio di Romelia, re d’Israele, divenne re Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda. 33Quando divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusà, figlia di Sadoc. 34Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come aveva fatto Ozia, suo padre. 35Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. Egli costruì la porta superiore del tempio del Signore.

36Le altre gesta che compì Iotam non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda?

37In quei giorni il Signore cominciò a far avanzare contro Giuda Resin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelia. 38Iotam si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con i suoi padri nella Città di Davide, suo padre, e al suo posto divenne re suo figlio Acaz.

1Nell'anno ventisette di Geroboamo re di Israele, divenne re Azaria figlio di Amazia, re di Giuda. 2Quando divenne re aveva sedici anni; regnò in Gerusalemme cinquantadue anni. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Iecolia. 3Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, secondo quanto fece Amazia sua padre. 4Ma non scomparvero le alture. Il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 5Il Signore colpì con la lebbra il re, che rimase lebbroso fino al giorno della sua morte in una casa appartata. Iotam figlio del re dirigeva la reggia e governava il popolo del paese.

6Le altre gesta di Azaria, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 7Azaria si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Iotam.

8Nell'anno trentotto di Azaria re di Giuda, in Samaria divenne re d'Israele per sei mesi Zaccaria, figlio di Geroboamo. 9Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'avevano fatto i suoi padri; non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. 10Ma Sallùm figlio di Iabes congiurò contro di lui, lo assalì in Ibleam, lo uccise e regnò al suo posto.

11Le altre gesta di Zaccaria, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 12Così si avverò la parola che il Signore aveva predetta a Ieu quando disse: «I tuoi figli siederanno sul trono di Israele fino alla quarta generazione». E avvenne proprio così.

13Sallùm figlio di Iabes divenne re nell'anno trentanove di Ozia re di Giuda; regnò un mese in Samaria. 14Da Tirza avanzò Menachem figlio di Gadi, entrò in Samaria e sconfisse Sallùm, figlio di Iabes, l'uccise e divenne re al suo posto.

15Le altre gesta di Sallùm e la congiura da lui organizzata, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 16In quel tempo Menachem, venendo da Tirza, espugnò Tifsach, uccise tutti i suoi abitanti e devastò tutto il suo territorio, perché non gli avevano aperto le porte e fece sventrare tutte le donne incinte.

17Nell'anno trentanove di Azaria re di Giuda, Menachem figlio di Gadi divenne re d'Israele e regnò dieci anni in Samaria. 18Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. Durante il suo regno 19Pul re d'Assiria invase il paese. Menachem diede a Pul mille talenti d'argento perché l'aiutasse a consolidare la regalità. 20Menachem impose una tassa, per quel denaro, su Israele, sulle persone facoltose, sì da poterlo dare al re d'Assiria; da ognuno richiese cinquanta sicli. Così il re d'Assiria se ne andò e non rimase là nel paese.

21Le altre gesta di Menachem e tutte le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 22Menachem si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Pekachia.

23Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekachia figlio di Menachem su Israele in Samaria; regnò due anni. 24Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebàt, aveva fatto commettere a Israele. 25Contro di lui congiurò Pekach figlio di Romelia, suo scudiero. L'uccise in Samaria nella torre della reggia insieme ad Argob e ad Arie e aveva con sé cinquanta uomini di Gàlaad; l'uccise e si proclamò re al suo posto.

26Le altre gesta di Pekachia e tutte le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

27Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekach figlio di Romelia su Israele in Samaria; regnò vent'anni. 28Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele.

29Al tempo di Pekach re di Israele, venne Tiglat-Pilèzer re di Assiria, che occupò Ijjon, Abel-Bet-Maaca, Ianoach, Kedes, Cazor, Gàlaad e la Galilea e tutto il territorio di Nèftali, deportandone la popolazione in Assiria. 30Contro Pekach figlio di Romelia ordì una congiura Osea figlio di Ela, che lo assalì e lo uccise, divenendo re al suo posto, nell'anno venti di Iotam figlio di Ozia.

31Le altre gesta di Pekach e tutte le sue azioni, ecco sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

32Nell'anno secondo di Pekach figlio di Romelia, re di Israele, divenne re Iotam figlio di Ozia, re di Giuda. 33Quando divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di Zadòk. 34Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in tutto la condotta di Ozia suo padre. 35Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. Egli costruì la porta superiore del tempio.

36Le altre gesta di Iotam, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.

37In quel tempo il Signore cominciò a mandare contro Giuda Rezin re di Aram e Pekach figlio di Romelia. 38Iotam si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con essi nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Acaz.

1Nell’anno diciassettesimo di Pekach, figlio di Romelia, divenne re Acaz, figlio di Iotam, re di Giuda. 2Quando Acaz divenne re, aveva vent’anni; regnò sedici anni a Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore, suo Dio, come Davide, suo padre. 3Seguì la via dei re d’Israele; fece perfino passare per il fuoco suo figlio, secondo gli abomini delle nazioni che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti. 4Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero verde.

5Allora Resin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelia, re d’Israele, salirono per combattere contro Gerusalemme; strinsero d’assedio Acaz, ma non poterono attaccare battaglia. 6In quel tempo Resin, re di Aram, recuperò Elat ad Aram ed espulse i Giudei da Elat; poi gli Edomiti entrarono in Elat e vi si sono stabiliti fino ad oggi.

7Acaz mandò messaggeri a Tiglat-Pilèser, re d’Assiria, per dirgli: «Io sono tuo servo e tuo figlio; sali e salvami dalla mano del re di Aram e dalla mano del re d’Israele, che sono insorti contro di me». 8Acaz, preso l’argento e l’oro che si trovava nel tempio del Signore e nei tesori della reggia, lo mandò in dono al re d’Assiria. 9Il re d’Assiria lo ascoltò e salì a Damasco e la prese, ne deportò la popolazione a Kir e fece morire Resin.

10Il re Acaz andò incontro a Tiglat-Pilèser, re d’Assiria, a Damasco e, visto l’altare che si trovava a Damasco, il re Acaz mandò al sacerdote Uria il disegno dell’altare e il suo modello con tutta la sua lavorazione. 11Il sacerdote Uria costruì l’altare, conformemente a tutte le indicazioni che il re aveva inviato da Damasco; il sacerdote Uria fece così, prima che tornasse Acaz da Damasco. 12Arrivato da Damasco, il re si avvicinò all’altare e vi salì, 13bruciò sull’altare il suo olocausto e la sua offerta, versò la sua libagione e sparse il sangue dei sacrifici di comunione a lui spettanti. 14Spostò l’altare di bronzo, che era di fronte al Signore, dalla facciata del tempio, dal luogo tra l’altare e il tempio del Signore, e lo pose al fianco dell’altare verso settentrione. 15Il re Acaz ordinò al sacerdote Uria: «Sull’altare grande brucerai l’olocausto del mattino, l’offerta della sera, l’olocausto del re e la sua offerta, l’olocausto di tutto il popolo della terra, la sua offerta e le sue libagioni; su di esso spargerai tutto il sangue degli olocausti e tutto il sangue dei sacrifici. Dell’altare di bronzo mi occuperò io». 16Il sacerdote Uria fece quanto aveva ordinato il re Acaz.

17Il re Acaz tagliò a pezzi le traverse dei carrelli e tolse da esse i bacini. Fece scendere il Mare dai buoi di bronzo che lo sostenevano e lo collocò sul pavimento di pietre. 18A causa del re d’Assiria egli rimosse dal tempio del Signore il portico del sabato, che era stato costruito nel tempio, e l’ingresso esterno del re.

19Le altre gesta che compì Acaz non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 20Acaz si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con i suoi padri nella Città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Ezechia.

1Nell'anno diciassette di Pekach figlio di Romelia, divenne re Acaz figlio di Iotam, re di Giuda. 2Quando divenne re, aveva vent'anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore suo Dio, come Davide suo antenato. 3Camminò sulla strada dei re di Israele; fece perfino passare per il fuoco suo figlio, secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati di fronte agli Israeliti. 4Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero verde.

5In quel tempo marciarono contro Gerusalemme Rezin re di Aram, e Pekach figlio di Romelia, re di Israele; l'assediarono, ma non riuscirono a espugnarla. 6Ma il re di Edom approfittò di quella occasione per riconquistare Elat e unirla al suo regno; ne scacciò i Giudei e tornarono ad abitarvi gli Idumei fino ad oggi.

7Acaz mandò messaggeri a Tiglat-Pilèzer re di Assiria, per dirgli: «Io sono tuo servo e tuo figlio; vieni, liberami dalla mano del re di Aram e dalla mano del re di Israele, che sono insorti contro di me». 8Acaz, preso l'argento e l'oro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia, lo mandò in dono al re di Assiria. 9Il re di Assur lo ascoltò e assalì Damasco e la prese, ne deportò la popolazione a Kir e uccise Rezin.

10Il re Acaz andò incontro a Tiglat-Pilèzer re di Assiria in Damasco e, visto l'altare che si trovava in Damasco, il re Acaz mandò al sacerdote Uria il disegno dell'altare e il suo piano secondo il lavoro. 11Il sacerdote Uria costruì l'altare, prima che il re Acaz tornasse da Damasco, facendolo proprio identico a quello che il re Acaz gli aveva mandato da Damasco. 12Tornato da Damasco, il re vide l'altare, vi si avvicinò, vi salì, 13vi bruciò l'olocausto e l'offerta, vi versò la libazione e vi sparse il sangue dei sacrifici di comunione collocati sull'altare. 14Separò l'altare di bronzo, che era di fronte al Signore, dalla fronte del tempio, ossia dal punto fra l'altare e il tempio, e lo pose al fianco del nuovo altare verso settentrione. 15Il re Acaz ordinò al sacerdote Uria: «Sull'altare grande brucerai l'olocausto del mattino, l'offerta della sera, l'olocausto del re e la sua offerta, l'olocausto di tutto il popolo del paese, la sua offerta e le sue libazioni, vi verserai sopra tutto il sangue dell'olocausto e tutto il sangue dei sacrifici di comunione; circa l'altare di bronzo io deciderò». 16Il sacerdote Uria eseguì a puntino l'ordine di Acaz.

17Il re Acaz smontò le basi, da cui rimosse le doghe e tolse i bacini. Fece scendere il grande bacino dai buoi di bronzo che lo sostenevano e lo collocò sul pavimento di pietre. 18In considerazione del re d'Assiria egli eliminò anche il portico del sabato, che era stato costruito nel tempio, e l'ingresso esterno del re.

19Le altre gesta di Acaz, le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 20Acaz si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nella città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Ezechia.

1Nell’anno dodicesimo di Acaz, re di Giuda, Osea, figlio di Ela, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò nove anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come i re d’Israele che l’avevano preceduto. 3Contro di lui mosse Salmanàssar, re d’Assiria; Osea divenne suo vassallo e gli pagò un tributo. 4Ma poi il re d’Assiria scoprì una congiura di Osea; infatti questi aveva inviato messaggeri a So, re d’Egitto, e non spediva più il tributo al re d’Assiria, come ogni anno. Perciò il re d’Assiria lo arrestò e, incatenato, lo gettò in carcere.

5Il re d’Assiria invase tutta la terra, salì a Samaria e l’assediò per tre anni. 6Nell’anno nono di Osea, il re d’Assiria occupò Samaria, deportò gli Israeliti in Assiria, e li stabilì a Calach e presso il Cabor, fiume di Gozan, e nelle città della Media.

7Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore, loro Dio, che li aveva fatti uscire dalla terra d’Egitto, dalle mani del faraone, re d’Egitto. Essi venerarono altri dèi, 8seguirono le leggi delle nazioni che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti, e quelle introdotte dai re d’Israele. 9Gli Israeliti riversarono contro il Signore, loro Dio, parole non giuste e si costruirono alture in ogni loro città, dalla torre di guardia alla città fortificata. 10Si eressero stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde. 11Ivi, su ogni altura, bruciarono incenso come le nazioni che il Signore aveva scacciato davanti a loro; fecero azioni cattive, irritando il Signore. 12Servirono gli idoli, dei quali il Signore aveva detto: «Non farete una cosa simile!».

13Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: «Convertitevi dalle vostre vie malvagie e osservate i miei comandi e i miei decreti secondo tutta la legge che io ho prescritto ai vostri padri e che ho trasmesso a voi per mezzo dei miei servi, i profeti». 14Ma essi non ascoltarono, anzi resero dura la loro cervice, come quella dei loro padri, i quali non avevano creduto al Signore, loro Dio. 15Rigettarono le sue leggi e la sua alleanza, che aveva concluso con i loro padri, e le istruzioni che aveva dato loro; seguirono le vanità e diventarono vani, seguirono le nazioni intorno a loro, pur avendo il Signore proibito di agire come quelle. 16Abbandonarono tutti i comandi del Signore, loro Dio; si eressero i due vitelli in metallo fuso, si fecero un palo sacro, si prostrarono davanti a tutta la milizia celeste e servirono Baal. 17Fecero passare i loro figli e le loro figlie per il fuoco, praticarono la divinazione e trassero presagi; si vendettero per compiere ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno. 18Il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò dal suo volto e non rimase che la sola tribù di Giuda. 19Neppure quelli di Giuda osservarono i comandi del Signore, loro Dio, ma seguirono le leggi d’Israele. 20Il Signore rigettò tutta la discendenza d’Israele; li umiliò e li consegnò in mano a predoni, finché non li scacciò dal suo volto. 21Quando aveva strappato Israele dalla casa di Davide, avevano fatto re Geroboamo, figlio di Nebat; poi Geroboamo aveva spinto Israele a staccarsi dal Signore e gli aveva fatto commettere un grande peccato. 22Gli Israeliti imitarono tutti i peccati che Geroboamo aveva commesso; non se ne allontanarono, 23finché il Signore non allontanò Israele dal suo volto, come aveva detto per mezzo di tutti i suoi servi, i profeti. Israele fu deportato dalla sua terra in Assiria, fino ad oggi.

24Il re d’Assiria mandò gente da Babilonia, da Cuta, da Avva, da Camat e da Sefarvàim e la stabilì nelle città della Samaria al posto degli Israeliti. E quelli presero possesso della Samaria e si stabilirono nelle sue città. 25All’inizio del loro insediamento non veneravano il Signore ed egli inviò contro di loro dei leoni, che ne facevano strage. 26Allora dissero al re d’Assiria: «Le popolazioni che tu hai trasferito e stabilito nelle città della Samaria non conoscono il culto del dio locale ed egli ha mandato contro di loro dei leoni, i quali seminano morte tra loro, perché esse non conoscono il culto del dio locale». 27Il re d’Assiria ordinò: «Mandate laggiù uno dei sacerdoti che avete deportato di là: vada, vi si stabilisca e insegni il culto del dio locale». 28Venne uno dei sacerdoti deportati da Samaria, che si stabilì a Betel e insegnava loro come venerare il Signore.

29Ogni popolazione si fece i suoi dèi e li mise nei templi delle alture costruite dai Samaritani, ognuna nella città dove dimorava. 30Gli uomini di Babilonia si fecero Succot-Benòt, gli uomini di Cuta si fecero Nergal, gli uomini di Camat si fecero Asimà. 31Gli Avviti si fecero Nibcaz e Tartak; i Sefarvei bruciavano nel fuoco i propri figli in onore di Adrammèlec e di Anammèlec, divinità di Sefarvàim. 32Veneravano anche il Signore; si fecero sacerdoti per le alture, scegliendoli tra di loro: prestavano servizio per loro nei templi delle alture. 33Veneravano il Signore e servivano i loro dèi, secondo il culto delle nazioni dalle quali li avevano deportati. 34Fino ad oggi essi agiscono secondo i culti antichi: non venerano il Signore e non agiscono secondo le loro norme e il loro culto, né secondo la legge e il comando che il Signore ha dato ai figli di Giacobbe, a cui impose il nome d’Israele. 35Il Signore aveva concluso con loro un’alleanza e aveva loro ordinato: «Non venerate altri dèi, non prostratevi davanti a loro, non serviteli e non sacrificate a loro, 36ma venerate solo il Signore, che vi ha fatto salire dalla terra d’Egitto con grande potenza e con braccio teso: a lui prostratevi e a lui sacrificate. 37Osservate le norme, i precetti, la legge e il comando che egli ha scritto per voi, mettendoli in pratica tutti i giorni; non venerate altri dèi. 38Non dimenticate l’alleanza che ho concluso con voi e non venerate altri dèi, 39ma venerate soltanto il Signore, vostro Dio, ed egli vi libererà dal potere di tutti i vostri nemici». 40Essi però non ascoltarono, ma continuano ad agire secondo il loro culto antico.

41Così quelle popolazioni veneravano il Signore e servivano i loro idoli, e così pure i loro figli e i figli dei loro figli: come fecero i loro padri essi fanno ancora oggi.

1Nell'anno decimosecondo di Acaz re di Giuda divenne re in Samaria su Israele Osea figlio di Ela, il quale regnò nove anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come i re di Israele che erano stati prima di lui. 3Contro di lui marciò Salmanassar re d'Assiria; Osea divenne suo vassallo e gli pagò un tributo. 4Poi però il re d'Assiria scoprì una congiura di Osea, che aveva inviato messaggeri a So re d'Egitto e non spediva più il tributo al re d'Assiria, come faceva prima, ogni anno. Perciò il re d'Assiria lo fece imprigionare e lo chiuse in carcere.

5Il re d'Assiria invase tutto il paese, andò in Samaria e l'assediò per tre anni. 6Nell'anno nono di Osea il re d'Assiria occupò Samaria, deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, alla zona intorno a Cabor, fiume del Gozan, e alle città della Media.

7Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore loro Dio, che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, liberandoli dal potere del faraone re d'Egitto; essi avevano temuto altri dei. 8Avevano seguito le pratiche delle popolazioni distrutte dal Signore all'arrivo degli Israeliti e quelle introdotte dai re di Israele. 9Gli Israeliti avevano proferito contro il Signore loro Dio cose non giuste e si erano costruiti alture in tutte le loro città, dai più piccoli villaggi alle fortezze. 10Avevano eretto stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde. 11Ivi avevano bruciato incenso, come le popolazioni che il Signore aveva disperso alla loro venuta; avevano compiuto azioni cattive, irritando il Signore. 12Avevano servito gli idoli, dei quali il Signore aveva detto: «Non farete una cosa simile!».

13Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: «Convertitevi dalle vostre vie malvage e osservate i miei comandi e i miei decreti secondo ogni legge, che io ho imposta ai vostri padri e che ho fatto dire a voi per mezzo dei miei servi, i profeti». 14Ma essi non ascoltarono, anzi indurirono la nuca rendendola simile a quella dei loro padri, i quali non avevano creduto al Signore loro Dio. 15Rigettarono i suoi decreti e le alleanze che aveva concluse con i loro padri, e le testimonianze che aveva loro date; seguirono le vanità e diventarono anch'essi fatui, a imitazione dei popoli loro vicini, dei quali il Signore aveva comandato di non imitare i costumi. 16Abbandonarono tutti i comandi del Signore loro Dio; si eressero i due vitelli in metallo fuso, si prepararono un palo sacro, si prostrarono davanti a tutta la milizia celeste e venerarono Baal. 17Fecero passare i loro figli e le loro figlie per il fuoco; praticarono la divinazione e gli incantesimi; si vendettero per compiere ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno. 18Per questo il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò dalla sua presenza e non rimase se non la sola tribù di Giuda. 19Ma neppure quelli di Giuda osservarono i comandi del Signore loro Dio, ma piuttosto seguirono le usanze fissate da Israele. 20Il Signore, perciò, rigettò tutta la discendenza di Israele; li umiliò e li mise in balìa di briganti, finché non li scacciò dalla sua presenza. 21Difatti, quando Israele fu strappato dalla casa di Davide, e proclamò re Geroboamo, figlio di Nebàt, questi allontanò Israele dal seguire il Signore e gli fece commettere un grande peccato. 22Gli Israeliti imitarono in tutto il peccato commesso da Geroboamo; non se ne allontanarono, 23finché il Signore allontanò Israele dalla sua presenza, come aveva preannunziato per mezzo di tutti i suoi servi, i profeti; fece deportare Israele dal suo paese in Assiria, dove è fino ad oggi.

24Il re d'Assiria mandò gente da Babilonia, da Cuta, da Avva, da Amat e da Sefarvàim e la sistemò nelle città della Samaria invece degli Israeliti. E quelli presero possesso della Samaria e si stabilirono nelle sue città. 25All'inizio del loro insediamento non temevano il Signore ed Egli inviò contro di loro dei leoni, che ne fecero strage. 26Allora dissero al re d'Assiria: «Le genti che tu hai trasferite e insediate nelle città della Samaria non conoscono la religione del Dio del paese ed Egli ha mandato contro di loro dei leoni, i quali ne fanno strage, perché quelle non conoscono la religione del Dio del paese». 27Il re d'Assiria ordinò: «Mandatevi qualcuno dei sacerdoti che avete deportati di lì: vada, vi si stabilisca e insegni la religione del Dio del paese». 28Venne uno dei sacerdoti deportati da Samaria che si stabilì a Betel e insegnò loro come temere il Signore.

29Tuttavia ciascuna nazione si fabbricò i suoi dei e li mise nei templi delle alture costruite dai Samaritani, ognuna nella città ove dimorava. 30Gli uomini di Babilonia si fabbricarono Succot-Benòt; gli uomini di Cuta si fabbricarono Nergal; gli uomini di Amat si fabbricarono Asima. 31Quelli di Avva si fabbricarono Nibcaz e Tartach; quelli di Sefarvàim bruciavano nel fuoco i propri figli in onore di Adram-Mèlech e di Anam-Mèlech, dei di Sefarvàim. 32Venerarono anche il Signore; si scelsero i sacerdoti delle alture, presi qua e là, e li collocavano nei templi delle alture. 33Temevano il Signore e servivano i loro dei secondo gli usi delle popolazioni, dalle quali provenivano i deportati. 34Fino ad oggi essi seguono questi usi antichi: non venerano il Signore e non agiscono secondo i suoi statuti e i suoi decreti secondo la legge e il comando che il Signore ha dato ai figli di Giacobbe, che chiamò Israele. 35Il Signore aveva concluso con loro un'alleanza e aveva loro ordinato: «Non venerate altri dei, non prostratevi davanti a loro, non serviteli e non sacrificate a loro, 36ma temete il Signore, che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto con grande potenza e con braccio teso: davanti a lui solo prostratevi e a lui offrite sacrifici. 37Osserverete gli statuti, i decreti, la legge e il comando che egli vi ha prescritti, mettendoli in pratica sempre; non venererete divinità straniere. 38Non vi dimenticherete dell'alleanza conclusa con voi e non venererete divinità straniere, 39ma venererete soltanto il Signore vostro Dio, che vi libererà dal potere di tutti i vostri nemici». 40Essi però non ascoltarono: agirono sempre secondo i loro antichi costumi.

41Così quelle genti temevano il Signore e servivano i loro idoli; i loro figli e nipoti continuano a fare oggi come hanno fatto i loro padri.

1Nell’anno terzo di Osea, figlio di Ela, re d’Israele, divenne re Ezechia, figlio di Acaz, re di Giuda. 2Quando egli divenne re, aveva venticinque anni; regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abì, figlia di Zaccaria. 3Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come aveva fatto Davide, suo padre. 4Egli eliminò le alture e frantumò le stele, tagliò il palo sacro e fece a pezzi il serpente di bronzo, che aveva fatto Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustàn. 5Egli confidò nel Signore, Dio d’Israele. Dopo non vi fu uno come lui tra tutti i re di Giuda, né tra quelli che ci furono prima. 6Aderì al Signore e non si staccò da lui; osservò i precetti che il Signore aveva dato a Mosè. 7Il Signore fu con lui ed egli riusciva in tutto quello che intraprendeva. Egli si ribellò al re d’Assiria e non lo servì. 8Sconfisse i Filistei fino a Gaza e ai suoi territori, dalla torre di guardia alla città fortificata.

9Nell’anno quarto del re Ezechia, cioè l’anno settimo di Osea, figlio di Ela, re d’Israele, Salmanàssar, re d’Assiria, salì contro Samaria e l’assediò. 10Dopo tre anni la prese; nell’anno sesto di Ezechia, cioè l’anno nono di Osea, re d’Israele, Samaria fu presa. 11Il re d’Assiria deportò gli Israeliti in Assiria, li collocò a Calach, e presso il Cabor, fiume di Gozan, e nelle città della Media. 12Ciò accadde perché quelli non avevano ascoltato la voce del Signore, loro Dio, e avevano trasgredito la sua alleanza, cioè tutto quello che egli aveva ordinato a Mosè, servo del Signore: non l’avevano ascoltato e non l’avevano messo in pratica.

13Nell’anno quattordicesimo del re Ezechia, Sennàcherib, re d’Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda e le prese. 14Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d’Assiria a Lachis: «Ho peccato; allontànati da me e io accetterò quanto mi imporrai». Il re d’Assiria impose a Ezechia, re di Giuda, trecento talenti d’argento e trenta talenti d’oro. 15Ezechia consegnò tutto il denaro che si trovava nel tempio del Signore e nei tesori della reggia. 16In quel tempo Ezechia fece a pezzi i battenti del tempio del Signore e gli stipiti che egli stesso, re di Giuda, aveva ricoperto con lamine, e li diede al re d’Assiria.

17Il re d’Assiria mandò da Lachis a Gerusalemme, dal re Ezechia, il tartan, il grande eunuco e il gran coppiere con una schiera numerosa. Costoro salirono e giunsero a Gerusalemme; salirono, arrivarono e si fermarono presso il canale della piscina superiore, che è nella via del campo del lavandaio.

18Essi chiamarono il re e gli andarono incontro Eliakìm, figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Iòach, figlio di Asaf, l’archivista. 19Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: “Così dice il grande re, il re d’Assiria: Che fiducia è quella nella quale confidi? 20Pensi forse che la sola parola delle labbra sia di consiglio e di forza per la guerra? Ora, in chi confidi per ribellarti a me? 21Ecco, tu confidi su questo sostegno di canna spezzata che è l’Egitto, che penetra nella mano, forandola, a chi vi si appoggia; tale è il faraone, re d’Egitto, per tutti coloro che confidano in lui. 22Se mi dite: Noi confidiamo nel Signore, nostro Dio, non è forse quello stesso del quale Ezechia eliminò le alture e gli altari, ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete solo davanti a questo altare a Gerusalemme? 23Ora fa’ una scommessa col mio signore, re d’Assiria; io ti darò duemila cavalli, se potrai mettere tuoi cavalieri su di essi. 24Come potrai far voltare indietro uno solo dei più piccoli servi del mio signore? Ma tu confidi nell’Egitto per i carri e i cavalieri! 25Ora, non è forse secondo il volere del Signore che io sono salito contro questo luogo per mandarlo in rovina? Il Signore mi ha detto: Sali contro questa terra e mandala in rovina”».

26Eliakìm, figlio di Chelkia, Sebna e Iòach risposero al gran coppiere: «Per favore, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo; ma non parlarci in giudaico: il popolo che è sulle mura ha orecchi per sentire». 27Il gran coppiere replicò: «Forse il mio signore mi ha inviato per pronunciare tali parole al tuo signore e a te e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la propria urina con voi?».

28Il gran coppiere allora si alzò in piedi e gridò a gran voce in giudaico; parlò e disse: «Udite la parola del grande re, del re d’Assiria. 29Così dice il re: “Non vi inganni Ezechia, poiché non potrà liberarvi dalla mia mano. 30Ezechia non vi induca a confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà consegnata in mano al re d’Assiria”. 31Non ascoltate Ezechia, poiché così dice il re d’Assiria: “Fate la pace con me e arrendetevi. Allora ognuno potrà mangiare i frutti della propria vigna e del proprio fico e ognuno potrà bere l’acqua della sua cisterna, 32fino a quando io verrò per condurvi in una terra come la vostra, terra di frumento e di mosto, terra di pane e di vigne, terra di ulivi e di miele; così voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendo: Il Signore ci libererà! 33Forse gli dèi delle nazioni sono riusciti a liberare ognuno la propria terra dalla mano del re d’Assiria? 34Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? Dove gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno forse liberato Samaria dalla mia mano? 35Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle regioni, hanno liberato la loro terra dalla mia mano, perché il Signore possa liberare Gerusalemme dalla mia mano?”».

36Quelli tacquero e non gli risposero nulla, perché l’ordine del re era: «Non rispondetegli».

37Eliakìm, figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Iòach, figlio di Asaf, l’archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere.

1Nell'anno terzo di Osea figlio di Ela, re di Israele, divenne re Ezechia figlio di Acaz, re di Giuda. 2Quando egli divenne re, aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria. 3Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Davide suo antenato. 4Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbattè il palo sacro e fece a pezzi il serpente di bronzo, eretto da Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustan. 5Egli confidò nel Signore, Dio di Israele. Fra tutti i re di Giuda nessuno fu simile a lui, fra i suoi successori fra i suoi predecessori. 6Attaccato al Signore, non se ne allontanò; osservò i decreti che il Signore aveva dati a Mosè. 7Il Signore fu con Ezechia e questi riuscì in tutte le iniziative. Egli si ribellò al re d'Assiria e non gli fu sottomesso. 8Sconfisse i Filistei fino a Gaza e ai suoi confini, dal più piccolo villaggio fino alle fortezze.

9Nell'anno quarto del re Ezechia, cioè l'anno settimo di Osea figlio di Ela, re di Israele, Salmanassar re di Assiria marciò contro Samaria e la assediò. 10Dopo tre anni la prese; nell'anno sesto di Ezechia, cioè l'anno nono di Osea re di Israele, Samaria fu presa. 11Il re d'Assiria deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, al Cabor, fiume del Gozan, e alle città della Media. 12Ciò accadde perché quelli non avevano ascoltato la voce del Signore loro Dio e ne avevano trasgredito l'alleanza e non avevano ascoltato messo in pratica quanto aveva loro comandato Mosè, servo di Dio.

13Nell'anno quattordici del re Ezechia, Sennàcherib re di Assiria assalì e prese tutte le fortezze di Giuda. 14Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d'Assiria in Lachis: «Ho peccato; allontànati da me e io sopporterò quanto mi imporrai». Il re di Assiria impose a Ezechia re di Giuda trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro. 15Ezechia consegnò tutto il denaro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia. 16In quel tempo Ezechia staccò dalle porte del tempio del Signore e dagli stipiti l'oro, di cui egli stesso re di Giuda li aveva rivestiti, e lo diede al re d'Assiria.

17Il re d'Assiria mandò il tartan, il capo delle guardie e il gran coppiere da Lachis a Gerusalemme, al re Ezechia, con un grande esercito. Costoro salirono e giunsero a Gerusalemme; si fermarono al canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio.

18Essi chiesero del re e incontro a loro vennero Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista. 19Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: Dice il gran re, il re d'Assiria: Che fiducia è quella su cui ti appoggi? 20Pensi forse che la semplice parola possa sostituire il consiglio e la forza nella guerra? Ora, in chi confidi ribellandoti a me? 21Ecco, tu confidi su questo sostegno di canna spezzata, che è l'Egitto, che penetra nella mano, forandola, a chi vi si appoggia; tale è il faraone re di Egitto per chiunque confida in lui. 22Se mi dite: Noi confidiamo nel Signore nostro Dio, non è forse quello stesso del quale Ezechia distrusse le alture e gli altari, ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete soltanto davanti a questo altare in Gerusalemme? 23Ora vieni al mio signore, re d'Assiria; io ti darò duemila cavalli, se potrai procurarti cavalieri per essi. 24Come potresti fare retrocedere uno solo dei più piccoli servi del mio signore? Eppure tu confidi nell'Egitto per i carri e i cavalieri. 25Ora, non è forse secondo il volere del Signore che io sono venuto contro questo paese per distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Và contro questo paese e distruggilo».

26Eliakìm figlio di Chelkia, Sebna e Ioach risposero al gran coppiere: «Parla, ti prego, ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo; non parlare in ebraico, mentre il popolo che è sulle mura ascolta». 27Il gran coppiere replicò: «Forse io sono stato inviato al tuo signore e a te dal mio signore per pronunziare tali parole e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, i quali saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?». 28Il gran coppiere allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico: «Udite la parola del gran re, del re d'Assiria: 29Dice il re: Non vi inganni Ezechia, poiché non potrà liberarvi dalla mia mano. 30Ezechia non vi induca a confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà messa nelle mani del re d'Assiria. 31Non ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, 32finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: Il Signore ci libererà! 33Forse gli dei delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria? 34Dove sono gli dei di Amat e di Arpad? Dove sono gli dei di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano? 35Quali mai, fra tutti gli dei di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse il Signore liberare Gerusalemme dalla mia mano?».

36Quelli tacquero e non gli risposero neppure una parola, perché l'ordine del re era: «Non rispondete loro».

37Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere.

1Quando udì, il re Ezechia si stracciò le vesti, si ricoprì di sacco e andò nel tempio del Signore. 2Quindi mandò Eliakìm il maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti ricoperti di sacco dal profeta Isaia, figlio di Amoz, 3perché gli dicessero: «Così dice Ezechia: “Giorno di angoscia, di castigo e di disonore è questo, poiché i bimbi stanno per nascere, ma non c’è forza per partorire. 4Forse il Signore, tuo Dio, udrà tutte le parole del gran coppiere, che il re d’Assiria, suo signore, ha inviato per insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole che il Signore, tuo Dio, avrà udito. Innalza ora una preghiera per quel resto che ancora rimane”».

5Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia. 6Disse loro Isaia: «Riferite al vostro signore: “Così dice il Signore: Non temere per le parole che hai udito e con le quali i ministri del re d’Assiria mi hanno ingiuriato. 7Ecco, io infonderò in lui uno spirito tale che egli, appena udrà una notizia, ritornerà nella sua terra, e nella sua terra io lo farò cadere di spada”».

8Il gran coppiere ritornò, ma trovò il re d’Assiria che combatteva contro Libna; infatti aveva udito che si era allontanato da Lachis, 9avendo avuto, riguardo a Tiraka, re d’Etiopia, questa notizia: «Ecco, è uscito per combattere contro di te».

Allora il re d’Assiria inviò di nuovo messaggeri a Ezechia dicendo: 10«Così direte a Ezechia, re di Giuda: “Non ti illuda il tuo Dio in cui confidi, dicendo: Gerusalemme non sarà consegnata in mano al re d’Assiria. 11Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re d’Assiria a tutti i territori, votandoli allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti? 12Gli dèi delle nazioni, che i miei padri hanno devastato, hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Resef e i figli di Eden che erano a Telassàr? 13Dove sono il re di Camat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?”».

14Ezechia prese la lettera dalla mano dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio del Signore, l’aprì davanti al Signore 15e pregò davanti al Signore: «Signore, Dio d’Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 16Porgi, Signore, il tuo orecchio e ascolta; apri, Signore, i tuoi occhi e guarda. Ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente. 17È vero, Signore, i re d’Assiria hanno devastato le nazioni e la loro terra, 18hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non erano dèi, ma solo opera di mani d’uomo, legno e pietra: perciò li hanno distrutti. 19Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu solo, o Signore, sei Dio».

20Allora Isaia, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechia: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib, re d’Assiria. 21Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui:

Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
22Chi hai insultato e ingiuriato?
Contro chi hai alzato la voce
e hai levato in alto i tuoi occhi?
Contro il Santo d’Israele!
23Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il mio Signore
e hai detto: Alla guida dei miei carri
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano:
ne ho reciso i cedri più alti,
i suoi cipressi migliori,
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
24Io ho scavato e bevuto acque straniere,
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i fiumi d’Egitto.
25Non l’hai forse udito?
Da tempo ho preparato questo,
da giorni remoti io l’ho progettato;
ora lo eseguo.
E sarai tu a ridurre in mucchi di rovine
le città fortificate.
26I loro abitanti, stremati di forza,
erano atterriti e confusi,
erano erba del campo,
foglie verdi d’erbetta,
erba di tetti, grano riarso
prima di diventare messe.
27Ti sieda, esca o rientri,
io lo so.
28Poiché il tuo infuriarti contro di me
e il tuo fare arrogante
è salito ai miei orecchi,
porrò il mio anello alle tue narici
e il mio morso alle tue labbra;
ti farò tornare per la strada,
per la quale sei venuto”.
29Questo sarà per te il segno:
mangiate quest’anno il frutto dei semi caduti,
nel secondo anno ciò che nasce da sé,
nel terzo anno seminate e mietete,
piantate vigne e mangiatene il frutto.
30Il residuo superstite della casa di Giuda
continuerà a mettere radici in basso
e a fruttificare in alto.
31Poiché da Gerusalemme uscirà un resto,
dal monte Sion un residuo.
Lo zelo del Signore farà questo.
32Perciò così dice il Signore riguardo al re d’Assiria:
“Non entrerà in questa città
né vi lancerà una freccia,
non l’affronterà con scudi
e contro essa non costruirà terrapieno.
33Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore.
34Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo”».

35Ora in quella notte l’angelo del Signore uscì e colpì nell’accampamento degli Assiri centoottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, erano tutti cadaveri senza vita.

36Sennàcherib, re d’Assiria, levò le tende, partì e fece ritorno a Ninive, dove rimase. 37Mentre si prostrava nel tempio di Nisroc, suo dio, i suoi figli Adrammèlec e Sarèser lo colpirono di spada, mettendosi quindi al sicuro nella terra di Araràt. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon.

1Quando udì, il re Ezechia si lacerò le vesti, si coprì di sacco e andò nel tempio. 2Quindi mandò Eliadìm, il maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti coperti di sacco dal profeta Isaia figlio di Amoz, 3perché gli dicessero: «Dice Ezechia: Giorno di angoscia, di castigo e di vergogna è questo, poiché i bambini giungono al punto di venire alla luce, ma manca alla partoriente la forza di partorire. 4Forse il Signore tuo Dio ha udito le parole del gran coppiere, che il re d'Assiria suo signore ha inviato a insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole che il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quelli che ancora sopravvivono».

5Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia. 6Disse loro Isaia: «Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere le cose che hai udite e con le quali i servitori del re d'Assiria mi hanno ingiuriato. 7Ecco io manderò in lui uno spirito tale che egli, appena avrà udito una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo farò perire di spada».

8Il gran coppiere ritornò e trovò il re d'Assiria che assaliva Libna, poiché aveva saputo che si era allontanato da Lachis. 9Appena Sennàcherib seppe che Tiraca re di Etiopia era uscito per muovergli guerra, inviò di nuovo messaggeri a Ezechia per dirgli:

10«Direte a Ezechia, re di Giuda: Non ti inganni il Dio in cui confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata nelle mani del re d'Assiria. 11Ecco, tu sai ciò che hanno fatto i re di Assiria in tutti i paesi che votarono allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti? 12Gli dei delle nazioni che i miei padri distrussero hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Rezef e le genti di Eden in Telassàr? 13Dove sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?».

14Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio e, svolgendo lo scritto davanti al Signore, 15pregò: «Signore Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 16Porgi, Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e vedi; ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha fatto dire per insultare il Dio vivente. 17È vero, o Signore, che i re d'Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro territori; 18hanno gettato i loro dei nel fuoco; quelli però, non erano dei, ma solo opera delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno distrutti. 19Ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo Dio».

20Allora Isaia figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: «Dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re d'Assiria. 21Questa è la parola che il Signore ha pronunziato contro di lui:

Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
22Chi hai insultato e schernito?
Contro chi hai alzato la voce
e hai elevato, superbo, i tuoi occhi?
Contro il Santo di Israele!
23Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il Signore
e hai detto: Con i miei carri numerosi
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano:
ne ho tagliato i cedri più alti,
i suoi cipressi più belli;
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
24Io ho scavato e bevuto
acque straniere;
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i torrenti d'Egitto.
25Non hai forse udito? Da tempo
ho preparato questo;
da giorni remoti io l'ho progettato;
ora lo eseguisco.
Era deciso che tu riducessi un cumulo di rovine
le città fortificate;
26i loro abitanti impotenti
erano spaventati e confusi,
erano come l'erba dei campi,
come una giovane pianta verde,
come l'erba dei tetti,
bruciata dal vento d'oriente.
27Ti sieda, esca
o rientri, io ti conosco.
28Siccome infuri contro di me e la tua arroganza
è salita ai miei orecchi,
ti porrò il mio anello alle narici
e il mio morso alle labbra;
ti farò tornare per la strada,
per la quale sei venuto.
29Questo ti serva come segno:
si mangi quest'anno il frutto dei semi caduti,
nell'anno prossimo ciò che nasce da sé,
nel terzo anno semineranno e mieteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
30Il resto della casa di Giuda che scamperà
continuerà a mettere radici di sotto
e a dar frutto in alto.
31Poiché da Gerusalemme uscirà il resto,
dal monte Sion il residuo.
Lo zelo del Signore farà ciò.
32Perciò dice il Signore contro il re d'Assiria:
Non entrerà in questa città
e non vi lancerà una freccia,
non l'affronterà con scudi
e non vi costruirà terrapieno.
33Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore.
34Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo».

35Ora in quella notte l'angelo del Signore scese e percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, quelli erano tutti morti.

36Sennàcherib re d'Assiria levò le tende, fece ritorno e rimase a Ninive. 37Mentre pregava nel tempio di Nisroch suo dio, Adram-Mèlech e Sarèzer suoi figli l'uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di Ararat. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon.

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1Quando divenne re, Giosia aveva otto anni; regnò trentun anni a Gerusalemme. Sua madre, di Boskat, si chiamava Iedidà, figlia di Adaià. 2Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, seguendo in tutto la via di Davide, suo padre, senza deviare né a destra né a sinistra.

3Nell’anno diciottesimo del re Giosia, il re mandò Safan, figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio del Signore, dicendo: 4«Sali da Chelkia, il sommo sacerdote, perché metta assieme il denaro depositato nel tempio del Signore, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. 5Lo si dia in mano agli esecutori dei lavori, sovrintendenti al tempio del Signore; costoro lo diano agli esecutori dei lavori che sono nel tempio del Signore, per riparare le parti danneggiate del tempio, 6ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori, per l’acquisto di legname e pietre da taglio per riparare il tempio. 7Tuttavia non si controlli il denaro consegnato nelle loro mani, perché lavorano con onestà».

8Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safan: «Ho trovato nel tempio del Signore il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safan, che lo lesse. 9Lo scriba Safan quindi andò dal re e lo informò dicendo: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l’hanno consegnato in mano agli esecutori dei lavori, sovrintendenti al tempio del Signore». 10Poi lo scriba Safan annunciò al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safan lo lesse davanti al re.

11Udite le parole del libro della legge, il re si stracciò le vesti. 12Il re comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikàm figlio di Safan, ad Acbor, figlio di Michea, allo scriba Safan e ad Asaià, ministro del re: 13«Andate, consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro ora trovato; grande infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi, perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro, mettendo in pratica quanto è stato scritto per noi».

14Il sacerdote Chelkia, insieme con Achikàm, Acbor, Safan e Asaià, si recò dalla profetessa Culda, moglie di Sallum, figlio di Tikva, figlio di Carcas, custode delle vesti, la quale abitava nel secondo quartiere di Gerusalemme; essi parlarono con lei 15ed ella rispose loro: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Riferite all’uomo che vi ha inviati da me: 16Così dice il Signore: Ecco, io farò venire una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, conformemente a tutte le parole del libro che ha letto il re di Giuda, 17perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera si accenderà contro questo luogo e non si spegnerà!”. 18Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete questo: “Così dice il Signore, Dio d’Israele: Quanto alle parole che hai udito, 19poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti al Signore, all’udire quanto ho proferito contro questo luogo e contro i suoi abitanti, per farne motivo di orrore e di maledizione, e ti sei stracciato le vesti e hai pianto davanti a me, anch’io ho ascoltato, oracolo del Signore! 20Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri e sarai loro riunito nel tuo sepolcro in pace e i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò venire su questo luogo”». Quelli riferirono il messaggio al re.

1Quando divenne re, Giosia aveva otto anni; regnò trentun anni in Gerusalemme. Sua madre, di Boscat, si chiamava Iedida figlia di Adaia. 2Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in tutto la condotta di Davide, suo antenato, senza deviare a destra a sinistra.

3Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: 4«Và da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. 5Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio, 6ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio. 7Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia».

8Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse. 9Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio». 10Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn lo lesse davanti al re.

11Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. 12Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: 13«Andate, consultate il Signore per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi».

14Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere. 15L'interrogarono ed essa rispose loro: «Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: 16Così parla il Signore: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le parole del libro lette dal re di Giuda, 17perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dei per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si spegnerà! 18Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Quanto alle parole che hai udito,... 19poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti al Signore, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato. Oracolo del Signore. 20Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo». Quelli riferirono il messaggio al re.

1Il re mandò a radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2Il re salì al tempio del Signore; erano con lui tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Lesse alla loro presenza tutte le parole del libro dell’alleanza, trovato nel tempio del Signore. 3Il re, in piedi presso la colonna, concluse l’alleanza davanti al Signore, per seguire il Signore e osservare i suoi comandi, le istruzioni e le leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per attuare le parole dell’alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all’alleanza.

4Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di portare fuori dal tempio del Signore tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutto l’esercito del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. 5Destituì i sacerdoti creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, ai segni dello zodiaco e a tutto l’esercito del cielo. 6Fece portare il palo sacro dal tempio del Signore fuori di Gerusalemme, al torrente Cedron; lo bruciò nel torrente Cedron, lo ridusse in polvere e gettò la polvere sul sepolcro dei figli del popolo. 7Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio del Signore, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. 8Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, rese impure le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l’altura dei satiri, che era all’ingresso della porta di Giosuè, governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.

9I sacerdoti delle alture non salivano più all’altare del Signore a Gerusalemme; tuttavia potevano mangiare pani azzimi in mezzo ai loro fratelli. 10Giosia rese impuro il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Innòm, perché nessuno vi facesse passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloc. 11Rimosse i cavalli che i re di Giuda avevano posto in onore del sole all’ingresso del tempio del Signore, presso la stanza del cortigiano Netan-Mèlec, che era accanto alla loggia, e diede alle fiamme i carri del sole. 12Demolì gli altari sulla terrazza della stanza superiore di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manasse nei due cortili del tempio del Signore; il re li frantumò e ne gettò in fretta la polvere nel torrente Cedron. 13Il re rese impure le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a destra del monte della Perdizione, erette da Salomone, re d’Israele, in onore di Astarte, obbrobrio di quelli di Sidone, in onore di Camos, obbrobrio dei Moabiti, e in onore di Milcom, abominio degli Ammoniti. 14Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.

15Quanto all’altare di Betel e all’altura eretta da Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto commettere peccati a Israele, lo demolì insieme con l’altura e bruciò l’altura; triturò, ridusse in polvere e bruciò il palo sacro.

16Giosia si voltò e vide i sepolcri che erano là sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull’altare, rendendolo impuro, secondo la parola del Signore, che aveva proclamato l’uomo di Dio quando Geroboamo, durante la festa, stava presso l’altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell’uomo di Dio che aveva proclamato queste cose, 17Giosia domandò: «Che cos’è quel cippo che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «È il sepolcro dell’uomo di Dio che, partito da Giuda, proclamò queste cose che hai fatto riguardo all’altare di Betel». 18Egli disse: «Lasciatelo riposare; nessuno rimuova le sue ossa». Così preservarono le sue ossa, insieme con le ossa del profeta venuto dalla Samaria.

19Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re d’Israele nelle città della Samaria provocando a sdegno il Signore. Fece a loro riguardo quello che aveva fatto a Betel. 20Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture del luogo; su di essi bruciò ossa umane. Quindi ritornò a Gerusalemme.

21Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la Pasqua in onore del Signore, vostro Dio, come è scritto nel libro di questa alleanza». 22Difatti una Pasqua simile a questa non era mai stata celebrata dal tempo dei giudici che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re d’Israele e dei re di Giuda. 23Soltanto nell’anno diciottesimo del re Giosia questa Pasqua fu celebrata in onore del Signore a Gerusalemme.

24Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafìm, gli idoli e tutti gli obbrobri che erano comparsi nella terra di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio del Signore. 25Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima e con tutta la sua forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non sorse uno come lui.

26Tuttavia il Signore non si ritirò dall’ardore della sua grande ira, che si era accesa contro Giuda a causa di tutte le prevaricazioni con cui Manasse l’aveva provocato. 27Perciò il Signore disse: «Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che avevo scelto, e il tempio di cui avevo detto: “Lì sarà il mio nome”».

28Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda?

29Nei suoi giorni, il faraone Necao, re d’Egitto, marciò per raggiungere il re d’Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli andò incontro, ma Necao lo uccise presso Meghiddo appena lo vide. 30I suoi ufficiali posero su un carro il morto per portarlo da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro. Il popolo della terra prese Ioacàz, figlio di Giosia, lo unse e lo proclamò re al posto di suo padre.

31Quando divenne re, Ioacàz aveva ventitré anni; regnò tre mesi a Gerusalemme. Sua madre era di Libna e si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 32Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come avevano fatto i suoi padri.

33Il faraone Necao lo fece prigioniero a Ribla, nel paese di Camat, perché non regnasse a Gerusalemme; alla terra egli impose un tributo di cento talenti d’argento e di un talento d’oro.

34Il faraone Necao nominò re Eliakìm, figlio di Giosia, al posto di Giosia, suo padre, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quindi prese Ioacàz. Questi andò in Egitto, ove morì. 35Ioiakìm consegnò l’argento e l’oro al faraone, in quanto aveva tassato la terra per consegnare il denaro secondo la disposizione del faraone. Con una tassa individuale, proporzionata ai beni, egli riscosse l’argento e l’oro dal popolo della terra per consegnarlo al faraone Necao.

36Quando divenne re, Ioiakìm aveva venticinque anni; regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre era di Ruma e si chiamava Zebidà, figlia di Pedaià. 37Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come avevano fatto i suoi padri.

1Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2Il re salì al tempio del Signore insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. 3Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.

4Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. 5Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. 6Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. 7Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. 8Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.

9Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare del Signore in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. 10Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. 11Fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole. 12Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. 13Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti. 14Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.

15Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.

16Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole del Signore pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose, 17Giosia domandò: «Che è quel monumento che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel». 18Egli disse: «Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa». Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.

19Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno il Signore. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel. 20Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.

21Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la pasqua per il Signore vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza». 22Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda. 23In realtà, tale pasqua fu celebrata per il Signore, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.

24Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio. 25Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il cuore e con tutta l'anima e con tutta la forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse un altro simile.

26Tuttavia il Signore non attenuò l'ardore della sua grande ira, che era divampata contro Giuda a causa di tutte le provocazioni di Manàsse. 27Perciò il Signore disse: «Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che mi ero scelta, e il tempio di cui avevo detto: Ivi sarà il mio nome».

28Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.

29Durante il suo regno, il faraone Necao re di Egitto si mosse per soccorrere il re d'Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli andò incontro, ma Necao l'uccise in Meghiddo al primo urto. 30I suoi ufficiali portarono su un carro il morto da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro. Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia, lo unse e lo proclamò re al posto di suo padre.

31Quando divenne re, Ioacaz aveva trentitrè anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 32Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi padri.

33Il faraone Necao l'imprigionò a Ribla, nel paese di Amat, per non farlo regnare in Gerusalemme; al paese egli impose un gravame di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 34Il faraone Necao nominò re Eliakìm figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quindi prese Ioacaz e lo deportò in Egitto, ove morì. 35Ioiakìm consegnò l'argento e l'oro al faraone, avendo tassato il paese per pagare il denaro secondo la disposizione del faraone. Con una tassa individuale, proporzionata ai beni, egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo del paese per consegnarlo al faraone Necao.

36Quando divenne re, Ioiakìm aveva venticinque anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Ruma, si chiamava Zebida, figlia di Pedaia. 37Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi padri.

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1Parole di Geremia, figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti che risiedevano ad Anatòt, nel territorio di Beniamino. 2A lui fu rivolta la parola del Signore al tempo di Giosia, figlio di Amon, re di Giuda, l’anno tredicesimo del suo regno, 3e successivamente anche al tempo di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell’anno undicesimo di Sedecìa, figlio di Giosia, re di Giuda, cioè fino alla deportazione di Gerusalemme, avvenuta nel quinto mese di quell’anno.

4Mi fu rivolta questa parola del Signore:

5«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni».
6Risposi: «Ahimè, Signore Dio!
Ecco, io non so parlare, perché sono giovane».
7Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono giovane”.
Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò
e dirai tutto quello che io ti ordinerò.
8Non aver paura di fronte a loro,
perché io sono con te per proteggerti».
Oracolo del Signore.
9Il Signore stese la mano
e mi toccò la bocca,
e il Signore mi disse:
«Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca.
10Vedi, oggi ti do autorità
sopra le nazioni e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare».

11Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Vedo un ramo di mandorlo». 12Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla».

13Mi fu rivolta di nuovo questa parola del Signore: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo una pentola bollente, la cui bocca è inclinata da settentrione». 14Il Signore mi disse:

«Dal settentrione dilagherà la sventura
su tutti gli abitanti della terra.
15Poiché, ecco, io sto per chiamare
tutti i regni del settentrione.
Oracolo del Signore.
Essi verranno
e ognuno porrà il proprio trono
alle porte di Gerusalemme,
contro le sue mura, tutt’intorno,
e contro tutte le città di Giuda.
16Allora pronuncerò i miei giudizi contro di loro,
per tutta la loro malvagità,
poiché hanno abbandonato me
e hanno sacrificato ad altri dèi
e adorato idoli fatti con le proprie mani.
17Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
18Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
19Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
Oracolo del Signore.

1Parole di Geremia figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti che dimoravano in Anatòt, nel territorio di Beniamino. 2A lui fu rivolta la parola del Signore al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, l'anno decimoterzo del suo regno, 3e quindi anche al tempo di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell'anno undecimo di Sedecìa figlio di Giosìa, re di Giuda, cioè fino alla deportazione di Gerusalemme avvenuta nel quinto mese.

4Mi fu rivolta la parola del Signore:

5«Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,
prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni».
6Risposi: «Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare,
perché sono giovane».
7Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane,
ma và da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò.
8Non temerli,
perché io sono con te per proteggerti».
Oracolo del Signore.
9Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca
e il Signore mi disse:
«Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca.
10Ecco, oggi ti costituisco
sopra i popoli e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare».

11Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Vedo un ramo di mandorlo». 12Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla». 13Quindi mi fu rivolta di nuovo questa parola del Signore: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo una caldaia sul fuoco inclinata verso settentrione».
14Il Signore mi disse:

«Dal settentrione si rovescerà la sventura
su tutti gli abitanti del paese.
15Poiché, ecco, io sto per chiamare
tutti i regni del settentrione.
Oracolo del Signore.
Essi verranno e ognuno porrà il trono
davanti alle porte di Gerusalemme,
contro tutte le sue mura
e contro tutte le città di Giuda.
16Allora pronunzierò i miei giudizi contro di loro,
per tutto il male che hanno commesso abbandonandomi,
per sacrificare ad altri dèi
e prostrarsi davanti al lavoro delle proprie mani.
17Tu, poi, cingiti i fianchi,
alzati e dì loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti alla loro vista,
altrimenti ti farò temere davanti a loro.
18Ed ecco oggi io faccio di te
come una fortezza,
come un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
19Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
Oracolo del Signore.

1Mi fu rivolta questa parola del Signore:

2«Va’ e grida agli orecchi di Gerusalemme:
Così dice il Signore:
Mi ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza,
dell’amore al tempo del tuo fidanzamento,
quando mi seguivi nel deserto,
in terra non seminata.
3Israele era sacro al Signore,
la primizia del suo raccolto;
quanti osavano mangiarne, si rendevano colpevoli,
la sventura si abbatteva su di loro.
Oracolo del Signore.
4Udite la parola del Signore, casa di Giacobbe,
voi, famiglie tutte d’Israele!
5Così dice il Signore:
Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri
per allontanarsi da me
e correre dietro al nulla,
diventando loro stessi nullità?
6E non si domandarono: “Dov’è il Signore
che ci fece uscire dall’Egitto,
e ci guidò nel deserto,
terra di steppe e di frane,
terra arida e tenebrosa,
terra che nessuno attraversa
e dove nessuno dimora?”.
7Io vi ho condotti in una terra che è un giardino,
perché ne mangiaste i frutti e i prodotti,
ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra
e avete reso una vergogna la mia eredità.
8Neppure i sacerdoti si domandarono:
“Dov’è il Signore?”.
Gli esperti nella legge non mi hanno conosciuto,
i pastori si sono ribellati contro di me,
i profeti hanno profetato in nome di Baal
e hanno seguito idoli che non aiutano.
9Per questo intenterò ancora un processo contro di voi
– oracolo del Signore –
e farò causa ai figli dei vostri figli.
10Recatevi nelle isole dei Chittìm e osservate,
mandate gente a Kedar e considerate bene,
vedete se è mai accaduta una cosa simile.
11Un popolo ha cambiato i suoi dèi?
Eppure quelli non sono dèi!
Ma il mio popolo ha cambiato me, sua gloria,
con un idolo inutile.
12O cieli, siatene esterrefatti,
inorriditi e spaventati.
Oracolo del Signore.
13Due sono le colpe che ha commesso il mio popolo:
ha abbandonato me,
sorgente di acqua viva,
e si è scavato cisterne,
cisterne piene di crepe,
che non trattengono l’acqua.
14Israele è forse uno schiavo,
o è nato servo in casa?
Perché è diventato una preda?
15Contro di lui ruggiscono leoni
con ruggiti minacciosi.
Hanno ridotto la sua terra a deserto,
le sue città sono state bruciate e nessuno vi abita.
16Persino le genti di Menfi e di Tafni
ti hanno umiliata radendoti il capo.
17Non ti accade forse tutto questo
perché hai abbandonato il Signore, tuo Dio,
al tempo in cui era tua guida nel cammino?
18E ora, perché corri verso l’Egitto
a bere l’acqua del Nilo?
Perché corri verso l’Assiria
a bere l’acqua dell’Eufrate?
19La tua stessa malvagità ti castiga
e le tue ribellioni ti puniscono.
Renditi conto e prova quanto è triste e amaro
abbandonare il Signore, tuo Dio,
e non avere più timore di me.
Oracolo del Signore degli eserciti.
20Già da tempo hai infranto il giogo,
hai spezzato i legami
e hai detto: “Non voglio essere serva!”.
Su ogni colle elevato
e sotto ogni albero verde ti sei prostituita.
21Io ti avevo piantato come vigna pregiata,
tutta di vitigni genuini;
come mai ti sei mutata
in tralci degeneri di vigna bastarda?
22Anche se tu ti lavassi con soda e molta potassa,
resterebbe davanti a me la macchia della tua iniquità.
Oracolo del Signore.
23Come osi dire: “Non mi sono contaminata,
non ho seguito i Baal”?
Guarda nella valle le tracce dei tuoi passi,
riconosci quello che hai fatto,
giovane cammella leggera e vagabonda!
24Asina selvatica, abituata al deserto:
quando ansima nell’ardore del suo desiderio,
chi può frenare la sua brama?
Quanti la cercano non fanno fatica:
la troveranno sempre disponibile.
25Férmati prima che il tuo piede resti scalzo
e la tua gola inaridisca!
Ma tu rispondi: “No, è inutile,
perché io amo gli stranieri,
voglio andare con loro”.
26Come viene svergognato un ladro sorpreso in flagrante,
così restano svergognati quelli della casa d’Israele,
con i loro re, i loro capi,
i loro sacerdoti e i loro profeti.
27Dicono a un pezzo di legno: “Sei tu mio padre”,
e a una pietra: “Tu mi hai generato”.
A me rivolgono le spalle, non la faccia;
ma al tempo della sventura invocano:
“Àlzati, salvaci!”.
28Dove sono gli dèi che ti sei costruito?
Si alzino, se sono capaci di salvarti
nel tempo della sventura;
poiché numerosi come le tue città
sono i tuoi dèi, o Giuda!
29Perché contendete con me?
Tutti vi siete ribellati contro di me.
Oracolo del Signore.
30Invano ho colpito i vostri figli:
non hanno imparato la lezione.
La vostra spada ha divorato i vostri profeti
come un leone distruttore.
31Voi di questa generazione,
fate attenzione alla parola del Signore!
Sono forse divenuto un deserto per Israele
o una terra dov’è sempre notte?
Perché il mio popolo dice: “Siamo liberi,
non verremo più da te”?
32Dimentica forse una vergine i suoi ornamenti,
una sposa la sua cintura?
Eppure il mio popolo mi ha dimenticato
da giorni innumerevoli.
33Come sai scegliere bene la tua via
in cerca di amore!
Anche alle donne peggiori
hai insegnato le tue strade.
34Sull’orlo delle tue vesti
si trova persino il sangue di poveri innocenti,
da te non sorpresi a scassinare!
Eppure per tutto questo
35tu protesti: “Io sono innocente,
perciò la sua ira si è allontanata da me”.
Ecco, io ti chiamo in giudizio,
perché hai detto: “Non ho peccato!”.
36Con quale leggerezza cambi strada?
Anche dall’Egitto sarai delusa,
come fosti delusa dall’Assiria.
37Anche di là tornerai con le mani sul capo,
perché il Signore ha respinto coloro nei quali confidi;
da loro non avrai alcun vantaggio.

1Mi fu rivolta questa parola del signore:
2«Va' e grida agli orecchi di Gerusalemme:
Così dice il Signore:
Mi ricordo di te, dell'affetto della tua giovinezza,
dell'amore al tempo del tuo fidanzamento,
quando mi seguivi nel deserto,in una terra non seminata.
3Israele era cosa sacra al Signore
la primizia del suo raccolto;
quanti ne mangiavano dovevano pagarla,
la sventura si abbatteva su di loro.
Oracolo del Signore.
4Udite la parola del Signore, casa di Giacobbe,
voi, famiglie tutte della casa di Israele!
5Così dice il Signore:
Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri,
per allontanarsi da me?
Essi seguirono ciò ch'è vano,
diventarono loro stessi vanità
6e non si domandarono: Dov'è il Signore
che ci fece uscire dal paese d'Egitto,
ci guidò nel deserto,
per una terra di steppe e di frane,
per una terra arida e tenebrosa,
per una terra che nessuno attraversa
e dove nessuno dimora?
7Io vi ho condotti in una terra da giardino,
perché ne mangiaste i frutti e i prodotti.
Ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra
e avete reso il mio possesso un abominio.
8Neppure i sacerdoti si domandarono:
Dov'è il Signore?
I detentori della legge non mi hanno conosciuto,
i pastori mi si sono ribellati,
i profeti hanno predetto nel nome di Baal
e hanno seguito esseri inutili.
9Per questo intenterò ancora un processo contro di voi,
- oracolo del Signore -
e farò causa ai vostri nipoti.
10Recatevi nelle isole del Kittìm e osservate,
mandate pure a Kedàr e considerate bene;
vedete se là è mai accaduta una cosa simile.
11Ha mai un popolo cambiato dèi?
Eppure quelli non sono dèi!
Ma il mio popolo ha cambiato colui che è la sua gloria
con un essere inutile e vano.
12Stupitene, o cieli;
inorridite come non mai.
Oracolo del Signore.
13Perché il mio popolo ha commesso due iniquità:
essi hanno abbandonato me,
sorgente di acqua viva,
per scavarsi cisterne, cisterne screpolate,
che non tengono l'acqua.
14Israele è forse uno schiavo,
o un servo nato in casa?
Perché allora è diventato una preda?
15Contro di lui ruggiscono i leoni,
fanno udire i loro urli.
La sua terra è ridotta a deserto,
le sue città sono state bruciate e nessuno vi abita.
16Perfino i figli di Menfi e di Tafni
ti hanno raso la testa.
17Tutto ciò, forse, non ti accade
perché hai abbandonato il Signore tuo Dio?
18E ora perchè corri verso l'Egitto
a bere le acque del Nilo?
Perché corri verso l'Assiria
a bere le acque dell'Eufrate?
19La tua stessa malvagità ti castiga
e le tue ribellioni ti puniscono.
Riconosci e vedi quanto è cosa cattiva e amara
l'avere abbandonato il Signore tuo Dio
e il non avere più timore di me.
Oracolo del Signore degli eserciti.
20Poiché già da tempo hai infranto il tuo giogo,
hai spezzato i tuoi legami
e hai detto: Non ti servirò!
Infatti sopra ogni colle elevato
e sotto ogni albero verde ti sei prostituita.
21Io ti avevo piantato come vigna scelta,
tutta di vitigni genuini;
ora, come mai ti sei mutata
in tralci degeneri di vigna bastarda?
22Anche se ti lavassi con la soda
e usassi molta potassa,
davanti a me resterebbe la macchia della tua iniquità.
Oracolo del Signore.
23Perché osi dire: Non mi sono contaminata,
non ho seguito i Baal?
Considera i tuoi passi là nella valle
riconosci quello che hai fatto,
giovane cammella leggera e vagabonda,
24asina selvatica abituata al deserto:
nell'ardore del suo desiderio aspira l'aria;
chi può frenare la sua brama?
Quanti la cercano non devono stancarsi:
la troveranno sempre nel suo mese.
25Bada che il tuo piede non resti scalzo
e che la tua gola non si inaridisca!
Ma tu rispondi: No. È inutile,
perché io amo gli stranieri,
voglio seguirli.
26Come si vergogna un ladro preso in flagrante
così restano svergognati quelli della casa di Israele,
essi, i loro re, i loro capi,
i loro sacerdoti e i loro profeti.
27Dicono a un pezzo di legno: Tu sei mio padre,
e a una pietra: Tu mi hai generato.
A me essi voltan le spalle e non la fronte;
ma al tempo della sventura invocano:
Alzati,salvaci!
28E dove sono gli dei che ti sei costruiti?
Si alzino, se posson salvarti
nel tempo della tua sventura;
poiché numerosi come le tue città
sono, o Giuda, i tuoi dei!
29Perché vi lamentate con me?
Tutti voi mi siete stati infedeli.
Oracolo del Signore.
30Invano ho colpito i vostri figli,
voi non avete imparato la lezione.
La vostra stessa spada ha divorato i vostri profeti
come un leone distruttore.
31O generazione!
Proprio voi badate alla parola del Signore!
Sono forse divenuto un deserto per Israele
o una terra di tenebre densissime?
Perché il mio popolo dice: Ci siamo emancipati,
più non faremo ritorno a te?
32Si dimentica forse una vergine dei suoi ornamenti,
una sposa della sua cintura?
Eppure il mio popolo mi ha dimenticato
per giorni innumerevoli.
33Come sai ben scegliere la tua via
in cerca di amore!
Per questo hai insegnato i tuoi costumi
anche alle donne peggiori.
34Perfino sugli orli delle tue vesti si trova
il sangue di poveri innocenti,
da te non sorpresi nell'atto di scassinare,
ma presso ogni quercia.
35Eppure protesti: Io sono innocente,
la sua ira è gia lontana da me.
Eccomi pronto a entrare in giudizio con te,
perché hai detto: Non ho peccato!
36Perché ti sei ridotta così vile
nel cambiare la strada?
Anche dall'Egitto sarai delusa
come fosti delusa dall'Assiria.
37Anche di là tornerai con le mani sul capo,
perché il Signore ha rigettato coloro nei quali confidavi;
da loro non avrai alcun vantaggio.

1Se un uomo ripudia la moglie
ed ella si allontana da lui per appartenere a un altro,
tornerà il primo ancora da lei?
Quella terra non sarebbe tutta contaminata?
E tu, che ti sei prostituita con molti amanti,
osi tornare da me?
Oracolo del Signore.
2Alza gli occhi sui colli e osserva:
dove non sei stata disonorata?
Tu sedevi sulle vie aspettandoli,
come fa l’Arabo nel deserto.
Così hai contaminato la terra
con la tua impudicizia e perversità.
3Per questo sono state fermate le piogge
e gli acquazzoni di primavera non sono venuti.
Sfrontatezza di prostituta è la tua,
non vuoi arrossire.
4E ora gridi verso di me: “Padre mio,
amico della mia giovinezza tu sei!
5Manterrà egli il rancore per sempre?
Conserverà in eterno la sua ira?”.
Così parli, ma intanto commetti
tutto il male che puoi».

6Il Signore mi disse al tempo del re Giosia: «Hai visto ciò che ha fatto Israele, la ribelle? Si è recata su ogni luogo elevato e sotto ogni albero verde per prostituirsi. 7E io pensavo: “Dopo che avrà fatto tutto questo tornerà a me”; ma ella non è ritornata. La sua perfida sorella Giuda ha visto ciò, 8ha visto che ho ripudiato la ribelle Israele proprio per tutti i suoi adultèri, consegnandole il documento del divorzio, ma la sua perfida sorella Giuda non ha avuto alcun timore. Anzi, anche lei è andata a prostituirsi, 9e con il clamore delle sue prostituzioni ha contaminato la terra; ha commesso adulterio davanti alla pietra e al legno. 10E nonostante questo, la sua perfida sorella Giuda non è ritornata a me con tutto il cuore, ma soltanto con menzogna». Oracolo del Signore.

11Allora il Signore mi disse: «Israele ribelle si è dimostrata più giusta della perfida Giuda. 12Va’ e grida queste cose verso il settentrione:

Ritorna, Israele ribelle, dice il Signore.
Non ti mostrerò la faccia sdegnata,
perché io sono pietoso.
Oracolo del Signore.
Non conserverò l’ira per sempre.
13Su, riconosci la tua colpa,
perché sei stata infedele al Signore, tuo Dio;
hai concesso il tuo amore agli stranieri
sotto ogni albero verde,
e non hai ascoltato la mia voce.
Oracolo del Signore.

14Ritornate, figli traviati – oracolo del Signore – perché io sono il vostro padrone. Vi prenderò uno da ogni città e due da ciascuna famiglia e vi condurrò a Sion. 15Vi darò pastori secondo il mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza. 16Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni – oracolo del Signore – non si parlerà più dell’arca dell’alleanza del Signore: non verrà più in mente a nessuno e nessuno se ne ricorderà, non sarà rimpianta né rifatta. 17In quel tempo chiameranno Gerusalemme “Trono del Signore”, e a Gerusalemme tutte le genti si raduneranno nel nome del Signore e non seguiranno più caparbiamente il loro cuore malvagio. 18In quei giorni la casa di Giuda andrà verso la casa d’Israele e verranno insieme dalla regione settentrionale nella terra che io avevo dato in eredità ai loro padri.

19Io pensavo:
“Come vorrei considerarti tra i miei figli
e darti una terra invidiabile,
un’eredità che sia l’ornamento più prezioso delle genti!”.
Io pensavo: “Voi mi chiamerete: Padre mio,
e non tralascerete di seguirmi”.
20Ma come una moglie è infedele a suo marito,
così voi, casa di Israele, siete stati infedeli a me».
Oracolo del Signore.
21Sui colli si ode una voce,
pianto e gemiti degli Israeliti,
perché hanno reso tortuose le loro vie,
hanno dimenticato il Signore, loro Dio.
22«Ritornate, figli traviati,
io risanerò le vostre ribellioni».
«Ecco, noi veniamo a te,
perché tu sei il Signore, nostro Dio.
23In realtà, menzogna sono le colline,
e le grida sui monti;
davvero nel Signore, nostro Dio,
è la salvezza d’Israele.
24L’infamia ha divorato fin dalla nostra giovinezza
il frutto delle fatiche dei nostri padri,
le loro greggi e i loro armenti,
i loro figli e le loro figlie.
25Corichiamoci nella nostra vergogna,
la nostra confusione ci ricopra,
perché abbiamo peccato contro il Signore, nostro Dio,
noi e i nostri padri,
dalla nostra giovinezza fino ad oggi;
non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio».

1Se un uomo ripudia la moglie
ed essa, allontanatasi da lui,
si sposa con un altro uomo,
tornerà il primo ancora da lei?
Forse una simile donna non è tutta contaminata?
Tu ti sei disonorata con molti amanti
e osi tornare da me? Oracolo del Signore.
2Alza gli occhi sui colli e osserva:
dove non ti sei disonorata?
Tu sedevi sulle vie aspettandoli,
come fa l'Arabo nel deserto.
Così anche la terra hai contaminato
con impudicizia e perversità.
3Per questo sono state fermate le piogge
e gli scrosci di primavera non sono venuti.
Sfrontatezza di prostituta è la tua,
ma tu non vuoi arrossire.
4E ora forse non gridi verso di me: Padre mio,
amico della mia giovinezza tu sei!
5Serberà egli rancore per sempre?
Conserverà in eterno la sua ira?
Così parli, ma intanto ti ostini
a commettere il male che puoi».

6Il Signore mi disse al tempo del re Giosia: «Hai visto ciò che ha fatto Israele, la ribelle? Si è recata su ogni luogo elevato e sotto ogni albero verde per prostituirsi. 7E io pensavo: Dopo che avrà fatto tutto questo tornerà a me, ma essa non è ritornata. La perfida Giuda sua sorella ha visto ciò, 8ha visto che ho ripudiato la ribelle Israele proprio per tutti i suoi adultèri, consegnandole il documento del divorzio, ma la perfida Giuda sua sorella non ha avuto alcun timore. Anzi anch'essa è andata a prostituirsi; 9e con il clamore delle sue prostituzioni ha contaminato il paese; ha commesso adulterio davanti alla pietra e al legno. 10Ciò nonostante, la perfida Giuda sua sorella non è ritornata a me con tutto il cuore, ma soltanto con menzogna». Parola del Signore. 11Allora il Signore mi disse: «Israele ribelle si è dimostrata più giusta della perfida Giuda. 12Và e grida tali cose verso il settentrione dicendo:

Ritorna, Israele ribelle, dice il Signore.
Non ti mostrerò la faccia sdegnata,
perché io sono pietoso, dice il Signore.
Non conserverò l'ira per sempre.
13Su, riconosci la tua colpa,
perché sei stata infedele al Signore tuo Dio;
hai profuso l'amore agli stranieri
sotto ogni albero verde
e non hai ascoltato la mia voce. Oracolo del Signore.

14Ritornate, figli traviati - dice il Signore - perché io sono il vostro padrone. Io vi prenderò uno da ogni città e due da ciascuna famiglia e vi condurrò a Sion. 15Vi darò pastori secondo il mio cuore, i quali vi guideranno con scienza e intelligenza. 16Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni - dice il Signore - non si parlerà più dell'arca dell'alleanza del Signore; nessuno ci penserà se ne ricorderà; essa non sarà rimpianta rifatta. 17In quel tempo chiameranno Gerusalemme trono del Signore; tutti i popoli vi si raduneranno nel nome del Signore e non seguiranno più la caparbietà del loro cuore malvagio. 18In quei giorni la casa di Giuda andrà verso la casa di Israele e tutte e due torneranno insieme dalla regione settentrionale nel paese che io avevo dato in eredità ai loro padri.

19Io pensavo:
Come vorrei considerarti tra i miei figli
e darti una terra invidiabile,
un'eredità che sia l'ornamento più prezioso dei popoli!
Io pensavo: Voi mi direte: Padre mio,
e non tralascerete di seguirmi.
20Ma come una donna è infedele al suo amante,
così voi, casa di Israele, siete stati infedeli a me».
Oracolo del Signore.
21Sui colli si ode una voce,
pianto e gemiti degli Israeliti,
perché hanno reso tortuose le loro vie,
si sono dimenticati del Signore loro Dio.
22«Ritornate, figli traviati,
io risanerò le vostre ribellioni».
«Ecco, noi veniamo a te
perché tu sei il Signore nostro Dio.
23In realtà, menzogna sono le colline,
come anche il clamore sui monti;
davvero nel Signore nostro Dio
è la salvezza di Israele.
24L'infamia ha divorato fino dalla nostra giovinezza
il frutto delle fatiche dei nostri padri,
i loro greggi e i loro armenti,
i loro figli e le loro figlie.
25Avvolgiamoci nella nostra vergogna,
la nostra confusione ci ricopra,
perché abbiamo peccato contro il Signore nostro Dio,
noi e i nostri padri,
dalla nostra giovinezza fino ad oggi;
non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio».

1«Se vuoi davvero ritornare, Israele,
a me dovrai ritornare.
Se vuoi rigettare i tuoi abomini,
non dovrai più vagare lontano da me.
2Se giurerai per la vita del Signore,
con verità, rettitudine e giustizia,
allora le nazioni si diranno benedette in te
e in te si glorieranno.
3Infatti così dice il Signore
agli uomini di Giuda e a Gerusalemme:
Dissodatevi un terreno
e non seminate fra le spine.
4Circoncidetevi per il Signore,
circoncidete il vostro cuore,
uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme,
perché la mia ira non divampi come fuoco
e non bruci senza che alcuno la possa spegnere,
a causa delle vostre azioni perverse.

5Annunciatelo in Giuda,
fatelo udire in Gerusalemme;
suonate il corno nel paese,
gridate a piena voce e dite:
“Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate”.
6Alzate un segnale verso Sion;
cercate rifugio, non indugiate,
perché io faccio venire dal settentrione una sventura
e una grande rovina.
7Il leone è balzato dalla sua boscaglia,
il distruttore di nazioni si è messo in marcia,
è uscito dalla sua dimora,
per ridurre la tua terra a una desolazione:
le tue città saranno distrutte,
non vi rimarranno abitanti.
8Per questo vestitevi di sacco,
lamentatevi e alzate grida,
perché non si è allontanata da noi
l’ira ardente del Signore.
9E in quel giorno – oracolo del Signore –
verrà meno il coraggio del re
e il coraggio dei capi;
i sacerdoti saranno costernati
e i profeti saranno sbigottiti».
10Allora io dissi: «Ah, Signore Dio,
hai dunque del tutto ingannato
questo popolo e Gerusalemme,
quando dicevi: “Voi avrete pace”,
mentre una spada giunge fino alla gola».
11In quel tempo si dirà
a questo popolo e a Gerusalemme:
«Il vento ardente delle dune soffia dal deserto
verso la figlia del mio popolo,
ma non per vagliare, né per mondare il grano.
12Un vento minaccioso si alza per mio ordine.
Ora, anch’io voglio pronunciare
contro di loro la condanna».
13Ecco, egli sale come nubi
e come un turbine sono i suoi carri,
i suoi cavalli sono più veloci delle aquile.
Guai a noi! Siamo perduti!
14Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme,
perché possa uscirne salva.
Fino a quando abiteranno in te
i tuoi pensieri d’iniquità?
15Ecco, una voce reca la notizia da Dan,
annuncia la sventura dalle montagne di Èfraim.
16Annunciatelo alle nazioni, fatelo sapere a Gerusalemme:
«I nemici vengono da una terra lontana,
mandano urla contro le città di Giuda.
17Come guardiani di un campo l’hanno circondata,
perché si è ribellata contro di me».
Oracolo del Signore.
18La tua condotta e le tue azioni
ti hanno causato tutto ciò.
Com’è amara la tua malvagità!
Ora ti penetra fino al cuore.
19Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato.
Mi scoppia il cuore in petto, mi batte forte;
non riesco più a tacere,
perché ho udito il suono del corno,
il grido di guerra.
20Si annuncia un disastro dopo l’altro:
tutta la terra è devastata.
A un tratto sono distrutte le mie tende,
in un attimo i miei padiglioni.
21Fino a quando dovrò vedere segnali
e udire il suono del corno?
22«Stolto è il mio popolo:
non mi conosce,
sono figli insipienti, senza intelligenza;
sono esperti nel fare il male,
ma non sanno compiere il bene».
23Guardai la terra, ed ecco vuoto e deserto,
i cieli, e non v’era luce.
24Guardai i monti, ed ecco tremavano
e tutti i colli ondeggiavano.
25Guardai, ed ecco non c’era nessuno
e tutti gli uccelli dell’aria erano volati via.
26Guardai, ed ecco il giardino era un deserto
e tutte le sue città erano state distrutte
dal Signore e dalla sua ira ardente.
27Poiché così dice il Signore:
«Tutta la terra sarà devastata,
ma non la distruggerò completamente.
28Pertanto la terra sarà in lutto
e il cielo si oscurerà:
l’ho detto e non mi pento,
l’ho pensato e non ritratterò».
29Per lo strepito di cavalieri e di arcieri
tutti gli abitanti del paese sono in fuga,
entrano nelle grotte,
si nascondono nella folta boscaglia
e salgono sulle rupi.
Ogni città è abbandonata,
nessuno più vi abita.
30E tu, devastata, che cosa farai?
Anche se ti vestissi di scarlatto,
ti adornassi di fregi d’oro
e ti facessi gli occhi grandi con il bistro,
invano ti faresti bella.
I tuoi amanti ti disprezzano;
essi vogliono la tua vita.
31Sento un grido come di donna nei dolori,
un urlo come di donna al primo parto;
è il grido della figlia di Sion,
che spasima e tende le mani:
«Guai a me! La mia vita soccombe
di fronte agli assassini».

1«Se vuoi ritornare, o Israele - dice il Signore -
a me dovrai ritornare.
Se rigetterai i tuoi abomini,
non dovrai più vagare lontano da me.
2Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore,
con verità, rettitudine e giustizia.
Allora i popoli si diranno benedetti da te
e di te si vanteranno».
3Dice il Signore
agli uomini di Giuda e a Gerusalemme:
«Dissodatevi un terreno incolto
e non seminate fra le spine.
4Circoncidetevi per il Signore,
circoncidete il vostro cuore,
uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme,
perché la mia ira non divampi come fuoco
e non bruci senza che alcuno la possa spegnere,
a causa delle vostre azioni perverse.

5Annunziatelo in Giuda,
fatelo udire a Gerusalemme;
suonate la tromba nel paese,
gridate a piena voce e dite:
Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate.
6Alzate un segnale verso Sion;
fuggite, non indugiate,
perchè io mando da settentrione una sventura
e una grande rovina.
7Il leone è balzato dalla boscaglia,
il distruttore di nazioni
si è mosso dalla sua dimora
per ridurre la tua terra a una desolazione:
le tue città saranno distrutte,
non vi rimarranno abitanti.
8Per questo vestitevi di sacco,
lamentatevi e alzate grida,
perché non si è allontanata
l'ira ardente del Signore da noi.
9E in quel giorno, dice il Signore,
verrà meno il coraggio del re
e il coraggio dei capi;
i sacerdoti saranno costernati
e i profeti saranno stupiti.
10Essi diranno: Ah, Signore Dio
hai dunque del tutto ingannato
questo popolo e Gerusalemme,
quando dicevi: Voi avrete pace,
mentre una spada giunge fino alla gola».
11In quel tempo si dirà
a questo popolo e a Gerusalemme:
«Il vento ardente delle dune soffia dal deserto
verso la figlia del mio popolo,
non per vagliare, per mondare il grano.
12Un vento minaccioso si alza per mio ordine.
Ora, anch'io voglio pronunziare
contro di essi la condanna».
13Ecco, egli sale come nubi
e come un turbine sono i suoi carri,
i suoi cavalli sono più veloci delle aquile.
Guai a noi che siamo perduti!
14Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme,
perché possa uscirne salva.
Fino a quando albergheranno in te
pensieri d'iniquità?
15Ecco, una voce reca la notizia da Dan,
si annunzia la sventura dalle montagne di Efraim.
16Annunziatelo alle genti, fatelo sapere a Gerusalemme.
Gli assedianti vengono da una terra lontana,
mandano urla contro le città di Giuda,
17Come custodi d'un campo l'hanno circondata,
perché si è ribellata contro di me. Oracolo del Signore.
18La tua condotta e le tue azioni
ti hanno causato tutto ciò.
Questo il guadagno della tua malvagità; com'è amaro!
Ora ti penetra fino al cuore.
19Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato.
Le pareti del mio cuore!
Il cuore mi batte forte;
non riesco a tacere,
perché ho udito uno squillo di tromba,
un fragore di guerra.
20Si annunzia rovina sopra rovina:
tutto il paese è devastato.
A un tratto sono distrutte le mie tende,
in un attimo i miei padiglioni.
21Fino a quando dovrò vedere segnali
e udire squilli di tromba?
22«Stolto è il mio popolo:
non mi conoscono,
sono figli insipienti,
senza intelligenza;
sono esperti nel fare il male,
ma non sanno compiere il bene».
23Guardai la terra ed ecco solitudine e vuoto,
i cieli, e non v'era luce.
24Guardai i monti ed ecco tremavano
e tutti i colli ondeggiavano.
25Guardai ed ecco non c'era nessuno
e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via.
26Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto
e tutte le sue città erano state distrutte
dal Signore e dalla sua ira ardente.
27Poiché dice il Signore:
«Devastato sarà tutto il paese;
io compirò uno sterminio.
28Pertanto la terra sarà in lutto
e i cieli lassù si oscureranno,
perché io l'ho detto e non me ne pento,
l'ho stabilito e non ritratterò».
29Per lo strepito di cavalieri e di arcieri
ogni città è in fuga,
vanno nella folta boscaglia
e salgono sulle rupi.
Ogni città è abbandonata,
non c'è rimasto un sol uomo.
30E tu, devastata, che farai?
Anche se ti vestissi di scarlatto,
ti adornassi di fregi d'oro
e ti facessi gli occhi grandi con il bistro,
invano ti faresti bella.
I tuoi amanti ti disprezzano;
essi vogliono la tua vita.
31Sento un grido come di donna nei dolori,
un urlo come di donna al primo parto,
è il grido della figlia di Sion,
che spasima e tende le mani:
«Guai a me! Sono affranta,
affranta per tutti gli uccisi».

1Percorrete le vie di Gerusalemme,
osservate bene e informatevi,
cercate nelle sue piazze
se c’è un uomo che pratichi il diritto,
e cerchi la fedeltà,
e io la perdonerò.
2Invece giurano certamente il falso
anche quando dicono: «Per la vita del Signore!».
3I tuoi occhi, Signore, non cercano forse la fedeltà?
Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore;
li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione.
Hanno indurito la faccia più di una rupe,
rifiutano di convertirsi.
4Io pensavo: «Sono certamente gente di bassa condizione,
quelli che agiscono da stolti,
non conoscono la via del Signore,
la legge del loro Dio.
5Mi rivolgerò e parlerò ai grandi,
che certo conoscono la via del Signore,
e il diritto del loro Dio».
Purtroppo anche questi hanno rotto il giogo,
hanno spezzato i legami!
6Per questo li azzanna il leone della foresta,
il lupo delle steppe ne fa scempio,
il leopardo sta in agguato vicino alle loro città:
quanti escono saranno sbranati,
perché si sono moltiplicati i loro peccati,
sono aumentate le loro ribellioni.
7«Perché ti dovrei perdonare?
I tuoi figli mi hanno abbandonato,
hanno giurato per coloro che non sono dèi.
Io li ho saziati, ed essi hanno commesso adulterio,
si affollano nelle case di prostituzione.
8Sono come stalloni ben pasciuti e focosi;
ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo.
9Non dovrei forse punirli?
Oracolo del Signore.
Di una nazione come questa
non dovrei vendicarmi?
10Salite sulle sue terrazze e distruggetele,
senza compiere uno sterminio;
strappate i tralci,
perché non sono del Signore.
11Poiché si sono ribellate contro di me
la casa d’Israele e la casa di Giuda».
Oracolo del Signore.
12Hanno rinnegato il Signore,
hanno proclamato: «Non esiste!
Non verrà sopra di noi la sventura,
non vedremo né spada né fame.
13I profeti sono diventati vento,
la sua parola non è in loro».
14Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti:
«Poiché avete fatto questo discorso,
farò delle mie parole
come un fuoco sulla tua bocca
e questo popolo sarà la legna che esso divorerà.
15Ecco, manderò da lontano una nazione
contro di te, casa d’Israele.
Oracolo del Signore.
È una nazione valorosa,
è una nazione antica!
Una nazione di cui non conosci la lingua
e non comprendi che cosa dice.
16La sua faretra è come un sepolcro aperto.
Sono tutti prodi.
17Divorerà le tue messi e il tuo pane,
divorerà i tuoi figli e le tue figlie,
divorerà le greggi e gli armenti,
divorerà le tue vigne e i tuoi fichi,
distruggerà le città fortificate,
nelle quali riponevi la tua fiducia.
18Ma anche in quei giorni
– oracolo del Signore –
non farò di voi uno sterminio».

19Allora, se diranno: «Perché il Signore Dio ci fa tutto questo?», tu risponderai loro: «Come avete abbandonato il Signore per servire nella vostra terra divinità straniere, così sarete servi degli stranieri in una terra non vostra».

20Annunciatelo nella casa di Giacobbe,
fatelo udire in Giuda e dite:
21«Ascolta, popolo stolto e privo di senno,
che ha occhi ma non vede,
ha orecchi ma non ode.
22Non mi temerete?
Oracolo del Signore.
Non tremerete dinanzi a me,
che ho posto la sabbia per confine al mare,
limite perenne che non varcherà?
Le sue onde si agitano ma non prevalgono,
rumoreggiano ma non l’oltrepassano».
23Questo popolo ha un cuore indocile e ribelle;
si voltano indietro e se ne vanno,
24e non dicono in cuor loro:
«Temiamo il Signore, nostro Dio,
che dona la pioggia autunnale
e quella primaverile a suo tempo,
che custodisce per noi
le settimane fissate per la messe».
25Le vostre iniquità hanno sconvolto quest’ordine
e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere;
26poiché tra il mio popolo si trovano malvagi,
che spiano come cacciatori in agguato,
pongono trappole per prendere uomini.
27Come una gabbia piena di uccelli,
così le loro case sono piene di inganni;
perciò diventano grandi e ricchi.
28Sono grassi e pingui,
oltrepassano i limiti del male;
non difendono la causa,
non si curano della causa dell’orfano,
non difendono i diritti dei poveri.
29Non dovrei forse punirli?
Oracolo del Signore.
Di una nazione come questa
non dovrei vendicarmi?
30Cose spaventose e orribili
avvengono nella terra:
31i profeti profetizzano menzogna
e i sacerdoti governano al loro cenno,
e il mio popolo ne è contento.
Che cosa farete quando verrà la fine?

1Percorrete le vie di Gerusalemme,
osservate bene e informatevi,
cercate nelle sue piazze
se trovate un uomo,
uno solo che agisca giustamente
e cerchi di mantenersi fedele,
e io le perdonerò, dice il Signore.
2Anche quando esclamano: «Per la vita del Signore!»,
certo giurano il falso.
3Signore, i tuoi occhi non cercano forse la fedeltà?
Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore;
li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione.
Hanno indurito la faccia più di una rupe,
non vogliono convertirsi.
4Io pensavo: «Certo, sono di bassa condizione,
agiscono da stolti,
perchè non conoscono la via del Signore,
il diritto del loro Dio.
5Mi rivolgerò ai grandi e parlerò loro.
Certo, essi conoscono la via del Signore,
il diritto del loro Dio».
Ahimè, anche questi hanno rotto il giogo,
hanno spezzato i legami!
6Per questo li azzanna il leone della foresta,
il lupo delle steppe ne fa scempio,
il leopardo sta in agguato vicino alle loro città
quanti ne escono saranno sbranati;
perchè si sono moltiplicati i loro peccati,
sono aumentate le loro ribellioni.
7Perchè ti dovrei perdonare?
I tuoi figli mi hanno abbandonato,
hanno giurato per chi non è Dio.
Io li ho saziati ed essi hanno commesso adulterio,
si affollano nelle case di prostituzione.
8Sono come stalloni ben pasciuti e focosi;
ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo.
9Non dovrei forse punirli per questo?
Oracolo del Signore.
E di un popolo come questo
non dovrei vendicarmi?
10Salite sui suoi filari e distruggeteli,
compite uno sterminio;
strappatene i tralci,
perchè non sono del Signore.
11Poichè, certo, mi si sono ribellate
la casa di Israele e la casa di Giuda».
Oracolo del Signore.
12Hanno rinnegato il Signore,
hanno proclamato: «Non è lui!
Non verrà sopra di noi la sventura,
non vedremo spada fame.
13I profeti sono come il vento,
la sua parola non è in essi».
14Perciò dice il Signore,
Dio degli eserciti:
«Questo sarà fatto loro,
poichè hanno pronunziato questo discorso:
Ecco io farò delle mie parole
come un fuoco sulla tua bocca.
Questo popolo sarà la legna che esso divorerà.
15Ecco manderò contro di voi
una nazione da lontano, o casa di Israele.
Oracolo del Signore.
È una nazione valorosa,
è una nazione antica!
Una nazione di cui non conosci la lingua
e non comprendi che cosa dice.
16La sua faretra è come un sepolcro aperto.
Essi sono tutti prodi.
17Divorerà le tue messi e il tuo pane;
divorerà i tuoi figli e le tue figlie;
divorerà i greggi e gli armenti;
divorerà le tue vigne e i tuoi fichi;
distruggerà le città fortificate
nelle quali riponevi la fiducia.

18Ma anche in quei giorni, dice il Signore,
non farò di voi uno sterminio».

19Allora, se diranno: «Perché il Signore nostro Dio ci fa tutte queste cose?», tu risponderai: «Come voi avete abbandonato il Signore e avete servito divinità straniere nel vostro paese, così servirete gli stranieri in un paese non vostro».

20Annunziatelo nella casa di Giacobbe,
fatelo udire in Giuda dicendo:
21«Questo dunque ascoltate,
o popolo stolto e privo di senno,
che ha occhi ma non vede,
che ha orecchi ma non ode.
22Voi non mi temerete? Oracolo del Signore.
Non tremerete dinanzi a me,
che ho posto la sabbia per confine al mare,
come barriera perenne che esso non varcherà?
Le sue onde si agitano ma non prevalgono,
rumoreggiano ma non l'oltrepassano».
23Ma questo popolo ha un cuore
indocile e ribelle;
si voltano indietro e se ne vanno,
24e non dicono in cuor loro:
«Temiamo il Signore nostro Dio
che elargisce la pioggia d'autunno
e quella di primavera a suo tempo,
ha fissato le settimane per la messe
e ce le mantiene costanti».
25Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose
e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere;

26poiché tra il mio popolo vi sono malvagi
che spiano come cacciatori in agguato,
pongono trappole
per prendere uomini.
27Come una gabbia piena di uccelli,
così le loro case sono piene di inganni;
perciò diventano grandi e ricchi.
28Sono grassi e pingui,
oltrepassano i limiti del male;
non difendono la giustizia,
non si curano della causa dell'orfano,
non fanno giustizia ai poveri.
29Non dovrei forse punire queste colpe?
Oracolo del Signore.
Di un popolo come questo
non dovrei vendicarmi?
30Cose spaventose e orribili
avvengono nel paese.
31I profeti predicono in nome della menzogna
e i sacerdoti governano al loro cenno;
eppure il mio popolo è contento di questo.
Che farete quando verrà la fine?

1Mettetevi in salvo, figli di Beniamino,
fuori di Gerusalemme.
A Tekòa suonate il corno,
innalzate segnali su Bet-Cherem,
perché dal settentrione si affaccia una sventura
e una grande rovina.
2La bella e incantevole figlia di Sion
io riduco al silenzio.
3Verso di essa muovono i pastori con le greggi;
fissano le tende tutt’intorno,
ognuno pascola la sua parte.
4«Proclamate contro di essa la guerra santa;
su, assaliamola in pieno giorno!
Sventurati noi! Già il giorno declina,
già si allungano le ombre della sera.
5Su, allora, assaliamola di notte,
distruggiamo i suoi palazzi!».
6Perché così dice il Signore degli eserciti:
«Tagliate i suoi alberi,
costruite un terrapieno davanti a Gerusalemme:
è una città sotto giudizio,
in essa tutto è oppressione.
7Come fluisce l’acqua da una sorgente,
così da essa scorre l’iniquità.
Violenza e oppressione vi risuonano,
dinanzi a me stanno sempre dolori e piaghe.
8Lasciati correggere, o Gerusalemme,
perché io non mi allontani da te
e non ti riduca a un deserto,
a una terra disabitata».
9Così dice il Signore degli eserciti:
«Racimolate, racimolate come una vigna
il resto d’Israele;
stendi ancora la mano verso i tralci
come un vendemmiatore».
10A chi parlerò,
chi scongiurerò perché mi ascolti?
Il loro orecchio non è circonciso,
non sono capaci di prestare attenzione.
La parola del Signore è per loro oggetto di scherno,
non ne vogliono sapere.
11Perciò sono pieno dell’ira del Signore,
non posso più contenerla.
«Riversala sui bambini nella strada
e anche sul gruppo dei giovani,
perché saranno presi insieme uomini e donne,
l’anziano e il decrepito.
12Le loro case passeranno a stranieri,
insieme con i loro campi e le loro donne,
perché io stenderò la mano
sugli abitanti della terra».
Oracolo del Signore.
13Perché dal piccolo al grande
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote
tutti praticano la menzogna.
14Curano alla leggera la ferita del mio popolo,
dicendo: «Pace, pace!», ma pace non c’è.
15Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
«Per questo cadranno vittime come gli altri,
nell’ora in cui li visiterò crolleranno», dice il Signore.
16Così dice il Signore:
«Fermatevi nelle strade e guardate,
informatevi dei sentieri del passato,
dove sta la strada buona percorretela,
così troverete pace per la vostra vita».
Ma essi hanno risposto: «Non la prenderemo!».
17Ho posto sentinelle per vegliare su di voi:
«Fate attenzione al suono del corno».
Hanno risposto: «Non ci baderemo!».
18Per questo ascoltate, o genti,
e sappi, o assemblea, ciò che avverrà di loro;
19ascolta, o terra:
«Ecco, io faccio venire contro questo popolo la sventura,
frutto dei loro pensieri,
perché non hanno prestato attenzione alle mie parole
e hanno rigettato la mia legge.
20Perché mi offrite incenso di Saba
e la preziosa cannella che viene da lontano?
I vostri olocausti non mi sono graditi,
non mi piacciono i vostri sacrifici».
21Perciò così dice il Signore:
«Ecco, metterò pietre d’inciampo per questo popolo
e inciamperanno insieme padri e figli;
vicini e amici periranno».
22Così dice il Signore:
«Ecco, un popolo viene dalla terra del settentrione,
una grande nazione si muove dall’estremità della terra.
23Impugnano archi e lance,
sono crudeli, senza pietà.
Il loro clamore è quello di un mare agitato
e montano cavalli,
pronti come un sol uomo alla battaglia
contro di te, figlia di Sion».
24«Appena ne abbiamo udito la fama
ci sono cadute le braccia;
si è impadronita di noi l’angoscia,
come gli spasimi di partoriente».
25Non uscite nei campi
e non camminate per le strade,
perché la spada nemica
è terrore all’intorno.
26Figlia del mio popolo, vèstiti di sacco
e ròtolati nella cenere.
Fa’ lutto come per un figlio unico,
laméntati amaramente,
perché improvviso
piomberà su di noi il distruttore!

27Io ti ho posto come colui che saggia il mio popolo,
perché tu conoscessi e saggiassi la loro condotta.
28Sono tutti ribelli,
spargono calunnie,
duri come bronzo e ferro:
corrompono tutto.
29Il mantice soffia con forza,
ma il piombo resta intatto nel fuoco;
invano si vuole raffinarlo a ogni costo,
le scorie non si separano.
30Argento rifiutato li chiamano,
perché il Signore li ha rifiutati.

1Mettetevi in salvo, figli di Beniamino,
fuori di Gerusalemme.
In Tekòa date fiato alle trombe;
innalzate segnali su Bet-Chèrem,
perchè dal settentrione si affaccia una sventura
e una grande rovina.
2È forse simile a un tenero prato la figlia di Sion?
3Verso di essa muovono i pastori
con i loro greggi;
le fissano le tende tutto intorno,
ognuno di loro pascola la sua parte.
4«Ingaggiate la santa battaglia contro di essa;
su, assaliamola in pieno giorno.
Noi sventurati! Già il giorno declina,
già si allungano le ombre della sera.
5Su, allora, assaliamola di notte,
distruggiamo i suoi palazzi».
6Perchè così dice il Signore degli eserciti:
«Tagliate i suoi alberi,
costruite un terrapieno davanti a Gerusalemme.
Essa è la città della menzogna,
in essa tutto è oppressione.
7Come una sorgente fa scorrere l'acqua,
così essa fa scorrere la sua iniquità.
Violenza e oppressione risuonano in essa,
dinanzi a me stanno sempre dolori e piaghe.
8Lasciati correggere, o Gerusalemme,
perchè io non mi allontani da te
e non ti riduca a un deserto,
a una regione disabitata».
9Così dice il Signore degli eserciti:
«Racimolate, racimolate come una vigna
il resto di Israele;
stendi ancora la tua mano come un vendemmiatore
verso i tuoi tralci».
10A chi parlerò
e chi scongiurerò perchè mi ascoltino?
Ecco, il loro orecchio non è circonciso,
sono incapaci di prestare attenzione.
Ecco, la parola del Signore è per loro
oggetto di scherno; non la gustano.
11Io perciò sono pieno dell'ira del Signore,
non posso più contenerla.
«Riversala sui bambini nella strada,
e anche sull'adunanza dei giovani,
perchè saranno presi insieme uomini e donne,
l'anziano e il decrepito.
12Le loro case passeranno a stranieri,
anche i loro campi e le donne,
perchè io stenderò la mano
sugli abitanti di questo paese».
Oracolo del Signore.
13Perchè dal piccolo al grande
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote
tutti praticano la menzogna.
14Essi curano la ferita del mio popolo,
ma solo alla leggera, dicendo:
«Bene, bene!» ma bene non va.
15Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
«er questo cadranno con le altre vittime,
nell'ora del castigo saranno prostrati», dice il Signore.
16Così il Signore:
«Fermatevi nelle strade e guardate,
informatevi circa i sentieri del passato,
dove sta la strada buona e prendetela,
così troverete pace per le anime vostre».
Ma essi risposero: «Non la prenderemo!».
17Io ho posto sentinelle presso di voi:
«Fate attenzione allo squillo di tromba».
Essi hanno risposto: «Non ci baderemo!».
18Per questo ascoltate, o popoli,
e sappi, o assemblea, ciò che avverrà di loro.
19Ascolta, o terra!
«Ecco, io mando contro questo popolo la sventura,
il frutto dei loro pensieri,
perchè non hanno prestato attenzione alle mie parole
e hanno rigettato la mia legge.
20Perchè mi offrite incenso portato da Saba
e la preziosa cannella che giunge da un paese lontano?
I vostri olocausti non mi sono graditi
e non mi piacciono i vostri sacrifici».
21Perciò, dice il Signore:
«Ecco, io porrò per questo popolo
pietre di inciampo,
in esse inciamperanno insieme padri e figli;
vicini e amici periranno».
22Così dice il Signore:
«Ecco un popolo viene da un paese del settentrione,
una grande nazione si muove dall'etremità della terra.
23Impugnano archi e lance;
sono crudeli, senza pietà.
Il loro clamore è come quello di un mare agitato;
essi montano cavalli:
sono pronti come un solo guerriero alla battaglia
contro di te, figlia di Sion».
24«Abbiamo udito la loro fama,
ci sono cadute le braccia;
l'angoscia si è impadronita di noi,
come spasimo di partoriente».
25Non uscite nei campi
e non camminate per le strade,
perchè la spada nemica
e il terrore sono tutt'intorno.
26Figlia del mio popolo, vèstiti di sacco
e ròtolati nella polvere.
Fa' lutto come per un figlio unico,
lamèntati amaramente,
perchè piomberà improvviso
il distruttore su di noi!
27Io ti ho posto come saggiatore fra il mio popolo,
perché tu conoscessi e saggiassi la loro condotta.
28Essi sono tutti ribelli,
spargono calunnie,
tutti sono corrotti.
29Il mantice soffia con forza,
il piombo è consumato dal fuoco;
invano si vuol raffinarlo a ogni costo,
le scorie non si separano.
30Scoria di argento si chiamano,
perché il Signore li ha rigettati.

1Questa parola fu rivolta dal Signore a Geremia: 2«Férmati alla porta del tempio del Signore e là pronuncia questo discorso: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che varcate queste porte per prostrarvi al Signore. 3Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Rendete buone la vostra condotta e le vostre azioni, e io vi farò abitare in questo luogo. 4Non confidate in parole menzognere ripetendo: “Questo è il tempio del Signore, il tempio del Signore, il tempio del Signore!”. 5Se davvero renderete buone la vostra condotta e le vostre azioni, se praticherete la giustizia gli uni verso gli altri, 6se non opprimerete lo straniero, l’orfano e la vedova, se non spargerete sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia dèi stranieri, 7io vi farò abitare in questo luogo, nella terra che diedi ai vostri padri da sempre e per sempre.

8Ma voi confidate in parole false, che non giovano: 9rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dèi che non conoscevate. 10Poi venite e vi presentate davanti a me in questo tempio, sul quale è invocato il mio nome, e dite: “Siamo salvi!”, e poi continuate a compiere tutti questi abomini. 11Forse per voi è un covo di ladri questo tempio sul quale è invocato il mio nome? Anch’io però vedo tutto questo! Oracolo del Signore. 12Andate, dunque, nella mia dimora di Silo, dove avevo da principio posto il mio nome; considerate che cosa io ne ho fatto a causa della malvagità d’Israele, mio popolo. 13Ora, poiché avete compiuto tutte queste azioni – oracolo del Signore – e, quando vi ho parlato con premura e insistenza, non mi avete ascoltato e quando vi ho chiamato non mi avete risposto, 14io tratterò questo tempio sul quale è invocato il mio nome e in cui confidate, e questo luogo che ho concesso a voi e ai vostri padri, come ho trattato Silo. 15Vi scaccerò dalla mia presenza, come ho scacciato tutti i vostri fratelli, tutta la discendenza di Èfraim.

16Tu poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere né insistere presso di me, perché non ti ascolterò. 17Non vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme? 18I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare focacce alla regina del cielo; poi si compiono libagioni ad altri dèi per offendermi. 19Ma è proprio me che offendono – oracolo del Signore – o non piuttosto se stessi, a loro stessa vergogna? 20Pertanto, dice il Signore Dio: Ecco, il mio furore, la mia ira si riversa su questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi e sui frutti della terra, e brucerà senza estinguersi.

21Dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Aggiungete pure i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne! 22Io però non parlai né diedi ordini sull’olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci uscire dalla terra d’Egitto, 23ma ordinai loro: “Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici”. 24Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle. 25Da quando i vostri padri sono usciti dall’Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; 26ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervìce, divenendo peggiori dei loro padri. 27Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. 28Allora dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio, né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca.

29Taglia la tua chioma e gettala via,
e intona sulle alture un lamento,
perché il Signore ha rigettato e abbandonato
questa generazione che ha meritato la sua ira.

30Perché i figli di Giuda hanno commesso ciò che è male ai miei occhi, oracolo del Signore. Hanno collocato i loro idoli abominevoli nel tempio, sul quale è invocato il mio nome, per contaminarlo. 31Hanno costruito le alture di Tofet nella valle di Ben-Innòm, per bruciare nel fuoco i loro figli e le loro figlie, cosa che io non avevo mai comandato e che non avevo mai pensato. 32Perciò, ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali non si chiamerà più Tofet né valle di Ben-Innòm, ma valle della Strage. Allora si seppellirà in Tofet, perché non ci sarà altro luogo. 33I cadaveri di questo popolo saranno pasto agli uccelli dell’aria e alle bestie della terra e nessuno li scaccerà. 34Farò cessare nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme i canti di gioia e d’allegria, i canti dello sposo e della sposa, perché la terra diverrà un deserto».

1Questa è la parola che fu rivolta dal Signore a Geremia: 2«Fermati alla porta del tempio del Signore e là pronunzia questo discorso dicendo: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che attraversate queste porte per prostrarvi al Signore. 3Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e io vi farò abitare in questo luogo. 4Pertanto non confidate nelle parole menzognere di coloro che dicono: Tempio del Signore, tempio del Signore, tempio del Signore è questo!

5Poiché, se veramente emenderete la vostra condotta e le vostre azioni, se realmente pronunzierete giuste sentenze fra un uomo e il suo avversario; 6se non opprimerete lo straniero, l'orfano e la vedova, se non spargerete il sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia altri dei, 7io vi farò abitare in questo luogo, nel paese che diedi ai vostri padri da lungo tempo e per sempre. 8Ma voi confidate in parole false e ciò non vi gioverà: 9rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dei che non conoscevate. 10Poi venite e vi presentate alla mia presenza in questo tempio, che prende il nome da me, e dite: Siamo salvi! per poi compiere tutti questi abomini. 11Forse è una spelonca di ladri ai vostri occhi questo tempio che prende il nome da me? Anch'io, ecco, vedo tutto questo. Parola del Signore. 12Andate, dunque, nella mia dimora che era in Silo, dove avevo da principio posto il mio nome; considerate che cosa io ne ho fatto a causa della malvagità di Israele, mio popolo. 13Ora, poiché avete compiuto tutte queste azioni - parola del Signore - e, quando vi ho parlato con premura e sempre, non mi avete ascoltato e, quando vi ho chiamato, non mi avete risposto, 14io tratterò questo tempio che porta il mio nome e nel quale confidate e questo luogo che ho concesso a voi e ai vostri padri, come ho trattato Silo.
15Vi scaccerò davanti a me come ho scacciato tutti i vostri fratelli, tutta la discendenza di Efraim.

16Tu poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere insistere presso di me, perché non ti ascolterò. 17Non vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme? 18I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si compiono libazioni ad altri dei per offendermi. 19Ma forse costoro offendono me - oracolo del Signore - o non piuttosto se stessi a loro vergogna?». 20Pertanto, dice il Signore Dio: «Ecco il mio furore, la mia ira si riversa su questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi e sui frutti della terra e brucerà senza estinguersi».

21Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Aggiungete pure i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne! 22In verità io non parlai diedi comandi sull'olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci uscire dal paese d'Egitto. 23Ma questo comandai loro: Ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici. 24Ma essi non ascoltarono prestarono orecchio; anzi procedettero secondo l'ostinazione del loro cuore malvagio e invece di voltarmi la faccia mi han voltato le spalle, 25da quando i loro padri uscirono dal paese d'Egitto fino ad oggi. Io inviai a voi tutti i miei servitori, i profeti, con premura e sempre; 26eppure essi non li ascoltarono e non prestarono orecchio. Resero dura la loro nuca, divennero peggiori dei loro padri. 27Tu dirai loro tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. 28Allora dirai loro: Questo è il popolo che non ascolta la voce del Signore suo Dio accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca.

29Taglia la tua chioma e gettala via
e intona sulle alture un canto lugubre,
perché il Signore ha rigettato e abbandonato
la generazione che è oggetto della sua ira.

30Perché i figli di Giuda hanno commesso ciò che è male ai miei occhi, oracolo del Signore. Hanno posto i loro abomini nel tempio che prende il nome da me, per contaminarlo. 31Hanno costruito l'altare di Tofet, nella valle di Ben-Hinnòn, per bruciare nel fuoco i figli e le figlie, cosa che io non ho mai comandato e che non mi è mai venuta in mente. 32Perciò verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali non si chiamerà più Tofet valle di Ben-Hinnòn, ma valle della Strage. Allora si seppellirà in Tofet, perché non ci sarà altro luogo. 33I cadaveri di questo popolo saranno pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche e nessuno li scaccerà. 34Io farò cessare nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme le grida di gioia e la voce dell'allegria, la voce dello sposo e della sposa, poiché il paese sarà ridotto un deserto».

1«In quel tempo – oracolo del Signore – si estrarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, quelle dei suoi capi, dei sacerdoti, dei profeti e degli abitanti di Gerusalemme. 2Esse saranno sparse in onore del sole, della luna e di tutto l’esercito del cielo che essi amarono, servirono, seguirono, consultarono e adorarono. Non saranno più raccolte né sepolte, ma diverranno come letame sul suolo. 3Allora la morte sarà preferibile alla vita, per quanti di questa razza malvagia riusciranno a sopravvivere nei luoghi dove li avrò dispersi. Oracolo del Signore degli eserciti.

4Tu dirai loro: Così dice il Signore:
Forse chi cade non si rialza
e chi sbaglia strada non torna indietro?
5Perché allora questo popolo
continua a ribellarsi,
persiste nella malafede,
e rifiuta di convertirsi?
6Ho ascoltato attentamente:
non parlano come dovrebbero.
Nessuno si pente della sua malizia,
e si domanda: “Che cosa ho fatto?”.
Ognuno prosegue la sua corsa senza voltarsi,
come un cavallo lanciato nella battaglia.
7La cicogna nel cielo
conosce il tempo per migrare,
la tortora, la rondinella e la gru
osservano il tempo del ritorno;
il mio popolo, invece, non conosce
l’ordine stabilito dal Signore.
8Come potete dire: “Noi siamo saggi,
perché abbiamo la legge del Signore”?
A menzogna l’ha ridotta
lo stilo menzognero degli scribi!
9I saggi restano confusi,
sconcertati e presi come in un laccio.
Ecco, hanno rigettato la parola del Signore:
quale sapienza possono avere?
10Per questo darò le loro donne a stranieri,
i loro campi ai conquistatori,
perché dal piccolo al grande
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote
tutti praticano la menzogna.
11Curano alla leggera la ferita della figlia del mio popolo,
dicendo: “Pace, pace!”, ma pace non c’è.
12Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
Per questo cadranno vittime come gli altri;
nell’ora in cui li visiterò, crolleranno, dice il Signore.
13Li mieto e li anniento
– oracolo del Signore –;
non c’è più uva sulla vite
né fichi sul fico,
anche le foglie sono avvizzite.
Ho procurato per loro degli invasori.

14“Perché ce ne stiamo seduti?
Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate
e moriamo in esse,
poiché il Signore, nostro Dio, ci fa perire.
Egli ci fa bere acque avvelenate,
perché abbiamo peccato contro il Signore.
15Aspettavamo la pace, ma non c’è alcun bene,
il tempo della guarigione, ed ecco il terrore!”.
16Da Dan si sente lo sbuffare dei suoi cavalli;
al rumore dei nitriti dei suoi destrieri
trema tutta la terra.
Vengono e divorano la terra e quanto in essa si trova,
la città e i suoi abitanti.
17Ecco, sto per mandarvi serpenti velenosi
contro i quali non esiste incantesimo,
e vi morderanno».
Oracolo del Signore.
18Senza rimedio cresce il mio dolore,
e il mio cuore viene meno.
19Ecco, odo le grida della figlia del mio popolo
da una terra sconfinata:
«Non c’è il Signore in Sion,
il suo re non vi abita più?».
«Perché mi hanno provocato all’ira con i loro idoli
e con nullità straniere?».
20«È passata la stagione della messe, è finita l’estate
e noi non siamo stati salvati».
21Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto,
sono costernato, l’orrore mi ha preso.
22Non v’è più balsamo in Gàlaad?
Non c’è più nessun medico?
Perché non si cicatrizza
la ferita della figlia del mio popolo?
23Chi farà del mio capo una fonte di acqua,
dei miei occhi una sorgente di lacrime,
per piangere giorno e notte
gli uccisi della figlia del mio popolo?

1«In quel tempo - oracolo del Signore - si estrarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi capi, dei sacerdoti, dei profeti e degli abitanti di Gerusalemme. 2Esse saranno sparse in onore del sole, della luna e di tutta la milizia del cielo che essi amarono, servirono, seguirono, consultarono e adorarono. Non saranno più raccolte sepolte, ma rimarranno come letame sulla terra. 3Allora la morte sarà preferibile alla vita per tutti quelli che resteranno di questa razza malvagia in ogni luogo, dove li avrò dispersi». Oracolo del Signore degli eserciti.

4Tu dirai loro: «Così dice il Signore:
Forse chi cade non si rialza
e chi perde la strada non torna indietro?
5Perché allora questo popolo
si ribella con continua ribellione?
Persistono nella malafede,
rifiutano di convertirsi.
6Ho fatto attenzione e ho ascoltato;
essi non parlano come dovrebbero.
Nessuno si pente della sua malizia,
dicendo: Che ho fatto?
Ognuno segue senza voltarsi la sua corsa
come un cavallo che si lanci nella battaglia.
7Anche la cicogna nel cielo
conosce i suoi tempi;
la tortora, la rondinella e la gru
osservano la data del loro ritorno;
il mio popolo, invece, non conosce
il comando del Signore.

8Come potete dire: Noi siamo saggi,
la legge del Signore è con noi?
A menzogna l'ha ridotta
la penna menzognera degli scribi!
9I saggi saranno confusi,
sconcertati e presi come in un laccio.
Essi hanno rigettato la parola del Signore,
quale sapienza possono avere?

10Per questo darò le loro donne ad altri,
i loro campi ai conquistatori,
perché, dal piccolo al grande,
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote,
tutti praticano la menzogna.
11Essi curano la ferita del mio popolo
ma solo alla leggera, dicendo: Bene, bene!
ma bene non va.
12Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
Per questo cadranno con le altre vittime,
nell'ora del castigo saranno prostrati» dice il Signore.

13«Li mieto e li anniento,
dice il Signore,
non c'è più uva nella vigna
frutti sui fichi;
anche le foglie son avvizzite.
Ho procurato per loro degli invasori».
14«Perché ce ne stiamo seduti?
Riunitevi, entriamo nelle fortezze
e moriamo in esse,
poiché il Signore nostro Dio ci fa perire.
Egli ci fa bere acque avvelenate,
perché abbiamo peccato contro di lui.
15Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene;
l'ora della salvezza, ed ecco il terrore».
16Da Dan si sente
lo sbuffare dei suoi cavalli;
al rumore dei nitriti dei suoi destrieri
trema tutta la terra.
Vengono e divorano il paese e quanto in esso si trova,
la città e i suoi abitanti.
17«Ecco, io sto per mandarvi
serpenti velenosi
contro i quali non esiste incantesimo,
ed essi vi morderanno»
dice il Signore.

18Cercai di rasserenarmi, superando il mio dolore,
ma il mio cuore vien meno.
19Ecco odo le grida della figlia del mio popolo
da una terra lunga e larga:
«Forse il Signore non si trova in Sion,
il suo re non vi abita più?».
Perché mi hanno provocato all'ira con i loro idoli
e con queste nullità straniere?
20È passata la stagione della messe, è finita l'estate
e noi non siamo stati soccorsi.
21Per la ferita della figlia del mio popolo sono
affranto,
sono costernato, l'orrore mi ha preso.
22Non v'è forse balsamo in Gàlaad?
Non c'è più nessun medico?
Perché non si cicatrizza
la ferita della figlia del mio popolo?
23Chi farà del mio capo una fonte di acqua,
dei miei occhi una sorgente di lacrime,
perché pianga giorno e notte
gli uccisi della figlia del mio popolo?

1Chi mi darà nel deserto un rifugio per viandanti?
Lascerei il mio popolo e mi allontanerei,
perché sono tutti adùlteri, una massa di traditori.
2«Tendono la loro lingua come il loro arco;
non la verità ma la menzogna
domina nella terra.
Passano da un delitto all’altro
e non conoscono me.
Oracolo del Signore.
3Ognuno si guardi dal suo prossimo,
non fidatevi neppure del fratello,
poiché ogni fratello inganna come Giacobbe
e ogni amico va spargendo calunnie.
4Ognuno si beffa del suo prossimo,
nessuno dice la verità.
Hanno addestrato la lingua a dire menzogne,
operano l’iniquità, incapaci di convertirsi.
5Angheria su angheria, inganno su inganno;
rifiutano di conoscermi».
Oracolo del Signore.
6Perciò dice il Signore degli eserciti:
«Ecco, li raffinerò al crogiolo e li saggerò;
come dovrei comportarmi con la figlia del mio popolo?
7Saetta micidiale è la loro lingua,
inganno le parole della loro bocca.
Ognuno parla di pace con il prossimo,
ma nell’intimo gli ordisce un tranello.
8Non dovrei forse punirli?
Oracolo del Signore.
Di una nazione come questa
non dovrei vendicarmi?».

9Sui monti alzerò gemiti e lamenti,
un canto di lutto sui pascoli della steppa,
perché sono desolati, nessuno più vi passa,
né più si ode il grido del bestiame.
Gli uccelli dell’aria e le bestie del cielo
sono tutti fuggiti, scomparsi.
10«Ridurrò Gerusalemme a un cumulo di rovine,
a un rifugio di sciacalli;
ridurrò alla desolazione le città di Giuda,
senza più abitanti».
11Chi è così saggio da capirlo?
A chi ha parlato la bocca del Signore, perché lo annunci?
Perché la terra è devastata,
desolata come un deserto senza passanti?

12Ha detto il Signore: «È perché hanno abbandonato la legge che avevo loro posto innanzi e non hanno ascoltato la mia voce e non l’hanno seguita, 13ma hanno seguito la caparbietà del loro cuore e i Baal che i loro padri avevano fatto loro conoscere». 14Pertanto così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: «Ecco, farò loro ingoiare assenzio e bere acque avvelenate; 15li disperderò in mezzo a nazioni che né loro né i loro padri hanno conosciuto e manderò dietro a loro la spada finché non li abbia sterminati».

16Così dice il Signore degli eserciti:
«Attenti, chiamate le lamentatrici, che vengano!
Fate venire le più brave!».
17Facciano presto,
per intonare su di noi un lamento.
Sgorghino lacrime dai nostri occhi,
le nostre palpebre stillino acqua,
18perché una voce di lamento si ode da Sion:
«Quanto siamo rovinati!
Che vergogna abbandonare il paese,
e vedere abbattute le nostre abitazioni!».
19Udite, dunque, o donne, la parola del Signore,
i vostri orecchi accolgano la parola della sua bocca.
Insegnate alle vostre figlie il lamento,
l’una all’altra un canto di lutto.
20Poiché la morte è entrata dalle nostre finestre,
si è introdotta nei nostri palazzi,
ha abbattuto i fanciulli nella via
e i giovani nelle piazze.
21Parla! Oracolo del Signore:
«I cadaveri degli uomini giacciono
come letame nel campo,
come covoni dietro il mietitore,
e nessuno li raccoglie».
22Così dice il Signore:
«Non si vanti il sapiente della sua sapienza,
non si vanti il forte della sua forza,
non si vanti il ricco della sua ricchezza.
23Ma chi vuol vantarsi,
si vanti di avere senno e di conoscere me,
perché io sono il Signore che pratico la bontà,
il diritto e la giustizia sulla terra,
e di queste cose mi compiaccio.
Oracolo del Signore.

24Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali punirò tutti i circoncisi che rimangono non circoncisi: 25l’Egitto, Giuda, Edom, gli Ammoniti e i Moabiti e tutti coloro che si radono le tempie, i quali abitano nel deserto, perché tutte queste nazioni e tutta la casa d’Israele sono incirconcisi nel cuore».

1Chi mi darà nel deserto un rifugio per viandanti?
Io lascerei il mio popolo e mi allontanerei da lui,
perché sono tutti adùlteri, una massa di traditori.
2Tendono la loro lingua come un arco;
la menzogna e non la verità
domina nel paese.
Passano da un delitto all'altro
e non conoscono il Signore.
3Ognuno si guardi dal suo amico,
non fidatevi neppure del fratello,
poiché ogni fratello inganna il fratello,
e ogni amico va spargendo calunnie.
4Ognuno si beffa del suo prossimo,
nessuno dice la verità.
Hanno abituato la lingua a dire menzogne,
operano l'iniquità, incapaci di convertirsi.
5Angheria sopra angheria, inganno su inganno;
rifiutano di conoscere il Signore.
6Perciò dice il Signore degli eserciti:
«Ecco li raffinerò al crogiuolo e li saggerò;
come dovrei comportarmi con il mio popolo?
7Una saetta micidiale è la loro lingua,
inganno le parole della loro bocca.
Ognuno parla di pace con il prossimo,
mentre nell'intimo gli ordisce un tranello
8Non dovrei forse punirli per tali cose?
Oracolo del Signore.
Di un popolo come questo non dovrei vendicarmi?».

9Sui monti alzerò gemiti e lamenti,
un pianto di lutto sui pascoli della steppa,
perché sono riarsi, nessuno più vi passa,
più si ode il grido del bestiame.
Dagli uccelli dell'aria alle bestie
tutti sono fuggiti, scomparsi.
10«Ridurrò Gerusalemme un cumulo di rovine,
rifugio di sciacalli;
le città di Giuda ridurrò alla desolazione,
senza abitanti».
11Chi è tanto saggio da comprendere questo?
A chi la bocca del Signore ha parlato perché lo annunzi?
Perché il paese è devastato,
desolato come un deserto senza passanti?

12Ha detto il Signore: «È perché hanno abbandonato la legge che avevo loro posto innanzi e non hanno ascoltato la mia voce e non l'hanno seguita, 13ma han seguito la caparbietà del loro cuore e i Baal, che i loro padri avevano fatto loro conoscere». 14Pertanto così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Ecco, darò loro in cibo assenzio, farò loro bere acque avvelenate; 15li disperderò in mezzo a popoli che loro i loro padri hanno conosciuto e manderò dietro a loro la spada finché non li abbia sterminati».

Così dice il Signore degli eserciti:
16Attenti, chiamate le lamentatrici, che vengano!
Fate venire le più brave!
Accorrano
17e facciano presto, per intonare su di noi un lamento.
Sgorghino lacrime dai nostri occhi,
il pianto scorra dalle nostre ciglia,
18perché una voce di lamento si ode da Sion:
«Come siamo rovinati,
come profondamente confusi,
poiché dobbiamo abbandonare il paese,
lasciare le nostre abitazioni».
19Udite, dunque, o donne, la parola del Signore;
i vostri orecchi accolgano la parola della sua bocca.
Insegnate alle vostre figlie il lamento,
l'una all'altra un canto di lutto:
20«La morte è entrata per le nostre finestre,
si è introdotta nei nostri palazzi,
abbattendo i fanciulli nella via
e i giovani nelle piazze.
21I cadaveri degli uomini giacciono - dice il Signore -
come letame sui campi,
come covoni dietro il mietitore
e nessuno li raccoglie».

22Così dice il Signore:
«Non si vanti il saggio della sua saggezza
e non si vanti il forte della sua forza,
non si vanti il ricco delle sue ricchezze.
23Ma chi vuol gloriarsi si vanti di questo,
di avere senno e di conoscere me,
perché io sono il Signore che agisce con misericordia,
con diritto e con giustizia sulla terra;
di queste cose mi compiaccio».
Parola del Signore.

24«Ecco, giorni verranno - oracolo del Signore - nei quali punirò tutti i circoncisi che rimangono non circoncisi: 25l'Egitto, Giuda, Edom, gli Ammoniti e i Moabiti e tutti coloro che si tagliano i capelli alle estremità delle tempie, i quali abitano nel deserto, perché tutte queste nazioni e tutta la casa di Israele sono incirconcisi nel cuore».

1Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge, casa di Israele. 2Così dice il Signore:

«Non imparate la condotta delle nazioni
e non abbiate paura dei segni del cielo,
poiché di essi hanno paura le nazioni.
3Perché ciò che provoca la paura dei popoli è un nulla,
non è che un legno tagliato nel bosco,
opera delle mani di un intagliatore.
4Li abbelliscono di argento e di oro,
li fissano con chiodi e con martelli,
perché non traballino.
5Gli idoli sono come uno spauracchio
in un campo di cetrioli:
non sanno parlare;
bisogna portarli, perché non possono camminare.
Non temeteli: non fanno alcun male,
come non possono neppure fare del bene».
6Nessuno è come te, Signore;
tu sei grande
e grande è la potenza del tuo nome.
7Chi non temerà te, o re delle nazioni?
A te solo questo è dovuto:
fra tutti i sapienti delle nazioni
e in tutti i loro regni
nessuno è simile a te.
8Tutti sono stolti e sciocchi,
vana la loro dottrina, come un pezzo di legno.
9Sono fatti d’argento battuto e laminato,
portato da Tarsis, e oro di Ufaz,
opera di artisti e di orafi;
sono rivestiti di porpora e di scarlatto,
lavoro di sapienti artigiani.
10Il Signore, invece, è veramente Dio,
egli è Dio vivente e re eterno;
al suo sdegno trema la terra,
le nazioni non resistono al suo furore.

11Direte loro: «Quegli dèi che non hanno fatto il cielo e la terra spariranno dalla faccia della terra e da sotto il cielo».

12Il Signore ha formato la terra con la sua potenza,
ha fissato il mondo con la sua sapienza,
con la sua intelligenza ha dispiegato i cieli.
13Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo.
Fa salire le nubi dall’estremità della terra,
produce le folgori per la pioggia,
dalle sue riserve libera il vento.
14Resta inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orafo per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
15Sono oggetti inutili, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
16Non è così l’eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.

17Raccogli da terra il tuo fardello,
tu che sei cinta d’assedio,
18poiché dice il Signore:
«Ecco, questa volta caccerò fuori gli abitanti del paese;
li ridurrò alle strette, perché non mi sfuggano».
19Guai a me per la mia ferita;
la mia piaga è incurabile.
Eppure avevo pensato:
«È un dolore sopportabile».
20La mia tenda è sfasciata
tutte le corde sono rotte.
I miei figli si sono allontanati da me e più non sono.
Nessuno pianta i paletti della mia tenda
e stende i teli.
21I pastori sono divenuti insensati,
non hanno più ricercato il Signore;
per questo non hanno avuto successo,
anzi è disperso tutto il loro gregge.
22Si ode un rumore che avanza
e un grande frastuono dal settentrione,
per ridurre le città di Giuda a un deserto,
a un rifugio di sciacalli.
23«Lo so, Signore:
l’uomo non è padrone della sua via,
chi cammina non è in grado di dirigere i suoi passi.
24Correggimi, Signore, ma con giusta misura,
non secondo la tua ira, per non farmi venir meno».
25Riversa il tuo sdegno sulle genti che non ti riconoscono
e sulle stirpi che non invocano il tuo nome,
perché hanno divorato Giacobbe,
l’hanno divorato e consumato,
e hanno devastato la sua dimora.

1Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge,
casa di Israele.
2Così dice il Signore:
«Non imitate la condotta delle genti
e non abbiate paura dei segni del cielo,
perché le genti hanno paura di essi.
3Poiché ciò che è il terrore dei popoli è un nulla,
non è che un legno tagliato nel bosco,
opera delle mani di chi lavora con l'ascia.
4È ornato di argento e di oro,
è fissato con chiodi e con martelli,
perché non si muova.
5Gli idoli sono come uno spauracchio
in un campo di cocòmeri,
non sanno parlare,
bisogna portarli, perché non camminano.
Non temeteli, perché non fanno alcun male,
come non è loro potere fare il bene».
6Non sono come te, Signore;
tu sei grande
e grande la potenza del tuo nome.
7Chi non ti temerà, re delle nazioni?
Questo ti conviene,
poiché fra tutti i saggi delle nazioni
e in tutti i loro regni
nessuno è simile a te.
8Sono allo stesso tempo stolti e testardi;
vana la loro dottrina, come un legno.
9Argento battuto e laminato portato da Tarsìs
e oro di Ofir,
lavoro di artista e di mano di orafo,
di porpora e di scarlatto è la loro veste:
tutti lavori di abili artisti.
10Il Signore, invece, è il vero Dio,
egli è Dio vivente e re eterno;
al suo sdegno trema la terra,
i popoli non resistono al suo furore.

11Direte loro:
«Gli dei che non hanno fatto il cielo e la terra scompariranno dalla terra e sotto il cielo».

12Egli ha formato la terra con potenza,
ha fissato il mondo con sapienza,
con intelligenza ha disteso i cieli.
13Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel
cielo.
Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra,
produce lampi per la pioggia
e manda fuori il vento dalle sue riserve.
14Rimane inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orafo per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
15Essi sono vanità, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
16Non è tale l'eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.

17Raccogli il tuo fardello fuori dal paese,
tu che sei cinta d'assedio,
18poiché dice il Signore:
«Ecco, questa volta, caccerò lontano
gli abitanti del paese;
li ridurrò alle strette, perché mi ritrovino».
19Guai a me a causa della mia ferita;
la mia piaga è incurabile.
Eppure io avevo pensato:
«È solo un dolore che io posso sopportare».
20La mia tenda è sfasciata
tutte le mie corde sono rotte.
I miei figli si sono allontanati da me e più non sono.
Nessuno pianta ancora la mia tenda
e stende i miei teli.
21I pastori sono diventati insensati,
non hanno ricercato più il Signore;
per questo non hanno avuto successo,
anzi è disperso tutto il loro gregge.
22Si ode un rumore che avanza
e un grande frastuono giunge da settentrione,
per ridurre le città di Giuda un deserto,
un rifugio di sciacalli.
23«Lo so, Signore, che l'uomo non è padrone della sua via,
non è in potere di chi cammina il dirigere i suoi passi.
24Correggimi, Signore, ma con giusta misura,
non secondo la tua ira, per non farmi vacillare».
25Riversa la tua collera sui popoli
che non ti conoscono
e sulle stirpi
che non invocano il tuo nome,
poiché hanno divorato Giacobbe
l'hanno divorato e consumato,
e hanno distrutto la sua dimora.

1Questa parola fu rivolta dal Signore a Geremia: 2«Riferisci agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Ascoltate le parole di questa alleanza! 3Dirai loro: Dice il Signore, Dio d’Israele: Maledetto l’uomo che non ascolta le parole di questa alleanza, 4che io imposi ai vostri padri quando li feci uscire dalla terra d’Egitto, dal crogiolo di ferro, dicendo: “Ascoltate la mia voce ed eseguite quanto vi comando; allora voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio, 5e potrò mantenere il giuramento fatto ai vostri padri di dare loro una terra dove scorrono latte e miele, come oggi possedete”». Io risposi: «Così sia, Signore!». 6E il Signore mi disse: «Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, dicendo: Ascoltate le parole di questa alleanza e mettetele in pratica! 7Poiché io più volte ho scongiurato i vostri padri quando li feci uscire dalla terra d’Egitto e fino ad oggi, ammonendoli premurosamente ogni giorno: “Ascoltate la mia voce!”. 8Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; ognuno seguì la caparbietà del suo cuore malvagio. Perciò ho fatto ricadere su di loro tutte le parole di questa alleanza, che avevo ordinato loro di osservare e non osservarono».

9Il Signore mi disse: «Si è formata una congiura fra gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; 10sono ritornati alle iniquità dei loro primi padri, che avevano rifiutato di ascoltare le mie parole, e anch’essi hanno seguito altri dèi per servirli. La casa d’Israele e la casa di Giuda hanno infranto l’alleanza che io avevo concluso con i loro padri. 11Perciò dice il Signore: Ecco, faccio venire su di loro una sventura alla quale non potranno sfuggire. Allora grideranno verso di me, ma io non li ascolterò; 12allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme alzeranno grida agli dèi ai quali offrono incenso, ma quelli non li salveranno affatto nel tempo della loro sciagura. 13Poiché numerosi come le tue città sono i tuoi dèi, o Giuda; numerosi come le strade di Gerusalemme gli altari che avete eretto alla vergogna, altari per bruciare incenso a Baal.

14Tu, poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere, perché non ascolterò quando mi invocheranno nella loro sventura.

15Che fa il mio diletto nella mia casa?
Tu hai commesso azioni malvagie.
Voti e carne di sacrifici
allontanano forse da te la sventura,
per poter ancora schiamazzare di gioia?».
16Ulivo verde, maestoso,
era il nome che il Signore ti aveva imposto.
Con grande strepito sono date al fuoco le sue foglie,
e i suoi rami sono bruciati.

17Il Signore degli eserciti che ti ha piantato annuncia la sventura contro di te, per la malvagità che hanno commesso a proprio danno Israele e Giuda, irritandomi con il bruciare incenso a Baal.

18Il Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. 19E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome».

20Signore degli eserciti, giusto giudice,
che provi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa.

21Riguardo agli uomini di Anatòt che vogliono la mia vita e mi dicono: «Non profetare nel nome del Signore, se no morirai per mano nostra», 22così dice il Signore degli eserciti: «Ecco, li punirò. I loro giovani moriranno di spada, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame. 23Non rimarrà di loro alcun superstite, perché manderò la sventura contro gli uomini di Anatòt nell’anno del loro castigo».

1Questa la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 2«Ascolta le parole di questa alleanza e tu riferiscile agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme. 3Dirai loro: Dice il Signore Dio di Israele: Maledetto l'uomo che non ascolta le parole di questa alleanza, 4che io imposi ai vostri padri quando li feci uscire dal paese d'Egitto, dal crogiuolo di ferro, dicendo: Ascoltate la mia voce ed eseguite quanto vi ho comandato; allora voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio, 5così che io possa mantenere il giuramento fatto ai vostri padri di dare loro una terra dove scorrono latte e miele, come oggi possedete». Io risposi: «Così sia, Signore!». 6E il Signore mi disse: «Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, dicendo: Ascoltate le parole di questa alleanza e mettetele in pratica! 7Poiché io ho più volte scongiurato i vostri padri quando li feci uscire dal paese d'Egitto e fino ad oggi, ammonendoli premurosamente ogni giorno: Ascoltate la mia voce! 8Ma essi non ascoltarono prestarono orecchio; ognuno seguì la caparbietà del suo cuore malvagio. Perciò ho attuato nei loro riguardi tutte le parole di questa alleanza che avevo ordinato loro di osservare e non osservarono».

9Il Signore mi disse: «Si è formata una congiura fra gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; 10sono ritornati alle iniquità dei loro primi padri che avevano rifiutato di ascoltare le mie parole, anch'essi hanno seguito altri dei per servirli. La casa di Israele e la casa di Giuda hanno violato l'alleanza che io avevo concluso con i loro padri. 11Perciò dice il Signore: Ecco manderò su di loro una sventura alla quale non potranno sfuggire. Allora leveranno grida di aiuto verso di me, ma io non li ascolterò; 12allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme alzeranno grida di aiuto agli dei ai quali hanno offerto incenso, ma quelli certamente non li salveranno nel tempo della loro sciagura. 13Perché numerosi come le tue città sono i tuoi dei, o Giuda; numerosi come le strade di Gerusalemme gli altari che avete eretto all'idolo, altari per bruciare incenso a Baal.

14Tu poi, non intercedere per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere, perché non ascolterò quando mi invocheranno nel tempo della loro sventura».

15Che ha da fare il mio diletto nella mia casa,
con la sua perversa condotta?
Voti e carne di sacrifici allontanano forse
da te la tua sventura,
e così potrai ancora schiamazzare di gioia?
16Ulivo verde, maestoso,
era il nome che il Signore ti aveva imposto.
Con grande strepito ha dato fuoco alle sue foglie,
i suoi rami si sono bruciati.

17Il Signore degli eserciti che ti ha piantato preannunzia la sventura contro di te, a causa della malvagità che hanno commesso a loro danno la casa di Israele e la casa di Giuda irritandomi con il bruciare incenso a Baal.

18Il Signore me lo ha manifestato e io l'ho saputo;
allora ha aperto i miei occhi sui loro intrighi.

19Ero come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che essi tramavano contro di me, dicendo: «Abbattiamo l'albero nel suo rigoglio, strappiamolo dalla terra dei viventi; il suo nome non sia più ricordato».

20Ora, Signore degli eserciti, giusto giudice,
che scruti il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa.

21Perciò dice il Signore riguardo agli uomini di Anatòt che attentano alla mia vita dicendo: «Non profetare nel nome del Signore, se no morirai per mano nostra»; 22così dunque dice il Signore degli eserciti: «Ecco, li punirò. I loro giovani moriranno di spada, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame. 23Non rimarrà di loro alcun superstite, perché manderò la sventura contro gli uomini di Anatòt nell'anno del loro castigo».

1Tu sei troppo giusto, Signore,
perché io possa contendere con te,
ma vorrei solo rivolgerti una parola sulla giustizia.
Perché la via degli empi prospera?
Perché tutti i traditori sono tranquilli?
2Tu li hai piantati ed essi mettono radici,
crescono e producono frutto;
sei vicino alla loro bocca,
ma lontano dal loro intimo.
3Ma tu, Signore, mi conosci e mi vedi,
tu provi che il mio cuore è con te.
Strappali via come pecore per il macello,
riservali per il giorno della strage.
4Fino a quando sarà in lutto la terra
e seccherà tutta l’erba dei campi?
Le bestie e gli uccelli periscono
per la malvagità dei suoi abitanti
che dicono: «Dio non vede la nostra fine».
5«Se, correndo con i pedoni, ti stanchi,
come potrai gareggiare con i cavalli?
Se ti senti al sicuro solo in una regione pacifica,
che cosa farai nella boscaglia del Giordano?
6Persino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre,
persino loro sono sleali con te;
anch’essi ti gridano dietro a piena voce;
non fidarti di loro quando ti dicono buone parole».

7«Ho abbandonato la mia casa,
ho ripudiato la mia eredità,
ho consegnato ciò che ho di più caro
nelle mani dei suoi nemici.
8La mia eredità è divenuta per me
come un leone nella foresta;
ha levato la voce contro di me,
perciò la detesto.
9La mia eredità è forse per me
come un uccello variopinto,
assalito da ogni parte da uccelli rapaci?
Venite, radunatevi, voi tutte bestie selvatiche,
venite a divorare.
10Molti pastori hanno devastato la mia vigna,
hanno calpestato il mio campo.
Hanno fatto del mio campo prediletto
un deserto desolato,
11lo hanno ridotto a una landa deserta,
in uno stato deplorevole;
sta desolato dinanzi a me.
È devastata tutta la terra
e nessuno se ne dà pensiero».
12Su tutte le alture del deserto giungono devastatori,
perché il Signore ha una spada che divora
da un estremo all’altro della terra;
non c’è scampo per nessuno.
13Hanno seminato grano e mietuto spine,
si sono affaticati senza alcun profitto;
restano confusi per il loro raccolto
a causa dell’ira ardente del Signore.

14Così dice il Signore: «Ecco, io sradico dalla loro terra tutti i miei vicini malvagi, che hanno messo le mani sull’eredità che ho dato al mio popolo Israele; e così sradicherò anche la casa di Giuda di mezzo a loro. 15E, dopo averli sradicati, riprenderò ad avere compassione di loro e farò tornare ognuno al proprio possesso e alla propria terra. 16Se impareranno con cura le usanze del mio popolo, fino a giurare nel mio nome dicendo: “Per la vita del Signore!”, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, allora potranno stabilirsi in mezzo al mio popolo. 17Se invece non ascoltano, estirperò definitivamente quella nazione e la annienterò». Oracolo del Signore.

1Tu sei troppo giusto, Signore,
perché io possa discutere con te;
ma vorrei solo rivolgerti una parola sulla giustizia.
Perché le cose degli empi prosperano?
Perché tutti i traditori sono tranquilli?
2Tu li hai piantati ed essi hanno messo radici,
crescono e producono frutto;
tu sei vicino alla loro bocca,
ma lontano dai loro cuori.
3Ma tu, Signore, mi conosci, mi vedi,
tu provi che il mio cuore è con te.
Strappali via come pecore per il macello,
riservali per il giorno dell'uccisione.
4Fino a quando sarà in lutto la terra
e seccherà tutta l'erba dei campi?
Per la malvagità dei suoi abitanti
le fiere e gli uccelli periscono,
poiché essi dicono: «Dio non vede i nostri passi».
5«Se, correndo con i pedoni, ti stanchi,
come potrai gareggiare con i cavalli?
Se non ti senti al sicuro in una regione pacifica,
che farai nella boscaglia del Giordano?
6Perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre,
perfino loro sono sleali con te;
anch'essi ti gridano dietro a piena voce;
non fidarti di loro quando ti dicono buone parole.

7Io ho abbandonato la mia casa,
ho ripudiato la mia eredità;
ho consegnato ciò che ho di più caro
nelle mani dei suoi nemici.
8La mia eredità è divenuta per me
come un leone nella foresta;
ha ruggito contro di me,
perciò ho cominciato a odiarla.
9La mia eredità è forse per me come un uccello
screziato?
Gli uccelli rapaci l'assalgono da ogni parte.
Venite, radunatevi, voi tutte bestie selvatiche,
venite a divorare.
10Molti pastori hanno devastato la mia vigna,
hanno calpestato il mio campo.
Hanno fatto del mio campo prediletto
un deserto desolato,
11lo hanno ridotto una landa deserta,
in uno stato deplorevole;
sta desolato dinanzi a me.
È devastato tutto il paese,
e nessuno se ne dà pensiero.
12Su tutte le alture del deserto giungono devastatori,
poiché il Signore ha una spada che divora,
da un estremo all'altro della terra;
non c'è scampo per nessuno.
13Essi hanno seminato grano e mietuto spine,
si sono stancati senz'alcun vantaggio;
restano confusi per il loro raccolto
a causa dell'ira ardente del Signore».

14Così dice il Signore: «Sradicherò dalla loro terra tutti i miei vicini malvagi, che han messo le mani sull'eredità da me data in possesso al mio popolo Israele, come anche strapperò la casa di Giuda di mezzo a loro. 15Allora, dopo averli strappati, avrò di nuovo compassione di loro e farò tornare ognuno al suo possesso e ognuno al suo paese. 16Se impareranno accuratamente le usanze del mio popolo sì da giurare nel mio nome: Per la vita del Signore, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, allora potranno stabilirsi in mezzo al mio popolo. 17Se invece non ascoltano, estirperò tutto questo popolo ed esso perirà». Oracolo del Signore.

1Il Signore mi disse così: «Va’ a comprarti una cintura di lino e mettitela ai fianchi senza immergerla nell’acqua». 2Io comprai la cintura, secondo il comando del Signore, e me la misi ai fianchi.

3Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda volta: 4«Prendi la cintura che hai comprato e che porti ai fianchi e va’ subito all’Eufrate e nascondila nella fessura di una pietra». 5Io andai e la nascosi presso l’Eufrate, come mi aveva comandato il Signore. 6Dopo molto tempo il Signore mi disse: «Àlzati, va’ all’Eufrate e prendi di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi». 7Io andai all’Eufrate, cercai e presi la cintura dal luogo in cui l’avevo nascosta; ed ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla.

8Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 9«Dice il Signore: In questo modo ridurrò in marciume l’orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme. 10Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole, che si comporta secondo la caparbietà del suo cuore e segue altri dèi per servirli e per adorarli, diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla. 11Poiché, come questa cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così io volli che aderisse a me tutta la casa d’Israele e tutta la casa di Giuda – oracolo del Signore –, perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode e mia gloria, ma non mi ascoltarono.

12Dirai a questo popolo: Così dice il Signore, Dio d’Israele: Ogni boccale va riempito di vino. Essi ti diranno: “Non lo sappiamo forse che ogni boccale va riempito di vino?”. 13Tu allora risponderai loro: Così dice il Signore: Ecco, io renderò tutti ubriachi gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme. 14Poi li sfracellerò, gli uni contro gli altri, i padri e i figli insieme. Oracolo del Signore. Non avrò pietà né li risparmierò né per compassione mi tratterrò dal distruggerli».

15Ascoltate e porgete l’orecchio,
non montate in superbia,
perché parla il Signore.
16Date gloria al Signore, vostro Dio,
prima che venga l’oscurità
e i vostri piedi inciampino sui monti,
al cadere della notte.
Voi aspettate la luce,
ma egli la ridurrà in tenebre
e la muterà in oscurità profonda!
17Se non ascolterete,
io piangerò in segreto la vostra superbia;
il mio occhio verserà lacrime,
perché sarà deportato il gregge del Signore.
18«Dite al re e alla regina madre:
“Sedete per terra,
poiché è caduta dalla vostra testa
la vostra preziosa corona”.
19Le città del Negheb sono assediate,
nessuno le libera.
Tutto Giuda è stato deportato,
con una deportazione totale.
20Alza gli occhi e osserva
coloro che vengono dal settentrione;
dov’è il gregge che ti è stato consegnato,
le tue magnifiche pecore?
21Che cosa dirai quando ti saranno imposti come capi
coloro con cui avevi familiarizzato?
Non ti lamenterai per il dolore
come una partoriente?
22Se ti domandi in cuor tuo:
“Perché mi capita tutto questo?”,
è per l’enormità delle tue iniquità
che sono stati sollevati i lembi della tua veste
e il tuo corpo ha subìto violenza.
23Può un Etiope cambiare la pelle
o un leopardo le sue macchie?
Allo stesso modo: potrete fare il bene
voi, abituati a fare il male?
24Perciò vi disperderò come pula,
che vola via al vento del deserto.
25Questa è la tua sorte,
la parte che ti ho destinato
– oracolo del Signore –,
perché mi hai dimenticato
e hai confidato nella menzogna.
26Solleverò anch’io le tue vesti fino al volto,
così si vedrà la tua vergogna,
27i tuoi adultèri e i tuoi ammiccamenti,
l’ignominia della tua prostituzione!
Sulle colline e nei campi ho visto i tuoi orrori.
Guai a te, Gerusalemme, perché non ti purifichi!
Per quanto tempo ancora?».

1Il Signore mi parlò così: «Và a comprarti una cintura di lino e mettitela ai fianchi senza immergerla nell'acqua». 2Io comprai la cintura secondo il comando del Signore e me la misi ai fianchi.

3Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda volta: 4«Prendi la cintura che hai comprato e che porti ai fianchi e và subito verso l'Eufrate e nascondila nella fessura di una pietra». 5Io andai e la nascosi presso l'Eufrate, come mi aveva comandato il Signore. 6Ora, dopo molto tempo, il Signore mi disse: «Alzati, và all'Eufrate e prendi di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi». 7Io andai verso l'Eufrate, cercai e presi la cintura dal luogo in cui l'avevo nascosta; ed ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla.

8Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 9«Dice il Signore: In questo modo ridurrò in marciume la grande gloria di Giuda e di Gerusalemme. 10Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole, che si comporta secondo la caparbietà del suo cuore e segue altri dei per servirli e per adorarli, diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla. 11Poiché, come questa cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così io volli che aderisse a me tutta la casa di Israele e tutta la casa di Giuda - parola del Signore - perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode e mia gloria, ma non mi ascoltarono.

12Ora, tu riferirai a questo popolo: Così dice il Signore Dio di Israele: Ogni boccale va riempito di vino. Se essi ti diranno: Forse non sappiamo che ogni boccale va riempito di vino? 13tu risponderai loro : Così parla il Signore: Ecco io renderò tutti ubriachi gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme. 14Poi fracasserò, gli uni contro gli altri, i padri e i figli insieme - dice il Signore-; non avrò pietà, non li risparmierò userò misericordia nel distruggerli».

15Ascoltate e porgete l'orecchio,

non montate in superbia, perché il Signore parla.
16Date gloria al Signore vostro Dio,
prima che venga l'oscurità
e prima che inciampino i vostri piedi
sui monti, al cadere della notte.
Voi aspettate la luce, ma egli la ridurrà in tenebre
e la muterà in densa oscurità!
17Se voi non ascolterete,
io piangerò in segreto
dinanzi alla vostra superbia;
il mio occhio si scioglierà in lacrime,
perché sarà deportato il gregge del Signore.

18Dite al re e alla regina madre:
«Sedete giù in basso,
poiché vi è caduta dalla testa
la vostra preziosa corona».
19Le città del mezzogiorno sono bloccate,
nessuno le libera.
Tutto Giuda è stato deportato
con una deportazione totale.

20Alza gli occhi e osserva
coloro che vengono dal settentrione;
dov'è il gregge che ti è stato consegnato,
le tue pecore magnifiche?
21Che dirai quando saranno posti sopra di te come capi
coloro che tu stessa hai abituato
a essere tuoi amici?
Non ti prenderanno forse i dolori
come una partoriente?
22Se dirai in cuor tuo:
«Perché mi capita tutto ciò?».
Per l'enormità delle tue iniquità
sono stati strappati i lembi della tua veste,
il tuo corpo ha subìto violenza.
23Cambia forse un Etiope la sua pelle
o un leopardo la sua picchiettatura?
Allo stesso modo, potrete fare il bene
anche voi abituati a fare il male?
24Perciò vi disperderò come paglia
portata via dal vento del deserto.
25Questa è la tua sorte,
la parte che ti è destinata da me
- oracolo del Signore -
perché mi hai dimenticato
e hai confidato nella menzogna.
26Anch'io solleverò le tue vesti fino al volto,
così si vedrà la tua vergogna,
27i tuoi adultèri e i tuoi richiami d'amore,
l'ignominia della tua prostituzione!
Sulle colline e per i piani ho visto i tuoi orrori.
Guai a te, Gerusalemme, perché non ti purifichi!
Per quanto tempo ancora?

1Parola rivolta dal Signore a Geremia in occasione della siccità.

2Giuda è in lutto,
le sue porte languiscono,
sono a terra nello squallore;
il gemito di Gerusalemme sale al cielo.
3I suoi nobili mandano i servi in cerca d’acqua;
si recano ai pozzi,
ma non ne trovano,
e tornano con i recipienti vuoti;
sono pieni di delusione, di confusione,
si coprono il capo.
4Il terreno è screpolato,
perché non cade pioggia nel paese:
gli agricoltori delusi
si coprono il capo.
5Anche la cerva nei campi
partorisce e abbandona il cerbiatto,
perché non c’è erba.
6Gli asini selvatici, fermi sui colli,
aspirano l’aria come sciacalli,
con gli occhi languidi,
perché non ci sono pascoli.
7«Le nostre iniquità testimoniano contro di noi,
ma tu, Signore, agisci per il tuo nome!
Molte sono le nostre infedeltà,
abbiamo peccato contro di te.
8O speranza d’Israele,
suo salvatore al tempo della sventura,
perché vuoi essere come un forestiero nella terra
e come un viandante che si ferma solo una notte?
9Perché vuoi essere come un uomo sbigottito,
come un forte incapace di aiutare?
Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore,
il tuo nome è invocato su di noi,
non abbandonarci!».

10Così dice il Signore riguardo a questo popolo: «A loro piace fare i vagabondi, non stanno attenti ai loro passi». Ma il Signore non li gradisce; ora ricorda la loro iniquità, chiede conto dei loro peccati.

11Il Signore mi ha detto: «Non pregare per questo popolo, per il suo benessere. 12Anche se digiuneranno, non ascolterò la loro supplica; se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò, ma li distruggerò con la spada, la fame e la peste». 13Allora ho soggiunto: «Ahimè, Signore Dio! Dicono i profeti: “Non vedrete la spada, non soffrirete la fame, ma vi concederò una pace autentica in questo luogo”». 14Il Signore mi ha detto: «I profeti hanno proferito menzogne nel mio nome; io non li ho inviati, non ho dato loro ordini né ho parlato loro. Vi annunciano visioni false, predizioni che sono invenzioni e fantasie della loro mente. 15Perciò così dice il Signore: I profeti che profetizzano nel mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: “Spada e fame non ci saranno in questo paese”, questi profeti finiranno di spada e di fame. 16Gli uomini ai quali essi profetizzano saranno gettati per le strade di Gerusalemme, morti di fame e di spada, e nessuno seppellirà loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie. Io rovescerò su di essi la loro malvagità.

17Tu riferirai questa parola:
I miei occhi grondano lacrime
notte e giorno, senza cessare,
perché da grande calamità
è stata colpita la vergine,
figlia del mio popolo,
da una ferita mortale.
18Se esco in aperta campagna,
ecco le vittime della spada;
se entro nella città,
ecco chi muore di fame.
Anche il profeta e il sacerdote
si aggirano per la regione senza comprendere».
19Hai forse rigettato completamente Giuda,
oppure ti sei disgustato di Sion?
Perché ci hai colpiti, senza più rimedio per noi?
Aspettavamo la pace, ma non c’è alcun bene,
il tempo della guarigione, ed ecco il terrore!
20Riconosciamo, Signore, la nostra infedeltà,
la colpa dei nostri padri:
abbiamo peccato contro di te.
21Ma per il tuo nome non respingerci,
non disonorare il trono della tua gloria.
Ricòrdati! Non rompere la tua alleanza con noi.
22Fra gli idoli vani delle nazioni c’è qualcuno che può far piovere?
Forse che i cieli da sé mandano rovesci?
Non sei piuttosto tu, Signore, nostro Dio?
In te noi speriamo,
perché tu hai fatto tutto questo.

1Parola che il Signore rivolse a Geremia in occasione della siccità:

2Giuda è in lutto,
le sue città languiscono,
sono a terra nello squallore;
il gemito di Gerusalemme sale al cielo.
3I ricchi mandano i loro servi in cerca d'acqua;
essi si recano ai pozzi,
ma non ve la trovano
e tornano con i recipienti vuoti.
Sono delusi e confusi e si coprono il capo.
4Per il terreno screpolato,
perché non cade pioggia nel paese,
gli agricoltori sono delusi e confusi
e si coprono il capo.
5La cerva partorisce nei campi e abbandona il parto,
perché non c'è erba.
6Gli ònagri si fermano sui luoghi elevati
e aspirano l'aria come sciacalli;
i loro occhi languiscono,
perché non si trovano erbaggi.
7«Se le nostre iniquità testimoniano contro di noi,
Signore, agisci per il tuo nome!
Certo, sono molte le nostre infedeltà,
abbiamo peccato contro di te.
8O speranza di Israele,
suo salvatore al tempo della sventura,
perché vuoi essere come un forestiero nel paese
e come un viandante che si ferma solo una notte?
9Perché vuoi essere come un uomo sbigottito,
come un forte incapace di aiutare?
Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore,
e noi siamo chiamati con il tuo nome,
non abbandonarci!».

10Così dice il Signore di questo popolo: «Piace loro andare vagando, non fermano i loro passi». Per questo il Signore non li gradisce. Ora egli ricorda la loro iniquità e punisce i loro peccati.

11Il Signore mi ha detto: «Non intercedere a favore di questo popolo, per il suo benessere. 12Anche se digiuneranno, non ascolterò la loro supplica; se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò; ma li distruggerò con la spada, la fame e la peste». 13Allora ho soggiunto: «Ahimè, Signore Dio, dicono i profeti: Non vedrete la spada, non soffrirete la fame, ma vi concederò una pace perfetta in questo luogo». 14Il Signore mi ha detto: «I profeti hanno predetto menzogne in mio nome; io non li ho inviati, non ho dato ordini ho loro parlato. Vi annunziano visioni false, oracoli vani e suggestioni della loro mente». 15Perciò così dice il Signore: «I profeti che predicono in mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: Spada e fame non ci saranno in questo paese, questi profeti finiranno di spada e di fame. 16Gli uomini ai quali essi predicono saranno gettati per le strade di Gerusalemme in seguito alla fame e alla spada e nessuno seppellirà loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie. Io rovescerò su di essi la loro malvagità».

17Tu riferirai questa parola:
«I miei occhi grondano lacrime
notte e giorno, senza cessare,
perché da grande calamità
è stata colpita la figlia del mio popolo,
da una ferita mortale.
18Se esco in aperta campagna,
ecco i trafitti di spada;
se percorro la città,
ecco gli orrori della fame.
Anche il profeta e il sacerdote
si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare.
19Hai forse rigettato completamente Giuda,
oppure ti sei disgustato di Sion?
Perché ci hai colpito, e non c'è rimedio per noi?
Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene,
l'ora della salvezza ed ecco il terrore!
20Riconosciamo, Signore, la nostra iniquità,
l'iniquità dei nostri padri: abbiamo peccato contro di te.
21Ma per il tuo nome non abbandonarci,
non render spregevole il trono della tua gloria.
Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi.
22Forse fra i vani idoli delle nazioni c'è chi fa
piovere?
O forse i cieli mandan rovesci da sé?
Non sei piuttosto tu, Signore nostro Dio?
In te abbiamo fiducia,
perché tu hai fatto tutte queste cose».

1Il Signore mi disse: «Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, non volgerei lo sguardo verso questo popolo. Allontanali da me, se ne vadano! 2Se ti domanderanno: “Dove dobbiamo andare?”, dirai loro: Così dice il Signore:

Chi è destinato alla morte, alla morte,
chi alla spada, alla spada,
chi alla fame, alla fame,
chi alla schiavitù, alla schiavitù.

3Io manderò contro di loro quattro specie di mali – oracolo del Signore –: la spada per ucciderli, i cani per sbranarli, gli uccelli del cielo e le bestie della terra per divorarli e distruggerli. 4Li renderò un esempio terrificante per tutti i regni della terra, per quello che ha fatto in Gerusalemme il re di Giuda Manasse, figlio di Ezechia.

5Chi avrà pietà di te, Gerusalemme,
chi ti compiangerà?
Chi si volterà per domandarti come stai?
6Tu mi hai respinto
– oracolo del Signore –,
mi hai voltato le spalle
e io ho steso la mano su di te per annientarti;
sono stanco di pentirmi.
7Li ho dispersi al vento con la pala,
alle porte del paese.
Ho reso senza figli e ho fatto perire il mio popolo,
perché non si sono convertiti dalle loro abitudini.
8Le loro vedove sono diventate
più numerose della sabbia del mare.
Ho mandato sulle madri e sui giovani
un devastatore in pieno giorno;
ho fatto piombare d’un tratto su di loro
turbamento e spavento.
9È abbattuta la madre di sette figli,
esala il suo respiro;
il sole tramonta per lei quando è ancora giorno,
è coperta di vergogna e confusa.
Io consegnerò i loro superstiti alla spada,
in preda ai loro nemici».
Oracolo del Signore.

10Me infelice, madre mia! Mi hai partorito
uomo di litigio e di contesa per tutto il paese!
Non ho ricevuto prestiti, non ne ho fatti a nessuno,
eppure tutti mi maledicono.
11In realtà, Signore, ti ho servito come meglio potevo,
mi sono rivolto a te con preghiere per il mio nemico,
nel tempo della sventura e nel tempo dell’angoscia.
12Potrà forse il ferro spezzare
il ferro del settentrione e il bronzo?
13«I tuoi averi e i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
come ricompensa per tutti i peccati
commessi in tutti i tuoi territori.
14Ti renderò schiavo dei tuoi nemici
in una terra che non conosci,
perché si è acceso il fuoco della mia ira,
che arderà contro di te».
15Tu lo sai, Signore,
ricòrdati di me e aiutami,
véndicati per me dei miei persecutori.
Nella tua clemenza non lasciarmi perire,
sappi che io sopporto insulti per te.
16Quando le tue parole mi vennero incontro,
le divorai con avidità;
la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore,
perché il tuo nome è invocato su di me,
Signore, Dio degli eserciti.
17Non mi sono seduto per divertirmi
nelle compagnie di gente scherzosa,
ma spinto dalla tua mano sedevo solitario,
poiché mi avevi riempito di sdegno.
18Perché il mio dolore è senza fine
e la mia piaga incurabile non vuole guarire?
Tu sei diventato per me un torrente infido,
dalle acque incostanti.
19Allora il Signore mi rispose:
«Se ritornerai, io ti farò ritornare
e starai alla mia presenza;
se saprai distinguere ciò che è prezioso
da ciò che è vile,
sarai come la mia bocca.
Essi devono tornare a te,
non tu a loro,
20e di fronte a questo popolo io ti renderò
come un muro durissimo di bronzo;
combatteranno contro di te,
ma non potranno prevalere,
perché io sarò con te
per salvarti e per liberarti.
Oracolo del Signore.
21Ti libererò dalla mano dei malvagi
e ti salverò dal pugno dei violenti».

1Il Signore mi disse: «Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo. Allontanali da me, se ne vadano!» 2Se ti domanderanno: «Dove andremo?» dirai loro: Così dice il Signore:

Chi è destinato alla peste, alla peste,
Chi alla spada, alla spada,
chi alla fame, alla fame,
chi alla schiavitù, alla schiavitù.

3Io manderò contro di loro quattro specie di mali - parola del Signore -: la spada per ucciderli, i cani per sbranarli, gli uccelli dell'aria e le bestie selvatiche per divorarli e distruggerli. 4Li renderò oggetto di spavento per tutti i regni della terra a causa di Manàsse figlio di Ezechia, re di Giuda, per ciò che egli ha fatto in Gerusalemme.

5Chi avrà pietà di te, Gerusalemme,
chi ti compiangerà?
Chi si volterà
per domandarti come stai?
6Tu mi hai respinto,
dice il Signore,
mi hai voltato le spalle
e io ho steso la mano su di te per annientarti;
sono stanco di avere pietà.
7Io li ho dispersi al vento con la pala
nelle città della contrada.
Ho reso senza figli e ho fatto perire il mio popolo,
perché non abbandonarono le loro abitudini.
8Le loro vedove sono diventate
più numerose della sabbia del mare.
Ho mandato sulle madri e sui giovani
un devastatore in pieno giorno;
d'un tratto ho fatto piombare su di loro
turbamento e spavento.
9È abbattuta la madre di sette figli,
esala il suo respiro;
il suo sole tramonta quando è ancor giorno,
è coperta di vergogna e confusa.
Io consegnerò i loro superstiti alla spada,
in preda ai loro nemici». Oracolo del Signore.

10Me infelice, madre mia, che mi hai partorito
oggetto di litigio e di contrasto per tutto il paese!
Non ho preso prestiti, non ho prestato a nessuno,
eppure tutti mi maledicono.
11Forse, Signore, non ti ho servito del mio meglio,
non mi sono rivolto a te con preghiere per il mio nemico,
nel tempo della sventura e nel tempo dell'angoscia?
12Potrà forse il ferro spezzare
il ferro del settentrione e il bronzo?
13«I tuoi averi e i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
non come pagamento, per tutti i peccati
che hai commessi in tutti i tuoi territori.
14Ti renderò schiavo dei tuoi nemici
in una terra che non conosci,
perché si è acceso il fuoco della mia ira,
che arderà contro di voi».
15Tu lo sai, Signore,
ricordati di me e aiutami,
vendicati per me dei miei persecutori.
Nella tua clemenza non lasciarmi perire,
sappi che io sopporto insulti per te.
16Quando le tue parole mi vennero incontro,
le divorai con avidità;
la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore,
perché io portavo il tuo nome,
Signore, Dio degli eserciti.
17Non mi sono seduto per divertirmi
nelle brigate di buontemponi,
ma spinto dalla tua mano sedevo solitario,
poiché mi avevi riempito di sdegno.
18Perché il mio dolore è senza fine
e la mia piaga incurabile non vuol guarire?
Tu sei diventato per me un torrente infido,
dalle acque incostanti.
19Ha risposto allora il Signore:
«Se tu ritornerai a me, io ti riprenderò
e starai alla mia presenza;
se saprai distinguere ciò che è prezioso
da ciò che è vile,
sarai come la mia bocca.
Essi torneranno a te,
mentre tu non dovrai tornare a loro,
20ed io, per questo popolo, ti renderò
come un muro durissimo di bronzo;
combatteranno contro di te
ma non potranno prevalere,
perché io sarò con te
per salvarti e per liberarti.
Oracolo del Signore.
21Ti libererò dalle mani dei malvagi
e ti riscatterò dalle mani dei violenti».

1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Non prendere moglie, non avere figli né figlie in questo luogo, 3perché dice il Signore riguardo ai figli e alle figlie che nascono in questo luogo e riguardo alle madri che li partoriscono e ai padri che li generano in questo paese: 4Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti né sepolti, ma diverranno come letame sul suolo. Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra». 5Poiché così dice il Signore: «Non entrare in una casa dove si fa un banchetto funebre, non piangere con loro e non commiserarli, perché io ho ritirato da questo popolo la mia pace – oracolo del Signore –, la mia benevolenza e la mia compassione. 6Moriranno in questo paese grandi e piccoli; non saranno sepolti né si farà lamento per loro e nessuno per disperazione si farà incisioni né per lutto si taglierà i capelli per loro. 7Non si spezzerà il pane all’afflitto per consolarlo del morto e non gli si darà da bere il calice della consolazione per suo padre e per sua madre. 8Non entrare nemmeno in una casa dove si banchetta per sederti a mangiare e a bere con loro, 9poiché così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ecco, sotto i vostri occhi e nei vostri giorni farò cessare da questo luogo i canti di gioia e di allegria, i canti dello sposo e della sposa.

10Quando annuncerai a questo popolo tutte queste cose, ti diranno: “Perché il Signore ha decretato contro di noi questa sventura così grande? Quali iniquità e quali peccati abbiamo commesso contro il Signore, nostro Dio?”. 11Tu allora risponderai loro: Perché i vostri padri mi abbandonarono – oracolo del Signore –, seguirono altri dèi, li servirono e li adorarono, mentre abbandonarono me e non osservarono la mia legge. 12E voi avete agito peggio dei vostri padri; ognuno di voi, infatti, segue caparbiamente il suo cuore malvagio e si rifiuta di ascoltarmi. 13Perciò vi scaccerò da questo paese verso un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto, e là servirete divinità straniere giorno e notte, perché non vi farò più grazia.

14Pertanto, ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali non si dirà più: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dalla terra d’Egitto!”, 15ma piuttosto: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi!”. E io li ricondurrò nella loro terra che avevo concesso ai loro padri.

16Ecco, io invierò numerosi pescatori a pescarli – oracolo del Signore –, quindi invierò numerosi cacciatori a catturarli, su ogni monte, su ogni colle e nelle fessure delle rocce; 17poiché i miei occhi scrutano le loro vie: ciò che fanno non può restare nascosto dinanzi a me, né si può occultare la loro iniquità davanti ai miei occhi. 18Anzitutto ripagherò due volte la loro iniquità e il loro peccato, perché hanno profanato la mia terra con le carogne dei loro idoli, e con i loro abomini hanno riempito la mia eredità».

19Signore, mia forza e mia difesa,
mio rifugio nel giorno della tribolazione,
a te verranno le genti
dalle estremità della terra e diranno:
«I nostri padri ereditarono soltanto menzogna,
e nullità che non giovano».
20Può forse l’uomo fabbricarsi i propri dèi?
Ma quelli non sono dèi!
21«Perciò, ecco, io faccio loro conoscere questa volta
la mia mano e la mia forza.
Essi sapranno che il mio nome è Signore».

1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Non prendere moglie, non aver figli figlie in questo luogo, 3perché dice il Signore riguardo ai figli e alle figlie che nascono in questo luogo e riguardo alle madri che li partoriscono e ai padri che li generano in questo paese: 4Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti sepolti, ma saranno come letame sulla terra. Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto degli uccelli dell'aria e delle bestie della terra». 5Poiché così dice il Signore: «Non entrare in una casa dove si fa un banchetto funebre, non piangere con loro commiserarli, perché io ho ritirato da questo popolo la mia pace - dice il Signore - la mia benevolenza e la mia compassione.

6Moriranno in questo paese grandi e piccoli; non saranno sepolti si farà lamento per essi; nessuno si farà incisioni si taglierà i capelli. 7Non si spezzerà il pane all'afflitto per consolarlo del morto e non gli si darà da bere il calice della consolazione per suo padre e per sua madre. 8Non entrare nemmeno in una casa dove si banchetta per sederti a mangiare e a bere con loro, 9poiché così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, sotto i vostri occhi e nei vostri giorni farò cessare da questo luogo le voci di gioia e di allegria, la voce dello sposo e della sposa.

10Quando annunzierai a questo popolo tutte queste cose, ti diranno: Perché il Signore ha decretato contro di noi questa sventura così grande? Quali iniquità e quali peccati abbiamo commesso contro il Signore nostro Dio? 11Tu allora risponderai loro: Perché i vostri padri mi abbandonarono - parola del Signore - seguirono altri dei, li servirono e li adorarono, mentre abbandonarono me e non osservarono la mia legge. 12Voi però avete agito peggio dei vostri padri; ognuno di voi, infatti, segue la caparbietà del suo cuore malvagio rifiutandosi di ascoltarmi. 13Perciò vi scaccerò da questo paese verso un paese che voi i vostri padri avete conosciuto e là servirete divinità straniere giorno e notte, poiché io non vi userò più misericordia.

14Pertanto, ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto; 15ma piuttosto si dirà: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi. E io li ricondurrò nel loro paese che avevo concesso ai loro padri.

16Ecco, io invierò numerosi pescatori - dice il Signore - che li pescheranno; quindi invierò numerosi cacciatori che daranno loro la caccia su ogni monte, su ogni colle e nelle fessure delle rocce; 17poiché i miei occhi osservano le loro vie che non possono restar nascoste dinanzi a me, si può occultare la loro iniquità davanti ai miei occhi. 18Innanzi tutto ripagherò due volte la loro iniquità e il loro peccato, perché hanno profanato il mio paese con i cadaveri dei loro idoli e hanno riempito la mia eredità con i loro abomini».

19Signore, mia forza e mia difesa,
mio rifugio nel giorno della tribolazione,
a te verranno i popoli
dalle estremità della terra e diranno:
«I nostri padri ereditarono soltanto menzogna,
vanità che non giovano a nulla».
20Può forse l'uomo fabbricarsi dei?
Ma questi non sono dei!
21Perciò, ecco io mostrerò loro,
rivolgerò loro questa volta
la mia mano e la mia forza.
Essi sapranno che il mio nome è Signore.

1Il peccato di Giuda è scritto con stilo di ferro,
è inciso con punta di diamante
sulla tavola del loro cuore
e sui corni dei loro altari.
2Così i loro figli ricorderanno
i loro altari e i loro pali sacri
presso gli alberi verdi, sui colli elevati,
3sui monti e in aperta campagna.
«I tuoi averi e tutti i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
come ricompensa per tutti i peccati
commessi in tutti i tuoi territori.
4Dovrai ritirare la mano
dall’eredità che ti avevo dato;
ti renderò schiavo dei tuoi nemici
in una terra che non conosci,
perché avete acceso il fuoco della mia ira,
che arderà sempre».
Così dice il Signore:
5«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
6Sarà come un tamerisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
7Benedetto l’uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
8È come un albero piantato lungo un corso d’acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell’anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti.
9Niente è più infido del cuore
e difficilmente guarisce!
Chi lo può conoscere?
10Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per dare a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni.
11È come una pernice che cova uova altrui,
chi accumula ricchezze in modo disonesto.
A metà dei suoi giorni dovrà lasciarle
e alla fine apparirà uno stolto».
12Trono di gloria, eccelso fin dal principio,
è il luogo del nostro santuario!
13O speranza d’Israele, Signore,
quanti ti abbandonano resteranno confusi;
quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere,
perché hanno abbandonato
il Signore, fonte di acqua viva.

14Guariscimi, Signore, e guarirò,
salvami e sarò salvato,
poiché tu sei il mio vanto.
15Essi mi dicono:
«Dov’è la parola del Signore?
Si compia finalmente!».
16Io non ho insistito presso di te per la sventura
né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai.
Ciò che è uscito dalla mia bocca è innanzi a te.
17Non essere per me causa di spavento,
tu, mio solo rifugio nel giorno della sventura.
18Siano confusi i miei avversari, non io,
si spaventino loro, non io.
Manda contro di loro il giorno della sventura,
distruggili due volte.

19Il Signore mi disse: «Va’ a metterti alla porta dei Figli del popolo, per la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme. 20Dirai loro: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e voi tutti Giudei e abitanti di Gerusalemme, che entrate per queste porte. 21Così dice il Signore: Per amore della vostra stessa vita, guardatevi dal trasportare un peso in giorno di sabato e dall’introdurlo per le porte di Gerusalemme. 22Non portate alcun peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non fate alcun lavoro, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri. 23Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio, anzi si intestardirono a non ascoltarmi e a non accogliere la lezione. 24Se mi ascolterete sul serio – oracolo del Signore –, se non introdurrete nessun peso entro le porte di questa città in giorno di sabato e santificherete il giorno di sabato non eseguendo alcun lavoro, 25entreranno per le porte di questa città re e prìncipi che sederanno sul trono di Davide, vi passeranno su carri e su cavalli insieme ai loro ufficiali, agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre. 26Verranno dalle città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme, dalla terra di Beniamino e dalla Sefela, dai monti e dal meridione, presentando olocausti, sacrifici, offerte e incenso e sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore. 27Ma se non ascolterete il mio comando di santificare il giorno di sabato, di non trasportare pesi e di non introdurli entro le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e mai si estinguerà».

1Il peccato di Giuda è scritto
con uno stilo di ferro,
con una punta di diamante
è inciso sulla tavola del loro cuore
e sugli angoli dei loro altari,
2come per ricordare ai loro figli
i loro altari e i loro pali sacri presso gli alberi verdi,
sui colli elevati,
3sui monti e in aperta campagna.
«I tuoi averi e tutti i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
a motivo di tutti i peccati
che hai commessi in tutti i tuoi territori.
4Tu dovrai ritirare la mano dall'eredità
che ti avevo data;
ti farò schiavo dei tuoi nemici
in un paese che non conosci,
perché avete acceso il fuoco della mia ira,
che arderà sempre».
Così dice il Signore:

5«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
che pone nella carne il suo sostegno
e il cui cuore si allontana dal Signore.
6Egli sarà come un tamerisco nella steppa,
quando viene il bene non lo vede;
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
7Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è sua fiducia.
8Egli è come un albero piantato lungo l'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi;
nell'anno della siccità non intristisce,
non smette di produrre i suoi frutti.
9Più fallace di ogni altra cosa
è il cuore e difficilmente guaribile;
chi lo può conoscere?
10Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per rendere a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni.
11Come una pernice che cova uova da lei non deposte
è chi accumula ricchezze, ma senza giustizia.
A metà dei suoi giorni dovrà lasciarle
e alla sua fine apparirà uno stolto».

12Trono di gloria, eccelso fin dal principio,
è il luogo del nostro santuario!
13O speranza di Israele, Signore,
quanti ti abbandonano resteranno confusi;
quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere,
perché hanno abbandonato
la fonte di acqua viva, il Signore.

14Guariscimi, Signore, e io sarò guarito,
salvami e io sarò salvato,
poiché tu sei il mio vanto.
15Ecco, essi mi dicono:
«Dov'è la parola del Signore?
Si compia finalmente!».
16Io non ho insistito presso di te nella sventura
ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai.
Ciò che è uscito dalla mia bocca è innanzi a te.
17Non essere per me causa di spavento,
tu, mio solo rifugio nel giorno della sventura.
18Siano confusi i miei avversari ma non io,
si spaventino essi, ma non io.
Manda contro di loro il giorno della sventura,
distruggili, distruggili per sempre.

19Il Signore mi disse: «Và a metterti alla porta dei Figli del popolo, per la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme. 20Dirai loro: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e voi tutti Giudei e abitanti di Gerusalemme, che entrate per queste porte. 21Così dice il Signore: Per amore della vostra vita guardatevi dal trasportare un peso in giorno di sabato e dall'introdurlo per le porte di Gerusalemme. 22Non portate alcun peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non fate alcun lavoro, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri. 23Ma essi non vollero ascoltare prestare orecchio, anzi indurirono la loro cervice per non ascoltarmi e per non accogliere la lezione. 24Ora, se mi ascolterete sul serio - dice il Signore - se non introdurrete nessun peso entro le porte di questa città in giorno di sabato e santificherete il giorno di sabato non eseguendo in esso alcun lavoro, 25entreranno per le porte di questa città i re, che siederanno sul trono di Davide, su carri e su cavalli, essi e i loro ufficiali, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre. 26Verranno dalle città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme, dalla terra di Beniamino e dalla Sefèla, dai monti e dal meridione presentando olocausti, sacrifici, offerte e incenso e sacrifici di lode nel tempio del Signore. 27Ma se non ascolterete il mio comando di santificare il giorno di sabato, di non trasportare pesi e di non introdurli entro le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e mai si estinguerà».

1Questa parola fu rivolta dal Signore a Geremia: 2«Àlzati e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola». 3Scesi nella bottega del vasaio, ed ecco, egli stava lavorando al tornio. 4Ora, se si guastava il vaso che stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli riprovava di nuovo e ne faceva un altro, come ai suoi occhi pareva giusto.

5Allora mi fu rivolta la parola del Signore in questi termini: 6«Forse non potrei agire con voi, casa d’Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l’argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa d’Israele. 7A volte nei riguardi di una nazione o di un regno io decido di sradicare, di demolire e di distruggere; 8ma se questa nazione, contro la quale avevo parlato, si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di farle. 9Altre volte nei riguardi di una nazione o di un regno io decido di edificare e di piantare; 10ma se essa compie ciò che è male ai miei occhi non ascoltando la mia voce, io mi pento del bene che avevo promesso di farle.

11Ora annuncia, dunque, agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Dice il Signore: Ecco, sto preparando contro di voi una calamità, sto pensando un progetto contro di voi. Su, abbandonate la vostra condotta perversa, migliorate le vostre abitudini e le vostre azioni. 12Ma essi diranno: “È inutile, noi vogliamo seguire i nostri progetti, ognuno di noi caparbiamente secondo il suo cuore malvagio”».

13Perciò così dice il Signore:
«Informatevi tra le nazioni:
chi ha mai udito cose simili?
Enormi, orribili cose ha commesso
la vergine d’Israele.
14Scompare forse la neve
dalle alte rocce del Libano?
Si inaridiscono le acque gelide
che scorrono sulle montagne?
15Eppure il mio popolo mi ha dimenticato,
offre incenso a un idolo vano.
Ha inciampato nelle sue strade,
nei sentieri di una volta,
e cammina su viottoli,
per una via non appianata,
16per rendere la sua terra una desolazione,
un oggetto di scherno perenne.
Chiunque vi passa ne rimarrà sbigottito
e scuoterà il capo.
17Come fa il vento d’oriente,
io li disperderò davanti al nemico.
Volterò loro le spalle e non li guarderò
nel giorno della loro rovina».

18Dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».

19Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce di chi è in lite con me.
20Si rende forse male per bene?
Hanno scavato per me una fossa.
Ricòrdati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.
21Consegna perciò i loro figli alla fame,
gettali in potere della spada;
le loro donne restino senza figli e vedove,
i loro uomini muoiano assassinati
e i loro giovani uccisi dalla spada in battaglia.
22Si odano grida dalle loro case,
quando improvvisamente farai piombare su di loro
una torma di briganti,
poiché hanno scavato una fossa per catturarmi
e hanno teso lacci ai miei piedi.
23Tu conosci, Signore,
ogni loro progetto di morte contro di me;
non lasciare impunita la loro iniquità
e non cancellare il loro peccato dalla tua vista.
Inciampino alla tua presenza;
al momento del tuo sdegno agisci contro di loro!

1Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 2«Prendi e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola». 3Io sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio. 4Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi occhi pareva giusto.

5Allora mi fu rivolta la parola del Signore: 6«Forse non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa di Israele. 7Talvolta nei riguardi di un popolo o di un regno io decido di sradicare, di abbattere e di distruggere; 8ma se questo popolo, contro il quale avevo parlato, si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di fargli. 9Altra volta nei riguardi di un popolo o di un regno io decido di edificare e di piantare; 10ma se esso compie ciò che è male ai miei occhi non ascoltando la mia voce, io mi pentirò del bene che avevo promesso di fargli.

11Ora annunzia, dunque, agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Dice il Signore: Ecco preparo contro di voi una calamità e medito contro di voi un progetto. Su, abbandonate la vostra condotta perversa, migliorate le vostre abitudini e le vostre azioni». 12Ma essi diranno: «È inutile, noi vogliamo seguire i nostri progetti; ognuno di noi agirà secondo la caparbietà del suo cuore malvagio».

13Perciò così dice il Signore:
«Informatevi tra le nazioni:
chi ha mai udito cose simili?
Enormi, orribili cose ha commesso
la vergine di Israele.
14Scompare forse dalle alte rocce
la neve del Libano?
Forse si inaridiscono
le acque delle montagne
che scorrono gelide?
15Eppure il mio popolo mi ha dimenticato;
essi offrono incenso a un idolo vano.
Così hanno inciampato nelle loro strade,
nei sentieri di una volta,
per camminare su viottoli,
per una via non appianata.
16Il loro paese è una desolazione,
un oggetto di scherno perenne.
Chiunque passa ne rimarrà stupito
e scuoterà il capo.
17Come fa il vento d'oriente io li disperderò
davanti al loro nemico.
Mostrerò loro le spalle e non il volto
nel giorno della loro rovina».

18Ora essi dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, il consiglio ai saggi, l'oracolo ai profeti. Venite, colpiamolo per la sua lingua e non badiamo a tutte le sue parole».

19Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce dei miei avversari.
20Si rende forse male per bene?
Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita.
Ricordati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.
21Abbandona perciò i loro figli alla fame,
gettali in potere della spada;
le loro donne restino senza figli e vedove,
i loro uomini siano colpiti dalla morte
e i loro giovani uccisi dalla spada in battaglia.
22Si odano grida dalle loro case,
quando improvvisa tu farai piombare su di loro
una torma di briganti,
poiché hanno scavato una fossa per catturarmi
e hanno teso lacci ai miei piedi.
23Ma tu conosci, Signore,
ogni loro progetto di morte contro di me;
non lasciare impunita la loro iniquità
e non cancellare il loro peccato dalla tua presenza.
Inciampino alla tua presenza;
al momento del tuo sdegno agisci contro di essi!

1Così disse il Signore a Geremia: «Va’ a comprarti una brocca di terracotta; prendi con te alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti, 2ed esci nella valle di Ben-Innòm, che è all’ingresso della porta dei Cocci. Là proclamerai le parole che io ti dirò. 3Riferirai: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ecco, io manderò su questo luogo una sventura tale che risuonerà negli orecchi di chiunque l’udrà, 4poiché hanno abbandonato me e hanno reso straniero questo luogo per sacrificarvi ad altri dèi, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano. Essi hanno riempito questo luogo di sangue innocente; 5hanno costruito le alture di Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal, cosa che io non avevo comandato, di cui non avevo mai parlato, che non avevo mai pensato.

6Perciò, ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali questo luogo non si chiamerà più Tofet e valle di Ben-Innòm, ma valle della Strage. 7In questo luogo farò fallire i piani di Giuda e di Gerusalemme. Li farò cadere di spada davanti ai loro nemici e nelle mani di coloro che vogliono la loro vita, e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra. 8Ridurrò questa città a una desolazione e a oggetto di scherno; quanti le passeranno vicino resteranno sbigottiti e fischieranno di scherno davanti a tutte le sue ferite. 9Farò loro mangiare la carne dei propri figli e la carne delle proprie figlie; si divoreranno tra loro per l’assedio e per l’angoscia che incuteranno loro i nemici e quanti vogliono la loro vita.

10Tu, poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che saranno venuti con te 11e riferirai loro: Così dice il Signore degli eserciti: Spezzerò questo popolo e questa città, così come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più aggiustare. Allora si seppellirà persino in Tofet, perché non ci sarà più spazio per seppellire. 12Così farò – oracolo del Signore – riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa città come Tofet. 13Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il luogo del Tofet: tutte le case, sulle cui terrazze essi bruciavano incenso a tutto l’esercito del cielo e facevano libagioni ad altri dèi».

14Quando Geremia tornò dal Tofet dove il Signore lo aveva mandato a profetizzare, si fermò nell’atrio del tempio del Signore e disse a tutto il popolo: 15«Dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ecco, io manderò su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che le ho preannunciato, perché essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le mie parole».

1Così disse il Signore a Geremia: «Và a comprarti una brocca di terracotta; prendi alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti con te 2ed esci nella valle di Ben-Hinnòn, che è all'ingresso della Porta dei cocci. Là proclamerai le parole che io ti dirò. 3Riferirai: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questo luogo una sventura tale che risuonerà negli orecchi di chiunque la udrà, 4poiché mi hanno abbandonato e hanno destinato ad altro questo luogo per sacrificarvi ad altri dei, che essi i loro padri i re di Giuda conoscevano. Essi hanno riempito questo luogo di sangue innocente; 5hanno edificato alture a Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal. Questo io non ho comandato, non ne ho mai parlato, non mi è mai venuto in mente.

6Perciò, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali questo luogo non si chiamerà più Tofet e valle di Ben-Hinnòn, ma piuttosto valle della Strage. 7Io renderò vani i piani di Giuda e di Gerusalemme in questo luogo. Li farò cadere di spada davanti ai loro nemici e per mezzo di coloro che attentano alla loro vita e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche. 8Ridurrò questa città a una desolazione e a oggetto di scherno; quanti le passeranno vicino resteranno stupiti e fischieranno davanti a tutte le sue ferite. 9Farò loro mangiare la carne dei figli e la carne delle figlie; si divoreranno tra di loro durante l'assedio e l'angoscia in cui li stringeranno i nemici e quanti attentano alla loro vita.

10Tu poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che saranno venuti con te 11e riferirai loro: Così dice il Signore degli eserciti: Spezzerò questo popolo e questa città, così come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più accomodare. Allora si seppellirà perfino in Tofet, perché non ci sarà più spazio per seppellire. 12Così farò - dice il Signore - riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa città come Tofet. 13Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il luogo di Tofet; cioè tutte le case, sui tetti delle quali essi bruciavano incenso a tutta la milizia del cielo e facevano libazioni ad altri dei».

14Quando Geremia tornò da Tofet dove il Signore lo aveva mandato a profetizzare, si fermò nell'atrio del tempio del Signore e disse a tutto il popolo: 15«Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che le ho preannunziato, perché essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le mie parole».

1Pascur, figlio di Immer, sacerdote e sovrintendente-capo del tempio del Signore, udì Geremia profetizzare queste cose. 2Pascur ordinò di fustigare il profeta Geremia e quindi lo fece mettere ai ceppi nella prigione che si trovava presso la porta superiore di Beniamino, nel tempio del Signore. 3Il giorno dopo, quando Pascur lo fece liberare dai ceppi, Geremia gli disse: «Il Signore non ti chiama più Pascur, ma Terrore all’intorno. 4Perché così dice il Signore: Ecco, io darò in preda al terrore te e tutti i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici davanti ai tuoi occhi. Consegnerò tutti gli abitanti di Giuda in mano al re di Babilonia, il quale li deporterà e li ucciderà di spada. 5Consegnerò tutte le ricchezze di questa città e i suoi prodotti, tutti gli oggetti preziosi e i tesori dei re di Giuda in mano ai loro nemici, i quali li saccheggeranno e li prenderanno e li porteranno a Babilonia. 6Tu, Pascur, e tutti quelli della tua casa andrete in schiavitù; andrai a Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, ai quali hai profetizzato tante menzogne».

7Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto violenza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno;
ognuno si beffa di me.
8Quando parlo, devo gridare,
devo urlare: «Violenza! Oppressione!».
Così la parola del Signore è diventata per me
causa di vergogna e di scherno tutto il giorno.
9Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più nel suo nome!».
Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente,
trattenuto nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.
10Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
11Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
12Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
13Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
14Maledetto il giorno in cui nacqui;
il giorno in cui mia madre mi diede alla luce
non sia mai benedetto.
15Maledetto l’uomo che portò a mio padre il lieto annuncio:
«Ti è nato un figlio maschio», e lo colmò di gioia.
16Quell’uomo sia come le città
che il Signore ha distrutto senza compassione.
Ascolti grida al mattino
e urla a mezzogiorno,
17perché non mi fece morire nel grembo;
mia madre sarebbe stata la mia tomba
e il suo grembo gravido per sempre.
18Perché sono uscito dal seno materno
per vedere tormento e dolore
e per finire i miei giorni nella vergogna?

1Pascùr figlio di Immèr, sacerdote e sovrintendente-capo del tempio, udì Geremia predire tutte queste cose. 2Pascùr fece fustigare il profeta Geremia e quindi lo mise in ceppi nella prigione che si trovava presso la porta superiore di Beniamino, nel tempio del Signore. 3Quando poi il giorno dopo Pascùr fece liberare dai ceppi Geremia, questi gli disse: «Il Signore non ti chiama più Pascùr, ma Terrore all'intorno».

4Perché così dice il Signore: «Ecco io darò in preda al terrore te e tutti i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici e i tuoi occhi lo vedranno. Metterò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, il quale li deporterà a Babilonia e li colpirà di spada. 5Consegnerò tutte le ricchezze di questa città e tutti i suoi prodotti, tutti gli oggetti preziosi e tutti i tesori dei re di Giuda in mano ai suoi nemici, i quali li saccheggeranno e li prenderanno e li trasporteranno a Babilonia. 6Tu, Pascùr, e tutti gli abitanti della tua casa andrete in schiavitù; andrai a Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, ai quali hai predetto menzogne».

7Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto forza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno;
ognuno si fa beffe di me.
8Quando parlo, devo gridare,
devo proclamare: «Violenza! Oppressione!».
Così la parola del Signore è diventata per me
motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno.
9Mi dicevo: «Non penserò più a lui,
non parlerò più in suo nome!».
Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente,
chiuso nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.
10Sentivo le insinuazioni di molti:
«Terrore all'intorno!
Denunciatelo e lo denunceremo».
Tutti i miei amici spiavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
11Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori
cadranno e non potranno prevalere;
saranno molto confusi perché non riusciranno,
la loro vergogna sarà eterna e incancellabile.
12Signore degli eserciti, che provi il giusto
e scruti il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di essi;
poiché a te ho affidato la mia causa!
13Cantate inni al Signore, lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
14Maledetto il giorno in cui nacqui;
il giorno in cui mia madre mi diede alla luce
non sia mai benedetto.
15Maledetto l'uomo che portò la notizia
a mio padre, dicendo:
«Ti è nato un figlio maschio», colmandolo di gioia.
16Quell'uomo sia come le città
che il Signore ha demolito senza compassione.
Ascolti grida al mattino
e rumori di guerra a mezzogiorno,
17perché non mi fece morire nel grembo materno;
mia madre sarebbe stata la mia tomba
e il suo grembo gravido per sempre.
18Perché mai sono uscito dal seno materno
per vedere tormenti e dolore
e per finire i miei giorni nella vergogna?

1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore quando il re Sedecìa gli mandò Pascur, figlio di Malchia, e il sacerdote Sofonia, figlio di Maasia, per dirgli: 2«Consulta per noi il Signore perché Nabucodònosor, re di Babilonia, ci fa guerra; forse il Signore compirà per noi qualcuno dei suoi tanti prodigi, in modo da farlo allontanare». 3Geremia rispose loro: «Direte a Sedecìa: 4Così dice il Signore, Dio d’Israele: Ecco, io farò rientrare le armi da guerra di cui disponete e con le quali combattete il re di Babilonia e i Caldei che vi assediano fuori delle mura, e le radunerò in mezzo a questa città. 5Io stesso combatterò contro di voi con mano tesa e con braccio potente, con ira, furore e grande sdegno. 6Percuoterò gli abitanti di questa città, uomini e bestie; essi moriranno di una grave peste. 7Poi – oracolo del Signore – io consegnerò Sedecìa, re di Giuda, i suoi ministri e la gente che sarà scampata in questa città alla peste, alla spada e alla fame, in potere di Nabucodònosor, re di Babilonia, in mano ai loro nemici e a quanti vogliono la loro vita. Egli li passerà a fil di spada; non ne avrà pietà, non perdonerà e non risparmierà nessuno.

8Dirai a questo popolo: Dice il Signore: Ecco, metto davanti a voi la via della vita e la via della morte. 9Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi uscirà e si consegnerà ai Caldei che vi cingono d’assedio, vivrà e gli sarà lasciata la vita come bottino, 10perché io ho volto la faccia contro questa città, per il suo danno e non per il suo bene. Oracolo del Signore. Essa sarà data in mano al re di Babilonia, che la darà alle fiamme.

11Alla casa del re di Giuda dirai:
Ascoltate la parola del Signore!
12Casa di Davide, così dice il Signore:
Amministrate la giustizia ogni mattina
e liberate il derubato dalla mano dell’oppressore,
se no la mia ira divamperà come fuoco,
si accenderà senza che nessuno la possa spegnere,
a causa della malvagità delle vostre azioni.
13Eccomi a te, o abitatrice della valle,
roccia nella pianura
– oracolo del Signore –,
voi che dite: “Chi scenderà contro di noi?
Chi entrerà nelle nostre dimore?”.
14Io vi punirò secondo il frutto delle vostre opere
– oracolo del Signore –
e darò alle fiamme il suo bosco,
esse divoreranno tutti i suoi dintorni».

1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore quando il re Sedecìa gli mandò il sacerdote Pascùr figlio di Malchìa, e Sofonìa figlio di Maasìa, per dirgli: 2«Intercedi per noi presso il Signore perché Nabucodònosor re di Babilonia ci muove guerra; forse il Signore compirà a nostro vantaggio qualcuno dei suoi tanti prodigi, così che egli si allontani da noi». 3Geremia rispose loro: «Riferite a Sedecìa: 4Così dice il Signore, Dio di Israele: Ecco io farò rientrare le armi di guerra, che sono nelle vostre mani, con le quali combattete il re di Babilonia e i Caldei che vi assediano fuori delle mura e le radunerò in mezzo a questa città. 5Io stesso combatterò contro di voi con mano tesa e con braccio potente, con ira, furore e grande sdegno. 6Percuoterò gli abitanti di questa città, uomini e bestie; essi moriranno di una grave peste. 7Dopo ciò - dice il Signore - io consegnerò Sedecìa, re di Giuda, i suoi ministri e il popolo, che saranno scampati in questa città dalla peste, dalla spada e dalla fame, in potere di Nabucodònosor, re di Babilonia, in potere dei loro nemici e in potere di coloro che attentano alla loro vita. Egli li passerà a fil di spada; non avrà pietà di loro, non li perdonerà risparmierà.

8Riferirai a questo popolo: Dice il Signore: Ecco, io vi metto davanti la via della vita e la via della morte. 9Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi uscirà e si consegnerà ai Caldei che vi cingono d'assedio, vivrà e gli sarà lasciata la vita come suo bottino. 10Poiché io ho volto la faccia contro questa città a suo danno e non a suo bene. Oracolo del Signore. Essa sarà messa nelle mani del re di Babilonia, il quale la brucerà con il fuoco».

11Alla casa del re di Giuda dirai:
«Ascoltate la parola del Signore!
12Casa di Davide, così dice il Signore:
Amministrate la giustizia ogni mattina
e liberate l'oppresso dalla mano dell'oppressore,
se no la mia ira divamperà come fuoco,
si accenderà e nessuno potrà spegnerla,
a causa della malvagità delle vostre azioni.
13Eccomi a te, o abitatrice della valle,
roccia nella pianura, dice il Signore.
Voi che dite: Chi scenderà contro di noi?
Chi entrerà nelle nostre dimore?
14Io vi punirò come meritano le vostre opere
- dice il Signore -
e accenderò il fuoco nel suo bosco,
che divorerà tutti i suoi dintorni».

1Così dice il Signore: «Scendi nella casa del re di Giuda e là proclama questo messaggio. 2Tu dirai: Ascolta la parola del Signore, o re di Giuda che siedi sul trono di Davide, tu, i tuoi ministri e il tuo popolo, che entrano per queste porte. 3Dice il Signore: Praticate il diritto e la giustizia, liberate il derubato dalle mani dell’oppressore, non frodate e non opprimete il forestiero, l’orfano e la vedova, e non spargete sangue innocente in questo luogo. 4Se osserverete lealmente quest’ordine, entreranno ancora per le porte di questa casa i re che siedono sul trono di Davide, montati su carri e cavalli, insieme ai loro ministri e al loro popolo. 5Ma se non ascolterete queste parole, io lo giuro per me stesso – oracolo del Signore –, questa casa diventerà una rovina.

6Poiché così dice il Signore
riguardo alla casa del re di Giuda:
Tu sei per me come Gàlaad,
come una vetta del Libano,
ma ti ridurrò simile a un deserto, a città disabitate.
7Sto preparando i tuoi distruttori,
ognuno con le armi.
Abbatteranno i tuoi cedri migliori,
li getteranno nel fuoco.

8Molte genti passeranno vicino a questa città e si chiederanno: “Perché il Signore ha trattato in questo modo una città così grande?”. 9E risponderanno: “Perché hanno abbandonato l’alleanza del Signore, loro Dio, hanno adorato e servito altri dèi”».

10Non piangete sul morto e non fate lamenti per lui,
ma piangete amaramente su chi parte,
perché non tornerà più,
non rivedrà la terra natale.

11Poiché dice il Signore riguardo a Sallum, figlio di Giosia, re di Giuda, che regna al posto di Giosia, suo padre: «Chi esce da questo luogo non vi farà più ritorno, 12ma morirà nel luogo dove lo condurranno prigioniero e non rivedrà più questa terra».

13Guai a chi costruisce la sua casa senza giustizia
e i suoi piani superiori senza equità,
fa lavorare il prossimo per niente,
senza dargli il salario,
14e dice: «Mi costruirò una casa grande
con vasti saloni ai piani superiori»,
e vi apre finestre
e la riveste di tavolati di cedro
e la dipinge di rosso.
15Pensi di essere un re,
perché ostenti passione per il cedro?
Forse tuo padre non mangiava e beveva?
Ma egli praticava il diritto e la giustizia
e tutto andava bene,
16tutelava la causa del povero e del misero
e tutto andava bene;
non è questo che significa conoscermi?
Oracolo del Signore.
17Invece i tuoi occhi e il tuo cuore
non badano che al tuo interesse,
a spargere sangue innocente,
a commettere violenze e angherie.

18Per questo così dice il Signore su Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda:

«Non faranno per lui il lamento:
“Ahi, fratello mio! Ahi, sorella!”.
Non faranno per lui il lamento:
“Ahi, signore! Ahi, maestà!”.
19Sarà sepolto come si seppellisce un asino,
lo trascineranno e lo getteranno
al di là delle porte di Gerusalemme».
20Sali sul Libano e grida
e in Basan alza la voce;
grida dai monti Abarìm,
perché tutti i tuoi amanti sono abbattuti.
21Ti parlai al tempo della tua prosperità,
ma tu dicesti: «Non voglio ascoltare».
Questa è stata la tua condotta fin dalla giovinezza:
non hai ascoltato la mia voce.
22Tutti i tuoi pastori saranno pascolo del vento
e i tuoi amanti andranno schiavi.
Allora ti vergognerai e sarai confusa,
per tutta la tua malvagità.
23Tu che dimori sul Libano,
che ti sei fatta il nido tra i cedri,
come gemerai quando ti coglieranno i dolori,
come le doglie di una partoriente!

24«Per la mia vita – oracolo del Signore –, anche se Conìa, figlio di Ioiakìm, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella mia destra, io me lo strapperei. 25Ti metterò nelle mani di chi vuole la tua vita, nelle mani di quanti tu temi, nelle mani di Nabucodònosor, re di Babilonia, e nelle mani dei Caldei. 26Scaccerò te e tua madre che ti ha generato in un paese dove non siete nati e là morirete. 27Ma nella terra in cui brameranno tornare, non torneranno».

28Questo Conìa è forse un vaso spregevole, rotto, un oggetto che non piace più a nessuno? Perché dunque lui e la sua discendenza sono scacciati e gettati in una terra che non conoscono? 29Terra, terra, terra! Ascolta la parola del Signore! 30Dice il Signore: «Registrate quest’uomo come uno senza figli, un uomo che non ha successo nella vita, perché nessuno della sua stirpe avrà la fortuna di sedere sul trono di Davide e di regnare ancora su Giuda».

1Così dice il Signore: «Scendi nella casa del re di Giuda e là proclama questo messaggio. 2Tu dirai: Ascolta la parola del Signore, o re di Giuda che siedi sul trono di Davide, tu, i tuoi ministri e il tuo popolo, che entrano per queste porte. 3Dice il Signore: Praticate il diritto e la giustizia, liberate l'oppresso dalle mani dell'oppressore, non fate violenza e non opprimete il forestiero, l'orfano e la vedova, e non spargete sangue innocente in questo luogo. 4Se osserverete lealmente quest'ordine, entreranno ancora per le porte di questa casa i re che siederanno sul trono di Davide, montati su carri e cavalli, essi, i loro ministri e il loro popolo. 5Ma se non ascolterete queste parole, io lo giuro per me stesso - parola del Signore - questa casa diventerà una rovina.

6Poiché così dice il Signore
riguardo alla casa del re di Giuda:
Come Gàlaad eri per me,
come le vette del Libano;
ma io ti ridurrò a deserto, a città disabitata.
7Io preparerò contro di te i distruttori,
ognuno con le armi.
Essi abbatteranno i migliori dei tuoi cedri,
li getteranno nel fuoco.

8Molte genti passeranno su questa città e si diranno l'un l'altro: Perché il Signore ha trattato così questa grande città? 9E risponderanno: Perché essi hanno abbandonato l'alleanza del Signore, loro Dio, hanno adorato altri dei e li hanno serviti».

Oracoli contro diversi re: contro Ioacaz
10Non piangete sul morto e non fate lamenti per lui,
ma piangete amaramente su chi parte,
perché non tornerà più,
non rivedrà il paese natio.

11Poiché dice il Signore riguardo a Sallùm figlio di Giosia, re di Giuda, che regna al posto di Giosia suo padre: «Chi esce da questo luogo non vi farà più ritorno, 12ma morirà nel luogo dove lo condurranno prigioniero e non rivedrà più questo paese».

13Guai a chi costruisce la casa senza giustizia
e il piano di sopra senza equità,
che fa lavorare il suo prossimo per nulla,
senza dargli la paga,
14e dice: «Mi costruirò una casa grande
con spazioso piano di sopra»
e vi apre finestre
e la riveste di tavolati di cedro
e la dipinge di rosso.
15Forse tu agisci da re
perché ostenti passione per il cedro?
Forse tuo padre non mangiava e beveva?
Ma egli praticava il diritto e la giustizia
e tutto andava bene.
16Egli tutelava la causa del povero e del misero
e tutto andava bene;
questo non significa infatti conoscermi?
Oracolo del Signore.
17I tuoi occhi e il tuo cuore,
invece, non badano che al tuo interesse,
a spargere sangue innocente,
a commettere violenza e angherie.

18Per questo così dice il Signore su Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda:

«Non faranno il lamento per lui, dicendo:
Ahi, fratello mio! Ahi, sorella!
Non faranno il lamento per lui, dicendo:
Ahi, signore! Ahi, maestà!
19Sarà sepolto come si seppellisce un asino,
lo trascineranno e lo getteranno
al di là delle porte di Gerusalemme».

20Sali sul Libano e grida
e sul Basàn alza la voce;
grida dagli Abarìm,
perché tutti i tuoi amanti sono abbattuti.
21Ti parlai al tempo della tua tranquilla prosperità,
ma tu dicesti: «Io non voglio ascoltare».
Tale è stata la tua condotta fin dalla giovinezza:
non hai ascoltato la mia voce.
22Tutti i tuoi pastori saranno pascolo del vento
e i tuoi amanti andranno schiavi.
Allora ti dovrai vergognare ed essere confusa,
a causa di tutte le tue iniquità.
23Tu che dimori sul Libano,
che ti sei fatta il nido tra i cedri,
come gemerai quando ti coglieranno le doglie,
dolori come di partoriente!

24«Per la mia vita - oracolo del Signore - anche se Conìa figlio di Ioiakìm, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella mia destra, io me lo strapperei. 25Ti metterò nelle mani di chi attenta alla tua vita, nelle mani di coloro che tu temi, nelle mani di Nabucodònosor re di Babilonia e nelle mani dei Caldei. 26Sbalzerò te e tua madre che ti ha generato in un paese dove non siete nati e là morirete. 27Ma nel paese in cui brameranno tornare, là non torneranno. 28È forse questo Conìa un vaso spregevole, rotto, oppure un vaso che non piace più a nessuno? Perché sono dunque scacciati, egli e la sua discendenza, e gettati in un paese che non conoscono?».

29Terra, terra, terra! Ascolta la parola del Signore! 30Dice il Signore: «Registrate quest'uomo come uno senza figli, un uomo che non ha successo nella sua vita, perché nessuno della sua stirpe avrà la fortuna di sedere sul trono di Davide di regnare ancora su Giuda».

1«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore. 2Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore. 3Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. 4Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore.

5Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
6Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele vivrà tranquillo,
e lo chiameranno con questo nome:
Signore-nostra-giustizia.

7Pertanto, ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali non si dirà più: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dalla terra d’Egitto!”, 8ma piuttosto: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire e ha ricondotto la discendenza della casa d’Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi!”; costoro dimoreranno nella propria terra».

9Contro i profeti.

Mi si spezza il cuore nel petto,
tremano tutte le mie ossa,
sono come un ubriaco
e come uno inebetito dal vino,
a causa del Signore e delle sue sante parole.
10La terra è piena di adùlteri;
per la maledizione tutta la terra è in lutto,
sono inariditi i pascoli della steppa.
La loro corsa è diretta al male
e la loro forza è l’ingiustizia.
11«Persino il profeta, persino il sacerdote sono empi,
persino nella mia casa ho trovato la loro malvagità.
Oracolo del Signore.
12Perciò la loro strada sarà per loro
come sentiero sdrucciolevole,
saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in esse,
poiché io manderò su di loro la sventura,
nell’anno del loro castigo.
Oracolo del Signore.
13Tra i profeti di Samaria
ho visto cose stolte:
profetavano in nome di Baal
e traviavano il mio popolo Israele.
14Ma tra i profeti di Gerusalemme
ho visto cose nefande:
commettono adultèri e praticano la menzogna,
danno aiuto ai malfattori,
e nessuno si converte dalla sua malvagità;
per me sono tutti come Sòdoma
e i suoi abitanti come Gomorra».
15Pertanto così dice il Signore degli eserciti contro i profeti:
«Ecco, farò loro ingoiare assenzio
e bere acque avvelenate,
perché dai profeti di Gerusalemme
l’empietà si è sparsa su tutta la terra».

16Così dice il Signore degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno vaneggiare, vi annunciano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore.

17A coloro che disprezzano la parola del Signore, dicono:
“Avrete la pace!”,
e a quanti, ostinati, seguono il loro cuore:
“Non vi coglierà la sventura!”.

18Ma chi ha assistito al consiglio del Signore, chi l’ha visto e ha udito la sua parola? Chi vi ha fatto attenzione e ha obbedito?

19Ecco la tempesta del Signore,
il suo furore si scatena;
una tempesta travolgente
turbina sul capo dei malvagi.
20Non cesserà l’ira del Signore,
finché non abbia compiuto e attuato
i progetti del suo cuore.
Alla fine dei giorni lo comprenderete pienamente!
21Io non ho inviato questi profeti
ed essi corrono;
non ho parlato a loro
ed essi profetizzano.
22Se hanno assistito al mio consiglio,
facciano udire le mie parole al mio popolo
e li distolgano dalla loro condotta perversa
e dalla malvagità delle loro azioni.
23Sono forse Dio solo da vicino?
Oracolo del Signore.
Non sono Dio anche da lontano?
24Può nascondersi un uomo nel nascondiglio
senza che io lo veda?
Oracolo del Signore.
Non riempio io il cielo e la terra?
Oracolo del Signore.

25Ho sentito quanto affermano i profeti che profetizzano falsamente nel mio nome: “Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno!”. 26Fino a quando ci saranno nel mio popolo profeti che predicono cose false e profetizzano le fantasie del loro cuore? 27Essi credono di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni, che si raccontano l’un l’altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal! 28Il profeta che ha avuto un sogno racconti il suo sogno; chi ha udito la mia parola annunci fedelmente la mia parola.

Che cosa ha in comune la paglia con il grano?
Oracolo del Signore.
29La mia parola non è forse come il fuoco
– oracolo del Signore –
e come un martello che spacca la roccia?

30Perciò, eccomi contro i profeti – oracolo del Signore – i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole. 31Eccomi contro i profeti – oracolo del Signore – che muovono la lingua per dare oracoli. 32Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri – oracolo del Signore – che li raccontano e traviano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato loro alcun ordine; essi non gioveranno affatto a questo popolo. Oracolo del Signore.

33Quando dunque questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà: “Qual è il peso del messaggio del Signore?”, tu riferirai loro: “Voi siete il peso del Signore; io vi rigetterò”. Oracolo del Signore. 34E il profeta o il sacerdote o il popolo che dica: “Peso del Signore!”, io lo punirò nella persona e nella famiglia. 35Direte l’uno all’altro: “Che cosa ha risposto il Signore?”, e: “Che cosa ha detto il Signore?”. 36Non farete più menzione del peso del Signore, altrimenti per chiunque la sua stessa parola sarà considerata un peso, per avere travisato le parole del Dio vivente, del Signore degli eserciti, nostro Dio. 37Così dirai al profeta: “Che cosa ti ha risposto il Signore?”, e: “Che cosa ha detto il Signore?”. 38Ma se direte: “Peso del Signore”, allora così parla il Signore: Poiché ripetete: “Peso del Signore”, mentre vi avevo ordinato di non dire più: “Peso del Signore”, 39ecco, proprio per questo, io mi caricherò di voi come di un peso e getterò lontano dal mio volto voi e la città che ho dato a voi e ai vostri padri. 40Vi coprirò di obbrobrio perenne e di confusione perenne, che non sarà mai dimenticata».

1«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo». Oracolo del Signore. 2Perciò dice il Signore, Dio di Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: «Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e della malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore. 3Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho lasciate scacciare e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. 4Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere sgomentarsi; di esse non ne mancherà neppure una». Oracolo del Signore.

5«Ecco, verranno giorni - dice il Signore -
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
6Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele starà sicuro nella sua dimora;
questo sarà il nome con cui lo chiameranno:
Signore-nostra-giustizia.

7Pertanto, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto, 8ma piuttosto: Per la vita del Signore che ha fatto uscire e che ha ricondotto la discendenza della casa di Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi; costoro dimoreranno nella propria terra».

9Contro i profeti.
Mi si spezza il cuore nel petto,
tremano tutte le mie membra,
sono come un ubriaco
e come chi è inebetito dal vino,
a causa del Signore e a causa delle sue sante parole.
10«Poiché il paese è pieno di adùlteri;
a causa della maledizione tutto il paese è in lutto,
si sono inariditi i pascoli della steppa.
Il loro fine è il male
e la loro forza è l'ingiustizia.
11Perfino il profeta, perfino il sacerdote sono empi,
perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità.
Oracolo del Signore.
12Perciò la loro strada sarà per essi
come sentiero sdrucciolevole,
saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in esse,
poiché io manderò su di essi la sventura,
nell'anno del loro castigo.
Oracolo del Signore.
13Tra i profeti di Samaria
io ho visto cose stolte.
Essi profetavano in nome di Baal
e traviavano il mio popolo Israele.
14Ma tra i profeti di Gerusalemme
ho visto cose nefande:
commettono adultèri e praticano la menzogna,
danno mano ai malfattori,
sì che nessuno si converte dalla sua malvagità;
per me sono tutti come Sòdoma
e i suoi abitanti come Gomorra».
15Perciò dice il Signore degli eserciti contro i
profeti:
«Ecco farò loro ingoiare assenzio
e bere acque avvelenate,
perché dai profeti di Gerusalemme
l'empietà si è sparsa su tutto il paese».

16Così dice il Signore degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore.

17Essi dicono a coloro
che disprezzano la parola del Signore:
Voi avrete la pace!
e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore
dicono: Non vi coglierà la sventura.

18Ma chi ha assistito al consiglio del Signore, chi l'ha visto e ha udito la sua parola? Chi ha ascoltato la sua parola e vi ha obbedito?

19Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena,
una tempesta travolgente
si abbatte sul capo dei malvagi.
20Non cesserà l'ira del Signore,
finché non abbia compiuto e attuato
i progetti del suo cuore.
Alla fine dei giorni comprenderete tutto!
21Io non ho inviato questi profeti
ed essi corrono;
non ho parlato a loro
ed essi profetizzano.
22Se hanno assistito al mio consiglio,
facciano udire le mie parole al mio popolo
e li distolgano dalla loro condotta perversa
e dalla malvagità delle loro azioni.
23Sono io forse Dio solo da vicino - dice il Signore -
e non anche Dio da lontano?
24Può forse nascondersi un uomo nei nascondigli
senza che io lo veda?
Non riempio io il cielo e la terra? Parola del Signore.

25Ho sentito quanto affermano i profeti che predicono in mio nome menzogne: Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno. 26Fino a quando ci saranno nel mio popolo profeti che predicono la menzogna e profetizzano gli inganni del loro cuore? 27Essi credono di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni, che si raccontano l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal! 28Il profeta che ha avuto un sogno racconti il suo sogno; chi ha udito la mia parola annunzi fedelmente la mia parola.

Che cosa ha in comune la paglia con il grano?
Oracolo del Signore.
29La mia parola non è forse come il fuoco
- oracolo del Signore -
e come un martello che spacca la roccia?
30Perciò, eccomi contro i profeti
- oracolo del Signore -
i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole.
31Eccomi contro i profeti - oracolo del Signore -
che muovono la lingua per dare oracoli. 32Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri - dice il Signore - che li raccontano e traviano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati ho dato alcun ordine; essi non gioveranno affatto a questo popolo». Parola del Signore.

33Quando dunque questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà: «Qual è il peso del messaggio del Signore?», tu riferirai loro: «Voi siete il peso del Signore! Io vi rigetterò». Parola del Signore. 34E il profeta o il sacerdote o il popolo che dica: «Peso del Signore!», io lo punirò nella persona e nella famiglia. 35Direte l'uno all'altro: «Che cosa ha risposto il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?». 36Non farete più menzione di peso del Signore, altrimenti per chiunque la sua stessa parola sarà considerata un peso per avere travisato le parole del Dio vivente, del Signore degli eserciti, nostro Dio. 37Così dirai al profeta: «Che cosa ti ha risposto il Signore?» e: «Che cosa ha detto il Signore?». 38Ma se direte «Peso del Signore», allora così parla il Signore: «Poiché ripetete: Peso del Signore, mentre vi avevo ordinato di non dire più: Peso del Signore, 39ecco, proprio per questo, io mi caricherò di voi come di un peso e getterò lontano dal mio volto voi e la città che ho dato a voi e ai vostri padri. 40Vi coprirò di obbrobrio perenne e di confusione perenne, che non sarà mai dimenticata».

1Il Signore mi mostrò due canestri di fichi posti davanti al tempio del Signore, dopo che Nabucodònosor, re di Babilonia, aveva deportato da Gerusalemme Ieconia, figlio di Ioiakìm, re di Giuda, i capi di Giuda, gli artigiani e i fabbri e li aveva condotti a Babilonia. 2Un canestro era pieno di fichi molto buoni, come i fichi primaticci, mentre l’altro canestro era pieno di fichi cattivi, così cattivi che non si potevano mangiare.

3Il Signore mi disse: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Dei fichi; i fichi buoni sono molto buoni, quelli cattivi sono molto cattivi, tanto che non si possono mangiare».

4Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 5«Così dice il Signore, Dio d’Israele: Come si trattano con riguardo i fichi buoni, così io tratterò i deportati di Giuda che ho mandato da questo luogo nel paese dei Caldei. 6Poserò lo sguardo su di loro per il loro bene; li ricondurrò in questo paese, li edificherò e non li abbatterò, li pianterò e non li sradicherò mai più. 7Darò loro un cuore per conoscermi, perché io sono il Signore; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, se torneranno a me con tutto il cuore. 8Come invece si trattano i fichi cattivi, che non si possono mangiare tanto sono cattivi – così dice il Signore –, così io tratterò Sedecìa, re di Giuda, i suoi capi e il resto di Gerusalemme, ossia i superstiti in questo paese, e coloro che abitano nella terra d’Egitto. 9Li renderò un esempio terrificante per tutti i regni della terra, l’obbrobrio, la favola, lo zimbello e la maledizione in tutti i luoghi dove li scaccerò. 10Manderò contro di loro la spada, la fame e la peste, finché non saranno eliminati dalla terra che io diedi a loro e ai loro padri».

1Il Signore mi mostrò due canestri di fichi posti davanti al tempio, dopo che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da Gerusalemme Ieconia figlio di Ioiakìm re di Giuda, i capi di Giuda, gli artigiani e i fabbri e li aveva condotti a Babilonia. 2Un canestro era pieno di fichi molto buoni, come i fichi primaticci, mentre l'altro canestro era pieno di fichi cattivi, così cattivi che non si potevano mangiare.

3Il Signore mi disse: «Che cosa vedi, Geremia?». Io risposi: «Fichi; i fichi buoni sono molto buoni, i cattivi sono molto cattivi, tanto cattivi che non si possono mangiare».

4Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 5«Dice il Signore Dio di Israele: Come si ha riguardo di questi fichi buoni, così io avrò riguardo, per il loro bene, dei deportati di Giuda che ho fatto andare da questo luogo nel paese dei Caldei. 6Io poserò lo sguardo sopra di loro per il loro bene; li ricondurrò in questo paese, li ristabilirò fermamente e non li demolirò; li pianterò e non li sradicherò mai più. 7Darò loro un cuore capace di conoscermi, perché io sono il Signore; essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, se torneranno a me con tutto il cuore. 8Come invece si trattano i fichi cattivi, che non si possono mangiare tanto sono cattivi - così parla il Signore - così io farò di Sedecìa re di Giuda, dei suoi capi e del resto di Gerusalemme, ossia dei superstiti in questo paese, e di coloro che abitano nel paese d'Egitto. 9Li renderò oggetto di spavento per tutti i regni della terra, l'obbrobrio, la favola, lo zimbello e la maledizione in tutti i luoghi dove li scaccerò. 10Manderò contro di loro la spada, la fame e la peste finché non scompariranno dal paese che io diedi a loro e ai loro padri».

1Questa parola fu rivolta a Geremia per tutto il popolo di Giuda nel quarto anno del regno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda, cioè nel primo anno del regno di Nabucodònosor, re di Babilonia. 2Il profeta Geremia l’annunciò a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme dicendo: 3«Dall’anno tredicesimo del regno di Giosia, figlio di Amon, re di Giuda, fino ad oggi sono ventitré anni che mi è stata rivolta la parola del Signore e io ho parlato a voi con premura e insistenza, ma voi non avete ascoltato. 4Il Signore vi ha inviato con assidua premura tutti i suoi servi, i profeti, ma voi non avete ascoltato e non avete prestato orecchio per ascoltare 5quando vi diceva: “Ognuno abbandoni la sua condotta perversa e le sue opere malvagie; allora potrete abitare nella terra che il Signore ha dato a voi e ai vostri padri dai tempi antichi e per sempre. 6Non seguite altri dèi per servirli e adorarli e non provocatemi con le opere delle vostre mani e io non vi farò del male. 7Ma voi non mi avete ascoltato – oracolo del Signore – e mi avete provocato con l’opera delle vostre mani per vostra disgrazia”.

8Per questo dice il Signore degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole, 9ecco, manderò a prendere tutte le tribù del settentrione – oracolo del Signore – e Nabucodònosor re di Babilonia, mio servo, e li farò venire contro questo paese, contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni confinanti, voterò costoro allo sterminio e li ridurrò a oggetto di orrore, a scherno e a obbrobrio perenne. 10Farò cessare in mezzo a loro i canti di gioia e di allegria, il canto dello sposo e della sposa, il rumore della mola e il lume della lampada. 11Tutta questa regione sarà distrutta e desolata e queste genti serviranno il re di Babilonia per settanta anni. 12Quando saranno compiuti i settanta anni, punirò per i loro delitti il re di Babilonia e quel popolo – oracolo del Signore –, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne. 13Manderò dunque a effetto su questo paese tutte le parole che ho pronunciato a suo riguardo, tutto quanto è scritto in questo libro, ciò che Geremia aveva profetizzato contro tutte le nazioni. 14Nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù anche costoro, e così li ripagherò secondo le loro azioni e le opere delle loro mani».

15Così mi disse il Signore, Dio d’Israele: «Prendi dalla mia mano questa coppa di vino della mia ira e falla bere a tutte le nazioni alle quali ti invio, 16perché ne bevano, ne restino inebriate ed escano di senno dinanzi alla spada che manderò in mezzo a loro».

17Presi dunque la coppa dalla mano del Signore e la diedi a bere a tutte le nazioni alle quali il Signore mi aveva inviato: 18a Gerusalemme e alle città di Giuda, ai re e ai capi, per abbandonarli alla distruzione, all’orrore, allo scherno e alla maledizione, come avviene ancora oggi; 19anche al faraone, re d’Egitto, ai suoi ministri, ai suoi nobili e a tutto il suo popolo, 20alla gente d’ogni razza e a tutti i re del paese di Us, a tutti i re del paese dei Filistei, ad Àscalon, a Gaza, a Ekron e ai superstiti di Asdod, 21a Edom, a Moab e ad Ammon, 22a tutti i re di Tiro e a tutti i re di Sidone e ai re dell’isola che è al di là del mare, 23a Dedan, a Tema, a Buz e a quanti si radono le tempie, 24a tutti i re degli Arabi che abitano nel deserto, 25a tutti i re di Zimrì, a tutti i re dell’Elam e a tutti i re della Media, 26a tutti i re del settentrione, vicini e lontani, agli uni e agli altri e a tutti i regni che sono sulla terra; il re di Sesac berrà dopo di loro.

27«Tu riferirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Bevete e inebriatevi, vomitate e cadete senza rialzarvi davanti alla spada che io mando in mezzo a voi. 28Se poi rifiuteranno di prendere dalla tua mano la coppa da bere, tu dirai loro: Dice il Signore degli eserciti: Berrete per forza! 29Ecco, io comincio a castigare la città che porta il mio nome, e voi pretendete di rimanere impuniti? No, non resterete impuniti, perché io farò venire la spada su tutti gli abitanti della terra. Oracolo del Signore degli eserciti.

30Profetizzerai tutte queste cose e dirai loro:

Il Signore ruggisce dall’alto,
dalla sua santa dimora fa udire la sua voce;
alza il suo ruggito contro la prateria,
manda grida di giubilo come i pigiatori delle uve,
contro tutti gli abitanti della terra.
31Il rumore giunge fino all’estremità della terra,
perché il Signore fa un processo alle nazioni;
chiama in giudizio ogni uomo,
condanna a morte gli empi.
Oracolo del Signore.
32Dice il Signore degli eserciti:
Ecco, la sventura passa
di nazione in nazione,
si alza un grande turbine
dall’estremità della terra».

33In quel giorno i colpiti dal Signore si troveranno da un’estremità all’altra della terra; non saranno rimpianti né raccolti né sepolti, ma diverranno come letame sul suolo.

34Urlate, pastori, gridate,
rotolatevi nella polvere, capi del gregge!
Perché sono giunti i giorni del vostro macello;
stramazzerete come vaso prezioso.
35Non ci sarà rifugio per i pastori
né scampo per i capi del gregge.
36Voci e grida dei pastori,
urla delle guide del gregge,
perché il Signore distrugge il loro pascolo;
37sono devastati i prati tranquilli
a causa dell’ardente ira del Signore.
38Il leone abbandona la sua tana,
la loro terra è diventata una desolazione,
a causa della spada devastatrice
e della sua ira ardente.

1Questa parola fu rivolta a Geremia per tutto il popolo di Giuda nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda - cioè nel primo anno di Nabucodònosor re di Babilonia -. 2Il profeta Geremia l'annunciò a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme dicendo: 3«Dall'anno decimoterzo di Giosia figlio di Amòn, re di Giuda, fino ad oggi sono ventitrè anni che mi è stata rivolta la parola del Signore e io ho parlato a voi premurosamente e continuamente, ma voi non avete ascoltato. 4Il Signore vi ha inviato con assidua premura tutti i suoi servi, i profeti, ma voi non avete ascoltato e non avete prestato orecchio per ascoltare 5quando vi diceva: Ognuno abbandoni la sua condotta perversa e le sue opere malvage; allora potrete abitare nel paese che il Signore ha dato a voi e ai vostri padri dai tempi antichi e per sempre. 6Non seguite altri dei per servirli e adorarli e non provocatemi con le opere delle vostre mani e io non vi farò del male. 7Ma voi non mi avete ascoltato - dice il Signore - e mi avete provocato con l'opera delle vostre mani per vostra disgrazia. 8Per questo dice il Signore degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole, 9ecco manderò a prendere tutte le tribù del settentrione, le manderò contro questo paese, contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni confinanti, voterò costoro allo sterminio e li ridurrò a oggetto di orrore, a scherno e a obbrobrio perenne. 10Farò cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le voci di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa, il rumore della mola e il lume della lampada. 11Tutta questa regione sarà abbandonata alla distruzione e alla desolazione e queste genti resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni. 12Quando saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo - dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne. 13Manderò dunque a effetto su questo paese tutte le parole che ho pronunziate a suo riguardo, quanto è scritto in questo libro, ciò che Geremia aveva predetto contro tutte le nazioni.

14Nazioni numerose e re potenti ridurranno in schiavitù anche costoro, e così li ripagherò secondo le loro azioni, secondo le opere delle loro mani».

15Così mi disse il Signore, Dio di Israele: «Prendi dalla mia mano questa coppa di vino della mia ira e falla bere a tutte le nazioni alle quali ti invio, 16perché ne bevano, ne restino inebriate ed escano di senno dinanzi alla spada che manderò in mezzo a loro».

17Presi dunque la coppa dalle mani del Signore e la diedi a bere a tutte le nazioni alle quali il Signore mi aveva inviato: 18a Gerusalemme e alle città di Giuda, ai suoi re e ai suoi capi, per abbandonarli alla distruzione, alla desolazione, all'obbrobrio e alla maledizione, come avviene ancor oggi; 19anche al faraone re d'Egitto, ai suoi ministri, ai suoi nobili e a tutto il suo popolo; 20alla gente d'ogni razza e a tutti i re del paese di Uz, a tutti i re del paese dei Filistei, ad Ascalòn, a Gaza, a Ekròn e ai superstiti di Asdòd, 21a Edom, a Moab e agli Ammoniti, 22a tutti i re di Tiro e a tutti i re di Sidòne e ai re dell'isola che è al di là del mare, 23a Dedan, a Tema, a Buz e a quanti si radono l'estremità delle tempie, 24a tutti i re degli Arabi che abitano nel deserto, 25a tutti i re di Zimrì, a tutti i re dell'Elam e a tutti i re della Media, 26a tutti i re del settentrione, vicini e lontani, agli uni e agli altri e a tutti i regni che sono sulla terra; il re di Sesàch berrà dopo di essi.

27«Tu riferirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Bevete e inebriatevi, vomitate e cadete senza rialzarvi davanti alla spada che io mando in mezzo a voi. 28Se poi rifiuteranno di prendere dalla tua mano il calice da bere, tu dirai loro: Dice il Signore degli eserciti: Certamente berrete! 29Se io comincio a castigare proprio la città che porta il mio nome, pretendete voi di rimanere impuniti? No, impuniti non resterete, perché io chiamerò la spada su tutti gli abitanti della terra. Oracolo del Signore degli eserciti. 30Tu preannunzierai tutte queste cose e dirai loro:

Il Signore ruggisce dall'alto,
dalla sua santa dimora fa udire il suo tuono;
alza il suo ruggito contro la prateria,
manda grida di giubilo come i pigiatori delle uve,
contro tutti gli abitanti del paese.
31Il rumore giunge fino all'estremità della terra,
perché il Signore viene a giudizio con le nazioni;
egli istruisce il giudizio riguardo a ogni uomo,
abbandona gli empi alla spada.
Parola del Signore.
32Dice il Signore degli eserciti:
Ecco, la sventura passa
di nazione in nazione,
un grande turbine si alza
dall'estremità della terra.

33In quel giorno i colpiti dal Signore si troveranno da un'estremità all'altra della terra; non saranno pianti raccolti sepolti, ma saranno come letame sul suolo.

34Urlate, pastori, gridate,
rotolatevi nella polvere, capi del gregge!
Perché sono compiuti i giorni per il vostro macello;
stramazzerete come scelti montoni.
35Non ci sarà rifugio per i pastori
scampo per i capi del gregge.
36Sentite le grida dei pastori,
gli urli delle guide del gregge,
perché il Signore distrugge il loro pascolo;
37sono devastati i prati tranquilli
a causa dell'ardente ira del Signore.
38Il leone abbandona la sua tana,
poiché il loro paese è una desolazione
a causa della spada devastatrice
e a causa della sua ira ardente».

1All’inizio del regno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta a Geremia questa parola da parte del Signore: 2«Così dice il Signore: Va’ nell’atrio del tempio del Signore e riferisci a tutte le città di Giuda che vengono per adorare nel tempio del Signore tutte le parole che ti ho comandato di annunciare loro; non tralasciare neppure una parola. 3Forse ti ascolteranno e ciascuno abbandonerà la propria condotta perversa; in tal caso mi pentirò di tutto il male che pensavo di fare loro per la malvagità delle loro azioni. 4Tu dunque dirai loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi 5e se non ascolterete le parole dei profeti, miei servi, che ho inviato a voi con assidua premura, ma che voi non avete ascoltato, 6io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città una maledizione per tutti i popoli della terra».

7I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che diceva queste parole nel tempio del Signore. 8Ora, quando Geremia finì di riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo arrestarono dicendo: «Devi morire! 9Perché hai predetto nel nome del Signore: “Questo tempio diventerà come Silo e questa città sarà devastata, disabitata”?».

Tutto il popolo si radunò contro Geremia nel tempio del Signore. 10I capi di Giuda vennero a sapere queste cose e salirono dalla reggia nel tempio del Signore e sedettero all’ingresso della porta Nuova del tempio del Signore. 11Allora i sacerdoti e i profeti dissero ai capi e a tutto il popolo: «Una condanna a morte merita quest’uomo, perché ha profetizzato contro questa città, come avete udito con i vostri orecchi!». 12Ma Geremia rispose a tutti i capi e a tutto il popolo: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città le cose che avete ascoltato. 13Migliorate dunque la vostra condotta e le vostre azioni e ascoltate la voce del Signore, vostro Dio, e il Signore si pentirà del male che ha annunciato contro di voi. 14Quanto a me, eccomi in mano vostra, fate di me come vi sembra bene e giusto; 15ma sappiate bene che, se voi mi ucciderete, sarete responsabili del sangue innocente, voi e tutti gli abitanti di questa città, perché il Signore mi ha veramente inviato a voi per dire ai vostri orecchi tutte queste parole». 16I capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: «Non ci deve essere condanna a morte per quest’uomo, perché ci ha parlato nel nome del Signore, nostro Dio».

17Allora si alzarono alcuni anziani del paese e dissero a tutta l’assemblea del popolo: 18«Michea di Morèset, che profetizzava al tempo di Ezechia, re di Giuda, affermò a tutto il popolo di Giuda: “Così dice il Signore degli eserciti:

Sion sarà arata come un campo
e Gerusalemme diventerà un cumulo di rovine,
il monte del tempio un’altura boscosa!”.

19Forse Ezechia, re di Giuda, e tutti quelli di Giuda lo uccisero? Non temettero piuttosto il Signore e non lo supplicarono, e così il Signore si pentì del male che aveva loro annunciato? Noi, invece, stiamo per commettere una grave iniquità a nostro danno».

20C’era anche un altro uomo che profetizzava nel nome del Signore, Uria, figlio di Semaià, da Kiriat-Iearìm; egli profetizzò contro questa città e contro questo paese con parole simili a quelle di Geremia. 21Il re Ioiakìm, tutte le sue guardie e tutti i capi udirono le sue parole e il re cercò di ucciderlo, ma Uria lo venne a sapere, ebbe paura e fuggì, andandosene in Egitto. 22Allora il re Ioiakìm inviò degli uomini in Egitto, Elnatàn, figlio di Acbor, e altri con lui. 23Costoro fecero uscire dall’Egitto Uria e lo condussero al re Ioiakìm, che lo fece uccidere di spada e fece gettare il suo cadavere nelle fosse della gente comune. 24Ma la mano di Achikàm, figlio di Safan, fu a favore di Geremia, perché non lo consegnassero al popolo per metterlo a morte.

1All'inizio del regno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta a Geremia questa parola da parte del Signore. 2Disse il Signore: «Và nell'atrio del tempio del Signore e riferisci a tutte le città di Giuda che vengono per adorare nel tempio del Signore tutte le parole che ti ho comandato di annunziare loro; non tralasciare neppure una parola. 3Forse ti ascolteranno e ognuno abbandonerà la propria condotta perversa; in tal caso disdirò tutto il male che pensavo di fare loro a causa della malvagità delle loro azioni.

4Tu dirai dunque loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi 5e se non ascolterete le parole dei profeti miei servi che ho inviato a voi con costante premura, ma che voi non avete ascoltato, 6io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città un esempio di maledizione per tutti i popoli della terra».

7I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che diceva queste parole nel tempio del Signore. 8Ora, quando Geremia finì di riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti e i profeti lo arrestarono dicendo: «Devi morire! 9Perché hai predetto nel nome del Signore: Questo tempio diventerà come Silo e questa città sarà devastata, disabitata?».

Tutto il popolo si radunò contro Geremia nel tempio del Signore. 10I capi di Giuda vennero a sapere queste cose e salirono dalla reggia nel tempio del Signore e sedettero all'ingresso della Porta Nuova del tempio del Signore. 11Allora i sacerdoti e i profeti dissero ai capi e a tutto il popolo: «Una sentenza di morte merita quest'uomo, perché ha profetizzato contro questa città come avete udito con i vostri orecchi!».

12Ma Geremia rispose a tutti i capi e a tutto il popolo: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città le cose che avete ascoltate. 13Or dunque migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e ascoltate la voce del Signore vostro Dio e il Signore ritratterà il male che ha annunziato contro di voi. 14Quanto a me, eccomi in mano vostra, fate di me come vi sembra bene e giusto; 15ma sappiate bene che, se voi mi ucciderete, attirerete sangue innocente su di voi, su questa città e sui suoi abitanti, perché il Signore mi ha veramente inviato a voi per esporre ai vostri orecchi tutte queste cose».

16I capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: «Non ci deve essere sentenza di morte per quest'uomo, perché ci ha parlato nel nome del Signore nostro Dio».

17Allora si alzarono alcuni anziani del paese e dissero a tutta l'assemblea del popolo: 18«Michea il Morastita, che profetizzava al tempo di Ezechia, re di Giuda, affermò a tutto il popolo di Giuda: Dice il Signore degli eserciti:

Sion sarà arata come un campo,
Gerusalemme diventerà un cumulo di rovine,
il monte del tempio un'altura boscosa!

19Forse Ezechia re di Giuda e tutti quelli di Giuda lo uccisero? Non temettero piuttosto il Signore e non placarono il volto del Signore e così il Signore disdisse il male che aveva loro annunziato? Noi, invece, stiamo per commettere una grave iniquità a nostro danno».

20C'era anche un altro uomo che profetizzava nel nome del Signore, Uria figlio di Semaià da Kiriat-Iearìm; egli profetizzò contro questa città e contro questo paese con parole simili a quelle di Geremia. 21Il re Ioiakìm, tutti i suoi prodi e tutti i magistrati udirono le sue parole e il re cercò di ucciderlo, ma Uria lo venne a sapere e per timore fuggì andandosene in Egitto. 22Allora il re Ioiakìm inviò in Egitto uomini come Elnatàn figlio di Acbòr, e altri con lui. 23Costoro fecero uscire dall'Egitto Uria e lo condussero al re Ioiakìm che lo fece uccidere di spada e fece gettare il suo cadavere nelle fosse della gente del popolo.

24Ma la mano di Achikàm figlio di Safàn fu a favore di Geremia, perché non lo consegnassero in potere del popolo per metterlo a morte.

1Al principio del regno di Sedecìa, figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta questa parola a Geremia da parte del Signore: 2«Così mi dice il Signore: Procùrati capestri e un giogo e mettili al collo. 3Quindi manda un messaggio al re di Edom, di Moab, degli Ammoniti, di Tiro e di Sidone, per mezzo dei loro ambasciatori venuti a Gerusalemme dal re di Giuda, Sedecìa; 4affida loro questo mandato per i loro signori: Dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Così parlerete ai vostri signori: 5La terra, l’uomo e gli animali che sono sulla terra, li ho fatti io con la mia grande potenza e con il mio braccio potente e li do a chi voglio. 6Ora consegno tutte quelle regioni in mano al mio servo Nabucodònosor, re di Babilonia; persino le bestie selvatiche gli consegno, perché lo servano. 7A lui, a suo figlio e al figlio di suo figlio saranno soggette tutte le nazioni, finché anche per il suo paese non verrà il momento stabilito e allora molte nazioni e re potenti lo assoggetteranno. 8Ma intanto la nazione o il regno che non si assoggetterà a Nabucodònosor, re di Babilonia, e che non sottoporrà il collo al giogo del re di Babilonia, quella nazione la punirò con la spada, la fame e la peste – oracolo del Signore –, finché non li avrò messi in suo potere. 9Non date retta ai vostri profeti, indovini, sognatori, maghi e stregoni, che vi dicono: “Non sarete soggetti al re di Babilonia!”. 10Vi predicono menzogne per farvi andare lontano dalla vostra terra e perché io vi disperda e così andiate in rovina. 11Invece la nazione che sottoporrà il collo al giogo del re di Babilonia e gli sarà soggetta io la lascerò stare tranquilla sul proprio suolo, lo coltiverà e lo abiterà. Oracolo del Signore».

12A Sedecìa, re di Giuda, io ho parlato proprio allo stesso modo: «Piegate il collo al giogo del re di Babilonia, siate soggetti a lui e al suo popolo e avrete salva la vita. 13Perché tu e il tuo popolo vorreste morire di spada, di fame e di peste, come ha preannunciato il Signore per la nazione che non si assoggetterà al re di Babilonia? 14Non date retta alle parole dei profeti che vi dicono: “Non sarete soggetti al re di Babilonia!”. Vi profetizzano menzogne. 15Io infatti non li ho mandati – oracolo del Signore – ed essi profetizzano menzogne nel mio nome; perciò io vi scaccerò e perirete voi e i profeti che vi fanno tali profezie».

16Ai sacerdoti e a tutto questo popolo ho detto: «Dice il Signore: Non ascoltate le parole dei vostri profeti che vi predicono che gli arredi del tempio del Signore saranno subito riportati da Babilonia, perché essi vi profetizzano menzogne. 17Non ascoltateli! Servite il re di Babilonia e vivrete. Perché questa città dovrebbe essere ridotta a una desolazione? 18Se quelli sono veri profeti e se la parola del Signore è con loro, intercedano presso il Signore degli eserciti, perché gli arredi rimasti nel tempio del Signore e nella casa del re di Giuda e a Gerusalemme non vadano a Babilonia». 19Così dice infatti il Signore degli eserciti riguardo alle colonne, al Mare, ai carrelli e al resto degli arredi lasciati in città 20e che Nabucodònosor, re di Babilonia, non prese quando deportò Ieconia, figlio di Ioiakìm, re di Giuda, da Gerusalemme a Babilonia, con tutti i notabili di Giuda e di Gerusalemme. 21Dice dunque così il Signore degli eserciti, Dio d’Israele, riguardo agli arredi rimasti nel tempio del Signore, nella casa del re di Giuda e a Gerusalemme: 22«Saranno portati a Babilonia e là rimarranno finché non li ricercherò – oracolo del Signore – e li porterò indietro e li riporrò in questo luogo».

1Al principio del regno di Sedecìa figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta questa parola a Geremia da parte del Signore.

2Mi dice il Signore: «Procùrati capestri e un giogo e mettili sul tuo collo. 3Quindi manda un messaggio al re di Edom, al re di Moab, al re degli Ammoniti, al re di Tiro e al re di Sidòne per mezzo dei loro messaggeri venuti a Gerusalemme da Sedecìa, re di Giuda, 4e affida loro questo mandato per i loro signori: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, così parlerete ai vostri signori: 5Io ho fatto la terra, l'uomo e gli animali che sono sulla terra, con grande potenza e con braccio potente e li do a chi mi piace. 6Ora ho consegnato tutte quelle regioni in potere di Nabucodònosor re di Babilonia, mio servo; a lui ho consegnato perfino le bestie selvatiche perché lo servano. 7Tutte le nazioni saranno soggette a lui, a suo figlio e al nipote, finché anche per il suo paese non verrà il momento. Allora molte nazioni e re potenti lo assoggetteranno. 8La nazione o il regno che non si assoggetterà a lui, Nabucodònosor, re di Babilonia, e che non sottoporrà il collo al giogo del re di Babilonia, io li punirò con la spada, la fame e la peste - dice il Signore - finché non li avrò consegnati in suo potere. 9Voi non date retta ai vostri profeti ai vostri indovini ai vostri sognatori ai vostri maghi ai vostri stregoni, che vi dicono: Non sarete soggetti al re di Babilonia! 10Costoro vi predicono menzogne per allontanarvi dal vostro paese e perché io vi disperda e così andiate in rovina. 11Invece io lascerò stare tranquilla sul proprio suolo - dice il Signore - la nazione che sottoporrà il collo al giogo del re di Babilonia e gli sarà soggetta; essa lo coltiverà e lo abiterà».

12A Sedecìa re di Giuda, io ho parlato proprio allo stesso modo: «Piegate il collo al giogo del re di Babilonia, siate soggetti a lui e al suo popolo e conserverete la vita. 13Perché tu e il tuo popolo vorreste morire di spada, di fame e di peste, come ha preannunziato il Signore per la nazione che non si assoggetterà al re di Babilonia? 14Non date retta alle parole dei profeti che vi dicono: Non sarete soggetti al re di Babilonia! perché essi vi predicono menzogne. 15Io infatti non li ho mandati - dice il Signore - ed essi predicono menzogne in mio nome; perciò io sarò costretto a disperdervi e così perirete voi e i profeti che vi fanno tali profezie».

16Ai sacerdoti e a tutto questo popolo ho detto: «Dice il Signore: Non ascoltate le parole dei vostri profeti che vi predicono che gli arredi del tempio del Signore saranno subito riportati da Babilonia, perché essi vi predicono menzogne. 17Non ascoltateli! Siate piuttosto soggetti al re di Babilonia e conserverete la vita. Perché questa città dovrebbe esser ridotta in una desolazione? 18Se quelli sono veri profeti e se la parola del Signore è con essi, intercedano dunque presso il Signore degli eserciti perché gli arredi rimasti nel tempio del Signore e nella casa del re di Giuda e a Gerusalemme non vadano a Babilonia».

19Così dice il Signore degli eserciti riguardo alle colonne, al mare di bronzo, alle basi e al resto degli arredi che sono ancora in questa città 20e che Nabucodònosor, re di Babilonia, non prese quando deportò Ieconia figlio di Ioiakìm, re di Giuda, da Gerusalemme in Babilonia con tutti i notabili di Giuda e di Gerusalemme. 21Dice dunque così il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo agli arredi rimasti nel tempio del Signore, nella casa del re di Giuda e a Gerusalemme: 22«Saranno portati a Babilonia e là rimarranno finché non li ricercherò - parola del Signore - e li porterò indietro e li riporrò in questo luogo».

1In quell’anno, all’inizio del regno di Sedecìa, re di Giuda, nell’anno quarto, nel quinto mese, Anania, figlio di Azzur, il profeta di Gàbaon, mi riferì nel tempio del Signore sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo: 2«Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Io romperò il giogo del re di Babilonia! 3Entro due anni farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi del tempio del Signore che Nabucodònosor, re di Babilonia, prese da questo luogo e portò in Babilonia. 4Farò ritornare in questo luogo – oracolo del Signore – Ieconia, figlio di Ioiakìm, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che andarono a Babilonia, poiché romperò il giogo del re di Babilonia».

5Il profeta Geremia rispose al profeta Anania, sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo, che stavano nel tempio del Signore. 6Il profeta Geremia disse: «Così sia! Così faccia il Signore! Voglia il Signore realizzare le cose che hai profetizzato, facendo ritornare gli arredi nel tempio e da Babilonia tutti i deportati. 7Tuttavia ascolta ora la parola che sto per dire a te e a tutto il popolo. 8I profeti che furono prima di me e di te dai tempi antichissimi profetizzarono guerra, fame e peste contro molti paesi e regni potenti. 9Il profeta invece che profetizza la pace sarà riconosciuto come profeta mandato veramente dal Signore soltanto quando la sua parola si realizzerà».

10Allora il profeta Anania strappò il giogo dal collo del profeta Geremia, lo ruppe 11e disse a tutto il popolo: «Così dice il Signore: A questo modo io romperò il giogo di Nabucodònosor, re di Babilonia, entro due anni, sul collo di tutte le nazioni». Il profeta Geremia se ne andò per la sua strada.

12Dopo che il profeta Anania ebbe rotto il giogo che il profeta Geremia portava sul collo, fu rivolta a Geremia questa parola del Signore: 13«Va’ e riferisci ad Anania: Così dice il Signore: Tu hai rotto un giogo di legno, ma io, al suo posto, ne farò uno di ferro. 14Infatti, dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Pongo un giogo di ferro sul collo di tutte queste nazioni perché siano soggette a Nabucodònosor, re di Babilonia, e lo servano; persino le bestie selvatiche gli consegno».

15Allora il profeta Geremia disse al profeta Anania: «Ascolta, Anania! Il Signore non ti ha mandato e tu induci questo popolo a confidare nella menzogna; 16perciò dice il Signore: Ecco, ti faccio sparire dalla faccia della terra; quest’anno tu morirai, perché hai predicato la ribellione al Signore». 17In quello stesso anno, nel settimo mese, il profeta Anania morì.

1In quell'anno, all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda, nell'anno quarto, quinto mese, Anania figlio di Azzùr, il profeta di Gàbaon, mi riferì nel tempio del Signore sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo queste parole: 2«Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io romperò il giogo del re di Babilonia! 3Entro due anni farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi del tempio del Signore che Nabucodònosor, re di Babilonia, prese da questo luogo e portò in Babilonia. 4Farò ritornare in questo luogo - dice il Signore - Ieconia figlio di Ioiakìm, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che andarono a Babilonia, poiché romperò il giogo del re di Babilonia».

5Il profeta Geremia rispose al profeta Anania, sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo che stavano nel tempio del Signore. 6Il profeta Geremia disse: «Così sia! Così faccia il Signore! Voglia il Signore realizzare le cose che hai predette, facendo ritornare gli arredi nel tempio e tutti i deportati da Babilonia in questo luogo!

7Tuttavia ascolta ora la parola che sto per dire ai tuoi orecchi e agli orecchi di tutto il popolo. 8I profeti che furono prima di me e di te dai tempi antichissimi predissero contro molti paesi, contro regni potenti, guerra, fame e peste. 9Quanto al profeta che predice la pace, egli sarà riconosciuto come profeta mandato veramente dal Signore soltanto quando la sua parola si realizzerà».

10Allora il profeta Anania strappò il giogo dal collo del profeta Geremia e lo ruppe; 11Anania riferì a tutto il popolo: «Dice il Signore: A questo modo io romperò il giogo di Nabucodònosor re di Babilonia, entro due anni, sul collo di tutte le nazioni».

Il profeta Geremia se ne andò per la sua strada.

12Ora, dopo che il profeta Anania ebbe rotto il giogo sul collo del profeta Geremia, la parola del Signore fu rivolta a Geremia: 13«Và e riferisci ad Anania: Così dice il Signore: Tu hai rotto un giogo di legno ma io, al suo posto, ne farò uno di ferro. 14Infatti, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io porrò un giogo di ferro sul collo di tutte queste nazioni perché siano soggette a Nabucodònosor, re di Babilonia».

15Allora il profeta Geremia disse al profeta Anania: «Ascolta, Anania! Il Signore non ti ha mandato e tu induci questo popolo a confidare nella menzogna; 16perciò dice il Signore: Ecco, ti mando via dal paese; quest'anno tu morirai, perché hai predicato la ribellione contro il Signore».

17Il profeta Anania morì in quello stesso anno, nel settimo mese.

1Queste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme al resto degli anziani in esilio, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo che Nabucodònosor aveva deportato da Gerusalemme a Babilonia; 2la mandò dopo che il re Ieconia, la regina madre, i dignitari di corte, i capi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e i fabbri erano partiti da Gerusalemme. 3Fu recata per mezzo di Elasà, figlio di Safan, e di Ghemaria, figlio di Chelkia, che Sedecìa, re di Giuda, aveva inviati a Nabucodònosor, re di Babilonia, a Babilonia. Essa diceva:

4«Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele, a tutti gli esuli che ho fatto deportare da Gerusalemme a Babilonia: 5Costruite case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti; 6prendete moglie e mettete al mondo figli e figlie, scegliete mogli per i figli e maritate le figlie, e costoro abbiano figlie e figli. Lì moltiplicatevi e non diminuite. 7Cercate il benessere del paese in cui vi ho fatto deportare, e pregate per esso il Signore, perché dal benessere suo dipende il vostro.

8Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni che essi sognano, 9perché falsamente profetizzano nel mio nome: io non li ho inviati. Oracolo del Signore. 10Pertanto così dice il Signore: Quando saranno compiuti a Babilonia settant’anni, vi visiterò e realizzerò la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo. 11Io conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – oracolo del Signore –, progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza. 12Voi mi invocherete e ricorrerete a me e io vi esaudirò. 13Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore; 14mi lascerò trovare da voi. Oracolo del Signore. Cambierò in meglio la vostra sorte e vi radunerò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho disperso. Oracolo del Signore. Vi ricondurrò nel luogo da dove vi ho fatto deportare.

15Voi dite: “Il Signore ci ha suscitato profeti a Babilonia”. 16Ebbene, così dice il Signore al re che siede sul trono di Davide e a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli che non sono partiti con voi nella deportazione: 17Così dice il Signore degli eserciti: Ecco, manderò contro di loro la spada, la fame e la peste e li renderò come i fichi guasti, che non si possono mangiare tanto sono cattivi. 18Li perseguiterò con la spada, la fame e la peste; li renderò un esempio terrificante per tutti i regni della terra, e maledizione, stupore, scherno e obbrobrio in tutte le nazioni nelle quali li ho dispersi, 19perché non hanno ascoltato le mie parole – oracolo del Signore – quando con assidua premura mandavo loro i miei servi, i profeti, ed essi non hanno ascoltato. Oracolo del Signore. 20Voi però, deportati tutti, che ho mandato da Gerusalemme a Babilonia, ascoltate la parola del Signore.

21Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele, riguardo ad Acab, figlio di Kolaià, e a Sedecìa, figlio di Maasia, che vi profetizzano menzogne nel mio nome: Ecco, li darò in mano a Nabucodònosor, re di Babilonia, che li ucciderà sotto i vostri occhi. 22E se ne trarrà una formula di maledizione che si diffonderà presso tutti i deportati di Giuda a Babilonia; si dirà: “Ti tratti il Signore come Sedecìa e Acab, che il re di Babilonia fece arrostire sul fuoco!”. 23Poiché essi hanno operato cose nefande a Gerusalemme, hanno commesso adulterio con le mogli del prossimo, hanno proferito nel mio nome parole menzognere senza che io avessi dato loro alcun ordine. Io stesso lo so bene e ne sono testimone. Oracolo del Signore.

24E dirai a Semaià, il Nechelamita: 25Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Hai mandato nel tuo nome lettere a tutto il popolo di Gerusalemme e a Sofonia, figlio di Maasia, il sacerdote, e a tutti i sacerdoti, dicendo: 26“Il Signore ti ha costituito sacerdote al posto del sacerdote Ioiadà, perché fossi sovrintendente nel tempio del Signore, per reprimere qualunque forsennato che fa il profeta, ponendolo in ceppi e in catene: 27orbene, perché non reprimi Geremia di Anatòt, che fa profezie fra di voi? 28Infatti egli ci ha mandato a dire a Babilonia: Durerà a lungo la vostra situazione! Costruite case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti!”».

29Il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia. 30Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia: 31«Invia questo messaggio a tutti i deportati: Così dice il Signore riguardo a Semaià, il Nechelamita: Poiché Semaià ha parlato a voi come profeta mentre io non l’avevo mandato e vi ha fatto confidare nella menzogna, 32per questo dice il Signore: Ecco, punirò Semaià, il Nechelamita, e la sua discendenza; nessuno dei suoi dimorerà in mezzo a questo popolo, né vedrà il bene che farò al mio popolo – oracolo del Signore –, perché ha predicato la ribellione al Signore».

1Queste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme al resto degli anziani in esilio, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il resto del popolo che Nabucodònosor aveva deportato da Gerusalemme a Babilonia; la mandò 2dopo che il re Ieconia, la regina madre, i dignitari di corte, i capi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e i fabbri erano partiti da Gerusalemme. 3Fu recata per mezzo di Elasà figlio di Safàn e di Ghemarìa figlio di Chelkia, che Sedecìa re di Giuda aveva inviati a Nabucodònosor re di Babilonia, in Babilonia.

Essa diceva:

4«Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, a tutti gli esuli che ho fatto deportare da Gerusalemme a Babilonia: 5Costruite case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti; 6prendete moglie e mettete al mondo figli e figlie, scegliete mogli per i figli e maritate le figlie; costoro abbiano figlie e figli. Moltiplicatevi lì e non diminuite. 7Cercate il benessere del paese in cui vi ho fatto deportare. Pregate il Signore per esso, perché dal suo benessere dipende il vostro benessere.

8Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni, che essi sognano. 9Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati. Oracolo del Signore. 10Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo. 11Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo - dice il Signore - progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza. 12Voi mi invocherete e ricorrerete a me e io vi esaudirò; 13mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore; 14mi lascerò trovare da voi - dice il Signore - cambierò in meglio la vostra sorte e vi radunerò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho disperso - dice il Signore - vi ricondurrò nel luogo da dove vi ho fatto condurre in esilio.

15Certo voi dite: Il Signore ci ha suscitato profeti in Babilonia.

16Ebbene, queste le parole del Signore al re che siede sul trono di Davide e a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli che non sono partiti con voi nella deportazione; 17dice il Signore degli eserciti: Ecco, io manderò contro di essi la spada, la fame e la peste e li renderò come i fichi guasti, che non si possono mangiare tanto sono cattivi. 18Li perseguiterò con la spada, la fame e la peste; li farò oggetto di orrore per tutti i regni della terra, oggetto di maledizione, di stupore, di scherno e di obbrobrio in tutte le nazioni nelle quali li ho dispersi, 19perché non hanno ascoltato le mie parole - dice il Signore - quando mandavo loro i miei servi, i profeti, con continua premura, eppure essi non hanno ascoltato. Oracolo del Signore. 20Voi però ascoltate la parola del Signore, voi deportati tutti, che io ho mandato da Gerusalemme a Babilonia.

21Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo ad Acab figlio di Kolaià, e a Sedecìa figlio di Maasià, che vi predicono menzogne in mio nome: Ecco, li darò in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, il quale li ucciderà sotto i vostri occhi. 22Da essi si trarrà una formula di maledizione in uso presso tutti i deportati di Giuda in Babilonia e si dirà: Il Signore ti tratti come Sedecìa e Acab, che il re di Babilonia fece arrostire sul fuoco! 23Poiché essi hanno operato cose nefande in Gerusalemme, hanno commesso adulterio con le mogli del prossimo, hanno proferito in mio nome parole senza che io avessi dato loro alcun ordine. Io stesso lo so bene e ne sono testimone. Oracolo del Signore».

24A Semaià il Nechelamita tu riferirai queste parole: 25«Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Perché hai mandato in tuo nome lettere a tutto il popolo di Gerusalemme e a Sofonia figlio di Maasià, il sacerdote, e a tutti i sacerdoti, dicendo: 26Il Signore ti ha costituito sacerdote al posto del sacerdote Ioiadà, perché fossi sovrintendente nel tempio del Signore, per reprimere qualunque forsennato che vuol fare il profeta, ponendolo in ceppi e in catene. 27Orbene, perché non reprimi Geremia da Anatòt, che fa profezie fra di voi? 28Infatti egli ci ha mandato a dire in Babilonia: Sarà lunga la cosa! Edificate case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti!».

29Il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia.

30Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia: 31«Invia questo messaggio a tutti i deportati: Così dice il Signore riguardo a Semaià il Nechelamita: Poiché Semaià ha parlato a voi come profeta mentre io non l'avevo mandato e vi ha fatto confidare nella menzogna, 32per questo dice il Signore: Ecco punirò Semaià il Nechelamita e la sua discendenza; nessuno dei suoi dimorerà in mezzo a questo popolo, vedrà il bene che farò al mio popolo - dice il Signore - perché ha predicato la ribellione contro il Signore».

1Parola rivolta a Geremia da parte del Signore: 2«Così dice il Signore, Dio d’Israele: Scriviti in un libro tutte le cose che ti ho detto, 3perché, ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali cambierò la sorte del mio popolo, d’Israele e di Giuda – dice il Signore – e li ricondurrò nella terra che ho concesso ai loro padri e ne prenderanno possesso». 4Queste sono le parole che il Signore pronunciò riguardo a Israele e a Giuda:

5«Così dice il Signore:
Si ode un grido di spavento,
di terrore, non di pace.
6Provate a vedere se un maschio può partorire.
Perché allora vedo tutti gli uomini
con le mani sui fianchi come una partoriente?
Perché ogni faccia è stravolta, impallidita?
Ohimè! 7Grande è quel giorno,
non ce n’è uno simile!
Sarà un tempo di angoscia per Giacobbe,
ma ne uscirà salvo.

8In quel giorno – oracolo del Signore degli eserciti – romperò il giogo togliendolo dal suo collo, spezzerò le sue catene; non serviranno più gli stranieri. 9Serviranno il Signore, loro Dio, e Davide, loro re, che farò sorgere in mezzo a loro.

10Ma tu non temere, Giacobbe, mio servo
– oracolo del Signore –,
non abbatterti, Israele,
perché io libererò te dalla terra lontana,
la tua discendenza dalla terra del suo esilio.
Giacobbe ritornerà e avrà riposo,
vivrà tranquillo e nessuno lo molesterà,
11perché io sono con te per salvarti.
Oracolo del Signore.
Sterminerò tutte le nazioni
tra le quali ti ho disperso,
ma non sterminerò te;
ti castigherò secondo giustizia,
non ti lascerò del tutto impunito.
12Così dice il Signore:
La tua ferita è incurabile,
la tua piaga è molto grave.
13Nessuno ti fa giustizia;
per un’ulcera vi sono rimedi,
ma non c’è guarigione per te.
14Ti hanno dimenticato tutti i tuoi amanti,
non ti cercano più;
poiché ti ho colpito come colpisce un nemico,
con un castigo spietato,
per la tua grande iniquità,
perché sono cresciuti i tuoi peccati.
15Perché gridi per la tua ferita?
Incurabile è la tua piaga.
Ti ho trattato così
per la tua grande iniquità,
perché sono cresciuti i tuoi peccati.
16Però quanti ti divorano saranno divorati,
i tuoi oppressori andranno tutti in schiavitù;
i tuoi saccheggiatori saranno saccheggiati,
diverranno preda quanti ti hanno depredato.
17Curerò infatti la tua ferita
e ti guarirò dalle tue piaghe
– oracolo del Signore –,
poiché ti chiamano la ripudiata, o Sion,
quella che nessuno ricerca.
18Così dice il Signore:
Ecco, cambierò la sorte delle tende di Giacobbe
e avrò compassione delle sue dimore.
Sulle sue rovine sarà ricostruita la città
e il palazzo sorgerà al suo giusto posto.
19Vi risuoneranno inni di lode,
voci di gente in festa.
Li farò crescere e non diminuiranno,
li onorerò e non saranno disprezzati;
20i loro figli saranno come un tempo,
la loro assemblea sarà stabile dinanzi a me,
mentre punirò tutti i loro oppressori.
21Avranno come capo uno di loro,
un sovrano uscito dal loro popolo;
io lo farò avvicinare a me ed egli si accosterà.
Altrimenti chi rischierebbe la vita
per avvicinarsi a me?
Oracolo del Signore.
22Voi sarete il mio popolo
e io sarò il vostro Dio.
23Ecco la tempesta del Signore,
il suo furore si scatena;
una tempesta travolgente
turbina sul capo dei malvagi.
24Non cesserà l’ira ardente del Signore,
finché non abbia compiuto e attuato
i progetti del suo cuore.
Alla fine dei giorni lo comprenderete pienamente!

1Parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 2Dice il Signore, Dio di Israele: «Scriviti in un libro tutte le cose che ti dirò, 3perché, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali cambierò la sorte del mio popolo, di Israele e di Giuda - dice il Signore -; li ricondurrò nel paese che ho concesso ai loro padri e ne prenderanno possesso». 4Queste sono le parole che il Signore pronunziò per Israele e per Giuda:

5Così dice il Signore:
«Si ode un grido di spavento,
terrore, non pace.
6Informatevi e osservate se un maschio può partorire.
Perché mai vedo tutti gli uomini
con le mani sui fianchi come una partoriente?
Perché ogni faccia è stravolta,
impallidita? Ohimè!
7Perché grande è quel giorno,
non ce n'è uno simile!
Esso sarà un tempo di angoscia per Giacobbe,
tuttavia egli ne uscirà salvato.

8In quel giorno - parola del Signore degli eserciti - romperò il giogo togliendolo dal suo collo, spezzerò le sue catene; non saranno più schiavi di stranieri. 9Essi serviranno il Signore loro Dio e Davide loro re, che io susciterò loro.

10Tu, poi, non temere, Giacobbe, mio servo.
Oracolo del Signore.
Non abbatterti, Israele,
poichè io libererò te dal paese lontano,
la tua discendenza dal paese del suo esilio.
Giacobbe ritornerà e godrà la pace,
vivrà tranquillo e nessuno lo molesterà.
11Poichè io sono con te
per salvarti, oracolo del Signore.
Sterminerò tutte le nazioni,
in mezzo alle quali ti ho disperso;
ma con te non voglio operare una strage;
cioè ti castigherò secondo giustizia,
non ti lascerò del tutto impunito».
12Così dice il Signore: «La tua ferita è incurabile.
la tua piaga è molto grave.
13Per la tua piaga non ci sono rimedi,
non si forma nessuna cicatrice.
14Tutti i tuoi amanti ti hanno dimenticato,
non ti cercano più;
poichè ti ho colpito come colpisce un nemico,
con un castigo severo,
per le tue grandi iniquità,
per i molti tuoi peccati.
15Perchè gridi per la tua ferita?
Incurabile è la tua piaga.
A causa della tua grande iniquità, dei molti tuoi peccati,
io ti ho fatto questi mali.
16Però quanti ti divorano saranno divorati,
i tuoi oppressori andranno tutti in schiavitù;
i tuoi saccheggiatori saranno abbandonati al saccheggio
e saranno oggetto di preda quanti ti avranno depredato.
17Farò infatti cicatrizzare la tua ferita
e ti guarirò dalle tue piaghe.
Parola del Signore.
Poichè ti chiamano la ripudiata, o Sion,
quella di cui nessuno si cura»,
18così dice il Signore:
«Ecco restaurerò la sorte delle tende di Giacobbe
e avrò compassione delle sue dimore.
La città sarà ricostruita sulle rovine
e il palazzo sorgerà di nuovo al suo posto.
19Ne usciranno inni di lode,
voci di gente festante.
Li moltiplicherò e non diminuiranno,
li onorerò e non saranno disprezzati,
20i loro figli saranno come una volta,
la loro assemblea sarà stabile dinanzi a me;
mentre punirò tutti i loro avversari.
21Il loro capo sarà uno di essi
e da essi uscirà il loro comandante;
io lo farò avvicinare ed egli si accosterà a me.
Poichè chi è colui che arrischia la vita
per avvicinarsi a me? Oracolo del Signore.
22Voi sarete il mio popolo
e io il vostro Dio.
23Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena,
una tempesta travolgente;
si abbatte sul capo dei malvagi.
24Non cesserà l'ira ardente del Signore,
finché non abbia compiuto e attuato
i progetti del suo cuore.
Alla fine dei giorni lo comprenderete!

1In quel tempo – oracolo del Signore –
io sarò Dio per tutte le famiglie d’Israele
ed esse saranno il mio popolo.
2Così dice il Signore:
Ha trovato grazia nel deserto
un popolo scampato alla spada;
Israele si avvia a una dimora di pace».
3Da lontano mi è apparso il Signore:
«Ti ho amato di amore eterno,
per questo continuo a esserti fedele.
4Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata,
vergine d’Israele.
Di nuovo prenderai i tuoi tamburelli
e avanzerai danzando tra gente in festa.
5Di nuovo pianterai vigne sulle colline di Samaria;
dopo aver piantato, i piantatori raccoglieranno.
6Verrà il giorno in cui le sentinelle grideranno
sulla montagna di Èfraim:
“Su, saliamo a Sion,
andiamo dal Signore, nostro Dio”.
7Poiché dice il Signore:
Innalzate canti di gioia per Giacobbe,
esultate per la prima delle nazioni,
fate udire la vostra lode e dite:
“Il Signore ha salvato il suo popolo,
il resto d’Israele”.
8Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione
e li raduno dalle estremità della terra;
fra loro sono il cieco e lo zoppo,
la donna incinta e la partoriente:
ritorneranno qui in gran folla.
9Erano partiti nel pianto,
io li riporterò tra le consolazioni;
li ricondurrò a fiumi ricchi d’acqua
per una strada dritta in cui non inciamperanno,
perché io sono un padre per Israele,
Èfraim è il mio primogenito».
10Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciatela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».
11Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
12Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore,
verso il grano, il vino e l’olio,
i piccoli del gregge e del bestiame.
Saranno come un giardino irrigato,
non languiranno più.
13La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni.
14Nutrirò i sacerdoti di carni prelibate
e il mio popolo sarà saziato dei miei beni».
Oracolo del Signore.
15Così dice il Signore:
«Una voce si ode a Rama,
un lamento e un pianto amaro:
Rachele piange i suoi figli,
e non vuole essere consolata per i suoi figli,
perché non sono più».
16Dice il Signore:
«Trattieni il tuo pianto,
i tuoi occhi dalle lacrime,
perché c’è un compenso alle tue fatiche
– oracolo del Signore –:
essi torneranno dal paese nemico.
17C’è una speranza per la tua discendenza
– oracolo del Signore –:
i tuoi figli ritorneranno nella loro terra.
18Ho udito Èfraim che si lamentava:
“Mi hai castigato e io ho subito il castigo
come un torello non domato.
Fammi ritornare e io ritornerò,
perché tu sei il Signore, mio Dio.
19Dopo il mio smarrimento, mi sono pentito;
quando me lo hai fatto capire,
mi sono battuto il petto,
mi sono vergognato e ne provo confusione,
perché porto l’infamia della mia giovinezza”.
20Non è un figlio carissimo per me Èfraim,
il mio bambino prediletto?
Ogni volta che lo minaccio,
me ne ricordo sempre con affetto.
Per questo il mio cuore si commuove per lui
e sento per lui profonda tenerezza».
Oracolo del Signore.
21Pianta dei cippi,
metti paletti indicatori,
ricorda bene il sentiero,
la via che hai percorso.
Ritorna, vergine d’Israele,
ritorna alle tue città.
22Fino a quando andrai vagando, figlia ribelle?
Poiché il Signore crea una cosa nuova sulla terra:
la donna circonderà l’uomo!

23Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: «Quando avrò cambiato la loro sorte, nella terra di Giuda e nelle sue città si dirà ancora questa parola: “Il Signore ti benedica, sede di giustizia, monte santo”. 24Vi abiteranno insieme Giuda e tutte le sue città, gli agricoltori e coloro che conducono le greggi. 25Poiché ristorerò chi è stanco e sazierò coloro che languono».

26A questo punto mi sono destato e ho guardato: era stato un bel sogno.

27«Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali renderò la casa d’Israele e la casa di Giuda feconde di uomini e bestiame. 28Allora, come ho vegliato su di loro per sradicare e per demolire, per abbattere e per distruggere e per affliggere con mali, così veglierò su di loro per edificare e per piantare. Oracolo del Signore.

29In quei giorni non si dirà più:
“I padri hanno mangiato uva acerba
e i denti dei figli si sono allegati!”,

30ma ognuno morirà per la sua propria iniquità; si allegheranno i denti solo a chi mangia l’uva acerba.

31Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. 32Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. 33Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. 34Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: “Conoscete il Signore”, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato».

35Così dice il Signore,
che ha posto il sole come luce del giorno,
la luna e le stelle come luce della notte,
che agita il mare così che ne fremano i flutti
e il cui nome è Signore degli eserciti:
36«Quando verranno meno queste leggi
dinanzi a me – oracolo del Signore –,
allora anche la discendenza d’Israele
cesserà di essere un popolo davanti a me per sempre».
37Così dice il Signore:
«Se qualcuno riuscirà a misurare in alto i cieli
e ad esplorare in basso le fondamenta della terra,
allora anch’io respingerò tutta la discendenza d’Israele
per tutto ciò che ha commesso. Oracolo del Signore.

38Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali la città sarà riedificata per il Signore, dalla torre di Cananèl fino alla porta dell’Angolo. 39La corda per misurare sarà stesa in linea retta fino alla collina di Gareb, volgendo poi verso Goa. 40Tutta la valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente Cedron, fino all’angolo della porta dei Cavalli a oriente, saranno sacri al Signore; non saranno più devastati né mai più distrutti».

1In quel tempo - oracolo del Signore -
io sarò Dio per tutte le tribù di Israele
ed esse saranno il mio popolo».
2Così dice il Signore:
«Ha trovato grazia nel deserto
un popolo di scampati alla spada;
Israele si avvia a una quieta dimora».
3Da lontano gli è apparso il Signore:
«Ti ho amato di amore eterno,
per questo ti conservo ancora pietà.
4Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata,
vergine di Israele.
Di nuovo ti ornerai dei tuoi tamburi
e uscirai fra la danza dei festanti.
5Di nuovo pianterai vigne sulle colline di Samaria;
i piantatori, dopo aver piantato, raccoglieranno.
6Verrà il giorno in cui grideranno le vedette
sulle montagne di Efraim:
Su, saliamo a Sion,
andiamo dal Signore nostro Dio».
7Poichè dice il Signore:
«Innalzate canti di gioia per Giacobbe,
esultate per la prima delle nazioni,
fate udire la vostra lode e dite:
Il Signore ha salvato il suo popolo,
un resto di Israele».
8Ecco li riconduco dal paese del settentrione
e li raduno all'estremità della terra;
fra di essi sono il cieco e lo zoppo,
la donna incinta e la partoriente;
ritorneranno qui in gran folla.
9Essi erano partiti nel pianto,
io li riporterò tra le consolazioni;
li condurrò a fiumi d'acqua
per una strada dritta in cui non inciamperanno;
perchè io sono un padre per Israele,
Efraim è il mio primogenito.
10Ascoltate la parola del Signore, popoli,
annunziatela alle isole lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come fa un pastore con il gregge»,
11perchè il Signore ha redento Giacobbe,
lo ha riscattato dalle mani del più forte di lui.
12Verranno e canteranno inni sull'altura di Sion,
affluiranno verso i beni del Signore,
verso il grano, il mosto e l'olio,
verso i nati dei greggi e degli armenti.
Essi saranno come un giardino irrigato,
non languiranno più.
13Allora si allieterà la vergine della danza;
i giovani e i vecchi gioiranno.
Io cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni.
14Sazierò di delizie l'anima dei sacerdoti
e il mio popolo abbonderà dei miei beni.
Parola del Signore.
15Così dice il Signore: «Una voce si ode da Rama,
lamento e pianto amaro:
Rachele piange i suoi figli,
rifiuta d'essere consolata perché non sono più».
16Dice il Signore:
«Trattieni la voce dal pianto,
i tuoi occhi dal versare lacrime,
perché c'è un compenso per le tue pene;
essi torneranno dal paese nemico.
17C'è una speranza per la tua discendenza:
i tuoi figli ritorneranno entro i loro confini.
18Ho udito Efraim rammaricarsi:
Tu mi hai castigato e io ho subito il castigo
come un giovenco non domato.
Fammi ritornare e io ritornerò,
perché tu sei il Signore mio Dio.
19Dopo il mio smarrimento, mi sono pentito;
dopo essermi ravveduto,
mi sono battuto l'anca.
Mi sono vergognato e ne provo confusione,
perché porto l'infamia della mia giovinezza.
20Non è forse Efraim un figlio caro per me,
un mio fanciullo prediletto?
Infatti dopo averlo minacciato,
me ne ricordo sempre più vivamente.
Per questo le mie viscere si commuovono per lui,
provo per lui profonda tenerezza».
Oracolo del Signore.
21Pianta dei cippi,
metti pali indicatori,
stà bene attenta alla strada,
alla via che hai percorso.
Ritorna, vergine di Israele,
ritorna alle tue città.
22Fino a quando andrai vagando, figlia ribelle?
Poiché il Signore crea una cosa nuova sulla terra:
la donna cingerà l'uomo!

23Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Si dirà ancora questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando avrò cambiato la loro sorte: Il Signore ti benedica, o dimora di giustizia, monte santo. 24Vi abiteranno insieme Giuda e tutte le sue città, agricoltori e allevatori di greggi. 25Poiché ristorerò copiosamente l'anima stanca e sazierò ogni anima che languisce».
26A questo punto mi sono destato e ho guardato; il mio sonno mi parve soave.

27«Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali renderò feconda la casa di Israele e la casa di Giuda per semenza di uomini e di bestiame. 28Allora, come ho vegliato su di essi per sradicare e per demolire, per abbattere e per distruggere e per affliggere con mali, così veglierò su di essi per edificare e per piantare». Parola del Signore.

29«In quei giorni non si dirà più:
I padri han mangiato uva acerba
e i denti dei figli si sono allegati!

30Ma ognuno morirà per la sua propria iniquità; a ogni persona che mangi l'uva acerba si allegheranno i denti».

31«Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. 32Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. 33Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. 34Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato».

35Così dice il Signore
che ha fissato il sole come luce del giorno,
la luna e le stelle come luce della notte,
che solleva il mare e ne fa mugghiare le onde
e il cui nome è Signore degli eserciti:
36«Quando verranno meno queste leggi
dinanzi a me - dice il Signore -
allora anche la progenie di Israele cesserà
di essere un popolo davanti a me per sempre».
37Così dice il Signore:
«Se si possono misurare i cieli in alto
ed esplorare in basso le fondamenta della terra,
anch'io rigetterò tutta la progenie di Israele
per ciò che ha commesso». Oracolo del Signore.

38«Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali la città sarà riedificata per il Signore dalla torre di Cananeèl fino alla porta dell'Angolo. 39La corda per misurare si stenderà in linea retta fino alla collina di Gàreb, volgendo poi verso Goà. 40Tutta la valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente Cedron, fino all'angolo della porta dei Cavalli a oriente, saranno consacrati al Signore; non sarà più sconvolta distrutta mai più».

1Parola rivolta a Geremia dal Signore nell’anno decimo di Sedecìa, re di Giuda, cioè nell’anno diciottesimo di Nabucodònosor. 2L’esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nell’atrio della prigione, nella reggia del re di Giuda, 3e ve lo aveva rinchiuso Sedecìa, re di Giuda, con questa imputazione: «Perché profetizzi in questi termini? Tu affermi: “Dice il Signore: Ecco, metterò questa città in potere del re di Babilonia ed egli la occuperà. 4Il re di Giuda, Sedecìa, non scamperà dalle mani dei Caldei, ma cadrà in mano al re di Babilonia, sarà portato alla sua presenza, davanti ai suoi occhi, 5ed egli condurrà Sedecìa a Babilonia, dove egli resterà finché io non lo visiterò. Oracolo del Signore. Se combatterete contro i Caldei, non riuscirete a nulla”».

6Geremia disse: «Mi fu rivolta questa parola del Signore: 7Ecco, sta venendo da te Canamèl, figlio di tuo zio Sallum, per dirti: “Compra il mio campo, che si trova ad Anatòt, perché spetta a te comprarlo in forza del diritto di riscatto”. 8Venne dunque da me Canamèl, figlio di mio zio, secondo la parola del Signore, nell’atrio della prigione e mi disse: “Compra il mio campo che si trova ad Anatòt, nel territorio di Beniamino, perché spetta a te comprarlo in forza del diritto di riscatto. Compralo!”. Allora riconobbi che questa era la volontà del Signore 9e comprai da Canamèl, figlio di mio zio, il campo che era ad Anatòt, e gli pagai il prezzo: diciassette sicli d’argento. 10Stesi il documento del contratto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai l’argento sulla stadera. 11Quindi presi l’atto di acquisto, la copia sigillata secondo le prescrizioni della legge e quella rimasta aperta. 12Diedi l’atto di acquisto a Baruc, figlio di Neria, figlio di Macsia, sotto gli occhi di Canamèl, figlio di mio zio, e sotto gli occhi dei testimoni che avevano sottoscritto l’atto di acquisto e sotto gli occhi di tutti i Giudei che si trovavano nell’atrio della prigione. 13Poi davanti a tutti diedi a Baruc quest’ordine: 14“Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Prendi questi documenti, quest’atto di acquisto, la copia sigillata e quella aperta, e mettili in un vaso di terracotta, perché si conservino a lungo. 15Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese”.

16Dopo aver consegnato l’atto di acquisto a Baruc, figlio di Neria, pregai il Signore: 17“Ah, Signore Dio, con la tua grande potenza e la tua forza hai fatto il cielo e la terra; nulla ti è impossibile. 18Tu usi bontà con mille generazioni e fai scontare l’iniquità dei padri in seno ai figli dopo di loro; tu sei un Dio grande e forte, il cui nome è Signore degli eserciti. 19Grande nei pensieri e potente nelle opere sei tu, i cui occhi sono aperti su tutte le vie degli uomini, per dare a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni. 20Tu hai operato segni e miracoli nella terra d’Egitto e fino ad oggi in Israele e fra tutti gli uomini, e ti sei fatto un nome come appare oggi. 21Tu hai fatto uscire dall’Egitto il tuo popolo Israele con segni e con miracoli, con mano forte e con braccio steso e incutendo grande spavento. 22Hai dato loro questa terra, come avevi giurato ai loro padri di dare loro, terra in cui scorrono latte e miele. 23Essi vennero e ne presero possesso, ma non ascoltarono la tua voce, non camminarono nella tua legge, non fecero quanto avevi comandato loro di fare; perciò tu hai mandato su loro tutte queste sciagure. 24Ecco, le opere di assedio hanno raggiunto la città per occuparla; la città sarà data in mano ai Caldei che l’assediano con la spada, la fame e la peste. Ciò che tu avevi detto avviene; ecco, tu lo vedi. 25E tu, Signore Dio, mi dici: Comprati il campo con denaro e chiama i testimoni, mentre la città viene messa in mano ai Caldei!”.

26Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 27“Ecco, io sono il Signore, Dio di ogni essere vivente; c’è forse qualcosa di impossibile per me? 28Pertanto dice il Signore: Ecco, io darò questa città in mano ai Caldei e a Nabucodònosor, re di Babilonia, il quale la prenderà. 29Vi entreranno i Caldei che combattono contro di essa, bruceranno questa città con il fuoco e la daranno alle fiamme, con le case sulle cui terrazze si offriva incenso a Baal e si facevano libagioni agli altri dèi per provocarmi. 30I figli d’Israele e i figli di Giuda hanno fatto soltanto quello che è male ai miei occhi fin dalla loro giovinezza; i figli d’Israele hanno soltanto saputo offendermi con il lavoro delle loro mani. Oracolo del Signore. 31Poiché causa della mia ira e del mio sdegno è stata questa città, da quando la edificarono fino ad oggi; io la farò scomparire dalla mia presenza, 32a causa di tutto il male che i figli d’Israele e i figli di Giuda commisero per provocarmi, essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. 33A me rivolsero le spalle, non la faccia; io li istruivo con continua premura, ma essi non mi ascoltarono né appresero la correzione. 34Essi collocarono i loro idoli abominevoli nel tempio sul quale è invocato il mio nome, per contaminarlo; 35costruirono le alture di Baal nella valle di Ben-Innòm, per far passare attraverso il fuoco i loro figli e le loro figlie in onore di Moloc, cosa che io non avevo mai comandato loro – anzi non avevo mai pensato di far praticare questo abominio –, e tutto questo per indurre Giuda a peccare”.

36Perciò così dice il Signore, Dio d’Israele, riguardo a questa città che voi dite sarà data in mano al re di Babilonia per mezzo della spada, della fame e della peste: 37“Ecco, li radunerò da tutti i paesi nei quali li ho dispersi nella mia ira, nel mio furore e nel mio grande sdegno; li farò tornare in questo luogo e li farò abitare tranquilli. 38Essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. 39Darò loro un solo cuore e un solo modo di comportarsi, perché mi temano tutti i giorni, per il loro bene e per quello dei loro figli dopo di loro. 40Concluderò con loro un’alleanza eterna e non cesserò più dal beneficarli; metterò nei loro cuori il mio timore, perché non si allontanino da me. 41Proverò gioia nel beneficarli; li farò risiedere stabilmente in questo paese, e lo farò con tutto il cuore e con tutta l’anima. 42Poiché così dice il Signore: Come ho mandato su questo popolo tutto questo grande male, così io manderò su di loro tutto il bene che ho loro promesso. 43E compreranno campi in questa terra, di cui voi dite: È una desolazione, senza uomini e senza bestiame, abbandonata com’è in mano ai Caldei. 44Essi si compreranno campi con denaro, stenderanno contratti e li sigilleranno e si chiameranno testimoni nella terra di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme, nelle città di Giuda e nelle città della montagna e nelle città della Sefela e nelle città del Negheb, perché cambierò la loro sorte”. Oracolo del Signore».

1Parola che fu rivolta a Geremia dal Signore nell'anno decimo di Sedecìa re di Giuda, cioè nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor. 2L'esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nell'atrio della prigione, nella reggia del re di Giuda, 3e ve lo aveva rinchiuso Sedecìa re di Giuda, dicendo: «Perché profetizzi con questa minaccia: Dice il Signore: Ecco metterò questa città in potere del re di Babilonia ed egli la occuperà; 4Sedecìa re di Giuda non scamperà dalle mani dei Caldei, ma sarà dato in mano del re di Babilonia e parlerà con lui faccia a faccia e si guarderanno negli occhi; 5egli condurrà Sedecìa in Babilonia dove egli resterà finché io non lo visiterò - oracolo del Signore -; se combatterete contro i Caldei, non riuscirete a nulla»?

6Geremia disse: Mi fu rivolta questa parola del Signore: 7«Ecco Canamèl, figlio di Sallùm tuo zio, viene da te per dirti: Comprati il mio campo, che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di riscatto per acquistarlo». 8Venne dunque da me Canamèl, figlio di mio zio, secondo la parola del Signore, nell'atrio della prigione e mi disse: «Compra il mio campo che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di acquisto e a te tocca il riscatto. Còmpratelo!».

9e comprai il campo da Canamèl, figlio di mio zio, e gli pagai il prezzo: diciassette sicli d'argento. 10Stesi il documento del contratto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai l'argento sulla stadera. 11Quindi presi il documento di compra, quello sigillato e quello aperto, secondo le prescrizioni della legge. 12Diedi il contratto di compra a Baruc figlio di Neria, figlio di Macsia, sotto gli occhi di Canamèl figlio di mio zio e sotto gli occhi dei testimoni che avevano sottoscritto il contratto di compra e sotto gli occhi di tutti i Giudei che si trovavano nell'atrio della prigione. 13Diedi poi a Baruc quest'ordine: 14«Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Prendi i contratti di compra, quello sigillato e quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino a lungo. 15Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese».

16Pregai il Signore, dopo aver consegnato il contratto di compra a Baruc figlio di Neria: 17«Ah, Signore Dio, tu hai fatto il cielo e la terra con grande potenza e con braccio forte; nulla ti è impossibile. 18Tu usi misericordia con mille e fai subire la pena dell'iniquità dei padri ai loro figli dopo di essi, Dio grande e forte, che ti chiami Signore degli eserciti. 19Tu sei grande nei pensieri e potente nelle opere, tu, i cui occhi sono aperti su tutte le vie degli uomini, per dare a ciascuno secondo la sua condotta e il merito delle sue azioni. 20Tu hai operato segni e miracoli nel paese di Egitto e fino ad oggi in Israele e fra tutti gli uomini e ti sei fatto un nome come appare oggi. 21Tu hai fatto uscire dall'Egitto il tuo popolo Israele con segni e con miracoli, con mano forte e con braccio possente e incutendo grande spavento. 22Hai dato loro questo paese, che avevi giurato ai loro padri di dare loro, terra in cui scorre latte e miele.

23Essi vennero e ne presero possesso, ma non ascoltarono la tua voce, non camminarono secondo la tua legge, non fecero quanto avevi comandato loro di fare; perciò tu hai mandato su di loro tutte queste sciagure.

24Ecco, le opere di assedio hanno raggiunto la città per occuparla; la città sarà data in mano ai Caldei che l'assediano con la spada, la fame e la peste. Ciò che tu avevi detto avviene; ecco, tu lo vedi. 25E tu, Signore Dio, mi dici: Comprati il campo con denaro e chiama i testimoni, mentre la città sarà messa in mano ai Caldei».

26Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 27«Ecco, io sono il Signore Dio di ogni essere vivente; qualcosa è forse impossibile per me? 28Pertanto dice il Signore: Ecco io darò questa città in mano ai Caldei e a Nabucodònosor re di Babilonia, il quale la prenderà. 29Vi entreranno i Caldei che combattono contro questa città, bruceranno questa città con il fuoco e daranno alle fiamme le case sulle cui terrazze si offriva incenso a Baal e si facevano libazioni agli altri dei per provocarmi. 30Gli Israeliti e i figli di Giuda non hanno fatto che quanto è male ai miei occhi fin dalla loro giovinezza; gli Israeliti hanno soltanto saputo offendermi con il lavoro delle loro mani. Oracolo del Signore.

31Poiché causa della mia ira e del mio sdegno è stata questa città da quando la edificarono fino ad oggi; così io la farò scomparire dalla mia presenza, 32a causa di tutto il male che gli Israeliti e i figli di Giuda commisero per provocarmi, essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme.

33Essi mi voltarono la schiena invece della faccia; io li istruivo con continua premura, ma essi non ascoltarono e non impararono la correzione. 34Essi collocarono i loro idoli abominevoli perfino nel tempio che porta il mio nome per contaminarlo 35e costruirono le alture di Baal nella valle di Ben-Hinnòn per far passare per il fuoco i loro figli e le loro figlie in onore di Moloch - cosa che io non avevo comandato, anzi neppure avevo pensato di istituire un abominio simile -, per indurre a peccare Giuda».

36Ora così dice il Signore Dio di Israele, riguardo a questa città che voi dite sarà data in mano al re di Babilonia per mezzo della spada, della fame e della peste: 37«Ecco, li radunerò da tutti i paesi nei quali li ho dispersi nella mia ira, nel mio furore e nel mio grande sdegno; li farò tornare in questo luogo e li farò abitare tranquilli. 38Essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. 39Darò loro un solo cuore e un solo modo di comportarsi perché mi temano tutti i giorni per il loro bene e per quello dei loro figli dopo di essi. 40Concluderò con essi un'alleanza eterna e non mi allontanerò più da loro per beneficarli; metterò nei loro cuori il mio timore, perché non si distacchino da me. 41Godrò nel beneficarli, li fisserò stabilmente in questo paese, con tutto il cuore e con tutta l'anima». 42Poiché così dice il Signore: «Come ho mandato su questo popolo tutto questo grande male, così io manderò su di loro tutto il bene che ho loro promesso. 43E compreranno campi in questo paese, di cui voi dite: È una desolazione, senza uomini e senza bestiame, lasciato in mano ai Caldei. 44Essi si compreranno campi con denaro, stenderanno contratti e li sigilleranno e si chiameranno testimoni nella terra di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme, nelle città di Giuda e nelle città della montagna e nelle città della Sefèla e nelle città del mezzogiorno, perché cambierò la loro sorte». Oracolo del Signore.

1La parola del Signore fu rivolta una seconda volta a Geremia, mentre egli era ancora chiuso nell’atrio della prigione: 2«Così dice il Signore, che ha fatto la terra e l’ha formata per renderla stabile, e il cui nome è Signore: 3Invocami, e io ti risponderò e ti annuncerò cose grandi e impenetrabili, che non conosci. 4Poiché dice il Signore, Dio d’Israele: Le case di questa città e i palazzi dei re di Giuda saranno demoliti dalle macchine di assedio e dalle armi 5dei Caldei venuti a fare guerra, e saranno riempite dei cadaveri di quanti ho colpito nella mia ira e nel mio furore, poiché ho nascosto il volto a questa città per tutta la sua malvagità. 6Ma ecco, io farò rimarginare la loro piaga, li curerò e li risanerò; procurerò loro abbondanza di pace e di sicurezza. 7Cambierò la sorte di Giuda e la sorte d’Israele e li ristabilirò come al principio. 8Li purificherò da tutti i crimini di cui si sono resi colpevoli contro di me e perdonerò tutte le iniquità commesse ribellandosi contro di me. 9E questo sarà per me titolo di gioia, di lode e di gloria tra tutti i popoli della terra, quando udranno tutto il bene che io faccio loro, e si stupiranno e fremeranno per tutto il bene e per tutta la pace che concederò loro.

10Così dice il Signore: Di questo luogo voi dite: “È desolato, senza uomini e senza bestiame”; ma si udranno ancora nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, ora desolate, senza uomini, senza abitanti e senza bestiame, 11il canto della gioia e dell’allegria, il canto dello sposo e il canto della sposa, e la voce di coloro che cantano: “Rendete grazie al Signore degli eserciti, perché il suo amore è per sempre”, e porteranno sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore. Sì, io ristabilirò la sorte di questo paese come era al principio, dice il Signore.

12Così dice il Signore degli eserciti: In questo luogo desolato, senza uomini e senza bestiame, e in tutte le sue città, vi saranno ancora dei pascoli dove i pastori faranno riposare le greggi, 13e nelle città della montagna e della Sefela, nelle città del Negheb e di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda passeranno ancora le pecore sotto la mano di chi le conta, dice il Signore.

14Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda. 15In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. 16In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla, e sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia. 17Infatti così dice il Signore: Non mancherà a Davide un discendente che sieda sul trono della casa d’Israele; 18ai sacerdoti leviti non mancherà mai chi stia davanti a me per offrire olocausti, per bruciare l’incenso in offerta e compiere sacrifici tutti i giorni».

19Fu rivolta poi a Geremia questa parola del Signore: 20«Dice il Signore: Se voi potete infrangere la mia alleanza con il giorno e la mia alleanza con la notte, in modo che non vi siano più giorno e notte, 21allora potrà essere infranta anche la mia alleanza con il mio servo Davide, in modo che non abbia più un figlio che regni sul suo trono, e quella con i leviti sacerdoti che mi servono. 22Come non si può contare l’esercito del cielo né misurare la sabbia del mare, così io moltiplicherò la discendenza di Davide, mio servo, e i leviti che mi servono».

23Fu rivolta a Geremia questa parola del Signore: 24«Non hai osservato ciò che questo popolo va dicendo? Essi dicono: “Il Signore ha rigettato le due famiglie che si era scelte!”. Così disprezzano il mio popolo, quasi che non sia più una nazione ai loro occhi. 25Dice il Signore: Se non sussistesse più la mia alleanza con il giorno e con la notte, se non avessi stabilito io le leggi del cielo e della terra, 26in tal caso potrei rigettare la discendenza di Giacobbe e del mio servo Davide, così da non prendere più dai loro discendenti coloro che governeranno sulla discendenza di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Invece io cambierò la loro sorte e avrò pietà di loro».

1La parola del Signore fu rivolta una seconda volta a Geremia, mentre egli era ancora chiuso nell'atrio della prigione: 2«Così dice il Signore, che ha fatto la terra e l'ha formata per renderla stabile e il cui nome è Signore: 3Invocami e io ti risponderò e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci. 4Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo alle case di questa città e alle case dei re di Giuda, che saranno diroccate di fronte alle opere di assedio e alle armi 5dei Caldei venuti a far guerra e a riempirle dei cadaveri degli uomini che io ho colpito nella mia ira e nel mio furore, poiché ho nascosto il volto distornandolo da questa città a causa di tutta la loro malvagità: 6Ecco io farò rimarginare la loro piaga, li curerò e li risanerò; procurerò loro abbondanza di pace e di sicurezza. 7Cambierò la sorte di Giuda e la sorte di Israele e li ristabilirò come al principio. 8Li purificherò da tutta l'iniquità con cui hanno peccato contro di me e perdonerò tutte le iniquità che han commesso verso di me e per cui si sono ribellati contro di me. 9Ciò sarà per me titolo di gioia, di lode e di gloria tra tutti i popoli della terra, quando sapranno tutto il bene che io faccio loro e temeranno e tremeranno per tutto il bene e per tutta la pace che concederò loro. 10Dice il Signore: In questo luogo, di cui voi dite: Esso è desolato, senza uomini e senza bestiame; nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, che sono desolate, senza uomini, senza abitanti e senza bestiame, si udranno ancora 11grida di gioia e grida di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa e il canto di coloro che dicono: Lodate il Signore degli eserciti, perché è buono, perché la sua grazia dura sempre, portando sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore, perché ristabilirò la sorte di questo paese come era prima, dice il Signore.

12Così dice il Signore degli eserciti: In questo luogo desolato, senza uomini e senza bestiame, e in tutte le sue città ci saranno ancora luoghi di pastori che vi faranno riposare i greggi. 13Nelle città dei monti, nelle città della Sefèla, nelle città del mezzogiorno, nella terra di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda passeranno ancora le pecore sotto la mano di chi le conta, dice il Signore.

14Ecco verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa di Giuda. 15In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. 16In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla. Così sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.

17Così dice il Signore: Davide non sarà mai privo di un discendente che sieda sul trono della casa di Israele; 18ai sacerdoti leviti non mancherà mai chi stia davanti a me per offrire olocausti, per bruciare l'incenso in offerta e compiere sacrifici tutti i giorni».

19Questa parola del Signore fu poi rivolta a Geremia: 20«Dice il Signore: Se voi potete spezzare la mia alleanza con il giorno e la mia alleanza con la notte, in modo che non vi siano più giorno e notte al tempo loro, 21così sarà rotta anche la mia alleanza con Davide mio servo, in modo che non abbia un figlio che regni sul suo trono, e quella con i leviti sacerdoti che mi servono. 22Come non si può contare la milizia del cielo numerare la sabbia del mare, così io moltiplicherò la discendenza di Davide, mio servo, e i leviti che mi servono».

23La parola del Signore fu ancora rivolta a Geremia: 24«Non hai osservato ciò che questo popolo va dicendo: Il Signore ha rigettato le due famiglie che si era scelte! e così disprezzano il mio popolo quasi che non sia più una nazione ai loro occhi?». 25Dice il Signore: «Se non sussiste più la mia alleanza con il giorno e con la notte, se io non ho stabilito le leggi del cielo e della terra, 26in tal caso potrò rigettare la discendenza di Giacobbe e di Davide mio servo, così da non prendere più dai loro posteri coloro che governeranno sulla discendenza di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Poiché io cambierò la loro sorte e avrò pietà di loro».

1Parola che fu rivolta dal Signore a Geremia, quando Nabucodònosor, re di Babilonia, e tutto il suo esercito e tutti i regni della terra sotto il suo dominio e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e tutte le sue città: 2«Così dice il Signore, Dio d’Israele: Va’ a parlare a Sedecìa, re di Giuda e digli: Così parla il Signore: Ecco, io consegno questa città in mano al re di Babilonia, che la darà alle fiamme. 3Non scamperai dalla sua mano, ma sarai preso e consegnato in suo potere. I tuoi occhi fisseranno gli occhi del re di Babilonia, ti parlerà faccia a faccia e poi andrai a Babilonia. 4Tuttavia ascolta, o Sedecìa, re di Giuda, la parola del Signore! Così dice il Signore a tuo riguardo: Non morirai di spada! 5Morirai in pace e come si bruciarono aromi per i tuoi padri, gli antichi re di Giuda che furono prima di te, così si bruceranno anche per te e si farà il lamento dicendo: “Ahimè, Signore!”. Io l’ho detto». Oracolo del Signore.

6Il profeta Geremia riferì a Sedecìa, re di Giuda, tutte queste parole a Gerusalemme. 7Frattanto l’esercito del re di Babilonia muoveva guerra a Gerusalemme e a tutte le città di Giuda che ancora rimanevano, Lachis e Azekà, poiché fra le città di Giuda erano rimaste solo queste fortezze.

8Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo che il re Sedecìa aveva concluso un patto con tutto il popolo che si trovava a Gerusalemme, per proclamare la libertà degli schiavi 9e per rimandare liberi ognuno il suo schiavo ebreo e la sua schiava ebrea, così da non tenere più in schiavitù un fratello giudeo. 10Tutti i capi e tutto il popolo, che avevano aderito al patto, acconsentirono a rimandare liberi ognuno il proprio schiavo e la propria schiava, così da non costringerli più alla schiavitù: acconsentirono dunque e li rimandarono effettivamente; 11ma dopo mutarono parere e ripresero gli schiavi e le schiave che avevano rimandato liberi e li ridussero di nuovo in schiavitù. 12Allora questa parola del Signore fu rivolta a Geremia: 13«Così dice il Signore, Dio d’Israele: Io ho concluso un patto con i vostri padri quando li ho fatti uscire dalla terra d’Egitto, liberandoli da quella condizione servile. Ho detto loro: 14“Alla fine di ogni sette anni ognuno lascerà andare il proprio fratello ebreo che si sarà venduto a te; ti servirà sei anni, poi lo lascerai andare via da te libero”. Ma i vostri padri non mi ascoltarono e non prestarono orecchio. 15Voi oggi vi eravate ravveduti e avevate fatto ciò che è retto ai miei occhi, proclamando ciascuno la libertà del suo fratello; avevate concluso un patto davanti a me, nel tempio in cui è invocato il mio nome. 16Ma poi avete mutato di nuovo parere, avete profanato il mio nome e avete ripreso gli schiavi e le schiave, che avevate rimandati liberi secondo il loro desiderio, e li avete costretti a essere ancora vostri schiavi e vostre schiave.

17Perciò dice il Signore: Voi non mi avete ascoltato e non avete proclamato ognuno la libertà del suo fratello e del suo prossimo: ora, ecco, io affiderò la vostra liberazione – oracolo del Signore – alla spada, alla peste e alla fame e vi renderò un esempio terrificante per tutti i regni della terra. 18Gli uomini che hanno trasgredito il mio patto, non attuando le clausole del patto stabilite in mia presenza, io li renderò come il vitello che tagliarono in due passando fra le sue metà. 19I capi di Giuda, i capi di Gerusalemme, i cortigiani, i sacerdoti e tutto il popolo del paese, che passarono attraverso le due metà del vitello, 20li darò in mano ai loro nemici e a quanti vogliono la loro vita; i loro cadaveri saranno pasto per gli uccelli del cielo e per le bestie della terra. 21Darò Sedecìa, re di Giuda, e i suoi capi in mano ai loro nemici, a quanti vogliono la loro vita, e in mano all’esercito del re di Babilonia, che ora si è allontanato da voi. 22Ecco, io darò un ordine – oracolo del Signore – e li farò tornare verso questa città, la assaliranno, la prenderanno e la daranno alle fiamme, e renderò le città di Giuda desolate, senza abitanti».

1Parola che fu rivolta a Geremia dal Signore, quando Nabucodònosor re di Babilonia con tutto il suo esercito e tutti i regni della terra sotto il suo dominio e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e tutte le città dipendenti: 2Così dice il Signore, Dio di Israele: «Và a parlare a Sedecìa re di Giuda e digli: Così parla il Signore: Ecco io do questa città in mano al re di Babilonia, che la darà alle fiamme. 3Tu non scamperai dalla sua mano, ma sarai preso e consegnato in suo potere. I tuoi occhi fisseranno gli occhi del re di Babilonia, gli parlerai faccia a faccia e poi andrai a Babilonia. 4Tuttavia, ascolta la parola del Signore, o Sedecìa re di Giuda! Così dice il Signore a tuo riguardo: Non morirai di spada! 5Morirai in pace e come si bruciarono aròmi per i funerali dei tuoi padri, gli antichi re di Giuda che furono prima di te, così si bruceranno per te e per te si farà il lamento dicendo: Ahimè, Signore! Questo ho detto». Oracolo del Signore.

6Il profeta Geremia riferì a Sedecìa re di Giuda tutte queste parole in Gerusalemme. 7Frattanto l'esercito del re di Babilonia muoveva guerra a Gerusalemme e a tutte le città di Giuda che ancora rimanevano, Lachis e Azekà, poiché solo queste fortezze erano rimaste fra le città di Giuda.

8Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo che il re Sedecìa ebbe concluso un'alleanza con tutto il popolo che si trovava a Gerusalemme, di proclamare la libertà degli schiavi, 9rimandando liberi ognuno il suo schiavo ebreo e la sua schiava ebrea, così che nessuno costringesse più alla schiavitù un Giudeo suo fratello.

10Tutti i capi e tutto il popolo, che avevano aderito all'alleanza, acconsentirono a rimandare liberi ognuno il proprio schiavo e ognuno la propria schiava, così da non costringerli più alla schiavitù: acconsentirono dunque e li rimandarono effettivamente; 11ma dopo si pentirono e ripresero gli schiavi e le schiave che avevano rimandati liberi e li ridussero di nuovo schiavi e schiave.

12Allora questa parola del Signore fu rivolta a Geremia: 13«Così dice il Signore, Dio di Israele: Io ho concluso un'alleanza con i vostri padri, quando li ho fatti uscire dal paese d'Egitto, da una condizione servile, dicendo: 14Al compiersi di sette anni rimanderà ognuno il suo fratello ebreo che si sarà venduto a te; egli ti servirà sei anni, quindi lo rimanderai libero disimpegnato da te; ma i vostri padri non mi ascoltarono e non prestarono orecchio. 15Ora voi oggi vi eravate ravveduti e avevate fatto ciò che è retto ai miei occhi, proclamando ciascuno la libertà del suo fratello; voi avevate concluso un patto davanti a me, nel tempio in cui è invocato il mio nome. 16Ma poi, avete mutato di nuovo parere e profanando il mio nome avete ripreso ognuno gli schiavi e le schiave, che avevate rimandati liberi secondo il loro desiderio, e li avete costretti a essere ancora vostri schiavi e vostre schiave. 17Perciò dice il Signore: Voi non avete dato ascolto al mio ordine che ognuno proclamasse la libertà del proprio fratello e del proprio prossimo: ora, ecco, io affiderò la vostra liberazione - parola del Signore - alla spada, alla peste e alla fame e vi farò oggetto di terrore per tutti i regni della terra. 18Gli uomini che hanno trasgredito la mia alleanza, perché non hanno eseguito i termini dell'alleanza che avevano conclusa in mia presenza, io li renderò come il vitello che spaccarono in due passando fra le sue metà. 19I capi di Giuda, i capi di Gerusalemme, gli eunuchi, i sacerdoti e tutto il popolo del paese, che passarono attraverso le due metà del vitello, 20li darò in mano ai loro nemici e a coloro che attentano alla loro vita; i loro cadaveri saranno pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche. 21Darò Sedecìa re di Giuda e i suoi capi in mano ai loro nemici, in mano a coloro che attentano alla loro vita e in mano all'esercito del re di Babilonia, che ora si è allontanato da voi. 22Ecco, io darò un ordine - dice il Signore - e li farò tornare verso questa città, la assedieranno, la prenderanno e la daranno alle fiamme e le città di Giuda le renderò desolate, senza abitanti».

1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore durante il regno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda: 2«Va’ dai Recabiti e parla loro, conducili in una delle stanze nel tempio del Signore e offri loro vino da bere». 3Allora presi tutta la famiglia dei Recabiti, cioè Iaazania, figlio di Geremia, figlio di Cabassinia, i suoi fratelli e tutti i suoi figli. 4Li condussi nel tempio del Signore, nella stanza dei figli di Canan, figlio di Igdalia, uomo di Dio, la quale si trova vicino alla stanza dei capi, sopra la stanza di Maasia, figlio di Sallum, custode della soglia. 5Posi davanti ai membri della famiglia dei Recabiti boccali pieni di vino e delle coppe e dissi loro: «Bevete il vino!».

6Essi risposero: «Noi non beviamo vino, perché Ionadàb, figlio di Recab, nostro antenato, ci diede quest’ordine: “Non berrete vino, né voi né i vostri figli, mai; 7non costruirete case, non seminerete sementi, non pianterete vigne e non ne possederete, ma abiterete nelle tende tutti i vostri giorni, perché possiate vivere a lungo sulla terra dove vivete come forestieri”. 8Noi abbiamo obbedito agli ordini di Ionadàb, figlio di Recab, nostro padre, in tutto ciò che ci ha comandato, e perciò noi, le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie, non beviamo vino per tutta la nostra vita; 9non costruiamo case da abitare né possediamo vigne o campi o sementi. 10Noi abitiamo nelle tende, obbediamo e facciamo quanto ci ha comandato Ionadàb, nostro padre. 11Quando Nabucodònosor, re di Babilonia, è venuto contro il paese, ci siamo detti: “Venite, entriamo in Gerusalemme per sfuggire all’esercito dei Caldei e all’esercito degli Aramei”. Così siamo venuti ad abitare a Gerusalemme».

12Allora fu rivolta a Geremia questa parola del Signore: 13«Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Va’ e riferisci agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non accetterete la lezione, ascoltando le mie parole? Oracolo del Signore. 14Sono state messe in pratica le parole di Ionadàb, figlio di Recab, il quale aveva comandato ai suoi figli di non bere vino, ed essi non lo hanno bevuto fino ad oggi, obbedendo al comando del loro padre. Io invece vi ho parlato con premura e insistenza, ma voi non mi avete ascoltato! 15Vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti, per dirvi: Abbandoni ciascuno la sua condotta perversa, migliorate le vostre azioni e non seguite e non servite altri dèi, per poter abitare nella terra che ho concesso a voi e ai vostri padri, ma voi non avete prestato orecchio e non mi avete dato retta. 16E mentre i figli di Ionadàb, figlio di Recab, hanno eseguito il comando del loro padre, questo popolo non mi ha ascoltato. 17Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti, Dio d’Israele: Ecco, io farò venire su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho annunciato contro di loro, perché ho parlato loro e non mi hanno ascoltato, li ho chiamati e non hanno risposto».

18Geremia disse poi alla famiglia dei Recabiti: «Dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Poiché avete ascoltato il comando di Ionadàb, vostro padre, e avete osservato tutti i suoi decreti e avete fatto quanto vi aveva ordinato, 19per questo dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Non verrà mai a mancare a Ionadàb, figlio di Recab, qualcuno che stia sempre alla mia presenza».

1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore nei giorni di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda: 2«Và dai Recabiti e parla loro, conducili in una delle stanze nel tempio del Signore e offri loro vino da bere». 3Io allora presi Iazanià figlio di Geremia, figlio di Cabassinià, i suoi fratelli e tutti i suoi figli, cioè tutta la famiglia dei Recabiti. 4Li condussi nel tempio del Signore, nella stanza dei figli di Canàn figlio di Iegdalià, uomo di Dio, la quale si trova vicino alla stanza dei capi, sopra la stanza di Maasià figlio di Sallùm, custode di servizio alla soglia. 5Posi davanti ai membri della famiglia dei Recabiti boccali pieni di vino e delle coppe e dissi loro: «Bevete il vino!». 6Essi risposero: «Noi non beviamo vino, perché Ionadàb figlio di Recàb, nostro antenato, ci diede quest'ordine: Non berrete vino, voi i vostri figli, mai; 7non costruirete case, non seminerete sementi, non pianterete vigne e non ne possederete alcuna, ma abiterete nelle tende tutti i vostri giorni, perché possiate vivere a lungo sulla terra, dove vivete come forestieri. 8Noi abbiamo obbedito agli ordini di Ionadàb figlio di Recàb, nostro antenato, riguardo a quanto ci ha comandato, così che noi, le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie, non beviamo vino per tutta la nostra vita; 9non costruiamo case da abitare possediamo vigne o campi o sementi. 10Noi abitiamo nelle tende, obbediamo e facciamo quanto ci ha comandato Ionadàb nostro antenato. 11Quando Nabucodònosor re di Babilonia è venuto contro il paese, ci siamo detti: Venite, entriamo in Gerusalemme per sfuggire all'esercito dei Caldei e all'esercito degli Aramei. Così siam venuti ad abitare in Gerusalemme».

12Allora questa parola del Signore fu rivolta a Geremia: 13«Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Và e riferisci agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non accetterete la lezione, ascoltando le mie parole? Oracolo del Signore. 14Sono state messe in pratica le parole di Ionadàb figlio di Recàb, il quale aveva comandato ai suoi figli di non bere vino. Essi infatti non lo hanno bevuto fino a oggi, perché hanno obbedito al comando del loro padre. Io vi ho parlato con continua premura, ma voi non mi avete ascoltato! 15Vi ho inviato tutti i miei servi, i profeti, con viva sollecitudine per dirvi: Abbandonate ciascuno la vostra condotta perversa, emendate le vostre azioni e non seguite altri dei per servirli, per poter abitare nel paese che ho concesso a voi e ai vostri padri, ma voi non avete prestato orecchio e non mi avete dato retta. 16Così i figli di Ionadàb figlio di Recàb hanno eseguito il comando che il loro padre aveva dato loro; questo popolo, invece, non mi ha ascoltato. 17Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti e Dio di Israele: Ecco, io manderò su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho annunziato contro di essi, perché ho parlato loro e non mi hanno ascoltato, li ho chiamati e non hanno risposto».

18Geremia riferì alla famiglia dei Recabiti: «Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Poiché avete ascoltato il comando di Ionadàb vostro padre e avete osservato tutti i suoi decreti e avete fatto quanto vi aveva ordinato, 19per questo dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: a Ionadàb figlio di Recàb non verrà mai a mancare qualcuno che stia sempre alla mia presenza».

1Nel quarto anno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta a Geremia da parte del Signore questa parola: 2«Prendi un rotolo e scrivici tutte le parole che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, dal tempo di Giosia fino ad oggi. 3Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno la propria condotta perversa e allora io perdonerò le loro iniquità e i loro peccati».

4Geremia chiamò Baruc, figlio di Neria, e Baruc scrisse su un rotolo, sotto dettatura di Geremia, tutte le cose che il Signore aveva detto a quest’ultimo. 5Quindi Geremia ordinò a Baruc: «Io sono impedito e non posso andare nel tempio del Signore. 6Andrai dunque tu nel tempio del Signore in un giorno di digiuno a leggere nel rotolo, che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole del Signore; le leggerai al popolo e a tutti quelli di Giuda che sono venuti dalle loro città. 7Forse si umilieranno con suppliche dinanzi al Signore e ciascuno abbandonerà la sua condotta perversa, perché grande è l’ira e il furore che il Signore ha manifestato verso questo popolo».

8Baruc, figlio di Neria, fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, e lesse dal rotolo le parole del Signore nel tempio del Signore.

9Nel quinto anno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu indetto un digiuno davanti al Signore per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. 10Baruc dunque lesse nel rotolo facendo udire a tutto il popolo le parole di Geremia, nel tempio del Signore, nella stanza di Ghemaria, figlio di Safan, lo scriba, nel cortile superiore, presso l’ingresso della porta Nuova del tempio del Signore.

11Michea, figlio di Ghemaria, figlio di Safan, udite tutte le parole del Signore lette dal libro, 12scese alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco, là si trovavano in seduta tutti i capi: Elisamà, lo scriba, e Delaià, figlio di Semaià, Elnatàn, figlio di Acbor, Ghemaria, figlio di Safan, e Sedecìa, figlio di Anania, insieme con tutti i capi. 13Michea riferì loro tutte le parole che aveva udito quando Baruc leggeva nel rotolo al popolo in ascolto. 14Allora tutti i capi inviarono Iudì, figlio di Netania, figlio di Selemia, figlio di Cusì, da Baruc per dirgli: «Prendi in mano il rotolo che leggevi al popolo e vieni». Baruc, figlio di Neria, prese il rotolo in mano e si recò da loro. 15Ed essi gli dissero: «Siedi e leggi davanti a noi». Baruc lesse davanti a loro. 16Quando udirono tutte quelle parole, si guardarono l’un l’altro pieni di paura e dissero a Baruc: «Dobbiamo riferire al re tutte queste parole». 17Poi chiesero a Baruc: «Raccontaci come hai fatto a scrivere tutte queste parole». 18Baruc rispose: «Geremia mi dettava personalmente tutte queste parole e io le scrivevo nel rotolo con l’inchiostro». 19I capi dissero a Baruc: «Va’ e nasconditi insieme con Geremia; nessuno sappia dove siete». 20Essi poi si recarono dal re nell’appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di Elisamà, lo scriba, e riferirono al re tutte queste parole.

21Allora il re mandò Iudì a prendere il rotolo. Iudì lo prese dalla stanza di Elisamà, lo scriba, e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che stavano presso il re. 22Il re sedeva nel palazzo d’inverno – si era al nono mese –, con un braciere acceso davanti. 23Ora, quando Iudì aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché l’intero rotolo non fu distrutto nel fuoco del braciere. 24Il re e tutti i suoi ministri non tremarono né si strapparono le vesti all’udire tutte quelle parole. 25Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemaria avevano supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto. 26Anzi, ordinò a Ieracmeèl, un figlio del re, a Seraià, figlio di Azrièl, e a Selemia, figlio di Abdeèl, di arrestare lo scriba Baruc e il profeta Geremia, ma il Signore li aveva nascosti.

27Dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritto sotto dettatura di Geremia, la parola del Signore fu rivolta a Geremia: 28«Prendi un altro rotolo e scrivici tutte le parole che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm, re di Giuda. 29Contro Ioiakìm, re di Giuda, dirai: Dice il Signore: Tu hai bruciato quel rotolo, dicendo: “Perché hai scritto: verrà il re di Babilonia, devasterà questo paese e farà scomparire uomini e bestie?”. 30Per questo dice il Signore contro Ioiakìm, re di Giuda: Non avrà un erede sul trono di Davide; il suo cadavere sarà esposto al caldo del giorno e al freddo della notte. 31Io punirò lui, la sua discendenza e i suoi ministri per le loro iniquità e manderò su di loro, sugli abitanti di Gerusalemme e sugli uomini di Giuda, tutto il male che ho minacciato, senza che mi abbiano dato ascolto».

32Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc, figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto dettatura di Geremia, tutte le parole del rotolo che Ioiakìm, re di Giuda, aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle.

1Nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 2«Prendi un rotolo da scrivere e scrivici tutte le cose che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, da quando cominciai a parlarti dal tempo di Giosia fino ad oggi. 3Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa e allora perdonerò le loro iniquità e i loro peccati».

4Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le cose che il Signore gli aveva detto su un rotolo per scrivere. 5Quindi Geremia ordinò a Baruc: «Io ne sono impedito e non posso andare nel tempio del Signore. 6Andrai dunque tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole del Signore, facendole udire al popolo nel tempio del Signore in un giorno di digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città. 7Forse si umilieranno con suppliche dinanzi al Signore e abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa, perché grande è l'ira e il furore che il Signore ha espresso verso questo popolo».

8Baruc figlio di Neria fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, leggendo sul rotolo le parole del Signore nel tempio.

9Nel quinto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu indetto un digiuno davanti al Signore per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. 10Baruc dunque lesse nel libro facendo udire a tutto il popolo le parole di Geremia, nel tempio del Signore, nella stanza di Ghemarià, figlio di Safàn lo scriba, nel cortile superiore presso l'ingresso della Porta Nuova del tempio del Signore. 11Michea figlio di Ghemarià, figlio di Safàn, udite tutte le parole del Signore lette dal libro, 12scese alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco là si trovavano in seduta tutti i capi dignitari: Elisamà lo scriba e Delaià figlio di Semaià, Elnatàn figlio di Acbòr, Ghemarià figlio di Safàn, e Sedecìa figlio di Anania, insieme con tutti i capi. 13Michea riferì loro tutte le parole che aveva udite quando Baruc leggeva nel libro al popolo in ascolto.

14Allora tutti i capi inviarono da Baruc Iudi figlio di Natania, figlio di Selemia, figlio dell'Etiope, per dirgli: «Prendi nelle mani il rotolo che leggevi ad alta voce al popolo e vieni».

Baruc figlio di Neria prese il rotolo in mano e si recò da loro. 15Ed essi gli dissero: «Siedi e leggi davanti a noi». Baruc lesse davanti a loro.

16Allora, quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e si dissero l'un l'altro: «Dobbiamo senz'altro riferire al re tutte queste parole». 17Poi interrogarono Baruc: «Dicci come hai fatto a scrivere tutte queste parole». 18Baruc rispose: «Di sua bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con l'inchiostro».

19I capi dissero a Baruc: «Và e nasconditi insieme con Geremia; nessuno sappia dove siete». 20Essi poi si recarono dal re nell'appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di Elisamà lo scriba, e riferirono al re tutte queste cose.

21Allora il re mandò Iudi a prendere il rotolo. Iudi lo prese dalla stanza di Elisamà lo scriba e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che stavano presso il re. 22Il re sedeva nel palazzo d'inverno - si era al nono mese - con un braciere acceso davanti.

23Ora, quando Iudi aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché non fu distrutto l'intero rotolo nel fuoco che era sul braciere. 24Il re e tutti i suoi ministri non tremarono si strapparono le vesti all'udire tutte quelle cose. 25Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemarià avevano supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto. 26Anzi ordinò a Ieracmeèl, un principe regale, a Seraià figlio di Azrièl e a Selemia figlio di Abdeèl, di arrestare Baruc lo scriba e il profeta Geremia, ma il Signore li aveva nascosti.

27Questa parola del Signore fu rivolta a Geremia dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritte sotto la dettatura di Geremia: 28Prendi di nuovo un rotolo e scrivici tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm re di Giuda. 29Contro Ioiakìm re di Giuda dichiarerai: «Dice il Signore: Hai bruciato quel rotolo, dicendo: Perché vi hai scritto queste parole: Certo verrà il re di Babilonia e devasterà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie? 30Per questo dice il Signore contro Ioiakìm re di Giuda: Egli non avrà un erede sul trono di Davide; il suo cadavere sarà esposto al calore del giorno e al freddo della notte. 31Io punirò lui, la sua discendenza e i suoi ministri per le loro iniquità e manderò su di loro, sugli abitanti di Gerusalemme e sugli uomini di Giuda, tutto il male che ho minacciato, senza che mi abbiano dato ascolto».

32Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Ioiakìm re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle.

1Sedecìa, figlio di Giosia, divenne re al posto di Conìa, figlio di Ioiakìm; Nabucodònosor, re di Babilonia, lo nominò re nella terra di Giuda. 2Ma né lui né i suoi ministri né il popolo del paese ascoltarono le parole che il Signore aveva pronunciato per mezzo del profeta Geremia.

3Il re Sedecìa inviò allora Iucal, figlio di Selemia, e il sacerdote Sofonia, figlio di Maasia, dal profeta Geremia per dirgli: «Prega per noi il Signore, nostro Dio». 4Geremia intanto andava e veniva in mezzo al popolo e non era stato ancora messo in prigione. 5Inoltre l’esercito del faraone si era mosso dall’Egitto e i Caldei, che assediavano Gerusalemme, appena ne avevano avuto notizia, si erano allontanati da Gerusalemme.

6Allora la parola del Signore fu rivolta al profeta Geremia: 7«Così dice il Signore, Dio d’Israele: Riferite al re di Giuda, che vi ha mandati a consultarmi: Ecco, l’esercito del faraone, uscito in vostro aiuto, ritornerà nel suo paese, l’Egitto; 8i Caldei ritorneranno, combatteranno contro questa città, la prenderanno e la daranno alle fiamme. 9Così dice il Signore: Non illudetevi pensando che i Caldei se ne vadano, perché non se ne andranno. 10Anche se riusciste a battere tutto l’esercito dei Caldei che combattono contro di voi, e rimanessero solo alcuni feriti, costoro sorgerebbero ciascuno dalla propria tenda e darebbero alle fiamme questa città».

11Mentre l’esercito dei Caldei era lontano da Gerusalemme per l’avanzata dell’esercito del faraone, 12Geremia uscì da Gerusalemme per andare nella terra di Beniamino a prendervi una parte di eredità tra i suoi parenti. 13Ma alla porta di Beniamino si imbatté in un incaricato del servizio di guardia chiamato Ieria, figlio di Selemia, figlio di Anania; costui arrestò il profeta Geremia dicendo: «Tu passi ai Caldei!». 14Geremia rispose: «È falso! Io non passo ai Caldei». Ma quegli non gli diede retta. E così Ieria arrestò Geremia e lo condusse dai capi. 15I capi erano sdegnati contro Geremia, lo percossero e lo gettarono in prigione nella casa di Giònata, lo scriba, che avevano trasformato in un carcere. 16Geremia entrò in una cisterna sotterranea a volta e rimase là molti giorni.

17Il re Sedecìa mandò a prenderlo e lo interrogò in casa sua, di nascosto: «C’è qualche parola da parte del Signore?». Geremia rispose: «Sì» e precisò: «Tu sarai dato in mano al re di Babilonia». 18Geremia poi disse al re Sedecìa: «Quale colpa ho commesso contro di te, contro i tuoi ministri e contro questo popolo, perché mi abbiate messo in prigione? 19E dove sono i vostri profeti che vi predicevano: “Il re di Babilonia non verrà contro di voi e contro questo paese”? 20Ora ascolta, o re, mio signore: la mia supplica ti giunga gradita. Non rimandarmi nella casa di Giònata, lo scriba, perché io non vi muoia».

21Il re Sedecìa comandò di custodire Geremia nell’atrio della prigione e gli fu data ogni giorno una focaccia di pane, proveniente dalla via dei fornai, finché non fu esaurito tutto il pane in città. Così Geremia rimase nell’atrio della prigione.

1Sedecìa figlio di Giosia divenne re al posto di Conìa figlio di Ioiakìm; Nabucodònosor re di Babilonia lo nominò re nel paese di Giuda. 2Ma lui i suoi ministri il popolo del paese ascoltarono le parole che il Signore aveva pronunziate per mezzo del profeta Geremia.

3Il re Sedecìa inviò allora Iucàl figlio di Selemia e il sacerdote Sofonia figlio di Maasià dal profeta Geremia per dirgli: «Prega per noi il Signore nostro Dio».

4Geremia intanto andava e veniva in mezzo al popolo e non era stato ancora messo in prigione.

5Però l'esercito del faraone era uscito dall'Egitto e i Caldei, che assediavano Gerusalemme, appena ne avevano avuto notizia, si erano allontanati da Gerusalemme.

6Allora la parola del Signore fu rivolta al profeta Geremia: 7«Dice il Signore Dio di Israele: Riferite al re di Giuda, che vi ha mandati da me per consultarmi: Ecco l'esercito del faraone, uscito in vostro aiuto, ritornerà nel suo paese d'Egitto; 8i Caldei ritorneranno, combatteranno contro questa città, la prenderanno e la daranno alle fiamme».

9Dice il Signore: «Non illudetevi pensando: Certo i Caldei si allontaneranno da noi, perché non se ne andranno. 10Anche se riusciste a battere tutto l'esercito dei Caldei che combattono contro di voi, e ne rimanessero solo alcuni feriti, costoro sorgerebbero ciascuno dalla sua tenda e darebbero alle fiamme questa città».

11Quando l'esercito dei Caldei si allontanò da Gerusalemme a causa dell'esercito del faraone, 12Geremia uscì da Gerusalemme per andare nella terra di Beniamino a prendervi una parte di eredità tra i suoi parenti.

13Ma, quando fu alla porta di Beniamino, dove era un incaricato del servizio di guardia chiamato Ieria figlio di Selemia, figlio di Anania, costui arrestò il profeta Geremia dicendo: «Tu passi ai Caldei!». 14Geremia rispose: «È falso! Io non passo ai Caldei»; ma egli non gli diede retta. E così Ieria prese Geremia e lo condusse dai capi. 15I capi erano sdegnati contro Geremia, lo percossero e lo gettarono in prigione nella casa di Giònata lo scriba, che avevano trasformato in un carcere. 16Geremia entrò in una cisterna sotterranea a volta e rimase là molti giorni.

17Il re Sedecìa mandò a prenderlo e lo interrogò in casa sua, di nascosto: «C'è qualche parola da parte del Signore?». Geremia rispose: «Sì» e precisò: «Tu sarai dato in mano al re di Babilonia».

18Geremia poi disse al re Sedecìa: «Quale colpa ho commesso contro di te, i tuoi ministri e contro questo popolo, perché mi abbiate messo in prigione? 19E dove sono i vostri profeti, che vi predicevano: Il re di Babilonia non verrà contro di voi e contro questo paese? 20Ora, ascolta, re mio signore; la mia supplica ti giunga gradita. Non rimandarmi nella casa di Giònata lo scriba, perché io non vi muoia».

21Il re Sedecìa comandò di custodire Geremia nell'atrio della prigione e gli fu data ogni giorno una focaccia di pane proveniente dalla via dei Fornai, finché non fu esaurito tutto il pane in città.

Così Geremia rimase nell'atrio della prigione.

1Sefatia, figlio di Mattàn, Godolia, figlio di Pascur, Iucal, figlio di Selemia, e Pascur, figlio di Malchia, udirono le parole che Geremia rivolgeva a tutto il popolo: 2«Così dice il Signore: Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi si consegnerà ai Caldei vivrà e gli sarà lasciata la vita come bottino e vivrà. 3Così dice il Signore: Certo questa città sarà data in mano all’esercito del re di Babilonia, che la prenderà».

4I capi allora dissero al re: «Si metta a morte quest’uomo, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». 5Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi». 6Essi allora presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremia con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremia affondò nel fango.

7Ebed-Mèlec, l’Etiope, un eunuco che era nella reggia, sentì che Geremia era stato messo nella cisterna. Ora, mentre il re stava alla porta di Beniamino, 8Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: 9«O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremia, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». 10Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia». 11Ebed-Mèlec prese con sé gli uomini, andò nella reggia, nel guardaroba del magazzino e, presi di là pezzi di vestiti logori, li gettò a Geremia nella cisterna con delle corde. 12Ebed-Mèlec, l’Etiope, disse a Geremia: «Su, mettiti questi pezzi di vestiti logori sotto le ascelle e poi, sotto, metti le corde». Geremia fece così. 13Allora lo tirarono su con le corde, facendolo uscire dalla cisterna, e Geremia rimase nell’atrio della prigione.

14Il re Sedecìa mandò a prendere il profeta Geremia e, fattolo venire presso di sé al terzo ingresso del tempio del Signore, il re gli disse: «Ti domando una cosa, non nascondermi nulla!». 15Geremia rispose a Sedecìa: «Se te la dico, non mi farai forse morire? E se ti do un consiglio, non mi darai ascolto». 16Allora il re Sedecìa giurò in segreto a Geremia: «Com’è vero che vive il Signore che ci ha dato questa vita, non ti farò morire né ti consegnerò in mano di quegli uomini che vogliono la tua vita!». 17Geremia allora disse a Sedecìa: «Dice il Signore, Dio degli eserciti, Dio d’Israele: Se ti arrenderai ai generali del re di Babilonia, allora avrai salva la vita e questa città non sarà data alle fiamme; tu e la tua famiglia vivrete. 18Se invece non ti arrenderai ai generali del re di Babilonia, allora questa città sarà messa in mano ai Caldei, i quali la daranno alle fiamme e tu non scamperai dalle loro mani». 19Il re Sedecìa rispose a Geremia: «Ho paura dei Giudei che sono passati ai Caldei; temo di essere consegnato nelle loro mani e che essi mi maltrattino». 20Ma Geremia disse: «Non ti consegneranno a loro. Ascolta la voce del Signore riguardo a ciò che ti dico, e ti andrà bene e vivrai. 21Se, invece, rifiuti di arrenderti, questo il Signore mi ha mostrato: 22Ecco, tutte le donne rimaste nella reggia di Giuda saranno condotte ai generali del re di Babilonia e diranno:

“Ti hanno ingannato e hanno prevalso
gli uomini di tua fiducia.
I tuoi piedi si sono affondati nella melma,
mentre essi sono spariti”.

23Tutte le donne e tutti i tuoi figli saranno condotti ai Caldei e tu non sfuggirai alle loro mani, ma sarai tenuto prigioniero in mano del re di Babilonia e questa città sarà data alle fiamme».

24Sedecìa disse a Geremia: «Nessuno sappia di questi discorsi, altrimenti morirai. 25Se i dignitari sentiranno che ho parlato con te e verranno da te e ti domanderanno: “Raccontaci quanto hai detto al re, non nasconderci nulla, altrimenti ti uccideremo e raccontaci che cosa ti ha detto il re”, 26tu risponderai loro: “Ho presentato la supplica al re perché non mi mandi di nuovo nella casa di Giònata a morirvi”».

27Ora tutti i dignitari vennero da Geremia e lo interrogarono; egli rispose proprio come il re gli aveva ordinato, e perciò lo lasciarono tranquillo, poiché non era trapelato nulla della conversazione. 28Geremia rimase nell’atrio della prigione fino al giorno in cui fu presa Gerusalemme.

1Sefatià figlio di Mattàn, Godolia figlio di Pascùr, Iucàl figlio di Selemia e Pascùr figlio di Malchia udirono queste parole che Geremia rivolgeva a tutto il popolo: 2«Dice il Signore: Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste, mentre chi passerà ai Caldei vivrà: per lui la sua vita sarà come bottino e vivrà. 3Dice il Signore: Certo questa città sarà data in mano all'esercito del re di Babilonia che la prenderà».

4I capi allora dissero al re: «Si metta a morte questo uomo, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché questo uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». 5Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».

6Essi allora presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, principe regale, la quale si trovava nell'atrio della prigione. Calarono Geremia con corde. Nella cisterna non c'era acqua ma fango, e così Geremia affondò nel fango.

7Ebed-Mèlech l'Etiope, un eunuco che era nella reggia, sentì che Geremia era stato messo nella cisterna. Ora, mentre il re stava alla porta di Beniamino, 8Ebed-Mèlech uscì dalla reggia e disse al re: 9«Re mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremia, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame sul posto, perché non c'è più pane nella città». 10Allora il re diede quest'ordine a Ebed-Mèlech l'Etiope: «Prendi con te da qui tre uomini e fà risalire il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia». 11Ebed-Mèlech prese con sé gli uomini, andò nella reggia, nel guardaroba del tesoro e, presi di là pezzi di cenci e di stracci, li gettò a Geremia nella cisterna con corde.

12Ebed-Mèlech disse a Geremia: «Su, mettiti i pezzi dei cenci e degli stracci alle ascelle sotto le corde». Geremia fece così. 13Allora tirarono su Geremia con le corde, facendolo uscire dalla cisterna, e Geremia rimase nell'atrio della prigione.

14Il re Sedecìa mandò a prendere il profeta Geremia e, fattolo venire presso di sé al terzo ingresso del tempio del Signore, il re gli disse: «Ti domando una cosa, non nascondermi nulla!». 15Geremia rispose a Sedecìa: «Se te la dico, non mi farai forse morire? E se ti do un consiglio, non mi darai ascolto». 16Allora il re Sedecìa giurò in segreto a Geremia: «Com'è vero che vive il Signore che ci ha dato questa vita, non ti farò morire ti consegnerò in balìa di quegli uomini che attentano alla tua vita!».

17Geremia allora disse a Sedecìa: «Dice il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: Se uscirai incontro ai generali del re di Babilonia, allora avrai salva la vita e questa città non sarà data in fiamme; tu e la tua famiglia vivrete; 18se invece non uscirai incontro ai generali del re di Babilonia, allora questa città sarà messa in mano ai Caldei, i quali la daranno alle fiamme e tu non scamperai dalle loro mani».

19Il re Sedecìa rispose a Geremia: «Ho paura dei Giudei che sono passati ai Caldei; temo di essere consegnato in loro potere e che essi mi maltrattino». 20Ma Geremia disse: «Non ti consegneranno a loro. Ascolta la voce del Signore riguardo a ciò che ti dico; ti andrà bene e tu vivrai; 21se, invece, rifiuti di uscire, questo il Signore mi ha rivelato: 22Ecco, tutte le donne rimaste nella reggia di Giuda saranno condotte ai generali del re di Babilonia e diranno:

Ti hanno abbindolato e ingannato
gli uomini di tua fiducia.
I tuoi piedi si sono affondati nella melma,
mentre essi sono spariti.

23Tutte le donne e tutti i tuoi figli saranno condotti ai Caldei e tu non sfuggirai alle loro mani, ma sarai tenuto prigioniero in mano del re di Babilonia e questa città sarà data alle fiamme».

24Sedecìa disse a Geremia: «Nessuno sappia di questi discorsi perché tu non muoia. 25Se i dignitari sentiranno che ho parlato con te e verranno da te e ti domanderanno: Riferiscici quanto hai detto al re, non nasconderci nulla, altrimenti ti uccideremo; raccontaci che cosa ti ha detto il re, 26tu risponderai loro: Ho presentato la supplica al re perché non mi mandasse di nuovo nella casa di Giònata a morirvi».

27Ora tutti i dignitari vennero da Geremia e lo interrogarono; egli rispose proprio come il re gli aveva ordinato, così che lo lasciarono tranquillo, poiché la conversazione non era stata ascoltata.

28Geremia rimase nell'atrio della prigione fino al giorno in cui fu presa Gerusalemme.

1Nel decimo mese del nono anno di Sedecìa, re di Giuda, Nabucodònosor, re di Babilonia, con tutto il suo esercito arrivò a Gerusalemme e l’assediò. 2Nel quarto mese dell’anno undicesimo di Sedecìa, il nove del mese, fu aperta una breccia nella città, 3entrarono tutti i generali del re di Babilonia e si stabilirono alla porta di mezzo: Nergal-Sarèser di Sin-Maghìr, Nebosar-Sechìm, capo dei funzionari, Nergal-Sarèser, comandante delle truppe di frontiera, e tutti gli altri capi del re di Babilonia.

4Appena videro ciò, Sedecìa, re di Giuda, e tutti i suoi guerrieri fuggirono, uscendo di notte per la via del giardino del re, attraverso la porta fra le due mura, e presero la via dell’Araba. 5Ma i soldati dei Caldei li inseguirono e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, lo presero e lo condussero a Ribla, nel paese di Camat, presso Nabucodònosor, re di Babilonia, che pronunciò la sentenza su di lui. 6Il re di Babilonia fece ammazzare i figli di Sedecìa a Ribla, sotto i suoi occhi; il re di Babilonia fece ammazzare anche tutti i notabili di Giuda. 7Cavò poi gli occhi a Sedecìa e lo fece mettere in catene per condurlo a Babilonia. 8I Caldei diedero alle fiamme la reggia e le case del popolo e demolirono le mura di Gerusalemme. 9Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò a Babilonia il resto del popolo rimasto in città e i disertori che erano passati a lui. 10Nabuzaradàn, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda i poveri del popolo, che non avevano nulla, assegnando loro vigne e campi in tale occasione.

11Quanto a Geremia, Nabucodònosor, re di Babilonia, aveva dato queste disposizioni a Nabuzaradàn, capo delle guardie: 12«Prendilo e tieni gli occhi su di lui, non fargli alcun male, ma trattalo come egli ti dirà». 13Essi allora – cioè Nabuzaradàn, capo delle guardie, Nabusazbàn, capo dei funzionari, Nergal-Sarèser, comandante delle truppe di frontiera, e tutti gli alti ufficiali del re di Babilonia – 14mandarono a prendere Geremia dall’atrio della prigione e lo consegnarono a Godolia, figlio di Achikàm, figlio di Safan, perché lo conducesse a casa. Così egli rimase in mezzo al popolo.

15A Geremia era stata rivolta questa parola del Signore, quando era ancora rinchiuso nell’atrio della prigione: 16«Va’ a dire a Ebed-Mèlec, l’Etiope: Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ecco, io pongo in atto le mie parole contro questa città, a sua rovina e non a suo bene; in quel giorno esse si avvereranno sotto i tuoi occhi. 17Ma io ti libererò in quel giorno – oracolo del Signore – e non sarai consegnato in mano agli uomini che tu temi. 18Poiché, certo, io ti salverò; non cadrai di spada, ma ti sarà conservata la vita come tuo bottino, perché hai avuto fiducia in me». Oracolo del Signore.

1Nel decimo mese del nono anno di Sedecìa re di Giuda, Nabucodònosor re di Babilonia mosse con tutto l'esercito contro Gerusalemme e l'assediò. 2Nel quarto mese dell'anno undecimo di Sedecìa, il nove del mese, fu aperta una breccia nella città, 3entrarono tutti i generali del re di Babilonia e si stabilirono alla Porta di mezzo; Nergal-Sarèzer di Sin-Magir, Nebosar-Sechim, capo dei funzionari, Nergal-Sarèzer, comandante delle truppe di fontiera e tutti gli altri capi del re di Babilonia.

4Appena videro ciò, Sedecìa re di Giuda e tutti i suoi guerrieri fuggirono uscendo di notte per la via del giardino del re, attraverso la porta fra le due mura, e presero la via dell'Araba. 5Ma i soldati caldei li inseguirono e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, lo presero e lo condussero da Nabucodònosor re di Babilonia a Ribla nel paese di Amat, dove il re pronunziò la sentenza su di lui. 6Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa, a Ribla, sotto gli occhi di lui; il re di Babilonia fece anche sgozzare tutti i notabili di Giuda. 7Cavò poi gli occhi a Sedecìa e lo legò con catene per condurlo a Babilonia. 8I Caldei diedero alle fiamme la reggia e le case del popolo e demolirono le mura di Gerusalemme. 9Tutto il resto del popolo rimasto in città e i disertori che erano passati a lui e tutto il resto del popolo, Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò a Babilonia. 10Nabuzaradàn, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda i poveri del popolo, che non avevano nulla, assegnando loro vigne e campi in tale occasione.

11Quanto a Geremia, Nabucodònosor re di Babilonia aveva dato queste disposizioni a Nabuzaradàn, capo delle guardie: 12«Prendilo e tieni gli occhi su di lui, non fargli alcun male, ma fà per lui ciò che egli ti dirà». 13Essi allora - cioè Nabuzaradàn, capo delle guardie, Nabusazbàn capo dei funzionari, Nergal-Sarèzer, comandante delle truppe di frontiera e tutti gli alti ufficiali del re di Babilonia - 14mandarono a prendere Geremia dall'atrio della prigione e lo consegnarono a Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, perché lo conducesse a casa. Così egli rimase in mezzo al popolo.

15A Geremia era stata rivolta questa parola del Signore, quando era ancora rinchiuso nell'atrio della prigione: 16«Và a dire a Ebed-Mèlech l'Etiope: Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io pongo in atto le mie parole contro questa città, a sua rovina e non a suo bene; in quel giorno esse si avvereranno sotto i tuoi occhi. 17Ma io ti libererò in quel giorno - oracolo del Signore - e non sarai consegnato in mano agli uomini che tu temi. 18Poiché, certo, io ti salverò; non cadrai di spada, ma ti sarà conservata la vita come tuo bottino, perché hai avuto fiducia in me. Oracolo del Signore».

1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo che Nabuzaradàn, capo delle guardie, lo aveva rimandato libero da Rama, avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di Gerusalemme e di Giuda, che venivano condotti in esilio a Babilonia. 2Il capo delle guardie prese Geremia e gli disse: «Il Signore, tuo Dio, ha predetto questa sventura per questo luogo. 3Il Signore l’ha mandata, compiendo quanto aveva minacciato, perché voi avete peccato contro il Signore e non avete ascoltato la sua voce; perciò vi è capitata una cosa simile. 4Ora ecco, oggi ti sciolgo queste catene dalle mani. Se vuoi venire con me a Babilonia, vieni: io veglierò su di te. Se invece preferisci non venire con me a Babilonia, rimani. Vedi, tutto il paese sta davanti a te: va’ pure dove ti pare opportuno. 5Torna pure presso Godolia, figlio di Achikàm, figlio di Safan, che il re di Babilonia ha messo a capo delle città di Giuda. Rimani con lui in mezzo al popolo oppure va’ dove ti pare opportuno». Il capo delle guardie gli diede provviste di cibo e un regalo e lo licenziò. 6Allora Geremia andò a Mispa da Godolia, figlio di Achikàm, e si stabilì con lui tra il popolo che era rimasto nel paese.

7Tutti i capi delle bande armate, che si erano dispersi per la regione con i loro uomini, vennero a sapere che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese Godolia, figlio di Achikàm, e gli aveva affidato gli uomini, le donne, i bambini e i poveri del paese che non erano stati deportati a Babilonia. 8Si recarono allora da Godolia, a Mispa, Ismaele, figlio di Netania, Giovanni e Giònata, figli di Karèach, Seraià, figlio di Tancùmet, i figli di Efài, il Netofatita, e Iezania, figlio del Maacatita, con i loro uomini. 9Godolia, figlio di Achikàm, figlio di Safan, giurò a loro e ai loro uomini: «Non temete gli ufficiali dei Caldei; rimanete nella terra e servite il re di Babilonia e vi troverete bene. 10Quanto a me, ecco, io mi stabilisco a Mispa come vostro rappresentante di fronte ai Caldei che verranno da noi; ma voi fate pure la raccolta del vino, della frutta e dell’olio, riponete tutto nei vostri magazzini e dimorate nelle città da voi occupate».

11Anche tutti i Giudei che si trovavano in Moab, tra gli Ammoniti, in Edom e in tutte le altre regioni, seppero che il re di Babilonia aveva lasciato un resto di Giuda e vi aveva messo a capo Godolia, figlio di Achikàm, figlio di Safan. 12Tutti questi Giudei ritornarono da tutti i luoghi nei quali si erano dispersi e vennero nel paese di Giuda presso Godolia a Mispa. Raccolsero vino e frutta in grande abbondanza.

13Ora Giovanni, figlio di Karèach, e tutti i capi delle bande armate che si erano dispersi per la regione, si recarono da Godolia a Mispa 14e gli dissero: «Non sai che Baalìs, re degli Ammoniti ha mandato Ismaele, figlio di Netania, per toglierti la vita?». Ma Godolia, figlio di Achikàm, non credette loro. 15Allora Giovanni, figlio di Karèach, disse segretamente a Godolia, a Mispa: «Io andrò a colpire Ismaele, figlio di Netania, senza che nessuno lo sappia. Perché egli dovrebbe toglierti la vita? Si disperderebbero allora tutti i Giudei che si sono raccolti intorno a te e perirebbe il resto di Giuda!». 16Ma Godolia, figlio di Achikàm, rispose a Giovanni, figlio di Karèach: «Non commettere una cosa simile, perché è una menzogna quanto tu dici di Ismaele».

1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo che Nabuzaradàn, capo delle guardie, lo aveva rimandato libero da Rama, avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di Gerusalemme e di Giuda, i quali venivano condotti in esilio a Babilonia. 2Il capo delle guardie prese Geremia e gli disse: «Il Signore tuo Dio ha predetto questa sventura per questo luogo; 3il Signore l'ha mandata, compiendo quanto aveva minacciato, perché voi avete peccato contro il Signore e non avete ascoltato la sua voce; perciò vi è capitata una cosa simile. 4Ora ecco, ti sciolgo queste catene dalle mani. Se preferisci venire con me a Babilonia, vieni; io veglierò su di te. Se invece preferisci non venire con me a Babilonia, rimani. Vedi, tutta la regione sta davanti a te; và pure dove ti piace e ti è comodo andare. 5Torna pure presso Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, che il re di Babilonia ha messo a capo delle città di Giuda. Rimani con lui in mezzo al popolo oppure và dove ti piace andare».

Il capo delle guardie gli diede provviste di cibo e un regalo e lo licenziò. 6Allora Geremia andò in Mizpà da Godolia figlio di Achikàm, e si stabilì con lui in mezzo al popolo che era rimasto nel paese.

7Tutti i capi dell'esercito, che si erano dispersi per la regione con i loro uomini, vennero a sapere che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese Godolia figlio di Achikàm, e gli aveva affidato gli uomini, le donne, i bambini e i poveri del paese che non erano stati deportati a Babilonia. 8Si recarono allora da Godolia in Mizpà Ismaele figlio di Natania, Giovanni figlio di Kàreca, Seraià figlio di Tancùmet, i figli di Ofi di Netofa e Iezanià figlio del Maacatita con i loro uomini. 9Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, giurò a loro e ai loro uomini: «Non temete i funzionari caldei; rimanete nel paese e state soggetti al re di Babilonia e vi troverete bene. 10Quanto a me, ecco, io mi stabilisco in Mizpà come vostro rappresentante di fronte ai Caldei che verranno da noi; ma voi fate pure la raccolta del vino, delle frutta e dell'olio, riponete tutto nei vostri magazzini e dimorate nelle città da voi occupate».

11Anche tutti i Giudei che si trovavano in Moab, tra gli Ammoniti, in Edom e in tutte le altre regioni, seppero che il re di Babilonia aveva lasciato una parte della popolazione in Giuda e aveva messo a capo di essa Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn. 12Tutti questi Giudei ritornarono da tutti i luoghi nei quali si erano dispersi e vennero nel paese di Giuda presso Godolia a Mizpà. Raccolsero vino e frutta in grande abbondanza.

13Ora Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che si erano dispersi per la regione, si recarono da Godolia in Mizpà 14e gli dissero: «Non sai che Baalìs re degli Ammoniti ha mandato Ismaele figlio di Natania per toglierti la vita?». Ma Godolia figlio di Achikàm non credette loro.

15Allora Giovanni figlio di Kàreca parlò segretamente con Godolia in Mizpà: «Io andrò a colpire Ismaele figlio di Natania senza che alcuno lo sappia. Perché egli dovrebbe toglierti la vita, così che vadano dispersi tutti i Giudei che si sono raccolti intorno a te e perisca tutto il resto di Giuda?». 16Ma Godolia figlio di Achikàm rispose a Giovanni figlio di Kàreca: «Non commettere una cosa simile, perché è una menzogna quanto tu dici di Ismaele».

1Ora, nel settimo mese, Ismaele, figlio di Netania, figlio di Elisamà, di stirpe regale, si recò con dieci uomini da Godolia, figlio di Achikàm, a Mispa, e mentre là a Mispa prendevano cibo insieme, 2Ismaele, figlio di Netania, si alzò con i suoi dieci uomini e colpì di spada Godolia, figlio di Achikàm, figlio di Safan. Così uccisero colui che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese. 3Ismaele uccise anche tutti i Giudei che erano con Godolia a Mispa e i Caldei, tutti uomini d’arme, che si trovavano là.

4Due giorni dopo l’uccisione di Godolia, quando nessuno sapeva della cosa, 5giunsero uomini da Sichem, da Silo e da Samaria: ottanta uomini con la barba rasa, le vesti stracciate e con incisioni sul corpo. Essi avevano nelle mani offerte e incenso da portare nel tempio del Signore. 6Ismaele, figlio di Netania, uscì loro incontro da Mispa, mentre essi venivano avanti piangendo. Quando li ebbe raggiunti, disse loro: «Venite da Godolia, figlio di Achikàm». 7Ma quando giunsero nel centro della città, Ismaele, figlio di Netania, con i suoi uomini li sgozzò e li gettò in una cisterna. 8Fra quelli si trovavano dieci uomini, che dissero a Ismaele: «Non ucciderci, perché abbiamo nascosto provviste nei campi: grano, orzo, olio e miele». Allora egli si trattenne e non li uccise insieme con i loro fratelli. 9La cisterna in cui Ismaele gettò tutti i cadaveri degli uomini che aveva ucciso era la cisterna grande, quella che il re Asa aveva costruito quando era in guerra contro Baasà, re d’Israele; Ismaele, figlio di Netania, la riempì dei cadaveri. 10Poi Ismaele fece prigioniero il resto del popolo che si trovava a Mispa, le figlie del re e tutto il popolo rimasto a Mispa, su cui Nabuzaradàn, capo delle guardie, aveva messo a capo Godolia, figlio di Achikàm. Ismaele, figlio di Netania, li condusse via e partì per rifugiarsi presso gli Ammoniti.

11Intanto Giovanni, figlio di Karèach, e tutti i capi delle bande armate che erano con lui ebbero notizia di tutto il male compiuto da Ismaele, figlio di Netania. 12Raccolsero i loro uomini e si mossero per andare ad assalire Ismaele, figlio di Netania. Essi lo trovarono presso la grande piscina di Gàbaon. 13Appena tutto il popolo che era con Ismaele vide Giovanni, figlio di Karèach, e tutti i capi delle bande armate che erano con lui, se ne rallegrò. 14Tutto il popolo che Ismaele aveva condotto via da Mispa si voltò e, ritornato indietro, raggiunse Giovanni, figlio di Karèach. 15Ma Ismaele, figlio di Netania, sfuggì con otto uomini a Giovanni e andò presso gli Ammoniti.

16Giovanni, figlio di Karèach, e tutti i capi delle bande armate che erano con lui presero tutto il resto del popolo che Ismaele, figlio di Netania, aveva condotto via da Mispa dopo aver ucciso Godolia, figlio di Achikàm, uomini d’arme, donne, fanciulli e cortigiani, e li condussero via da Gàbaon. 17Essi partirono e sostarono a Gherut-Chimàm, che si trova vicino a Betlemme, per proseguire ed entrare in Egitto, 18lontano dai Caldei. Avevano infatti paura di loro, poiché Ismaele, figlio di Netania, aveva ucciso Godolia, figlio di Achikàm, che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese.

1Ora, nel settimo mese, Ismaele figlio di Natania, figlio di Elisamà, di stirpe reale, si recò con dieci uomini da Godolia figlio di Achikàm in Mizpà e mentre là in Mizpà prendevano cibo insieme, 2Ismaele figlio di Natania si alzò con i suoi dieci uomini e colpirono di spada Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn. Così uccisero colui che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese. 3Ismaele uccise anche tutti i Giudei che erano con Godolia a Mizpà e i Caldei, tutti uomini d'arme, che si trovavano colà.

4Il secondo giorno dopo l'uccisione di Godolia, quando nessuno sapeva la cosa, 5vennero uomini da Sichem, da Silo e da Samaria: ottanta uomini con la barba rasa, le vesti stracciate e con incisioni sul corpo. Essi avevano nelle mani offerte e incenso da portare nel tempio del Signore. 6Ismaele figlio di Natania uscì loro incontro da Mizpà, mentre essi venivano avanti piangendo. Quando li ebbe raggiunti, disse loro: «Venite da Godolia, figlio di Achikàm».

7Ma quando giunsero nel centro della città, Ismaele figlio di Natania con i suoi uomini li sgozzò e li gettò in una cisterna.

8Fra quelli si trovarono dieci uomini, che dissero a Ismaele: «Non ucciderci, perché abbiamo nascosto provviste nei campi, grano, orzo, olio e miele». Allora egli si trattenne e non li uccise insieme con i loro fratelli. 9La cisterna in cui Ismaele gettò tutti i cadaveri degli uomini che aveva uccisi era la cisterna grande, quella che il re Asa aveva costruita quando era in guerra contro Baasa re di Israele; Ismaele figlio di Natania la riempì dei cadaveri.

10Poi Ismaele fece prigioniero il resto del popolo che si trovava in Mizpà, le figlie del re e tutto il popolo rimasto in Mizpà, su cui Nabuzaradàn, capo delle guardie, aveva messo a capo Godolia figlio di Achikàm. Ismaele figlio di Natania li condusse via e partì per rifugiarsi presso gli Ammoniti.

11Intanto Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui ebbero notizia di tutto il male compiuto da Ismaele figlio di Natania. 12Raccolsero i loro uomini e si mossero per andare ad assalire Ismaele figlio di Natania. Essi lo trovarono presso la grande piscina di Gàbaon.

13Appena tutto il popolo che era con Ismaele vide Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui, se ne rallegrò. 14Tutto il popolo che Ismaele aveva condotto via da Mizpà si voltò e, ritornato indietro, raggiunse Giovanni figlio di Kàreca. 15Ma Ismaele figlio di Natania sfuggì con otto uomini a Giovanni e andò presso gli Ammoniti.

16Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui presero tutto il resto del popolo che Ismaele figlio di Natania aveva condotto via da Mizpà dopo aver ucciso Godolia figlio di Achikàm, uomini d'arme, donne, fanciulli ed eunuchi, e li condussero via da Gàbaon. 17Essi partirono e sostarono in Gherut-Chimàm, che si trova a fianco di Betlemme, per proseguire ed entrare in Egitto, 18lontano dai Caldei. Infatti essi temevano costoro, poiché Ismaele figlio di Natania aveva ucciso Godolia figlio di Achikàm, che il re di Babilonia aveva messo a capo del paese.

1Tutti i capi delle bande armate e Giovanni, figlio di Karèach, e Azaria, figlio di Osaià, e tutto il popolo, piccoli e grandi, si presentarono 2al profeta Geremia e gli dissero: «Ti sia gradita la nostra supplica! Prega per noi il Signore, tuo Dio, in favore di tutto questo resto, perché noi siamo rimasti in pochi dopo essere stati molti, come vedi con i tuoi occhi. 3Il Signore, tuo Dio, ci indichi la via per la quale dobbiamo andare e che cosa dobbiamo fare». 4Il profeta Geremia rispose loro: «Comprendo! Ecco, pregherò il Signore, vostro Dio, secondo le vostre parole e vi riferirò quanto il Signore mi risponderà per voi; non vi nasconderò nulla». 5Essi allora dissero a Geremia: «Il Signore sia contro di noi testimone verace e fedele, se non faremo quanto il Signore, tuo Dio, ti dirà che dobbiamo fare. 6Che ci sia gradita o no, noi ascolteremo la voce del Signore, nostro Dio, al quale ti mandiamo, obbediremo alla voce del Signore, nostro Dio, perché ce ne venga del bene».

7Al termine di dieci giorni, la parola del Signore fu rivolta a Geremia. 8Questi chiamò Giovanni, figlio di Karèach, e tutti i capi delle bande armate che erano con lui e tutto il popolo, piccoli e grandi, 9e riferì loro: «Così dice il Signore, Dio d’Israele, al quale mi avete inviato perché gli presentassi la vostra supplica: 10Se continuate ad abitare in questa regione, vi edificherò e non vi abbatterò, vi pianterò e non vi sradicherò, perché mi pento del male che vi ho arrecato. 11Non temete il re di Babilonia, che vi incute timore; non temetelo – oracolo del Signore –, perché io sarò con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano. 12Io gli ispirerò sentimenti di pietà per voi, così egli avrà compassione di voi e vi lascerà dimorare nella vostra terra. 13Se invece, non dando retta alla voce del Signore, vostro Dio, voi direte: “Non vogliamo abitare in questo paese”, 14e direte: “No, vogliamo andare nel paese d’Egitto, perché là non vedremo guerre e non udremo il suono del corno né soffriremo carestia di pane: là abiteremo”, 15in questo caso ascoltate la parola del Signore, o resto di Giuda: Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Se voi decidete veramente di andare in Egitto e vi andate per dimorarvi, 16ebbene, la spada che temete vi raggiungerà laggiù nella terra d’Egitto, e la fame che temete vi si attaccherà addosso laggiù in Egitto e là morirete. 17Allora tutti gli uomini che avranno deciso di recarsi in Egitto per dimorarvi moriranno di spada, di fame e di peste. Nessuno di loro scamperà o sfuggirà alla sventura che io manderò su di loro. 18Poiché così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Come si è riversato il mio furore e la mia ira contro gli abitanti di Gerusalemme, così la mia ira si riverserà contro di voi quando sarete andati in Egitto. Voi sarete oggetto di maledizione, di orrore, di esecrazione e di obbrobrio e non vedrete mai più questo luogo».

19Questo vi dice il Signore, o superstiti di Giuda: «Non andate in Egitto. Sappiate bene che oggi io vi ho solennemente avvertiti, 20poiché avete messo a rischio le vostre vite, quando mi avete mandato dal Signore, vostro Dio, dicendomi: “Intercedi per noi presso il Signore, nostro Dio, riferiscici ciò che il Signore, nostro Dio, dirà e noi lo eseguiremo”. 21Oggi ve l’ho riferito, ma voi non ascoltate la voce del Signore, vostro Dio, riguardo a tutto ciò per cui mi ha inviato a voi. 22Perciò sappiate bene che morirete di spada, di fame e di peste nel luogo in cui volete andare a dimorare».

1Tutti i capi delle bande armate e Giovanni figlio di Kàreca, e Azaria figlio di Osaia e tutto il popolo, dai piccoli ai grandi, si presentarono 2al profeta Geremia e gli dissero: «Ti sia gradita la nostra supplica! Prega per noi il Signore tuo Dio, in favore di tutto questo residuo di popolazione, perché noi siamo rimasti in pochi dopo essere stati molti, come vedi con i tuoi occhi. 3Il Signore tuo Dio ci indichi la via per la quale dobbiamo andare e che cosa dobbiamo fare». 4Il profeta Geremia rispose loro: «Comprendo! Ecco, pregherò il Signore vostro Dio secondo le vostre parole e vi riferirò quanto il Signore risponde per voi; non vi nasconderò nulla».

5Essi allora dissero a Geremia: «Il Signore sia contro di noi testimone verace e fedele, se non faremo quanto il Signore tuo Dio ti rivelerà per noi. 6Che ci sia gradita o no, noi ascolteremo la voce del Signore nostro Dio al quale ti mandiamo, perché ce ne venga bene obbedendo alla voce del Signore nostro Dio».

7Al termine di dieci giorni, la parola del Signore fu rivolta a Geremia. 8Questi chiamò Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui e tutto il popolo, dai piccoli ai grandi, 9e riferì loro: «Dice il Signore, Dio di Israele, al quale mi avete inviato perché gli presentassi la vostra supplica: 10Se continuate ad abitare in questa regione, vi renderò stabili e non vi distruggerò, vi pianterò e non vi sradicherò, perché ho pietà del male che vi ho arrecato. 11Non temete il re di Babilonia, che vi incute timore; non temetelo - dice il Signore - perché io sarò con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano. 12Io gli ispirerò sentimenti di pietà per voi, così egli avrà compassione di voi e vi lascerà dimorare nel vostro paese. 13Se invece, non dando retta alla voce del Signore vostro Dio, voi direte: Non vogliamo abitare in questo paese, 14e direte: No, vogliamo andare nel paese d'Egitto, perché là non vedremo guerre e non udremo squilli di tromba soffriremo carestia di pane: là abiteremo; 15in questo caso ascolta la parola del Signore, o resto di Giuda: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Se voi intendete veramente andare in Egitto e vi andate per stabilirvi colà, 16ebbene, la spada che temete vi raggiungerà laggiù nel paese d'Egitto, e la fame che temete vi sarà addosso laggiù in Egitto e là morirete. 17Allora tutti gli uomini che avranno deciso di recarsi in Egitto per dimorarvi moriranno di spada, di fame e di peste. Nessuno di loro scamperà o sfuggirà alla sventura che io manderò su di loro. 18Poiché, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Come si è rovesciato il mio furore e la mia ira contro gli abitanti di Gerusalemme, così la mia ira si rovescerà contro di voi quando sarete andati in Egitto. Voi sarete oggetto di maledizione, di orrore, di esecrazione e di scherno e non vedrete mai più questo luogo».

19Questo vi dice il Signore, o superstiti di Giuda: «Non andate in Egitto. Sappiate bene che oggi io vi ho solennemente avvertiti. 20Poiché avete messo a rischio le vostre vite, quando mi avete mandato dal Signore vostro Dio, dicendomi: Intercedi per noi presso il Signore nostro Dio, dicci ciò che il Signore nostro Dio dirà e noi lo eseguiremo. 21Oggi ve l'ho riferito, ma voi non ascoltate la voce del Signore vostro Dio riguardo a tutto ciò per cui egli mi ha inviato a voi. 22Perciò sappiate bene che morirete di spada, di fame e di peste nel luogo in cui desiderate andare a dimorare».

1Quando Geremia finì di riferire a tutto il popolo tutte le parole del Signore, loro Dio – tutte quelle parole per cui il Signore lo aveva inviato a loro –, 2Azaria, figlio di Osaià, e Giovanni, figlio di Karèach, e tutti quegli uomini superbi e ribelli dissero a Geremia: «Una menzogna stai dicendo! Non ti ha inviato il Signore, nostro Dio, a dirci: “Non andate in Egitto per dimorarvi”; 3ma Baruc, figlio di Neria, ti istiga contro di noi per consegnarci nelle mani dei Caldei, perché ci uccidano e ci deportino a Babilonia».

4Pertanto Giovanni, figlio di Karèach, e tutti i capi delle bande armate e tutto il popolo non obbedirono all’invito del Signore di rimanere nel paese di Giuda. 5Così Giovanni, figlio di Karèach, e tutti i capi delle bande armate raccolsero tutti i superstiti di Giuda, che erano ritornati per abitare nella terra di Giuda da tutte le regioni in mezzo alle quali erano stati dispersi, 6uomini, donne, bambini, le figlie del re e tutte le persone che Nabuzaradàn, capo delle guardie, aveva lasciato con Godolia, figlio di Achikàm, figlio di Safan, insieme con il profeta Geremia e con Baruc, figlio di Neria, 7e andarono nella terra d’Egitto, non avendo dato ascolto alla voce del Signore, e giunsero fino a Tafni.

8Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia a Tafni: 9«Prendi in mano grandi pietre e sotterrale nel fango nel terreno argilloso all’ingresso della casa del faraone a Tafni, sotto gli occhi dei Giudei. 10Quindi dirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ecco, io manderò a prendere Nabucodònosor, re di Babilonia, mio servo; egli porrà il trono su queste pietre che hai sotterrato e stenderà il baldacchino sopra di esse. 11Verrà infatti e colpirà la terra d’Egitto, mandando a morte chi è destinato alla morte, alla schiavitù chi è destinato alla schiavitù e uccidendo di spada chi è destinato alla spada. 12Darà alle fiamme i templi degli dèi d’Egitto, li brucerà e porterà gli dèi in esilio, spidocchierà la terra d’Egitto come un pastore pulisce dai pidocchi il mantello, poi se ne andrà indisturbato. 13Frantumerà gli obelischi del tempio del Sole nella terra d’Egitto e darà alle fiamme i templi degli dèi d’Egitto».

1Quando Geremia finì di riferire a tutto il popolo tutte le parole del Signore loro Dio - tutte quelle parole per cui il Signore lo aveva inviato a loro - 2Azaria figlio di Osaia e Giovanni figlio di Kàreca e tutti quegli uomini superbi e ribelli dissero a Geremia: «Una menzogna stai dicendo! Non ti ha inviato il Signore nostro Dio a dirci: Non andate in Egitto per dimorare là; 3ma Baruch figlio di Neria ti istiga contro di noi per consegnarci nelle mani dei Caldei, perché ci uccidano e ci deportino in Babilonia».

4Pertanto Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate e tutto il popolo non obbedirono all'invito del Signore di rimanere nel paese di Giuda.

5Così Giovanni figlio di Kàreca e tutti i capi delle bande armate raccolsero tutti i superstiti di Giuda, che erano ritornati per abitare nella terra di Giuda da tutte le regioni in mezzo alle quali erano stati dispersi, 6uomini, donne, bambini, le principesse reali e tutte le persone che Nabuzaradàn, capo delle guardie, aveva lasciate con Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, insieme con il profeta Geremia e con Baruch figlio di Neria, 7e andarono nel paese d'Egitto, non avendo dato ascolto alla voce del Signore, e giunsero fino a Tafni.

8Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia in Tafni: 9«Prendi in mano grandi pietre e sotterrale nella mota nel quadrato dei mattoni all'ingresso della casa del faraone in Tafni, sotto agli occhi dei Giudei. 10Quindi dirai loro: Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io manderò a prendere Nabucodònosor re di Babilonia, mio servo; egli porrà il trono su queste pietre che hai sotterrate e stenderà il baldacchino sopra di esse. 11Verrà infatti e colpirà il paese d'Egitto, mandando a morte chi è destinato alla morte, alla schiavitù chi è destinato alla schiavitù e uccidendo di spada chi è destinato alla spada. 12Darà alle fiamme i templi degli dei d'Egitto, li brucerà e porterà gli dei in esilio; ripulirà il paese di Egitto come un pastore pulisce dai pidocchi il mantello; poi se ne andrà tranquillo. 13Frantumerà gli obelischi del tempio del sole nel paese d'Egitto e darà alle fiamme i templi degli dei d'Egitto».

1Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d’Egitto, a Migdol, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patros. 2«Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandato su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, 3a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dèi, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate. 4Vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti, per dirvi: “Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio!”. 5Ma essi non mi ascoltarono, non prestarono orecchio e non abbandonarono la loro iniquità cessando dall’offrire incenso ad altri dèi. 6Perciò la mia ira e il mio furore si riversarono e divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancora oggi.

7Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio d’Israele: Perché voi fate un male così grave contro voi stessi, tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda, uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? 8Perché mi provocate con l’opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nella terra d’Egitto, dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? 9Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre donne, compiute nella terra di Giuda e per le strade di Gerusalemme? 10Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno camminato secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri.

11Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ecco, io rivolgo la faccia contro di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. 12Prenderò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nella terra d’Egitto; essi periranno tutti nella terra d’Egitto, cadranno di spada e periranno di fame, piccoli e grandi, moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. 13Punirò coloro che dimorano nella terra d’Egitto, come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. 14Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nella terra d’Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi».

15Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d’Egitto e a Patros, risposero a Geremia: 16«Quanto all’ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; 17anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla regina del cielo e le offriremo libagioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; 18ma, da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla regina del cielo e di offrirle libagioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame». 19E le donne aggiunsero: «Quando noi donne bruciamo incenso alla regina del cielo e le offriamo libagioni, forse che prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libagioni senza il consenso dei nostri mariti?».

20Geremia disse a tutto il popolo, agli uomini e alle donne e a tutta la gente che gli avevano risposto in quel modo: 21«Forse che il Signore non si ricorda e non ha più in mente l’incenso che voi bruciavate nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, voi e i vostri padri, i vostri re e i vostri capi e il popolo del paese? 22Il Signore non ha più potuto sopportare la malvagità delle vostre azioni né le cose abominevoli che avete commesso. Per questo la vostra terra è divenuta un deserto, oggetto di orrore e di esecrazione, senza abitanti, come oggi si vede. 23Per il fatto che voi avete bruciato incenso e avete peccato contro il Signore, non avete ascoltato la voce del Signore e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi decreti e i suoi statuti, per questo vi è capitata questa sventura, come oggi si vede».

24Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: «Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che siete nella terra d’Egitto. 25Dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Voi donne lo avete affermato con la bocca e compiuto con le vostre mani, affermando: “Noi adempiremo tutti i voti che abbiamo fatto di offrire incenso alla regina del cielo e di offrirle libagioni”! Adempite pure i vostri voti e fate pure le vostre libagioni. 26Tuttavia ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che abitate nella terra d’Egitto. Ecco, io giuro per il mio nome grande, dice il Signore. Mai più il mio nome sarà pronunciato in tutta la terra d’Egitto dalla bocca di un uomo di Giuda che possa dire: “Per la vita del Signore Dio!”. 27Ecco, veglierò su di loro per la loro disgrazia e non per il loro bene. Tutti gli uomini di Giuda che si trovano nella terra d’Egitto periranno di spada e di fame, fino al loro sterminio. 28Gli scampati dalla spada torneranno dalla terra d’Egitto nella terra di Giuda molto scarsi di numero. Tutto il resto di Giuda, che è andato a dimorare nella terra d’Egitto, saprà quale parola si avvererà, se la mia o la loro. 29Sarà per voi il segno – oracolo del Signore – che io vi punirò in questo luogo, perché sappiate che le mie parole si avverano sul serio contro di voi, per vostra disgrazia.

30Così dice il Signore: Ecco, io metterò il faraone Cofra, re d’Egitto, in mano ai suoi nemici e a coloro che vogliono la sua vita, come ho messo Sedecìa, re di Giuda, in mano a Nabucodònosor, re di Babilonia, suo nemico, che attentava alla sua vita».

1Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patròs. 2«Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, 3a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dei, che loro conoscevano voi i vostri padri conoscevate. 4Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio! 5Ma essi non mi ascoltarono e non prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando dall'offrire incenso ad altri dei. 6Perciò la mia ira e il mio furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor oggi.

7Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: Perché voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? 8Perché mi provocate con l'opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? 9Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli, compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme? 10Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri».

11Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Ecco, io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. 12Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. 13Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. 14Nessuno scamperà sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi».

15Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros, risposero a Geremia: 16«Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; 17anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo gia fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; 18ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame». 19E le donne aggiunsero: «Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?».

20Allora così parlò Geremia a tutto il popolo, agli uomini e alle donne e a tutta la gente che gli avevano risposto in quel modo: 21«Forse che il Signore non si ricorda e non ha più in mente l'incenso che voi bruciavate nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, voi e i vostri padri, i vostri re e i vostri capi e il popolo del paese? 22Il Signore non ha più potuto sopportare la malvagità delle vostre azioni le cose abominevoli che avete commesse. Per questo il vostro paese è divenuto un deserto, oggetto di orrore e di esecrazione, senza abitanti, come oggi si vede. 23Per il fatto che voi avete bruciato incenso e avete peccato contro il Signore, non avete ascoltato la voce del Signore e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi decreti e i suoi statuti, per questo vi è capitata questa sventura, come oggi si vede».

24Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: «Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che siete nel paese d'Egitto. 25Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi donne lo avete affermato con la bocca e messo in atto con le vostre mani, affermando: Noi adempiremo tutti i voti che abbiamo fatto di offrire incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni! Adempite pure i vostri voti e fate pure le vostre libazioni.

26Tuttavia ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che abitate nel paese di Egitto. Ecco, io giuro per il mio grande nome - dice il Signore - che mai più il mio nome sarà pronunciato in tutto il paese d'Egitto dalla bocca di un uomo di Giuda che possa dire: Per la vita del Signore Dio! 27Ecco, veglierò su di essi per loro disgrazia e non per loro bene. Tutti gli uomini di Giuda che si trovano nel paese d'Egitto periranno di spada e di fame fino al loro sterminio. 28Gli scampati dalla spada torneranno dal paese d'Egitto nella terra di Giuda molto scarsi di numero. Tutto il resto di Giuda, coloro che sono andati a dimorare nel paese d'Egitto, sapranno quale parola si avvererà, se la mia o la loro. 29Questo sarà per voi il segno - dice il Signore - che io vi punirò in questo luogo, perché sappiate che le mie parole si avverano sul serio contro di voi, per vostra disgrazia.

30Così dice il Signore: Ecco io metterò il faraone Cofrà re di Egitto in mano ai suoi nemici e a coloro che attentano alla sua vita, come ho messo Sedecìa re di Giuda in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, suo nemico, che attentava alla sua vita».

1Questa è la parola che il profeta Geremia comunicò a Baruc, figlio di Neria, quando egli scriveva queste parole in un libro sotto la dettatura di Geremia nel quarto anno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda: 2«Dice il Signore, Dio d’Israele, su di te, Baruc: 3Tu hai detto: “Guai a me, poiché il Signore aggiunge tristezza al mio dolore. Io sono stanco dei miei gemiti e non trovo pace”. 4Dice il Signore: Ecco io abbatto ciò che ho edificato e sradico ciò che ho piantato; così per tutta la terra. 5E tu vai cercando grandi cose per te? Non cercarle, poiché io manderò la sventura su ogni uomo. Oracolo del Signore. A te farò dono della tua vita come bottino, in tutti i luoghi dove tu andrai».

1Questa è la parola che il profeta Geremia comunicò a Baruc figlio di Neria, quando egli scriveva queste parole in un libro sotto la dettatura di Geremia nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda: 2«Dice il Signore, Dio di Israele, su di te, Baruc: 3Tu hai detto: Guai a me poiché il Signore aggiunge tristezza al mio dolore. Io sono stanco dei miei gemiti e non trovo pace. 4Dice il Signore: Ecco io demolisco ciò che ho edificato e sradico ciò che ho piantato; così per tutta la terra. 5E tu vai cercando grandi cose per te? Non cercarle, poiché io manderò la sventura su ogni uomo. Oracolo del Signore. A te farò dono della vita come bottino, in tutti i luoghi dove tu andrai».

1Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia sulle nazioni.

2Sull’Egitto.

Contro l’esercito del faraone Necao, re d’Egitto, che si trovava a Càrchemis, presso il fiume Eufrate, esercito che Nabucodònosor, re di Babilonia, vinse nel quarto anno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda.

3«Preparate scudo grande e piccolo
e avanzate per la battaglia.
4Attaccate i cavalli,
montate, o cavalieri.
Schieratevi con gli elmi,
lucidate le lance,
indossate le corazze!
5Che vedo?
Sono spaventati, retrocedono!
I loro prodi sono sconfitti,
fuggono a precipizio
senza voltarsi;
terrore all’intorno.
Oracolo del Signore.
6Il più agile non sfuggirà
né il più prode si salverà.
A settentrione, sulla riva dell’Eufrate,
inciampano e cadono.
7Chi è colui che trabocca come il Nilo,
come un fiume dalle acque turbolente?
8È l’Egitto che trabocca come il Nilo,
come un fiume dalle acque turbolente.
Esso dice: “Salirò, ricoprirò la terra,
distruggerò la città e i suoi abitanti”.
9Caricate, cavalli,
avanzate, carri!
Avanti, o prodi,
uomini di Etiopia e di Put,
voi che impugnate lo scudo,
e voi di Lud che tendete l’arco.
10Ma quel giorno per il Signore, Dio degli eserciti,
è giorno di vendetta, per punire i nemici.
La sua spada divorerà,
si sazierà e si inebrierà del loro sangue;
poiché sarà un sacrificio per il Signore, Dio degli eserciti,
nella terra del settentrione, presso il fiume Eufrate.
11Sali in Gàlaad a prendere il balsamo,
vergine, figlia d’Egitto.
Invano moltiplichi i rimedi,
ma non c’è guarigione per te.
12Le nazioni hanno saputo del tuo disonore;
del tuo grido di dolore è piena la terra,
poiché il prode inciampa nel prode,
tutti e due cadono insieme».

13Parola che il Signore comunicò al profeta Geremia quando Nabucodònosor, re di Babilonia, giunse per colpire la terra d’Egitto.

14«Annunciatelo in Egitto,
fatelo sapere a Migdol,
fatelo udire a Menfi e a Tafni;
dite: “Àlzati e prepàrati,
perché la spada divora intorno a te”.
15Perché mai il tuo potente è travolto?
Non resiste perché il Signore l’ha rovesciato.
16Una gran folla vacilla e stramazza,
ognuno dice al vicino:
“Su, torniamo al nostro popolo,
al paese dove siamo nati,
lontano dalla spada micidiale!”.
17Chiamate pure fanfarone il faraone, re d’Egitto:
si lascia sfuggire il momento opportuno.
18Per la mia vita
– oracolo del re il cui nome è Signore degli eserciti –,
verrà uno simile al Tabor fra le montagne,
come il Carmelo presso il mare.
19Prepàrati il bagaglio per l’esilio,
o figlia che abiti l’Egitto,
perché Menfi sarà ridotta a un deserto,
sarà devastata, senza abitanti.
20Giovenca bellissima è l’Egitto,
ma un tafano viene su di lei dal settentrione.
21Anche i suoi mercenari in mezzo ad essa
sono come vitelli da ingrasso.
Anch’essi infatti hanno voltato le spalle,
fuggono insieme, non resistono,
poiché è giunto su di loro il giorno della sventura,
il tempo del loro castigo.
22La sua voce è come di serpente che fugge,
poiché i nemici avanzano con un esercito
e vengono contro di lei,
armati di scure come tagliaboschi.
23Abbattono la sua selva – oracolo del Signore –
e non si possono contare,
essi sono più delle locuste, sono senza numero.
24Prova vergogna la figlia d’Egitto,
è data in mano a un popolo del settentrione».

25Il Signore degli eserciti, Dio d’Israele, dice: «Ecco, punirò Amon di Tebe, l’Egitto, i suoi dèi e i suoi re, il faraone e coloro che confidano in lui. 26Li consegnerò in mano di quanti vogliono la loro vita, in mano di Nabucodònosor, re di Babilonia, e dei suoi ministri. Ma dopo sarà abitato come in passato. Oracolo del Signore.

27Ma tu non temere, Giacobbe, mio servo,
non abbatterti, Israele,
perché io libererò te dalla terra lontana,
la tua discendenza dalla terra del suo esilio.
Giacobbe ritornerà e avrà riposo,
vivrà tranquillo e nessuno lo molesterà.
28Tu non temere, Giacobbe, mio servo
– oracolo del Signore –,
perché io sono con te.
Sterminerò tutte le nazioni
tra le quali ti ho disperso,
ma non sterminerò te;
ti castigherò secondo giustizia,
non ti lascerò del tutto impunito».

1Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia sulle nazioni.

2Per l'Egitto. Sull'esercito del faraone Necao re d'Egitto, a Càrchemis presso il fiume Eufrate, esercito che Nabucodònosor re di Babilonia vinse nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda.

3Preparate scudo grande e piccolo
e avanzate per la battaglia.
4Attaccate i cavalli,
montate, o cavalieri.
Schieratevi con gli elmi,
lucidate le lance,
indossate le corazze!
5Che vedo?
Sono sbigottito,
retrocedono!
I loro prodi
sono sconfitti,
fuggono a precipizio
senza voltarsi;
il terrore è tutt'intorno.
Parola del Signore.
6Il più agile non scamperà
il più prode si salverà.
A settentrione, sulla riva dell'Eufrate,
inciampano e cadono.
7Chi è che trabocca come il Nilo,
come un torrente dalle acque turbolente?
8È l'Egitto che trabocca come il Nilo,
come un torrente dalle acque turbolente.
Esso dice: «Salirò, ricoprirò la terra,
distruggerò la città e i suoi abitanti».
9Caricate, cavalli,
avanzate, carri!
Avanti o prodi!
uomini di Etiopia e di Put,
voi che impugnate lo scudo,
e voi di Lud che tendete l'arco.
10Ma quel giorno per il Signore Dio degli eserciti,
è un giorno di vendetta, per vendicarsi dei suoi nemici.
La sua spada divorerà,
si sazierà e si inebrierà del loro sangue;
poiché sarà un sacrificio per il Signore, Dio degli
eserciti,
nella terra del settentrione, presso il fiume Eufrate.
11Sali in Gàlaad e prendi il balsamo,
vergine, figlia d'Egitto.
Invano moltiplichi i rimedi,
non c'è guarigione per te.
12Le nazioni hanno saputo del tuo disonore;
del tuo grido di dolore è piena la terra,
poiché il prode inciampa nel prode,
tutti e due cadono insieme.

13Parola che il Signore comunicò al profeta Geremia quando Nabucodònosor re di Babilonia giunse per colpire il paese d'Egitto.

14Annunziatelo in Egitto,
fatelo sapere a Migdòl,
fatelo udire a Menfi e a Tafni;
dite: «Alzati e preparati,
perché la spada divora tutto intorno a te».
15Perché mai Api è fuggito?
Il tuo toro sacro non resiste?
Il Signore lo ha rovesciato.
16Una gran folla vacilla e stramazza,
ognuno dice al vicino:
«Su, torniamo al nostro popolo,
al paese dove siamo nati,
lontano dalla spada micidiale!».
17Chiamate pure il faraone re d'Egitto:
Frastuono, che lascia passare il momento buono.
18Per la mia vita - dice il re
il cui nome è Signore degli eserciti -
uno verrà, simile al Tabor fra le montagne,
come il Carmelo presso il mare.
19Prepàrati il bagaglio per l'esilio,
o gente che abiti l'Egitto,
perché Menfi sarà ridotta a un deserto,
sarà devastata, senza abitanti.
20Giovenca bellissima è l'Egitto,
ma un tafano viene su di lei dal settentrione.
21Anche i suoi mercenari nel paese
sono come vitelli da ingrasso.
Anch'essi infatti han voltate le spalle,
fuggono insieme, non resistono,
poiché il giorno della sventura è giunto su di loro,
il tempo del loro castigo.
22La sua voce è come di serpente che sibila,
poiché essi avanzano con un esercito
e armati di scure vengono contro di lei,
come tagliaboschi.
23Abbattono la sua selva - dice il Signore -
e non si possono contare,
essi sono più delle locuste, sono senza numero.
24Prova vergogna la figlia d'Egitto,

25Il Signore degli eserciti, Dio di Israele, dice: «Ecco, punirò Amòn di Tebe, l'Egitto, i suoi dei e i suoi re, il faraone e coloro che confidano in lui. 26Li consegnerò in potere di coloro che attentano alla loro vita, in potere di Nabucodònosor re di Babilonia e in potere dei suoi ministri. Ma dopo esso sarà abitato come in passato». Parola del Signore.

27«Ma tu non temere, Giacobbe mio servo,
non abbatterti, Israele;
poiché ecco, io ti libererò da un paese lontano
e la tua discendenza dal paese del suo esilio.
Giacobbe ritornerà e godrà in pace,
tranquillo e nessuno lo molesterà.
28Tu non temere, Giacobbe mio servo,
- dice il Signore - perché io sono con te.
Annienterò tutte le nazioni
tra le quali ti ho disperso,
ma di te non farò sterminio;
ti castigherò secondo equità,
ma non ti lascerò del tutto impunito».

1Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia sui Filistei, prima che il faraone occupasse Gaza.

2Così dice il Signore:
«Ecco, si sollevano ondate dal settentrione,
diventano un torrente che straripa.
Allagano la terra e ciò che è in essa,
la città e i suoi abitanti.
Gli uomini gridano,
urlano tutti gli abitanti della terra.
3Allo strepito scalpitante degli zoccoli dei suoi cavalli,
al fragore dei suoi carri, al cigolio delle ruote,
i padri non si voltano verso i figli,
le loro mani sono senza forza,
4perché è arrivato il giorno
in cui saranno distrutti tutti i Filistei
e saranno abbattute Tiro e Sidone
con quanti sono rimasti ad aiutarle;
il Signore infatti distrugge i Filistei,
il resto dell’isola di Caftor.
5Fino a Gaza si sono rasati per lutto,
Àscalon è ridotta al silenzio.
Asdod, povero resto degli Anakiti,
fino a quando ti farai incisioni?
6Ah! spada del Signore,
quando ti concederai riposo?
Rientra nel fodero, férmati e càlmati.
7Come potrà riposare,
se il Signore le ha ordinato di agire?
Contro Àscalon e tutta la costa del mare,
là egli l’ha destinata».

1Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia
sui Filistei, prima che il faraone occupasse Gaza.
2Così dice il Signore:
«Ecco s'avanzano ondate dal settentrione
diventano un torrente che straripa.
Allagano la terra e ciò che è in essa,
la città e i suoi abitanti.
Gli uomini gridano, urlano
tutti gli abitanti della terra.
3Allo scalpitar dei suoi possenti cavalli,
al fragor dei suoi carri, al cigolio delle ruote,
i padri non si voltano verso i figli,
le loro mani sono senza forza
4perché è arrivato il giorno
in cui saran distrutti tutti i Filistei
e saranno abbattute Tiro e Sidòne,
con tutti i loro ausiliari;
il Signore infatti distrugge i Filistei,
il resto dell'isola di Caftor.
5Fino a Gaza si son rasati per lutto,
è distrutta Ascalòna.
Asdòd, povero resto degli Anakiti,
fino a quando ti farai incisioni?
6Ah! spada del Signore,
quando dunque ti concederai riposo?
Rientra nel fodero, riposati e stà calma.
7Come potrà riposare,
poichè il Signore le ha ordinato di agire
contro Ascalòna e il lido del mare?
Là egli l'ha destinata».

1Su Moab.

Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele:
«Guai a Nebo, poiché è devastata!
Piena di vergogna e catturata è Kiriatàim,
sente vergogna, è abbattuta la roccaforte.
2Non esiste più la fama di Moab,
a Chesbon tramano il male contro di essa:
“Venite ed eliminiamola dalle nazioni”.
Anche tu, Madmen, sarai demolita,
la spada ti inseguirà.
3Una voce, un grido da Coronàim:
“Devastazione e rovina grande!”.
4Abbattuta è Moab,
le grida si fanno sentire fino a Soar.
5Piangendo, salgono la salita di Luchìt,
giù per la discesa di Coronàim
si odono grida strazianti:
6“Fuggite, salvate la vostra vita!
Siate come l’asino selvatico nel deserto”.
7Poiché hai posto la fiducia
nelle tue fortezze e nei tuoi tesori,
anche tu sarai preso e Camos andrà in esilio,
insieme con i suoi sacerdoti e con i suoi capi.
8Il devastatore verrà contro ogni città,
nessuna città potrà scampare.
Sarà devastata la valle e la pianura desolata,
come dice il Signore.
9Erigete un cippo funebre a Moab,
perché è tutta in rovina.
Le sue città diventeranno un deserto,
nessuno le abiterà.
10Maledetto chi compie fiaccamente l’opera del Signore,
maledetto chi trattiene la spada dal sangue!
11Moab era tranquillo fin dalla giovinezza,
riposava come vino sulla sua feccia,
non è stato travasato di botte in botte,
né è mai andato in esilio;
per questo gli è rimasto il suo sapore,
il suo profumo non si è alterato.
12Per questo giorni verranno
– oracolo del Signore –
nei quali manderò uomini a travasarlo,
vuoteranno le sue botti
e frantumeranno i suoi otri.

13Moab si vergognerà di Camos come la casa d’Israele si è vergognata di Betel, in cui aveva riposto la sua fiducia.

14Come potete dire:
“Noi siamo uomini prodi
e uomini valorosi per la battaglia”?
15Il devastatore di Moab sale contro di lui,
i suoi giovani migliori scendono al macello.
Oracolo del re, il cui nome è Signore degli eserciti.
16È vicina la rovina di Moab,
la sua sventura avanza in gran fretta.
17Compiangetelo, voi tutti suoi vicini
e tutti voi che conoscete il suo nome;
dite: “Come si è spezzata la verga robusta,
quello scettro magnifico?”.
18Scendi dalla tua gloria, siedi sull’arido suolo,
o popolo che abiti a Dibon;
poiché il devastatore di Moab sale contro di te,
egli distrugge le tue fortezze.
19Sta sulla strada e osserva,
tu che abiti ad Aroèr.
Interroga il fuggiasco e lo scampato,
domanda: “Che cosa è successo?”.
20Moab prova vergogna, è in rovina;
urlate, gridate,
annunciate sull’Arnon
che Moab è devastato.

21È arrivato il giudizio per la regione dell’altopiano, per Colon, per Iaas e per Mefàat, 22per Dibon, per Nebo e per Bet-Diblatàim, 23per Kiriatàim, per Bet-Gamul e per Bet-Meon, 24per Keriòt e per Bosra, per tutte le città del territorio di Moab, lontane e vicine.

25È infranta la potenza di Moab,
è spezzato il suo braccio.
Oracolo del Signore.

26Inebriatelo, perché si è sollevato contro il Signore, e Moab si rotolerà nel vomito e anch’esso diventerà oggetto di scherno. 27Non è stato forse Israele per te oggetto di scherno? Fu questi forse sorpreso fra i ladri, dato che quando parli di lui scuoti sempre la testa?

28Abbandonate le città e dimorate nelle rupi,
abitanti di Moab,
siate come la colomba, che fa il nido
sull’orlo di un precipizio.
29Abbiamo udito l’orgoglio di Moab,
il grande orgoglioso,
la sua superbia, il suo orgoglio, la sua alterigia,
l’altezzosità del suo cuore.

30Conosco bene la sua tracotanza – oracolo del Signore –, l’inconsistenza delle sue chiacchiere, le sue opere vane. 31Per questo alzo un lamento su Moab, grido per tutto Moab, gemo per gli uomini di Kir-Cheres.

32Io piango per te come per Iazer,
o vigna di Sibma!
I tuoi tralci arrivavano al mare,
raggiungevano Iazer.
Sui tuoi frutti e sulla tua vendemmia
è piombato il devastatore.
33Sono scomparse gioia e allegria
dai frutteti e dalla regione di Moab.
È finito il vino nei tini,
non pigia più il pigiatore,
il canto di gioia non è più canto di gioia.

34Delle grida di Chesbon e di Elalè si diffonde l’eco fino a Iaas; da Soar si odono grida fino a Coronàim e a Eglat-Selisià, poiché anche le acque di Nimrìm sono un deserto. 35Io farò scomparire in Moab – oracolo del Signore – chi sale sulle alture e chi brucia incenso ai suoi dèi. 36Perciò il mio cuore per Moab geme come i flauti, il mio cuore geme come i flauti per gli uomini di Kir-Cheres, poiché sono venute meno le loro scorte. 37Sì, ogni testa è rasata, ogni barba è tagliata; ci sono incisioni sulle mani e tutti i fianchi sono coperti di sacco. 38Sopra tutte le terrazze di Moab e nelle sue piazze è tutto un lamento, perché io ho spezzato Moab come un vaso senza valore. Oracolo del Signore. 39Come è rovinato! Gridate! Come Moab ha voltato vergognosamente le spalle! Moab è diventato oggetto di scherno e di orrore per tutti i suoi vicini.

40Poiché così dice il Signore:
Ecco, come l’aquila si libra
e distende le ali su Moab.
41Le città sono prese, le fortezze sono espugnate.
In quel giorno il cuore dei prodi di Moab
sarà come il cuore di una donna nei dolori del parto.
42Moab è distrutto, ha cessato di essere popolo,
perché si è sollevato contro il Signore.
43Terrore, fossa e laccio
ti sovrastano, o abitante di Moab.
Oracolo del Signore.
44Chi fugge al grido di terrore
cadrà nella fossa,
chi risale dalla fossa
sarà preso nel laccio,
perché io manderò sui Moabiti tutto questo
nell’anno del loro castigo.
Oracolo del Signore.
45All’ombra di Chesbon si fermano
spossati i fuggiaschi,
ma un fuoco esce da Chesbon,
una fiamma dal palazzo di Sicon
e divora le tempie di Moab
e il cranio di uomini turbolenti.
46Guai a te, Moab,
sei perduto, popolo di Camos,
poiché i tuoi figli sono condotti in schiavitù,
le tue figlie in esilio.
47Ma io cambierò la sorte di Moab
negli ultimi giorni».
Oracolo del Signore.
Fin qui il giudizio su Moab.

1Su Moab.
Così dice il Signore degli eserciti,
Dio di Israele:
«Guai a Nebo poiché è devastata,
piena di vergogna e catturata è Kiriatàim;
sente vergogna, è abbattuta la roccaforte.
2Non esiste più la fama di Moab;
in Chesbòn tramano contro di essa:
Venite ed eliminiamola dalle nazioni.
Anche tu, Madmèn, sarai demolita,
la spada ti inseguirà.
3Una voce, un grido da Coronàim:
Devastazione e rovina grande!
4Abbattuto è Moab,
le grida si fanno sentire fino in Zoar.
5Su per la salita di Luchìt vanno piangendo,
giù per la discesa di Coronàim
si ode un grido di disfatta.
6Fuggite, salvate la vostra vita!
Siate come l'asino selvatico nel deserto.
7Poiché hai posto la fiducia
nelle tue fortezze e nei tuoi tesori,
anche tu sarai preso e Camos andrà in esilio
insieme con i suoi sacerdoti e con i suoi capi.
8Il devastatore verrà contro ogni città;
nessuna città potrà scampare.
Sarà devastata la valle e la pianura desolata,
come dice il Signore.
9Date ali a Moab,
perché dovrà prendere il volo.
Le sue città diventeranno un deserto,
perché non vi sarà alcun abitante.
10Maledetto chi compie fiaccamente l'opera del Signore,
maledetto chi trattiene la spada dal sangue!
11Moab era tranquillo fin dalla giovinezza,
riposava come vino sulla sua feccia,
non è stato travasato di botte in botte,
è mai andato in esilio;
per questo gli è rimasto il suo sapore,
il suo profumo non si è alterato.
12Per questo, ecco, giorni verranno
- dice il Signore -
nei quali gli manderò travasatori a travasarlo,
vuoteranno le sue botti
e frantumeranno i suoi otri.

13Moab si vergognerà di Camos come la casa di Israele si è vergognata di Betel, oggetto della sua fiducia.

14Come potete dire:
Noi siamo uomini prodi
e uomini valorosi per la battaglia?
15Il devastatore di Moab sale contro di lui,
i suoi giovani migliori scendono al macello -
dice il re il cui nome è Signore degli eserciti.
16È vicina la rovina di Moab,
la sua sventura avanza in gran fretta.
17Compiangetelo, voi tutti suoi vicini
e tutti voi che conoscete il suo nome;
dite: Come si è spezzata la verga robusta,
quello scettro magnifico?
18Scendi dalla tua gloria, siedi sull'arido suolo,
o popolo che abiti a Dibon;
poiché il devastatore di Moab è salito contro di te,
egli ha distrutto le tue fortezze.
19Stà sulla strada e osserva,
tu che abiti in Aroer.
Interroga il fuggiasco e lo scampato,
domanda: Che cosa è successo?
20Moab prova vergogna, è in rovina;
urlate, gridate,
annunziate sull'Arnon
che Moab è devastato.

21È arrivato il giudizio per la regione dell'altipiano, per Colòn, per Iaaz e per Mefàat, 22per Dibon, per Nebo e per Bet-Diblatàim, 23per Kiriatàim, per Bet-Gamùl e per Bet-Meòn, 24per Kiriòt e per Bozra, per tutte le città della regione di Moab, lontane e vicine.

25È infranta la potenza di Moab
ed è rotto il suo braccio.

26Inebriatelo, perché si è levato contro il Signore, e Moab si rotolerà nel vomito e anch'esso diventerà oggetto di scherno. 27Non è stato forse Israele per te oggetto di scherno? Fu questi forse sorpreso fra i ladri, dato che quando parli di lui scuoti sempre la testa?

28Abbandonate le città e abitate nelle rupi,
abitanti di Moab,
siate come la colomba che fa il nido
nelle pareti d'una gola profonda.
29Abbiamo udito l'orgoglio di Moab,
il grande orgoglioso,
la sua superbia, il suo orgoglio, la sua alterigia,
l'altezzosità del suo cuore.

30Conosco bene la sua tracotanza - dice il Signore - l'inconsistenza delle sue chiacchiere, le sue opere vane. 31Per questo alzo un lamento su Moab, grido per tutto Moab, gemo per gli uomini di Kir-Cheres.

32Io piango per te come per Iazèr,
o vigna di Sibma!
I tuoi tralci arrivavano al mare,
giungevano fino a Iazèr.
Sulle tue frutta e sulla tua vendemmia
è piombato il devastatore.
33Sono scomparse la gioia e l'allegria
dai frutteti e dalla regione di Moab.
È sparito il vino nei tini,
non pigia più il pigiatore,
il canto di gioia non è più canto di gioia.

34Delle grida di Chesbòn e di Elealè si diffonde l'eco fino a Iacaz; da Zoar si odono grida fino a Coronàim e a Eglat-Selisià, poiché le acque di Nimrìm son diventate una zona desolata. 35Io farò scomparire in Moab - dice il Signore - chi sale sulle alture e chi brucia incenso ai suoi dei. 36Perciò il mio cuore per Moab geme come i flauti, il mio cuore geme come i flauti per gli uomini di Kir-Cheres, essendo venute meno le loro scorte. 37Poiché ogni testa è rasata, ogni barba è tagliata; ci sono incisioni su tutte le mani e tutti hanno i fianchi cinti di sacco. 38Sopra tutte le terrazze di Moab e nelle sue piazze è tutto un lamento, perché io ho spezzato Moab come un vaso senza valore. Parola del Signore. 39Come è rovinato! Gridate! Come Moab ha voltato vergognosamente le spalle! Moab è diventato oggetto di scherno e di orrore per tutti i suoi vicini.

40Poiché così dice il Signore:
Ecco, come l'aquila egli spicca il volo
e spande le ali su Moab.
41Le città son prese, le fortezze sono occupate.
In quel giorno il cuore dei prodi di Moab
sarà come il cuore di donna nei dolori del parto.
42Moab è distrutto, ha cessato d'essere popolo,
perché si è insuperbito contro il Signore.
43Terrore, trabocchetto, tranello
cadranno su di te, abitante di Moab.
Oracolo del Signore.
44Chi sfugge al terrore cadrà nel trabocchetto;
chi risale dal trabocchetto
sarà preso nel tranello,
perché io manderò sui Moabiti tutto questo
nell'anno del loro castigo.
Oracolo del Signore.
45All'ombra di Chesbòn si fermano
spossati i fuggiaschi,
ma un fuoco esce da Chesbòn,
una fiamma dal palazzo di Sicòn
e divora le tempie di Moab
e il cranio di uomini turbolenti.
46Guai a te, Moab,
sei perduto, popolo di Camos,
poiché i tuoi figli sono condotti schiavi,
le tue figlie portate in esilio.
47Ma io cambierò la sorte di Moab
negli ultimi giorni.
Oracolo del Signore».
Qui finisce il giudizio su Moab.

1Sugli Ammoniti.

Così dice il Signore:
«Israele non ha forse figli,
non ha forse un erede?
Perché Milcom ha ereditato la terra di Gad
e il suo popolo ne ha occupato le città?
2Perciò ecco, verranno giorni
– oracolo del Signore –
nei quali io farò udire fragore di guerra
a Rabbà degli Ammoniti;
essa diventerà un cumulo di rovine,
i suoi villaggi saranno consumati dal fuoco,
Israele spoglierà i suoi spogliatori,
dice il Signore.
3Urla, Chesbon, arriva il devastatore;
gridate, villaggi di Rabbà,
cingetevi di sacco, innalzate lamenti
e andate raminghi con tagli sulla pelle,
perché Milcom andrà in esilio,
con i suoi sacerdoti e i suoi capi.
4Perché ti vanti delle tue valli, figlia ribelle?
Confidi nei tuoi tesori ed esclami:
“Chi verrà contro di me?”.
5Ecco, io manderò su di te il terrore
– oracolo del Signore, Dio degli eserciti –
da tutti i dintorni.
Voi sarete scacciati, ognuno per la sua via,
e non vi sarà nessuno che raduni i fuggiaschi.
6Ma dopo cambierò la sorte
degli Ammoniti».
Oracolo del Signore.

7Su Edom.

Così dice il Signore degli eserciti:
«Non c’è più sapienza in Teman?
È scomparso il consiglio dei saggi?
È svanita la loro sapienza?
8Fuggite, voltatevi, nascondetevi in un luogo segreto,
abitanti di Dedan,
poiché io mando su Esaù la sua rovina,
il tempo del suo castigo.
9Se vendemmiatori venissero da te,
ti lascerebbero appena qualche grappolo.
Se ladri notturni venissero da te,
saccheggerebbero quanto basta loro.
10Perché io intendo spogliare Esaù,
rivelo i suoi nascondigli
ed egli non ha dove nascondersi.
La sua stirpe, i suoi fratelli, i suoi vicini
sono distrutti ed egli non è più.
11Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere,
le tue vedove confidino in me!

12Poiché così dice il Signore: Ecco, coloro che non erano obbligati a bere il calice lo devono bere e tu pretendi di rimanere impunito? Non resterai impunito, ma dovrai berlo, 13poiché io ho giurato per me stesso – oracolo del Signore – che Bosra diventerà un orrore, un obbrobrio, un deserto, una maledizione, e tutte le sue città saranno ridotte a rovine perenni».

14Ho udito un messaggio da parte del Signore,
un messaggero è stato inviato fra le nazioni:
«Adunatevi e marciate contro di lui!
Alzatevi per la battaglia».
15«Poiché ecco, ti faccio piccolo fra le nazioni
e spregevole fra gli uomini.
16Ti ha indotto in errore la tua arroganza,
la superbia del tuo cuore;
tu che abiti nelle caverne delle rocce,
che ti aggrappi alle cime dei colli,
anche se, come l’aquila, ponessi in alto il tuo nido,
di lassù ti farò precipitare. Oracolo del Signore.

17Edom sarà una desolazione; quanti vi passeranno vicino resteranno sbigottiti e fischieranno di scherno davanti a tutte le sue ferite. 18Come nello sconvolgimento di Sòdoma e Gomorra e delle città vicine – dice il Signore –, non vi abiterà alcuna persona né vi dimorerà essere umano. 19Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un baleno io lo scaccerò di là e porrò su di esso il mio eletto. Perché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me? 20Per questo, ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Edom e le decisioni che ha preso contro gli abitanti di Teman.

Certo, trascineranno via anche i più piccoli del gregge
e sarà desolato il loro pascolo.
21Al fragore della loro caduta tremerà la terra.
Un grido! Fino al Mar Rosso ne risuonerà l’eco.
22Ecco, come l’aquila sale e si libra
e distende le ali su Bosra.
In quel giorno il cuore dei prodi di Edom
sarà come il cuore di una donna nei dolori del parto».

23Su Damasco.

«Camat e Arpad sono piene di confusione,
perché hanno sentito una cattiva notizia;
esse sono agitate come il mare, sono in angustia,
non possono calmarsi.
24Spossata è Damasco,
volta le spalle per fuggire;
un tremito l’ha colta,
angoscia e dolori l’assalgono
come una partoriente.
25Come non potrebbe essere abbandonata
la città gloriosa, la città del tripudio?
26Perciò cadranno i suoi giovani nelle sue piazze,
tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno.
Oracolo del Signore degli eserciti.
27Darò fuoco alle mura di Damasco
e divorerà i palazzi di Ben-Adàd».

28Su Kedar e sui regni di Asor, che Nabucodònosor, re di Babilonia, sconfisse.

Così dice il Signore:
«Su, marciate contro Kedar,
saccheggiate i figli dell’oriente.
29Prendete le loro tende e le loro pecore,
i loro teli, tutti i loro attrezzi,
portate via i loro cammelli;
un grido si leverà su di loro: “Terrore all’intorno!”.
30Fuggite, andate lontano,
nascondetevi in un luogo segreto
o abitanti di Asor – oracolo del Signore –,
perché Nabucodònosor, re di Babilonia,
ha ideato un disegno contro di voi,
ha preparato un piano contro di voi.
31Su, marciate contro la nazione tranquilla,
che vive in sicurezza
– oracolo del Signore –
e non ha né porte né sbarre,
e vive isolata.
32I suoi cammelli diverranno preda
e la massa delle sue greggi bottino.
Disperderò a tutti i venti
coloro che si radono le tempie,
da ogni parte farò venire la loro rovina.
Oracolo del Signore.
33Asor diventerà rifugio di sciacalli,
una desolazione per sempre;
non vi abiterà alcuna persona
né vi dimorerà essere umano».

34Parola che il Signore rivolse al profeta Geremia riguardo a Elam all’inizio del regno di Sedecìa, re di Giuda.

35«Dice il Signore degli eserciti:
Ecco, io spezzerò l’arco di Elam,
il nerbo della sua potenza.
36Farò venire contro Elam i quattro venti
dalle quattro estremità del cielo
e li disperderò davanti a questi venti;
non ci sarà nazione
in cui non giungeranno
i profughi di Elam.
37Incuterò terrore negli Elamiti davanti ai loro nemici
e davanti a coloro che vogliono la loro vita;
manderò su di loro la sventura,
la mia ira ardente.
Oracolo del Signore.
Manderò la spada a inseguirli,
finché non li avrò sterminati.
38Porrò il mio trono su Elam
e farò scomparire il suo re e i suoi capi.
Oracolo del Signore.
39Ma negli ultimi giorni
cambierò la sorte di Elam».
Oracolo del Signore.

1Sugli Ammoniti.
Dice il Signore:
«Israele non ha forse figli,
non ha egli alcun erede?
Perché Milcom ha ereditato la terra di Gad
e il suo popolo ne ha occupate le città?
2Perciò ecco, verranno giorni
- dice il Signore -
nei quali io farò udire a Rabbà degli Ammoniti
fragore di guerra;
essa diventerà un cumulo di rovine,
le sue borgate saranno consumate dal fuoco,
Israele spoglierà i suoi spogliatori,
dice il Signore.
3Urla, Chesbòn, arriva il devastatore;
gridate, borgate di Rabbà,
cingetevi di sacco, innalzate lamenti
e andate raminghe con tagli sulla pelle,
perché Milcom andrà in esilio,
insieme con i suoi sacerdoti e i suoi capi.
4Perché ti vanti delle tue valli,
figlia ribelle?
Confidi nelle tue scorte ed esclami:
Chi verrà contro di me?
5Ecco io manderò su di te il terrore
- parola del Signore Dio degli eserciti -
da tutti i dintorni.
Voi sarete scacciati, ognuno per la sua via,
e non vi sarà nessuno che raduni i fuggiaschi.
6Ma dopo cambierò la sorte
degli Ammoniti».
Parola del Signore.

7Su Edom.
Così dice il Signore degli eserciti:
«Non c'è più sapienza in Teman?
È scomparso il consiglio dei saggi?
È svanita la loro sapienza?
8Fuggite, partite, nascondetevi in un luogo segreto,
abitanti di Dedan,
poiché io mando su Esaù la sua rovina,
il tempo del suo castigo.
9Se vendemmiatori verranno da te,
non lasceranno nulla da racimolare.
Se ladri notturni verranno da te,
saccheggeranno quanto loro piace.
10Poiché io intendo spogliare Esaù,
rivelo i suoi nascondigli
ed egli non ha dove nascondersi.
La sua stirpe, i suoi fratelli, i suoi vicini
sono distrutti ed egli non è più.
11Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere,
le tue vedove confidino in me!

12Poiché così dice il Signore: Ecco, coloro che non erano obbligati a bere il calice lo devono bere e tu pretendi di rimanere impunito? Non resterai impunito, ma dovrai berlo 13poiché io ho giurato per me stesso - dice il Signore - che Bozra diventerà un orrore, un obbrobrio, un deserto, una maledizione e tutte le sue città saranno ridotte a rovine perenni.

14Ho udito un messaggio da parte del Signore,
un messaggero è stato inviato fra le nazioni:
Adunatevi e marciate contro di lui!
Alzatevi per la battaglia.
15Poiché ecco, ti renderò piccolo fra i popoli
e disprezzato fra gli uomini.
16La tua arroganza ti ha indotto in errore,
la superbia del tuo cuore;
tu che abiti nelle caverne delle rocce,
che ti aggrappi alle cime dei colli,
anche se ponessi, come l'aquila, in alto il tuo nido,
di lassù ti farò precipitare. Oracolo del Signore.

17Edom sarà oggetto di orrore; chiunque passerà lì vicino ne resterà attonito e fischierà davanti a tutte le sue piaghe. 18Come nello sconvolgimento di Sòdoma e Gomorra e delle città vicine - dice il Signore - non vi abiterà più uomo vi fisserà la propria dimora un figlio d'uomo. 19Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un baleno io lo scaccerò di là e il mio eletto porrò su di esso; poiché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me? 20Per questo ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Edom e le decisioni che egli ha prese contro gli abitanti di Teman.

Certo, trascineranno via anche i più piccoli del gregge,
e per loro sarà desolato il loro prato.
21Al fragore della loro caduta tremerà la terra.
Un grido! Fino al Mare Rosso se ne ode l'eco.
22Ecco, come l'aquila, egli sale e si libra,
espande le ali su Bozra.
In quel giorno il cuore dei prodi di Edom
sarà come il cuore di una donna nei dolori del parto».

23Su Damasco.

«Amat e Arpad sono piene di confusione,
perché hanno sentito una cattiva notizia;
esse sono agitate come il mare, sono in angoscia,
non possono calmarsi.
24Spossata è Damasco, si volge per fuggire;
un tremito l'ha colta,
angoscia e dolori l'assalgono
come una partoriente.
25Come fu abbandonata la città gloriosa,
la città del tripudio?
26Cadranno i suoi giovani nelle sue piazze
e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno.
Oracolo del Signore degli eserciti.
27Appiccherò il fuoco alle mura di Damasco
e divorerà i palazzi di Ben-Hadàd».

28Su Kedàr e sui regni di Cazòr, che Nabucodònosor re di Babilonia sconfisse.

Così dice il Signore:
«Su, marciate contro Kedàr,
saccheggiate i figli dell'oriente.
29Prendete le loro tende e le loro pecore,
i loro teli da tenda, tutti i loro attrezzi;
portate via i loro cammelli;
un grido si leverà su di loro: Terrore all'intorno!
30Fuggite, andate lontano, nascondetevi in luoghi segreti
o abitanti di Cazòr - dice il Signore -
perché ha ideato un disegno contro di voi.
Nabucodònosor re di Babilonia
ha preparato un piano contro di voi.
31Su, marciate contro la nazione tranquilla,
che vive in sicurezza. Oracolo del Signore.
Essa non ha porte sbarre
e vive isolata.
32I suoi cammelli saranno portati via come preda
e la massa dei suoi greggi come bottino.
Disperderò a tutti i venti
coloro che si tagliano i capelli alle tempie,
da ogni parte farò venire la loro rovina.
Parola del Signore.
33Cazòr diventerà rifugio di sciacalli,
una desolazione per sempre;
nessuno vi dimorerà più,
non vi abiterà più un figlio d'uomo».

34Parola che il Signore rivolse al profeta Geremia riguardo all'Elam all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda.

35«Dice il Signore degli eserciti:
Ecco io spezzerò l'arco dell'Elam,
il nerbo della sua potenza.
36Manderò contro l'Elam i quattro venti
dalle quattro estremità del cielo
e li sparpaglierò davanti a questi venti;
non ci sarà nazione
in cui non giungeranno
i profughi dell'Elam.
37Incuterò terrore negli Elamiti davanti ai loro nemici
e davanti a coloro che vogliono la loro vita;
manderò su di essi la sventura,
la mia ira ardente. Parola del Signore.
Manderò la spada a inseguirli
finché non li avrò sterminati.
38Porrò il mio trono sull'Elam
e farò morire il re e i capi.
Oracolo del Signore.
39Ma negli ultimi giorni
cambierò la sorte dell'Elam». Parola del Signore.

1Parola che il Signore pronunciò contro Babilonia, contro la terra dei Caldei, per mezzo del profeta Geremia.

2«Proclamatelo fra i popoli e fatelo sapere,
non nascondetelo, dite:
“Babilonia è presa,
Bel è coperto di confusione,
è infranto Marduc,
sono svergognati i suoi idoli,
sono infranti i suoi feticci”.

3Poiché dal settentrione sale contro di essa un popolo che ridurrà la sua terra a un deserto: non vi abiterà più nessuno. Uomini e animali fuggono, se ne vanno. 4In quei giorni e in quel tempo – oracolo del Signore – verranno i figli d’Israele insieme con i figli di Giuda; cammineranno piangendo e cercheranno il Signore, loro Dio. 5Domanderanno di Sion, verso cui sono fissi i loro volti: “Venite, uniamoci al Signore con un’alleanza eterna, che non sia mai dimenticata”. 6Gregge di pecore sperdute era il mio popolo, i loro pastori le avevano sviate, le avevano fatte smarrire per i monti; esse andavano di monte in colle, avevano dimenticato il loro ovile. 7Quanti le trovavano, le divoravano, e i loro nemici dicevano: “Non ne siamo colpevoli, perché essi hanno peccato contro il Signore, sede di giustizia e speranza dei loro padri”.

8Fuggite da Babilonia,
dalla regione dei Caldei,
uscite e siate come capri
in testa al gregge.
9Poiché ecco, io suscito e mando contro Babilonia
una massa di grandi nazioni
dalla terra del settentrione;
le si schiereranno contro,
ed essa sarà presa.
Le loro frecce sono come quelle di un abile arciere,
nessuna ritorna a vuoto.
10La Caldea diventerà preda di saccheggiatori,
tutti se ne sazieranno».
Oracolo del Signore.
11Gioite pure e tripudiate,
predatori della mia eredità!
Saltate pure come giovenchi su un prato
e nitrite come stalloni!
12Vostra madre è piena di confusione,
è coperta di vergogna colei che vi ha partorito.
Ecco, è l’ultima delle nazioni,
un deserto, un luogo riarso e una steppa.
13A causa dell’ira del Signore non sarà più abitata,
sarà tutta una desolazione.
Chiunque passerà vicino a Babilonia rimarrà stupito
e fischierà di scherno davanti a tutte le sue piaghe.
14Disponetevi intorno a Babilonia,
voi tutti che tendete l’arco;
tirate senza risparmiare le frecce,
perché ha peccato contro il Signore.
15Da ogni parte alzate il grido di guerra contro di lei.
Essa tende la mano,
crollano le sue torri,
rovinano le sue mura:
questa è la vendetta del Signore.
Vendicatevi di lei,
trattatela come essa ha trattato gli altri!
16Sterminate in Babilonia chi semina
e chi impugna la falce per mietere.
Di fronte alla spada micidiale
ciascuno ritorni al suo popolo
e ciascuno fugga verso la sua terra.
17Una pecora smarrita è Israele,
i leoni le hanno dato la caccia;
per primo l’ha divorata il re d’Assiria,
poi Nabucodònosor, re di Babilonia, ne ha stritolato le ossa.

18Perciò, dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: «Ecco, io punirò il re di Babilonia e la sua terra, come già ho punito il re d’Assiria, 19e ricondurrò Israele nel suo pascolo. Pascolerà sul Carmelo e sul Basan; sulle montagne di Èfraim e di Gàlaad si sazierà. 20In quei giorni e in quel tempo – oracolo del Signore – si cercherà l’iniquità d’Israele, ma essa non sarà più; si cercheranno i peccati di Giuda, ma non si troveranno, perché io perdonerò al resto che lascerò.

21Avanza nella terra di Meratàim,
avanza contro di essa
e contro gli abitanti di Pekod.
Devasta, annientali
– oracolo del Signore –,
fa’ quanto ti ho comandato!».
22Rumore di guerra nella regione,
e grande disastro.
23Come è stato rotto e fatto in pezzi
il martello di tutta la terra?
Come è diventata un orrore
Babilonia fra le nazioni?
24Ti ho teso un laccio e sei stata catturata,
Babilonia, senza avvedertene.
Sei stata sorpresa e afferrata,
perché hai fatto guerra al Signore.
25Il Signore ha aperto il suo arsenale
e ne ha tratto le armi del suo sdegno,
perché il Signore, Dio degli eserciti,
ha un’opera da compiere nella terra dei Caldei.
26Venite dall’estremo limite della terra,
aprite i suoi granai;
fatene dei mucchi come covoni,
sterminatela, non ne rimanga neppure un resto.
27Uccidete tutti i suoi tori, scendano al macello.
Guai a loro, perché è giunto il loro giorno,
il tempo del loro castigo!
28Voce di profughi e di scampati dalla terra di Babilonia,
per annunciare in Sion
la vendetta del Signore, nostro Dio,
la vendetta per il suo tempio.
29Convocate contro Babilonia gli arcieri,
quanti tendono l’arco.
Accampatevi intorno ad essa:
nessuno scampi.
Ripagatela secondo le sue opere,
fate a lei quanto essa ha fatto,
perché è stata arrogante con il Signore,
con il Santo d’Israele.
30«Perciò cadranno i suoi giovani nelle sue piazze
e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno.
Oracolo del Signore.
31Eccomi a te, o arrogante
– oracolo del Signore degli eserciti –,
poiché è giunto il tuo giorno,
il tempo del tuo castigo.
32Vacillerà l’arrogante e cadrà,
nessuno la rialzerà.
Io darò alle fiamme le sue città,
esse divoreranno tutti i suoi dintorni».

33Così dice il Signore degli eserciti: «Sono oppressi insieme i figli d’Israele e i figli di Giuda; tutti quelli che li hanno deportati li trattengono e rifiutano di lasciarli andare. 34Ma il loro vendicatore è forte, Signore degli eserciti è il suo nome. Egli sosterrà efficacemente la loro causa, renderà tranquilla la terra e sconvolgerà gli abitanti di Babilonia.

35Spada sui Caldei
– oracolo del Signore –
e sugli abitanti di Babilonia,
sui suoi capi
e sui suoi sapienti!
36Spada sui suoi indovini:
che impazziscano!
Spada sui suoi prodi:
che atterriscano!
37Spada sui suoi cavalli e sui suoi carri,
su tutta la gentaglia che è in essa:
diventino come donnicciole!
Spada sui suoi tesori:
siano saccheggiati!
38Spada sulle sue acque:
si prosciughino!
Perché essa è una terra di idoli;
vanno pazzi per questi spauracchi.

39Perciò l’abiteranno animali selvatici e sciacalli, vi si stabiliranno gli struzzi; non sarà mai più abitata né popolata di generazione in generazione. 40Come quando Dio sconvolse Sòdoma, Gomorra e le città vicine – oracolo del Signore –, non vi abiterà alcuna persona né vi dimorerà essere umano. 41Ecco, un popolo viene dal settentrione, una grande nazione, e molti re si muovono dalle estremità della terra. 42Impugnano archi e lance; sono crudeli, senza pietà. Il loro clamore è quello di un mare agitato e montano cavalli, pronti come un sol uomo alla battaglia contro di te, figlia di Babilonia. 43Appena il re di Babilonia ne ha udito la fama, gli sono cadute le braccia; si è impadronita di lui l’angoscia, come gli spasimi di partoriente. 44Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un baleno io li scaccerò di là e porrò su di esso il mio eletto. Perché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me?» 45Per questo ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Babilonia e le decisioni che ha preso contro il paese dei Caldei. Certo, trascineranno via anche i più piccoli del gregge e sarà desolato il loro pascolo. 46Per il fragore della presa di Babilonia si scuoterà la terra, ne risuonerà l’eco fra le nazioni.

1Parola che il Signore pronunziò contro Babilonia, contro il paese dei Caldei, per mezzo del profeta Geremia.

2«Proclamatelo fra i popoli e fatelo sapere,
non nascondetelo, dite:
Babilonia è presa,
Bel è coperto di confusione,
è infranto Marduch;
sono confusi i suoi idoli,
sono sgomenti i suoi feticci.

3Poiché dal settentrione sale contro di essa un popolo che ridurrà la sua terra a un deserto, non vi abiterà più nessuno; uomini e animali fuggono, se ne vanno. 4In quei giorni e in quel tempo - dice il Signore - verranno gli Israeliti insieme con i figli di Giuda; cammineranno piangendo e cercheranno il Signore loro Dio. 5Domanderanno di Sion, verso cui sono fissi i loro volti: Venite, uniamoci al Signore con un'alleanza eterna, che non sia mai dimenticata. 6Gregge di pecore sperdute era il mio popolo, i loro pastori le avevano sviate, le avevano fatte smarrire per i monti; esse andavano di monte in colle, avevano dimenticato il loro ovile. 7Quanti le trovavano, le divoravano e i loro nemici dicevano: Non commettiamo nessun delitto, perché essi hanno peccato contro il Signore, pascolo di giustizia e speranza dei loro padri.

8Fuggite da Babilonia,
dalla regione dei Caldei,
uscite e siate come capri
in testa al gregge.
9Poiché, ecco io suscito e mando contro Babilonia
una massa di grandi nazioni
dal paese del settentrione;
queste le si schiereranno contro,
di là essa sarà presa.
Le loro frecce sono come quelle di un abile arciere,
nessuna ritorna a vuoto.
10La Caldea sarà saccheggiata,
tutti i suoi saccheggiatori saranno saziati.
Parola del Signore.
11Gioite pure e tripudiate,
saccheggiatori della mia eredità!
Saltate pure come giovenchi su un prato
e nitrite come destrieri!
12La vostra madre è piena di confusione,
e coperta di vergogna colei che vi ha partorito.
Ecco è l'ultima delle nazioni,
un deserto, un luogo riarso e una steppa.
13A causa dell'ira del Signore non sarà più abitata,
sarà tutta una desolazione.
Chiunque passerà vicino a Babilonia rimarrà stupito
e fischierà davanti a tutte le sue piaghe.
14Disponetevi intorno a Babilonia,
voi tutti che tendete l'arco;
tirate contro di essa, non risparmiate le frecce,
poiché essa ha peccato contro il Signore.
15Alzate il grido di guerra contro di essa, da ogni parte.
Essa tende la mano,
crollano le sue torri,
rovinano le sue mura,
poiché questa è la vendetta del Signore.
Vendicatevi di lei,
trattatela come essa ha trattato gli altri!
16Sterminate in Babilonia chi semina
e chi impugna la falce al momento della messe.
Di fronte alla spada micidiale
ciascuno ritorni al suo popolo
e ciascuno fugga verso il suo paese.
17Una pecora smarrita è Israele,
i leoni le hanno dato la caccia;
per primo l'ha divorata il re di Assiria,
poi il re di Babilonia ne ha stritolato le ossa.

18Perciò, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come gia ho punito il re di Assiria, 19e ricondurrò Israele nel suo pascolo, pascolerà sul Carmelo e sul Basàn; sulle montagne di Efraim e di Gàlaad si sazierà. 20In quei giorni e in quel tempo - dice il Signore - si cercherà l'iniquità di Israele, ma essa non sarà più, si cercheranno i peccati di Giuda, ma non si troveranno, perché io perdonerò a quanti lascerò superstiti.

21Avanza nella terra di Meratàim,
avanza contro di essa
e contro gli abitanti di Pekòd
Devasta, annientali - dice il Signore -
eseguisci quanto ti ho comandato!
22Rumore di guerra nella regione,
e grande disastro.
23Perché è stato rotto e fatto in pezzi
il martello di tutta la terra?
Perché è diventata un orrore
Babilonia fra le nazioni?
24Ti ho teso un laccio e ti ci sei impigliata,
Babilonia, senza avvedertene.
Sei stata sorpresa e afferrata,
perché hai fatto guerra al Signore.
25Il Signore ha aperto il suo arsenale
e ne ha tratto le armi del suo sdegno,
perché il Signore Dio degli eserciti
ha un'opera da compiere nel paese dei Caldei.
26Venite ad essa dall'estremo limite,
aprite i suoi granai;
fatene dei mucchi come covoni, sterminatela,
non ne rimanga neppure un resto.
27Uccidete tutti i suoi tori, scendano al macello.
Guai a loro, perché è giunto il loro giorno,
il tempo del loro castigo!
28Voce di profughi e di scampati dal paese di Babilonia
per annunziare in Sion
la vendetta del Signore nostro Dio,
la vendetta per il suo tempio.

29Convocate contro Babilonia gli arcieri,
quanti tendono l'arco.
Accampatevi intorno ad essa
in modo che nessuno scampi.
Ripagatela secondo le sue opere,
fate a lei quanto ha fatto agli altri,
perché è stata arrogante con il Signore,
con il Santo di Israele.
30Perciò cadranno i suoi giovani nelle sue piazze
e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno».
Parola del Signore.
31«Eccomi a te, o arrogante,
- oracolo del Signore degli eserciti -
poiché è giunto il tuo giorno,
il tempo del tuo castigo.
32Vacillerà l'arrogante e cadrà,
nessuno la rialzerà.
Io darò alle fiamme le sue città,
esse divoreranno tutti i suoi dintorni.

33Dice il Signore degli eserciti: Oppressi sono i figli di Israele e i figli di Giuda tutti insieme; tutti i loro deportatori li trattengono e rifiutano di lasciarli andare. 34Ma il loro vendicatore è forte, Signore degli eserciti è il suo nome. Egli sosterrà efficacemente la loro causa, per rendere tranquilla la terra e sconvolgere gli abitanti di Babilonia.

35Spada, sui Caldei
e sugli abitanti di Babilonia,
sui suoi capi
e sui suoi sapienti!
36Spada, sui suoi indovini
ed essi impazziscano!
Spada, sui suoi prodi,
ed essi s'impauriscano!
37Spada, sui suoi cavalli e sui suoi carri,
su tutta la gentaglia che è in essa,
diventino come donne!
Spada, sui suoi tesori
ed essi siano saccheggiati!
38Spada, sulle sue acque
ed esse si prosciughino!
Poiché essa è una terra di idoli;
vanno pazzi per questi spauracchi.

39Perciò l'abiteranno animali del deserto e sciacalli, vi si stabiliranno gli struzzi; non sarà mai più abitata, popolata di generazione in generazione. 40Come quando Dio sconvolse Sòdoma, Gomorra e le città vicine - oracolo del Signore - così non vi abiterà alcuna persona vi dimorerà essere umano.

41Ecco, un popolo viene dal settentrione, un popolo grande, e molti re sorgono dalle estremità della terra. 42Impugnano arco e dardo, sono crudeli, non hanno pietà; il loro tumulto è come il mugghio del mare. Montano cavalli, sono pronti come un sol uomo a combattere contro di te, figlia di Babilonia. 43Il re di Babilonia ha sentito parlare di loro e le sue braccia sono senza forza; lo ha colto l'angoscia, un dolore come di donna nel parto. 44Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un batter d'occhio io li farò fuggire al di là e vi metterò sopra colui che mi piacerà. Poiché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me? 45Per questo ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Babilonia e le decisioni che ha prese contro il paese dei Caldei. Certo, trascineranno via anche i più piccoli del gregge e per loro sarà desolato il loro prato. 46Al fragore della presa di Babilonia trema la terra, ne risuonerà il clamore fra le nazioni».

1Così dice il Signore:

«Ecco, susciterò contro Babilonia
e contro gli abitanti della Caldea
un vento distruttore;
2io invierò in Babilonia quelli che la vaglieranno come pula
e devasteranno la sua regione,
poiché le piomberanno addosso da tutte le parti
nel giorno della tribolazione.
3Non deponga l’arciere l’arco
e non si spogli della corazza.
Non risparmiate i suoi giovani,
sterminate tutto il suo esercito».
4Cadano trafitti nel paese dei Caldei
e feriti nelle sue piazze,
5bperché la loro terra è piena di delitti
davanti al Santo d’Israele.
5aMa Israele e Giuda non sono vedove
del loro Dio, il Signore degli eserciti.
6Fuggite da Babilonia,
ognuno salvi la sua vita;
non vogliate perire per la sua iniquità,
poiché questo è il tempo della vendetta del Signore:
egli la ripaga per quanto ha meritato.
7Babilonia era una coppa d’oro in mano al Signore,
con la quale egli inebriava tutta la terra;
del suo vino hanno bevuto le nazioni
e sono divenute pazze.
8All’improvviso Babilonia è caduta, è stata infranta;
alzate lamenti su di essa,
prendete balsamo per la sua ferita,
forse potrà essere guarita.
9«Abbiamo curato Babilonia, ma non è guarita.
Lasciatela e andiamo ciascuno al proprio paese;
poiché la sua punizione giunge fino al cielo
e si alza fino alle nubi.
10Il Signore ha fatto trionfare la nostra giusta causa,
venite, raccontiamo in Sion
l’opera del Signore, nostro Dio».
11Aguzzate le frecce,
riempite le faretre!
Il Signore suscita lo spirito del re di Media,
perché il suo piano riguardo a Babilonia
è di distruggerla;
perché questa è la vendetta del Signore,
la vendetta per il suo tempio.
12Alzate un vessillo contro il muro di Babilonia,
rafforzate la guardia,
collocate sentinelle,
preparate gli agguati,
poiché il Signore si era proposto un piano
e ormai compie quanto aveva detto
contro gli abitanti di Babilonia.
13Tu che abiti lungo acque abbondanti,
ricca di tesori,
è giunta la tua fine,
il momento di essere recisa.
14Il Signore degli eserciti lo ha giurato per se stesso:
«Ti ho gremito di uomini come cavallette,
che intoneranno su di te il canto di vittoria».
15Il Signore ha formato la terra con la sua potenza,
ha fissato il mondo con la sua sapienza,
con la sua intelligenza ha dispiegato i cieli.
16Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo.
Fa salire le nubi dall’estremità della terra,
produce le folgori per la pioggia,
dalle sue riserve libera il vento.
17Resta inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orafo per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
18Sono oggetti inutili, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
19Non è così l’eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.
20«Un martello sei stata per me,
uno strumento di guerra;
con te martellavo le nazioni,
con te annientavo i regni,
21con te martellavo cavallo e cavaliere,
con te martellavo carro e cocchiere,
22con te martellavo uomo e donna,
con te martellavo vecchio e ragazzo,
con te martellavo giovane e fanciulla,
23con te martellavo pastore e gregge,
con te martellavo l’aratore e il suo paio di buoi,
con te martellavo prìncipi e governatori.

24Ma ora ripagherò Babilonia e tutti gli abitanti della Caldea di tutto il male che hanno fatto a Sion, sotto i vostri occhi. Oracolo del Signore.

25Eccomi a te, monte della distruzione,
che distruggi tutta la terra.
Oracolo del Signore.
Stenderò la mano contro di te,
ti rotolerò giù dalle rocce
e farò di te una montagna bruciata;
26da te non si prenderà più né pietra d’angolo
né pietra da fondamenta,
perché diventerai un luogo desolato per sempre».
Oracolo del Signore.
27Alzate un vessillo nel paese,
suonate il corno fra le nazioni,
convocandole per la guerra contro di lei;
reclutate contro di lei
i regni di Araràt, di Minnì e di Aschenàz.
Nominate contro di lei un comandante,
fate avanzare i cavalli come cavallette spinose.

28Preparate alla guerra contro di lei le nazioni, il re della Media, i suoi prìncipi, tutti i suoi governatori e tutta la terra del suo dominio.

29Trema la terra e freme,
perché si avverano contro Babilonia
i progetti del Signore
di ridurre la terra di Babilonia
in luogo desolato, senza abitanti.
30Hanno cessato di combattere i prodi di Babilonia,
si sono ritirati nelle fortezze;
il loro valore è venuto meno,
sono diventati come donne.
Sono stati incendiati i suoi edifici,
sono spezzate le sue sbarre.
31Corriere rincorre corriere,
messaggero rincorre messaggero,
per annunciare al re di Babilonia
che la sua città è presa da ogni parte.
32I guadi sono occupati, le fortezze bruciano,
i guerrieri sono sconvolti dal terrore.
33Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele:
«La figlia di Babilonia è come un’aia
al tempo in cui viene spianata;
ancora un poco e verrà per essa
il tempo della mietitura».
34«Mi ha divorata, mi ha consumata
Nabucodònosor re di Babilonia,
mi ha ridotta come un vaso vuoto,
mi ha inghiottita come fa il drago,
ha riempito il suo ventre,
dai miei luoghi deliziosi mi ha scacciata».
35«Il mio strazio e la mia sventura ricadano su Babilonia!»,
dice la popolazione di Sion.
«Il mio sangue sugli abitanti della Caldea!»,
dice Gerusalemme.
36Perciò così dice il Signore:
«Ecco, io difendo la tua causa,
compio la tua vendetta;
prosciugherò il suo mare,
disseccherò le sue sorgenti.
37Babilonia diventerà un cumulo di rovine,
un rifugio di sciacalli,
un oggetto di stupore e di scherno,
senza più abitanti.
38Essi ruggiscono insieme come leoncelli,
ringhiano come cuccioli di una leonessa.
39Con veleno preparerò loro una bevanda,
li inebrierò perché si stordiscano.
Si addormenteranno in un sonno perenne
e non si svegliaranno mai più.
Oracolo del Signore.
40Li farò scendere al macello come agnelli,
come montoni insieme con i capri».
41Come è stata presa e occupata
Sesac, l’orgoglio di tutta la terra?
Come è diventata un orrore
Babilonia fra le nazioni?
42Il mare dilaga su Babilonia,
essa è stata sommersa dalla massa delle onde.
43Sono diventate una desolazione le sue città,
una terra riarsa, una steppa.
Nessuno abita più in esse
non vi passa più nessun essere umano.
44«Io punirò Bel a Babilonia,
gli estrarrò dalla gola quanto ha inghiottito.
Non andranno più a lui le nazioni.
Persino le mura di Babilonia sono crollate.
45Esci fuori, popolo mio,
ognuno salvi la sua vita dall’ira ardente del Signore.

46Non si avvilisca il vostro cuore e non temete per la notizia diffusa nel paese; un anno giunge una notizia e l’anno dopo un’altra. La violenza è nel paese, un tiranno contro un tiranno. 47Per questo ecco, verranno giorni nei quali punirò gli idoli di Babilonia. Allora tutto il suo paese sentirà vergogna e tutti i suoi cadaveri cadranno in mezzo ad essa. 48Esulteranno su Babilonia cielo e terra e quanto contengono, perché da settentrione verranno contro di essa i devastatori. Oracolo del Signore. 49Anche Babilonia deve cadere per gli uccisi d’Israele, come per Babilonia caddero gli uccisi di tutta la terra. 50Voi scampati dalla spada partite, non fermatevi; da lontano ricordatevi del Signore e vi torni in mente Gerusalemme.

51“Sentiamo vergogna perché abbiamo udito l’insulto; la confusione ha coperto i nostri volti, perché stranieri sono entrati nel santuario del tempio del Signore”.

52Perciò ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali punirò i suoi idoli e in tutta la sua regione gemeranno i feriti. 53Anche se Babilonia si innalzasse fino al cielo, anche se rendesse inaccessibile la sua cittadella potente, verranno da parte mia devastatori contro di essa». Oracolo del Signore.

54Udite! Un grido da Babilonia, una rovina immensa dalla terra dei Caldei. 55È il Signore che devasta Babilonia e fa tacere il suo grande rumore. Mugghiano le sue onde come acque possenti, risuona il frastuono della sua voce, 56perché piomba su Babilonia il devastatore, sono catturati i suoi prodi, si sono infranti i loro archi. Il Signore è il Dio delle giuste ricompense, egli rende ciò che è dovuto. 57«Io ubriacherò i suoi capi e i suoi saggi, i suoi prìncipi, i suoi governatori e i suoi guerrieri. Si addormenteranno in un sonno perenne e non si sveglieranno mai più». Oracolo del re, il cui nome è Signore degli eserciti.

58Così dice il Signore degli eserciti:
«Le larghe mura di Babilonia saranno rase al suolo,
le sue alte porte saranno date alle fiamme.
Si affannano dunque invano i popoli,
le nazioni si affaticano per il fuoco».

59Ordine che il profeta Geremia diede a Seraià, figlio di Neria, figlio di Macsia, quando egli andò con Sedecìa, re di Giuda, a Babilonia nell’anno quarto del suo regno. Seraià era capo degli alloggiamenti. 60Geremia scrisse su un rotolo tutte le sventure che dovevano piombare su Babilonia. Tutte queste cose sono state scritte contro Babilonia. 61Geremia quindi disse a Seraià: «Quando giungerai a Babilonia, avrai cura di leggere in pubblico tutte queste parole 62e dirai: “Signore, tu hai dichiarato di distruggere questo luogo, perché non ci sia più chi lo abiti, né uomo né animale, ma sia piuttosto una desolazione per sempre”. 63Ora, quando avrai finito di leggere questo rotolo, vi legherai una pietra e lo getterai in mezzo all’Eufrate 64dicendo: “Così affonderà Babilonia e non risorgerà più dalla sventura che io le farò piombare addosso”».

Fin qui le parole di Geremia.

1Così dice il Signore:
«Ecco susciterò contro Babilonia
e contro gli abitanti della Caldea
un vento distruttore;
2io invierò in Babilonia spulatori che la spuleranno
e devasteranno la sua regione,
poiché le piomberanno addosso da tutte le parti
nel giorno della tribolazione».
3Non deponga l'arciere l'arco
e non si spogli della corazza.
Non risparmiate i suoi giovani,
sterminate tutto il suo esercito.
4Cadano trafitti nel paese dei Caldei
e feriti nelle sue piazze,
5bperché la loro terra è piena di delitti
davanti al Santo di Israele.
5aMa Israele e Giuda non sono vedove
del loro Dio, il Signore degli eserciti.
6Fuggite da Babilonia,
ognuno ponga in salvo la sua vita;
non vogliate perire per la sua iniquità,
poiché questo è il tempo della vendetta del Signore;
egli la ripaga per quanto ha meritato.
7Babilonia era una coppa d'oro in mano del Signore,
con la quale egli inebriava tutta la terra;
del suo vino hanno bevuto i popoli,
perciò sono divenuti pazzi.
8All'improvviso Babilonia è caduta, è stata infranta;
alzate lamenti su di essa;
prendete balsamo per il suo dolore,
forse potrà essere guarita.
9«Abbiamo curato Babilonia, ma non è guarita.
Lasciatela e andiamo ciascuno al proprio paese;
poiché la sua punizione giunge fino al cielo
e si alza fino alle nubi.

10Il Signore ha fatto trionfare la nostra giusta causa, venite, raccontiamo in Sion l'opera del Signore nostro Dio».

11Aguzzate le frecce,
riempite le faretre!
Il Signore suscita lo spirito del re di Media,
perché il suo piano riguardo a Babilonia
è di distruggerla;
perché questa è la vendetta del Signore,
la vendetta per il suo tempio.
12Alzate un vessillo contro il muro di Babilonia,
rafforzate le guardie,
collocate sentinelle,
preparate gli agguati,
poiché il Signore si era proposto un piano
e ormai compie quanto aveva detto
contro gli abitanti di Babilonia.
13Tu che abiti lungo acque abbondanti,
ricca di tesori,
è giunta la tua fine,
il momento del taglio.
14Il Signore degli eserciti lo ha giurato per se stesso:
«Ti ho gremito di uomini come cavallette,
che intoneranno su di te il canto di vittoria».
15Egli ha formato la terra con la sua potenza,
ha fissato il mondo con la sua sapienza,
con la sua intelligenza ha disteso i cieli.
16Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel
cielo.
Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra,
produce lampi per la pioggia
e manda fuori il vento dalle sue riserve.
17Resta inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orefice per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
18Esse sono vanità, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
19Non è tale l'eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.

20«Un martello sei stata per me,
uno strumento di guerra;
con te martellavo i popoli,
con te annientavo i regni,
21con te martellavo cavallo e cavaliere,
con te martellavo carro e cocchiere,
22con te martellavo uomo e donna,
con te martellavo vecchio e ragazzo,
con te martellavo giovane e fanciulla,
23con te martellavo pastore e gregge,
con te martellavo l'aratore e il suo paio di buoi,
con te martellavo governatori e prefetti.

24Ma ora ripagherò Babilonia e tutti gli abitanti della Caldea di tutto il male che hanno fatto a Sion, sotto i vostri occhi. Oracolo del Signore.

25Eccomi a te, monte della distruzione,
che distruggi tutta la terra.
Io stenderò la mano contro di te,
ti rotolerò giù dalle rocce
e farò di te una montagna bruciata;
26da te non si prenderà più pietra d'angolo,
pietra da fondamenta,
perché diventerai un luogo desolato per sempre».
Oracolo del Signore.

27Alzate un vessillo nel paese,
suonate la tromba fra le nazioni;
preparate le nazioni alla guerra contro di essa,
convocatele contro i regni
di Araràt, di Minnì e di Aschenàz.
Nominate contro di essa un comandante,
fate avanzare i cavalli come cavallette spinose.

28Preparate alla guerra contro di essa le nazioni, il re della Media, i suoi governatori, tutti i suoi prefetti e tutta la terra in suo dominio.

29Trema la terra e freme,
perché si avverano contro Babilonia
i progetti del Signore
di ridurre il paese di Babilonia
in luogo desolato, senza abitanti.
30Hanno cessato di combattere i prodi di Babilonia,
si sono ritirati nelle fortezze;
il loro valore è venuto meno,
sono diventati come donne.
Sono stati incendiati i suoi edifici,
sono spezzate le sue sbarre.
31Corriere corre incontro a corriere,
messaggero incontro a messaggero
per annunziare al re di Babilonia
che la sua città è presa da ogni lato;
32i guadi sono occupati, le fortezze bruciano,
i guerrieri sono sconvolti dal terrore.
33Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele:
«La figlia di Babilonia è come un'aia
al tempo in cui viene spianata;
ancora un poco e verrà per essa
il tempo della mietitura».

34«Mi ha divorata, mi ha consumata
Nabucodònosor, re di Babilonia,
mi ha ridotta come un vaso vuoto,
mi ha inghiottita come fa il coccodrillo,
ha riempito il suo ventre,
dai miei luoghi deliziosi, mi ha scacciata.
35Il mio strazio e la mia sventura ricadano su
Babilonia!»
dice la popolazione di Sion,
«il mio sangue sugli abitanti della Caldea!»
dice Gerusalemme.
36Perciò così parla il Signore:
«Ecco io difendo la tua causa,
compio la tua vendetta;
prosciugherò il suo mare,
disseccherò le sue sorgenti.
37Babilonia diventerà un cumulo di rovine,
un rifugio di sciacalli,
un oggetto di stupore e di scherno,
senza abitanti.
38Essi ruggiscono insieme come leoncelli,
rugghiano come cuccioli di una leonessa.
39Con veleno preparerò loro una bevanda,
li inebrierò perché si stordiscano
e si addormentino in un sonno perenne,nne,
per non svegliarsi mai più.
Parola del Signore.
40Li farò scendere al macello come agnelli,
come montoni insieme con i capri».

41Sesac è stata presa e occupata,
l'orgoglio di tutta la terra.
Babilonia è diventata un oggetto di orrore
fra le nazioni!
42Il mare dilaga su Babilonia
essa è stata sommersa dalla massa delle onde.
43Sono diventate una desolazione le sue città,
un terreno riarso, una steppa.
Nessuno abita più in esse
non vi passa più nessun figlio d'uomo.

44«Io punirò Bel in Babilonia,
gli estrarrò dalla gola quanto ha inghiottito.
Non andranno più a lui le nazioni».
Perfino le mura di Babilonia sono crollate,
45esci da essa, popolo mio,
ognuno salvi la vita dall'ira ardente del Signore.

46Non si avvilisca il vostro cuore e non temete per la notizia diffusa nel paese; un anno giunge una notizia e l'anno dopo un'altra. La violenza è nel paese, un tiranno contro un tiranno. 47Per questo ecco, verranno giorni nei quali punirò gli idoli di Babilonia. Allora tutto il suo paese sentirà vergogna e tutti i suoi cadaveri le giaceranno in mezzo. 48Esulteranno su Babilonia cielo e terra e quanto contengono, perché da settentrione verranno i suoi devastatori. Parola del Signore. 49Anche Babilonia deve cadere per gli uccisi di Israele, come per Babilonia caddero gli uccisi di tutta la terra. 50Voi scampati dalla spada partite, non fermatevi; da questa regione lontana ricordatevi del Signore e vi torni in mente Gerusalemme.

51«Sentiamo vergogna nell'udire l'insulto; la confusione ha coperto i nostri volti, perché stranieri sono entrati nel santuario del tempio del Signore».

52«Perciò ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali punirò i suoi idoli e in tutta la sua regione gemeranno i feriti. 53Anche se Babilonia si innalzasse fino al cielo, anche se rendesse inaccessibile la sua cittadella potente, da parte mia verranno i suoi devastatori». Oracolo del Signore.

54Udite! Un grido da Babilonia, una rovina immensa dal paese dei Caldei. 55È il Signore che devasta Babilonia e fa tacere il suo grande rumore. Mugghiano le sue onde come acque possenti, risuona il frastuono della sua voce, 56perché piomba su Babilonia il devastatore, sono catturati i suoi prodi, si sono infranti i loro archi. Dio è il Signore delle giuste ricompense, egli ricompensa con precisione. 57«Io ubriacherò i suoi capi e i suoi saggi, i suoi governatori, i suoi magistrati e i suoi guerrieri; essi dormiranno un sonno eterno e non potranno più svegliarsi» dice il re, il cui nome è Signore degli eserciti.

58Così dice il Signore degli eserciti:
«Il largo muro di Babilonia sarà raso al suolo,
le sue alte porte saranno date alle fiamme.
Si affannano dunque invano i popoli,
le nazioni si affaticano per nulla».

59Ordine che il profeta Geremia diede a Seraià figlio di Neria, figlio di Maasia, quando egli andò con Sedecìa re di Giuda in Babilonia nell'anno quarto del suo regno. Seraià era capo degli alloggiamenti.

60Geremia scrisse su un rotolo tutte le sventure che dovevano piombare su Babilonia. Tutte queste cose sono state scritte contro Babilonia. 61Geremia quindi disse a Seraià: «Quando giungerai a Babilonia, abbi cura di leggere in pubblico tutte queste parole 62e dirai: Signore, tu hai dichiarato di distruggere questo luogo così che non ci sia più chi lo abiti, uomo animale, ma sia piuttosto una desolazione per sempre. 63Ora, quando avrai finito di leggere questo rotolo, vi legherai una pietra e lo getterai in mezzo all'Eufrate 64dicendo: Così affonderà Babilonia e non risorgerà più dalla sventura che io le farò piombare addosso».
Fin qui le parole di Geremia.

1Quando divenne re, Sedecìa aveva ventun’anni; regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre era di Libna e si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto Ioiakìm. 3Ma, a causa dell’ira del Signore, a Gerusalemme e in Giuda le cose arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedecìa si ribellò al re di Babilonia.

4Nell’anno nono del suo regno, nel decimo mese, il dieci del mese, Nabucodònosor, re di Babilonia, con tutto il suo esercito arrivò a Gerusalemme. Si accamparono contro di essa e vi costruirono intorno opere d’assedio. 5La città rimase assediata fino all’undicesimo anno del re Sedecìa. 6Al quarto mese, il nove del mese, quando la fame dominava nella città e non c’era più pane per il popolo della terra, 7fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell’Araba. 8I soldati dei Caldei inseguirono il re e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, mentre tutto il suo esercito si diresse lontano da lui. 9Presero il re e lo condussero a Ribla, nel paese di Camat, presso il re di Babilonia, che pronunciò la sentenza su di lui. 10Il re di Babilonia fece ammazzare i figli di Sedecìa sotto i suoi occhi e fece ammazzare anche tutti i capi di Giuda a Ribla. 11Poi cavò gli occhi a Sedecìa, lo fece mettere in catene e lo condusse a Babilonia, dove lo tenne in carcere fino alla sua morte.

12Il decimo giorno del quinto mese – era l’anno diciannovesimo del re Nabucodònosor, re di Babilonia – Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme. 13Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme; diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili. 14Tutto l’esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì tutte le mura intorno a Gerusalemme. 15Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò il resto del popolo rimasto in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e quanti erano rimasti degli artigiani. 16Nabuzaradàn, capo delle guardie, lasciò parte dei poveri della terra come vignaioli e come agricoltori.

17I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio del Signore, i carrelli e il Mare di bronzo che erano nel tempio del Signore e ne portarono tutto il bronzo a Babilonia. 18Essi presero anche i recipienti, le palette, i coltelli, i vasi per l’aspersione, le coppe e tutti gli oggetti di bronzo che servivano al culto. 19Il capo delle guardie prese anche i bicchieri, i bracieri, i vasi per l’aspersione, i recipienti, i candelabri, le coppe e i calici, quanto era d’oro e d’argento. 20Quanto alle due colonne, all’unico Mare, ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e ai carrelli, che aveva fatto il re Salomone per il tempio del Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi oggetti. 21Delle colonne poi l’una era alta diciotto cubiti e ci voleva un filo di dodici cubiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita, essendo vuota nell’interno. 22Su di essa c’era un capitello di bronzo e l’altezza di un capitello era di cinque cubiti; tutto intorno al capitello c’erano un reticolo e melagrane, e il tutto era di bronzo. Così pure era l’altra colonna. 23Le melagrane erano novantasei; tutte le melagrane intorno al reticolo ammontavano a cento.

24Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e Sofonia, sacerdote del secondo ordine, insieme ai tre custodi della soglia. 25Dalla città egli fece prigionieri un cortigiano, che era a capo dei soldati, sette uomini fra gli intimi del re, i quali furono trovati nella città, lo scriba del comandante dell’esercito, che arruolava il popolo della terra, e sessanta uomini del popolo della terra, trovati nella città. 26Nabuzaradàn, capo delle guardie, li prese e li condusse al re di Babilonia, a Ribla. 27Il re di Babilonia li colpì e li fece morire a Ribla, nel paese di Camat. Così fu deportato Giuda dalla sua terra.

28Questa è la gente che Nabucodònosor deportò: nell’anno settimo del suo regno tremilaventitré Giudei; 29nell’anno diciottesimo di Nabucodònosor furono deportati da Gerusalemme ottocentotrentadue persone; 30nell’anno ventitreesimo di Nabucodònosor, Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò settecentoquarantacinque Giudei. In tutto furono deportate quattromilaseicento persone.

31Ora, nell’anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn, re di Giuda, nel dodicesimo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodàc, re di Babilonia, nell’anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn, re di Giuda, e lo liberò dalla prigione. 32Gli parlò con benevolenza e pose il suo trono al di sopra del trono dei re che si trovavano con lui a Babilonia. 33Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn prese sempre cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita. 34Dal re di Babilonia gli venne fornito il sostentamento abituale ogni giorno, fino a quando morì, per tutto il tempo della sua vita.

1Sedecìa aveva ventun'anni quando divenne re e regnò undici anni a Gerusalemme; sua madre si chiamava Camitàl figlia di Geremia ed era di Libna. 2Egli fece ciò che dispiace al Signore, proprio come aveva fatto Ioiakìm.

3Ma, a causa dell'ira del Signore, in Gerusalemme e in Giuda le cose arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedecìa si era ribellato al re di Babilonia.

4Allora nel decimo mese dell'anno nono del suo regno, il dieci del mese, venne Nabucodònosor re di Babilonia con tutto l'esercito contro Gerusalemme. Costoro si accamparono intorno ad essa e costruirono attorno opere d'assedio. 5La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa.

6Nel quarto mese, il nove del mese, mentre la fame dominava nella città e non c'era più pane per la popolazione, 7fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, che era presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell'Araba.

8Le truppe dei Caldei però inseguirono il re e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico; allora tutto il suo esercito lo abbandonò e si disperse. 9Il re fu catturato e condotto a Ribla nel paese di Amat presso il re di Babilonia che pronunziò la sentenza contro di lui. 10Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa sotto i suoi occhi e fece sgozzare anche tutti i capi di Giuda in Ribla; 11cavò gli occhi a Sedecìa e lo fece legare con catene e condurre a Babilonia, dove lo tenne in carcere fino alla sua morte.

12Nel quinto mese, il dieci del mese, essendo l'anno decimonono del regno di Nabucodònosor re di Babilonia, Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme. 13Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme, diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili. 14Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì tutte le mura intorno a Gerusalemme.

15Il resto del popolo che era stato lasciato in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e quanti eran rimasti degli artigiani, Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò: 16dei più poveri del paese Nabuzaradàn, capo delle guardie ne lasciò una parte come vignaioli e come campagnoli. 17I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi a ruote e il mare di bronzo che era nel tempio e ne portarono tutto il bronzo in Babilonia. 18Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, i bacini per l'aspersione, le coppe e tutti gli arredi di bronzo che servivano al culto. 19Il capo delle guardie prese ancora i bicchieri, i bracieri, i bacini, le caldaie, i candelabri, le coppe e i calici, quanto era d'oro e d'argento. 20Quanto alle due colonne, all'unico mare, ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e alle basi a ruote, cose che aveva fatto il re Salomone per il tempio del Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi arredi. 21Delle colonne poi una sola era alta diciotto cubiti e ci voleva un filo di dodici cùbiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita, essendo vuota nell'interno. 22Su di essa c'era un capitello di bronzo e l'altezza di un capitello era di cinque cùbiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolato per lato e melagrane, il tutto di bronzo; così era anche l'altra colonna. 23Le melagrane erano novantasei; tutte le melagrane intorno al reticolato ammontavano a cento.

24Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e il secondo sacerdote Sofonia insieme con tre custodi della soglia. 25Dalla città egli fece prigionieri un funzionario, che era a capo dei soldati, e sette uomini fra i più familiari del re, i quali furono trovati in città, e l'aiutante del capo dell'esercito che arruolava la gente del paese, e sessanta uomini della gente del paese, che furono trovati nella città. 26Nabuzaradàn, capo delle guardie, li prese e li condusse presso il re di Babilonia, a Ribla. 27Il re di Babilonia li fece percuotere e uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato Giuda dal suo paese.

28Questa è la gente che Nabucodònosor deportò: nell'anno settimo tremilaventitrè Giudei; 29nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor furono deportati da Gerusalemme ottocentotrentadue persone; 30nell'anno ventitreesimo di Nabucodònosor, Nabuzaradàn capo delle guardie deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto quattromilaseicento persone.

31Ora, nell'anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn re di Giuda, nel decimosecondo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodàch re di Babilonia, nell'anno della sua ascesa al regno, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione. 32Gli parlò con benevolenza e pose il seggio di lui al di sopra dei seggi dei re che si trovavano con lui a Babilonia. 33Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn mangiò sempre il cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita. 34Il suo sostentamento, come sostentamento abituale, gli era fornito dal re di Babilonia ogni giorno, fino al giorno della sua morte, per tutto il tempo della sua vita.

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