22. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio |
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1Il re Salomone amò molte donne straniere, oltre la figlia del faraone: moabite, ammonite, edomite, sidònie e ittite, 2provenienti dai popoli di cui aveva detto il Signore agli Israeliti: «Non andate da loro ed essi non vengano da voi, perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dèi». Salomone si legò a loro per amore. 3Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli fecero deviare il cuore. 4Quando Salomone fu vecchio, le sue donne gli fecero deviare il cuore per seguire altri dèi e il suo cuore non restò integro con il Signore, suo Dio, come il cuore di Davide, suo padre. 5Salomone seguì Astarte, dea di quelli di Sidone, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 6Salomone commise il male agli occhi del Signore e non seguì pienamente il Signore come Davide, suo padre.
7Salomone costruì un’altura per Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche per Moloc, obbrobrio degli Ammoniti. 8Allo stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dèi.
9Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva deviato il suo cuore dal Signore, Dio d’Israele, che gli era apparso due volte 10e gli aveva comandato di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore. 11Allora disse a Salomone: «Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né le leggi che ti avevo dato, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo servo. 12Tuttavia non lo farò durante la tua vita, per amore di Davide, tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. 13Ma non gli strapperò tutto il regno; una tribù la darò a tuo figlio, per amore di Davide, mio servo, e per amore di Gerusalemme, che ho scelto».
14Il Signore suscitò contro Salomone un avversario, l’edomita Adad, che era della stirpe regale di Edom. 15Dopo la disfatta inflitta da Davide a Edom, quando Ioab, capo dell’esercito, era andato a seppellire i cadaveri e aveva ucciso tutti i maschi di Edom – 16Ioab, con tutto Israele, vi si era fermato sei mesi finché ebbe sterminato ogni maschio di Edom – 17Adad, con alcuni Edomiti a servizio del padre, fuggì per andare in Egitto. Allora Adad era un ragazzo. 18Essi partirono da Madian e andarono a Paran; presero con sé uomini di Paran e andarono in Egitto dal faraone, re d’Egitto, che diede ad Adad una casa, gli fissò alimenti e gli diede una terra. 19Adad trovò grande favore agli occhi del faraone, tanto che gli diede in moglie la sorella della propria moglie, la sorella di Tacpenès, la regina madre. 20La sorella di Tacpenès gli partorì il figlio Ghenubàt, che Tacpenès svezzò nel palazzo del faraone. Ghenubàt visse nella casa del faraone, tra i figli del faraone. 21Quando Adad seppe in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che era morto Ioab, capo dell’esercito, disse al faraone: «Lasciami partire; voglio andare nella mia terra». 22Il faraone gli rispose: «Ti manca forse qualcosa nella mia casa perché tu cerchi di andare nella tua terra?». Quegli soggiunse: «No, ma, ti prego, lasciami partire!».
23Dio suscitò contro Salomone un altro avversario, Rezon figlio di Eliadà, che era fuggito da Adadèzer, re di Soba, suo signore. 24Egli radunò uomini presso di sé e divenne capo di una banda, quando Davide aveva massacrato gli Aramei. Andarono quindi a Damasco, si stabilirono là e cominciarono a regnare in Damasco. 25Fu avversario d’Israele per tutta la vita di Salomone, e questo oltre al male fatto da Adad; detestò Israele e regnò su Aram.
26Anche Geroboamo, figlio dell’efraimita Nebat, di Seredà – sua madre, una vedova, si chiamava Seruà –, mentre era al servizio di Salomone, alzò la mano contro il re. 27Questa è la ragione per cui alzò la mano contro il re: Salomone costruiva il Millo e chiudeva la breccia apertasi nella Città di Davide, suo padre. 28Geroboamo era un uomo di riguardo; Salomone, visto quanto il giovane lavorava, lo nominò sorvegliante di tutto il lavoro coatto della casa di Giuseppe. 29In quel tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Achia di Silo, che era coperto con un mantello nuovo; erano loro due soli, in campagna. 30Achia afferrò il mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi. 31Quindi disse a Geroboamo: «Prenditi dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio d’Israele: “Ecco, strapperò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci tribù. 32A lui rimarrà una tribù a causa di Davide, mio servo, e a causa di Gerusalemme, la città che ho scelto fra tutte le tribù d’Israele. 33Ciò avverrà perché mi hanno abbandonato e si sono prostrati davanti ad Astarte, dea di quelli di Sidone, a Camos, dio dei Moabiti, e a Milcom, dio degli Ammoniti, e non hanno camminato sulle mie vie, compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando le mie leggi e le mie norme come Davide, suo padre. 34Non gli toglierò tutto il regno dalla mano, perché l’ho stabilito principe per tutti i giorni della sua vita a causa di Davide, mio servo, che ho scelto, il quale ha osservato i miei comandi e le mie leggi. 35Toglierò il regno dalla mano di suo figlio e ne consegnerò a te dieci tribù. 36A suo figlio darò una tribù, affinché ci sia una lampada per Davide, mio servo, per tutti i giorni dinanzi a me a Gerusalemme, la città che mi sono scelta per porvi il mio nome. 37Io prenderò te e tu regnerai su quanto vorrai; sarai re d’Israele. 38Se ascolterai quanto ti comanderò, se seguirai le mie vie e farai ciò che è retto ai miei occhi, osservando le mie leggi e i miei comandi, come ha fatto Davide, mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l’ho edificata per Davide. Ti consegnerò Israele; 39umilierò la discendenza di Davide per questo motivo, ma non per sempre”».
40Salomone cercò di far morire Geroboamo, il quale però trovò rifugio in Egitto da Sisak, re d’Egitto. Geroboamo rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.
41Le altre gesta di Salomone, tutte le sue azioni e la sua sapienza, non sono forse descritte nel libro delle gesta di Salomone? 42Il tempo in cui Salomone aveva regnato a Gerusalemme su tutto Israele fu di quarant’anni. 43Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella Città di Davide, suo padre; al suo posto divenne re suo figlio Roboamo.
1In quel tempo si ammalò Abia, figlio di Geroboamo. 2Geroboamo disse a sua moglie: «Àlzati, cambia vestito perché non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo e va’ a Silo. Là c’è il profeta Achia, colui che mi disse che avrei regnato su questo popolo. 3Prendi con te dieci pani, focacce e un vaso di miele; va’ da lui. Egli ti rivelerà che cosa avverrà del ragazzo». 4La moglie di Geroboamo fece così. Si alzò, andò a Silo ed entrò nella casa di Achia, il quale non poteva vedere, perché i suoi occhi erano offuscati per la vecchiaia.
5Il Signore aveva detto ad Achia: «Ecco, la moglie di Geroboamo viene per chiederti un oracolo sul figlio, che è malato; tu le dirai questo e questo. Arriverà travestita». 6Appena Achia sentì il rumore dei piedi di lei che arrivava alla porta, disse: «Entra, moglie di Geroboamo. Perché ti fingi un’altra? Io sono stato incaricato di annunciarti una dura notizia. 7Su, riferisci a Geroboamo: Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Io ti ho innalzato fra il popolo costituendoti capo del popolo d’Israele, 8ho strappato il regno dalla casa di Davide e l’ho consegnato a te. Ma tu non sei stato come il mio servo Davide, che osservò i miei comandi e mi seguì con tutto il suo cuore, facendo solo ciò che è retto davanti ai miei occhi, 9anzi hai agito peggio di tutti quelli che furono prima di te e sei andato a fabbricarti altri dèi e immagini fuse per provocarmi, mentre hai gettato me dietro alle tue spalle. 10Per questo, ecco, manderò la sventura sulla casa di Geroboamo, distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio, schiavo o libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco fino alla sua totale scomparsa. 11I cani divoreranno quanti della casa di Geroboamo moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli del cielo, perché il Signore ha parlato”. 12Ma tu àlzati, va’ a casa tua; quando i tuoi piedi raggiungeranno la città, il bambino morirà. 13Ne faranno il lamento tutti gli Israeliti e lo seppelliranno; infatti soltanto lui della famiglia di Geroboamo entrerà in un sepolcro, perché in lui si è trovato qualcosa di buono da parte del Signore, Dio d’Israele, nella famiglia di Geroboamo. 14Il Signore farà sorgere per sé un re sopra Israele, che distruggerà la famiglia di Geroboamo. Questo è quel giorno! Non è forse già adesso? 15Inoltre il Signore percuoterà Israele, come una canna agitata dall’acqua. Eliminerà Israele da questa terra buona che ha dato ai loro padri e li disperderà oltre il Fiume, perché si sono eretti i loro pali sacri, provocando così il Signore. 16Il Signore abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, il quale peccò e fece peccare Israele».
17La moglie di Geroboamo si alzò e se ne andò a Tirsa. Proprio mentre lei varcava la soglia di casa, il ragazzo morì. 18Lo seppellirono e tutto Israele ne fece il lamento, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo del suo servo, il profeta Achia.
19Le altre gesta di Geroboamo, le sue guerre e il suo regno, sono descritti nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 20La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; egli si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Nadab.
21Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando divenne re e regnò diciassette anni a Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù d’Israele per collocarvi il suo nome. Sua madre, ammonita, si chiamava Naamà. 22Giuda fece ciò che è male agli occhi del Signore; essi provocarono il Signore a gelosia più di quanto avevano fatto i loro padri, con i peccati da loro commessi. 23Anch’essi si costruirono alture, stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde. 24Inoltre nella terra c’erano prostituti sacri. Essi commisero tutti gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti.
25Nell’anno quinto del re Roboamo, il re d’Egitto, Sisak, salì contro Gerusalemme. 26Prese i tesori del tempio del Signore e i tesori della reggia, portò via tutto, prese anche gli scudi d’oro fatti da Salomone. 27Il re Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che affidò ai comandanti delle guardie addette alle porte della reggia. 28Ogni volta che il re andava nel tempio del Signore, le guardie li prendevano, poi li riportavano nella sala delle guardie.
29Le altre gesta di Roboamo e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 30Ci fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 31Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nella Città di Davide. Sua madre, ammonita, si chiamava Naamà. Al suo posto divenne re suo figlio Abiam.
1Nell’anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di Nebat, Abiam divenne re su Giuda. 2Regnò tre anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maacà, figlia di Abisalòm. 3Egli imitò tutti i peccati che suo padre aveva commesso prima di lui; il suo cuore non fu integro con il Signore, suo Dio, come il cuore di Davide, suo padre. 4Ma, per amore di Davide, il Signore, suo Dio, gli concesse una lampada a Gerusalemme, facendo sorgere suo figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme, 5perché Davide aveva fatto ciò che è retto agli occhi del Signore e non aveva deviato da quanto il Signore aveva ordinato, durante tutta la sua vita, se si eccettua il caso di Uria l’Ittita.
6Ci fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 7Le altre gesta di Abiam e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Ci fu guerra fra Abiam e Geroboamo. 8Abiam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella Città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Asa.
9Nell’anno ventesimo di Geroboamo, re d’Israele, Asa divenne re di Giuda. 10Egli regnò quarantun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maacà, figlia di Abisalòm. 11Asa fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come Davide, suo padre. 12Eliminò i prostituti sacri dalla terra e allontanò tutti gli idoli che avevano fatto i suoi padri. 13Privò anche sua madre Maacà del titolo di regina madre, perché ella aveva eretto ad Asera un’immagine infame; Asa demolì l’immagine infame e la bruciò nella valle del torrente Cedron. 14Ma non scomparvero le alture, anche se il cuore di Asa si mantenne integro nei riguardi del Signore per tutta la sua vita. 15Fece portare nel tempio del Signore le offerte consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e utensili.
16Ci fu guerra fra Asa e Baasà, re d’Israele, per tutta la loro vita. 17Il re d’Israele, Baasà, salì contro Giuda; egli fortificò Rama per impedire il transito ad Asa, re di Giuda. 18Asa prese tutto l’argento e l’oro rimasti nei tesori del tempio del Signore e nei tesori della reggia, li consegnò ai suoi ministri, che li portarono per ordine del re Asa a Ben-Adàd, figlio di Tabrimmòn, figlio di Cheziòn, re di Aram, residente a Damasco, con questa proposta: 19«Ci sia un’alleanza fra me e te, come tra mio padre e tuo padre. Ecco, ti mando un dono d’argento e d’oro. Su, rompi la tua alleanza con Baasà, re d’Israele, in modo che egli si ritiri da me». 20Ben-Adàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città d’Israele i comandanti del suo esercito, che colpirono Iion, Dan, Abel-Bet-Maacà e l’intera regione di Chinaròt, compreso tutto il territorio di Nèftali. 21Quando lo seppe, Baasà smise di fortificare Rama e tornò a Tirsa. 22Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, nessuno escluso; costoro andarono a prendere le pietre e il legname con cui Baasà stava fortificando Rama e con essi il re Asa fortificò Gheba di Beniamino e Mispa.
23Tutte le altre gesta di Asa, tutta la sua potenza e tutte le sue azioni, le città che egli edificò, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Tuttavia nella sua vecchiaia fu ammalato ai piedi. 24Asa si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con i suoi padri nella Città di Davide, suo padre, e al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat.
25Nadab, figlio di Geroboamo, divenne re su Israele nell’anno secondo di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele due anni. 26Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, seguendo la via di suo padre e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele. 27Contro di lui congiurò Baasà, figlio di Achia, della casa di Ìssacar; Baasà lo colpì a Ghibbetòn, che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbetòn. 28Baasà lo fece morire nell’anno terzo di Asa, re di Giuda, e divenne re al suo posto. 29Appena divenuto re, egli colpì tutta la casa di Geroboamo: non risparmiò nessuno della stirpe di Geroboamo, fino ad estinguerla, secondo la parola del Signore pronunciata per mezzo del suo servo Achia di Silo, 30a causa dei peccati che Geroboamo commise e fece commettere a Israele, e a causa dello sdegno a cui aveva provocato il Signore, Dio d’Israele.
31Le altre gesta di Nadab e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 32Ci fu guerra fra Asa e Baasà, re d’Israele, per tutta la loro vita.
33Nell’anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasà, figlio di Achia, divenne re su tutto Israele a Tirsa. Regnò ventiquattro anni. 34Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, seguendo la via di Geroboamo e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.
1La parola del Signore fu rivolta a Ieu, figlio di Anàni, contro Baasà: 2«Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho costituito capo sul mio popolo Israele, ma tu hai seguito la via di Geroboamo e hai fatto peccare il mio popolo Israele, provocandomi con i loro peccati. 3Ecco, io spazzerò via Baasà e la sua casa, e renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat. 4I cani divoreranno quanti della casa di Baasà moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli del cielo».
5Le altre gesta di Baasà, le sue azioni e la sua potenza non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 6Baasà si addormentò con i suoi padri; fu sepolto a Tirsa e al suo posto divenne re suo figlio Ela.
7Attraverso il profeta Ieu, figlio di Anàni, la parola del Signore fu rivolta a Baasà e alla sua casa, per tutto il male che aveva commesso agli occhi del Signore, irritandolo con le opere delle sue mani, tanto che la sua casa era diventata come quella di Geroboamo, e perché egli aveva colpito quella casa.
8Nell’anno ventiseiesimo di Asa, re di Giuda, Ela, figlio di Baasà, divenne re su Israele a Tirsa; regnò due anni. 9Contro di lui congiurò il suo ufficiale Zimrì, comandante della metà dei carri. Mentre egli, a Tirsa, beveva e si ubriacava nella casa di Arsà, maggiordomo a Tirsa, 10arrivò Zimrì, lo colpì e lo fece morire nell’anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e divenne re al suo posto. 11Divenuto re, appena seduto sul suo trono, colpì tutta la casa di Baasà; non gli lasciò sopravvivere alcun maschio fra i suoi parenti e amici. 12Zimrì distrusse tutta la casa di Baasà, secondo la parola che il Signore aveva rivolto contro Baasà per mezzo del profeta Ieu, 13a causa di tutti i peccati di Baasà e dei peccati di Ela, suo figlio, di quelli commessi da loro e di quelli fatti commettere a Israele, provocando a sdegno con le loro vanità il Signore, Dio d’Israele.
14Le altre gesta di Ela e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele?
15Nell’anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, Zimrì divenne re per sette giorni a Tirsa, mentre il popolo era accampato contro Ghibbetòn, che apparteneva ai Filistei. 16Quando il popolo là accampato venne a sapere che Zimrì si era ribellato e aveva ucciso il re, tutto Israele in quello stesso giorno, nell’accampamento, proclamò re su Israele Omri, comandante dell’esercito. 17Omri con tutto Israele si mosse da Ghibbetòn, e strinsero d’assedio Tirsa. 18Quando vide che veniva presa la città, Zimrì entrò nel torrione della reggia, incendiò dietro di sé la reggia e così morì bruciato. 19Ciò avvenne a causa dei suoi peccati, che aveva commesso compiendo ciò che è male agli occhi del Signore, seguendo la via di Geroboamo e il peccato con cui aveva fatto peccare Israele.
20Le altre gesta di Zimrì e la congiura da lui organizzata non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele?
21Allora il popolo d’Israele si divise in due parti. Una metà del popolo seguiva Tibnì, figlio di Ghinat, per farlo re, e una metà seguiva Omri. 22Il popolo che seguiva Omri prevalse sul popolo che seguiva Tibnì, figlio di Ghinat. Tibnì morì e Omri divenne re.
23Nell’anno trentunesimo di Asa, re di Giuda, Omri divenne re su Israele. Regnò dodici anni, di cui sei a Tirsa. 24Poi acquistò il monte Samaria da Semer, per due talenti d’argento. Costruì sul monte e chiamò la città che ivi edificò Samaria, dal nome di Semer, proprietario del monte. 25Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, fece peggio di tutti quelli prima di lui. 26Seguì in tutto la via di Geroboamo, figlio di Nebat, e i peccati che quegli aveva fatto commettere a Israele, provocando a sdegno con le loro vanità il Signore, Dio d’Israele.
27Le altre gesta che compì Omri e la potenza con cui agì, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 28Omri si addormentò con i suoi padri; fu sepolto a Samaria e al suo posto divenne re suo figlio Acab.
29Acab, figlio di Omri, divenne re su Israele nell’anno trentottesimo di Asa, re di Giuda. Acab, figlio di Omri, regnò su Israele a Samaria ventidue anni. 30Acab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi del Signore, più di tutti quelli prima di lui. 31Non gli bastò imitare il peccato di Geroboamo, figlio di Nebat, ma prese anche in moglie Gezabele, figlia di Etbàal, re di quelli di Sidone, e si mise a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. 32Eresse un altare a Baal nel tempio di Baal, che egli aveva costruito a Samaria. 33Acab eresse anche il palo sacro e continuò ad agire provocando a sdegno il Signore, Dio d’Israele, più di tutti i re d’Israele prima di lui.
34Nei suoi giorni Chièl di Betel ricostruì Gerico; gettò le fondamenta sopra Abiràm, suo primogenito, e collocò la sua porta a doppio battente sopra Segub, suo ultimogenito, secondo la parola pronunciata dal Signore per mezzo di Giosuè, figlio di Nun.
1Trascorsero tre anni senza guerra fra Aram e Israele. 2Nel terzo anno Giòsafat, re di Giuda, scese dal re d’Israele. 3Ora il re d’Israele aveva detto ai suoi ufficiali: «Non sapete che Ramot di Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo inerti, senza riprenderla dalla mano del re di Aram». 4Disse a Giòsafat: «Verresti con me a combattere per Ramot di Gàlaad?». Giòsafat rispose al re d’Israele: «Conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi».
5Giòsafat disse al re d’Israele: «Consulta, per favore, oggi stesso la parola del Signore». 6Il re d’Israele radunò i profeti, quattrocento persone, e domandò loro: «Devo andare in guerra contro Ramot di Gàlaad o devo rinunciare?». Risposero: «Attacca; il Signore la metterà in mano al re». 7Giòsafat disse: «Non c’è qui ancora un profeta del Signore da consultare?». 8Il re d’Israele rispose a Giòsafat: «C’è ancora un uomo, per consultare tramite lui il Signore, ma io lo detesto perché non mi profetizza il bene, ma il male: è Michea, figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re non parli così!». 9Il re d’Israele, chiamato un cortigiano, gli ordinò: «Convoca subito Michea, figlio di Imla».
10Il re d’Israele e Giòsafat, re di Giuda, sedevano ognuno sul suo trono, vestiti dei loro mantelli, nello spiazzo all’ingresso della porta di Samaria; tutti i profeti profetizzavano davanti a loro. 11Sedecìa, figlio di Chenaanà, che si era fatto corna di ferro, affermava: «Così dice il Signore: “Con queste cozzerai contro gli Aramei sino a finirli”». 12Tutti i profeti profetizzavano allo stesso modo: «Assali Ramot di Gàlaad, avrai successo. Il Signore la metterà in mano al re».
13Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: «Ecco, le parole dei profeti concordano sul successo del re; ora la tua parola sia come quella degli altri: preannuncia il successo!». 14Michea rispose: «Per la vita del Signore, annuncerò quanto il Signore mi dirà». 15Si presentò al re, che gli domandò: «Michea, dobbiamo andare in guerra contro Ramot di Gàlaad o rinunciare?». Gli rispose: «Attaccala e avrai successo; il Signore la metterà nella mano del re». 16Il re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome del Signore?». 17Egli disse:
«Vedo tutti gli Israeliti vagare sui monti
come pecore che non hanno pastore.
Il Signore dice: “Questi non hanno padrone;
ognuno torni a casa sua in pace!”».
18Il re d’Israele disse a Giòsafat: «Non te l’avevo detto che costui non mi profetizza il bene, ma solo il male?». 19Michea disse: «Perciò, ascolta la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l’esercito del cielo gli stava intorno, a destra e a sinistra. 20Il Signore domandò: “Chi ingannerà Acab perché salga contro Ramot di Gàlaad e vi perisca?”. Chi rispose in un modo e chi in un altro. 21Si fece avanti uno spirito che, presentatosi al Signore, disse: “Lo ingannerò io”. “Come?”, gli domandò il Signore. 22Rispose: “Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti”. Gli disse: “Lo ingannerai; certo riuscirai: va’ e fa’ così”. 23Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi profeti, ma il Signore a tuo riguardo parla di sciagura».
24Allora Sedecìa, figlio di Chenaanà, si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: «In che modo lo spirito del Signore è passato da me per parlare a te?». 25Michea rispose: «Ecco, lo vedrai nel giorno in cui passerai di stanza in stanza per nasconderti». 26Il re d’Israele disse: «Prendi Michea e conducilo da Amon, governatore della città, e da Ioas, figlio del re. 27Dirai loro: “Così dice il re: Mettete costui in prigione e nutritelo con il minimo di pane e di acqua finché tornerò in pace”». 28Michea disse: «Se davvero tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mezzo mio». E aggiunse: «Popoli tutti, ascoltate!».
29Il re d’Israele marciò, insieme con Giòsafat, re di Giuda, contro Ramot di Gàlaad. 30Il re d’Israele disse a Giòsafat: «Io per combattere mi travestirò. Tu resta con i tuoi abiti». Il re d’Israele si travestì ed entrò in battaglia. 31Il re di Aram aveva ordinato ai comandanti dei suoi carri, che erano trentadue: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma unicamente contro il re d’Israele». 32Appena videro Giòsafat, i comandanti dei carri dissero: «Certo, quello è il re d’Israele». Si avvicinarono a lui per combattere. Giòsafat lanciò un grido. 33I comandanti dei carri si accorsero che non era il re d’Israele e si allontanarono da lui.
34Ma un uomo tese a caso l’arco e colpì il re d’Israele fra le maglie dell’armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: «Gira, portami fuori della mischia, perché sono ferito». 35La battaglia infuriò in quel giorno; il re stette sul suo carro di fronte agli Aramei. Alla sera morì; il sangue della sua ferita era colato sul fondo del carro. 36Al tramonto questo grido si diffuse per l’accampamento: «Ognuno alla sua città e ognuno alla sua terra!». 37Il re dunque morì. Giunsero a Samaria e seppellirono il re a Samaria. 38Il carro fu lavato nella piscina di Samaria; i cani leccarono il suo sangue e le prostitute vi si bagnarono, secondo la parola pronunciata dal Signore.
39Le altre gesta di Acab, tutte le sue azioni, la costruzione della casa d’avorio e delle città da lui erette, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 40Acab si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Acazia.
41Giòsafat, figlio di Asa, divenne re su Giuda l’anno quarto di Acab, re d’Israele. 42Giòsafat aveva trentacinque anni quando divenne re; regnò venticinque anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azubà, figlia di Silchì. 43Seguì in tutto la via di Asa, suo padre, non si allontanò da essa, facendo ciò che è retto agli occhi del Signore. 44Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 45Giòsafat fece pace con il re d’Israele.
46Le altre gesta di Giòsafat e la potenza con cui agì e combatté, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 47Egli spazzò via dalla terra il resto dei prostituti sacri, che era rimasto al tempo di suo padre Asa.
48Allora non c’era re in Edom; lo sostituiva un governatore. 49Giòsafat costruì navi di Tarsis per andare a cercare l’oro in Ofir; ma non ci andò, perché le navi si sfasciarono a Esion-Ghèber. 50Allora Acazia, figlio di Acab, disse a Giòsafat: «I miei servi vadano con i tuoi servi sulle navi». Ma Giòsafat non volle.
51Giòsafat si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con i suoi padri nella Città di Davide, suo padre, e al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
52Acazia, figlio di Acab, divenne re su Israele a Samaria nell’anno diciassettesimo di Giòsafat, re di Giuda; regnò due anni su Israele. 53Fece ciò che è male agli occhi del Signore, seguendo la via di suo padre, quella di sua madre e quella di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele. 54Servì Baal e si prostrò davanti a lui irritando il Signore, Dio d’Israele, come aveva fatto suo padre.
1Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola che il Signore aveva detto per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: 2«Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. 3Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il suo Dio sia con lui e salga a Gerusalemme, che è in Giuda, e costruisca il tempio del Signore, Dio d’Israele: egli è il Dio che è a Gerusalemme. 4E a ogni superstite da tutti i luoghi dove aveva dimorato come straniero, gli abitanti del luogo forniranno argento e oro, beni e bestiame, con offerte spontanee per il tempio di Dio che è a Gerusalemme”».
5Allora si levarono i capi di casato di Giuda e di Beniamino e i sacerdoti e i leviti. A tutti Dio aveva destato lo spirito, affinché salissero a costruire il tempio del Signore che è a Gerusalemme. 6Tutti i loro vicini li sostennero con oggetti d’argento, oro, beni, bestiame e oggetti preziosi, oltre a quello che ciascuno offrì spontaneamente.
7Anche il re Ciro fece prelevare gli utensili del tempio del Signore, che Nabucodònosor aveva asportato da Gerusalemme e aveva deposto nel tempio del suo dio. 8Ciro, re di Persia, li fece prelevare da Mitridate, il tesoriere, e li consegnò a Sesbassàr, principe di Giuda. 9Questo è il loro inventario: bacili d’oro: trenta; bacili d’argento: mille; coltelli: ventinove; 10coppe d’oro: trenta; coppe d’argento di second’ordine: quattrocentodieci; altri utensili: mille. 11Tutti gli utensili d’oro e d’argento erano cinquemilaquattrocento. Sesbassàr li riportò tutti, quando gli esuli tornarono da Babilonia a Gerusalemme.
1Questi sono gli abitanti della provincia che ritornarono dall’esilio, quelli che Nabucodònosor, re di Babilonia, aveva deportato a Babilonia e che tornarono a Gerusalemme e in Giudea, ognuno alla sua città; essi vennero 2con Zorobabele, Giosuè, Neemia, Seraià, Reelaià, Mardocheo, Bilsan, Mispar, Bigvài, Recum, Baanà.
Questa è la lista degli uomini del popolo d’Israele.
3Figli di Paros: duemilacentosettantadue.
4Figli di Sefatia: trecentosettantadue.
5Figli di Arach: settecentosettantacinque.
6Figli di Pacat-Moab, cioè figli di Giosuè e di Ioab: duemilaottocentododici.
7Figli di Elam: milleduecentocinquantaquattro.
8Figli di Zattu: novecentoquarantacinque.
9Figli di Zaccài: settecentosessanta.
10Figli di Banì: seicentoquarantadue.
11Figli di Bebài: seicentoventitré.
12Figli di Azgad: milleduecentoventidue.
13Figli di Adonikàm: seicentosessantasei.
14Figli di Bigvài: duemilacinquantasei.
15Figli di Adin: quattrocentocinquantaquattro.
16Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto.
17Figli di Besài: trecentoventitré.
18Figli di Iora: centododici.
19Figli di Casum: duecentoventitré.
20Figli di Ghibbar: novantacinque.
21Figli di Betlemme: centoventitré.
22Uomini di Netofà: cinquantasei.
23Uomini di Anatòt: centoventotto.
24Figli di Azmàvet: quarantadue.
25Figli di Kiriat-Iearìm, di Chefirà e di Beeròt: settecentoquarantatré.
26Figli di Rama e di Gheba: seicentoventuno.
27Uomini di Micmas: centoventidue.
28Uomini di Betel e di Ai: duecentoventitré.
29Figli di Nebo: cinquantadue.
30Figli di Magbis: centocinquantasei.
31Figli di un altro Elam: milleduecentocinquantaquattro.
32Figli di Carim: trecentoventi.
33Figli di Lod, Adid e Ono: settecentoventicinque.
34Figli di Gerico: trecentoquarantacinque.
35Figli di Senaà: tremilaseicentotrenta.
36Sacerdoti: figli di Iedaià della casa di Giosuè: novecentosettantatré.
37Figli di Immer: millecinquantadue.
38Figli di Pascur: milleduecentoquarantasette.
39Figli di Carim: millediciassette.
40Leviti: figli di Giosuè e di Kadmièl, cioè figli di Odavia: settantaquattro.
41Cantori: figli di Asaf: centoventotto.
42Portieri: figli di Sallum, figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli di Catità, figli di Sobài: in tutto centotrentanove.
43Oblati: figli di Sica, figli di Casufà,
figli di Tabbaòt, 44figli di Keros,
figli di Siaà, figli di Padon,
45figli di Lebanà, figli di Agabà,
figli di Akkub, 46figli di Agab,
figli di Samlài, figli di Canan,
47figli di Ghiddel, figli di Gacar,
figli di Reaià, 48figli di Resin,
figli di Nekodà, figli di Gazzam,
49figli di Uzzà, figli di Pasèach,
figli di Besài, 50figli di Asna,
figli dei Meuniti, figli dei Nefisiti,
51figli di Bakbuk, figli di Akufà,
figli di Carcur, 52figli di Baslùt,
figli di Mechidà, figli di Carsa,
53figli di Barkos, figli di Sìsara,
figli di Temach, 54figli di Nesìach, figli di Catifà.
55Figli degli schiavi di Salomone: figli di Sotài, figli di Assofèret, figli di Perudà, 56figli di Iala, figli di Darkon, figli di Ghiddel, 57figli di Sefatia, figli di Cattil, figli di Pocheret-Assebàim, figli di Amì.
58Totale degli oblati e dei figli degli schiavi di Salomone: trecentonovantadue.
59Questi sono coloro che ritornarono da Tel-Melach, Tel-Carsa, Cherub-Addan e Immer, ma non avevano potuto indicare se il loro casato e la loro discendenza fossero d’Israele: 60i figli di Delaià, i figli di Tobia, i figli di Nekodà: seicentocinquantadue; 61tra i sacerdoti, i figli di Cobaià, i figli di Akkos, i figli di Barzillài, il quale aveva preso in moglie una delle figlie di Barzillài, il Galaadita, e veniva chiamato con il loro nome. 62Costoro cercarono il loro registro genealogico, ma non lo trovarono e furono allora esclusi dal sacerdozio. 63Il governatore disse loro che non potevano mangiare le cose santissime, finché non si presentasse un sacerdote con urìm e tummìm.
64Tutta la comunità nel suo insieme era di quarantaduemilatrecentosessanta persone, 65oltre i loro schiavi e le loro schiave in numero di settemilatrecentotrentasette; avevano anche duecento cantori e cantatrici.
66I loro cavalli erano settecentotrentasei, i loro muli duecentoquarantacinque, 67i loro cammelli quattrocentotrentacinque e gli asini seimilasettecentoventi.
68Alcuni capi di casato, al loro arrivo al tempio del Signore che è a Gerusalemme, fecero offerte spontanee al tempio di Dio per edificarlo al suo posto. 69Secondo le loro possibilità diedero al tesoro della fabbrica sessantunmila dracme d’oro, cinquemila mine d’argento e cento tuniche sacerdotali.
70Poi i sacerdoti, i leviti, alcuni del popolo, i cantori, i portieri e gli oblati si stabilirono nelle loro città e tutti gli Israeliti nelle loro città.
1Giunse il settimo mese e gli Israeliti stavano nelle città. Il popolo si radunò come un solo uomo a Gerusalemme. 2Allora si levarono Giosuè, figlio di Iosadàk, con i suoi fratelli, i sacerdoti, e Zorobabele, figlio di Sealtièl, con i suoi fratelli, e costruirono l’altare del Dio d’Israele, per offrirvi olocausti, come è scritto nella legge di Mosè, uomo di Dio. 3Fissarono l’altare sulle sue basi, poiché erano presi dal terrore delle popolazioni locali, e vi offrirono sopra olocausti al Signore, gli olocausti del mattino e della sera. 4Celebrarono la festa delle Capanne, come sta scritto, e offrirono olocausti quotidiani, nel numero prescritto per ogni giorno, 5e poi l’olocausto perenne, per i noviluni, per tutte le solennità consacrate al Signore e per tutti coloro che volevano fare offerte spontanee al Signore. 6Cominciarono a offrire olocausti al Signore dal primo giorno del mese settimo, benché del tempio del Signore non fossero poste le fondamenta.
7Allora diedero denaro agli scalpellini e ai falegnami, e alimenti, bevande e olio alla gente di Sidone e di Tiro, perché inviassero il legname di cedro dal Libano per mare fino a Giaffa, secondo la concessione fatta loro da Ciro, re di Persia. 8Nel secondo anno dal loro arrivo al tempio di Dio a Gerusalemme, nel secondo mese, diedero inizio ai lavori Zorobabele, figlio di Sealtièl, e Giosuè, figlio di Iosadàk, con gli altri fratelli sacerdoti e leviti e quanti erano tornati dall’esilio a Gerusalemme. Essi incaricarono i leviti dai vent’anni in su di dirigere i lavori del tempio del Signore. 9Giosuè, i suoi figli e i suoi fratelli, Kadmièl e i suoi figli, i figli di Giuda, si misero come un solo uomo a dirigere chi faceva il lavoro nel tempio di Dio; così pure i figli di Chenadàd con i loro figli e i loro fratelli, leviti.
10Mentre i costruttori gettavano le fondamenta del tempio del Signore, vi assistevano i sacerdoti con i loro paramenti e con le trombe, e i leviti, figli di Asaf, con i cimbali, per lodare il Signore secondo le istruzioni di Davide, re d’Israele. 11Essi cantavano lodando e rendendo grazie al Signore, ripetendo: «Perché è buono, perché il suo amore è per sempre verso Israele». Tutto il popolo faceva risuonare grida di grande acclamazione, lodando così il Signore perché erano state gettate le fondamenta del tempio del Signore.
12Tuttavia molti tra i sacerdoti e i leviti e i capi di casato anziani, che avevano visto il tempio di prima, mentre si gettavano sotto i loro occhi le fondamenta di questo tempio, piangevano forte; i più, invece, continuavano ad alzare grida di acclamazione e di gioia. 13Così non si poteva distinguere il grido dell’acclamazione di gioia dal grido di pianto del popolo, perché il popolo faceva risuonare grida di grande acclamazione e il suono si sentiva lontano.
1Quando i nemici di Giuda e di Beniamino vennero a sapere che gli esuli rimpatriati stavano costruendo un tempio al Signore, Dio d’Israele, 2si presentarono a Zorobabele e ai capi di casato e dissero: «Vogliamo costruire anche noi insieme con voi, perché anche noi, come voi, cerchiamo il vostro Dio; a lui noi facciamo sacrifici dal tempo di Assarhàddon, re d’Assiria, che ci ha fatto salire qui». 3Ma Zorobabele, Giosuè e gli altri capi di casato d’Israele dissero loro: «Non conviene che costruiamo insieme una casa al nostro Dio; noi soltanto la costruiremo al Signore, Dio d’Israele, come Ciro, re di Persia, ci ha ordinato». 4Allora la popolazione locale si mise a scoraggiare il popolo dei Giudei e a intimorirlo perché non costruisse. 5Inoltre con denaro misero contro di loro alcuni funzionari, per far fallire il loro piano; e ciò per tutto il tempo di Ciro, re di Persia, fino al regno di Dario, re di Persia.
6Durante il regno di Serse, al principio del suo regno, essi presentarono una denuncia contro gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme. 7Poi al tempo di Artaserse, Bislam, Mitridate, Tabeèl e gli altri loro colleghi scrissero ad Artaserse re di Persia: il testo del documento era in caratteri aramaici e tradotto in aramaico. 8Recum, governatore, e Simsài, scriba, scrissero al re Artaserse contro Gerusalemme la lettera seguente: 9«Da parte di Recum, governatore, e Simsài, scriba, e gli altri loro colleghi giudici e prefetti, uomini di Tarpel, di Persia, di Uruc, di Babilonia e di Susa, cioè di Elam, 10e altri popoli che il grande e illustre Asnappàr deportò e stabilì nella città di Samaria e nel resto della regione dell’Oltrefiume...».
11Questa è la copia della lettera che gli mandarono:
«Al re Artaserse i tuoi servi, uomini della regione dell’Oltrefiume. 12Sia noto al re che i Giudei che sono partiti da te e sono venuti presso di noi, a Gerusalemme, stanno ricostruendo la città ribelle e malvagia: hanno terminato le mura e riparato le fondamenta. 13Ora sia noto al re che, se quella città è ricostruita e le mura sono riparate, tributi, imposte e tasse non saranno più pagati e questo danneggerà i re. 14Ora, poiché noi mangiamo il sale della reggia e per noi non è decoroso stare a guardare la spoliazione del re, mandiamo informazioni al re, 15perché si facciano ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri: tu troverai nel libro delle memorie e constaterai che quella città è una città ribelle, causa di guai per re e province, e vi hanno fatto sedizioni fin dai tempi antichi. Per questo quella città è stata distrutta.
16Noi informiamo il re che, se quella città è ricostruita e le mura sono riparate, non avrai più possedimenti nella regione dell’Oltrefiume».
17Il re inviò questa risposta:
«A Recum, governatore, e Simsài, scriba, e agli altri loro colleghi, che risiedono in Samaria e nel resto della regione dell’Oltrefiume, salute! Ora, 18la lettera che ci avete mandato è stata letta davanti a me accuratamente. 19Dietro mio ordine si sono fatte ricerche, e si è trovato che quella città fin dai tempi antichi si è sollevata contro i re e in essa sono avvenute rivolte e sedizioni. 20A Gerusalemme vi furono re potenti che comandavano su tutto il territorio dell’Oltrefiume: a loro si pagavano tributi, imposte e tasse. 21Date perciò ordine di fermare quegli uomini, e quella città non sia ricostruita, fino a mio ordine nuovo. 22Badate di non essere negligenti in questo, perché non aumenti il danno arrecato al re».
23Appena la copia della lettera del re Artaserse fu letta davanti a Recum e a Simsài, scriba, e ai loro colleghi, questi andarono in gran fretta a Gerusalemme dai Giudei e li fecero smettere con la forza e con la violenza. 24Così cessò il lavoro per il tempio di Dio che è a Gerusalemme e rimase fermo fino all’anno secondo del regno di Dario, re di Persia.
1Ma i profeti, cioè il profeta Aggeo e Zaccaria, figlio di Iddo, profetarono ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme, nel nome del Dio d’Israele, che era con loro. 2Allora Zorobabele, figlio di Sealtièl, e Giosuè, figlio di Iosadàk, si levarono e ripresero a costruire il tempio di Dio che è a Gerusalemme; con essi c’erano i profeti di Dio, che li sostenevano. 3In quel tempo Tattènai, governatore della regione dell’Oltrefiume, Setar-Boznài e i loro colleghi vennero da loro e dissero: «Chi vi ha dato ordine di costruire questo tempio e di preparare questo legname? 4Chi sono e come si chiamano gli uomini che costruiscono questo edificio?». 5Ma l’occhio vigile del loro Dio era sugli anziani dei Giudei: quelli perciò non li fecero smettere, in attesa che pervenisse a Dario una relazione e poi fosse rimandato un rescritto su questo affare.
6Ecco la copia della lettera che Tattènai, governatore dell’Oltrefiume, Setar-Boznài e i suoi colleghi, funzionari dell’Oltrefiume, mandarono al re Dario. 7Gli mandarono un rapporto in cui era scritto:
«Al re Dario salute perfetta! 8Sia noto al re che siamo andati nella provincia della Giudea, al tempio del grande Dio. Esso viene costruito con pietre squadrate e si mette legno alle pareti; quel lavoro viene fatto con diligenza e progredisce nelle loro mani. 9Allora abbiamo interrogato quegli anziani e abbiamo detto loro: “Chi vi ha dato ordine di costruire questo tempio e di preparare questo legname?”. 10Inoltre abbiamo domandato i loro nomi, per farteli conoscere, scrivendo il nome degli uomini che stanno loro a capo. 11Essi hanno risposto: “Noi siamo servitori del Dio del cielo e della terra e ricostruiamo il tempio che fu edificato molti anni fa. Un grande re d’Israele lo ha costruito e lo ha portato a termine. 12Ma poiché i nostri padri hanno provocato all’ira il Dio del cielo, egli li ha messi nelle mani di Nabucodònosor, re di Babilonia, il Caldeo, che distrusse questo tempio e deportò a Babilonia il popolo. 13Ma nel primo anno di Ciro, re di Babilonia, il re Ciro ha dato ordine di costruire questo tempio di Dio; 14inoltre i vasi del tempio di Dio, d’oro e d’argento, che Nabucodònosor aveva portato via dal tempio di Gerusalemme e trasferito al tempio di Babilonia, il re Ciro li ha fatti togliere dal tempio di Babilonia e li ha fatti consegnare a un tale di nome Sesbassàr, che egli aveva costituito governatore. 15Gli disse: Prendi questi vasi e va’ a deporli nel tempio che è a Gerusalemme e il tempio di Dio sia costruito al suo posto. 16Allora quel Sesbassàr venne, gettò le fondamenta del tempio di Dio che è a Gerusalemme e da allora fino ad oggi esso è in costruzione, ma non è ancora finito”. 17Ora, se piace al re, si cerchi negli archivi del re a Babilonia se risulta che dal re Ciro sia stato emanato un decreto di costruire quel tempio di Dio a Gerusalemme, e ci venga inviata la decisione del re a questo proposito».
1Allora il re Dario ordinò che si facessero ricerche nell’archivio, là dove si depongono i tesori a Babilonia, 2e a Ecbàtana, la fortezza che è nella provincia di Media, si trovò un rotolo in cui era scritta la seguente annotazione:
3«Nell’anno primo del suo regno, il re Ciro prese questa decisione riguardo al tempio di Dio a Gerusalemme: il tempio sia ricostruito come luogo in cui si facciano sacrifici; le sue fondamenta siano salde, la sua altezza sia di sessanta cubiti, la sua larghezza di sessanta cubiti. 4Vi siano nei muri tre ordini di pietre squadrate e un ordine di legno. La spesa sia sostenuta dalla reggia. 5E anche i vasi del tempio di Dio, d’oro e d’argento, che Nabucodònosor portò via dal tempio che è a Gerusalemme e trasferì a Babilonia, siano restituiti e vadano al tempio che è a Gerusalemme, al loro posto, e siano deposti nel tempio di Dio».
6«Quindi, Tattènai, governatore dell’Oltrefiume, Setar-Boznài e voi, loro colleghi, funzionari dell’Oltrefiume, tenetevi in disparte. 7Lasciate che lavorino a quel tempio di Dio. Il governatore dei Giudei e i loro anziani costruiscano quel tempio di Dio al suo posto. 8Ed ecco il mio ordine circa quello che dovrete fare con quegli anziani dei Giudei per la costruzione di quel tempio di Dio: con il denaro del re, quello delle tasse dell’Oltrefiume, siano integralmente sostenute le spese di quegli uomini, perché non vi siano interruzioni. 9Ciò che loro occorre, giovenchi, arieti e agnelli, per gli olocausti al Dio del cielo, grano, sale, vino e olio siano loro forniti ogni giorno senza negligenza, secondo le indicazioni dei sacerdoti di Gerusalemme, 10perché facciano offerte di profumo gradito al Dio del cielo e preghino per la vita del re e dei suoi figli. 11E ordino che se qualcuno trasgredirà questo decreto, sia estratta una trave dalla sua casa e venga innalzata perché vi sia appeso e la sua casa sia ridotta a letamaio per questo motivo. 12Il Dio che ha fatto abitare lì il suo nome, rovesci qualsiasi re o popolo che osi stendere la propria mano per trasgredire e distruggere quel tempio di Dio che è a Gerusalemme. Io, Dario, ho emanato quest’ordine: sia eseguito integralmente».
13Allora Tattènai, governatore dell’Oltrefiume, Setar-Boznài e i loro colleghi, fecero integralmente come il re Dario aveva comandato. 14Gli anziani dei Giudei continuarono a costruire e fecero progressi, grazie alla profezia del profeta Aggeo e di Zaccaria, figlio di Iddo. Portarono a compimento la costruzione per ordine del Dio d’Israele e per ordine di Ciro, di Dario e di Artaserse, re di Persia. 15Si terminò questo tempio per il giorno tre del mese di Adar, nell’anno sesto del regno del re Dario. 16Gli Israeliti, i sacerdoti, i leviti e gli altri rimpatriati celebrarono con gioia la dedicazione di questo tempio di Dio; 17offrirono per la dedicazione di questo tempio di Dio cento tori, duecento arieti, quattrocento agnelli e dodici capri come sacrifici espiatori per tutto Israele, secondo il numero delle tribù d’Israele. 18Stabilirono i sacerdoti secondo le loro classi e i leviti secondo i loro turni per il servizio di Dio a Gerusalemme, come è scritto nel libro di Mosè.
19I rimpatriati celebrarono la Pasqua il quattordici del primo mese. 20Infatti i sacerdoti e i leviti si erano purificati tutti insieme, come un sol uomo: tutti erano puri. Così immolarono la Pasqua per tutti i rimpatriati, per i loro fratelli sacerdoti e per se stessi. 21Ne mangiarono gli Israeliti che erano tornati dall’esilio e quanti si erano separati dalla contaminazione del popolo del paese, unendosi a loro per cercare il Signore, Dio d’Israele. 22Celebrarono con gioia la festa degli Azzimi per sette giorni, poiché il Signore li aveva colmati di gioia, avendo piegato a loro favore il cuore del re d’Assiria, per rafforzare le loro mani nel lavoro per il tempio di Dio, il Dio d’Israele.
1Dopo questi avvenimenti, sotto il regno di Artaserse, re di Persia, Esdra, figlio di Seraià, figlio di Azaria, figlio di Chelkia, 2figlio di Sallum, figlio di Sadoc, figlio di Achitùb, 3figlio di Amaria, figlio di Azaria, figlio di Meraiòt, 4figlio di Zerachia, figlio di Uzzì, figlio di Bukkì, 5figlio di Abisùa, figlio di Fineès, figlio di Eleàzaro, figlio di Aronne, sommo sacerdote, 6Esdra dunque partì da Babilonia. Egli era uno scriba esperto nella legge di Mosè, data dal Signore, Dio d’Israele. Poiché la mano del Signore, suo Dio, era su di lui, il re aveva esaudito ogni sua richiesta. 7Partirono per Gerusalemme alcuni Israeliti, sacerdoti, leviti, cantori, portieri e oblati, nel settimo anno del re Artaserse. 8Egli arrivò a Gerusalemme nel quinto mese: era l’anno settimo del re. 9Egli aveva fissato la partenza da Babilonia per il primo giorno del primo mese, e il primo del quinto mese arrivò a Gerusalemme, poiché la mano benevola del suo Dio era su di lui. 10Infatti Esdra si era dedicato con tutto il cuore a studiare la legge del Signore e a praticarla e a insegnare in Israele le leggi e le norme.
11Questa è la copia del documento che il re Artaserse consegnò a Esdra, sacerdote, scriba ed esperto nei comandamenti del Signore e nelle leggi date a Israele:
12«Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge del Dio del cielo, salute perfetta. Ora, 13io ordino che, nel mio regno, chiunque del popolo d’Israele, dei suoi sacerdoti e dei leviti vuole venire a Gerusalemme, venga pure con te; 14infatti da parte del re e dei suoi sette consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme riguardo alla legge del tuo Dio che è nelle tue mani, 15e a portare l’argento e l’oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta spontanea al Dio d’Israele che abita a Gerusalemme, 16e tutto l’argento e l’oro che troverai in tutta la provincia di Babilonia, insieme con le offerte spontanee che il popolo e i sacerdoti offriranno per il tempio del loro Dio a Gerusalemme. 17Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori, arieti, agnelli, con le loro oblazioni e le loro libagioni, e li offrirai sull’altare del tempio del vostro Dio che è a Gerusalemme. 18Con il resto dell’argento e dell’oro farete quello che sembrerà bene fare a te e ai tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. 19I vasi, che ti sono stati dati per il culto del tempio del tuo Dio, rendili al Dio di Gerusalemme. 20Il resto di quanto occorre per il tempio del tuo Dio, e che spetta a te procurare, lo procurerai a spese del tesoro del re.
21Io, il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell’Oltrefiume: Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi domanderà, sia fatto integralmente, 22fino a cento talenti d’argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat di olio e sale a volontà. 23Quanto è prescritto dal Dio del cielo sia fatto con diligenza per il tempio del Dio del cielo, perché non venga l’ira sul regno del re e dei suoi figli. 24E vi comunichiamo che nessuno può imporre tasse, tributi o imposte a tutti i sacerdoti, leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questo tempio.
25Quanto a te, Esdra, secondo la sapienza del tuo Dio, che tu possiedi, stabilisci magistrati e giudici che giudichino tutto il popolo dell’Oltrefiume, cioè tutti coloro che conoscono le leggi del tuo Dio, e voi dovrete istruire chi non le conosce. 26Contro chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, si faccia con sollecitudine un processo e lo si punisca con la morte o una pena corporale o un’ammenda in denaro o il carcere».
27Benedetto il Signore, Dio dei padri nostri, che ha disposto così il cuore del re a glorificare il tempio del Signore che è a Gerusalemme 28e si è volto verso di me con amore di fronte al re, ai suoi consiglieri e a tutti i comandanti del re. Allora io mi sono sentito incoraggiato, perché la mano del Signore, mio Dio, era su di me e ho radunato alcuni capi da Israele, perché salissero con me.
1Questi sono, con le loro indicazioni genealogiche, i capi di casato che sono partiti con me da Babilonia, sotto il regno del re Artaserse:
2dei figli di Fineès: Ghersom;
dei figli di Itamàr: Daniele;
dei figli di Davide: Cattus, 3figlio di Secania;
dei figli di Paros: Zaccaria, e con lui furono registrati centocinquanta maschi;
4dei figli di Pacat-Moab: Elioenài, figlio di Zerachia, e con lui duecento maschi;
5dei figli di Zattu: Secania, figlio di Iacazièl, e con lui trecento maschi;
6dei figli di Adin: Ebed, figlio di Giònata, e con lui cinquanta maschi;
7dei figli di Elam: Isaia, figlio di Atalia, e con lui settanta maschi;
8dei figli di Sefatia: Zebadia, figlio di Michele, e con lui ottanta maschi;
9dei figli di Ioab: Abdia, figlio di Iechièl, e con lui duecentodiciotto maschi;
10dei figli di Banì: Selomìt, figlio di Iosifia, e con lui centosessanta maschi;
11dei figli di Bebài: Zaccaria, figlio di Bebài, e con lui ventotto maschi;
12dei figli di Azgad: Giovanni, figlio di Akkatàn, e con lui centodieci maschi;
13dei figli di Adonikàm: gli ultimi, di cui ecco i nomi: Elifèlet, Ieièl e Semaià, e con loro sessanta maschi;
14dei figli di Bigvài: Utài e Zabbud, e con loro settanta maschi.
15Io li ho radunati presso il fiume che scorre verso Aavà. Là siamo stati accampati per tre giorni. Ho fatto una rassegna tra il popolo e i sacerdoti e non vi ho trovato nessun levita. 16Allora ho mandato a chiamare i capi Elièzer, Arièl, Semaià, Elnatàn, Iarib, Elnatàn, Natan, Zaccaria, Mesullàm e gli istruttori Ioiarìb ed Elnatàn, 17e li ho mandati da Iddo, capo nella località di Casifià, e ho messo loro in bocca le parole da dire a Iddo e ai suoi fratelli oblati nella località di Casifià, perché ci mandassero dei ministri per il tempio del nostro Dio. 18Poiché la mano benefica del nostro Dio era su di noi, ci hanno mandato un uomo assennato, dei figli di Maclì, figlio di Levi, figlio d’Israele, cioè Serebia, con i suoi figli e fratelli: diciotto persone; 19inoltre Casabia e con lui Isaia, dei figli di Merarì, i suoi fratelli e i loro figli: venti persone, 20e infine degli oblati, che Davide e i capi avevano assegnato al servizio dei leviti: duecentoventi oblati. Tutti furono registrati per nome. 21Là, presso il fiume Aavà, ho indetto un digiuno, per umiliarci davanti al nostro Dio e implorare da lui un felice viaggio per noi, i nostri bambini e tutti i nostri averi. 22Avevo infatti vergogna di domandare al re soldati e cavalieri per difenderci lungo il cammino da un eventuale nemico, poiché avevamo detto al re: «La mano del nostro Dio è su quanti lo cercano, per il loro bene; ma la sua potenza e la sua ira su quanti lo abbandonano». 23Così abbiamo digiunato e implorato Dio per questo ed egli ci ha esaudito.
24Quindi ho scelto dodici tra i capi dei sacerdoti: Serebia e Casabia e con loro dieci loro fratelli; 25ho pesato per loro l’argento, l’oro e i vasi, l’offerta per il tempio del nostro Dio fatta dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi capi e da tutti gli Israeliti che si trovavano da quelle parti. 26Ho pesato dunque nelle loro mani seicentocinquanta talenti d’argento, vasi d’argento per cento talenti, cento talenti d’oro, 27e inoltre venti coppe d’oro per mille dàrici e due vasi di bronzo pregiato e lucente, preziosi come l’oro. 28Ho detto loro: «Voi siete consacrati al Signore e i vasi sono cosa sacra; l’argento e l’oro sono offerta spontanea al Signore, Dio dei nostri padri. 29Abbiatene cura e custoditeli, finché non li peserete davanti ai preposti dei sacerdoti e dei leviti e ai preposti di casato d’Israele a Gerusalemme, nelle stanze del tempio del Signore». 30Allora i sacerdoti e i leviti presero in consegna il carico dell’argento e dell’oro e dei vasi, per portarli a Gerusalemme nel tempio del nostro Dio.
31Il dodici del primo mese siamo partiti dal fiume Aavà per andare a Gerusalemme e la mano del nostro Dio era su di noi: egli ci ha liberato dagli assalti dei nemici e dei briganti lungo il cammino. 32Siamo arrivati a Gerusalemme e ci siamo rimasti tre giorni. 33Il quarto giorno è stato pesato l’argento, l’oro e i vasi nel tempio del nostro Dio nelle mani del sacerdote Meremòt, figlio di Uria, e con lui vi era Eleàzaro, figlio di Fineès, e con loro i leviti Iozabàd, figlio di Giosuè, e Noadia, figlio di Binnùi; 34il numero e il peso corrispondeva in tutto e il peso totale fu registrato in quel momento.
35Quelli che venivano dall’esilio, i deportati, offrirono olocausti al Dio d’Israele: dodici tori per tutto Israele, novantasei arieti, settantasette agnelli, dodici capri per il peccato, tutto come olocausto al Signore.
36Quindi consegnarono i decreti del re ai satrapi del re e ai governatori dell’Oltrefiume, i quali iniziarono a proteggere il popolo e il tempio di Dio.
1Terminate queste cose, sono venuti da me i preposti per dirmi: «Il popolo d’Israele, i sacerdoti e i leviti non si sono separati dalle popolazioni locali, per quanto riguarda i loro abomini, cioè da Cananei, Ittiti, Perizziti, Gebusei, Ammoniti, Moabiti, Egiziani, Amorrei, 2ma hanno preso in moglie le loro figlie per sé e per i loro figli: così hanno mescolato la stirpe santa con le popolazioni locali, e la mano dei preposti e dei governatori è stata la prima in questa prevaricazione». 3All’udire questa parola, stracciai il mio vestito e il mio mantello, mi strappai i capelli del capo e la barba e mi sedetti costernato. 4Quanti tremavano per i giudizi del Dio d’Israele su questa prevaricazione dei rimpatriati, si radunarono presso di me. Ma io sedevo costernato, fino all’offerta della sera. 5All’offerta della sera mi alzai dal mio stato di prostrazione e, con il vestito e il mantello laceri, caddi in ginocchio e stesi le mani al Signore, mio Dio, e 6dissi:
«Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te, mio Dio, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra colpa è grande fino al cielo. 7Dai giorni dei nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli, e per le nostre colpe noi, i nostri re, i nostri sacerdoti siamo stati messi in potere di re stranieri, in preda alla spada, alla prigionia, alla rapina, al disonore, come avviene oggi. 8Ma ora, per un po’ di tempo, il Signore, nostro Dio, ci ha fatto una grazia: di lasciarci un resto e darci un asilo nel suo luogo santo, e così il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un po’ di sollievo nella nostra schiavitù. 9Infatti noi siamo schiavi; ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re di Persia, per conservarci la vita ed erigere il tempio del nostro Dio e restaurare le sue rovine, e darci un riparo in Giuda e a Gerusalemme. 10Ma ora, o nostro Dio, che cosa possiamo dire dopo questo? Infatti abbiamo abbandonato i tuoi comandamenti, 11che tu avevi dato per mezzo dei tuoi servi, i profeti, dicendo: “La terra che voi andate a prendere in eredità è una terra contaminata, a causa delle contaminazioni dei popoli indigeni, e delle loro nefandezze, che l’hanno colmata da un capo all’altro con le loro impurità. 12E allora non dovete dare le vostre figlie ai loro figli, né prendere le loro figlie per i vostri figli; non dovrete mai contribuire alla loro prosperità e al loro benessere, così diventerete forti voi e potrete mangiare i beni della terra e lasciare un’eredità ai vostri figli per sempre”. 13Dopo ciò che è venuto su di noi a causa delle nostre cattive azioni e per le nostre grandi mancanze, benché tu, nostro Dio, sia stato indulgente nonostante la nostra colpa e ci abbia dato superstiti come questi, 14potremmo forse noi tornare a violare i tuoi comandamenti e a imparentarci con questi popoli abominevoli? Non ti adireresti contro di noi fino a sterminarci, senza lasciare né resto né superstite? 15Signore, Dio d’Israele, tu sei giusto, poiché ci è stato lasciato un resto, come oggi: eccoci davanti a te con le nostre mancanze, anche se per questo non potremmo reggere davanti a te!».
1Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo, prostrato davanti al tempio di Dio, si riunì intorno a lui un’assemblea molto numerosa d’Israeliti: uomini, donne e fanciulli; e il popolo piangeva a dirotto. 2Allora Secania, figlio di Iechièl, uno dei figli di Elam, prese la parola e disse a Esdra: «Abbiamo prevaricato contro il nostro Dio, sposando donne straniere, prese dalle popolazioni del luogo. Orbene, a questo riguardo c’è ancora una speranza per Israele. 3Facciamo dunque un patto con il nostro Dio, impegnandoci a rimandare tutte le donne e i figli nati da loro, secondo la volontà del mio signore e rispettando il comando del nostro Dio. Si farà secondo la legge! 4Àlzati, perché a te è affidato questo compito. Noi saremo con te; sii forte e mettiti all’opera!». 5Allora Esdra si alzò e fece giurare ai capi dei sacerdoti e dei leviti e a tutto Israele che avrebbero agito secondo quelle parole; essi giurarono. 6Esdra quindi si alzò da dove si trovava, davanti al tempio di Dio, e andò nella camera di Giovanni, figlio di Eliasìb, e vi andò senza prendere cibo né bere acqua, perché era in lutto a causa della prevaricazione dei rimpatriati. 7Poi in Giuda e a Gerusalemme si comunicò a tutti i rimpatriati di radunarsi a Gerusalemme: 8se qualcuno non fosse venuto entro tre giorni, secondo la disposizione dei preposti e degli anziani, sarebbero stati votati allo sterminio tutti i suoi beni ed egli stesso sarebbe stato escluso dalla comunità dei rimpatriati. 9Allora tutti gli uomini di Giuda e di Beniamino si radunarono a Gerusalemme entro tre giorni; si era al nono mese, il venti del mese. Tutto il popolo stava nella piazza del tempio di Dio, tremante per questo evento e per la gran pioggia.
10Allora il sacerdote Esdra si levò e disse loro: «Voi avete prevaricato sposando donne straniere: così avete accresciuto le mancanze d’Israele. 11Ma ora rendete lode al Signore, Dio dei vostri padri, e fate la sua volontà, separandovi dalle popolazioni del paese e dalle donne straniere». 12Tutta l’assemblea rispose a gran voce: «Sì! Dobbiamo fare come tu ci hai detto. 13Ma il popolo è numeroso e siamo al tempo delle piogge; non è possibile restare all’aperto. D’altra parte non è lavoro di un giorno o di due, perché siamo in molti ad aver peccato in questa materia. 14I nostri preposti stiano a rappresentare tutta l’assemblea; e tutti quelli delle nostre città che hanno sposato donne straniere vengano in date determinate e con gli anziani della città, ogni città con i suoi giudici, finché non sia allontanata da noi l’ira ardente del nostro Dio, causata da questa situazione».
15Soltanto Gionata, figlio di Asaèl, e Iaczia, figlio di Tikva, si opposero, appoggiati da Mesullàm e dal levita Sabbetài. 16I rimpatriati fecero come si era detto. Furono scelti il sacerdote Esdra e alcuni capi di casato, secondo il loro casato, tutti designati per nome. Essi iniziarono le sedute il primo giorno del decimo mese per esaminare la questione 17e terminarono con tutti gli uomini che avevano sposato donne straniere il primo giorno del primo mese.
18Tra i figli dei sacerdoti, che avevano sposato donne straniere, si trovarono:
dei figli di Giosuè, figlio di Iosadàk, e tra i suoi fratelli: Maasia, Elièzer, Iarib e Godolia; 19essi si impegnarono a rimandare le loro donne e offrirono un ariete come sacrificio di riparazione per le loro mancanze;
20dei figli di Immer: Anàni e Zebadia;
21dei figli di Carim: Maasia, Elia, Semaià, Iechièl e Ozia;
22dei figli di Pascur: Elioenài, Maasia, Ismaele, Natanèl, Iozabàd ed Eleasà;
23dei leviti: Iozabàd, Simei, Kelaià, chiamato anche Kelità, Petachia, Giuda ed Elièzer;
24dei cantori: Eliasìb;
dei portieri: Sallum, Telem e Urì.
25Quanto agli Israeliti:
dei figli di Paros: Ramia, Izzia, Malchia, Miamìn, Eleàzaro, Malchia e Benaià;
26dei figli di Elam: Mattania, Zaccaria, Iechièl, Abdì, Ieremòt ed Elia;
27dei figli di Zattu: Elioenài, Eliasìb, Mattania, Ieremòt, Zabad e Azizà;
28dei figli di Bebài: Giovanni, Anania, Zabbài e Atlài;
29dei figli di Banì: Mesullàm, Malluc, Adaià, Iasub, Seal e Ieramòt;
30dei figli di Pacat-Moab: Adna, Chelal, Benaià, Maasia, Mattania, Besalèl, Binnùi e Manasse;
31dei figli di Carim: Elièzer, Issia, Malchia, Semaià, Simeone, 32Beniamino, Malluc, Semaria;
33dei figli di Casum: Mattenài, Mattattà, Zabad, Elifèlet, Ieremài, Manasse e Simei;
34dei figli di Banì: Maadài, Amram, Uèl, 35Benaià, Bedia, Cheluu, 36Vania, Meremòt, Eliasìb, 37Mattania, Mattenài e Iaasài;
38dei figli di Binnùi: Simei, 39Selemia, Natan, Adaià, 40Macnadbài, Sasài, Sarài, 41Azarèl, Selemia, Semaria, 42Sallum, Amaria, Giuseppe;
43dei figli di Nebo: Ieièl, Mattitia, Zabad, Zebinà, Iaddài, Gioele, Benaià.
44Tutti questi avevano sposato donne straniere e rimandarono le donne insieme con i figli.