La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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Bibbia CEI 2008

[vv. 1-2] 3possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e una servitù molto numerosa. Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli d’oriente.

[v. 4] 5Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti per ognuno di loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno maledetto Dio nel loro cuore». Così era solito fare Giobbe ogni volta.

[v. 6] 7Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 8Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male». [v. 9] 10Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. [v. 11] 12Il Signore disse a Satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui». Satana si ritirò dalla presenza del Signore.

[vv. 13-14] 15I Sabei hanno fatto irruzione, li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

[v. 16]

17Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldei hanno formato tre bande: sono piombati sopra i cammelli e li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

[v. 18] 19quand’ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

20Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prostrò 21e disse:

«Nudo uscii dal grembo di mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!».

[v. 22]

[v. 1] 2Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 3Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. Egli è ancora saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui per rovinarlo, senza ragione». [v. 4] 5Ma stendi un poco la mano e colpiscilo nelle ossa e nella carne e vedrai come ti maledirà apertamente!». 6Il Signore disse a Satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita».

[vv. 7-9] 10Ma egli le rispose: «Tu parli come parlerebbe una stolta! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?».

In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.

11Tre amici di Giobbe vennero a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Sofar di Naamà, e si accordarono per andare a condividere il suo dolore e a consolarlo. 12Alzarono gli occhi da lontano, ma non lo riconobbero. Levarono la loro voce e si misero a piangere. Ognuno si stracciò il mantello e lanciò polvere verso il cielo sul proprio capo. 13Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti. Nessuno gli rivolgeva una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.

1Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. [v. 2]

3«Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: “È stato concepito un maschio!”.
4Quel giorno divenga tenebra,
non se ne curi Dio dall’alto,
né brilli mai su di esso la luce.
[v. 5]
6Quella notte se la prenda il buio,
non si aggiunga ai giorni dell’anno,
non entri nel conto dei mesi.
7Ecco, quella notte sia sterile,
e non entri giubilo in essa.
8La maledicano quelli che imprecano il giorno,
che sono pronti a evocare Leviatàn.
[v. 9]
10poiché non mi chiuse il varco del grembo materno,
e non nascose l’affanno agli occhi miei!
[vv. 11-18]
19Il piccolo e il grande là sono uguali,
e lo schiavo è libero dai suoi padroni.

[vv. 20-23]
24Perché al posto del pane viene la mia sofferenza
e si riversa come acqua il mio grido,
[v. 25]
26Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo ed è venuto il tormento!».

[vv. 1-3]

4le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
[vv. 5-9]
10Ruggisce il leone, urla la belva,
e i denti dei leoncelli si frantumano;
11il leone perisce per mancanza di preda,
e i figli della leonessa si disperdono.

12A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13Negli incubi delle visioni notturne,
quando il torpore grava sugli uomini,
[vv. 14-16]
17“Può l’uomo essere più retto di Dio,
o il mortale più puro del suo creatore?
[v. 18]
19quanto più in coloro che abitano case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20sono annientati fra il mattino e la sera,
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
[v. 21]

[vv. 1-5]
6Non esce certo dal suolo la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
7ma è l’uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.

[vv. 8-10]
11Egli esalta gli umili
e solleva a prosperità gli afflitti;
[v. 12]
13Egli sorprende i saccenti nella loro astuzia
e fa crollare il progetto degli scaltri.
[v. 14]
15Egli invece salva il povero dalla spada della loro bocca
e dalla mano del violento.
16C’è speranza per il misero,
ma chi fa l’ingiustizia deve chiudere la bocca.
[vv. 17-18]
19Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima il male non ti toccherà;
[vv. 20-26]
27Ecco, questo l’abbiamo studiato a fondo, ed è vero.
Ascoltalo e imparalo per il tuo bene».

[v. 1]

2«Se ben si pesasse la mia angoscia
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura,
[v. 3]
4perché le saette dell’Onnipotente mi stanno infitte,
sicché il mio spirito ne beve il veleno
e i terrori di Dio mi si schierano contro!
5Raglia forse l’asino selvatico con l’erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
[v. 6]
7Ciò che io ricusavo di toccare
ora è il mio cibo nauseante!
[vv. 8-9]
10Questo sarebbe il mio conforto,
e io gioirei, pur nell’angoscia senza pietà,
perché non ho rinnegato i decreti del Santo.
[vv. 11-13]

14A chi è sfinito dal dolore è dovuto l’affetto degli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
[v. 15]
16sono torbidi per il disgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
[vv. 17-21]
22Vi ho detto forse: “Datemi qualcosa”,
o “Con i vostri beni pagate il mio riscatto”,
[vv. 23-29]
30C’è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non sa distinguere il male?

[v. 1]
2Come lo schiavo sospira l’ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
3così a me sono toccati mesi d’illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate.
[vv. 4-5]
6I miei giorni scorrono più veloci d’una spola,
svaniscono senza un filo di speranza.
7Ricòrdati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
[vv. 8-11]

12Sono io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu metta sopra di me una guardia?
13Quando io dico: “Il mio giaciglio mi darà sollievo,
il mio letto allevierà il mio lamento”,
[vv. 14-20]
21Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia colpa?
Ben presto giacerò nella polvere
e, se mi cercherai, io non ci sarò!».

1Bildad di Suach prese a dire:

[v. 2]
3Può forse Dio sovvertire il diritto
o l’Onnipotente sovvertire la giustizia?
[vv. 4-7]
8Chiedilo infatti alle generazioni passate,
considera l’esperienza dei loro padri,
[vv. 9-10]
11Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz’acqua?
[vv. 12-13]
14la sua fiducia è come un filo
e una tela di ragno è la sua sicurezza:
[v. 15]
16Rigoglioso si mostra in faccia al sole
e sopra il giardino si spandono i suoi rami,
[vv. 17-22]

[vv. 1-2]

3Se uno volesse disputare con lui,
non sarebbe in grado di rispondere una volta su mille.
[vv. 4-6]
7Comanda al sole ed esso non sorge
e mette sotto sigillo le stelle.
[vv. 8-17]

18non mi lascia riprendere il fiato,
anzi mi sazia di amarezze.
19Se si tratta di forza, è lui il potente;
se di giustizia, chi potrà citarlo in giudizio?
[vv. 20-21]
22Per questo io dico che è la stessa cosa:
egli fa perire l’innocente e il reo!
[v. 23]
24La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei giudici;
chi, se non lui, può fare questo?
[v. 25]
26volano come barche di papiro,
come aquila che piomba sulla preda.
27Se dico: “Voglio dimenticare il mio gemito,
cambiare il mio volto e rasserenarmi”,
[vv. 28-33]
34Allontani da me la sua verga,
che non mi spaventi il suo terrore:
[v. 35]

[vv. 1-5]
6perché tu debba scrutare la mia colpa
ed esaminare il mio peccato,
[vv. 7-8]
9Ricòrdati che come argilla mi hai plasmato;
alla polvere vorresti farmi tornare?
[vv. 10-11]
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
[vv. 13-14]
15Se sono colpevole, guai a me!
Ma anche se sono giusto, non oso sollevare il capo,
sazio d’ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
[vv. 16-22]

[v. 1]

2«A tante parole non si dovrà forse dare risposta?
O il loquace dovrà avere ragione?
[v. 3]
4Tu dici: “Pura è la mia condotta,
io sono irreprensibile agli occhi tuoi”.
[v. 5]
6per manifestarti i segreti della sapienza,
che sono così difficili all’intelletto,
allora sapresti che Dio ti condona parte della tua colpa.
[vv. 7-12]

13Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore
e tenderai a lui le tue palme,
[v. 14]
15allora potrai alzare il capo senza macchia,
sarai saldo e non avrai timori,
[vv. 16-17]
18Avrai fiducia perché c’è speranza
e, guardandoti attorno, riposerai tranquillo.
[vv. 19-20]

[vv. 1-2]

3Anch’io però ho senno come voi,
e non sono da meno di voi;
chi non sa cose simili?
4Sono diventato il sarcasmo dei miei amici,
io che grido a Dio perché mi risponda;
sarcasmo, io che sono il giusto, l’integro!
5“Allo sventurato spetta il disprezzo”,
pensa la gente nella prosperità,
“spinte a colui che ha il piede tremante”.
6Le tende dei ladri sono tranquille,
c’è sicurezza per chi provoca Dio,
per chi riduce Dio in suo potere.
[v. 7]
8i rettili della terra e ti istruiranno,
i pesci del mare e ti racconteranno.
[v. 9]
10Egli ha in mano l’anima di ogni vivente
e il soffio di ogni essere umano.
11L’orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
[vv. 12-20]

21Sui potenti getta il disprezzo
e allenta la cintura dei forti.
[vv. 22-25]

1Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,
l’ha udito il mio orecchio e l’ha compreso.
[vv. 2-6]
7Vorreste forse dire il falso in difesa di Dio
e in suo favore parlare con inganno?
[vv. 8-10]
11La sua maestà non vi incute spavento
e il terrore di lui non vi assale?
12Sentenze di cenere sono i vostri moniti,
baluardi di argilla sono i vostri baluardi.
[vv. 13-16]
17Ascoltate bene le mie parole
e il mio discorso entri nei vostri orecchi.
[vv. 18-20]
21allontana da me la tua mano
e il tuo terrore più non mi spaventi.
[v. 22]
23Quante sono le mie colpe e i miei peccati?
Fammi conoscere il mio delitto e il mio peccato.
[vv. 24-25]
26Tu scrivi infatti contro di me sentenze amare
e su di me fai ricadere i miei errori giovanili;
27tu poni in ceppi i miei piedi,
vai spiando tutti i miei passi
e rilevi le orme dei miei piedi.
[v. 28]

[vv. 1-3]
4Chi può trarre il puro dall’immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
il numero dei suoi mesi dipende da te,
hai fissato un termine che non può oltrepassare.
[vv. 6-7]
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
[v. 9]
10Invece l’uomo, se muore, giace inerte;
quando il mortale spira, dov’è mai?
[vv. 11-15]
16Mentre ora tu conti i miei passi,
non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio delitto
e tu ricopriresti la mia colpa.
[v. 18]
19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell’uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
[vv. 21-22]

[v. 1]

2«Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate in aria
e riempirsi il ventre del vento d’oriente?
3Si difende egli con parole inutili
e con discorsi inconcludenti?
[v. 4]
5Infatti la tua malizia istruisce la tua bocca
e scegli il linguaggio degli astuti.
[v. 6]
7Sei forse tu il primo uomo che è nato,
o prima dei monti sei stato generato?
[vv. 8-9]
10Sia il vecchio che il canuto sono fra di noi,
carichi di anni più di tuo padre.
[v. 11]
12Perché il tuo cuore ti stravolge,
perché ammiccano i tuoi occhi,
13quando volgi contro Dio il tuo animo
e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
[vv. 14-19]

20Per tutti i giorni della vita il malvagio si tormenta;
sono contati gli anni riservati al violento.
[vv. 21-29]
30Alle tenebre non sfuggirà,
il fuoco seccherà i suoi germogli
e il vento porterà via i suoi fiori.
[vv. 31-33]
34poiché la stirpe dell’empio è sterile
e il fuoco divora le tende dell’uomo venale.
[v. 35]

[v. 1]

2«Ne ho udite già molte di cose simili!
Siete tutti consolatori molesti.
[v. 3]
4Anch’io sarei capace di parlare come voi,
se voi foste al mio posto:
comporrei con eleganza parole contro di voi
e scuoterei il mio capo su di voi.
5Vi potrei incoraggiare con la bocca
e il movimento delle mie labbra potrebbe darvi sollievo.
6Ma se parlo, non si placa il mio dolore;
se taccio, che cosa lo allontana da me?
[v. 7]
8e mi opprime.
Si è costituito testimone ed è insorto contro di me:
il mio calunniatore mi accusa in faccia.
9La sua collera mi dilania e mi perseguita;
digrigna i denti contro di me,
il mio nemico su di me aguzza gli occhi.
[vv. 10-11]
12Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha scosso,
mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato;
ha fatto di me il suo bersaglio.
13I suoi arcieri mi circondano;
mi trafigge le reni senza pietà,
versa a terra il mio fiele,
[vv. 14-15]
16La mia faccia è rossa per il pianto
e un’ombra mortale mi vela le palpebre,
[v. 17]

18O terra, non coprire il mio sangue
né un luogo segreto trattenga il mio grido!
19Ecco, fin d’ora il mio testimone è nei cieli,
il mio difensore è lassù.
20I miei amici mi scherniscono,
rivolto a Dio, versa lacrime il mio occhio,
21perché egli stesso sia arbitro fra l’uomo e Dio,
come tra un figlio dell’uomo e il suo prossimo;
[v. 22]

1Il mio respiro è affannoso,
i miei giorni si spengono;
non c’è che la tomba per me!
2Non sono con me i beffardi?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
[v. 3]
4Poiché hai tolto il senno alla loro mente,
per questo non li farai trionfare.
[vv. 5-6]
7Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra.
[v. 8]
9Ma il giusto si conferma nella sua condotta
e chi ha le mani pure raddoppia gli sforzi.
[vv. 10-12]
13Se posso sperare qualche cosa, il regno dei morti è la mia casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
[v. 14]
15Dov’è, dunque, la mia speranza?
Il mio bene chi lo vedrà?
[v. 16]

1Bildad di Suach prese a dire:

[vv. 2-4]
5Certamente la luce del malvagio si spegnerà
e più non brillerà la fiamma del suo focolare.
[v. 6]
7Il suo energico passo si accorcerà
e i suoi progetti lo faranno precipitare,
[v. 8]
9Un laccio l’afferrerà per il calcagno,
un nodo scorsoio lo stringerà.
[vv. 10-12]
13Un malanno divorerà la sua pelle,
il primogenito della morte roderà le sue membra.
[vv. 14-16]
17Il suo ricordo sparirà dalla terra
e il suo nome più non si udrà per la contrada.
[vv. 18-21]

[vv. 1-12]

13I miei fratelli si sono allontanati da me,
persino i miei familiari mi sono diventati estranei.
[vv. 14-15]
16Chiamo il mio servo ed egli non risponde,
devo supplicarlo con la mia bocca.
17Il mio fiato è ripugnante per mia moglie
e faccio ribrezzo ai figli del mio grembo.
[vv. 18-23]
24fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
25Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
[vv. 26-29]

[vv. 1-4]

5il trionfo degli empi è breve
e la gioia del perverso è di un istante?
6Anche se si innalzasse fino al cielo la sua statura
e il suo capo toccasse le nubi,
7come il suo sterco sarebbe spazzato via per sempre
e chi lo aveva visto direbbe: “Dov’è?”.
8Svanirà come un sogno, e non lo si troverà più,
si dileguerà come visione notturna.
[vv. 9-10]
11Le sue ossa erano piene di vigore giovanile,
con lui ora giacciono nella polvere.
12Se alla sua bocca fu dolce il male,
se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
[v. 13]
14il suo cibo gli si guasterà nelle viscere,
gli si trasformerà in veleno di vipere.
[vv. 15-17]
18darà ad altri il frutto della sua fatica senza mangiarne,
come non godrà del frutto del suo commercio,
[v. 19]
20perché non ha saputo calmare il suo ventre,
con i suoi tesori non si salverà.
21Nulla è sfuggito alla sua voracità,
per questo non durerà il suo benessere.
[v. 22]
23Quando starà per riempire il suo ventre,
Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno
e gli farà piovere addosso brace.
[v. 24]
25Se estrarrà la freccia dalla schiena,
una spada lucente gli squarcerà il fegato.
Lo assaliranno i terrori;
[vv. 26-27]
28Sparirà il raccolto della sua casa,
tutto sarà disperso nel giorno della sua ira.
[v. 29]

[v. 1]

2«Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
[vv. 3-8]
9Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
10Il loro toro monta senza mai fallire,
la mucca partorisce senza abortire.
[vv. 11-12]
13Finiscono nel benessere i loro giorni
e scendono tranquilli nel regno dei morti.
[vv. 14-15]
16Essi hanno in mano il loro benessere
e il consiglio degli empi è lontano da lui.
[vv. 17-18]
19“Dio – si dirà – riserva il castigo per i figli dell’empio”.
No, lo subisca e lo senta lui il castigo!
[v. 20]
21Che cosa gli importa infatti della sua casa quando è morto,
quando il numero dei suoi mesi è finito?
[v. 22]
23Uno muore in piena salute,
tutto tranquillo e prospero;
24i suoi fianchi sono coperti di grasso
e il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
[vv. 25-27]
28Infatti voi dite: “Dov’è la casa del nobile,
dove sono le tende degli empi?”.
[v. 29]
30Cioè che nel giorno della sciagura è risparmiato il malvagio
e nel giorno dell’ira egli trova scampo?
[vv. 31-34]

[v. 1]

2«Può forse l’uomo giovare a Dio,
dato che il saggio può giovare solo a se stesso?
[vv. 3-6]
7Non hai dato da bere all’assetato
e all’affamato hai rifiutato il pane.
[vv. 8-11]
12Ma Dio non è nell’alto dei cieli?
Guarda quanto è lontano il vertice delle stelle!
[vv. 13-14]
15Vuoi tu seguire il sentiero di un tempo,
già battuto da persone perverse,
[vv. 16-17]
18Eppure è lui che ha riempito le loro case di beni,
mentre il consiglio dei malvagi è lontano da lui!
[v. 19]
20“Finalmente sono annientati i loro averi
e il fuoco ha divorato la loro opulenza!”.
21Su, riconcìliati con lui e tornerai felice,
e avrai nuovamente il tuo benessere.
[v. 22]
23Se ti rivolgerai all’Onnipotente, verrai ristabilito.
Se allontanerai l’iniquità dalla tua tenda,
[v. 24]
25allora l’Onnipotente sarà il tuo oro,
sarà per te come mucchi d’argento.
26Allora sì, nell’Onnipotente ti delizierai
e a Dio alzerai il tuo volto.
[v. 27]
28Quando deciderai una cosa, ti riuscirà
e sul tuo cammino brillerà la luce,
29perché egli umilia l’alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha lo sguardo dimesso.
[v. 30]

[v. 1]

2«Anche oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano pesa sopra i miei gemiti.
[vv. 3-10]
11Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
[vv. 12-13]
14Egli esegue il decreto contro di me
come pure i molti altri che ha in mente.
[v. 15]
16Dio ha fiaccato il mio cuore,
l’Onnipotente mi ha frastornato;
17ma non è a causa della tenebra che io perisco,
né a causa dell’oscurità che ricopre il mio volto.

[vv. 1-2]
3portano via l’asino degli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova.
[v. 4]
5Ecco, come asini selvatici nel deserto
escono per il loro lavoro;
di buon mattino vanno in cerca di cibo,
la steppa offre pane per i loro figli.
[v. 6]
7Nudi passano la notte, senza vestiti,
non hanno da coprirsi contro il freddo.
[v. 8]
9Strappano l’orfano dal seno della madre
e prendono in pegno il mantello del povero.
[vv. 10-11]
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l’anima dei feriti grida aiuto,
ma Dio non bada a queste suppliche.
[v. 13]
14Quando non c’è luce si alza l’omicida
per uccidere il misero e il povero;
nella notte va in giro come un ladro.
15L’occhio dell’adultero attende il buio
e pensa: “Nessun occhio mi osserva!”,
e si pone un velo sul volto.
[vv. 16-17]
18Fuggono veloci sul filo dell’acqua;
maledetta è la loro porzione di campo sulla terra,
non si incamminano più per la strada delle vigne.
19Come siccità e calore assorbono le acque nevose,
così il regno dei morti il peccatore.
20Lo dimenticherà il seno materno,
i vermi lo gusteranno,
non sarà più ricordato
e l’iniquità sarà spezzata come un albero.
21Maltratta la sterile che non genera,
alla vedova non fa alcun bene.
[vv. 22-25]

1Bildad di Suach prese a dire:

[vv. 2-6]

[vv. 1-5]

6Davanti a lui nudo è il regno dei morti
e senza velo è l’abisso.
7Egli distende il cielo sopra il vuoto,
sospende la terra sopra il nulla.
8Rinchiude le acque dentro le nubi
e la nuvola non si squarcia sotto il loro peso.
[vv. 9-11]
12Con forza agita il mare
e con astuzia abbatte Raab.
13Al suo soffio si rasserenano i cieli,
la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14Ecco, questi sono solo i contorni delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?».

1Giobbe continuò il suo discorso dicendo:

[vv. 2-6]
7Sia trattato come reo il mio nemico
e il mio avversario come un ingiusto.
[v. 8]
9Ascolterà forse Dio il suo grido,
quando la sventura piomberà su di lui?
10Troverà forse il suo conforto nell’Onnipotente?
Potrà invocare Dio in ogni momento?
[vv. 11-16]
17egli li prepara, ma il giusto li indosserà,
e l’argento lo erediterà l’innocente.
[vv. 18-19]
20Come acque il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce l’uragano;
21il vento d’oriente lo solleva e se ne va,
lo sradica dalla sua dimora,
[vv. 22-23]

[v. 1]
2Il ferro lo si estrae dal suolo,
il rame si libera fondendo le rocce.
[vv. 3-6]
7L’uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l’occhio del falco,
8non lo calpestano le bestie feroci,
non passa su di esso il leone.
[vv. 9-10]
11Scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12Ma la sapienza da dove si estrae?
E il luogo dell’intelligenza dov’è?
[v. 13]
14L’oceano dice: “Non è in me!”
e il mare dice: “Neppure presso di me!”.
[vv. 15-16]
17Non la eguagliano l’oro e il cristallo
né si permuta con vasi di oro fino.
[v. 18]
19Non la eguaglia il topazio d’Etiopia,
con l’oro puro non si può acquistare.
20Ma da dove viene la sapienza?
E il luogo dell’intelligenza dov’è?
[vv. 21-25]
26quando stabilì una legge alla pioggia
e una via al lampo tonante,
[v. 27]
28e disse all’uomo:
“Ecco, il timore del Signore, questo è sapienza,
evitare il male, questo è intelligenza”».

1Giobbe continuò il suo discorso dicendo:

[v. 2]
3quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
[vv. 4-6]
7Quando uscivo verso la porta della città
e sulla piazza ponevo il mio seggio,
[v. 8]
9i notabili sospendevano i loro discorsi
e si mettevano la mano alla bocca,
[vv. 10-11]
12perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto
e l’orfano che ne era privo.
[vv. 13-14]
15Io ero gli occhi per il cieco,
ero i piedi per lo zoppo.
[vv. 16-19]
20La mia gloria si rinnoverà in me
e il mio arco si rinforzerà nella mia mano”.
21Mi ascoltavano in attesa fiduciosa
e tacevano per udire il mio consiglio.
22Dopo le mie parole non replicavano,
e su di loro stillava il mio dire.
23Le attendevano come si attende la pioggia
e aprivano la bocca come ad acqua primaverile.
[vv. 24-25]

[vv. 1-7]
8razza ignobile, razza senza nome,
cacciati via dalla terra.
[vv. 9-10]
11Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
[v. 12]
13Hanno sconvolto il mio sentiero,
cospirando per la mia rovina,
e nessuno si oppone a loro.
[v. 14]
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia dignità
e come nube è svanita la mia felicità.
[vv. 16-17]
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe come il collo della mia tunica.
[vv. 19-25]
26Speravo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
[v. 27]
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell’assemblea mi alzo per invocare aiuto.
[vv. 29-30]
31La mia cetra accompagna lamenti
e il mio flauto la voce di chi piange.

[vv. 1-2]
3Non è forse la rovina riservata all’iniquo
e la sventura per chi compie il male?
[v. 4]
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconosca la mia integrità.
7Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguìto i miei occhi,
se la mia mano si è macchiata,
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore si lasciò sedurre da una donna
e sono stato in agguato alla porta del mio prossimo,
[vv. 10-11]
12quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
[vv. 13-16]
17se da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse anche l’orfano
[vv. 18-21]
22mi si stacchi la scapola dalla spalla
e si rompa al gomito il mio braccio,
23perché mi incute timore il castigo di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
[vv. 24-25]
26se, vedendo il sole risplendere
e la luna avanzare smagliante,
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
[vv. 28-31]
32All’aperto non passava la notte il forestiero
e al viandante aprivo le mie porte.
33Non ho nascosto come uomo la mia colpa,
tenendo celato nel mio petto il mio delitto,
34come se temessi molto la folla
e il disprezzo delle famiglie mi spaventasse,
tanto da starmene zitto, senza uscire di casa.
[v. 38]
39se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare i suoi coltivatori,
[v. 40a]
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L’Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
[vv. 36-40b]

[v. 1] 2Allora si accese lo sdegno di Eliu, figlio di Barachele, il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno contro Giobbe, perché si considerava giusto di fronte a Dio; [vv. 3-5]

6Eliu, figlio di Barachele, il Buzita, prese a dire:

«Giovane io sono di anni
e voi siete già canuti;
per questo ho esitato, per rispetto,
a manifestarvi il mio sapere.
[v. 7]
8Ma è lo spirito che è nell’uomo,
è il soffio dell’Onnipotente che lo fa intelligente.
[v. 9]
10Per questo io oso dire: “Ascoltatemi;
esporrò anch’io il mio parere”.
[vv. 11-16]
17risponderò anch’io per la mia parte,
esporrò anch’io il mio parere;
[v. 18]
19Ecco, il mio ventre è come vino senza aria di sfogo,
come otri nuovi sta per scoppiare.
[vv. 20-21]
22perché io non so adulare:
altrimenti il mio creatore in breve mi annienterebbe.

[v. 1]
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà parole schiette
e le mie labbra parleranno con chiarezza.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell’Onnipotente mi fa vivere.
[vv. 5-7]
8Tu hai detto in mia presenza
e il suono delle tue parole ho udito:
[vv. 9-14]

15Nel sogno, nella visione notturna,
quando cade il torpore sugli uomini,
nel sonno sul giaciglio,
[vv. 16-19]
20Il pane gli provoca nausea,
gli ripugnano anche i cibi più squisiti,
[vv. 21-22]
23Ma se vi è un angelo sopra di lui,
un mediatore solo fra mille,
che mostri all’uomo il suo dovere,
[vv. 24-25]
26Supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà con giubilo il suo volto,
e di nuovo lo riconoscerà giusto.
[vv. 27-29]
30per far ritornare la sua anima dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
31Porgi l’orecchio, Giobbe, ascoltami,
sta’ in silenzio e parlerò io;
[v. 32]
33Altrimenti, ascoltami,
sta’ in silenzio e io ti insegnerò la sapienza».

[vv. 1-2]

3perché come l’orecchio distingue le parole
e il palato assapora i cibi,
[v. 4]
5Giobbe ha detto: “Io sono giusto,
ma Dio mi nega il mio diritto;
6contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga, benché senza colpa”.
[vv. 7-11]

12In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l’Onnipotente non sovverte il diritto!
[v. 13]
14Se egli pensasse solo a se stesso
e a sé ritraesse il suo spirito e il suo soffio,
[vv. 15-16]
17Può mai governare chi è nemico del diritto?
E tu osi condannare il Giusto supremo?
[v. 18]
19lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce il ricco al povero,
perché tutti sono opera delle sue mani.
[vv. 20-27]
28facendo salire fino a lui il grido degli oppressi,
ed egli udì perciò il lamento dei poveri.
29Se egli rimane inattivo, chi può condannarlo?
Se nasconde il suo volto, chi può vederlo?
Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
30perché non regni un uomo perverso,
e il popolo non venga ostacolato.

[vv. 31-32]
33Forse dovrebbe ricompensare secondo il tuo modo di vedere,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Sei tu che devi scegliere, non io,
di’, dunque, quello che sai.
[vv. 34-37]

[vv. 1-4]

5Contempla il cielo e osserva,
considera le nubi, come sono più alte di te.
[vv. 6-8]
9Si grida sotto il peso dell’oppressione,
si invoca aiuto contro il braccio dei potenti,
[vv. 10-12]
13È inutile: Dio non ascolta
e l’Onnipotente non vi presta attenzione;
[vv. 14-16]

[vv. 1-2]

3Prenderò da lontano il mio sapere
e renderò giustizia al mio creatore.
4Non è certo menzogna il mio parlare:
è qui con te un uomo dalla scienza perfetta.
[vv. 5-11]
12Ma se non ascoltano,
passeranno attraverso il canale infernale
e spireranno senza rendersene conto.
[vv. 13-14]
15Ma Dio libera il povero mediante l’afflizione,
e con la sofferenza gli apre l’orecchio.

[vv. 16-17]
18Fa’ che l’ira non ti spinga allo scherno,
e che il prezzo eccessivo del riscatto non ti faccia deviare.
19Varrà forse davanti a lui il tuo grido d’aiuto nell’angustia
o tutte le tue risorse di energia?
[vv. 20-22]

23Chi mai gli ha imposto il suo modo d’agire
o chi mai ha potuto dirgli: “Hai agito male?”.
[vv. 24-25]
26Ecco, Dio è così grande che non lo comprendiamo,
è incalcolabile il numero dei suoi anni.
[vv. 27-31]
32Con le mani afferra la folgore
e la scaglia contro il bersaglio.
33Il suo fragore lo annuncia,
la sua ira si accende contro l’iniquità.

1Per questo mi batte forte il cuore
e mi balza fuori dal petto.
2Udite attentamente il rumore della sua voce,
il fragore che esce dalla sua bocca.
3Egli lo diffonde per tutto il cielo
e la sua folgore giunge ai lembi della terra;
4dietro di essa ruggisce una voce,
egli tuona con la sua voce maestosa:
nulla può arrestare il lampo
appena si ode la sua voce.
5Dio tuona mirabilmente con la sua voce,
opera meraviglie che non comprendiamo!
[v. 6]
7Nella mano di ogni uomo pone un sigillo,
perché tutti riconoscano la sua opera.
[v. 8]
9Dalla regione australe avanza l’uragano
e il gelo dal settentrione.
10Al soffio di Dio si forma il ghiaccio
e le distese d’acqua si congelano.
[vv. 11-14]
15Sai tu come Dio le governa
e come fa brillare il lampo dalle nubi?
[v. 16]
17Sai tu perché le tue vesti sono roventi,
quando la terra è in letargo sotto il soffio dello scirocco?
18Hai tu forse disteso con lui il firmamento,
solido come specchio di metallo fuso?
[vv. 19-20]
21All’improvviso la luce diventa invisibile,
oscurata dalle nubi:
poi soffia il vento e le spazza via.
[vv. 22-24]

1Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:

2«Chi è mai costui che oscura il mio piano
con discorsi da ignorante?
[vv. 3-7]

8Chi ha chiuso tra due porte il mare,
quando usciva impetuoso dal seno materno,
[vv. 9-11]

12Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all’aurora,
[v. 13]
14ed essa prenda forma come creta premuta da sigillo
e si tinga come un vestito,
15e sia negata ai malvagi la loro luce
e sia spezzato il braccio che si alza a colpire?
[vv. 16-17]
18Hai tu considerato quanto si estende la terra?
Dillo, se sai tutto questo!
[vv. 19-20]
21Certo, tu lo sai, perché allora eri già nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
[v. 22]
23che io riserbo per l’ora della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
24Per quali vie si diffonde la luce,
da dove il vento d’oriente invade la terra?

[vv. 25-28]
29Dal qual grembo esce il ghiaccio
e la brina del cielo chi la genera,
[vv. 30-40]

41Chi prepara al corvo il suo pasto,
quando i suoi piccoli gridano verso Dio
e vagano qua e là per mancanza di cibo?

[vv. 1-5]

6Io gli ho dato come casa il deserto
e per dimora la terra salmastra.
[vv. 7-8]

9Forse il bufalo acconsente a servirti
o a passare la notte presso la tua greppia?
10Puoi forse legare il bufalo al solco con le corde,
o fargli arare le valli dietro a te?
[vv. 11-15]

16Tratta duramente i figli, come se non fossero suoi,
della sua inutile fatica non si preoccupa,
[vv. 17-18]

19Puoi dare la forza al cavallo
e rivestire di criniera il suo collo?
20Puoi farlo saltare come una cavalletta,
con il suo nitrito maestoso e terrificante?
[vv. 21-22]
23Su di lui tintinna la faretra,
luccica la lancia e il giavellotto.
[v. 24]
25Al primo suono nitrisce: “Ah!”
e da lontano fiuta la battaglia,
gli urli dei capi e il grido di guerra.

26È forse per il tuo ingegno che spicca il volo lo sparviero
e distende le ali verso il meridione?
27O al tuo comando l’aquila s’innalza
e costruisce il suo nido sulle alture?
[vv. 28-29]
30I suoi piccoli succhiano il sangue
e dove sono cadaveri, là essa si trova».

1Il Signore prese a dire a Giobbe:

2«Il censore vuole ancora contendere con l’Onnipotente?
L’accusatore di Dio risponda!».

[vv. 3-5]

6Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:

[v. 7]
8Oseresti tu cancellare il mio giudizio,
dare a me il torto per avere tu la ragione?
[vv. 9-10]
11Effondi pure i furori della tua collera,
guarda ogni superbo e abbattilo,
12guarda ogni superbo e umilialo,
schiaccia i malvagi ovunque si trovino;
[vv. 13-14]

15Ecco, l’ippopotamo che io ho creato al pari di te,
si nutre di erba come il bue.
16Guarda, la sua forza è nei fianchi
e il suo vigore nel ventre.
[vv. 17-18]
19Esso è la prima delle opere di Dio;
solo il suo creatore può minacciarlo con la spada.
[vv. 20-22]
23Ecco, se il fiume si ingrossa, egli non si agita,
anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca, resta calmo.
[v. 24]

25Puoi tu pescare il Leviatàn con l’amo
e tenere ferma la sua lingua con una corda,
[vv. 26-32]

[vv. 1-2]
3Chi mai lo ha assalito e ne è uscito illeso?
Nessuno sotto ogni cielo.
4Non passerò sotto silenzio la forza delle sue membra,
né la sua potenza né la sua imponente struttura.
5Chi mai ha aperto il suo manto di pelle
e nella sua doppia corazza chi è penetrato?
[v. 6]
7Il suo dorso è formato da file di squame,
saldate con tenace suggello:
[vv. 8-9]
10Il suo starnuto irradia luce,
i suoi occhi sono come le palpebre dell’aurora.
11Dalla sua bocca erompono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
[v. 12]
13Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
14Nel suo collo risiede la forza
e innanzi a lui corre il terrore.
[v. 15]
16Il suo cuore è duro come pietra,
duro come la macina inferiore.
17Quando si alza si spaventano gli dèi
e per il terrore restano smarriti.
[v. 18]
19Il ferro per lui è come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
[v. 20]
21Come stoppia è la mazza per lui
e si fa beffe del sibilo del giavellotto.
[v. 22]
23Fa ribollire come pentola il fondo marino,
fa gorgogliare il mare come un vaso caldo di unguenti.
[vv. 24-26]

[v. 1]

2«Comprendo che tu puoi tutto
e che nessun progetto per te è impossibile.
3Chi è colui che, da ignorante,
può oscurare il tuo piano?
Davvero ho esposto cose che non capisco,
cose troppo meravigliose per me, che non comprendo.
[vv. 4-6]

7Dopo che il Signore ebbe rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz di Teman: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe. 8Prendete dunque sette giovenchi e sette montoni e andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi e io, per riguardo a lui, non punirò la vostra stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe».

9Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Sofar di Naamà andarono e fecero come aveva detto loro il Signore e il Signore ebbe riguardo di Giobbe.

10Il Signore ristabilì la sorte di Giobbe, dopo che egli ebbe pregato per i suoi amici. Infatti il Signore raddoppiò quanto Giobbe aveva posseduto. 11Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo; banchettarono con lui in casa sua, condivisero il suo dolore e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui, e ognuno gli regalò una somma di denaro e un anello d’oro.

12Il Signore benedisse il futuro di Giobbe più del suo passato. Così possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. [vv. 13-14] 15In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell’eredità insieme con i loro fratelli.

[vv. 16-17]

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