La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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Bibbia CEI 1974

[vv. 1-2] 3possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d'oriente.

[v. 4] 5Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel loro cuore». Così faceva Giobbe ogni volta.

[vv. 6-9] 10Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra. [vv. 11-14]

15quando i Sabei sono piombati su di essi e li hanno predati e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo».

[v. 16]

17Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldei hanno formato tre bande: si sono gettati sopra i cammelli e li hanno presi e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo».

[v. 18] 19quand'ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato io solo che ti racconto questo».

20Allora Giobbe si alzò e si stracciò le vesti, si rase il capo, cadde a terra, si prostrò 21e disse:

«Nudo uscii dal seno di mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!».

[v. 22]

[vv. 1-9]

10Ma egli le rispose: «Come parlerebbe una stolta tu hai parlato! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremo accettare il male?».

In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.

11Nel frattempo tre amici di Giobbe erano venuti a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita, e si accordarono per andare a condolersi con lui e a consolarlo. 12Alzarono gli occhi da lontano ma non lo riconobbero e, dando in grida, si misero a piangere. Ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il capo di polvere. 13Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti, e nessuno gli rivolse una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.

1Dopo, Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno; [v. 2]

3Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: «È stato concepito un uomo!».
4Quel giorno sia tenebra,
non lo ricerchi Dio dall'alto,
né brilli mai su di esso la luce.
[v. 5]
6Quel giorno lo possieda il buio
non si aggiunga ai giorni dell'anno,
non entri nel conto dei mesi.
7Ecco, quella notte sia lugubre
e non entri giubilo in essa.
[vv. 8-9]
10poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno,
e non ha nascosto l'affanno agli occhi miei!
[vv. 11-12]
13Sì, ora giacerei tranquillo,
dormirei e avrei pace
[vv. 14-18]
19Laggiù è il piccolo e il grande,
e lo schiavo è libero dal suo padrone.
[vv. 20-23]
24Così, al posto del cibo entra il mio gemito,
e i miei ruggiti sgorgano come acqua,
[v. 25]
26Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo e viene il tormento!

1Elifaz il Temanita prese la parola e disse:

2Se si tenta di parlarti, ti sarà forse gravoso?
Ma chi può trattenere il discorso?
[v. 3]
4le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
[vv. 5-11]
12A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13Nei fantasmi, tra visioni notturne,
quando grava sugli uomini il sonno,
[v. 14]
15un vento mi passò sulla faccia,
e il pelo si drizzò sulla mia carne...
[v. 16]
17«Può il mortale essere giusto davanti a Dio
o innocente l'uomo davanti al suo creatore?
[v. 18]
19quanto più a chi abita case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20annientati fra il mattino e la sera:
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
[v. 21]

[vv. 1-5]
6Non esce certo dalla polvere la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
7ma è l'uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.
[v. 8]
9a lui, che fa cose grandi e incomprensibili,
meraviglie senza numero,
[v. 10]
11Colloca gli umili in alto
e gli afflitti solleva a prosperità;
[v. 12]
13coglie di sorpresa i saggi nella loro astuzia
e manda in rovina il consiglio degli scaltri.
[v. 14]
15mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso,
e il meschino dalla mano del prepotente.
16C'è speranza per il misero
e l'ingiustizia chiude la bocca.
[vv. 17-18]
19Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima non ti toccherà il male;
[vv. 20-25]
26Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come si ammucchia il grano a suo tempo.
27Ecco, questo abbiamo osservato: è così.
Ascoltalo e sappilo per tuo bene.

[v. 1]

2Se ben si pesasse il mio cruccio
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura...
[v. 3]
4perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte,
sì che il mio spirito ne beve il veleno
e terrori immani mi si schierano contro!
5Raglia forse il somaro con l'erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
[v. 6]
7Ciò che io ricusavo di toccare
questo è il ributtante mio cibo!
[vv. 8-13]
14A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente,
sono dileguati come i torrenti delle valli,
[vv. 16-29]
30C'è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non distingue più le sventure?

[v. 1]
2Come lo schiavo sospira l'ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
3così a me son toccati mesi d'illusione
e notti di dolore mi sono state assegnate.
[vv. 4-6]
7Ricordati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
[vv. 8-11]
12Son io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu mi metta accanto una guardia?
13Quando io dico: «Il mio giaciglio mi darà sollievo,
il mio letto allevierà la mia sofferenza»,
[vv. 14-20]
21Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia iniquità?
Ben presto giacerò nella polvere,
mi cercherai, ma più non sarò!

1Allora prese a dire Bildad il Suchita:

[v. 2]
3Può forse Dio deviare il diritto
o l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
[vv. 4-5]
6se puro e integro tu sei,
fin d'ora veglierà su di te
e ristabilirà la dimora della tua giustizia;
[v. 7]
8Chiedilo infatti alle generazioni passate,
poni mente all'esperienza dei loro padri,
[vv. 9-10]
11Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz'acqua?
[v. 12]
13Tale il destino di chi dimentica Dio,
così svanisce la speranza dell'empio;
14la sua fiducia è come un filo
e una tela di ragno è la sua sicurezza:
[v. 15]
16Rigoglioso sia pure in faccia al sole
e sopra il giardino si spandano i suoi rami,
[vv. 17-22]

[vv. 1-2]

3Se uno volesse disputare con lui,
non gli risponderebbe una volta su mille.
[vv. 4-6]
7Comanda al sole ed esso non sorge
e alle stelle pone il suo sigillo.
[vv. 8-17]
18non mi lascia riprendere il fiato,
anzi mi sazia di amarezze.
19Se si tratta di forza, è lui che dà il vigore;
se di giustizia, chi potrà citarlo?
20Se avessi ragione, il mio parlare mi condannerebbe;
se fossi innocente, egli proverebbe che io sono reo.
[v. 21]
22Per questo io dico: «È la stessa cosa»:
egli fa perire l'innocente e il reo!
[v. 23]
24La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei suoi giudici;
se non lui, chi dunque sarà?
[v. 25]
26volano come barche di giunchi,
come aquila che piomba sulla preda.
27Se dico: «Voglio dimenticare il mio gemito,
cambiare il mio volto ed essere lieto»,
[vv. 28-33]
34Allontani da me la sua verga
sì che non mi spaventi il suo terrore:
[v. 35]

[vv. 1-5]
6perché tu debba scrutare la mia colpa
e frugare il mio peccato,
[vv. 7-8]
9Ricordati che come argilla mi hai plasmato
e in polvere mi farai tornare.
[vv. 10-11]
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
[vv. 13-22]

1Allora Zofar il Naamatita prese la parola e disse:

2A tante parole non si darà risposta?
O il loquace dovrà aver ragione?
[v. 3]
4Tu dici: «Pura è la mia condotta,
io sono irreprensibile agli occhi di lui».
[v. 5]
6per manifestarti i segreti della sapienza,
che sono così difficili all'intelletto,
allora sapresti che Dio ti condona parte della tua
colpa.
[vv. 7-11]
12l'uomo stolto mette giudizio
e da ònagro indomito diventa docile.
13Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore
e tenderai a lui le tue palme,
[vv. 14-17]
18Ti terrai sicuro per ciò che ti attende
e, guardandoti attorno, riposerai tranquillo.
[vv. 19-20]

[vv. 1-2]

3Anch'io però ho senno come voi,
e non sono da meno di voi;
chi non sa cose simili?
4Ludibrio del suo amico è diventato
chi grida a Dio perché gli risponda;
ludibrio il giusto, l'integro!
5«Per la sventura, disprezzo», pensa la gente prosperosa,
«spinte, a colui che ha il piede tremante».
6Le tende dei ladri sono tranquille,
c'è sicurezza per chi provoca Dio,
per chi vuol ridurre Dio in suo potere.
[v. 7]
8o i rettili della terra, perché ti istruiscano
o i pesci del mare perché te lo faccian sapere.
[v. 9]
10Egli ha in mano l'anima di ogni vivente
e il soffio d'ogni carne umana.
11L'orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
[v. 12]
13In lui risiede la sapienza e la forza,
a lui appartiene il consiglio e la prudenza!
[vv. 14-20]
21Sui nobili spande il disprezzo
e allenta la cintura ai forti.
[vv. 22-23]
24Toglie il senno ai capi del paese
e li fa vagare per solitudini senza strade,
[v. 25]

1Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,
l'ha udito il mio orecchio e l'ha compreso.
[vv. 2-6]
7Volete forse in difesa di Dio dire il falso
e in suo favore parlare con inganno?
[vv. 8-10]
11Forse la sua maestà non vi incute spavento
e il terrore di lui non vi assale?
12Sentenze di cenere sono i vostri moniti,
difese di argilla le vostre difese.
[vv. 13-16]
17Ascoltate bene le mie parole
e il mio esposto sia nei vostri orecchi.
18Ecco, tutto ho preparato per il giudizio,
son convinto che sarò dichiarato innocente.
[vv. 19-20]
21allontana da me la tua mano
e il tuo terrore più non mi spaventi;
[v. 22]
23Quante sono le mie colpe e i miei peccati?
Fammi conoscere il mio misfatto e il mio peccato.
[vv. 24-25]
26Poiché scrivi contro di me sentenze amare
e mi rinfacci i miei errori giovanili;
[vv. 27-28]

[vv. 1-3]
4Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
se il numero dei suoi mesi dipende da te,
se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
[vv. 6-7]
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
[v. 9]
10L'uomo invece, se muore, giace inerte,
quando il mortale spira, dov'è?
[vv. 11-13]
14Se l'uomo che muore potesse rivivere,
aspetterei tutti i giorni della mia milizia
finché arrivi per me l'ora del cambio!
[v. 15]
16Mentre ora tu conti i miei passi
non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto
e tu cancelleresti la mia colpa.
[v. 18]
19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell'uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
[vv. 21-22]

1Elifaz il Temanita prese a dire:

2Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate in aria
e riempirsi il ventre di vento d'oriente?
3Si difende egli con parole senza costrutto
e con discorsi inutili?
[v. 4]
5Sì, la tua malizia suggerisce alla tua bocca
e scegli il linguaggio degli astuti.
[v. 6]
7Sei forse tu il primo uomo che è nato,
o, prima dei monti, sei venuto al mondo?
[vv. 8-9]
10Anche fra di noi c'è il vecchio e c'è il canuto
più di tuo padre, carico d'anni.
[v. 11]
12Perché il tuo cuore ti trasporta
e perché fanno cenni i tuoi occhi,
13quando volgi contro Dio il tuo animo
e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
[vv. 14-19]
20Per tutti i giorni della vita il malvagio si tormenta;
sono contati gli anni riservati al violento.
[vv. 21-29]
30Alle tenebre non sfuggirà,
la vampa seccherà i suoi germogli
e dal vento sarà involato il suo frutto.
[vv. 31-33]
34poiché la stirpe dell'empio è sterile
e il fuoco divora le tende dell'uomo venale.
[v. 35]

[v. 1]

2Ne ho udite gia molte di simili cose!
Siete tutti consolatori molesti.
[v. 3]
4Anch'io sarei capace di parlare come voi,
se voi foste al mio posto:
vi affogherei con parole
e scuoterei il mio capo su di voi.
5Vi conforterei con la bocca
e il tremito delle mie labbra cesserebbe.
6Ma se parlo, non viene impedito il mio dolore;
se taccio, che cosa lo allontana da me?
7Ora però egli m'ha spossato, fiaccato,
tutto il mio vicinato mi è addosso;
8si è costituito testimone ed è insorto contro di me:
il mio calunniatore mi accusa in faccia.
9La sua collera mi dilania e mi perseguita;
digrigna i denti contro di me,
il mio nemico su di me aguzza gli occhi.
[vv. 10-11]
12Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha rovinato,
mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato;
ha fatto di me il suo bersaglio.
13I suoi arcieri mi circondano;
mi trafigge i fianchi senza pietà,
versa a terra il mio fiele,
[vv. 14-15]
16La mia faccia è rossa per il pianto
e sulle mie palpebre v'è una fitta oscurità.
[v. 17]
18O terra, non coprire il mio sangue
e non abbia sosta il mio grido!
19Ma ecco, fin d'ora il mio testimone è nei cieli,
il mio mallevadore è lassù;
20miei avvocati presso Dio sono i miei lamenti,
mentre davanti a lui sparge lacrime il mio occhio,
[vv. 21-22]

[v. 1]
2Non sono io in balìa di beffardi?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
[vv. 3-6]

7Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra.
[v. 8]
9Ma il giusto si conferma nella sua condotta
e chi ha le mani pure raddoppia il coraggio.
[vv. 10-12]
13Se posso sperare qualche cosa, la tomba è la mia casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
[vv. 14-16]

1Bildad il Suchita prese a dire:

[vv. 2-4]
5Certamente la luce del malvagio si spegnerà
e più non brillerà la fiamma del suo focolare.
[vv. 6-8]
9Un laccio l'afferrerà per il calcagno,
un nodo scorsoio lo stringerà.
[vv. 10-12]
13Un malanno divorerà la sua pelle,
roderà le sue membra il primogenito della morte.
[vv. 14-16]
17Il suo ricordo sparirà dalla terra
e il suo nome più non si udrà per la contrada.
[vv. 18-21]

[vv. 1-5]

6Sappiate dunque che Dio mi ha piegato
e mi ha avviluppato nella sua rete.
[vv. 7-15]
16Chiamo il mio servo ed egli non risponde,
devo supplicarlo con la mia bocca.
[vv. 17-23]
24fossero impresse con stilo di ferro sul piombo,
per sempre s'incidessero sulla roccia!
25Io lo so che il mio Vendicatore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
[vv. 26-29]

1Zofar il Naamatita prese a dire:

[vv. 2-4]
5il trionfo degli empi è breve
e la gioia del perverso è d'un istante?
6Anche se innalzasse fino al cielo la sua statura
e il suo capo toccasse le nubi,
[v. 7]
8Svanirà come un sogno, e non si troverà più,
si dileguerà come visione notturna.
[vv. 9-11]
12Se alla sua bocca fu dolce il male,
se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
[v. 13]
14il suo cibo gli si guasterà nelle viscere,
veleno d'aspidi gli sarà nell'intestino.
[vv. 15-20]
21Nulla è sfuggito alla sua voracità,
per questo non durerà il suo benessere.
[v. 22]
23Quando starà per riempire il suo ventre,
Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno,
e gli farà piovere addosso brace.
[v. 24]
25gli uscirà il dardo dalla schiena,
una spada lucente dal fegato.
Lo assaliranno i terrori;
[vv. 26-29]

[v. 1]

2Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
3Tollerate che io parli
e, dopo il mio parlare, deridetemi pure.
[vv. 4-8]
9Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
[vv. 10-12]
13Finiscono nel benessere i loro giorni
e scendono tranquilli negli inferi.
[vv. 14-15]
16Non hanno forse in mano il loro benessere?
Il consiglio degli empi non è lungi da lui?
[vv. 17-18]
19«Dio serba per i loro figli il suo castigo...».
Ma lo faccia pagare piuttosto a lui stesso e lo senta!
[v. 20]
21Che cosa gli importa infatti della sua casa dopo di sé,
quando il numero dei suoi mesi è finito?
[v. 22]
23Uno muore in piena salute,
tutto tranquillo e prospero;
24i suoi fianchi sono coperti di grasso
e il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
25Un altro muore con l'amarezza in cuore
senza aver mai gustato il bene.
[vv. 26-29]
30che nel giorno della sciagura è risparmiato il malvagio
e nel giorno dell'ira egli la scampa.
[vv. 31-34]

1Elifaz il Temanita prese a dire:

2Può forse l'uomo giovare a Dio,
se il saggio giova solo a se stesso?
[vv. 3-6]

7Non hai dato da bere all'assetato
e all'affamato hai rifiutato il pane,
8la terra l'ha il prepotente
e vi abita il tuo favorito.
[vv. 9-11]
12Ma Dio non è nell'alto dei cieli?
Guarda il vertice delle stelle: quanto sono alte!
[vv. 13-14]
15Vuoi tu seguire il sentiero d'un tempo,
gia battuto da uomini empi,
[vv. 16-19]
20«Sì, certo è stata annientata la loro fortuna
e il fuoco ne ha divorati gli avanzi!».
21Su, riconcìliati con lui e tornerai felice,
ne riceverai un gran vantaggio.
[v. 22]
23Se ti rivolgerai all'Onnipotente con umiltà,
se allontanerai l'iniquità dalla tua tenda,
[v. 24]
25allora sarà l'Onnipotente il tuo oro
e sarà per te argento a mucchi.
[vv. 26-28]
29Egli umilia l'alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha gli occhi bassi.
[v. 30]

[v. 1]

2Ancor oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano grava sopra i miei gemiti.
[vv. 3-10]
11Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
[vv. 12-13]
14Compie, certo, il mio destino
e di simili piani ne ha molti.
[v. 15]
16Dio ha fiaccato il mio cuore,
l'Onnipotente mi ha atterrito;
17non sono infatti perduto a causa della tenebra,
né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto.

[vv. 1-2]
3portano via l'asino degli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova.
[v. 4]
5Eccoli, come ònagri nel deserto
escono per il lavoro;
di buon mattino vanno in cerca di vitto;
la steppa offre loro cibo per i figli.
[v. 6]
7Nudi passan la notte, senza panni,
non hanno da coprirsi contro il freddo.
[v. 8]
9Rapiscono con violenza l'orfano
e prendono in pegno ciò che copre il povero.
[v. 10]
11Tra i filari frangono le olive,
pigiano l'uva e soffrono la sete.
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l'anima dei feriti grida aiuto:
Dio non presta attenzione alle loro preghiere.
[v. 13]
14Quando non c'è luce, si alza l'omicida
per uccidere il misero e il povero;
nella notte si aggira il ladro
e si mette un velo sul volto.
15L'occhio dell'adultero spia il buio
e pensa: «Nessun occhio mi osserva!».
[vv. 16-18]
19Come siccità e calore assorbono le acque nevose,
così la morte rapisce il peccatore.
[v. 20]
21Egli maltratta la sterile che non genera
e non fa del bene alla vedova.
[vv. 22-25]

1Bildad il Suchita prese a dire:

[vv. 2-6]

[v. 1]

2Quanto aiuto hai dato al debole
e come hai soccorso il braccio senza forza!
[vv. 3-6]

7Egli stende il settentrione sopra il vuoto,
tiene sospesa la terra sopra il nulla.
8Rinchiude le acque dentro le nubi,
e le nubi non si squarciano sotto il loro peso.
[vv. 9-11]
12Con forza agita il mare
e con intelligenza doma Raab.
13Al suo soffio si rasserenano i cieli,
la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14Ecco, questi non sono che i margini delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che noi ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?

[vv. 1-6]

7Sia trattato come reo il mio nemico
e il mio avversario come un ingiusto.
[v. 8]
9Ascolterà forse Dio il suo grido,
quando la sventura piomberà su di lui?
[vv. 10-16]

17egli le prepara, ma il giusto le indosserà
e l'argento lo spartirà l'innocente.
18Ha costruito la casa come fragile nido
e come una capanna fatta da un guardiano.
[v. 19]
20Di giorno il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce il turbine;
21il vento d'oriente lo solleva e se ne va,
lo strappa lontano dal suo posto.
[vv. 22-23]

[v. 1]
2Il ferro si cava dal suolo
e la pietra fusa libera il rame.
[v. 3]
4Forano pozzi lungi dall'abitato
coloro che perdono l'uso dei piedi:
pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano.
[vv. 5-6]
7L'uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
[vv. 8-10]
11scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12Ma la sapienza da dove si trae?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
[v. 13]
14L'abisso dice: «Non è in me!»
e il mare dice: «Neppure presso di me!».
[v. 15]
16Non si acquista con l'oro di Ofir,
con il prezioso berillo o con lo zaffiro
17Non la pareggia l'oro e il cristallo,
né si permuta con vasi di oro puro.
[v. 18]
19Non la eguaglia il topazio d'Etiopia;
con l'oro puro non si può scambiare a peso.
20Ma da dove viene la sapienza?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
[vv. 21-27]
28e disse all'uomo:
«Ecco, temere Dio, questo è sapienza
e schivare il male, questo è intelligenza».

[vv. 1-2]

3quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
[vv. 4-6]
7Quando uscivo verso la porta della città
e sulla piazza ponevo il mio seggio:
[v. 8]
9i notabili sospendevano i discorsi
e si mettevan la mano sulla bocca;
[vv. 10-11]
12perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto,
l'orfano che ne era privo.
[vv. 13-14]
15Io ero gli occhi per il cieco,
ero i piedi per lo zoppo.
[vv. 16-19]
20La mia gloria sarà sempre nuova
e il mio arco si rinforzerà nella mia mano.
21Mi ascoltavano in attesa fiduciosa
e tacevano per udire il mio consiglio.
[v. 22]
23Mi attendevano come si attende la pioggia
e aprivano la bocca come ad acqua primaverile.
[vv. 24-25]

[vv. 1-7]
8razza ignobile, anzi razza senza nome,
sono calpestati più della terra.
[vv. 9-10]
11Poiché egli ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
essi han rigettato davanti a me ogni freno.
[v. 12]
13Hanno demolito il mio sentiero,
cospirando per la mia disfatta
e nessuno si oppone a loro.
[v. 14]
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia grandezza
e come nube è passata la mia felicità.
[vv. 16-25]
26Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
[v. 27]
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
[vv. 29-30]
31La mia cetra serve per lamenti
e il mio flauto per la voce di chi piange.

[vv. 1-2]
3Non è forse la rovina riservata all'iniquo
e la sventura per chi compie il male?
[v. 4]
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconoscerà la mia integrità.
7Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguito i miei occhi,
se alla mia mano si è attaccata sozzura,
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore fu sedotto da una donna
e ho spiato alla porta del mio prossimo,
[vv. 10-11]
12quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
[vv. 13-15]
16Mai ho rifiutato quanto brama il povero,
né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
17mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l'orfano,
[vv. 18-21]
22mi si stacchi la spalla dalla nuca
e si rompa al gomito il mio braccio,
[vv. 23-25]
26se vedendo il sole risplendere
e la luna chiara avanzare,
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
[vv. 28-32]
33Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la mia colpa,
tenendo celato il mio delitto in petto,
34come se temessi molto la folla,
e il disprezzo delle tribù mi spaventasse,
sì da starmene zitto senza uscire di casa.
[vv. 35-38]
39se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori,
[vv. 40-40b]

2Allora si accese lo sdegno di Eliu, figlio di Barachele il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno contro Giobbe, perché pretendeva d'aver ragione di fronte a Dio; [vv. 3-5]

6Presa dunque la parola, Eliu, figlio di Barachele il Buzita, disse:

Giovane io sono di anni
e voi siete gia canuti;
per questo ho esitato per rispetto
a manifestare a voi il mio sapere.
[vv. 7-9]
10Per questo io oso dire: Ascoltatemi;
anch'io esporrò il mio sapere.
[vv. 11-16]
17voglio anch'io dire la mia parte,
anch'io esporrò il mio parere;
[vv. 18-21]
22perché io non so adulare:
altrimenti il mio creatore in breve mi eliminerebbe.

[v. 1]
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
[v. 3]
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.
[vv. 5-7]
8Non hai fatto che dire ai miei orecchi
e ho ben udito il suono dei tuoi detti:
[vv. 9-14]
15Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
[vv. 16-18]
19Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;
20quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;
[vv. 21-22]
23Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all'uomo il suo dovere,
24abbia pietà di lui e dica:
«Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto»,
[v. 25]
26supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all'uomo la sua giustizia.
[vv. 27-29]
30per sottrarre l'anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
[vv. 31-33]

[vv. 1-2]

3Perché l'orecchio distingue le parole,
come il palato assapora i cibi.
4Esploriamo noi ciò che è giusto,
indaghiamo fra di noi quale sia il bene:
5poiché Giobbe ha detto: «Io son giusto,
ma Dio mi ha tolto il mio diritto;
6contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga benché senza colpa».
[vv. 7-10]

11Poiché egli ripaga l'uomo secondo il suo operato
e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta.
12In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l'Onnipotente non sovverte il diritto!
13Chi mai gli ha affidato la terra
e chi ha disposto il mondo intero?
14Se egli richiamasse il suo spirito a sè
e a sé ritraesse il suo soffio,
[vv. 15-16]
17Può mai governare chi odia il diritto?
E tu osi condannare il Gran Giusto?
[v. 18]
19lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce al povero il ricco,
perché tutti costoro sono opera delle sue mani?
[vv. 20-27]
28sì da far giungere fino a lui il grido
dell'oppresso e fargli udire il lamento dei poveri.
[v. 29]
30perché non regni un uomo perverso,
perché il popolo non abbia inciampi.
31Si può dunque dire a Dio:
«Porto la pena, senza aver fatto il male;
[v. 32]
33Forse, secondo le tue idee dovrebbe ricompensare,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Poiché tu devi scegliere, non io,
dì, dunque, quello che sai.
[vv. 34-37]

[vv. 1-2]

3O quando hai detto: «Che te ne importa?
Che utilità ne ho dal mio peccato»?
[v. 4]
5Contempla il cielo e osserva,
considera le nubi: sono più alte di te.
[vv. 6-8]
9Si grida per la gravità dell'oppressione,
si invoca aiuto sotto il braccio dei potenti,
[vv. 10-16]

[vv. 1-2]

3Prenderò da lontano il mio sapere
e renderò giustizia al mio creatore,
4poiché non è certo menzogna il mio parlare:
un uomo di perfetta scienza è qui con te.
[vv. 5-14]
15Ma egli libera il povero con l'afflizione,
gli apre l'udito con la sventura.
[vv. 16-18]
19Può forse farti uscire dall'angustia il tuo grido,
con tutti i tentativi di forza?
[vv. 20-21]

22Ecco, Dio è sublime nella sua potenza;
chi come lui è temibile?
23Chi mai gli ha imposto il suo modo d'agire
o chi mai ha potuto dirgli: «Hai agito male?».
[v. 24]
25Ogni uomo la contempla,
il mortale la mira da lontano.
26Ecco, Dio è così grande, che non lo
comprendiamo:
il numero dei suoi anni è incalcolabile.
[vv. 27-29]
30Ecco, espande sopra di esso il suo vapore
e copre le profondità del mare.
[v. 31]
32Arma le mani di folgori
e le scaglia contro il bersaglio.
33Lo annunzia il suo fragore,
riserva d'ira contro l'iniquità.

1Per questo mi batte forte il cuore
e mi balza fuori dal petto.
2Udite, udite, il rumore della sua voce,
il fragore che esce dalla sua bocca.
3Il lampo si diffonde sotto tutto il cielo
e il suo bagliore giunge ai lembi della terra;
4dietro di esso brontola il tuono,
mugghia con il suo fragore maestoso
e nulla arresta i fulmini,
da quando si è udita la sua voce;
5mirabilmente tuona Dio con la sua voce
opera meraviglie che non comprendiamo!
[v. 6]
7Rinchiude ogni uomo in casa sotto sigillo,
perché tutti riconoscano la sua opera.
[v. 8]
9Dal mezzogiorno avanza l'uragano
e il freddo dal settentrione.
10Al soffio di Dio si forma il ghiaccio
e la distesa dell'acqua si congela.
[vv. 11-14]
15Sai tu come Dio le diriga
e come la sua nube produca il lampo?
[vv. 16-17]
18Hai tu forse disteso con lui il firmamento,
solido come specchio di metallo fuso?
[vv. 19-20]
21Ora diventa invisibile la luce,
oscurata in mezzo alle nubi:
ma tira il vento e le spazza via.
[vv. 22-24]

[v. 1]

2Chi è costui che oscura il consiglio
con parole insipienti?
[v. 3]
4Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra?
Dillo, se hai tanta intelligenza!
[vv. 5-7]
8Chi ha chiuso tra due porte il mare,
quando erompeva uscendo dal seno materno,
[vv. 9-11]
12Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all'aurora,
[v. 13]
14Si trasforma come creta da sigillo
e si colora come un vestito.
15È sottratta ai malvagi la loro luce
ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.
[vv. 16-17]
18Hai tu considerato le distese della terra?
Dillo, se sai tutto questo!
[vv. 19-20]
21Certo, tu lo sai, perché allora eri nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
[v. 22]
23che io riserbo per il tempo della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
24Per quali vie si espande la luce,
si diffonde il vento d'oriente sulla terra?
[vv. 25-28]

29Dal seno di chi è uscito il ghiaccio
e la brina del cielo chi l'ha generata?
[vv. 30-40]
41Chi prepara al corvo il suo pasto,
quando i suoi nati gridano verso Dio
e vagano qua e là per mancanza di cibo?

[vv. 1-9]
10Potrai legarlo con la corda per fare il solco
o fargli erpicare le valli dietro a te?
[vv. 11-15]
16Tratta duramente i figli, come se non fossero suoi,
della sua inutile fatica non si affanna,
[v. 17]
18Ma quando giunge il saettatore, fugge agitando le ali:
si beffa del cavallo e del suo cavaliere.
19Puoi tu dare la forza al cavallo
e vestire di fremiti il suo collo?
[vv. 20-22]
23Su di lui risuona la faretra,
il luccicar della lancia e del dardo.
[v. 24]
25Al primo squillo grida: «Aah!...»
e da lontano fiuta la battaglia,
gli urli dei capi, il fragor della mischia.
26Forse per il tuo senno si alza in volo lo sparviero
e spiega le ali verso il sud?
27O al tuo comando l'aquila s'innalza
e pone il suo nido sulle alture?
[vv. 28-29]
30I suoi aquilotti succhiano il sangue
e dove sono cadaveri, là essa si trova.

[vv. 1-5]

6Allora il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine e disse:
[v. 7]
8Oseresti proprio cancellare il mio guidizio
e farmi torto per avere tu ragione?
[vv. 9-10]
11diffondi i furori della tua collera,
mira ogni superbo e abbattilo,
12mira ogni superbo e umilialo,
schiaccia i malvagi ovunque si trovino;
13nascondili nella polvere tutti insieme,
rinchiudili nella polvere tutti insieme,
[v. 14]

15Ecco, l'ippopotamo, che io ho creato al pari di te,
mangia l'erba come il bue.
16Guarda, la sua forza è nei fianchi
e il suo vigore nel ventre.
[vv. 17-18]
19Esso è la prima delle opere di Dio;
il suo creatore lo ha fornito di difesa.
[vv. 20-22]
23Ecco, si gonfi pure il fiume: egli non trema,
è calmo, anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca.
[v. 24]

25Puoi tu pescare il Leviatan con l'amo
e tener ferma la sua lingua con una corda,
[vv. 26-32]

[vv. 1-2]
3Chi mai lo ha assalito e si è salvato?
Nessuno sotto tutto il cielo.
[v. 4]
5Chi gli ha mai aperto sul davanti il manto di pelle
e nella sua doppia corazza chi può penetrare?
6Le porte della sua bocca chi mai ha aperto?
Intorno ai suoi denti è il terrore!
[vv. 7-10]
11Dalla sua bocca partono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
[vv. 12-16]
17Quando si alza, si spaventano i forti
e per il terrore restano smarriti.
[v. 18]
19stima il ferro come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
[vv. 20-22]
23Fa ribollire come pentola il gorgo,
fa del mare come un vaso da unguenti.
[vv. 24-25]
26Lo teme ogni essere più altero;
egli è il re su tutte le fiere più superbe.

[v. 1]

2Comprendo che puoi tutto
e che nessuna cosa è impossibile per te.
3Chi è colui che, senza aver scienza,
può oscurare il tuo consiglio?
Ho esposto dunque senza discernimento
cose troppo superiori a me, che io non comprendo.
[vv. 4-6]

7Dopo che il Signore aveva rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz il Temanita: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe. 8Prendete dunque sette vitelli e sette montoni e andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi; il mio servo Giobbe pregherà per voi, affinchè io, per riguardo a lui, non punisca la vostra stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe».

9Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita andarono e fecero come loro aveva detto il Signore e il Signore ebbe riguardo di Giobbe.

10Dio ristabilì Giobbe nello stato di prima, avendo egli pregato per i suoi amici; accrebbe anzi del doppio quanto Giobbe aveva posseduto. 11Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra e un anello d'oro.

12Il Signore benedisse la nuova condizione di Giobbe più della prima ed egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. [vv. 13-14] 15In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell'eredità insieme con i loro fratelli.

[vv. 16-17]

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