La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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Bibbia CEI 2008

[vv. 1-2] 3possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e una servitù molto numerosa. Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli d’oriente.

[vv. 4-5]

6Ora, un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro. 7Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 8Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male». [v. 9] 10Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. [v. 11] 12Il Signore disse a Satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui». Satana si ritirò dalla presenza del Signore.

[v. 13] 14un messaggero venne da Giobbe e gli disse: «I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi. [vv. 15-18]

19quand’ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

[vv. 20-21]

22In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.

1Accadde, un giorno, che i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, e anche Satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. 2Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 3Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. Egli è ancora saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui per rovinarlo, senza ragione». [vv. 4-6]

7Satana si ritirò dalla presenza del Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. 8Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. [v. 9] 10Ma egli le rispose: «Tu parli come parlerebbe una stolta! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?».

In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.

[vv. 11-12] 13Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti. Nessuno gli rivolgeva una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.

[v. 1] 2Prese a dire:

[v. 3]
4Quel giorno divenga tenebra,
non se ne curi Dio dall’alto,
né brilli mai su di esso la luce.
[v. 5]
6Quella notte se la prenda il buio,
non si aggiunga ai giorni dell’anno,
non entri nel conto dei mesi.
7Ecco, quella notte sia sterile,
e non entri giubilo in essa.
[vv. 8-16]
17Là i malvagi cessano di agitarsi,
e chi è sfinito trova riposo.
[vv. 18-20]

21a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
22che godono fino a esultare
e gioiscono quando trovano una tomba,
[vv. 23-26]

1Elifaz di Teman prese a dire:

[v. 2]
3Ecco, sei stato maestro di molti
e a mani stanche hai ridato vigore;
[v. 4]
5Ma ora che questo accade a te, ti è gravoso;
capita a te e ne sei sconvolto.
[vv. 6-10]
11il leone perisce per mancanza di preda,
e i figli della leonessa si disperdono.

[vv. 12-13]
14terrore mi prese e spavento,
che tutte le ossa mi fece tremare;
[v. 15]
16Stava là uno, ma non ne riconobbi l’aspetto,
una figura era davanti ai miei occhi.
Poi udii una voce sommessa:
17“Può l’uomo essere più retto di Dio,
o il mortale più puro del suo creatore?
[vv. 18-19]
20sono annientati fra il mattino e la sera,
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
21Non viene forse strappata la corda della loro tenda,
sicché essi muoiono, ma senza sapienza?”.

[vv. 1-3]
4I suoi figli non sono mai al sicuro,
e in tribunale sono oppressi, senza difensore;
5l’affamato ne divora la messe,
anche se ridotta a spine, la porterà via
e gente assetata agognerà le sue sostanze.
6Non esce certo dal suolo la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
[v. 7]

8Io, invece, mi rivolgerei a Dio
e a Dio esporrei la mia causa:
[vv. 9-10]
11Egli esalta gli umili
e solleva a prosperità gli afflitti;
12è lui che rende vani i pensieri degli scaltri,
perché le loro mani non abbiano successo.
[vv. 13-19]
20nella carestia ti libererà dalla morte
e in guerra dal colpo della spada,
[v. 21]
22Della rovina e della fame riderai
né temerai le bestie selvatiche;
23con le pietre del campo avrai un patto
e le bestie selvatiche saranno in pace con te.
[vv. 24-26]
27Ecco, questo l’abbiamo studiato a fondo, ed è vero.
Ascoltalo e imparalo per il tuo bene».

1Giobbe prese a dire:

2«Se ben si pesasse la mia angoscia
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura,
3certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo le mie parole sono così avventate,
[vv. 4-7]
8Oh, mi accadesse quello che invoco
e Dio mi concedesse quello che spero!
9Volesse Dio schiacciarmi,
stendere la mano e sopprimermi!
10Questo sarebbe il mio conforto,
e io gioirei, pur nell’angoscia senza pietà,
perché non ho rinnegato i decreti del Santo.
[vv. 11-12]
13Nulla c’è in me che mi sia di aiuto?
Ogni successo mi è precluso?

[vv. 14-17]
18Le carovane deviano dalle loro piste,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
19le carovane di Tema li cercano con lo sguardo,
i viandanti di Saba sperano in essi:
20ma rimangono delusi d’aver sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
[vv. 21-26]
27Persino su un orfano gettereste la sorte
e fareste affari a spese di un vostro amico.
[vv. 28-30]

[vv. 1-2]
3così a me sono toccati mesi d’illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate.
[vv. 4-14]

15Preferirei morire soffocato,
la morte piuttosto che vivere in queste mie ossa.
[vv. 16-19]
20Se ho peccato, che cosa ho fatto a te,
o custode dell’uomo?
Perché mi hai preso a bersaglio
e sono diventato un peso per me?
21Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia colpa?
Ben presto giacerò nella polvere
e, se mi cercherai, io non ci sarò!».

1Bildad di Suach prese a dire:

2«Fino a quando dirai queste cose
e vento impetuoso saranno le parole della tua bocca?
[vv. 3-7]
8Chiedilo infatti alle generazioni passate,
considera l’esperienza dei loro padri,
[vv. 9-10]
11Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz’acqua?
[vv. 12-14]
15se si appoggia alla sua casa, essa non resiste,
se vi si aggrappa, essa non regge.
[vv. 16-17]
18Ma se lo si strappa dal suo luogo,
questo lo rinnega: “Non ti ho mai visto!”.
19Ecco la gioia del suo destino
e dalla terra altri rispuntano.
[vv. 20-22]

1Giobbe prese a dire:

[v. 2]
3Se uno volesse disputare con lui,
non sarebbe in grado di rispondere una volta su mille.
[v. 4]
5Egli sposta le montagne ed esse non lo sanno,
nella sua ira egli le sconvolge.
[v. 6]
7Comanda al sole ed esso non sorge
e mette sotto sigillo le stelle.
[vv. 8-14]

15io, anche se avessi ragione, non potrei rispondergli,
al mio giudice dovrei domandare pietà.
16Se lo chiamassi e mi rispondesse,
non credo che darebbe ascolto alla mia voce.
17Egli con una tempesta mi schiaccia,
moltiplica le mie piaghe senza ragione,
[vv. 18-19]
20Se avessi ragione, la mia bocca mi condannerebbe;
se fossi innocente, egli mi dichiarerebbe colpevole.
21Benché innocente, non mi curo di me stesso,
detesto la mia vita!
22Per questo io dico che è la stessa cosa:
egli fa perire l’innocente e il reo!
[v. 23]
24La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei giudici;
chi, se non lui, può fare questo?
[vv. 25-30]
31allora tu mi tufferesti in un pantano
e in orrore mi avrebbero le mie vesti.
32Poiché non è uomo come me, al quale io possa replicare:
“Presentiamoci alla pari in giudizio”.
[vv. 33-35]

[vv. 1-5]
6perché tu debba scrutare la mia colpa
ed esaminare il mio peccato,
7pur sapendo che io non sono colpevole
e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto
integro in ogni parte: e ora vorresti distruggermi?
9Ricòrdati che come argilla mi hai plasmato;
alla polvere vorresti farmi tornare?
[v. 10]
11Di pelle e di carne mi hai rivestito,
di ossa e di nervi mi hai intessuto.
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
13Eppure, questo nascondevi nel cuore,
so che questo era nei tuoi disegni!
[vv. 14-16]
17rinnovi contro di me i tuoi testimoni,
contro di me aumenti la tua ira
e truppe sempre nuove mi stanno addosso.
18Perché tu mi hai tratto dal seno materno?
Sarei morto e nessun occhio mi avrebbe mai visto!
19Sarei come uno che non è mai esistito;
dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20Non sono poca cosa i miei giorni?
Lasciami, che io possa respirare un poco
[vv. 21-22]

1Sofar di Naamà prese a dire:

[vv. 2-4]
5Tuttavia, volesse Dio parlare
e aprire le labbra contro di te,
6per manifestarti i segreti della sapienza,
che sono così difficili all’intelletto,
allora sapresti che Dio ti condona parte della tua colpa.
[vv. 7-18]

19Ti coricherai e nessuno ti metterà paura;
anzi, molti cercheranno i tuoi favori.
20Ma gli occhi dei malvagi languiranno,
ogni scampo è loro precluso,
unica loro speranza è l’ultimo respiro!».

1Giobbe prese a dire:

2«Certo, voi rappresentate un popolo;
con voi morirà la sapienza!
[vv. 3-6]
7Interroga pure le bestie e ti insegneranno,
gli uccelli del cielo e ti informeranno;
8i rettili della terra e ti istruiranno,
i pesci del mare e ti racconteranno.
9Chi non sa, fra tutti costoro,
che la mano del Signore ha fatto questo?
10Egli ha in mano l’anima di ogni vivente
e il soffio di ogni essere umano.
[vv. 11-18]

19Fa andare scalzi i sacerdoti
e rovescia i potenti.
[vv. 20-23]
24Toglie la ragione ai capi di un paese
e li fa vagare nel vuoto, senza strade,
[v. 25]

1Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,
l’ha udito il mio orecchio e l’ha compreso.
[v. 2]
3Ma io all’Onnipotente voglio parlare,
con Dio desidero contendere.
[v. 4]
5Magari taceste del tutto:
sarebbe per voi un atto di sapienza!
[v. 6]
7Vorreste forse dire il falso in difesa di Dio
e in suo favore parlare con inganno?
8Vorreste prendere le parti di Dio
e farvi suoi avvocati?
[vv. 9-10]
11La sua maestà non vi incute spavento
e il terrore di lui non vi assale?
[vv. 12-15]
16Già questo sarebbe la mia salvezza,
perché davanti a lui l’empio non può presentarsi.
[v. 17]
18Ecco, espongo la mia causa,
sono convinto che sarò dichiarato innocente.
[v. 19]
20Fammi solo due cose
e allora non mi sottrarrò alla tua presenza:
[vv. 21-27]
28Intanto l’uomo si consuma come legno tarlato
o come un vestito corroso da tignola.

[vv. 1-3]
4Chi può trarre il puro dall’immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
il numero dei suoi mesi dipende da te,
hai fissato un termine che non può oltrepassare.
[v. 6]
7È vero, per l’albero c’è speranza:
se viene tagliato, ancora si rinnova,
e i suoi germogli non cessano di crescere;
[vv. 8-11]
12ma l’uomo che giace non si alzerà più,
finché durano i cieli non si sveglierà
né più si desterà dal suo sonno.
13Oh, se tu volessi nascondermi nel regno dei morti,
occultarmi, finché sia passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
[v. 14]
15Mi chiameresti e io risponderei,
l’opera delle tue mani tu brameresti.
16Mentre ora tu conti i miei passi,
non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio delitto
e tu ricopriresti la mia colpa.
[vv. 18-22]

1Elifaz di Teman prese a dire:

[vv. 2-5]
6Non io, ma la tua bocca ti condanna
e le tue labbra attestano contro di te.
[v. 7]
8Hai tu avuto accesso ai segreti consigli di Dio
e ti sei appropriato tu solo della sapienza?
[vv. 9-15]
16tanto meno un essere abominevole e corrotto,
l’uomo che beve l’iniquità come acqua.

[v. 17]
18quello che i saggi hanno riferito,
che non hanno celato ad essi i loro padri;
19solo a loro fu concessa questa terra,
né straniero alcuno era passato in mezzo a loro.
[vv. 20-21]
22Non crede di potersi sottrarre alle tenebre,
egli si sente destinato alla spada.
[vv. 23-24]
25perché ha steso contro Dio la sua mano,
ha osato farsi forte contro l’Onnipotente;
26correva contro di lui a testa alta,
al riparo del curvo spessore del suo scudo,
[v. 27]
28Avrà dimora in città diroccate,
in case dove non si abita più,
destinate a diventare macerie.
29Non si arricchirà, non durerà la sua fortuna,
le sue proprietà non si estenderanno sulla terra.
[vv. 30-35]

1Giobbe prese a dire:

2«Ne ho udite già molte di cose simili!
Siete tutti consolatori molesti.
[vv. 3-7]
8e mi opprime.
Si è costituito testimone ed è insorto contro di me:
il mio calunniatore mi accusa in faccia.
[vv. 9-18]

19Ecco, fin d’ora il mio testimone è nei cieli,
il mio difensore è lassù.
[v. 20]
21perché egli stesso sia arbitro fra l’uomo e Dio,
come tra un figlio dell’uomo e il suo prossimo;
[v. 22]

1Il mio respiro è affannoso,
i miei giorni si spengono;
non c’è che la tomba per me!
[v. 2]
3Poni, ti prego, la mia cauzione presso di te;
chi altri, se no, mi stringerebbe la mano?
4Poiché hai tolto il senno alla loro mente,
per questo non li farai trionfare.
[vv. 5-7]
8Gli onesti ne rimangono stupiti
e l’innocente si sdegna contro l’empio.
[vv. 9-10]
11I miei giorni sono passati, svaniti i miei progetti,
i desideri del mio cuore.
12Essi cambiano la notte in giorno:
“La luce – dicono – è più vicina delle tenebre”.
[vv. 13-16]

1Bildad di Suach prese a dire:

[v. 2]
3Perché ci consideri come bestie,
ci fai passare per idioti ai tuoi occhi?
[vv. 4-5]
6La luce si offuscherà nella sua tenda
e la lucerna si estinguerà sopra di lui.
[vv. 7-9]
10Gli è nascosta per terra una fune
e gli è tesa una trappola sul sentiero.
[v. 11]
12Diventerà carestia la sua opulenza
e la rovina è ritta al suo fianco.
[v. 13]
14Sarà tolto dalla tenda in cui fidava,
per essere trascinato davanti al re dei terrori!
15Potresti abitare nella tenda che non è più sua;
sulla sua dimora si spargerà zolfo.
[vv. 16-18]
19Non famiglia, non discendenza avrà nel suo popolo,
non superstiti nei luoghi della sua residenza.
[v. 20]
21Ecco qual è la sorte dell’iniquo:
questa è la dimora di chi non riconosce Dio».

1Giobbe prese a dire:

[vv. 2-7]
8Mi ha sbarrato la strada perché io non passi
e sui miei sentieri ha disteso le tenebre.
[vv. 9-10]
11Ha acceso contro di me la sua ira
e mi considera come suo nemico.
[v. 12]
13I miei fratelli si sono allontanati da me,
persino i miei familiari mi sono diventati estranei.
[v. 14]
15gli ospiti di casa;
da estraneo mi trattano le mie ancelle,
sono un forestiero ai loro occhi.
[vv. 16-19]
20Alla pelle si attaccano le mie ossa
e non mi resta che la pelle dei miei denti.
[vv. 21-22]
23Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
24fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
[v. 25]
26Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
27Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro.
Languisco dentro di me.
[vv. 28-29]

1Sofar di Naamà prese a dire:

2«Per questo i miei pensieri mi spingono a rispondere
e c’è fretta dentro di me.
[vv. 3-9]
10I suoi figli dovranno risarcire i poveri
e le sue stesse mani restituiranno le sue ricchezze.
[vv. 11-18]
19perché ha oppresso e abbandonato i miseri,
ha rubato case invece di costruirle;
20perché non ha saputo calmare il suo ventre,
con i suoi tesori non si salverà.
21Nulla è sfuggito alla sua voracità,
per questo non durerà il suo benessere.
[vv. 22-24]
25Se estrarrà la freccia dalla schiena,
una spada lucente gli squarcerà il fegato.
Lo assaliranno i terrori;
26le tenebre più fitte gli saranno riservate.
Lo divorerà un fuoco non attizzato da uomo,
esso consumerà quanto è rimasto nella sua tenda.
[vv. 27-28]
29Questa è la sorte che Dio riserva all’uomo malvagio,
l’eredità che Dio gli ha decretato».

1Giobbe prese a dire:

2«Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
[vv. 3-4]
5Statemi attenti e resterete stupiti,
mettetevi la mano sulla bocca.
6Se io ci penso, rimango turbato
e la mia carne è presa da un brivido.
[v. 7]
8La loro prole prospera insieme con loro,
i loro rampolli crescono sotto i loro occhi.
9Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
[v. 10]
11Mandano fuori, come un gregge, i loro ragazzi
e i loro figli danzano in festa.
[v. 12]
13Finiscono nel benessere i loro giorni
e scendono tranquilli nel regno dei morti.
[vv. 14-15]
16Essi hanno in mano il loro benessere
e il consiglio degli empi è lontano da lui.
[v. 17]
18Sono essi come paglia sollevata al vento
o come pula in preda all’uragano?
[vv. 19-20]
21Che cosa gli importa infatti della sua casa quando è morto,
quando il numero dei suoi mesi è finito?
22S’insegna forse la scienza a Dio,
a lui che giudica gli esseri celesti?
[vv. 23-28]
29Perché non avete chiesto a chi ha viaggiato
e non avete considerato attentamente le loro prove?
[vv. 30-33]
34E voi vorreste consolarmi con argomenti vani!
Nelle vostre risposte non c’è altro che inganno».

1Elifaz di Teman prese a dire:

2«Può forse l’uomo giovare a Dio,
dato che il saggio può giovare solo a se stesso?
3Quale interesse ne viene all’Onnipotente che tu sia giusto,
o che vantaggio ha, se tieni una condotta integra?
[vv. 4-5]
6Senza motivo infatti hai angariato i tuoi fratelli
e delle vesti hai spogliato gli ignudi.
[vv. 7-20]
21Su, riconcìliati con lui e tornerai felice,
e avrai nuovamente il tuo benessere.
[vv. 22-26]
27Lo supplicherai ed egli ti esaudirà,
e tu scioglierai i tuoi voti.
[v. 28]
29perché egli umilia l’alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha lo sguardo dimesso.
[v. 30]

1Giobbe prese a dire:

2«Anche oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano pesa sopra i miei gemiti.
3Oh, potessi sapere dove trovarlo,
potessi giungere fin dove risiede!
4Davanti a lui esporrei la mia causa
e avrei piene le labbra di ragioni.
[vv. 5-9]
10Poiché egli conosce la mia condotta,
se mi mette alla prova, come oro puro io ne esco.
[vv. 11-12]
13Se egli decide, chi lo farà cambiare?
Ciò che desidera egli lo fa.
14Egli esegue il decreto contro di me
come pure i molti altri che ha in mente.
15Per questo davanti a lui io allibisco,
al solo pensarci mi viene paura.
[vv. 16-17]

1Perché all’Onnipotente non restano nascosti i tempi,
mentre i suoi fedeli non vedono i suoi giorni?
[vv. 2-3]
4Spingono i poveri fuori strada,
tutti i miseri del paese devono nascondersi.
5Ecco, come asini selvatici nel deserto
escono per il loro lavoro;
di buon mattino vanno in cerca di cibo,
la steppa offre pane per i loro figli.
[v. 6]
7Nudi passano la notte, senza vestiti,
non hanno da coprirsi contro il freddo.
[vv. 8-9]
10Nudi se ne vanno, senza vestiti,
e sopportando la fame portano i covoni.
[v. 11]
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l’anima dei feriti grida aiuto,
ma Dio non bada a queste suppliche.
[vv. 13-14]
15L’occhio dell’adultero attende il buio
e pensa: “Nessun occhio mi osserva!”,
e si pone un velo sul volto.
[vv. 16-23]
24Salgono in alto per un poco, poi non sono più,
sono abbattuti, come tutti sono troncati via,
falciati come la testa di una spiga.
[v. 25]

1Bildad di Suach prese a dire:

[vv. 2-3]
4Come può essere giusto un uomo davanti a Dio
e come può essere puro un nato da donna?
5Ecco, la luna stessa manca di chiarore
e le stelle non sono pure ai suoi occhi:
6tanto meno l’uomo, che è un verme,
l’essere umano, che è una larva».

1Giobbe prese a dire:

2«Che aiuto hai dato al debole
e che soccorso hai prestato al braccio senza forza!
3Quanti consigli hai dato all’ignorante,
e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
[vv. 4-7]
8Rinchiude le acque dentro le nubi
e la nuvola non si squarcia sotto il loro peso.
[vv. 9-10]
11Le colonne del cielo si scuotono,
alla sua minaccia sono prese da terrore.
[vv. 12-13]
14Ecco, questi sono solo i contorni delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?».

[vv. 1-5]

6Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere,
la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei giorni.
[vv. 7-12]
13Questa è la sorte che Dio riserva all’uomo malvagio,
l’eredità che i violenti ricevono dall’Onnipotente.
14Se ha molti figli, saranno destinati alla spada
e i suoi discendenti non avranno pane da sfamarsi;
15i suoi superstiti saranno sepolti dalla peste
e le loro vedove non potranno fare lamento.
16Se ammassa argento come la polvere
e ammucchia vestiti come fango,
[vv. 17-21]
22lo bersaglia senza pietà
ed egli tenterà di sfuggire alla sua presa.
[v. 23]

[v. 1]
2Il ferro lo si estrae dal suolo,
il rame si libera fondendo le rocce.
3L’uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all’estremo limite,
fino alle rocce nel buio più fondo.
4In luoghi remoti scavano gallerie
dimenticate dai passanti;
penzolano sospesi lontano dagli uomini.
[vv. 5-7]
8non lo calpestano le bestie feroci,
non passa su di esso il leone.
[vv. 9-11]
12Ma la sapienza da dove si estrae?
E il luogo dell’intelligenza dov’è?
13L’uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi.
14L’oceano dice: “Non è in me!”
e il mare dice: “Neppure presso di me!”.
15Non si scambia con l’oro migliore
né per comprarla si pesa l’argento.
[vv. 16-23]
24perché lui solo volge lo sguardo
fino alle estremità della terra,
vede tutto ciò che è sotto la volta del cielo.
25Quando diede al vento un peso
e delimitò le acque con la misura,
[vv. 26-27]
28e disse all’uomo:
“Ecco, il timore del Signore, questo è sapienza,
evitare il male, questo è intelligenza”».

[v. 1]

2«Potessi tornare com’ero ai mesi andati,
ai giorni in cui Dio vegliava su di me,
[vv. 3-9]
10la voce dei capi si smorzava
e la loro lingua restava fissa al palato;
11infatti con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice,
con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza,
[vv. 12-13]
14Ero rivestito di giustizia come di un abito,
come mantello e turbante era la mia equità.
[v. 15]
16Padre io ero per i poveri
ed esaminavo la causa dello sconosciuto,
[vv. 17-18]
19Le mie radici si estenderanno fino all’acqua
e la rugiada di notte si poserà sul mio ramo.
[v. 20]
21Mi ascoltavano in attesa fiduciosa
e tacevano per udire il mio consiglio.
[vv. 22-25]

[vv. 1-2]
3disfatti dall’indigenza e dalla fame,
brucano per l’arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo erbe amare accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Espulsi dalla società,
si grida dietro a loro come al ladro;
[vv. 6-10]
11Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
12A destra insorge la plebaglia,
per far inciampare i miei piedi
e tracciare contro di me la strada dello sterminio.
13Hanno sconvolto il mio sentiero,
cospirando per la mia rovina,
e nessuno si oppone a loro.
[vv. 14-15]
16Ed ora mi consumo,
mi hanno colto giorni funesti.
[v. 17]
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe come il collo della mia tunica.
[vv. 19-31]

[vv. 1-5]
6mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconosca la mia integrità.
[vv. 7-9]
10mia moglie macini per un estraneo
e altri si corichino con lei;
[vv. 11-14]
15Chi ha fatto me nel ventre materno,
non ha fatto anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel grembo?
16Se ho rifiutato ai poveri quanto desideravano,
se ho lasciato languire gli occhi della vedova,
[vv. 17-18]
19se mai ho visto un misero senza vestito
o un indigente che non aveva di che coprirsi,
[vv. 20-22]
23perché mi incute timore il castigo di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
[vv. 24-27]
28anche questo sarebbe stato un delitto da denunciare,
perché avrei rinnegato Dio, che sta in alto.
29Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico?
Ho esultato perché lo colpiva la sventura?
30Ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurandogli la morte con imprecazioni?
31La gente della mia tenda esclamava:
“A chi non ha dato le sue carni per saziarsi?”.
32All’aperto non passava la notte il forestiero
e al viandante aprivo le mie porte.
[v. 33]
34come se temessi molto la folla
e il disprezzo delle famiglie mi spaventasse,
tanto da starmene zitto, senza uscire di casa.
[vv. 38-39]
40ain luogo di frumento mi crescano spini
ed erbaccia al posto dell’orzo.
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L’Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
[v. 36]
37Gli renderò conto di tutti i miei passi,
mi presenterei a lui come un principe».

[v. 40b]

1Quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perché egli si riteneva giusto. 2Allora si accese lo sdegno di Eliu, figlio di Barachele, il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno contro Giobbe, perché si considerava giusto di fronte a Dio; 3si accese di sdegno anche contro i suoi tre amici, perché non avevano trovato di che rispondere, sebbene avessero dichiarato Giobbe colpevole. 4Eliu aveva aspettato, mentre essi parlavano con Giobbe, perché erano più vecchi di lui in età. 5Quando vide che sulla bocca di questi tre uomini non vi era più alcuna risposta, Eliu si accese di sdegno.

6Eliu, figlio di Barachele, il Buzita, prese a dire:

«Giovane io sono di anni
e voi siete già canuti;
per questo ho esitato, per rispetto,
a manifestarvi il mio sapere.
[vv. 7-8]
9Essere anziani non significa essere sapienti,
essere vecchi non significa saper giudicare.
10Per questo io oso dire: “Ascoltatemi;
esporrò anch’io il mio parere”.
11Ecco, ho atteso le vostre parole,
ho teso l’orecchio ai vostri ragionamenti.
Finché andavate in cerca di argomenti,
12su di voi fissai l’attenzione.
Ma ecco, nessuno ha potuto confutare Giobbe,
nessuno tra voi ha risposto ai suoi detti.
[vv. 13-15]
16Ho atteso, ma poiché non parlano più,
poiché stanno lì senza risposta,
17risponderò anch’io per la mia parte,
esporrò anch’io il mio parere;
[vv. 18-20]
21Non guarderò in faccia ad alcuno,
e non adulerò nessuno,
[v. 22]

[vv. 1-6]
7ecco, nulla hai da temere da me,
non farò pesare su di te la mia mano.
8Tu hai detto in mia presenza
e il suono delle tue parole ho udito:
[v. 9]
10ma lui contro di me trova pretesti
e mi considera suo nemico,
[v. 11]

12Ecco, in questo non hai ragione, ti rispondo:
Dio, infatti, è più grande dell’uomo.
[v. 13]
14Dio può parlare in un modo
o in un altro, ma non vi si presta attenzione.
[vv. 15-17]
18per preservare la sua anima dalla fossa
e la sua vita dal canale infernale.
[vv. 19-24]
25allora la sua carne sarà più florida che in gioventù,
ed egli tornerà ai giorni della sua adolescenza.
26Supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà con giubilo il suo volto,
e di nuovo lo riconoscerà giusto.
[vv. 27-28]
29Ecco, tutto questo Dio fa,
due, tre volte per l’uomo,
[vv. 30-31]
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché io desidero darti ragione.
[v. 33]

1Eliu prese a dire:

[vv. 2-3]
4così noi esploriamo ciò che è giusto,
indaghiamo tra noi ciò che è bene.
[vv. 5-8]
9Infatti egli ha detto: “Non giova all’uomo
essere gradito a Dio”.

[vv. 10-13]
14Se egli pensasse solo a se stesso
e a sé ritraesse il suo spirito e il suo soffio,
[v. 15]
16Se sei intelligente, ascolta bene questo,
porgi l’orecchio al suono delle mie parole.
[vv. 17-27]
28facendo salire fino a lui il grido degli oppressi,
ed egli udì perciò il lamento dei poveri.
[vv. 29-30]

31A Dio si può dire questo:
“Mi sono ingannato, non farò più del male.
32Al di là di quello che vedo, istruiscimi tu.
Se ho commesso iniquità, non persisterò”.
[vv. 33-35]
36Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo,
per le sue risposte da uomo empio,
[v. 37]

1Eliu prese a dire:

2«Ti pare di aver pensato correttamente,
quando dicesti: “Sono giusto davanti a Dio”?
[vv. 3-8]
9Si grida sotto il peso dell’oppressione,
si invoca aiuto contro il braccio dei potenti,
[v. 10]
11che ci rende più istruiti delle bestie selvatiche,
che ci fa più saggi degli uccelli del cielo?”.
[v. 12]
13È inutile: Dio non ascolta
e l’Onnipotente non vi presta attenzione;
[vv. 14-16]

[v. 1]

2«Abbi un po’ di pazienza e io ti istruirò,
perché c’è altro da dire in difesa di Dio.
[vv. 3-4]
5Ecco, Dio è grande e non disprezza nessuno,
egli è grande per la fermezza delle sue decisioni.
[v. 6]
7Non stacca gli occhi dai giusti,
li fa sedere sui troni dei re
e li esalta per sempre.
[v. 8]
9Dio mostra loro gli errori e i misfatti
che hanno commesso per orgoglio.
10Apre loro gli orecchi alla correzione
e li esorta ad allontanarsi dal male.
11Se ascoltano e si sottomettono,
termineranno i loro giorni nel benessere
e i loro anni fra le delizie.
[vv. 12-13]
14Si spegne in gioventù la loro vita,
la loro esistenza come quella dei prostituti.
[vv. 15-17]

18Fa’ che l’ira non ti spinga allo scherno,
e che il prezzo eccessivo del riscatto non ti faccia deviare.
[v. 19]
20Non desiderare che venga quella notte
nella quale i popoli sono sradicati dalla loro sede.
21Bada di non volgerti all’iniquità,
poiché per questo sei stato provato dalla miseria.

22Ecco, Dio è sublime nella sua potenza;
quale maestro è come lui?
[vv. 23-27]
28che le nubi rovesciano,
grondano sull’uomo in quantità.
29Chi può calcolare la distesa delle nubi
e i fragori della sua dimora?
[vv. 30-33]

1Per questo mi batte forte il cuore
e mi balza fuori dal petto.
2Udite attentamente il rumore della sua voce,
il fragore che esce dalla sua bocca.
[v. 3]
4dietro di essa ruggisce una voce,
egli tuona con la sua voce maestosa:
nulla può arrestare il lampo
appena si ode la sua voce.
[vv. 5-9]
10Al soffio di Dio si forma il ghiaccio
e le distese d’acqua si congelano.
[v. 11]
12Egli le fa vagare dappertutto
secondo i suoi ordini,
perché eseguano quanto comanda loro
su tutta la faccia della terra.
[v. 13]
14Porgi l’orecchio a questo, Giobbe,
férmati e considera le meraviglie di Dio.
[vv. 15-16]
17Sai tu perché le tue vesti sono roventi,
quando la terra è in letargo sotto il soffio dello scirocco?
18Hai tu forse disteso con lui il firmamento,
solido come specchio di metallo fuso?
19Facci sapere che cosa possiamo dirgli!
Noi non siamo in grado di esprimerci perché avvolti nelle tenebre.
[vv. 20-21]
22Dal settentrione giunge un aureo chiarore,
intorno a Dio è tremenda maestà.
[vv. 23-24]

1Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:

[vv. 2-4]
5Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai,
o chi ha teso su di essa la corda per misurare?
[vv. 6-8]

9quando io lo vestivo di nubi
e lo fasciavo di una nuvola oscura,
10quando gli ho fissato un limite,
e gli ho messo chiavistello e due porte
[vv. 11-13]

14ed essa prenda forma come creta premuta da sigillo
e si tinga come un vestito,
[vv. 15-17]
18Hai tu considerato quanto si estende la terra?
Dillo, se sai tutto questo!
[vv. 19-25]

26per far piovere anche sopra una terra spopolata,
su un deserto dove non abita nessuno,
27per dissetare regioni desolate e squallide
e far sbocciare germogli verdeggianti?
[v. 28]
29Dal qual grembo esce il ghiaccio
e la brina del cielo chi la genera,
[vv. 30-34]

35Scagli tu i fulmini ed essi partono
dicendoti: “Eccoci!”?
[v. 36]
37Chi mai è in grado di contare con esattezza le nubi
e chi può riversare gli otri del cielo,
[v. 38]

39Sei forse tu che vai a caccia di preda per la leonessa
e sazi la fame dei leoncelli,
[vv. 40-41]

[v. 1]
2Conti tu i mesi della loro gravidanza
e sai tu quando devono partorire?
3Si curvano e si sgravano dei loro parti,
espellono i loro feti.
4Robusti sono i loro figli, crescono all’aperto,
se ne vanno e non tornano più da esse.

[v. 5]
6Io gli ho dato come casa il deserto
e per dimora la terra salmastra.
[vv. 7-8]

9Forse il bufalo acconsente a servirti
o a passare la notte presso la tua greppia?
[vv. 10-11]
12Conteresti su di lui, perché torni
e raduni la tua messe sull’aia?

13Lo struzzo batte festosamente le ali,
come se fossero penne di cicogna e di falco.
[v. 14]
15Non pensa che un piede può schiacciarle,
una bestia selvatica calpestarle.
[vv. 16-18]

19Puoi dare la forza al cavallo
e rivestire di criniera il suo collo?
20Puoi farlo saltare come una cavalletta,
con il suo nitrito maestoso e terrificante?
[vv. 21-29]

30I suoi piccoli succhiano il sangue
e dove sono cadaveri, là essa si trova».

1Il Signore prese a dire a Giobbe:

[v. 2]

3Giobbe prese a dire al Signore:

[vv. 4-5]

6Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:

[v. 7]
8Oseresti tu cancellare il mio giudizio,
dare a me il torto per avere tu la ragione?
[v. 9]
10Su, órnati pure di maestà e di grandezza,
rivèstiti di splendore e di gloria!
[vv. 11-13]
14Allora anch’io ti loderò,
perché hai trionfato con la tua destra.

[vv. 15-18]
19Esso è la prima delle opere di Dio;
solo il suo creatore può minacciarlo con la spada.
20Gli portano in cibo i prodotti dei monti,
mentre tutte le bestie della campagna si trastullano attorno a lui.
[vv. 21-22]
23Ecco, se il fiume si ingrossa, egli non si agita,
anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca, resta calmo.
[v. 24]

25Puoi tu pescare il Leviatàn con l’amo
e tenere ferma la sua lingua con una corda,
[vv. 26-29]
30Faranno affari con lui gli addetti alla pesca,
e lo spartiranno tra i rivenditori?
31Crivellerai tu di dardi la sua pelle
e con la fiocina la sua testa?
[v. 32]

1Ecco, davanti a lui ogni sicurezza viene meno,
al solo vederlo si resta abbattuti.
2Nessuno è tanto audace da poterlo sfidare:
chi mai può resistergli?
3Chi mai lo ha assalito e ne è uscito illeso?
Nessuno sotto ogni cielo.
[vv. 4-7]
8l’una è così unita con l’altra
che l’aria fra di esse non passa;
[vv. 9-11]
12Dalle sue narici esce fumo
come da caldaia infuocata e bollente.
13Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
[vv. 14-16]
17Quando si alza si spaventano gli dèi
e per il terrore restano smarriti.
[vv. 18-24]
25Nessuno sulla terra è pari a lui,
creato per non aver paura.
26Egli domina tutto ciò che superbo s’innalza,
è sovrano su tutte le bestie feroci».

1Giobbe prese a dire al Signore:

2«Comprendo che tu puoi tutto
e che nessun progetto per te è impossibile.
3Chi è colui che, da ignorante,
può oscurare il tuo piano?
Davvero ho esposto cose che non capisco,
cose troppo meravigliose per me, che non comprendo.
[vv. 4-6]

7Dopo che il Signore ebbe rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz di Teman: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe. [vv. 8-15]

16Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant’anni e vide figli e nipoti per quattro generazioni. [v. 17]

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