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[vv. 1-3] 4costruì le porte portandole fino all’altezza di settanta cubiti: la larghezza di ciascuna era di quaranta cubiti, per il passaggio del suo esercito e l’uscita in parata dei suoi fanti.
[v. 5] 6A fianco di costui si schierarono tutti gli abitanti delle montagne e quelli della zona dell’Eufrate, del Tigri e dell’Idaspe e gli abitanti della pianura soggetta ad Arioc, re degli Elamiti. Così molte genti si trovarono adunate in aiuto dei figli di Cheleùd.
[vv. 7-11]
dei due mari.
12Allora Nabucodònosor si accese di sdegno terribile contro tutte queste regioni e giurò per il suo trono e per il suo regno che si sarebbe vendicato, devastando con la spada i paesi della Cilicia, di Damasco e della Siria, tutte le popolazioni della terra di Moab, gli Ammoniti, tutta la Giudea e tutti gli abitanti dell’Egitto fino al limite[vv. 13-16]
[vv. 1-3] 4costruì le porte portandole fino all'altezza di settanta cubiti: la larghezza di ciascuna era di quaranta cubiti, per il passaggio dell'esercito dei suoi forti e l'uscita in parata dei suoi fanti. [vv. 5-11] 12Allora Nabucodònosor si accese di sdegno terribile contro tutte queste regioni e giurò per il suo trono e per il suo regno che avrebbe fatto sicura vendetta, devastando con la spada i paesi della Cilicia, di Damasco e della Siria, tutte le popolazioni della terra di Moab, gli Ammoniti, tutta la Giudea e tutti gli abitanti dell'Egitto fino al limite dei due mari.
[vv. 13-16]
[vv. 1-7]
dei loro cadaveri fino a straripare; [vv. 9-28]
8Quelli di loro che cadranno colpiti riempiranno le loro valli, e ogni torrente e fiume sarà pieno[vv. 1-7] 8Quelli di loro che cadranno colpiti riempiranno le loro valli e ogni torrente e fiume sarà pieno dei loro cadaveri fino a straripare; [vv. 9-28]
[vv. 1-7]
dèi della terra, in modo che tutti i popoli adorassero solo Nabucodònosor e tutte le lingue e le tribù lo invocassero come dio.
8Ma egli demolì tutti i loro templi e tagliò i boschi sacri, perché aveva ordine di distruggere tutti gli[vv. 9-10]
[vv. 1-2] 3Ecco le nostre case e tutto il nostro territorio e tutti i campi di grano, i greggi e gli armenti e tutto il bestiame dei nostri attendamenti sono a tua disposizione perché tu ne faccia quel che vuoi. [vv. 4-7] 8Ma egli demolì tutti i loro templi e tagliò i boschi sacri, perché aveva ordine di distruggere tutti gli dei della terra, in modo che tutti i popoli adorassero solo Nabucodònosor e tutte le lingue e le tribù lo acclamassero come dio. [vv. 9-10]
[v. 1] 2furono presi da indicibile terrore di fronte a lui e trepidarono per Gerusalemme e per il tempio del Signore, loro Dio. [vv. 3-4]
dei monti più alti, di circondare di mura i villaggi di quelle zone e di raccogliere vettovaglie in preparazione alla guerra, poiché nelle loro campagne era appena terminata la mietitura. [v. 6] 7ordinando loro di occupare i valichi dei monti, perché di là si apriva la via d’ingresso alla Giudea e sarebbe stato facile arrestarli al valico, dove per la strettezza del passaggio tutti erano obbligati a procedere a due a due.
5e disposero di occupare in anticipo tutte le cime[v. 8] 9E ogni Israelita levò il suo grido a Dio con fervida insistenza e tutti si umiliarono con grande zelo. [vv. 10-11] 12Ricoprirono di sacco anche l’altare e alzarono il loro grido al Dio d’Israele, tutti insieme senza interruzione, supplicando che i loro figli non fossero destinati al bottino, le loro mogli alla schiavitù, le città di loro eredità alla distruzione, il santuario alla profanazione e al ludibrio in mano alle genti.
[vv. 13-15]
[v. 1] 2furono presi da indescrivibile terrore all'avanzarsi di lui e furono costernati a causa di Gerusalemme e del tempio del Signore, loro Dio. [vv. 3-4] 5e disposero di occupare in anticipo le cime dei monti più alti, di circondare di mura i villaggi di quelle zone e di raccogliere vettovaglie in preparazione alla guerra, tanto più che nelle loro campagne era appena terminata la mietitura. [v. 6] 7ordinando loro di occupare i valichi dei monti, perché di là si apriva la via d'ingresso alla Giudea e sarebbe stato facile arrestarli al valico, dove erano obbligati per la strettezza del passaggio a procedere tutti a due a due. [v. 8]
9Nello stesso tempo ogni Israelita levò il suo grido a Dio con fervida insistenza e tutti si umiliarono con grande impegno. [vv. 10-11] 12Ricoprirono di sacco anche l'altare e alzarono il loro grido al Dio di Israele tutt'insieme senza interruzione, supplicando che i loro figli non venissero abbandonati allo sterminio, le loro mogli alla schiavitù, le città di loro eredità alla distruzione, il santuario alla profanazione e al ludibrio in mano alle genti. [vv. 13-15]
1Frattanto a Oloferne, comandante supremo dell’esercito di Assur, fu riferito che gli Israeliti si preparavano alla guerra e avevano bloccato i valichi montani, avevano costruito fortificazioni sulle cime dei monti e avevano posto ostacoli nelle pianure. [vv. 2-6]
dèi dei loro padri che si trovavano nel paese dei Caldei. 8Abbandonata la via dei loro antenati, adorarono il Dio del cielo, quel Dio che essi avevano riconosciuto; perciò quelli li scacciarono dalla presenza dei loro dèi ed essi fuggirono in Mesopotamia e là soggiornarono per molto tempo. 9Ma il loro Dio comandò loro di uscire dal paese che li ospitava e di andare nel paese di Canaan. Qui infatti si stabilirono e si arricchirono di oro e di argento e di molto bestiame.
7Essi dapprima soggiornarono nella Mesopotamia, perché non vollero seguire gli[vv. 10-11]
12Essi alzarono suppliche al loro Dio ed egli percosse tutto il paese d’Egitto con piaghe per le quali non c’era rimedio. Perciò gli Egiziani li cacciarono via dal loro cospetto. 13Dio prosciugò il Mar Rosso davanti a loro [vv. 14-16]
17Finché non peccarono contro il loro Dio erano nella prosperità, perché un Dio che odia il male è in mezzo a loro. 18Quando invece si allontanarono dalla via che egli aveva disposto per loro, furono terribilmente sconfitti in molte guerre e condotti prigionieri in paese straniero; il tempio del loro Dio fu raso al suolo e le loro città furono conquistate dai loro nemici.
19Ma ora, convertìti al loro Dio, hanno fatto ritorno dai luoghi dove erano stati dispersi, hanno ripreso possesso di Gerusalemme, dove è il loro santuario, e si sono stabiliti sulle montagne, che prima erano deserte. 20Ora, mio sovrano e signore, se vi è qualche colpa in questo popolo perché hanno peccato contro il loro Dio, se cioè ci accorgiamo che c’è in loro questo impedimento, avanziamo e diamo loro battaglia. 21Se invece non c’è alcuna iniquità nella loro gente, il mio signore passi oltre, perché il loro Signore e il loro Dio non si faccia scudo per loro e noi diveniamo oggetto di scherno davanti a tutta la terra».
[vv. 22-24]
1Fu riferito intanto ad Oloferne, comandante supremo dell'esercito di Assur, che gli Israeliti si preparavano alla guerra e avevano bloccato i passi montani, avevano fortificato tutte le sommità dei monti e avevano disposto ostacoli nelle pianure. [vv. 2-5] 6Questo popolo si compone di discendenti dei Caldei. 7Essi si trasferirono dapprima nella Mesopotamia, perché non vollero seguire gli dei dei loro padri che si trovavano nel paese dei Caldei. 8Essi avevano abbandonato la tradizione dei loro padri e avevano adorato il Dio del cielo, quel Dio che essi avevano conosciuto; perciò li avevano scacciati dalla presenza dei loro dei ed essi si erano rifugiati in Mesopotamia e furono là per molto tempo. 9Ma il loro Dio comandò loro di uscire dal paese che li ospitava e venire nel paese di Canaan. Qui infatti si stabilirono e si arricchirono di oro e di argento e di bestiame in gran numero. [v. 10] 11Ma si alzò contro di loro il re dell'Egitto che li sfruttò nella preparazione dei mattoni e perciò furono umiliati e trattati come schiavi. 12Essi alzarono suppliche al loro Dio e questi percosse tutto il paese d'Egitto con castighi ai quali non c'era rimedio. Perciò gli Egiziani li mandarono via dal loro paese. 13Dio asciugò il Mare Rosso davanti a loro [vv. 14-16] 17In realtà fin quando non peccavano contro il loro Dio erano nella prosperità, perché il Dio che è con loro odia il male. 18Quando invece si allontanarono dagli ordinamenti che egli aveva loro imposti, furono terribilmente sconfitti in molte guerre e condotti prigionieri in paese straniero, il tempio del loro Dio fu raso al suolo e le loro città caddero in potere dei loro nemici. 19Ora appunto, riconciliati con il loro Dio, hanno fatto ritorno dai luoghi dove erano stati dispersi, hanno ripreso possesso di Gerusalemme, dove è il loro santuario, e si sono stabiliti sulle montagne, che prima erano deserte. 20Ora, mio sovrano e signore, se vi è qualche aberrazione in questo popolo perché ha peccato contro il suo Dio, se cioè ci accorgiamo che c'è in mezzo a loro questo inciampo, avanziamo e diamo loro battaglia. 21Se invece non c'è alcuna trasgressione nella loro gente, il mio signore passi oltre, perché il Signore, che è il loro Dio, non si faccia loro scudo e noi diveniamo oggetto di scherno al cospetto di tutta la terra». [vv. 22-24]
[v. 1] 2«Chi sei tu, o Achiòr, e voi, mercenari di Èfraim, per profetare in mezzo a noi come hai fatto oggi e suggerire di non combattere il popolo d’Israele, perché il loro Dio li proteggerà dall’alto? E chi è dio se non Nabucodònosor? Questi manderà il suo esercito e li sterminerà dalla faccia della terra, né il loro Dio potrà liberarli. 3Saremo noi suoi servi a spazzarli via come un sol uomo, perché non potranno sostenere l’impeto dei nostri cavalli. 4Li bruceremo in casa loro, i loro monti si inebrieranno del loro sangue, i loro campi si colmeranno dei loro cadaveri, né potrà resistere la pianta dei loro piedi davanti a noi, ma saranno completamente distrutti. Questo dice Nabucodònosor, il signore di tutta la terra: così ha parlato e le sue parole non potranno essere smentite.
[v. 5] 6Allora il ferro dei miei soldati e la numerosa schiera dei miei ministri trapasserà i tuoi fianchi, e tu cadrai fra i loro cadaveri quando io tornerò a vederti. [vv. 7-17]
18Allora tutto il popolo si prostrò ad adorare Dio e alzò questa supplica: 19«Signore, Dio del cielo, guarda la loro superbia, abbi pietà dell’umiliazione della nostra stirpe e guarda benigno in questo giorno il volto di coloro che sono consacrati a te». [v. 20] 21Ozia, da parte sua, dopo il raduno lo accolse nella sua casa e offrì un banchetto a tutti gli anziani, e per tutta quella notte invocarono l’aiuto del Dio d’Israele.
[v. 1] 2«Chi sei tu, Achior, e i mercenari di Efraim, per profetare in mezzo a noi come hai fatto oggi e suggerire di non combattere il popolo d'Israele, perché il loro Dio li proteggerà dall'alto? E che altro dio c'è se non Nabucodònosor? Questi invierà la sua forza e li sterminerà dalla terra, né servirà il loro Dio a liberarli. 3Saremo noi suoi servi a spazzarli via come un sol uomo, perché non potranno sostenere l'impeto dei nostri cavalli. 4Li bruceremo in casa loro, i loro monti s'inebrieranno del loro sangue, i loro campi si colmeranno dei loro cadaveri, né potrà resistere la pianta dei loro piedi davanti a noi, ma saranno tutti distrutti. Questo dice Nabucodònosor, il signore di tutta la terra: così ha parlato e le sue parole non potranno essere smentite. [v. 5] 6Allora il ferro dei miei soldati e la numerosa schiera dei miei ministri trapasserà i tuoi fianchi e tu cadrai fra i loro cadaveri, quando io tornerò a vederti. [vv. 7-17]
Dio e alzò queste suppliche: 19«Signore, Dio del cielo, guarda la loro superbia, abbi pietà dell'umiliazione della nostra stirpe e accogli benigno in questo giorno la presenza di coloro che sono consacrati a te». [v. 20] 21Ozia da parte sua lo accolse dopo l'adunanza nella sua casa e offrì un banchetto a tutti gli anziani; per tutta quella notte invocarono l'aiuto del Dio d'Israele.
18Allora tutto il popolo si prostrò ad adorare[vv. 1-7]
8Allora gli si avvicinarono tutti i capi dei figli di Esaù e tutti i capi del popolo di Moab e gli strateghi della costa e gli dissero: [v. 9] 10Questo popolo degli Israeliti non si affida alle sue lance, ma all’altezza dei monti sui quali essi vivono, e certo non è facile arrivare alle cime dei loro monti. [vv. 11-12] 13perché di là attingono tutti gli abitanti di Betùlia. La sete li farà morire e consegneranno la loro città. Noi e la nostra gente saliremo sulle vicine alture dei monti e ci apposteremo su di esse per sorvegliare che nessuno possa uscire dalla città. [vv. 14-18]
19Allora gli Israeliti alzarono suppliche al Signore, loro Dio, con l’animo in preda all’abbattimento, perché da ogni parte i nemici li avevano circondati e non c’era via di scampo. [vv. 20-24]
Dio ci ha venduti nelle loro mani per essere abbattuti davanti a loro dalla sete e da terribili mali. [v. 26] 27È meglio per noi essere loro preda; diventeremo certo loro schiavi, ma almeno avremo salva la vita e non vedremo con i nostri occhi la morte dei nostri bambini, né le donne e i nostri figli esalare l’ultimo respiro. 28Chiamiamo a testimone contro di voi il cielo e la terra e il nostro Dio, il Signore dei nostri padri, che ci punisce per la nostra iniquità e per le colpe dei nostri padri, perché non ci lasci più in una situazione come quella in cui siamo oggi».
25Ora non c’è più nessuno che ci possa aiutare, perché29Vi fu allora un pianto generale in mezzo all’assemblea e a gran voce gridarono suppliche al Signore Dio. 30Ozia rispose loro: «Coraggio, fratelli, resistiamo ancora cinque giorni e in questo tempo il Signore, nostro Dio, rivolgerà di nuovo la sua misericordia su di noi; non è possibile che egli ci abbandoni fino all’ultimo. [vv. 31-32]
[vv. 1-9] 10Questo popolo non si affida alle sue lance, ma all'altezza dei monti, sui quali essi si sono appostati, e certo non è facile arrivare sulle creste dei loro monti. [vv. 11-12] 13perché di là attingono tutti gli abitanti di Betulia; vedrai che la sete li farà morire e verranno alla resa della loro città. Noi e la nostra gente saliremo sulle vicine alture dei monti e ci apposteremo su di esse e staremo a guardia per non lasciare uscire dalla città alcun uomo. [vv. 14-16] 17Si mosse quindi il reparto dei Moabiti e cinquemila Assiri con loro, si accamparono nella valle e occuparono gli acquedotti e le sorgenti d'acqua degli Israeliti. 18A loro volta gli Idumei e gli Ammoniti, con dodicimila Assiri, salirono e si appostarono sulla montagna di fronte a Dotain. Spinsero anche contingenti dei loro a meridione e a oriente di fronte a Egrebel, che si trova vicino a Chus, situata sul torrente Mochmur. Il rimanente esercito degli Assiri restò accampato nella pianura ricoprendo tutta l'estensione del terreno. Le tende e gli equipaggiamenti costituivano una massa imponente, perché essi erano in realtà una turba immensa.
19Allora gli Israeliti alzarono suppliche al Signore loro Dio, con l'animo in preda all'abbattimento, perché da ogni parte li avevano circondati i nemici e non c'era modo di passare in mezzo a loro. [vv. 20-24] 25Ora non c'è più nessuno che ci possa aiutare, perché Dio ci ha venduti in balìa di costoro per essere abbattuti davanti a loro dalla sete e da terribili mali. [v. 26] 27È meglio per noi esser loro preda; diventeremo certo loro schiavi, ma potremo vivere e non vedremo con i nostri occhi la morte dei nostri bambini, né le donne e i nostri figli esalare l'ultimo respiro. 28Chiamiamo a testimonio contro di voi il cielo e la terra e il nostro Dio, il Signore dei nostri padri, che ci punisce per la nostra iniquità e per le colpe dei nostri padri, perché non ci lasci più in una situazione come questa in cui siamo oggi». 29Successe allora un pianto generale in mezzo all'adunanza e gridarono suppliche a gran voce al Signore loro Dio. 30Ozia rispose loro: «Coraggio, fratelli, resistiamo ancora cinque giorni e in questo tempo il Signore Dio nostro rivolgerà di nuovo la misericordia su di noi; non è possibile che egli ci abbandoni fino all'ultimo. [vv. 31-32]
[vv. 1-5] 6Da quando era vedova digiunava tutti i giorni, eccetto le vigilie dei sabati e i sabati, le vigilie dei noviluni e i noviluni, le feste e i giorni di gioia per Israele. [v. 7] 8Né alcuno poteva dire una parola maligna a suo riguardo, perché aveva grande timore di Dio.
[vv. 9-10]
11Vennero da lei ed ella disse loro: «Ascoltatemi, capi dei cittadini di Betùlia. Non è un discorso giusto quello che oggi avete tenuto al popolo, e quel giuramento che avete pronunciato e interposto tra voi e Dio, di mettere la città in mano ai nostri nemici, se nel frattempo il Signore non verrà in vostro aiuto. 12Chi siete voi dunque che avete tentato Dio in questo giorno e vi siete posti al di sopra di lui in mezzo ai figli degli uomini? [v. 13] 14Se non siete capaci di scrutare il profondo del cuore dell’uomo né di afferrare i pensieri della sua mente, come potrete scrutare il Signore, che ha fatto tutte queste cose, e conoscere i suoi pensieri e comprendere i suoi disegni?
No, fratelli, non provocate l’ira del Signore, nostro Dio. [v. 15] 16E voi non pretendete di ipotecare i piani del Signore, nostro Dio, perché Dio non è come un uomo a cui si possano fare minacce, né un figlio d’uomo su cui si possano esercitare pressioni. [v. 17]
18In realtà in questa nostra generazione non c’è mai stata né esiste oggi una tribù o famiglia o popolo o città tra noi, che adori gli dèi fatti da mano d’uomo, come è avvenuto nei tempi passati, [v. 19] 20Noi invece non riconosciamo altro Dio fuori di lui, e per questo speriamo che egli non trascurerà noi e neppure la nostra nazione. 21Perché se noi saremo presi, resterà presa anche tutta la Giudea e saranno saccheggiate le nostre cose sante e Dio ci chiederà conto col nostro sangue di quella profanazione. 22L’uccisione dei nostri fratelli, l’asservimento della patria, la devastazione della nostra eredità Dio le farà ricadere sul nostro capo in mezzo ai popoli tra i quali saremo schiavi, e saremo così motivo di scandalo e di disprezzo di fronte ai nostri padroni. 23La nostra schiavitù non ci procurerà alcun favore; il Signore, nostro Dio, la volgerà a nostro disonore.
[v. 24] 25Per tutti questi motivi ringraziamo il Signore, nostro Dio, che ci mette alla prova, come ha già fatto con i nostri padri. [vv. 26-28]
dei tuoi giorni tutto il popolo conosce la tua prudenza, come pure l’ottima indole del tuo cuore. [vv. 30-34]
29Non da oggi infatti è manifesta la tua saggezza, ma dall’inizio35Le risposero Ozia e i capi: «Va’ in pace e il Signore Dio sia con te per far vendetta dei nostri nemici». [v. 36]
[vv. 1-5] 6Da quando era vedova digiunava tutti i giorni, eccetto le vigilie dei sabati e i sabati, le vigilie dei noviluni e i noviluni, le feste e i giorni di gioia per Israele. [v. 7] 8Né alcuno poteva dire una parola maligna a suo riguardo, perché temeva molto Dio.
[vv. 9-10] 11Vennero da lei ed essa disse loro: «Ascoltatemi bene, voi capi dei cittadini di Betulia. Non è stato affatto conveniente il discorso che oggi avete tenuto al popolo, aggiungendo il giuramento che avete pronunziato e interposto tra voi e Dio, di mettere la città in mano ai nostri nemici, se nel frattempo il Signore non vi avrà mandato aiuto. 12Chi siete voi dunque che avete tentato Dio in questo giorno e vi siete posti al di sopra di lui, mentre non siete che uomini? [v. 13] 14Se non siete capaci di scorgere il fondo del cuore dell'uomo né di afferrare i pensieri della sua mente, come potrete scrutare il Signore, che ha fatto tutte queste cose, e conoscere i suoi pensieri o comprendere i suoi disegni? No, fratelli, non vogliate irritare il Signore nostro Dio. 15Se non vorrà aiutarci in questi cinque giorni, egli ha pieno potere di difenderci nei giorni che vuole o anche di farci distruggere da parte dei nostri nemici. 16E voi non pretendete di impegnare i piani del Signore Dio nostro, perché Dio non è come un uomo che gli si possan fare minacce e pressioni come ad uno degli uomini. [v. 17] 18Realmente in questa nostra generazione non c'è mai stata, né esiste oggi una tribù o famiglia o popolo o città tra di noi, che adori gli dei fatti da mano d'uomo, come è avvenuto nei tempi passati. [v. 19] 20Noi invece non riconosciamo altro Dio fuori di lui e per questo speriamo che egli non trascurerà noi e neppure la nostra nazione. 21Perché se noi saremo presi, resterà presa anche tutta la Giudea e sarà saccheggiato il nostro santuario e Dio chiederà ragione di quella profanazione al nostro sangue. 22L'uccisione dei nostri fratelli, l'asservimento della patria, la devastazione della nostra eredità Dio la farà ricadere sul nostro capo in mezzo ai popoli pagani tra i quali ci capiterà di essere schiavi e saremo così motivo di scandalo e di disprezzo di fronte ai nostri padroni. 23La nostra schiavitù non ci guadagnerà alcun favore, perché la porrà a nostro disonore il Signore Dio nostro. [v. 24] 25Oltre tutto ringraziamo il Signore Dio nostro che ci mette alla prova, come ha gia fatto con i nostri padri. [vv. 26-28] 29Poiché non da oggi è manifesta la tua saggezza, ma dall'inizio dei tuoi giorni tutto il popolo conosce la tua prudenza, così come l'ottima indole del tuo cuore. [vv. 30-34] 35Le risposero Ozia e i capi: «Va' in pace e il Signore Dio sia con te per far vendetta dei nostri nemici». [v. 36]
1Allora Giuditta cadde con la faccia a terra, sparse cenere sul capo, mise allo scoperto il cilicio di cui era rivestita e, nell’ora in cui nel tempio di Dio a Gerusalemme veniva offerto l’incenso della sera, supplicò a gran voce il Signore: 2«Signore, Dio del padre mio Simeone, tu hai messo nella sua mano una spada per fare vendetta degli stranieri, che avevano sciolto la cintura d’una vergine per contaminarla, ne avevano denudato i fianchi a sua vergogna e ne avevano contaminato il grembo per disonorarla. Tu avevi detto: “Questo non si deve fare!”. Ma essi l’hanno fatto. [v. 3] 4Hai destinato le loro mogli alla preda, le loro figlie alla schiavitù, tutte le loro spoglie alla divisione tra i figli da te prediletti, perché costoro, accesi del tuo zelo, erano rimasti inorriditi della profanazione del loro sangue e ti avevano chiamato in aiuto. O Dio, mio Dio, ascolta anche me che sono vedova.
[vv. 5-6] 7Ecco, infatti, gli Assiri si sono esaltati nella loro potenza, vanno in superbia per i loro cavalli e i cavalieri, si vantano della forza dei loro fanti, poggiano la loro speranza sugli scudi e sulle lance, sugli archi e sulle fionde, e non sanno che tu sei il Signore, che stronchi le guerre. [vv. 8-10] 11La tua forza, infatti, non sta nel numero, né sui forti si regge il tuo regno: tu sei invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei piccoli, il rifugio dei deboli, il protettore degli sfiduciati, il salvatore dei disperati. 12Sì, sì, Dio di mio padre, Dio dell’eredità d’Israele, Signore dei cieli e della terra, creatore delle acque, re di tutte le tue creature, ascolta la mia preghiera! 13Fa’ che la mia parola lusinghiera diventi piaga e flagello di costoro, che fanno progetti crudeli contro la tua alleanza e il tuo tempio consacrato, contro la vetta di Sion e la sede dei tuoi figli. 14Da’ a tutto il tuo popolo e a ogni tribù la prova che sei tu il Signore, il Dio di ogni potere e di ogni forza, e non c’è altri, all’infuori di te, che possa proteggere la stirpe d’Israele».
1Allora Giuditta cadde con la faccia a terra e sparse cenere sul capo e mise allo scoperto il sacco di cui sotto era rivestita e, nell'ora in cui veniva offerto nel tempio di Dio in Gerusalemme l'incenso della sera, Giuditta supplicò a gran voce il Signore: 2«Signore, Dio del padre mio Simeone, tu hai messo nella sua mano la spada della vendetta contro gli stranieri, contro coloro che avevano sciolto a ignominia la cintura d'una vergine, ne avevano denudato i fianchi a vergogna e ne avevano contaminato il grembo a infamia. Tu avevi detto: non si deve fare tal cosa! ma essi l'hanno fatta. [v. 3] 4Hai destinato le loro mogli alla preda, le loro figlie alla schiavitù, tutte le loro spoglie alla divisione tra i tuoi figli diletti, perché costoro, accesi del tuo zelo, erano rimasti inorriditi della profanazione del loro sangue e a te avevano gridato chiamandoti in aiuto. Dio, Dio mio, ascolta anche me che sono vedova. [vv. 5-6] 7Or ecco gli Assiri hanno aumentato la moltitudine dei loro eserciti, vanno in superbia per i loro cavalli e i cavalieri, si vantano della forza dei loro fanti, poggiano la loro speranza sugli scudi e sulle lance, sugli archi e sulle fionde e ignorano che tu sei il Signore che disperdi le guerre; [vv. 8-10] 11Perché la tua forza non sta nel numero, né sugli armati si regge il tuo regno: tu sei invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei derelitti, il rifugio dei deboli, il protettore degli sfiduciati, il salvatore dei disperati. 12Sì, sì, Dio del padre mio e di Israele tua eredità, Signore del cielo e della terra, creatore delle acque, re di tutte le tue creature, ascolta la mia preghiera; 13fà che la mia parola e l'inganno diventino piaga e flagello di costoro, che fanno progetti crudeli contro la tua alleanza e il tuo tempio consacrato, contro il monte elevato di Sion e la sede dei tuoi figli. 14Dà a tutto il tuo popolo e ad ogni tribù la prova che sei tu il Signore, il Dio d'ogni potere e d'ogni forza e non c'è altri fuori di te, che possa proteggere la stirpe d'Israele».
1Quando Giuditta ebbe cessato di supplicare il Dio d’Israele ed ebbe terminato di pronunciare tutte queste parole, 2si alzò da terra, chiamò la sua ancella e scese nella casa dove usava passare i giorni dei sabati e le feste. [vv. 3-7]
Dio dei padri nostri ti conceda di trovar favore e di portare a termine quello che hai stabilito di fare, a gloria degli Israeliti e ad esaltazione di Gerusalemme». 9Essa si chinò ad adorare Dio e rispose loro: «Fatemi aprire la porta della città e io uscirò per dare compimento alle parole che mi avete rivolto». Quelli diedero ordine ai giovani di guardia di aprirle come aveva chiesto. [vv. 10-12]
8«Ildei vostri eserciti, per dargli delle informazioni sicure e mettergli sotto gli occhi la strada per cui potrà passare e impadronirsi di tutti questi monti senza che perisca uno solo dei suoi uomini». [vv. 14-22]
13Io quindi vengo alla presenza di Oloferne, comandante supremodei suoi ufficiali, tutti stupirono per la bellezza del suo aspetto. Ella si prostrò con la faccia a terra per riverirlo, ma i servi la fecero rialzare.
23Quando Giuditta avanzò alla presenza di lui e1Quando Giuditta ebbe cessato di supplicare il Dio di Israele ed ebbe terminato di pronunziare tutte queste parole, 2si alzò dalla prostrazione, chiamò la sua ancella particolare e scese nella casa, dove usava passare i giorni dei sabati e le sue feste. [vv. 3-7] 8Il Dio dei padri nostri ti conceda di trovar favore e di portare a termine quello che hai stabilito di fare, a vanto degli Israeliti e ad esaltazione di Gerusalemme». 9Essa si chinò ad adorare Dio e rispose loro: «Fatemi aprire la porta della città e io uscirò per dar compimento alle parole augurali che mi avete rivolto». Quelli diedero ordine ai giovani di guardia di aprirle come aveva chiesto. [vv. 10-12] 13Io quindi vengo alla presenza di Oloferne, comandante supremo dei vostri eserciti, per rivolgergli parole di verità e mettergli sotto gli occhi la strada per cui potrà passare e impadronirsi di tutti questi monti senza che perisca uno solo dei suoi uomini». [vv. 14-22] 23Quando Giuditta avanzò alla presenza di lui e dei suoi ministri, stupirono tutti per la bellezza del suo aspetto. Essa si prostrò con la faccia a terra per riverirlo, ma i servi la fecero rialzare.
[vv. 1-5]
Dio condurrà a buon fine la tua impresa, e il mio signore non fallirà nei suoi progetti. [vv. 7-9]
6Certo, se vorrai seguire le parole della tua ancella,10Perciò, signore sovrano, non trascurare le sue parole, ma conservale nel tuo cuore perché sono vere: realmente il nostro popolo non è punito e la spada non prevale contro di esso se non quando ha peccato contro il suo Dio. 11Ora, perché il mio signore non venga sconfitto senza poter fare nulla, la morte si avventerà contro di loro: infatti si è impossessato di loro il peccato, con il quale provocano l’ira del loro Dio ogni volta che compiono ciò che non è lecito fare. 12Siccome sono venuti a mancare loro i viveri e tutta l’acqua è stata consumata, hanno deciso di mettere le mani sul loro bestiame e hanno deliberato di cibarsi di quello che Dio con le sue leggi ha vietato loro di mangiare. 13Hanno perfino decretato di dare fondo alle primizie del frumento e alle decime del vino e dell’olio, che conservavano come diritto sacro dei sacerdoti che stanno a Gerusalemme e prestano servizio alla presenza del nostro Dio: tutte cose che a nessuno del popolo era permesso neppure toccare con la mano. 14Perciò hanno mandato a Gerusalemme, dove anche quelli che vi risiedono hanno fatto altrettanto, dei messaggeri incaricati di portare loro il permesso da parte del consiglio degli anziani. [v. 15]
16Per questo io, tua serva, consapevole di tutte queste cose, sono fuggita da loro e Dio mi ha mandato a compiere con te un’impresa che farà stupire tutta la terra, quanti ne sentiranno parlare. 17La tua serva teme Dio e serve notte e giorno il Dio del cielo. Ora io rimarrò presso di te, mio signore, ma di notte la tua serva uscirà nella valle; io pregherò il mio Dio ed egli mi rivelerà quando essi avranno commesso i loro peccati. [vv. 18-21]
Dio a mandarti avanti al tuo popolo, perché la forza resti nelle nostre mani e coloro che hanno disprezzato il mio signore vadano in rovina. 23Tu sei graziosa d’aspetto e abile nelle tue parole; se farai come hai detto, il tuo Dio sarà il mio Dio e tu dimorerai nel palazzo del re Nabucodònosor e sarai famosa in tutto il mondo».
22E Oloferne le disse: «Bene ha fatto[vv. 1-5]
Dio agirà magnificamente con te e il mio signore non fallirà nei suoi progetti. [vv. 7-9] 10Perciò, signore sovrano, non trascurare le sue parole, ma imprimile bene nella tua memoria perché sono vere: realmente il nostro popolo non sarà punito e non prevarrà la spada contro di lui, se non avrà peccato contro il suo Dio. 11Ora perché il mio signore non resti deluso e a mani vuote, sappia che si avventerà la morte contro di loro, perché li stringe il peccato per il quale provocheranno l'ira del loro Dio appena compiranno un gesto inconsulto. 12Siccome sono venuti a mancare loro i viveri e tutta l'acqua è stata consumata, han deciso di mettere le mani sul loro bestiame e deliberato di consumare quanto Dio con leggi ha vietato loro di mangiare. 13Hanno perfino decretato di dar fondo alle primizie del frumento e alle decime del vino e dell'olio che conservavano come diritto sacro dei sacerdoti che stanno in Gerusalemme e fanno servizio alla presenza del nostro Dio, tutte cose che a nessuno del popolo era permesso neppure di toccare con la mano. [vv. 14-15] 16Per questo, io tua serva, conscia di tutte queste cose, sono fuggita da loro e Dio mi ha indirizzata a compiere con te un'impresa che farà stupire la terra ovunque ne giungerà la fama. 17La tua serva è religiosa e serve notte e giorno al Dio del cielo. Ora io intendo restare con te, mio signore, ma uscirà la tua serva di notte nella valle; io pregherò il mio Dio ed egli mi rivelerà quando essi avranno commesso i loro peccati. [vv. 18-21]
6Certo, se vorrai seguire le parole della tua serva,Dio a mandarti avanti al tuo popolo, perché resti nelle vostre mani la forza e coloro che hanno disprezzato il mio signore vadano in rovina. 23Tu sei bella d'aspetto e saggia nelle parole; se farai come hai detto, il tuo Dio sarà mio Dio e tu siederai nel palazzo del re Nabucodònosor e sarai famosa in tutto il mondo.
22E Oloferne le disse: «Bene ha fatto1Poi Oloferne ordinò che la conducessero dove erano riposte le sue argenterie e prescrisse pure che le dessero da mangiare dei suoi cibi e le dessero da bere del suo vino. [vv. 2-7]
Dio d’Israele, di dirigere la sua impresa per rialzare le sorti dei figli del suo popolo. [v. 9]
8Quando risaliva, pregava il Signore,10Ed ecco, al quarto giorno, Oloferne fece preparare un banchetto riservato ai suoi servi, senza invitare nessuno dei suoi funzionari. [vv. 11-20]
[vv. 1-7] 8Risalita dal lavacro, pregava il Signore Dio di Israele di dirigere la sua impresa volta a ristabilire i figli del suo popolo. [v. 9]
10Ed ecco, al quarto giorno, Oloferne fece preparare un rinfresco riservato ai suoi servi, senza invitare a mensa alcuno dei suoi ufficiali, [vv. 11-20]
[vv. 1-3] 4Si erano allontanati tutti dalla loro presenza e nessuno, dal più piccolo al più grande, era rimasto nella camera da letto. Giuditta, fermatasi presso il letto di lui, disse in cuor suo: «Signore, Dio d’ogni potenza, guarda propizio in quest’ora all’opera delle mie mani per l’esaltazione di Gerusalemme. 5È venuto il momento di pensare alla tua eredità e di far riuscire il mio progetto per la rovina dei nemici che sono insorti contro di noi».
[v. 6] 7poi, accostatasi al letto, afferrò la testa di lui per la chioma e disse: «Dammi forza, Signore, Dio d’Israele, in questo giorno». [vv. 8-9] 10la quale la mise nella bisaccia dei viveri e uscirono tutt’e due, secondo il loro uso, per la preghiera. Attraversato l’accampamento, fecero il giro della valle, salirono il monte di Betùlia e arrivarono alle sue porte.
11Giuditta gridò da lontano al corpo di guardia delle porte: «Aprite, aprite subito la porta: è con noi Dio, il nostro Dio, per esercitare ancora la sua forza in Israele e la sua potenza contro i nemici, come ha fatto oggi».
[vv. 12-13] 14Giuditta disse loro a gran voce: «Lodate Dio, lodatelo; lodate Dio, perché non ha allontanato la sua misericordia dalla casa d’Israele, ma in questa notte per mano mia ha colpito i nostri nemici».
[vv. 15-16]
17Tutto il popolo si stupì profondamente e tutti si chinarono ad adorare Dio, esclamando in coro: «Benedetto sei tu, nostro Dio, che hai annientato in questo giorno i nemici del tuo popolo». 18Ozia a sua volta le disse: «Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra, e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. 19Davvero il coraggio che ti ha sostenuto non sarà dimenticato dagli uomini, che ricorderanno per sempre la potenza di Dio. 20Dio compia per te queste cose a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte all’umiliazione della nostra stirpe, e ti sei opposta alla nostra rovina, comportandoti rettamente davanti al nostro Dio». E tutto il popolo esclamò: «Amen! Amen!».
[vv. 1-3] 4Si erano allontanati tutti dalla loro presenza e nessuno, piccolo o grande, era rimasto nella parte più interna della tenda; Giuditta, fermatasi presso il divano di lui, disse in cuor suo: «Signore, Dio d'ogni potenza, guarda propizio in quest'ora all'opera delle mie mani per l'esaltazione di Gerusalemme. 5È venuto il momento di pensare alla tua eredità e di far riuscire il mio piano per la rovina dei nemici che sono insorti contro di noi». [v. 6] 7poi, accostatasi al letto, afferrò la testa di lui per la chioma e disse: «Dammi forza, Signore Dio d'Israele, in questo momento». [vv. 8-9] 10la quale la mise nella bisaccia dei viveri e uscirono tutt'e due, secondo il loro uso, per la preghiera; attraversarono il campo, fecero un giro nella valle, poi salirono sul monte verso Betulia e giunsero alle porte della città.
11Giuditta gridò di lontano al corpo di guardia delle porte: «Aprite, aprite subito la porta: è con noi Dio, il nostro Dio, per esercitare ancora la sua forza in Israele e la sua potenza contro i nemici, come ha dimostrato oggi». [vv. 12-13] 14Giuditta disse loro a gran voce: «Lodate Dio, lodatelo; lodate Dio, perché non ha distolto la sua misericordia dalla casa d'Israele, ma ha colpito i nostri nemici in questa notte per mano mia». 15Estrasse allora la testa dalla bisaccia e la mise in mostra dicendo loro: «Ecco la testa di Oloferne, comandante supremo dell'esercito assiro; ecco le cortine sotto le quali giaceva ubriaco; Dio l'ha colpito per mano di donna. [v. 16]
17Tutto il popolo era oltremodo fuori di sé e tutti si chinarono ad adorare Dio, esclamando in coro: «Benedetto sei tu, nostro Dio, che hai annientato in questo giorno i nemici del tuo popolo». 18Ozia a sua volta le disse: «Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. 19Davvero il coraggio che hai avuto non cadrà dal cuore degli uomini, che ricorderanno sempre la potenza di Dio. 20Dio faccia riuscire questa impresa a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte all'umiliazione della nostra stirpe, e hai sollevato il nostro abbattimento, comportandoti rettamente davanti al nostro Dio». E tutto il popolo esclamò: «Amen! Amen!».
[vv. 1-9]
Dio d’Israele aveva fatto, credette fermamente in Dio, si fece circoncidere e fu accolto nella casa d’Israele fino ad oggi.
10Allora Achiòr, vedendo quello che il[vv. 11-19]
[vv. 1-9] 10Allora Achior, vedendo quanto aveva fatto il Dio di Israele, credette fermamente in Dio, si fece circoncidere e fu aggregato definitivamente alla casa d'Israele.
[v. 11] 12Appena li videro, gli Assiri mandarono in cerca dei loro capi e questi corsero dagli strateghi, dai chiliarchi e da tutti i loro ufficiali. [vv. 13-19]
[vv. 1-4]
5Appena gli Israeliti udirono ciò, tutti compatti piombarono su di loro e li fecero a pezzi arrivando fino a Coba. Scesero in campo anche quelli di Gerusalemme e di tutta la zona montuosa, perché anche a loro avevano riferito quello che era accaduto nell’accampamento dei loro nemici. Quelli che abitavano in Gàlaad e nella Galilea li accerchiarono colpendoli terribilmente, finché giunsero a Damasco e nel suo territorio. [vv. 6-9]
Dio si è compiaciuto. Sii per sempre benedetta dal Signore onnipotente». Tutto il popolo soggiunse: «Amen!».
10Compiendo tutto questo con la tua mano, hai operato per Israele nobili cose: di esse[v. 11] 12Tutte le donne d’Israele si radunarono per vederla e la colmarono di elogi e composero tra loro una danza in suo onore. Ella prese in mano dei tirsi e li distribuì alle donne che erano con lei. [vv. 13-14]
[vv. 1-4] 5Appena gli Israeliti udirono ciò, tutti compatti piombarono su di loro e li fecero a pezzi arrivando fino a Coba. Scesero in campo anche quelli di Gerusalemme e di tutta la zona montuosa, perché anche a loro avevano riferito i casi successi nell'accampamento dei loro nemici. Quelli che abitavano in Gàlaad e nella Galilea li colpirono terribilmente aggirandoli, arrivando fino a Damasco e al suo territorio. [vv. 6-9]
Dio si è compiaciuto. Sii sempre benedetta dall'onnipotente Signore». Tutto il popolo soggiunse: «Amen!».
10Tutto questo hai compiuto con la tua mano, egregie cose hai operato per Israele, di esse[v. 11] 12Intanto si radunarono tutte le donne d'Israele per vederla e la colmavano di elogi e composero tra loro una danza in suo onore. Essa prese in mano dei tirsi e li distribuì alle donne che erano con lei. [vv. 13-14]
1Giuditta disse:
«Intonate un inno al mio Dio con i tamburelli,
cantate al Signore con i cimbali,
componete per lui un salmo di lode;
esaltate e invocate il suo nome!
2Poiché il Signore è il Dio che stronca le guerre;
ha posto il suo accampamento in mezzo al popolo,
mi ha salvata dalle mani dei miei persecutori.
3Assur venne dai monti, giù da settentrione,
venne con migliaia dei suoi armati;
la loro moltitudine ostruì i torrenti,
i loro cavalli coprirono i colli.
[vv. 4-12]
13Canterò al mio Dio un canto nuovo:
Signore, grande sei tu e glorioso,
mirabile nella potenza e invincibile.
[vv. 14-17]
18Quando giunsero a Gerusalemme, si prostrarono ad adorare Dio e, appena il popolo fu purificato, offrirono i loro olocausti, le offerte spontanee e i doni. 19Giuditta offrì in voto a Dio tutti gli oggetti di Oloferne che il popolo le aveva dato, e anche la cortina che aveva preso direttamente dalla camera da letto di lui. [vv. 20-25]
1Giuditta disse:
«Lodate il mio Dio con i timpani,
cantate al Signore con cembali,
elevate a lui l'accordo del salmo e della lode;
esaltate e invocate il suo nome.
2Poiché il Signore è il Dio che stronca le guerre;
egli mi ha riportata nel suo accampamento
in mezzo al suo popolo,
mi ha salvata dalle mani dei miei persecutori.
3Calò Assur dai monti, giù da settentrione,
calò con le torme dei suoi armati,
il suo numero ostruì i torrenti,
i suoi cavalli coprirono i colli.
[vv. 4-12]
13Innalzerò al mio Dio un canto nuovo:
Signore, grande sei tu e glorioso,
mirabile nella tua potenza e invincibile.
[vv. 14-17]
18Quando giunsero a Gerusalemme si prostrarono ad adorare Dio e, appena il popolo fu purificato, offrirono i loro olocausti e le offerte spontanee e i doni. 19Giuditta dedicò tutti gli oggetti di Oloferne, che il popolo le aveva dati, e anche la cortina che aveva presa direttamente dal letto di lui, come offerta consacrata a Dio. [vv. 20-25]