2. | Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio |
1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
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10. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio |
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17. | Normalmente le ricerche non tengono conto delle maiuscole/minuscole, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:maiuscole (o una sua abbreviazione). Esempio |
18. | Normalmente le ricerche non tengono conto delle lettere accentate, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:accenti (o una sua abbreviazione). Esempio |
19. | Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio |
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22. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio |
23. | Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio |
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1Nel secondo anno del suo regno, Nabucodònosor fece un sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter più dormire. 2Allora il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli astrologi, gli incantatori e i caldei a spiegargli i sogni. Questi vennero e si presentarono al re. 3Egli disse loro: «Ho fatto un sogno e il mio animo si è tormentato per trovarne la spiegazione». 4I caldei risposero al re (aramaico): «Re, vivi per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la spiegazione». 5Rispose il re ai caldei: «Questa è la mia decisione: se voi non mi rivelate il sogno e la sua spiegazione sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai. 6Se invece mi rivelerete il sogno e me ne darete la spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori. Ditemi dunque il sogno e la sua spiegazione». 7Essi replicarono: «Esponga il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo la spiegazione». 8Rispose il re: «Comprendo bene che voi volete guadagnar tempo, perché avete inteso la mia decisione. 9Se non mi dite qual era il mio sogno, una sola sarà la vostra sorte. Vi siete messi d'accordo per darmi risposte astute e false in attesa che le circostanze si mutino. Perciò ditemi il sogno e io saprò che voi siete in grado di darmene anche la spiegazione». 10I caldei risposero davanti al re: «Non c'è nessuno al mondo che possa soddisfare la richiesa del re: difatti nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato una cosa simile ad un mago, indovino o caldeo. 11La richiesa del re è tanto difficile, che nessuno ne può dare al re la risposta, se non gli dei la cui dimora è lontano dagli uomini».
12Allora il re, acceso di furore, ordinò che tutti i saggi di Babilonia fossero messi a morte. 13Il decreto fu pubblicato e gia i saggi venivano uccisi; anche Daniele e i suoi compagni erano ricercati per essere messi a morte.
14Ma Daniele rivolse parole piene di saggezza e di prudenza ad Ariòch, capo delle guardie del re, che stava per uccidere i saggi di Babilonia, 15e disse ad Ariòch, ufficiale del re: «Perché il re ha emanato un decreto così severo?». Ariòch ne spiegò il motivo a Daniele. 16Egli allora entrò dal re e pregò che gli si concedesse tempo: egli avrebbe dato la spiegazione dei sogni al re. 17Poi Daniele andò a casa e narrò la cosa ai suoi compagni, Anania, Misaele e Azaria, 18ed essi implorarono misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo mistero, perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte insieme con tutti gli altri saggi di Babilonia.
19Allora il mistero fu svelato a Daniele in una visione notturna; perciò Daniele benedisse il Dio del cielo:
20«Sia benedetto il nome di Dio di secolo in secolo,
perché a lui appartengono la sapienza e la potenza.
21Egli alterna tempi e stagioni, depone i re e li innalza,
concede la sapienza ai saggi,
agli intelligenti il sapere.
22Svela cose profonde e occulte
e sa quel che è celato nelle tenebre
e presso di lui è la luce.
23Gloria e lode a te, Dio dei miei padri,
che mi hai concesso la sapienza e la forza,
mi hai manifestato ciò che ti abbiamo domandato
e ci hai illustrato la richiesta del re».
24Allora Daniele si recò da Ariòch, al quale il re aveva affidato l'incarico di uccidere i saggi di Babilonia, e presentatosi gli disse: «Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli farò conoscere la spiegazione del sogno». 25Ariòch condusse in fretta Daniele alla presenza del re e gli disse: «Ho trovato un uomo fra i Giudei deportati, il quale farà conoscere al re la spiegazione del sogno». 26Il re disse allora a Daniele, chiamato Baltazzàr: «Puoi tu davvero rivelarmi il sogno che ho fatto e darmene la spiegazione?». 27Daniele, davanti al re, rispose: «Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non può essere spiegato né da saggi, né da astrologi, né da maghi, né da indovini; 28ma c'è un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha rivelato al re Nabucodònosor quel che avverrà al finire dei giorni. Ecco dunque qual era il tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel tuo letto. 29O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto svelarti ciò che dovrà avvenire. 30Se a me è stato svelato questo mistero, non è perché io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perché ne sia data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore. 31Tu stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto. 32Aveva la testa d'oro puro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo, 33le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta. 34Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma non per mano di uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e li frantumò. 35Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate; il vento li portò via senza lasciar traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta quella regione.
36Questo è il sogno: ora ne daremo la spiegazione al re. 37Tu o re, sei il re dei re; a te il Dio del cielo ha concesso il regno, la potenza, la forza e la gloria. 38A te ha concesso il dominio sui figli dell'uomo, sugli animali selvatici, sugli uccelli del cielo; tu li domini tutti: tu sei la testa d'oro. 39Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, quello di bronzo, che dominerà su tutta la terra. 40Vi sarà poi un quarto regno, duro come il ferro. Come il ferro spezza e frantuma tutto, così quel regno spezzerà e frantumerà tutto. 41Come hai visto, i piedi e le dita erano in parte di argilla da vasaio e in parte di ferro: ciò significa che il regno sarà diviso, ma avrà la durezza del ferro unito all'argilla. 42Se le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte di argilla, ciò significa che una parte del regno sarà forte e l'altra fragile. 43Il fatto d'aver visto il ferro mescolato all'argilla significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l'argilla. 44Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre. 45Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per mano di uomo, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il Dio grande ha rivelato al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e degna di fede ne è la spiegazione».
46Allora il re Nabucodònosor piegò la faccia a terra, si prostrò davanti a Daniele e ordinò che gli si offrissero sacrifici e incensi. 47Quindi rivolto a Daniele gli disse: «Certo, il vostro Dio è il Dio degli dei, il Signore dei re e il rivelatore dei misteri, poiché tu hai potuto svelare questo mistero». 48Il re esaltò Daniele e gli fece molti preziosi regali, lo costituì governatore di tutta la provincia di Babilonia e capo di tutti i saggi di Babilonia; 49su richiesta di Daniele, il re fece amministratori della provincia di Babilonia, Sadràch, Mesàch e Abdènego. Daniele rimase alla corte del re.
1Io Nabucodònosor ero tranquillo in casa e felice nella reggia, 2quando ebbi un sogno che mi spaventò. Le immaginazioni che mi vennero mentre ero nel mio letto e le visioni che mi passarono per la mente mi turbarono. 3Feci un decreto con cui ordinavo che tutti i saggi di Babilonia fossero condotti davanti a me, per farmi conoscere la spiegazione del sogno.
4Allora vennero i maghi, gli astrologi, i caldei e gli indovini, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione. 5Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltazzàr dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dei santi, e gli raccontai il sogno 6dicendo: «Baltazzàr, principe dei maghi, poiché io so che lo spirito degli dei santi è in te e che nessun segreto ti è difficile, ecco le visioni che ho avuto in sogno: tu dammene la spiegazione».
7Le visioni che mi passarono per la mente, mentre stavo a letto, erano queste:
Io stavo guardando
ed ecco un albero di grande altezza in mezzo alla
terra.
8Quell'albero era grande, robusto,
la sua cima giungeva al cielo
e si poteva vedere fin dall'estremità della terra.
9I suoi rami erano belli e i suoi frutti abbondanti
e vi era in esso da mangiare per tutti.
Le bestie della terra si riparavano alla sua ombra
e gli uccelli del cielo facevano il nido fra i suoi
rami;
di lui si nutriva ogni vivente.
10Mentre nel mio letto stavo osservando
le visioni che mi passavano per la mente,
ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo
11e gridò a voce alta:
«Tagliate l'albero e stroncate i suoi rami:
scuotete le foglie, disperdetene i frutti:
fuggano le bestie di sotto e gli uccelli dai suoi
rami.
12Lasciate però nella terra il ceppo con le radici,
legato con catene di ferro e di bronzo
fra l'erba della campagna.
Sia bagnato dalla rugiada del cielo
e la sua sorte sia insieme con le bestie sui prati.
13Si muti il suo cuore e invece di un cuore umano
gli sia dato un cuore di bestia:
sette tempi passeranno su di lui.
14Così è deciso per sentenza dei vigilanti
e secondo la parola dei santi.
15Questo è il sogno, che io, re Nabucodònosor, ho fatto. Ora tu, Baltazzàr, dammene la spiegazione. Tu puoi darmela, perché, mentre fra tutti i saggi del mio regno nessuno me ne spiega il significato, in te è lo spirito degli dei santi.
16Allora Daniele, chiamato Baltazzàr, rimase per qualche tempo confuso e turbato dai suoi pensieri. Ma il re gli si rivolse: «Baltazzàr, il sogno non ti turbi e neppure la sua spiegazione». Rispose Baltazzàr: «Signor mio, valga il sogno per i tuoi nemici e la sua spiegazione per i tuoi avversari. 17L'albero che tu hai visto, grande e robusto, la cui cima giungeva fino al cielo e si poteva vedere da tutta la terra 18e le cui foglie erano belle e i suoi frutti abbondanti e in cui c'era da mangiare per tutti e sotto il quale dimoravano le bestie della terra e sui cui rami facevano il nido gli uccelli del cielo, 19sei tu, re, che sei diventato grande e forte; la tua grandezza è cresciuta, è giunta al cielo e il tuo dominio si è esteso sino ai confini della terra.
20Che il re abbia visto un vigilante, un santo che scendeva dal cielo e diceva: Tagliate l'albero, spezzatelo, però lasciate nella terra il ceppo delle sue radici legato con catene di ferro e di bronzo fra l'erba della campagna e sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le bestie della terra, finché sette tempi siano passati su di lui, 21questa, o re, ne è la spiegazione e questo è il decreto dell'Altissimo, che deve essere eseguito sopra il re, mio signore: 22Tu sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e sarai bagnato dalla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole.
23L'ordine che è stato dato di lasciare il ceppo con le radici dell'albero significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, quando avrai riconosciuto che al Cielo appartiene il dominio. 24Perciò, re, accetta il mio consiglio: sconta i tuoi peccati con l'elemosina e le tue iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti, perché tu possa godere lunga prosperità».
25Tutte queste cose avvennero al re Nabucodònosor.
26Dodici mesi dopo, passeggiando sopra la terrazza della reggia di Babilonia, 27il re prese a dire: «Non è questa la grande Babilonia che io ho costruito come reggia per la gloria della mia maestà, con la forza della mia potenza?».
28Queste parole erano ancora sulle labbra del re, quando una voce venne dal cielo: «A te io parlo, re Nabucodònosor: il regno ti è tolto! 29Sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e passeranno sette tempi su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole».
30In quel momento stesso si adempì la parola sopra Nabucodònosor. Egli fu cacciato dal consorzio umano, mangiò l'erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo: il pelo gli crebbe come le penne alle aquile e le unghie come agli uccelli.
31«Ma finito quel tempo, io Nabucodònosor alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me e benedissi l'Altissimo; lodai e glorificai colui che vive in eterno,
la cui potenza è potenza eterna
e il cui regno è di generazione in generazione.
32Tutti gli abitanti della terra
sono, davanti a lui, come un nulla;
egli dispone come gli piace delle schiere del cielo
e degli abitanti della terra.
Nessuno può fermargli la mano e dirgli: Che cosa fai?
33In quel tempo tornò in me la conoscenza e con la gloria del regno mi fu restituita la mia maestà e il mio splendore: i miei ministri e i miei prìncipi mi ricercarono e io fui ristabilito nel mio regno e mi fu concesso un potere anche più grande. 34Ora io, Nabucodònosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo: tutte le sue opere sono verità e le sue vie giustizia; egli può umiliare coloro che camminano nella superbia».
1Il re Baldassàr imbandì un gran banchetto a mille dei suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino. 2Quando Baldassàr ebbe molto bevuto comandò che fossero portati i vasi d'oro e d'argento che Nabucodònosor suo padre aveva asportati dal tempio, che era in Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine. 3Furono quindi portati i vasi d'oro, che erano stati asportati dal tempio di Gerusalemme, e il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine li usarono per bere; 4mentre bevevano il vino, lodavano gli dei d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra. 5In quel momento apparvero le dita di una mano d'uomo, le quali scrivevano sulla parete della sala reale, di fronte al candelabro. Nel vedere quelle dita che scrivevano, 6il re cambiò d'aspetto: spaventosi pensieri lo assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i ginocchi gli battevano l'uno contro l'altro.
7Allora il re si mise a gridare, ordinando che si convocassero gli astrologi, i caldei e gli indovini. Appena vennero, il re disse ai saggi di Babilonia: «Chiunque leggerà quella scrittura e me ne darà la spiegazione sarà vestito di porpora, porterà una collana d'oro al collo e sarà il terzo signore del regno».
8Allora entrarono nella sala tutti i saggi del re, ma non poterono leggere quella scrittura né darne al re la spiegazione.
9Il re Baldassàr rimase molto turbato e cambiò colore; anche i suoi grandi restarono sconcertati.
10La regina, alle parole del re e dei suoi grandi, entrò nella sala del banchetto e, rivolta al re, gli disse: «Re, vivi per sempre! I tuoi pensieri non ti spaventino né si cambi il colore del tuo volto. 11C'è nel tuo regno un uomo, in cui è lo spirito degli dei santi. Al tempo di tuo padre si trovò in lui luce, intelligenza e sapienza pari alla sapienza degli dei. Il re Nabucodònosor tuo padre lo aveva fatto capo dei maghi, degli astrologi, dei caldei e degli indovini. 12Fu riscontrato in questo Daniele, che il re aveva chiamato Baltazzàr, uno spirito superiore e tanto accorgimento da interpretare sogni, spiegare detti oscuri, sciogliere enigmi. Si convochi dunque Daniele ed egli darà la spiegazione».
13Fu quindi introdotto Daniele alla presenza del re ed egli gli disse: «Sei tu Daniele un deportato dei Giudei, che il re mio padre ha condotto qua dalla Giudea? 14Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dei santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria. 15Poco fa sono stati condotti alla mia presenza i saggi e gli astrologi per leggere questa scrittura e darmene la spiegazione, ma non sono stati capaci. 16Ora, mi è stato detto che tu sei esperto nel dare spiegazioni e sciogliere enigmi. Se quindi potrai leggermi questa scrittura e darmene la spiegazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al collo una collana d'oro e sarai il terzo signore del regno».
17Daniele rispose al re: «Tieni pure i tuoi doni per te e dà ad altri i tuoi regali: tuttavia io leggerò la scrittura al re e gliene darò la spiegazione.
18O re, il Dio altissimo aveva dato a Nabucodònosor tuo padre regno, grandezza, gloria e magnificenza. 19Per questa grandezza che aveva ricevuto, tutti i popoli, nazioni e lingue lo temevano e tremavano davanti a lui: egli uccideva chi voleva, innalzava chi gli piaceva e abbassava chi gli pareva.
20Ma, quando il suo cuore si insuperbì e il suo spirito si ostinò nell'alterigia, fu deposto dal trono e gli fu tolta la sua gloria.
21Fu cacciato dal consorzio umano e il suo cuore divenne simile a quello delle bestie; la sua dimora fu con gli ònagri e mangiò l'erba come i buoi; il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finché riconobbe che il Dio altissimo domina sul regno degli uomini, sul quale innalza chi gli piace. 22Tu, Baldassàr suo figlio, non hai umiliato il tuo cuore, sebbene tu fossi a conoscenza di tutto questo. 23Anzi tu hai insolentito contro il Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai reso lode agli dei d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono e non hai glorificato Dio, nelle cui mani è la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie. 24Da lui fu allora mandata quella mano che ha tracciato quello scritto, 25di cui questa è la lettura: mene, tekel, peres, 26e questa ne è l'interpretazione: Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine. 27Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante. 28Peres: il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani». 29Allora, per ordine di Baldassàr, Daniele fu vestito di porpora, ebbe una collana d'oro al collo e con bando pubblico fu dichiarato terzo signore del regno.
30In quella stessa notte Baldassàr re dei Caldei fu ucciso:
1Nel primo anno di Baldassàr re di Babilonia, Daniele, mentre era a letto, ebbe un sogno e visioni nella sua mente. Egli scrisse il sogno e ne fece la relazione che dice:
2Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mar Mediterraneo 3e quattro grandi bestie, differenti l'una dall'altra, salivano dal mare. 4La prima era simile ad un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono tolte le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d'uomo.
5Poi ecco una seconda bestia, simile ad un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: «Su, divora molta carne».
6Mentre stavo guardando, eccone un'altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d'uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il dominio.
7Stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d'una forza eccezionale, con denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna.
8Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che parlava con alterigia.
9Io continuavo a guardare,
quand'ecco furono collocati troni
e un vegliardo si assise.
La sua veste era candida come la neve
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;
il suo trono era come vampe di fuoco
con le ruote come fuoco ardente.
10Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a lui,
mille migliaia lo servivano
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti.
11Continuai a guardare a causa delle parole superbe che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare sul fuoco.
12Alle altre bestie fu tolto il potere e fu loro concesso di prolungare la vita fino a un termine stabilito di tempo.
13Guardando ancora nelle visioni notturne,
ecco apparire, sulle nubi del cielo,
uno, simile ad un figlio di uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui,
14che gli diede potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano;
il suo potere è un potere eterno,
che non tramonta mai, e il suo regno è tale
che non sarà mai distrutto.
15Io, Daniele, mi sentii venir meno le forze, tanto le visioni della mia mente mi avevano turbato; 16mi accostai ad uno dei vicini e gli domandai il vero significato di tutte queste cose ed egli me ne diede questa spiegazione: 17«Le quattro grandi bestie rappresentano quattro re, che sorgeranno dalla terra; 18ma i santi dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per secoli e secoli».
19Volli poi sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e molto terribile, che aveva denti di ferro e artigli di bronzo e che mangiava e stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava; 20intorno alle dieci corna che aveva sulla testa e intorno a quell'ultimo corno che era spuntato e davanti al quale erano cadute tre corna e del perché quel corno aveva occhi e una bocca che parlava con alterigia e appariva maggiore delle altre corna. 21Io intanto stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi e li vinceva, 22finché venne il vegliardo e fu resa giustizia ai santi dell'Altissimo e giunse il tempo in cui i santi dovevano possedere il regno.
23Egli dunque mi disse: «La quarta bestia significa che ci sarà sulla terra un quarto regno diverso da tutti gli altri e divorerà tutta la terra, la stritolerà e la calpesterà.
24Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e dopo di loro ne seguirà un altro, diverso dai precedenti: abbatterà tre re 25e proferirà insulti contro l'Altissimo e distruggerà i santi dell'Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge; i santi gli saranno dati in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo. 26Si terrà poi il giudizio e gli sarà tolto il potere, quindi verrà sterminato e distrutto completamente. 27Allora il regno, il potere e la grandezza di tutti i regni che sono sotto il cielo saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo, il cui regno sarà eterno e tutti gli imperi lo serviranno e obbediranno».
28Qui finisce la relazione. Io, Daniele, rimasi molto turbato nei pensieri, il colore del mio volto si cambiò e conservai tutto questo nel cuore.
1L'anno terzo di Ciro re dei Persiani, fu rivelata una parola a Daniele, chiamato Baltazzàr. Vera è la parola e la lotta è grande. Egli comprese la parola e gli fu dato d'intendere la visione.
2In quel tempo io, Daniele, feci penitenza per tre settimane, 3non mangiai cibo prelibato, non mi entrò in bocca né carne né vino e non mi unsi d'unguento finché non furono compiute tre settimane. 4Il giorno ventiquattro del primo mese, mentre stavo sulla sponda del gran fiume, cioè il Tigri, 5alzai gli occhi e guardai ed ecco un uomo vestito di lino, con ai fianchi una cintura d'oro di Ufàz; 6il suo corpo somigliava a topazio, la sua faccia aveva l'aspetto della folgore, i suoi occhi erano come fiamme di fuoco, le sue braccia e le gambe somigliavano a bronzo lucente e il suono delle sue parole pareva il clamore di una moltitudine.
7Soltanto io, Daniele, vidi la visione, mentre gli uomini che erano con me non la videro, ma un gran terrore si impadronì di loro e fuggirono a nascondersi. 8Io rimasi solo a contemplare quella grande visione, mentre mi sentivo senza forze; il mio colorito si fece smorto e mi vennero meno le forze.
9Udii il suono delle sue parole, ma, appena udito il suono delle sue parole, caddi stordito con la faccia a terra.
10Ed ecco, una mano mi toccò e tutto tremante mi fece alzare sulle ginocchia, appoggiato sulla palma delle mani. 11Poi egli mi disse: «Daniele, uomo prediletto, intendi le parole che io ti rivolgo, alzati in piedi, poiché ora sono stato mandato a te». Quando mi ebbe detto questo, io mi alzai in piedi tutto tremante.
12Egli mi disse: «Non temere, Daniele, poiché fin dal primo giorno in cui ti sei sforzato di intendere, umiliandoti davanti a Dio, le tue parole sono state ascoltate e io sono venuto per le tue parole. 13Ma il principe del regno di Persia mi si è opposto per ventun giorni: però Michele, uno dei primi prìncipi, mi è venuto in aiuto e io l'ho lasciato là presso il principe del re di Persia; 14ora sono venuto per farti intendere ciò che avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni, poiché c'è ancora una visione per quei giorni». 15Mentre egli parlava con me in questa maniera, chinai la faccia a terra e ammutolii.
16Ed ecco uno con sembianze di uomo mi toccò le labbra: io aprii la bocca e parlai e dissi a colui che era in piedi davanti a me: «Signor mio, nella visione i miei dolori sono tornati su di me e ho perduto tutte le energie. 17Come potrebbe questo servo del mio signore parlare con il mio signore, dal momento che non è rimasto in me alcun vigore e mi manca anche il respiro?». 18Allora di nuovo quella figura d'uomo mi toccò, mi rese le forze 19e mi disse: «Non temere, uomo prediletto, pace a te, riprendi forza, rinfrancati». Mentre egli parlava con me, io mi sentii ritornare le forze e dissi: «Parli il mio signore perché tu mi hai ridato forza».
20Allora mi disse: «Sai tu perché io sono venuto da te? Ora tornerò di nuovo a lottare con il principe di Persia, poi uscirò ed ecco verrà il principe di Grecia. 21Io ti dichiarerò ciò che è scritto nel libro della verità. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele, il vostro principe,
1Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
2Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. 3I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.
4Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta».
5Io, Daniele, stavo guardando ed ecco altri due che stavano in piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l'altro di là sull'altra sponda. 6Uno disse all'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume: «Quando si compiranno queste cose meravigliose?». 7Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo.
8Io udii bene, ma non compresi, e dissi: «Mio Signore, quale sarà la fine di queste cose?». 9Egli mi rispose: «Và, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. 10Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente: nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le intenderanno. 11Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 12Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni. 13Tu, và pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni».
1Il re Astiage si riunì ai suoi padri e gli succedette nel regno Ciro il Persiano. 2Ora Daniele viveva accanto al re, ed era il più onorato di tutti gli amici del re. 3I Babilonesi avevano un idolo chiamato Bel, al quale offrivano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei barili di vino. 4Anche il re venerava questo idolo e andava ogni giorno ad adorarlo. Daniele però adorava il suo Dio e perciò il re gli disse: «Perché non adori Bel?». 5Daniele rispose: «Io non adoro idoli fatti da mani d'uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra e che è signore di ogni essere vivente». 6«Non credi tu - aggiunse il re - che Bel sia un dio vivo? Non vedi quanto beve e mangia ogni giorno?». 7Rispose Daniele ridendo: «Non t'ingannare, o re: quell'idolo di dentro è d'argilla e di fuori è di bronzo e non ha mai mangiato né bevuto». 8Il re s'indignò e convocati i sacerdoti di Bel, disse loro: «Se voi non mi dite chi è che mangia tutto questo cibo, morirete; se invece mi proverete che è Bel che lo mangia, morirà Daniele, perché ha insultato Bel». 9Daniele disse al re: «Sia fatto come tu hai detto». Isacerdoti di Bel erano settanta, senza contare le mogli e i figli. 10Il re si recò insieme con Daniele al tempio di Bel 11e i sacerdoti di Bel gli dissero: «Ecco, noi usciamo di qui e tu, re, disponi le vivande e mesci il vino temperato; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. Se domani mattina, venendo, tu riscontrerai che tutto non è stato mangiato da Bel, moriremo noi, altrimenti morirà Daniele che ci ha calunniati». 12Essi però non se ne preoccuparono perché avevano praticato un passaggio segreto sotto la tavola per il quale passavano abitualmente e consumavano tutto.
13Dopo che essi se ne furono andati, il re fece porre i cibi davanti a Bel: 14Daniele ordinò ai servi del re di portare un pò di cenere e la sparsero su tutto il pavimento del tempio alla presenza soltanto del re; poi uscirono, chiusero la porta, la sigillarono con l'anello del re e se ne andarono. 15I sacerdoti vennero di notte, secondo il loro consueto, con le mogli, i figli, e mangiarono e bevvero tutto. 16Di buon mattino il re si alzò, come anche Daniele. 17Il re domandò: «Sono intatti i sigilli, Daniele?». «Intatti, re» rispose. 18Aperta la porta, il re guardò la tavola ed esclamò: «Tu sei grande, Bel, e nessun inganno è in te!». 19Daniele sorrise e, trattenendo il re perché non entrasse, disse: «Guarda il pavimento ed esamina di chi sono quelle orme». 20Il re disse: «Vedo orme d'uomini, di donne e di ragazzi!». 21Acceso d'ira, fece arrestare i sacerdoti con le mogli e i figli; gli furono mostrate le porte segrete per le quali entravano a consumare quanto si trovava sulla tavola. 22Quindi il re li fece mettere a morte, consegnò Bel in potere di Daniele che lo distrusse insieme con il tempio.
23Vi era un gran drago e i Babilonesi lo veneravano. 24Il re disse a Daniele: «Non potrai dire che questo non è un dio vivente; adoralo, dunque». 25Daniele rispose: «Io adoro il Signore mio Dio, perché egli è il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone, ucciderò il drago». 26Soggiunse il re: «Te lo permetto». 27Daniele prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi ne preparò focacce e le gettò in bocca al drago che le inghiottì e scoppiò; quindi soggiunse: «Ecco che cosa adoravate!».
28Quando i Babilonesi lo seppero, ne furono molto indignati e insorsero contro il re, dicendo: «Il re è diventato Giudeo: ha distrutto Bel, ha ucciso il drago, ha messo a morte i sacerdoti». 29Andarono da lui dicendo: «Consegnaci Daniele, altrimenti uccidiamo te e la tua famiglia!». 30Quando il re vide che lo assalivano con violenza, costretto dalla necessità consegnò loro Daniele.
31Ed essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase sei giorni. 32Nella fossa vi erano sette leoni, ai quali venivano dati ogni giorno due cadaveri e due pecore: ma quella volta non fu dato loro niente perché divorassero Daniele.
33Si trovava allora in Giudea il profeta Abacuc il quale aveva fatto una minestra e spezzettato il pane in un recipiente e andava a portarlo nel campo ai mietitori. 34L'angelo del Signore gli disse: «Porta questo cibo a Daniele in Babilonia nella fossa dei leoni». 35Ma Abacuc rispose: «Signore, Babilonia non l'ho mai vista e la fossa non la conosco». 36Allora l'angelo del Signore lo prese per i capelli e con la velocità del vento lo trasportò in Babilonia e lo posò sull'orlo della fossa dei leoni. 37Gridò Abacuc: «Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato». 38Daniele esclamò: «Dio, ti sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano». 39Alzatosi, Daniele si mise a mangiare, mentre l'angelo di Dio riportava subito Abacuc nel luogo di prima.
40Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele e giunto alla fossa guardò e vide Daniele seduto. 41Allora esclamò ad alta voce: «Grande tu sei, Signore Dio di Daniele, e non c'è altro dio all'infuori di te!». 42Poi fece uscire Daniele dalla fossa e vi fece gettare coloro che volevano la sua rovina ed essi furono subito divorati sotto i suoi occhi.
1Oracolo che ebbe in visione il profeta Abacuc.
2Fino a quando, Signore, implorerò
e non ascolti,
a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non soccorri?
3Perché mi fai vedere l'iniquità
e resti spettatore dell'oppressione?
Ho davanti rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
4Non ha più forza la legge,
nè mai si afferma il diritto.
L'empio infatti raggira il giusto
e il giudizio ne esce stravolto.
5Guardate fra i popoli e osservate,
inorridite e ammutolite:
c'è chi compirà ai vostri giorni una cosa
che a raccontarla non sarebbe creduta.
6Ecco, io faccio sorgere i Caldei,
popolo feroce e impetuoso,
che percorre ampie regioni
per occupare sedi non sue.
7Egli è feroce e terribile,
da lui esce
il suo diritto e la sua grandezza.
8Più veloci dei leopardi sono i suoi cavalli,
più agili dei lupi della sera.
Balzano i suoi destrieri, venuti da lontano,
volano come aquila che piomba per divorare.
9Tutti avanzano per la rapina.
La loro faccia è infuocata come il vento d'oriente,
ammassano i prigionieri come la sabbia.
10Egli dei re si fa beffe,
e dei capi si ride;
si fa gioco di ogni fortezza,
assale una città e la conquista.
11Poi muta corso il vento: passa e paga il fio.
Questa la potenza del mio Dio!
12Non sei tu fin da principio, Signore,
il mio Dio, il mio Santo?
Noi non moriremo, Signore.
Tu lo hai scelto per far giustizia,
l'hai reso forte, o Roccia, per castigare.
13Tu dagli occhi così puri
che non puoi vedere il male
e non puoi guardare l'iniquità,
perchè, vedendo i malvagi, taci
mentre l'empio ingoia il giusto?
14Tu tratti gli uomini come pesci del mare,
come un verme che non ha padrone.
15Egli li prende tutti all'amo,
li tira su con il giacchio,
li raccoglie nella rete,
e contento ne gode.
16Perciò offre sacrifici alla sua rete
e brucia incenso al suo giacchio,
perchè fanno grassa la sua parte
e succulente le sue vivande.
17Continuerà dunque a vuotare il giacchio
e a massacrare le genti senza pietà?
1Mi metterò di sentinella,
in piedi sulla fortezza,
a spiare, per vedere che cosa mi dirà,
che cosa risponderà ai miei lamenti.
2Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette
perchè la si legga speditamente.
3È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perchè certo verrà e non tarderà».
4Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede.
5La ricchezza rende malvagi; il superbo non sussisterà;
spalanca come gli inferi le sue fauci
e, come la morte, non si sazia,
attira a sé tutti i popoli,
raduna per sé tutte le genti.
6Forse che tutti non lo canzoneranno,
non faranno motteggi per lui?
Diranno:
Guai a chi accumula ciò che non è suo,
- e fino a quando? -
e si carica di pegni!
7Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi creditori,
non si sveglieranno i tuoi esattori
e tu diverrai loro preda?
8Poiché tu hai spogliato molte genti,
gli altri popoli spoglieranno te,
a causa del sangue umano versato,
della violenza fatta alla regione,
alla città e ai suoi abitanti.
9Guai a chi è avido di lucro, sventura per la sua casa,
per mettere il nido in luogo alto,
e sfuggire alla stretta della sventura.
10Hai decretato il disonore alla tua casa;
hai soppresso popoli numerosi,
hai fatto del male contro te stesso.
11La pietra infatti griderà dalla parete
e dal tavolato risponderà la trave.
12Guai a chi costruisce una città sul sangue
e fonda un castello sull'iniquità.
13Non è forse volere del Signore degli eserciti
che i popoli fatichino per il fuoco
e le nazioni si stanchino per un nulla?
14Poiché, come le acque colmano il mare,
così la terra dovrà riempirsi
di conoscenza della gloria del Signore.
15Guai a chi fa bere i suoi vicini
versando veleno per ubriacarli
e scoprire le loro nudità.
16Ti sei saziato di vergogna, non di gloria.
Bevi, e ti colga il capogiro.
Si riverserà su di te il calice della destra del Signore
e la vergogna sopra il tuo onore,
17poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te
e il massacro degli animali ti colmerà di spavento,
a causa del sangue umano versato,
della violenza fatta alla regione,
alla città e a tutti i suoi abitanti.
18A che giova un idolo
perchè l'artista si dia pena di scolpirlo?
O una statua fusa o un oracolo falso,
perchè l'artista confidi in essi,
scolpendo idoli muti?
19Guai a chi dice al legno: «Svegliati»,
e alla pietra muta: «Alzati».
Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento
ma dentro non c'è soffio vitale.
20Il Signore risiede nel suo santo tempio.
Taccia, davanti a lui, tutta la terra!
1Preghiera del profeta Abacuc, in tono di lamentazione.
2Signore, ho ascoltato il tuo annunzio,
Signore, ho avuto timore della tua opera.
Nel corso degli anni manifestala
falla conoscere nel corso degli anni.
Nello sdegno ricordati di avere clemenza.
3Dio viene da Teman, il Santo dal monte Paràn.
La sua maestà ricopre i cieli,
delle sue lodi è piena la terra.
4Il suo splendore è come la luce,
bagliori di folgore escono dalle sue mani:
là si cela la sua potenza.
5Davanti a lui avanza la peste,
la febbre ardente segue i suoi passi.
6Si arresta e scuote la terra,
guarda e fa tremare le genti;
le montagne eterne s'infrangono,
e i colli antichi si abbassano:
i suoi sentieri nei secoli.
7Ho visto i padiglioni di Cusàn in preda a spavento,
sono agitate le tende di Madian.
8Forse contro i fiumi, Signore,
contro i fiumi si accende la tua ira
o contro il mare è il tuo furore,
quando tu monti sopra i tuoi cavalli,
sopra i carri della tua vittoria?
9Tu estrai il tuo arco e ne sazi di saette la corda.
Fai erompere la terra in torrenti;
10i monti ti vedono e tremano,
un uragano di acque si riversa,
l'abisso fa sentire la sua voce.
In alto il sole tralascia di mostrarsi,
11e la luna resta nella sua dimora,
fuggono al bagliore delle tue saette,
allo splendore folgorante della tua lancia.
12Sdegnato attraversi la terra,
adirato calpesti le genti.
13Sei uscito per salvare il tuo popolo,
per salvare il tuo consacrato.
Hai demolito la cima della casa dell'empio,
l'hai scalzata fino alle fondamenta.
14Con i tuoi dardi hai trafitto il capo dei suoi guerrieri
che irrompevano per disperdermi
con la gioia di chi divora il povero di nascosto.
15Hai affogato nel mare i suoi cavalli
nella melma di grandi acque.
16Ho udito e fremette il mio cuore,
a tal voce tremò il mio labbro,
la carie entra nelle mie ossa
e sotto di me tremano i miei passi.
Sospiro al giorno dell'angoscia
che verrà contro il popolo che ci opprime.
17Il fico infatti non germoglierà,
nessun prodotto daranno le viti,
cesserà il raccolto dell'olivo,
i campi non daranno più cibo,
i greggi spariranno dagli ovili
e le stalle rimarranno senza buoi.
18Ma io gioirò nel Signore,
esulterò in Dio mio salvatore.
19Il Signore Dio è la mia forza,
egli rende i miei piedi come quelli delle cerve
e sulle alture mi fa camminare.