1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
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2. | Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio |
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22. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio |
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1Viveva nella terra di Us un uomo chiamato Giobbe, integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. [vv. 2-4]
alzava di buon mattino e offriva olocausti per ognuno di loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno maledetto Dio nel loro cuore». Così era solito fare Giobbe ogni volta.
5Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si6Ora, un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro. 7Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 8Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male». 9Satana rispose al Signore: «Forse che Giobbe teme Dio per nulla? 10Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. 11Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha, e vedrai come ti maledirà apertamente!». 12Il Signore disse a Satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui». Satana si ritirò dalla presenza del Signore.
[vv. 13-15]
16Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è appiccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».
17Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldei hanno formato tre bande: sono piombati sopra i cammelli e li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».
18Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore, [v. 19]
20Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prostrò 21e disse:
«Nudo uscii dal grembo di mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!».
[v. 22]
1Accadde, un giorno, che i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, e anche Satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. 2Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 3Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. Egli è ancora saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui per rovinarlo, senza ragione». 4Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle; tutto quello che possiede, l’uomo è pronto a darlo per la sua vita. 5Ma stendi un poco la mano e colpiscilo nelle ossa e nella carne e vedrai come ti maledirà apertamente!». [v. 6]
7Satana si ritirò dalla presenza del Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. 8Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. 9Allora sua moglie disse: «Rimani ancora saldo nella tua integrità? Maledici Dio e muori!». 10Ma egli le rispose: «Tu parli come parlerebbe una stolta! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?».
In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
11Tre amici di Giobbe vennero a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Sofar di Naamà, e si accordarono per andare a condividere il suo dolore e a consolarlo. 12Alzarono gli occhi da lontano, ma non lo riconobbero. Levarono la loro voce e si misero a piangere. Ognuno si stracciò il mantello e lanciò polvere verso il cielo sul proprio capo. [v. 13]
1Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. [vv. 2-3]
4Quel giorno divenga tenebra,
non se ne curi Dio dall’alto,
né brilli mai su di esso la luce.
[vv. 5-7]
8La maledicano quelli che imprecano il giorno,
che sono pronti a evocare Leviatàn.
9Si oscurino le stelle della sua alba,
aspetti la luce e non venga
né veda le palpebre dell’aurora,
[v. 10]
11Perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
12Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e due mammelle mi allattarono?
[vv. 13-16]
17Là i malvagi cessano di agitarsi,
e chi è sfinito trova riposo.
[v. 18]
19Il piccolo e il grande là sono uguali,
e lo schiavo è libero dai suoi padroni.
[vv. 20-23]
24Perché al posto del pane viene la mia sofferenza
e si riversa come acqua il mio grido,
[vv. 25-26]
[vv. 1-6]
7Ricordalo: quale innocente è mai perito
e quando mai uomini retti furono distrutti?
[v. 8]
9A un soffio di Dio periscono
e dallo sfogo della sua ira sono annientati.
[vv. 10-16]
17“Può l’uomo essere più retto di Dio,
o il mortale più puro del suo creatore?
[vv. 18-21]
1Grida pure! Ti risponderà forse qualcuno?
E a chi fra i santi ti rivolgerai?
[v. 2]
3Ho visto lo stolto mettere radici
e subito ho dichiarato maledetta la sua dimora.
4I suoi figli non sono mai al sicuro,
e in tribunale sono oppressi, senza difensore;
[v. 5]
6Non esce certo dal suolo la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
7ma è l’uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.
[vv. 8-9]
10che dà la pioggia alla terra
e manda l’acqua sulle campagne.
11Egli esalta gli umili
e solleva a prosperità gli afflitti;
12è lui che rende vani i pensieri degli scaltri,
perché le loro mani non abbiano successo.
13Egli sorprende i saccenti nella loro astuzia
e fa crollare il progetto degli scaltri.
[v. 14]
15Egli invece salva il povero dalla spada della loro bocca
e dalla mano del violento.
[vv. 16-18]
19Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima il male non ti toccherà;
20nella carestia ti libererà dalla morte
e in guerra dal colpo della spada,
21sarai al riparo dal flagello della lingua,
né temerai quando giunge la rovina.
[vv. 22-25]
26Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come un covone raccolto a suo tempo.
27Ecco, questo l’abbiamo studiato a fondo, ed è vero.
Ascoltalo e imparalo per il tuo bene».
[vv. 1-5]
6Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c’è nel succo di malva?
[vv. 7-10]
11Qual è la mia forza, perché io possa aspettare,
o qual è la mia fine, perché io debba pazientare?
[vv. 12-13]
14A chi è sfinito dal dolore è dovuto l’affetto degli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15I miei fratelli sono incostanti come un torrente,
come l’alveo dei torrenti che scompaiono:
16sono torbidi per il disgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
17ma al tempo della siccità svaniscono
e all’arsura scompaiono dai loro letti.
18Le carovane deviano dalle loro piste,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
[vv. 19-20]
21Così ora voi non valete niente:
vedete una cosa che fa paura e vi spaventate.
22Vi ho detto forse: “Datemi qualcosa”,
o “Con i vostri beni pagate il mio riscatto”,
23o “Liberatemi dalle mani di un nemico”,
o “Salvatemi dalle mani dei violenti”?
24Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi capire in che cosa ho sbagliato.
[v. 25]
26Voi pretendete di confutare le mie ragioni,
e buttate al vento i detti di un disperato.
[vv. 27-29]
30C’è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non sa distinguere il male?
[v. 1]
2Come lo schiavo sospira l’ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
[v. 3]
4Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”.
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba.
[vv. 5-8]
9Una nube svanisce e se ne va,
così chi scende al regno dei morti più non risale;
[vv. 10-12]
13Quando io dico: “Il mio giaciglio mi darà sollievo,
il mio letto allevierà il mio lamento”,
14tu allora mi spaventi con sogni
e con fantasmi tu mi atterrisci.
[vv. 15-17]
18e lo scruti ogni mattina
e ad ogni istante lo metta alla prova?
19Fino a quando da me non toglierai lo sguardo
e non mi lascerai inghiottire la saliva?
[vv. 20-21]
[vv. 1-3]
4Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui,
li ha abbandonati in balìa delle loro colpe.
[v. 5]
6se puro e integro tu sarai,
allora egli veglierà su di te
e renderà prospera la dimora della tua giustizia;
[v. 7]
8Chiedilo infatti alle generazioni passate,
considera l’esperienza dei loro padri,
[v. 9]
10Non ti istruiranno e non ti parleranno
traendo dal cuore le loro parole?
11Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz’acqua?
12Ancora verde, non buono per tagliarlo,
inaridirebbe prima di ogni altra erba.
13Tale è la sorte di chi dimentica Dio,
così svanisce la speranza dell’empio;
[v. 14]
15se si appoggia alla sua casa, essa non resiste,
se vi si aggrappa, essa non regge.
16Rigoglioso si mostra in faccia al sole
e sopra il giardino si spandono i suoi rami,
[v. 17]
18Ma se lo si strappa dal suo luogo,
questo lo rinnega: “Non ti ho mai visto!”.
19Ecco la gioia del suo destino
e dalla terra altri rispuntano.
20Dunque, Dio non rigetta l’uomo integro
e non sostiene la mano dei malfattori.
[vv. 21-22]
[vv. 1-3]
4Egli è saggio di mente, potente di forza:
chi si è opposto a lui ed è rimasto salvo?
[v. 5]
6Scuote la terra dal suo posto
e le sue colonne tremano.
7Comanda al sole ed esso non sorge
e mette sotto sigillo le stelle.
[v. 8]
9Crea l’Orsa e l’Orione,
le Plèiadi e le costellazioni del cielo australe.
[vv. 10-11]
12Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?
Chi gli può dire: “Cosa fai?”.
[vv. 13-14]
15io, anche se avessi ragione, non potrei rispondergli,
al mio giudice dovrei domandare pietà.
16Se lo chiamassi e mi rispondesse,
non credo che darebbe ascolto alla mia voce.
[vv. 17-22]
23Se un flagello uccide all’improvviso,
della sciagura degli innocenti egli ride.
24La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei giudici;
chi, se non lui, può fare questo?
25I miei giorni passano più veloci d’un corriere,
fuggono senza godere alcun bene,
[vv. 26-30]
31allora tu mi tufferesti in un pantano
e in orrore mi avrebbero le mie vesti.
32Poiché non è uomo come me, al quale io possa replicare:
“Presentiamoci alla pari in giudizio”.
[v. 33]
34Allontani da me la sua verga,
che non mi spaventi il suo terrore:
35allora parlerei senza aver paura di lui;
poiché così non è, mi ritrovo con me solo.
1Io sono stanco della mia vita!
Darò libero sfogo al mio lamento,
parlerò nell’amarezza del mio cuore.
[v. 2]
3È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l’opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
[v. 4]
5Sono forse i tuoi giorni come quelli di un uomo,
i tuoi anni come quelli di un mortale,
[v. 6]
7pur sapendo che io non sono colpevole
e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
[v. 8]
9Ricòrdati che come argilla mi hai plasmato;
alla polvere vorresti farmi tornare?
[vv. 10-17]
18Perché tu mi hai tratto dal seno materno?
Sarei morto e nessun occhio mi avrebbe mai visto!
19Sarei come uno che non è mai esistito;
dal ventre sarei stato portato alla tomba!
[vv. 20-22]
[vv. 1-2]
3I tuoi sproloqui faranno tacere la gente?
Ti farai beffe, senza che alcuno ti svergogni?
[vv. 4-5]
6per manifestarti i segreti della sapienza,
che sono così difficili all’intelletto,
allora sapresti che Dio ti condona parte della tua colpa.
[v. 7]
8È più alta del cielo: che cosa puoi fare?
È più profonda del regno dei morti: che cosa ne sai?
[v. 9]
10Se egli assale e imprigiona
e chiama in giudizio, chi glielo può impedire?
11Egli conosce gli uomini fallaci;
quando scorge l’iniquità, non dovrebbe tenerne conto?
[v. 12]
13Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore
e tenderai a lui le tue palme,
14se allontanerai l’iniquità che è nella tua mano
e non farai abitare l’ingiustizia nelle tue tende,
15allora potrai alzare il capo senza macchia,
sarai saldo e non avrai timori,
[vv. 16-19]
20Ma gli occhi dei malvagi languiranno,
ogni scampo è loro precluso,
unica loro speranza è l’ultimo respiro!».
[vv. 1-4]
5“Allo sventurato spetta il disprezzo”,
pensa la gente nella prosperità,
“spinte a colui che ha il piede tremante”.
[vv. 6-10]
11L’orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
[vv. 12-13]
14Ecco, se egli demolisce, non si può ricostruire,
se imprigiona qualcuno, non c’è chi possa liberarlo.
[vv. 15-16]
17Fa andare scalzi i consiglieri della terra,
rende stolti i giudici;
[v. 18]
19Fa andare scalzi i sacerdoti
e rovescia i potenti.
[v. 20]
21Sui potenti getta il disprezzo
e allenta la cintura dei forti.
22Strappa dalle tenebre i segreti
e porta alla luce le ombre della morte.
23Rende grandi i popoli e li fa perire,
fa largo ad altri popoli e li guida.
[vv. 24-25]
[vv. 1-2]
3Ma io all’Onnipotente voglio parlare,
con Dio desidero contendere.
[vv. 4-5]
6Ascoltate dunque la mia replica
e alle argomentazioni delle mie labbra fate attenzione.
7Vorreste forse dire il falso in difesa di Dio
e in suo favore parlare con inganno?
[vv. 8-9]
10Severamente vi redarguirà,
se in segreto sarete parziali.
11La sua maestà non vi incute spavento
e il terrore di lui non vi assale?
12Sentenze di cenere sono i vostri moniti,
baluardi di argilla sono i vostri baluardi.
13Tacete, state lontani da me: parlerò io,
qualunque cosa possa accadermi.
14Prenderò la mia carne con i denti
e la mia vita porrò sulle mie palme.
[v. 15]
16Già questo sarebbe la mia salvezza,
perché davanti a lui l’empio non può presentarsi.
[vv. 17-18]
19Chi vuole contendere con me?
Perché allora tacerei e morirei.
20Fammi solo due cose
e allora non mi sottrarrò alla tua presenza:
21allontana da me la tua mano
e il tuo terrore più non mi spaventi.
[vv. 22-24]
25Vuoi spaventare una foglia dispersa dal vento
e dare la caccia a una paglia secca?
[vv. 26-28]
[vv. 1-3]
4Chi può trarre il puro dall’immondo? Nessuno.
[v. 5]
6Distogli lo sguardo da lui perché trovi pace
e compia, come un salariato, la sua giornata!
7È vero, per l’albero c’è speranza:
se viene tagliato, ancora si rinnova,
e i suoi germogli non cessano di crescere;
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
9al sentire l’acqua rifiorisce
e mette rami come giovane pianta.
10Invece l’uomo, se muore, giace inerte;
quando il mortale spira, dov’è mai?
11Potranno sparire le acque dal mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
12ma l’uomo che giace non si alzerà più,
finché durano i cieli non si sveglierà
né più si desterà dal suo sonno.
[vv. 13-17]
18E invece, come un monte che cade si sfalda
e come una rupe si stacca dal suo posto,
19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell’uomo.
[vv. 20-22]
[vv. 1-4]
5Infatti la tua malizia istruisce la tua bocca
e scegli il linguaggio degli astuti.
[vv. 6-12]
13quando volgi contro Dio il tuo animo
e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
[vv. 14-18]
19solo a loro fu concessa questa terra,
né straniero alcuno era passato in mezzo a loro.
20Per tutti i giorni della vita il malvagio si tormenta;
sono contati gli anni riservati al violento.
21Voci di spavento gli risuonano agli orecchi
e in piena pace si vede assalito dal predone.
22Non crede di potersi sottrarre alle tenebre,
egli si sente destinato alla spada.
23Abbandonato in pasto ai falchi,
sa che gli è preparata la rovina.
Un giorno tenebroso 24lo spaventa,
la miseria e l’angoscia l’assalgono
come un re pronto all’attacco,
[v. 25]
26correva contro di lui a testa alta,
al riparo del curvo spessore del suo scudo,
[vv. 27-29]
30Alle tenebre non sfuggirà,
il fuoco seccherà i suoi germogli
e il vento porterà via i suoi fiori.
31Non si affidi alla vanità che è fallace,
perché vanità sarà la sua ricompensa.
[vv. 32-33]
34poiché la stirpe dell’empio è sterile
e il fuoco divora le tende dell’uomo venale.
35Concepisce malizia e genera sventura
e nel suo seno alleva l’inganno».
[vv. 1-3]
4Anch’io sarei capace di parlare come voi,
se voi foste al mio posto:
comporrei con eleganza parole contro di voi
e scuoterei il mio capo su di voi.
[v. 5]
6Ma se parlo, non si placa il mio dolore;
se taccio, che cosa lo allontana da me?
[v. 7]
8e mi opprime.
Si è costituito testimone ed è insorto contro di me:
il mio calunniatore mi accusa in faccia.
[v. 9]
10Spalancano la bocca contro di me,
mi schiaffeggiano con insulti,
insieme si alleano contro di me.
11Dio mi consegna come preda all’empio,
e mi getta nelle mani dei malvagi.
[vv. 12-15]
16La mia faccia è rossa per il pianto
e un’ombra mortale mi vela le palpebre,
[vv. 17-22]
[vv. 1-2]
3Poni, ti prego, la mia cauzione presso di te;
chi altri, se no, mi stringerebbe la mano?
4Poiché hai tolto il senno alla loro mente,
per questo non li farai trionfare.
[vv. 5-12]
13Se posso sperare qualche cosa, il regno dei morti è la mia casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
14Al sepolcro io grido: “Padre mio sei tu!”
e ai vermi: “Madre mia, sorella mia voi siete!”.
[v. 15]
16Caleranno le porte del regno dei morti,
e insieme nella polvere sprofonderemo?».
[v. 1]
2«Quando porrai fine alle tue chiacchiere?
Rifletti bene e poi parleremo.
[v. 3]
4Tu che ti rodi l’anima nel tuo furore,
forse per causa tua sarà abbandonata la terra
e le rupi si staccheranno dal loro posto?
5Certamente la luce del malvagio si spegnerà
e più non brillerà la fiamma del suo focolare.
[vv. 6-8]
9Un laccio l’afferrerà per il calcagno,
un nodo scorsoio lo stringerà.
[v. 10]
11Terrori lo spaventano da tutte le parti
e gli stanno alle calcagna.
12Diventerà carestia la sua opulenza
e la rovina è ritta al suo fianco.
13Un malanno divorerà la sua pelle,
il primogenito della morte roderà le sue membra.
14Sarà tolto dalla tenda in cui fidava,
per essere trascinato davanti al re dei terrori!
[v. 15]
16Al di sotto, le sue radici si seccheranno,
sopra, appassiranno i suoi rami.
17Il suo ricordo sparirà dalla terra
e il suo nome più non si udrà per la contrada.
18Lo getteranno dalla luce nel buio
e dal mondo lo stermineranno.
[vv. 19-20]
21Ecco qual è la sorte dell’iniquo:
questa è la dimora di chi non riconosce Dio».
[vv. 1-2]
3Sono dieci volte che mi insultate
e mi maltrattate in modo sfacciato.
[v. 4]
5Davvero voi pensate di prevalere su di me,
rinfacciandomi la mia vergogna?
[vv. 6-8]
9Mi ha spogliato della mia gloria
e mi ha tolto dal capo la corona.
10Mi ha distrutto da ogni parte e io sparisco,
ha strappato, come un albero, la mia speranza.
[v. 11]
12Insieme sono accorse le sue schiere
e si sono tracciate la strada contro di me;
si sono accampate intorno alla mia tenda.
13I miei fratelli si sono allontanati da me,
persino i miei familiari mi sono diventati estranei.
[vv. 14-17]
18Anche i ragazzi mi disprezzano:
se tento di alzarmi, mi coprono di insulti.
[v. 19]
20Alla pelle si attaccano le mie ossa
e non mi resta che la pelle dei miei denti.
21Pietà, pietà di me, almeno voi, amici miei,
perché la mano di Dio mi ha percosso!
[vv. 22-26]
27Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro.
Languisco dentro di me.
[vv. 28-29]
[vv. 1-2]
3Ho ascoltato un rimprovero per me offensivo,
ma uno spirito, dal mio interno, mi spinge a replicare.
[vv. 4-5]
6Anche se si innalzasse fino al cielo la sua statura
e il suo capo toccasse le nubi,
[vv. 7-11]
12Se alla sua bocca fu dolce il male,
se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
13assaporandolo senza inghiottirlo,
se lo tratteneva in mezzo al suo palato,
[v. 14]
15I beni che ha divorato, dovrà vomitarli,
Dio glieli caccerà fuori dal ventre.
[vv. 16-17]
18darà ad altri il frutto della sua fatica senza mangiarne,
come non godrà del frutto del suo commercio,
[v. 19]
20perché non ha saputo calmare il suo ventre,
con i suoi tesori non si salverà.
21Nulla è sfuggito alla sua voracità,
per questo non durerà il suo benessere.
[vv. 22-23]
24Se sfuggirà all’arma di ferro,
lo trafiggerà l’arco di bronzo.
25Se estrarrà la freccia dalla schiena,
una spada lucente gli squarcerà il fegato.
Lo assaliranno i terrori;
[v. 26]
27Riveleranno i cieli la sua iniquità
e la terra si alzerà contro di lui.
[v. 28]
29Questa è la sorte che Dio riserva all’uomo malvagio,
l’eredità che Dio gli ha decretato».
[v. 1]
2«Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
[vv. 3-6]
7Perché i malvagi continuano a vivere,
e invecchiando diventano più forti e più ricchi?
[vv. 8-9]
10Il loro toro monta senza mai fallire,
la mucca partorisce senza abortire.
[v. 11]
12Cantano al ritmo di tamburelli e di cetre,
si divertono al suono dei flauti.
[v. 13]
14Eppure dicevano a Dio: “Allontànati da noi,
non vogliamo conoscere le tue vie.
[vv. 15-17]
18Sono essi come paglia sollevata al vento
o come pula in preda all’uragano?
[vv. 19-22]
23Uno muore in piena salute,
tutto tranquillo e prospero;
[v. 24]
25Un altro muore con l’amarezza in cuore,
senza aver mai assaporato la gioia.
[vv. 26-29]
30Cioè che nel giorno della sciagura è risparmiato il malvagio
e nel giorno dell’ira egli trova scampo?
[v. 31]
32Egli sarà portato al sepolcro,
sul suo tumulo si veglia
33e gli sono lievi le zolle della valle.
Camminano dietro a lui tutti gli uomini
e innanzi a sé ha una folla senza numero.
34E voi vorreste consolarmi con argomenti vani!
Nelle vostre risposte non c’è altro che inganno».
[vv. 1-2]
3Quale interesse ne viene all’Onnipotente che tu sia giusto,
o che vantaggio ha, se tieni una condotta integra?
[v. 4]
5O non piuttosto per la tua grande malvagità
e per le tue iniquità senza limite?
[v. 6]
7Non hai dato da bere all’assetato
e all’affamato hai rifiutato il pane.
[vv. 8-11]
12Ma Dio non è nell’alto dei cieli?
Guarda quanto è lontano il vertice delle stelle!
[vv. 13-16]
17Dicevano a Dio: “Allontànati da noi!
Che cosa può fare a noi l’Onnipotente?”.
18Eppure è lui che ha riempito le loro case di beni,
mentre il consiglio dei malvagi è lontano da lui!
[v. 19]
20“Finalmente sono annientati i loro averi
e il fuoco ha divorato la loro opulenza!”.
[v. 21]
22Accogli la legge dalla sua bocca
e poni le sue parole nel tuo cuore.
23Se ti rivolgerai all’Onnipotente, verrai ristabilito.
Se allontanerai l’iniquità dalla tua tenda,
[v. 24]
25allora l’Onnipotente sarà il tuo oro,
sarà per te come mucchi d’argento.
26Allora sì, nell’Onnipotente ti delizierai
e a Dio alzerai il tuo volto.
[vv. 27-28]
29perché egli umilia l’alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha lo sguardo dimesso.
[v. 30]
[vv. 1-4]
5Conoscerei le parole con le quali mi risponde
e capirei che cosa mi deve dire.
[v. 6]
7Allora un giusto discuterebbe con lui
e io per sempre sarei assolto dal mio giudice.
[vv. 8-9]
10Poiché egli conosce la mia condotta,
se mi mette alla prova, come oro puro io ne esco.
11Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
12dai comandi delle sue labbra non mi sono allontanato,
ho riposto nel cuore i detti della sua bocca.
[v. 13]
14Egli esegue il decreto contro di me
come pure i molti altri che ha in mente.
15Per questo davanti a lui io allibisco,
al solo pensarci mi viene paura.
[vv. 16-17]
1Perché all’Onnipotente non restano nascosti i tempi,
mentre i suoi fedeli non vedono i suoi giorni?
2I malvagi spostano i confini,
rubano le greggi e le conducono al pascolo;
[vv. 3-5]
6Mietono nel campo non loro,
racimolano la vigna del malvagio.
[v. 7]
8Dagli acquazzoni dei monti sono bagnati,
per mancanza di rifugi si aggrappano alle rocce.
9Strappano l’orfano dal seno della madre
e prendono in pegno il mantello del povero.
[vv. 10-11]
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l’anima dei feriti grida aiuto,
ma Dio non bada a queste suppliche.
[v. 13]
14Quando non c’è luce si alza l’omicida
per uccidere il misero e il povero;
nella notte va in giro come un ladro.
[vv. 15-16]
17infatti per loro l’alba è come spettro di morte,
poiché sono abituati ai terrori del buio fondo.
18Fuggono veloci sul filo dell’acqua;
maledetta è la loro porzione di campo sulla terra,
non si incamminano più per la strada delle vigne.
19Come siccità e calore assorbono le acque nevose,
così il regno dei morti il peccatore.
20Lo dimenticherà il seno materno,
i vermi lo gusteranno,
non sarà più ricordato
e l’iniquità sarà spezzata come un albero.
21Maltratta la sterile che non genera,
alla vedova non fa alcun bene.
[vv. 22-23]
24Salgono in alto per un poco, poi non sono più,
sono abbattuti, come tutti sono troncati via,
falciati come la testa di una spiga.
[v. 25]
[v. 1]
2«Dominio e terrore sono con lui,
che impone la pace nell’alto dei cieli.
[vv. 3-6]
[v. 1]
2«Che aiuto hai dato al debole
e che soccorso hai prestato al braccio senza forza!
3Quanti consigli hai dato all’ignorante,
e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
[vv. 4-9]
10Ha tracciato un cerchio sulle acque,
sino al confine tra la luce e le tenebre.
11Le colonne del cielo si scuotono,
alla sua minaccia sono prese da terrore.
[v. 12]
13Al suo soffio si rasserenano i cieli,
la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
[v. 14]
[vv. 1-2]
3finché ci sarà in me un soffio di vita,
e l’alito di Dio nelle mie narici,
4mai le mie labbra diranno falsità
e mai la mia lingua mormorerà menzogna!
5Lontano da me darvi ragione;
fino alla morte non rinuncerò alla mia integrità.
6Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere,
la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei giorni.
[vv. 7-12]
13Questa è la sorte che Dio riserva all’uomo malvagio,
l’eredità che i violenti ricevono dall’Onnipotente.
14Se ha molti figli, saranno destinati alla spada
e i suoi discendenti non avranno pane da sfamarsi;
15i suoi superstiti saranno sepolti dalla peste
e le loro vedove non potranno fare lamento.
[vv. 16-19]
20Come acque il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce l’uragano;
21il vento d’oriente lo solleva e se ne va,
lo sradica dalla sua dimora,
22lo bersaglia senza pietà
ed egli tenterà di sfuggire alla sua presa.
[v. 23]
[v. 1]
2Il ferro lo si estrae dal suolo,
il rame si libera fondendo le rocce.
3L’uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all’estremo limite,
fino alle rocce nel buio più fondo.
4In luoghi remoti scavano gallerie
dimenticate dai passanti;
penzolano sospesi lontano dagli uomini.
5La terra, da cui si trae pane,
di sotto è sconvolta come dal fuoco.
[v. 6]
7L’uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l’occhio del falco,
8non lo calpestano le bestie feroci,
non passa su di esso il leone.
9Contro la selce l’uomo stende la mano,
sconvolge i monti fin dalle radici.
10Nelle rocce scava canali
e su quanto è prezioso posa l’occhio.
11Scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
[vv. 12-16]
17Non la eguagliano l’oro e il cristallo
né si permuta con vasi di oro fino.
18Coralli e perle non meritano menzione:
l’acquisto della sapienza non si fa con le gemme.
[vv. 19-23]
24perché lui solo volge lo sguardo
fino alle estremità della terra,
vede tutto ciò che è sotto la volta del cielo.
25Quando diede al vento un peso
e delimitò le acque con la misura,
26quando stabilì una legge alla pioggia
e una via al lampo tonante,
27allora la vide e la misurò,
la fondò e la scrutò appieno,
28e disse all’uomo:
“Ecco, il timore del Signore, questo è sapienza,
evitare il male, questo è intelligenza”».
[vv. 1-2]
3quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
[vv. 4-7]
8vedendomi, i giovani si ritiravano
e i vecchi si alzavano in piedi,
9i notabili sospendevano i loro discorsi
e si mettevano la mano alla bocca,
10la voce dei capi si smorzava
e la loro lingua restava fissa al palato;
[vv. 11-12]
13La benedizione del disperato scendeva su di me
e al cuore della vedova infondevo la gioia.
[vv. 14-16]
17spezzavo le mascelle al perverso
e dai suoi denti strappavo la preda.
[v. 18]
19Le mie radici si estenderanno fino all’acqua
e la rugiada di notte si poserà sul mio ramo.
[vv. 20-25]
[vv. 1-2]
3disfatti dall’indigenza e dalla fame,
brucano per l’arido deserto,
[v. 4]
5Espulsi dalla società,
si grida dietro a loro come al ladro;
[v. 6]
7In mezzo alle macchie urlano
accalcandosi sotto i roveti,
8razza ignobile, razza senza nome,
cacciati via dalla terra.
[v. 9]
10Hanno orrore di me e mi schivano
né si trattengono dallo sputarmi in faccia!
11Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
[vv. 12-13]
14Irrompono come da una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
[vv. 15-21]
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove convengono tutti i viventi.
[vv. 24-25]
26Speravo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
[v. 27]
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell’assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
[vv. 30-31]
[v. 1]
2E invece, quale sorte mi assegna Dio di lassù
e quale eredità mi riserva l’Onnipotente dall’alto?
3Non è forse la rovina riservata all’iniquo
e la sventura per chi compie il male?
[v. 4]
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
[vv. 6-7]
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore si lasciò sedurre da una donna
e sono stato in agguato alla porta del mio prossimo,
10mia moglie macini per un estraneo
e altri si corichino con lei;
[v. 11]
12quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
[v. 13]
14che cosa farei, quando Dio si alzasse per giudicare,
e che cosa risponderei, quando aprisse l’inquisitoria?
[vv. 15-17]
18– poiché fin dall’infanzia come un padre io l’ho allevato
e, appena generato, gli ho fatto da guida –,
[v. 19]
20se non mi hanno benedetto i suoi fianchi,
riscaldàti con la lana dei miei agnelli,
21se contro l’orfano ho alzato la mano,
perché avevo in tribunale chi mi favoriva,
22mi si stacchi la scapola dalla spalla
e si rompa al gomito il mio braccio,
23perché mi incute timore il castigo di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
24Se ho riposto la mia speranza nell’oro
e all’oro fino ho detto: “Tu sei la mia fiducia”,
[vv. 25-26]
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28anche questo sarebbe stato un delitto da denunciare,
perché avrei rinnegato Dio, che sta in alto.
[v. 29]
30Ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurandogli la morte con imprecazioni?
[v. 31]
32All’aperto non passava la notte il forestiero
e al viandante aprivo le mie porte.
[vv. 33-39]
40ain luogo di frumento mi crescano spini
ed erbaccia al posto dell’orzo.
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L’Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
36vorrei certo portarlo sulle mie spalle
e cingerlo come mio diadema!
[vv. 37-40b]
[v. 1] 2Allora si accese lo sdegno di Eliu, figlio di Barachele, il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno contro Giobbe, perché si considerava giusto di fronte a Dio; [vv. 3-4] 5Quando vide che sulla bocca di questi tre uomini non vi era più alcuna risposta, Eliu si accese di sdegno.
[vv. 6-20]
21Non guarderò in faccia ad alcuno,
e non adulerò nessuno,
22perché io non so adulare:
altrimenti il mio creatore in breve mi annienterebbe.
[v. 1]
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
[vv. 3-5]
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio,
anch’io sono stato formato dal fango:
[vv. 7-13]
14Dio può parlare in un modo
o in un altro, ma non vi si presta attenzione.
[v. 15]
16allora apre l’orecchio degli uomini
e per la loro correzione li spaventa,
17per distogliere l’uomo dal suo operato
e tenerlo lontano dall’orgoglio,
18per preservare la sua anima dalla fossa
e la sua vita dal canale infernale.
19Talvolta egli lo corregge con dolori nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa.
[vv. 20-21]
22la sua anima si avvicina alla fossa
e la sua vita a coloro che infliggono la morte.
23Ma se vi è un angelo sopra di lui,
un mediatore solo fra mille,
che mostri all’uomo il suo dovere,
24che abbia pietà di lui e implori:
“Scampalo dallo scendere nella fossa,
io gli ho trovato un riscatto”,
25allora la sua carne sarà più florida che in gioventù,
ed egli tornerà ai giorni della sua adolescenza.
[vv. 26-27]
28mi ha scampato dal passare per la fossa
e la mia vita contempla la luce”.
[v. 29]
30per far ritornare la sua anima dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
[v. 31]
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché io desidero darti ragione.
33Altrimenti, ascoltami,
sta’ in silenzio e io ti insegnerò la sapienza».
[vv. 1-2]
3perché come l’orecchio distingue le parole
e il palato assapora i cibi,
[vv. 4-6]
7Quale uomo è come Giobbe
che beve, come l’acqua, l’insulto,
8che cammina in compagnia dei malfattori,
andando con uomini iniqui?
9Infatti egli ha detto: “Non giova all’uomo
essere gradito a Dio”.
10Perciò ascoltatemi, voi che siete uomini di senno:
lontano da Dio l’iniquità
e dall’Onnipotente l’ingiustizia!
[vv. 11-14]
15ogni carne morirebbe all’istante
e l’uomo ritornerebbe in polvere.
16Se sei intelligente, ascolta bene questo,
porgi l’orecchio al suono delle mie parole.
[v. 17]
18Lui che dice a un re: “Iniquo!”
e ai prìncipi: “Malvagi!”,
19lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce il ricco al povero,
perché tutti sono opera delle sue mani.
[vv. 20-21]
22Non vi è tenebra, non densa oscurità,
dove possano nascondersi i malfattori.
23Poiché non si fissa una data all’uomo
per comparire davanti a Dio in giudizio:
24egli abbatte i potenti, senza fare indagini,
e colloca altri al loro posto.
[v. 25]
26Come malvagi li percuote,
li colpisce alla vista di tutti,
27perché si sono allontanati da lui
e di tutte le sue vie non vollero saperne,
28facendo salire fino a lui il grido degli oppressi,
ed egli udì perciò il lamento dei poveri.
[vv. 29-30]
31A Dio si può dire questo:
“Mi sono ingannato, non farò più del male.
32Al di là di quello che vedo, istruiscimi tu.
Se ho commesso iniquità, non persisterò”.
[vv. 33-36]
37perché al suo peccato aggiunge la ribellione,
getta scherno su di noi
e moltiplica le sue parole contro Dio».
[vv. 1-2]
3Tu dici infatti: “A che serve?
Quale guadagno ho a non peccare?”.
[v. 4]
5Contempla il cielo e osserva,
considera le nubi, come sono più alte di te.
[v. 6]
7Se tu sei giusto, che cosa gli dai
o che cosa riceve dalla tua mano?
8Su un uomo come te ricade la tua malizia,
su un figlio d’uomo la tua giustizia!
[vv. 9-11]
12Si grida, allora, ma egli non risponde
a causa della superbia dei malvagi.
[vv. 13-16]
[v. 1]
2«Abbi un po’ di pazienza e io ti istruirò,
perché c’è altro da dire in difesa di Dio.
3Prenderò da lontano il mio sapere
e renderò giustizia al mio creatore.
4Non è certo menzogna il mio parlare:
è qui con te un uomo dalla scienza perfetta.
[vv. 5-6]
7Non stacca gli occhi dai giusti,
li fa sedere sui troni dei re
e li esalta per sempre.
[vv. 8-9]
10Apre loro gli orecchi alla correzione
e li esorta ad allontanarsi dal male.
[v. 11]
12Ma se non ascoltano,
passeranno attraverso il canale infernale
e spireranno senza rendersene conto.
13I perversi di cuore si abbandonano all’ira,
non invocano aiuto, quando Dio li incatena.
[vv. 14-15]
16Egli trarrà anche te dalle fauci dell’angustia
verso un luogo spazioso, non ristretto,
e la tua tavola sarà colma di cibi succulenti.
[v. 17]
18Fa’ che l’ira non ti spinga allo scherno,
e che il prezzo eccessivo del riscatto non ti faccia deviare.
[v. 19]
20Non desiderare che venga quella notte
nella quale i popoli sono sradicati dalla loro sede.
21Bada di non volgerti all’iniquità,
poiché per questo sei stato provato dalla miseria.
22Ecco, Dio è sublime nella sua potenza;
quale maestro è come lui?
23Chi mai gli ha imposto il suo modo d’agire
o chi mai ha potuto dirgli: “Hai agito male?”.
[v. 24]
25Tutti le contemplano,
i mortali le ammirano da lontano.
26Ecco, Dio è così grande che non lo comprendiamo,
è incalcolabile il numero dei suoi anni.
27Egli attrae in alto le gocce d’acqua
e scioglie in pioggia i suoi vapori
[v. 28]
29Chi può calcolare la distesa delle nubi
e i fragori della sua dimora?
[v. 30]
31In tal modo alimenta i popoli
e offre loro cibo in abbondanza.
[vv. 32-33]
1Per questo mi batte forte il cuore
e mi balza fuori dal petto.
2Udite attentamente il rumore della sua voce,
il fragore che esce dalla sua bocca.
[vv. 3-5]
6Egli infatti dice alla neve: “Cadi sulla terra”
e alle piogge torrenziali: “Siate violente”.
[vv. 7-8]
9Dalla regione australe avanza l’uragano
e il gelo dal settentrione.
10Al soffio di Dio si forma il ghiaccio
e le distese d’acqua si congelano.
[vv. 11-14]
15Sai tu come Dio le governa
e come fa brillare il lampo dalle nubi?
[vv. 16-17]
18Hai tu forse disteso con lui il firmamento,
solido come specchio di metallo fuso?
[vv. 19-20]
21All’improvviso la luce diventa invisibile,
oscurata dalle nubi:
poi soffia il vento e le spazza via.
22Dal settentrione giunge un aureo chiarore,
intorno a Dio è tremenda maestà.
[vv. 23-24]
1Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:
[vv. 2-7]
8Chi ha chiuso tra due porte il mare,
quando usciva impetuoso dal seno materno,
[vv. 9-11]
12Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all’aurora,
13perché afferri la terra per i lembi
e ne scuota via i malvagi,
[v. 14]
15e sia negata ai malvagi la loro luce
e sia spezzato il braccio che si alza a colpire?
16Sei mai giunto alle sorgenti del mare
e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato?
[vv. 17-18]
19Qual è la strada dove abita la luce
e dove dimorano le tenebre,
[v. 20]
21Certo, tu lo sai, perché allora eri già nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
[vv. 22-23]
24Per quali vie si diffonde la luce,
da dove il vento d’oriente invade la terra?
25Chi ha scavato canali agli acquazzoni
e una via al lampo tonante,
[v. 26]
27per dissetare regioni desolate e squallide
e far sbocciare germogli verdeggianti?
[v. 28]
29Dal qual grembo esce il ghiaccio
e la brina del cielo chi la genera,
[vv. 30-33]
34Puoi tu alzare la voce fino alle nubi
per farti inondare da una massa d’acqua?
[v. 35]
36Chi mai ha elargito all’ibis la sapienza
o chi ha dato al gallo intelligenza?
[vv. 37-40]
41Chi prepara al corvo il suo pasto,
quando i suoi piccoli gridano verso Dio
e vagano qua e là per mancanza di cibo?
1Sai tu quando figliano i camosci
o assisti alle doglie delle cerve?
[vv. 2-3]
4Robusti sono i loro figli, crescono all’aperto,
se ne vanno e non tornano più da esse.
[v. 5]
6Io gli ho dato come casa il deserto
e per dimora la terra salmastra.
[vv. 7-8]
9Forse il bufalo acconsente a servirti
o a passare la notte presso la tua greppia?
10Puoi forse legare il bufalo al solco con le corde,
o fargli arare le valli dietro a te?
[vv. 11-12]
13Lo struzzo batte festosamente le ali,
come se fossero penne di cicogna e di falco.
14Depone infatti sulla terra le uova
e nella sabbia le lascia riscaldare.
15Non pensa che un piede può schiacciarle,
una bestia selvatica calpestarle.
[vv. 16-17]
18Ma quando balza in alto,
si beffa del cavallo e del suo cavaliere.
19Puoi dare la forza al cavallo
e rivestire di criniera il suo collo?
20Puoi farlo saltare come una cavalletta,
con il suo nitrito maestoso e terrificante?
21Scalpita nella valle baldanzoso
e con impeto va incontro alle armi.
22Sprezza la paura, non teme,
né retrocede davanti alla spada.
[v. 23]
24Con eccitazione e furore divora lo spazio
e al suono del corno più non si tiene.
25Al primo suono nitrisce: “Ah!”
e da lontano fiuta la battaglia,
gli urli dei capi e il grido di guerra.
26È forse per il tuo ingegno che spicca il volo lo sparviero
e distende le ali verso il meridione?
27O al tuo comando l’aquila s’innalza
e costruisce il suo nido sulle alture?
[vv. 28-30]
[vv. 1-2]
3Giobbe prese a dire al Signore:
[vv. 4-5]
6Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:
[vv. 7-8]
9Hai tu un braccio come quello di Dio
e puoi tuonare con voce pari alla sua?
[vv. 10-11]
12guarda ogni superbo e umilialo,
schiaccia i malvagi ovunque si trovino;
13sprofondali nella polvere tutti insieme
e rinchiudi i loro volti nel buio!
14Allora anch’io ti loderò,
perché hai trionfato con la tua destra.
15Ecco, l’ippopotamo che io ho creato al pari di te,
si nutre di erba come il bue.
[v. 16]
17Rizza la coda come un cedro,
i nervi delle sue cosce s’intrecciano saldi,
[vv. 18-20]
21Sotto le piante di loto si sdraia,
nel folto del canneto e della palude.
22Lo ricoprono d’ombra le piante di loto,
lo circondano i salici del torrente.
23Ecco, se il fiume si ingrossa, egli non si agita,
anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca, resta calmo.
[vv. 24-27]
28Stipulerà forse con te un’alleanza,
perché tu lo assuma come servo per sempre?
[v. 29]
30Faranno affari con lui gli addetti alla pesca,
e lo spartiranno tra i rivenditori?
[v. 31]
32Prova a mettere su di lui la tua mano:
al solo ricordo della lotta, non ci riproverai!
1Ecco, davanti a lui ogni sicurezza viene meno,
al solo vederlo si resta abbattuti.
[v. 2]
3Chi mai lo ha assalito e ne è uscito illeso?
Nessuno sotto ogni cielo.
[vv. 4-6]
7Il suo dorso è formato da file di squame,
saldate con tenace suggello:
8l’una è così unita con l’altra
che l’aria fra di esse non passa;
[v. 9]
10Il suo starnuto irradia luce,
i suoi occhi sono come le palpebre dell’aurora.
11Dalla sua bocca erompono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
12Dalle sue narici esce fumo
come da caldaia infuocata e bollente.
13Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
[v. 14]
15Compatta è la massa della sua carne,
ben salda su di lui e non si muove.
[v. 16]
17Quando si alza si spaventano gli dèi
e per il terrore restano smarriti.
[vv. 18-22]
23Fa ribollire come pentola il fondo marino,
fa gorgogliare il mare come un vaso caldo di unguenti.
[vv. 24-25]
26Egli domina tutto ciò che superbo s’innalza,
è sovrano su tutte le bestie feroci».
1Giobbe prese a dire al Signore:
[vv. 2-7]
al mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi e io, per riguardo a lui, non punirò la vostra stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe».
8Prendete dunque sette giovenchi e sette montoni e andate d[vv. 9-10]
ale che il Signore aveva mandato su di lui, e ognuno gli regalò una somma di denaro e un anello d’oro.
11Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo; banchettarono con lui in casa sua, condivisero il suo dolore e lo consolarono di tutto il m[vv. 12-13] 14Alla prima mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Argentea. [vv. 15-17]