24. | Se si fa la ricerca mediante espressione regolare e questa contiene uno spazio bisogna allora includere l'espressione regolare tra virgolette. Esempio |
1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
2. | Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio |
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6. | Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio |
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14. | Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio |
15. | Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio |
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19. | Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio |
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[vv. 1a-1g]
1hTutta la nazione dei giusti rimase sconvolta: essi, temendo la propria rovina, si prepararono a morire e levarono a Dio il loro grido.
[vv. 1i-1k]
1lMardocheo allora si svegliò: aveva visto questo sogno e quello che Dio aveva deciso di fare; in cuor suo continuava a ripensarvi fino a notte, cercando di comprenderlo in ogni suo particolare.
[v. 1m]
1nIntese i loro ragionamenti, indagò sui loro disegni e venne a sapere che quelli si preparavano a mettere le mani sul re Artaserse. Allora ne avvertì il re.
[vv. 1o-1q]
1rMa vi era anche Aman, figlio di Amadàta, il Bugeo, che era molto stimato presso il re e cercò il modo di fare del male a Mardocheo e al suo popolo, per questa faccenda che riguardava i due eunuchi del re.
[vv. 1b-22]
1aNel secondo anno del regno del gran re Assuero, il giorno primo di Nisan, Mardocheo figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino ebbe un sogno. 1bEra un Giudeo che abitava nella città di Susa, uomo grande, che prestava servizio alla corte del re 1ce proveniva dal gruppo degli esuli che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da Gerusalemme con Ieconìa re della Giudea. 1dQuesto era il suo sogno: ecco grida e tumulto, tuoni e terremoto, agitazione sulla terra. 1eEcco due enormi draghi avanzarono, pronti tutti e due alla lotta, e risuonò potente il loro sibilo. 1fAl loro sibilo ogni nazione si preparò alla guerra, per combattere contro il popolo dei giusti. 1gEcco un giorno di tenebre e di caligine, di tribolazione e angustia, di malessere e grande agitazione sulla terra. 1hTutta la nazione dei giusti fu agitata: essi temevano la propria rovina, si prepararono a perire e gridarono a Dio. 1iMa dal loro grido sorse, come da una piccola fonte, un grande fiume, acque copiose. 1kSpuntò la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi. 1lMardocheo allora si svegliò: aveva visto questo sogno e che cosa Dio aveva deciso di fare; continuava a ripensarvi entro il suo cuore e cercava di comprenderlo, in ogni suo particolare, fino a notte.
[vv. 1m-22]
[vv. 1-13c]
13dDopo aver chiesto ai miei consiglieri come si potesse attuare tutto questo, Aman, distinto presso di noi per prudenza, eccellente per inalterata devozione e sicura fedeltà ed elevato alla seconda dignità del regno, 13eci ha avvertiti che in mezzo a tutte le razze che vi sono nel mondo si è mescolato un popolo ostile il quale, vivendo con leggi diverse da quelle di ogni altra nazione, trascura sempre i decreti del re, così da compromettere la pace delle nazioni da noi consolidata.
13fConsiderando dunque che questa nazione è l’unica ad essere in continuo contrasto con ogni essere umano, differenziandosi per uno strano regime di leggi, e che, ostile ai nostri interessi, compie le peggiori malvagità e ostacola la stabilità del regno, 13gabbiamo ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Aman, incaricato dei nostri affari pubblici e da noi trattato come un secondo padre, tutte, con le mogli e i figli, siano radicalmente sterminate con la spada dei loro avversari, senz’alcuna pietà né perdono, il quattordici del dodicesimo mese dell’anno corrente, cioè Adar, 13cosicché questi nostri oppositori di ieri e di oggi, precipitando violentemente negli inferi in un solo giorno, ci assicurino definitivamente per l’avvenire un governo stabile e tranquillo».
14Le copie delle lettere furono pubblicate in ogni provincia e a tutte le nazioni fu ordinato di stare pronti per quel giorno. 15L’applicazione fu sollecitata anche nella città di Susa e, mentre il re e Aman si davano a bere smodatamente, la città era costernata.
[vv. 1b-13b]
13cAvendo io chiesto ai miei consiglieri come tutto questo possa essere attuato, Amàn, distinto presso di noi per prudenza, segnalato per inalterata devozione e sicura fedeltà ed elevato alla seconda dignità del regno, 13dci ha avvertiti che in mezzo a tutte le stirpi che vi sono nel mondo si è mescolato un popolo ostile, diverso nelle sue leggi da ogni altra nazione, che trascura sempre i decreti del re, così da impedire l'assetto dell'impero da noi irreprensibilmente diretto.
13eConsiderando dunque che questa nazione è l'unica ad essere in continuo contrasto con ogni essere umano, differenziandosi per uno strano tenore di leggi, e che, malintenzionata contro i nostri interessi, compie le peggiori malvagità e riesce di ostacolo alla stabilità del regno, 13fabbiamo ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Amàn, incaricato dei nostri interessi e per noi un secondo padre, tutte, con le mogli e i figli, siano radicalmente sterminate per mezzo della spada dei loro avversari, senz'alcuna pietà né perdono, il quattordici del decimosecondo mese, cioè Adàr; 13gperché questi nostri oppositori di ieri e di oggi, precipitando violentemente negli inferi in un sol giorno, ci assicurino per l'avvenire un governo completamente stabile e indisturbato».
[vv. 13b-15]
1Quando Mardocheo seppe quello che era accaduto, si stracciò le vesti, indossò un sacco e si cosparse di cenere. Precipitatosi nella piazza della città, gridava a gran voce: «Viene distrutto un popolo che non ha fatto nulla di male». 2Venne fino alla porta del re e si fermò; infatti non gli era consentito entrare nel palazzo portando sacco e cenere. 3In ogni provincia in cui erano state pubblicate le lettere, c’erano grida e lamenti e grande afflizione tra i Giudei, i quali si stendevano sul sacco e sulla cenere. 4Entrarono le ancelle e gli eunuchi della regina e le parlarono. All’udire quel che era accaduto, rimase sconvolta e mandò a vestire Mardocheo e a togliergli il sacco; ma egli non acconsentì. 5Allora Ester chiamò il suo eunuco Acrateo, che stava al suo servizio, e lo mandò a chiedere informazioni precise a Mardocheo. 6[Atac si recò da Mardocheo sulla piazza della città, davanti alla porta del re.] 7Mardocheo gli fece conoscere quel che era accaduto e la promessa che Aman aveva fatto al re riguardo ai diecimila talenti per il tesoro, allo scopo di sterminare i Giudei. 8E gli diede la copia dell’editto promulgato nella città di Susa e riguardante la loro distruzione, perché la mostrasse a Ester; gli disse di ordinarle di entrare dal re, per domandargli grazia e intercedere a favore del popolo. «Ricòrdati – aggiunse – dei giorni in cui eri povera, quando eri nutrita dalle mie mani, giacché Aman, il quale ha avuto il secondo posto dopo il re, ha parlato contro di noi per farci morire. Invoca il Signore e parla al re in favore nostro, perché ci liberi dalla morte».
9Acrateo entrò e le riferì tutte queste parole. 10Ed Ester disse ad Acrateo: «Va’ da Mardocheo e digli: 11“Tutte le nazioni dell’impero sanno che chiunque, uomo o donna, entri dal re, nel palazzo interno, senza essere chiamato, non avrà scampo; solo colui sul quale il re avrà steso il suo scettro d’oro sarà salvo. E io non sono più stata chiamata a entrare dal re già da trenta giorni”». 12Acrateo riferì a Mardocheo tutte queste parole di Ester. 13Mardocheo disse ad Acrateo: «Va’ a dirle: “Ester, non dire a te stessa che tu sola potrai salvarti nel regno, fra tutti i Giudei. 14Perché se tu ti rifiuti in questa circostanza, da un’altra parte verranno aiuto e protezione per i Giudei. Tu e la casa di tuo padre perirete. Chi sa che tu non sia diventata regina proprio per questa circostanza?”».
15Ester mandò da Mardocheo l’uomo che era venuto da lei e gli fece dire: 16«Va’ e raduna i Giudei che abitano a Susa e digiunate per me: per tre giorni e tre notti non mangiate e non bevete. Anch’io e le mie ancelle digiuneremo. Allora, contravvenendo alla legge, entrerò dal re, anche se dovessi morire». 17Mardocheo andò e fece tutto quello che Ester gli aveva ordinato.
[v. 17a]
17b«Signore, Signore, re che domini l’universo, tutte le cose sono sottoposte al tuo potere e non c’è nessuno che possa opporsi a te nella tua volontà di salvare Israele. 17cTu hai fatto il cielo e la terra e tutte le meraviglie che si trovano sotto il firmamento. Tu sei il Signore di tutte le cose e non c’è nessuno che possa resistere a te, Signore.
17dTu conosci tutto; tu sai, Signore, che non per orgoglio, non per superbia né per vanagloria ho fatto questo gesto, di non prostrarmi davanti al superbo Aman, perché avrei anche baciato la pianta dei suoi piedi per la salvezza d’Israele. 17eMa ho fatto questo per non porre la gloria di un uomo al di sopra della gloria di Dio; non mi prostrerò mai davanti a nessuno se non davanti a te, che sei il mio Signore, e non farò così per superbia.
17fOra, Signore Dio, re, Dio di Abramo, risparmia il tuo popolo! Perché guardano a noi per distruggerci e desiderano ardentemente far perire quella che è la tua eredità dai tempi antichi. 17gNon trascurare il tuo possesso che hai redento per te dal paese d’Egitto. 17hAscolta la mia preghiera e sii propizio alla tua eredità; cambia il nostro lutto in gioia, perché, vivi, possiamo cantare inni al tuo nome, Signore, e non far scomparire quelli che ti lodano con la loro bocca».
[v. 17i]
17kAnche la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un’angoscia mortale. Si tolse le vesti di lusso e indossò gli abiti di miseria e di lutto; invece dei superbi profumi si riempì la testa di ceneri e di immondizie. Umiliò duramente il suo corpo e, con i capelli sconvolti, coprì ogni sua parte che prima soleva ornare a festa. Poi supplicò il Signore e disse:
17l«Mio Signore, nostro re, tu sei l’unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, perché un grande pericolo mi sovrasta.
[vv. 17m-17p]
17qNon consegnare, Signore, il tuo scettro a quelli che neppure esistono. Non permettere che ridano della nostra caduta; ma volgi contro di loro questi loro progetti e colpisci con un castigo esemplare chi è a capo dei nostri persecutori.
17rRicòrdati, Signore, manifèstati nel giorno della nostra afflizione e da’ a me coraggio, o re degli dèi e dominatore di ogni potere. 17sMetti nella mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore all’odio contro colui che ci combatte, per lo sterminio suo e di coloro che sono d’accordo con lui. 17tQuanto a noi, salvaci con la tua mano e vieni in mio aiuto, perché sono sola e non ho altri che te, Signore!
[vv. 17u-17z]
1Quando Mardocheo seppe quanto era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprì di sacco e di cenere e uscì in mezzo alla città, mandando alte e amare grida; 2venne fin davanti alla porta del re, ma a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di entrare per la porta del re. 3In ogni provincia, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo editto, ci fu gran desolazione fra i Giudei: digiuno, pianto, lutto e a molti servirono di letto il sacco e la cenere. 4Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferire la cosa e la regina ne fu molto angosciata; mandò vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco, ma egli non le accettò. 5Allora Ester chiamò Atàch, uno degli eunuchi che il re aveva messo al suo servizio, e lo incaricò di andare da Mardocheo per domandare che cosa era avvenuto e perché si comportava così. 6Atàch si recò da Mardocheo sulla piazza della città davanti alla porta del re. 7Mardocheo gli narrò quanto gli era accaduto e gli indicò la somma di denaro che Amàn aveva promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; 8gli diede anche una copia dell'editto promulgato a Susa per il loro sterminio, perché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere in favore del suo popolo.
8a«Ricordati - le fece dire - dei giorni della tua povertà, quando eri nutrita dalla mia mano; perché Amàn, il secondo in dignità dopo il re, ha parlato contro di noi per farci mettere a morte. Invoca il Signore, parla al re in nostro favore e liberaci dalla morte!». 9Atàch ritornò da Ester e le riferì le parole di Mardocheo. 10Ester ordinò ad Atàch di riferire a Mardocheo: 11«Tutti i ministri del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re nell'atrio interno, senza essere stato chiamato, in forza di una legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro, nel qual caso avrà salva la vita. Quanto a me, sono gia trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re». 12Le parole di Ester furono riferite a Mardocheo 13e Mardocheo fece dare questa risposta a Ester: «Non pensare di salvare solo te stessa fra tutti i Giudei, per il fatto che ti trovi nella reggia. 14Perché se tu in questo momento taci, aiuto e liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu non sia stata elevata a regina proprio in previsione d'una circostanza come questa?». 15Allora Ester fece rispondere a Mardocheo: 16«Và, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch'io con le ancelle digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge e, se dovrò perire, perirò!». 17Mardocheo se ne andò e fece quanto Ester gli aveva ordinato. 17aPoi pregò il Signore, ricordando tutte le sue gesta, e disse:
17b«Signore, Signore re, sovrano dell'universo, tutte le cose sono sottoposte al tuo potere e nessuno può opporsi a te nella tua volontà di salvare Israele.
17cTu hai fatto il cielo e la terra e tutte le meraviglie che si trovano sotto il firmamento. Tu sei il Signore di tutte le cose e nessuno può resistere a te, Signore.
[v. 17d]
17eMa ho fatto ciò per non porre la gloria di un uomo al di sopra della gloria di Dio; non mi prostrerò mai davanti a nessuno se non davanti a te, che sei il mio Signore, e non farò così per superbia.
17fOra, Signore Dio, Re, Dio di Abramo, risparmia il tuo popolo! Perché mirano a distruggerci e bramano di far perire quella che è la tua eredità dai tempi antichi.
[vv. 17g-17i]
17kAnche la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un'angoscia mortale. Si tolse le vesti di lusso e indossò gli abiti di miseria e di lutto; invece dei superbi profumi si riempì la testa di ceneri e di immondizie. Umiliò molto il suo corpo e con i capelli sconvolti si muoveva dove prima era abituata agli ornamenti festivi. Poi supplicò il Signore e disse: 17l«Mio Signore, nostro re, tu sei l'unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso se non te, perché un grande pericolo mi sovrasta.
[vv. 17m-17n]
17oMa ora non si sono accontentati dell'amarezza della nostra schiavitù, hanno anche posto le mani sulle mani dei loro idoli, giurando di abolire l'oracolo della tua bocca, di sterminare la tua eredità, di chiudere la bocca di quelli che ti lodano e spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo altare, 17pdi aprire invece la bocca delle nazioni a lodare gli idoli vani e a proclamare per sempre la propria ammirazione per un re di carne.
17qNon consegnare, Signore, il tuo scettro a dei che neppure esistono. Non abbiano a ridere della nostra caduta; ma volgi contro di loro questi loro progetti e colpisci con un castigo esemplare il primo dei nostri persecutori.
17rRicordati, Signore; manifèstati nel giorno della nostra afflizione e a me dà coraggio, o re degli dei e signore di ogni autorità. 17sMetti nella mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore all'odio contro colui che ci combatte, allo sterminio di lui e di coloro che sono d'accordo con lui.
17tQuanto a noi, salvaci con la tua mano e vieni in mio aiuto, perché sono sola e non ho altri che te, Signore!
[vv. 17u-17z]
[vv. 1-1a]
1bEra rosea nel fiore della sua bellezza: il suo viso era lieto, come ispirato a benevolenza, ma il suo cuore era oppresso dalla paura.
[vv. 1c-1d]
1eDio volse a dolcezza l’animo del re: ansioso, balzò dal trono, la prese tra le braccia, fino a quando ella non si fu rialzata, e la confortava con parole rassicuranti, dicendole:
[vv. 1f-5a]
E ambedue vennero al banchetto di cui aveva parlato Ester. 6Mentre si beveva, il re rivolto a Ester disse: «Che cosa c’è, regina Ester? Ti sarà concesso tutto quello che chiedi». 7Rispose: «Ecco la mia domanda e la mia richiesta: 8se ho trovato grazia davanti al re, venga anche domani con Aman al banchetto che io darò per loro, e domani farò come ho fatto oggi».
[vv. 9b-14]
[vv. 1-14]
[vv. 1-10]
11Aman prese la veste e il cavallo, rivestì Mardocheo e lo fece salire sul cavallo, passò per la piazza della città annunciando: «Così sarà per ogni uomo che il re intende onorare». 12Mardocheo ritornò nel cortile della reggia, e Aman tornò a casa sua afflitto e con il capo coperto.
13Poi Aman raccontò a Zosara, sua moglie, e ai suoi amici quello che era accaduto. Allora gli amici e la moglie si rivolsero a lui con queste parole: «Se Mardocheo è della stirpe dei Giudei, comincia ad abbassarti davanti a lui, cadendo ai suoi piedi: tu non potrai resistergli, perché il Dio vivente è con lui». 14Essi stavano ancora parlando, quando giunsero gli eunuchi e in fretta portarono Aman al banchetto che Ester aveva preparato.
[vv. 1b-13]
14Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Amàn al banchetto che Ester aveva preparato.
[vv. 1-12b]
12cMolti uomini, quanto più spesso vengono onorati dalla più munifica generosità dei benefattori, tanto più s’inorgogliscono e non solo cercano di fare il male ai nostri sudditi, ma, incapaci di frenare la loro superbia, tramano insidie anche contro i loro benefattori. 12dNon solo cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma, esaltati dallo strepito spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede, e alla sua giustizia che odia il male. 12eSpesso poi molti di coloro che sono costituiti in autorità, per aver affidato a certi amici la responsabilità degli affari pubblici e per aver subìto la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue innocente e furono travolti in disgrazie irreparabili, 12fperché i falsi ragionamenti di nature perverse avevano sviato l’incontaminata buona fede dei governanti. 12gQuesto si può vedere non tanto nelle storie più antiche a cui abbiamo accennato, quanto piuttosto badando alle iniquità perpetrate dal comportamento corrotto di coloro che indegnamente esercitano il potere. 12hProvvederemo per l’avvenire ad assicurare a tutti gli uomini un regno indisturbato e pacifico, 12ioperando cambiamenti opportuni e giudicando sempre con la più equa fermezza gli affari che ci vengono posti sotto gli occhi.
[vv. 12k-12o]
12pOra, noi troviamo che questi Giudei, destinati da quell’uomo tre volte scellerato allo sterminio, non sono malfattori, ma sono governati da leggi giustissime, 12qsono figli del Dio altissimo, massimo, vivente, il quale in favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nel migliore dei modi. 12rFarete dunque bene a non tenere conto delle lettere mandate da Aman, figlio di Amadàta, perché costui, che ha perpetrato tali cose, è stato impiccato a un palo con tutta la sua famiglia alle porte di Susa, giusto castigo datogli rapidamente da Dio, dominatore di tutti gli eventi. 12sEsposta invece una copia della presente lettera in ogni luogo, permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza delle loro leggi e prestate loro man forte per respingere coloro che volessero assalirli al momento della persecuzione, in quello stesso giorno, cioè il tredici del dodicesimo mese, chiamato Adar. 12tInfatti questo giorno, invece di segnare la rovina della stirpe eletta, Dio, dominatore di ogni cosa, lo ha cambiato per loro in giorno di gioia.
12uQuanto a voi, dunque, tra le vostre feste commemorative celebrate questo giorno insigne con ogni sorta di banchetti, perché, ora e in avvenire, sia salvezza per noi e per gli amici dei Persiani, ma per quelli che ci insidiano sia ricordo della loro perdizione. 12vOgni città e, in generale, ogni località che non agirà secondo queste disposizioni, sarà inesorabilmente messa a ferro e fuoco; non soltanto agli uomini sarà resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli uccelli diventerà orribile per tutti i tempi.
13Le copie della lettera siano esposte in chiara evidenza in tutto il regno e in quel giorno i Giudei siano pronti a combattere contro i loro nemici».
14Allora i cavalieri partirono in fretta per eseguire gli ordini del re, mentre il decreto fu promulgato anche a Susa.
[vv. 15b-17]
[vv. 1-12b]
12cMolti uomini, quanto più spesso vengono onorati dalla più larga generosità dei benefattori, tanto più s'inorgogliscono e non solo cercano di fare il male ai nostri sudditi, ma incapaci di frenare la loro superbia, tramano insidie anche contro i loro benefattori. 12dNon solo cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma esaltati dallo strepito spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede, e alla sua giustizia che odia il male.
12eSpesso poi accadde a molti costituiti in autorità che, per aver affidato a certi amici la responsabilità degli affari pubblici e per aver subìto la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue innocente, con disgrazia senza rimedio; 12fperché i falsi ragionamenti di nature perverse avevano sviato l'incontaminata buona fede dei governanti.
12gQuesto si può vedere non tanto nelle storie più antiche a cui abbiamo accennato, quanto piuttosto badando alle iniquità perpetrate da quella peste che sono coloro i quali senza merito esercitano il potere.
12hProvvederemo per l'avvenire ad assicurare a tutti gli uomini un regno indisturbato e pacifico, 12ioperando cambiamenti opportuni e giudicando sempre con la più equa fermezza gli affari che ci vengono posti sotto gli occhi.
[vv. 12k-12o]
12pOra noi troviamo che questi Giudei, da quell'uomo tre volte scellerato destinati allo sterminio, non sono malfattori, ma si reggono con leggi giustissime, 12qsono figli del Dio altissimo, massimo, vivente, il quale in favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nella migliore floridezza. 12rFarete dunque bene a non tener conto delle lettere scritte mandate da Amàn, figlio di Hammedàta, perché costui, che ha perpetrato tali cose, è stato impiccato ad un palo con tutta la sua famiglia alle porte di Susa, giusto castigo datogli velocemente da Dio, signore di tutti gli eventi.
[vv. 12s-12t]
12uQuanto a voi, Giudei, tra le vostre feste commemorative celebrate questo giorno insigne con ogni sorta di banchetti, perché, e ora e in avvenire, sia ricordo di salvezza per noi e per i Persiani benevoli, per quelli invece che ci insidiano sia ricordo della loro perdizione.
12vOgni città e più generalmente ogni località che non agirà secondo queste disposizioni, sarà inesorabilmente messa a ferro e fuoco; non soltanto agli uomini sarà resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli uccelli resterà odiosissima per tutti i tempi».
13Una copia dell'editto che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 14Così i corrieri sui cavalli reali partirono premurosi e stimolati dal comando del re, mentre il decreto veniva subito promulgato nella cittadella di Susa. 15Mardocheo si allontanò dal re con una veste reale di porpora viola e di lino bianco, con una grande corona d'oro e un manto di bisso e di porpora rossa; la città di Susa gridava di gioia ed era in festa. 16Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza, onore. 17In ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, vi era per i Giudei gioia ed esultanza, banchetti e feste. Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei era piombato su di loro.
[vv. 1-19]
20Mardocheo scrisse queste cose su un libro e lo mandò ai Giudei che vivevano nel regno di Artaserse vicini e lontani, 21per stabilire questi giorni come festivi, da celebrare il quattordici e il quindici del mese di Adar. 22In quei giorni infatti i Giudei ebbero tregua dai loro nemici, e quello fu il mese, Adar, nel quale essi passarono dal pianto alla gioia e dal dolore a un giorno di festa; perciò esso deve essere considerato tutto quanto come un periodo di giorni festivi, di nozze ed esultanza, in cui si inviano doni agli amici e ai poveri.
[vv. 23b-32]
[vv. 1-32]
[vv. 1-3k]
3lNell’anno quarto del re Tolomeo e di Cleopatra, Dositeo, che diceva di essere sacerdote e levita, e Tolomeo, suo figlio, portarono in Egitto la presente lettera sui Purìm, e dissero che si trattava della lettera autentica tradotta da Lisìmaco, figlio di Tolomeo, residente a Gerusalemme.
[vv. 1b-3l]
[vv. 1-13]
14Rallégrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
15Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
16In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
17Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».
[vv. 18b-20]
[vv. 1-13]
14Gioisci, figlia di Sion,
esulta, Israele,
e rallegrati con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
15Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d'Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non vedrai più la sventura.
16In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
17Il Signore tuo Dio in mezzo a te
è un salvatore potente.
Esulterà di gioia per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
si rallegrerà per te con grida di gioia,
18come nei giorni di festa».
[vv. 18b-20]