La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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Bibbia CEI 2008

1Visione che Isaia, figlio di Amoz, ebbe su Giuda e su Gerusalemme al tempo dei re di Giuda Ozia, Iotam, Acaz ed Ezechia.

[vv. 2b-31]

1Messaggio che Isaia, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.

2Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s’innalzerà sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
3Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
4Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più l’arte della guerra.
5Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.

[vv. 6b-22]

1Sì, ecco il Signore, il Signore degli eserciti,
toglie a Gerusalemme e a Giuda
ogni genere di risorsa,
ogni risorsa di pane
e ogni risorsa d’acqua,
2il prode e il guerriero,
il giudice e il profeta,
l’indovino e l’anziano,
3il comandante di cinquanta e il notabile,
il consigliere e il mago astuto
e l’esperto d’incantesimi.
4Io metterò dei ragazzi come loro capi,
dei monelli li domineranno.
5Il popolo userà violenza:
l’uno contro l’altro,
individuo contro individuo;
il giovane tratterà con arroganza l’anziano,
lo spregevole il nobile.
6Perché uno afferrerà il fratello
nella casa del padre:
«Tu hai un mantello: sii nostro capo;
prendi in mano questa rovina!».
7Ma lui si alzerà in quel giorno per dire:
«Non sono un guaritore;
nella mia casa non c’è pane né mantello.
Non ponetemi a capo del popolo!».
8Certo, Gerusalemme va in rovina
e Giuda crolla,
perché la loro lingua e le loro opere sono contro il Signore,
e offendono lo sguardo della sua maestà.
9La loro parzialità li condanna
ed essi ostentano il loro peccato come Sòdoma:
non lo nascondono neppure;
disgraziati loro,
poiché preparano la loro rovina.
10Beato il giusto, perché avrà bene,
mangerà il frutto delle sue opere.
11Guai all’empio, perché avrà male,
secondo l’opera delle sue mani sarà ripagato.
12Il mio popolo! Un fanciullo lo tiranneggia
e delle donne lo dominano.
Popolo mio, le tue guide ti traviano,
distruggono la strada che tu percorri.
13Il Signore si erge per accusare,
egli si presenta per giudicare il suo popolo.
14Il Signore inizia il giudizio
con gli anziani e i capi del suo popolo:
«Voi avete devastato la vigna;
le cose tolte ai poveri sono nelle vostre case.
15Quale diritto avete di schiacciare il mio popolo,
di pestare la faccia ai poveri?».
Oracolo del Signore, il Signore degli eserciti.

[vv. 16b-26]

[v. 1]

2In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per i superstiti d’Israele. 3Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo: quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme. 4Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato, con il soffio del giudizio e con il soffio dello sterminio, 5allora creerà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutti i luoghi delle sue assemblee una nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come protezione, 6come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia.

1Voglio cantare per il mio diletto
il mio cantico d’amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
sopra un fertile colle.
2Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi
e vi aveva piantato viti pregiate;
in mezzo vi aveva costruito una torre
e scavato anche un tino.
Egli aspettò che producesse uva;
essa produsse, invece, acini acerbi.
3E ora, abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda,
siate voi giudici fra me e la mia vigna.
4Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva,
essa ha prodotto acini acerbi?
5Ora voglio farvi conoscere
ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta
e verrà calpestata.
6La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
7Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
è la casa d’Israele;
gli abitanti di Giuda
sono la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi.

[vv. 8b-30]

[c. 6]
[<< 6]
[<< 6]

1Nei giorni di Acaz, figlio di Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda, Resin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelia, re d’Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla. 2Fu dunque annunciato alla casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in Èfraim». Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano gli alberi della foresta per il vento.

[vv. 3b-25]

[vv. 1-11]

12«Non chiamate congiura
ciò che questo popolo chiama congiura,
non temete ciò che esso teme e non abbiate paura».
13Il Signore degli eserciti, lui solo ritenete santo.
Egli sia l’oggetto del vostro timore, della vostra paura.
14Egli sarà insidia e pietra di ostacolo
e scoglio d’inciampo
per le due case d’Israele,
laccio e trabocchetto per gli abitanti di Gerusalemme.
15Tra di loro molti inciamperanno,
cadranno e si sfracelleranno,
saranno presi e catturati.

[vv. 16b-23]

[c. 9]
[<< 9]
[<< 9]

[vv. 1-4]

5Oh! Assiria, verga del mio furore,
bastone del mio sdegno!
6Contro una nazione empia io la mando
e la dirigo contro un popolo con cui sono in collera,
perché lo saccheggi, lo depredi
e lo calpesti come fango di strada.
7Essa però non pensa così
e così non giudica il suo cuore,
ma vuole distruggere
e annientare non poche nazioni.
8Anzi dice: «Forse i miei prìncipi non sono altrettanti re?
9Forse Calno non è come Càrchemis,
Camat come Arpad,
Samaria come Damasco?
10Come la mia mano ha raggiunto quei regni degli idoli,
le cui statue erano più numerose
di quelle di Gerusalemme e di Samaria,
11non posso io forse, come ho agito
con Samaria e i suoi idoli,
agire anche contro Gerusalemme e i suoi simulacri?».

12Quando il Signore avrà terminato tutta la sua opera sul monte Sion e a Gerusalemme, punirà il frutto orgoglioso del cuore del re d’Assiria e ciò di cui si gloria l’alterigia dei suoi occhi.

[vv. 13b-27a]

Il distruttore viene da Rimmon,
28raggiunge Aiàt, attraversa Migron,
a Micmas depone le sue armi.
29Attraversano il passo;
a Gheba si accampano.
Rama trema.
Fugge Gàbaa di Saul.
30Grida con tutta la tua voce, Bat-Gallìm.
Sta’ attenta, Làisa.
Povera Anatòt!
31Madmenà è in fuga.
Scappano gli abitanti di Ghebìm.
32Oggi stesso farà sosta a Nob,
agiterà la mano verso il monte della figlia di Sion,
verso la collina di Gerusalemme.
33Ecco, il Signore, Dio degli eserciti,
abbatte i rami con il terrore,
le punte più alte sono troncate,
le cime sono abbattute.
34È reciso con il ferro il folto della selva
e il Libano cade con la sua magnificenza.

[c. 11]
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[c. 12]
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[c. 13]
[<< 13]
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[vv. 1-4a]

«Ah, come è finito l’aguzzino,
è finita l’aggressione!
5Il Signore ha spezzato la verga degli iniqui,
il bastone dei dominatori,
6che percuoteva i popoli nel suo furore,
con colpi senza fine,
che dominava con furia le nazioni
con una persecuzione senza respiro.
7Riposa ora tranquilla tutta la terra
ed erompe in grida di gioia.
8Persino i cipressi gioiscono per te
e anche i cedri del Libano:
“Da quando tu sei prostrato,
non sale più nessuno a tagliarci”.
9Gli inferi di sotto si agitano per te,
per venirti incontro al tuo arrivo;
per te essi svegliano le ombre,
tutti i dominatori della terra,
e fanno sorgere dai loro troni tutti i re delle nazioni.
10Tutti prendono la parola per dirti:
“Anche tu sei stato abbattuto come noi,
sei diventato uguale a noi”.
11Negli inferi è precipitato il tuo fasto
e la musica delle tue arpe.
Sotto di te v’è uno strato di marciume,
e tua coltre sono i vermi.
12Come mai sei caduto dal cielo,
astro del mattino, figlio dell’aurora?
Come mai sei stato gettato a terra,
signore di popoli?
13Eppure tu pensavi nel tuo cuore:
“Salirò in cielo,
sopra le stelle di Dio
innalzerò il mio trono,
dimorerò sul monte dell’assemblea,
nella vera dimora divina.
14Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all’Altissimo”.
15E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell’abisso!
16Quanti ti vedono ti guardano fisso,
ti osservano attentamente:
“È questo l’individuo che sconvolgeva la terra,
che faceva tremare i regni,
17che riduceva il mondo a un deserto,
che ne distruggeva le città,
che non apriva la porta del carcere ai suoi prigionieri?”.
18Tutti i re dei popoli,
tutti riposano con onore,
ognuno nella sua tomba.
19Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro,
come un virgulto spregevole;
sei circondato da uccisi trafitti da spada,
deposti sulle pietre della fossa,
come una carogna calpestata.
20Tu non sarai unito a loro nella sepoltura,
perché hai rovinato la tua terra,
hai assassinato il tuo popolo.
Non sarà più nominata
la discendenza degli iniqui.
21Preparate il massacro dei suoi figli
a causa dell’iniquità dei loro padri,
e non sorgano più a conquistare la terra
e a riempire il mondo di rovine».
22«Io insorgerò contro di loro
– oracolo del Signore degli eserciti –,
sterminerò il nome e il resto di Babilonia,
la prole e la stirpe – oracolo del Signore.
23Io la ridurrò a dominio del riccio, a palude stagnante;
la spazzerò con la scopa della distruzione».
Oracolo del Signore degli eserciti.

[vv. 24b-32]

[c. 15]
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[c. 16]
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[c. 17]
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[c. 18]
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[c. 19]
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[c. 20]
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[c. 21]
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[v. 1a]

Che hai tu dunque,
che sei salita tutta sulle terrazze,
2città colma di rumore e tumulto,
città gaudente?
I tuoi trafitti non sono stati trafitti di spada
né sono morti in battaglia.
3Tutti i tuoi capi sono fuggiti insieme,
sono stati fatti prigionieri senza un tiro d’arco;
tutti coloro che si trovavano in te
sono stati catturati insieme,
anche se fuggiti lontano.
4Per questo dico: «Stornate lo sguardo da me,
che io pianga amaramente;
non cercate di consolarmi
per la desolazione della figlia del mio popolo».
5Infatti è un giorno di panico,
di distruzione e di smarrimento,
voluto dal Signore, Dio degli eserciti.
Nella valle della Visione un diroccare di mura
e un invocare aiuto verso i monti.
6Gli Elamiti hanno indossato la faretra,
con uomini su carri e cavalieri;
Kir ha tolto il fodero allo scudo.
7Le migliori tra le tue valli
sono piene di carri;
i cavalieri si sono disposti contro la porta.
8Così è tolta la protezione di Giuda.
Tu guardavi in quel giorno
alle armi del palazzo della Foresta.
9Avete visto le brecce della Città di Davide
quanto erano numerose.
Poi avete raccolto le acque della piscina inferiore,
10avete contato le case di Gerusalemme
e avete demolito le case per fortificare le mura.
11Avete anche costruito un serbatoio fra i due muri
per le acque della piscina vecchia;
ma voi non avete guardato a chi ha fatto queste cose,
né avete visto chi ha preparato ciò da tempo.
12Vi invitava in quel giorno il Signore, Dio degli eserciti,
al pianto e al lamento,
a rasarvi il capo e a vestire il sacco.
13Ecco invece gioia e allegria,
sgozzate bovini e scannate greggi,
mangiate carne e bevete vino:
«Mangiamo e beviamo, perché domani moriremo!».
14Ma il Signore degli eserciti si è rivelato ai miei orecchi:
«Certo non sarà espiato questo vostro peccato,
finché non sarete morti»,
dice il Signore, Dio degli eserciti.

15Così dice il Signore, Dio degli eserciti:
«Rècati da questo ministro,
da Sebna, il maggiordomo, e digli:
16“Che cosa possiedi tu qui e chi hai tu qui,
tanto da scavarti qui un sepolcro?”.
Scavarsi in alto il proprio sepolcro,
nella rupe la propria tomba!
17Ecco, il Signore ti scaglierà giù a precipizio, o uomo,
ti afferrerà saldamente,
18certamente ti rotolerà ben bene
come una palla, verso una regione estesa.
Là morirai e là finiranno i tuoi sontuosi cocchi,
o ignominia del palazzo del tuo signore!
19Ti toglierò la carica,
ti rovescerò dal tuo posto.
20In quel giorno avverrà
che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkia;
21lo rivestirò con la tua tunica,
lo cingerò della tua cintura
e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda.
22Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide:
se egli apre, nessuno chiuderà;
se egli chiude, nessuno potrà aprire.
23Lo conficcherò come un piolo in luogo solido
e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre.

[vv. 24b-25]

1In quel giorno il Signore punirà
con la spada dura, grande e forte,
il Leviatàn, serpente guizzante,
il Leviatàn, serpente tortuoso,
e ucciderà il drago che sta nel mare.
2In quel giorno la vigna sarà deliziosa:
cantàtela!
3Io, il Signore, ne sono il guardiano,
a ogni istante la irrigo;
per timore che la si danneggi,
ne ho cura notte e giorno.
4Io non sono in collera.
Vi fossero rovi e pruni,
muoverei loro guerra,
li brucerei tutti insieme.
5Oppure si afferri alla mia protezione,
faccia la pace con me,
con me faccia la pace!
6Nei giorni che verranno Giacobbe metterà radici,
Israele fiorirà e germoglierà,
riempirà il mondo di frutti.
7Lo ha percosso quanto lo percosse il suo percussore?
Oppure fu da lui ucciso come lo furono i suoi uccisori?
8Egli è entrato in contesa con lui, cacciandolo via, respingendolo,
lo ha rimosso con il suo soffio impetuoso,
come quando tira il vento d’oriente!
9Proprio così sarà espiata l’iniquità di Giacobbe
e questo sarà tutto il frutto per la rimozione del suo peccato:
mentre egli ridurrà tutte le pietre dell’altare
come si fa delle pietre che si polverizzano per la calce,
non erigeranno più pali sacri né altari per l’incenso.
10La fortezza è divenuta desolata,
un luogo spopolato e abbandonato come un deserto;
vi pascola il vitello, vi si sdraia e ne bruca gli arbusti.
11I suoi rami seccandosi si spezzeranno;
le donne verranno ad accendervi il fuoco.
Certo, si tratta di un popolo privo d’intelligenza;
per questo non ne avrà pietà chi lo ha creato
né chi lo ha formato ne avrà compassione.
12Avverrà che, in quel giorno,
il Signore batterà le spighe,
dal Fiume al torrente d’Egitto,
e voi sarete raccolti uno a uno, Israeliti.
13Avverrà che in quel giorno suonerà il grande corno,
verranno gli sperduti nella terra d’Assiria
e i dispersi nella terra d’Egitto.
Essi si prostreranno al Signore
sul monte santo, a Gerusalemme.

[c. 23]
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1In quel giorno il Signore punirà
con la spada dura, grande e forte,
il Leviatàn, serpente guizzante,
il Leviatàn, serpente tortuoso,
e ucciderà il drago che sta nel mare.
2In quel giorno la vigna sarà deliziosa:
cantàtela!
3Io, il Signore, ne sono il guardiano,
a ogni istante la irrigo;
per timore che la si danneggi,
ne ho cura notte e giorno.
4Io non sono in collera.
Vi fossero rovi e pruni,
muoverei loro guerra,
li brucerei tutti insieme.
5Oppure si afferri alla mia protezione,
faccia la pace con me,
con me faccia la pace!
6Nei giorni che verranno Giacobbe metterà radici,
Israele fiorirà e germoglierà,
riempirà il mondo di frutti.
7Lo ha percosso quanto lo percosse il suo percussore?
Oppure fu da lui ucciso come lo furono i suoi uccisori?
8Egli è entrato in contesa con lui, cacciandolo via, respingendolo,
lo ha rimosso con il suo soffio impetuoso,
come quando tira il vento d’oriente!
9Proprio così sarà espiata l’iniquità di Giacobbe
e questo sarà tutto il frutto per la rimozione del suo peccato:
mentre egli ridurrà tutte le pietre dell’altare
come si fa delle pietre che si polverizzano per la calce,
non erigeranno più pali sacri né altari per l’incenso.
10La fortezza è divenuta desolata,
un luogo spopolato e abbandonato come un deserto;
vi pascola il vitello, vi si sdraia e ne bruca gli arbusti.
11I suoi rami seccandosi si spezzeranno;
le donne verranno ad accendervi il fuoco.
Certo, si tratta di un popolo privo d’intelligenza;
per questo non ne avrà pietà chi lo ha creato
né chi lo ha formato ne avrà compassione.
12Avverrà che, in quel giorno,
il Signore batterà le spighe,
dal Fiume al torrente d’Egitto,
e voi sarete raccolti uno a uno, Israeliti.
13Avverrà che in quel giorno suonerà il grande corno,
verranno gli sperduti nella terra d’Assiria
e i dispersi nella terra d’Egitto.
Essi si prostreranno al Signore
sul monte santo, a Gerusalemme.

[c. 25]
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[c. 26]
[<< 26]
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1In quel giorno il Signore punirà
con la spada dura, grande e forte,
il Leviatàn, serpente guizzante,
il Leviatàn, serpente tortuoso,
e ucciderà il drago che sta nel mare.
2In quel giorno la vigna sarà deliziosa:
cantàtela!
3Io, il Signore, ne sono il guardiano,
a ogni istante la irrigo;
per timore che la si danneggi,
ne ho cura notte e giorno.
4Io non sono in collera.
Vi fossero rovi e pruni,
muoverei loro guerra,
li brucerei tutti insieme.
5Oppure si afferri alla mia protezione,
faccia la pace con me,
con me faccia la pace!
6Nei giorni che verranno Giacobbe metterà radici,
Israele fiorirà e germoglierà,
riempirà il mondo di frutti.
7Lo ha percosso quanto lo percosse il suo percussore?
Oppure fu da lui ucciso come lo furono i suoi uccisori?
8Egli è entrato in contesa con lui, cacciandolo via, respingendolo,
lo ha rimosso con il suo soffio impetuoso,
come quando tira il vento d’oriente!
9Proprio così sarà espiata l’iniquità di Giacobbe
e questo sarà tutto il frutto per la rimozione del suo peccato:
mentre egli ridurrà tutte le pietre dell’altare
come si fa delle pietre che si polverizzano per la calce,
non erigeranno più pali sacri né altari per l’incenso.
10La fortezza è divenuta desolata,
un luogo spopolato e abbandonato come un deserto;
vi pascola il vitello, vi si sdraia e ne bruca gli arbusti.
11I suoi rami seccandosi si spezzeranno;
le donne verranno ad accendervi il fuoco.
Certo, si tratta di un popolo privo d’intelligenza;
per questo non ne avrà pietà chi lo ha creato
né chi lo ha formato ne avrà compassione.
12Avverrà che, in quel giorno,
il Signore batterà le spighe,
dal Fiume al torrente d’Egitto,
e voi sarete raccolti uno a uno, Israeliti.
13Avverrà che in quel giorno suonerà il grande corno,
verranno gli sperduti nella terra d’Assiria
e i dispersi nella terra d’Egitto.
Essi si prostreranno al Signore
sul monte santo, a Gerusalemme.

[vv. 1-6]

7Anche costoro barcollano per il vino,
vacillano per le bevande inebrianti.
Sacerdoti e profeti barcollano
per la bevanda inebriante,
sono annebbiati dal vino;
vacillano per le bevande inebrianti,
s’ingannano mentre hanno visioni,
traballano quando fanno da giudici.
8Tutte le tavole sono piene di fetido vomito;
non c’è un posto pulito.
9«A chi vuole insegnare la scienza?
A chi vuole far capire il messaggio?
Ai bambini svezzati, appena staccati dal seno?
10Sì: precetto su precetto, precetto su precetto,
norma su norma, norma su norma,
un po’ qui, un po’ là».
11Con labbra balbettanti e in lingua straniera
parlerà a questo popolo
12colui che aveva detto loro:
«Ecco il riposo! Fate riposare lo stanco.
Ecco il sollievo!». Ma non vollero udire.
13E sarà per loro la parola del Signore:
«Precetto su precetto, precetto su precetto,
norma su norma, norma su norma,
un po’ qui, un po’ là»,
perché camminando cadano all’indietro,
si producano fratture,
siano presi e fatti prigionieri.
14Perciò ascoltate la parola del Signore,
uomini arroganti,
signori di questo popolo che sta a Gerusalemme.
15Voi dite: «Abbiamo concluso un’alleanza con la morte,
e con gli inferi abbiamo fatto lega.
Il flagello del distruttore, quando passerà,
non ci raggiungerà,
perché ci siamo fatti della menzogna un rifugio
e nella falsità ci siamo nascosti».
16Pertanto così dice il Signore Dio:
«Ecco, io pongo una pietra in Sion,
una pietra scelta,
angolare, preziosa, saldamente fondata:
chi crede non si turberà.
17Io porrò il diritto come misura
e la giustizia come una livella.
La grandine spazzerà via il vostro rifugio fallace,
le acque travolgeranno il vostro riparo.
18Sarà annullata la vostra alleanza con la morte;
la vostra lega con gli inferi non reggerà.
Quando passerà il flagello del distruttore,
voi sarete una massa da lui calpestata.
19Ogni volta che passerà, vi prenderà,
poiché passerà ogni mattino,
giorno e notte.
E solo il terrore farà capire il messaggio».
20Troppo corto sarà il letto per distendersi,
troppo stretta la coperta per avvolgersi.
21Poiché come sul monte Perasìm si leverà il Signore;
come nella valle di Gàbaon si adirerà
per compiere l’opera, la sua opera singolare,
e per eseguire il lavoro, il suo lavoro inconsueto.
22Ora cessate di agire con arroganza
perché non si stringano di più le vostre catene,
perché un decreto di rovina io ho udito,
da parte del Signore, Dio degli eserciti,
riguardo a tutta la terra.
23Porgete l’orecchio e ascoltate la mia voce,
fate attenzione e sentite le mie parole.
24Forse tutti i giorni l’aratore ara per seminare,
rompe e sarchia la terra?
25Forse non ne spiana la superficie,
non vi semina l’anéto e non vi sparge il cumìno?
E non vi pone grano, miglio e orzo
e spelta lungo i confini?
26Gli insegna la regola
e lo ammaestra il suo Dio.
27Certo, l’anèto non si batte con il tribbio,
né si fa girare sul cumìno il rullo,
ma con il bastone si batte l’anèto
e con la verga il cumìno.
28Il frumento vien forse schiacciato?
Certo, non lo si pesta senza fine,
ma vi fanno passare sopra il rullo
e le bestie, senza schiacciarlo.
29Anche questo proviene
dal Signore degli eserciti:
egli si mostra mirabile nei suoi disegni,
grande nella sua sapienza.

[c. 29]
[<< 29]
[<< 29]

[vv. 1-17]

18Eppure il Signore aspetta con fiducia per farvi grazia,
per questo sorge per avere pietà di voi,
perché un Dio giusto è il Signore;
beati coloro che sperano in lui.
19Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme,
tu non dovrai più piangere.
A un tuo grido di supplica ti farà grazia;
appena udrà, ti darà risposta.
20Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione
e l’acqua della tribolazione,
non si terrà più nascosto il tuo maestro;
i tuoi occhi vedranno il tuo maestro,
21i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te:
«Questa è la strada, percorretela»,
caso mai andiate a destra o a sinistra.
22Considererai cose immonde le tue immagini ricoperte d’argento;
i tuoi idoli rivestiti d’oro getterai via come un oggetto immondo.
«Fuori!», tu dirai loro.
23Allora egli concederà la pioggia per il seme
che avrai seminato nel terreno,
e anche il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso;
in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato.
24I buoi e gli asini che lavorano la terra
mangeranno biada saporita,
ventilata con la pala e con il vaglio.
25Su ogni monte e su ogni colle elevato
scorreranno canali e torrenti d’acqua
nel giorno della grande strage,
quando cadranno le torri.
26La luce della luna sarà come la luce del sole
e la luce del sole sarà sette volte di più,
come la luce di sette giorni,
quando il Signore curerà la piaga del suo popolo
e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.

[vv. 27b-33]

1Guai a quanti scendono in Egitto per cercare aiuto,
e pongono la speranza nei cavalli,
confidano nei carri perché numerosi
e sulla cavalleria perché molto potente,
senza guardare al Santo d’Israele
e senza cercare il Signore.
2Eppure anch’egli è capace di mandare sciagure
e non rinnega le sue parole.
Egli si alzerà contro la razza dei malvagi
e contro l’aiuto dei malfattori.
3L’Egiziano è un uomo e non un dio,
i suoi cavalli sono carne e non spirito.
Il Signore stenderà la sua mano:
inciamperà chi porta aiuto e cadrà chi è aiutato,
tutti insieme periranno.
4Poiché così mi ha parlato il Signore:
«Come per la sua preda
ruggisce il leone o il leoncello,
quando gli si raduna contro
tutta la schiera dei pastori,
e non teme le loro grida
né si preoccupa del loro chiasso,
così scenderà il Signore degli eserciti
per combattere sul monte Sion e sulla sua collina.
5Come uccelli che volano,
così il Signore degli eserciti proteggerà Gerusalemme;
egli la proteggerà ed essa sarà salvata,
la risparmierà ed essa sarà liberata».

[vv. 6b-7]

8Cadrà l’Assiria sotto una spada che non è umana;
una spada non umana la divorerà.
Se essa sfugge alla spada,
i suoi giovani guerrieri saranno ridotti in schiavitù.
9Essa abbandonerà per lo spavento la sua rocca
e i suoi capi tremeranno per un’insegna.
Oracolo del Signore che ha un fuoco a Sion
e una fornace a Gerusalemme.

[c. 32]
[<< 32]
[<< 32]

[vv. 1-16]

17I tuoi occhi vedranno un re nel suo splendore,
contempleranno una terra sconfinata.
18Il tuo cuore mediterà con terrore:
«Dov’è colui che registra?
Dov’è colui che pesa il denaro?
Dov’è colui che ispeziona le torri?».
19Non vedrai più quel popolo insolente,
popolo dal linguaggio oscuro, incomprensibile,
dalla lingua barbara che non si capisce.
20Guarda Sion,
la città delle nostre feste!
I tuoi occhi vedranno Gerusalemme,
dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa,
i suoi paletti non saranno divelti,
nessuna delle sue cordicelle sarà strappata.
21Ma è là che è potente il Signore per noi,
regione di fiumi e larghi canali;
non ci passerà nave a remi
né l’attraverserà naviglio potente.
22Poiché il Signore è nostro giudice,
il Signore è nostro legislatore,
il Signore è nostro re:
egli ci salverà.
23Sono allentate le sue corde,
non tengono più l’albero diritto,
non spiegano più le vele.
Allora sarà divisa in grande abbondanza
la preda della rapina.
Gli zoppi faranno un ricco bottino.
24Nessuno degli abitanti dirà:
«Io sono malato».
Il popolo che vi dimora
è stato assolto dalle sue colpe.

[c. 34]
[<< 34]
[<< 34]
[c. 35]
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[<< 35]

1Nell’anno quattordicesimo del re Ezechia, Sennàcherib, re d’Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda e le prese. 2Il re d’Assiria mandò da Lachis a Gerusalemme, dal re Ezechia, il gran coppiere con una schiera numerosa. Egli si fermò presso il canale della piscina superiore, che è nella via del campo del lavandaio.

3Gli andarono incontro, Eliakìm, figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Iòach, figlio di Asaf, l’archivista. 4Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: “Così dice il grande re, il re d’Assiria: Che fiducia è quella nella quale confidi? 5Domando: forse che la sola parola delle labbra può essere di consiglio e di forza per la guerra? Ora, in chi confidi per ribellarti a me? 6Ecco, tu confidi su questo sostegno di canna spezzata, che è l’Egitto, che penetra nella mano, forandola, a chi vi si appoggia; tale è il faraone, re d’Egitto, per tutti coloro che confidano in lui. 7Se mi dici: Noi confidiamo nel Signore, nostro Dio, non è forse quello stesso del quale Ezechia eliminò le alture e gli altari, ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete solo davanti a questo altare? 8Ora fa’ una scommessa col mio signore, re d’Assiria; io ti darò duemila cavalli, se potrai mettere tuoi cavalieri su di essi. 9Come potrai far voltare indietro uno solo dei più piccoli servi del mio signore? Ma tu confidi nell’Egitto per i carri e i cavalieri! 10Ora, non è forse secondo il volere del Signore che io sono salito contro questa terra per mandarla in rovina? Il Signore mi ha detto: Sali contro questa terra e mandala in rovina”».

[vv. 11b-12]

13Il gran coppiere allora si alzò in piedi e gridò a gran voce in giudaico, e disse: «Udite le parole del grande re, del re d’Assiria. 14Così dice il re: “Non vi inganni Ezechia, poiché non potrà liberarvi. 15Ezechia non vi induca a confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà consegnata in mano al re d’Assiria”. 16Non ascoltate Ezechia, poiché così dice il re d’Assiria: “Fate la pace con me e arrendetevi. Allora ognuno potrà mangiare i frutti della propria vigna e del proprio fico e ognuno potrà bere l’acqua della sua cisterna, 17fino a quando io verrò per condurvi in una terra come la vostra, terra di frumento e di mosto, terra di pane e di vigne. 18Non vi inganni Ezechia dicendo: Il Signore ci libererà! Forse gli dèi delle nazioni sono riusciti a liberare ognuno la propria terra dalla mano del re d’Assiria? 19Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim? Hanno forse liberato Samaria dalla mia mano? 20Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle regioni, hanno liberato la loro terra dalla mia mano, perché il Signore possa liberare Gerusalemme dalla mia mano?”».

[vv. 21b-22]

[vv. 1-9a]

Allora il re d’Assiria inviò di nuovo messaggeri a Ezechia dicendo: 10«Così direte a Ezechia, re di Giuda: “Non ti illuda il tuo Dio in cui confidi, dicendo: Gerusalemme non sarà consegnata in mano al re d’Assiria. 11Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re d’Assiria a tutti i territori votandoli allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti? 12Gli dèi delle nazioni, che i miei padri hanno devastato, hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Resef e i figli di Eden che erano a Telassàr? 13Dove sono il re di Camat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?”».

[vv. 14b-22a]

Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
23Chi hai insultato e ingiuriato?
Contro chi hai alzato la voce
e hai levato in alto i tuoi occhi?
Contro il Santo d’Israele!
24Per mezzo dei tuoi ministri hai insultato il mio Signore
e hai detto: Con la moltitudine dei miei carri
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano:
ne ho reciso i cedri più alti,
i suoi cipressi migliori,
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
25Io ho scavato e bevuto le acque,
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i fiumi d’Egitto.
26Non l’hai forse udito?
Da tempo ho preparato questo,
da giorni remoti io l’ho progettato;
ora lo eseguo.
E sarai tu a ridurre in mucchi di rovine
le città fortificate.
27I loro abitanti, stremati di forza,
erano atterriti e confusi,
erano erba del campo,
foglie verdi d’erbetta,
erba di tetti, grano riarso
prima di diventare messe.
28Che tu ti sieda, esca o rientri,
io lo so.
29Poiché il tuo infuriarti contro di me
e il tuo fare arrogante
è salito ai miei orecchi,
porrò il mio anello alle tue narici
e il mio morso alle tue labbra;
ti farò tornare per la strada
per la quale sei venuto”.
30Questo sarà per te il segno:
mangiate quest’anno il frutto dei semi caduti,
nel secondo anno ciò che nasce da sé,
nel terzo anno seminate e mietete,
piantate vigne e mangiatene il frutto.
31Il residuo superstite della casa di Giuda
continuerà a mettere radici in basso
e a fruttificare in alto.
32Poiché da Gerusalemme uscirà un resto,
dal monte Sion un residuo.
Lo zelo del Signore degli eserciti farà questo.
33Pertanto così dice il Signore riguardo al re d’Assiria:
“Non entrerà in questa città
né vi lancerà una freccia,
non l’affronterà con scudi
e contro di essa non costruirà terrapieno.
34Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore:
35Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo”».

[vv. 36b-38]

[c. 38]
[<< 38]
[<< 38]
[c. 39]
[<< 39]
[<< 39]

1«Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio.
2Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
3Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
4Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
5Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
6Una voce dice: «Grida»,
e io rispondo: «Che cosa dovrò gridare?».
Ogni uomo è come l’erba
e tutta la sua grazia è come un fiore del campo.
7Secca l’erba, il fiore appassisce
quando soffia su di essi il vento del Signore.
Veramente il popolo è come l’erba.
8Secca l’erba, appassisce il fiore,
ma la parola del nostro Dio dura per sempre.
9Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
10Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
11Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

[vv. 12b-31]

[vv. 1-20]

21Presentate la vostra causa, dice il Signore,
portate le vostre prove, dice il re di Giacobbe.
22Si facciano avanti e ci annuncino
ciò che dovrà accadere.
Narrate quali furono le cose passate,
sicché noi possiamo riflettervi.
Oppure fateci udire le cose future,
così che possiamo sapere quello che verrà dopo.
23Annunciate quanto avverrà nel futuro
e noi riconosceremo che siete dèi.
Sì, fate il bene oppure il male
e ne stupiremo, vedendo l’uno e l’altro.
24Ecco, voi siete un nulla,
il vostro lavoro non vale niente,
è abominevole chi vi sceglie.
25Io ho suscitato uno dal settentrione ed è venuto,
dal luogo dove sorge il sole mi chiamerà per nome;
egli calpesterà i governatori come creta,
come un vasaio schiaccia l’argilla.
26Chi lo ha predetto dal principio, perché noi lo sapessimo,
chi dall’antichità, perché dicessimo: «È giusto»?
Nessuno lo ha predetto,
nessuno lo ha fatto sentire,
nessuno ha udito le vostre parole.
27Per primo io l’ho annunciato a Sion,
e a Gerusalemme ho inviato un messaggero di buone notizie.
28Guardai ma non c’era nessuno,
tra costoro nessuno era capace di consigliare,
nessuno da interrogare per averne una risposta.
29Ecco, tutti costoro sono niente,
nulla sono le opere loro,
vento e vuoto i loro idoli.

[c. 42]
[<< 42]
[<< 42]
[c. 43]
[<< 43]
[<< 43]

[vv. 1-20]

21Ricorda tali cose, o Giacobbe,
o Israele, poiché sei mio servo.
Io ti ho formato, mio servo sei tu;
Israele, non sarai dimenticato da me.
22Ho dissipato come nube le tue iniquità
e i tuoi peccati come una nuvola.
Ritorna a me, perché io ti ho redento.
23Esultate, cieli, perché il Signore ha agito;
giubilate, profondità della terra!
Gridate di gioia, o monti,
o selve con tutti i vostri alberi,
perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
in Israele ha manifestato la sua gloria.
24Dice il Signore, che ti ha riscattato
e ti ha formato fin dal seno materno:
«Sono io, il Signore, che ho fatto tutto,
che ho dispiegato i cieli da solo,
ho disteso la terra; chi era con me?
25Io svento i presagi degli indovini,
rendo folli i maghi,
costringo i sapienti a ritrattarsi
e trasformo in stoltezza la loro scienza;
26confermo la parola del mio servo,
realizzo i disegni dei miei messaggeri.
Io dico a Gerusalemme: “Sarai abitata”,
e alle città di Giuda: “Sarete riedificate”,
e ne restaurerò le rovine.
27Io dico all’abisso: “Prosciùgati!
Faccio inaridire i tuoi fiumi”.
28Io dico a Ciro: “Mio pastore”;
ed egli soddisferà tutti i miei desideri,
dicendo a Gerusalemme: “Sarai riedificata”,
e al tempio: “Sarai riedificato dalle fondamenta”».

[c. 45]
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[c. 46]
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[c. 47]
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[c. 48]
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[c. 49]
[<< 49]
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[c. 50]
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[vv. 1-8]

9Svégliati, svégliati, rivèstiti di forza,
o braccio del Signore.
Svégliati come nei giorni antichi,
come tra le generazioni passate.
Non sei tu che hai fatto a pezzi Raab,
che hai trafitto il drago?
10Non sei tu che hai prosciugato il mare,
le acque del grande abisso,
e hai fatto delle profondità del mare una strada,
perché vi passassero i redenti?
11Ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con esultanza;
felicità perenne sarà sul loro capo,
giubilo e felicità li seguiranno,
svaniranno afflizioni e sospiri.
12Io, io sono il vostro consolatore.
Chi sei tu perché tu tema uomini che muoiono
e un figlio dell’uomo che avrà la sorte dell’erba?
13Hai dimenticato il Signore tuo creatore,
che ha dispiegato i cieli
e gettato le fondamenta della terra.
Avevi sempre paura, tutto il giorno,
davanti al furore dell’avversario,
perché egli tentava di distruggerti.
Ma dov’è ora il furore dell’avversario?
14Il prigioniero sarà presto liberato;
egli non morirà nella fossa
né mancherà di pane.
15Io sono il Signore, tuo Dio,
che agita il mare così che ne fremano i flutti
– Signore degli eserciti è il suo nome.
16Io ho posto le mie parole sulla tua bocca,
ti ho nascosto sotto l’ombra della mia mano,
quando ho dispiegato i cieli e fondato la terra,
e ho detto a Sion: «Tu sei mio popolo».
17Svégliati, svégliati,
àlzati, Gerusalemme,
che hai bevuto dalla mano del Signore
il calice della sua ira;
la coppa, il calice della vertigine,
hai bevuto, l’hai vuotata.
18Nessuno la guida
tra tutti i figli che essa ha partorito;
nessuno la prende per mano
tra tutti i figli che essa ha allevato.
19Due mali ti hanno colpito,
chi avrà pietà di te?
Desolazione e distruzione, fame e spada,
chi ti consolerà?
20I tuoi figli giacciono privi di forze
agli angoli di tutte le strade,
come antilope in una rete,
pieni dell’ira del Signore,
della minaccia del tuo Dio.
21Perciò ascolta anche questo, o misera,
o ebbra, ma non di vino.
22Così dice il Signore, tuo Dio,
il tuo Dio che difende la causa del suo popolo:
«Ecco, io ti tolgo di mano
il calice della vertigine,
la coppa, il calice della mia ira;
tu non lo berrai più.
23Lo metterò in mano ai tuoi torturatori
che ti dicevano: “Cùrvati, che noi ti passiamo sopra”.
Tu facevi del tuo dorso un suolo
e una strada per i passanti».

1Svégliati, svégliati,
rivèstiti della tua magnificenza, Sion;
indossa le vesti più splendide,
Gerusalemme, città santa,
perché mai più entrerà in te
l’incirconciso e l’impuro.
2Scuotiti la polvere, àlzati, Gerusalemme schiava!
Si sciolgano dal collo i legami, schiava figlia di Sion!

[vv. 3b-6]

7Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace,
del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
8Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme esultano,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore a Sion.
9Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
10Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.

[vv. 11b-15]

1Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo,
finché non sorga come aurora la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
2Allora le genti vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
sarai chiamata con un nome nuovo,
che la bocca del Signore indicherà.
3Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
4Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia
e la tua terra Sposata,
perché il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo.
5Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposeranno i tuoi figli;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.
6Sulle tue mura, Gerusalemme,
ho posto sentinelle;
per tutto il giorno e tutta la notte
non taceranno mai.
Voi, che risvegliate il ricordo del Signore,
non concedetevi riposo
7né a lui date riposo,
finché non abbia ristabilito Gerusalemme
e ne abbia fatto oggetto di lode sulla terra.
8Il Signore ha giurato con la sua destra
e con il suo braccio potente:
«Mai più darò il tuo grano in cibo ai tuoi nemici,
mai più gli stranieri berranno il vino
per il quale tu hai faticato.
9No! Coloro che avranno raccolto il grano,
lo mangeranno e canteranno inni al Signore,
coloro che avranno vendemmiato
berranno il vino nei cortili del mio santuario.
10Passate, passate per le porte,
sgombrate la via al popolo,
spianate, spianate la strada,
liberatela dalle pietre,
innalzate un vessillo per i popoli».
11Ecco ciò che il Signore fa sentire
all’estremità della terra:
«Dite alla figlia di Sion:
“Ecco, arriva il tuo salvatore;
ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede”.
12Li chiameranno “Popolo santo”,
“Redenti del Signore”.
E tu sarai chiamata Ricercata,
“Città non abbandonata”».

[c. 53]
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[c. 60]
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[c. 61]
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1Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo,
finché non sorga come aurora la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
2Allora le genti vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
sarai chiamata con un nome nuovo,
che la bocca del Signore indicherà.
3Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
4Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia
e la tua terra Sposata,
perché il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo.
5Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposeranno i tuoi figli;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.
6Sulle tue mura, Gerusalemme,
ho posto sentinelle;
per tutto il giorno e tutta la notte
non taceranno mai.
Voi, che risvegliate il ricordo del Signore,
non concedetevi riposo
7né a lui date riposo,
finché non abbia ristabilito Gerusalemme
e ne abbia fatto oggetto di lode sulla terra.
8Il Signore ha giurato con la sua destra
e con il suo braccio potente:
«Mai più darò il tuo grano in cibo ai tuoi nemici,
mai più gli stranieri berranno il vino
per il quale tu hai faticato.
9No! Coloro che avranno raccolto il grano,
lo mangeranno e canteranno inni al Signore,
coloro che avranno vendemmiato
berranno il vino nei cortili del mio santuario.
10Passate, passate per le porte,
sgombrate la via al popolo,
spianate, spianate la strada,
liberatela dalle pietre,
innalzate un vessillo per i popoli».
11Ecco ciò che il Signore fa sentire
all’estremità della terra:
«Dite alla figlia di Sion:
“Ecco, arriva il tuo salvatore;
ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede”.
12Li chiameranno “Popolo santo”,
“Redenti del Signore”.
E tu sarai chiamata Ricercata,
“Città non abbandonata”».

[vv. 1-6]

1come il fuoco incendia le stoppie
e fa bollire l’acqua,
perché si conosca il tuo nome fra i tuoi nemici,
e le genti tremino davanti a te.
2Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
3Mai si udì parlare da tempi lontani,
orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto
che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
4Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato
contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
5Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia;
tutti siamo avvizziti come foglie,
le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
6Nessuno invocava il tuo nome,
nessuno si risvegliava per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
7Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.
8Signore, non adirarti fino all’estremo,
non ricordarti per sempre dell’iniquità.
Ecco, guarda: tutti siamo tuo popolo.
9Le tue città sante sono un deserto,
un deserto è diventata Sion,
Gerusalemme una desolazione.
10Il nostro tempio, santo e magnifico,
dove i nostri padri ti hanno lodato,
è divenuto preda del fuoco;
tutte le nostre cose preziose sono distrutte.
11Dopo tutto questo, resterai ancora insensibile, o Signore,
tacerai e ci umilierai fino all’estremo?

1come il fuoco incendia le stoppie
e fa bollire l’acqua,
perché si conosca il tuo nome fra i tuoi nemici,
e le genti tremino davanti a te.
2Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
3Mai si udì parlare da tempi lontani,
orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto
che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
4Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato
contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
5Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia;
tutti siamo avvizziti come foglie,
le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
6Nessuno invocava il tuo nome,
nessuno si risvegliava per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
7Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.
8Signore, non adirarti fino all’estremo,
non ricordarti per sempre dell’iniquità.
Ecco, guarda: tutti siamo tuo popolo.
9Le tue città sante sono un deserto,
un deserto è diventata Sion,
Gerusalemme una desolazione.
10Il nostro tempio, santo e magnifico,
dove i nostri padri ti hanno lodato,
è divenuto preda del fuoco;
tutte le nostre cose preziose sono distrutte.
11Dopo tutto questo, resterai ancora insensibile, o Signore,
tacerai e ci umilierai fino all’estremo?

[vv. 1-16]

17Ecco, infatti, io creo nuovi cieli e nuova terra;
non si ricorderà più il passato,
non verrà più in mente,
18poiché si godrà e si gioirà sempre
di quello che sto per creare,
poiché creo Gerusalemme per la gioia,
e il suo popolo per il gaudio.
19Io esulterò di Gerusalemme,
godrò del mio popolo.
Non si udranno più in essa
voci di pianto, grida di angoscia.
20Non ci sarà più
un bimbo che viva solo pochi giorni,
né un vecchio che dei suoi giorni
non giunga alla pienezza,
poiché il più giovane morirà a cento anni
e chi non raggiunge i cento anni
sarà considerato maledetto.
21Fabbricheranno case e le abiteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
22Non fabbricheranno perché un altro vi abiti,
né pianteranno perché un altro mangi,
poiché, quali i giorni dell’albero,
tali i giorni del mio popolo.
I miei eletti useranno a lungo
quanto è prodotto dalle loro mani.
23Non faticheranno invano,
né genereranno per una morte precoce,
perché prole di benedetti dal Signore essi saranno,
e insieme con essi anche la loro discendenza.
24Prima che mi invochino, io risponderò;
mentre ancora stanno parlando,
io già li avrò ascoltati.
25Il lupo e l’agnello pascoleranno insieme,
il leone mangerà la paglia come un bue,
e il serpente mangerà la polvere,
non faranno né male né danno
in tutto il mio santo monte», dice il Signore.

[vv. 1-4]

5Ascoltate la parola del Signore,
voi che tremate alla sua parola.
Hanno detto i vostri fratelli che vi odiano,
che vi respingono a causa del mio nome:
«Mostri il Signore la sua gloria,
perché possiamo vedere la vostra gioia!».
Ma essi saranno confusi.
6Giunge un rumore, un frastuono dalla città,
un rumore dal tempio:
è la voce del Signore, che dà
la ricompensa ai suoi nemici.
7Prima di provare i dolori, ha partorito;
prima che le venissero i dolori,
ha dato alla luce un maschio.
8Chi ha mai udito una cosa simile,
chi ha visto cose come queste?
Nasce forse una terra in un giorno,
una nazione è generata forse in un istante?
Eppure Sion, appena sentiti i dolori,
ha partorito i figli.
9«Io che apro il grembo materno,
non farò partorire?», dice il Signore.
«Io che faccio generare,
chiuderei il seno?», dice il tuo Dio.
10Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa tutti voi che l’amate.
Sfavillate con essa di gioia
tutti voi che per essa eravate in lutto.
11Così sarete allattati e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;
succhierete e vi delizierete
al petto della sua gloria.
12Perché così dice il Signore:
«Ecco, io farò scorrere verso di essa,
come un fiume, la pace;
come un torrente in piena, la gloria delle genti.
Voi sarete allattati e portati in braccio,
e sulle ginocchia sarete accarezzati.
13Come una madre consola un figlio,
così io vi consolerò;
a Gerusalemme sarete consolati.
14Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.
La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi,
ma la sua collera contro i nemici.
15Poiché, ecco, il Signore viene con il fuoco,
i suoi carri sono come un turbine,
per riversare con ardore l’ira,
la sua minaccia con fiamme di fuoco.
16Con il fuoco infatti il Signore farà giustizia
e con la spada su ogni uomo;
molti saranno i colpiti dal Signore.
17Coloro che si consacrano e purificano nei giardini,
seguendo uno che sta in mezzo,
che mangiano carne suina, cose obbrobriose e topi,
insieme finiranno – oracolo del Signore –
18con le loro opere e i loro propositi.

Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria. 19Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti. 20Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore. 21Anche tra loro mi prenderò sacerdoti leviti, dice il Signore.

[vv. 22b-24]

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