23. | Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio |
1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
2. | Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio |
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5. | Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio |
6. | Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio |
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10. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio |
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14. | Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio |
15. | Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio |
16. | Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio |
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23. | Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio |
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[vv. 1-3]
4Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza
e l’intelligenza prudente è da sempre.
[vv. 5-6]
7Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato?
La sua grande esperienza chi la comprende?
8Uno solo è il sapiente e incute timore,
seduto sopra il suo trono.
[v. 9]
10a ogni mortale l’ha donata con generosità,
l’ha elargita a quelli che lo amano.
L’amore del Signore è sapienza che dà gloria,
a quanti egli appare, la dona perché lo contemplino.
[vv. 11-13]
14Principio di sapienza è temere il Signore;
essa fu creata con i fedeli nel seno materno.
15Ha posto il suo nido tra gli uomini con fondamenta eterne,
abiterà fedelmente con i loro discendenti
16Pienezza di sapienza è temere il Signore;
essa inebria di frutti i propri fedeli.
[vv. 17-18]
19Egli ha visto e misurato la sapienza,
ha fatto piovere scienza e conoscenza intelligente,
ha esaltato la gloria di quanti la possiedono.
[v. 20]
21Il timore del Signore tiene lontani i peccati,
chi vi persevera respinge ogni moto di collera.
22La collera ingiusta non si potrà scusare,
il traboccare della sua passione sarà causa di rovina.
23Il paziente sopporta fino al momento giusto,
ma alla fine sgorgherà la sua gioia.
24Fino al momento opportuno terrà nascoste le sue parole
e le labbra di molti celebreranno la sua saggezza.
[vv. 25-26]
27Il timore del Signore è sapienza e istruzione,
egli si compiace della fedeltà e della mansuetudine.
28Non essere disobbediente al timore del Signore
e non avvicinarti ad esso con cuore falso.
29Non essere ipocrita davanti agli uomini
e fa’ attenzione alle parole che dici.
30Non esaltarti, se non vuoi cadere
e attirare su di te il disonore;
il Signore svelerà i tuoi segreti
e ti umilierà davanti all’assemblea,
perché non ti sei avvicinato al timore del Signore
e il tuo cuore è pieno d’inganno.
[vv. 1-4]
5perché l’oro si prova con il fuoco
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.
Nelle malattie e nella povertà confida in lui.
6Affìdati a lui ed egli ti aiuterà,
raddrizza le tue vie e spera in lui.
[v. 7]
8Voi che temete il Signore, confidate in lui,
e la vostra ricompensa non verrà meno.
[v. 9]
10Considerate le generazioni passate e riflettete:
chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso?
O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato?
O chi lo ha invocato e da lui è stato trascurato?
[v. 11]
12Guai ai cuori pavidi e alle mani indolenti
e al peccatore che cammina su due strade!
13Guai al cuore indolente che non ha fede,
perché non avrà protezione.
[vv. 14-17]
18«Gettiamoci nelle mani del Signore
e non in quelle degli uomini;
poiché come è la sua grandezza,
così è anche la sua misericordia».
1Figli, ascoltate me, vostro padre,
e agite in modo da essere salvati.
2Il Signore infatti ha glorificato il padre al di sopra dei figli
e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
[vv. 3-12]
13Sii indulgente, anche se perde il senno,
e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.
14L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata,
otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa.
15Nel giorno della tua tribolazione Dio si ricorderà di te,
come brina al calore si scioglieranno i tuoi peccati.
16Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore,
chi insulta sua madre è maledetto dal Signore.
[vv. 17-18]
19Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
[vv. 20-22]
23Non affaticarti in opere superflue,
ti è stato mostrato infatti più di quanto possa comprendere la mente umana.
[vv. 24-25]
26Un cuore ostinato alla fine cadrà nel male,
chi ama il pericolo in esso si perderà.
27Un cuore ostinato sarà oppresso da affanni,
il peccatore aggiungerà peccato a peccato.
28Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
[v. 29]
30L’acqua spegne il fuoco che divampa,
l’elemosina espia i peccati.
[v. 31]
1Figlio, non rifiutare al povero il necessario per la vita,
non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi.
2Non rattristare chi ha fame,
non esasperare chi è in difficoltà.
[v. 3]
4Non respingere la supplica del povero,
non distogliere lo sguardo dall’indigente.
[vv. 5-8]
9Strappa l’oppresso dal potere dell’oppressore
e non essere meschino quando giudichi.
[vv. 10-11]
12Chi ama la sapienza ama la vita,
chi la cerca di buon mattino sarà ricolmo di gioia.
[vv. 13-15]
16Chi confida in lei l’avrà in eredità,
i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.
17Dapprima lo condurrà per vie tortuose,
gli incuterà timore e paura,
lo tormenterà con la sua disciplina,
finché possa fidarsi di lui e lo abbia provato con i suoi decreti;
[v. 18]
19Se invece egli batte una falsa strada, lo lascerà andare
e lo consegnerà alla sua rovina.
[vv. 20-21]
22Non usare riguardi a tuo danno
e non arrossire a tua rovina.
[v. 23]
24poiché dalla parola si riconosce la sapienza
e l’istruzione dai detti della lingua.
[vv. 25-27]
28Lotta sino alla morte per la verità,
il Signore Dio combatterà per te.
29Non essere arrogante nel tuo linguaggio,
fiacco e indolente nelle opere.
[vv. 30-31]
[v. 1]
2Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
3Non dire: «Chi mi dominerà?»,
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
[vv. 4-6]
7Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
perché improvvisa scoppierà l’ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
8Non confidare in ricchezze ingiuste:
non ti gioveranno nel giorno della sventura.
9Non ventilare il grano a ogni vento
e non camminare su qualsiasi sentiero:
così fa il peccatore che è bugiardo.
10Sii costante nelle tue convinzioni,
e una sola sia la tua parola.
[vv. 11-12]
13Nel parlare ci può essere gloria o disonore:
la lingua dell’uomo è la sua rovina.
14Non procurarti la fama di maldicente
e non tendere insidie con la lingua,
poiché la vergogna è per il ladro
e una condanna severa per l’uomo bugiardo.
[v. 15]
[vv. 1-3]
4Una passione malvagia rovina chi la possiede
e lo fa oggetto di scherno per i nemici.
5Una bocca amabile moltiplica gli amici,
una lingua affabile le buone relazioni.
6Siano molti quelli che vivono in pace con te,
ma tuo consigliere uno su mille.
[v. 7]
8C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
9C’è anche l’amico che si cambia in nemico
e scoprirà i vostri litigi a tuo disonore.
[vv. 10-15]
16Un amico fedele è medicina che dà vita:
lo troveranno quelli che temono il Signore.
[v. 17]
18Figlio, sin dalla giovinezza ricerca l’istruzione
e fino alla vecchiaia troverai la sapienza.
19Accòstati ad essa come uno che ara e che semina,
e resta in attesa dei suoi buoni frutti;
faticherai un po’ per coltivarla,
ma presto mangerai dei suoi prodotti.
20Quanto è difficile per lo stolto la sapienza!
L’insensato non vi si applica;
[v. 21]
22La sapienza infatti è come dice il suo nome
e non si manifesta a molti.
[v. 23]
24Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi,
il tuo collo nella sua catena.
25Piega la tua spalla e portala,
non infastidirti dei suoi legami.
26Avvicìnati ad essa con tutta l’anima
e con tutta la tua forza osserva le sue vie.
[v. 27]
28Alla fine in essa troverai riposo
ed essa si cambierà per te in gioia.
[vv. 29-30]
31Te ne rivestirai come di una splendida veste,
te ne cingerai come di una corona magnifica.
32Figlio, se lo vuoi, diventerai saggio,
se ci metti l’anima, sarai esperto in tutto.
[vv. 33-35]
36Se vedi una persona saggia, va’ di buon mattino da lei,
il tuo piede logori i gradini della sua porta.
[v. 37]
[v. 1]
2Stai lontano dall’iniquità ed essa si allontanerà da te.
3Figlio, non seminare nei solchi dell’ingiustizia
per non raccoglierne sette volte tanto.
[vv. 4-5]
6Non cercare di divenire giudice
se ti manca la forza di estirpare l’ingiustizia,
perché temeresti di fronte al potente
e getteresti una macchia sulla tua retta condotta.
7Non fare soprusi contro l’assemblea della città
e non degradarti in mezzo al popolo.
[vv. 8-9]
10Non essere incostante nella tua preghiera
e non trascurare di fare elemosina.
11Non deridere un uomo dall’animo amareggiato,
perché c’è chi umilia e innalza.
12Non seminare menzogne contro tuo fratello
e non fare qualcosa di simile all’amico.
13Non ricorrere mai alla menzogna:
è un’abitudine che non porta alcun bene.
[v. 14]
15Non disprezzare il lavoro faticoso,
in particolare l’agricoltura che Dio ha istituito.
16Non unirti alla moltitudine dei peccatori,
ricòrdati che la collera divina non tarderà.
[v. 17]
18Non cambiare un amico per interesse
né un vero fratello per l’oro di Ofir.
[vv. 19-20]
21Ama il servo intelligente
e non rifiutargli la libertà.
22Hai bestiame? Abbine cura;
se ti è utile, resti in tuo possesso.
23Hai figli? Educali
e fa’ loro piegare il collo fin dalla giovinezza.
24Hai figlie? Vigila sul loro corpo
e non mostrare loro un volto troppo indulgente.
[vv. 25-27]
28Ricorda che essi ti hanno generato:
che cosa darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?
[v. 29]
30Ama con tutta la forza chi ti ha creato
e non trascurare i suoi ministri.
[vv. 31-35]
36In tutte le tue opere ricòrdati della tua fine
e non cadrai mai nel peccato.
[v. 1]
2Non litigare con un uomo ricco,
perché non ti soverchi con il suo peso:
l’oro infatti ha corrotto molti
e ha fatto deviare il cuore dei re.
[v. 3]
4Non scherzare con l’uomo ignorante,
perché non siano insultati i tuoi antenati.
[v. 5]
6Non disprezzare un uomo quando è vecchio,
perché anche tra noi alcuni invecchieranno.
[v. 7]
8Non disdegnare i discorsi dei saggi,
medita piuttosto le loro massime,
perché da loro imparerai la dottrina
e potrai metterti a servizio dei grandi.
[vv. 9-14]
15Con un temerario non metterti in viaggio,
perché non ti sia di peso;
egli camminerà infatti secondo il suo capriccio
e con lui andrai in rovina per la sua stoltezza.
[vv. 16-19]
1Non essere geloso della donna che riposa sul tuo seno,
per non darle a tuo danno un cattivo insegnamento.
2Non darti interamente a una donna,
sì che essa s’imponga sulla tua forza.
[vv. 3-4]
5Non fissare il tuo sguardo su una vergine,
per non essere coinvolto nella sua punizione.
[vv. 6-7]
8Distogli l’occhio da una donna avvenente,
non fissare una bellezza che non ti appartiene.
Per la bellezza di una donna molti si sono rovinati,
l’amore per lei brucia come un fuoco.
9Non sederti accanto a una donna sposata,
e con lei non frequentare banchetti bevendo vino,
perché il tuo cuore non corra dietro a lei
e per la passione tu non vada in rovina.
10Non abbandonare un vecchio amico,
perché quello nuovo non è uguale a lui.
Vino nuovo, amico nuovo:
quando sarà invecchiato, lo berrai con piacere.
11Non invidiare il successo di un peccatore,
perché non sai quale sarà la sua fine.
12Non compiacerti del benessere degli empi,
ricòrdati che non rimarranno impuniti fino alla morte.
13Stai lontano dall’uomo che ha il potere di uccidere
e non sperimenterai il timore della morte.
Se l’avvicini, stai attento a non sbagliare,
perché egli non ti tolga la vita;
sappi che cammini in mezzo ai lacci
e ti muovi sui bastioni della città.
14Per quanto puoi, mantieni buoni rapporti con i vicini,
ma consìgliati solo con i saggi.
15Conversa con uomini assennati
e ogni tuo colloquio sia sulle leggi dell’Altissimo.
16Tuoi commensali siano gli uomini giusti,
il tuo vanto sia nel timore del Signore.
[vv. 17-18]
1Un governatore saggio educa il suo popolo,
il governo dell’uomo di senno è ordinato.
2Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri;
quale il capo di una città, tali tutti i suoi abitanti.
3Un re che non ha istruzione rovina il suo popolo,
una città prospera per il senno dei capi.
[vv. 4-5]
6Non irritarti con il tuo prossimo per un torto qualsiasi
e non fare nulla in preda all’ira.
7Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia,
l’uno e gli altri hanno in odio l’ingiustizia.
8Il regno passa da un popolo a un altro
a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle ricchezze.
Niente è più empio dell’uomo che ama il denaro,
poiché egli si vende anche l’anima.
9Perché mai si insuperbisce chi è terra e cenere?
Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti.
[vv. 10-11]
12Principio della superbia è allontanarsi dal Signore;
il superbo distoglie il cuore dal suo creatore.
13Principio della superbia infatti è il peccato;
chi ne è posseduto diffonde cose orribili.
Perciò il Signore ha castigato duramente i superbi
e li ha abbattuti fino ad annientarli.
[vv. 14-15]
16Il Signore ha sconvolto le terre delle nazioni
e le ha distrutte fino alle fondamenta.
[v. 17]
18Non è fatta per gli uomini la superbia
né l’impeto della collera per i nati da donna.
[vv. 19-20]
21Principio di gradimento è il timore del Signore,
principio di rifiuto l’ostinazione e la superbia.
[vv. 22-23]
24Il principe, il giudice e il potente sono onorati,
ma nessuno di loro è più grande di chi teme il Signore.
25Uomini liberi serviranno uno schiavo sapiente
e chi ha senno non protesterà.
[v. 26]
27Meglio uno che lavora e abbonda di tutto
di chi va in giro a vantarsi e manca di cibo.
[vv. 28-31]
[vv. 1-3]
4Non ti vantare per le vesti che indossi
e non insuperbirti nel giorno della gloria,
perché stupende sono le opere del Signore,
eppure esse sono nascoste agli uomini.
5Molti sovrani sedettero sulla polvere,
mentre uno sconosciuto cinse il loro diadema.
6Molti potenti furono grandemente disonorati
e uomini illustri furono consegnati al potere altrui.
7Non biasimare prima di avere indagato,
prima rifletti e poi condanna.
8Non rispondere prima di aver ascoltato,
e non interrompere il discorso di un altro.
[v. 9]
10Figlio, le tue attività non riguardino troppe cose:
se le moltiplichi, non sarai esente da colpa;
se insegui una cosa, non l’afferrerai,
e anche se fuggi, non ti metterai in salvo.
11C’è chi fatica, si affanna e si stanca,
eppure resta sempre più indietro.
[vv. 12-19]
20Persevera nel tuo impegno e dèdicati a esso,
invecchia compiendo il tuo lavoro.
[vv. 21-22]
23Non dire: «Di che cosa ho bisogno
e di quali beni disporrò d’ora innanzi?».
[vv. 24-26]
27L’infelicità di un’ora fa dimenticare il benessere;
alla morte di un uomo si rivelano le sue opere.
28Prima della fine non chiamare nessuno beato;
un uomo sarà conosciuto nei suoi figli.
29Non portare in casa tua qualsiasi persona,
perché sono molte le insidie dell’imbroglione.
30Una pernice da richiamo in gabbia, tale il cuore del superbo;
come una spia egli attende la tua caduta.
31Cambiando il bene in male egli tende insidie,
troverà difetti anche nelle cose migliori. 32Da una scintilla il fuoco si espande nei carboni,
così il peccatore sta in agguato per spargere sangue.
[vv. 33-34]
[vv. 1-2]
3Nessun beneficio a chi si ostina nel male
e a chi rifiuta di fare l’elemosina.
[v. 4]
5Fa’ il bene al povero e non donare all’empio,
rifiutagli il pane e non dargliene,
perché egli non ne usi per dominarti;
il male che ne avrai sarà doppio
per tutti i benefici che gli avrai fatto.
6Perché anche l’Altissimo detesta i peccatori
e agli empi darà quello che meritano,
li custodisce fino al giorno della vendetta.
[vv. 7-9]
10Non fidarti mai del tuo nemico,
perché la sua malvagità s’arrugginisce come il rame.
11Anche se si abbassa e cammina curvo,
sta’ attento e guàrdati da lui;
compòrtati con lui come chi pulisce uno specchio
e ti accorgerai che la sua ruggine non resiste a lungo.
12Non metterlo al tuo fianco,
perché egli non ti scavalchi e prenda il tuo posto;
non farlo sedere alla tua destra,
perché non ambisca il tuo seggio,
e alla fine tu riconosca la verità delle mie parole
e senta rimorso per i miei detti.
13Chi avrà pietà di un incantatore morso da un serpente
e di quanti si avvicinano alle belve?
[vv. 14-15]
16Il nemico ha il dolce sulle labbra,
ma in cuore medita di gettarti in una fossa.
Il nemico avrà lacrime agli occhi,
ma se troverà l’occasione, non si sazierà del tuo sangue.
17Se ti càpita una disgrazia, lo troverai accanto a te,
e, fingendo di aiutarti, ti prenderà per il tallone.
[v. 18]
[vv. 1-2]
3Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte,
il povero subisce ingiustizia e per di più deve scusarsi.
[vv. 4-6]
7Con i suoi banchetti ti farà vergognare,
finché non ti avrà spremuto due o tre volte tanto.
Alla fine ti deriderà,
poi vedendoti ti eviterà
e scuoterà il suo capo davanti a te.
[v. 8]
9Quando un potente ti chiama, allontànati,
ed egli insisterà nel chiamarti.
10Non essere invadente per non essere respinto,
non stare appartato per non essere dimenticato.
11Non credere di trattare alla pari con lui
e non dare credito alle sue chiacchiere,
perché parla molto per metterti alla prova
e anche sorridendo indagherà su di te.
[v. 12]
13Guàrdati e sta’ molto attento,
perché cammini sull’orlo del precipizio.
14Quando ascolti queste cose nel sonno, svégliati:
per tutta la tua vita ama il Signore
e invocalo per la tua salvezza.
15Ogni vivente ama il suo simile
e ogni uomo il suo vicino.
[v. 16]
17Che cosa può esserci in comune tra il lupo e l’agnello?
Così tra il peccatore e il giusto.
18Quale pace può esservi fra la iena e il cane?
Quale intesa tra il ricco e il povero?
19Sono preda dei leoni gli asini selvatici nel deserto,
così pascolo dei ricchi sono i poveri.
[v. 20]
21Se il ricco vacilla, è sostenuto dagli amici,
ma l’umile che cade è respinto dagli amici.
[v. 22]
23Parla il ricco, tutti tacciono
e portano alle stelle il suo discorso.
Parla il povero e dicono: «Chi è costui?»;
se inciampa, l’aiutano a cadere.
[v. 24]
25Il cuore di un uomo cambia il suo volto
sia in bene sia in male.
[v. 26]
[vv. 1-6]
7anche se fa il bene, lo fa per distrazione,
e alla fine sarà manifesta la sua malizia.
8È malvagio l’uomo dall’occhio invidioso,
volge lo sguardo altrove e disprezza la vita altrui.
9L’occhio dell’avaro non si accontenta della sua parte,
una malvagia ingiustizia gli inaridisce l’anima.
10Un occhio cattivo è invidioso anche del pane
ed è proprio questo che manca sulla sua tavola.
[v. 11]
12Ricòrdati che la morte non tarderà
e il decreto degli inferi non ti è stato rivelato.
[vv. 13-15]
16Regala e accetta regali, e divèrtiti,
perché negli inferi non si ricerca l’allegria.
17Ogni corpo invecchia come un abito,
è una legge da sempre: «Devi morire!».
[vv. 18-19]
20Beato l’uomo che si dedica alla sapienza
e riflette con la sua intelligenza,
[v. 21]
22La insegue come un cacciatore,
si apposta sui suoi sentieri.
23Egli spia alle sue finestre
e sta ad ascoltare alla sua porta.
24Sosta vicino alla sua casa
e fissa il picchetto nelle sue pareti,
25alza la propria tenda presso di lei
e si ripara in un rifugio di benessere,
[vv. 26-27]
[v. 1]
2Ella gli andrà incontro come una madre,
lo accoglierà come una vergine sposa;
3lo nutrirà con il pane dell’intelligenza
e lo disseterà con l’acqua della sapienza.
[v. 4]
5Ella lo innalzerà sopra i suoi compagni
e gli farà aprire bocca in mezzo all’assemblea.
[vv. 6-8]
9La lode non si addice in bocca al peccatore,
perché non gli è stata concessa dal Signore.
10La lode infatti va celebrata con sapienza
ed è il Signore che la dirige.
[v. 11]
12Non dire: «Egli mi ha tratto in errore»,
perché non ha bisogno di un peccatore.
13Il Signore odia ogni abominio:
esso non è amato da quelli che lo temono.
14Da principio Dio creò l’uomo
e lo lasciò in balìa del suo proprio volere.
[vv. 15-16]
17Davanti agli uomini stanno la vita e la morte:
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
18Grande infatti è la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa.
19I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini.
[v. 20]
[vv. 1-2]
3Non contare sulla loro giovane età
e non confidare nel loro numero,
perché tu gemerai per un dolore prematuro
e d’improvviso conoscerai la loro fine;
poiché è preferibile uno a mille
e morire senza figli che averne di empi.
4La città sarà ripopolata per opera di un solo saggio,
mentre la stirpe degli iniqui verrà distrutta.
[vv. 5-7]
8Non risparmiò i concittadini di Lot,
che egli aveva in orrore per la loro superbia.
[vv. 9-10]
11Ci fosse anche un solo uomo di dura cervice,
sarebbe inaudito se restasse impunito,
poiché in lui c’è misericordia e ira,
potente quando perdona e quando riversa la sua ira.
[vv. 12-14]
15Il Signore ha indurito il faraone perché non lo riconoscesse,
perché fossero note le sue opere sotto il cielo.
16A tutta la creazione la sua misericordia è manifesta,
ha dispensato la luce e le tenebre agli uomini.
17Non dire: «Mi nasconderò al Signore!
Lassù chi si ricorderà di me?
Fra tanta gente non sarò riconosciuto,
chi sarò io in mezzo a una creazione immensa?».
[vv. 18-21]
22«Chi annuncerà le sue opere di giustizia?
O chi aspetterà? L’alleanza infatti è ancora lontana,
e il rendiconto di tutto sarà solo alla fine».
23Queste cose pensa chi ha il cuore meschino;
lo stolto, che si lascia ingannare, pensa sciocchezze.
[v. 24]
25Manifesterò con ponderazione la dottrina,
con cura annuncerò la scienza.
26Quando il Signore da principio creò le sue opere,
dopo averle fatte ne distinse le parti.
27Ordinò per sempre le sue opere
e il loro dominio per le generazioni future.
Non soffrono né fame né stanchezza
e non interrompono il loro lavoro.
28Nessuna di loro urta la sua vicina,
mai disubbidiranno alla sua parola.
[vv. 29-30]
[v. 1]
2Egli assegnò loro giorni contati e un tempo definito,
dando loro potere su quanto essa contiene.
3Li rivestì di una forza pari alla sua
e a sua immagine li formò.
4In ogni vivente infuse il timore dell’uomo,
perché dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
5Ricevettero l’uso delle cinque opere del Signore,
come sesta fu concessa loro in dono la ragione
e come settima la parola, interprete delle sue opere.
6Discernimento, lingua, occhi,
orecchi e cuore diede loro per pensare.
7Li riempì di scienza e d’intelligenza
e mostrò loro sia il bene che il male.
[vv. 8-9]
11Pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredità la legge della vita,
affinché riconoscessero che sono mortali coloro che ora esistono.
[vv. 12-13]
14Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!»
e a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo.
[v. 15]
16Fin dalla giovinezza le loro vie vanno verso il male,
e non sanno cambiare i loro cuori di pietra in cuori di carne.
[vv. 17-19]
20A lui non sono nascoste le loro ingiustizie,
tutti i loro peccati sono davanti al Signore.
[vv. 21-22]
23Alla fine si leverà e renderà loro la ricompensa,
riverserà sul loro capo il contraccambio.
[vv. 24-25]
26Volgiti all’Altissimo e allontanati dall’ingiustizia;
egli infatti ti condurrà dalle tenebre alla luce della salvezza.
Devi odiare fortemente ciò che lui detesta.
27Negl’inferi infatti chi loderà l’Altissimo,
al posto dei viventi e di quanti gli rendono lode?
[vv. 28-29]
30Non vi può essere tutto negli uomini,
poiché un figlio dell’uomo non è immortale.
31Che cosa c’è di più luminoso del sole? Anch’esso scompare.
Così l’uomo, che è carne e sangue, volge la mente al male.
32Egli passa in rassegna l’esercito nel più alto dei cieli,
ma gli uomini sono tutti terra e cenere.
1Colui che vive in eterno ha creato l’intero universo.
[v. 2]
3Egli regge il mondo con il palmo della mano
e tutto obbedisce alla sua volontà;
con il suo potere egli è il re di tutte le cose
e in esse distingue il sacro dal profano.
[vv. 4-6]
7Quando l’uomo ha finito, allora comincia,
quando si ferma, allora rimane perplesso.
[vv. 8-9]
10Come una goccia d’acqua nel mare e un granello di sabbia,
così questi pochi anni in un giorno dell’eternità.
[vv. 11-17]
18Lo stolto rimprovera senza riguardo,
il dono dell’invidioso fa lacrimare gli occhi.
19Prima di parlare, infórmati,
cùrati ancor prima di ammalarti.
20Prima del giudizio esamina te stesso,
così al momento del verdetto troverai perdono.
[v. 21]
22Nulla ti impedisca di soddisfare un voto al tempo giusto,
non aspettare fino alla morte per sdebitarti.
[v. 23]
24Ricòrdati della collera nei giorni della fine,
del tempo della vendetta, quando egli distoglierà lo sguardo da te.
25Ricòrdati della carestia nel tempo dell’abbondanza,
della povertà e dell’indigenza nei giorni della ricchezza.
26Dal mattino alla sera il tempo cambia,
tutto è effimero davanti al Signore.
27Un uomo saggio è circospetto in ogni cosa,
nei giorni del peccato si astiene dalla colpa.
[v. 28]
29Quelli istruiti nel parlare, anch’essi diventano saggi,
effondono come pioggia massime adeguate.
Vale più la fiducia in un unico Signore
che aderire a un morto con un cuore morto.
[vv. 30-32]
33Non ridurti in miseria per i debiti dei banchetti,
quando non hai nulla nella borsa,
perché sarà un’insidia alla tua propria vita.
[v. 1]
2Vino e donne fanno deviare anche i saggi,
ancora più temerario è chi frequenta prostitute.
3Putredine e vermi saranno la sua sorte,
chi è temerario sarà eliminato.
[vv. 4-5]
6Chi domina la lingua, vivrà senza liti;
chi odia la loquacità, riduce i guai.
[vv. 7-10]
11Per una parola va in doglie lo stolto,
come la partoriente per un bambino.
12Una freccia conficcata nella coscia:
tale una parola in seno allo stolto.
13Chiedi conto all’amico: forse non ha fatto nulla,
e se ha fatto qualcosa, perché non continui più.
[vv. 14-15]
16C’è chi scivola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
17Chiedi conto al tuo prossimo, prima di minacciarlo;
da’ corso alla legge dell’Altissimo.
18Il timore del Signore è il principio dell’accoglienza,
la sapienza procura l’amore presso di lui.
[v. 19]
20Ogni sapienza è timore del Signore
e in ogni sapienza c’è la pratica della legge
e la conoscenza della sua onnipotenza.
[vv. 21-22]
23C’è un’astuzia che è abominevole,
c’è uno stolto cui manca la saggezza.
24Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
25C’è un’astuzia fatta di cavilli, ma ingiusta,
c’è chi intriga per prevalere in tribunale,
ma il saggio è giusto quando giudica.
26C’è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno d’inganno;
27abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento su di te.
[vv. 28-30]
[vv. 1-6]
7L’uomo saggio sta zitto fino al momento opportuno,
il millantatore e lo stolto non ne tengono conto.
[v. 8]
9Nelle disgrazie qualcuno può trovare un vantaggio,
ma c’è un profitto che si può cambiare in perdita.
[vv. 10-13]
14Il dono di uno stolto non ti giova,
e ugualmente quello dell’invidioso, perché è frutto di costrizione;
i suoi occhi, infatti, sono molti invece di uno.
15Egli dà poco, ma rinfaccia molto;
apre la sua bocca come un banditore.
Oggi fa un prestito e domani lo richiede;
quanto è odioso un uomo del genere!
16Lo stolto dice: «Non ho un amico,
non c’è gratitudine al bene che faccio».
Quelli che mangiano il suo pane sono lingue cattive.
17Quanti si burleranno di lui, e quante volte!
Poiché non accoglie l’avere con spirito retto,
e il non avere gli è ugualmente indifferente.
18Meglio inciampare sul pavimento che con la lingua;
è così che la caduta dei cattivi giunge rapida.
19Un discorso inopportuno è come un racconto inopportuno:
è sempre sulla bocca dei maleducati.
[vv. 20-21]
22C’è chi si rovina per rispetto umano
e di fronte a uno stolto si dà perduto.
23C’è chi per rispetto umano fa promesse a un amico,
e in tal modo gratuitamente se lo rende nemico.
[v. 24]
25Meglio un ladro che un mentitore abituale,
tutti e due avranno in sorte la rovina.
26L’abitudine del bugiardo è un disonore,
la vergogna che si merita è sempre con lui.
[vv. 27-29]
30Sapienza nascosta e tesoro invisibile:
a che servono l’una e l’altro?
[vv. 31-32]
[v. 1]
2Come davanti a un serpente, fuggi il peccato:
se ti avvicini, ti morderà.
Denti di leone sono i suoi denti,
capaci di distruggere vite umane.
[vv. 3-6]
7Da lontano si conosce chi è abile nel parlare,
ma l’assennato avverte quando inciampa.
[v. 8]
9Ammasso di stoppa è una riunione di iniqui,
la loro fine è una fiammata di fuoco.
10La via dei peccatori è ben lastricata,
ma al suo termine c’è il baratro infernale.
11Chi osserva la legge domina il suo istinto,
il timore del Signore conduce alla sapienza.
[vv. 12-13]
14L’intimo dello stolto è come un vaso frantumato,
non può contenere alcuna scienza.
15Se un assennato ascolta un discorso intelligente,
lo approva e vi aggiunge dell’altro;
se l’ascolta un dissoluto, se ne dispiace
e lo getta via, dietro le spalle.
16Le spiegazioni dello sciocco sono come un fardello nel cammino,
ma il parlare del saggio reca diletto.
[v. 17]
18Per lo stolto la sapienza è come casa in rovina,
e la scienza dell’insensato è un insieme di parole astruse.
19Ceppi ai piedi è l’istruzione per l’insensato
e come catene alla sua destra.
[vv. 20-21]
22Il piede dello stolto entra subito in una casa,
ma l’uomo prudente è rispettoso verso gli altri.
23Lo stolto spia dalla porta dentro una casa,
l’uomo educato invece se ne sta fuori.
[vv. 24-27]
28Chi mormora diffama se stesso
ed è detestato dal suo vicinato.
1Il pigro è simile a una pietra insudiciata,
tutti fischiano in suo disprezzo.
[vv. 2-5]
6Un discorso inopportuno è come musica in caso di lutto,
ma frusta e correzione sono saggezza in ogni tempo.
7I figli che hanno di che vivere con una vita onesta
fanno dimenticare l’umile origine dei loro genitori.
[v. 8]
9Chi ammaestra uno stolto è come uno che incolla cocci,
che sveglia un dormiglione da un sonno profondo.
10Parlare a uno stolto è parlare a chi ha sonno;
alla fine dirà: «Cosa c’è?».
[vv. 11-12]
13Con uno stolto non prolungare il discorso,
e non frequentare l’insensato:
nella sua insipienza ti disprezzerà in ogni modo.
Guàrdati da lui, per non avere noie
e per non contaminarti al suo contatto.
Evitalo e troverai pace,
non sarai disgustato dalla sua insipienza.
[v. 14]
15Sabbia, sale e massa di ferro
si portano meglio che un insensato.
16Una travatura di legno ben connessa in una casa
non viene scompaginata per un terremoto,
così un cuore consolidato da matura riflessione
non si scoraggia nel momento critico.
[v. 17]
18Ciottoli posti su un’altura
di fronte al vento non resistono,
così un cuore meschino, basato su stolti pensieri,
non regge di fronte a un qualsiasi timore.
[v. 19]
20Chi scaglia un sasso contro gli uccelli li mette in fuga,
chi offende un amico rompe l’amicizia.
21Se hai sguainato la spada contro un amico,
non disperare: può esserci un ritorno.
22Se hai aperto la bocca contro un amico,
non temere: può esserci riconciliazione,
tranne il caso d’insulto, di arroganza,
di segreti svelati e di un colpo a tradimento;
in questi casi ogni amico scompare.
23Conquìstati la fiducia del prossimo nella sua povertà,
per godere con lui nella sua prosperità.
Nel tempo della tribolazione restagli vicino,
per avere parte alla sua eredità.
L’apparenza infatti non è sempre da disprezzare
né deve meravigliare che un ricco non abbia senno.
24Prima del fuoco c’è vapore e fumo di fornace,
così prima del sangue ci sono le ingiurie.
[vv. 25-26]
27Chi porrà una guardia alla mia bocca,
e alle mie labbra un sigillo guardingo,
perché io non cada per colpa loro
e la mia lingua non sia la mia rovina?
[v. 1]
2Chi fustigherà i miei pensieri
e chi insegnerà la sapienza al mio cuore,
perché non siano risparmiati i miei errori
e i loro peccati non restino impuniti,
3perché non si moltiplichino i miei errori
e non aumentino di numero i miei peccati,
e io non cada davanti ai miei avversari
e il nemico non gioisca su di me?
Per loro è lontana la speranza della tua misericordia.
[vv. 4-5]
6Sensualità e libidine non s’impadroniscano di me,
a desideri vergognosi non mi abbandonare.
7Ascoltate, figli, come disciplinare la bocca,
chi ne tiene conto non sarà colto in flagrante.
8Il peccatore è vittima delle proprie labbra,
il maldicente e il superbo vi trovano inciampo.
[v. 9]
10Infatti, come un servo interrogato accuratamente
non mancherà di prendere lividure,
così chi giura e pronuncia il Nome di continuo
di certo non sarà esente da peccato.
11Un uomo dai molti giuramenti accumula iniquità;
il flagello non si allontana dalla sua casa.
Se sbaglia, il suo peccato è su di lui;
se non ne tiene conto, pecca due volte.
Se giura il falso, non sarà giustificato,
e la sua casa si riempirà di sventure.
12C’è un modo di parlare paragonabile alla morte:
che non si trovi nella discendenza di Giacobbe!
Da tutto questo infatti staranno lontano i pii,
così non si rotoleranno nei peccati.
13Non abituare la tua bocca a grossolane volgarità,
in esse infatti c’è motivo di peccato.
14Ricorda tuo padre e tua madre
quando siedi tra i grandi,
perché non lo dimentichi davanti a loro
e per abitudine non dica sciocchezze,
e non giunga a desiderare di non essere nato
e maledica il giorno della tua nascita.
15Un uomo abituato a discorsi ingiuriosi
non si correggerà in tutta la sua vita.
16Due tipi di persone moltiplicano i peccati,
e un terzo provoca l’ira:
una passione ardente come fuoco acceso
non si spegnerà finché non sia consumata;
un uomo impudico nel suo corpo
non desisterà finché il fuoco non lo divori;
17per l’uomo impudico ogni pane è appetitoso,
non si stancherà finché non muoia.
18L’uomo infedele al proprio letto
dice fra sé: «Chi mi vede?
C’è buio intorno a me e le mura mi nascondono;
nessuno mi vede, perché temere?
Dei miei peccati non si ricorderà l’Altissimo».
19Egli teme solo gli occhi degli uomini,
non sa che gli occhi del Signore
sono mille volte più luminosi del sole;
essi vedono tutte le vie degli uomini
e penetrano fin nei luoghi più segreti.
[vv. 20-22]
23Prima di tutto ha disobbedito alla legge dell’Altissimo,
in secondo luogo ha commesso un torto verso il marito,
in terzo luogo si è macchiata di adulterio
e ha portato in casa figli di un estraneo.
24Costei sarà trascinata davanti all’assemblea
e si procederà a un’inchiesta sui suoi figli.
[v. 25]
26Lascerà il suo ricordo come una maledizione,
la sua infamia non sarà cancellata.
[vv. 27-28]
1La sapienza fa il proprio elogio,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
2Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria:
[vv. 3-5]
6Sulle onde del mare e su tutta la terra,
su ogni popolo e nazione ho preso dominio.
[v. 7]
8Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda
e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi eredità in Israele”.
9Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato,
per tutta l’eternità non verrò meno.
10Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
11Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
12Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità.
[v. 13]
14Sono cresciuta come una palma in Engàddi
e come le piante di rose in Gerico,
come un ulivo maestoso nella pianura
e come un platano mi sono elevata.
15Come cinnamòmo e balsamo di aromi,
come mirra scelta ho sparso profumo,
come gàlbano, ònice e storace,
come nuvola d’incenso nella tenda.
16Come un terebinto io ho esteso i miei rami
e i miei rami sono piacevoli e belli.
[vv. 17-18]
19Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate,
e saziatevi dei miei frutti,
[vv. 20-25]
26effonde intelligenza come l’Eufrate
e come il Giordano nei giorni della mietitura,
27come luce irradia la dottrina,
come il Ghicon nei giorni della vendemmia.
28Il primo uomo non ne ha esaurito la conoscenza
e così l’ultimo non l’ha mai pienamente indagata.
29Il suo pensiero infatti è più vasto del mare
e il suo consiglio è più profondo del grande abisso.
30Io, come un canale che esce da un fiume
e come un acquedotto che entra in un giardino,
31ho detto: «Innaffierò il mio giardino
e irrigherò la mia aiuola».
Ma ecco, il mio canale è diventato un fiume
e il mio fiume è diventato un mare.
32Farò ancora splendere la dottrina come l’aurora,
la farò brillare molto lontano.
33Riverserò ancora l’insegnamento come profezia,
lo lascerò alle generazioni future.
[v. 34]
1Di tre cose si compiace l’anima mia,
ed esse sono gradite al Signore e agli uomini:
concordia di fratelli, amicizia tra vicini,
moglie e marito che vivono in piena armonia.
[v. 2]
3Se non hai raccolto in gioventù,
che cosa vuoi trovare nella vecchiaia?
[vv. 4-7]
8felice chi vive con una moglie assennata,
chi non ara con il bue e l’asino insieme,
chi non ha peccato con la sua lingua,
chi non ha servito a uno indegno di lui;
[vv. 9-11]
12Il timore del Signore è inizio di amore per lui,
la fede è inizio di adesione a lui.
[vv. 13-17]
18Suo marito siede in mezzo ai suoi vicini
e senza volerlo geme amaramente.
[v. 19]
20Come una salita sabbiosa per i piedi di un vecchio,
tale la donna linguacciuta per un uomo pacifico.
21Non soccombere al fascino di una donna,
per una donna non ardere di passione.
[v. 22]
23Animo abbattuto e volto triste
e ferita al cuore è una donna malvagia;
mani inerti e ginocchia infiacchite,
tale è colei che non rende felice il proprio marito.
24Dalla donna ha inizio il peccato
e per causa sua tutti moriamo.
[v. 25]
26Se non cammina al cenno della tua mano,
separala dalla tua carne.
[v. 1]
2Una donna valorosa è la gioia del marito,
egli passerà in pace i suoi anni.
[v. 3]
4Ricco o povero, il suo cuore è contento,
in ogni circostanza il suo volto è gioioso.
5Di tre cose il mio cuore ha paura,
e per la quarta sono spaventato:
una calunnia diffusa in città, un tumulto di popolo
e una falsa accusa, sono cose peggiori della morte;
6ma crepacuore e lutto è una donna gelosa di un’altra,
il flagello della sua lingua fa presa su tutti.
[vv. 7-9]
10Fa’ buona guardia a una figlia sfrenata,
perché non ne approfitti, se trova indulgenza.
[v. 11]
12Come un viandante assetato apre la bocca
e beve qualsiasi acqua a lui vicina,
così ella siede davanti a ogni palo
e apre a qualsiasi freccia la faretra.
13La grazia di una donna allieta il marito,
il suo senno gli rinvigorisce le ossa.
[vv. 14-22]
23La moglie empia l’avrà in sorte il peccatore,
quella pia sarà data a chi teme il Signore.
[vv. 24-26]
27La donna che grida ed è chiacchierona
è come tromba di guerra che suona la carica.
L’uomo che si trova in simili condizioni
passa la vita tra rumori di guerra.
28Due cose rattristano il mio cuore,
e una terza mi provoca collera:
un guerriero che languisce nella miseria,
uomini saggi trattati con disprezzo
e chi passa dalla giustizia al peccato:
il Signore lo tiene pronto per la spada.
29È difficile che il commerciante sia esente da colpe
e il rivenditore sia indenne da peccato.
[v. 1]
2Fra le giunture delle pietre si conficca un piolo,
tra la compera e la vendita s’insinua il peccato.
3Se non ti afferri con forza al timore del Signore,
la tua casa andrà presto in rovina.
[vv. 4-6]
7Non lodare nessuno prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.
[vv. 8-9]
10Il leone insidia la preda,
così il peccato coloro che fanno cose ingiuste.
[v. 11]
12Tra gli insensati non perdere tempo,
tra i saggi invece férmati a lungo.
[v. 13]
14Il linguaggio di chi giura spesso fa rizzare i capelli,
e i loro litigi fanno turare gli orecchi.
15Spargimento di sangue è la rissa dei superbi,
ed è penoso ascoltare le loro invettive.
[vv. 16-19]
20Non inseguirlo, perché ormai è lontano,
è fuggito come una gazzella dal laccio.
21Perché si può fasciare una ferita
e un’ingiuria si può riparare,
ma chi ha svelato segreti non ha più speranza.
[v. 22]
23Davanti a te la sua bocca è dolce
e ammira i tuoi discorsi,
ma alle tue spalle cambierà il suo parlare
e porrà inciampo alle tue parole.
24Io odio molte cose, ma nessuna quanto lui,
anche il Signore lo ha in odio.
25Chi scaglia un sasso in alto, se lo tira sulla testa,
e un colpo a tradimento ferisce chi lo vibra.
[vv. 26-27]
28Derisione e insulto per il superbo,
la vendetta, come un leone, lo attende al varco.
[vv. 29-30]
[vv. 1-2]
3Un uomo che resta in collera verso un altro uomo,
come può chiedere la guarigione al Signore?
[vv. 4-5]
6Ricòrdati della fine e smetti di odiare,
della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti.
[v. 7]
8Astieniti dalle risse e diminuirai i peccati,
perché l’uomo passionale attizza la lite.
9Un uomo peccatore semina discordia tra gli amici
e tra persone pacifiche diffonde la calunnia.
10Il fuoco divampa in proporzione dell’esca,
così la lite s’accresce con l’ostinazione;
il furore di un uomo è proporzionato alla sua forza,
la sua ira cresce in base alla sua ricchezza.
[v. 11]
12Se soffi su una scintilla, divampa,
se vi sputi sopra, si spegne;
eppure ambedue le cose escono dalla tua bocca.
13Maledici il calunniatore e l’uomo che è bugiardo,
perché hanno rovinato molti che stavano in pace.
14Le dicerie di una terza persona hanno sconvolto molti,
li hanno scacciati di nazione in nazione;
hanno demolito città fortificate
e rovinato casati potenti.
[vv. 15-16]
17Un colpo di frusta produce lividure,
ma un colpo di lingua rompe le ossa.
18Molti sono caduti a fil di spada,
ma non quanti sono periti per colpa della lingua.
19Beato chi è al riparo da essa,
chi non è esposto al suo furore,
chi non ha trascinato il suo giogo
e non è stato legato con le sue catene.
[v. 20]
21Spaventosa è la morte che la lingua procura,
al confronto è preferibile il regno dei morti.
22Essa non ha potere sugli uomini pii,
questi non bruceranno alla sua fiamma.
23Quanti abbandonano il Signore in essa cadranno,
fra costoro divamperà senza spegnersi mai.
Si avventerà contro di loro come un leone
e come una pantera ne farà scempio.
24aEcco, recingi pure la tua proprietà con siepe spinosa,
[vv. 25b-25a]
26Sta’ attento a non scivolare a causa della lingua,
per non cadere di fronte a chi ti insidia.
[v. 1]
2Da’ in prestito al prossimo quando ha bisogno,
e a tua volta restituisci al prossimo nel momento fissato.
3Mantieni la parola e sii leale con lui,
e in ogni momento troverai quello che ti occorre.
[v. 4]
5Prima di ricevere, uno bacia la mano del creditore
e parla con voce sommessa delle ricchezze altrui;
ma alla scadenza cerca di guadagnare tempo,
trova delle scuse e incolpa le circostanze.
6Se paga, a stento riceve la metà,
e deve considerarla come una cosa trovata.
In caso contrario, spoglia il creditore dei suoi averi
e senza motivo se lo rende nemico;
maledizioni e ingiurie gli restituisce,
e invece della gloria gli rende disprezzo.
[v. 7]
8Tuttavia sii paziente con il misero,
e non fargli attendere troppo a lungo l’elemosina.
[v. 9]
10Perdi pure denaro per un fratello e un amico,
non si arrugginisca inutilmente sotto una pietra.
[v. 11]
12Riponi l’elemosina nei tuoi scrigni
ed essa ti libererà da ogni male.
[vv. 13-16]
17e l’ingrato di cuore abbandona chi l’ha salvato.
18La cauzione ha rovinato molta gente onesta,
li ha sballottati come onda del mare.
Ha mandato in esilio uomini potenti,
li ha costretti a vagare fra genti straniere.
19Un peccatore si precipita verso la garanzia,
va dietro ai guadagni e finisce in tribunale.
20Aiuta il tuo prossimo secondo la tua possibilità
e bada a te stesso per non rovinarti.
21Le prime necessità della vita sono acqua, pane e vestito,
e una casa che protegga l’intimità.
22Meglio vivere da povero sotto un riparo di tavole,
che godere di cibi sontuosi in casa d’altri.
23Sii contento del poco come del molto,
e non ti sentirai rinfacciare di essere forestiero.
24Brutta vita andare di casa in casa,
non potrai aprire bocca dove sarai forestiero.
25Dovrai accogliere gli ospiti, versare vino senza un grazie,
e oltre a ciò ascolterai parole amare:
[vv. 26-27]
28Per un uomo che ha intelligenza sono dure queste cose:
il rimprovero di essere forestiero e l’insulto di un creditore.
1Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta per lui,
per gioire di lui alla fine.
[vv. 2-4]
5Durante la vita egli gioisce nel contemplarlo,
in punto di morte non prova dolore.
[vv. 6-9]
10Non ridere con lui per non doverti rattristare,
e non debba alla fine digrignare i denti.
11Non concedergli libertà in gioventù,
non prendere alla leggera i suoi errori.
12Piegagli il collo quando è giovane,
e battigli i fianchi finché è fanciullo,
perché poi intestardito non ti disobbedisca
e tu ne abbia un profondo dolore.
13Educa tuo figlio e prenditi cura di lui,
così non dovrai sopportare la sua insolenza.
[vv. 14-19]
20Egli guarda con gli occhi e geme,
come un eunuco che abbraccia una vergine e geme:
così è per colui che fa giustizia con violenza.
21Non darti in balìa della tristezza
e non tormentarti con i tuoi pensieri.
[v. 22]
23Distraiti e consola il tuo cuore,
tieni lontana la profonda tristezza,
perché la tristezza ha rovinato molti
e in essa non c’è alcun vantaggio.
[vv. 24-25]
1L’insonnia del ricco consuma il corpo,
i suoi affanni gli tolgono il sonno.
2Le preoccupazioni dell’insonnia non lasciano dormire,
come una grave malattia bandiscono il sonno.
[v. 3]
4Un povero fatica nelle privazioni della vita,
ma se si riposa cade in miseria.
5Chi ama l’oro non sarà esente da colpa,
chi insegue il denaro ne sarà fuorviato.
6Molti sono andati in rovina a causa dell’oro,
e la loro rovina era davanti a loro.
7È una trappola per quanti ne sono infatuati,
e ogni insensato vi resta preso.
[v. 8]
9Chi è costui? Lo proclameremo beato,
perché ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.
[vv. 10-13]
14Non tendere la mano dove un altro volge lo sguardo
e non precipitarti sul piatto insieme con lui.
15A partire da te intendi i desideri del tuo prossimo
e su ogni cosa rifletti.
16Mangia da uomo frugale ciò che ti è posto dinanzi,
non masticare con voracità per non renderti odioso.
17Sii il primo a smettere per educazione,
non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.
18Se siedi tra molti invitati,
non essere il primo a tendere la mano.
[v. 19]
20Il sonno è salubre se lo stomaco è regolato,
al mattino ci si alza e si è padroni di sé.
Il tormento dell’insonnia e della nausea
e la colica accompagnano l’uomo ingordo.
[v. 21]
22Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi,
alla fine troverai vere le mie parole.
In tutte le tue opere sii diligente
e nessuna malattia ti coglierà.
[vv. 23-24]
25Non fare lo spavaldo con il vino,
perché il vino ha mandato molti in rovina.
26La fornace prova il metallo nella tempera,
così il vino i cuori, in una sfida di arroganti.
27Il vino è come la vita per gli uomini,
purché tu lo beva con misura.
Che vita è quella dove manca il vino?
Fin dall’inizio è stato creato per la gioia degli uomini.
28Allegria del cuore e gioia dell’anima
è il vino bevuto a tempo e a misura.
29Amarezza dell’anima è il vino bevuto in quantità,
con eccitazione e per sfida.
30L’ubriachezza accresce l’ira dello stolto a sua rovina,
ne diminuisce le forze e gli procura ferite.
31Durante un banchetto non rimproverare il vicino,
non deriderlo nella sua allegria.
Non dirgli parole di biasimo
e non affliggerlo chiedendogli quanto ti deve.
[vv. 1-3]
4Quando c’è un’esecuzione non effonderti in chiacchiere,
e non fare il sapiente fuori tempo.
5Sigillo di rubino su ornamento d’oro
è un concerto musicale in un banchetto.
6Sigillo di smeraldo in una guarnizione d’oro
è la melodia dei canti unita alla dolcezza del vino.
7Parla, o giovane, se c’è bisogno di te,
non più di due volte se sei interrogato.
8Compendia il tuo discorso, molte cose in poche parole;
compòrtati come uno che sa e che tace a un tempo.
[vv. 9-10]
11All’ora stabilita àlzati e non restare per ultimo,
corri a casa e non indugiare.
[vv. 12-13]
14Chi teme il Signore ne accetta l’istruzione,
chi lo ricerca di buon mattino trova il suo favore.
[vv. 15-19]
20Non camminare in una via piena di ostacoli
e non inciamperai in luoghi pietrosi.
21Non fidarti di una via senza inciampi,
[v. 22]
23In tutto ciò che fai abbi fiducia in te stesso,
perché anche questo è osservare i comandamenti.
[v. 24]
1Chi teme il Signore non incorre in alcun male,
ma nella prova sarà ancora liberato.
2Un uomo saggio non detesta la legge,
ma chi finge con essa è come nave in tempesta.
[v. 3]
4Prepara il tuo discorso e così sarai ascoltato,
raccogli il tuo insegnamento e poi rispondi.
[vv. 5-7]
8È perché sono stati distinti nel pensiero del Signore,
che ha diversificato le stagioni e le feste.
9Ha esaltato e santificato alcuni,
altri li ha lasciati nel numero dei giorni ordinari.
10Anche gli uomini provengono tutti dalla polvere
e dalla terra fu creato Adamo.
11Ma il Signore li ha distinti nella sua grande sapienza,
ha diversificato le loro vie.
12Ha benedetto ed esaltato alcuni,
altri ha santificato e avvicinato a sé;
altri ha maledetto e umiliato
e ha rovesciato dalle loro posizioni.
13Come argilla nelle mani del vasaio
che la modella a suo piacimento,
così gli uomini nelle mani di colui che li ha creati
e li ricompensa secondo il suo giudizio.
[vv. 14-16]
17con la benedizione del Signore sono giunto per primo,
come un vendemmiatore ho riempito il tino.
[vv. 18-19]
20Al figlio e alla moglie, al fratello e all’amico
non dare un potere su di te finché sei in vita.
Non dare ad altri le tue ricchezze,
perché poi non ti penta e debba richiederle.
21Finché vivi e in te c’è respiro,
non abbandonarti al potere di nessuno.
[v. 22]
23In tutte le tue opere mantieni la tua autorità
e non macchiare la tua dignità.
24Quando finiranno i giorni della tua vita,
al momento della morte, assegna la tua eredità.
25Foraggio, bastone e pesi per l’asino;
pane, disciplina e lavoro per lo schiavo.
26Fa’ lavorare il tuo servo e starai in pace,
lasciagli libere le mani e cercherà la libertà.
27Giogo e redini piegano il collo,
per lo schiavo malvagio torture e castighi.
28Mettilo a lavorare perché non stia in ozio,
29perché l’ozio insegna molte cose cattive.
30Mettilo all’opera come gli conviene,
e se non obbedisce, stringigli i ceppi.
Ma non esagerare con nessuno
e non fare nulla contro la giustizia.
[vv. 31-32]
33in quale strada andrai a ricercarlo?
[v. 1]
2Come uno che afferra le ombre e insegue il vento,
così è per chi si appoggia sui sogni.
3Una cosa di fronte all’altra: tale è la visione dei sogni,
di fronte a un volto l’immagine di un volto.
[vv. 4-5]
6Se non sono una visione inviata dall’Altissimo,
non permettere che se ne occupi la tua mente.
7I sogni hanno indotto molti in errore,
e andarono in rovina quelli che vi avevano sperato.
8La legge deve compiersi senza inganno,
e la sapienza è perfetta sulla bocca di chi è fedele.
9Chi ha viaggiato conosce molte cose,
chi ha molta esperienza parla con intelligenza.
[vv. 10-14]
15perché la loro speranza è posta in colui che li salva.
[vv. 16-18]
19Gli occhi del Signore sono su quelli che lo amano;
egli è protezione potente e sostegno vigoroso,
riparo dal vento infuocato e dal sole meridiano,
difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta.
20Il Signore solleva l’anima e illumina gli occhi,
concede guarigione, vita e benedizione.
21Sacrificare il frutto dell’ingiustizia è un’offerta da scherno
[vv. 22-24]
25Il pane dei bisognosi è la vita dei poveri,
colui che glielo toglie è un sanguinario.
[vv. 26-31]
[vv. 1-2]
3Chi ricambia un favore offre fior di farina,
4chi pratica l’elemosina fa sacrifici di lode.
5Cosa gradita al Signore è tenersi lontano dalla malvagità,
sacrificio di espiazione è tenersi lontano dall’ingiustizia.
[vv. 6-10]
11In ogni offerta mostra lieto il tuo volto,
con gioia consacra la tua decima.
[vv. 12-14]
15e non confidare in un sacrificio ingiusto,
perché il Signore è giudice
e per lui non c’è preferenza di persone.
[vv. 16-19]
20Chi la soccorre è accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
21La preghiera del povero attraversa le nubi
né si quieta finché non sia arrivata;
non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto
22e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità.
Il Signore certo non tarderà
né si mostrerà paziente verso di loro,
finché non abbia spezzato le reni agli spietati
23e si sia vendicato delle nazioni,
finché non abbia estirpato la moltitudine dei violenti
e frantumato lo scettro degli ingiusti,
24finché non abbia reso a ciascuno secondo il suo modo di agire
e giudicato le opere degli uomini secondo le loro intenzioni,
25finché non abbia fatto giustizia al suo popolo
e lo abbia allietato con la sua misericordia.
[v. 26]
[v. 1]
2infondi il tuo timore su tutte le nazioni.
[v. 3]
4Come davanti a loro ti sei mostrato santo in mezzo a noi,
così davanti a noi móstrati grande fra di loro.
[v. 5]
6Rinnova i segni e ripeti i prodigi,
[vv. 7-9]
10Affretta il tempo e ricòrdati del giuramento,
e si narrino le tue meraviglie.
11Sia consumato dall’ira del fuoco chi è sopravvissuto
e cadano in rovina quelli che maltrattano il tuo popolo.
[v. 12]
13Raduna tutte le tribù di Giacobbe,
rendi loro l’eredità come era al principio.
[vv. 14-16]
17Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal principio,
risveglia le profezie fatte nel tuo nome.
18Ricompensa coloro che perseverano in te,
i tuoi profeti siano trovati degni di fede.
Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,
[vv. 19-20]
21Il palato distingue al gusto la selvaggina,
così un cuore intelligente i discorsi bugiardi.
[vv. 22-24]
25Se sulla sua lingua vi è bontà e dolcezza,
suo marito non è un comune mortale.
[vv. 26-27]
28Chi si fida di un agile ladro che corre di città in città?
Così è per l’uomo che non ha un nido
e che si corica là dove lo coglie la notte.
[vv. 1-2]
3O inclinazione al male, come ti sei insinuata
per ricoprire la terra di inganni?
[vv. 4-7]
8Guàrdati da chi vuole darti consiglio
e prima infórmati quali siano le sue necessità:
egli infatti darà consigli a suo vantaggio;
perché non abbia a gettare un laccio su di te
9e ti dica: «La tua via è buona»,
ma poi si tenga in disparte per vedere quel che ti succede.
10Non consigliarti con chi ti guarda di sbieco
e nascondi le tue intenzioni a quanti ti invidiano.
11Non consigliarti con una donna sulla sua rivale
e con un pauroso sulla guerra,
con un mercante sul commercio
e con un compratore sulla vendita,
con un invidioso sulla riconoscenza
e con uno spietato sulla bontà di cuore,
con un pigro su una iniziativa qualsiasi
e con un salariato sul raccolto,
con uno schiavo pigro su un lavoro importante.
Non dipendere da costoro per nessun consiglio.
12Frequenta invece un uomo giusto,
di cui sai che osserva i comandamenti
e ha un animo simile al tuo,
perché se tu cadi, egli saprà compatirti.
[v. 13]
14Infatti la coscienza di un uomo talvolta suole avvertire
meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare.
15Per tutte queste cose invoca l’Altissimo,
perché guidi la tua via secondo verità.
16Principio di ogni opera è la parola,
prima di ogni azione c’è la riflessione.
[v. 17]
18da cui derivano quattro scelte:
bene e male, vita e morte,
ma su tutto domina sempre la lingua.
19C’è l’esperto che insegna a molti,
ma è inutile a se stesso.
20C’è chi posa a saggio nei discorsi ed è odioso,
e finisce col mancare di ogni cibo;
[v. 21]
22C’è chi è saggio solo per se stesso
e i frutti della sua intelligenza si notano sul suo corpo.
23Un uomo saggio istruisce il suo popolo,
i frutti della sua intelligenza sono degni di fede.
[vv. 24-26]
27Figlio, per tutta la tua vita esamina te stesso,
vedi quello che ti nuoce e non concedertelo.
[v. 28]
29Non essere ingordo per qualsiasi ghiottoneria
e non ti gettare sulle vivande,
30perché l’abuso dei cibi causa malattie
e l’ingordigia provoca le coliche.
31Molti sono morti per ingordigia,
chi invece si controlla vivrà a lungo.
[v. 1]
2Dall’Altissimo infatti viene la guarigione,
e anche dal re egli riceve doni.
[vv. 3-5]
6Ed egli ha dato agli uomini la scienza
perché fosse glorificato nelle sue meraviglie.
[vv. 7-10]
11Offri l’incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
[v. 12]
13Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani;
14anch’essi infatti pregano il Signore
perché conceda loro di dare sollievo
e guarigione per salvare la vita.
[v. 15]
16Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre profondamente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo le sue volontà
e non trascurare la sua tomba.
[v. 17]
18Infatti dal dolore esce la morte,
il dolore del cuore logora la forza.
[v. 19]
20Non abbandonare il tuo cuore al dolore,
scaccialo ricordando la tua fine.
[vv. 21-24]
25Come potrà divenire saggio chi maneggia l’aratro
e si vanta di brandire un pungolo,
spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro
e parla solo di vitelli?
[v. 26]
27Così ogni artigiano e costruttore
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono immagini per sigilli
e con pazienza cercano di variare le figure,
dedicano il cuore a riprodurre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.
28Così il fabbro che siede vicino all’incudine
ed è intento al lavoro del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore della fornace deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi sul modello di un oggetto,
dedica il suo cuore a finire il lavoro
e sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.
29Così il vasaio che è seduto al suo lavoro
e con i suoi piedi gira la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro,
si affatica a produrre in gran quantità.
[vv. 30-34]
[v. 1]
2Conserva i detti degli uomini famosi
e penetra le sottigliezze delle parabole,
[v. 3]
4Svolge il suo compito fra i grandi,
lo si vede tra i capi,
viaggia in terre di popoli stranieri,
sperimentando il bene e il male in mezzo agli uomini.
5Gli sta a cuore alzarsi di buon mattino
per il Signore, che lo ha creato;
davanti all’Altissimo fa la sua supplica,
apre la sua bocca alla preghiera
e implora per i suoi peccati.
6Se il Signore, che è grande, vorrà,
egli sarà ricolmato di spirito d’intelligenza:
come pioggia effonderà le parole della sua sapienza
e nella preghiera renderà lode al Signore.
[v. 7]
8Manifesterà la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell’alleanza del Signore.
9Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato;
non scomparirà il suo ricordo,
il suo nome vivrà di generazione in generazione.
[vv. 10-13]
14Come incenso spargete buon profumo,
fate sbocciare fiori come il giglio,
alzate la voce e cantate insieme,
benedite il Signore per tutte le sue opere.
[v. 15]
16Quanto sono belle tutte le opere del Signore!
Ogni suo ordine si compirà a suo tempo!
17Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti sarà esaminato a suo tempo.
Alla sua parola l’acqua si arresta come una massa,
a un detto della sua bocca si aprono i serbatoi delle acque.
18A un suo comando si realizza quanto egli vuole,
e nessuno potrà sminuire la sua opera di salvezza.
[v. 19]
20egli guarda da un’eternità all’altra,
nulla è straordinario davanti a lui.
21Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti è stato creato con uno scopo preciso.
22La sua benedizione si diffonde come un fiume
e come un diluvio inebria la terra.
23Così i popoli erediteranno la sua ira,
come trasformò le acque in deserto salato.
24Le sue vie sono diritte per i santi,
ma per gli empi sono piene d’inciampi.
25Per i buoni i beni furono creati sin da principio,
allo stesso modo i mali per i peccatori.
26Le cose di prima necessità per la vita dell’uomo sono:
acqua, fuoco, ferro, sale,
farina di frumento, latte, miele,
succo di uva, olio e vestito.
27Tutte queste cose sono un bene per i buoni,
allo stesso modo si volgono in male per i peccatori.
28Ci sono venti creati per castigare
e nella loro furia rafforzano i loro flagelli;
quando verrà la fine, scateneranno violenza
e placheranno lo sdegno del loro creatore.
29Fuoco, grandine, fame e morte
sono tutte cose create per il castigo.
30Denti delle fiere, scorpioni, vipere
e spade vendicatrici sono per la rovina degli empi.
[v. 31]
32Di questo ero convinto fin dal principio,
vi ho riflettuto e l’ho messo per iscritto:
[v. 33]
34Non bisogna dire: «Questo è peggiore di quello».
Tutto infatti al tempo giusto sarà riconosciuto buono.
35E ora cantate inni con tutto il cuore e con la bocca,
e benedite il nome del Signore.
1Grandi pene sono destinate a ogni uomo
e un giogo pesante sta sui figli di Adamo,
dal giorno della loro uscita dal grembo materno
fino al giorno del ritorno alla madre di tutti.
2Il pensiero dell’attesa e il giorno della fine
provocano le loro riflessioni e il timore del cuore.
3Da chi siede su un trono glorioso
fino a chi è umiliato su terra e su cenere,
4da chi indossa porpora e corona
fino a chi è ricoperto di panno grossolano,
5non c’è che sdegno, invidia, spavento, agitazione,
paura della morte, contese e liti.
Anche durante il riposo nel letto
il sogno notturno turba i suoi pensieri:
[v. 6]
7Al momento di mettersi in salvo si sveglia,
meravigliandosi dell’irreale timore.
[vv. 8-11]
12Ogni corruzione e ogni ingiustizia sparirà,
ma la fedeltà resterà per sempre.
13Le ricchezze degli ingiusti si prosciugheranno come un torrente,
si disperderanno come tuono che echeggia durante l’uragano.
14Se gli ingiusti dovranno alzare le mani, ci si rallegrerà,
così i trasgressori cadranno in rovina.
[v. 15]
16Il giunco su ogni corso d’acqua o sugli argini di un fiume
viene tagliato prima di ogni altra erba.
17Un atto di bontà è come un giardino di benedizioni,
l’elemosina dura per sempre.
[vv. 18-19]
20Vino e musica rallegrano il cuore,
ma più ancora l’amore della sapienza.
[vv. 21-22]
23Il compagno e l’amico s’incontrano a tempo opportuno,
ma più ancora moglie e marito.
24Fratelli e soccorritori aiutano nella tribolazione,
ma più ancora l’elemosina.
[vv. 25-26]
27Il timore del Signore è come un giardino di benedizioni
e protegge più di qualsiasi gloria.
[v. 28]
29Un uomo che guarda alla tavola altrui
ha una vita che non si può chiamare tale;
si contaminerà con cibi estranei,
l’uomo sapiente ed educato se ne guarderà.
[v. 30]
1O morte, com’è amaro il tuo ricordo
per l’uomo che vive sereno nella sua agiatezza,
per l’uomo senza assilli e fortunato in tutto
e ancora in forze per provare il piacere.
2O morte, è gradita la tua sentenza
all’uomo indigente e privo di forze,
al vecchio decrepito e preoccupato di tutto,
a colui che è indocile e ha perduto ogni speranza.
[v. 3]
4Questo è il decreto del Signore per ogni uomo;
perché ribellarsi al volere dell’Altissimo?
Siano dieci, cento, mille anni:
negli inferi non ci sono recriminazioni sulla vita.
5Figli d’infamia sono i figli dei peccatori,
frequentano le case degli empi.
6L’eredità dei figli dei peccatori andrà in rovina,
con la loro discendenza continuerà il disonore.
[v. 7]
8Guai a voi, uomini empi,
che avete abbandonato la legge dell’Altissimo!
9Se vi moltiplicate, è per la rovina,
se nascete, nascete per la maledizione,
e se morite, la maledizione sarà la vostra sorte.
10Quanto è dalla terra alla terra ritornerà,
così gli empi passano dalla maledizione alla rovina.
11Il lutto degli uomini riguarda i loro corpi,
la cattiva fama dei peccatori sarà cancellata.
[vv. 12-13]
14Figli, custodite l’istruzione in pace;
ma sapienza nascosta e tesoro invisibile,
a che cosa servono entrambi?
[v. 15]
16Perciò provate vergogna per le cose che qui di seguito vi indico:
non è bene infatti vergognarsi di qualsiasi cosa,
come non si può approvare sempre tutto.
[v. 17]
18del delitto davanti al giudice e al magistrato,
dell’empietà davanti all’assemblea e al popolo,
dell’ingiustizia davanti al compagno e all’amico,
[vv. 19-21]
22della relazione con la sua schiava
– non accostarti al suo letto –,
di dire parole ingiuriose davanti agli amici
e, dopo aver donato, di rinfacciare un regalo,
1di ripetere quanto hai udito
e di rivelare parole segrete.
Allora saprai veramente che cos’è la vergogna
e incontrerai favore presso ogni uomo.
Delle cose seguenti non ti vergognare
e non peccare per rispetto umano:
[vv. 2-4]
5della contrattazione sul prezzo dei commercianti,
della frequente correzione dei figli
e di far sanguinare i fianchi di uno schiavo pigro.
[vv. 6-7]
8Non vergognarti di correggere l’insensato e lo stolto
e il vecchio molto avanti negli anni accusato di fornicazione;
così sarai veramente assennato
e approvato da ogni vivente.
9Per il padre una figlia è un’inquietudine segreta,
il pensiero di lei allontana il sonno:
nella sua giovinezza, perché non sfiorisca,
una volta accasata, perché non sia ripudiata,
10finché è vergine, perché non sia sedotta
e resti incinta nella casa paterna,
quando è maritata, perché non cada in colpa,
quando è accasata, perché non sia sterile.
11Su una figlia ribelle rafforza la vigilanza,
perché non ti renda scherno dei nemici,
motivo di chiacchiere in città e di rimprovero fra la gente,
così da farti vergognare davanti a tutti.
12Non considerare nessuno solo per la sua bellezza
e non sederti insieme con le donne,
[vv. 13-20]
21Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza,
egli solo è da sempre e per sempre:
nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere.
22Quanto sono amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne può osservare.
[v. 23]
24Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra,
egli non ha fatto nulla d’incompleto.
[v. 25]
1Vanto del cielo è il limpido firmamento,
spettacolo celeste in una visione di gloria.
[vv. 2-5]
6Anche la luna, sempre puntuale nelle sue fasi,
regola i mesi e indica il tempo.
7Viene dalla luna l’indicazione di ogni festa,
fonte di luce che decresce fino a scomparire.
8Da essa il mese prende nome,
mirabilmente crescendo secondo le sue fasi.
È un’insegna per le schiere in alto,
splendendo nel firmamento del cielo.
[v. 9]
10Stanno agli ordini di colui che è santo, secondo il suo decreto,
non abbandonano le loro postazioni di guardia.
[vv. 11-12]
13Con il suo comando fa cadere la neve
e fa guizzare i fulmini secondo il suo giudizio:
[v. 14]
15Con la sua potenza egli condensa le nuvole
e si sminuzzano i chicchi di grandine.
[vv. 17a-16]
17bcosì anche l’uragano del settentrione e il turbine dei venti.
Egli sparge la neve come uccelli che discendono,
come locusta che si posa è la sua caduta.
[v. 18]
19Riversa sulla terra la brina come sale,
che gelandosi forma punte di spine.
20Soffia la gelida tramontana,
sull’acqua si condensa il ghiaccio;
esso si posa sull’intera massa d’acqua,
che si riveste come di corazza.
21Egli divora i monti e brucia il deserto;
come fosse fuoco, inaridisce l’erba.
[vv. 22-24]
25là ci sono opere singolari e stupende,
esseri viventi di ogni specie e mostri marini.
26Per lui il suo messaggero compie un felice cammino,
e per la sua parola tutto sta insieme.
27Potremmo dire molte cose e mai finiremmo,
ma la conclusione del discorso sia: «Egli è il tutto!».
28Come potremmo avere la forza per lodarlo?
Egli infatti, il Grande, è al di sopra di tutte le sue opere.
[v. 29]
30Nel glorificare il Signore, esaltatelo
quanto più potete, perché non sarà mai abbastanza.
Nell’esaltarlo moltiplicate la vostra forza,
non stancatevi, perché non finirete mai.
[vv. 31-32]
33Il Signore infatti ha creato ogni cosa
e ha dato la sapienza ai suoi fedeli.
1Facciamo ora l’elogio di uomini illustri,
dei padri nostri nelle loro generazioni.
[v. 2]
3Signori nei loro regni,
uomini rinomati per la loro potenza,
consiglieri per la loro intelligenza
e annunciatori nelle profezie.
4Capi del popolo con le loro decisioni
e con l’intelligenza della sapienza popolare;
saggi discorsi erano nel loro insegnamento.
5Inventori di melodie musicali
e compositori di canti poetici.
6Uomini ricchi, dotati di forza,
che vivevano in pace nelle loro dimore.
[vv. 7-9]
10Questi invece furono uomini di fede,
e le loro opere giuste non sono dimenticate.
[vv. 11-13]
14I loro corpi furono sepolti in pace,
ma il loro nome vive per sempre.
[vv. 15-18]
19Abramo fu grande padre di una moltitudine di nazioni,
nessuno fu trovato simile a lui nella gloria.
20Egli custodì la legge dell’Altissimo,
con lui entrò in alleanza.
Stabilì l’alleanza nella propria carne
e nella prova fu trovato degno di fede.
21Per questo Dio gli promise con giuramento
di benedire le nazioni nella sua discendenza,
di moltiplicarlo come la polvere della terra,
di innalzare la sua discendenza come gli astri
e di dar loro un’eredità
da mare a mare
e dal fiume fino all’estremità della terra.
[v. 22]
23La benedizione di tutti gli uomini e la sua alleanza
Dio fece posare sul capo di Giacobbe;
lo confermò nelle sue benedizioni,
gli diede il paese in eredità:
lo divise in varie parti,
assegnandole alle dodici tribù.
Da lui fece sorgere un uomo mite,
che incontrò favore agli occhi di tutti,
1amato da Dio e dagli uomini:
Mosè, il cui ricordo è in benedizione.
[vv. 2-3]
4Lo santificò nella fedeltà e nella mitezza,
lo scelse fra tutti gli uomini.
5Gli fece udire la sua voce,
lo fece entrare nella nube oscura
e gli diede faccia a faccia i comandamenti,
legge di vita e d’intelligenza,
perché insegnasse a Giacobbe l’alleanza,
i suoi decreti a Israele.
6Egli innalzò Aronne, santo come lui,
suo fratello, della tribù di Levi.
7Stabilì con lui un’alleanza perenne
e lo fece sacerdote per il popolo.
Lo onorò con splendidi ornamenti
e gli fece indossare una veste di gloria.
[v. 8]
9Lo avvolse con melagrane
e numerosi campanelli d’oro all’intorno,
che suonassero al muovere dei suoi passi,
diffondendo il tintinnio nel tempio,
come memoriale per i figli del suo popolo.
[v. 10]
11e con tessuto di scarlatto filato, opera d’artista,
con pietre preziose, incise come sigilli,
incastonate sull’oro, opera d’intagliatore,
quale memoriale, con le parole incise
secondo il numero delle tribù d’Israele.
12Sopra il turbante gli pose una corona d’oro
con incisa l’iscrizione sacra,
insegna d’onore, lavoro vigoroso,
ornamento delizioso per gli occhi.
13Prima di lui non si erano viste cose tanto belle,
mai uno straniero le ha indossate,
ma soltanto i suoi figli
e i suoi discendenti per sempre.
14I suoi sacrifici vengono interamente bruciati,
due volte al giorno, senza interruzione.
15Mosè riempì le sue mani
e lo unse con olio santo.
Ciò divenne un’alleanza perenne per lui
e per i suoi discendenti, finché dura il cielo:
quella di presiedere al culto ed esercitare il sacerdozio
e benedire il popolo nel suo nome.
16Lo scelse fra tutti i viventi
perché offrisse sacrifici al Signore,
incenso e profumo come memoriale,
e perché compisse l’espiazione per il popolo.
17Nei suoi comandamenti
gli diede il potere di pronunciare giudizi,
perché insegnasse a Giacobbe le sue testimonianze
e illuminasse Israele nella sua legge.
18Contro di lui insorsero uomini stranieri
e furono gelosi di lui nel deserto:
erano gli uomini di Datan e di Abiròn
e quelli dell’assemblea di Core, furiosi e violenti.
19Il Signore vide e se ne indignò;
essi finirono annientati nella furia della sua ira.
Egli compì prodigi a loro danno,
per distruggerli con il fuoco della sua fiamma.
20E aumentò la gloria di Aronne,
gli assegnò un’eredità:
gli riservò le primizie dei frutti,
gli assicurò anzitutto pane in abbondanza.
21Si nutrono infatti delle vittime offerte al Signore,
che egli ha assegnato a lui e ai suoi discendenti.
22Tuttavia non ha eredità nella terra del popolo,
non c’è porzione per lui in mezzo al popolo,
perché il Signore è la sua parte e la sua eredità.
23Fineès, figlio di Eleàzaro, fu il terzo nella gloria,
per il suo zelo nel timore del Signore,
per la sua fermezza quando il popolo si ribellò,
per la bontà coraggiosa della sua anima;
egli fece espiazione per Israele.
[v. 24]
25Per l’alleanza fatta con Davide,
figlio di Iesse, della tribù di Giuda,
l’eredità del re passa solo di figlio in figlio,
l’eredità di Aronne invece passa a tutta la sua discendenza.
26Vi infonda Dio sapienza nel cuore,
per giudicare il suo popolo con giustizia,
perché non svanisca la loro prosperità
e la loro gloria duri per sempre.
1Valoroso in guerra fu Giosuè, figlio di Nun,
successore di Mosè nell’ufficio profetico;
secondo il suo nome,
egli fu grande per la salvezza degli eletti di Dio,
compiendo la vendetta contro i nemici insorti,
per assegnare l’eredità a Israele.
[vv. 2-4]
5Egli invocò l’Altissimo, il Sovrano,
mentre i nemici lo premevano da ogni parte;
lo esaudì il Signore grande
con una grandinata di pietre poderose.
6Egli piombò sulla nazione nemica
e nella discesa distrusse gli avversari,
perché le nazioni conoscessero tutte le sue armi
e che la loro guerra era contro il Signore.
Egli infatti marciò dietro al Sovrano
[v. 7]
8Solo loro due furono salvati
fra i seicentomila fanti,
per far entrare il popolo nell’eredità,
nella terra in cui scorrono latte e miele.
9Il Signore concesse a Caleb una forza
che l’assistette sino alla vecchiaia,
perché raggiungesse le alture del paese;
così la sua discendenza possedette l’eredità,
10affinché tutti i figli d’Israele sapessero
che è bene seguire il Signore.
11Ci sono poi i giudici, ciascuno con il suo nome:
di coloro il cui cuore non commise infedeltà
e di quanti non si allontanarono dal Signore,
sia il loro ricordo in benedizione!
12Le loro ossa rifioriscano dalla loro tomba
e il loro nome si rinnovi nei figli,
perché essi sono già glorificati.
13Samuele, amato dal suo Signore,
profeta del Signore, istituì la monarchia
e unse dei prìncipi sul suo popolo.
[vv. 14-15]
16Egli invocò il Signore, il Sovrano,
quando i nemici lo premevano all’intorno,
con l’offerta di un agnello da latte.
[v. 17]
18sterminò i capi degli abitanti di Tiro
e tutti i prìncipi dei Filistei.
[v. 19]
20Ancora dopo che si fu addormentato profetizzò,
predicendo al re la sua fine;
anche dal sepolcro levò la sua voce
per cancellare con una profezia l’iniquità del popolo.
[vv. 1-3]
4Nella sua giovinezza non ha forse ucciso il gigante
e cancellato l’ignominia dal popolo,
alzando la mano con la pietra nella fionda
e abbattendo la tracotanza di Golia?
5Egli aveva invocato il Signore, l’Altissimo,
che concesse alla sua destra la forza
di eliminare un potente guerriero
e innalzare la potenza del suo popolo.
[v. 6]
7Egli infatti sterminò i nemici all’intorno
e annientò i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.
8In ogni sua opera celebrò il Santo,
l’Altissimo, con parole di lode;
cantò inni a lui con tutto il suo cuore
e amò colui che lo aveva creato.
9Introdusse musici davanti all’altare
e con i loro suoni rese dolci le melodie.
Ogni giorno essi eseguono le loro musiche.
10Conferì splendore alle feste,
abbellì i giorni festivi fino alla perfezione,
facendo lodare il nome santo del Signore
ed echeggiare fin dal mattino il santuario.
11Il Signore perdonò i suoi peccati,
innalzò la sua potenza per sempre,
gli concesse un’alleanza regale
e un trono di gloria in Israele.
12Dopo di lui sorse un figlio saggio,
che, grazie a lui, abitò in un vasto territorio.
13Salomone regnò nei giorni di pace,
per lui Dio concesse tranquillità all’intorno,
perché costruisse una casa per il suo nome
e preparasse un santuario per sempre.
14Come fosti saggio nella tua giovinezza
e fosti colmo d’intelligenza come un fiume!
[v. 15]
16Il tuo nome giunse lontano, fino alle isole,
e fosti amato nella tua pace.
[vv. 17-18]
19Ma hai steso i tuoi fianchi accanto alle donne
e ne fosti dominato nel tuo corpo.
20Hai macchiato la tua gloria
e hai profanato la tua discendenza,
così da attirare l’ira divina sui tuoi figli
ed essere colpito per la tua stoltezza.
21Perciò fu diviso in due il tuo dominio
e da Èfraim ebbe inizio un regno ribelle.
22Ma il Signore non ha rinnegato la sua misericordia,
non ha lasciato cadere nessuna delle sue parole.
Non ha fatto perire la posterità del suo eletto
e non ha distrutto la stirpe di colui che lo aveva amato.
Egli concesse un resto a Giacobbe
e a Davide un germoglio nato da lui.
23Salomone andò a riposare con i suoi padri
e dopo di sé lasciò un discendente,
stoltezza del popolo e privo di senno,
Roboamo, che si alienò il popolo con le sue decisioni,
e Geroboamo, figlio di Nabat, che indusse Israele a peccare
e aprì a Èfraim la via del peccato.
[v. 24]
25Essi commisero ogni genere di malvagità,
finché non giunse su di loro la vendetta.
[vv. 1-4]
5Tu hai fatto sorgere un defunto dalla morte
e dagl’inferi, per la parola dell’Altissimo;
6tu hai fatto precipitare re nella perdizione,
e uomini gloriosi dal loro letto.
7Tu sul Sinai hai ascoltato parole di rimprovero,
sull’Oreb sentenze di condanna.
[v. 8]
9Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco,
su un carro di cavalli di fuoco;
[vv. 10-11]
12Appena Elia fu avvolto dal turbine,
Eliseo fu ripieno del suo spirito;
nei suoi giorni non tremò davanti a nessun principe
e nessuno riuscì a dominarlo.
[vv. 13-14]
15Con tutto ciò il popolo non si convertì
e non rinnegò i suoi peccati,
finché non fu deportato dal proprio paese
e disperso su tutta la terra.
Rimase soltanto un piccolissimo popolo
e un principe della casa di Davide.
[v. 16]
17Ezechia fortificò la sua città
e portò l’acqua nel suo interno;
con il ferro scavò un canale nella roccia
e costruì cisterne per l’acqua.
[vv. 18-19]
20Invocarono il Signore misericordioso,
tendendo le loro mani verso di lui.
Il Santo li ascoltò subito dal cielo
e li liberò per mezzo di Isaia.
21Egli colpì l’accampamento degli Assiri,
e il suo angelo li sterminò,
22perché Ezechia aveva fatto quanto è gradito al Signore
e aveva seguito con fermezza le vie di Davide, suo padre,
come gli aveva indicato il profeta Isaia,
grande e degno di fede nella sua visione.
[vv. 23-24]
25Egli manifestò il futuro sino alla fine dei tempi,
le cose nascoste prima che accadessero.
1Il ricordo di Giosia è come una mistura d’incenso,
preparata dall’arte del profumiere.
In ogni bocca è dolce come il miele,
come musica in un banchetto.
2Egli si dedicò alla riforma del popolo
e sradicò gli abomini dell’empietà.
3Diresse il suo cuore verso il Signore,
in un’epoca d’iniqui riaffermò la pietà.
[v. 4]
5Lasciarono infatti il loro potere ad altri,
la loro gloria a una nazione straniera.
6I nemici incendiarono l’eletta città del santuario,
resero deserte le sue strade,
7secondo la parola di Geremia, che essi però maltrattarono,
benché fosse stato consacrato profeta nel seno materno,
per estirpare, distruggere e mandare in rovina,
ma anche per costruire e piantare.
8Ezechiele contemplò una visione di gloria,
che Dio gli mostrò sul carro dei cherubini.
9Si ricordò dei nemici nell’uragano,
beneficò quanti camminavano nella retta via.
[vv. 10-11]
12così anche Giosuè figlio di Iosedek:
nei loro giorni hanno riedificato la casa,
hanno elevato al Signore un tempio santo,
destinato a una gloria eterna.
[vv. 13-14]
15Non nacque un altro uomo come Giuseppe,
guida dei fratelli, sostegno del popolo;
perfino le sue ossa furono onorate.
16Sem e Set furono glorificati fra gli uomini,
ma, nella creazione, superiore a ogni vivente è Adamo.
[v. 1]
2Da lui furono poste le fondamenta del doppio muro,
l’elevato contrafforte della cinta del tempio.
[vv. 3-5]
6Come astro mattutino in mezzo alle nubi,
come la luna nei giorni in cui è piena,
[vv. 7-8]
9come fuoco e incenso su un braciere,
come vaso d’oro massiccio,
ornato con ogni specie di pietre preziose,
[v. 10]
11Quando indossava i paramenti gloriosi,
egli era rivestito di perfetto splendore,
quando saliva il santo altare dei sacrifici,
riempiva di gloria l’intero santuario.
12Quando riceveva le parti delle vittime dalle mani dei sacerdoti,
egli stava presso il braciere dell’altare:
intorno a lui c’era la corona di fratelli,
simili a fronde di cedri nel Libano,
che lo circondavano come fusti di palme;
[vv. 13-16]
17Allora tutto il popolo insieme si affrettava
e si prostravano con la faccia a terra,
per adorare il loro Signore,
Dio onnipotente e altissimo.
18E i cantori intonavano canti di lodi,
e grandioso risuonava il canto e pieno di dolcezza.
19Il popolo supplicava il Signore altissimo,
in preghiera davanti al Misericordioso,
finché fosse compiuto il servizio del Signore
e fosse terminata la sua liturgia.
[vv. 20-21]
22E ora benedite il Dio dell’universo,
che compie in ogni luogo grandi cose,
che fa crescere i nostri giorni fin dal seno materno,
e agisce con noi secondo la sua misericordia.
23Ci conceda la gioia del cuore
e ci sia pace nei nostri giorni
in Israele, ora e sempre.
[vv. 24-26]
27Una dottrina d’intelligenza e di scienza
ha condensato in questo libro
Gesù, figlio di Sira, figlio di Eleàzaro, di Gerusalemme,
che ha riversato come pioggia la sapienza dal cuore.
[v. 28]
29se le metterà in pratica, sarà forte in tutto,
perché la luce del Signore sarà la sua strada.
A chi gli è fedele egli dà la sapienza.
Benedetto il Signore per sempre. Amen, amen.
[v. 1]
2perché sei stato mio riparo e mio aiuto,
salvando il mio corpo dalla perdizione,
dal laccio di una lingua calunniatrice,
dalle labbra di quelli che proferiscono menzogna,
e di fronte a quanti mi circondavano
sei stato il mio aiuto 3e mi hai liberato,
secondo la grandezza della tua misericordia e del tuo nome,
dai morsi di chi stava per divorarmi,
dalla mano di quelli che insidiavano la mia vita,
dalle molte tribolazioni di cui soffrivo,
[v. 4]
5dal profondo del seno degl’inferi,
dalla lingua impura e dalla parola falsa
6e dal colpo di una lingua ingiusta.
La mia anima era vicina alla morte,
la mia vita era giù, vicino agl’inferi.
7Mi assalivano da ogni parte e nessuno mi aiutava;
mi rivolsi al soccorso degli uomini, e non c’era.
8Allora mi ricordai della tua misericordia, Signore,
e dei tuoi benefici da sempre,
perché tu liberi quelli che sperano in te
e li salvi dalla mano dei nemici.
9Innalzai dalla terra la mia supplica
e pregai per la liberazione dalla morte.
[v. 10]
11Io loderò incessantemente il tuo nome,
canterò inni a te con riconoscenza».
La mia supplica fu esaudita:
12tu infatti mi salvasti dalla rovina
e mi strappasti da una cattiva condizione.
Per questo ti loderò e ti canterò,
e benedirò il nome del Signore.
[v. 13]
14Davanti al tempio ho pregato per essa,
e sino alla fine la ricercherò.
15Del suo fiorire, come uva vicina a maturare,
il mio cuore si rallegrò.
Il mio piede s’incamminò per la via retta,
fin da giovane ho seguìto la sua traccia.
16Chinai un poco l’orecchio, l’accolsi
e vi trovai per me un insegnamento abbondante.
[v. 17]
18Ho deciso infatti di metterla in pratica,
sono stato zelante nel bene e non me ne vergogno.
19La mia anima si è allenata in essa,
sono stato diligente nel praticare la legge.
Ho steso le mie mani verso l’alto
e ho deplorato che venga ignorata.
20A essa ho rivolto la mia anima
e l’ho trovata nella purezza.
In essa ho acquistato senno fin da principio,
per questo non l’abbandonerò.
[v. 21]
22Il Signore mi ha dato come mia ricompensa una lingua
e con essa non cesserò di lodarlo.
23Avvicinatevi a me, voi che siete senza istruzione,
prendete dimora nella mia scuola.
[vv. 24-25]
26Sottoponete il collo al suo giogo
e la vostra anima accolga l’istruzione:
essa è vicina a chi la cerca.
[vv. 27-30]