14. | Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio |
1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
2. | Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio |
3. | Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato; ad es: mos* cerca tutte le parole che iniziano per "mos"; Esempio |
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5. | Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio |
6. | Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio |
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8. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sia abbreviazione) seguito da un libro, ad es: in: Mt; puoi anche ripeterlo con più libri. Esempio |
9. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio |
10. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio |
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13. | Puoi cercare nei versetti, nei capitoli o nei paragrafi: specificalo con l'operatore modo: (o una sua abbreviazione), ad es. Cristo modo: capitoli. Esempio |
14. | Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio |
15. | Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio |
16. | Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio |
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23. | Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio |
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[vv. 1-39]
1Davide disse: «È forse rimasto qualcuno della casa di Saul, a cui io possa fare del bene a causa di Giònata?». 2Ora vi era un servo della casa di Saul, chiamato Zibà, che fu fatto venire presso Davide. Il re gli chiese: «Sei tu Zibà?». Quegli rispose: «Sì». 3Il re gli disse: «Non c'è più nessuno della casa di Saul, a cui io possa usare la misericordia di Dio?». Zibà rispose al re: «Vi è ancora un figlio di Giònata storpio dei piedi». 4Il re gli disse: «Dov'è?». Zibà rispose al re: «È in casa di Machìr figlio di Ammièl a Lodebàr». 5Allora il re lo mandò a prendere in casa di Machìr figlio di Ammièl a Lodebàr. 6Merib-Bàal figlio di Giònata, figlio di Saul, venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si prostrò davanti a lui. Davide disse: «Merib-Bàal!». Rispose: 7«Ecco il tuo servo!». Davide gli disse: «Non temere, perché voglio trattarti con bontà per amore di Giònata tuo padre e ti restituisco tutti i campi di Saul tuo avo e tu mangerai sempre alla mia tavola». 8Merib-Bàal si prostrò e disse: «Che cos'è il tuo servo, perché tu prenda in considerazione un cane morto come sono io?». 9Allora il re chiamò Zibà servo di Saul e gli disse: «Quanto apparteneva a Saul e a tutta la sua casa, io lo dò al figlio del tuo Signore. 10Tu dunque con i figli e gli schiavi lavorerai per lui la terra e ne raccoglierai i prodotti, perché abbia pane e nutrimento la casa del tuo signore; quanto a Merib-Bàal figlio del tuo signore, mangerà sempre alla mia tavola». Ora Zibà aveva quindici figli e venti schiavi. 11Zibà disse al re: «Il tuo servo farà quanto il re mio signore ordina al suo servo». Merib-Bàal dunque mangiava alla tavola di Davide come uno dei figli del re. 12Merib-Bàal aveva un figlioletto chiamato Micà; tutti quelli che stavano in casa di Zibà erano al servizio di Merib-Bàal. 13Ma Merib-Bàal abitava in Gerusalemme perché mangiava sempre alla tavola del re. Era storpio di ambedue i piedi.
[vv. 1-5]
6Mentre c’era lotta tra la casa di Saul e quella di Davide, Abner era diventato potente nella casa di Saul. 7Saul aveva avuto una concubina chiamata Rispa, figlia di Aià. Ora Is-Baal disse ad Abner: «Perché ti sei unito alla concubina di mio padre?». 8Abner si adirò molto per le parole di Is-Baal e disse: «Sono dunque una testa di cane di Giuda? Fino ad oggi ho usato benevolenza verso la casa di Saul tuo padre, i suoi fratelli e i suoi amici, e non ti ho fatto cadere nelle mani di Davide. Oggi tu mi rimproveri una colpa di donna. 9Così faccia Dio ad Abner e anche peggio, se io non farò per Davide ciò che il Signore gli ha giurato: 10trasferire cioè il regno dalla casa di Saul e stabilire il trono di Davide su Israele e su Giuda, da Dan fino a Bersabea». 11Quegli non fu capace di rispondere una parola ad Abner, perché aveva paura di lui.
[vv. 12b-39]
1Davide disse: «C’è forse ancora qualche superstite della casa di Saul, che io possa trattare con bontà a causa di Giònata?». 2Ora vi era un servo della casa di Saul, di nome Siba, che fu chiamato presso Davide. Il re gli chiese: «Sei tu Siba?». Quegli rispose: «Sì». 3Il re gli disse: «C’è ancora qualcuno della casa di Saul, che io possa trattare con la bontà di Dio?». Siba rispose al re: «Vi è ancora un figlio di Giònata, storpio nei piedi». 4Il re gli disse: «Dov’è?». Siba rispose al re: «È in casa di Machir, figlio di Ammièl, a Lodebàr». 5Allora il re lo mandò a prendere in casa di Machir, figlio di Ammièl, a Lodebàr. 6Merib-Baal, figlio di Giònata, figlio di Saul, venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse: «Merib-Baal!». Rispose: «Ecco il tuo servo!». 7Davide gli disse: «Non temere, perché voglio trattarti con bontà per amore di Giònata, tuo padre; ti restituisco tutti i campi di Saul, tuo avo, e tu mangerai sempre alla mia tavola». 8Merib-Baal si prostrò e disse: «Che cos’è il tuo servo, perché tu ti volga a un cane morto come sono io?». 9Allora il re chiamò Siba, domestico di Saul, e gli disse: «Quanto apparteneva a Saul e a tutta la sua casa, io lo do al figlio del tuo signore. 10Tu dunque con i figli e gli schiavi lavorerai per lui la terra, contribuendo perché abbia pane e nutrimento il figlio del tuo signore; ma Merib-Baal, figlio del tuo signore, mangerà sempre alla mia tavola». Ora Siba aveva quindici figli e venti schiavi. 11Siba disse al re: «Il tuo servo farà quanto il re, mio signore, ordina al suo servo». Merib-Baal dunque mangiava alla tavola di Davide, come uno dei figli del re. 12Merib-Baal aveva un figlioletto chiamato Mica; tutti quelli che stavano in casa di Siba erano al servizio di Merib-Baal. 13Ma Merib-Baal abitava a Gerusalemme, perché mangiava sempre alla tavola del re. Era storpio in ambedue i piedi.
1Davide disse: «È forse rimasto qualcuno della casa di Saul, a cui io possa fare del bene a causa di Giònata?». 2Ora vi era un servo della casa di Saul, chiamato Zibà, che fu fatto venire presso Davide. Il re gli chiese: «Sei tu Zibà?». Quegli rispose: «Sì». 3Il re gli disse: «Non c'è più nessuno della casa di Saul, a cui io possa usare la misericordia di Dio?». Zibà rispose al re: «Vi è ancora un figlio di Giònata storpio dei piedi». 4Il re gli disse: «Dov'è?». Zibà rispose al re: «È in casa di Machìr figlio di Ammièl a Lodebàr». 5Allora il re lo mandò a prendere in casa di Machìr figlio di Ammièl a Lodebàr. 6Merib-Bàal figlio di Giònata, figlio di Saul, venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si prostrò davanti a lui. Davide disse: «Merib-Bàal!». Rispose: 7«Ecco il tuo servo!». Davide gli disse: «Non temere, perché voglio trattarti con bontà per amore di Giònata tuo padre e ti restituisco tutti i campi di Saul tuo avo e tu mangerai sempre alla mia tavola». 8Merib-Bàal si prostrò e disse: «Che cos'è il tuo servo, perché tu prenda in considerazione un cane morto come sono io?». 9Allora il re chiamò Zibà servo di Saul e gli disse: «Quanto apparteneva a Saul e a tutta la sua casa, io lo dò al figlio del tuo Signore. 10Tu dunque con i figli e gli schiavi lavorerai per lui la terra e ne raccoglierai i prodotti, perché abbia pane e nutrimento la casa del tuo signore; quanto a Merib-Bàal figlio del tuo signore, mangerà sempre alla mia tavola». Ora Zibà aveva quindici figli e venti schiavi. 11Zibà disse al re: «Il tuo servo farà quanto il re mio signore ordina al suo servo». Merib-Bàal dunque mangiava alla tavola di Davide come uno dei figli del re. 12Merib-Bàal aveva un figlioletto chiamato Micà; tutti quelli che stavano in casa di Zibà erano al servizio di Merib-Bàal. 13Ma Merib-Bàal abitava in Gerusalemme perché mangiava sempre alla tavola del re. Era storpio di ambedue i piedi.
1Davide disse: «C’è forse ancora qualche superstite della casa di Saul, che io possa trattare con bontà a causa di Giònata?». 2Ora vi era un servo della casa di Saul, di nome Siba, che fu chiamato presso Davide. Il re gli chiese: «Sei tu Siba?». Quegli rispose: «Sì». 3Il re gli disse: «C’è ancora qualcuno della casa di Saul, che io possa trattare con la bontà di Dio?». Siba rispose al re: «Vi è ancora un figlio di Giònata, storpio nei piedi». 4Il re gli disse: «Dov’è?». Siba rispose al re: «È in casa di Machir, figlio di Ammièl, a Lodebàr». 5Allora il re lo mandò a prendere in casa di Machir, figlio di Ammièl, a Lodebàr. 6Merib-Baal, figlio di Giònata, figlio di Saul, venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse: «Merib-Baal!». Rispose: «Ecco il tuo servo!». 7Davide gli disse: «Non temere, perché voglio trattarti con bontà per amore di Giònata, tuo padre; ti restituisco tutti i campi di Saul, tuo avo, e tu mangerai sempre alla mia tavola». 8Merib-Baal si prostrò e disse: «Che cos’è il tuo servo, perché tu ti volga a un cane morto come sono io?». 9Allora il re chiamò Siba, domestico di Saul, e gli disse: «Quanto apparteneva a Saul e a tutta la sua casa, io lo do al figlio del tuo signore. 10Tu dunque con i figli e gli schiavi lavorerai per lui la terra, contribuendo perché abbia pane e nutrimento il figlio del tuo signore; ma Merib-Baal, figlio del tuo signore, mangerà sempre alla mia tavola». Ora Siba aveva quindici figli e venti schiavi. 11Siba disse al re: «Il tuo servo farà quanto il re, mio signore, ordina al suo servo». Merib-Baal dunque mangiava alla tavola di Davide, come uno dei figli del re. 12Merib-Baal aveva un figlioletto chiamato Mica; tutti quelli che stavano in casa di Siba erano al servizio di Merib-Baal. 13Ma Merib-Baal abitava a Gerusalemme, perché mangiava sempre alla tavola del re. Era storpio in ambedue i piedi.
[vv. 1-27]
[vv. 1-13]
14La mattina dopo Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Uria. 15Nella lettera aveva scritto così: «Ponete Uria sul fronte della battaglia più dura; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia». 16Allora Ioab, che assediava la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che c’erano uomini valorosi. 17Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; caddero parecchi della truppa e dei servi di Davide e perì anche Uria l’Ittita.
[vv. 18b-27]
1Achitòfel disse ad Assalonne: «Sceglierò dodicimila uomini: mi metterò ad inseguire Davide questa notte; 2gli piomberò addosso mentre egli è stanco e ha le braccia fiacche; lo spaventerò e tutta la gente che è con lui si darà alla fuga; io colpirò solo il re 3e ricondurrò a te tutto il popolo, come ritorna la sposa al marito. La vita di un solo uomo tu cerchi; la gente di lui rimarrà tranquilla». 4Questo parlare piacque ad Assalonne e a tutti gli anziani d'Israele. 5Ma Assalonne disse: «Chiamate anche Cusài l'Archita e sentiamo ciò che ha in bocca anche lui». 6Quando Cusài fu giunto da Assalonne, questi gli disse: «Achitòfel ha parlato così e così; dobbiamo fare come ha detto lui? Se no, parla tu!». 7Cusài rispose ad Assalonne: «Questa volta il consiglio dato da Achitòfel non è buono». 8Cusài continuò: «Tu conosci tuo padre e i suoi uomini: sai che sono uomini valorosi e che hanno l'animo esasperato come un'orsa nella campagna quando le sono stati rapiti i figli; poi tuo padre è un guerriero e non passerà la notte con il popolo. 9A quest'ora egli è nascosto in qualche buca o in qualche altro luogo; se fin da principio cadranno alcuni dei tuoi, qualcuno lo verrà a sapere e si dirà: C'è stata una strage tra la gente che segue Assalonne. 10Allora il più valoroso, anche se avesse un cuore di leone, si avvilirà, perché tutto Israele sa che tuo padre è un prode e che i suoi uomini sono valorosi. 11Perciò io consiglio che tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, si raduni presso di te, numeroso come la sabbia che è sulla riva del mare, e che tu vada in persona alla battaglia. 12Così lo raggiungeremo in qualunque luogo si troverà e gli piomberemo addosso come la rugiada cade sul suolo; di tutti i suoi uomini non ne scamperà uno solo. 13Se invece si ritira in qualche città, tutto Israele porterà corde a quella città e noi la trascineremo nella valle, così che non se ne trovi più nemmeno una pietruzza». 14Assalonne e tutti gli Israeliti dissero: «Il consiglio di Cusài l'Archita è migliore di quello di Achitòfel». Il Signore aveva stabilito di mandare a vuoto il saggio consiglio di Achitòfel per far cadere la sciagura su Assalonne.
[vv. 15b-29]
1Achitòfel disse ad Assalonne: «Sceglierò dodicimila uomini: mi metterò a inseguire Davide questa notte, 2gli piomberò addosso mentre egli è stanco e ha le braccia fiacche, lo spaventerò e tutta la gente che è con lui si darà alla fuga; io colpirò solo il re 3e ricondurrò a te tutto il popolo, come ritorna la sposa al suo uomo. La vita di un solo uomo tu cerchi: la gente rimarrà tranquilla». 4Questo parlare piacque ad Assalonne e a tutti gli anziani d’Israele. 5Ma Assalonne disse: «Chiamate anche Cusài, l’Archita, e sentiamo ciò che ha in bocca anche lui». 6Quando Cusài fu giunto da Assalonne, questi gli disse: «Achitòfel ha parlato così e così: dobbiamo fare come ha detto lui? Se no, parla tu!». 7Cusài rispose ad Assalonne: «Questa volta il consiglio dato da Achitòfel non è buono». 8Cusài continuò: «Tu conosci tuo padre e i suoi uomini: sai che sono dei prodi e che hanno l’animo esasperato, come un’orsa privata dei figli nella campagna; poi tuo padre è un guerriero e non passerà la notte con il popolo. 9A quest’ora egli è nascosto in qualche buca o in qualche altro luogo; se fin da principio cadranno alcuni dei tuoi, si verrà a sapere e si dirà: “C’è stata una strage tra la gente che segue Assalonne”. 10Allora il più valoroso, anche se avesse un cuore di leone, si avvilirà, perché tutto Israele sa che tuo padre è un prode e che i suoi uomini sono valorosi. 11Perciò io consiglio che tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, si raduni presso di te, numeroso come la sabbia che è sulla riva del mare, e che tu in persona vada alla battaglia. 12Così lo raggiungeremo in qualunque luogo si troverà e piomberemo su di lui come la rugiada cade sul suolo; di tutti i suoi uomini non ne resterà uno solo. 13Se poi si ritira in qualche città, tutto Israele porterà corde a quella città e noi la trascineremo nella valle, in modo che non se ne trovi più nemmeno una pietruzza». 14Assalonne e tutti gli Israeliti dissero: «Il consiglio di Cusài, l’Archita, è migliore di quello di Achitòfel». Il Signore aveva stabilito di render nullo il buon consiglio di Achitòfel per far cadere la rovina su Assalonne.
[vv. 15b-29]
1Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre anni; Davide cercò il volto del Signore e il Signore gli disse: «Su Saul e sulla sua casa c’è sangue, perché egli ha fatto morire i Gabaoniti». 2Allora il re chiamò i Gabaoniti e parlò loro. I Gabaoniti non erano Israeliti, ma un resto degli Amorrei, e gli Israeliti avevano fatto con loro un giuramento; Saul però, nel suo zelo per gli Israeliti e per quelli di Giuda, aveva cercato di colpirli. 3Davide disse ai Gabaoniti: «Che devo fare per voi? In che modo espierò, perché voi possiate benedire l’eredità del Signore?». 4I Gabaoniti gli risposero: «Fra noi e Saul e la sua casa non è questione d’argento o d’oro, né ci riguarda l’uccidere qualcuno in Israele». Il re disse: «Quello che voi direte io ve lo farò». 5Quelli risposero al re: «Di quell’uomo che ci ha distrutti e aveva progettato di finirci, perché più non sopravvivessimo in tutto il territorio d’Israele, 6ci siano consegnati sette uomini tra i suoi figli e noi li impiccheremo davanti al Signore a Gàbaon, sul monte del Signore». Il re disse: «Ve li consegnerò». 7Il re risparmiò Merib-Baal, figlio di Giònata, figlio di Saul, per il giuramento del Signore che c’era tra loro, tra Davide e Giònata, figlio di Saul. 8Il re prese i due figli che Rispa, figlia di Aià, aveva partoriti a Saul, Armonì e Merib-Baal, e i cinque figli che Merab, figlia di Saul, aveva partoriti ad Adrièl di Mecolà, figlio di Barzillài. 9Li consegnò nelle mani dei Gabaoniti, che li impiccarono sul monte, davanti al Signore. Tutti e sette caddero insieme. Furono messi a morte nei primi giorni della mietitura, quando si cominciava a mietere l’orzo.
[vv. 10b-19]
20Ci fu un’altra battaglia a Gat, dove c’era un uomo di grande statura, che aveva sei dita per mano e per piede, in tutto ventiquattro, e anche lui discendeva da Rafa. 21Egli sfidò Israele, ma Giònata, figlio di Simeà, fratello di Davide, lo uccise. 22Questi quattro discendevano da Rafa, a Gat. Essi caddero per mano di Davide e dei suoi uomini.
[vv. 1-2a]
«Il Signore è la mia roccia,
la mia fortezza, il mio liberatore,
3il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio,
il mio scudo, la mia salvezza, il mio riparo!
Sei la mia roccaforte che mi salva:
tu mi salvi dalla violenza.
4Invoco il Signore, degno di ogni lode,
e sono liberato dai miei nemici.
5Mi circondavano i flutti della morte,
mi atterrivano torrenti esiziali.
6Mi avviluppavano le funi degli inferi;
mi stavano davanti i lacci della morte.
7Nell'angoscia ho invocato il Signore,
ho gridato al mio Dio,
Egli ha ascoltato dal suo tempio la mia voce;
il mio grido è giunto ai suoi orecchi.
8Si scosse la terra e sobbalzò;
tremarono le fondamenta del cielo;
si scossero, perché egli si era irritato.
9Fumo salì dalle sue narici;
dalla sua bocca uscì un fuoco divoratore;
carboni accesi partirono da lui.
10Egli piegò i cieli e discese;
una nube oscura era sotto i suoi piedi.
11Cavalcò un cherubino e volò;
si librò sulle ali del vento.
12Si avvolse di tenebra tutto intorno;
acque scure e dense nubi erano la sua tenda.
13Per lo splendore che lo precedeva
arsero carboni infuocati.
14Il Signore tuonò nei cieli,
l'Altissimo emise la sua voce.
15Scagliò frecce e li disperse;
vibrò folgori e li mise in fuga.
16Apparvero le profondità marine;
si scoprirono le basi del mondo,
come effetto della tua minaccia, Signore,
del soffio violento della tua ira.
17Dall'alto stese la mano e mi prese;
mi fece uscire dalle grandi acque.
18Mi liberò dai miei robusti avversari,
dai miei nemici più forti di me.
19Mi affrontarono nel giorno della mia rovina,
ma il Signore fu il mio sostegno.
20Egli mi trasse al largo;
mi liberò, perché oggetto della sua benevolenza.
21Il Signore mi ricompensò secondo la mia
giustizia,
mi trattò secondo la purità delle mie mani.
22Perché mi sono mantenuto nelle vie del Signore,
non sono stato empio, lontano dal mio Dio,
23perché tutti i suoi decreti mi sono dinanzi
e non ho allontanato da me le sue leggi.
24Sono stato irreprensibile nei suoi riguardi;
mi sono guardato dall'iniquità.
25Il Signore mi trattò secondo la mia giustizia,
secondo la purità delle mie mani alla sua presenza.
26Con il pio ti mostri pio,
con il prode ti mostri integro;
27con il puro ti mostri puro,
con il tortuoso ti mostri astuto.
28Tu salvi la gente umile,
mentre abbassi gli occhi dei superbi.
29Sì, tu sei la mia lucerna, Signore;
il Signore illumina la mia tenebra.
30Sì, con te io posso affrontare una schiera,
con il mio Dio posso slanciarmi sulle mura.
31La via di Dio è perfetta;
la parola del Signore è integra;
egli è scudo per quanti si rifugiano in lui.
32C'è forse un dio come il Signore;
una rupe fuori del nostro Dio?
33Dio mi cinge di forza,
rende sicura la mia via.
34Ha reso simili i miei piedi a quelli delle cerve;
mi ha fatto stare sulle alture.
35Ha addestrato la mia mano alla guerra;
ha posto un arco di bronzo nelle mie braccia.
36Mi hai dato lo scudo della tua salvezza,
la tua sollecitudine mi fa crescere.
37Fai largo davanti ai miei passi;
le mie gambe non vacillano.
38Inseguo e raggiungo i miei nemici,
non desisto finché non siano distrutti.
39Li colpisco ed essi non possono resistere;
cadono sotto i miei piedi.
40Mi cingi di forza per la battaglia;
hai fatto piegare sotto di me i miei avversari.
41Mi mostri i nemici di spalle,
così io distruggo quelli che mi odiano.
42Gridano, ma nessuno li salva,
verso il Signore, che a loro non risponde.
43Li disperdo come polvere della terra,
li calpesto come fango delle piazze.
44Tu mi liberi dalle contese del popolo;
mi poni a capo di nazioni;
un popolo non conosciuto mi serve.
45I figli degli stranieri mi onorano
appena sentono, mi obbediscono.
46I figli degli stranieri vengono meno,
lasciano con spavento i loro nascondigli.
47Viva il Signore! Sia benedetta la mia rupe!
Sia esaltato il Dio della mia salvezza!
48Dio fa vendetta per me
e mi sottomette i popoli.
49Tu mi liberi dai miei nemici,
mi innalzi sopra i miei avversari,
mi liberi dall'uomo violento.
50Perciò ti loderò, Signore,
fra i popoli canterò inni al tuo nome.
51Egli concede una grande vittoria al suo re,
la grazia al suo consacrato,
a Davide e ai suoi discendenti per sempre».
[vv. 1b-51]
[vv. 1-12]
13Tre dei Trenta scesero al tempo della mietitura e vennero da Davide nella caverna di Adullàm, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle dei Rèfaim. 14Davide era allora nella fortezza e c'era un appostamento di Filistei a Betlemme. 15Davide espresse un desiderio e disse: «Se qualcuno mi desse da bere l'acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!». 16I tre prodi si aprirono un varco attraverso il campo filisteo, attinsero l'acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta, la presero e la presentarono a Davide; il quale però non ne volle bere, ma la sparse davanti al Signore, 17dicendo: «Lungi da me, Signore, il fare tal cosa! È il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita!». Non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi.
[vv. 18b-39]
[vv. 1-12]
13Tre dei Trenta capi scesero al tempo della mietitura e vennero da Davide nella caverna di Adullàm, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle dei Refaìm. 14Davide era allora nel rifugio e c’era una postazione di Filistei a Betlemme. 15Davide ebbe un desiderio e disse: «Se qualcuno mi desse da bere l’acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!». 16I tre prodi irruppero nel campo filisteo, attinsero l’acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta, la presero e la presentarono a Davide, il quale però non ne volle bere, ma la sparse in onore del Signore, 17dicendo: «Non sia mai, Signore, che io faccia una cosa simile! È il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita!». Non la volle bere. Tali gesta compirono quei tre prodi.
[vv. 18b-39]
[vv. 1-4]
5Passarono il Giordano e cominciarono da Aroer e dalla città che è in mezzo al torrente di Gad e presso Iazer. 6Poi andarono in Gàlaad e nel paese degli Hittiti a Kades; andarono a Dan. Poi girarono intorno a Sidòne; 7andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Evei e dei Cananei e finirono nel Negheb di Giuda a Bersabea. 8Percorsero così tutto il paese e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme. 9Ioab consegnò al re la cifra del censimento del popolo: c'erano in Israele ottocentomila guerrieri che maneggiavano la spada; in Giuda cinquecentomila.
[vv. 10b-25]
[vv. 1-4]
5Passarono il Giordano e cominciarono da Aroèr e dalla città che è a metà del torrente di Gad su fino a Iazer. 6Poi andarono in Gàlaad e nella terra degli Ittiti a Kades, andarono a Dan-Iaan e piegarono verso Sidone. 7Andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Evei e dei Cananei e finirono nel Negheb di Giuda a Bersabea. 8Percorsero così tutto il territorio e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme. 9Ioab consegnò al re il totale del censimento del popolo: c’erano in Israele ottocentomila uomini abili in grado di maneggiare la spada; in Giuda cinquecentomila.
[vv. 10b-25]