25. | Ogni operatore (tipo opzione:) può essere abbreviato con la o le prime lettere. Lo stesso vale per le varie opzioni: si può ad es. scrivere opzione:dentro oppure opz:d oppure opzione:de, e l'effetto è lo stesso |
1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
2. | Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio |
3. | Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato; ad es: mos* cerca tutte le parole che iniziano per "mos"; Esempio |
4. | Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato, e funziona anche dentro alle virgolette: ad es: mos* dis* cerca tutte le frasi di due parole che iniziano rispettivamente per "mos" e per "dis"; Esempio |
5. | Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio |
6. | Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio |
7. | Puoi estrarre un libro intero usando l'operatore libro: (o una sua abbreviazione), ad es. libro: Is. Esempio |
8. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sia abbreviazione) seguito da un libro, ad es: in: Mt; puoi anche ripeterlo con più libri. Esempio |
9. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio |
10. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio |
11. | L'operatore in: (o una sua abbreviazione), che specifica in quali libri cercare, può essere preceduto dal segno meno per escludere quei libri o gruppi di libri, ad es. - in: nt. Esempio |
12. | Puoi usare l'operatore evidenzia: (o una sua abbreviazione) per evidenzare una parola o frase, ad es. cercare Gesù ed evidenziare anche Cristo: Gesù evidenzia: Cristo. Esempio |
13. | Puoi cercare nei versetti, nei capitoli o nei paragrafi: specificalo con l'operatore modo: (o una sua abbreviazione), ad es. Cristo modo: capitoli. Esempio |
14. | Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio |
15. | Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio |
16. | Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio |
17. | Normalmente le ricerche non tengono conto delle maiuscole/minuscole, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:maiuscole (o una sua abbreviazione). Esempio |
18. | Normalmente le ricerche non tengono conto delle lettere accentate, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:accenti (o una sua abbreviazione). Esempio |
19. | Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio |
20. | Normalmente le ricerche sono per parole intere, puoi cercare anche dentro le parole aggiungendo opzione:dentro (o una sua abbreviazione). Esempio |
21. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi richiedere di usare la CEI 1974 aggiungendo versione:1974. L'operatore può essere abbreviato. Esempio |
22. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio |
23. | Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio |
24. | Se si fa la ricerca mediante espressione regolare e questa contiene uno spazio bisogna allora includere l'espressione regolare tra virgolette. Esempio |
25. | Ogni operatore (tipo opzione:) può essere abbreviato con la o le prime lettere. Lo stesso vale per le varie opzioni: si può ad es. scrivere opzione:dentro oppure opz:d oppure opzione:de, e l'effetto è lo stesso |
26. | Si può usare l'opzione:protestante (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione protestante (anglosassone), cioè usando ":" tra capitolo e versetti e "," per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio |
27. | Si può usare l'opzione:cattolico (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione cattolica, cioè usando "," tra capitolo e versetti e "." per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio |
28. | Se vengono usate entrambe le opzioni opzione:cattolico e opzione:protestante (o loro abbreviazioni), la prima prevale sempre sulla seconda. Esempio |
29. | Il suggerimento che viene presentato è scelto a caso. Se vuoi presentare uno specifico suggerimento aggiungi il parametro HintNumber all'URL, ad esempio "&HintNumber=7". Mostra il suggerimento n. 7 |
Hai cercato i paragrafi contenenti la parola o frase mal
Hai cercato solo in Gb [cercando anche le parole con la stessa radice, considerando gli accenti, cercando nei paragrafi, versioni Bibbia CEI 2008, Bibbia CEI 1974]
Hai trovato un massimo di 14 paragrafi in un solo libro
Forse ti può interessare vedere le citazioni per versetti o per capitoli.
Puoi non cercare le parole con la stessa radice o non tener conto degli accenti o tener conto delle maiuscole o usare solo la versione predefinita, CEI 2008.
1Viveva nella terra di Us un uomo chiamato Giobbe, integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. 2Gli erano nati sette figli e tre figlie; 3possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e una servitù molto numerosa. Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli d’oriente.
[vv. 4b-5]
6Ora, un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro. 7Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 8Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male». 9Satana rispose al Signore: «Forse che Giobbe teme Dio per nulla? 10Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. 11Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha, e vedrai come ti maledirà apertamente!». 12Il Signore disse a Satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui». Satana si ritirò dalla presenza del Signore.
[vv. 13b-22]
1C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male. 2Gli erano nati sette figli e tre figlie; 3possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d'oriente.
[vv. 4b-5]
6Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore e anche satana andò in mezzo a loro. 7Il Signore chiese a satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra, che ho percorsa». 8Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male». 9Satana rispose al Signore e disse: «Forse che Giobbe teme Dio per nulla? 10Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra. 11Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha e vedrai come ti benedirà in faccia!». 12Il Signore disse a satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stender la mano su di lui». Satana si allontanò dal Signore.
[vv. 13b-22]
1Accadde, un giorno, che i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, e anche Satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. 2Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 3Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. Egli è ancora saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui per rovinarlo, senza ragione». 4Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle; tutto quello che possiede, l’uomo è pronto a darlo per la sua vita. 5Ma stendi un poco la mano e colpiscilo nelle ossa e nella carne e vedrai come ti maledirà apertamente!». 6Il Signore disse a Satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita».
7Satana si ritirò dalla presenza del Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. 8Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. 9Allora sua moglie disse: «Rimani ancora saldo nella tua integrità? Maledici Dio e muori!». 10Ma egli le rispose: «Tu parli come parlerebbe una stolta! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?».
[vv. 10b-13]
1Quando un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, anche satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. 2Il Signore disse a satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra che ho percorsa». 3Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male. Egli è ancor saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui, senza ragione, per rovinarlo». 4Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle; tutto quanto ha, l'uomo è pronto a darlo per la sua vita. 5Ma stendi un poco la mano e toccalo nell'osso e nella carne e vedrai come ti benedirà in faccia!». 6Il Signore disse a satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita».
7Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. 8Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. 9Allora sua moglie disse: «Rimani ancor fermo nella tua integrità? Benedici Dio e muori!». 10Ma egli le rispose: «Come parlerebbe una stolta tu hai parlato! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremo accettare il male?».
[vv. 10b-13]
1Chiama, dunque! Ti risponderà forse qualcuno?
E a chi fra i santi ti rivolgerai?
2Poiché allo stolto dà morte lo sdegno
e la collera fa morire lo sciocco.
3Io ho visto lo stolto metter radici,
ma imputridire la sua dimora all'istante.
4I suoi figli sono lungi dal prosperare,
sono oppressi alla porta, senza difensore;
5l'affamato ne divora la messe
e gente assetata ne succhia gli averi.
6Non esce certo dalla polvere la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
7ma è l'uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.
8Io, invece, mi rivolgerei a Dio
e a Dio esporrei la mia causa:
9a lui, che fa cose grandi e incomprensibili,
meraviglie senza numero,
10che dà la pioggia alla terra
e manda le acque sulle campagne.
11Colloca gli umili in alto
e gli afflitti solleva a prosperità;
12rende vani i pensieri degli scaltri
e le loro mani non ne compiono i disegni;
13coglie di sorpresa i saggi nella loro astuzia
e manda in rovina il consiglio degli scaltri.
14Di giorno incappano nel buio
e brancolano in pieno sole come di notte,
15mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso,
e il meschino dalla mano del prepotente.
16C'è speranza per il misero
e l'ingiustizia chiude la bocca.
17Felice l'uomo, che è corretto da Dio:
perciò tu non sdegnare la correzione
dell'Onnipotente,
18perché egli fa la piaga e la fascia,
ferisce e la sua mano risana.
19Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima non ti toccherà il male;
20nella carestia ti scamperà dalla morte
e in guerra dal colpo della spada;
21sarai al riparo dal flagello della lingua,
né temerai quando giunge la rovina.
22Della rovina e della fame ti riderai
né temerai le bestie selvatiche;
23con le pietre del campo avrai un patto
e le bestie selvatiche saranno in pace con te.
24Conoscerai la prosperità della tua tenda,
visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.
25Vedrai, numerosa, la prole,
i tuoi rampolli come l'erba dei prati.
26Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come si ammucchia il grano a suo tempo.
27Ecco, questo abbiamo osservato: è così.
Ascoltalo e sappilo per tuo bene.
[vv. 1-7]
8Io, invece, mi rivolgerei a Dio
e a Dio esporrei la mia causa:
9a lui, che fa cose tanto grandi da non potersi indagare,
meraviglie da non potersi contare,
10che dà la pioggia alla terra
e manda l’acqua sulle campagne.
11Egli esalta gli umili
e solleva a prosperità gli afflitti;
12è lui che rende vani i pensieri degli scaltri,
perché le loro mani non abbiano successo.
13Egli sorprende i saccenti nella loro astuzia
e fa crollare il progetto degli scaltri.
14Di giorno incappano nel buio,
in pieno sole brancolano come di notte.
15Egli invece salva il povero dalla spada della loro bocca
e dalla mano del violento.
16C’è speranza per il misero,
ma chi fa l’ingiustizia deve chiudere la bocca.
17Perciò, beato l’uomo che è corretto da Dio:
non sdegnare la correzione dell’Onnipotente,
18perché egli ferisce e fascia la piaga,
colpisce e la sua mano risana.
19Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima il male non ti toccherà;
20nella carestia ti libererà dalla morte
e in guerra dal colpo della spada,
21sarai al riparo dal flagello della lingua,
né temerai quando giunge la rovina.
22Della rovina e della fame riderai
né temerai le bestie selvatiche;
23con le pietre del campo avrai un patto
e le bestie selvatiche saranno in pace con te.
24Vedrai che sarà prospera la tua tenda,
visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.
25Vedrai che sarà numerosa la tua prole,
i tuoi rampolli come l’erba dei prati.
26Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come un covone raccolto a suo tempo.
27Ecco, questo l’abbiamo studiato a fondo, ed è vero.
Ascoltalo e imparalo per il tuo bene».
1Chiama, dunque! Ti risponderà forse qualcuno?
E a chi fra i santi ti rivolgerai?
2Poiché allo stolto dà morte lo sdegno
e la collera fa morire lo sciocco.
3Io ho visto lo stolto metter radici,
ma imputridire la sua dimora all'istante.
4I suoi figli sono lungi dal prosperare,
sono oppressi alla porta, senza difensore;
5l'affamato ne divora la messe
e gente assetata ne succhia gli averi.
6Non esce certo dalla polvere la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
7ma è l'uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.
8Io, invece, mi rivolgerei a Dio
e a Dio esporrei la mia causa:
9a lui, che fa cose grandi e incomprensibili,
meraviglie senza numero,
10che dà la pioggia alla terra
e manda le acque sulle campagne.
11Colloca gli umili in alto
e gli afflitti solleva a prosperità;
12rende vani i pensieri degli scaltri
e le loro mani non ne compiono i disegni;
13coglie di sorpresa i saggi nella loro astuzia
e manda in rovina il consiglio degli scaltri.
14Di giorno incappano nel buio
e brancolano in pieno sole come di notte,
15mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso,
e il meschino dalla mano del prepotente.
16C'è speranza per il misero
e l'ingiustizia chiude la bocca.
17Felice l'uomo, che è corretto da Dio:
perciò tu non sdegnare la correzione
dell'Onnipotente,
18perché egli fa la piaga e la fascia,
ferisce e la sua mano risana.
19Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima non ti toccherà il male;
20nella carestia ti scamperà dalla morte
e in guerra dal colpo della spada;
21sarai al riparo dal flagello della lingua,
né temerai quando giunge la rovina.
22Della rovina e della fame ti riderai
né temerai le bestie selvatiche;
23con le pietre del campo avrai un patto
e le bestie selvatiche saranno in pace con te.
24Conoscerai la prosperità della tua tenda,
visiterai la tua proprietà e non sarai deluso.
25Vedrai, numerosa, la prole,
i tuoi rampolli come l'erba dei prati.
26Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come si ammucchia il grano a suo tempo.
27Ecco, questo abbiamo osservato: è così.
Ascoltalo e sappilo per tuo bene.
[vv. 1-13]
14A chi è sfinito dal dolore è dovuto l’affetto degli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15I miei fratelli sono incostanti come un torrente,
come l’alveo dei torrenti che scompaiono:
16sono torbidi per il disgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
17ma al tempo della siccità svaniscono
e all’arsura scompaiono dai loro letti.
18Le carovane deviano dalle loro piste,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
19le carovane di Tema li cercano con lo sguardo,
i viandanti di Saba sperano in essi:
20ma rimangono delusi d’aver sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
21Così ora voi non valete niente:
vedete una cosa che fa paura e vi spaventate.
22Vi ho detto forse: “Datemi qualcosa”,
o “Con i vostri beni pagate il mio riscatto”,
23o “Liberatemi dalle mani di un nemico”,
o “Salvatemi dalle mani dei violenti”?
24Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi capire in che cosa ho sbagliato.
25Che hanno di offensivo le mie sincere parole
e che cosa dimostrano le vostre accuse?
26Voi pretendete di confutare le mie ragioni,
e buttate al vento i detti di un disperato.
27Persino su un orfano gettereste la sorte
e fareste affari a spese di un vostro amico.
28Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non mentirò.
29Su, ricredetevi: non siate ingiusti!
Ricredetevi: io sono nel giusto!
30C’è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non sa distinguere il male?
[vv. 1b-30]
[v. 1]
1Ora, invece, si burlano di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
3disfatti dall’indigenza e dalla fame,
brucano per l’arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo erbe amare accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Espulsi dalla società,
si grida dietro a loro come al ladro;
6dimorano perciò in orrendi dirupi,
nelle grotte della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano
accalcandosi sotto i roveti,
8razza ignobile, razza senza nome,
cacciati via dalla terra.
9Ora, invece, io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano
né si trattengono dallo sputarmi in faccia!
11Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
12A destra insorge la plebaglia,
per far inciampare i miei piedi
e tracciare contro di me la strada dello sterminio.
13Hanno sconvolto il mio sentiero,
cospirando per la mia rovina,
e nessuno si oppone a loro.
14Irrompono come da una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia dignità
e come nube è svanita la mia felicità.
16Ed ora mi consumo,
mi hanno colto giorni funesti.
17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe come il collo della mia tunica.
19Mi ha gettato nel fango:
sono diventato come polvere e cenere.
20Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
21Sei diventato crudele con me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove convengono tutti i viventi.
24Nella disgrazia non si tendono forse le braccia
e non si invoca aiuto nella sventura?
25Non ho forse pianto con chi aveva una vita dura
e non mi sono afflitto per chi era povero?
26Speravo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d’affanno mi hanno raggiunto.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell’assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30La mia pelle annerita si stacca,
le mie ossa bruciano per la febbre.
31La mia cetra accompagna lamenti
e il mio flauto la voce di chi piange.
[v. 1]
1Ora invece si ridono di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
3disfatti dalla indigenza e dalla fame,
brucano per l'arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo l'erba salsa accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Cacciati via dal consorzio umano,
a loro si grida dietro come al ladro;
6sì che dimorano in valli orrende,
nelle caverne della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano
e sotto i roveti si adunano;
8razza ignobile, anzi razza senza nome,
sono calpestati più della terra.
9Ora io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano
e non si astengono dallo sputarmi in faccia!
11Poiché egli ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
essi han rigettato davanti a me ogni freno.
12A destra insorge la ragazzaglia;
smuovono i miei passi
e appianano la strada contro di me per perdermi.
13Hanno demolito il mio sentiero,
cospirando per la mia disfatta
e nessuno si oppone a loro.
14Avanzano come attraverso una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia grandezza
e come nube è passata la mia felicità.
16Ora mi consumo
e mi colgono giorni d'afflizione.
17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe per l'accollatura della mia tunica.
19Mi ha gettato nel fango:
son diventato polvere e cenere.
20Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
21Tu sei un duro avversario verso di me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove si riunisce ogni vivente.
24Ma qui nessuno tende la mano alla preghiera,
né per la sua sventura invoca aiuto.
25Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni duri
e non mi sono afflitto per l'indigente?
26Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d'affanno mi assalgono.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30La mia pelle si è annerita, mi si stacca
e le mie ossa bruciano dall'arsura.
31La mia cetra serve per lamenti
e il mio flauto per la voce di chi piange.
1Ora, invece, si burlano di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
3disfatti dall’indigenza e dalla fame,
brucano per l’arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo erbe amare accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Espulsi dalla società,
si grida dietro a loro come al ladro;
6dimorano perciò in orrendi dirupi,
nelle grotte della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano
accalcandosi sotto i roveti,
8razza ignobile, razza senza nome,
cacciati via dalla terra.
9Ora, invece, io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano
né si trattengono dallo sputarmi in faccia!
11Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
12A destra insorge la plebaglia,
per far inciampare i miei piedi
e tracciare contro di me la strada dello sterminio.
13Hanno sconvolto il mio sentiero,
cospirando per la mia rovina,
e nessuno si oppone a loro.
14Irrompono come da una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia dignità
e come nube è svanita la mia felicità.
16Ed ora mi consumo,
mi hanno colto giorni funesti.
17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe come il collo della mia tunica.
19Mi ha gettato nel fango:
sono diventato come polvere e cenere.
20Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
21Sei diventato crudele con me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove convengono tutti i viventi.
24Nella disgrazia non si tendono forse le braccia
e non si invoca aiuto nella sventura?
25Non ho forse pianto con chi aveva una vita dura
e non mi sono afflitto per chi era povero?
26Speravo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d’affanno mi hanno raggiunto.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell’assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30La mia pelle annerita si stacca,
le mie ossa bruciano per la febbre.
31La mia cetra accompagna lamenti
e il mio flauto la voce di chi piange.
1Ora invece si ridono di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
3disfatti dalla indigenza e dalla fame,
brucano per l'arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo l'erba salsa accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Cacciati via dal consorzio umano,
a loro si grida dietro come al ladro;
6sì che dimorano in valli orrende,
nelle caverne della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano
e sotto i roveti si adunano;
8razza ignobile, anzi razza senza nome,
sono calpestati più della terra.
9Ora io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano
e non si astengono dallo sputarmi in faccia!
11Poiché egli ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
essi han rigettato davanti a me ogni freno.
12A destra insorge la ragazzaglia;
smuovono i miei passi
e appianano la strada contro di me per perdermi.
13Hanno demolito il mio sentiero,
cospirando per la mia disfatta
e nessuno si oppone a loro.
14Avanzano come attraverso una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia grandezza
e come nube è passata la mia felicità.
16Ora mi consumo
e mi colgono giorni d'afflizione.
17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe per l'accollatura della mia tunica.
19Mi ha gettato nel fango:
son diventato polvere e cenere.
20Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
21Tu sei un duro avversario verso di me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove si riunisce ogni vivente.
24Ma qui nessuno tende la mano alla preghiera,
né per la sua sventura invoca aiuto.
25Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni duri
e non mi sono afflitto per l'indigente?
26Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d'affanno mi assalgono.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30La mia pelle si è annerita, mi si stacca
e le mie ossa bruciano dall'arsura.
31La mia cetra serve per lamenti
e il mio flauto per la voce di chi piange.
1Ora, invece, si burlano di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
3disfatti dall’indigenza e dalla fame,
brucano per l’arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo erbe amare accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Espulsi dalla società,
si grida dietro a loro come al ladro;
6dimorano perciò in orrendi dirupi,
nelle grotte della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano
accalcandosi sotto i roveti,
8razza ignobile, razza senza nome,
cacciati via dalla terra.
9Ora, invece, io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano
né si trattengono dallo sputarmi in faccia!
11Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
12A destra insorge la plebaglia,
per far inciampare i miei piedi
e tracciare contro di me la strada dello sterminio.
13Hanno sconvolto il mio sentiero,
cospirando per la mia rovina,
e nessuno si oppone a loro.
14Irrompono come da una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia dignità
e come nube è svanita la mia felicità.
16Ed ora mi consumo,
mi hanno colto giorni funesti.
17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe come il collo della mia tunica.
19Mi ha gettato nel fango:
sono diventato come polvere e cenere.
20Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
21Sei diventato crudele con me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove convengono tutti i viventi.
24Nella disgrazia non si tendono forse le braccia
e non si invoca aiuto nella sventura?
25Non ho forse pianto con chi aveva una vita dura
e non mi sono afflitto per chi era povero?
26Speravo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d’affanno mi hanno raggiunto.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell’assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30La mia pelle annerita si stacca,
le mie ossa bruciano per la febbre.
31La mia cetra accompagna lamenti
e il mio flauto la voce di chi piange.
1Ora invece si ridono di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
3disfatti dalla indigenza e dalla fame,
brucano per l'arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo l'erba salsa accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Cacciati via dal consorzio umano,
a loro si grida dietro come al ladro;
6sì che dimorano in valli orrende,
nelle caverne della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano
e sotto i roveti si adunano;
8razza ignobile, anzi razza senza nome,
sono calpestati più della terra.
9Ora io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano
e non si astengono dallo sputarmi in faccia!
11Poiché egli ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
essi han rigettato davanti a me ogni freno.
12A destra insorge la ragazzaglia;
smuovono i miei passi
e appianano la strada contro di me per perdermi.
13Hanno demolito il mio sentiero,
cospirando per la mia disfatta
e nessuno si oppone a loro.
14Avanzano come attraverso una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia grandezza
e come nube è passata la mia felicità.
16Ora mi consumo
e mi colgono giorni d'afflizione.
17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe per l'accollatura della mia tunica.
19Mi ha gettato nel fango:
son diventato polvere e cenere.
20Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
21Tu sei un duro avversario verso di me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove si riunisce ogni vivente.
24Ma qui nessuno tende la mano alla preghiera,
né per la sua sventura invoca aiuto.
25Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni duri
e non mi sono afflitto per l'indigente?
26Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d'affanno mi assalgono.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30La mia pelle si è annerita, mi si stacca
e le mie ossa bruciano dall'arsura.
31La mia cetra serve per lamenti
e il mio flauto per la voce di chi piange.
1Ho stretto un patto con i miei occhi,
di non fissare lo sguardo su una vergine.
2E invece, quale sorte mi assegna Dio di lassù
e quale eredità mi riserva l’Onnipotente dall’alto?
3Non è forse la rovina riservata all’iniquo
e la sventura per chi compie il male?
4Non vede egli la mia condotta
e non conta tutti i miei passi?
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconosca la mia integrità.
7Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguìto i miei occhi,
se la mia mano si è macchiata,
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore si lasciò sedurre da una donna
e sono stato in agguato alla porta del mio prossimo,
10mia moglie macini per un estraneo
e altri si corichino con lei;
11difatti quella è un’infamia,
un delitto da denunciare,
12quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13Se ho negato i diritti del mio schiavo
e della schiava in lite con me,
14che cosa farei, quando Dio si alzasse per giudicare,
e che cosa risponderei, quando aprisse l’inquisitoria?
15Chi ha fatto me nel ventre materno,
non ha fatto anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel grembo?
16Se ho rifiutato ai poveri quanto desideravano,
se ho lasciato languire gli occhi della vedova,
17se da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse anche l’orfano
18– poiché fin dall’infanzia come un padre io l’ho allevato
e, appena generato, gli ho fatto da guida –,
19se mai ho visto un misero senza vestito
o un indigente che non aveva di che coprirsi,
20se non mi hanno benedetto i suoi fianchi,
riscaldàti con la lana dei miei agnelli,
21se contro l’orfano ho alzato la mano,
perché avevo in tribunale chi mi favoriva,
22mi si stacchi la scapola dalla spalla
e si rompa al gomito il mio braccio,
23perché mi incute timore il castigo di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
24Se ho riposto la mia speranza nell’oro
e all’oro fino ho detto: “Tu sei la mia fiducia”,
25se ho goduto perché grandi erano i miei beni
e guadagnava molto la mia mano,
26se, vedendo il sole risplendere
e la luna avanzare smagliante,
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28anche questo sarebbe stato un delitto da denunciare,
perché avrei rinnegato Dio, che sta in alto.
29Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico?
Ho esultato perché lo colpiva la sventura?
30Ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurandogli la morte con imprecazioni?
31La gente della mia tenda esclamava:
“A chi non ha dato le sue carni per saziarsi?”.
32All’aperto non passava la notte il forestiero
e al viandante aprivo le mie porte.
33Non ho nascosto come uomo la mia colpa,
tenendo celato nel mio petto il mio delitto,
34come se temessi molto la folla
e il disprezzo delle famiglie mi spaventasse,
tanto da starmene zitto, senza uscire di casa.
38Se contro di me grida la mia terra
e i suoi solchi piangono a una sola voce,
39se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare i suoi coltivatori,
40ain luogo di frumento mi crescano spini
ed erbaccia al posto dell’orzo.
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L’Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
36vorrei certo portarlo sulle mie spalle
e cingerlo come mio diadema!
37Gli renderò conto di tutti i miei passi,
mi presenterei a lui come un principe».
[v. 40b]
1Avevo stretto con gli occhi un patto
di non fissare neppure una vergine.
2Che parte mi assegna Dio di lassù
e che porzione mi assegna l'Onnipotente dall'alto?
3Non è forse la rovina riservata all'iniquo
e la sventura per chi compie il male?
4Non vede egli la mia condotta
e non conta tutti i miei passi?
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconoscerà la mia integrità.
7Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguito i miei occhi,
se alla mia mano si è attaccata sozzura,
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore fu sedotto da una donna
e ho spiato alla porta del mio prossimo,
10mia moglie macini per un altro
e altri ne abusino;
11difatti quello è uno scandalo,
un delitto da deferire ai giudici,
12quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13Se ho negato i diritti del mio schiavo
e della schiava in lite con me,
14che farei, quando Dio si alzerà,
e, quando farà l'inchiesta, che risponderei?
15Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel seno?
16Mai ho rifiutato quanto brama il povero,
né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
17mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l'orfano,
18poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin
dall'infanzia
e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.
19Se mai ho visto un misero privo di vesti
o un povero che non aveva di che coprirsi,
20se non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi,
o con la lana dei miei agnelli non si è riscaldato;
21se contro un innocente ho alzato la mano,
perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava,
22mi si stacchi la spalla dalla nuca
e si rompa al gomito il mio braccio,
23perché mi incute timore la mano di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
24Se ho riposto la mia speranza nell'oro
e all'oro fino ho detto: «Tu sei la mia fiducia»;
25se godevo perché grandi erano i miei beni
e guadagnava molto la mia mano;
26se vedendo il sole risplendere
e la luna chiara avanzare,
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28anche questo sarebbe stato un delitto da tribunale,
perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.
29Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico
e ho esultato perché lo colpiva la sventura,
30io che non ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurando la sua morte con imprecazioni?
31Non diceva forse la gente della mia tenda:
«A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?».
32All'aperto non passava la notte lo straniero
e al viandante aprivo le mie porte.
33Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la mia colpa,
tenendo celato il mio delitto in petto,
34come se temessi molto la folla,
e il disprezzo delle tribù mi spaventasse,
sì da starmene zitto senza uscire di casa.
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L'Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
36vorrei certo portarlo sulle mie spalle
e cingerlo come mio diadema!
37Il numero dei miei passi gli manifesterei
e mi presenterei a lui come sovrano.
38Se contro di me grida la mia terra
e i suoi solchi piangono con essa;
39se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori,
40in luogo di frumento, getti spine
ed erbaccia l posto dell'orzo.
[vv. 40b-40b]
1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
ad ogni mia parola porgi l'orecchio.
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà sagge parole
e le mie labbra parleranno chiaramente.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.
5Se puoi, rispondimi,
prepàrati davanti a me, stà pronto.
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio
e anch'io sono stato tratto dal fango:
7ecco, nulla hai da temere da me,
né graverò su di te la mano.
8Non hai fatto che dire ai miei orecchi
e ho ben udito il suono dei tuoi detti:
9«Puro son io, senza peccato,
io sono mondo, non ho colpa;
10ma egli contro di me trova pretesti
e mi stima suo nemico;
11pone in ceppi i miei piedi
e spia tutti i miei passi!».
12Ecco, in questo ti rispondo: non hai ragione.
Dio è infatti più grande dell'uomo.
13Perché ti lamenti di lui,
se non risponde ad ogni tua parola?
14Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.
15Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
16apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
17per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio,
18per preservarne l'anima dalla fossa
e la sua vita dalla morte violenta.
19Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;
20quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;
21quando la sua carne si consuma a vista d'occhio
e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori,
22quando egli si avvicina alla fossa
e la sua vita alla dimora dei morti.
23Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all'uomo il suo dovere,
24abbia pietà di lui e dica:
«Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto»,
25allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù,
tornerà ai giorni della sua adolescenza:
26supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all'uomo la sua giustizia.
27Egli si rivolgerà agli uomini e dirà:
«Avevo peccato e violato la giustizia,
ma egli non mi ha punito per quel che meritavo;
28mi ha scampato dalla fossa
e la mia vita rivede la luce».
29Ecco, tutto questo fa Dio,
due volte, tre volte con l'uomo,
30per sottrarre l'anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
31Attendi, Giobbe, ascoltami,
taci e io parlerò:
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché vorrei darti ragione;
33se no, tu ascoltami
e io ti insegnerò la sapienza.
[vv. 1-33]
1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
ad ogni mia parola porgi l'orecchio.
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà sagge parole
e le mie labbra parleranno chiaramente.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.
5Se puoi, rispondimi,
prepàrati davanti a me, stà pronto.
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio
e anch'io sono stato tratto dal fango:
7ecco, nulla hai da temere da me,
né graverò su di te la mano.
8Non hai fatto che dire ai miei orecchi
e ho ben udito il suono dei tuoi detti:
9«Puro son io, senza peccato,
io sono mondo, non ho colpa;
10ma egli contro di me trova pretesti
e mi stima suo nemico;
11pone in ceppi i miei piedi
e spia tutti i miei passi!».
12Ecco, in questo ti rispondo: non hai ragione.
Dio è infatti più grande dell'uomo.
13Perché ti lamenti di lui,
se non risponde ad ogni tua parola?
14Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.
15Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
16apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
17per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio,
18per preservarne l'anima dalla fossa
e la sua vita dalla morte violenta.
19Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;
20quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;
21quando la sua carne si consuma a vista d'occhio
e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori,
22quando egli si avvicina alla fossa
e la sua vita alla dimora dei morti.
23Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all'uomo il suo dovere,
24abbia pietà di lui e dica:
«Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto»,
25allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù,
tornerà ai giorni della sua adolescenza:
26supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all'uomo la sua giustizia.
27Egli si rivolgerà agli uomini e dirà:
«Avevo peccato e violato la giustizia,
ma egli non mi ha punito per quel che meritavo;
28mi ha scampato dalla fossa
e la mia vita rivede la luce».
29Ecco, tutto questo fa Dio,
due volte, tre volte con l'uomo,
30per sottrarre l'anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
31Attendi, Giobbe, ascoltami,
taci e io parlerò:
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché vorrei darti ragione;
33se no, tu ascoltami
e io ti insegnerò la sapienza.
[vv. 1-30]
31A Dio si può dire questo:
“Mi sono ingannato, non farò più del male.
32Al di là di quello che vedo, istruiscimi tu.
Se ho commesso iniquità, non persisterò”.
33Forse dovrebbe ricompensare secondo il tuo modo di vedere,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Sei tu che devi scegliere, non io,
di’, dunque, quello che sai.
34Gli uomini di senno mi diranno
insieme a ogni saggio che mi ascolta:
35“Giobbe non parla con sapienza
e le sue parole sono prive di senso”.
36Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo,
per le sue risposte da uomo empio,
37perché al suo peccato aggiunge la ribellione,
getta scherno su di noi
e moltiplica le sue parole contro Dio».
[vv. 1b-7]
8che fa la strada in compagnia dei malfattori,
andando con uomini iniqui?
9Poiché egli ha detto: «Non giova all'uomo
essere in buona grazia con Dio».
10Perciò ascoltatemi, uomini di senno:
lungi da Dio l'iniquità
e dall'Onnipotente l'ingiustizia!
11Poiché egli ripaga l'uomo secondo il suo operato
e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta.
12In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l'Onnipotente non sovverte il diritto!
13Chi mai gli ha affidato la terra
e chi ha disposto il mondo intero?
14Se egli richiamasse il suo spirito a sè
e a sé ritraesse il suo soffio,
15ogni carne morirebbe all'istante
e l'uomo ritornerebbe in polvere.
16Se hai intelletto, ascolta bene questo,
porgi l'orecchio al suono delle mie parole.
17Può mai governare chi odia il diritto?
E tu osi condannare il Gran Giusto?
18lui che dice ad un re: «Iniquo!»
e ai principi: «Malvagi!»,
19lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce al povero il ricco,
perché tutti costoro sono opera delle sue mani?
20In un istante muoiono e nel cuore della notte
sono colpiti i potenti e periscono;
e senza sforzo rimuove i tiranni,
21poiché egli tiene gli occhi sulla condotta
dell'uomo
e vede tutti i suoi passi.
22Non vi è tenebra, non densa oscurità,
dove possano nascondersi i malfattori.
23Poiché non si pone all'uomo un termine
per comparire davanti a Dio in giudizio:
24egli fiacca i potenti, senza fare inchieste,
e colloca altri al loro posto.
25Poiché conosce le loro opere,
li travolge nella notte e sono schiacciati;
26come malvagi li percuote,
li colpisce alla vista di tutti;
27perché si sono allontanati da lui
e di tutte le sue vie non si sono curati,
28sì da far giungere fino a lui il grido
dell'oppresso e fargli udire il lamento dei poveri.
29Se egli tace, chi lo può condannare?
Se vela la faccia, chi lo può vedere?
Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
30perché non regni un uomo perverso,
perché il popolo non abbia inciampi.
31Si può dunque dire a Dio:
«Porto la pena, senza aver fatto il male;
32se ho peccato, mostramelo;
se ho commesso l'iniquità, non lo farò più»?
33Forse, secondo le tue idee dovrebbe ricompensare,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Poiché tu devi scegliere, non io,
dì, dunque, quello che sai.
34Gli uomini di senno mi diranno
con l'uomo saggio che mi ascolta:
35«Giobbe non parla con sapienza
e le sue parole sono prive di senno».
36Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo,
per le sue risposte da uomo empio,
37perché aggiunge al suo peccato la rivolta,
in mezzo a noi batte le mani
e moltiplica le parole contro Dio.
[v. 1]
2«Abbi un po’ di pazienza e io ti istruirò,
perché c’è altro da dire in difesa di Dio.
3Prenderò da lontano il mio sapere
e renderò giustizia al mio creatore.
4Non è certo menzogna il mio parlare:
è qui con te un uomo dalla scienza perfetta.
5Ecco, Dio è grande e non disprezza nessuno,
egli è grande per la fermezza delle sue decisioni.
6Non lascia vivere l’iniquo
e rende giustizia ai miseri.
7Non stacca gli occhi dai giusti,
li fa sedere sui troni dei re
e li esalta per sempre.
8Se sono avvinti in catene,
o sono stretti dai lacci dell’afflizione,
9Dio mostra loro gli errori e i misfatti
che hanno commesso per orgoglio.
10Apre loro gli orecchi alla correzione
e li esorta ad allontanarsi dal male.
11Se ascoltano e si sottomettono,
termineranno i loro giorni nel benessere
e i loro anni fra le delizie.
12Ma se non ascoltano,
passeranno attraverso il canale infernale
e spireranno senza rendersene conto.
13I perversi di cuore si abbandonano all’ira,
non invocano aiuto, quando Dio li incatena.
14Si spegne in gioventù la loro vita,
la loro esistenza come quella dei prostituti.
15Ma Dio libera il povero mediante l’afflizione,
e con la sofferenza gli apre l’orecchio.
[vv. 16b-21]
22Ecco, Dio è sublime nella sua potenza;
quale maestro è come lui?
23Chi mai gli ha imposto il suo modo d’agire
o chi mai ha potuto dirgli: “Hai agito male?”.
24Ricòrdati di lodarlo per le sue opere,
che l’umanità ha cantato.
25Tutti le contemplano,
i mortali le ammirano da lontano.
26Ecco, Dio è così grande che non lo comprendiamo,
è incalcolabile il numero dei suoi anni.
27Egli attrae in alto le gocce d’acqua
e scioglie in pioggia i suoi vapori
28che le nubi rovesciano,
grondano sull’uomo in quantità.
29Chi può calcolare la distesa delle nubi
e i fragori della sua dimora?
30Ecco, egli vi diffonde la sua luce
e ricopre le profondità del mare.
31In tal modo alimenta i popoli
e offre loro cibo in abbondanza.
32Con le mani afferra la folgore
e la scaglia contro il bersaglio.
33Il suo fragore lo annuncia,
la sua ira si accende contro l’iniquità.
[vv. 1b-21]
22Ecco, Dio è sublime nella sua potenza;
chi come lui è temibile?
23Chi mai gli ha imposto il suo modo d'agire
o chi mai ha potuto dirgli: «Hai agito male?».
24Ricordati che devi esaltare la sua opera,
che altri uomini hanno cantato.
25Ogni uomo la contempla,
il mortale la mira da lontano.
26Ecco, Dio è così grande, che non lo
comprendiamo:
il numero dei suoi anni è incalcolabile.
27Egli attrae in alto le gocce dell'acqua
e scioglie in pioggia i suoi vapori,
28che le nubi riversano
e grondano sull'uomo in grande quantità.
29Chi inoltre può comprendere la distesa delle nubi,
i fragori della sua dimora?
30Ecco, espande sopra di esso il suo vapore
e copre le profondità del mare.
31In tal modo sostenta i popoli
e offre alimento in abbondanza.
32Arma le mani di folgori
e le scaglia contro il bersaglio.
33Lo annunzia il suo fragore,
riserva d'ira contro l'iniquità.
[vv. 1-10a]
10Il Signore ristabilì la sorte di Giobbe, dopo che egli ebbe pregato per i suoi amici. Infatti il Signore raddoppiò quanto Giobbe aveva posseduto. 11Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo; banchettarono con lui in casa sua, condivisero il suo dolore e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui, e ognuno gli regalò una somma di denaro e un anello d’oro.
[vv. 12b-17]
[vv. 1-10a]
10Dio ristabilì Giobbe nello stato di prima, avendo egli pregato per i suoi amici; accrebbe anzi del doppio quanto Giobbe aveva posseduto. 11Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra e un anello d'oro.
[vv. 12b-17]