La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
per dispositivi mobili
Suggerimento:
15. Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio
1. Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio
2. Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio
3. Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato; ad es: mos* cerca tutte le parole che iniziano per "mos"; Esempio
4. Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato, e funziona anche dentro alle virgolette: ad es: mos* dis* cerca tutte le frasi di due parole che iniziano rispettivamente per "mos" e per "dis"; Esempio
5. Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio
6. Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio
7. Puoi estrarre un libro intero usando l'operatore libro: (o una sua abbreviazione), ad es. libro: Is. Esempio
8. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sia abbreviazione) seguito da un libro, ad es: in: Mt; puoi anche ripeterlo con più libri. Esempio
9. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio
10. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio
11. L'operatore in: (o una sua abbreviazione), che specifica in quali libri cercare, può essere preceduto dal segno meno per escludere quei libri o gruppi di libri, ad es. - in: nt. Esempio
12. Puoi usare l'operatore evidenzia: (o una sua abbreviazione) per evidenzare una parola o frase, ad es. cercare Gesù ed evidenziare anche Cristo: Gesù evidenzia: Cristo. Esempio
13. Puoi cercare nei versetti, nei capitoli o nei paragrafi: specificalo con l'operatore modo: (o una sua abbreviazione), ad es. Cristo modo: capitoli. Esempio
14. Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio
15. Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio
16. Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio
17. Normalmente le ricerche non tengono conto delle maiuscole/minuscole, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:maiuscole (o una sua abbreviazione). Esempio
18. Normalmente le ricerche non tengono conto delle lettere accentate, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:accenti (o una sua abbreviazione). Esempio
19. Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio
20. Normalmente le ricerche sono per parole intere, puoi cercare anche dentro le parole aggiungendo opzione:dentro (o una sua abbreviazione). Esempio
21. Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi richiedere di usare la CEI 1974 aggiungendo versione:1974. L'operatore può essere abbreviato. Esempio
22. Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio
23. Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio
24. Se si fa la ricerca mediante espressione regolare e questa contiene uno spazio bisogna allora includere l'espressione regolare tra virgolette. Esempio
25. Ogni operatore (tipo opzione:) può essere abbreviato con la o le prime lettere. Lo stesso vale per le varie opzioni: si può ad es. scrivere opzione:dentro oppure opz:d oppure opzione:de, e l'effetto è lo stesso
26. Si può usare l'opzione:protestante (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione protestante (anglosassone), cioè usando ":" tra capitolo e versetti e "," per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio
27. Si può usare l'opzione:cattolico (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione cattolica, cioè usando "," tra capitolo e versetti e "." per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio
28. Se vengono usate entrambe le opzioni opzione:cattolico e opzione:protestante (o loro abbreviazioni), la prima prevale sempre sulla seconda. Esempio
29. Il suggerimento che viene presentato è scelto a caso. Se vuoi presentare uno specifico suggerimento aggiungi il parametro HintNumber all'URL, ad esempio "&HintNumber=7". Mostra il suggerimento n. 7

SELECT chapters_bible_it_cei_1974.book_chapter_text AS text, chapters_bible_it_cei_1974.book_chapter_sort, books.sort AS book_sort FROM chapters_bible_it_cei_1974 JOIN books ON chapters_bible_it_cei_1974.book_sort = books.sort WHERE 1 AND ( chapters_bible_it_cei_1974.book_chapter_text_search LIKE '%dio%');
BoolCheckAllResults=1

SELECT chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_text AS text, chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_sort, books.sort AS book_sort FROM chapters_bible_it_cei_2008 JOIN books ON chapters_bible_it_cei_2008.book_sort = books.sort WHERE 1 AND ( chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_text_search LIKE '%dio%');
BoolCheckAllResults=1

Hai cercato i capitoli contenenti la parola o frase dio [considerando maiuscole/minuscole, considerando gli accenti, anche dentro le parole, cercando nei capitoli, versioni Bibbia CEI 1974, Bibbia CEI 2008]

Hai trovato 286 capitoli in 57 libri:

GnGenesi (4), EsEsodo (8), LvLevitico (1), NmNumeri (6), DtDeuteronomio (10), GsGiosuè (8), GdcGiudici (7), RtRut (1), 1Sam1 Samuele (6), 2Sam2 Samuele (6), 1Re1 Re (7), 2Re2 Re (9), 1Cr1 Cronache (6), 2Cr2 Cronache (6), EsdEsdra (1), NeeNeemia (1), TbTobia (2), GdtGiuditta (5), EstEster (2), 1Mac1 Maccabei (9), 2Mac2 Maccabei (10), GbGiobbe (3), SalSalmi (22), PrProverbi (12), QoQoelet (5), CtCantico (1), SapSapienza (9), SirSiracide (16), IsIsaia (16), GerGeremia (11), BarBaruc (2), EzEzechiele (11), DnDaniele (6), OsOsea (2), GlGioele (1), AmAmos (3), GioGiona (2), MiMichea (3), NaNaum (1), AbAbacuc (1), ZacZaccaria (3), MalMalachia (1), MtMatteo (3), McMarco (3), LcLuca (5), AtAtti (8), RmRomani (3), 1Cor1 Corinzi (3), 2Cor2 Corinzi (2), EfEfesini (2), FilFilippesi (1), TtTito (1), EbrEbrei (1), GcGiacomo (1), 1Pt1 Pietro (2), GdGiuda (1), ApApocalisse (4)

I versetti grigi tra parentesi quadra (tipo [1] o [3-7]) sono espandibili.
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Bibbia CEI 1974
Bibbia CEI 2008
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1Il Signore disse a Giosuè: «Non temere e non abbatterti. Prendi con te tutti i guerrieri. Su, và contro Ai. Vedi, io ti metto in mano il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo territorio. 2Farai ad Ai e al suo re come hai fatto a Gerico e al suo re; tuttavia prenderete per voi il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un agguato contro Ai, dietro ad essa».

3Giosuè dunque e tutti quelli del popolo atti alla guerra si accinsero ad assalire Ai; Giosuè scelse trentamila uomini, guerrieri valenti, li inviò di notte 4e comandò loro: «State attenti: voi tenderete un agguato contro la città, dietro ad essa. Non allontanatevi troppo dalla città e state tutti pronti. 5Io, con tutta la gente, mi avvicinerò alla città. Ora, quando essi usciranno contro di noi come l'altra volta, noi fuggiremo davanti a loro. 6Essi usciranno ad inseguirci finché noi li avremo tirati lontani dalla città, perché diranno: Fuggono davanti a noi come l'altra volta! Mentre noi fuggiremo davanti a loro, 7voi balzerete dall'agguato e occuperete la città e il Signore vostro Dio la metterà in vostro potere. 8Come l'avrete in potere, appiccherete il fuoco alla città: farete secondo il comando del Signore. Fate attenzione! Questo è il mio comando». 9Giosuè allora li inviò ed essi andarono al luogo dell'agguato e si posero fra Betel e Ai, ad occidente di Ai; Giosuè passò quella notte in mezzo al popolo. 10Si alzò di buon mattino, passò in rassegna il popolo e andò con gli anziani di Israele alla testa del popolo verso Ai. 11Tutti quelli del popolo atti alla guerra, che erano con lui, salendo avanzarono e arrivarono di fronte alla città e si accamparono a nord di Ai. Tra Giosuè e Ai c'era di mezzo la valle. 12Prese circa cinquemila uomini e li pose in agguato tra Betel e Ai, ad occidente della città. 13Il popolo pose l'accampamento a nord di Ai mentre l'agguato era ad occidente della città; Giosuè andò quella notte in mezzo alla valle.

14Non appena il re di Ai si accorse di ciò, gli uomini della città si alzarono in fretta e uscirono per il combattimento incontro ad Israele, il re con tutto il popolo, verso il pendio di fronte all'Araba. Egli non s'accorse che era teso un agguato contro di lui dietro la città. 15Giosuè e tutto Israele si diedero per vinti dinanzi a loro e fuggirono per la via del deserto. 16Tutta la gente che era dentro la città corse ad inseguirli; inseguirono Giosuè e furono attirati lontano dalla città. 17Non ci rimase in Ai nessuno che non inseguisse Israele e così lasciarono aperta la città per inseguire Israele.

18Disse allora il Signore a Giosuè: «Tendi verso la città il giavellotto che tieni in mano, perché io te la metto nelle mani». Giosuè tese il giavellotto, che teneva in mano, verso la città. 19Come ebbe stesa la mano, quelli che erano in agguato balzarono subito dal loro nascondiglio, entrarono di corsa nella città, la occuparono e s'affrettarono ad appiccarvi il fuoco.

20Gli uomini di Ai si voltarono indietro ed ecco videro che il fumo della città si alzava verso il cielo. Allora non ci fu più possibilità per loro di fuggire in alcuna direzione, mentre il popolo che fuggiva verso il deserto si rivolgeva contro quelli che lo inseguivano. 21Infatti Giosuè e tutto Israele s'erano accorti che il gruppo in agguato aveva occupata la città e che il fumo della città si era levato; si voltarono dunque indietro e colpirono gli uomini di Ai. 22Anche gli altri uscirono dalcirono dalla città contro di loro, e così i combattenti di Ai si trovarono in mezzo agli Israeliti, avendoli da una parte e dall'altra. Li colpirono finché non rimase nessun superstite e fuggiasco. 23Il re di Ai lo presero vivo e lo condussero da Giosuè. 24Quando Israele ebbe finito di uccidere tutti i combattenti di Ai nella campagna, nel deserto, dove quelli li avevano inseguiti, e tutti fino all'ultimo furono caduti sotto i colpi della sIsraeliti si riversarono in massa in Ai e la colpirono a fil di spada. 25Tutti i caduti in quel giorno, uomini e donne, furono dodicimila, tutti di Ai.

26Giosuè non ritirò la mano, che brandiva il giavellotto, finché non ebbero votato allo sterminio tutti gli abitanti di Ai. 27Gli Israeliti, secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Giosuè, trattennero per sé soltanto il bestiame e il bottino della città. 28Poi Giosuè incendiò Ai e ne fece una rovina per sempre, una desolazione fino ad oggi. 29Fece appendere il re di Ai ad un albero fino alla sera. Al calar del sole Giosuè comandò che il suo cadavere fosse calato dall'albero; lo gettarono all'ingresso della porta della città e vi eressero sopra un gran mucchio di pietre, che dura fino ad oggi.

30In quell'occasione Giosuè costruì un altare al Signore, Dio di Israele, sul monte Ebal, 31secondo quanto aveva ordinato Mosè, servo del Signore, agli Israeliti, come è scritto nel libro della legge di Mosè, un altare di pietre intatte, non toccate dal ferro; vi si sacrificarono sopra olocausti e si offrirono sacrifici di comunione.

32In quel luogo scrisse sulle pietre una copia della legge di Mosè, che questi aveva scritto per gli Israeliti. 33Tutto Israele, i suoi anziani, i suoi scribi, tutti i suoi giudici, forestieri e cittadini stavano in piedi da una parte e dall'altra dell'arca, di fronte ai sacerdoti leviti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, una metà verso il monte Garizim e l'altra metà verso il monte Ebal, come aveva prima prescritto Mosè, servo del Signore, per benedire il popolo di Israele. 34Giosuè lesse tutte le parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo quanto è scritto nel libro della legge. 35Non ci fu parola, di quante Mosè aveva comandate, che Giosuè non leggesse davanti a tutta l'assemblea di Israele, comprese le donne, i fanciulli e i forestieri che soggiornavano in mezzo a loro.

1Il Signore disse a Giosuè: «Non temere e non abbatterti. Prendi con te tutti i guerrieri. Su, va’ contro Ai. Vedi, io consegno nella tua mano il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo territorio. 2Tratta Ai e il suo re come hai trattato Gerico e il suo re; tuttavia prenderete per voi il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un agguato contro la città, dietro a essa». 3Giosuè e tutto il suo esercito si accinsero ad assalire Ai. Egli scelse trentamila guerrieri valenti, li inviò di notte 4con questo comando: «State attenti: voi tenderete agguati dietro la città, senza allontanarvi troppo da essa. State tutti all’erta. 5Io e tutta la gente che è con me ci avvicineremo alla città. Quando usciranno contro di noi, come la prima volta, noi fuggiremo davanti a loro. 6Essi usciranno dietro a noi finché li avremo attirati lontano dalla città, perché penseranno: “Fuggono davanti a noi come la prima volta!”. Mentre noi fuggiremo davanti a loro, 7voi balzerete fuori dall’imboscata e occuperete la città, e il Signore, vostro Dio, la consegnerà in mano vostra. 8Una volta occupata, appiccherete il fuoco alla città. Agite secondo il comando del Signore. Fate attenzione! Questi sono i miei ordini». 9Giosuè allora li inviò, ed essi andarono al luogo dell’imboscata e si posero fra Betel e Ai, a occidente di Ai; Giosuè passò quella notte in mezzo al popolo. 10Di buon mattino passò in rassegna il popolo e, con gli anziani d’Israele alla testa del popolo, salì contro Ai. 11Anche tutti quelli idonei alla guerra, che erano con lui, salirono e, avvicinandosi, giunsero di fronte alla città. Si accamparono a settentrione di Ai, lasciando la valle tra loro e Ai. 12Giosuè aveva preso circa cinquemila uomini e li aveva posti in agguato tra Betel e Ai, a occidente della città. 13Il popolo aveva collocato tutto l’accampamento a settentrione di Ai, mentre l’agguato era a occidente della città; Giosuè di notte andò in mezzo alla valle.

14Non appena il re di Ai si accorse di ciò, gli uomini della città si alzarono in fretta e uscirono incontro a Israele per il combattimento, il re con tutto il popolo, verso il pendio di fronte all’Araba. Non sapeva, però, che era teso un agguato contro di lui dietro la città. 15Giosuè e tutto Israele si diedero per vinti dinanzi a loro e fuggirono per la via del deserto. 16Tutta la gente che era dentro la città, gridando, si mise a inseguirli. Inseguirono Giosuè e furono attirati lontano dalla città. 17In Ai non rimase nessuno che non inseguisse Israele. E così, per inseguire Israele, lasciarono la città aperta.

18Il Signore disse a Giosuè: «Tendi verso la città il giavellotto che tieni in mano, perché io la consegno nelle tue mani». Giosuè tese verso la città il giavellotto che teneva in mano 19e, non appena stese la mano, quelli che erano in agguato balzarono subito dal loro nascondiglio, corsero per entrare in città, la occuparono e in un attimo vi appiccarono il fuoco.

20Quelli di Ai si voltarono indietro e videro che il fumo della città si alzava verso il cielo. Ma ormai non c’era più per loro alcuna possibilità di fuga in nessuna direzione, poiché il popolo che fuggiva verso il deserto si era voltato contro gli inseguitori. 21Giosuè e tutto Israele videro che quelli dell’agguato avevano conquistato la città e che il fumo della città si era levato; si voltarono dunque indietro e colpirono gli uomini di Ai. 22Anche gli altri uscirono dalla città contro di loro, e così i combattenti di Ai si trovarono in mezzo agli Israeliti, avendoli da una parte e dall’altra. Gli Israeliti li colpirono, finché non rimase nessun superstite o fuggiasco. 23Presero vivo il re di Ai e lo condussero da Giosuè. 24Quando gli Israeliti ebbero finito di uccidere tutti gli abitanti di Ai, che li avevano inseguiti in campo aperto nel deserto, e tutti fino all’ultimo furono passati a fil di spada, tutti gli Israeliti rientrarono in Ai e la colpirono a fil di spada. 25Tutti i caduti in quel giorno, uomini e donne, furono dodicimila, tutta la popolazione di Ai. 26Giosuè non ritirò la mano che brandiva il giavellotto, finché non ebbero votato allo sterminio tutti gli abitanti di Ai.

27Gli Israeliti trattennero per sé soltanto il bestiame e il bottino della città, secondo l’ordine che il Signore aveva dato a Giosuè. 28Giosuè incendiò Ai, riducendola a una collina di rovine per sempre, una desolazione fino ad oggi. 29Fece appendere il re di Ai a un albero, fino alla sera. Al tramonto Giosuè comandò che il suo cadavere fosse calato giù dall’albero; lo gettarono all’ingresso della porta della città e vi eressero sopra un gran mucchio di pietre, che esiste ancora oggi.

30In quell’occasione Giosuè costruì un altare al Signore, Dio d’Israele, sul monte Ebal, 31come aveva ordinato Mosè, servo del Signore, agli Israeliti, secondo quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, un altare di pietre intere, non levigate dal ferro; vi bruciarono sopra olocausti in onore del Signore e immolarono sacrifici di comunione.

32In quel luogo Giosuè scrisse sulle pietre una copia della legge di Mosè, che questi aveva scritto alla presenza degli Israeliti. 33Tutto Israele, gli anziani, gli scribi, i giudici, il forestiero come quelli del popolo, stavano in piedi da una parte e dall’altra dell’arca, di fronte ai sacerdoti leviti, che portavano l’arca dell’alleanza del Signore: una metà verso il monte Garizìm e l’altra metà verso il monte Ebal, come aveva prescritto Mosè, servo del Signore, per benedire il popolo d’Israele anzitutto. 34Giosuè lesse poi tutte le parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo quanto sta scritto nel libro della legge. 35Di tutto quanto Mosè aveva comandato, non ci fu parola che Giosuè non leggesse davanti a tutta l’assemblea d’Israele, comprese le donne, i fanciulli e i forestieri che camminavano con loro.

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1Quando Iabin, re di Cazor, seppe queste cose, ne informò Iobab, il re di Madon, il re di Simron, il re di Acsaf 2e i re che erano al nord, sulle montagne, nell'Araba a sud di Chinarot, nel bassopiano e sulle colline di Dor dalla parte del mare. 3I Cananei erano a oriente e a occidente, gli Amorrei, gli Hittiti, i Perizziti, i Gebusei erano sulle montagne e gli Evei erano al di sotto dell'Ermon nel paese di Mizpa.

4Allora essi uscirono con tutti i loro eserciti: un popolo numeroso, come la sabbia sulla riva del mare, con cavalli e carri in gran quantità.

5Si unirono tutti questi re e vennero ad accamparsi insieme presso le acque di Merom, per combattere contro Israele. 6Allora il Signore disse a Giosuè: «Non temerli, perché domani a quest'ora io li mostrerò tutti trafitti davanti ad Israele. Taglierai i garretti ai loro cavalli e appiccherai il fuoco ai loro carri». 7Giosuè con tutti i suoi guerrieri li raggiunse presso le acque di Merom d'improvviso e piombò su di loro. 8Il Signore li mise in potere di Israele, che li battè e li inseguì fino a Sidone la Grande, fino a Misrefot-Maim e fino alla valle di Mizpa ad oriente. Li batterono fino a non lasciar loro neppure un superstite. 9Giosuè fece loro come gli aveva detto il Signore: tagliò i garretti ai loro cavalli e appiccò il fuoco ai loro carri.

10In quel tempo Giosuè ritornò e prese Cazor e passò a fil di spada il suo re, perché prima Cazor era stata la capitale di tutti quei regni.

11Passò a fil di spada ogni essere vivente che era in essa, votandolo allo sterminio; non lasciò nessuno vivo e appiccò il fuoco a Cazor.

12Giosuè prese tutti quei re e le oro città, passandoli a fil di spada; li votò allo sterminio, come aveva comandato Mosè, servo del Signore. 13Tuttavia Israele non incendiò nessuna delle città erette sui colli, fatta eccezione per la sola Cazor, che Giosuè incendiò. 14Gli Israeliti presero tutto il bottino di queste città e il bestiame; solo passarono a fil di spada tutti gli uomini fino a sterminarli; non lasciarono nessuno vivo.

15Come aveva comandato il Signore a Mosè suo servo, Mosè ordinò a Giosuè e Giosuè così fece: non trascurò nulla di quanto aveva comandato il Signore a Mosè.

16Giosuè si impadronì di tutto questo paese: le montagne, tutto il Negheb, tutto il paese di Gosen, il bassopiano, l'Araba e le montagne di Israele con il loro bassopiano. 17Dal monte Calak, che sale verso Seir, a Baal-Gad nella valle del Libano sotto il monte Ermon, prese tutti i loro re, li colpì e li mise a morte. 18Per molti giorni Giosuè mosse guerra a tutti questi re. 19Non ci fu città che avesse fatto pace con gli Israeliti, eccetto gli Evei che abitavano Gàbaon: si impadronirono di tutti con le armi. 20Infatti era per disegno del Signore che il loro cuore si ostinasse nella guerra contro Israele, per votarli allo sterminio, senza che trovassero grazia, e per annientarli, come aveva comandato il Signore a Mosè.

21In quel tempo Giosuè si mosse per eliminare gli Anakiti dalle montagne, da Ebron, da Debir, da Anab, da tutte le montagne di Giuda e da tutte le montagne di Israele. Giosuè li votò allo sterminio con le loro città. 22Non rimase un Anakita nel paese degli Israeliti; solo ne rimasero a Gaza, a Gat e ad Asdod. 23Giosuè si impadronì di tutta la regione, come aveva detto il Signore a Mosè, e Giosuè la diede in possesso ad Israele, secondo le loro divisioni per tribù. Poi il paese non ebbe più la guerra.

1Quando Iabin, re di Asor, seppe queste cose, ne informò Iobab, il re di Madon, il re di Simron, il re di Acsaf 2e i re che erano a settentrione, sulle montagne, nell’Araba a meridione di Chinaròt, nella Sefela e sulle colline di Dor a occidente. 3I Cananei erano a oriente e a occidente, gli Amorrei, gli Ittiti, i Perizziti, i Gebusei erano sulle montagne e gli Evei erano ai piedi dell’Ermon, nella regione di Mispa.

4Allora essi uscirono con tutti i loro eserciti: erano una truppa numerosa come la sabbia sulla riva del mare, con numerosissimi cavalli e carri.

5Tutti questi re si allearono e vennero ad accamparsi insieme presso le acque di Merom, per combattere contro Israele. 6Allora il Signore disse a Giosuè: «Non temerli, perché domani a quest’ora io li consegnerò tutti trafitti davanti a Israele. Taglierai i garretti ai loro cavalli e appiccherai il fuoco ai loro carri». 7Giosuè con tutti i suoi guerrieri andò contro di loro presso le acque di Merom, a sorpresa, e piombò su di loro. 8Il Signore li consegnò nelle mani d’Israele, che li batté e li inseguì fino a Sidone la Grande, fino a Misrefot-Màim e fino alla valle di Mispa a oriente. Li sconfissero fino a non lasciar loro neppure un superstite. 9Giosuè fece loro come gli aveva detto il Signore: tagliò i garretti ai loro cavalli e appiccò il fuoco ai loro carri.

10In quello stesso tempo Giosuè tornò indietro, conquistò Asor e passò a fil di spada il suo re, perché prima Asor era stata la capitale di tutti quei regni. 11Passò a fil di spada ogni essere vivente che vi era, votandolo allo sterminio; non risparmiò nessun vivente e appiccò il fuoco ad Asor.

12Giosuè prese tutti quei re e le loro città, passandoli a fil di spada; li votò allo sterminio, come aveva comandato Mosè, servo del Signore. 13Tuttavia Israele non incendiò nessuna delle città costruite su colline, a parte Asor, incendiata da Giosuè. 14Gli Israeliti presero tutto il bottino di queste città e il bestiame; passarono però a fil di spada tutti gli uomini fino a distruggerli: non risparmiarono alcun vivente.

15Come aveva comandato il Signore a Mosè, suo servo, così Mosè aveva comandato a Giosuè e così Giosuè fece, non trascurando alcuna parola di quanto il Signore aveva comandato a Mosè.

16Giosuè si impadronì di tutta questa terra: la zona montuosa, tutto il Negheb, tutta la regione di Gosen, la Sefela, l’Araba, le montagne d’Israele e il loro bassopiano. 17Dal monte Calak, che sale verso Seir, fino a Baal-Gad nella valle del Libano ai piedi del monte Ermon: catturò tutti i loro re, li vinse e li uccise. 18Per molto tempo Giosuè fece guerra a tutti questi re. 19Non ci fu alcuna città che facesse pace con gli Israeliti, eccetto gli Evei che abitavano Gàbaon: le presero tutte con le armi, 20perché veniva dal Signore che il loro cuore si ostinasse a dichiarare guerra a Israele, per votarle allo sterminio senza pietà e così distruggerle, come il Signore aveva comandato a Mosè.

21In quel tempo Giosuè andò a eliminare gli Anakiti dalla zona montuosa: da Ebron, da Debir, da Anab, da tutti i monti di Giuda e di Israele. Giosuè li votò allo sterminio con le loro città. 22Non rimasero Anakiti nella terra degli Israeliti. Ne rimasero alcuni solo a Gaza, a Gat e ad Asdod. 23Giosuè prese tutto il territorio, come il Signore aveva ordinato a Mosè. Giosuè lo assegnò in eredità a Israele, secondo le loro divisioni in tribù. E la terra visse tranquilla, senza guerra.

1Questi sono i re del paese, che gli Israeliti sconfissero e del cui territorio entrarono in possesso, oltre il Giordano, ad oriente, dal fiume Arnon al monte Ermon, con tutta l'Araba orientale.

2Sicon, re degli Amorrei che abitavano in Chesbon; il suo dominio cominciava da Aroer, situata sul margine della valle del torrente Arnon, incluso il centro del torrente, e comprendeva la metà di Gàlaad fino al torrente Iabbok, lungo il confine dei figli di Ammon 3e inoltre l'Araba fino alla riva orientale del mare di Kinarot e fino alla riva orientale dell'Araba, cioè il Mar Morto, in direzione di Bet-Iesimot e più a sud, fin sotto le pendici del Pisga.

4Inoltre Og, re di Basan, proveniente da un residuo di Refaim, che abitava in Astarot e in Edrei, 5dominava le montagne dell'Ermon e Salca e tutto Basan sino al confine dei Ghesuriti e dei Maacatiti, inoltre metà di Gàlaad sino al confine di Sicon re di Chesbon. 6Mosè, servo del Signore, e gli Israeliti li avevano sconfitti e Mosè, servo del Signore, ne diede il possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribù di Manàsse.

7Questi sono i re del paese che Giosuè e gli Israeliti sconfissero, al di qua del Giordano ad occidente, da Baal-Gad nella valle del Libano fino al monte Calak, che sale verso Seir, e di cui Giosuè diede il possesso alle tribù di Israele secondo le loro divisioni, 8sulle montagne, nel bassopiano, nell'Araba, sulle pendici, nel deserto e nel Negheb: gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei:

9il re di Gerico, uno; il re di Ai, che è presso Betel, uno;

10il re di Gerusalemme, uno; il re di Ebron, uno;

11il re di Iarmut, uno; il re di Lachis, uno;

12il re di Eglon, uno; il re di Ghezer, uno;

13il re di Debir, uno; il re di Gheder, uno;

14il re di Corma, uno; il re di Arad, uno;

15il re di Libna, uno; il re di Adullam, uno;

16il re di Makkeda, uno; il re di Betel, uno;

17il re di Tappuach, uno; il re di Efer, uno;

18il re di Afek, uno; il re di Sarom, uno;

19il re di Madon, uno; il re di Cazor, uno;

20il re di Simron-Meroon, uno; il re di Acsaf, uno;

21il re di Taanach, uno; il re di Meghiddo, uno;

22il re di Kades, uno; il re di Iokneam del Carmelo, uno;

23il re di Dor, sulla collina di Dor, uno;

il re delle genti di Gàlgala, uno;

24il re di Tirza, uno. In tutto trentun re.

1Questi sono i re della regione al di là del Giordano, a oriente, che gli Israeliti sconfissero e del cui territorio entrarono in possesso, dal torrente Arnon al monte Ermon, con tutta l’Araba orientale:

2Sicon, re degli Amorrei che risiedeva a Chesbon; egli dominava, partendo da Aroèr, situata sul margine della valle del torrente Arnon, il fondovalle del torrente, la metà di Gàlaad fino al torrente Iabbok, confine degli Ammoniti, 3e l’Araba fino alla riva orientale del mare di Chinaròt e fino alla riva orientale del mare dell’Araba, cioè il Mar Morto, in direzione di Bet-Iesimòt e più a meridione, fin sotto le pendici del Pisga.

4Og, re di Basan, uno degli ultimi figli dei Refaìm, che risiedeva ad Astaròt e a Edrei; 5egli dominava il monte Ermon e Salca e tutto Basan fino al confine dei Ghesuriti e dei Maacatiti, inoltre metà di Gàlaad sino al confine di Sicon re di Chesbon.

6Mosè, servo del Signore, e gli Israeliti li avevano sconfitti, e Mosè, servo del Signore, ne diede il possesso a quelli di Ruben, a quelli di Gad e a metà della tribù di Manasse.

7Questi sono i re del territorio a occidente del Giordano, che Giosuè e gli Israeliti sconfissero, da Baal-Gad nella valle del Libano fino al monte Calak, che sale verso Seir, e le cui terre Giosuè diede in proprietà alle tribù d’Israele, secondo le loro divisioni in tribù, 8nella zona montuosa, nella Sefela, nell’Araba, sulle pendici, nel deserto e nel Negheb, dov’erano gli Ittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei:

9il re di Gerico, uno; il re di Ai, che è presso Betel, uno;
10il re di Gerusalemme, uno; il re di Ebron, uno;
11il re di Iarmut, uno; il re di Lachis, uno;
12il re di Eglon, uno; il re di Ghezer, uno;
13il re di Debir, uno; il re di Gheder, uno;
14il re di Corma, uno; il re di Arad, uno;
15il re di Libna, uno; il re di Adullàm, uno;
16il re di Makkedà, uno; il re di Betel, uno;
17il re di Tappùach, uno; il re di Chefer, uno;
18il re di Afek, uno; il re di Saron, uno;
19il re di Madon, uno; il re di Azor, uno;
20il re di Simron-Meron, uno; il re di Acsaf, uno;
21il re di Taanac, uno; il re di Meghiddo, uno;
22il re di Kedes, uno; il re di Iokneàm del Carmelo, uno;
23il re di Dor, sulla collina di Dor, uno;
il re delle popolazioni di Gàlgala, uno;
24il re di Tirsa, uno. In tutto trentuno re.

1Quando Giosuè fu vecchio e avanti negli anni, il Signore gli disse: «Tu sei diventato vecchio, avanti negli anni e rimane molto territorio da occupare. 2Questo è il paese rimasto: tutti i distretti dei Filistei e tutto il territorio dei Ghesuriti, 3dal Sicor, che è sulla frontiera dell'Egitto, fino al territorio di Ekron, al nord, che è ritenuto cananeo, i cinque principati dei Filistei: quello di Gaza, di Asdod, di Ascalon, di Gat e di Ekron; gli Avviti 4al mezzogiorno; tutto il paese dei Cananei, da Ara che è di quelli di Sidòne, fino ad Afek, sino al confine degli Amorrei; 5il paese di quelli di Biblos e tutto il Libano ad oriente, da Baal-Gad sotto il monte Ermon fino all'ingresso di Amat. 6Tutti gli abitanti delle montagne dal Libano a Misrefot-Maim, tutti quelli di Sidòne, io li scaccerò davanti agli Israeliti. Però tu assegna questo paese in possesso agli Israeliti, come ti ho comandato. 7Ora dividi questo paese a sorte alle nove tribù e a metà della tribù di Manàsse».

8Insieme con l'altra metà di Manàsse, i Rubeniti e i Gaditi avevano ricevuto la loro parte di eredità, che Mosè aveva data loro oltre il Giordano, ad oriente, come aveva concesso loro Mosè, servo del Signore. 9Da Aroer, che è sulla riva del fiume Arnon, e dalla città, che è in mezzo alla valle, tutta la pianura di Madaba fino a Dibon; 10tutte le città di Sicon, re degli Amorrei, che regnava in Chesbon, sino al confine degli Ammoniti. 11Inoltre Gàlaad, il territorio dei Ghesuriti e dei Maacatiti, tutte le montagne dell'Ermon e tutto Basan fino a Salca; 12tutto il regno di Og, in Basan, il quale aveva regnato in Astarot e in Edrei ed era l'ultimo superstite dei Refaim, Mosè li aveva debellati e spodestati. 13Però gli Israeliti non avevano scacciato i Ghesuriti e i Maacatiti; così Ghesur e Maaca abitano in mezzo ad Israele fino ad oggi. 14Soltanto alla tribù di Levi non aveva assegnato eredità: i sacrifici consumati dal fuoco per il Signore, Dio di Israele, sono la sua eredità, secondo quanto gli aveva detto il Signore.

15Mosè aveva dato alla tribù dei figli di Ruben una parte secondo le loro famiglie 16ed essi ebbero il territorio da Aroer, che è sulla riva del fiume Arnon, e la città che è a metà della valle e tutta la pianura presso Madaba; 17Chesbon e tutte le sue città che sono nella pianura, Dibon, Bamot-Baal, Bet-Baal-Meon, 18Iaaz, Kedemot, Mefaat, 19Kiriataim, Sibma e Zeret-Sacar sulle montagne che dominano la valle; 20Bet-Peor, i declivi del Pisga, Bet-Iesimot, 21tutte le città della pianura, tutto il regno di Sicon, re degli Amorrei, che aveva regnato in Chesbon e che Mosè aveva sconfitto insieme con i capi dei Madianiti, Evi, Rekem, Zur, Cur e Reba, vassalli di Sicon, che abitavano nella regione. 22Quanto a Balaam, figlio di Beor, l'indovino, gli Israeliti lo uccisero di spada insieme a quelli che avevano trafitto. 23Il confine per i figli di Ruben fu dunque il Giordano e il territorio limitrofo. Questa fu l'eredità dei figli di Ruben secondo le loro famiglie: le città con i loro villaggi.

24Mosè poi aveva dato una parte alla tribù di Gad, ai figli di Gad secondo le loro famiglie 25ed essi ebbero il territorio di Iazer e tutte le città di Gàlaad e metà del paese degli Ammoniti fino ad Aroer, che è di fronte a Rabba, 26e da Chesbon fino a Ramat-Mizpe e Betonim e da Macanaim fino al territorio di Lodebar; 27nella valle: Bet-Aram e Bet-Nimra, Succot e Zafon, il resto del regno di Sicon, re di Chesbon. Il Giordano era il confine sino all'estremità del mare di Genèsaret oltre il Giordano, ad oriente. 28Questa è l'eredità dei figli di Gad secondo le loro famiglie: le città con i loro villaggi.

29Mosè aveva dato una parte a metà della tribù dei figli di Manàsse, secondo le loro famiglie 30ed essi ebbero il territorio da Macanaim, tutto il Basan, tutto il regno di Og, re di Basan, e tutti gli attendamenti di Iair, che sono in Basan: sessanta città. 31La metà di Gàlaad, Astarot e Edrei, città del regno di Og in Basan furono dati ai figli di Machir, figlio di Manàsse, anzi alla metà dei figli di Machir, secondo le loro famiglie.

32Questo distribuì Mosè nelle steppe di Moab, oltre il Giordano di Gerico, ad oriente. 33Alla tribù di Levi però Mosè non aveva assegnato alcuna eredità: il Signore, Dio di Israele, è la loro eredità, come aveva loro detto.

1Giosuè era ormai vecchio e avanti negli anni, e il Signore gli disse: «Tu sei vecchio e avanti negli anni, mentre rimane molto territorio da occupare. 2Queste sono le terre rimaste: tutti i distretti dei Filistei e tutto il territorio dei Ghesuriti, 3dal Sicor, di fronte all’Egitto, fino al territorio di Ekron, a settentrione, zona considerata cananea; i cinque principati dei Filistei – Gaza, Asdod, Àscalon, Gat ed Ekron – e gli Avviti 4nel meridione; tutto il territorio dei Cananei, da Ara, che è di quelli di Sidone, fino ad Afek, fino al confine degli Amorrei; 5il territorio di quelli di Biblo e tutto il Libano orientale, da Baal-Gad ai piedi del monte Ermon fino all’ingresso di Camat. 6Io stesso scaccerò davanti agli Israeliti tutti gli abitanti delle montagne dal Libano a Misrefot-Màim, e tutti quelli di Sidone. Tu dovrai solo tirare a sorte l’eredità per Israele, come ti ho comandato. 7Ora dunque, distribuisci questa terra in eredità alle nove tribù e a metà della tribù di Manasse».

8Insieme con l’altra metà di Manasse, i Rubeniti e i Gaditi avevano ricevuto la loro parte di eredità, che Mosè aveva assegnato loro al di là del Giordano, a oriente, come aveva concesso loro Mosè, servo del Signore: 9da Aroèr, che è sulla riva del torrente Arnon, e dalla città in fondovalle, tutta la pianura di Màdaba fino a Dibon; 10tutte le città di Sicon, re degli Amorrei, che regnava a Chesbon, fino al confine degli Ammoniti; 11Gàlaad, il territorio dei Ghesuriti e dei Maacatiti, tutto il monte Ermon e tutto Basan fino a Salca; 12in Basan tutto il regno di Og, che regnava ad Astaròt e a Edrei, uno degli ultimi figli dei Refaìm, che Mosè aveva debellato e spodestato. 13Tuttavia gli Israeliti non avevano scacciato i Ghesuriti e i Maacatiti; infatti le popolazioni di Ghesur e Maacà vivono in mezzo a Israele ancora oggi.

14Soltanto alla tribù di Levi non aveva assegnato un’eredità: i sacrifici consumati dal fuoco per il Signore, Dio d’Israele, sono la sua eredità, come aveva detto loro.

15Mosè aveva assegnato alla tribù dei figli di Ruben una parte secondo i loro casati, 16ed essi ebbero il territorio da Aroèr, che è sulla riva del torrente Arnon, e dalla città in fondovalle, tutta la pianura presso Màdaba, 17Chesbon e tutte le sue città che sono nella pianura, Dibon, Bamòt-Baal, Bet-Baal-Meon, 18Iaas, Kedemòt, Mefàat, 19Kiriatàim, Sibma e Seret-Hassacàr sulle montagne che dominano la valle, 20Bet-Peor, le pendici del Pisga, Bet-Iesimòt, 21tutte le città della pianura, tutto il regno di Sicon, re degli Amorrei, che regnava a Chesbon e che Mosè aveva sconfitto insieme con i capi dei Madianiti, vassalli di Sicon, che abitavano nella regione: Evì, Rekem, Sur, Cur e Reba. 22Quanto a Balaam, figlio di Beor, l’indovino, gli Israeliti lo uccisero di spada insieme a quelli che avevano trafitto. 23Il territorio dei Rubeniti comprende poi il Giordano e il territorio limitrofo. Questa è l’eredità dei Rubeniti secondo i loro casati: le città con i loro villaggi.

24Mosè poi aveva dato una parte alla tribù di Gad, ai figli di Gad, secondo i loro casati, 25ed essi ebbero il territorio di Iazer e tutte le città di Gàlaad e metà del territorio degli Ammoniti fino ad Aroèr, che è di fronte a Rabbà, 26e da Chesbon fino a Ramat-Mispe e Betonìm e da Macanàim fino al territorio di Lodebàr; 27nella valle: Bet-Aram e Bet-Nimra, Succot e Safon, il resto del regno di Sicon, re di Chesbon. Il Giordano ne era il confine sino all’estremità del mare di Chinneret oltre il Giordano, a oriente. 28Questa è l’eredità dei figli di Gad secondo i loro casati: le città con i loro villaggi.

29Mosè aveva assegnato a metà della tribù dei figli di Manasse, secondo i loro casati, 30il seguente territorio che appartenne a loro: da Macanàim, tutto il Basan, tutto il regno di Og, re di Basan, e tutti i villaggi di Iair, che sono in Basan: sessanta città. 31La metà di Gàlaad, Astaròt ed Edrei, città del regno di Og in Basan, furono date ai figli di Machir, figlio di Manasse, cioè alla metà dei figli di Machir, secondo i loro casati.

32Questo è quanto distribuì Mosè nelle steppe di Moab, oltre il Giordano di Gerico, a oriente. 33Alla tribù di Levi, però, Mosè non aveva assegnato alcuna eredità: il Signore, Dio d’Israele, è la loro eredità, come aveva detto loro.

[c. 14]
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1La porzione che toccò in sorte alla tribù dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie, si trova ai confini di Edom, dal deserto di Sin verso il Negheb, all'estremo sud. 2Il loro confine a mezzogiorno cominciava alla parte estrema del Mar Morto, dalla punta rivolta verso mezzodì, 3poi procedeva a sud della salita di Akrabbim, passava per Sin e risaliva a sud di Kades-Barnea; passava poi da Chezron, saliva ad Addar e girava verso Karkaa; 4passava poi da Azmon e raggiungeva il torrente d'Egitto e faceva capo al mare. Questo sarà il vostro confine meridionale. 5A oriente il confine era costituito dal Mar Morto fino alla foce del Giordano. Dal lato settentrionale il confine partiva dalla lingua di mare presso la foce del Giordano, 6saliva a Bet-Ogla e passava a nord di Bet-Araba e saliva alla Pietra di Bocan, figlio di Ruben. 7Poi il confine saliva a Debir, per la valle di Acor e, a nord, girava verso le curve, che sono di fronte alla salita di Adummin, a mezzogiorno del torrente; passava poi alle acque di En-Semes e faceva capo a En-Roghel. 8Saliva poi la valle di Ben-Innom a sud del fianco dei Gebusei, cioè di Gerusalemme; poi il confine saliva sulla vetta della montagna che domina la valle di Innom ad ovest ed è alla estremità della pianura dei Refaim, al nord. 9Poi il confine piegava dalla vetta della montagna verso la fonte delle Acque di Neftoach e usciva al monte Efron; piegava poi verso Baala, che è Kiriat-Iearim. 10Indi il confine girava da Baala, ad occidente, verso il monte Seir, passava sul pendio settentrionale del monte Iearim, cioè Chesalon, scendeva a Bet-Semes e passava a Timna. 11Poi il confine raggiungeva il pendio settentrionale di Ekron, quindi piegava verso Siccaron, passava per il monte Baala, raggiungeva Iabneel e terminava al mare. 12La frontiera occidentale era il Mar Mediterraneo. Questo era da tutti i lati il confine dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie.

13A Caleb figlio di Iefunne fu data una parte in mezzo ai figli di Giuda, secondo l'ordine del Signore a Giosuè: fu data Kiriat-Arba, padre di Anak, cioè Ebron. 14Caleb scacciò di là i tre figli di Anak, Sesai, Achiman e Talmai, discendenti di Anak. 15Di là passò ad assalire gli abitanti di Debir. Si chiamava Debir Kiriat-Sefer. 16Disse allora Caleb: «A chi colpirà Kiriat-Sefer e se ne impadronirà, io darò in moglie Acsa, mia figlia». 17Se ne impadronì Otniel, figlio di Kenaz, fratello di Caleb; a lui diede in moglie sua figlia Acsa. 18Quand'essa arrivò presso il marito, questi la persuase a chiedere un campo al padre. Allora essa smontò dall'asino e Caleb le disse: «Che fai?». 19Gli disse: «Concedimi un favore. Poiché tu mi hai dato il paese del Negheb, dammi anche alcune sorgenti d'acqua». Le diede allora la sorgente superiore e la sorgente inferiore. 20Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie.

21Le città poste all'estremità della tribù dei figli di Giuda, verso il confine di Edom, nel Negheb, erano Kabseel, Eder, Iagur, 22Kina, Dimona, Arara, 23Kedes, Cazor-Itnan, 24Zif, Telem, Bealot, 25Caroz-Adatta, Keriot-Chezron, cioè Cazor, 26Amam, Sema, Molada, 27Cazar-Gadda, Esmon, Bet-Pelet, 28Cazar-Sual, Bersabea e le sue dipendenze, 29Baala, Iim, Ezem, 30Eltolad, Chesil, Corma, 31Ziklag, Madmanna, Sansanna, 32Lebaot, Silchim, En-Rimmon: in tutto ventinove città e i loro villaggi.

33Nella Sefela: Estaol, Sorea, Asna, 34Zanoach, En-Gannim, Tappuach, Enam, 35Iarmut, Adullam, Soco, Azeka, 36Saaraim, Aditaim, Ghedera e Ghederotaim: quattordici città e i loro villaggi; 37Senan, Cadasa, Migdal-Gad, 38Dilean, Mizpe, Iokteel, 39Lachis, Boskat, Eglon, 40Cabbon, Lacmas, Chitlis, 41Ghederot, Bet-Dagon, Naama e Makkeda: sedici città e i loro villaggi; 42Libna, Eter, Asan, 43Iftach, Asna, Nesib, 44Keila, Aczib e Maresa: nove città e i loro villaggi; 45Ekron, le città del suo territorio e i suoi villaggi; 46da Ekron fino al mare, tutte le città vicine a Asdod e i loro villaggi; 47Asdod, le città del suo territorio e i suoi villaggi; Gaza, le città del suo territorio e i suoi villaggi fino al torrente d'Egitto e al Mar Mediterraneo, che serve di confine.

48Sulle montagne: Samir, Iattir, Soco, 49Danna, Kiriat-Sanna, cioè Debir, 50Anab, Estemoa, Anim, 51Gosen, Olon e Ghilo: undici città e i loro villaggi. 52Arab, Duma, Esean, 53Ianum, Bet-Tappuach, Afeka, 54Umta, Kiriat-Arba, cioè Ebron e Sior: nove città e i loro villaggi. 55Maon, Carmelo, Zif, Iutta, 56Izreel, Iokdeam, Zanoach, 57Kain, Ghibea e Timna: dieci città e i loro villaggi. 58Calcul, Bet-Sur, Ghedor, 59Maarat, Bet-Anot e Eltekon: sei città e i loro villaggi. Tekoa, Efrata, cioè Betlemme, Peor, Etam, Culon, Tatam, Sores, Carem, Gallim, Beter, Manak: undici città e i loro villaggi. 60Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, e Rabba: due città e i loro villaggi.

61Nel deserto: Bet-Araba, Middin, Secaca, 62Nibsan, la città del sale e Engaddi: sei città e i loro villaggi.

63Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figli di Giuda non riuscirono a scacciarli; così i Gebusei abitano a Gerusalemme insieme con i figli di Giuda fino ad oggi.

1Il territorio toccato in sorte alla tribù dei figli di Giuda, secondo i loro casati, si estendeva fino ai confini di Edom, dal deserto di Sin verso il Negheb, all’estremo meridione. 2Il loro confine a mezzogiorno cominciava dalla parte estrema del Mar Morto, dalla punta rivolta verso mezzogiorno, 3poi procedeva a meridione della salita di Akrabbìm, passava per Sin e risaliva a meridione di Kades-Barnea; passava poi da Chesron, saliva ad Addar e girava verso Karkà; 4passava poi da Asmon e raggiungeva il torrente d’Egitto e faceva capo al mare. Questo era il loro confine meridionale. 5A oriente il confine era costituito dal Mar Morto fino alla foce del Giordano. Dal lato settentrionale il confine partiva dalla lingua di mare presso la foce del Giordano, 6saliva a Bet-Cogla e passava a settentrione di Bet-Araba e saliva al sasso di Boan, figlio di Ruben. 7Poi il confine saliva a Debir, per la valle di Acor e, a settentrione, girava verso Gàlgala, che è di fronte alla salita di Adummìm, a mezzogiorno del torrente; passava poi alle acque di En-Semes e faceva capo a En-Roghel. 8Saliva poi la valle di Ben-Innòm sul versante meridionale dei Gebusei, cioè di Gerusalemme; poi il confine saliva sulla vetta della montagna che domina la valle di Innòm a occidente ed è all’estremità della valle dei Refaìm, a settentrione. 9Poi il confine piegava dalla vetta della montagna verso la fonte delle acque di Neftòach e usciva al monte Efron; piegava poi verso Baalà, che è Kiriat-Iearìm. 10Indi il confine girava da Baalà, a occidente, verso il monte Seir, passava sul pendio settentrionale del monte Iearìm, cioè Chesalòn, scendeva a Bet-Semes e passava per Timna. 11Poi il confine raggiungeva il pendio settentrionale di Ekron, quindi piegava verso Siccaròn, passava per il monte Baalà, raggiungeva Iabneèl e terminava al mare. 12Il confine occidentale era il Mare Grande. Questo era nel complesso il territorio dei figli di Giuda, secondo i loro casati.

13A Caleb, figlio di Iefunnè, fu data una parte in mezzo ai figli di Giuda, secondo l’ordine del Signore a Giosuè: fu data Kiriat-Arbà, padre di Anak, cioè Ebron. 14Caleb scacciò di là i tre figli di Anak: Sesài, Achimàn e Talmài, nati da Anak. 15Di là passò ad assalire gli abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriat-Sefer. 16Disse allora Caleb: «A chi colpirà Kiriat-Sefer e la prenderà, io darò in moglie mia figlia Acsa». 17La prese Otnièl, figlio di Kenaz, fratello di Caleb; a lui diede in moglie sua figlia Acsa. 18Ora, mentre andava dal marito, ella lo convinse a chiedere a suo padre un campo. Scese dall’asino e Caleb le disse: «Che hai?». 19Ella rispose: «Concedimi un favore; poiché tu mi hai dato una terra arida, dammi anche qualche fonte d’acqua». Egli le donò la sorgente superiore e la sorgente inferiore. 20Questa fu l’eredità della tribù dei figli di Giuda, secondo i loro casati.

21Le città poste all’estremità della tribù dei figli di Giuda, lungo il confine di Edom, nel Negheb, erano: Kabseèl, Eder, Iagur, 22Kina, Dimonà, Adadà, 23Kedes, Asor-Itnàn, 24Zif, Telem, Bealòt, 25Asor-Adattà, Keriòt-Chesron, cioè Asor, 26Amam, Sema, Moladà, 27Casar-Gaddà, Chesmon, Bet-Pelet, 28Casar-Sual, Bersabea e le sue dipendenze, 29Baalà, Iim, Esem, 30Eltolàd, Chesil, Corma, 31Siklag, Madmannà, Sansannà, 32Lebaòt, Silchìm, En-Rimmon: in tutto ventinove città e i loro villaggi.

33Nella Sefela: Estaòl, Sorea, Asna, 34Zanòach, En-Gannìm, Tappùach, Enam, 35Iarmut, Adullàm, Soco, Azekà, 36Saaràim, Aditàim, Ghederà e Ghederotàim: quattordici città e i loro villaggi; 37Senan, Adasà, Migdal-Gad, 38Dileàn, Mispa, Iokteèl, 39Lachis, Boskat, Eglon, 40Cabbon, Lacmas, Chitlis, 41Ghederòt, Bet-Dagon, Naamà e Makkedà: sedici città e i loro villaggi; 42Libna, Eter, Asan, 43Iftach, Asna, Nesib, 44Keila, Aczib e Maresà: nove città e i loro villaggi; 45Ekron, le città del suo distretto e i suoi villaggi; 46da Ekron fino al mare, tutte le città vicine ad Asdod e i loro villaggi; 47Asdod, le città del suo distretto e i suoi villaggi; Gaza, le città del suo distretto e i suoi villaggi fino al torrente d’Egitto e al Mare Grande, che serve da confine.

48Sulle montagne: Samir, Iattir, Soco, 49Danna, Kiriat-Sannà, cioè Debir, 50Anab, Estemòa, Anìm, 51Gosen, Colòn e Ghilo: undici città e i loro villaggi. 52Arab, Duma, Esan, 53Ianum, Bet-Tappùach, Afekà, 54Cumta, Kiriat-Arbà, cioè Ebron, e Sior: nove città e i loro villaggi. 55Maon, Carmel, Zif, Iutta, 56Izreèl, Iokdeàm, Zanòach, 57Kain, Gàbaa e Timna: dieci città e i loro villaggi. 58Calcul, Bet-Sur, Ghedor, 59Maaràt, Bet-Anòt e Eltekòn: sei città e i loro villaggi. Tekòa, Èfrata, cioè Betlemme, Peor, Etam, Culon, Tatam, Sores, Carem, Gallìm, Beter, Manàcat: undici città e i loro villaggi. 60Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearìm, e Rabbà: due città e i loro villaggi.

61Nel deserto: Bet-Araba, Middin, Secacà, 62Nibsan, la città del sale e Engaddi: sei città e i loro villaggi.

63Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figli di Giuda non riuscirono a scacciarli; così i Gebusei abitano a Gerusalemme insieme con i figli di Giuda ancora oggi.

[c. 16]
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1Questa era la parte toccata in sorte alla tribù di Manàsse, perché egli era il primogenito di Giuseppe. Quanto a Machir, primogenito di Manàsse e padre di Gàlaad, poiché era guerriero, aveva ottenuto Gàlaad e Basan.

2Fu dunque assegnata una parte agli altri figli di Manàsse secondo le loro famiglie: ai figli di Abiezer, ai figli di Elek, ai figli d'Asriel, ai figli di Sichem, ai figli di Efer, ai figli di Semida. Questi erano i figli maschi di Manàsse, figlio di Giuseppe, secondo le loro famiglie. 3Ma Zelofcad, figlio di Efer, figlio di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manàsse, non ebbe figli maschi; ma ebbe figlie, delle quali ecco i nomi: Macla, Noa, Ogla, Milca e Tirza. 4Queste si presentarono al sacerdote Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capi dicendo: «Il Signore ha comandato a Mosè di darci una eredità in mezzo ai nostri fratelli». Giosuè diede loro un'eredità in mezzo ai fratelli del padre loro, secondo l'ordine del Signore. 5Toccarono così dieci parti a Manàsse, oltre il paese di Gàlaad e di Basan che è oltre il Giordano, 6poiché le figlie di Manàsse ebbero un'eredità in mezzo ai figli di lui.

Il paese di Gàlaad fu per gli altri figli di Manàsse. 7Il confine di Manàsse era dal lato di Aser, Micmetat, situata di fronte a Sichem, poi il confine girava a destra verso Iasib alla fonte di Tappuach. 8A Manàsse apparteneva il territorio di Tappuach, mentre Tappuach, al confine di Manàsse, era dei figli di Efraim. 9Quindi la frontiera scendeva al torrente Kana. A sud del torrente vi erano le città di Efraim, oltre quelle che Efraim possedeva in mezzo alle città di Manàsse. Il territorio di Manàsse era a nord del torrente e faceva capo al mare. 10Il territorio a sud era di Efraim, a nord era di Manàsse e suo confine era il mare. Con Aser erano contigui a nord e con Issacar ad est. 11Inoltre in Issacar e in Aser appartenevano a Manàsse: Beisan e i suoi villaggi, Ibleam e i suoi villaggi, gli abitanti di Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di En-Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di Taanach e i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo e i suoi villaggi, un terzo della regione collinosa. 12Non poterono però i figli di Manàsse impadronirsi di queste città e il Cananeo continuò ad abitare in questa regione. 13Poi, quando gli Israeliti divennero forti, costrinsero il Cananeo ai lavori forzati, ma non lo spodestarono del tutto.

14I figli di Giuseppe dissero a Giosuè: «Perché mi hai dato in possesso una sola parte, una sola porzione misurata, mentre io sono un popolo numeroso, tanto mi ha benedetto il Signore?». 15Rispose loro Giosuè: «Se sei un popolo numeroso, sali alla foresta e disbosca a tuo piacere lassù nel territorio dei Perizziti e dei Refaim, dato che le montagne di Efraim sono troppo anguste per te». 16Dissero allora i figli di Giuseppe: «Le montagne non ci bastano; inoltre tutti i Cananei che abitano nel paese della valle hanno carri di ferro, tanto in Beisan e nelle sue dipendenze, quanto nella pianura di Izreel». 17Allora Giosuè disse alla casa di Giuseppe, a Efraim e a Manàsse: «Tu sei un popolo numeroso e possiedi una grande forza; la tua non sarà una porzione soltanto, 18perché le montagne saranno tue. È una foresta, ma tu la disboscherai e sarà tua da un estremo all'altro; spodesterai infatti il Cananeo, benché abbia carri di ferro e sia forte».

1Questo è il territorio toccato in sorte alla tribù di Manasse, perché egli era il primogenito di Giuseppe. Quanto a Machir, primogenito di Manasse e padre di Gàlaad, poiché era guerriero, aveva ottenuto Gàlaad e Basan.

2Fu dunque assegnata una parte agli altri figli di Manasse secondo i loro casati: ai figli di Abièzer, di Chelek, di Asrièl, di Sichem, di Chefer, di Semidà. Questi erano i figli maschi di Manasse, figlio di Giuseppe, secondo i loro casati. 3Selofcàd, figlio di Chefer, figlio di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manasse, non ebbe figli maschi, ma ebbe figlie, delle quali ecco i nomi: Macla, Noa, Cogla, Milca e Tirsa. 4Queste si presentarono al sacerdote Eleàzaro, a Giosuè, figlio di Nun, e ai capi dicendo: «Il Signore ha comandato a Mosè di darci un’eredità in mezzo ai nostri fratelli». Giosuè diede loro un’eredità in mezzo ai fratelli del padre loro, secondo l’ordine del Signore. 5Toccarono così dieci parti a Manasse, oltre il territorio di Gàlaad e di Basan che è a oriente del Giordano, 6poiché le figlie di Manasse ebbero un’eredità in mezzo ai figli di lui. La terra di Gàlaad fu per gli altri figli di Manasse.

7Il confine di Manasse cominciava da Aser, Micmetàt, situata di fronte a Sichem, poi il confine girava a destra verso Iasib alla fonte di Tappùach. 8A Manasse apparteneva il territorio di Tappùach, mentre Tappùach, al confine di Manasse, era dei figli di Èfraim. 9Quindi il confine scendeva al torrente Kana. A meridione del torrente vi erano le città di Èfraim, oltre quelle città che erano in mezzo alle città di Manasse. Il territorio di Manasse era a settentrione del torrente e faceva capo al mare. 10Il territorio a meridione era di Èfraim, a settentrione era di Manasse e suo confine era il mare. Con Aser erano confinanti a settentrione e con Ìssacar a oriente. 11Inoltre in Ìssacar e in Aser appartenevano a Manasse: Bet-Sean e i suoi villaggi, Ibleàm e i suoi villaggi, gli abitanti di Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di Endor e i suoi villaggi, gli abitanti di Taanac e i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo e i suoi villaggi, un terzo della regione collinosa. 12Non poterono però i figli di Manasse impossessarsi di queste città e il Cananeo continuò ad abitare in questa regione. 13Poi, quando gli Israeliti divennero forti, costrinsero il Cananeo al lavoro coatto, ma non lo spodestarono del tutto.

14I figli di Giuseppe dissero a Giosuè: «Perché mi hai dato in eredità un solo lotto e una sola parte, mentre io sono un popolo numeroso, che il Signore ha così benedetto?». 15Rispose loro Giosuè: «Se sei un popolo numeroso, sali alla foresta e disboscala per te nel territorio dei Perizziti e dei Refaìm, dato che la zona montuosa di Èfraim è troppo stretta per voi». 16Replicarono allora i figli di Giuseppe: «La zona montuosa non ci basta; inoltre tutti i Cananei che abitano nel territorio pianeggiante hanno carri di ferro, tanto in Bet-Sean e nei suoi villaggi quanto nella pianura di Izreèl». 17Allora Giosuè disse alla casa di Giuseppe, cioè a Èfraim e a Manasse: «Tu sei un popolo numeroso e possiedi una grande forza; la tua non sarà una porzione soltanto, 18perché le montagne saranno tue. È una foresta, ma tu la disboscherai e sarà tua da un estremo all’altro; spodesterai infatti il Cananeo, benché abbia carri di ferro e sia forte».

1Allora tutta la comunità degli Israeliti si radunò in Silo, e qui eresse la tenda del convegno. Il paese era stato sottomesso a loro. 2Rimanevano tra gli Israeliti sette tribù che non avevano avuto la loro parte. 3Disse allora Giosuè ai figli di Israele: «Fino a quando trascurerete di andare ad occupare il paese, che vi ha dato il Signore, Dio dei padri vostri? 4Sceglietevi tre uomini per tribù e io li invierò. Essi si alzeranno, gireranno nella regione, la descriveranno secondo la loro eredità e torneranno da me. 5Essi se la divideranno in sette parti: Giuda rimarrà sul suo territorio nel meridione e quelli della casa di Giuseppe rimarranno sul loro territorio al settentrione. 6Voi poi farete una descrizione del paese in sette parti e me la porterete qui e io getterò per voi la sorte qui dinanzi al Signore Dio nostro. 7Infatti non vi è parte per i leviti in mezzo a voi, perché il sacerdozio del Signore è la loro eredità, e Gad, Ruben e metà della tribù di Manàsse hanno gia ricevuta la loro eredità oltre il Giordano, ad oriente, come ha concesso loro Mosè, servo del Signore».

8Si alzarono dunque gli uomini e si misero in cammino; Giosuè a coloro che andavano a descrivere il paese ordinò: «Andate, girate nella regione, descrivetela e tornate da me e qui io getterò per voi la sorte davanti al Signore, in Silo». 9Gli uomini andarono, passarono per la regione, la descrissero secondo le città in sette parti su di un libro e vennero da Giosuè all'accampamento, in Silo. 10Allora Giosuè gettò per loro la sorte in Silo, dinanzi al Signore, e lì Giosuè spartì il paese tra gli Israeliti, secondo le loro divisioni.

11Fu tirata a sorte la parte della tribù dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie; la parte che toccò loro aveva i confini tra i figli di Giuda e i figli di Giuseppe.

12Dal lato di settentrione, il loro confine partiva dal Giordano, saliva il pendio settentrionale di Gerico, saliva per la montagna verso occidente e faceva capo al deserto di Bet-Aven. 13Di là passava per Luza, sul versante meridionale di Luza, cioè Betel, e scendeva ad Atarot-Addar, presso il monte che è a mezzogiorno di Bet-Coron inferiore.

14Poi il confine si piegava e, al lato occidentale, girava a mezzogiorno dal monte posto di fronte a Bet-Coron, a mezzogiorno, e faceva capo a Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, città dei figli di Giuda. Questo era il lato occidentale.

15Il lato meridionale cominciava all'estremità di Kiriat-Iearim. Il confine piegava verso occidente fino alla fonte delle acque di Neftoach; 16poi scendeva all'estremità del monte di fronte alla valle di Ben-Innom, nella valle dei Refaim, al nord, e scendeva per la valle di Innom, sul pendio meridionale dei Gebusei, fino a En-Roghel. 17Si estendeva quindi verso il nord e giungeva a En-Semes; di là si dirigeva verso le Curve di fronte alla salita di Adummim e scendeva al sasso di Bocan, figlio di Ruben; 18poi passava per il pendio settentrionale di fronte all'Araba e scendeva all'Araba. 19Il confine passava quindi per il pendio settentrionale di Bet-Ogla e faceva capo al golfo settentrionale del Mar Morto, alla foce meridionale del Giordano. Questo era il confine meridionale.

20Il Giordano serviva di confine dal lato orientale.

Questo il possedimento dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie, con i suoi confini da tutti i lati.

21Le città della tribù dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie erano: Gerico, Bet-Ogla, Emek-Kesis, 22Bet-Araba, Semaraim, Betel, 23Avvim, Para, Ofra, 24Chefar-Ammonai, Ofni e Gheba; dodici città e i loro villaggi; 25Gàbaon, Rama, Beerot, 26Mizpe, Chefira, Mosa, 27Rekem, Irpeel, Tareala, 28Sela-Elef, Iebus, cioè Gerusalemme, Gabaa, Kiriat-Iearim: quattordici città e i loro villaggi.

Questo fu il possesso dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie.

1Tutta la comunità degli Israeliti si radunò a Silo, e qui eresse la tenda del convegno. La terra era stata sottomessa a loro. 2Rimanevano tra gli Israeliti sette tribù che non avevano avuto la loro parte. 3Disse allora Giosuè agli Israeliti: «Fino a quando trascurerete di andare a occupare la terra, che il Signore, Dio dei vostri padri, vi ha dato? 4Sceglietevi tre uomini per tribù e io li invierò. Essi andranno subito a ispezionare la terra, ne tracceranno un piano per la divisione in eredità e torneranno da me. 5Essi se la divideranno in sette parti: Giuda rimarrà sul suo territorio nel meridione e quelli della casa di Giuseppe rimarranno sul loro territorio al settentrione. 6Voi traccerete una mappa scritta della terra in sette parti e me la porterete qui e io getterò per voi la sorte qui, dinanzi al Signore, Dio nostro. 7Tuttavia non vi è parte per i leviti in mezzo a voi, perché il sacerdozio del Signore è la loro eredità, e Gad, Ruben e metà della tribù di Manasse hanno già ricevuto la loro eredità oltre il Giordano, a oriente, come ha concesso loro Mosè, servo del Signore».

8Quegli uomini si misero in cammino; Giosuè comandò a coloro che andarono a tracciare una mappa scritta della terra: «Andate a perlustrare la regione, tracciatene una mappa e tornate da me e qui io getterò per voi la sorte davanti al Signore, a Silo». 9Gli uomini andarono, ispezionarono la regione, ne tracciarono una mappa scritta secondo le città, dividendola in sette parti, e ritornarono da Giosuè all’accampamento, a Silo. 10Allora Giosuè gettò per loro la sorte a Silo, dinanzi al Signore, e lì Giosuè spartì la terra tra gli Israeliti, secondo le loro ripartizioni.

11Fu tirata a sorte la parte della tribù dei figli di Beniamino, secondo i loro casati; il territorio che toccò loro aveva i confini tra i figli di Giuda e i figli di Giuseppe. 12Dal lato settentrionale, il loro confine partiva dal Giordano, saliva il pendio settentrionale di Gerico, saliva per la montagna verso occidente e faceva capo al deserto di Bet-Aven. 13Di là passava per Luz, sul versante meridionale di Luz, cioè Betel, e scendeva ad Atròt-Addar, presso il monte che è a mezzogiorno di Bet-Oron inferiore. 14Poi il confine piegava e, al lato occidentale, girava a mezzogiorno, dal monte posto di fronte a Bet-Oron, a mezzogiorno, e faceva capo a Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearìm, città dei figli di Giuda. Questo era il lato occidentale. 15Il lato meridionale cominciava all’estremità di Kiriat-Iearìm. Il confine piegava verso occidente, fino alla fonte delle acque di Neftòach, 16poi scendeva fino al crinale del monte di fronte alla valle di Ben-Innòm, nella valle dei Refaìm, a settentrione, e scendeva per la valle di Ben-Innòm, sul pendio meridionale dei Gebusei, fino a En-Roghel. 17Si estendeva quindi verso il settentrione e giungeva a En-Semes; di là si dirigeva verso Ghelilòt, che è di fronte alla salita di Adummìm, e scendeva al sasso di Boan, figlio di Ruben, 18poi passava per il pendio settentrionale di fronte all’Araba e scendeva all’Araba. 19Il confine passava quindi per il pendio settentrionale di Bet-Cogla e faceva capo al golfo settentrionale del Mar Morto, alla foce meridionale del Giordano. Questo era il confine meridionale. 20Il Giordano serviva di confine dal lato orientale. Questa era l’eredità dei figli di Beniamino, secondo i loro casati, con i suoi confini da tutti i lati.

21Le città della tribù dei figli di Beniamino, secondo i loro casati, erano: Gerico, Bet-Cogla, Emek-Kesis, 22Bet-Araba, Semaràim, Betel, 23Avvìm, Para, Ofra, 24Chefar-Ammonài, Ofni e Gheba: dodici città e i loro villaggi; 25Gàbaon, Rama, Beeròt, 26Mispa, Chefirà, Mosa, 27Rekem, Irpeèl, Taralà, 28Sela-Elef, la città gebusea, cioè Gerusalemme, Gàbaa, Kiriat-Iearìm: quattordici città e i loro villaggi. Questa era l’eredità dei figli di Beniamino, secondo i loro casati.

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1Allora Giosuè convocò i Rubeniti, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse 2e disse loro: «Voi avete osservato quanto Mosè, servo del Signore, vi aveva ordinato e avete obbedito alla mia voce, in tutto quello che io vi ho comandato. 3Non avete abbandonato i vostri fratelli durante questo lungo tempo fino ad oggi e avete osservato il comando del Signore vostro Dio. 4Ora che il Signore vostro Dio ha dato tranquillità ai vostri fratelli, come aveva loro promesso, tornate e andate alle vostre tende, nel paese che vi appartiene, e che Mosè, servo del Signore, vi ha assegnato oltre il Giordano. 5Soltanto abbiate gran cura di eseguire i comandi e la legge che Mosè, servo del Signore, vi ha dato, amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie, osservando i suoi comandi, restando fedeli a lui e servendolo con tutto il cuore e con tutta l'anima». 6Poi Giosuè li benedisse e li congedò ed essi tornarono alle loro tende. 7Mosè aveva dato a metà della tribù di Manàsse un possesso in Basan e Giosuè diede all'altra metà un possesso tra i loro fratelli, di qua del Giordano, a occidente.

Quando Giosuè li rimandò alle loro tende e li benedisse, 8aggiunse: «Voi tornate alle vostre tende con grandi ricchezze, con bestiame molto numeroso, con argento, oro, rame, ferro e con grande quantità di vesti; dividete con i vostri fratelli il bottino, tolto ai vostri nemici».

9I figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse dunque tornarono, dopo aver lasciato gli Israeliti a Silo, nel paese di Canaan, per andare nel paese di Gàlaad, il paese di loro proprietà, che avevano ricevuto in possesso, in forza del comando del Signore, per mezzo di Mosè.

10Quando furono giunti alle Curve del Giordano, che sono nel paese di Canaan, i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse vi costruirono un altare, presso il Giordano: un altare di forma grandiosa. 11Gli Israeliti udirono che si diceva: «Ecco i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse hanno costruito un altare di fronte al paese di Canaan, alle Curve del Giordano, dalla parte degli Israeliti». 12Quando gli Israeliti seppero questo, tutta la loro comunità si riunì a Silo per muover loro guerra.

13Gli Israeliti mandarono ai figli di Ruben, ai figli di Gad e metà della tribù di Manàsse nel paese di Gàlaad, Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, 14e con lui dieci capi, un capo per ciascun casato paterno di tutte le tribù d'Israele: 15tutti erano capi di un casato paterno fra i gruppi di migliaia d'Israele; essi andarono dai figli di Ruben, dai figli di Gad e da metà della tribù di Manàsse nel paese di Gàlaad e dissero loro: 16«Dice tutta la comunità del Signore: Che è questa infedeltà, che avete commessa contro il Dio d'Israele, desistendo oggi dal seguire il Signore, costruendovi un altare per ribellarvi oggi al Signore? 17Non ci basta l'iniquità di Peor, della quale non ci siamo ancor a purificati oggi e che attirò quel flagello sulla comunità del Signore? 18Voi oggi desistete dal seguire il Signore! Poiché oggi vi siete ribellati al Signore, domani egli si adirerà contro tutta la comunità d'Israele. 19Se ritenete immondo il paese che possedete, ebbene, passate nel paese che è possesso del Signore, dove è stabilita la Dimora del Signore, e stabilitevi in mezzo a noi; ma non ribellatevi al Signore e non fate di noi dei ribelli, costruendovi un altare oltre l'altare del Signore nostro Dio. 20Quando Acan figlio di Zerach commise un'infedeltà riguardo allo sterminio, non venne forse l'ira del Signore su tutta la comunità d'Israele sebbene fosse un individuo solo? Non dovette egli morire per la sua colpa?».

21Allora i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse risposero e dissero ai capi dei gruppi di migliaia d'Israele: 22«Dio, Dio, Signore! Dio, Dio, Signore! Lui lo sa, ma anche Israele lo sappia. Se abbiamo agito per ribellione o per infedeltà verso il Signore, che Egli non ci salvi oggi! 23Se abbiamo costruito un altare per desistere dal seguire il Signore; se è stato per offrire su di esso olocausti od oblazioni e per fare su di esso sacrifici di comunione, il Signore stesso ce ne chieda conto! 24In verità l'abbiamo fatto preoccupati di questo: pensando cioè che in avvenire i vostri figli potessero dire ai nostri figli: Che avete in comune voi con il Signore Dio d'Israele? 25Il Signore ha posto il Giordano come confine tra noi e voi, figli di Ruben e figli di Gad; voi non avete parte alcuna con il Signore! Così i vostri figli farebbero desistere i nostri figli dal temere il Signore. 26Perciò abbiamo detto: Costruiamo un altare, non per olocausti, né per sacrifici, 27ma perchèma perché sia testimonio fra noi e voi e fra i nostri discendenti dopo di noi, dimostrando che vogliamo servire al Signore dinanzi a lui, con i nostri olocausti, con le nostre vittime e con i nostri sacrifici di comunione. Così i vostri figli non potranno un giorno dire ai nostri figli: Voi non avete parte alcuna con il Signore. 28Abbiamo detto: Se in avvenire essi diranno questo a noi o ai nostri discendenti, noi risponderemo: Guardate la forma dell'altare del Signore, che i nostri padri fecero, non per olocausti, né per sacrifici, ma perché fosse di testimonio fra noi e voi. 29Lungi da noi l'idea di ribellarci al Signore e di desistere dal seguire il Signore, costruendo un altare per olocausti, per oblazioni o per sacrifici, oltre l'altare del Signore nostro Dio, che è davanti alla sua Dimora!».

30Quando Pincas e i capi della comunità, i capi dei gruppi di migliaia d'Israele che erano con lui, udirono le parole dette dai figli di Ruben, dai figli di Gad e dai figli di Manàsse, ne rimasero soddisfatti. 31Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, disse ai figli di Ruben, ai figli di Gad e ai figli di Manàsse: «Oggi riconosciamo che il Signore è in mezzo a noi, poiché non avete commesso questa infedeltà verso il Signore; così avete preservato gli Israeliti dal castigo del Signore».

32Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, e i capi lasciarono i figli di Ruben e i figli di Gad e tornarono dal paese di Gàlaad al paese di Canaan presso gli Israeliti, ai quali riferirono l'accaduto. 33La cosa piacque agli Israeliti, i quali benedissero Dio e non parlarono più di muover guerra ai figli di Ruben e di Gad, per devastare il paese che essi abitavano. 34I figli di Ruben e i figli di Gad chiamarono quell'altare Testimonio perché dissero: «Esso è testimonio fra di noi che il Signore è Dio».

1In quel tempo Giosuè convocò quelli di Ruben e di Gad e la metà della tribù di Manasse 2e disse loro: «Voi avete adempiuto quanto Mosè, servo del Signore, vi aveva ordinato e avete ascoltato la mia voce, in tutto quello che io vi ho comandato. 3Non avete abbandonato i vostri fratelli durante questo lungo tempo fino ad oggi e avete osservato scrupolosamente il comandamento del Signore, vostro Dio. 4Ora che il Signore, vostro Dio, ha dato tranquillità ai vostri fratelli, come aveva loro promesso, tornate e andatevene alle vostre tende, nella terra di vostra proprietà, che Mosè, servo del Signore, vi ha assegnato a oriente del Giordano. 5Tuttavia abbiate gran cura di eseguire il comandamento e la legge che Mosè, servo del Signore, vi ha dato: amare il Signore, vostro Dio, camminare in tutte le sue vie, osservare i suoi comandamenti, aderire a lui e servirlo con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima». 6Poi Giosuè li benedisse e li congedò ed essi tornarono alle loro tende. 7Mosè aveva dato a metà della tribù di Manasse un possesso in Basan e Giosuè diede all’altra metà un possesso tra i loro fratelli, al di qua del Giordano, a occidente. Anche costoro Giosuè rimandò alle loro tende e li benedisse. 8Disse loro: «Tornate alle vostre tende con grandi ricchezze, con bestiame molto numeroso, con argento, oro, bronzo, ferro e una grande quantità di vesti; dividete con i vostri fratelli il bottino, tolto ai vostri nemici».

9I figli di Ruben e di Gad e la metà della tribù di Manasse tornarono. Lasciarono gli Israeliti a Silo, nella terra di Canaan, per andare nel territorio di Gàlaad, la terra di loro proprietà, che avevano ricevuto in possesso, secondo il comando del Signore, per mezzo di Mosè.

10Giunti a Ghelilòt del Giordano, nella terra di Canaan, i Rubeniti e i Gaditi e la metà della tribù di Manasse vi costruirono un altare, presso il Giordano: un altare grande, ben visibile. 11Gli Israeliti udirono che si diceva: «Ecco, Rubeniti, Gaditi e metà della tribù di Manasse hanno costruito un altare di fronte alla terra di Canaan, a Ghelilòt del Giordano, dalla parte degli Israeliti». 12Quando gli Israeliti vennero a saperlo, riunirono tutta la loro comunità a Silo per muover loro guerra.

13Gli Israeliti inviarono Fineès, figlio del sacerdote Eleàzaro, nel territorio di Gàlaad, ai Rubeniti, ai Gaditi e alla metà della tribù di Manasse, 14e con lui dieci capi, un capo per ciascun casato di tutte le tribù d’Israele: tutti erano capi di un casato fra i gruppi di migliaia d’Israele. 15Quando giunsero da quelli di Ruben, di Gad e di metà della tribù di Manasse nel territorio di Gàlaad, dissero loro: 16«Così dice tutta la comunità del Signore: “Che cos’è questa infedeltà che avete commesso contro il Dio d’Israele, smettendo oggi di seguire il Signore, con la costruzione di un altare per ribellarvi oggi al Signore? 17Non ci basta forse la colpa di Peor, dalla quale non ci siamo ancora purificati oggi e che ha attirato quel flagello sulla comunità del Signore? 18Voi oggi avete smesso di seguire il Signore! Poiché oggi vi siete ribellati al Signore, domani egli si adirerà contro tutta la comunità d’Israele. 19Se la terra del vostro possesso è impura, ebbene, passate pure nella terra che è possesso del Signore, dove sta la Dimora del Signore, e stabilitevi in mezzo a noi; ma non ribellatevi al Signore e non rendeteci complici di ribellione, costruendovi un altare oltre l’altare del Signore nostro Dio. 20Quando Acan figlio di Zerach commise un’infrazione contro lo sterminio, l’ira del Signore non venne forse su tutta la comunità d’Israele, sebbene fosse un individuo solo? Non morì forse per la sua colpa?”».

21Allora quelli di Ruben, di Gad e la metà della tribù di Manasse risposero così ai capi delle migliaia d’Israele: 22«Dio degli dèi è il Signore! Dio degli dèi è il Signore! Egli lo sa, ma lo sappia anche Israele. Se abbiamo agito con ribellione o con infedeltà verso il Signore, egli non ci salvi oggi stesso! 23Se abbiamo costruito un altare per smettere di seguire il Signore, per offrirvi olocausti od oblazioni e per farvi sacrifici di comunione, il Signore stesso ce ne chieda conto! 24Non è così! L’abbiamo fatto perché siamo preoccupati che in avvenire i vostri figli potrebbero dire ai nostri: “Che avete in comune voi con il Signore, Dio d’Israele? 25Il Signore ha posto il Giordano come confine tra noi e voi, figli di Ruben e di Gad; voi non avete parte alcuna con il Signore!”. Così i vostri figli farebbero desistere i nostri figli dal temere il Signore. 26Perciò ci siamo detti: Costruiamo questo altare, non per olocausti o per sacrifici, 27ma perché sia testimonianza fra noi e voi e fra i nostri discendenti dopo di noi, che vogliamo compiere il nostro servizio al Signore davanti a lui, con i nostri olocausti, con le nostre vittime e con i nostri sacrifici di comunione. Così i vostri figli non potranno un domani dire ai nostri: “Voi non avete parte con il Signore”. 28Ci siamo detti: Se in avvenire essi diranno questo a noi o ai nostri discendenti, risponderemo: “Guardate la forma dell’altare del Signore, che i nostri padri hanno costruito, non per olocausti o per sacrifici, ma perché fosse testimonianza fra noi e voi”. 29Lontano da noi l’idea di ribellarci al Signore e di smettere oggi di seguirlo, costruendo un altare per olocausti, offerte e sacrifici, oltre l’altare del Signore, nostro Dio, che è davanti alla sua Dimora!».

30Quando il sacerdote Fineès, i capi della comunità e i comandanti delle migliaia d’Israele che l’accompagnavano, udirono le parole degli uomini di Ruben, di Gad e di Manasse, esse parvero buone ai loro occhi. 31Fineès, figlio del sacerdote Eleàzaro, disse a quelli di Ruben, di Gad e di Manasse: «Oggi sappiamo che il Signore è in mezzo a noi, poiché non avete commesso questa infedeltà verso il Signore. Avete così liberato gli Israeliti dalla mano del Signore».

32Fineès, figlio del sacerdote Eleàzaro, e i capi lasciarono quelli di Ruben e di Gad e tornarono dal territorio di Gàlaad alla terra di Canaan presso gli Israeliti, ai quali riferirono l’accaduto. 33La cosa parve buona agli occhi degli Israeliti, i quali benedissero Dio e non parlarono più di muover guerra contro quelli di Ruben e di Gad, per devastare il territorio che essi abitavano. 34Quelli di Ruben e di Gad chiamarono quell’altare Testimonianza, perché dissero: «È una testimonianza fra noi che il Signore è Dio».

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1Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni. 2La mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei Madianiti gli Israeliti adattarono per sé gli antri dei monti, le caverne e le cime scoscese. 3Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con i figli di Amalek e i figli dell'oriente venivano contro di lui, 4si accampavano sul territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fino all'ingresso di Gaza e non lasciavano in Israele mezzi di sussistenza: né pecore, né buoi, né asini. 5Poiché venivano con i loro armenti e con le loro tende e arrivavano numerosi come le cavallette - essi e i loro cammelli erano senza numero - e venivano nel paese per devastarlo. 6Israele fu ridotto in grande miseria a causa di Madian e gli Israeliti gridarono al Signore.

7Quando gli Israeliti ebbero gridato a causa di Madian, 8il Signore mandò loro un profeta che disse: «Dice il Signore, Dio d'Israele: Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho fatti uscire dalla condizione servile; 9vi ho liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano di quanti vi opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato il loro paese 10e vi ho detto: Io sono il Signore vostro Dio; non venerate gli dei degli Amorrei, nel paese dei quali abitate. Ma voi non avete ascoltato la mia voce».

11Ora l'angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita; Gedeone, figlio di Ioas, batteva il grano nel tino per sottrarlo ai Madianiti. 12L'angelo del Signore gli apparve e gli disse: «Il Signore è con te, uomo forte e valoroso!». 13Gedeone gli rispose: «Signor mio, se il Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha fatto forse uscire dall'Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi nelle mani di Madian». 14Allora il Signore si volse a lui e gli disse: «Và con questa forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?». 15Gli rispose: «Signor mio, come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manàsse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». 16Il Signore gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo». 17Gli disse allora: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli. 18Intanto, non te ne andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da presentarti». Rispose: «Resterò finché tu torni». 19Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un'efa di farina preparò focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. 20L'angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa pietra e versavi il brodo». Egli fece così. 21Allora l'angelo del Signore stese l'estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; salì dalla roccia un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime e l'angelo del Signore scomparve dai suoi occhi. 22Gedeone vide che era l'angelo del Signore e disse: «Signore, ho dunque visto l'angelo del Signore faccia a faccia!». 23Il Signore gli disse: «La pace sia con te, non temere, non morirai!». 24Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace. Esso esiste fino ad oggi a Ofra degli Abiezeriti.

25In quella stessa notte il Signore gli disse: «Prendi il giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l'altare di Baal fatto da tuo padre e taglia il palo sacro che gli sta accanto. 26Costruisci un altare al Signore tuo Dio sulla cima di questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo in olocausto sulla legna del palo sacro che avrai tagliato». 27Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva ordinato; ma temendo di farlo di giorno, per paura dei suoi parenti e della gente della città, lo fece di notte. 28Quando il mattino dopo la gente della città si alzò, vide che l'altare di Baal era stato demolito, che il palo sacro accanto era stato tagliato e che il secondo giovenco era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito. 29Si dissero l'un altro: «Chi ha fatto questo?». Investigarono, si informarono e dissero: «Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo». 30Allora la gente della città disse a Ioas: «Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli stava accanto». 31Ioas rispose a quanti insorgevano contro di lui: «Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è Dio, difenda da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare». 32Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: «Baal difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo altare».

33Ora tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell'oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreel. 34Ma lo spirito del Signore investì Gedeone; egli suonò la tromba e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. 35Egli mandò anche messaggeri in tutto Manàsse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero ad unirsi agli altri.

36Gedeone disse a Dio: «Se tu stai per salvare Israele per mia mano, come hai detto, 37ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto». 38Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua. 39Gedeone disse a Dio: «Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno». 40Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno.

1Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li consegnò nelle mani di Madian per sette anni. 2La mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei Madianiti gli Israeliti adattarono per sé gli antri dei monti, le caverne e le cime scoscese. 3Ogni volta che Israele aveva seminato, i Madianiti con i figli di Amalèk e i figli dell’oriente venivano contro di lui, 4si accampavano sul territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti della terra fino alle vicinanze di Gaza e non lasciavano in Israele mezzi di sussistenza: né pecore né buoi né asini. 5Venivano, infatti, con i loro armenti e con le loro tende e arrivavano numerosi come le cavallette – essi e i loro cammelli erano senza numero – e venivano nella terra per devastarla. 6Israele fu ridotto in grande miseria a causa di Madian e gli Israeliti gridarono al Signore.

7Quando gli Israeliti ebbero gridato al Signore a causa di Madian, 8il Signore mandò loro un profeta che disse: «Dice il Signore, Dio d’Israele: Io vi ho fatto salire dall’Egitto e vi ho fatto uscire dalla condizione servile. 9Vi ho strappato dalla mano degli Egiziani e dalla mano di quanti vi opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato la loro terra 10e vi ho detto: “Io sono il Signore, vostro Dio; non venerate gli dèi degli Amorrei, nella terra dei quali abitate”. Ma voi non avete ascoltato la mia voce».

11Ora l’angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita. Gedeone, figlio di Ioas, batteva il grano nel frantoio per sottrarlo ai Madianiti. 12L’angelo del Signore gli apparve e gli disse: «Il Signore è con te, uomo forte e valoroso!». 13Gedeone gli rispose: «Perdona, mio signore: se il Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: “Il Signore non ci ha fatto forse salire dall’Egitto?”. Ma ora il Signore ci ha abbandonato e ci ha consegnato nelle mani di Madian». 14Allora il Signore si volse a lui e gli disse: «Va’ con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?». 15Gli rispose: «Perdona, mio signore: come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manasse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». 16Il Signore gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo». 17Gli disse allora: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli. 18Intanto, non te ne andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da presentarti». Rispose: «Resterò fino al tuo ritorno». 19Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un’efa di farina fece focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. 20L’angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, posale su questa pietra e vèrsavi il brodo». Egli fece così. 21Allora l’angelo del Signore stese l’estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; dalla roccia salì un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime, e l’angelo del Signore scomparve dai suoi occhi. 22Gedeone vide che era l’angelo del Signore e disse: «Signore Dio, ho dunque visto l’angelo del Signore faccia a faccia!». 23Il Signore gli disse: «La pace sia con te, non temere, non morirai!». 24Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò «Il Signore è pace». Esso esiste ancora oggi a Ofra degli Abiezeriti.

25In quella stessa notte il Signore gli disse: «Prendi il giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni, demolisci l’altare di Baal che appartiene a tuo padre, e taglia il palo sacro che gli sta accanto. 26Costruisci un altare al Signore, tuo Dio, sulla cima di questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo in olocausto sulla legna del palo sacro che avrai tagliato». 27Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva ordinato; ma temendo di farlo di giorno, per paura dei suoi parenti e della gente della città, lo fece di notte. 28Quando il mattino dopo la gente della città si alzò, ecco che l’altare di Baal era stato demolito, il palo sacro accanto era stato tagliato e il secondo giovenco era offerto in olocausto sull’altare che era stato costruito. 29Si dissero l’un altro: «Chi ha fatto questo?». Investigarono, si informarono e dissero: «Gedeone, figlio di Ioas, ha fatto questo». 30Allora la gente della città disse a Ioas: «Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l’altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli stava accanto». 31Ioas rispose a quanti insorgevano contro di lui: «Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; se è davvero un dio, difenda da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo altare». 32Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: «Baal difenda la sua causa contro di lui, perché egli ha demolito il suo altare».

33Tutti i Madianiti, Amalèk e i figli dell’oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella valle di Izreèl. 34Ma lo spirito del Signore rivestì Gedeone; egli suonò il corno e gli Abiezeriti furono convocati al suo seguito. 35Egli mandò anche messaggeri in tutto Manasse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche messaggeri nelle tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero a unirsi agli altri.

36Gedeone disse a Dio: «Se tu stai per salvare Israele per mano mia, come hai detto, 37ecco, io metterò un vello di lana sull’aia: se ci sarà rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resterà asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto». 38Così avvenne. La mattina dopo Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d’acqua. 39Gedeone disse a Dio: «Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, una volta ancora: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno». 40Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno.

[c. 7]
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1Ma gli uomini di Efraim gli dissero: «Che azione ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?». Litigarono con lui violentemente. 2Egli rispose loro: «Che ho fatto io in confronto a voi? La racimolatura di Efraim non vale più della vendemmia di Abiezer? 3Dio vi ha messo nelle mani i capi di Madian, Oreb e Zeeb; che dunque ho potuto fare io in confronto a voi?». A tali parole, la loro ira contro di lui si calmò.

4Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò. Ma egli e i suoi trecento uomini erano stanchi e affamati. 5Disse a quelli di Succot: «Date focacce di pane alla gente che mi segue, perché è stanca e io sto inseguendo Zebach e Zalmunna, re di Madian». 6Ma i capi di Succot risposero: «Tieni forse gia nelle tue mani i polsi di Zebach e di Zalmunna, perché dobbiamo dare il pane al tuo esercito?». 7Gedeone disse: «Ebbene, quando il Signore mi avrà messo nelle mani Zebach e Zalmunna, vi strazierò le carni con le spine del deserto e con i cardi». 8Di là salì a Penuel e parlò agli uomini di Penuel nello stesso modo; essi gli risposero come avevano fatto quelli di Succot. 9Egli disse anche agli uomini di Penuel: «Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre».

10Zebach e Zalmunna erano a Karkor con il loro accampamento di circa quindicimila uomini, quanti erano rimasti dell'intero esercito dei figli dell'oriente; centoventimila uomini armati di spada erano caduti. 11Gedeone salì per la via dei nomadi a oriente di Nobach e di Iogbea e mise in rotta l'esercito che si credeva sicuro. 12Zebach e Zalmunna si diedero alla fuga, ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebach e Zalmunna, e sbaragliò tutto l'esercito.

13Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita di Cheres. 14Catturò un giovane della gente di Succot e lo interrogò; quegli gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot: settantasette uomini. 15Poi venne alla gente di Succot e disse: «Ecco Zebach e Zalmunna, a proposito dei quali mi avete insultato dicendo: Hai tu forse gia nelle mani i polsi di Zebach e Zalmunna perché dobbiamo dare il pane alla tua gente stanca?». 16Prese gli anziani della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini di Succot. 17Demolì la torre di Penuel e uccise gli uomini della città. 18Poi disse a Zebach e a Zalmunna: «Come erano gli uomini che avete uccisi al Tabor?». Quelli risposero: «Erano come te; ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re». 19Egli riprese: «Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!». 20Poi disse a Ieter, suo primogenito: «Su, uccidili!». Ma il giovane non estrasse la spada, perché aveva paura, poiché era ancora giovane. 21Zebach e Zalmunna dissero: «Suvvia, colpisci tu stesso, poiché qual è l'uomo, tale è la sua forza». Gedeone si alzò e uccise Zebach e Zalmunna e prese le lunette che i loro cammelli portavano al collo.

22Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: «Regna su di noi tu e i tuoi discendenti, poiché ci hai liberati dalla mano di Madian». 23Ma Gedeone rispose loro: «Io non regnerò su di voi né mio figlio regnerà; il Signore regnerà su di voi». 24Poi Gedeone disse loro: «Una cosa voglio chiedervi: ognuno di voi mi dia un pendente del suo bottino». I nemici avevano pendenti d'oro, perché erano Ismaeliti. 25Risposero: «Li daremo volentieri». Egli stese allora il mantello e ognuno vi gettò un pendente del suo bottino». 26Il peso dei pendenti d'oro, che egli aveva chiesti, fu di millesettecento sicli d'oro, oltre le lunette, le catenelle e le vesti di porpora, che i re di Madian avevano addosso, e oltre le collane che i loro cammelli avevano al collo. 27Gedeone ne fece un efod che pose in Ofra sua città; tutto Israele vi si prostrò davanti in quel luogo e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per la sua casa. 28Così Madian fu umiliato davanti agli Israeliti e non alzò più il capo; il paese rimase in pace per quarant'anni, durante la vita di Gedeone. 29Ierub-Baal, figlio di Ioas, tornò a dimorare a casa sua. 30Gedeone ebbe settanta figli che gli erano nati dalle molte mogli. 31Anche la sua concubina che stava a Sichem gli partorì un figlio, che chiamò Abimèlech. 32Poi Gedeone, figlio di Ioas, morì in buona vecchiaia e fu sepolto nella tomba di Ioas suo padre a Ofra degli Abiezeriti.

33Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi a Baal e presero Baal-Berit come loro dio. 34Gli Israeliti non si ricordarono del Signore loro Dio che li aveva liberati dalle mani di tutti i loro nemici all'intorno 35e non dimostrarono gratitudine alla casa di Ierub-Baal, cioè di Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele.

1Ma gli uomini di Èfraim gli dissero: «Perché ti sei comportato a questo modo con noi, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?». Litigarono con lui violentemente. 2Egli rispose loro: «Che cosa ho fatto io, in confronto a voi? La racimolatura di Èfraim non vale più della vendemmia di Abièzer? 3Dio ha consegnato in mano vostra i capi di Madian, Oreb e Zeeb; che cosa mai ho potuto fare io, in confronto a voi?». A tali parole, la loro animosità contro di lui si calmò.

4Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò. Ma egli e i suoi trecento uomini erano esausti per l’inseguimento. 5Disse a quelli di Succot: «Date per favore focacce di pane alla gente che mi segue, perché è esausta, e io sto inseguendo Zebach e Salmunnà, re di Madian». 6Ma i capi di Succot risposero: «Tieni forse già nelle tue mani i polsi di Zebach e di Salmunnà perché dobbiamo dare pane al tuo esercito?». 7Gedeone disse: «Ebbene, quando il Signore mi avrà consegnato nelle mani Zebach e Salmunnà, vi strazierò le carni con le spine del deserto e con i cardi». 8Di là salì a Penuèl e parlò agli uomini di Penuèl nello stesso modo; essi gli risposero come avevano fatto quelli di Succot. 9Egli disse anche agli uomini di Penuèl: «Quando tornerò vittorioso, abbatterò questa torre».

10Zebach e Salmunnà erano a Karkor con il loro accampamento di circa quindicimila uomini, quanti erano rimasti dell’intero esercito dei figli dell’oriente: erano caduti centoventimila uomini armati di spada. 11Gedeone salì per la via dei nomadi, a oriente di Nobach e di Iogbea, e mise in rotta l’esercito quando esso si credeva sicuro. 12Zebach e Salmunnà si diedero alla fuga, ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebach e Salmunnà, e sbaragliò tutto l’esercito.

13Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita di Cheres. 14Catturò un giovane tra gli uomini di Succot e lo interrogò; quello gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot: settantasette uomini. 15Poi venne dagli uomini di Succot e disse: «Ecco Zebach e Salmunnà, a proposito dei quali mi avete insultato dicendo: “Tieni forse già nelle tue mani i polsi di Zebach e di Salmunnà perché dobbiamo dare pane alla tua gente esausta?”». 16Prese gli anziani della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini di Succot. 17Demolì la torre di Penuèl e uccise gli uomini della città. 18Poi disse a Zebach e a Salmunnà: «Come erano gli uomini che avete ucciso al Tabor?». Quelli risposero: «Erano come te; ognuno di loro aveva l’aspetto di un figlio di re». 19Egli riprese: «Erano miei fratelli, figli di mia madre; per la vita del Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!». 20Quindi disse a Ieter, suo primogenito: «Su, uccidili!». Ma il giovane non estrasse la spada, perché aveva paura, essendo ancora giovane. 21Zebach e Salmunnà dissero: «Suvvia, colpisci tu stesso, poiché qual è l’uomo, tale è la sua forza». Gedeone si alzò e uccise Zebach e Salmunnà e prese le lunette che i loro cammelli portavano al collo.

22Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: «Governa tu, tuo figlio e il figlio di tuo figlio, poiché ci hai salvati dalla mano di Madian». 23Ma Gedeone rispose loro: «Non vi governerò io né vi governerà mio figlio: il Signore vi governerà». 24Poi Gedeone disse loro: «Una cosa voglio chiedervi: ognuno di voi mi dia un anello del suo bottino». I nemici avevano anelli d’oro, perché erano Ismaeliti. 25Risposero: «Li daremo volentieri». Egli stese allora il mantello e ognuno vi gettò un anello del suo bottino. 26Il peso degli anelli d’oro, che egli aveva chiesto, fu di millesettecento sicli d’oro, oltre le lunette, le catenelle e le vesti di porpora, che i re di Madian avevano addosso, e oltre i collari che i loro cammelli avevano al collo. 27Gedeone ne fece un efod che pose a Ofra, sua città; tutto Israele vi si prostituì, e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per la sua casa.

28Così Madian fu umiliato davanti agli Israeliti e non alzò più il capo; la terra rimase tranquilla per quarant’anni, durante la vita di Gedeone. 29Ierub-Baal, figlio di Ioas, se ne andò ad abitare a casa sua. 30Gedeone ebbe settanta figli nati da lui, perché aveva molte mogli. 31Anche la sua concubina che stava a Sichem gli partorì un figlio, che chiamò Abimèlec. 32Gedeone, figlio di Ioas, morì dopo una felice vecchiaia e fu sepolto nella tomba di Ioas, suo padre, a Ofra degli Abiezeriti.

33Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi ai Baal e presero Baal-Berit come loro dio. 34Gli Israeliti non si ricordarono del Signore, loro Dio, che li aveva liberati dalle mani di tutti i loro nemici all’intorno, 35e non dimostrarono gratitudine alla casa di Ierub-Baal, cioè di Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele.

1Ora Abimèlech, figlio di Ierub-Baal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e disse loro e a tutta la parentela di sua madre: 2«Dite agli orecchi di tutti i signori di Sichem: È meglio per voi che vi governino settanta uomini, tutti i figli di Ierub-Baal, o che vi governi un solo uomo? Ricordatevi che io sono del vostro sangue». 3I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i signori di Sichem quelle parole e il cuor loro si piegò a favore di Abimèlech, perché dicevano: «È nostro fratello». 4Gli diedero settanta sicli d'argento che tolsero dal tempio di Baal-Berit; con essi Abimèlech assoldò uomini sfaccendati e audaci che lo seguirono. 5Venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierub-Baal, settanta uomini. Ma Iotam, figlio minore di Ierub-Baal, scampò, perché si era nascosto. 6Tutti i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlech presso la Quercia della Stele che si trova a Sichem.

7Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!

8Si misero in cammino gli alberi
per ungere un re su di essi.
Dissero all'ulivo:
Regna su di noi.
9Rispose loro l'ulivo:
Rinuncerò al mio olio,
grazie al quale
si onorano dei e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
10Dissero gli alberi al fico:
Vieni tu, regna su di noi.
11Rispose loro il fico:
Rinuncerò alla mia dolcezza
e al mio frutto squisito,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
12Dissero gli alberi alla vite:
Vieni tu, regna su di noi.
13Rispose loro la vite:
Rinuncerò al mio mosto
che allieta dei e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
14Dissero tutti gli alberi al rovo:
Vieni tu, regna su di noi.
15Rispose il rovo agli alberi:
Se in verità ungete
me re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano.

16Ora voi non avete agito con lealtà e onestà proclamando re Abimèlech, non avete operato bene verso Ierub-Baal e la sua casa, non lo avete trattato secondo il merito delle sue azioni... 17Perché mio padre ha combattuto per voi, ha esposto al pericolo la vita e vi ha liberati dalle mani di Madian. 18Voi invece oggi siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra e avete proclamato re dei signori di Sichem Abimèlech, figlio della sua schiava, perché è vostro fratello. 19Se dunque avete operato oggi con sincerità e con integrità verso Ierub-Baal e la sua casa, godetevi Abimèlech ed egli si goda voi! 20Ma se non è così, esca da Abimèlech un fuoco che divori i signori di Sichem e Bet-Millo; esca dai signori di Sichem e da Bet-Millo un fuoco che divori Abimèlech!». 21Iotam corse via, si mise in salvo e andò a stabilirsi a Beer, lontano da Abimèlech suo fratello.

22Abimèlech dominò su Israele tre anni. 23Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimèlech e i signori di Sichem e i signori di Sichem si ribellarono ad Abimèlech. 24Questo avvenne perché la violenza fatta ai settanta figli di Ierub-Baal ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse su Abimèlech loro fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di Sichem, che gli avevano dato mano per uccidere i suoi fratelli. 25I signori di Sichem posero agguati contro di lui sulla cima dei monti, rapinando chiunque passasse vicino alla strada. Abimèlech fu informato della cosa. 26Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem e i signori di Sichem riposero la fiducia in lui. 27Usciti nella campagna, vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro Dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimèlech. 28Gaal, figlio di Ebed, disse: «Chi è Abimèlech e che è Sichem, perché dobbiamo servirlo? Non dovrebbero piuttosto il figlio di Ierub-Baal e Zebul, suo luogotenente, servire gli uomini di Camor, capostipite di Sichem? Perché dovremmo servirlo noi? 29Se avessi in mano questo popolo, io scaccerei Abimèlech e direi: Accresci pure il tuo esercito ed esci in campo».

30Ora Zebul, governatore della città, udite le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira 31e mandò messaggeri ad Abimèlech in Aruma per dirgli: «Ecco Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sollevano la città contro di te. 32Alzati dunque di notte con la gente che hai con te e tendi un agguato nella campagna. 33Domattina, non appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città mentre lui con la sua gente ti uscirà contro: tu gli farai quel che troverai opportuno». 34Abimèlech e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e tesero un agguato contro Sichem, divisi in quattro schiere. 35Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; allora Abimèlech uscì dall'agguato con la gente che aveva. 36Gaal, vista quella gente, disse a Zebul: «Ecco gente che scende dalle cime dei monti». Zebul gli rispose: «Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini». 37Gaal riprese a parlare e disse: «Ecco gente che scende dall'Ombelico della terra e una schiera che giunge per la via della Quercia dei Maghi». 38Allora Zebul gli disse: «Dov'è ora la spavalderia di quando dicevi: Chi è Abimèlech, perché dobbiamo servirlo? Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora esci in campo e combatti contro di lui!». 39Allora Gaal uscì alla testa dei signori di Sichem e diede battaglia ad Abimèlech. 40Ma Abimèlech lo inseguì ed egli fuggì dinanzi a lui e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta. 41Abimèlech ritornò ad Aruma e Zebul cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem.

42Il giorno dopo il popolo di Sichem uscì alla campagna e Abimèlech ne fu informato.

43Egli prese la sua gente, la divise in tre schiere e tese un agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse contro di essi e li battè. 44Abimèlech e la sua gente fecero irruzione e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su quelli che erano nella campagna e li colpirono. 45Abimèlech combattè contro la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi distrusse la città e la cosparse di sale.

46Tutti i signori della torre di Sichem, all'udir questo, entrarono nel sotterraneo del tempio di El-Berit. 47Fu riferito ad Abimèlech che tutti i signori della torre di Sichem si erano adunati. 48Allora Abimèlech salì sul monte Zalmon con tutta la gente che aveva con sé; prese in mano la scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; poi disse alla sua gente: «Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!». 49Tutti tagliarono ciascuno un ramo e seguirono Abimèlech; posero i rami contro il sotterraneo e bruciarono tra le fiamme la sala con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.

50Poi Abimèlech andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese. 51In mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti i signori della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul terrazzo della torre. 52Abimèlech, giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53Ma una donna gettò giù il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlech e gli spaccò il cranio. 54Egli chiamò in fretta il giovane che gli portava le armi e gli disse: «Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica di me: L'ha ucciso una donna!». Il giovane lo trafisse ed egli morì. 55Quando gli Israeliti videro che Abimèlech era morto, se ne andarono ciascuno a casa sua.

56Così Dio fece ricadere sopra Abimèlech il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 57Dio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che essa aveva fatto; così si avverò su di loro la maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal.

1Ora Abimèlec, figlio di Ierub-Baal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e disse a loro e a tutta la parentela di sua madre: 2«Riferite a tutti i signori di Sichem: “È meglio per voi che vi governino settanta uomini, tutti i figli di Ierub-Baal, o che vi governi un solo uomo? Ricordatevi che io sono delle vostre ossa e della vostra carne”». 3I fratelli di sua madre riferirono a suo riguardo a tutti i signori di Sichem tutte quelle parole e il loro cuore si piegò a favore di Abimèlec, perché dicevano: «È nostro fratello». 4Gli diedero settanta sicli d’argento, presi dal tempio di Baal-Berit; con essi Abimèlec assoldò uomini sfaccendati e avventurieri che lo seguirono. 5Venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierub-Baal, settanta uomini. Ma Iotam, figlio minore di Ierub-Baal, scampò, perché si era nascosto. 6Tutti i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlec, presso la Quercia della Stele, che si trova a Sichem.

7Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizìm e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!

8Si misero in cammino gli alberi
per ungere un re su di essi.
Dissero all’ulivo:
“Regna su di noi”.
9Rispose loro l’ulivo:
“Rinuncerò al mio olio,
grazie al quale
si onorano dèi e uomini,
e andrò a librarmi sugli alberi?”.
10Dissero gli alberi al fico:
“Vieni tu, regna su di noi”.
11Rispose loro il fico:
“Rinuncerò alla mia dolcezza
e al mio frutto squisito,
e andrò a librarmi sugli alberi?”.
12Dissero gli alberi alla vite:
“Vieni tu, regna su di noi”.
13Rispose loro la vite:
“Rinuncerò al mio mosto,
che allieta dèi e uomini,
e andrò a librarmi sugli alberi?”.
14Dissero tutti gli alberi al rovo:
“Vieni tu, regna su di noi”.
15Rispose il rovo agli alberi:
“Se davvero mi ungete re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano”.

16Voi non avete agito con lealtà e onestà proclamando re Abimèlec, non avete operato bene verso Ierub-Baal e la sua casa, non lo avete trattato secondo il merito delle sue azioni. 17Mio padre, infatti, ha combattuto per voi, ha esposto al pericolo la sua vita e vi ha liberati dalle mani di Madian. 18Voi invece siete insorti oggi contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra e avete proclamato re dei signori di Sichem Abimèlec, figlio di una sua schiava, perché è vostro fratello. 19Se dunque avete operato oggi con lealtà e onestà verso Ierub-Baal e la sua casa, godetevi Abimèlec ed egli si goda voi! 20Ma se non è così, esca da Abimèlec un fuoco che divori i signori di Sichem e Bet-Millo; esca dai signori di Sichem e da Bet-Millo un fuoco che divori Abimèlec!». 21Iotam corse via, si mise in salvo e andò a stabilirsi a Beèr, lontano da Abimèlec, suo fratello.

22Abimèlec dominò su Israele tre anni. 23Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimèlec e i signori di Sichem, e i signori di Sichem si ribellarono ad Abimèlec. 24Questo avvenne perché la violenza fatta ai settanta figli di Ierub-Baal ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse su Abimèlec, loro fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di Sichem, che gli avevano dato man forte per uccidere i suoi fratelli. 25I signori di Sichem tesero agguati contro di lui sulla cima dei monti, rapinando chiunque passasse vicino alla strada. Abimèlec fu informato della cosa. 26Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem e i signori di Sichem riposero in lui la loro fiducia. 27Usciti nella campagna, vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l’uva e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimèlec. 28Gaal, figlio di Ebed, disse: «Chi è Abimèlec e che cosa è Sichem, perché dobbiamo servirlo? Non dovrebbero piuttosto il figlio di Ierub-Baal e Zebul, suo luogotenente, servire gli uomini di Camor, capostipite di Sichem? Perché dovremmo servirlo noi? 29Se avessi in mano questo popolo, io scaccerei Abimèlec e direi: “Accresci pure il tuo esercito ed esci in campo”».

30Ora Zebul, governatore della città, udite le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d’ira 31e mandò in segreto messaggeri ad Abimèlec per dirgli: «Ecco, Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sollevano la città contro di te. 32Àlzati dunque di notte con la gente che hai con te e prepara un agguato nella campagna. 33Domattina, non appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città mentre lui con la sua gente ti uscirà contro: tu gli farai quel che riterrai opportuno». 34Abimèlec e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e tesero un agguato contro Sichem, divisi in quattro schiere. 35Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all’ingresso della porta della città; allora Abimèlec uscì dall’agguato con la gente che aveva. 36Gaal, vista quella gente, disse a Zebul: «Ecco gente che scende dalle cime dei monti». Zebul gli rispose: «Tu vedi l’ombra dei monti e la prendi per uomini». 37Gaal riprese a parlare e disse: «Ecco gente che scende dall’ombelico della terra e una schiera che giunge per la via della Quercia dei Maghi». 38Allora Zebul gli disse: «Dov’è ora la spavalderia di quando dicevi: “Chi è Abimèlec, perché dobbiamo servirlo?”. Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora esci in campo e combatti contro di lui!». 39Allora Gaal uscì alla testa dei signori di Sichem e diede battaglia ad Abimèlec. 40Ma Abimèlec lo inseguì ed egli fuggì dinanzi a lui e molti uomini caddero morti fino all’ingresso della porta. 41Abimèlec ritornò ad Arumà e Zebul scacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem.

42Il giorno dopo il popolo di Sichem uscì in campagna e Abimèlec ne fu informato.

43Egli prese la sua gente, la divise in tre schiere e tese un agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse contro di loro e li batté. 44Abimèlec e la sua schiera fecero irruzione e si fermarono all’ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su quelli che erano nella campagna e li colpirono. 45Abimèlec combatté contro la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi distrusse la città e la cosparse di sale.

46Tutti i signori della torre di Sichem, all’udir questo, entrarono nel sotterraneo del tempio di El-Berit. 47Fu riferito ad Abimèlec che tutti i signori della torre di Sichem si erano adunati. 48Allora Abimèlec salì sul monte Salmon con tutta la gente che aveva con sé; prese in mano la scure, tagliò un ramo d’albero, lo sollevò e se lo mise in spalla, poi disse alla sua gente: «Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!». 49Tutti tagliarono un ramo ciascuno e seguirono Abimèlec; posero i rami contro il sotterraneo e lo bruciarono con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.

50Poi Abimèlec andò a Tebes, la cinse d’assedio e la prese. 51In mezzo alla città c’era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti gli uomini e le donne, con i signori della città; vi si rinchiusero dentro e salirono sul terrazzo della torre. 52Abimèlec, giunto alla torre, l’attaccò e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53Ma una donna gettò giù il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlec e gli spaccò il cranio. 54Egli chiamò in fretta il giovane che gli portava le armi e gli disse: «Estrai la spada e uccidimi, perché non si dica di me: “L’ha ucciso una donna!”». Il giovane lo trafisse ed egli morì. 55Quando gli Israeliti videro che Abimèlec era morto, se ne andarono ciascuno a casa sua.

56Così Dio fece ricadere sopra Abimèlec il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 57Dio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che essa aveva fatto. Così si avverò su di loro la maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal.

[c. 10]
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1Ora Iefte, il Galaadita, era uomo forte e valoroso, figlio di una prostituta; lo aveva generato Gàlaad. 2Poi la moglie di Gàlaad gli partorì figli e, quando i figli della moglie furono adulti, cacciarono Iefte e gli dissero: «Tu non avrai eredità nella casa di nostro padre, perché sei figlio di un'altra donna». 3Iefte fuggì lontano dai suoi fratelli e si stabilì nel paese di Tob. Attorno a Iefte si raccolsero alcuni sfaccendati e facevano scorrerie con lui. 4Qualche tempo dopo gli Ammoniti mossero guerra a Israele. 5Quando gli Ammoniti iniziarono la guerra contro Israele, gli anziani di Gàlaad andarono a prendere Iefte nel paese di Tob. 6Dissero a Iefte: «Vieni, sii nostro condottiero e combatteremo contro gli Ammoniti». 7Ma Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: «Non siete forse voi quelli che mi avete odiato e scacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che siete in difficoltà?». 8Gli anziani di Gàlaad dissero a Iefte: «Proprio per questo ora ci rivolgiamo a te: verrai con noi, combatterai contro gli Ammoniti e sarai il capo di noi tutti abitanti di Gàlaad». 9Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: «Se mi riconducete per combattere contro gli Ammoniti e il Signore li mette in mio potere, io sarò vostro capo». 10Gli anziani di Gàlaad dissero a Iefte: «Il Signore sia testimone tra di noi, se non faremo come hai detto». 11Iefte dunque andò con gli anziani di Gàlaad; il popolo lo costituì suo capo e condottiero e Iefte ripetè le sue parole davanti al Signore in Mizpa.

12Poi Iefte inviò messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: «Che c'è tra me e te, perché tu venga contro di me a muover guerra al mio paese?». 13Il re degli Ammoniti rispose ai messaggeri di Iefte: «Perché, quando Israele uscì dall'Egitto, si impadronì del mio territorio, dall'Arnon fino allo Iabbok e al Giordano; restituiscilo spontaneamente». 14Iefte inviò di nuovo messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: 15«Dice Iefte: Israele non si impadronì del paese di Moab, né del paese degli Ammoniti; 16ma, quando Israele uscì dall'Egitto e attraversò il deserto fino al Mare Rosso e giunse a Kades, 17mandò messaggeri al re di Edom per dirgli: Lasciami passare per il tuo paese, ma il re di Edom non acconsentì. Mandò anche al re di Moab, nemmeno lui volle e Israele rimase a Kades. 18Poi camminò per il deserto, fece il giro del paese di Edom e del paese di Moab, giunse a oriente del paese di Moab e si accampò oltre l'Arnon senza entrare nei territori di Moab; perché l'Arnon segna il confine di Moab. 19Allora Israele mandò messaggeri a Sicon, re degli Amorrei, re di Chesbon, e gli disse: Lasciaci passare dal tuo paese, per arrivare al nostro. 20Ma Sicon non si fidò che Israele passasse per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente, si accampò a Iaaz e combattè contro Israele. 21Il Signore, Dio d'Israele, mise Sicon e tutta la sua gente nelle mani d'Israele, che li sconfisse; così Israele conquistò tutto il paese degli Amorrei che abitavano quel territoro; 22conquistò tutti i territori degli Amorrei, dall'Arnon allo Iabbok e dal deserto al Giordano. 23Ora il Signore, Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro paese? 24Non possiedi tu quello che Camos tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che il Signore ha scacciati davanti a noi. 25Sei tu forse più di Balak, figlio di Zippor, re di Moab? Mosse forse querela ad Israele o gli fece guerra? 26Da trecento anni Israele abita a Chesbon e nelle sue dipendenze, ad Aroer e nelle sue dipendenze e in tutte le città lungo l'Arnon; perché non gliele avete tolte durante questo tempo? 27Io non ti ho fatto torto e tu agisci male verso di me, muovendomi guerra; il Signore giudice giudichi oggi tra gli Israeliti e gli Ammoniti!». 28Ma il re degli Ammoniti non ascoltò le parole che Iefte gli aveva mandato a dire.

29Allora lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò Gàlaad e Manàsse, passò a Mizpa di Gàlaad e da Mizpa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti. 30Iefte fece voto al Signore e disse: «Se tu mi metti nelle mani gli Ammoniti, 31la persona che uscirà per prima dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io l'offrirò in olocausto». 32Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore glieli mise nelle mani. 33Egli li sconfisse da Aroer fin verso Minnit, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Cheramin. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti. 34Poi Iefte tornò a Mizpa, verso casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con timpani e danze. Era l'unica figlia: non aveva altri figli, né altre figlie. 35Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: «Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi». 36Essa gli disse: «Padre mio, se hai dato parola al Signore, fà di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici». 37Poi disse al padre: «Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne». 38Egli le rispose: «Và!», e la lasciò andare per due mesi. Essa se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità. 39Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli fece di lei quello che aveva promesso con voto. Essa non aveva conosciuto uomo; di qui venne in Israele questa usanza: 40ogni anno le fanciulle d'Israele vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita, per quattro giorni.

1Ora Iefte, il Galaadita, era un guerriero forte, figlio di una prostituta; lo aveva generato Gàlaad. 2La moglie di Gàlaad gli partorì dei figli, i figli di questa donna crebbero e cacciarono Iefte e gli dissero: «Tu non avrai eredità nella casa di nostro padre, perché sei figlio di un’altra donna». 3Iefte fuggì lontano dai suoi fratelli e si stabilì nella terra di Tob. Attorno a Iefte si raccolsero alcuni sfaccendati e facevano scorrerie con lui. 4Qualche tempo dopo gli Ammoniti mossero guerra a Israele. 5Quando gli Ammoniti iniziarono la guerra contro Israele, gli anziani di Gàlaad andarono a prendere Iefte nella terra di Tob. 6Dissero a Iefte: «Vieni, sii nostro condottiero e così potremo combattere contro gli Ammoniti». 7Ma Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: «Non siete forse voi quelli che mi avete odiato e scacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che siete nell’angoscia?». 8Gli anziani di Gàlaad dissero a Iefte: «Proprio per questo ora ci rivolgiamo a te: verrai con noi, combatterai contro gli Ammoniti e sarai il capo di noi tutti abitanti di Gàlaad». 9Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: «Se mi fate ritornare per combattere contro gli Ammoniti e il Signore li mette in mio potere, io sarò vostro capo». 10Gli anziani di Gàlaad dissero a Iefte: «Il Signore sia testimone tra noi, se non faremo come hai detto». 11Iefte dunque andò con gli anziani di Gàlaad; il popolo lo costituì suo capo e condottiero, e Iefte ripeté tutte le sue parole davanti al Signore a Mispa.

12Poi Iefte inviò messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: «Che cosa c’è tra me e te, perché tu venga contro di me a muover guerra nella mia terra?». 13Il re degli Ammoniti rispose ai messaggeri di Iefte: «Perché Israele, quando salì dall’Egitto, si impossessò del mio territorio, dall’Arnon fino allo Iabbok e al Giordano; restituiscilo pacificamente». 14Iefte inviò di nuovo messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: 15«Dice Iefte: Israele non si impossessò della terra di Moab, né di quella degli Ammoniti. 16Quando salì dall’Egitto, Israele attraversò il deserto fino al Mar Rosso e giunse a Kades, 17e mandò messaggeri al re di Edom per dirgli: “Lasciami passare per la tua terra”. Ma il re di Edom non acconsentì. Ne mandò anche al re di Moab, ma anch’egli rifiutò e Israele rimase a Kades. 18Poi camminò per il deserto, fece il giro della terra di Edom e di quella di Moab, giunse a oriente della terra di Moab e si accampò oltre l’Arnon senza entrare nei territori di Moab, perché l’Arnon segna il confine di Moab. 19Allora Israele mandò messaggeri a Sicon, re degli Amorrei, re di Chesbon, e gli disse: “Lasciaci passare dalla tua terra, per arrivare alla nostra meta”. 20Ma Sicon non si fidò a lasciar passare Israele per i suoi territori; anzi radunò tutta la sua gente, si accampò a Iaas e combatté contro Israele. 21Il Signore, Dio d’Israele, mise Sicon e tutta la sua gente nelle mani d’Israele, che li sconfisse; così Israele conquistò tutta la terra degli Amorrei che abitavano quel territorio: 22conquistò tutti i territori degli Amorrei, dall’Arnon allo Iabbok e dal deserto al Giordano. 23Ora il Signore, Dio d’Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele, suo popolo, e tu vorresti scacciarlo? 24Non possiedi tu quello che Camos, tuo dio, ti ha fatto possedere? Così anche noi possederemo la terra di quelli che il Signore ha scacciato davanti a noi. 25Sei tu forse più di Balak, figlio di Sippor, re di Moab? Litigò forse con Israele o gli fece guerra? 26Da trecento anni Israele abita a Chesbon e nelle sue dipendenze, ad Aroèr e nelle sue dipendenze e in tutte le città lungo l’Arnon; perché non gliele avete tolte durante questo tempo? 27Io non ti ho fatto torto, e tu agisci male verso di me, muovendomi guerra; il Signore, che è giudice, giudichi oggi tra gli Israeliti e gli Ammoniti!». 28Ma il re degli Ammoniti non ascoltò le parole che Iefte gli aveva mandato a dire.

29Allora lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò Gàlaad e Manasse, passò a Mispa di Gàlaad e da Mispa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti. 30Iefte fece voto al Signore e disse: «Se tu consegni nelle mie mani gli Ammoniti, 31chiunque uscirà per primo dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io lo offrirò in olocausto». 32Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per combatterli e il Signore li consegnò nelle sue mani. 33Egli li sconfisse da Aroèr fin verso Minnit, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Cheramìm. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti. 34Poi Iefte tornò a Mispa, a casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con tamburelli e danze. Era l’unica figlia: non aveva altri figli né altre figlie. 35Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: «Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi». 36Ella gli disse: «Padre mio, se hai dato la tua parola al Signore, fa’ di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli Ammoniti, tuoi nemici». 37Poi disse al padre: «Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne». 38Egli le rispose: «Va’!», e la lasciò andare per due mesi. Ella se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità. 39Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli compì su di lei il voto che aveva fatto. Ella non aveva conosciuto uomo; di qui venne in Israele questa usanza: 40le fanciulle d’Israele vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita, per quattro giorni ogni anno.

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[c. 13]
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1Sansone scese poi a Timna e a Timna vide una donna tra le figlie dei Filistei. 2Tornato a casa, disse al padre e alla madre: «Ho visto a Timna una donna, una figlia dei Filistei; ora prendetemela in moglie». 3Suo padre e sua madre gli dissero: «Non c'è una donna tra le figlie dei tuoi fratelli e in tutto il nostro popolo, perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei non circoncisi?». Ma Sansone rispose al padre: «Prendimi quella, perché mi piace». 4Suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dal Signore, il quale cercava pretesto di lite dai Filistei. In quel tempo i Filistei dominavano Israele. 5Sansone scese con il padre e con la madre a Timna; quando furono giunti alle vigne di Timna, ecco un leone venirgli incontro ruggendo. 6Lo spirito del Signore lo investì e, senza niente in mano, squarciò il leone come si squarcia un capretto. Ma di ciò che aveva fatto non disse nulla al padre né alla madre. 7Scese dunque, parlò alla donna e questa gli piacque. 8Dopo qualche tempo tornò per prenderla e uscì dalla strada per vedere la carcassa del leone: ecco nel corpo del leone c'era uno sciame d'api e il miele. 9Egli prese di quel miele nel cavo delle mani e si mise a mangiarlo camminando; quand'ebbe raggiunto il padre e la madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone. 10Suo padre scese dunque da quella donna e Sansone fece ivi un banchetto, perché così usavano fare i giovani. 11Quando lo ebbero visto, presero trenta compagni perché stessero con lui.

12Sansone disse loro: «Voglio proporvi un indovinello; se voi me lo spiegate entro i sette giorni del banchetto e se l'indovinate, vi darò trenta tuniche e trenta mute di vesti; 13ma se non sarete capaci di spiegarmelo, darete trenta tuniche e trenta mute di vesti a me». 14Quelli gli risposero: «Proponi l'indovinello e noi lo ascolteremo». Egli disse loro:

«Dal divoratore è uscito il cibo
e dal forte è uscito il dolce».

Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l'indovinello. 15Al quarto giorno dissero alla moglie di Sansone: «Induci tuo marito a spiegarti l'indovinello; se no daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete invitati qui per spogliarci?». 16La moglie di Sansone si mise a piangergli attorno e a dirgli: «Tu hai per me solo odio e non mi ami; hai proposto un indovinello ai figli del mio popolo e non me l'hai spiegato!». Le disse: «Ecco, non l'ho spiegato a mio padre né a mia madre e dovrei spiegarlo a te?». 17Essa gli pianse attorno, durante i sette giorni del banchetto; il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava, ed essa spiegò l'indovinello ai figli del suo popolo. 18Gli uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a Sansone:

«Che c'è di più dolce del miele?
Che c'è di più forte del leone?».

Rispose loro:

«Se non aveste arato con la mia giovenca,
non avreste sciolto il mio indovinello».

19Allora lo spirito del Signore lo investì ed egli scese ad Ascalon; vi uccise trenta uomini, prese le loro spoglie e diede le mute di vesti a quelli che avevano spiegato l'indovinello. Poi acceso d'ira, risalì a casa di suo padre 20e la moglie di Sansone fu data al compagno che gli aveva fatto da amico di nozze.

1Sansone scese a Timna, e a Timna vide una donna tra le figlie dei Filistei. 2Tornato a casa, disse al padre e alla madre: «Ho visto a Timna una donna, una figlia dei Filistei; prendetemela in moglie». 3Suo padre e sua madre gli dissero: «Non c’è una donna tra le figlie dei tuoi fratelli e in tutto il nostro popolo, perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei non circoncisi?». Ma Sansone rispose al padre: «Prendimi quella, perché mi piace». 4Suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dal Signore, il quale cercava un motivo di scontro con i Filistei. In quel tempo i Filistei dominavano Israele. 5Sansone scese con il padre e con la madre a Timna; quando furono giunti alle vigne di Timna, ecco un leoncello venirgli incontro ruggendo. 6Lo spirito del Signore irruppe su di lui, ed egli, senza niente in mano, squarciò il leone come si squarcia un capretto. Ma di ciò che aveva fatto non disse nulla al padre e alla madre. 7Scese dunque, parlò alla donna e questa gli piacque. 8Dopo qualche tempo tornò per prenderla e uscì dalla strada per vedere la carcassa del leone: ecco, nel corpo del leone c’era uno sciame d’api e del miele. 9Egli ne prese nel cavo delle mani e si mise a mangiarlo camminando. Quand’ebbe raggiunto il padre e la madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone. 10Suo padre scese dunque da quella donna e Sansone fece là un banchetto, perché così usavano fare i giovani.

11Quando lo ebbero visto, presero trenta compagni perché stessero con lui. 12Sansone disse loro: «Voglio proporvi un enigma. Se voi me lo spiegate entro i sette giorni del banchetto e se l’indovinate, vi darò trenta tuniche e trenta mute di vesti; 13ma se non sarete capaci di spiegarmelo, darete trenta tuniche e trenta mute di vesti a me». 14Quelli gli risposero: «Proponi l’enigma e noi lo ascolteremo». Egli disse loro:

«Da colui che mangia è uscito quel che si mangia
e dal forte è uscito il dolce».

Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l’enigma. 15Al quarto giorno dissero alla moglie di Sansone: «Induci tuo marito a spiegarti l’enigma; se no, daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete invitati qui per spogliarci?». 16La moglie di Sansone si mise a piangergli intorno e a dirgli: «Tu hai per me solo odio e non mi ami; hai proposto un enigma ai figli del mio popolo e non me l’hai spiegato!». Le disse: «Ecco, non l’ho spiegato neanche a mio padre e a mia madre e dovrei spiegarlo a te?». 17Ella continuò a piangergli intorno durante i sette giorni del banchetto. Il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava, e lei spiegò l’enigma ai figli del suo popolo. 18Gli uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a Sansone:

«Che c’è di più dolce del miele?
Che c’è di più forte del leone?».

Rispose loro:

«Se non aveste arato con la mia giovenca,
non avreste sciolto il mio enigma».

19Allora lo spirito del Signore irruppe su di lui ed egli scese ad Àscalon; vi uccise trenta uomini, prese le loro spoglie e diede le mute di vesti a quelli che avevano spiegato l’enigma. Poi, acceso d’ira, risalì alla casa di suo padre, 20e la moglie di Sansone fu data al compagno che gli aveva fatto da amico di nozze.

1Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e disse: «Voglio entrare da mia moglie nella camera». Ma il padre di lei non gli permise di entrare 2e gli disse: «Credevo proprio che tu l'avessi ripudiata e perciò l'ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non è più bella di lei? Prendila dunque al suo posto». 3Ma Sansone rispose loro: «Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei, se farò loro del male». 4Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole, legò coda e coda e mise una fiaccola fra le due code. 5Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi e perfino le vigne e gli oliveti. 6I Filistei chiesero: «Chi ha fatto questo?». Fu risposto: «Sansone, il genero dell'uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso la moglie e l'ha data al compagno di lui». I Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre. 7Sansone disse loro: «Poiché agite in questo modo, io non la smetterò finché non mi sia vendicato di voi».

8Li battè l'uno sull'altro, facendone una grande strage. Poi scese e si ritirò nella caverna della rupe di Etam.

9Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero una scorreria fino a Lechi. 10Gli uomini di Giuda dissero loro: «Perché siete venuti contro di noi?». Quelli risposero: «Siamo venuti per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi». 11Tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone: «Non sai che i Filistei ci dominano? Che cosa ci hai fatto?». Egli rispose loro: «Quello che hanno fatto a me, io l'ho fatto a loro». 12Gli dissero: «Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei Filistei». Sansone replicò loro: «Giuratemi che voi non mi colpirete». 13Quelli risposero: «No, ti legheremo soltanto e ti metteremo nelle loro mani; ma certo non ti uccideremo». Lo legarono con due funi nuove e lo fecero salire dalla rupe. 14Mentre giungeva a Lechi e i Filistei gli venivano incontro con grida di gioia, lo spirito del Signore lo investì; le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino bruciacchiati dal fuoco e i legami gli caddero disfatti dalle mani. 15Trovò allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò e uccise con essa mille uomini.

16Sansone disse:

«Con la mascella dell'asino,
li ho ben macellati!
Con la mascella dell'asino,
ho colpito mille uomini!».

17Quand'ebbe finito di parlare, gettò via la mascella; per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi. 18Poi ebbe gran sete e invocò il Signore dicendo: «Tu hai concesso questa grande vittoria mediante il tuo servo; ora dovrò morir di sete e cader nelle mani dei non circoncisi?». 19Allora Dio spaccò la roccia concava che è a Lechi e ne scaturì acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Korè: essa esiste a Lechi fino ad oggi. 20Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per venti anni.

1Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e disse: «Voglio entrare da mia moglie nella camera». Ma il padre di lei non gli permise di entrare 2e gli disse: «Credevo proprio che tu l’avessi presa in odio e perciò l’ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non è più bella di lei? Prendila dunque al suo posto». 3Ma Sansone rispose loro: «Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei, se farò loro del male». 4Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole, legò coda a coda e mise una fiaccola fra le due code. 5Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano ancora in piedi e perfino le vigne e gli oliveti. 6I Filistei chiesero: «Chi ha fatto questo?». La risposta fu: «Sansone, il genero dell’uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso la moglie e l’ha data al compagno di lui». I Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre. 7Sansone disse loro: «Poiché agite in questo modo, io non la smetterò finché non mi sia vendicato di voi».

8Li sbatté uno contro l’altro, facendone una grande strage. Poi scese e si ritirò nella caverna della rupe di Etam.

9Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero una scorreria fino a Lechì. 10Gli uomini di Giuda dissero loro: «Perché siete venuti contro di noi?». Quelli risposero: «Siamo venuti per legare Sansone, per fare a lui quello che ha fatto a noi». 11Tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone: «Non sai che i Filistei dominano su di noi? Che cosa ci hai fatto?». Egli rispose loro: «Quello che hanno fatto a me, io l’ho fatto a loro». 12Gli dissero: «Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei Filistei». Sansone replicò loro: «Giuratemi che non mi colpirete». 13Quelli risposero: «No; ti legheremo soltanto e ti metteremo nelle loro mani, ma certo non ti uccideremo». Lo legarono con due funi nuove e lo trassero su dalla rupe. 14Mentre giungeva a Lechì e i Filistei gli venivano incontro con grida di gioia, lo spirito del Signore irruppe su di lui: le funi che aveva alle braccia divennero come stoppini bruciacchiati dal fuoco e i legacci gli caddero disfatti dalle mani. 15Trovò allora una mascella d’asino ancora fresca, stese la mano, l’afferrò e uccise con essa mille uomini.

16Sansone disse:

«Con una mascella d’asino,
li ho ben macellati!
Con una mascella d’asino,
ho colpito mille uomini!».

17Quand’ebbe finito di parlare, gettò via la mascella; per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechì. 18Poi ebbe gran sete e invocò il Signore dicendo: «Tu hai concesso questa grande vittoria per mezzo del tuo servo; ora dovrò morire di sete e cadere nelle mani dei non circoncisi?». 19Allora Dio spaccò la roccia concava che è a Lechì e ne scaturì acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Kore: essa esiste a Lechì ancora oggi. 20Sansone fu giudice d’Israele, al tempo dei Filistei, per venti anni.

1Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da lei. 2Fu detto a quelli di Gaza: «È venuto Sansone». Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: «Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo». 3Sansone riposò fino a mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che guarda in direzione di Ebron.

4In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila. 5Allora i capi dei Filistei andarono da lei e le dissero: «Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno mille e cento sicli d'argento». 6Dalila dunque disse a Sansone: «Spiegami: da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si potrebbe legare per domarti?». 7Sansone le rispose: «Se mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 8Allora i capi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, ed essa lo legò con esse. 9L'agguato era teso in una camera interna. Essa gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli spezzò le corde come si spezza un fil di stoppa, quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu conosciuto. 10Poi Dalila disse a Sansone: «Ecco tu ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si potrebbe legare». 11Le rispose: «Se mi si legasse con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 12Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». L'agguato era teso nella camera interna. Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia. 13Poi Dalila disse a Sansone: «Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare». Le rispose: «Se tu tessessi le sette trecce della mia testa nell'ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 14Essa dunque lo fece addormentare, tessè le sette trecce della sua testa nell'ordito e le fissò con il pettine, poi gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il pettine del telaio e l'ordito. 15Allora essa gli disse: «Come puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non è con me? Gia tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande». 16Ora poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli ne fu annoiato fino alla morte 17e le aprì tutto il cuore e le disse: «Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 18Allora Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i capi dei Filistei e fece dir loro: «Venite su questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il cuore». Allora i capi dei Filistei vennero da lei e portarono con sé il denaro. 19Essa lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò un uomo adatto e gli fece radere le sette trecce del capo. Egli cominciò a infiacchirsi e la sua forza si ritirò da lui. 20Allora essa gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Egli, svegliatosi dal sonno, pensò: «Io ne uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò». Ma non sapeva che il Signore si era ritirato da lui. 21I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di rame. Egli dovette girare la macina nella prigione.

22Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava a ricrescergli. 23Ora i capi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa. Dicevano:

«Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico».

24Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire:

«Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico,
che ci devastava il paese
e che ha ucciso tanti dei nostri».

25Nella gioia del loro cuore dissero: «Chiamate Sansone perché ci faccia divertire!». Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione ed egli si mise a far giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare fra le colonne. 26Sansone disse al fanciullo che lo teneva per la mano: «Lasciami pure; fammi solo toccare le colonne sulle quali posa la casa, così che possa appoggiarmi ad esse». 27Ora la casa era piena di uomini e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul terrazzo circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva giochi. 28Allora Sansone invocò il Signore e disse: «Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!». 29Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò ad esse, all'una con la destra, all'altra con la sinistra. 30Sansone disse: «Che io muoia insieme con i Filistei!». Si curvò con tutta la forza e la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era dentro. Furono più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita. 31Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; risalirono e lo seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di Manoach suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per venti anni.

1Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da lei. 2Fu riferito a quelli di Gaza: «È venuto Sansone». Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: «Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo». 3Sansone riposò fino a mezzanotte; a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò in cima al monte che è di fronte a Ebron.

4In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila. 5Allora i prìncipi dei Filistei andarono da lei e le dissero: «Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come potremmo prevalere su di lui per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno millecento sicli d’argento». 6Dalila dunque disse a Sansone: «Spiegami da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si potrebbe legare per domarti». 7Sansone le rispose: «Se mi si legasse con sette corde d’arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 8Allora i capi dei Filistei le portarono sette corde d’arco fresche, non ancora secche, con le quali lo legò. 9L’agguato era teso in una camera interna. Ella gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli spezzò le corde come si spezza un filo di stoppa quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu conosciuto. 10Poi Dalila disse a Sansone: «Ecco, ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si potrebbe legare». 11Le rispose: «Se mi si legasse con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 12Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». L’agguato era teso nella camera interna. Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia. 13Poi Dalila disse a Sansone: «Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare». Le rispose: «Se tu tessessi le sette trecce della mia testa nell’ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 14Ella dunque lo fece addormentare, tessé le sette trecce della sua testa nell’ordito e le fissò con il pettine, poi gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il pettine del telaio e l’ordito. 15Allora ella gli disse: «Come puoi dirmi: “Ti amo”, mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande». 16Ora, poiché lei lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli ne fu annoiato da morire 17e le aprì tutto il cuore e le disse: «Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque». 18Allora Dalila vide che egli le aveva aperto tutto il suo cuore, mandò a chiamare i prìncipi dei Filistei e fece dir loro: «Venite, questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il suo cuore». Allora i prìncipi dei Filistei vennero da lei e portarono con sé il denaro. 19Ella lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò un uomo e gli fece radere le sette trecce del capo; cominciò così a indebolirlo e la sua forza si ritirò da lui. 20Allora lei gli gridò: «Sansone, i Filistei ti sono addosso!». Egli, svegliatosi dal sonno, pensò: «Ne uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò». Ma non sapeva che il Signore si era ritirato da lui. 21I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con una doppia catena di bronzo. Egli dovette girare la macina nella prigione.

22Intanto la capigliatura che gli avevano rasata cominciava a ricrescergli. 23Ora i prìncipi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon, loro dio, e per far festa. Dicevano:

«Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico».

24Quando la gente lo vide, cominciarono a lodare il loro dio e a dire:

«Il nostro dio ci ha messo nelle mani
il nostro nemico,
che devastava la nostra terra
e moltiplicava i nostri caduti».

25Nella gioia del loro cuore dissero: «Chiamate Sansone perché ci faccia divertire!». Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione ed egli si mise a far giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare fra le colonne. 26Sansone disse al servo che lo teneva per la mano: «Lasciami toccare le colonne sulle quali posa il tempio, perché possa appoggiarmi ad esse». 27Ora il tempio era pieno di uomini e di donne; vi erano tutti i prìncipi dei Filistei e sul terrazzo circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva i giochi. 28Allora Sansone invocò il Signore dicendo: «Signore Dio, ricòrdati di me! Dammi forza ancora per questa volta soltanto, o Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!». 29Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava il tempio; si appoggiò ad esse, all’una con la destra e all’altra con la sinistra. 30Sansone disse: «Che io muoia insieme con i Filistei!». Si curvò con tutta la forza e il tempio rovinò addosso ai prìncipi e a tutta la gente che vi era dentro. Furono più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita. 31Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; risalirono e lo seppellirono fra Sorea ed Estaòl, nel sepolcro di Manòach suo padre. Egli era stato giudice d’Israele per venti anni.

[c. 17]
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[c. 18]
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[c. 19]
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[c. 20]
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[c. 21]
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1Al tempo in cui governavano i giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo di Betlemme di Giuda emigrò nella campagna di Moab, con la moglie e i suoi due figli. 2Quest'uomo si chiamava Elimèlech, sua moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei di Betlemme di Giuda. Giunti nella campagna di Moab, vi si stabilirono. 3Poi Elimèlech, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i due figli. 4Questi sposarono donne di Moab, delle quali una si chiamava Orpa e l'altra Rut. Abitavano in quel luogo da circa dieci anni, 5quando anche Maclon e Chilion morirono tutti e due e la donna rimase priva dei suoi due figli e del marito.

6Allora si alzò con le sue nuore per andarsene dalla campagna di Moab, perché aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane. 7Partì dunque con le due nuore da quel luogo e mentre era in cammino per tornare nel paese di Giuda 8Noemi disse alle due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre; il Signore usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! 9Il Signore conceda a ciascuna di voi di trovare riposo in casa di un marito». Essa le baciò, ma quelle piansero ad alta voce 10e le dissero: «No, noi verremo con te al tuo popolo». 11Noemi rispose: «Tornate indietro, figlie mie! Perché verreste con me? Ho io ancora figli in seno, che possano diventare vostri mariti? 12Tornate indietro, figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per avere un marito. Se dicessi: Ne ho speranza, e se anche avessi un marito questa notte e anche partorissi figli, 13vorreste voi aspettare che diventino grandi e vi asterreste per questo dal maritarvi? No, figlie mie; io sono troppo infelice per potervi giovare, perché la mano del Signore è stesa contro di me». 14Allora esse alzarono la voce e piansero di nuovo; Orpa baciò la suocera e partì, ma Rut non si staccò da lei. 15Allora Noemi le disse: «Ecco, tua cognata è tornata al suo popolo e ai suoi dei; torna indietro anche tu, come tua cognata». 16Ma Rut rispose: «Non insistere con me perché ti abbandoni e torni indietro senza di te; perché dove andrai tu andrò anch'io; dove ti fermerai mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; 17dove morirai tu, morirò anch'io e vi sarò sepolta. Il Signore mi punisca come vuole, se altra cosa che la morte mi separerà da te». 18Quando Noemi la vide così decisa ad accompagnarla, cessò di insistere. 19Così fecero il viaggio insieme fino a Betlemme. Quando giunsero a Betlemme, tutta la città s'interessò di loro. Le donne dicevano: «È proprio Noemi!». 20Essa rispondeva: «Non mi chiamate Noemi, chiamatemi Mara, perché l'Onnipotente mi ha tanto amareggiata! 21Io ero partita piena e il Signore mi fa tornare vuota. Perché chiamarmi Noemi, quando il Signore si è dichiarato contro di me e l'Onnipotente mi ha resa infelice?». 22Così Noemi tornò con Rut, la Moabita, sua nuora, venuta dalle campagne di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo.

1Al tempo dei giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo con la moglie e i suoi due figli emigrò da Betlemme di Giuda nei campi di Moab. 2Quest’uomo si chiamava Elimèlec, sua moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei, di Betlemme di Giuda. Giunti nei campi di Moab, vi si stabilirono.

3Poi Elimèlec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli. 4Questi sposarono donne moabite: una si chiamava Orpa e l’altra Rut. Abitarono in quel luogo per dieci anni. 5Poi morirono anche Maclon e Chilion, e la donna rimase senza i suoi due figli e senza il marito.

6Allora intraprese il cammino di ritorno dai campi di Moab con le sue nuore, perché nei campi di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane. 7Partì dunque con le due nuore da quel luogo ove risiedeva e si misero in cammino per tornare nel paese di Giuda. 8Noemi disse alle due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre; il Signore usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! 9Il Signore conceda a ciascuna di voi di trovare tranquillità in casa di un marito». E le baciò. Ma quelle scoppiarono a piangere 10e le dissero: «No, torneremo con te al tuo popolo». 11Noemi insistette: «Tornate indietro, figlie mie! Perché dovreste venire con me? Ho forse ancora in grembo figli che potrebbero diventare vostri mariti? 12Tornate indietro, figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per risposarmi. Se anche pensassi di avere una speranza, prendessi marito questa notte e generassi pure dei figli, 13vorreste voi aspettare che crescano e rinuncereste per questo a maritarvi? No, figlie mie; io sono molto più amareggiata di voi, poiché la mano del Signore è rivolta contro di me». 14Di nuovo esse scoppiarono a piangere. Orpa si accomiatò con un bacio da sua suocera, Rut invece non si staccò da lei.

15Noemi le disse: «Ecco, tua cognata è tornata dalla sua gente e dal suo dio; torna indietro anche tu, come tua cognata». 16Ma Rut replicò: «Non insistere con me che ti abbandoni e torni indietro senza di te, perché dove andrai tu, andrò anch’io, e dove ti fermerai, mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio. 17Dove morirai tu, morirò anch’io e lì sarò sepolta. Il Signore mi faccia questo male e altro ancora, se altra cosa, che non sia la morte, mi separerà da te».

18Vedendo che era davvero decisa ad andare con lei, Noemi non insistette più. 19Esse continuarono il viaggio, finché giunsero a Betlemme. Quando giunsero a Betlemme, tutta la città fu in subbuglio per loro, e le donne dicevano: «Ma questa è Noemi!». 20Ella replicava: «Non chiamatemi Noemi, chiamatemi Mara, perché l’Onnipotente mi ha tanto amareggiata! 21Piena me n’ero andata, ma il Signore mi fa tornare vuota. Perché allora chiamarmi Noemi, se il Signore si è dichiarato contro di me e l’Onnipotente mi ha resa infelice?». 22Così dunque tornò Noemi con Rut, la moabita, sua nuora, venuta dai campi di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l’orzo.

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1I Filistei, catturata l'arca di Dio, la portarono da Eben-Ezer ad Asdod. 2I Filistei poi presero l'arca di Dio e la introdussero nel tempio di Dagon. 3Il giorno dopo i cittadini di Asdod si alzarono ed ecco Dagon giaceva con la faccia a terra davanti all'arca del Signore; essi presero Dagon e lo rimisero al suo posto. 4Si alzarono il giorno dopo di buon mattino ed ecco Dagon con la faccia a terra davanti all'arca del Signore, mentre il capo di Dagon e le palme delle mani giacevano staccate sulla soglia; solo il tronco era rimasto a Dagon. 5A ricordo di ciò i sacerdoti di Dagon e quanti entrano nel tempio di Dagon in Asdod non calpestano la soglia fino ad oggi. 6Allora incominciò a pesare la mano del Signore sugli abitanti di Asdod, li devastò e li colpì con bubboni, Asdod e il suo territorio. 7I cittadini di Asdod, vedendo che le cose si mettevano in tal modo, dissero: «Non rimanga con noi l'arca del Dio d'Israele, perché la sua mano è troppo dura contro Dagon nostro dio!». 8Allora, fatti radunare presso di loro tutti i principi dei Filistei, dissero: «Che cosa si deve fare dell'arca del Dio d'Israele?». Dissero: «Si porti a Gat l'arca del Dio d'Israele». E portarono a Gat l'arca del Dio d'Israele. 9Ma ecco, dopo che l'ebbero trasportata, la mano del Signore si fece sentire sulla città con terrore molto grande, colpendo gli abitanti della città dal più piccolo al più grande e provocando loro bubboni. 10Allora mandarono l'arca di Dio ad Ekron; ma all'arrivo dell'arca di Dio ad Ekron, i cittadini protestarono: «Mi hanno portato qui l'arca del Dio d'Israele, per far morire me e il mio popolo!». 11Fatti perciò radunare tutti i capi dei Filistei, dissero: «Mandate via l'arca del Dio d'Israele!». Infatti si era diffuso un terrore mortale in tutta la città, perché la mano di Dio era molto pesante. 12Quelli che non morivano erano colpiti da bubboni e i lamenti della città salivano al cielo.

1I Filistei, catturata l’arca di Dio, la portarono da Eben-Ezer ad Asdod. 2I Filistei poi presero l’arca di Dio, la introdussero nel tempio di Dagon e la collocarono a fianco di Dagon. 3Il giorno dopo i cittadini di Asdod si alzarono, ed ecco che Dagon era caduto con la faccia a terra davanti all’arca del Signore; essi presero Dagon e lo rimisero al suo posto. 4Si alzarono il giorno dopo di buon mattino, ed ecco che Dagon era caduto con la faccia a terra davanti all’arca del Signore, mentre la testa di Dagon e le palme delle mani giacevano staccate sulla soglia; il resto di Dagon era intero. 5Per questo i sacerdoti di Dagon e quanti entrano nel tempio di Dagon ad Asdod non calpestano la soglia di Dagon ancora oggi. 6Allora incominciò a pesare la mano del Signore sugli abitanti di Asdod, li devastò e li colpì con bubboni, Asdod e il suo territorio. 7I cittadini di Asdod, vedendo che le cose si mettevano in tal modo, dissero: «Non rimanga con noi l’arca del Dio d’Israele, perché la sua mano è dura contro di noi e contro Dagon, nostro dio!». 8Allora, fatti radunare presso di loro tutti i prìncipi dei Filistei, dissero: «Che dobbiamo fare dell’arca del Dio d’Israele?». Risposero: «Si porti a Gat l’arca del Dio d’Israele». E portarono via l’arca del Dio d’Israele. 9Ma ecco, dopo che l’ebbero portata via, la mano del Signore fu sulla città e un terrore molto grande colpì gli abitanti della città, dal più piccolo al più grande, e scoppiarono loro dei bubboni. 10Allora mandarono l’arca di Dio a Ekron; ma all’arrivo dell’arca di Dio a Ekron, i cittadini protestarono: «Mi hanno portato qui l’arca del Dio d’Israele, per far morire me e il mio popolo!». 11Fatti perciò radunare tutti i prìncipi dei Filistei, dissero: «Mandate via l’arca del Dio d’Israele! Ritorni alla sua sede e non faccia morire me e il mio popolo». Infatti si era diffuso un terrore mortale in tutta la città, perché la mano di Dio era molto pesante. 12Quelli che non morivano erano colpiti da bubboni, e il gemito della città saliva al cielo.

1Rimase l'arca del Signore nel territorio dei Filistei sette mesi. 2Poi i Filistei convocarono i sacerdoti e gli indovini e dissero: «Che dobbiamo fare dell'arca del Signore? Indicateci il modo di rimandarla alla sua sede». 3Risposero: «Se intendete rimandare l'arca del Dio d'Israele, non rimandatela vuota, ma pagate un tributo in ammenda della vostra colpa. Allora guarirete e vi sarà noto perché non si è ritirata da voi la sua mano». 4Chiesero: «Quale riparazione dobbiamo pagarle?». Risposero: «Secondo il numero dei capi dei Filistei, cinque bubboni d'oro e cinque topi d'oro, perché unico è stato il flagello per tutto il popolo e per i vostri capi. 5Fate dunque immagini dei vostri bubboni e immagini dei vostri topi che infestano la terra e datele in omaggio al Dio d'Israele, sperando che sia tolto il peso della sua mano da voi, dal vostro dio e dal vostro paese. 6Perché ostinarvi come si sono ostinati gli Egiziani e il faraone? Dopo essere stati colpiti dai flagelli, non li lasciarono forse andare, cosicché essi partirono? 7Dunque fate un carro nuovo, poi prendete due vacche allattanti sulle quali non sia mai stato posto il giogo e attaccate queste vacche al carro, togliendo loro i vitelli e riconducendoli alla stalla. 8Quindi prendete l'arca del Signore, collocatela sul carro e ponete gli oggetti d'oro che dovete pagarle in riparazione in una cesta appesa di fianco. Poi fatela partire e lasciate che se ne vada. 9E state a vedere: se salirà a Bet-Sèmes per la via che porta al suo territorio, essa ci ha provocato tutti questi mali così grandi; se no, sapremo che non ci ha colpiti la sua mano, ma per puro caso abbiamo avuto questo incidente». 10Quegli uomini fecero in tal modo. Presero due vacche allattanti, le attaccarono al carro e chiusero nella stalla i loro vitelli. 11Quindi collocarono l'arca del Signore sul carro con la cesta e i topi d'oro e le immagini dei bubboni. 12Le vacche andarono diritte per la strada di Bet-Sèmes percorrendo sicure una sola via e muggendo continuamente, ma non piegando né a destra né a sinistra. I capi dei Filistei le seguirono sino al confine con Bet-Sèmes.

13Gli abitanti di Bet-Sèmes stavano facendo la mietitura del grano nella pianura. Alzando gli occhi, scorsero l'arca ed esultarono a quella vista. 14Il carro giunse al campo di Giosuè di Bet-Sèmes e si fermò là dove era una grossa pietra. Allora fecero a pezzi i legni del carro e offrirono le vacche in olocausto al Signore. 15I leviti avevano tolto l'arca del Signore e la cesta che vi era appesa, nella quale stavano gli oggetti d'oro, e l'avevano posta sulla grossa pietra. In quel giorno gli uomini di Bet-Sèmes offrirono olocausti e immolarono vittime al Signore. 16I cinque capi dei Filistei stettero ad osservare, poi tornarono il giorno stesso ad Ekron. 17Sono questi i bubboni d'oro che i Filistei pagarono in ammenda al Signore: uno per Asdod, uno per Gaza, uno per Ascalon, uno per Gat, uno per Ekron. 18Invece i topi d'oro erano pari al numero delle città filistee appartenenti ai cinque capi, dalle fortezze sino ai villaggi di campagna. A testimonianza di tutto ciò rimane oggi nel campo di Giosuè a Bet-Sèmes la grossa pietra, sulla quale avevano deposto l'arca del Signore.

19Ma il Signore percosse gli uomini di Bet-Sèmes, perché avevano guardato l'arca del Signore; colpì nel popolo settanta persone su cinquantamila e il popolo fu in lutto perché il Signore aveva inflitto alla loro gente questo grave castigo.

20Gli uomini di Bet-Sèmes allora esclamarono: «Chi mai potrà stare alla presenza del Signore, questo Dio così santo? La manderemo via da noi; ma da chi?». 21Perciò inviarono messaggeri agli abitanti di Kiriat-Iearìm con questa ambasciata: «I Filistei hanno ricondotto l'arca del Signore. Scendete e portatela presso di voi».

1L’arca del Signore rimase nel territorio dei Filistei sette mesi. 2Poi i Filistei convocarono i sacerdoti e gli indovini e dissero: «Che dobbiamo fare dell’arca del Signore? Indicateci il modo di rimandarla alla sua sede». 3Risposero: «Se intendete rimandare l’arca del Dio d’Israele, non rimandatela vuota, ma pagatele un tributo di riparazione per la colpa. Allora guarirete e vi sarà noto perché non si è ritirata da voi la sua mano». 4Chiesero: «Quale riparazione dobbiamo darle?». Risposero: «Secondo il numero dei prìncipi dei Filistei, cinque bubboni d’oro e cinque topi d’oro, perché unico è stato il flagello per tutti voi e per i vostri prìncipi. 5Fate dunque figure dei vostri bubboni e figure dei vostri topi, che infestano la terra, e date gloria al Dio d’Israele. Forse renderà più leggera la sua mano su di voi, sul vostro dio e sul vostro territorio. 6Perché ostinarvi come si sono ostinati gli Egiziani e il faraone? Non li hanno forse lasciati andare, dopo che egli infierì su di loro? 7Dunque fate un carro nuovo, poi prendete due mucche che allattano sulle quali non sia mai stato posto il giogo, e attaccate queste mucche al carro, togliendo loro i vitelli e riconducendoli alla stalla. 8Quindi prendete l’arca del Signore, collocatela sul carro e ponete gli oggetti d’oro che dovete darle in tributo di riparazione, in una cesta al suo fianco. Poi fatela partire e lasciate che se ne vada. 9E state a vedere: se salirà a Bet-Semes, per la via che porta al suo territorio, è lui che ci ha provocato tutti questi mali così grandi; se no, sapremo che non ci ha colpiti la sua mano, ma per caso ci è capitato questo». 10Quegli uomini fecero in tal modo. Presero due mucche che allattano, le attaccarono al carro e chiusero nella stalla i loro vitelli. 11Quindi collocarono l’arca del Signore, sul carro, con la cesta e i topi d’oro e le figure delle escrescenze. 12Le mucche andarono diritte per la strada di Bet-Semes, percorrendo sicure una sola via e muggendo, ma non piegarono né a destra né a sinistra. I prìncipi dei Filistei le seguirono sino al confine con Bet-Semes.

13Gli abitanti di Bet-Semes stavano facendo la mietitura del grano nella pianura. Alzando gli occhi, scorsero l’arca ed esultarono a quella vista. 14Il carro giunse al campo di Giosuè di Bet-Semes e si fermò là dove era una grossa pietra. Allora fecero a pezzi i legni del carro e offrirono le mucche in olocausto al Signore. 15I leviti avevano deposto l’arca del Signore e la cesta che vi era appesa, nella quale stavano gli oggetti d’oro, e l’avevano collocata sulla grossa pietra. In quel giorno gli uomini di Bet-Semes offrirono olocausti e fecero sacrifici al Signore. 16I cinque prìncipi dei Filistei stettero ad osservare, poi tornarono il giorno stesso a Ekron. 17Sono queste le escrescenze che i Filistei diedero in tributo di riparazione al Signore: una per Asdod, una per Gaza, una per Àscalon, una per Gat, una per Ekron. 18Invece i topi d’oro erano pari al numero delle città filistee appartenenti ai cinque prìncipi, dalle fortezze sino ai villaggi di campagna. Ne è testimonianza fino ad oggi nel campo di Giosuè di Bet-Semes la grossa pietra sulla quale avevano posto l’arca del Signore.

19Ma il Signore colpì gli uomini di Bet-Semes, perché avevano guardato nell’arca del Signore; colpì nel popolo settanta persone su cinquantamila e il popolo fu in lutto, perché il Signore aveva inflitto alla loro gente questo grave colpo.

20Gli uomini di Bet-Semes allora esclamarono: «Chi mai potrà stare al cospetto del Signore, questo Dio così santo? La manderemo via da noi; ma da chi?». 21Perciò inviarono messaggeri agli abitanti di Kiriat-Iearìm a dire: «I Filistei hanno restituito l’arca del Signore. Scendete e portatela presso di voi».

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1C'era un uomo di Beniamino, chiamato Kis - figlio di Abièl, figlio di Zeròr, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, figlio di un Beniaminita -, un prode. 2Costui aveva un figlio chiamato Saul, alto e bello: non c'era nessuno più bello di lui tra gli Israeliti; superava dalla spalla in su chiunque altro del popolo. 3Ora le asine di Kis, padre di Saul, si smarrirono e Kis disse al figlio Saul: «Su, prendi con te uno dei servi e parti subito in cerca delle asine». 4I due attraversarono le montagne di Efraim, passarono al paese di Salisa, ma non le trovarono. Si recarono allora nel paese di Saàlim, ma non c'erano; poi percorsero il territorio di Beniamino e anche qui non le trovarono. 5Quando arrivarono nel paese di Zuf, Saul disse al compagno che era con lui: «Su, torniamo indietro, perché non vorrei che mio padre avesse smesso di pensare alle asine e ora fosse preoccupato di noi».

6Gli rispose: «Ecco in questa città c'è un uomo di Dio, tenuto in molta considerazione: quanto egli dice, di certo si avvera. Ebbene, andiamoci! Forse ci indicherà la via che dobbiamo battere». 7Rispose Saul: «Sì, andiamo! Ma che daremo a quell'uomo? Il pane nelle nostre sporte è finito e non abbiamo alcun dono da portare all'uomo di Dio; infatti che abbiamo?». 8Ma il servo rispondendo a Saul soggiunse: «Guarda: mi son trovato in mano un quarto di siclo d'argento. Dallo all'uomo di Dio e ci indicherà la nostra via». 9In passato in Israele, quando uno andava a consultare Dio, diceva: «Su, andiamo dal veggente», perché quello che oggi si dice profeta allora si diceva veggente. 10Disse dunque Saul al servo: «Hai detto bene; su, andiamo» e si diressero alla città dove era l'uomo di Dio.

11Mentre essi salivano il pendio della città, trovarono ragazze che uscivano ad attingere acqua e chiesero loro: «È qui il veggente?». 12Quelle risposero dicendo: «Sì, c'è; ecco, vi ha preceduto di poco: ora, proprio ora è rientrato in città, perché oggi il popolo celebra un sacrificio sull'altura. 13Entrando in città lo troverete subito, prima che salga all'altura per il banchetto, perché il popolo non si mette a mangiare, finché egli non sia arrivato; egli infatti deve benedire la vittima, e dopo gli invitati mangiano. Presto, salite e lo troverete subito». 14Salirono dunque alla città. Mentre essi giungevano in mezzo alla porta, ecco, Samuele usciva in direzione opposta per salire all'altura. 15Il Signore aveva detto all'orecchio di Samuele, un giorno prima che giungesse Saul: 16«Domani a quest'ora ti manderò un uomo della terra di Beniamino e tu lo ungerai come capo del mio popolo Israele. Egli libererà il mio popolo dalle mani dei Filistei, perché io ho guardato il mio popolo, essendo giunto fino a me il suo grido». 17Quando Samuele vide Saul, il Signore gli rivelò: «Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; costui avrà potere sul mio popolo». 18Saul si accostò a Samuele in mezzo alla porta e gli chiese: «Vuoi indicarmi la casa del veggente?». 19Samuele rispose a Saul: «Sono io il veggente. Precedimi su all'altura. Oggi voi due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e ti manifesterò quanto pensi; 20riguardo poi alle tue asine smarrite tre giorni fa, non stare in pensiero, perché sono state ritrovate. A chi del resto appartiene il meglio d'Israele, se non a te e a tutta la casa di tuo padre?». 21Rispose Saul: «Non sono io forse un Beniaminita, della più piccola tribù d'Israele? E la mia famiglia non è forse la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché hai voluto farmi questo discorso?». 22Ma Samuele prese Saul e il suo servo e li fece entrare nella sala e assegnò loro il posto a capo degli invitati che erano una trentina. 23Quindi Samuele disse al cuoco: «Portami la porzione che ti avevo dato dicendoti: Conservala presso di te». 24Il cuoco portò la coscia e la coda e le pose davanti a Saul, mentre Saul diceva: «Ecco, ciò che è avanzato ti è posto davanti, mangia, perché proprio per te è stato serbato, perché lo mangiassi con gli invitati». Così quel giorno Saul mangiò con Samuele.

25Scesero poi dall'altura in città; fu allestito un giaciglio per Saul sulla terrazza 26ed egli vi si coricò.

La consacrazione di Saul
Al sorgere dell'aurora Samuele chiamò Saul che era sulla terrazza, dicendo: «Alzati, perché devo congedarti». Saul si alzò e i due, cioè lui e Samuele, uscirono. 27Quando furono scesi alla periferia della città, Samuele disse a Saul: «Ordina al servo che ci oltrepassi e vada avanti» e il servo passò oltre. «Tu fermati un momento, perché io ti faccia intendere la parola di Dio».

1C’era un uomo della tribù di Beniamino, chiamato Kis, figlio di Abièl, figlio di Seror, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, un Beniaminita, uomo di valore. 2Costui aveva un figlio chiamato Saul, prestante e bello: non c’era nessuno più bello di lui tra gli Israeliti; superava dalla spalla in su chiunque altro del popolo. 3Ora le asine di Kis, padre di Saul, si smarrirono, e Kis disse al figlio Saul: «Su, prendi con te uno dei domestici e parti subito in cerca delle asine». 4Attraversarono le montagne di Èfraim, passarono al territorio di Salisà, ma non le trovarono. Si recarono allora nel territorio di Saalìm, ma non c’erano; poi percorsero il territorio di Beniamino e non le trovarono. 5Quando arrivarono nel territorio di Suf, Saul disse al domestico che era con lui: «Su, torniamo indietro, altrimenti mio padre smetterà di pensare alle asine e comincerà a preoccuparsi di noi».

6Gli rispose: «Ecco, in questa città c’è un uomo di Dio ed è un uomo tenuto in alta considerazione: tutto quello che dice si avvera certamente. Ebbene, andiamoci! Forse ci indicherà la via che dobbiamo battere». 7Rispose Saul al domestico: «Sì, andiamo! Ma che porteremo a quell’uomo? Il pane nelle nostre sporte è finito e non abbiamo alcun dono da portare all’uomo di Dio: che abbiamo?». 8Ma il domestico rispondendo a Saul soggiunse: «Guarda: mi ritrovo in mano un quarto di siclo d’argento. Lo darò all’uomo di Dio ed egli ci indicherà la nostra via». 9Una volta, in Israele, quando uno andava a consultare Dio, diceva: «Su, andiamo dal veggente», perché, quello che oggi si chiama profeta, allora si chiamava veggente. 10Disse dunque Saul al domestico: «Hai detto bene; su, andiamo». E andarono nella città dove era l’uomo di Dio.

11Mentre essi salivano il pendio della città, trovarono delle ragazze che uscivano ad attingere acqua, e chiesero loro: «È qui il veggente?». 12Quelle risposero dicendo: «Sì, eccolo davanti a te. Ma fa’ presto: ora infatti è arrivato in città, perché oggi il popolo celebra un sacrificio sull’altura. 13Entrando in città lo troverete subito, prima che salga all’altura per il banchetto, perché il popolo non si mette a mangiare finché egli non sia arrivato; egli infatti deve benedire il sacrificio, e dopo gli invitati mangiano. Ora salite, perché lo troverete subito». 14Salirono dunque alla città. Mentre essi stavano per entrare in città, ecco che Samuele stava uscendo in direzione opposta per salire all’altura. 15Il Signore aveva rivelato all’orecchio di Samuele, un giorno prima che giungesse Saul: 16«Domani a quest’ora ti manderò un uomo della terra di Beniamino e tu lo ungerai come capo del mio popolo Israele. Egli salverà il mio popolo dalle mani dei Filistei, perché io ho guardato il mio popolo, essendo giunto fino a me il suo grido». 17Quando Samuele vide Saul, il Signore gli confermò: «Ecco l’uomo di cui ti ho parlato: costui reggerà il mio popolo». 18Saul si accostò a Samuele in mezzo alla porta e gli chiese: «Indicami per favore la casa del veggente». 19Samuele rispose a Saul: «Sono io il veggente. Precedimi su, all’altura. Oggi voi due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e ti darò indicazioni su tutto ciò che hai in mente. 20Riguardo poi alle tue asine smarrite tre giorni fa, non stare in pensiero, perché sono state ritrovate. A chi del resto appartiene quel che c’è di prezioso in Israele, se non a te e a tutta la casa di tuo padre?». 21Rispose Saul: «Non sono io forse un Beniaminita, della più piccola tribù d’Israele? E la mia famiglia non è forse la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché mi hai parlato in questo modo?». 22Ma Samuele prese Saul e il suo domestico e li fece entrare nella sala, e assegnò loro il posto a capo degli invitati, che erano una trentina. 23Quindi Samuele disse al cuoco: «Portami la porzione che ti avevo dato dicendoti: “Mettila da parte”». 24Il cuoco prese la coscia con la parte che le sta sopra, la pose davanti a Saul e disse: «Ecco, quel che è rimasto ti è posto davanti: mangia, perché è per questa circostanza che è stato conservato per te, quando si è detto: “Ho invitato il popolo”». Così quel giorno Saul mangiò con Samuele.

25Scesero poi dall’altura in città, e Samuele s’intrattenne con Saul sulla terrazza. 26Di buon mattino, al sorgere dell’aurora, Samuele chiamò Saul che era sulla terrazza, dicendo: «Àlzati, perché devo congedarti». Saul si alzò e ambedue, lui e Samuele, uscirono. 27Quando furono scesi alla periferia della città, Samuele disse a Saul: «Ordina al domestico che vada avanti». E il domestico passò oltre. «Tu férmati un momento, perché ti possa comunicare la parola di Dio».

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1Un giorno Giònata, figlio di Saul, disse al suo scudiero: «Su vieni, portiamoci fino all'appostamento dei Filistei che sta qui di fronte». Ma non disse nulla a suo padre. 2Saul se ne stava al limitare di Gàbaa sotto il melograno che si trova in Migròn; la sua gente era di circa seicento uomini. 3Achià figlio di Achitùb, fratello di Icabòd, figlio di Pìncas, figlio di Eli, sacerdote del Signore in Silo, portava l'efod e il popolo non sapeva che Giònata era andato. 4Tra i varchi per i quali Giònata cercava di passare, puntando sull'appostamento dei Filistei, vi era una sporgenza rocciosa da una parte e una sporgenza rocciosa dall'altra parte: una si chiamava Bòzez, l'altra Sène. 5Una delle rocce sporgenti era di fronte a Micmas a settentrione, l'altra era di fronte a Gàbaa a meridione. 6Giònata disse allo scudiero: «Su, vieni, passiamo all'appostamento di questi non circoncisi; forse il Signore ci aiuterà, perché non è difficile per il Signore salvare con molti o con pochi». 7Lo scudiero gli rispose: «Fà quanto hai in animo. Avvìati e và! Eccomi con te: come il tuo cuore, così è il mio». 8Allora Giònata disse: «Ecco, noi passeremo verso questi uomini e ci mostreremo loro. 9Se ci diranno: Fermatevi finché veniamo a raggiungervi, restiamo in basso e non saliamo da loro. 10Se invece ci diranno: Venite su da noi!, saliamo, perché il Signore ce li ha messi nelle mani e questo sarà per noi il segno». 11Quindi i due si lasciarono scorgere dall'appostamento filisteo e i Filistei dissero: «Ecco gli Ebrei che escono dalle caverne dove si erano nascosti». 12Poi gli uomini della guarnigione dissero a Giònata e al suo scudiero: «Salite da noi, che abbiamo qualche cosa da dirvi!». Giònata allora disse al suo scudiero: «Sali dopo di me, perché il Signore li ha messi nelle mani di Israele». 13Giònata saliva aiutandosi con le mani e con i piedi e lo scudiero lo seguiva; quelli cadevano davanti a Giònata e, dietro, lo scudiero li finiva. 14Questa fu la prima strage nella quale Giònata e il suo scudiero colpirono una ventina di uomini, entro quasi metà di un campo arabile.

15Si sparse così il terrore nell'accampamento, nella regione e in tutto il popolo. Anche la guarnigione e i suoi uomini d'assalto furono atterriti e la terra tremò e ci fu un terrore divino.

16Le vedette di Saul che stavano in Gàbaa di Beniamino guardarono e videro la moltitudine che fuggiva qua e là. 17Allora Saul ordinò alla gente che era con lui: «Su, cercate e indagate chi sia partito da noi». Cercarono ed ecco non c'erano né Giònata né il suo scudiero. 18Saul disse ad Achia: «Avvicina l'efod!» - egli infatti allora portava l'efod davanti agli Israeliti -. 19Mentre Saul parlava al sacerdote, il tumulto che era sorto nel campo filisteo andava propagandosi e crescendo. Saul disse al sacerdote: «Ritira la mano». 20A loro volta Saul e la gente che era con lui alzarono grida e mossero all'attacco, ma ecco trovarono che la spada dell'uno si rivolgeva contro l'altro in una confusione molto grande. 21Anche quegli Ebrei che erano con i Filistei da qualche tempo e che erano saliti con loro all'accampamento, si voltarono, per mettersi con Israele che era là con Saul e Giònata. 22Inoltre anche tutti gli Israeliti che si erano nascosti sulle montagne di Efraim, quando seppero che i Filistei erano in fuga, si unirono a inseguirli e batterli. 23Così il Signore in quel giorno salvò Israele e la battaglia si estese fino a Bet-Aven.

24Gli Israeliti erano sfiniti in quel giorno e Saul impose questo giuramento a tutto il popolo: «Maledetto chiunque gusterà cibo prima di sera, prima che io mi sia vendicato dei miei nemici». E nessuno del popolo gustò cibo. 25Tutta la gente passò per una selva dove c'erano favi di miele sul suolo. 26Il popolo passò per la selva ed ecco si vedeva colare il miele, ma nessuno stese la mano e la portò alla bocca, perché il popolo temeva il giuramento. 27Ma Giònata non aveva saputo che suo padre aveva fatto giurare il popolo, quindi allungò la punta del bastone che teneva in mano e la intinse nel favo di miele, poi riportò la mano alla bocca e i suoi occhi si rischiararono. 28Uno del gruppo s'affrettò a dire: «Tuo padre ha fatto fare questo solenne giuramento al popolo: Maledetto chiunque toccherà cibo quest'oggi!, sebbene il popolo fosse sfinito». 29Rispose Giònata: «Mio padre vuol rovinare il paese! Guardate come si sono rischiarati i miei occhi, perché ho gustato un poco di questo miele. 30Dunque se il popolo avesse mangiato oggi qualche cosa dei viveri presi ai nemici, quanto maggiore sarebbe stata ora la rotta dei Filistei!».

31In quel giorno percossero i Filistei da Micmas fino ad Aialon e il popolo era sfinito. 32Quelli del popolo si gettarono sulla preda e presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono e li mangiarono con il sangue. 33La cosa fu annunziata a Saul: «Ecco il popolo pecca contro il Signore, mangiando con il sangue». Rispose: «Avete prevaricato! Rotolate subito qui una grande pietra». 34Allora Saul soggiunse: «Passate tra il popolo e dite a tutti: Ognuno conduca qua il suo bue e il suo montone e li macelli su questa pietra, poi mangiatene; così non peccherete contro il Signore, mangiando le carni con il sangue». In quella notte ogni uomo del popolo condusse a mano ciò che aveva e là lo macellò. 35Saul innalzò un altare al Signore. Fu questo il primo altare che egli edificò al Signore.

36Quindi Saul disse: «Scendiamo dietro i Filistei questa notte stessa e deprediamoli fino al mattino e non lasciamo scampare uno solo di loro». Gli risposero: «Fà quanto ti sembra bene». Ma il sacerdote disse: «Accostiamoci qui a Dio». 37Saul dunque interrogò Dio: «Devo scendere dietro i Filistei? Li consegnerai in mano di Israele?». Ma quel giorno non gli rispose. 38Allora Saul disse: «Accostatevi qui voi tutti capi del popolo. Cercate ed esaminate da chi sia stato commesso oggi il peccato, 39perché per la vita del Signore salvatore d'Israele certamente costui morirà, anche se si tratta di Giònata mio figlio». Ma nessuno del popolo gli rispose. 40Perciò disse a tutto Israele: «Voi state da una parte: io e mio figlio Giònata staremo dall'altra». Il popolo rispose a Saul: «Fà quanto ti sembra bene». 41Saul parlò al Signore: «Dio d'Israele, fà conoscere l'innocente». Furono designati Giònata e Saul e il popolo restò libero. 42Saul soggiunse: «Tirate a sorte tra me e mio figlio Giònata». Fu sorteggiato Giònata. 43Saul disse a Giònata: «Narrami quello che hai fatto». Giònata raccontò: «Realmente ho assaggiato un pò di miele con la punta del bastone che avevo in mano. Ecco, morirò». 44Saul disse: «Faccia Dio a me questo e anche di peggio, se non andrai a morte, Giònata!». 45Ma il popolo disse a Saul: «Dovrà forse morire Giònata che ha ottenuto questa grande vittoria in Israele? Non sia mai! Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello del suo capo, perché in questo giorno egli ha agito con Dio». Così il popolo salvò Giònata che non fu messo a morte. 46Saul cessò dall'inseguire i Filistei e questi raggiunsero il loro paese.
47Saul si assicurò il regno su Israele e mosse contro tutti i nemici all'intorno: contro Moab e gli Ammoniti, contro Edom e i re di Zoba e i Filistei e dovunque si volgeva aveva successo. 48Compì imprese brillanti, battè gli Amaleciti e liberò Israele dalle mani degli oppressori. 49Figli di Saul furono Giònata, Isbàal e Malkisùa; le sue due figlie si chiamavano Merab la maggiore e Mikal la più piccola. 50La moglie di Saul si chiamava Achinòam, figlia di Achimàaz. Il capo delle sue milizie si chiamava Abner figlio di Ner, zio di Saul. 51Kis padre di Saul e Ner padre di Abner erano figli di Abièl. 52Durante tutto il tempo di Saul vi fu guerra aperta con i Filistei; se Saul scorgeva un uomo valente o un giovane coraggioso, lo prendeva al suo seguito.

1Un giorno Giònata, figlio di Saul, disse al suo scudiero: «Su, portiamoci fino alla postazione dei Filistei che sta qui di fronte». Ma non disse nulla a suo padre. 2Saul se ne stava al limitare di Gàbaa, sotto il melograno che si trova a Migron; la gente che era con lui ammontava a circa seicento uomini. 3Achia, figlio di Achitùb, fratello di Icabòd, figlio di Fineès, figlio di Eli, sacerdote del Signore a Silo, portava l’efod e il popolo non sapeva che Giònata era partito. 4Tra i varchi che Giònata cercava per passare alla postazione dei Filistei, c’era un dente di roccia da una parte e un dente dall’altra parte: uno si chiamava Boses, l’altro Senne. 5Uno dei denti si ergeva di fronte a Micmas a settentrione, l’altro era di fronte a Gheba a meridione. 6Giònata disse allo scudiero: «Vieni, avviciniamoci alla postazione di questi incirconcisi; forse il Signore opererà per noi, perché non è difficile per il Signore salvare con molti o con pochi». 7Lo scudiero gli rispose: «Fa’ quanto hai nel cuore. Avvìati! Eccomi con te, come il tuo cuore desidera». 8Allora Giònata disse: «Ecco, noi ci avvicineremo a questi uomini e ci faremo vedere da loro. 9Se ci diranno: “Fermatevi finché vi raggiungiamo!”, restiamo in basso e non saliamo da loro. 10Se invece ci diranno: “Venite su da noi!”, saliamo, perché il Signore ce li ha consegnati nelle mani e questo sarà per noi il segno». 11Quindi i due si lasciarono scorgere dalla postazione filistea e i Filistei dissero: «Ecco gli Ebrei che escono dalle caverne dove si erano nascosti». 12Poi gli uomini della guarnigione dissero a Giònata e al suo scudiero: «Salite da noi: abbiamo una cosa da dirvi!». Giònata allora disse al suo scudiero: «Sali dopo di me, perché il Signore li ha consegnati nelle mani d’Israele». 13Giònata si arrampicava con le mani e con i piedi e lo scudiero lo seguiva; quelli cadevano davanti a Giònata e, dietro, lo scudiero li finiva. 14Questa fu la prima strage nella quale Giònata e il suo scudiero colpirono una ventina di uomini, in circa mezzo iugero di campo. 15Si sparse così il terrore nell’accampamento, nella campagna e tra tutto il popolo. Anche la guarnigione e gli uomini d’assalto furono atterriti. La terra tremò e ci fu un terrore divino.

16Le vedette di Saul a Gàbaa di Beniamino guardarono e videro la moltitudine in agitazione che fuggiva qua e là. 17Allora Saul disse alla gente che era con lui: «Su, controllate e vedete chi sia partito da noi». Controllarono, ed ecco non c’erano né Giònata né il suo scudiero. 18Saul disse ad Achia: «Avvicina l’arca di Dio». Infatti in quel giorno c’era l’arca di Dio con gli Israeliti. 19Mentre Saul parlava al sacerdote, il tumulto nel campo filisteo andava propagandosi e crescendo. Saul disse al sacerdote: «Ritira la mano». 20Saul e la gente che era con lui alzarono grida e mossero all’attacco, ed ecco trovarono che la spada dell’uno si rivolgeva contro l’altro, in una confusione molto grande. 21Anche quegli Ebrei che erano con i Filistei da qualche tempo e che erano saliti con loro all’accampamento, cominciarono anch’essi a stare dalla parte degli Israeliti che erano con Saul e Giònata. 22Inoltre anche tutti gli Israeliti che si erano nascosti sulle montagne di Èfraim, quando seppero che i Filistei erano in fuga, si unirono con loro nella battaglia. 23Così il Signore in quel giorno salvò Israele e la battaglia si estese fino a Bet-Aven.

24Gli uomini d’Israele erano sfiniti in quel giorno, ma Saul fece giurare a tutto il popolo: «Maledetto chiunque toccherà cibo prima di sera, prima che io mi sia vendicato dei miei nemici». E nessuno del popolo gustò cibo. 25Tutta la gente passò per una selva, dove c’erano favi di miele sul suolo. 26Il popolo passò per la selva, ed ecco si vedeva colare il miele, ma nessuno stese la mano e la portò alla bocca, perché il popolo temeva il giuramento. 27Ma Giònata non aveva saputo che suo padre aveva fatto giurare il popolo, quindi allungò la punta del bastone che teneva in mano e la intinse nel favo di miele, poi riportò la mano alla bocca e i suoi occhi si rischiararono. 28Uno fra la gente intervenne dicendo: «Tuo padre ha fatto fare questo solenne giuramento al popolo: “Maledetto chiunque toccherà cibo quest’oggi!”, sebbene il popolo fosse sfinito». 29Rispose Giònata: «Mio padre ha rovinato il paese! Guardate come si sono rischiarati i miei occhi perché ho gustato un po’ di questo miele. 30Magari il popolo avesse mangiato oggi del bottino dei nemici che ha trovato. Quanto maggiore sarebbe stata ora la sconfitta dei Filistei!».

31In quel giorno essi batterono i Filistei da Micmas fino ad Àialon e il popolo era sfinito. 32Il popolo si gettò sulla preda e presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono per terra e li mangiarono con il sangue. 33La cosa fu annunciata a Saul: «Ecco, il popolo pecca contro il Signore, mangiando con il sangue». Rispose: «Avete prevaricato! Rotolate subito qui una grande pietra». 34Saul soggiunse: «Passate tra il popolo e dite loro che ognuno mi conduca qua il suo bue e il suo montone e li macellerete su questa pietra e ne mangerete; così non peccherete contro il Signore, mangiando il sangue». E tutto il popolo condusse nella notte ciascuno il bestiame che aveva e là lo macellò. 35Saul innalzò un altare al Signore. Fu questo il primo altare che egli edificò al Signore.

36Quindi Saul disse: «Scendiamo a inseguire i Filistei questa notte stessa e deprediamoli fino al mattino e non lasciamo scampare uno solo di loro». Gli risposero: «Fa’ quanto ti sembra bene». Ma il sacerdote disse: «Accostiamoci qui a Dio». 37Saul dunque interrogò Dio: «Devo scendere a inseguire i Filistei? Li consegnerai in mano d’Israele?». Ma quel giorno non gli rispose. 38Allora Saul disse: «Accostatevi qui, autorità tutte del popolo. Cercate ed esaminate da chi sia stato commesso oggi il peccato, 39perché per la vita del Signore, salvatore d’Israele, certamente costui morirà, anche se si trattasse di mio figlio Giònata». Ma nessuno del popolo gli rispose. 40Perciò disse a tutto Israele: «Voi state da una parte e io e mio figlio Giònata staremo dall’altra». Il popolo rispose a Saul: «Fa’ quanto ti sembra bene». 41Saul disse al Signore: «Dio d’Israele, da’ una risposta chiara». E furono indicati Giònata e Saul, mentre il popolo restò libero. 42Saul soggiunse: «Tirate a sorte tra me e mio figlio Giònata». E fu indicato Giònata. 43Saul disse a Giònata: «Narrami quello che hai fatto». Giònata raccontò: «Sì, ho assaggiato un po’ di miele con la punta del bastone che avevo in mano. Ecco, morirò». 44Saul disse: «Faccia Dio a me questo e anche di peggio, se non andrai a morte, Giònata!». 45Ma il popolo disse a Saul: «Dovrà forse morire Giònata, che ha ottenuto questa grande vittoria in Israele? Non sia mai! Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello del suo capo, perché in questo giorno egli ha operato con Dio». Così il popolo riscattò Giònata, che non fu messo a morte. 46Saul si ritrasse dall’inseguire i Filistei e questi raggiunsero il loro territorio.

47Saul si assicurò il regno su Israele e combatté contro tutti i nemici all’intorno: contro Moab e gli Ammoniti, contro Edom e i re di Soba e i Filistei, e dovunque si volgeva, aveva successo. 48Compì imprese coraggiose, batté gli Amaleciti e liberò Israele dalle mani degli oppressori. 49Figli di Saul furono Giònata, Isvì e Malchisùa; le sue due figlie si chiamavano Merab, la maggiore, e Mical, la più piccola. 50La moglie di Saul si chiamava Achinòam, figlia di Achimàas. Il capo delle sue milizie si chiamava Abner figlio di Ner, zio di Saul. 51Kis, padre di Saul, e Ner, padre di Abner, erano figli di Abièl. 52Durante tutto il tempo di Saul vi fu guerra aperta con i Filistei; se Saul scorgeva un uomo robusto o un giovane coraggioso, lo prendeva al suo seguito.

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1Riferirono a Davide: «Ecco i Filistei assediano Keila e saccheggiano le aie». 2Davide consultò il Signore chiedendo: «Devo andare? Riuscirò a battere questi Filistei?». Rispose il Signore: «Và perché sconfiggerai i Filistei e libererai Keila». 3Ma gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco, noi abbiamo gia da temere qui in Giuda, tanto più se andremo a Keila contro le forze dei Filistei». 4Davide consultò di nuovo il Signore e il Signore gli rispose: «Muoviti e scendi a Keila, perché io metterò i Filistei nelle tue mani». 5Davide con i suoi uomini scese a Keila, assalì i Filistei, portò via il loro bestiame e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Keila. 6Quando Ebiatar figlio di Achimelech si era rifugiato presso Davide, l'efod era nelle sue mani e con quello era sceso a Keila. 7Fu riferito a Saul che Davide era giunto a Keila e Saul disse: «Dio l'ha messo nelle mie mani, perché si è messo in una trappola venendo in una città con porte e sbarre». 8Saul chiamò tutto il popolo alle armi per scendere a Keila e assediare Davide e i suoi uomini. 9Quando Davide seppe che Saul veniva contro di lui macchinando disegni iniqui, disse al sacerdote Ebiatar: «Porta qui l'efod». 10Davide disse: «Signore, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito dire che Saul cerca di venire contro Keila e di distruggere la città per causa mia. 11Mi metteranno nelle sue mani i cittadini di Keila? Scenderà Saul, come ha saputo il tuo servo? Signore, Dio d'Israele, fallo sapere al tuo servo». Il Signore rispose: «Scenderà». 12Davide aggiunse: «I cittadini di Keila mi consegneranno nelle mani di Saul con i miei uomini?». Il Signore rispose: «Ti consegneranno». 13Davide si alzò e uscì da Keila con la truppa, circa seicento uomini, e andò vagando senza mèta. Fu riferito a Saul che Davide era fuggito da Keila ed egli rinunziò all'azione.

14Davide andò a dimorare nel deserto in luoghi impervii, in zona montuosa, nel deserto di Zif e Saul lo ricercava sempre; ma Dio non lo mise mai nelle sue mani.

15Davide sapeva che Saul era uscito a cercare la sua vita. Intanto Davide stava nel deserto di Zif, a Corsa. 16Allora Giònata figlio di Saul si alzò e andò da Davide a Corsa e ne rinvigorì il coraggio in Dio. 17Poi gli disse: «Non temere: la mano di Saul mio padre non potrà raggiungerti e tu regnerai su Israele mentre io sarò a te secondo. Anche Saul mio padre lo sa bene». 18Essi strinsero un patto davanti al Signore. Davide rimase a Corsa e Gionata tornò a casa.

19Ma alcuni uomini di Zif vennero a Gàbaa da Saul per dirgli: «Non sai che Davide è nascosto presso di noi fra i dirupi? 20Ora, atteso il tuo desiderio di scendere, o re, scendi e sapremo metterlo nelle mani del re». 21Rispose Saul: «Benedetti voi nel nome del Signore, perché vi siete presi a cuore la mia causa. 22Andate dunque, informatevi ancora, accertatevi bene del luogo dove muove i suoi passi e chi lo ha visto là, perché mi hanno detto che egli è molto astuto. 23Cercate di conoscere tutti i nascondigli nei quali si rifugia e tornate a me con la conferma. Allora verrò con voi e, se sarà nel paese, lo ricercherò in tutti i villaggi di Giuda». 24Si alzarono e tornarono a Zif precedendo Saul. Davide e i suoi uomini erano nel deserto di Maon, nell'Araba a meridione della steppa. 25Saul andò con i suoi uomini per ricercarlo. Ma la cosa fu riferita a Davide, il quale scese presso la rupe, rimanendo nel deserto di Maon. Lo seppe Saul e seguì le tracce di Davide nel deserto di Maon. 26Saul procedeva sul fianco del monte da una parte e Davide e i suoi uomini sul fianco del monte dall'altra parte. Davide cercava in ogni modo di sfuggire a Saul e Saul e i suoi uomini accerchiavano Davide e i suoi uomini per prenderli. 27Ma arrivò un messaggero a dire a Saul: «Vieni in fretta, perché i Filistei hanno invaso il paese». 28Allora Saul cessò di inseguire Davide e andò contro i Filistei. Per questo chiamarono quel luogo: Rupe della separazione.

1Riferirono a Davide: «Ecco, i Filistei stanno attaccando Keila e saccheggiano le aie». 2Davide consultò il Signore chiedendo: «Devo andare? Riuscirò a sconfiggere questi Filistei?». Rispose il Signore: «Va’, perché sconfiggerai i Filistei e salverai Keila». 3Ma gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco, noi abbiamo già da temere qui in Giuda, tanto più se andremo a Keila contro le schiere dei Filistei». 4Davide consultò di nuovo il Signore e il Signore gli rispose: «Muoviti e scendi a Keila, perché io metterò i Filistei nelle tue mani». 5Davide con i suoi uomini scese a Keila, combatté con i Filistei, portò via il loro bestiame e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide salvò gli abitanti di Keila. 6Poiché Ebiatàr, figlio di Achimèlec, si era rifugiato presso Davide, anche l’efod nelle sue mani era sceso a Keila. 7Fu riferito a Saul che Davide era giunto a Keila e Saul disse: «Dio l’ha gettato nelle mie mani, poiché si è rinchiuso da sé venendo in una città con porte e sbarre». 8Saul chiamò tutto il popolo alle armi per scendere a Keila e assediare Davide e i suoi uomini. 9Quando Davide seppe che Saul veniva contro di lui macchinando il male, disse al sacerdote Ebiatàr: «Porta qui l’efod». 10Davide disse: «Signore, Dio d’Israele, il tuo servo ha sentito dire che Saul cerca di venire a Keila per distruggere la città per causa mia. 11Mi metteranno nelle sue mani i signori di Keila? Scenderà Saul, come ha saputo il tuo servo? Signore, Dio d’Israele, fallo sapere al tuo servo». Il Signore rispose: «Scenderà». 12Davide disse: «I signori di Keila mi consegneranno nelle mani di Saul con i miei uomini?». Il Signore rispose: «Ti consegneranno». 13Davide si alzò e uscì da Keila con i suoi uomini, circa seicento, vagando senza mèta. Fu riferito a Saul che Davide si era messo in salvo fuggendo da Keila, ed egli rinunciò all’azione. 14Davide andò a dimorare nel deserto in luoghi impervi, in zona montuosa, nel deserto di Zif, e Saul lo cercava continuamente; ma Dio non lo mise mai nelle sue mani.

15Davide vide che Saul era uscito per attentare alla sua vita. Davide stava nel deserto di Zif, a Corsa. 16Allora Giònata, figlio di Saul, si alzò e andò da Davide a Corsa e ne rinvigorì il coraggio in nome di Dio. 17Gli disse: «Non temere: la mano di Saul, mio padre, non potrà raggiungerti e tu regnerai su Israele mentre io sarò a te secondo. Anche Saul, mio padre, lo sa bene». 18Essi strinsero un patto davanti al Signore. Davide rimase a Corsa e Gionata tornò a casa.

19Ma alcuni di Zif vennero a Gàbaa da Saul per dirgli: «Non sai che Davide è nascosto presso di noi, nei luoghi impervi di Corsa sulla collina di Achilà, a meridione della steppa? 20Ora, dato che il tuo animo desidera scendere, o re, scendi. A noi metterlo nelle mani del re!». 21Rispose Saul: «Benedetti voi dal Signore, perché avete avuto compassione di me. 22Andate dunque, accertatevi ancora, e cercate di conoscere il luogo dove muove i suoi passi e chi lo ha visto là, perché mi hanno detto che egli è molto astuto. 23Cercate di conoscere tutti i nascondigli nei quali si rifugia, e tornate a me con la conferma. Allora verrò con voi e, se sarà nella zona, lo ricercherò in tutti i villaggi di Giuda». 24Si alzarono e tornarono a Zif precedendo Saul. Davide e i suoi uomini erano nel deserto di Maon, nell’Araba a meridione della steppa. 25Saul andò con i suoi uomini per cercarlo. Ma la cosa fu riferita a Davide, il quale scese presso la rupe, rimanendo nel deserto di Maon. Lo seppe Saul e inseguì Davide nel deserto di Maon. 26Saul procedeva sul fianco del monte da una parte e Davide e i suoi uomini sul fianco del monte dall’altra parte. Davide correva via precipitosamente per sfuggire a Saul, e Saul e i suoi uomini accerchiavano Davide e i suoi uomini per catturarli. 27Ma arrivò un messaggero a dire a Saul: «Vieni via in fretta, perché i Filistei hanno fatto incursione nella regione». 28Allora Saul cessò di inseguire Davide e andò contro i Filistei. Per questo chiamarono quel luogo Rupe della Divisione.

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1Davide pensò: «Certo un giorno o l'altro perirò per mano di Saul. Non ho miglior via d'uscita che cercare scampo nel paese dei Filistei; Saul rinunzierà a ricercarmi in tutto il territorio d'Israele e sfuggirò dalle sue mani». 2Così Davide si mosse e si portò, con i seicento uomini che aveva con sé, presso Achis, figlio di Moach, re di Gat. 3Davide rimase presso Achis in Gat, lui e i suoi uomini, ciascuno con la famiglia; Davide con le due mogli, Achinoàm di Izreèl e Abigail, gia moglie di Nabal da Carmel. 4Fu riferito a Saul che Davide si era rifugiato in Gat e non lo cercò più.

5Davide disse ad Achis: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi sia concesso un luogo in una città del tuo territorio dove io possa abitare. Perché dovrà stare il tuo servo presso di te nella tua città reale?». 6E Achis quello stesso giorno gli diede Ziklàg; per questo Ziklàg è rimasta in possesso di Giuda fino a oggi. 7La durata del soggiorno di Davide nel territorio dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 8Davide e i suoi uomini partivano a fare razzie contro i Ghesuriti, i Ghirziti e gli Amaleciti: questi appunto sono gli abitanti di quel territorio che si estende da Telam verso Sur fino al paese d'Egitto. 9Davide batteva quel territorio e non lasciava in vita né uomo né donna; prendeva greggi e armenti, asini e cammelli e vesti, poi tornava indietro e veniva da Achis. 10Quando Achis chiedeva: «Dove avete fatto scorrerie oggi?», Davide rispondeva: «Contro il Negheb di Giuda, contro il Negheb degli Ierahmeeliti, contro il Negheb dei Keniti». 11Davide non lasciava sopravvivere né uomo né donna da portare a Gat, pensando: «Non vorrei che riferissero contro di noi: Così ha fatto Davide». Tale fu la sua condotta finché dimorò nel territorio dei Filistei. 12Achis faceva conto su Davide, pensando: «Certo si è attirato l'odio del suo popolo, di Israele e così sarà per sempre mio servo».

1Davide pensò: «Certo, un giorno o l’altro sarò tolto di mezzo per mano di Saul. Non ho miglior via d’uscita che cercare scampo nella terra dei Filistei; Saul rinuncerà a ricercarmi in tutto il territorio d’Israele e sfuggirò alle sue mani». 2Così Davide si alzò e si portò, con i seicento uomini che aveva con sé, presso Achis, figlio di Maoc, re di Gat. 3Davide rimase presso Achis a Gat, lui e i suoi uomini, ciascuno con la famiglia; Davide con le due mogli, Achinòam di Izreèl e Abigàil, già moglie di Nabal di Carmel. 4Fu riferito a Saul che Davide era fuggito a Gat e non lo cercò più.

5Davide disse ad Achis: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi sia concesso un luogo in una città della campagna dove io possa abitare. Perché dovrà stare il tuo servo presso di te nella tua città regale?». 6E Achis quello stesso giorno gli diede Siklag. Per questo Siklag è rimasta ai re di Giuda fino ad oggi. 7La durata del soggiorno di Davide nella campagna dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 8Davide e i suoi uomini partivano a fare razzie contro i Ghesuriti, i Ghirziti e gli Amaleciti: questi abitano da sempre il territorio che si estende in direzione di Sur fino alla terra d’Egitto. 9Davide batteva quel territorio e non lasciava in vita né uomo né donna; prendeva greggi e armenti, asini e cammelli e vesti, poi tornava indietro e andava da Achis. 10Quando Achis chiedeva: «Dove avete fatto razzie oggi?», Davide rispondeva: «Contro il Negheb di Giuda, contro il Negheb degli Ieracmeeliti, contro il Negheb dei Keniti». 11Davide non lasciava in vita né uomo né donna da portare a Gat, pensando: «Non vorrei che riferissero contro di noi: “Così ha fatto Davide”». Tale fu la sua norma finché dimorò nella campagna dei Filistei. 12Achis si fidò di Davide, pensando: «Si è proprio reso odioso al suo popolo, Israele, e così sarà per sempre mio servo».

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