11. | L'operatore in: (o una sua abbreviazione), che specifica in quali libri cercare, può essere preceduto dal segno meno per escludere quei libri o gruppi di libri, ad es. - in: nt. Esempio |
1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
2. | Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio |
3. | Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato; ad es: mos* cerca tutte le parole che iniziano per "mos"; Esempio |
4. | Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato, e funziona anche dentro alle virgolette: ad es: mos* dis* cerca tutte le frasi di due parole che iniziano rispettivamente per "mos" e per "dis"; Esempio |
5. | Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio |
6. | Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio |
7. | Puoi estrarre un libro intero usando l'operatore libro: (o una sua abbreviazione), ad es. libro: Is. Esempio |
8. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sia abbreviazione) seguito da un libro, ad es: in: Mt; puoi anche ripeterlo con più libri. Esempio |
9. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio |
10. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio |
11. | L'operatore in: (o una sua abbreviazione), che specifica in quali libri cercare, può essere preceduto dal segno meno per escludere quei libri o gruppi di libri, ad es. - in: nt. Esempio |
12. | Puoi usare l'operatore evidenzia: (o una sua abbreviazione) per evidenzare una parola o frase, ad es. cercare Gesù ed evidenziare anche Cristo: Gesù evidenzia: Cristo. Esempio |
13. | Puoi cercare nei versetti, nei capitoli o nei paragrafi: specificalo con l'operatore modo: (o una sua abbreviazione), ad es. Cristo modo: capitoli. Esempio |
14. | Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio |
15. | Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio |
16. | Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio |
17. | Normalmente le ricerche non tengono conto delle maiuscole/minuscole, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:maiuscole (o una sua abbreviazione). Esempio |
18. | Normalmente le ricerche non tengono conto delle lettere accentate, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:accenti (o una sua abbreviazione). Esempio |
19. | Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio |
20. | Normalmente le ricerche sono per parole intere, puoi cercare anche dentro le parole aggiungendo opzione:dentro (o una sua abbreviazione). Esempio |
21. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi richiedere di usare la CEI 1974 aggiungendo versione:1974. L'operatore può essere abbreviato. Esempio |
22. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio |
23. | Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio |
24. | Se si fa la ricerca mediante espressione regolare e questa contiene uno spazio bisogna allora includere l'espressione regolare tra virgolette. Esempio |
25. | Ogni operatore (tipo opzione:) può essere abbreviato con la o le prime lettere. Lo stesso vale per le varie opzioni: si può ad es. scrivere opzione:dentro oppure opz:d oppure opzione:de, e l'effetto è lo stesso |
26. | Si può usare l'opzione:protestante (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione protestante (anglosassone), cioè usando ":" tra capitolo e versetti e "," per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio |
27. | Si può usare l'opzione:cattolico (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione cattolica, cioè usando "," tra capitolo e versetti e "." per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio |
28. | Se vengono usate entrambe le opzioni opzione:cattolico e opzione:protestante (o loro abbreviazioni), la prima prevale sempre sulla seconda. Esempio |
29. | Il suggerimento che viene presentato è scelto a caso. Se vuoi presentare uno specifico suggerimento aggiungi il parametro HintNumber all'URL, ad esempio "&HintNumber=7". Mostra il suggerimento n. 7 |
Hai cercato i versetti contenenti la parola o frase dio
Hai cercato solo in Estebr [considerando maiuscole/minuscole, anche dentro le parole, versioni Bibbia CEI 2008, Bibbia CEI 1974]
Attenzione: alcuni libri non esistono in alcune versioni:
Hai trovato 340 versetti in 52 libri:
GnGenesi (4), EsEsodo (11), LvLevitico (1), NmNumeri (6), DtDeuteronomio (20), GsGiosuè (14), GdcGiudici (6), 1Sam1 Samuele (6), 2Sam2 Samuele (6), 1Re1 Re (8), 2Re2 Re (12), 1Cr1 Cronache (6), 2Cr2 Cronache (8), EsdEsdra (1), NeeNeemia (2), TbTobia (2), GdtGiuditta (4), EstEster (4), 1Mac1 Maccabei (19), 2Mac2 Maccabei (14), GbGiobbe (1), SalSalmi (18), PrProverbi (13), QoQoelet (6), SapSapienza (12), SirSiracide (19), IsIsaia (17), GerGeremia (12), BarBaruc (2), EzEzechiele (17), DnDaniele (14), OsOsea (3), GlGioele (1), AmAmos (3), GioGiona (2), MiMichea (4), NaNaum (2), ZacZaccaria (1), MalMalachia (2), MtMatteo (4), McMarco (3), LcLuca (4), AtAtti (8), RmRomani (2), 1Cor1 Corinzi (2), 2Cor2 Corinzi (2), EfEfesini (2), FilFilippesi (1), TtTito (1), EbrEbrei (1), 1Pt1 Pietro (2), ApApocalisse (5)
Forse ti può interessare effettuare la ricerca per paragrafi o per capitoli.
Puoi non cercare dentro le parole o tener conto degli accenti o non tener conto delle maiuscole o usare solo la versione predefinita, CEI 2008.
[vv. 1-18]
[<<< 1-18]
1Figlio, se ti presenti per servire il Signore,
prepàrati alla tentazione.
2Abbi un cuore retto e sii costante,
non ti smarrire nel tempo della prova.
3Stai unito a lui senza separartene,
perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni.
4Accetta quanto ti capita
e sii paziente nelle vicende dolorose,
5perché l’oro si prova con il fuoco
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.
Nelle malattie e nella povertà confida in lui.
6Affìdati a lui ed egli ti aiuterà,
raddrizza le tue vie e spera in lui.
7Voi che temete il Signore, aspettate la sua misericordia
e non deviate, per non cadere.
8Voi che temete il Signore, confidate in lui,
e la vostra ricompensa non verrà meno.
9Voi che temete il Signore, sperate nei suoi benefici,
nella felicità eterna e nella misericordia,
poiché la sua ricompensa è un dono eterno e gioioso.
10Considerate le generazioni passate e riflettete:
chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso?
O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato?
O chi lo ha invocato e da lui è stato trascurato?
11Perché il Signore è clemente e misericordioso,
perdona i peccati e salva al momento della tribolazione.
12Guai ai cuori pavidi e alle mani indolenti
e al peccatore che cammina su due strade!
13Guai al cuore indolente che non ha fede,
perché non avrà protezione.
14Guai a voi che avete perduto la perseveranza:
che cosa farete quando il Signore verrà a visitarvi?
15Quelli che temono il Signore non disobbediscono alle sue parole,
quelli che lo amano seguono le sue vie.
16Quelli che temono il Signore cercano di piacergli,
quelli che lo amano si saziano della legge.
17Quelli che temono il Signore tengono pronti i loro cuori
e si umiliano al suo cospetto.
18«Gettiamoci nelle mani del Signore
e non in quelle degli uomini;
poiché come è la sua grandezza,
così è anche la sua misericordia».
[vv. 1-31]
[<<< 1-31]
1Un governatore saggio educa il suo popolo,
il governo dell’uomo di senno è ordinato.
2Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri;
quale il capo di una città, tali tutti i suoi abitanti.
3Un re che non ha istruzione rovina il suo popolo,
una città prospera per il senno dei capi.
4Il governo del mondo è nelle mani del Signore;
egli vi suscita l’uomo adatto al momento giusto.
5Il successo dell’uomo è nelle mani del Signore,
ma sulla persona dello scriba egli pone la sua gloria.
6Non irritarti con il tuo prossimo per un torto qualsiasi
e non fare nulla in preda all’ira.
7Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia,
l’uno e gli altri hanno in odio l’ingiustizia.
8Il regno passa da un popolo a un altro
a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle ricchezze.
Niente è più empio dell’uomo che ama il denaro,
poiché egli si vende anche l’anima.
9Perché mai si insuperbisce chi è terra e cenere?
Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti.
10Una lunga malattia si prende gioco del medico;
chi oggi è re, domani morirà.
11Quando l’uomo muore,
eredita rettili, belve e vermi.
12Principio della superbia è allontanarsi dal Signore;
il superbo distoglie il cuore dal suo creatore.
13Principio della superbia infatti è il peccato;
chi ne è posseduto diffonde cose orribili.
Perciò il Signore ha castigato duramente i superbi
e li ha abbattuti fino ad annientarli.
14Il Signore ha rovesciato i troni dei potenti,
al loro posto ha fatto sedere i miti.
15Il Signore ha estirpato le radici delle nazioni,
al loro posto ha piantato gli umili.
16Il Signore ha sconvolto le terre delle nazioni
e le ha distrutte fino alle fondamenta.
17Le ha cancellate dal consorzio umano e le ha annientate,
ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo.
18Non è fatta per gli uomini la superbia
né l’impeto della collera per i nati da donna.
19Quale stirpe è degna d’onore? La stirpe dell’uomo.
Quale stirpe è degna d’onore? Quelli che temono il Signore.
Quale stirpe non è degna d’onore? La stirpe dell’uomo.
Quale stirpe non è degna d’onore? Quelli che trasgrediscono i comandamenti.
20Tra i fratelli viene onorato chi li comanda,
ma agli occhi del Signore quelli che lo temono.
21Principio di gradimento è il timore del Signore,
principio di rifiuto l’ostinazione e la superbia.
22Il ricco, il nobile, il povero:
loro vanto è il timore del Signore.
23Non è giusto disprezzare un povero che ha senno
e non conviene onorare un uomo peccatore.
24Il principe, il giudice e il potente sono onorati,
ma nessuno di loro è più grande di chi teme il Signore.
25Uomini liberi serviranno uno schiavo sapiente
e chi ha senno non protesterà.
26Non fare il saccente nel compiere il tuo lavoro
e non gloriarti nel momento del tuo bisogno.
27Meglio uno che lavora e abbonda di tutto
di chi va in giro a vantarsi e manca di cibo.
28Figlio, con modestia pensa al tuo onore
e fatti valere secondo il tuo merito.
29Chi giustificherà uno che fa male a se stesso
e chi onorerà colui che si disonora?
30Un povero viene onorato per la sua scienza
e un ricco viene onorato per la sua ricchezza.
31Chi è onorato nella povertà, quanto più lo sarà nella ricchezza!
E chi è disprezzato nella ricchezza, quanto più lo sarà nella povertà!
[vv. 1-6]
[<<< 1-6]
1Un governatore saggio educa il suo popolo,
l'autorità di un uomo assennato sarà ben ordinata.
2Quale il governatore del popolo, tali i suoi ministri;
quale il capo di una città, tali tutti gli abitanti.
3Un re senza formazione rovinerà il suo popolo;
una città prospererà per il senno dei capi.
4Il governo del mondo è nelle mani del Signore;
egli vi susciterà al momento giusto l'uomo adatto.
5Il successo dell'uomo è nelle mani del Signore,
che investirà il magistrato della sua autorità.
6Non crucciarti con il tuo prossimo per un torto qualsiasi;
non far nulla in preda all'ira.
7Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia,
all'uno e agli altri è in abominio l'ingiustizia.
[vv. 8-31]
[<<< 8-31]
8L'impero passa da un popolo a un altro
a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle ricchezze.
9Perché mai si insuperbisce chi è terra e cenere?
Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti.
10La malattia è lunga, il medico se la ride;
chi oggi è re, domani morirà.
11Quando l'uomo muore eredita insetti, belve e vermi.
12Principio della superbia umana è allontanarsi dal Signore,
tenere il proprio cuore lontano da chi l'ha creato.
13Principio della superbia infatti è il peccato;
chi vi si abbandona diffonde intorno a sé l'abominio.
Per questo il Signore rende incredibili i suoi castighi
e lo flagella sino a finirlo.
14Il Signore ha abbattuto il trono dei potenti,
al loro posto ha fatto sedere gli umili.
15Il Signore ha estirpato le radici delle nazioni
al loro posto ha piantato gli umili.
16Il Signore ha sconvolto le regioni delle nazioni,
e le ha distrutte fin dalle fondamenta della terra.
17Le ha estirpate e annientate,
ha fatto scomparire dalla terra il loro ricordo.
18Non è fatta per gli uomini la superbia,
né per i nati di donna l'arroganza.
19Quale stirpe è onorata? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe è onorata?
Coloro che temono il Signore.
20Quale stirpe è ignobile? La stirpe dell'uomo.
Quale stirpe è ignobile?
Coloro che trasgrediscono i comandamenti.
21Tra i fratelli è onorato il loro capo,
ma coloro che temono il Signore lo sono ai suoi occhi.
22Uno ricco, onorato o povero,
ponga il proprio vanto nel timore del Signore.
23Non è giusto disprezzare un povero assennato
e non conviene esaltare un uomo peccatore.
24Il nobile, il giudice e il potente sono onorati;
ma nessuno di loro è più grande di chi teme il Signore.
25Uomini liberi serviranno un servo sapiente;
un uomo intelligente non mormora per questo.
26Non fare il saccente nel compiere il tuo lavoro
e non gloriarti al momento del bisogno.
27Meglio uno che lavora e abbonda di tutto
che chi va in giro vantandosi e manca di cibo.
28Figlio, con modestia glorifica l'anima tua
e rendile onore secondo che merita.
29Chi darà ragione a uno che si dà torto da sé?
Chi stimerà uno che si disprezza?
30Un povero è onorato per la sua scienza,
un ricco è onorato per la sua ricchezza.
31Chi è onorato nella povertà,
quanto più lo sarà nella ricchezza?
Chi è disprezzato nella ricchezza,
quanto più lo sarà nella povertà?
[vv. 1-27]
[<<< 1-27]
1Beato l’uomo che non ha peccato con la sua bocca
e non è tormentato dal rimorso dei peccati.
2Beato chi non ha nulla da rimproverarsi
e chi non ha perduto la sua speranza.
3A un uomo gretto non va bene la ricchezza,
a che cosa servono gli averi a un uomo avaro?
4Chi accumula a forza di privazioni, accumula per altri;
con i suoi beni faranno festa gli estranei.
5Chi è cattivo con se stesso con chi sarà buono?
Certo non godrà delle sue ricchezze.
6Nessuno è peggiore di chi danneggia se stesso,
e questa è la ricompensa della sua malizia:
7anche se fa il bene, lo fa per distrazione,
e alla fine sarà manifesta la sua malizia.
8È malvagio l’uomo dall’occhio invidioso,
volge lo sguardo altrove e disprezza la vita altrui.
9L’occhio dell’avaro non si accontenta della sua parte,
una malvagia ingiustizia gli inaridisce l’anima.
10Un occhio cattivo è invidioso anche del pane
ed è proprio questo che manca sulla sua tavola.
11Figlio, per quanto ti è possibile, tràttati bene
e presenta al Signore le offerte dovute.
12Ricòrdati che la morte non tarderà
e il decreto degli inferi non ti è stato rivelato.
13Prima di morire fa’ del bene all’amico,
secondo le tue possibilità sii generoso con lui.
14Non privarti di un giorno felice,
non ti sfugga nulla di un legittimo desiderio.
15Non lascerai forse a un altro i frutti del tuo lavoro,
e le tue fatiche per essere divise fra gli eredi?
16Regala e accetta regali, e divèrtiti,
perché negli inferi non si ricerca l’allegria.
17Ogni corpo invecchia come un abito,
è una legge da sempre: «Devi morire!».
18Come foglie verdi su un albero frondoso,
alcune cadono e altre germogliano,
così sono le generazioni umane:
una muore e un’altra nasce.
19Ogni opera corruttibile scompare
e chi la compie se ne andrà con essa.
20Beato l’uomo che si dedica alla sapienza
e riflette con la sua intelligenza,
21che medita nel cuore le sue vie
e con la mente ne penetra i segreti.
22La insegue come un cacciatore,
si apposta sui suoi sentieri.
23Egli spia alle sue finestre
e sta ad ascoltare alla sua porta.
24Sosta vicino alla sua casa
e fissa il picchetto nelle sue pareti,
25alza la propria tenda presso di lei
e si ripara in un rifugio di benessere,
26mette i propri figli sotto la sua protezione
e sotto i suoi rami soggiorna;
27da lei è protetto contro il caldo,
e nella sua gloria egli abita.
[vv. 1-7]
[<<< 1-7]
1Beato l'uomo che non ha peccato con le parole
e non è tormentato dal rimorso dei peccati.
2Beato chi non ha nulla da rimproverarsi
e chi non ha perduto la sua speranza.
3A un uomo gretto non conviene la ricchezza,
a che servono gli averi a un uomo avaro?
4Chi accumula a forza di privazioni accumula per altri,
con i suoi beni faran festa gli estranei.
5Chi è cattivo con se stesso con chi si mostrerà buono?
Non sa godere delle sue ricchezze.
6Nessuno è peggiore di chi tormenta se stesso;
questa è la ricompensa della sua malizia.
7Se fa il bene, lo fa per distrazione;
ma alla fine mostrerà la sua malizia.
8È malvagio l'uomo dall'occhio invidioso;
volge altrove lo sguardo e disprezza la vita altrui.
[v. 9]
[<< 9]
9L'occhio dell'avaro non si accontenta di una parte,
l'insana cupidigia inaridisce l'anima sua.
10Un occhio cattivo è invidioso anche del pane
e sulla sua tavola esso manca.
[vv. 11-27]
[<<< 11-27]
11Figlio, per quanto ti è possibile, tràttati bene
e presenta al Signore le offerte dovute.
12Ricòrdati che la morte non tarderà
e il decreto degli inferi non t'è stato rivelato.
13Prima di morire fà del bene all'amico,
secondo le tue possibilità sii con lui generoso.
14Non privarti di un giorno felice;
non ti sfugga alcuna parte di un buon desiderio.
15Forse non lascerai a un altro le tue sostanze
e le tue fatiche per esser divise fra gli eredi?
16Regala e accetta regali, distrai l'anima tua,
perché negli inferi non c'è gioia da ricercare.
17Ogni corpo invecchia come un abito,
è una legge da sempre: «Certo si muore!».
18Come foglie verdi su un albero frondoso:
le une lascia cadere, altre ne fa spuntare,
lo stesso avviene per le generazioni di carne e di sangue:
le une muoiono, altre ne nascono.
19Ogni opera corruttibile scompare;
chi la compie se ne andrà con essa.
20Beato l'uomo che medita sulla sapienza e ragiona con l'intelligenza,
21che considera nel cuore le sue vie:
ne penetrerà con la mente i segreti.
22La insegue come uno che segue una pista,
si apposta sui suoi sentieri.
23Egli spia alle sue finestre e starà ad ascoltare alla sua porta.
24Fa sosta vicino alla sua casa
e fisserà un chiodo nelle sue pareti;
25alzerà la propria tenda presso di essa
e si riparerà in un rifugio di benessere;
26metterà i propri figli sotto la sua protezione
e sotto i suoi rami soggiornerà;
27da essa sarà protetto contro il caldo,
egli abiterà all'ombra della sua gloria.
[vv. 1-33]
[<<< 1-33]
1Colui che vive in eterno ha creato l’intero universo.
2Il Signore soltanto è riconosciuto giusto
e non c’è altri al di fuori di lui.
3Egli regge il mondo con il palmo della mano
e tutto obbedisce alla sua volontà;
con il suo potere egli è il re di tutte le cose
e in esse distingue il sacro dal profano.
4A nessuno è possibile svelare le sue opere
e chi può esplorare le sue grandezze?
5La potenza della sua maestà chi potrà misurarla?
Chi riuscirà a narrare le sue misericordie?
6Non c’è nulla da togliere e nulla da aggiungere,
non è possibile scoprire le meraviglie del Signore.
7Quando l’uomo ha finito, allora comincia,
quando si ferma, allora rimane perplesso.
8Che cos’è l’uomo? A che cosa può servire?
Qual è il suo bene e qual è il suo male?
9Quanto al numero dei giorni dell’uomo, cento anni sono già molti,
ma il sonno eterno di ognuno è imprevedibile a tutti.
10Come una goccia d’acqua nel mare e un granello di sabbia,
così questi pochi anni in un giorno dell’eternità.
11Per questo il Signore è paziente verso di loro
ed effonde su di loro la sua misericordia.
12Vede e sa che la loro sorte è penosa,
perciò abbonda nel perdono.
13La misericordia dell’uomo riguarda il suo prossimo,
la misericordia del Signore ogni essere vivente.
Egli rimprovera, corregge, ammaestra
e guida come un pastore il suo gregge.
14Ha pietà di chi si lascia istruire
e di quanti sono zelanti per le sue decisioni.
15Figlio, nel fare il bene non aggiungere rimproveri
e a ogni dono parole amare.
16La rugiada non mitiga forse il calore?
Così una parola è migliore del dono.
17Ecco, una parola non vale più di un dono ricco?
Ambedue si trovano nell’uomo caritatevole.
18Lo stolto rimprovera senza riguardo,
il dono dell’invidioso fa lacrimare gli occhi.
19Prima di parlare, infórmati,
cùrati ancor prima di ammalarti.
20Prima del giudizio esamina te stesso,
così al momento del verdetto troverai perdono.
21Umìliati, prima di cadere malato,
e quando hai peccato, mostra pentimento.
22Nulla ti impedisca di soddisfare un voto al tempo giusto,
non aspettare fino alla morte per sdebitarti.
23Prima di fare un voto prepara te stesso,
non fare come un uomo che tenta il Signore.
24Ricòrdati della collera nei giorni della fine,
del tempo della vendetta, quando egli distoglierà lo sguardo da te.
25Ricòrdati della carestia nel tempo dell’abbondanza,
della povertà e dell’indigenza nei giorni della ricchezza.
26Dal mattino alla sera il tempo cambia,
tutto è effimero davanti al Signore.
27Un uomo saggio è circospetto in ogni cosa,
nei giorni del peccato si astiene dalla colpa.
28Ogni uomo assennato conosce la sapienza
e rende omaggio a colui che la trova.
29Quelli istruiti nel parlare, anch’essi diventano saggi,
effondono come pioggia massime adeguate.
Vale più la fiducia in un unico Signore
che aderire a un morto con un cuore morto.
30Non seguire le passioni,
poni un freno ai tuoi desideri.
31Se ti concedi lo sfogo della passione,
essa ti renderà oggetto di scherno per i tuoi nemici.
32Non rallegrarti per i molti piaceri,
per non impoverirti con i loro costi.
33Non ridurti in miseria per i debiti dei banchetti,
quando non hai nulla nella borsa,
perché sarà un’insidia alla tua propria vita.
7Che è l'uomo? E a che può servire?
Qual è il suo bene e qual è il suo male?
8Quanto al numero dei giorni dell'uomo,
cento anni sono gia molti.
9Come una goccia d'acqua nel mare e un grano di sabbia
così questi pochi anni in un giorno dell'eternità.
10Per questo il Signore è paziente con gli uomini
e riversa su di essi la sua misericordia.
11Vede e conosce che la loro sorte è misera,
per questo moltiplica il perdono.
12La misericordia dell'uomo riguarda il prossimo,
la misericordia del Signore ogni essere vivente.
13Egli rimprovera, corregge, ammaestra
e guida come un pastore il suo gregge.
14Ha pietà di quanti accettano la dottrina
e di quanti sono zelanti per le sue decisioni.
15Figlio, ai benefici non aggiungere il rimprovero,
e a ogni dono parole amare.
16La rugiada non mitiga forse il calore?
Così una parola è più pregiata del dono.
17Ecco, non vale una parola più di un ricco dono?
L'uomo caritatevole offre l'una e l'altro.
18Lo stolto rimprovera senza riguardo,
il dono dell'invidioso fa languire gli occhi.
[vv. 19-33]
[<<< 19-33]
19Prima di parlare, impara;
curati ancor prima di ammalarti.
20Prima del giudizio esamina te stesso,
così al momento del verdetto troverai perdono.
21Umìliati, prima di cadere malato,
e quando hai peccato, mostra il pentimento.
22Nulla ti impedisca di soddisfare a tempo un voto,
non aspettare fino alla morte per sdebitarti.
23Prima di fare un voto prepara te stesso,
non fare come un uomo che tenta il Signore.
24Pensa all'ira del giorno della morte,
al tempo della vendetta,
quando egli distoglierà lo sguardo da te.
25Pensa alla carestia nel tempo dell'abbondanza;
alla povertà e all'indigenza nei giorni di ricchezza.
26Dal mattino alla sera il tempo cambia;
e tutto è effimero davanti al Signore.
27Un uomo saggio è circospetto in ogni cosa;
nei giorni del peccato si astiene dalla colpa.
28Ogni uomo assennato conosce la sapienza
e a colui che l'ha trovata rende omaggio.
29Quelli istruiti nel parlare anch'essi diventano saggi,
fanno piovere massime eccellenti.
30Non seguire le passioni;
poni un freno ai tuoi desideri.
31Se ti concedi la soddisfazione della passione,
essa ti renderà oggetto di scherno ai tuoi nemici.
32Non godere una vita di piaceri,
sua conseguenza è una doppia povertà.
33Non impoverire scialacquando con denaro preso a prestito,
quando non hai nulla nella borsa.
[vv. 1-30]
[<<< 1-30]
1Un operaio ubriacone non arricchirà,
chi disprezza le piccole cose cadrà a poco a poco.
2Vino e donne fanno deviare anche i saggi,
ancora più temerario è chi frequenta prostitute.
3Putredine e vermi saranno la sua sorte,
chi è temerario sarà eliminato.
4Chi si fida troppo presto, è di animo leggero,
chi pecca, danneggia se stesso.
5Chi si compiace del male, sarà condannato;
chi resiste ai piaceri, corona la propria vita.
6Chi domina la lingua, vivrà senza liti;
chi odia la loquacità, riduce i guai.
7Non ripetere mai la parola udita
e non ne avrai alcun danno.
8Non parlare né riguardo all’amico né riguardo al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelare nulla,
9poiché chi ti ascolta si guarderà da te
e all’occasione ti detesterà.
10Hai udito una parola? Muoia con te!
Sta’ sicuro, non ti farà scoppiare.
11Per una parola va in doglie lo stolto,
come la partoriente per un bambino.
12Una freccia conficcata nella coscia:
tale una parola in seno allo stolto.
13Chiedi conto all’amico: forse non ha fatto nulla,
e se ha fatto qualcosa, perché non continui più.
14Chiedi conto al prossimo: forse non ha detto nulla,
e se ha detto qualcosa, perché non lo ripeta.
15Chiedi conto all’amico, perché spesso si tratta di calunnia;
non credere a ogni parola.
16C’è chi scivola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
17Chiedi conto al tuo prossimo, prima di minacciarlo;
da’ corso alla legge dell’Altissimo.
18Il timore del Signore è il principio dell’accoglienza,
la sapienza procura l’amore presso di lui.
19La conoscenza dei comandamenti del Signore è educazione alla vita,
chi fa ciò che gli è gradito raccoglie i frutti dell’albero dell’immortalità.
20Ogni sapienza è timore del Signore
e in ogni sapienza c’è la pratica della legge
e la conoscenza della sua onnipotenza.
21Il servo che dice al padrone: «Non farò ciò che ti piace»,
anche se dopo lo fa, irrita colui che gli dà da mangiare.
22Non c’è sapienza nella conoscenza del male,
non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
23C’è un’astuzia che è abominevole,
c’è uno stolto cui manca la saggezza.
24Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
25C’è un’astuzia fatta di cavilli, ma ingiusta,
c’è chi intriga per prevalere in tribunale,
ma il saggio è giusto quando giudica.
26C’è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno d’inganno;
27abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento su di te.
28E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all’occasione propizia farà del male.
29Dall’aspetto si conosce l’uomo
e chi è assennato da come si presenta.
30Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che è.
[vv. 1-8]
[<<< 1-8]
1Un operaio ubriacone non arricchirà;
chi disprezza il poco cadrà presto.
2Vino e donne traviano anche i saggi,
ancor più temerario è chi frequenta prostitute.
3Tarli e vermi lo erediteranno,
il temerario sarà eliminato.
4Chi si fida con troppa facilità è di animo leggero,
chi pecca danneggia se stesso.
5Chi si compiace del male sarà condannato;
6chi odia la loquacità sfugge al male.
7Non riferire mai una diceria
e non ne avrai alcun danno;
8non parlarne né all'amico né al nemico,
e se puoi farlo senza colpa, non svelar nulla.
9Altrimenti chi ti ascolta diffiderà di te
e all'occasione ti avrà in odio.
[vv. 10-27]
[<<< 10-27]
10Hai udito una parola? Muoia con te!
Stà sicuro, non ti farà scoppiare.
11Per una parola lo stolto ha i dolori,
come la partoriente per un bambino.
12Una freccia confitta nella carne della coscia:
tale una parola in seno allo stolto.
13Interroga l'amico: forse non ha fatto nulla,
e se qualcosa ha fatto, perché non continui più.
14Interroga il prossimo: forse non ha detto nulla,
e se qualcosa ha detto, perché non lo ripeta.
15Interroga l'amico, perché spesso si tratta di calunnia;
non credere a ogni parola.
16C'è chi sdrucciola, ma non di proposito;
e chi non ha peccato con la sua lingua?
17Interroga il tuo prossimo, prima di minacciarlo;
fà intervenire la legge dell'Altissimo.
18Tutta la sapienza è timore di Dio
e in ogni sapienza è la pratica della legge.
19Non c'è sapienza nella conoscenza del male;
non è mai prudenza il consiglio dei peccatori.
20V'è un'abilità che è abominevole,
c'è uno stolto cui manca solo la saggezza.
21Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge.
22Esiste un'abilità scaltra, ma ingiusta;
c'è chi intriga per prevalere in giudizio.
23C'è il malvagio curvo nella sua tristezza,
ma il suo intimo è pieno di inganno;
24abbassa il volto e finge di essere sordo,
ma, quando non è osservato, avrà il sopravvento.
25E se per mancanza di forza gli è impedito di peccare,
all'occasione propizia farà del male.
26Dall'aspetto si conosce l'uomo;
dal volto si conosce l'uomo di senno.
27Il vestito di un uomo, la bocca sorridente
e la sua andatura rivelano quello che è.
[vv. 1-32]
[<<< 1-32]
1C’è un rimprovero che è fuori tempo,
c’è chi tace ed è prudente.
2Quanto è meglio rimproverare che covare l’ira!
3Chi si confessa colpevole evita l’umiliazione.
4Come un eunuco che vuol deflorare una ragazza,
così chi vuole fare giustizia con la violenza.
5C’è chi tace ed è ritenuto saggio,
e chi è riprovato per la troppa loquacità.
6C’è chi tace, perché non sa che cosa rispondere,
e c’è chi tace, perché conosce il momento opportuno.
7L’uomo saggio sta zitto fino al momento opportuno,
il millantatore e lo stolto non ne tengono conto.
8Chi esagera nel parlare si renderà riprovevole,
chi vuole imporsi a tutti i costi sarà detestato.
Com’è bello quando chi è biasimato mostra pentimento,
perché così tu sfuggirai a un peccato volontario.
9Nelle disgrazie qualcuno può trovare un vantaggio,
ma c’è un profitto che si può cambiare in perdita.
10C’è una generosità che non ti arreca vantaggi
e c’è una generosità che rende il doppio.
11C’è un’umiliazione che viene dalla gloria
e c’è chi dall’abbattimento alza la testa.
12C’è chi compra molte cose con poco
e chi le paga sette volte il loro valore.
13Il saggio si rende amabile con le sue parole,
ma le cortesie degli stolti sono sciupate.
14Il dono di uno stolto non ti giova,
e ugualmente quello dell’invidioso, perché è frutto di costrizione;
i suoi occhi, infatti, sono molti invece di uno.
15Egli dà poco, ma rinfaccia molto;
apre la sua bocca come un banditore.
Oggi fa un prestito e domani lo richiede;
quanto è odioso un uomo del genere!
16Lo stolto dice: «Non ho un amico,
non c’è gratitudine al bene che faccio».
Quelli che mangiano il suo pane sono lingue cattive.
17Quanti si burleranno di lui, e quante volte!
Poiché non accoglie l’avere con spirito retto,
e il non avere gli è ugualmente indifferente.
18Meglio inciampare sul pavimento che con la lingua;
è così che la caduta dei cattivi giunge rapida.
19Un discorso inopportuno è come un racconto inopportuno:
è sempre sulla bocca dei maleducati.
20Non si accetta un proverbio dalla bocca dello stolto,
perché non lo dice mai a proposito.
21C’è chi è trattenuto dal peccare a causa della miseria
e quando riposa non avrà rimorsi.
22C’è chi si rovina per rispetto umano
e di fronte a uno stolto si dà perduto.
23C’è chi per rispetto umano fa promesse a un amico,
e in tal modo gratuitamente se lo rende nemico.
24Brutta macchia nell’uomo la menzogna,
è sempre sulla bocca dei maldicenti.
25Meglio un ladro che un mentitore abituale,
tutti e due avranno in sorte la rovina.
26L’abitudine del bugiardo è un disonore,
la vergogna che si merita è sempre con lui.
27Chi è saggio nel parlare si apre una strada
e l’uomo prudente piace ai grandi.
28Chi lavora la terra accresce il suo raccolto,
chi piace ai grandi si fa perdonare i suoi torti.
29Regali e doni accecano gli occhi dei saggi,
come bavaglio sulla bocca soffocano i rimproveri.
30Sapienza nascosta e tesoro invisibile:
a che servono l’una e l’altro?
31Meglio l’uomo che nasconde la sua stoltezza
di quello che nasconde la sua sapienza.
32È meglio perseverare nella ricerca del Signore
che essere un libero auriga della propria vita.
18Meglio scivolare sul pavimento che con la lingua;
per questo la caduta dei cattivi giunge rapida.
19Un uomo senza grazia è un discorso inopportuno:
è sempre sulla bocca dei maleducati.
20Non si accetta una massima dalla bocca dello stolto,
perché non è mai detta a proposito.
21C'è chi è impedito di peccare dalla miseria
e durante il riposo non avrà rimorsi.
22C'è chi si rovina per rispetto umano
e si rovina per la faccia di uno stolto.
23C'è chi per rispetto umano fa promesse a un amico;
in tal modo se lo rende gratuitamente nemico.
24Brutta macchia nell'uomo la menzogna,
si trova sempre sulla bocca degli ignoranti.
25Meglio un ladro che un mentitore abituale,
ma tutti e due condivideranno la rovina.
26L'abitudine del bugiardo è un disonore,
la vergogna lo accompagnerà sempre.
27Il saggio si fa onore con i discorsi,
l'uomo prudente piace ai grandi.
28Chi lavora la terra accrescerà il raccolto;
chi piace ai grandi si fa perdonare l'ingiustizia.
29Regali e doni accecano gli occhi dei saggi,
come bavaglio sulla bocca, soffocano i rimproveri.
30Sapienza nascosta e tesoro invisibile:
a che servono l'una e l'altro?
31Fa meglio chi nasconde la stoltezza
che colui che nasconde la sapienza.
[vv. 1-28]
[<<< 1-28]
1Figlio, hai peccato? Non farlo più
e chiedi perdono per le tue colpe passate.
2Come davanti a un serpente, fuggi il peccato:
se ti avvicini, ti morderà.
Denti di leone sono i suoi denti,
capaci di distruggere vite umane.
3Ogni trasgressione è spada a doppio taglio,
non c’è guarigione alle sue ferite.
4Spavento e violenza disperdono la ricchezza,
così la casa del superbo sarà devastata.
5La preghiera del povero sale agli orecchi di Dio
e il giudizio di lui sarà a suo favore.
6Chi odia il rimprovero segue le orme del peccatore,
ma chi teme il Signore si converte nel cuore.
7Da lontano si conosce chi è abile nel parlare,
ma l’assennato avverte quando inciampa.
8Chi costruisce la sua casa con ricchezze altrui
è come chi ammucchia pietre per il sepolcro.
9Ammasso di stoppa è una riunione di iniqui,
la loro fine è una fiammata di fuoco.
10La via dei peccatori è ben lastricata,
ma al suo termine c’è il baratro infernale.
11Chi osserva la legge domina il suo istinto,
il timore del Signore conduce alla sapienza.
12Chi non è perspicace non può essere istruito,
ma c’è anche una perspicacia che riempie di amarezza.
13La scienza del saggio cresce come un diluvio
e il suo consiglio è come sorgente di vita.
14L’intimo dello stolto è come un vaso frantumato,
non può contenere alcuna scienza.
15Se un assennato ascolta un discorso intelligente,
lo approva e vi aggiunge dell’altro;
se l’ascolta un dissoluto, se ne dispiace
e lo getta via, dietro le spalle.
16Le spiegazioni dello sciocco sono come un fardello nel cammino,
ma il parlare del saggio reca diletto.
17La parola del prudente è ricercata nell’assemblea,
sui suoi discorsi si riflette seriamente.
18Per lo stolto la sapienza è come casa in rovina,
e la scienza dell’insensato è un insieme di parole astruse.
19Ceppi ai piedi è l’istruzione per l’insensato
e come catene alla sua destra.
20Lo stolto alza la sua voce quando ride,
ma l’uomo saggio sorride appena sommessamente.
21Come ornamento d’oro è l’istruzione per chi ha senno,
è come un monile al braccio destro.
22Il piede dello stolto entra subito in una casa,
ma l’uomo prudente è rispettoso verso gli altri.
23Lo stolto spia dalla porta dentro una casa,
l’uomo educato invece se ne sta fuori.
24È cattiva educazione origliare alla porta,
l’uomo prudente ne resterebbe confuso.
25Le labbra degli stolti raccontano sciocchezze,
ma le parole dei prudenti sono pesate sulla bilancia.
26Il cuore degli stolti sta sulla loro bocca,
mentre bocca dei saggi è il loro cuore.
27Quando un empio maledice l’avversario,
maledice se stesso.
28Chi mormora diffama se stesso
ed è detestato dal suo vicinato.
11Chi osserva la legge domina il suo istinto,
il risultato del timore del Signore è la sapienza.
12Non diventerà educato chi manca di capacità,
ma c'è anche una capacità che aumenta l'amarezza. 13La scienza del saggio cresce come una piena;
il suo consiglio è come una sorgente di vita.
14L'interno dello stolto è come un vaso rotto,
non potrà contenere alcuna scienza.
15Se un assennato ascolta un discorso intelligente,
l'approverà e lo completerà;
se l'ascolta un dissoluto, se ne dispiace
e lo getta via dietro la schiena.
16Il parlare dello stolto è come un fardello nel cammino,
ma sulle labbra dell'intelligente si trova la grazia.
17La parola del prudente è ricercata nell'assemblea;
si rifletterà seriamente sui suoi discorsi.
18Come casa in rovina, così la sapienza per lo stolto;
scienza dell'insensato i discorsi incomprensibili.
19Ceppi ai piedi è la disciplina per l'insensato
e come manette nella sua destra.
20Lo stolto alza la voce mentre ride;
ma l'uomo saggio sorride appena in silenzio.
21Ornamento d'oro è la disciplina per l'assennato;
è come un monile al braccio destro.
22Il piede dello stolto si precipita verso una casa;
l'uomo sperimentato si mostrerà rispettoso.
23Lo stolto spia dalla porta l'interno della casa;
l'uomo educato se ne starà fuori.
24È cattiva educazione d'un uomo origliare alla porta;
l'uomo prudente ne resterebbe confuso.
25Le labbra degli stolti ripetono sciocchezze,
le parole dei prudenti sono pesate sulla bilancia.
26Sulla bocca degli stolti è il loro cuore,
i saggi invece hanno la bocca nel cuore.
27Quando un empio maledice l'avversario, maledice se stesso.
28Il maldicente danneggia se stesso
e sarà detestato dal suo ambiente.
[vv. 1-30]
[<<< 1-30]
1Per amore del denaro molti peccano,
chi cerca di arricchire volta lo sguardo.
2Fra le giunture delle pietre si conficca un piolo,
tra la compera e la vendita s’insinua il peccato.
3Se non ti afferri con forza al timore del Signore,
la tua casa andrà presto in rovina.
4Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti;
così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti.
5I vasi del ceramista li mette a prova la fornace,
così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
6Il frutto dimostra come è coltivato l’albero,
così la parola rivela i pensieri del cuore.
7Non lodare nessuno prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.
8Se cerchi la giustizia, la raggiungerai
e te ne rivestirai come di un manto di gloria.
9Gli uccelli sostano presso i loro simili,
la verità ritorna a quelli che fanno cose giuste.
10Il leone insidia la preda,
così il peccato coloro che fanno cose ingiuste.
11Nel discorso del pio c’è sempre saggezza,
ma lo stolto muta come la luna.
12Tra gli insensati non perdere tempo,
tra i saggi invece férmati a lungo.
13Il parlare degli stolti è un orrore,
essi ridono tra i bagordi del peccato.
14Il linguaggio di chi giura spesso fa rizzare i capelli,
e i loro litigi fanno turare gli orecchi.
15Spargimento di sangue è la rissa dei superbi,
ed è penoso ascoltare le loro invettive.
16Chi svela i segreti perde l’altrui fiducia
e non trova più un amico per il suo cuore.
17Ama l’amico e sii a lui fedele,
ma se hai svelato i suoi segreti,
non corrergli dietro,
18perché, come chi ha perduto uno che è morto,
così tu hai perduto l’amicizia del tuo prossimo.
19Come un uccello che ti sei fatto scappare di mano,
così hai lasciato andare il tuo amico e non lo riprenderai.
20Non inseguirlo, perché ormai è lontano,
è fuggito come una gazzella dal laccio.
21Perché si può fasciare una ferita
e un’ingiuria si può riparare,
ma chi ha svelato segreti non ha più speranza.
22Chi ammicca con l’occhio trama il male,
ma chi lo conosce si allontana da lui.
23Davanti a te la sua bocca è dolce
e ammira i tuoi discorsi,
ma alle tue spalle cambierà il suo parlare
e porrà inciampo alle tue parole.
24Io odio molte cose, ma nessuna quanto lui,
anche il Signore lo ha in odio.
25Chi scaglia un sasso in alto, se lo tira sulla testa,
e un colpo a tradimento ferisce chi lo vibra.
26Chi scava una fossa vi cade dentro,
chi tende un laccio vi resta preso.
27Il male si ritorce su chi lo fa,
egli non sa neppure da dove gli venga.
28Derisione e insulto per il superbo,
la vendetta, come un leone, lo attende al varco.
29Sono presi al laccio quanti gioiscono per la caduta dei pii,
il dolore li consumerà prima della loro morte.
30Rancore e ira sono cose orribili,
e il peccatore le porta dentro.
4Quando si agita un vaglio, restano i rifiuti;
così quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi difetti.
5La fornace prova gli oggetti del vasaio,
la prova dell'uomo si ha nella sua conversazione.
6Il frutto dimostra come è coltivato l'albero,
così la parola rivela il sentimento dell'uomo.
7Non lodare un uomo prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.
8Se cerchi la giustizia, la raggiungerai
e te ne rivestirai come di un manto di gloria.
9Gli uccelli sostano presso i loro simili,
la lealtà ritorna a quelli che la praticano.
10Il leone sta in agguato della preda,
così il peccato di coloro che praticano l'ingiustizia.
11Nel discorso del pio c'è sempre saggezza,
lo stolto muta come la luna.
12Tra gli insensati bada al tempo, tra i saggi fèrmati a lungo.
13Il discorso degli stolti è un orrore,
il loro riso fra i bagordi del peccato.
14Il linguaggio di chi giura spesso fa rizzare i capelli,
e le loro questioni fan turare gli orecchi.
15Uno spargimento di sangue è la rissa dei superbi,
le loro invettive sono un ascolto penoso.
16Chi svela i segreti perde la fiducia
e non trova più un amico per il suo cuore.
17Ama l'amico e sii a lui fedele,
ma se hai svelato i suoi segreti, non seguirlo più,
18perché come chi ha perduto un defunto,
così tu hai perduto l'amicizia del tuo prossimo.
19Come un uccello, che ti sei fatto scappare di mano,
così hai lasciato andare il tuo amico e non lo riprenderai.
20Non seguirlo, perché ormai è lontano;
è fuggito come una gazzella dal laccio.
21Poiché una ferita si può fasciarla
e un'ingiuria si può riparare,
ma chi ha svelato segreti non ha più speranza.
22Chi ammicca con l'occhio trama il male,
e nessuno potrà distoglierlo.
23Davanti a te il suo parlare è tutto dolce,
ammira i tuoi discorsi,
ma alle tue spalle cambierà il suo parlare
e porrà inciampo alle tue parole.
24Io odio molte cose, ma nessuna quanto lui,
anche il Signore lo ha in odio.
[vv. 25-30]
[<<< 25-30]
25Chi scaglia un sasso in alto, se lo scaglia sulla testa,
e un colpo a tradimento ferisce chi lo vibra.
26Chi scava una fossa vi cadrà dentro,
chi tende un laccio vi resterà preso.
27Il male si riverserà su chi lo fa,
egli non saprà neppure da dove gli venga.
28Derisione e insulto per il superbo,
la vendetta, come un leone, lo attende al varco.
29Saran presi al laccio quanti gioiscono per la caduta dei pii,
il dolore li consumerà prima della loro morte.
30Anche il rancore e l'ira sono un abominio,
il peccatore li possiede.
[vv. 1-31]
[<<< 1-31]
1L’insonnia del ricco consuma il corpo,
i suoi affanni gli tolgono il sonno.
2Le preoccupazioni dell’insonnia non lasciano dormire,
come una grave malattia bandiscono il sonno.
3Un ricco fatica nell’accumulare ricchezze,
e se riposa è per darsi ai piaceri.
4Un povero fatica nelle privazioni della vita,
ma se si riposa cade in miseria.
5Chi ama l’oro non sarà esente da colpa,
chi insegue il denaro ne sarà fuorviato.
6Molti sono andati in rovina a causa dell’oro,
e la loro rovina era davanti a loro.
7È una trappola per quanti ne sono infatuati,
e ogni insensato vi resta preso.
8Beato il ricco che si trova senza macchia
e che non corre dietro all’oro.
9Chi è costui? Lo proclameremo beato,
perché ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.
10Chi ha subìto questa prova ed è risultato perfetto?
Sarà per lui un titolo di vanto.
Chi poteva trasgredire e non ha trasgredito,
fare il male e non lo ha fatto?
11Per questo si consolideranno i suoi beni
e l’assemblea celebrerà le sue beneficenze.
12Sei seduto davanti a una tavola sontuosa?
Non spalancare verso di essa la tua bocca
e non dire: «Che abbondanza qua sopra!».
13Ricòrdati che è un male l’occhio cattivo.
Che cosa è stato creato peggiore dell’occhio?
Per questo esso lacrima davanti a tutti.
14Non tendere la mano dove un altro volge lo sguardo
e non precipitarti sul piatto insieme con lui.
15A partire da te intendi i desideri del tuo prossimo
e su ogni cosa rifletti.
16Mangia da uomo frugale ciò che ti è posto dinanzi,
non masticare con voracità per non renderti odioso.
17Sii il primo a smettere per educazione,
non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.
18Se siedi tra molti invitati,
non essere il primo a tendere la mano.
19Per un uomo educato il poco è sufficiente;
quando si corica non respira con affanno.
20Il sonno è salubre se lo stomaco è regolato,
al mattino ci si alza e si è padroni di sé.
Il tormento dell’insonnia e della nausea
e la colica accompagnano l’uomo ingordo.
21Se sei stato forzato a eccedere nei cibi,
àlzati, va’ a vomitare e ti sentirai sollevato.
22Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi,
alla fine troverai vere le mie parole.
In tutte le tue opere sii diligente
e nessuna malattia ti coglierà.
23Molti lodano chi è sontuoso nei banchetti,
e la testimonianza della sua munificenza è degna di fede.
24La città mormora di chi è tirchio nel banchetto,
e la testimonianza della sua avarizia è esatta.
25Non fare lo spavaldo con il vino,
perché il vino ha mandato molti in rovina.
26La fornace prova il metallo nella tempera,
così il vino i cuori, in una sfida di arroganti.
27Il vino è come la vita per gli uomini,
purché tu lo beva con misura.
Che vita è quella dove manca il vino?
Fin dall’inizio è stato creato per la gioia degli uomini.
28Allegria del cuore e gioia dell’anima
è il vino bevuto a tempo e a misura.
29Amarezza dell’anima è il vino bevuto in quantità,
con eccitazione e per sfida.
30L’ubriachezza accresce l’ira dello stolto a sua rovina,
ne diminuisce le forze e gli procura ferite.
31Durante un banchetto non rimproverare il vicino,
non deriderlo nella sua allegria.
Non dirgli parole di biasimo
e non affliggerlo chiedendogli quanto ti deve.
[vv. 1-15]
[<<< 1-15]
1L'insonnia per la ricchezza logora il corpo,
l'affanno per essa distoglie il sonno.
2L'affanno della veglia tien lontano l'assopirsi,
come una grave malattia bandisce il sonno.
3Un ricco fatica nell'accumulare ricchezze
e se smette, si ingolfa nei piaceri.
4Un povero fatica nelle privazioni della vita
e se smette, cade nell'indigenza.
5Chi ama l'oro non sarà esente da colpa,
chi insegue il denaro per esso peccherà.
6Molti sono andati in rovina a causa dell'oro,
il loro disastro era davanti a loro.
7È una trappola per quanti ne sono entusiasti,
ogni insensato vi resta preso.
8Beato il ricco, che si trova senza macchia
e che non corre dietro all'oro.
9Chi è costui? noi lo proclameremo beato:
difatti egli ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.
10Chi ha subìto la prova, risultando perfetto?
Sarà un titolo di gloria per lui.
Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito,
e potendo compiere il male, non lo ha fatto?
11Si consolideranno i suoi beni
e l'assemblea celebrerà le sue beneficenze.
12Hai davanti una tavola sontuosa?
Non spalancare verso di essa la tua bocca
e non dire: «Che abbondanza qua sopra».
13Ricòrdati che l'occhio cattivo è un male.
Che cosa è stato creato peggiore dell'occhio?
Per questo esso lacrima in ogni circostanza.
14Dove guarda l'ospite, non stendere la mano;
non intingere nel piatto insieme con lui.
15Giudica le esigenze del prossimo dalle tue;
e su ogni cosa rifletti.
16Mangia da uomo ciò che ti è posto innanzi;
non masticare con voracità per non renderti odioso.
[vv. 17-31]
[<<< 17-31]
17Sii il primo a smettere per educazione,
non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.
18Se siedi tra molti invitati,
non essere il primo a stendere la mano.
19Quanto poco è sufficiente per un uomo educato,
una volta a letto non si sente soffocato.
20Sonno salubre con uno stomaco ben regolato,
al mattino si alza e il suo spirito è libero.
Travaglio di insonnia, coliche e vomiti
accompagnano l'uomo ingordo.
21Se sei stato forzato a eccedere nei cibi,
àlzati, và a vomitare e sarai sollevato.
22Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi,
alla fine troverai vere le mie parole.
In tutte le azioni sii moderato
e nessuna malattia ti coglierà.
23Molte labbra loderanno chi è splendido nei banchetti,
e vera è la testimonianza della sua munificenza.
24La città mormora di chi è tirchio nei banchetti;
ed esatta è la testimonianza della sua avarizia.
25Non fare il forte con il vino,
perché ha mandato molti in rovina.
26La fornace prova il metallo nella tempera,
così il vino i cuori in una sfida di arroganti.
27Il vino è come la vita per gli uomini,
purché tu lo beva con misura.
Che vita è quella di chi non ha vino?
Questo fu creato per la gioia degli uomini.
28Allegria del cuore e gioia dell'anima
è il vino bevuto a tempo e a misura.
29Amarezza dell'anima è il vino bevuto in quantità,
con eccitazione e per sfida.
30L'ubriachezza accresce l'ira dello stolto a sua rovina,
ne diminuisce le forze e gli procura ferite.
31Durante un banchetto non rimproverare il vicino,
non deriderlo nella sua letizia.
Non dirgli parola di rimprovero
e non tormentarlo col chiedergli ciò che ti deve.
[vv. 1-33]
[<<< 1-33]
1Chi teme il Signore non incorre in alcun male,
ma nella prova sarà ancora liberato.
2Un uomo saggio non detesta la legge,
ma chi finge con essa è come nave in tempesta.
3L’uomo assennato ha fiducia nella legge,
per lui è degna di fede come un oracolo.
4Prepara il tuo discorso e così sarai ascoltato,
raccogli il tuo insegnamento e poi rispondi.
5Ruota di carro è il sentimento dello stolto,
il suo ragionamento è come l’asse che gira.
6Un amico beffardo è come uno stallone,
nitrisce sotto chiunque lo cavalca.
7Perché un giorno è più importante d’un altro,
se tutta la luce dell’anno viene dal sole?
8È perché sono stati distinti nel pensiero del Signore,
che ha diversificato le stagioni e le feste.
9Ha esaltato e santificato alcuni,
altri li ha lasciati nel numero dei giorni ordinari.
10Anche gli uomini provengono tutti dalla polvere
e dalla terra fu creato Adamo.
11Ma il Signore li ha distinti nella sua grande sapienza,
ha diversificato le loro vie.
12Ha benedetto ed esaltato alcuni,
altri ha santificato e avvicinato a sé;
altri ha maledetto e umiliato
e ha rovesciato dalle loro posizioni.
13Come argilla nelle mani del vasaio
che la modella a suo piacimento,
così gli uomini nelle mani di colui che li ha creati
e li ricompensa secondo il suo giudizio.
14Di fronte al male c’è il bene,
di fronte alla morte c’è la vita;
così di fronte all’uomo pio c’è il peccatore.
15Considera perciò tutte le opere dell’Altissimo:
a due a due, una di fronte all’altra.
16Anch’io, venuto per ultimo, mi sono tenuto desto,
come uno che racimola dietro i vendemmiatori:
17con la benedizione del Signore sono giunto per primo,
come un vendemmiatore ho riempito il tino.
18Badate che non ho faticato solo per me,
ma per tutti quelli che ricercano l’istruzione.
19Ascoltatemi, o grandi del popolo,
e voi che dirigete le assemblee, fate attenzione.
20Al figlio e alla moglie, al fratello e all’amico
non dare un potere su di te finché sei in vita.
Non dare ad altri le tue ricchezze,
perché poi non ti penta e debba richiederle.
21Finché vivi e in te c’è respiro,
non abbandonarti al potere di nessuno.
22È meglio che i figli chiedano a te,
piuttosto che tu debba volgere lo sguardo alle loro mani.
23In tutte le tue opere mantieni la tua autorità
e non macchiare la tua dignità.
24Quando finiranno i giorni della tua vita,
al momento della morte, assegna la tua eredità.
25Foraggio, bastone e pesi per l’asino;
pane, disciplina e lavoro per lo schiavo.
26Fa’ lavorare il tuo servo e starai in pace,
lasciagli libere le mani e cercherà la libertà.
27Giogo e redini piegano il collo,
per lo schiavo malvagio torture e castighi.
28Mettilo a lavorare perché non stia in ozio,
29perché l’ozio insegna molte cose cattive.
30Mettilo all’opera come gli conviene,
e se non obbedisce, stringigli i ceppi.
Ma non esagerare con nessuno
e non fare nulla contro la giustizia.
31Se hai uno schiavo, sia come te stesso,
perché l’hai acquistato a prezzo di sangue.
Se hai uno schiavo, trattalo come un fratello,
perché ne avrai bisogno come di te stesso.
32Se tu lo maltratti ed egli fuggirà,
33in quale strada andrai a ricercarlo?
[vv. 1-15]
[<<< 1-15]
1Chi teme il Signore non incorre in alcun male,
se subisce tentazioni, ne sarà liberato di nuovo.
2Un uomo saggio non detesta la legge,
ma l'ipocrita a suo riguardo è come una nave nella tempesta.
3L'uomo assennato ha fiducia nella legge,
la legge per lui è degna di fede come un oracolo.
4Prepàrati il discorso, così sarai ascoltato;
concatena il tuo sapere e poi rispondi.
5Ruota di carro il sentimento dello stolto,
il suo ragionamento è come l'asse che gira.
6Come uno stallone è un amico beffardo,
nitrisce sotto chiunque lo cavalca.
7Perché un giorno è più importante d'un altro?
Eppure la luce di ogni giorno dell'anno viene dal sole.
8Essi sono distinti secondo il pensiero del Signore
che ha variato le stagioni e le feste.
9Alcuni giorni li ha nobilitati e santificati,
altri li ha lasciati nel numero dei giorni ordinari.
10Anche gli uomini provengono tutti dalla polvere
e dalla terra fu creato Adamo.
11Ma il Signore li ha distinti nella sua grande sapienza,
ha assegnato loro diversi destini.
12Alcuni li ha benedetti ed esaltati, altri li ha santificati e avvicinati a sé,
altri li ha maledetti e umiliati
e li ha scacciati dalle loro posizioni.
13Come l'argilla nelle mani del vasaio
che la forma a suo piacimento,
così gli uomini nelle mani di colui che li ha creati,
per retribuirli secondo la sua giustizia.
14Di fronte al male c'è il bene, di fronte alla morte, la vita;
così di fronte al pio il peccatore.
15Considera perciò tutte le opere dell'Altissimo;
due a due, una di fronte all'altra.
16Io mi sono dedicato per ultimo allo studio,
come un racimolatore dietro i vendemmiatori.
[vv. 17-33]
[<<< 17-33]
17Con la benedizione del Signore ho raggiunto lo scopo,
come un vendemmiatore ho riempito il tino.
18Badate che non ho faticato solo per me,
ma per quanti ricercano l'istruzione.
19Ascoltatemi, capi del popolo,
e voi che dirigete le assemblee, fate attenzione.
20Al figlio e alla moglie, al fratello e all'amico
non dare un potere su di te finché sei in vita.
Non dare ad altri le tue ricchezze,
perché poi non ti penta e debba richiederle.
21Finché vivi e c'è respiro in te,
non abbandonarti in potere di nessuno.
22È meglio che i figli ti preghino
che non rivolgerti tu alle loro mani.
23In tutte le azioni sii sempre superiore,
non permettere che si offuschi la tua fama.
24Quando finiranno i giorni della tua vita,
al momento della morte, assegna la tua eredità.
25Foraggio, bastone e pesi per l'asino;
pane, castigo e lavoro per lo schiavo.
26Fà lavorare il tuo servo, e potrai trovare riposo,
lasciagli libere le mani e cercherà la libertà.
27Giogo e redini piegano il collo;
per lo schiavo cattivo torture e castighi.
28Fallo lavorare perché non stia in ozio,
poiché l'ozio insegna molte cattiverie.
29Obbligalo al lavoro come gli conviene,
e se non obbedisce, stringi i suoi ceppi.
30Non esagerare con nessuno;
non fare nulla senza giustizia.
31Se hai uno schiavo, sia come te stesso,
poiché l'hai acquistato con il sangue.
32Se hai uno schiavo, trattalo come fratello,
perché ne avrai bisogno come di te stesso,
33Se tu lo maltratti ed egli fuggirà,
per quale strada andrai a ricercarlo?
[vv. 1-31]
[<<< 1-31]
1Ogni amico dice: «Anch’io sono amico»,
ma c’è chi è amico solo di nome.
2Non è forse un dolore mortale
un compagno e amico che diventa nemico?
3O inclinazione al male, come ti sei insinuata
per ricoprire la terra di inganni?
4C’è chi si rallegra con l’amico quando tutto va bene,
ma al momento della tribolazione gli è ostile.
5C’è chi si affligge con l’amico per amore del proprio ventre,
ma di fronte alla battaglia prende lo scudo.
6Non dimenticarti dell’amico nell’animo tuo,
non scordarti di lui nella tua prosperità.
7Ogni consigliere esalta il consiglio che dà,
ma c’è chi consiglia a proprio vantaggio.
8Guàrdati da chi vuole darti consiglio
e prima infórmati quali siano le sue necessità:
egli infatti darà consigli a suo vantaggio;
perché non abbia a gettare un laccio su di te
9e ti dica: «La tua via è buona»,
ma poi si tenga in disparte per vedere quel che ti succede.
10Non consigliarti con chi ti guarda di sbieco
e nascondi le tue intenzioni a quanti ti invidiano.
11Non consigliarti con una donna sulla sua rivale
e con un pauroso sulla guerra,
con un mercante sul commercio
e con un compratore sulla vendita,
con un invidioso sulla riconoscenza
e con uno spietato sulla bontà di cuore,
con un pigro su una iniziativa qualsiasi
e con un salariato sul raccolto,
con uno schiavo pigro su un lavoro importante.
Non dipendere da costoro per nessun consiglio.
12Frequenta invece un uomo giusto,
di cui sai che osserva i comandamenti
e ha un animo simile al tuo,
perché se tu cadi, egli saprà compatirti.
13Attieniti al consiglio del tuo cuore,
perché nessuno ti è più fedele.
14Infatti la coscienza di un uomo talvolta suole avvertire
meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare.
15Per tutte queste cose invoca l’Altissimo,
perché guidi la tua via secondo verità.
16Principio di ogni opera è la parola,
prima di ogni azione c’è la riflessione.
17Radice di ogni mutamento è il cuore,
18da cui derivano quattro scelte:
bene e male, vita e morte,
ma su tutto domina sempre la lingua.
19C’è l’esperto che insegna a molti,
ma è inutile a se stesso.
20C’è chi posa a saggio nei discorsi ed è odioso,
e finisce col mancare di ogni cibo;
21il Signore non gli ha concesso alcun favore,
perché è privo di ogni sapienza.
22C’è chi è saggio solo per se stesso
e i frutti della sua intelligenza si notano sul suo corpo.
23Un uomo saggio istruisce il suo popolo,
i frutti della sua intelligenza sono degni di fede.
24Un uomo saggio è colmato di benedizioni,
tutti quelli che lo vedono lo proclamano beato.
25La vita dell’uomo ha i giorni contati,
ma i giorni d’Israele sono senza numero.
26Il saggio ottiene fiducia tra il suo popolo,
e il suo nome vivrà per sempre.
27Figlio, per tutta la tua vita esamina te stesso,
vedi quello che ti nuoce e non concedertelo.
28Difatti non tutto conviene a tutti
e non tutti approvano ogni cosa.
29Non essere ingordo per qualsiasi ghiottoneria
e non ti gettare sulle vivande,
30perché l’abuso dei cibi causa malattie
e l’ingordigia provoca le coliche.
31Molti sono morti per ingordigia,
chi invece si controlla vivrà a lungo.
7Ogni consigliere suggerisce consigli,
ma c'è chi consiglia a proprio vantaggio.
8Guàrdati da un consigliere,
infòrmati quali siano le sue necessità
- egli nel consigliare penserà al suo interesse -
perché non getti la sorte su di te
9e dica: «La tua via è buona»,
poi si terrà in disparte per vedere quanto ti accadrà.
10Non consigliarti con chi ti guarda di sbieco,
nascondi la tua intenzione a quanti ti invidiano.
11Non consigliarti con una donna sulla sua rivale,
con un pauroso sulla guerra,
con un mercante sul commercio,
con un compratore sulla vendita,
con un invidioso sulla riconoscenza,
con uno spietato sulla bontà di cuore,
con un pigro su un'iniziativa qualsiasi,
con un mercenario annuale sul raccolto,
con uno schiavo pigro su un gran lavoro;
non dipendere da costoro per nessun consiglio.
[vv. 12-19]
[<<< 12-19]
12Invece frequenta spesso un uomo pio,
che tu conosci come osservante dei comandamenti
e la cui anima è come la tua anima;
se tu inciampi, saprà compatirti.
13Segui il consiglio del tuo cuore,
perché nessuno ti sarà più fedele di lui.
14La coscienza di un uomo talvolta suole avvertire
meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare.
15Al di sopra di tutto questo prega l'Altissimo
perché guidi la tua condotta secondo verità.
16Principio di ogni opera è la ragione,
prima di ogni azione è bene riflettere.
17Radice dei pensieri è il cuore,
queste quattro parti ne derivano:
18bene e male, vita e morte,
ma su tutto domina sempre la lingua.
19C'è l'uomo esperto maestro di molti,
ma inutile per se stesso.
20C'è chi posa a saggio nei discorsi ed è odioso,
a costui mancherà ogni nutrimento;
[vv. 21-31]
[<<< 21-31]
21non gli è stato concesso il favore del Signore,
poiché è privo di ogni sapienza.
22C'è chi è saggio solo per se stesso,
i frutti della sua scienza sono sicuri.
23Un uomo saggio istruisce il suo popolo,
dei frutti della sua intelligenza ci si può fidare.
24Un uomo saggio è colmato di benedizioni,
quanti lo vedono lo proclamano beato.
25La vita dell'uomo ha i giorni contati;
ma i giorni di Israele sono senza numero.
26Il saggio otterrà fiducia tra il suo popolo,
il suo nome vivrà per sempre.
27Figlio, nella tua vita prova te stesso,
vedi quanto ti nuoce e non concedertelo.
28Difatti non tutto conviene a tutti
e non tutti approvano ogni cosa.
29Non essere ingordo per qualsiasi ghiottoneria,
non ti gettare sulle vivande,
30perchè l'abuso dei cibi causa malattie, l'ingordigia provoca coliche.
31Molti sono morti per ingordigia,
chi si controlla vivrà a lungo.
[vv. 1-35]
[<<< 1-35]
1Egli ricerca la sapienza di tutti gli antichi
e si dedica allo studio delle profezie.
2Conserva i detti degli uomini famosi
e penetra le sottigliezze delle parabole,
3ricerca il senso recondito dei proverbi
e si occupa degli enigmi delle parabole.
4Svolge il suo compito fra i grandi,
lo si vede tra i capi,
viaggia in terre di popoli stranieri,
sperimentando il bene e il male in mezzo agli uomini.
5Gli sta a cuore alzarsi di buon mattino
per il Signore, che lo ha creato;
davanti all’Altissimo fa la sua supplica,
apre la sua bocca alla preghiera
e implora per i suoi peccati.
6Se il Signore, che è grande, vorrà,
egli sarà ricolmato di spirito d’intelligenza:
come pioggia effonderà le parole della sua sapienza
e nella preghiera renderà lode al Signore.
7Saprà orientare il suo consiglio e la sua scienza
e riflettere sui segreti di Dio.
8Manifesterà la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell’alleanza del Signore.
9Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato;
non scomparirà il suo ricordo,
il suo nome vivrà di generazione in generazione.
10I popoli parleranno della sua sapienza,
l’assemblea proclamerà la sua lode.
11Se vivrà a lungo, lascerà un nome più famoso di mille altri
e quando morrà, avrà già fatto abbastanza per sé.
12Dopo aver riflettuto, parlerò ancora,
sono pieno come la luna nel plenilunio.
13Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una rosa che germoglia presso un torrente.
14Come incenso spargete buon profumo,
fate sbocciare fiori come il giglio,
alzate la voce e cantate insieme,
benedite il Signore per tutte le sue opere.
15Magnificate il suo nome
e proclamate la sua lode,
con i canti delle labbra e con le cetre,
e nella vostra acclamazione dite così:
16Quanto sono belle tutte le opere del Signore!
Ogni suo ordine si compirà a suo tempo!
17Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti sarà esaminato a suo tempo.
Alla sua parola l’acqua si arresta come una massa,
a un detto della sua bocca si aprono i serbatoi delle acque.
18A un suo comando si realizza quanto egli vuole,
e nessuno potrà sminuire la sua opera di salvezza.
19Le opere di ogni uomo sono davanti a lui,
non è possibile nascondersi ai suoi occhi;
20egli guarda da un’eternità all’altra,
nulla è straordinario davanti a lui.
21Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti è stato creato con uno scopo preciso.
22La sua benedizione si diffonde come un fiume
e come un diluvio inebria la terra.
23Così i popoli erediteranno la sua ira,
come trasformò le acque in deserto salato.
24Le sue vie sono diritte per i santi,
ma per gli empi sono piene d’inciampi.
25Per i buoni i beni furono creati sin da principio,
allo stesso modo i mali per i peccatori.
26Le cose di prima necessità per la vita dell’uomo sono:
acqua, fuoco, ferro, sale,
farina di frumento, latte, miele,
succo di uva, olio e vestito.
27Tutte queste cose sono un bene per i buoni,
allo stesso modo si volgono in male per i peccatori.
28Ci sono venti creati per castigare
e nella loro furia rafforzano i loro flagelli;
quando verrà la fine, scateneranno violenza
e placheranno lo sdegno del loro creatore.
29Fuoco, grandine, fame e morte
sono tutte cose create per il castigo.
30Denti delle fiere, scorpioni, vipere
e spade vendicatrici sono per la rovina degli empi.
31Si rallegrano quando lui li comanda,
stanno pronti sulla terra secondo il bisogno
e al momento opportuno non trasgrediscono la sua parola.
32Di questo ero convinto fin dal principio,
vi ho riflettuto e l’ho messo per iscritto:
33«Le opere del Signore sono tutte buone;
egli provvederà a ogni necessità a suo tempo».
34Non bisogna dire: «Questo è peggiore di quello».
Tutto infatti al tempo giusto sarà riconosciuto buono.
35E ora cantate inni con tutto il cuore e con la bocca,
e benedite il nome del Signore.
1Differente è il caso di chi si applica
e medita la legge dell'Altissimo.
Egli indaga la sapienza di tutti gli antichi,
si dedica allo studio delle profezie.
[vv. 2-35]
[<<< 2-35]
2Conserva i detti degli uomini famosi,
penetra le sottigliezze delle parabole,
3indaga il senso recondito dei proverbi
e s'occupa degli enigmi delle parabole.
4Svolge il suo compito fra i grandi,
è presente alle riunioni dei capi,
viaggia fra genti straniere,
investigando il bene e il male in mezzo agli uomini.
5Di buon mattino rivolge il cuore
al Signore, che lo ha creato, prega davanti all'Altissimo,
apre la bocca alla preghiera, implora per i suoi peccati.
6Se questa è la volontà del Signore grande,
egli sarà ricolmato di spirito di intelligenza,
come pioggia effonderà parole di sapienza,
nella preghiera renderà lode al Signore.
7Egli dirigerà il suo consiglio e la sua scienza,
mediterà sui misteri di Dio.
8Farà brillare la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell'alleanza del Signore.
9Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato,
non scomparirà il suo ricordo,
il suo nome vivrà di generazione in generazione.
10I popoli parleranno della sua sapienza,
l'assemblea proclamerà le sue lodi.
11Finché vive, lascerà un nome più noto di mille,
quando muore, avrà gia fatto abbastanza per sé.
12Esporrò ancora le mie riflessioni,
ne sono pieno come la luna a metà mese.
13Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una pianta di rose su un torrente.
14Come incenso spandete un buon profumo,
fate fiorire fiori come il giglio,
spargete profumo e intonate un canto di lode;
benedite il Signore per tutte le opere sue.
15Magnificate il suo nome;
proclamate le sue lodi
con i vostri canti e le vostre cetre;
così direte nella vostra lode:
16«Quanto sono magnifiche tutte le opere del Signore!
Ogni sua disposizione avrà luogo a suo tempo!».
Non c'è da dire: «Che è questo? Perché quello?».
Tutte le cose saranno indagate a suo tempo.
17Alla sua parola l'acqua si ferma come un cumulo,
a un suo detto si aprono i serbatoi delle acque.
18A un suo comando si realizza quanto egli vuole;
nessuno può ostacolare il suo aiuto.
19Ogni azione umana è davanti a lui,
non è possibile nascondersi ai suoi occhi.
20Il suo sguardo passa da un'eternità all'altra,
nulla è straordinario davanti a lui.
21Non c'è da dire: «Che è questo? Perché quello?»
poiché tutte le cose sono state create per un fine.
22La sua benedizione si diffonde come un fiume
e irriga come un'inondazione la terra.
23Così le genti sperimenteranno la sua ira,
come trasformò le acque in deserto salato.
24Le sue vie sono diritte per i santi,
ma per gli empi piene di inciampi.
25I beni per i buoni furon creati sin da principio,
ma anche i mali per i peccatori.
26Le cose di prima necessità per la vita dell'uomo sono:
acqua, fuoco, ferro, sale,
farina di frumento, latte, miele,
succo di uva, olio e vestito.
27Tutte queste cose per i pii sono beni,
ma per i peccatori diventano mali.
28Ci sono venti creati per castigo,
e nella loro furia rafforzano i loro flagelli;
quando verrà la fine, scateneranno violenza,
e placheranno lo sdegno del loro creatore.
29Fuoco, grandine, fame e morte
son tutte cose create per il castigo.
30Denti delle fiere, scorpioni e vipere,
e spade vendicatrici sono per la rovina degli empi.
31Esulteranno al comando divino;
sono pronte sulla terra per tutti i bisogni.
A tempo opportuno non trasgrediranno la parola.
32Per questo ero convinto fin dal principio,
vi ho riflettuto e l'ho messo per iscritto:
33«Tutte le opere del Signore sono buone;
egli provvederà tutto a suo tempo».
34Non c'è da dire: «Questo è peggiore di quello»,
a suo tempo ogni cosa sarà riconosciuta buona.
35Ora cantate inni con tutto il cuore e con la bocca
e benedite il nome del Signore.
[vv. 1-33]
[<<< 1-33]
1Vanto del cielo è il limpido firmamento,
spettacolo celeste in una visione di gloria.
2Il sole, quando appare nel suo sorgere, proclama:
«Che meraviglia è l’opera dell’Altissimo!».
3A mezzogiorno dissecca la terra
e di fronte al suo calore chi può resistere?
4Si soffia nella fornace nei lavori a caldo,
ma il sole brucia i monti tre volte tanto;
emettendo vampe di fuoco,
facendo brillare i suoi raggi, abbaglia gli occhi.
5Grande è il Signore che lo ha creato
e con le sue parole ne affretta il corso.
6Anche la luna, sempre puntuale nelle sue fasi,
regola i mesi e indica il tempo.
7Viene dalla luna l’indicazione di ogni festa,
fonte di luce che decresce fino a scomparire.
8Da essa il mese prende nome,
mirabilmente crescendo secondo le sue fasi.
È un’insegna per le schiere in alto,
splendendo nel firmamento del cielo.
9Bellezza del cielo è la gloria degli astri,
ornamento che brilla nelle altezze del Signore.
10Stanno agli ordini di colui che è santo, secondo il suo decreto,
non abbandonano le loro postazioni di guardia.
11Osserva l’arcobaleno e benedici colui che lo ha fatto:
quanto è bello nel suo splendore!
12Avvolge il cielo con un cerchio di gloria,
lo hanno teso le mani dell’Altissimo.
13Con il suo comando fa cadere la neve
e fa guizzare i fulmini secondo il suo giudizio:
14per esso si aprono i tesori celesti
e le nubi volano via come uccelli.
15Con la sua potenza egli condensa le nuvole
e si sminuzzano i chicchi di grandine.
17aIl rumore del suo tuono fa tremare la terra,
16e al suo apparire sussultano i monti;
secondo il suo volere soffia lo scirocco,
17bcosì anche l’uragano del settentrione e il turbine dei venti.
Egli sparge la neve come uccelli che discendono,
come locusta che si posa è la sua caduta.
18L’occhio ammira la bellezza del suo candore
e il cuore stupisce nel vederla fioccare.
19Riversa sulla terra la brina come sale,
che gelandosi forma punte di spine.
20Soffia la gelida tramontana,
sull’acqua si condensa il ghiaccio;
esso si posa sull’intera massa d’acqua,
che si riveste come di corazza.
21Egli divora i monti e brucia il deserto;
come fosse fuoco, inaridisce l’erba.
22Rimedio di tutto è un annuvolamento improvviso,
l’arrivo della rugiada ristora dal caldo.
23Con la sua parola egli ha domato l’abisso
e vi ha piantato le isole.
24I naviganti del mare ne descrivono i pericoli,
a sentirli con i nostri orecchi restiamo stupiti;
25là ci sono opere singolari e stupende,
esseri viventi di ogni specie e mostri marini.
26Per lui il suo messaggero compie un felice cammino,
e per la sua parola tutto sta insieme.
27Potremmo dire molte cose e mai finiremmo,
ma la conclusione del discorso sia: «Egli è il tutto!».
28Come potremmo avere la forza per lodarlo?
Egli infatti, il Grande, è al di sopra di tutte le sue opere.
29Il Signore è terribile e molto grande,
meravigliosa è la sua potenza.
30Nel glorificare il Signore, esaltatelo
quanto più potete, perché non sarà mai abbastanza.
Nell’esaltarlo moltiplicate la vostra forza,
non stancatevi, perché non finirete mai.
31Chi lo ha contemplato e lo descriverà?
Chi può magnificarlo come egli è?
32Vi sono molte cose nascoste più grandi di queste:
noi contempliamo solo una parte delle sue opere.
33Il Signore infatti ha creato ogni cosa
e ha dato la sapienza ai suoi fedeli.
[vv. 1-21]
[<<< 1-21]
1Orgoglio dei cieli è il limpido firmamento,
spettacolo celeste in una visione di gloria!
2Il sole mentre appare nel suo sorgere proclama:
«Che meraviglia è l'opera dell'Altissimo!».
3A mezzogiorno dissecca la terra,
e di fronte al suo calore chi può resistere?
4Si soffia nella fornace per ottenere calore,
il sole brucia i monti tre volte tanto;
emettendo vampe di fuoco,
facendo brillare i suoi raggi, abbaglia gli occhi.
5Grande è il Signore che l'ha creato
e con la parola ne affretta il rapido corso.
6Anche la luna sempre puntuale nelle sue fasi
regola i mesi e determina il tempo.
7Dalla luna dipende l'indicazione delle feste,
luminare che decresce fino alla sua scomparsa.
8Da essa il mese prende nome,
mirabilmente crescendo secondo le fasi.
È un'insegna per le milizie nell'alto
splendendo nel firmamento del cielo.
9Bellezza del cielo la gloria degli astri,
ornamento splendente nelle altezze del Signore.
10Si comportano secondo gli ordini del Santo,
non si stancano al loro posto di sentinelle.
11Osserva l'arcobaleno e benedici colui che l'ha fatto,
è bellissimo nel suo splendore.
12Avvolge il cielo con un cerchio di gloria,
l'hanno teso le mani dell'Altissimo.
13Con un comando invia la neve,
fa guizzare i fulmini del suo giudizio.
14Così si aprono i depositi
e le nubi volano via come uccelli.
15Con potenza condensa le nubi,
che si polverizzano in chicchi di grandine.
16aAl suo apparire sussultano i monti;
17ail rumore del suo tuono fa tremare la terra.
16bSecondo il suo volere soffia lo scirocco,
17bcosì anche l'uragano del nord e il turbine di vento.
18Fa scendere la neve come uccelli che si posano,
come cavallette che si posano è la sua discesa;
l'occhio ammira la bellezza del suo candore
e il cuore stupisce nel vederla fioccare.
19Riversa sulla terra la brina come il sale,
che gelandosi forma come tante punte di spine.
20Soffia la gelida tramontana,
sull'acqua si condensa il ghiaccio;
esso si posa sull'intera massa d'acqua,
che si riveste come di corazza.
21Inaridisce i monti e brucia il deserto;
divora l'erba come un fuoco.
22Il rimedio di tutto, un annuvolamento improvviso,
l'arrivo della rugiada ristora dal caldo.
[vv. 23-33]
[<<< 23-33]
23Dio con la sua parola ha domato l'abisso
e vi ha piantato isole.
24I naviganti parlano dei pericoli del mare,
a sentirli con i nostri orecchi restiamo stupiti;
25là ci sono anche cose singolari e stupende,
esseri viventi di ogni specie e mostri marini.
26Per lui il messaggero cammina facilmente,
tutto procede secondo la sua parola.
27Potremmo dir molte cose e mai finiremmo;
ma per concludere: «Egli è tutto!».
28Come potremmo avere la forza per lodarlo?
Egli, il Grande, al di sopra di tutte le sue opere.
29Il Signore è terribile e molto grande,
e meravigliosa è la sua potenza.
30Nel glorificare il Signore esaltatelo
quanto potete, perché ancora più alto sarà.
Nell'innalzarlo moltiplicate la vostra forza,
non stancatevi, perché mai finirete.
31Chi lo ha contemplato e lo descriverà?
Chi può magnificarlo come egli è?
32Ci sono molte cose nascoste più grandi di queste;
noi contempliamo solo poche delle sue opere.
33Il Signore infatti ha creato ogni cosa,
ha dato la sapienza ai pii.
[vv. 1-25]
[<<< 1-25]
1Allora sorse Elia profeta, come un fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
2Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
3Per la parola del Signore chiuse il cielo
e così fece scendere per tre volte il fuoco.
4Come ti rendesti glorioso, Elia, con i tuoi prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
5Tu hai fatto sorgere un defunto dalla morte
e dagl’inferi, per la parola dell’Altissimo;
6tu hai fatto precipitare re nella perdizione,
e uomini gloriosi dal loro letto.
7Tu sul Sinai hai ascoltato parole di rimprovero,
sull’Oreb sentenze di condanna.
8Hai unto re per la vendetta
e profeti come tuoi successori.
9Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco,
su un carro di cavalli di fuoco;
10tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri,
per placare l’ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore del padre verso il figlio
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
11Beati coloro che ti hanno visto
e si sono addormentati nell’amore,
perché è certo che anche noi vivremo.
12Appena Elia fu avvolto dal turbine,
Eliseo fu ripieno del suo spirito;
nei suoi giorni non tremò davanti a nessun principe
e nessuno riuscì a dominarlo.
13Nulla fu troppo grande per lui,
e nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
14Nella sua vita compì prodigi,
e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.
15Con tutto ciò il popolo non si convertì
e non rinnegò i suoi peccati,
finché non fu deportato dal proprio paese
e disperso su tutta la terra.
Rimase soltanto un piccolissimo popolo
e un principe della casa di Davide.
16Alcuni di loro fecero ciò che è gradito a Dio,
ma altri moltiplicarono i peccati.
17Ezechia fortificò la sua città
e portò l’acqua nel suo interno;
con il ferro scavò un canale nella roccia
e costruì cisterne per l’acqua.
18Nei suoi giorni Sennàcherib fece una spedizione
e mandò Rapsache;
alzò la sua mano contro Sion
e si vantò spavaldamente nella sua superbia.
19Allora si agitarono loro i cuori e le mani,
soffrirono come le partorienti.
20Invocarono il Signore misericordioso,
tendendo le loro mani verso di lui.
Il Santo li ascoltò subito dal cielo
e li liberò per mezzo di Isaia.
21Egli colpì l’accampamento degli Assiri,
e il suo angelo li sterminò,
22perché Ezechia aveva fatto quanto è gradito al Signore
e aveva seguito con fermezza le vie di Davide, suo padre,
come gli aveva indicato il profeta Isaia,
grande e degno di fede nella sua visione.
23Nei suoi giorni il sole retrocedette
ed egli prolungò la vita del re.
24Con grande ispirazione vide gli ultimi tempi
e consolò gli afflitti di Sion.
25Egli manifestò il futuro sino alla fine dei tempi,
le cose nascoste prima che accadessero.
[vv. 1-19]
[<<< 1-19]
1Allora sorse Elia profeta, simile al fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
2Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
3Per comando del Signore chiuse il cielo,
fece scendere così tre volte il fuoco.
4Come ti rendesti famoso, Elia, con i prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
5Risvegliasti un defunto dalla morte
e dagli inferi, per comando dell'Altissimo;
6tu che spingesti re alla rovina,
uomini gloriosi dal loro letto.
7Sentisti sul Sinai rimproveri,
sull'Oreb sentenze di vendetta.
8Ungesti re come vindici
e profeti come tuoi successori.
9Fosti assunto in un turbine di fuoco
su un carro di cavalli di fuoco,
10designato a rimproverare i tempi futuri
per placare l'ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore dei padri verso i figli
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
11Beati coloro che ti videro
e che si sono addormentati nell'amore!
Perché anche noi vivremo certamente.
12Appena Elia fu avvolto dal turbine,
Eliseo fu pieno del suo spirito;
durante la sua vita non tremò davanti ai potenti
e nessuno riuscì a dominarlo.
13Nulla fu troppo grande per lui; nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
14Nella sua vita compì prodigi
e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.
15Con tutto ciò il popolo non si convertì
e non rinnegò i suoi peccati,
finché non fu deportato dal proprio paese
e disperso su tutta la terra.
16Rimase soltanto un popolo poco numeroso
con un principe della casa di Davide.
Alcuni di costoro fecero ciò che è gradito a Dio,
ma altri moltiplicarono i peccati.
17Ezechia fortificò la sua città
e condusse l'acqua nel suo interno;
scavò con il ferro un canale nella roccia
e costruì cisterne per l'acqua.
18Nei suoi giorni Sennàcherib fece una spedizione
e mandò il gran coppiere;
egli alzò la mano contro Sion
e si vantò spavaldamente con superbia.
19Allora si agitarono loro il cuore e le mani,
soffrirono come le partorienti.
20Invocarono il Signore misericordioso,
stendendo le mani verso di lui.
Il Santo li ascoltò subito dal cielo
e li liberò per mezzo di Isaia.
[vv. 21-25]
[<<< 21-25]
21Egli colpì l'accampamento degli Assiri,
e il suo angelo li sterminò,
22perché Ezechia aveva fatto quanto è gradito al Signore,
e seguito con fermezza le vie di Davide suo antenato,
come gli additava il profeta Isaia,
grande e verace nella visione.
23Nei suoi giorni retrocedette il sole,
egli prolungò la vita del re.
24Con grande ispirazione vide gli ultimi tempi,
e consolò gli afflitti di Sion.
25Egli manifestò il futuro sino alla fine dei tempi,
le cose nascoste prima che avvenissero.
[vv. 1-29]
[<<< 1-29]
1Simone, figlio di Onia, sommo sacerdote,
nella sua vita riparò il tempio
e nei suoi giorni consolidò il santuario.
2Da lui furono poste le fondamenta del doppio muro,
l’elevato contrafforte della cinta del tempio.
3Nei suoi giorni fu scavato il deposito per le acque,
un serbatoio grande come il mare.
4Avendo premura d’impedire la caduta del suo popolo,
fortificò la città nell’assedio.
5Com’era glorioso quando si affacciava dal tempio,
quando usciva dal santuario dietro il velo!
6Come astro mattutino in mezzo alle nubi,
come la luna nei giorni in cui è piena,
7come sole sfolgorante sul tempio dell’Altissimo,
come arcobaleno splendente fra nubi di gloria,
8come rosa fiorita nei giorni di primavera,
come giglio lungo i corsi d’acqua,
come germoglio del Libano nei giorni d’estate,
9come fuoco e incenso su un braciere,
come vaso d’oro massiccio,
ornato con ogni specie di pietre preziose,
10come ulivo che fa germogliare i frutti
e come cipresso svettante tra le nuvole.
11Quando indossava i paramenti gloriosi,
egli era rivestito di perfetto splendore,
quando saliva il santo altare dei sacrifici,
riempiva di gloria l’intero santuario.
12Quando riceveva le parti delle vittime dalle mani dei sacerdoti,
egli stava presso il braciere dell’altare:
intorno a lui c’era la corona di fratelli,
simili a fronde di cedri nel Libano,
che lo circondavano come fusti di palme;
13tutti i figli di Aronne nella loro gloria,
e con le offerte del Signore nelle loro mani,
stavano davanti a tutta l’assemblea d’Israele,
14ed egli compiva il rito liturgico sugli altari,
preparando l’offerta dell’Altissimo onnipotente.
15Egli stendeva la sua mano sulla coppa
e versava sangue di uva,
lo spargeva alle basi dell’altare
come profumo soave all’Altissimo, re di tutte le cose.
16Allora i figli di Aronne alzavano la voce,
suonavano le trombe di metallo lavorato
e facevano udire un suono potente
come memoriale davanti all’Altissimo.
17Allora tutto il popolo insieme si affrettava
e si prostravano con la faccia a terra,
per adorare il loro Signore,
Dio onnipotente e altissimo.
18E i cantori intonavano canti di lodi,
e grandioso risuonava il canto e pieno di dolcezza.
19Il popolo supplicava il Signore altissimo,
in preghiera davanti al Misericordioso,
finché fosse compiuto il servizio del Signore
e fosse terminata la sua liturgia.
20Allora, scendendo, egli alzava le sue mani
su tutta l’assemblea dei figli d’Israele,
per dare con le sue labbra la benedizione del Signore
e per gloriarsi del nome di lui.
21Tutti si prostravano di nuovo
per ricevere la benedizione dell’Altissimo.
22E ora benedite il Dio dell’universo,
che compie in ogni luogo grandi cose,
che fa crescere i nostri giorni fin dal seno materno,
e agisce con noi secondo la sua misericordia.
23Ci conceda la gioia del cuore
e ci sia pace nei nostri giorni
in Israele, ora e sempre.
24La sua misericordia resti fedelmente con noi
e ci riscatti nei nostri giorni.
25Contro due popoli la mia anima è irritata,
il terzo non è neppure un popolo:
26quanti abitano sul monte di Samaria e i Filistei
e il popolo stolto che abita a Sichem.
27Una dottrina d’intelligenza e di scienza
ha condensato in questo libro
Gesù, figlio di Sira, figlio di Eleàzaro, di Gerusalemme,
che ha riversato come pioggia la sapienza dal cuore.
28Beato chi medita queste cose
e colui che, fissandole nel suo cuore, diventa saggio;
29se le metterà in pratica, sarà forte in tutto,
perché la luce del Signore sarà la sua strada.
A chi gli è fedele egli dà la sapienza.
Benedetto il Signore per sempre. Amen, amen.
[vv. 1-3]
[<<< 1-3]
1Simone, figlio di Onia, sommo sacerdote,
nella sua vita riparò il tempio,
e nei suoi giorni fortificò il santuario.
2Da lui furon poste le fondamenta del doppio rialzo,
l'alto contrafforte della cinta del tempio.
3Ai suoi tempi fu scavato il deposito per le acque,
un serbatoio ampio come il mare.
4Premuroso di impedire la caduta del suo popolo,
fortificò la città contro un assedio.
[vv. 5-17]
[<<< 5-17]
5Come era stupendo quando si aggirava fra il popolo,
quando usciva dal santuario dietro il velo.
6Come un astro mattutino fra le nubi,
come la luna nei giorni in cui è piena,
7come il sole sfolgorante sul tempio dell'Altissimo,
come l'arcobaleno splendente fra nubi di gloria,
8come il fiore delle rose nella stagione di primavera,
come un giglio lungo un corso d'acqua,
come un germoglio d'albero d'incenso nella stagione estiva
9come fuoco e incenso su un braciere,
come un vaso d'oro massiccio,
ornato con ogni specie di pietre preziose,
10come un ulivo verdeggiante pieno di frutti,
e come un cipresso svettante tra le nuvole.
11Quando indossava i paramenti solenni,
quando si rivestiva con gli ornamenti più belli,
salendo i gradini del santo altare dei sacrifici,
riempiva di gloria l'intero santuario.
12Quando riceveva le parti delle vittime
dalle mani dei sacerdoti,
mentre stava presso il braciere dell'altare,
circondato dalla corona dei fratelli
come fronde di cedri nel Libano,
e lo circondavano come fusti di palme,
13mentre tutti i figli di Aronne nella loro gloria,
con le offerte del Signore nelle mani,
stavano davanti a tutta l'assemblea di Israele,
14egli compiva il rito liturgico sugli altari,
preparando l'offerta all'Altissimo onnipotente.
15Egli stendeva la mano sulla coppa
e versava succo di uva,
lo spargeva alle basi dell'altare
come profumo soave all'Altissimo, re di tutte le cose.
16Allora i figli di Aronne alzavano la voce,
suonavano le trombe di metallo lavorato
e facevano udire un suono potente
come richiamo davanti all'Altissimo.
17E subito tutto il popolo insieme
si prostrava con la faccia a terra,
per adorare il Signore, Dio onnipotente e altissimo.
18I cantori intonavano canti di lodi,
il loro canto era addolcito da una musica melodiosa.
19Il popolo supplicava il Signore altissimo
in preghiera davanti al Misericordioso,
finché fosse compiuto il servizio del Signore
e terminasse la funzione liturgica.
[vv. 20-29]
[<<< 20-29]
20Allora, scendendo, egli alzava le mani
su tutta l'assemblea dei figli di Israele
per dare con le sue labbra la benedizione del Signore,
gloriandosi del nome di lui.
21Tutti si prostravano di nuovo
per ricevere la benedizione dell'Altissimo.
22Ora benedite il Dio dell'universo,
che compie in ogni luogo grandi cose,
che ha esaltato i nostri giorni fino dalla nascita,
che ha agito con noi secondo la sua misericordia.
23Ci conceda la gioia del cuore e ci sia pace nei nostri giorni
in Israele, per tutti i giorni futuri.
24La sua misericordia resti fedelmente con noi
e ci riscatti nei nostri giorni.
25Contro due popoli sono irritato,
il terzo non è neppure un popolo:
26quanti abitano sul monte Seir e i Filistei
e lo stolto popolo che abita in Sichem.
27Una dottrina di sapienza e di scienza
ha condensato in questo libro
Gesù figlio di Sirach, figlio di Eleàzaro, di Gerusalemme,
che ha riversato come pioggia la sapienza dal cuore.
28Beato chi mediterà queste cose;
le fissi bene nel cuore e diventerà saggio;
29se le metterà in pratica, sarà forte in tutto,
perché la luce del Signore è la sua strada.
[vv. 1-23]
[<<< 1-23] 1Il Signore mi disse: «Prenditi una grande tavoletta e scrivici con caratteri ordinari: “A Maher-salal-cas-baz”». 2Io mi presi testimoni fidati, il sacerdote Uria e Zaccaria, figlio di Ieberechìa. 3Poi mi unii alla profetessa, la quale concepì e partorì un figlio. Il Signore mi disse: «Chiamalo Maher-salal-cas-baz, 4poiché prima che il bambino sappia dire “papà” e “mamma” le ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria saranno portate davanti al re d’Assiria».
5Il Signore mi disse di nuovo:
6«Poiché questo popolo ha rigettato
le acque di Sìloe, che scorrono piano,
e trema per Resin e per il figlio di Romelia,
7per questo, ecco,
il Signore farà salire contro di loro
le acque del fiume,
impetuose e abbondanti:
cioè il re d’Assiria con tutto il suo splendore,
irromperà in tutti i suoi canali
e strariperà da tutte le sue sponde.
8Invaderà Giuda,
lo inonderà e lo attraverserà
fino a giungere al collo.
Le sue ali distese copriranno
tutta l’estensione della tua terra, Emmanuele.
9Sappiatelo, popoli: sarete frantumati.
Ascoltate voi tutte, nazioni lontane,
cingete le armi e sarete frantumate,
cingete le armi e sarete frantumate.
10Preparate un piano, sarà senza effetti;
fate un proclama, non si realizzerà,
perché Dio è con noi».
11Poiché così il Signore mi disse, quando mi aveva preso per mano e mi aveva proibito di camminare per la via di questo popolo:
12«Non chiamate congiura
ciò che questo popolo chiama congiura,
non temete ciò che esso teme e non abbiate paura».
13Il Signore degli eserciti, lui solo ritenete santo.
Egli sia l’oggetto del vostro timore, della vostra paura.
14Egli sarà insidia e pietra di ostacolo
e scoglio d’inciampo
per le due case d’Israele,
laccio e trabocchetto per gli abitanti di Gerusalemme.
15Tra di loro molti inciamperanno,
cadranno e si sfracelleranno,
saranno presi e catturati.
16Rinchiudi questa testimonianza, e sigilla questo insegnamento nel cuore dei miei discepoli. 17Io ho fiducia nel Signore, che ha nascosto il suo volto alla casa di Giacobbe, e spero in lui. 18Ecco, io e i figli che il Signore mi ha dato siamo segni e presagi per Israele da parte del Signore degli eserciti, che abita sul monte Sion.
19Quando vi diranno: «Interrogate i negromanti e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule. Forse un popolo non deve consultare i suoi dèi? Per i vivi consultare i morti?», 20attenetevi all’insegnamento, alla testimonianza. Se non faranno un discorso come questo, non ci sarà aurora per loro.
21Egli si aggirerà oppresso e affamato,
e, quando sarà affamato e preso dall’ira,
maledirà il suo re e il suo dio.
Guarderà in alto
22e rivolgerà lo sguardo sulla terra
ed ecco angustia e tenebre
e oscurità desolante.
Ma la caligine sarà dissipata,
23poiché non ci sarà più oscurità
dove ora è angoscia.
In passato umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti.
[vv. 1-20]
[<<< 1-20] 1Il Signore mi disse: «Prenditi una grande tavoletta e scrivici con caratteri ordinari: A Mahèr-salàl-cash-baz». 2Io mi presi testimoni fidati, il sacerdote Uria e Zaccaria figlio di Iebarachìa. 3Poi mi unii alla profetessa, la quale concepì e partorì un figlio. Il Signore mi disse: «Chiamalo Mahèr-salàl-cash-baz, 4poiché, prima che il bambino sappia dire babbo e mamma, le ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria saranno portate davanti al re di Assiria».
5Il Signore mi disse di nuovo:
6«Poiché questo popolo ha rigettato
le acque di Siloe, che scorrono piano,
e trema per Rezìn e per il figlio di Romelia,
7per questo, ecco,
il Signore gonfierà contro di loro
le acque del fiume,
impetuose e abbondanti:
cioè il re assiro con tutto il suo splendore,
irromperà in tutti i suoi canali
e strariperà da tutte le sue sponde.
8Penetrerà in Giuda,
lo inonderà e lo attraverserà
fino a giungere al collo.
Le sue ali distese copriranno
tutta l'estensione del tuo paese, Emmanuele.
9Sappiatelo, popoli: sarete frantumati;
ascoltate voi tutte, nazioni lontane,
cingete le armi e sarete frantumate.
10Preparate un piano, sarà senza effetti;
fate un proclama, non si realizzerà,
perché Dio è con noi».
11Poiché così il Signore mi disse, quando mi aveva preso per mano e mi aveva proibito di incamminarmi nella via di questo popolo:
12«Non chiamate congiura
ciò che questo popolo chiama congiura,
non temete ciò che esso teme e non abbiate paura».
13Il Signore degli eserciti, lui solo ritenete santo.
Egli sia l'oggetto del vostro timore, della vostra paura.
14Egli sarà laccio e pietra d'inciampo
e scoglio che fa cadere
per le due case di Israele,
laccio e trabocchetto per chi abita in Gerusalemme.
15Tra di loro molti inciamperanno,
cadranno e si sfracelleranno,
saranno presi e catturati.
16Si chiuda questa testimonianza, si sigilli questa rivelazione nel cuore dei miei discepoli. 17Io ho fiducia nel Signore, che ha nascosto il volto alla casa di Giacobbe, e spero in lui. 18Ecco, io e i figli che il Signore mi ha dato, siamo segni e presagi per Israele da parte del Signore degli eserciti, che abita sul monte Sion.
19Quando vi diranno: «Interrogate gli spiriti e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule. Forse un popolo non deve consultare i suoi dei? Per i vivi consultare i morti?», 20attenetevi alla rivelazione, alla testimonianza. Certo, faranno questo discorso che non offre speranza d'aurora.
21Egli si aggirerà nel paese oppresso e affamato,
e, quando sarà affamato e preso dall'ira,
maledirà il suo re e il suo dio.
Guarderà in alto
[vv. 22-23]
[<<< 22-23]
22e rivolgerà lo sguardo sulla terra
ed ecco angustia e tenebre
e oscurità desolante.
Ma la caligine sarà dissipata,
23poiché non ci sarà più oscurità
dove ora è angoscia.
In passato umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano e la curva di Goim.
[vv. 1-6]
[<<< 1-6]
1Tu dirai in quel giorno:
«Ti lodo, Signore; tu eri in collera con me,
ma la tua collera si è placata e tu mi hai consolato.
2Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza».
3Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
4In quel giorno direte:
«Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
5Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
6Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele».
[vv. 1-4]
[<<< 1-4]
1Tu dirai in quel giorno:
«Ti ringrazio, Signore; tu eri in collera con me,
ma la tua collera si è calmata e tu mi hai consolato.
2Ecco, Dio è la mia salvezza;
io confiderò, non temerò mai,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
3Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza».
4In quel giorno direte:
«Lodate il Signore, invocate il suo nome;
manifestate tra i popoli le sue meraviglie,
proclamate che il suo nome è sublime.
5Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose grandiose,
ciò sia noto in tutta la terra.
[v. 6]
[<< 6]
6Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion,
perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele».
[vv. 1-9]
[<<< 1-9]
1Guai a quanti scendono in Egitto per cercare aiuto,
e pongono la speranza nei cavalli,
confidano nei carri perché numerosi
e sulla cavalleria perché molto potente,
senza guardare al Santo d’Israele
e senza cercare il Signore.
2Eppure anch’egli è capace di mandare sciagure
e non rinnega le sue parole.
Egli si alzerà contro la razza dei malvagi
e contro l’aiuto dei malfattori.
3L’Egiziano è un uomo e non un dio,
i suoi cavalli sono carne e non spirito.
Il Signore stenderà la sua mano:
inciamperà chi porta aiuto e cadrà chi è aiutato,
tutti insieme periranno.
4Poiché così mi ha parlato il Signore:
«Come per la sua preda
ruggisce il leone o il leoncello,
quando gli si raduna contro
tutta la schiera dei pastori,
e non teme le loro grida
né si preoccupa del loro chiasso,
così scenderà il Signore degli eserciti
per combattere sul monte Sion e sulla sua collina.
5Come uccelli che volano,
così il Signore degli eserciti proteggerà Gerusalemme;
egli la proteggerà ed essa sarà salvata,
la risparmierà ed essa sarà liberata».
6Ritornate, Israeliti, a colui al quale vi siete profondamente ribellati. 7In quel giorno ognuno rigetterà i suoi idoli d’argento e i suoi idoli d’oro, lavoro delle vostre mani peccatrici.
8Cadrà l’Assiria sotto una spada che non è umana;
una spada non umana la divorerà.
Se essa sfugge alla spada,
i suoi giovani guerrieri saranno ridotti in schiavitù.
9Essa abbandonerà per lo spavento la sua rocca
e i suoi capi tremeranno per un’insegna.
Oracolo del Signore che ha un fuoco a Sion
e una fornace a Gerusalemme.
[vv. 1-2]
[<<< 1-2]
1Guai a quanti scendono in Egitto per cercar aiuto,
e pongono la speranza nei cavalli,
confidano nei carri perché numerosi
e sulla cavalleria perché molto potente,
senza guardare al Santo di Israele
e senza cercare il Signore.
2Eppure anch'egli è capace di mandare sciagure
e non rinnega le sue parole.
Egli si alzerà contro la razza dei malvagi
e contro l'aiuto dei malfattori.
3L'Egiziano è un uomo e non un dio,
i suoi cavalli sono carne e non spirito.
Il Signore stenderà la sua mano:
inciamperà chi porta aiuto e cadrà chi è aiutato,
tutti insieme periranno.
[vv. 4-9]
[<<< 4-9]
4Poiché così mi ha parlato il Signore:
«Come per la sua preda
ruggisce il leone o il leoncello,
quando gli si raduna contro
tutta la schiera dei pastori,
e non teme le loro grida
né si preoccupa del loro chiasso,
così scenderà il Signore degli eserciti
per combattere sul monte Sion e sulla sua collina.
5Come gli uccelli proteggono i loro pulcini,
così il Signore degli eserciti proteggerà Gerusalemme;
egli la proteggerà, ed essa sarà salvata,
la risparmierà ed essa sarà liberata».
6Ritornate, Israeliti, a colui al quale vi siete profondamente ribellati. 7In quel giorno ognuno rigetterà i suoi idoli d'argento e i suoi idoli d'oro, lavoro delle vostre mani peccatrici.
8Cadrà l'Assiria sotto una spada che non è di uomo;
una spada non umana la divorerà;
se essa sfugge alla spada,
i suoi giovani guerrieri saranno ridotti in schiavitù.
9Essa abbandonerà per lo spavento la sua rocca
e i suoi capi tremeranno per un'insegna.
Oracolo del Signore che ha un fuoco in Sion
e una fornace in Gerusalemme.
[vv. 1-38]
[<<< 1-38] 1Quando udì, il re Ezechia si stracciò le vesti, si ricoprì di sacco e andò nel tempio del Signore. 2Quindi mandò Eliakìm il maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti ricoperti di sacco dal profeta Isaia, figlio di Amoz, 3perché gli dicessero: «Così dice Ezechia: “Giorno di angoscia, di castigo e di disonore è questo, perché i bimbi stanno per nascere, ma non c’è forza per partorire. 4Forse il Signore, tuo Dio, udrà le parole del gran coppiere che il re d’Assiria, suo signore, ha inviato per insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole che il Signore, tuo Dio, avrà udito. Innalza ora una preghiera per quel resto che ancora rimane”».
5Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia. 6Disse loro Isaia: «Riferite al vostro signore: “Così dice il Signore: Non temere per le parole che hai udito e con le quali i ministri del re d’Assiria mi hanno ingiuriato. 7Ecco, io infonderò in lui uno spirito tale che egli, appena udrà una notizia, ritornerà nella sua terra e nella sua terra io lo farò cadere di spada”».
8Il gran coppiere ritornò, ma trovò il re d’Assiria che combatteva contro Libna; infatti aveva udito che si era allontanato da Lachis, 9avendo avuto, riguardo a Tiraka, re d’Etiopia, questa notizia: «Ecco, è uscito per combattere contro di te».
Allora il re d’Assiria inviò di nuovo messaggeri a Ezechia dicendo: 10«Così direte a Ezechia, re di Giuda: “Non ti illuda il tuo Dio in cui confidi, dicendo: Gerusalemme non sarà consegnata in mano al re d’Assiria. 11Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re d’Assiria a tutti i territori votandoli allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti? 12Gli dèi delle nazioni, che i miei padri hanno devastato, hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Resef e i figli di Eden che erano a Telassàr? 13Dove sono il re di Camat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?”».
14Ezechia prese la lettera dalla mano dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio del Signore, l’aprì davanti al Signore 15e pregò davanti al Signore: 16«Signore degli eserciti, Dio d’Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 17Porgi, Signore, il tuo orecchio e ascolta; apri, Signore, i tuoi occhi e guarda. Ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente. 18È vero, Signore, i re d’Assiria hanno devastato le nazioni e la loro terra, 19hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non erano dèi, ma solo opera di mani d’uomo, legno e pietra: perciò li hanno distrutti. 20Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu solo sei il Signore».
21Allora Isaia, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechia: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Poiché tu mi hai pregato riguardo a Sennàcherib, re d’Assiria, 22questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
23Chi hai insultato e ingiuriato?
Contro chi hai alzato la voce
e hai levato in alto i tuoi occhi?
Contro il Santo d’Israele!
24Per mezzo dei tuoi ministri hai insultato il mio Signore
e hai detto: Con la moltitudine dei miei carri
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano:
ne ho reciso i cedri più alti,
i suoi cipressi migliori,
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
25Io ho scavato e bevuto le acque,
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i fiumi d’Egitto.
26Non l’hai forse udito?
Da tempo ho preparato questo,
da giorni remoti io l’ho progettato;
ora lo eseguo.
E sarai tu a ridurre in mucchi di rovine
le città fortificate.
27I loro abitanti, stremati di forza,
erano atterriti e confusi,
erano erba del campo,
foglie verdi d’erbetta,
erba di tetti, grano riarso
prima di diventare messe.
28Che tu ti sieda, esca o rientri,
io lo so.
29Poiché il tuo infuriarti contro di me
e il tuo fare arrogante
è salito ai miei orecchi,
porrò il mio anello alle tue narici
e il mio morso alle tue labbra;
ti farò tornare per la strada
per la quale sei venuto”.
30Questo sarà per te il segno:
mangiate quest’anno il frutto dei semi caduti,
nel secondo anno ciò che nasce da sé,
nel terzo anno seminate e mietete,
piantate vigne e mangiatene il frutto.
31Il residuo superstite della casa di Giuda
continuerà a mettere radici in basso
e a fruttificare in alto.
32Poiché da Gerusalemme uscirà un resto,
dal monte Sion un residuo.
Lo zelo del Signore degli eserciti farà questo.
33Pertanto così dice il Signore riguardo al re d’Assiria:
“Non entrerà in questa città
né vi lancerà una freccia,
non l’affronterà con scudi
e contro di essa non costruirà terrapieno.
34Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore:
35Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo”».
36Ora l’angelo del Signore uscì e colpì nell’accampamento degli Assiri centoottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, erano tutti cadaveri senza vita.
37Sennàcherib, re d’Assiria, levò le tende, partì e fece ritorno a Ninive, dove rimase. 38Mentre si prostrava nel tempio di Nisroc, suo dio, i suoi figli Adrammèlec e Sarèser lo colpirono di spada, mettendosi quindi al sicuro nella terra di Araràt. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon.
[vv. 1-37]
[<<< 1-37] 1Quando udì, il re Ezechia si stracciò le vesti, si ricoprì di sacco e andò nel tempio del Signore. 2Quindi mandò Eliakìm il maggiordomo, Sebnà lo scrivano e gli anziani dei sacerdoti ricoperti di sacco dal profeta Isaia figlio di Amoz, 3perché gli dicessero: «Così dice Ezechia: Giorno di angoscia, di castigo e di vergogna è questo, perché i figli sono arrivati fino al punto di nascere, ma manca la forza per partorire. 4Spero che il Signore tuo Dio, udite le parole del gran coppiere che il re di Assiria suo signore ha mandato per insultare il Dio vivente lo voglia castigare per le parole che il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quel resto che ancora rimane in vita».
5Così andarono i ministri del re Ezechia da Isaia. 6Disse loro Isaia: «Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non temere per le parole che hai udite e con le quali i ministri del re di Assiria mi hanno ingiuriato. 7Ecco io infonderò in lui uno spirito tale che egli, appena udrà una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo farò cadere di spada».
8Ritornato il gran coppiere, trovò il re di Assiria che assaliva Libna. Egli, infatti, aveva udito che si era allontanato da Lachis.
9Appena Sennàcherib sentì dire riguardo a Tiràka, re di Etiopia: «È uscito per muoverti guerra»; inviò di nuovo messaggeri a Ezechia per dirgli: 10«Direte così a Ezechia, re di Giuda: Non ti illuda il tuo Dio, in cui confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata nelle mani del re di Assiria; 11ecco tu sai quanto hanno fatto i re di Assiria in tutti i paesi che hanno votato alla distruzione; soltanto tu ti salveresti? 12Gli dei delle nazioni che i miei padri hanno devastate hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Rezef e la gente di Eden in Telassàr? 13Dove sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Enà e di Ivvà?».
14Ezechia prese la lettera dalla mano dei messaggeri, la lesse, quindi salì al tempio del Signore. Ezechia, spiegato lo scritto davanti al Signore, 15lo pregò: 16«Signore degli eserciti, Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto i cieli e la terra. 17Porgi, Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e guarda; ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente. 18È vero, Signore, i re di Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro territori; 19hanno gettato i loro dei nel fuoco; quelli però non erano dei, ma solo lavoro delle mani d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno distrutti. 20Ma ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano perché sappiano tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo Dio».
21Allora Isaia, figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: «Così dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re di Assiria. 22Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
23Chi hai insultato e schernito?
Contro chi hai alzato la voce
e hai elevato, superbo, gli occhi tuoi?
Contro il Santo di Israele!
24Per mezzo dei tuoi ministri hai insultato il Signore
e hai detto: «Con la moltitudine dei miei carri
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano,
ne ho reciso i cedri più alti,
i suoi cipressi migliori;
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
25Io ho scavato e bevuto
acque straniere,
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i torrenti dell'Egitto».
26Non l'hai forse sentito dire?
Da tempo ho preparato questo,
dai giorni antichi io l'ho progettato;
ora lo pongo in atto.
Era deciso che tu riducessi in mucchi di rovine
le fortezze;
27i loro abitanti impotenti
erano spaventati e confusi,
erano come l'erba dei campi,
come tenera verzura,
come l'erba dei tetti,
bruciata dal vento d'oriente.
28Io so quando ti alzi o ti metti a sedere,
io ti conosco sia che tu esca sia che rientri.
29Poiché tu infuri contro di me e la tua insolenza
è salita ai miei orecchi,
ti metterò il mio anello nelle narici
e il mio morso alle labbra;
ti farò tornare per la strada per cui sei venuto.
30Questo ti serva da segno:
si mangerà quest'anno ciò che nascerà dai semi caduti,
nell'anno prossimo quanto crescerà da sé,
ma nel terzo anno seminerete e mieterete,
pianterete vigne e ne mangerete il frutto.
31Ciò che scamperà della casa di Giuda
continuerà a mettere radici in basso
e a fruttificare in alto.
32Poiché da Gerusalemme uscirà un resto,
dei superstiti dal monte Sion.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
33Pertanto dice il Signore contro il re di Assiria:
Non entrerà in questa città
né vi lancerà una freccia,
non l'affronterà con gli scudi
né innalzerà contro di essa un terrapieno.
34Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore:
35Io proteggerò questa città e la salverò,
per riguardo a me stesso e al mio servo Davide.
36Ora l'angelo del Signore scese e percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco erano tutti cadaveri.
37Sennàcherib re di Assiria levò le tende e partì; tornato a Ninive, rimase colà. 38Ora, mentre egli era prostrato in venerazione nel tempio di Nisrok suo dio, i suoi figli Adram-Mèlech e Zarèzer lo uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di Ararat.
Assarhàddon suo figlio regnò al suo posto.
[vv. 1-28]
[<<< 1-28]
1Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe,
che ti ha plasmato, o Israele:
«Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.
2Se dovrai attraversare le acque, sarò con te,
i fiumi non ti sommergeranno;
se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai,
la fiamma non ti potrà bruciare,
3poiché io sono il Signore, tuo Dio,
il Santo d’Israele, il tuo salvatore.
Io do l’Egitto come prezzo per il tuo riscatto,
l’Etiopia e Seba al tuo posto.
4Perché tu sei prezioso ai miei occhi,
perché sei degno di stima e io ti amo,
do uomini al tuo posto
e nazioni in cambio della tua vita.
5Non temere, perché io sono con te;
dall’oriente farò venire la tua stirpe,
dall’occidente io ti radunerò.
6Dirò al settentrione: “Restituisci”,
e al mezzogiorno: “Non trattenere;
fa’ tornare i miei figli da lontano
e le mie figlie dall’estremità della terra,
7quelli che portano il mio nome
e che per la mia gloria ho creato
e plasmato e anche formato”.
8Fa’ uscire il popolo cieco, che pure ha occhi,
i sordi, che pure hanno orecchi.
9Si radunino insieme tutti i popoli
e si raccolgano le nazioni.
Chi può annunciare questo tra loro
per farci udire le cose passate?
Presentino i loro testimoni e avranno ragione,
ce li facciano udire e avranno detto la verità.
10Voi siete i miei testimoni – oracolo del Signore –
e il mio servo, che io mi sono scelto,
perché mi conosciate e crediate in me
e comprendiate che sono io.
Prima di me non fu formato alcun dio
né dopo ce ne sarà.
11Io, io sono il Signore,
fuori di me non c’è salvatore.
12Io ho annunciato e ho salvato,
mi sono fatto sentire
e non c’era tra voi alcun dio straniero.
Voi siete miei testimoni – oracolo del Signore –
e io sono Dio,
13sempre il medesimo dall’eternità.
Nessuno può sottrarre nulla al mio potere:
chi può cambiare quanto io faccio?».
14Così dice il Signore,
vostro redentore, il Santo d’Israele:
«Per amore vostro l’ho mandato contro Babilonia
e farò cadere tutte le loro spranghe,
e, quanto ai Caldei, muterò i loro clamori in lutto.
15Io sono il Signore, il vostro Santo,
il creatore d’Israele, il vostro re».
16Così dice il Signore, che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
17che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
18«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
19Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
20Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
21Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi.
22Invece tu non mi hai invocato, o Giacobbe;
anzi ti sei stancato di me, o Israele.
23Non mi hai portato neppure un agnello per l’olocausto,
non mi hai onorato con i tuoi sacrifici.
Io non ti ho molestato con richieste di offerte,
né ti ho stancato esigendo incenso.
24Non hai acquistato con denaro la cannella per me
né mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici.
Ma tu mi hai dato molestia con i peccati,
mi hai stancato con le tue iniquità.
25Io, io cancello i tuoi misfatti per amore di me stesso,
e non ricordo più i tuoi peccati.
26Fammi ricordare, discutiamo insieme;
parla tu per giustificarti.
27Il tuo primo padre peccò,
i tuoi intermediari mi furono ribelli.
28Perciò profanai i capi del santuario
e ho votato Giacobbe all’anatema,
Israele alle ingiurie».
[vv. 1-9]
[<<< 1-9]
1Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe,
che ti ha plasmato, o Israele:
«Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.
2Se dovrai attraversare le acque, sarò con te,
i fiumi non ti sommergeranno;
se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai,
la fiamma non ti potrà bruciare;
3poiché io sono il Signore tuo Dio,
il Santo di Israele, il tuo salvatore.
Io do l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto,
l'Etiopia e Seba al tuo posto.
4Perché tu sei prezioso ai miei occhi,
perché sei degno di stima e io ti amo,
do uomini al tuo posto
e nazioni in cambio della tua vita.
5Non temere, perché io sono con te;
dall'oriente farò venire la tua stirpe,
dall'occidente io ti radunerò.
6Dirò al settentrione: Restituisci,
e al mezzogiorno: Non trattenere;
fà tornare i miei figli da lontano
e le mie figlie dall'estremità della terra,
7quelli che portano il mio nome
e che per la mia gloria ho creato
e formato e anche compiuto».
8«Fà uscire il popolo cieco, che pure ha occhi,
i sordi, che pure hanno orecchi.
9Si radunino insieme tutti i popoli
e si raccolgano le nazioni.
Chi può annunziare questo tra di loro
e farci udire le cose passate?
Presentino i loro testimoni e avranno ragione,
ce li facciano udire e avranno detto la verità.
10Voi siete i miei testimoni - oracolo del Signore -
miei servi, che io mi sono scelto
perché mi conosciate e crediate in me
e comprendiate che sono io.
Prima di me non fu formato alcun dio
né dopo ce ne sarà.
[v. 11]
[<< 11]
11Io, io sono il Signore,
fuori di me non v'è salvatore.
12Io ho predetto e ho salvato,
mi son fatto sentire
e non c'era tra voi alcun dio straniero.
Voi siete miei testimoni - oracolo del Signore -
e io sono Dio,
[vv. 13-28]
[<<< 13-28]
13sempre il medesimo dall'eternità.
Nessuno può sottrarre nulla al mio potere;
chi può cambiare quanto io faccio?».
14Così dice il Signore
vostro redentore, il Santo di Israele:
«Per amor vostro l'ho mandato contro Babilonia
e farò scendere tutte le loro spranghe,
e quanto ai Caldei muterò i loro clamori in lutto.
15Io sono il Signore, il vostro Santo,
il creatore di Israele, il vostro re».
16Così dice il Signore che offrì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti
17che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi insieme;
essi giacciono morti: mai più si rialzeranno;
si spensero come un lucignolo, sono estinti.
18Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
19Ecco, faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
20Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
21Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi.
22Invece tu non mi hai invocato, o Giacobbe;
anzi ti sei stancato di me, o Israele.
23Non mi hai portato neppure un agnello per l'olocausto,
non mi hai onorato con i tuoi sacrifici.
Io non ti ho molestato con richieste di offerte,
né ti ho stancato esigendo incenso.
24Non mi hai acquistato con denaro la cannella,
né mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici.
Ma tu mi hai dato molestia con i peccati,
mi hai stancato con le tue iniquità.
25Io, io cancello i tuoi misfatti,
per riguardo a me non ricordo più i tuoi peccati.
26Fammi ricordare, discutiamo insieme;
parla tu per giustificarti.
27Il tuo primo padre peccò,
i tuoi intermediari mi furono ribelli.
28I tuoi principi hanno profanato il mio santuario;
per questo ho votato Giacobbe alla esecrazione,
Israele alle ingiurie.
[vv. 1-28]
[<<< 1-28]
1Ora ascolta, Giacobbe mio servo,
Israele che ho eletto.
2Così dice il Signore che ti ha fatto,
che ti ha formato dal seno materno e ti soccorre:
«Non temere, Giacobbe mio servo,
Iesurùn che ho eletto,
3poiché io verserò acqua sul suolo assetato,
torrenti sul terreno arido.
Verserò il mio spirito sulla tua discendenza,
la mia benedizione sui tuoi posteri;
4cresceranno fra l’erba,
come salici lungo acque correnti.
5Questi dirà: “Io appartengo al Signore”,
quegli si chiamerà Giacobbe;
altri scriverà sulla mano: “Del Signore”,
e verrà designato con il nome d’Israele».
6Così dice il Signore, il re d’Israele,
il suo redentore, il Signore degli eserciti:
«Io sono il primo e io l’ultimo;
fuori di me non vi sono dèi.
7Chi è come me? Lo proclami,
lo annunci e me lo esponga.
Chi ha reso noto il futuro dal tempo antico?
Ci annuncino ciò che succederà.
8Non siate ansiosi e non temete:
non è forse già da molto tempo
che te l’ho fatto intendere e rivelato?
Voi siete miei testimoni:
c’è forse un dio fuori di me
o una roccia che io non conosca?».
9I fabbricanti di idoli sono tutti vanità e le loro opere preziose non giovano a nulla; ma i loro devoti non vedono né capiscono affatto e perciò saranno coperti di vergogna. 10Chi fabbrica un dio e fonde un idolo senza cercarne un vantaggio? 11Ecco, tutti i suoi seguaci saranno svergognati; gli stessi artefici non sono che uomini. Si radunino pure e si presentino tutti; insieme saranno spaventati e confusi.
12Il fabbro lavora il ferro di una scure, lo elabora sulle braci e gli dà forma con martelli, lo rifinisce con braccio vigoroso; soffre persino la fame, la forza gli viene meno, non beve acqua ed è spossato. 13Il falegname stende la corda, disegna l’immagine con lo stilo; la lavora con scalpelli, misura con il compasso, riproducendo una forma umana, una bella figura d’uomo da mettere in un tempio. 14Egli si taglia cedri, prende un cipresso o una quercia che aveva fatto crescere robusta nella selva; pianta un alloro che la pioggia farà crescere.
15L’uomo ha tutto ciò per bruciare; ne prende una parte e si riscalda o anche accende il forno per cuocervi il pane o ne fa persino un dio e lo adora, ne forma una statua e la venera. 16Una parte la brucia al fuoco, sull’altra arrostisce la carne, poi mangia l’arrosto e si sazia. Ugualmente si scalda e dice: «Mi riscaldo; mi godo il fuoco». 17Con il resto fa un dio, il suo idolo; lo venera, lo adora e lo prega: «Salvami, perché sei il mio dio!».
18Non sanno né comprendono; una patina impedisce ai loro occhi di vedere e al loro cuore di capire. 19Nessuno riflette, nessuno ha scienza e intelligenza per dire: «Ho bruciato nel fuoco una parte, sulle sue braci ho cotto persino il pane e arrostito la carne che ho mangiato; col residuo farò un idolo abominevole? Mi prostrerò dinanzi a un pezzo di legno?». 20Si pasce di cenere, ha un cuore illuso che lo travia; egli non sa liberarsene e dire: «Ciò che tengo in mano non è forse falso?».
21Ricorda tali cose, o Giacobbe,
o Israele, poiché sei mio servo.
Io ti ho formato, mio servo sei tu;
Israele, non sarai dimenticato da me.
22Ho dissipato come nube le tue iniquità
e i tuoi peccati come una nuvola.
Ritorna a me, perché io ti ho redento.
23Esultate, cieli, perché il Signore ha agito;
giubilate, profondità della terra!
Gridate di gioia, o monti,
o selve con tutti i vostri alberi,
perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
in Israele ha manifestato la sua gloria.
24Dice il Signore, che ti ha riscattato
e ti ha formato fin dal seno materno:
«Sono io, il Signore, che ho fatto tutto,
che ho dispiegato i cieli da solo,
ho disteso la terra; chi era con me?
25Io svento i presagi degli indovini,
rendo folli i maghi,
costringo i sapienti a ritrattarsi
e trasformo in stoltezza la loro scienza;
26confermo la parola del mio servo,
realizzo i disegni dei miei messaggeri.
Io dico a Gerusalemme: “Sarai abitata”,
e alle città di Giuda: “Sarete riedificate”,
e ne restaurerò le rovine.
27Io dico all’abisso: “Prosciùgati!
Faccio inaridire i tuoi fiumi”.
28Io dico a Ciro: “Mio pastore”;
ed egli soddisferà tutti i miei desideri,
dicendo a Gerusalemme: “Sarai riedificata”,
e al tempio: “Sarai riedificato dalle fondamenta”».
[vv. 1-7]
[<<< 1-7]
1Ora ascolta, Giacobbe mio servo,
Israele da me eletto.
2Così dice il Signore che ti ha fatto,
che ti ha formato dal seno materno e ti aiuta:
«Non temere, Giacobbe mio servo,
Iesurùn da me eletto,
3poiché io farò scorrere acqua sul suolo assetato,
torrenti sul terreno arido.
Spanderò il mio spirito sulla tua discendenza,
la mia benedizione sui tuoi posteri;
4cresceranno come erba in mezzo all'acqua,
come salici lungo acque correnti.
5Questi dirà: Io appartengo al Signore,
quegli si chiamerà Giacobbe;
altri scriverà sulla mano: Del Signore,
e verrà designato con il nome di Israele».
6Così dice il re di Israele,
il suo redentore, il Signore degli eserciti:
«Io sono il primo e io l'ultimo;
fuori di me non vi sono dei.
7Chi è come me? Si faccia avanti e lo proclami,
lo riveli di presenza e me lo esponga.
Chi ha reso noto il futuro dal tempo antico?
Ci annunzi ciò che succederà.
8Non siate ansiosi e non temete:
non forse gia da molto tempo
te l'ho fatto intendere e rivelato?
Voi siete miei testimoni: C'è forse un dio fuori di me
o una roccia che io non conosca?».
[v. 9] [<< 9] 9I fabbricatori di idoli sono tutti vanità e le loro opere preziose non giovano a nulla; ma i loro devoti non vedono né capiscono affatto e perciò saranno coperti di vergogna. 10Chi fabbrica un dio e fonde un idolo senza cercarne un vantaggio? [vv. 11-16] [<<< 11-16] 11Ecco, tutti i suoi seguaci saranno svergognati; gli stessi artefici non sono che uomini. Si radunino pure e si presentino tutti; saranno spaventati e confusi insieme.
12Il fabbro lavora il ferro di una scure, lo elabora sulle braci e gli dà forma con martelli, lo rifinisce con braccio vigoroso; soffre persino la fame, la forza gli viene meno; non beve acqua ed è spossato. 13Il falegname stende il regolo, disegna l'immagine con il gesso; la lavora con scalpelli, misura con il compasso, riproducendo una forma umana, una bella figura d'uomo da mettere in un tempio. 14Egli si taglia cedri, prende un cipresso o una quercia che lascia cre-scere robusta nella selva; pianta un frassino che la pioggia farà crescere.
15Tutto ciò diventa per l'uomo legna da bruciare; ne prende una parte e si riscalda o anche accende il forno per cuocervi il pane o ne fa persino un idolo e lo adora, ne forma una statua e la venera. 16Una metà la brucia al fuoco, sulla brace arrostisce la carne, poi mangia l'arrosto e si sazia. Ugualmente si scalda e dice: «Mi riscaldo; mi godo il fuoco». 17Con il resto fa un dio, il suo idolo; lo venera, lo adora e lo prega: «Salvami, perché sei il mio dio!».
[vv. 18-28]
[<<< 18-28] 18Non sanno né comprendono; una patina impedisce agli occhi loro di vedere e al loro cuore di capire. 19Essi non riflettono, non hanno scienza e intelligenza per dire: «Ho bruciato nel fuoco una parte, sulle sue braci ho cotto perfino il pane e arrostito la carne che ho mangiato; col residuo farò un idolo abominevole? Mi prostrerò dinanzi ad un pezzo di legno?». 20Si pasce di cenere, ha un cuore illuso che lo travia; egli non sa liberarsene e dire: «Ciò che tengo in mano non è forse falso?».
21Ricorda tali cose, o Giacobbe,
o Israele, poiché sei mio servo.
Io ti ho formato, mio servo sei tu;
Israele, non sarai dimenticato da me.
22Ho dissipato come nube le tue iniquità
e i tuoi peccati come una nuvola.
Ritorna a me, poiché io ti ho redento.
23Esultate, cieli, poiché il Signore ha agito;
giubilate, profondità della terra!
Gridate di gioia, o monti,
o selve con tutti i vostri alberi,
perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
in Israele ha manifestato la sua gloria.
24Dice il Signore, che ti ha riscattato
e ti ha formato fino dal seno materno:
«Sono io, il Signore, che ho fatto tutto,
che ho spiegato i cieli da solo,
ho disteso la terra; chi era con me?
25Io svento i presagi degli indovini,
dimostro folli i maghi,
costringo i sapienti a ritrattarsi
e trasformo in follia la loro scienza;
26confermo la parola dei suoi servi,
compio i disegni dei suoi messaggeri.
Io dico a Gerusalemme: Sarai abitata,
e alle città di Giuda: Sarete riedificate
e ne restaurerò le rovine.
27Io dico all'oceano: Prosciugati!
Faccio inaridire i tuoi fiumi.
28Io dico a Ciro: Mio pastore;
ed egli soddisferà tutti i miei desideri,
dicendo a Gerusalemme: Sarai riedificata;
e al tempio: Sarai riedificato dalle fondamenta».
[vv. 1-25]
[<<< 1-25]
1Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
2Io marcerò davanti a te;
spianerò le asperità del terreno,
spezzerò le porte di bronzo,
romperò le spranghe di ferro.
3Ti consegnerò tesori nascosti
e ricchezze ben celate,
perché tu sappia che io sono il Signore,
Dio d’Israele, che ti chiamo per nome.
4Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto,
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
5Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
6perché sappiano dall’oriente e dall’occidente
che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri.
7Io formo la luce e creo le tenebre,
faccio il bene e provoco la sciagura;
io, il Signore, compio tutto questo.
8Stillate, cieli, dall’alto
e le nubi facciano piovere la giustizia;
si apra la terra e produca la salvezza
e germogli insieme la giustizia.
Io, il Signore, ho creato tutto questo».
9Guai a chi contende con chi lo ha plasmato,
un vaso fra altri vasi d’argilla.
Dirà forse la creta al vasaio: «Che cosa fai?»
oppure: «La tua opera non ha manici»?
10Guai a chi dice a un padre: «Che cosa generi?»
o a una donna: «Che cosa partorisci?».
11Così dice il Signore,
il Santo d’Israele, che lo ha plasmato:
«Volete interrogarmi sul futuro dei miei figli
e darmi ordini sul lavoro delle mie mani?
12Io ho fatto la terra e su di essa ho creato l’uomo;
io con le mani ho dispiegato i cieli
e do ordini a tutto il loro esercito.
13Io l’ho suscitato per la giustizia;
spianerò tutte le sue vie.
Egli ricostruirà la mia città
e rimanderà i miei deportati,
non per denaro e non per regali»,
dice il Signore degli eserciti.
14Così dice il Signore:
«Le ricchezze d’Egitto e le merci dell’Etiopia
e i Sebei dall’alta statura
passeranno a te, saranno tuoi;
ti seguiranno in catene,
si prostreranno davanti a te,
ti diranno supplicanti:
“Solo in te è Dio; non ce n’è altri,
non esistono altri dèi”».
15Veramente tu sei un Dio nascosto,
Dio d’Israele, salvatore.
16Saranno confusi e svergognati
quanti s’infuriano contro di lui;
se ne andranno con vergogna
quelli che fabbricano idoli.
17Israele sarà salvato dal Signore
con salvezza eterna.
Non sarete confusi né svergognati
nei secoli, per sempre.
18Poiché così dice il Signore,
che ha creato i cieli,
egli, il Dio che ha plasmato
e fatto la terra e l’ha resa stabile,
non l’ha creata vuota,
ma l’ha plasmata perché fosse abitata:
«Io sono il Signore, non ce n’è altri.
19Io non ho parlato in segreto,
in un angolo tenebroso della terra.
Non ho detto alla discendenza di Giacobbe:
“Cercatemi nel vuoto!”.
Io sono il Signore, che parlo con giustizia,
che annuncio cose rette.
20Radunatevi e venite,
avvicinatevi tutti insieme,
superstiti delle nazioni!
Non comprendono quelli che portano
un loro idolo di legno
e pregano un dio
che non può salvare.
21Raccontate, presentate le prove,
consigliatevi pure insieme!
Chi ha fatto sentire ciò da molto tempo
e chi l’ha raccontato fin da allora?
Non sono forse io, il Signore?
Fuori di me non c’è altro dio;
un dio giusto e salvatore
non c’è all’infuori di me.
22Volgetevi a me e sarete salvi,
voi tutti confini della terra,
perché io sono Dio, non ce n’è altri.
23Lo giuro su me stesso,
dalla mia bocca esce la giustizia,
una parola che non torna indietro:
davanti a me si piegherà ogni ginocchio,
per me giurerà ogni lingua».
24Si dirà: «Solo nel Signore
si trovano giustizia e potenza!».
Verso di lui verranno, coperti di vergogna,
quanti ardevano d’ira contro di lui.
25Dal Signore otterrà giustizia e gloria
tutta la stirpe d’Israele.
[vv. 1-4]
[<<< 1-4]
1Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l'ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
2Io marcerò davanti a te;
spianerò le asperità del terreno,
spezzerò le porte di bronzo,
romperò le spranghe di ferro.
3Ti consegnerò tesori nascosti
e le ricchezze ben celate,
perché tu sappia che io sono il Signore,
Dio di Israele, che ti chiamo per nome.
4Per amore di Giacobbe mio servo
e di Israele mio eletto
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo sebbene tu non mi conosca.
5Io sono il Signore e non v'è alcun altro;
fuori di me non c'è dio;
ti renderò spedito nell'agire, anche se tu non mi conosci,
6perché sappiano dall'oriente fino all'occidente
che non esiste dio fuori di me.
Io sono il Signore e non v'è alcun altro.
[vv. 7-19]
[<<< 7-19]
7Io formo la luce e creo le tenebre,
faccio il bene e provoco la sciagura;
io, il Signore, compio tutto questo.
8Stillate, cieli, dall'alto
e le nubi facciano piovere la giustizia;
si apra la terra
e produca la salvezza
e germogli insieme la giustizia.
Io, il Signore, ho creato tutto questo».
9Potrà forse discutere con chi lo ha plasmato
un vaso fra altri vasi di argilla?
Dirà forse la creta al vasaio: «Che fai?»
oppure: «La tua opera non ha manichi»?
10Chi oserà dire a un padre: «Che cosa generi?»
o a una donna: «Che cosa partorisci?».
11Dice il Signore,
il Santo di Israele, che lo ha plasmato:
«Volete interrogarmi sul futuro dei miei figli
e darmi ordini sul lavoro delle mie mani?
12Io ho fatto la terra e su di essa ho creato l'uomo;
io con le mani ho disteso i cieli
e do ordini a tutte le loro schiere.
13Io l'ho stimolato per la giustizia;
spianerò tutte le sue vie.
Egli ricostruirà la mia città
e rimanderà i miei deportati,
senza denaro e senza regali»,
dice il Signore degli eserciti.
14Così dice il Signore:
«Le ricchezze d'Egitto e le merci dell'Etiopia
e i Sabei dall'alta statura
passeranno a te, saranno tuoi;
ti seguiranno in catene,
si prostreranno davanti a te,
ti diranno supplicanti:
Solo in te è Dio; non ce n'è altri;
non esistono altri dei.
15Veramente tu sei un Dio nascosto,
Dio di Israele, salvatore.
16Saranno confusi e svergognati
quanti s'infuriano contro di lui;
se ne andranno con ignominia
i fabbricanti di idoli.
17Israele sarà salvato dal Signore
con salvezza perenne.
Non patirete confusione o vergogna
per i secoli eterni».
18Poiché così dice il Signore,
che ha creato i cieli;
egli, il Dio che ha plasmato
e fatto la terra e l'ha resa stabile
e l'ha creata non come orrida regione,
ma l'ha plasmata perché fosse abitata:
«Io sono il Signore; non ce n'è altri.
19Io non ho parlato in segreto,
in un luogo d'una terra tenebrosa.
Non ho detto alla discendenza di Giacobbe:
Cercatemi in un'orrida regione!
Io sono il Signore, che parlo con giustizia,
che annunzio cose rette.
20Radunatevi e venite,
avvicinatevi tutti insieme,
superstiti delle nazioni!
Non hanno intelligenza coloro che portano
un loro legno scolpito
e pregano un dio
che non può salvare.
[vv. 21-25]
[<<< 21-25]
21Manifestate e portate le prove,
consigliatevi pure insieme!
Chi ha fatto sentire quelle cose da molto tempo
e predetto ciò fin da allora?
Non sono forse io, il Signore?
Fuori di me non c'è altro Dio;
Dio giusto e salvatore
non c'è fuori di me.
22Volgetevi a me e sarete salvi,
paesi tutti della terra,
perché io sono Dio; non ce n'è altri.
23Lo giuro su me stesso,
dalla mia bocca esce la verità,
una parola irrevocabile:
davanti a me si piegherà ogni ginocchio,
per me giurerà ogni lingua».
24Si dirà: «Solo nel Signore
si trovano vittoria e potenza!».
Verso di lui verranno, coperti di vergogna,
quanti fremevano d'ira contro di lui.
25Nel Signore saranno vittoriosi e si glorieranno
tutti i discendenti di Israele.
[vv. 1-13]
[<<< 1-13]
1A terra è Bel, rovesciato è Nebo;
i loro idoli sono per animali e bestie,
caricati come fardelli,
un peso su un animale affaticato.
2Sono rovesciati, sono a terra tutti,
non hanno potuto salvare chi li portava
ed essi stessi se ne vanno in schiavitù.
3Ascoltatemi, casa di Giacobbe,
tutto il resto della casa d’Israele;
voi, portati da me fin dal seno materno,
sorretti fin dal grembo.
4Fino alla vostra vecchiaia io sarò sempre lo stesso,
io vi porterò fino alla canizie.
Come ho già fatto, così io vi sosterrò,
vi porterò e vi salverò.
5A chi mi paragonate e mi assimilate?
A chi mi confrontate, quasi fossimo simili?
6Traggono l’oro dal sacchetto
e pesano l’argento con la bilancia;
pagano un orefice perché faccia un dio,
che poi venerano e adorano.
7Lo sollevano sulle spalle e lo portano,
poi lo ripongono sulla sua base e sta fermo:
non si muove più dal suo posto.
Ognuno lo invoca, ma non risponde;
non libera nessuno dalla sua afflizione.
8Ricordatevelo e agite da uomini;
rifletteteci, o prevaricatori.
9Ricordatevi i fatti del tempo antico,
perché io sono Dio, non ce n’è altri.
Sono Dio, nulla è uguale a me.
10Io dal principio annuncio la fine
e, molto prima, quanto non è stato ancora compiuto;
sono colui che dice: «Il mio progetto resta valido,
io compirò ogni mia volontà!».
11Sono colui che chiama dall’oriente l’uccello da preda,
da una terra lontana l’uomo del suo progetto.
Così ho parlato e così avverrà;
l’ho progettato, così farò.
12Ascoltatemi, ostinati di cuore,
che siete lontani dalla giustizia.
13Faccio avvicinare la mia giustizia: non è lontana;
la mia salvezza non tarderà.
Io porrò in Sion la salvezza,
a Israele darò la mia gloria.
[vv. 1-5]
[<<< 1-5]
1A terra è Bel,
rovesciato è Nebo;
i loro idoli sono per gli animali e le bestie,
caricati come loro fardelli,
come peso sfibrante.
2Sono rovesciati, sono a terra insieme,
non hanno potuto salvare chi li portava
ed essi stessi se ne vanno in schiavitù.
3Ascoltatemi, casa di Giacobbe
e voi tutti, superstiti della casa di Israele;
voi, portati da me fin dal seno materno,
sorretti fin dalla nascita.
4Fino alla vostra vecchiaia io sarò sempre lo stesso,
io vi porterò fino alla canizie.
Come ho gia fatto, così io vi sosterrò,
vi porterò e vi salverò.
5A chi mi paragonate e mi assomigliate?
A chi mi confrontate, quasi fossimo simili?
6Traggono l'oro dal sacchetto
e pesano l'argento con la bilancia;
pagano un orefice perché faccia un dio,
che poi venerano e adorano.
[vv. 7-13]
[<<< 7-13]
7Lo sollevano sulle spalle e lo portano,
poi lo ripongono sulla sua base e sta fermo:
non si muove più dal suo posto.
Ognuno lo invoca, ma non risponde;
non libera nessuno dalla sua angoscia.
8Ricordatevelo e agite da uomini;
rifletteteci, o prevaricatori.
9Ricordatevi i fatti del tempo antico,
perché io sono Dio e non ce n'è altri.
Sono Dio, nulla è uguale a me.
10Io dal principio annunzio la fine
e, molto prima, quanto non è stato ancora compiuto;
io che dico: «Il mio progetto resta valido,
io compirò ogni mia volontà!».
11Io chiamo dall'oriente l'uccello da preda,
da una terra lontana l'uomo dei miei progetti.
Così ho parlato e così avverrà;
l'ho progettato, così farò.
12Ascoltatemi, voi che vi perdete di coraggio,
che siete lontani dalla giustizia.
13Faccio avvicinare la mia giustizia: non è lontana;
la mia salvezza non tarderà.
Io dispenserò in Sion la salvezza
a Israele, oggetto della mia gloria.
[vv. 1-22]
[<<< 1-22]
1Ascoltate questo, casa di Giacobbe,
voi che siete chiamati Israele
e che traete origine dall’acqua di Giuda,
voi che giurate nel nome del Signore
e invocate il Dio d’Israele,
ma senza sincerità e senza rettitudine,
2poiché prendete il nome dalla città santa
e vi appoggiate sul Dio d’Israele,
che si chiama Signore degli eserciti.
3Io avevo annunciato da tempo le cose passate;
erano uscite dalla mia bocca, per farle udire.
D’improvviso io ho agito e sono accadute.
4Poiché sapevo che tu sei ostinato
e che la tua nuca è una sbarra di ferro
e la tua fronte è di bronzo,
5io te le annunciai da tempo,
prima che avvenissero te le feci udire,
per timore che dicessi: «Il mio idolo le ha fatte,
la mia statua e il simulacro da me fuso le hanno ordinate».
6Tutto questo hai udito e visto;
non vorreste testimoniarlo?
Ora ti faccio udire cose nuove e segrete,
che tu nemmeno sospetti.
7Ora sono create e non da tempo;
prima di oggi tu non le avevi udite,
perché tu non dicessi: «Già lo sapevo».
8No, tu non le avevi mai udite né sapute
né il tuo orecchio era già aperto da allora,
poiché io sapevo che sei davvero perfido
e che ti si chiama sleale fin dal seno materno.
9Per il mio nome rinvierò il mio sdegno,
per il mio onore lo frenerò a tuo riguardo,
per non annientarti.
10Ecco, ti ho purificato, non come argento;
ti ho provato nel crogiuolo dell’afflizione.
11Per riguardo a me, per riguardo a me lo faccio;
altrimenti il mio nome verrà profanato.
Non cederò ad altri la mia gloria.
12Ascoltami, Giacobbe,
Israele che ho chiamato.
Sono io, io solo, il primo
e anche l’ultimo.
13Sì, la mia mano ha posto le fondamenta della terra,
la mia destra ha disteso i cieli.
Quando io li chiamo,
tutti insieme si presentano.
14Radunatevi, tutti voi, e ascoltatemi.
Chi di essi ha predetto tali cose?
Colui che il Signore predilige compirà il suo volere
su Babilonia e, con il suo braccio, sui Caldei.
15Io, io ho parlato; io l’ho chiamato,
l’ho fatto venire e ho dato successo alle sue imprese.
16Avvicinatevi a me per udire questo.
Fin dal principio non ho parlato in segreto;
sin da quando questo avveniva io ero là.
Ora il Signore Dio
ha mandato me insieme con il suo spirito.
17Dice il Signore, tuo redentore,
il Santo d’Israele:
«Io sono il Signore, tuo Dio,
che ti insegno per il tuo bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare.
18Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume,
la tua giustizia come le onde del mare.
19La tua discendenza sarebbe come la sabbia
e i nati dalle tue viscere come i granelli d’arena.
Non sarebbe mai radiato né cancellato
il suo nome davanti a me».
20Uscite da Babilonia,
fuggite dai Caldei;
annunciatelo con voce di gioia,
diffondetelo,
fatelo giungere fino all’estremità della terra.
Dite: «Il Signore ha riscattato
il suo servo Giacobbe».
21Non soffrono la sete
mentre li conduce per deserti;
acqua dalla roccia egli fa scaturire per loro,
spacca la roccia,
sgorgano le acque.
22Non c’è pace per i malvagi, dice il Signore.
[vv. 1-4]
[<<< 1-4]
1Ascoltate ciò, casa di Giacobbe,
voi che siete chiamati Israele
e che traete origine dalla stirpe di Giuda,
voi che giurate nel nome del Signore
e invocate il Dio di Israele,
ma senza sincerità e senza rettitudine,
2poiché prendete il nome dalla città santa
e vi appoggiate sul Dio di Israele
che si chiama Signore degli eserciti.
3Io avevo annunziato da tempo le cose passate,
erano uscite dalla mia bocca, le avevo fatte udire.
D'improvviso io ho agito e sono accadute.
4Poiché sapevo che tu sei ostinato
e che la tua nuca è una sbarra di ferro
e la tua fronte è di bronzo,
5io te le annunziai da tempo,
prima che avvenissero te le feci udire,
per timore che dicessi: «Il mio idolo le ha fatte,
la mia statua e il dio da me fuso le hanno ordinate».
[vv. 6-22]
[<<< 6-22]
6Tutto questo hai udito e visto;
non vorresti testimoniarlo?
Ora ti faccio udire cose nuove
e segrete che tu nemmeno sospetti.
7Ora sono create e non da tempo;
prima di oggi tu non le avevi udite,
perché tu non dicessi: «Gia lo sapevo».
8No, tu non le avevi mai udite né sapute
né il tuo orecchio era gia aperto da allora
poiché io sapevo che sei davvero perfido
e che ti si chiama sleale fin dal seno materno.
9Per il mio nome rinvierò il mio sdegno,
per il mio onore lo frenerò a tuo riguardo,
per non annientarti.
10Ecco, ti ho purificato per me come argento,
ti ho provato nel crogiuolo dell'afflizione.
11Per riguardo a me, per riguardo a me lo faccio;
come potrei lasciar profanare il mio nome?
Non cederò ad altri la mia gloria.
12Ascoltami, Giacobbe,
Israele che ho chiamato:
Sono io, io solo, il primo
e anche l'ultimo.
13Sì, la mia mano ha posto le fondamenta della terra,
la mia destra ha disteso i cieli.
Quando io li chiamo,
tutti insieme si presentano.
14Radunatevi, tutti voi, e ascoltatemi.
Chi di essi ha predetto tali cose?
Uno che io amo compirà il mio volere
su Babilonia e, con il suo braccio, sui Caldei.
15Io, io ho parlato; io l'ho chiamato,
l'ho fatto venire e ho dato successo alle sue imprese.
16Avvicinatevi a me per udire questo.
Fin dal principio non ho parlato in segreto;
dal momento in cui questo è avvenuto io sono là.
Ora il Signore Dio
ha mandato me insieme con il suo spirito.
17Dice il Signore tuo redentore,
il Santo di Israele:
«Io sono il Signore tuo Dio
che ti insegno per il tuo bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare.
18Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume,
la tua giustizia come le onde del mare.
19La tua discendenza sarebbe come la sabbia
e i nati dalle tue viscere come i granelli d'arena;
non sarebbe mai radiato né cancellato
il tuo nome davanti a me».
20Uscite da Babilonia,
fuggite dai Caldei;
annunziatelo con voce di gioia,
diffondetelo,
fatelo giungere fino all'estremità della terra.
Dite: «Il Signore ha riscattato
il suo servo Giacobbe».
21Non soffrono la sete
mentre li conduce per deserti;
acqua dalla roccia egli fa scaturire per essi;
spacca la roccia,
sgorgano le acque.
22Non c'è pace per i malvagi, dice il Signore.
[vv. 1-11]
[<<< 1-11]
1Dice il Signore:
«Dov’è il documento di ripudio di vostra madre,
con cui l’ho scacciata?
Oppure a quale dei miei creditori io vi ho venduti?
Ecco, per le vostre iniquità siete stati venduti,
per le vostre colpe è stata scacciata vostra madre.
2Per quale motivo non c’è nessuno, ora che sono venuto?
Perché, ora che chiamo, nessuno risponde?
È forse la mia mano troppo corta per riscattare
oppure io non ho la forza per liberare?
Ecco, con una minaccia prosciugo il mare,
faccio dei fiumi un deserto.
I loro pesci, per mancanza d’acqua, restano all’asciutto,
muoiono di sete.
3Rivesto i cieli di oscurità,
do loro un sacco per mantello».
4Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
5Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
6Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
7Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.
8È vicino chi mi rende giustizia:
chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
Chi mi accusa? Si avvicini a me.
9Ecco, il Signore Dio mi assiste:
chi mi dichiarerà colpevole?
Ecco, come una veste si logorano tutti,
la tignola li divora.
10Chi tra voi teme il Signore,
ascolti la voce del suo servo!
Colui che cammina nelle tenebre,
senza avere luce,
confidi nel nome del Signore,
si affidi al suo Dio.
11Ecco, voi tutti che accendete il fuoco,
che vi circondate di frecce incendiarie,
andate alle fiamme del vostro fuoco,
tra le frecce che avete acceso.
Dalla mia mano vi è giunto questo;
voi giacerete nel luogo dei dolori.
1Dice il Signore:
«Dov'è il documento di ripudio
di vostra madre, con cui l'ho scacciata?
Oppure a quale dei miei creditori io vi ho venduti?
Ecco, per le vostre iniquità siete stati venduti,
per le vostre scelleratezze è stata scacciata vostra madre.
[vv. 2-11]
[<<< 2-11]
2Per qual motivo non c'è nessuno, ora che io sono venuto?
Perché, ora che chiamo, nessuno risponde?
È forse la mia mano troppo corta per riscattare
oppure io non ho la forza per liberare?
Ecco, con una minaccia prosciugo il mare,
faccio dei fiumi un deserto.
I loro pesci, per mancanza d'acqua, restano all'asciutto,
muoiono di sete.
3Rivesto i cieli di oscurità,
do loro un sacco per mantello».
4Il Signore Dio mi ha dato una lingua da iniziati,
perché io sappia indirizzare allo sfiduciato
una parola.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come gli iniziati.
5Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
6Ho presentato il dorso ai flagellatori,
la guancia a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
7Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto confuso,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare deluso.
8È vicino chi mi rende giustizia;
chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
Chi mi accusa?
Si avvicini a me.
9Ecco, il Signore Dio mi assiste:
chi mi dichiarerà colpevole?
Ecco, come una veste si logorano tutti,
la tignola li divora.
10Chi tra di voi teme il Signore,
ascolti la voce del suo servo!
Colui che cammina nelle tenebre,
senza avere luce,
speri nel nome del Signore,
si appoggi al suo Dio.
11Ecco, voi tutti che accendete il fuoco,
e tenete tizzoni accesi,
andate alle fiamme del vostro fuoco,
tra i tizzoni che avete acceso.
Dalla mia mano vi è giunto questo;
voi giacerete fra le torture.
[vv. 1-11]
[<<< 1-11]
1Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
2a promulgare l’anno di grazia del Signore,
il giorno di vendetta del nostro Dio,
per consolare tutti gli afflitti,
3per dare agli afflitti di Sion
una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell’abito da lutto,
veste di lode invece di uno spirito mesto.
Essi si chiameranno querce di giustizia,
piantagione del Signore, per manifestare la sua gloria.
4Riedificheranno le rovine antiche,
ricostruiranno i vecchi ruderi,
restaureranno le città desolate,
i luoghi devastati dalle generazioni passate.
5Ci saranno estranei a pascere le vostre greggi
e figli di stranieri saranno vostri contadini e vignaioli.
6Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore,
ministri del nostro Dio sarete detti.
Vi nutrirete delle ricchezze delle nazioni,
vi vanterete dei loro beni.
7Invece della loro vergogna riceveranno il doppio,
invece dell’insulto avranno in sorte grida di gioia;
per questo erediteranno il doppio nella loro terra,
avranno una gioia eterna.
8Perché io sono il Signore che amo il diritto
e odio la rapina e l’ingiustizia:
io darò loro fedelmente il salario,
concluderò con loro un’alleanza eterna.
9Sarà famosa tra le genti la loro stirpe,
la loro discendenza in mezzo ai popoli.
Coloro che li vedranno riconosceranno
che essi sono la stirpe benedetta dal Signore.
10Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia,
come uno sposo si mette il diadema
e come una sposa si adorna di gioielli.
11Poiché, come la terra produce i suoi germogli
e come un giardino fa germogliare i suoi semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutte le genti.
[vv. 1-7]
[<<< 1-7]
1Lo spirito del Signore Dio è su di me
perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
2a promulgare l'anno di misericordia del Signore,
un giorno di vendetta per il nostro Dio,
per consolare tutti gli afflitti,
3per allietare gli afflitti di Sion,
per dare loro una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell'abito da lutto,
canto di lode invece di un cuore mesto.
Essi si chiameranno querce di giustizia,
piantagione del Signore per manifestare la sua gloria.
4Ricostruiranno le vecchie rovine,
rialzeranno gli antichi ruderi,
restaureranno le città desolate,
devastate da più generazioni.
5Ci saranno stranieri a pascere i vostri greggi
e figli di stranieri saranno vostri contadini e vignaioli.
6Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore,
ministri del nostro Dio sarete detti.
Vi godrete i beni delle nazioni,
trarrete vanto dalle loro ricchezze.
7Perché il loro obbrobrio fu di doppia misura,
vergogna e insulto furono la loro porzione;
per questo possiederanno il doppio nel loro paese,
avranno una letizia perenne.
8Poiché io sono il Signore che amo il diritto
e odio la rapina e l'ingiustizia:
io darò loro fedelmente il salario,
concluderò con loro un'alleanza perenne.
[vv. 9-11]
[<<< 9-11]
9Sarà famosa tra i popoli la loro stirpe,
i loro discendenti tra le nazioni.
Coloro che li vedranno ne avranno stima,
perché essi sono la stirpe che il Signore ha benedetto.
10Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza,
mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come uno sposo che si cinge il diadema
e come una sposa che si adorna di gioielli.
11Poiché come la terra produce la vegetazione
e come un giardino fa germogliare i semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutti i popoli.
[vv. 1-25]
[<<< 1-25]
1Mi feci ricercare da chi non mi consultava,
mi feci trovare da chi non mi cercava.
Dissi: «Eccomi, eccomi»
a una nazione che non invocava il mio nome.
2Ho teso la mano ogni giorno a un popolo ribelle;
essi andavano per una strada non buona,
seguendo i loro propositi,
3un popolo che mi provocava
sempre, con sfacciataggine.
Essi sacrificavano nei giardini,
offrivano incenso sui mattoni,
4abitavano nei sepolcri,
passavano la notte in nascondigli,
mangiavano carne suina
e cibi immondi nei loro piatti.
5Essi dicono: «Sta’ lontano!
Non accostarti a me, che per te sono sacro».
Tali cose sono un fumo al mio naso,
un fuoco acceso tutto il giorno.
6Ecco, tutto questo sta scritto davanti a me;
io non tacerò finché non avrò ripagato abbondantemente
7le vostre iniquità e le iniquità dei vostri padri,
tutte insieme, dice il Signore.
Costoro hanno bruciato incenso sui monti
e sui colli mi hanno insultato;
così io misurerò loro in grembo
la ricompensa delle loro azioni passate.
8Dice il Signore: «Come quando si trova succo in un grappolo,
si dice: “Non distruggetelo, perché qui c’è una benedizione”,
così io farò per amore dei miei servi,
per non distruggere ogni cosa.
9Io farò uscire una discendenza da Giacobbe,
da Giuda un erede dei miei monti.
I miei eletti ne saranno i padroni
e i miei servi vi abiteranno.
10Saron diventerà un pascolo di greggi,
la valle di Acor un recinto per armenti,
per il mio popolo che mi ricercherà.
11Ma voi, che avete abbandonato il Signore,
dimentichi del mio santo monte,
che preparate una tavola per Gad
e riempite per Menì la coppa di vino,
12io vi destino alla spada;
tutti vi curverete alla strage,
perché ho chiamato e non avete risposto,
ho parlato e non avete udito.
Avete fatto ciò che è male ai miei occhi,
ciò che non gradisco, l’avete scelto».
13Pertanto, così dice il Signore Dio:
«Ecco, i miei servi mangeranno
e voi avrete fame;
ecco, i miei servi berranno
e voi avrete sete;
ecco, i miei servi gioiranno
e voi resterete delusi;
14ecco, i miei servi giubileranno
per la gioia del cuore,
voi griderete per il dolore del cuore,
urlerete per lo spirito affranto.
15Lascerete il vostro nome
come imprecazione fra i miei eletti:
“Così ti faccia morire il Signore Dio”.
Ma i miei servi saranno chiamati con un altro nome.
16Chi vorrà essere benedetto nella terra,
vorrà esserlo per il Dio fedele;
chi vorrà giurare nella terra,
giurerà per il Dio fedele,
perché saranno dimenticate le tribolazioni antiche,
saranno occultate ai miei occhi.
17Ecco, infatti, io creo nuovi cieli e nuova terra;
non si ricorderà più il passato,
non verrà più in mente,
18poiché si godrà e si gioirà sempre
di quello che sto per creare,
poiché creo Gerusalemme per la gioia,
e il suo popolo per il gaudio.
19Io esulterò di Gerusalemme,
godrò del mio popolo.
Non si udranno più in essa
voci di pianto, grida di angoscia.
20Non ci sarà più
un bimbo che viva solo pochi giorni,
né un vecchio che dei suoi giorni
non giunga alla pienezza,
poiché il più giovane morirà a cento anni
e chi non raggiunge i cento anni
sarà considerato maledetto.
21Fabbricheranno case e le abiteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
22Non fabbricheranno perché un altro vi abiti,
né pianteranno perché un altro mangi,
poiché, quali i giorni dell’albero,
tali i giorni del mio popolo.
I miei eletti useranno a lungo
quanto è prodotto dalle loro mani.
23Non faticheranno invano,
né genereranno per una morte precoce,
perché prole di benedetti dal Signore essi saranno,
e insieme con essi anche la loro discendenza.
24Prima che mi invochino, io risponderò;
mentre ancora stanno parlando,
io già li avrò ascoltati.
25Il lupo e l’agnello pascoleranno insieme,
il leone mangerà la paglia come un bue,
e il serpente mangerà la polvere,
non faranno né male né danno
in tutto il mio santo monte», dice il Signore.
[vv. 1-17]
[<<< 1-17]
1Mi feci ricercare da chi non mi interrogava,
mi feci trovare da chi non mi cercava.
Dissi: «Eccomi, eccomi»
a gente che non invocava il mio nome.
2Ho teso la mano ogni giorno a un popolo ribelle;
essi andavano per una strada non buona,
seguendo i loro capricci,
3un popolo che mi provocava
sempre, con sfacciataggine.
Essi sacrificavano nei giardini,
offrivano incenso sui mattoni,
4abitavano nei sepolcri,
passavano la notte in nascondigli,
mangiavano carne suina
e cibi immondi nei loro piatti.
5Essi dicono: «Stà lontano!
Non accostarti a me, che per te sono sacro».
Tali cose sono un fumo al mio naso,
un fuoco acceso tutto il giorno.
6Ecco, tutto questo sta scritto davanti a me;
io non tacerò finché non avrò ripagato
7le vostre iniquità e le iniquità dei vostri padri,
tutte insieme, dice il Signore.
Costoro hanno bruciato incenso sui monti
e sui colli mi hanno insultato;
così io calcolerò la loro paga
e la riverserò nel loro grembo.
8Dice il Signore: «Come quando
si trova succo in un grappolo,
si dice: Non distruggetelo,
perché v'è qui una benedizione,
così io farò per amore dei miei servi,
per non distruggere ogni cosa.
9Io farò uscire una discendenza da Giacobbe,
da Giuda un erede dei miei monti.
I miei eletti ne saranno i padroni
e i miei servi vi abiteranno.
10Saròn diventerà un pascolo di greggi,
la valle di Acòr un recinto per armenti,
per il mio popolo che mi ricercherà.
11Ma voi, che avete abbandonato il Signore,
dimentichi del mio santo monte,
che preparate una tavola per Gad
e riempite per Menì la coppa di vino,
12io vi destino alla spada;
tutti vi curverete alla strage,
perché ho chiamato e non avete risposto;
ho parlato e non avete udito.
Avete fatto ciò che è male ai miei occhi,
ciò che mi dispiace avete scelto».
13Pertanto, così dice il Signore Dio:
«Ecco, i miei servi mangeranno
e voi avrete fame;
ecco, i miei servi berranno
e voi avrete sete;
ecco, i miei servi gioiranno
e voi resterete delusi;
14ecco, i miei servi giubileranno
per la gioia del cuore,
voi griderete per il dolore del cuore,
urlerete per la tortura dello spirito.
15Lascerete il vostro nome
come imprecazione fra i miei eletti:
Così ti faccia morire il Signore Dio.
Ma i miei servi saranno chiamati con un altro nome.
16Chi vorrà essere benedetto nel paese,
vorrà esserlo per il Dio fedele;
chi vorrà giurare nel paese,
giurerà per il Dio fedele;
perché saranno dimenticate le tribolazioni antiche,
saranno occultate ai miei occhi.
17Ecco infatti io creo
nuovi cieli e nuova terra;
non si ricorderà più il passato,
non verrà più in mente,
18poiché si godrà e si gioirà sempre
di quello che sto per creare,
e farò di Gerusalemme una gioia,
del suo popolo un gaudio.
[vv. 19-25]
[<<< 19-25]
19Io esulterò di Gerusalemme,
godrò del mio popolo.
Non si udranno più in essa
voci di pianto, grida di angoscia.
20Non ci sarà più
un bimbo che viva solo pochi giorni,
né un vecchio che dei suoi giorni
non giunga alla pienezza;
poiché il più giovane morirà a cento anni
e chi non raggiunge i cento anni
sarà considerato maledetto.
21Fabbricheranno case e le abiteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
22Non fabbricheranno perché un altro vi abiti,
né pianteranno perché un altro mangi,
poiché quali i giorni dell'albero,
tali i giorni del mio popolo.
I miei eletti useranno a lungo
quanto è prodotto dalle loro mani.
23Non faticheranno invano,
né genereranno per una morte precoce,
perché prole di benedetti dal Signore essi saranno
e insieme con essi anche i loro germogli.
24Prima che mi invochino, io risponderò;
mentre ancora stanno parlando,
io gia li avrò ascoltati.
25Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme,
il leone mangerà la paglia come un bue,
ma il serpente mangerà la polvere,
non faranno né male né danno
in tutto il mio santo monte». Dice il Signore.
[vv. 1-25]
[<<< 1-25] 1Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge, casa di Israele. 2Così dice il Signore:
«Non imparate la condotta delle nazioni
e non abbiate paura dei segni del cielo,
poiché di essi hanno paura le nazioni.
3Perché ciò che provoca la paura dei popoli è un nulla,
non è che un legno tagliato nel bosco,
opera delle mani di un intagliatore.
4Li abbelliscono di argento e di oro,
li fissano con chiodi e con martelli,
perché non traballino.
5Gli idoli sono come uno spauracchio
in un campo di cetrioli:
non sanno parlare;
bisogna portarli, perché non possono camminare.
Non temeteli: non fanno alcun male,
come non possono neppure fare del bene».
6Nessuno è come te, Signore;
tu sei grande
e grande è la potenza del tuo nome.
7Chi non temerà te, o re delle nazioni?
A te solo questo è dovuto:
fra tutti i sapienti delle nazioni
e in tutti i loro regni
nessuno è simile a te.
8Tutti sono stolti e sciocchi,
vana la loro dottrina, come un pezzo di legno.
9Sono fatti d’argento battuto e laminato,
portato da Tarsis, e oro di Ufaz,
opera di artisti e di orafi;
sono rivestiti di porpora e di scarlatto,
lavoro di sapienti artigiani.
10Il Signore, invece, è veramente Dio,
egli è Dio vivente e re eterno;
al suo sdegno trema la terra,
le nazioni non resistono al suo furore.
11Direte loro: «Quegli dèi che non hanno fatto il cielo e la terra spariranno dalla faccia della terra e da sotto il cielo».
12Il Signore ha formato la terra con la sua potenza,
ha fissato il mondo con la sua sapienza,
con la sua intelligenza ha dispiegato i cieli.
13Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo.
Fa salire le nubi dall’estremità della terra,
produce le folgori per la pioggia,
dalle sue riserve libera il vento.
14Resta inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orafo per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
15Sono oggetti inutili, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
16Non è così l’eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.
17Raccogli da terra il tuo fardello,
tu che sei cinta d’assedio,
18poiché dice il Signore:
«Ecco, questa volta caccerò fuori gli abitanti del paese;
li ridurrò alle strette, perché non mi sfuggano».
19Guai a me per la mia ferita;
la mia piaga è incurabile.
Eppure avevo pensato:
«È un dolore sopportabile».
20La mia tenda è sfasciata
tutte le corde sono rotte.
I miei figli si sono allontanati da me e più non sono.
Nessuno pianta i paletti della mia tenda
e stende i teli.
21I pastori sono divenuti insensati,
non hanno più ricercato il Signore;
per questo non hanno avuto successo,
anzi è disperso tutto il loro gregge.
22Si ode un rumore che avanza
e un grande frastuono dal settentrione,
per ridurre le città di Giuda a un deserto,
a un rifugio di sciacalli.
23«Lo so, Signore:
l’uomo non è padrone della sua via,
chi cammina non è in grado di dirigere i suoi passi.
24Correggimi, Signore, ma con giusta misura,
non secondo la tua ira, per non farmi venir meno».
25Riversa il tuo sdegno sulle genti che non ti riconoscono
e sulle stirpi che non invocano il tuo nome,
perché hanno divorato Giacobbe,
l’hanno divorato e consumato,
e hanno devastato la sua dimora.
[vv. 1-16]
[<<< 1-16]
1Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge,
casa di Israele.
2Così dice il Signore:
«Non imitate la condotta delle genti
e non abbiate paura dei segni del cielo,
perché le genti hanno paura di essi.
3Poiché ciò che è il terrore dei popoli è un nulla,
non è che un legno tagliato nel bosco,
opera delle mani di chi lavora con l'ascia.
4È ornato di argento e di oro,
è fissato con chiodi e con martelli,
perché non si muova.
5Gli idoli sono come uno spauracchio
in un campo di cocòmeri,
non sanno parlare,
bisogna portarli, perché non camminano.
Non temeteli, perché non fanno alcun male,
come non è loro potere fare il bene».
6Non sono come te, Signore;
tu sei grande
e grande la potenza del tuo nome.
7Chi non ti temerà, re delle nazioni?
Questo ti conviene,
poiché fra tutti i saggi delle nazioni
e in tutti i loro regni
nessuno è simile a te.
8Sono allo stesso tempo stolti e testardi;
vana la loro dottrina, come un legno.
9Argento battuto e laminato portato da Tarsìs
e oro di Ofir,
lavoro di artista e di mano di orafo,
di porpora e di scarlatto è la loro veste:
tutti lavori di abili artisti.
10Il Signore, invece, è il vero Dio,
egli è Dio vivente e re eterno;
al suo sdegno trema la terra,
i popoli non resistono al suo furore.
11Direte loro:
«Gli dei che non hanno fatto il cielo e la terra scompariranno dalla terra e sotto il cielo».
12Egli ha formato la terra con potenza,
ha fissato il mondo con sapienza,
con intelligenza ha disteso i cieli.
13Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel
cielo.
Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra,
produce lampi per la pioggia
e manda fuori il vento dalle sue riserve.
14Rimane inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orafo per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
15Essi sono vanità, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
16Non è tale l'eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.
17Raccogli il tuo fardello fuori dal paese,
tu che sei cinta d'assedio,
[vv. 18-25]
[<<< 18-25]
18poiché dice il Signore:
«Ecco, questa volta, caccerò lontano
gli abitanti del paese;
li ridurrò alle strette, perché mi ritrovino».
19Guai a me a causa della mia ferita;
la mia piaga è incurabile.
Eppure io avevo pensato:
«È solo un dolore che io posso sopportare».
20La mia tenda è sfasciata
tutte le mie corde sono rotte.
I miei figli si sono allontanati da me e più non sono.
Nessuno pianta ancora la mia tenda
e stende i miei teli.
21I pastori sono diventati insensati,
non hanno ricercato più il Signore;
per questo non hanno avuto successo,
anzi è disperso tutto il loro gregge.
22Si ode un rumore che avanza
e un grande frastuono giunge da settentrione,
per ridurre le città di Giuda un deserto,
un rifugio di sciacalli.
23«Lo so, Signore, che l'uomo non è padrone della sua via,
non è in potere di chi cammina il dirigere i suoi passi.
24Correggimi, Signore, ma con giusta misura,
non secondo la tua ira, per non farmi vacillare».
25Riversa la tua collera sui popoli
che non ti conoscono
e sulle stirpi
che non invocano il tuo nome,
poiché hanno divorato Giacobbe
l'hanno divorato e consumato,
e hanno distrutto la sua dimora.
[vv. 1-22]
[<<< 1-22] 1Parola rivolta dal Signore a Geremia in occasione della siccità.
2Giuda è in lutto,
le sue porte languiscono,
sono a terra nello squallore;
il gemito di Gerusalemme sale al cielo.
3I suoi nobili mandano i servi in cerca d’acqua;
si recano ai pozzi,
ma non ne trovano,
e tornano con i recipienti vuoti;
sono pieni di delusione, di confusione,
si coprono il capo.
4Il terreno è screpolato,
perché non cade pioggia nel paese:
gli agricoltori delusi
si coprono il capo.
5Anche la cerva nei campi
partorisce e abbandona il cerbiatto,
perché non c’è erba.
6Gli asini selvatici, fermi sui colli,
aspirano l’aria come sciacalli,
con gli occhi languidi,
perché non ci sono pascoli.
7«Le nostre iniquità testimoniano contro di noi,
ma tu, Signore, agisci per il tuo nome!
Molte sono le nostre infedeltà,
abbiamo peccato contro di te.
8O speranza d’Israele,
suo salvatore al tempo della sventura,
perché vuoi essere come un forestiero nella terra
e come un viandante che si ferma solo una notte?
9Perché vuoi essere come un uomo sbigottito,
come un forte incapace di aiutare?
Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore,
il tuo nome è invocato su di noi,
non abbandonarci!».
10Così dice il Signore riguardo a questo popolo: «A loro piace fare i vagabondi, non stanno attenti ai loro passi». Ma il Signore non li gradisce; ora ricorda la loro iniquità, chiede conto dei loro peccati.
11Il Signore mi ha detto: «Non pregare per questo popolo, per il suo benessere. 12Anche se digiuneranno, non ascolterò la loro supplica; se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò, ma li distruggerò con la spada, la fame e la peste». 13Allora ho soggiunto: «Ahimè, Signore Dio! Dicono i profeti: “Non vedrete la spada, non soffrirete la fame, ma vi concederò una pace autentica in questo luogo”». 14Il Signore mi ha detto: «I profeti hanno proferito menzogne nel mio nome; io non li ho inviati, non ho dato loro ordini né ho parlato loro. Vi annunciano visioni false, predizioni che sono invenzioni e fantasie della loro mente. 15Perciò così dice il Signore: I profeti che profetizzano nel mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: “Spada e fame non ci saranno in questo paese”, questi profeti finiranno di spada e di fame. 16Gli uomini ai quali essi profetizzano saranno gettati per le strade di Gerusalemme, morti di fame e di spada, e nessuno seppellirà loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie. Io rovescerò su di essi la loro malvagità.
17Tu riferirai questa parola:
I miei occhi grondano lacrime
notte e giorno, senza cessare,
perché da grande calamità
è stata colpita la vergine,
figlia del mio popolo,
da una ferita mortale.
18Se esco in aperta campagna,
ecco le vittime della spada;
se entro nella città,
ecco chi muore di fame.
Anche il profeta e il sacerdote
si aggirano per la regione senza comprendere».
19Hai forse rigettato completamente Giuda,
oppure ti sei disgustato di Sion?
Perché ci hai colpiti, senza più rimedio per noi?
Aspettavamo la pace, ma non c’è alcun bene,
il tempo della guarigione, ed ecco il terrore!
20Riconosciamo, Signore, la nostra infedeltà,
la colpa dei nostri padri:
abbiamo peccato contro di te.
21Ma per il tuo nome non respingerci,
non disonorare il trono della tua gloria.
Ricòrdati! Non rompere la tua alleanza con noi.
22Fra gli idoli vani delle nazioni c’è qualcuno che può far piovere?
Forse che i cieli da sé mandano rovesci?
Non sei piuttosto tu, Signore, nostro Dio?
In te noi speriamo,
perché tu hai fatto tutto questo.
[vv. 1-18]
[<<< 1-18] 1Parola che il Signore rivolse a Geremia in occasione della siccità:
2Giuda è in lutto,
le sue città languiscono,
sono a terra nello squallore;
il gemito di Gerusalemme sale al cielo.
3I ricchi mandano i loro servi in cerca d'acqua;
essi si recano ai pozzi,
ma non ve la trovano
e tornano con i recipienti vuoti.
Sono delusi e confusi e si coprono il capo.
4Per il terreno screpolato,
perché non cade pioggia nel paese,
gli agricoltori sono delusi e confusi
e si coprono il capo.
5La cerva partorisce nei campi e abbandona il parto,
perché non c'è erba.
6Gli ònagri si fermano sui luoghi elevati
e aspirano l'aria come sciacalli;
i loro occhi languiscono,
perché non si trovano erbaggi.
7«Se le nostre iniquità testimoniano contro di noi,
Signore, agisci per il tuo nome!
Certo, sono molte le nostre infedeltà,
abbiamo peccato contro di te.
8O speranza di Israele,
suo salvatore al tempo della sventura,
perché vuoi essere come un forestiero nel paese
e come un viandante che si ferma solo una notte?
9Perché vuoi essere come un uomo sbigottito,
come un forte incapace di aiutare?
Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore,
e noi siamo chiamati con il tuo nome,
non abbandonarci!».
10Così dice il Signore di questo popolo: «Piace loro andare vagando, non fermano i loro passi». Per questo il Signore non li gradisce. Ora egli ricorda la loro iniquità e punisce i loro peccati.
11Il Signore mi ha detto: «Non intercedere a favore di questo popolo, per il suo benessere. 12Anche se digiuneranno, non ascolterò la loro supplica; se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò; ma li distruggerò con la spada, la fame e la peste». 13Allora ho soggiunto: «Ahimè, Signore Dio, dicono i profeti: Non vedrete la spada, non soffrirete la fame, ma vi concederò una pace perfetta in questo luogo». 14Il Signore mi ha detto: «I profeti hanno predetto menzogne in mio nome; io non li ho inviati, non ho dato ordini né ho loro parlato. Vi annunziano visioni false, oracoli vani e suggestioni della loro mente». 15Perciò così dice il Signore: «I profeti che predicono in mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: Spada e fame non ci saranno in questo paese, questi profeti finiranno di spada e di fame. 16Gli uomini ai quali essi predicono saranno gettati per le strade di Gerusalemme in seguito alla fame e alla spada e nessuno seppellirà loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie. Io rovescerò su di essi la loro malvagità».
17Tu riferirai questa parola:
«I miei occhi grondano lacrime
notte e giorno, senza cessare,
perché da grande calamità
è stata colpita la figlia del mio popolo,
da una ferita mortale.
18Se esco in aperta campagna,
ecco i trafitti di spada;
se percorro la città,
ecco gli orrori della fame.
Anche il profeta e il sacerdote
si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare.
19Hai forse rigettato completamente Giuda,
oppure ti sei disgustato di Sion?
Perché ci hai colpito, e non c'è rimedio per noi?
Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene,
l'ora della salvezza ed ecco il terrore!
[vv. 20-22]
[<<< 20-22]
20Riconosciamo, Signore, la nostra iniquità,
l'iniquità dei nostri padri: abbiamo peccato contro di te.
21Ma per il tuo nome non abbandonarci,
non render spregevole il trono della tua gloria.
Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi.
22Forse fra i vani idoli delle nazioni c'è chi fa
piovere?
O forse i cieli mandan rovesci da sé?
Non sei piuttosto tu, Signore nostro Dio?
In te abbiamo fiducia,
perché tu hai fatto tutte queste cose».
[vv. 1-27]
[<<< 1-27]
1Il peccato di Giuda è scritto con stilo di ferro,
è inciso con punta di diamante
sulla tavola del loro cuore
e sui corni dei loro altari.
2Così i loro figli ricorderanno
i loro altari e i loro pali sacri
presso gli alberi verdi, sui colli elevati,
3sui monti e in aperta campagna.
«I tuoi averi e tutti i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
come ricompensa per tutti i peccati
commessi in tutti i tuoi territori.
4Dovrai ritirare la mano
dall’eredità che ti avevo dato;
ti renderò schiavo dei tuoi nemici
in una terra che non conosci,
perché avete acceso il fuoco della mia ira,
che arderà sempre».
Così dice il Signore:
5«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
6Sarà come un tamerisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
7Benedetto l’uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
8È come un albero piantato lungo un corso d’acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell’anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti.
9Niente è più infido del cuore
e difficilmente guarisce!
Chi lo può conoscere?
10Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per dare a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni.
11È come una pernice che cova uova altrui,
chi accumula ricchezze in modo disonesto.
A metà dei suoi giorni dovrà lasciarle
e alla fine apparirà uno stolto».
12Trono di gloria, eccelso fin dal principio,
è il luogo del nostro santuario!
13O speranza d’Israele, Signore,
quanti ti abbandonano resteranno confusi;
quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere,
perché hanno abbandonato
il Signore, fonte di acqua viva.
14Guariscimi, Signore, e guarirò,
salvami e sarò salvato,
poiché tu sei il mio vanto.
15Essi mi dicono:
«Dov’è la parola del Signore?
Si compia finalmente!».
16Io non ho insistito presso di te per la sventura
né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai.
Ciò che è uscito dalla mia bocca è innanzi a te.
17Non essere per me causa di spavento,
tu, mio solo rifugio nel giorno della sventura.
18Siano confusi i miei avversari, non io,
si spaventino loro, non io.
Manda contro di loro il giorno della sventura,
distruggili due volte.
19Il Signore mi disse: «Va’ a metterti alla porta dei Figli del popolo, per la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme. 20Dirai loro: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e voi tutti Giudei e abitanti di Gerusalemme, che entrate per queste porte. 21Così dice il Signore: Per amore della vostra stessa vita, guardatevi dal trasportare un peso in giorno di sabato e dall’introdurlo per le porte di Gerusalemme. 22Non portate alcun peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non fate alcun lavoro, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri. 23Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio, anzi si intestardirono a non ascoltarmi e a non accogliere la lezione. 24Se mi ascolterete sul serio – oracolo del Signore –, se non introdurrete nessun peso entro le porte di questa città in giorno di sabato e santificherete il giorno di sabato non eseguendo alcun lavoro, 25entreranno per le porte di questa città re e prìncipi che sederanno sul trono di Davide, vi passeranno su carri e su cavalli insieme ai loro ufficiali, agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre. 26Verranno dalle città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme, dalla terra di Beniamino e dalla Sefela, dai monti e dal meridione, presentando olocausti, sacrifici, offerte e incenso e sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore. 27Ma se non ascolterete il mio comando di santificare il giorno di sabato, di non trasportare pesi e di non introdurli entro le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e mai si estinguerà».
[vv. 1-25]
[<<< 1-25]
1Il peccato di Giuda è scritto
con uno stilo di ferro,
con una punta di diamante
è inciso sulla tavola del loro cuore
e sugli angoli dei loro altari,
2come per ricordare ai loro figli
i loro altari e i loro pali sacri presso gli alberi verdi,
sui colli elevati,
3sui monti e in aperta campagna.
«I tuoi averi e tutti i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
a motivo di tutti i peccati
che hai commessi in tutti i tuoi territori.
4Tu dovrai ritirare la mano dall'eredità
che ti avevo data;
ti farò schiavo dei tuoi nemici
in un paese che non conosci,
perché avete acceso il fuoco della mia ira,
che arderà sempre».
Così dice il Signore:
5«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
che pone nella carne il suo sostegno
e il cui cuore si allontana dal Signore.
6Egli sarà come un tamerisco nella steppa,
quando viene il bene non lo vede;
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
7Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è sua fiducia.
8Egli è come un albero piantato lungo l'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi;
nell'anno della siccità non intristisce,
non smette di produrre i suoi frutti.
9Più fallace di ogni altra cosa
è il cuore e difficilmente guaribile;
chi lo può conoscere?
10Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per rendere a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni.
11Come una pernice che cova uova da lei non deposte
è chi accumula ricchezze, ma senza giustizia.
A metà dei suoi giorni dovrà lasciarle
e alla sua fine apparirà uno stolto».
12Trono di gloria, eccelso fin dal principio,
è il luogo del nostro santuario!
13O speranza di Israele, Signore,
quanti ti abbandonano resteranno confusi;
quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere,
perché hanno abbandonato
la fonte di acqua viva, il Signore.
14Guariscimi, Signore, e io sarò guarito,
salvami e io sarò salvato,
poiché tu sei il mio vanto.
15Ecco, essi mi dicono:
«Dov'è la parola del Signore?
Si compia finalmente!».
16Io non ho insistito presso di te nella sventura
né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai.
Ciò che è uscito dalla mia bocca è innanzi a te.
17Non essere per me causa di spavento,
tu, mio solo rifugio nel giorno della sventura.
18Siano confusi i miei avversari ma non io,
si spaventino essi, ma non io.
Manda contro di loro il giorno della sventura,
distruggili, distruggili per sempre.
19Il Signore mi disse: «Và a metterti alla porta dei Figli del popolo, per la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme. 20Dirai loro: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e voi tutti Giudei e abitanti di Gerusalemme, che entrate per queste porte. 21Così dice il Signore: Per amore della vostra vita guardatevi dal trasportare un peso in giorno di sabato e dall'introdurlo per le porte di Gerusalemme. 22Non portate alcun peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non fate alcun lavoro, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri. 23Ma essi non vollero ascoltare né prestare orecchio, anzi indurirono la loro cervice per non ascoltarmi e per non accogliere la lezione. 24Ora, se mi ascolterete sul serio - dice il Signore - se non introdurrete nessun peso entro le porte di questa città in giorno di sabato e santificherete il giorno di sabato non eseguendo in esso alcun lavoro, 25entreranno per le porte di questa città i re, che siederanno sul trono di Davide, su carri e su cavalli, essi e i loro ufficiali, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre. 26Verranno dalle città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme, dalla terra di Beniamino e dalla Sefèla, dai monti e dal meridione presentando olocausti, sacrifici, offerte e incenso e sacrifici di lode nel tempio del Signore. [v. 27] [<< 27] 27Ma se non ascolterete il mio comando di santificare il giorno di sabato, di non trasportare pesi e di non introdurli entro le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e mai si estinguerà».
[vv. 1-15]
[<<< 1-15] 1Così disse il Signore a Geremia: «Va’ a comprarti una brocca di terracotta; prendi con te alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti, 2ed esci nella valle di Ben-Innòm, che è all’ingresso della porta dei Cocci. Là proclamerai le parole che io ti dirò. 3Riferirai: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ecco, io manderò su questo luogo una sventura tale che risuonerà negli orecchi di chiunque l’udrà, 4poiché hanno abbandonato me e hanno reso straniero questo luogo per sacrificarvi ad altri dèi, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano. Essi hanno riempito questo luogo di sangue innocente; 5hanno costruito le alture di Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal, cosa che io non avevo comandato, di cui non avevo mai parlato, che non avevo mai pensato.
6Perciò, ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali questo luogo non si chiamerà più Tofet e valle di Ben-Innòm, ma valle della Strage. 7In questo luogo farò fallire i piani di Giuda e di Gerusalemme. Li farò cadere di spada davanti ai loro nemici e nelle mani di coloro che vogliono la loro vita, e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra. 8Ridurrò questa città a una desolazione e a oggetto di scherno; quanti le passeranno vicino resteranno sbigottiti e fischieranno di scherno davanti a tutte le sue ferite. 9Farò loro mangiare la carne dei propri figli e la carne delle proprie figlie; si divoreranno tra loro per l’assedio e per l’angoscia che incuteranno loro i nemici e quanti vogliono la loro vita.
10Tu, poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che saranno venuti con te 11e riferirai loro: Così dice il Signore degli eserciti: Spezzerò questo popolo e questa città, così come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più aggiustare. Allora si seppellirà persino in Tofet, perché non ci sarà più spazio per seppellire. 12Così farò – oracolo del Signore – riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa città come Tofet. 13Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il luogo del Tofet: tutte le case, sulle cui terrazze essi bruciavano incenso a tutto l’esercito del cielo e facevano libagioni ad altri dèi».
14Quando Geremia tornò dal Tofet dove il Signore lo aveva mandato a profetizzare, si fermò nell’atrio del tempio del Signore e disse a tutto il popolo: 15«Dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ecco, io manderò su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che le ho preannunciato, perché essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le mie parole».
[vv. 1-8]
[<<< 1-8] 1Così disse il Signore a Geremia: «Và a comprarti una brocca di terracotta; prendi alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti con te 2ed esci nella valle di Ben-Hinnòn, che è all'ingresso della Porta dei cocci. Là proclamerai le parole che io ti dirò. 3Riferirai: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questo luogo una sventura tale che risuonerà negli orecchi di chiunque la udrà, 4poiché mi hanno abbandonato e hanno destinato ad altro questo luogo per sacrificarvi ad altri dei, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano. Essi hanno riempito questo luogo di sangue innocente; 5hanno edificato alture a Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal. Questo io non ho comandato, non ne ho mai parlato, non mi è mai venuto in mente.
6Perciò, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali questo luogo non si chiamerà più Tofet e valle di Ben-Hinnòn, ma piuttosto valle della Strage. 7Io renderò vani i piani di Giuda e di Gerusalemme in questo luogo. Li farò cadere di spada davanti ai loro nemici e per mezzo di coloro che attentano alla loro vita e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche. 8Ridurrò questa città a una desolazione e a oggetto di scherno; quanti le passeranno vicino resteranno stupiti e fischieranno davanti a tutte le sue ferite. 9Farò loro mangiare la carne dei figli e la carne delle figlie; si divoreranno tra di loro durante l'assedio e l'angoscia in cui li stringeranno i nemici e quanti attentano alla loro vita.
[vv. 10-15]
[<<< 10-15] 10Tu poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che saranno venuti con te 11e riferirai loro: Così dice il Signore degli eserciti: Spezzerò questo popolo e questa città, così come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più accomodare. Allora si seppellirà perfino in Tofet, perché non ci sarà più spazio per seppellire. 12Così farò - dice il Signore - riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa città come Tofet. 13Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il luogo di Tofet; cioè tutte le case, sui tetti delle quali essi bruciavano incenso a tutta la milizia del cielo e facevano libazioni ad altri dei».
14Quando Geremia tornò da Tofet dove il Signore lo aveva mandato a profetizzare, si fermò nell'atrio del tempio del Signore e disse a tutto il popolo: 15«Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che le ho preannunziato, perché essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le mie parole».
[vv. 1-14]
[<<< 1-14] 1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore quando il re Sedecìa gli mandò Pascur, figlio di Malchia, e il sacerdote Sofonia, figlio di Maasia, per dirgli: 2«Consulta per noi il Signore perché Nabucodònosor, re di Babilonia, ci fa guerra; forse il Signore compirà per noi qualcuno dei suoi tanti prodigi, in modo da farlo allontanare». 3Geremia rispose loro: «Direte a Sedecìa: 4Così dice il Signore, Dio d’Israele: Ecco, io farò rientrare le armi da guerra di cui disponete e con le quali combattete il re di Babilonia e i Caldei che vi assediano fuori delle mura, e le radunerò in mezzo a questa città. 5Io stesso combatterò contro di voi con mano tesa e con braccio potente, con ira, furore e grande sdegno. 6Percuoterò gli abitanti di questa città, uomini e bestie; essi moriranno di una grave peste. 7Poi – oracolo del Signore – io consegnerò Sedecìa, re di Giuda, i suoi ministri e la gente che sarà scampata in questa città alla peste, alla spada e alla fame, in potere di Nabucodònosor, re di Babilonia, in mano ai loro nemici e a quanti vogliono la loro vita. Egli li passerà a fil di spada; non ne avrà pietà, non perdonerà e non risparmierà nessuno.
8Dirai a questo popolo: Dice il Signore: Ecco, metto davanti a voi la via della vita e la via della morte. 9Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi uscirà e si consegnerà ai Caldei che vi cingono d’assedio, vivrà e gli sarà lasciata la vita come bottino, 10perché io ho volto la faccia contro questa città, per il suo danno e non per il suo bene. Oracolo del Signore. Essa sarà data in mano al re di Babilonia, che la darà alle fiamme.
11Alla casa del re di Giuda dirai:
Ascoltate la parola del Signore!
12Casa di Davide, così dice il Signore:
Amministrate la giustizia ogni mattina
e liberate il derubato dalla mano dell’oppressore,
se no la mia ira divamperà come fuoco,
si accenderà senza che nessuno la possa spegnere,
a causa della malvagità delle vostre azioni.
13Eccomi a te, o abitatrice della valle,
roccia nella pianura
– oracolo del Signore –,
voi che dite: “Chi scenderà contro di noi?
Chi entrerà nelle nostre dimore?”.
14Io vi punirò secondo il frutto delle vostre opere
– oracolo del Signore –
e darò alle fiamme il suo bosco,
esse divoreranno tutti i suoi dintorni».
[vv. 1-8]
[<<< 1-8] 1Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore quando il re Sedecìa gli mandò il sacerdote Pascùr figlio di Malchìa, e Sofonìa figlio di Maasìa, per dirgli: 2«Intercedi per noi presso il Signore perché Nabucodònosor re di Babilonia ci muove guerra; forse il Signore compirà a nostro vantaggio qualcuno dei suoi tanti prodigi, così che egli si allontani da noi». 3Geremia rispose loro: «Riferite a Sedecìa: 4Così dice il Signore, Dio di Israele: Ecco io farò rientrare le armi di guerra, che sono nelle vostre mani, con le quali combattete il re di Babilonia e i Caldei che vi assediano fuori delle mura e le radunerò in mezzo a questa città. 5Io stesso combatterò contro di voi con mano tesa e con braccio potente, con ira, furore e grande sdegno. 6Percuoterò gli abitanti di questa città, uomini e bestie; essi moriranno di una grave peste. 7Dopo ciò - dice il Signore - io consegnerò Sedecìa, re di Giuda, i suoi ministri e il popolo, che saranno scampati in questa città dalla peste, dalla spada e dalla fame, in potere di Nabucodònosor, re di Babilonia, in potere dei loro nemici e in potere di coloro che attentano alla loro vita. Egli li passerà a fil di spada; non avrà pietà di loro, non li perdonerà né risparmierà.
8Riferirai a questo popolo: Dice il Signore: Ecco, io vi metto davanti la via della vita e la via della morte. 9Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi uscirà e si consegnerà ai Caldei che vi cingono d'assedio, vivrà e gli sarà lasciata la vita come suo bottino. [vv. 10-14] [<<< 10-14] 10Poiché io ho volto la faccia contro questa città a suo danno e non a suo bene. Oracolo del Signore. Essa sarà messa nelle mani del re di Babilonia, il quale la brucerà con il fuoco».
11Alla casa del re di Giuda dirai:
«Ascoltate la parola del Signore!
12Casa di Davide, così dice il Signore:
Amministrate la giustizia ogni mattina
e liberate l'oppresso dalla mano dell'oppressore,
se no la mia ira divamperà come fuoco,
si accenderà e nessuno potrà spegnerla,
a causa della malvagità delle vostre azioni.
13Eccomi a te, o abitatrice della valle,
roccia nella pianura, dice il Signore.
Voi che dite: Chi scenderà contro di noi?
Chi entrerà nelle nostre dimore?
14Io vi punirò come meritano le vostre opere
- dice il Signore -
e accenderò il fuoco nel suo bosco,
che divorerà tutti i suoi dintorni».
[vv. 1-44]
[<<< 1-44] 1Parola rivolta a Geremia dal Signore nell’anno decimo di Sedecìa, re di Giuda, cioè nell’anno diciottesimo di Nabucodònosor. 2L’esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nell’atrio della prigione, nella reggia del re di Giuda, 3e ve lo aveva rinchiuso Sedecìa, re di Giuda, con questa imputazione: «Perché profetizzi in questi termini? Tu affermi: “Dice il Signore: Ecco, metterò questa città in potere del re di Babilonia ed egli la occuperà. 4Il re di Giuda, Sedecìa, non scamperà dalle mani dei Caldei, ma cadrà in mano al re di Babilonia, sarà portato alla sua presenza, davanti ai suoi occhi, 5ed egli condurrà Sedecìa a Babilonia, dove egli resterà finché io non lo visiterò. Oracolo del Signore. Se combatterete contro i Caldei, non riuscirete a nulla”».
6Geremia disse: «Mi fu rivolta questa parola del Signore: 7Ecco, sta venendo da te Canamèl, figlio di tuo zio Sallum, per dirti: “Compra il mio campo, che si trova ad Anatòt, perché spetta a te comprarlo in forza del diritto di riscatto”. 8Venne dunque da me Canamèl, figlio di mio zio, secondo la parola del Signore, nell’atrio della prigione e mi disse: “Compra il mio campo che si trova ad Anatòt, nel territorio di Beniamino, perché spetta a te comprarlo in forza del diritto di riscatto. Compralo!”. Allora riconobbi che questa era la volontà del Signore 9e comprai da Canamèl, figlio di mio zio, il campo che era ad Anatòt, e gli pagai il prezzo: diciassette sicli d’argento. 10Stesi il documento del contratto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai l’argento sulla stadera. 11Quindi presi l’atto di acquisto, la copia sigillata secondo le prescrizioni della legge e quella rimasta aperta. 12Diedi l’atto di acquisto a Baruc, figlio di Neria, figlio di Macsia, sotto gli occhi di Canamèl, figlio di mio zio, e sotto gli occhi dei testimoni che avevano sottoscritto l’atto di acquisto e sotto gli occhi di tutti i Giudei che si trovavano nell’atrio della prigione. 13Poi davanti a tutti diedi a Baruc quest’ordine: 14“Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Prendi questi documenti, quest’atto di acquisto, la copia sigillata e quella aperta, e mettili in un vaso di terracotta, perché si conservino a lungo. 15Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese”.
16Dopo aver consegnato l’atto di acquisto a Baruc, figlio di Neria, pregai il Signore: 17“Ah, Signore Dio, con la tua grande potenza e la tua forza hai fatto il cielo e la terra; nulla ti è impossibile. 18Tu usi bontà con mille generazioni e fai scontare l’iniquità dei padri in seno ai figli dopo di loro; tu sei un Dio grande e forte, il cui nome è Signore degli eserciti. 19Grande nei pensieri e potente nelle opere sei tu, i cui occhi sono aperti su tutte le vie degli uomini, per dare a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni. 20Tu hai operato segni e miracoli nella terra d’Egitto e fino ad oggi in Israele e fra tutti gli uomini, e ti sei fatto un nome come appare oggi. 21Tu hai fatto uscire dall’Egitto il tuo popolo Israele con segni e con miracoli, con mano forte e con braccio steso e incutendo grande spavento. 22Hai dato loro questa terra, come avevi giurato ai loro padri di dare loro, terra in cui scorrono latte e miele. 23Essi vennero e ne presero possesso, ma non ascoltarono la tua voce, non camminarono nella tua legge, non fecero quanto avevi comandato loro di fare; perciò tu hai mandato su loro tutte queste sciagure. 24Ecco, le opere di assedio hanno raggiunto la città per occuparla; la città sarà data in mano ai Caldei che l’assediano con la spada, la fame e la peste. Ciò che tu avevi detto avviene; ecco, tu lo vedi. 25E tu, Signore Dio, mi dici: Comprati il campo con denaro e chiama i testimoni, mentre la città viene messa in mano ai Caldei!”.
26Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 27“Ecco, io sono il Signore, Dio di ogni essere vivente; c’è forse qualcosa di impossibile per me? 28Pertanto dice il Signore: Ecco, io darò questa città in mano ai Caldei e a Nabucodònosor, re di Babilonia, il quale la prenderà. 29Vi entreranno i Caldei che combattono contro di essa, bruceranno questa città con il fuoco e la daranno alle fiamme, con le case sulle cui terrazze si offriva incenso a Baal e si facevano libagioni agli altri dèi per provocarmi. 30I figli d’Israele e i figli di Giuda hanno fatto soltanto quello che è male ai miei occhi fin dalla loro giovinezza; i figli d’Israele hanno soltanto saputo offendermi con il lavoro delle loro mani. Oracolo del Signore. 31Poiché causa della mia ira e del mio sdegno è stata questa città, da quando la edificarono fino ad oggi; io la farò scomparire dalla mia presenza, 32a causa di tutto il male che i figli d’Israele e i figli di Giuda commisero per provocarmi, essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. 33A me rivolsero le spalle, non la faccia; io li istruivo con continua premura, ma essi non mi ascoltarono né appresero la correzione. 34Essi collocarono i loro idoli abominevoli nel tempio sul quale è invocato il mio nome, per contaminarlo; 35costruirono le alture di Baal nella valle di Ben-Innòm, per far passare attraverso il fuoco i loro figli e le loro figlie in onore di Moloc, cosa che io non avevo mai comandato loro – anzi non avevo mai pensato di far praticare questo abominio –, e tutto questo per indurre Giuda a peccare”.
36Perciò così dice il Signore, Dio d’Israele, riguardo a questa città che voi dite sarà data in mano al re di Babilonia per mezzo della spada, della fame e della peste: 37“Ecco, li radunerò da tutti i paesi nei quali li ho dispersi nella mia ira, nel mio furore e nel mio grande sdegno; li farò tornare in questo luogo e li farò abitare tranquilli. 38Essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. 39Darò loro un solo cuore e un solo modo di comportarsi, perché mi temano tutti i giorni, per il loro bene e per quello dei loro figli dopo di loro. 40Concluderò con loro un’alleanza eterna e non cesserò più dal beneficarli; metterò nei loro cuori il mio timore, perché non si allontanino da me. 41Proverò gioia nel beneficarli; li farò risiedere stabilmente in questo paese, e lo farò con tutto il cuore e con tutta l’anima. 42Poiché così dice il Signore: Come ho mandato su questo popolo tutto questo grande male, così io manderò su di loro tutto il bene che ho loro promesso. 43E compreranno campi in questa terra, di cui voi dite: È una desolazione, senza uomini e senza bestiame, abbandonata com’è in mano ai Caldei. 44Essi si compreranno campi con denaro, stenderanno contratti e li sigilleranno e si chiameranno testimoni nella terra di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme, nelle città di Giuda e nelle città della montagna e nelle città della Sefela e nelle città del Negheb, perché cambierò la loro sorte”. Oracolo del Signore».
[vv. 1-23]
[<<< 1-23] 1Parola che fu rivolta a Geremia dal Signore nell'anno decimo di Sedecìa re di Giuda, cioè nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor. 2L'esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nell'atrio della prigione, nella reggia del re di Giuda, 3e ve lo aveva rinchiuso Sedecìa re di Giuda, dicendo: «Perché profetizzi con questa minaccia: Dice il Signore: Ecco metterò questa città in potere del re di Babilonia ed egli la occuperà; 4Sedecìa re di Giuda non scamperà dalle mani dei Caldei, ma sarà dato in mano del re di Babilonia e parlerà con lui faccia a faccia e si guarderanno negli occhi; 5egli condurrà Sedecìa in Babilonia dove egli resterà finché io non lo visiterò - oracolo del Signore -; se combatterete contro i Caldei, non riuscirete a nulla»?
6Geremia disse: Mi fu rivolta questa parola del Signore: 7«Ecco Canamèl, figlio di Sallùm tuo zio, viene da te per dirti: Comprati il mio campo, che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di riscatto per acquistarlo». 8Venne dunque da me Canamèl, figlio di mio zio, secondo la parola del Signore, nell'atrio della prigione e mi disse: «Compra il mio campo che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di acquisto e a te tocca il riscatto. Còmpratelo!».
9e comprai il campo da Canamèl, figlio di mio zio, e gli pagai il prezzo: diciassette sicli d'argento. 10Stesi il documento del contratto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai l'argento sulla stadera. 11Quindi presi il documento di compra, quello sigillato e quello aperto, secondo le prescrizioni della legge. 12Diedi il contratto di compra a Baruc figlio di Neria, figlio di Macsia, sotto gli occhi di Canamèl figlio di mio zio e sotto gli occhi dei testimoni che avevano sottoscritto il contratto di compra e sotto gli occhi di tutti i Giudei che si trovavano nell'atrio della prigione. 13Diedi poi a Baruc quest'ordine: 14«Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Prendi i contratti di compra, quello sigillato e quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino a lungo. 15Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese».
16Pregai il Signore, dopo aver consegnato il contratto di compra a Baruc figlio di Neria: 17«Ah, Signore Dio, tu hai fatto il cielo e la terra con grande potenza e con braccio forte; nulla ti è impossibile. 18Tu usi misericordia con mille e fai subire la pena dell'iniquità dei padri ai loro figli dopo di essi, Dio grande e forte, che ti chiami Signore degli eserciti. 19Tu sei grande nei pensieri e potente nelle opere, tu, i cui occhi sono aperti su tutte le vie degli uomini, per dare a ciascuno secondo la sua condotta e il merito delle sue azioni. 20Tu hai operato segni e miracoli nel paese di Egitto e fino ad oggi in Israele e fra tutti gli uomini e ti sei fatto un nome come appare oggi. 21Tu hai fatto uscire dall'Egitto il tuo popolo Israele con segni e con miracoli, con mano forte e con braccio possente e incutendo grande spavento. 22Hai dato loro questo paese, che avevi giurato ai loro padri di dare loro, terra in cui scorre latte e miele.
23Essi vennero e ne presero possesso, ma non ascoltarono la tua voce, non camminarono secondo la tua legge, non fecero quanto avevi comandato loro di fare; perciò tu hai mandato su di loro tutte queste sciagure.
24Ecco, le opere di assedio hanno raggiunto la città per occuparla; la città sarà data in mano ai Caldei che l'assediano con la spada, la fame e la peste. Ciò che tu avevi detto avviene; ecco, tu lo vedi. [vv. 25-44] [<<< 25-44] 25E tu, Signore Dio, mi dici: Comprati il campo con denaro e chiama i testimoni, mentre la città sarà messa in mano ai Caldei».
26Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 27«Ecco, io sono il Signore Dio di ogni essere vivente; qualcosa è forse impossibile per me? 28Pertanto dice il Signore: Ecco io darò questa città in mano ai Caldei e a Nabucodònosor re di Babilonia, il quale la prenderà. 29Vi entreranno i Caldei che combattono contro questa città, bruceranno questa città con il fuoco e daranno alle fiamme le case sulle cui terrazze si offriva incenso a Baal e si facevano libazioni agli altri dei per provocarmi. 30Gli Israeliti e i figli di Giuda non hanno fatto che quanto è male ai miei occhi fin dalla loro giovinezza; gli Israeliti hanno soltanto saputo offendermi con il lavoro delle loro mani. Oracolo del Signore.
31Poiché causa della mia ira e del mio sdegno è stata questa città da quando la edificarono fino ad oggi; così io la farò scomparire dalla mia presenza, 32a causa di tutto il male che gli Israeliti e i figli di Giuda commisero per provocarmi, essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme.
33Essi mi voltarono la schiena invece della faccia; io li istruivo con continua premura, ma essi non ascoltarono e non impararono la correzione. 34Essi collocarono i loro idoli abominevoli perfino nel tempio che porta il mio nome per contaminarlo 35e costruirono le alture di Baal nella valle di Ben-Hinnòn per far passare per il fuoco i loro figli e le loro figlie in onore di Moloch - cosa che io non avevo comandato, anzi neppure avevo pensato di istituire un abominio simile -, per indurre a peccare Giuda».
36Ora così dice il Signore Dio di Israele, riguardo a questa città che voi dite sarà data in mano al re di Babilonia per mezzo della spada, della fame e della peste: 37«Ecco, li radunerò da tutti i paesi nei quali li ho dispersi nella mia ira, nel mio furore e nel mio grande sdegno; li farò tornare in questo luogo e li farò abitare tranquilli. 38Essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. 39Darò loro un solo cuore e un solo modo di comportarsi perché mi temano tutti i giorni per il loro bene e per quello dei loro figli dopo di essi. 40Concluderò con essi un'alleanza eterna e non mi allontanerò più da loro per beneficarli; metterò nei loro cuori il mio timore, perché non si distacchino da me. 41Godrò nel beneficarli, li fisserò stabilmente in questo paese, con tutto il cuore e con tutta l'anima». 42Poiché così dice il Signore: «Come ho mandato su questo popolo tutto questo grande male, così io manderò su di loro tutto il bene che ho loro promesso. 43E compreranno campi in questo paese, di cui voi dite: È una desolazione, senza uomini e senza bestiame, lasciato in mano ai Caldei. 44Essi si compreranno campi con denaro, stenderanno contratti e li sigilleranno e si chiameranno testimoni nella terra di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme, nelle città di Giuda e nelle città della montagna e nelle città della Sefèla e nelle città del mezzogiorno, perché cambierò la loro sorte». Oracolo del Signore.
[vv. 1-26]
[<<< 1-26] 1La parola del Signore fu rivolta una seconda volta a Geremia, mentre egli era ancora chiuso nell’atrio della prigione: 2«Così dice il Signore, che ha fatto la terra e l’ha formata per renderla stabile, e il cui nome è Signore: 3Invocami, e io ti risponderò e ti annuncerò cose grandi e impenetrabili, che non conosci. 4Poiché dice il Signore, Dio d’Israele: Le case di questa città e i palazzi dei re di Giuda saranno demoliti dalle macchine di assedio e dalle armi 5dei Caldei venuti a fare guerra, e saranno riempite dei cadaveri di quanti ho colpito nella mia ira e nel mio furore, poiché ho nascosto il volto a questa città per tutta la sua malvagità. 6Ma ecco, io farò rimarginare la loro piaga, li curerò e li risanerò; procurerò loro abbondanza di pace e di sicurezza. 7Cambierò la sorte di Giuda e la sorte d’Israele e li ristabilirò come al principio. 8Li purificherò da tutti i crimini di cui si sono resi colpevoli contro di me e perdonerò tutte le iniquità commesse ribellandosi contro di me. 9E questo sarà per me titolo di gioia, di lode e di gloria tra tutti i popoli della terra, quando udranno tutto il bene che io faccio loro, e si stupiranno e fremeranno per tutto il bene e per tutta la pace che concederò loro.
10Così dice il Signore: Di questo luogo voi dite: “È desolato, senza uomini e senza bestiame”; ma si udranno ancora nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, ora desolate, senza uomini, senza abitanti e senza bestiame, 11il canto della gioia e dell’allegria, il canto dello sposo e il canto della sposa, e la voce di coloro che cantano: “Rendete grazie al Signore degli eserciti, perché il suo amore è per sempre”, e porteranno sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore. Sì, io ristabilirò la sorte di questo paese come era al principio, dice il Signore.
12Così dice il Signore degli eserciti: In questo luogo desolato, senza uomini e senza bestiame, e in tutte le sue città, vi saranno ancora dei pascoli dove i pastori faranno riposare le greggi, 13e nelle città della montagna e della Sefela, nelle città del Negheb e di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda passeranno ancora le pecore sotto la mano di chi le conta, dice il Signore.
14Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda. 15In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. 16In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla, e sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia. 17Infatti così dice il Signore: Non mancherà a Davide un discendente che sieda sul trono della casa d’Israele; 18ai sacerdoti leviti non mancherà mai chi stia davanti a me per offrire olocausti, per bruciare l’incenso in offerta e compiere sacrifici tutti i giorni».
19Fu rivolta poi a Geremia questa parola del Signore: 20«Dice il Signore: Se voi potete infrangere la mia alleanza con il giorno e la mia alleanza con la notte, in modo che non vi siano più giorno e notte, 21allora potrà essere infranta anche la mia alleanza con il mio servo Davide, in modo che non abbia più un figlio che regni sul suo trono, e quella con i leviti sacerdoti che mi servono. 22Come non si può contare l’esercito del cielo né misurare la sabbia del mare, così io moltiplicherò la discendenza di Davide, mio servo, e i leviti che mi servono».
23Fu rivolta a Geremia questa parola del Signore: 24«Non hai osservato ciò che questo popolo va dicendo? Essi dicono: “Il Signore ha rigettato le due famiglie che si era scelte!”. Così disprezzano il mio popolo, quasi che non sia più una nazione ai loro occhi. 25Dice il Signore: Se non sussistesse più la mia alleanza con il giorno e con la notte, se non avessi stabilito io le leggi del cielo e della terra, 26in tal caso potrei rigettare la discendenza di Giacobbe e del mio servo Davide, così da non prendere più dai loro discendenti coloro che governeranno sulla discendenza di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Invece io cambierò la loro sorte e avrò pietà di loro».
[vv. 1-3] [<<< 1-3] 1La parola del Signore fu rivolta una seconda volta a Geremia, mentre egli era ancora chiuso nell'atrio della prigione: 2«Così dice il Signore, che ha fatto la terra e l'ha formata per renderla stabile e il cui nome è Signore: 3Invocami e io ti risponderò e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci. 4Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, riguardo alle case di questa città e alle case dei re di Giuda, che saranno diroccate di fronte alle opere di assedio e alle armi [vv. 5-26] [<<< 5-26] 5dei Caldei venuti a far guerra e a riempirle dei cadaveri degli uomini che io ho colpito nella mia ira e nel mio furore, poiché ho nascosto il volto distornandolo da questa città a causa di tutta la loro malvagità: 6Ecco io farò rimarginare la loro piaga, li curerò e li risanerò; procurerò loro abbondanza di pace e di sicurezza. 7Cambierò la sorte di Giuda e la sorte di Israele e li ristabilirò come al principio. 8Li purificherò da tutta l'iniquità con cui hanno peccato contro di me e perdonerò tutte le iniquità che han commesso verso di me e per cui si sono ribellati contro di me. 9Ciò sarà per me titolo di gioia, di lode e di gloria tra tutti i popoli della terra, quando sapranno tutto il bene che io faccio loro e temeranno e tremeranno per tutto il bene e per tutta la pace che concederò loro. 10Dice il Signore: In questo luogo, di cui voi dite: Esso è desolato, senza uomini e senza bestiame; nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, che sono desolate, senza uomini, senza abitanti e senza bestiame, si udranno ancora 11grida di gioia e grida di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa e il canto di coloro che dicono: Lodate il Signore degli eserciti, perché è buono, perché la sua grazia dura sempre, portando sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore, perché ristabilirò la sorte di questo paese come era prima, dice il Signore.
12Così dice il Signore degli eserciti: In questo luogo desolato, senza uomini e senza bestiame, e in tutte le sue città ci saranno ancora luoghi di pastori che vi faranno riposare i greggi. 13Nelle città dei monti, nelle città della Sefèla, nelle città del mezzogiorno, nella terra di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda passeranno ancora le pecore sotto la mano di chi le conta, dice il Signore.
14Ecco verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa di Giuda. 15In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. 16In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla. Così sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.
17Così dice il Signore: Davide non sarà mai privo di un discendente che sieda sul trono della casa di Israele; 18ai sacerdoti leviti non mancherà mai chi stia davanti a me per offrire olocausti, per bruciare l'incenso in offerta e compiere sacrifici tutti i giorni».
19Questa parola del Signore fu poi rivolta a Geremia: 20«Dice il Signore: Se voi potete spezzare la mia alleanza con il giorno e la mia alleanza con la notte, in modo che non vi siano più giorno e notte al tempo loro, 21così sarà rotta anche la mia alleanza con Davide mio servo, in modo che non abbia un figlio che regni sul suo trono, e quella con i leviti sacerdoti che mi servono. 22Come non si può contare la milizia del cielo né numerare la sabbia del mare, così io moltiplicherò la discendenza di Davide, mio servo, e i leviti che mi servono».
23La parola del Signore fu ancora rivolta a Geremia: 24«Non hai osservato ciò che questo popolo va dicendo: Il Signore ha rigettato le due famiglie che si era scelte! e così disprezzano il mio popolo quasi che non sia più una nazione ai loro occhi?». 25Dice il Signore: «Se non sussiste più la mia alleanza con il giorno e con la notte, se io non ho stabilito le leggi del cielo e della terra, 26in tal caso potrò rigettare la discendenza di Giacobbe e di Davide mio servo, così da non prendere più dai loro posteri coloro che governeranno sulla discendenza di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Poiché io cambierò la loro sorte e avrò pietà di loro».
[vv. 1-18]
[<<< 1-18] 1Nel decimo mese del nono anno di Sedecìa, re di Giuda, Nabucodònosor, re di Babilonia, con tutto il suo esercito arrivò a Gerusalemme e l’assediò. 2Nel quarto mese dell’anno undicesimo di Sedecìa, il nove del mese, fu aperta una breccia nella città, 3entrarono tutti i generali del re di Babilonia e si stabilirono alla porta di mezzo: Nergal-Sarèser di Sin-Maghìr, Nebosar-Sechìm, capo dei funzionari, Nergal-Sarèser, comandante delle truppe di frontiera, e tutti gli altri capi del re di Babilonia.
4Appena videro ciò, Sedecìa, re di Giuda, e tutti i suoi guerrieri fuggirono, uscendo di notte per la via del giardino del re, attraverso la porta fra le due mura, e presero la via dell’Araba. 5Ma i soldati dei Caldei li inseguirono e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, lo presero e lo condussero a Ribla, nel paese di Camat, presso Nabucodònosor, re di Babilonia, che pronunciò la sentenza su di lui. 6Il re di Babilonia fece ammazzare i figli di Sedecìa a Ribla, sotto i suoi occhi; il re di Babilonia fece ammazzare anche tutti i notabili di Giuda. 7Cavò poi gli occhi a Sedecìa e lo fece mettere in catene per condurlo a Babilonia. 8I Caldei diedero alle fiamme la reggia e le case del popolo e demolirono le mura di Gerusalemme. 9Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò a Babilonia il resto del popolo rimasto in città e i disertori che erano passati a lui. 10Nabuzaradàn, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda i poveri del popolo, che non avevano nulla, assegnando loro vigne e campi in tale occasione.
11Quanto a Geremia, Nabucodònosor, re di Babilonia, aveva dato queste disposizioni a Nabuzaradàn, capo delle guardie: 12«Prendilo e tieni gli occhi su di lui, non fargli alcun male, ma trattalo come egli ti dirà». 13Essi allora – cioè Nabuzaradàn, capo delle guardie, Nabusazbàn, capo dei funzionari, Nergal-Sarèser, comandante delle truppe di frontiera, e tutti gli alti ufficiali del re di Babilonia – 14mandarono a prendere Geremia dall’atrio della prigione e lo consegnarono a Godolia, figlio di Achikàm, figlio di Safan, perché lo conducesse a casa. Così egli rimase in mezzo al popolo.
15A Geremia era stata rivolta questa parola del Signore, quando era ancora rinchiuso nell’atrio della prigione: 16«Va’ a dire a Ebed-Mèlec, l’Etiope: Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ecco, io pongo in atto le mie parole contro questa città, a sua rovina e non a suo bene; in quel giorno esse si avvereranno sotto i tuoi occhi. 17Ma io ti libererò in quel giorno – oracolo del Signore – e non sarai consegnato in mano agli uomini che tu temi. 18Poiché, certo, io ti salverò; non cadrai di spada, ma ti sarà conservata la vita come tuo bottino, perché hai avuto fiducia in me». Oracolo del Signore.
1Nel decimo mese del nono anno di Sedecìa re di Giuda, Nabucodònosor re di Babilonia mosse con tutto l'esercito contro Gerusalemme e l'assediò. [vv. 2-18] [<<< 2-18] 2Nel quarto mese dell'anno undecimo di Sedecìa, il nove del mese, fu aperta una breccia nella città, 3entrarono tutti i generali del re di Babilonia e si stabilirono alla Porta di mezzo; Nergal-Sarèzer di Sin-Magir, Nebosar-Sechim, capo dei funzionari, Nergal-Sarèzer, comandante delle truppe di fontiera e tutti gli altri capi del re di Babilonia.
4Appena videro ciò, Sedecìa re di Giuda e tutti i suoi guerrieri fuggirono uscendo di notte per la via del giardino del re, attraverso la porta fra le due mura, e presero la via dell'Araba. 5Ma i soldati caldei li inseguirono e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, lo presero e lo condussero da Nabucodònosor re di Babilonia a Ribla nel paese di Amat, dove il re pronunziò la sentenza su di lui. 6Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa, a Ribla, sotto gli occhi di lui; il re di Babilonia fece anche sgozzare tutti i notabili di Giuda. 7Cavò poi gli occhi a Sedecìa e lo legò con catene per condurlo a Babilonia. 8I Caldei diedero alle fiamme la reggia e le case del popolo e demolirono le mura di Gerusalemme. 9Tutto il resto del popolo rimasto in città e i disertori che erano passati a lui e tutto il resto del popolo, Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò a Babilonia. 10Nabuzaradàn, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda i poveri del popolo, che non avevano nulla, assegnando loro vigne e campi in tale occasione.
11Quanto a Geremia, Nabucodònosor re di Babilonia aveva dato queste disposizioni a Nabuzaradàn, capo delle guardie: 12«Prendilo e tieni gli occhi su di lui, non fargli alcun male, ma fà per lui ciò che egli ti dirà». 13Essi allora - cioè Nabuzaradàn, capo delle guardie, Nabusazbàn capo dei funzionari, Nergal-Sarèzer, comandante delle truppe di frontiera e tutti gli alti ufficiali del re di Babilonia - 14mandarono a prendere Geremia dall'atrio della prigione e lo consegnarono a Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, perché lo conducesse a casa. Così egli rimase in mezzo al popolo.
15A Geremia era stata rivolta questa parola del Signore, quando era ancora rinchiuso nell'atrio della prigione: 16«Và a dire a Ebed-Mèlech l'Etiope: Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io pongo in atto le mie parole contro questa città, a sua rovina e non a suo bene; in quel giorno esse si avvereranno sotto i tuoi occhi. 17Ma io ti libererò in quel giorno - oracolo del Signore - e non sarai consegnato in mano agli uomini che tu temi. 18Poiché, certo, io ti salverò; non cadrai di spada, ma ti sarà conservata la vita come tuo bottino, perché hai avuto fiducia in me. Oracolo del Signore».
[vv. 1-30]
[<<< 1-30] 1Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d’Egitto, a Migdol, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patros. 2«Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandato su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, 3a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dèi, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate. 4Vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti, per dirvi: “Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio!”. 5Ma essi non mi ascoltarono, non prestarono orecchio e non abbandonarono la loro iniquità cessando dall’offrire incenso ad altri dèi. 6Perciò la mia ira e il mio furore si riversarono e divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancora oggi.
7Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio d’Israele: Perché voi fate un male così grave contro voi stessi, tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda, uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? 8Perché mi provocate con l’opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nella terra d’Egitto, dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? 9Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre donne, compiute nella terra di Giuda e per le strade di Gerusalemme? 10Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno camminato secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri.
11Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Ecco, io rivolgo la faccia contro di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. 12Prenderò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nella terra d’Egitto; essi periranno tutti nella terra d’Egitto, cadranno di spada e periranno di fame, piccoli e grandi, moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. 13Punirò coloro che dimorano nella terra d’Egitto, come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. 14Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nella terra d’Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi».
15Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d’Egitto e a Patros, risposero a Geremia: 16«Quanto all’ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; 17anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla regina del cielo e le offriremo libagioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; 18ma, da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla regina del cielo e di offrirle libagioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame». 19E le donne aggiunsero: «Quando noi donne bruciamo incenso alla regina del cielo e le offriamo libagioni, forse che prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libagioni senza il consenso dei nostri mariti?».
20Geremia disse a tutto il popolo, agli uomini e alle donne e a tutta la gente che gli avevano risposto in quel modo: 21«Forse che il Signore non si ricorda e non ha più in mente l’incenso che voi bruciavate nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, voi e i vostri padri, i vostri re e i vostri capi e il popolo del paese? 22Il Signore non ha più potuto sopportare la malvagità delle vostre azioni né le cose abominevoli che avete commesso. Per questo la vostra terra è divenuta un deserto, oggetto di orrore e di esecrazione, senza abitanti, come oggi si vede. 23Per il fatto che voi avete bruciato incenso e avete peccato contro il Signore, non avete ascoltato la voce del Signore e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi decreti e i suoi statuti, per questo vi è capitata questa sventura, come oggi si vede».
24Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: «Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che siete nella terra d’Egitto. 25Dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Voi donne lo avete affermato con la bocca e compiuto con le vostre mani, affermando: “Noi adempiremo tutti i voti che abbiamo fatto di offrire incenso alla regina del cielo e di offrirle libagioni”! Adempite pure i vostri voti e fate pure le vostre libagioni. 26Tuttavia ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che abitate nella terra d’Egitto. Ecco, io giuro per il mio nome grande, dice il Signore. Mai più il mio nome sarà pronunciato in tutta la terra d’Egitto dalla bocca di un uomo di Giuda che possa dire: “Per la vita del Signore Dio!”. 27Ecco, veglierò su di loro per la loro disgrazia e non per il loro bene. Tutti gli uomini di Giuda che si trovano nella terra d’Egitto periranno di spada e di fame, fino al loro sterminio. 28Gli scampati dalla spada torneranno dalla terra d’Egitto nella terra di Giuda molto scarsi di numero. Tutto il resto di Giuda, che è andato a dimorare nella terra d’Egitto, saprà quale parola si avvererà, se la mia o la loro. 29Sarà per voi il segno – oracolo del Signore – che io vi punirò in questo luogo, perché sappiate che le mie parole si avverano sul serio contro di voi, per vostra disgrazia.
30Così dice il Signore: Ecco, io metterò il faraone Cofra, re d’Egitto, in mano ai suoi nemici e a coloro che vogliono la sua vita, come ho messo Sedecìa, re di Giuda, in mano a Nabucodònosor, re di Babilonia, suo nemico, che attentava alla sua vita».
[vv. 1-3] [<<< 1-3] 1Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patròs. 2«Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, 3a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dei, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate. 4Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio! [vv. 5-30] [<<< 5-30] 5Ma essi non mi ascoltarono e non prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando dall'offrire incenso ad altri dei. 6Perciò la mia ira e il mio furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor oggi.
7Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: Perché voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? 8Perché mi provocate con l'opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? 9Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli, compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme? 10Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri».
11Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Ecco, io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. 12Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. 13Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. 14Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi».
15Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros, risposero a Geremia: 16«Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; 17anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo gia fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; 18ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame». 19E le donne aggiunsero: «Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?».
20Allora così parlò Geremia a tutto il popolo, agli uomini e alle donne e a tutta la gente che gli avevano risposto in quel modo: 21«Forse che il Signore non si ricorda e non ha più in mente l'incenso che voi bruciavate nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, voi e i vostri padri, i vostri re e i vostri capi e il popolo del paese? 22Il Signore non ha più potuto sopportare la malvagità delle vostre azioni né le cose abominevoli che avete commesse. Per questo il vostro paese è divenuto un deserto, oggetto di orrore e di esecrazione, senza abitanti, come oggi si vede. 23Per il fatto che voi avete bruciato incenso e avete peccato contro il Signore, non avete ascoltato la voce del Signore e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi decreti e i suoi statuti, per questo vi è capitata questa sventura, come oggi si vede».
24Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: «Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che siete nel paese d'Egitto. 25Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi donne lo avete affermato con la bocca e messo in atto con le vostre mani, affermando: Noi adempiremo tutti i voti che abbiamo fatto di offrire incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni! Adempite pure i vostri voti e fate pure le vostre libazioni.
26Tuttavia ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che abitate nel paese di Egitto. Ecco, io giuro per il mio grande nome - dice il Signore - che mai più il mio nome sarà pronunciato in tutto il paese d'Egitto dalla bocca di un uomo di Giuda che possa dire: Per la vita del Signore Dio! 27Ecco, veglierò su di essi per loro disgrazia e non per loro bene. Tutti gli uomini di Giuda che si trovano nel paese d'Egitto periranno di spada e di fame fino al loro sterminio. 28Gli scampati dalla spada torneranno dal paese d'Egitto nella terra di Giuda molto scarsi di numero. Tutto il resto di Giuda, coloro che sono andati a dimorare nel paese d'Egitto, sapranno quale parola si avvererà, se la mia o la loro. 29Questo sarà per voi il segno - dice il Signore - che io vi punirò in questo luogo, perché sappiate che le mie parole si avverano sul serio contro di voi, per vostra disgrazia.
30Così dice il Signore: Ecco io metterò il faraone Cofrà re di Egitto in mano ai suoi nemici e a coloro che attentano alla sua vita, come ho messo Sedecìa re di Giuda in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, suo nemico, che attentava alla sua vita».
[vv. 1-39]
[<<< 1-39] 1Sugli Ammoniti.
Così dice il Signore:
«Israele non ha forse figli,
non ha forse un erede?
Perché Milcom ha ereditato la terra di Gad
e il suo popolo ne ha occupato le città?
2Perciò ecco, verranno giorni
– oracolo del Signore –
nei quali io farò udire fragore di guerra
a Rabbà degli Ammoniti;
essa diventerà un cumulo di rovine,
i suoi villaggi saranno consumati dal fuoco,
Israele spoglierà i suoi spogliatori,
dice il Signore.
3Urla, Chesbon, arriva il devastatore;
gridate, villaggi di Rabbà,
cingetevi di sacco, innalzate lamenti
e andate raminghi con tagli sulla pelle,
perché Milcom andrà in esilio,
con i suoi sacerdoti e i suoi capi.
4Perché ti vanti delle tue valli, figlia ribelle?
Confidi nei tuoi tesori ed esclami:
“Chi verrà contro di me?”.
5Ecco, io manderò su di te il terrore
– oracolo del Signore, Dio degli eserciti –
da tutti i dintorni.
Voi sarete scacciati, ognuno per la sua via,
e non vi sarà nessuno che raduni i fuggiaschi.
6Ma dopo cambierò la sorte
degli Ammoniti».
Oracolo del Signore.
7Su Edom.
Così dice il Signore degli eserciti:
«Non c’è più sapienza in Teman?
È scomparso il consiglio dei saggi?
È svanita la loro sapienza?
8Fuggite, voltatevi, nascondetevi in un luogo segreto,
abitanti di Dedan,
poiché io mando su Esaù la sua rovina,
il tempo del suo castigo.
9Se vendemmiatori venissero da te,
ti lascerebbero appena qualche grappolo.
Se ladri notturni venissero da te,
saccheggerebbero quanto basta loro.
10Perché io intendo spogliare Esaù,
rivelo i suoi nascondigli
ed egli non ha dove nascondersi.
La sua stirpe, i suoi fratelli, i suoi vicini
sono distrutti ed egli non è più.
11Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere,
le tue vedove confidino in me!
12Poiché così dice il Signore: Ecco, coloro che non erano obbligati a bere il calice lo devono bere e tu pretendi di rimanere impunito? Non resterai impunito, ma dovrai berlo, 13poiché io ho giurato per me stesso – oracolo del Signore – che Bosra diventerà un orrore, un obbrobrio, un deserto, una maledizione, e tutte le sue città saranno ridotte a rovine perenni».
14Ho udito un messaggio da parte del Signore,
un messaggero è stato inviato fra le nazioni:
«Adunatevi e marciate contro di lui!
Alzatevi per la battaglia».
15«Poiché ecco, ti faccio piccolo fra le nazioni
e spregevole fra gli uomini.
16Ti ha indotto in errore la tua arroganza,
la superbia del tuo cuore;
tu che abiti nelle caverne delle rocce,
che ti aggrappi alle cime dei colli,
anche se, come l’aquila, ponessi in alto il tuo nido,
di lassù ti farò precipitare. Oracolo del Signore.
17Edom sarà una desolazione; quanti vi passeranno vicino resteranno sbigottiti e fischieranno di scherno davanti a tutte le sue ferite. 18Come nello sconvolgimento di Sòdoma e Gomorra e delle città vicine – dice il Signore –, non vi abiterà alcuna persona né vi dimorerà essere umano. 19Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un baleno io lo scaccerò di là e porrò su di esso il mio eletto. Perché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me? 20Per questo, ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Edom e le decisioni che ha preso contro gli abitanti di Teman.
Certo, trascineranno via anche i più piccoli del gregge
e sarà desolato il loro pascolo.
21Al fragore della loro caduta tremerà la terra.
Un grido! Fino al Mar Rosso ne risuonerà l’eco.
22Ecco, come l’aquila sale e si libra
e distende le ali su Bosra.
In quel giorno il cuore dei prodi di Edom
sarà come il cuore di una donna nei dolori del parto».
23Su Damasco.
«Camat e Arpad sono piene di confusione,
perché hanno sentito una cattiva notizia;
esse sono agitate come il mare, sono in angustia,
non possono calmarsi.
24Spossata è Damasco,
volta le spalle per fuggire;
un tremito l’ha colta,
angoscia e dolori l’assalgono
come una partoriente.
25Come non potrebbe essere abbandonata
la città gloriosa, la città del tripudio?
26Perciò cadranno i suoi giovani nelle sue piazze,
tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno.
Oracolo del Signore degli eserciti.
27Darò fuoco alle mura di Damasco
e divorerà i palazzi di Ben-Adàd».
28Su Kedar e sui regni di Asor, che Nabucodònosor, re di Babilonia, sconfisse.
Così dice il Signore:
«Su, marciate contro Kedar,
saccheggiate i figli dell’oriente.
29Prendete le loro tende e le loro pecore,
i loro teli, tutti i loro attrezzi,
portate via i loro cammelli;
un grido si leverà su di loro: “Terrore all’intorno!”.
30Fuggite, andate lontano,
nascondetevi in un luogo segreto
o abitanti di Asor – oracolo del Signore –,
perché Nabucodònosor, re di Babilonia,
ha ideato un disegno contro di voi,
ha preparato un piano contro di voi.
31Su, marciate contro la nazione tranquilla,
che vive in sicurezza
– oracolo del Signore –
e non ha né porte né sbarre,
e vive isolata.
32I suoi cammelli diverranno preda
e la massa delle sue greggi bottino.
Disperderò a tutti i venti
coloro che si radono le tempie,
da ogni parte farò venire la loro rovina.
Oracolo del Signore.
33Asor diventerà rifugio di sciacalli,
una desolazione per sempre;
non vi abiterà alcuna persona
né vi dimorerà essere umano».
34Parola che il Signore rivolse al profeta Geremia riguardo a Elam all’inizio del regno di Sedecìa, re di Giuda.
35«Dice il Signore degli eserciti:
Ecco, io spezzerò l’arco di Elam,
il nerbo della sua potenza.
36Farò venire contro Elam i quattro venti
dalle quattro estremità del cielo
e li disperderò davanti a questi venti;
non ci sarà nazione
in cui non giungeranno
i profughi di Elam.
37Incuterò terrore negli Elamiti davanti ai loro nemici
e davanti a coloro che vogliono la loro vita;
manderò su di loro la sventura,
la mia ira ardente.
Oracolo del Signore.
Manderò la spada a inseguirli,
finché non li avrò sterminati.
38Porrò il mio trono su Elam
e farò scomparire il suo re e i suoi capi.
Oracolo del Signore.
39Ma negli ultimi giorni
cambierò la sorte di Elam».
Oracolo del Signore.
[vv. 1-24]
[<<< 1-24]
1Sugli Ammoniti.
Dice il Signore:
«Israele non ha forse figli,
non ha egli alcun erede?
Perché Milcom ha ereditato la terra di Gad
e il suo popolo ne ha occupate le città?
2Perciò ecco, verranno giorni
- dice il Signore -
nei quali io farò udire a Rabbà degli Ammoniti
fragore di guerra;
essa diventerà un cumulo di rovine,
le sue borgate saranno consumate dal fuoco,
Israele spoglierà i suoi spogliatori,
dice il Signore.
3Urla, Chesbòn, arriva il devastatore;
gridate, borgate di Rabbà,
cingetevi di sacco, innalzate lamenti
e andate raminghe con tagli sulla pelle,
perché Milcom andrà in esilio,
insieme con i suoi sacerdoti e i suoi capi.
4Perché ti vanti delle tue valli,
figlia ribelle?
Confidi nelle tue scorte ed esclami:
Chi verrà contro di me?
5Ecco io manderò su di te il terrore
- parola del Signore Dio degli eserciti -
da tutti i dintorni.
Voi sarete scacciati, ognuno per la sua via,
e non vi sarà nessuno che raduni i fuggiaschi.
6Ma dopo cambierò la sorte
degli Ammoniti».
Parola del Signore.
7Su Edom.
Così dice il Signore degli eserciti:
«Non c'è più sapienza in Teman?
È scomparso il consiglio dei saggi?
È svanita la loro sapienza?
8Fuggite, partite, nascondetevi in un luogo segreto,
abitanti di Dedan,
poiché io mando su Esaù la sua rovina,
il tempo del suo castigo.
9Se vendemmiatori verranno da te,
non lasceranno nulla da racimolare.
Se ladri notturni verranno da te,
saccheggeranno quanto loro piace.
10Poiché io intendo spogliare Esaù,
rivelo i suoi nascondigli
ed egli non ha dove nascondersi.
La sua stirpe, i suoi fratelli, i suoi vicini
sono distrutti ed egli non è più.
11Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere,
le tue vedove confidino in me!
12Poiché così dice il Signore: Ecco, coloro che non erano obbligati a bere il calice lo devono bere e tu pretendi di rimanere impunito? Non resterai impunito, ma dovrai berlo 13poiché io ho giurato per me stesso - dice il Signore - che Bozra diventerà un orrore, un obbrobrio, un deserto, una maledizione e tutte le sue città saranno ridotte a rovine perenni.
14Ho udito un messaggio da parte del Signore,
un messaggero è stato inviato fra le nazioni:
Adunatevi e marciate contro di lui!
Alzatevi per la battaglia.
15Poiché ecco, ti renderò piccolo fra i popoli
e disprezzato fra gli uomini.
16La tua arroganza ti ha indotto in errore,
la superbia del tuo cuore;
tu che abiti nelle caverne delle rocce,
che ti aggrappi alle cime dei colli,
anche se ponessi, come l'aquila, in alto il tuo nido,
di lassù ti farò precipitare. Oracolo del Signore.
17Edom sarà oggetto di orrore; chiunque passerà lì vicino ne resterà attonito e fischierà davanti a tutte le sue piaghe. 18Come nello sconvolgimento di Sòdoma e Gomorra e delle città vicine - dice il Signore - non vi abiterà più uomo né vi fisserà la propria dimora un figlio d'uomo. 19Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un baleno io lo scaccerò di là e il mio eletto porrò su di esso; poiché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me? 20Per questo ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Edom e le decisioni che egli ha prese contro gli abitanti di Teman.
Certo, trascineranno via anche i più piccoli del gregge,
e per loro sarà desolato il loro prato.
21Al fragore della loro caduta tremerà la terra.
Un grido! Fino al Mare Rosso se ne ode l'eco.
22Ecco, come l'aquila, egli sale e si libra,
espande le ali su Bozra.
In quel giorno il cuore dei prodi di Edom
sarà come il cuore di una donna nei dolori del parto».
23Su Damasco.
«Amat e Arpad sono piene di confusione,
perché hanno sentito una cattiva notizia;
esse sono agitate come il mare, sono in angoscia,
non possono calmarsi.
24Spossata è Damasco, si volge per fuggire;
un tremito l'ha colta,
angoscia e dolori l'assalgono
come una partoriente.
25Come fu abbandonata la città gloriosa,
la città del tripudio?
[vv. 26-39]
[<<< 26-39]
26Cadranno i suoi giovani nelle sue piazze
e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno.
Oracolo del Signore degli eserciti.
27Appiccherò il fuoco alle mura di Damasco
e divorerà i palazzi di Ben-Hadàd».
28Su Kedàr e sui regni di Cazòr, che Nabucodònosor re di Babilonia sconfisse.
Così dice il Signore:
«Su, marciate contro Kedàr,
saccheggiate i figli dell'oriente.
29Prendete le loro tende e le loro pecore,
i loro teli da tenda, tutti i loro attrezzi;
portate via i loro cammelli;
un grido si leverà su di loro: Terrore all'intorno!
30Fuggite, andate lontano, nascondetevi in luoghi segreti
o abitanti di Cazòr - dice il Signore -
perché ha ideato un disegno contro di voi.
Nabucodònosor re di Babilonia
ha preparato un piano contro di voi.
31Su, marciate contro la nazione tranquilla,
che vive in sicurezza. Oracolo del Signore.
Essa non ha né porte né sbarre
e vive isolata.
32I suoi cammelli saranno portati via come preda
e la massa dei suoi greggi come bottino.
Disperderò a tutti i venti
coloro che si tagliano i capelli alle tempie,
da ogni parte farò venire la loro rovina.
Parola del Signore.
33Cazòr diventerà rifugio di sciacalli,
una desolazione per sempre;
nessuno vi dimorerà più,
non vi abiterà più un figlio d'uomo».
34Parola che il Signore rivolse al profeta Geremia riguardo all'Elam all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda.
35«Dice il Signore degli eserciti:
Ecco io spezzerò l'arco dell'Elam,
il nerbo della sua potenza.
36Manderò contro l'Elam i quattro venti
dalle quattro estremità del cielo
e li sparpaglierò davanti a questi venti;
non ci sarà nazione
in cui non giungeranno
i profughi dell'Elam.
37Incuterò terrore negli Elamiti davanti ai loro nemici
e davanti a coloro che vogliono la loro vita;
manderò su di essi la sventura,
la mia ira ardente. Parola del Signore.
Manderò la spada a inseguirli
finché non li avrò sterminati.
38Porrò il mio trono sull'Elam
e farò morire il re e i capi.
Oracolo del Signore.
39Ma negli ultimi giorni
cambierò la sorte dell'Elam». Parola del Signore.
[vv. 1-34]
[<<< 1-34] 1Quando divenne re, Sedecìa aveva ventun’anni; regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre era di Libna e si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto Ioiakìm. 3Ma, a causa dell’ira del Signore, a Gerusalemme e in Giuda le cose arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedecìa si ribellò al re di Babilonia.
4Nell’anno nono del suo regno, nel decimo mese, il dieci del mese, Nabucodònosor, re di Babilonia, con tutto il suo esercito arrivò a Gerusalemme. Si accamparono contro di essa e vi costruirono intorno opere d’assedio. 5La città rimase assediata fino all’undicesimo anno del re Sedecìa. 6Al quarto mese, il nove del mese, quando la fame dominava nella città e non c’era più pane per il popolo della terra, 7fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell’Araba. 8I soldati dei Caldei inseguirono il re e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, mentre tutto il suo esercito si diresse lontano da lui. 9Presero il re e lo condussero a Ribla, nel paese di Camat, presso il re di Babilonia, che pronunciò la sentenza su di lui. 10Il re di Babilonia fece ammazzare i figli di Sedecìa sotto i suoi occhi e fece ammazzare anche tutti i capi di Giuda a Ribla. 11Poi cavò gli occhi a Sedecìa, lo fece mettere in catene e lo condusse a Babilonia, dove lo tenne in carcere fino alla sua morte.
12Il decimo giorno del quinto mese – era l’anno diciannovesimo del re Nabucodònosor, re di Babilonia – Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme. 13Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme; diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili. 14Tutto l’esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì tutte le mura intorno a Gerusalemme. 15Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò il resto del popolo rimasto in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e quanti erano rimasti degli artigiani. 16Nabuzaradàn, capo delle guardie, lasciò parte dei poveri della terra come vignaioli e come agricoltori.
17I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio del Signore, i carrelli e il Mare di bronzo che erano nel tempio del Signore e ne portarono tutto il bronzo a Babilonia. 18Essi presero anche i recipienti, le palette, i coltelli, i vasi per l’aspersione, le coppe e tutti gli oggetti di bronzo che servivano al culto. 19Il capo delle guardie prese anche i bicchieri, i bracieri, i vasi per l’aspersione, i recipienti, i candelabri, le coppe e i calici, quanto era d’oro e d’argento. 20Quanto alle due colonne, all’unico Mare, ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e ai carrelli, che aveva fatto il re Salomone per il tempio del Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi oggetti. 21Delle colonne poi l’una era alta diciotto cubiti e ci voleva un filo di dodici cubiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita, essendo vuota nell’interno. 22Su di essa c’era un capitello di bronzo e l’altezza di un capitello era di cinque cubiti; tutto intorno al capitello c’erano un reticolo e melagrane, e il tutto era di bronzo. Così pure era l’altra colonna. 23Le melagrane erano novantasei; tutte le melagrane intorno al reticolo ammontavano a cento.
24Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e Sofonia, sacerdote del secondo ordine, insieme ai tre custodi della soglia. 25Dalla città egli fece prigionieri un cortigiano, che era a capo dei soldati, sette uomini fra gli intimi del re, i quali furono trovati nella città, lo scriba del comandante dell’esercito, che arruolava il popolo della terra, e sessanta uomini del popolo della terra, trovati nella città. 26Nabuzaradàn, capo delle guardie, li prese e li condusse al re di Babilonia, a Ribla. 27Il re di Babilonia li colpì e li fece morire a Ribla, nel paese di Camat. Così fu deportato Giuda dalla sua terra.
28Questa è la gente che Nabucodònosor deportò: nell’anno settimo del suo regno tremilaventitré Giudei; 29nell’anno diciottesimo di Nabucodònosor furono deportati da Gerusalemme ottocentotrentadue persone; 30nell’anno ventitreesimo di Nabucodònosor, Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò settecentoquarantacinque Giudei. In tutto furono deportate quattromilaseicento persone.
31Ora, nell’anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn, re di Giuda, nel dodicesimo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodàc, re di Babilonia, nell’anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn, re di Giuda, e lo liberò dalla prigione. 32Gli parlò con benevolenza e pose il suo trono al di sopra del trono dei re che si trovavano con lui a Babilonia. 33Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn prese sempre cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita. 34Dal re di Babilonia gli venne fornito il sostentamento abituale ogni giorno, fino a quando morì, per tutto il tempo della sua vita.
[vv. 1-3]
[<<< 1-3] 1Sedecìa aveva ventun'anni quando divenne re e regnò undici anni a Gerusalemme; sua madre si chiamava Camitàl figlia di Geremia ed era di Libna. 2Egli fece ciò che dispiace al Signore, proprio come aveva fatto Ioiakìm.
3Ma, a causa dell'ira del Signore, in Gerusalemme e in Giuda le cose arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedecìa si era ribellato al re di Babilonia.
4Allora nel decimo mese dell'anno nono del suo regno, il dieci del mese, venne Nabucodònosor re di Babilonia con tutto l'esercito contro Gerusalemme. Costoro si accamparono intorno ad essa e costruirono attorno opere d'assedio. [vv. 5-12] [<<< 5-12] 5La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa.
6Nel quarto mese, il nove del mese, mentre la fame dominava nella città e non c'era più pane per la popolazione, 7fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, che era presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell'Araba.
8Le truppe dei Caldei però inseguirono il re e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico; allora tutto il suo esercito lo abbandonò e si disperse. 9Il re fu catturato e condotto a Ribla nel paese di Amat presso il re di Babilonia che pronunziò la sentenza contro di lui. 10Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa sotto i suoi occhi e fece sgozzare anche tutti i capi di Giuda in Ribla; 11cavò gli occhi a Sedecìa e lo fece legare con catene e condurre a Babilonia, dove lo tenne in carcere fino alla sua morte.
12Nel quinto mese, il dieci del mese, essendo l'anno decimonono del regno di Nabucodònosor re di Babilonia, Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme. 13Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme, diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili. [vv. 14-34] [<<< 14-34] 14Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì tutte le mura intorno a Gerusalemme.
15Il resto del popolo che era stato lasciato in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e quanti eran rimasti degli artigiani, Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò: 16dei più poveri del paese Nabuzaradàn, capo delle guardie ne lasciò una parte come vignaioli e come campagnoli. 17I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi a ruote e il mare di bronzo che era nel tempio e ne portarono tutto il bronzo in Babilonia. 18Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, i bacini per l'aspersione, le coppe e tutti gli arredi di bronzo che servivano al culto. 19Il capo delle guardie prese ancora i bicchieri, i bracieri, i bacini, le caldaie, i candelabri, le coppe e i calici, quanto era d'oro e d'argento. 20Quanto alle due colonne, all'unico mare, ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e alle basi a ruote, cose che aveva fatto il re Salomone per il tempio del Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi arredi. 21Delle colonne poi una sola era alta diciotto cubiti e ci voleva un filo di dodici cùbiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita, essendo vuota nell'interno. 22Su di essa c'era un capitello di bronzo e l'altezza di un capitello era di cinque cùbiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolato per lato e melagrane, il tutto di bronzo; così era anche l'altra colonna. 23Le melagrane erano novantasei; tutte le melagrane intorno al reticolato ammontavano a cento.
24Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e il secondo sacerdote Sofonia insieme con tre custodi della soglia. 25Dalla città egli fece prigionieri un funzionario, che era a capo dei soldati, e sette uomini fra i più familiari del re, i quali furono trovati in città, e l'aiutante del capo dell'esercito che arruolava la gente del paese, e sessanta uomini della gente del paese, che furono trovati nella città. 26Nabuzaradàn, capo delle guardie, li prese e li condusse presso il re di Babilonia, a Ribla. 27Il re di Babilonia li fece percuotere e uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato Giuda dal suo paese.
28Questa è la gente che Nabucodònosor deportò: nell'anno settimo tremilaventitrè Giudei; 29nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor furono deportati da Gerusalemme ottocentotrentadue persone; 30nell'anno ventitreesimo di Nabucodònosor, Nabuzaradàn capo delle guardie deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto quattromilaseicento persone.
31Ora, nell'anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn re di Giuda, nel decimosecondo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodàch re di Babilonia, nell'anno della sua ascesa al regno, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione. 32Gli parlò con benevolenza e pose il seggio di lui al di sopra dei seggi dei re che si trovavano con lui a Babilonia. 33Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn mangiò sempre il cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita. 34Il suo sostentamento, come sostentamento abituale, gli era fornito dal re di Babilonia ogni giorno, fino al giorno della sua morte, per tutto il tempo della sua vita.
[vv. 1-37]
[<<< 1-37]
1Essa è il libro dei decreti di Dio
e la legge che sussiste in eterno;
tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,
quanti l’abbandonano moriranno.
2Ritorna, Giacobbe, e accoglila,
cammina allo splendore della sua luce.
3Non dare a un altro la tua gloria
né i tuoi privilegi a una nazione straniera.
4Beati siamo noi, o Israele,
perché ciò che piace a Dio è da noi conosciuto.
5Coraggio, popolo mio, tu, memoria d’Israele!
6Siete stati venduti alle nazioni
non per essere annientati,
ma perché avete fatto adirare Dio
siete stati consegnati ai nemici.
7Avete irritato il vostro creatore,
sacrificando a dèmoni e non a Dio.
8Avete dimenticato chi vi ha allevati, il Dio eterno,
avete afflitto anche colei che vi ha nutriti, Gerusalemme.
9Essa ha visto piombare su di voi l’ira divina
e ha esclamato: «Ascoltate, città vicine di Sion,
Dio mi ha mandato un grande dolore.
10Ho visto, infatti, la schiavitù in cui l’Eterno
ha condotto i miei figli e le mie figlie.
11Io li avevo nutriti con gioia
e li ho lasciati andare con pianto e dolore.
12Nessuno goda di me nel vedermi vedova
e abbandonata da molti;
sono stata lasciata sola per i peccati dei miei figli,
perché hanno deviato dalla legge di Dio,
13non hanno riconosciuto i suoi decreti,
non hanno seguito i suoi comandamenti,
non hanno proceduto per i sentieri della dottrina,
secondo la sua giustizia.
14Venite, o città vicine di Sion,
ricordatevi la schiavitù in cui l’Eterno
ha condotto i miei figli e le mie figlie.
15Ha mandato contro di loro una nazione da lontano,
una nazione malvagia di lingua straniera,
che non ha avuto rispetto dei vecchi né pietà dei bambini.
16Hanno strappato via i prediletti della vedova
e l’hanno lasciata sola, senza figlie».
17E io come posso aiutarvi?
18Chi vi ha afflitto con tanti mali
saprà liberarvi dalle mani dei vostri nemici.
19Andate, figli miei, andate,
io sono rimasta sola.
20Ho deposto l’abito di pace,
ho indossato la veste di sacco per la supplica,
griderò all’Eterno per tutti i miei giorni.
21Coraggio, figli miei, gridate a Dio,
ed egli vi libererà dall’oppressione
e dalle mani dei nemici.
22Io, infatti, ho sperato dall’Eterno la vostra salvezza
e una grande gioia mi è venuta dal Santo,
per la misericordia che presto vi giungerà
dall’Eterno, vostro salvatore.
23Vi ho lasciati andare con dolore e pianto,
ma Dio vi ricondurrà a me
con letizia e gioia, per sempre.
24Come ora le città vicine di Sion
vedono la vostra schiavitù,
così ben presto vedranno la salvezza
che vi giungerà dal vostro Dio;
essa verrà a voi
con grande gloria e splendore dell’Eterno.
25Figli, sopportate con pazienza la collera
che da Dio è venuta su di voi.
Il tuo nemico ti ha perseguitato,
ma vedrai ben presto la sua rovina
e gli calpesterai la nuca.
26I miei teneri figli
hanno camminato per aspri sentieri,
sono stati portati via come gregge rapito dal nemico.
27Coraggio, figli, gridate a Dio,
poiché si ricorderà di voi colui che vi ha afflitti.
28Però, come pensaste di allontanarvi da Dio,
così, ritornando, decuplicate lo zelo per ricercarlo;
29perché chi vi ha afflitto con tanti mali
vi darà anche, con la vostra salvezza, una gioia perenne.
30Coraggio, Gerusalemme!
Colui che ti ha dato un nome ti consolerà.
31Sventurati coloro che ti hanno fatto del male,
che hanno goduto della tua caduta;
32sventurate le città in cui sono stati schiavi i tuoi figli,
sventurata colei che li ha trattenuti.
33Come ha gioito per la tua caduta
e si è allietata per la tua rovina,
così si affliggerà per la sua solitudine.
34Le toglierò l’esultanza di essere così popolata,
la sua insolenza sarà cambiata in dolore.
35Un fuoco cadrà su di essa per lunghi giorni
per volere dell’Eterno,
e per molto tempo sarà abitata da dèmoni.
36Guarda a oriente, Gerusalemme,
osserva la gioia che ti viene da Dio.
37Ecco, ritornano i figli che hai visto partire,
ritornano insieme riuniti,
dal sorgere del sole al suo tramonto,
alla parola del Santo, esultanti per la gloria di Dio.
[vv. 1-33]
[<<< 1-33]
1Essa è il libro dei decreti di Dio,
è la legge che sussiste nei secoli;
quanti si attengono ad essa avranno la vita,
quanti l'abbandonano moriranno.
2Ritorna, Giacobbe, e accoglila,
cammina allo splendore della sua luce.
3Non dare ad altri la tua gloria,
né i tuoi privilegi a gente straniera.
4Beati noi, o Israele,
perché ciò che piace a Dio ci è stato rivelato.
5Coraggio, popolo mio, tu, resto d'Israele!
6Siete stati venduti alle genti
non per essere annientati,
ma perché avete provocato lo sdegno di Dio
siete stati consegnati ai nemici.
7Avete irritato il vostro creatore,
sacrificando ai dèmoni e non a Dio.
8Avete dimenticato chi vi ha allevati, il Dio eterno,
avete afflitto colei che vi ha nutriti, Gerusalemme.
9Essa ha visto piombare su di voi l'ira divina
e ha esclamato: Ascoltate, città vicine di Sion,
Dio mi ha mandato un grande dolore.
10Ho visto, infatti, la schiavitù in cui l'Eterno
ha condotto i miei figli e le mie figlie.
11Io li avevo nutriti con gioia
e li ho dovuti lasciare con lacrime e gemiti.
12Nessuno goda di me nel vedermi vedova e desolata;
sono abbandonata per i peccati dei miei figli
che deviarono dalla legge di Dio,
13non si curarono dei suoi decreti,
non seguirono i suoi comandamenti,
non procedettero per i sentieri della dottrina,
secondo la sua giustizia.
14Venite, o città vicine di Sion,
considerate la schiavitù in cui l'Eterno
ha condotto i miei figli e le mie figlie.
15Ha mandato contro di loro un popolo lontano,
una gente perversa di lingua straniera,
che non ha avuto rispetto dei vecchi, né pietà dei bambini,
16che ha strappato i cari figli alla vedova
e l'ha lasciata sola senza figlie.
17E io come posso aiutarvi?
18Chi vi ha afflitto con tanti mali
saprà liberarvi dal potere dei vostri nemici.
19Andate, figli miei, andate, io resto sola.
20Ho deposto l'abito di pace,
ho indossato il cilicio della supplica,
griderò all'Eterno per tutti i miei giorni.
21Coraggio, figli miei, gridate a Dio
ed egli vi libererà dall'oppressione
e dal potere dei vostri nemici.
22Io, infatti, spero dall'Eterno la vostra salvezza.
Una grande gioia mi viene dal Santo,
per la misericordia che presto vi giungerà
dall'Eterno vostro salvatore.
23Vi ho visti partire fra gemiti e pianti,
ma Dio vi ricondurrà a me
con letizia e gioia, per sempre.
24Come ora le città vicine di Sion
hanno visto la vostra schiavitù,
così vedranno ben presto la vostra salvezza
da parte del vostro Dio;
essa verrà a voi
con grande gloria e splendore dell'Eterno.
25Figli, sopportate con pazienza la collera
che da Dio è venuta su di voi.
Il nemico vi ha perseguitati,
ma vedrete ben presto la sua rovina
e calcherete il piede sul suo collo.
26I miei figli tanto delicati
hanno dovuto battere aspri sentieri,
incalzati come gregge rapito dal nemico.
27Coraggio, figli, gridate a Dio,
poiché si ricorderà di voi colui che vi ha provati.
28Però, come pensaste di allontanarvi da Dio,
così ritornando decuplicate lo zelo per ricercarlo,
29poiché chi vi ha afflitti con tante calamità
vi darà anche, con la salvezza, una gioia perenne.
30Coraggio, Gerusalemme!
Colui che ti ha dato un nome ti consolerà.
31Maledetti i tuoi oppressori,
che hanno goduto della tua caduta;
32maledette le città in cui sono stati schiavi i tuoi figli,
maledetta colei che li ha trattenuti.
33Come ha gioito per la tua caduta
e si è allietata per la tua rovina,
così patirà per la sua desolazione.
34Le toglierò la gioia di essere così popolata,
il suo tripudio sarà cambiato in lutto.
[vv. 35-37]
[<<< 35-37]
35Un fuoco cadrà su di lei per lunghi giorni
per volere dell'Eterno
e per molto tempo sarà abitata da demoni.
36Guarda ad oriente, Gerusalemme,
osserva la gioia che ti viene da Dio.
37Ecco, ritornano i figli che hai visti partire,
ritornano insieme riuniti dall'oriente all'occidente,
alla parola del Santo, esultanti per la gloria di Dio.
[vv. 1-72]
[<<< 1-72] 1Per i peccati da voi commessi di fronte a Dio sarete condotti prigionieri a Babilonia da Nabucodònosor, re dei Babilonesi. 2Giunti dunque a Babilonia, vi resterete molti anni e per lungo tempo fino a sette generazioni; dopo vi ricondurrò di là in pace. 3Ora, vedrete a Babilonia idoli d’argento, d’oro e di legno, portati a spalla, i quali infondono timore alle nazioni. 4State attenti dunque a non divenire in tutto simili agli stranieri; il timore dei loro dèi non si impadronisca di voi. 5Alla vista di una moltitudine che prostrandosi davanti e dietro a loro li adora, dite a voi stessi: «Te dobbiamo adorare, Signore». 6Poiché il mio angelo è con voi, ed è lui che si prende cura delle vostre vite.
7Essi hanno una lingua limata da un artefice, sono coperti d’oro e d’argento, ma sono simulacri falsi e non possono parlare. 8E come per una ragazza amante degli ornamenti, prendono oro e acconciano corone sulla testa dei loro dèi. 9Talvolta anche i sacerdoti, togliendo ai loro dèi oro e argento, lo spendono per sé, e lo danno anche alle prostitute nei postriboli. 10Adornano poi con vesti, come gli uomini, gli dèi d’argento, d’oro e di legno; ma essi non sono in grado di salvarsi dalla ruggine e dai tarli. 11Sono avvolti in una veste purpurea, ma bisogna pulire il loro volto per la polvere del tempio che si posa abbondante su di essi. 12Come il governatore di una regione, il dio ha lo scettro, ma non stermina colui che lo offende. 13Ha il pugnale e la scure nella destra, ma non si libererà dalla guerra e dai ladri. 14Per questo è evidente che essi non sono dèi; non temeteli, dunque!
15Come un vaso di terra una volta rotto diventa inutile, così sono i loro dèi, posti nei templi. 16I loro occhi sono pieni della polvere sollevata dai piedi di coloro che entrano. 17Come per uno che abbia offeso un re si tiene bene sbarrato il luogo dove è detenuto perché deve essere condotto a morte, così i sacerdoti assicurano i templi con porte, con serrature e con spranghe, perché non vengano saccheggiati dai ladri. 18Accendono lucerne, persino più numerose che per se stessi, ma gli dèi non possono vederne alcuna. 19Sono come una trave del tempio il cui interno, si dice, viene divorato, e anch’essi, senza accorgersene, insieme con le loro vesti sono divorati dagli insetti che strisciano fuori dalla terra. 20Il loro volto si annerisce per il fumo del tempio. 21Sul loro corpo e sulla testa si posano pipistrelli, rondini, gli uccelli, come anche i gatti. 22Di qui potrete conoscere che essi non sono dèi; non temeteli, dunque!
23L’oro di cui sono adorni per bellezza non risplende se qualcuno non ne toglie la ruggine; persino quando venivano fusi, essi non se ne accorgevano. 24Furono comprati a qualsiasi prezzo, essi che non hanno alito vitale. 25Senza piedi, vengono portati a spalla, mostrando agli uomini la loro vile condizione; provano vergogna anche coloro che li servono, perché, se cadono a terra, non si rialzano più. 26Neanche se uno li colloca diritti si muoveranno da sé, né se si sono inclinati si raddrizzeranno, ma si pongono offerte innanzi a loro come ai morti. 27I loro sacerdoti vendono le loro vittime e ne traggono profitto; allo stesso modo le mogli di costoro ne pongono sotto sale una parte e non ne danno né ai poveri né ai bisognosi. Anche una donna mestruata e la puerpera toccano le loro vittime. 28Conoscendo dunque da questo che essi non sono dèi, non temeteli!
29Come dunque si potrebbero chiamare dèi? Poiché anche le donne sono ammesse a servire questi dèi d’argento, d’oro e di legno. 30Nei loro templi i sacerdoti guidano il carro con le vesti stracciate, le teste e le guance rasate, a capo scoperto. 31Urlano alzando grida davanti ai loro dèi, come fanno alcuni durante un banchetto funebre. 32I sacerdoti si portano via le vesti degli dèi e le fanno indossare alle loro mogli e ai loro bambini. 33Gli idoli non potranno contraccambiare né il male né il bene ricevuto da qualcuno; non possono né costituire né spodestare un re. 34Allo stesso modo non possono dare né ricchezze né denaro. Se qualcuno, fatto un voto, non lo mantiene, non lo ricercheranno. 35Non libereranno un uomo dalla morte né sottrarranno il debole dal forte. 36Non renderanno la vista a un cieco, non libereranno l’uomo che è in difficoltà. 37Non avranno pietà della vedova e non beneficheranno l’orfano. 38Sono simili alle pietre estratte dalla montagna quegli dèi di legno, d’oro e d’argento. Coloro che li servono saranno disonorati. 39Come dunque si può ritenere e dichiarare che essi sono dèi?
40Inoltre, persino gli stessi Caldei li disonorano; questi, infatti, quando vedono un muto incapace di parlare, lo presentano a Bel, pregandolo di farlo parlare, quasi che costui potesse capire. 41Ma, pur rendendosene conto, non sono capaci di abbandonare gli dèi, perché non hanno senno. 42Le donne siedono per la strada cinte di cordicelle e bruciano della crusca. 43Quando qualcuna di loro, tratta in disparte da qualche passante, si è coricata con lui, schernisce la sua vicina perché non è stata stimata come lei e perché la sua cordicella non è stata spezzata. 44Tutto ciò che accade loro, è falso; dunque, come si può credere e dichiarare che essi sono dèi?
45Essi sono stati costruiti da artigiani e da orefici; non diventano nient’altro che ciò che gli artigiani vogliono che siano. 46Coloro che li fabbricano non hanno vita lunga; come potrebbero le cose da essi fabbricate essere dèi? 47Essi hanno lasciato ai loro posteri menzogna e vergogna. 48Difatti, quando sopraggiungono la guerra e i mali, i sacerdoti si consigliano fra loro dove potranno nascondersi insieme con i loro dèi. 49Come dunque è possibile non comprendere che non sono dèi coloro che non salvano se stessi né dalla guerra né dai mali? 50In merito a questo si riconoscerà che gli dèi di legno, d’oro e d’argento sono falsi; a tutte le nazioni e ai re sarà evidente che essi non sono dèi, ma opere degli uomini, e non c’è in loro nessuna opera di Dio. 51A chi dunque non è evidente che essi non sono dèi?
52Essi infatti non potranno costituire un re sulla terra né concedere la pioggia agli uomini; 53non risolveranno le contese né libereranno chi è offeso ingiustamente, poiché non hanno alcun potere. Sono come cornacchie fra il cielo e la terra. 54Infatti, se il fuoco si attacca al tempio di questi dèi di legno, d’oro e d’argento, mentre i loro sacerdoti fuggiranno e si metteranno in salvo, essi bruceranno là in mezzo come travi. 55A un re e ai nemici non potranno resistere. 56Come dunque si può ammettere e pensare che essi siano dèi?
57Né dai ladri né dai briganti si salveranno questi dèi di legno, d’oro e d’argento, ai quali i ladri toglieranno l’oro e l’argento e le vesti che li avvolgevano, e fuggiranno; gli dèi non potranno aiutare neppure se stessi. 58Per questo è superiore a questi dèi bugiardi un re che mostri coraggio oppure un oggetto utile in casa, di cui si servirà chi l’ha acquistato; anche una porta, che tenga al sicuro quanto è dentro la casa, è superiore a questi dèi bugiardi, o persino una colonna di legno in un palazzo. 59Il sole, la luna, le stelle, essendo lucenti e destinati a servire a uno scopo, obbediscono volentieri. 60Così anche il lampo, quando appare, è ben visibile; anche il vento spira su tutta la regione. 61Quando alle nubi è ordinato da Dio di percorrere tutta la terra, esse eseguono l’ordine; il fuoco, inviato dall’alto per consumare monti e boschi, esegue l’ordine. 62Gli dèi invece non assomigliano, né per l’aspetto né per la potenza, a queste cose. 63Da questo non si deve ritenere né dichiarare che siano dèi, poiché non possono né rendere giustizia né beneficare gli uomini. 64Conoscendo dunque che essi non sono dèi, non temeteli!
65Essi non malediranno né benediranno i re; 66non mostreranno alle nazioni segni nel cielo né risplenderanno come il sole né illumineranno come la luna. 67Le belve sono migliori di loro, perché possono fuggire in un riparo e aiutare se stesse. 68Dunque, in nessuna maniera è evidente per noi che essi siano dèi; per questo non temeteli!
69Come infatti uno spauracchio che in un campo di cetrioli nulla protegge, tali sono i loro dèi di legno, d’oro e d’argento; 70ancora, i loro dèi di legno, d’oro e d’argento si possono paragonare a un arbusto spinoso in un giardino, su cui si posa ogni sorta di uccelli, o anche a un cadavere gettato nelle tenebre. 71Dalla porpora e dal bisso che si logorano su di loro comprenderete che non sono dèi; infine saranno divorati e nel paese saranno una vergogna. 72È migliore dunque un uomo giusto che non abbia idoli, perché sarà lontano dal disonore.
[vv. 1-11]
[<<< 1-11] 1Per i peccati da voi commessi di fronte a Dio sarete condotti prigionieri in Babilonia da Nabucodònosor re dei Babilonesi. 2Giunti dunque in Babilonia, vi resterete molti anni e per lungo tempo fino a sette generazioni; dopo vi ricondurrò di là in pace. 3Ora, vedrete in Babilonia idoli d'argento, d'oro e di legno, portati a spalla, i quali infondono timore ai pagani. 4State attenti dunque a non imitare gli stranieri; il timore dei loro dei non si impadronisca di voi. 5Alla vista di una moltitudine che prostrandosi davanti e dietro a loro li adora, pensate: «Te dobbiamo adorare, Signore». 6Poiché il mio angelo è con voi, egli si prenderà cura di voi.
7Essi hanno una lingua limata da un artefice, sono indorati e inargentati, ma sono simulacri falsi e non possono parlare. 8Come si fa con una ragazza vanitosa, prendono oro e acconciano corone sulla testa dei loro dei. 9Talvolta anche i sacerdoti, togliendo ai loro dei oro e argento, lo spendono per sé, dandone anche alle prostitute nei postriboli.
10Adornano poi con vesti, come si fa con gli uomini, questi idoli d'argento, d'oro e di legno; ma essi non sono in grado di salvarsi dalla ruggine e dai tarli. 11Sono avvolti in una veste purpurea, ma bisogna pulire il loro volto per la polvere del tempio che si posa abbondante su di essi. 12Come un governatore di una regione, il dio ha lo scettro, ma non stermina colui che lo offende. [vv. 13-72] [<<< 13-72] 13Ha il pugnale e la scure nella destra, ma non si libera dalla guerra e dai ladri. 14Per questo è evidente che non sono dei; non temeteli, dunque!
15Come un vaso di terra una volta rotto diventa inutile, così sono i loro dei, posti nei templi. 16I loro occhi sono pieni della polvere sollevata dai piedi di coloro che entrano. 17Come ad uno che abbia offeso un re si tiene bene sbarrato il luogo dove è detenuto perché deve essere condotto a morte, così i sacerdoti assicurano i templi con portoni, con serrature e con spranghe, perché non vengano saccheggiati dai ladri. 18Accendono loro lumi, persino più numerosi che per se stessi, ma gli dei non ne vedono alcuno. 19Sono come una delle travi del tempio; il loro interno, come si dice, viene divorato e anch'essi senza accorgersene sono divorati dagli insetti che strisciano dalla terra, insieme con le loro vesti. 20Il loro volto si annerisce per il fumo del tempio. 21Sul loro corpo e sulla testa si posano pipistrelli, rondini e altri uccelli e anche i gatti. 22Di qui potete conoscere che non sono dei; non temeteli, dunque!
23L'oro di cui sono adorni per bellezza non risplende se qualcuno non ne toglie la patina; perfino quando venivano fusi, essi non se ne accorgevano. 24Furono comprati a qualsiasi prezzo, essi che non hanno alito vitale. 25Senza piedi, vengono portati a spalla, mostrando agli uomini la loro condizione vergognosa; arrossiscono anche i loro fedeli perché, se cadono a terra, non si rialzano più. 26Neanche se uno li colloca diritti si muoveranno da sé, né se si sono inclinati si raddrizzeranno; si pongono offerte innanzi a loro come ai morti. 27Iloro sacerdoti vendono le loro vittime e ne traggono profitto; anche le mogli di costoro ne pongono sotto sale una parte e non ne danno né ai poveri né ai bisognosi; anche una donna in stato di impurità e la puerpera toccano le loro vittime. 28Conoscendo dunque da questo che non sono dei, non temeteli!
29Come infatti si potrebbero chiamare dei? Perfino le donne presentano offerte a questi idoli d'argento, d'oro e di legno. 30Nei templi i sacerdoti siedono con le vesti stracciate, la testa e le guance rasate, a capo scoperto. 31Urlano alzando grida davanti ai loro dei, come fanno alcuni durante un banchetto funebre. 32I sacerdoti si portan via le vesti degli dei e ne rivestono le loro mogli e i loro bambini. 33Gli idoli non possono contraccambiare né il male né il bene ricevuto da qualcuno; non possono né costituire né spodestare un re; 34nemmeno possono dare ricchezze né soldi. Se qualcuno, fatto un voto, non lo mantiene, non se ne curano. 35Non liberano un uomo dalla morte né sottraggono il debole da un forte. 36Non rendono la vista a un cieco né liberano un uomo dalle angosce. 37Non hanno pietà della vedova né beneficano l'orfano. 38Sono simili alle pietre estratte dalla montagna quegli idoli di legno, indorati e argentati. Iloro fedeli saranno confusi. 39Come dunque si può ritenere e dichiarare che costoro sono dei?
40Inoltre, perfino gli stessi Caldei li disonorano; questi infatti quando trovano un muto incapace di parlare lo presentano a Bel pregandolo di farlo parlare, quasi che costui potesse sentire. 41Costoro, pur rendendosene conto, non sono capaci di abbandonare gli idoli, perché non hanno senno. 42Le donne siedono per la strada cinte di cordicelle e bruciano della crusca. 43Quando qualcuna di esse, tratta in disparte da qualche passante, si è data a costui, schernisce la sua vicina perché non fu stimata come lei e perché la sua cordicella non fu spezzata. 44Quanto avviene attorno agli idoli è menzogna; dunque, come si può credere e dichiarare che costoro sono dei?
45Gli idoli sono lavoro di artigiani e di orefici; essi non diventano niente altro che ciò che gli artigiani vogliono che siano. 46Coloro che li fabbricano non hanno vita lunga; come potrebbero le cose da essi fabbricate essere dei? 47Essi lasciano ai loro posteri menzogna e ignominia. 48Difatti, quando sopraggiungono la guerra e le calamità, i sacerdoti si consigliano fra di loro sul come potranno nascondersi insieme con i loro dei. 49Come dunque è possibile non comprendere che non sono dei coloro che non possono salvare se stessi né dalla guerra né dai mali? 50Dopo tali fatti si riconoscerà che gli idoli di legno, indorati e argentati, sono una menzogna; a tutte le genti e ai re sarà evidente che essi non sono dei, ma lavoro delle mani d'uomo e che sono privi di ogni qualità divina. 51A chi dunque non sarà evidente che non sono dei?
52Essi infatti non possono costituire un re sul panè concedere la pioggia agli uomini; 53non risolvono le contese, né liberano l'oppresso, poiché non hanno alcun potere; sono come cornacchie fra il cielo e la terra. 54Infatti, se il fuoco si attacca al tempio di questi dei di legno o indorati o argentati, mentre i loro sacerdoti fuggiranno e si metteranno in salvo, essi invece come travi bruceranno là in mezzo. 55A un re e ai nemici non possono resistere. 56Come dunque si può ammettere e pensare che essi siano dei?
57Né dai ladri né dai briganti si salveranno questi idoli di legno, argentati e indorati, ai quali i ladri con la violenza tolgono l'oro, l'argento e la veste che li avvolge e poi fuggono tenendo la roba; essi non sono in grado di aiutare neppure se stessi. 58Per questo vale meglio di questi dei bugiardi un re che mostri coraggio oppure un arnese utile in casa, di cui si serve chi l'ha acquistato; anche meglio di questi dei bugiardi è una porta, che tenga al sicuro quanto è dentro la casa o perfino una colonna di legno in un palazzo. 59Il sole, la luna, le stelle, essendo lucenti e destinati a servire a uno scopo obbediscono volentieri. 60Così anche il lampo, quando appare, è ben visibile; anche il vento spira su tutta la regione. 61Quando alle nubi è ordinato da Dio di percorrere tutta la terra, eseguiscono l'ordine; il fuoco, inviato dall'alto per consumare monti e boschi, eseguisce il comando. 62Gli idoli invece non assomigliano né per l'aspetto né per la potenza a queste cose. 63Perciò non si deve ritenere né dichiarare che siano dei, poiché non possono né rendere giustizia né beneficare gli uomini. 64Conoscendo dunque che non sono dei, non temeteli!
65Essi non maledicono né benedicono i re; 66non mostrano alle genti segni nel cielo, né risplendono come il sole, né illuminano come la luna. 67Le belve sono migliori di loro, perché possono fuggire in un riparo e provvedere a se stesse. 68Dunque, in nessuna maniera è chiaro per noi che essi sono dei; per questo non temeteli!
69Come infatti uno spauracchio che in un cocomeraio nulla protegge, tali sono i loro idoli di legno indorati e argentati; 70ancora, i loro idoli di legno indorati e argentati si possono paragonare a un ramo nell'orto, su cui si posa ogni sorta di uccelli, o anche a un cadavere gettato nelle tenebre. 71Dalla porpora e dal bisso che si logorano su di loro saprete che non sono dei; infine saranno divorati e nel paese saranno una vergogna. 72È migliore un uomo giusto che non abbia idoli, poiché sarà lontano dal disonore.
[vv. 1-17]
[<<< 1-17] 1«Figlio dell’uomo, prendi una tavoletta d’argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme, 2e disponi intorno ad essa l’assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli arieti. 3Poi prendi una teglia di ferro e mettila come muro di ferro fra te e la città, e tieni fisso lo sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la assedierai! Questo sarà un segno per la casa d’Israele.
4Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e io ti carico delle iniquità d’Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai su di esso, espierai le sue iniquità: 5io ho computato per te gli anni della sua espiazione come un numero di giorni. Espierai le iniquità della casa d’Israele per trecentonovanta giorni.
6Terminati questi, giacerai sul fianco destro ed espierai le iniquità di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni anno. 7Terrai fisso lo sguardo contro il muro di Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro di essa. 8Ecco, ti ho cinto di funi, in modo che tu non potrai voltarti né da una parte né dall’altra, finché tu non abbia ultimato i giorni della tua reclusione.
9Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta, mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai durante tutti i giorni in cui tu rimarrai disteso sul fianco, cioè per trecentonovanta giorni. 10La razione che assumerai sarà del peso di venti sicli al giorno: la consumerai a ore stabilite. 11Anche l’acqua che berrai sarà razionata: un sesto di hin, a ore stabilite. 12Mangerai questo cibo fatto in forma di schiacciata d’orzo: la cuocerai sopra escrementi umani davanti ai loro occhi». 13Il Signore mi disse: «In tale maniera mangeranno i figli d’Israele il loro pane impuro in mezzo alle nazioni fra le quali li disperderò».
14Io esclamai: «Signore Dio, mai mi sono contaminato! Dall’infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o sbranata, né mai è entrato nella mia bocca cibo impuro». 15Egli mi rispose: «Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì sopra cuocerai il tuo pane».
16Poi soggiunse: «Figlio dell’uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno con angoscia il pane razionato e berranno in preda all’affanno l’acqua misurata. 17Mancando pane e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nelle loro iniquità.
[v. 1] [<< 1] 1«Tu, figlio dell'uomo, prendi una tavoletta d'argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme, 2e disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli arieti. [vv. 3-17] [<<< 3-17] 3Poi prendi una teglia di ferro e mettila come muro di ferro fra te e la città, e tieni fisso lo sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la assedierai! Questo sarà un segno per gli Israeliti.
4Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e sconta su di esso la iniquità d'Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai su di esso, espierai le sue iniquità: 5io ho computato a te gli anni della sua espiazione come un numero di giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le iniquità degli Israeliti.
6Terminati questi, giacerai sul fianco destro e sconterai l'iniquità di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni anno. 7Terrai fisso lo sguardo contro il muro di Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro di essa. Ecco ti ho cinto di catene, 8in modo che tu non potrai voltarti né da una parte né dall'altra finché tu non abbia compiuto i giorni della tua reclusione.
9Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta, mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai durante tutti i giorni che tu rimarrai disteso sul fianco, cioè per centonovanta giorni. 10Il cibo che ti prenderai sarà del peso di venti sicli al giorno: lo consumerai nelle ventiquattr'ore. 11Anche l'acqua che berrai sarà razionata: un sesto di hin, nelle ventiquattro ore. 12Mangerai questo cibo in forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai sopra escrementi umani davanti ai loro occhi. 13In tal maniera, mi disse il Signore, mangeranno gli Israeliti il loro pane impuro, in mezzo alle genti fra le quali li disperderò».
14Io esclamai: «Ah, Signore Dio, mai mi sono contaminato! Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o sbranata, né mai è entrato nella mia bocca cibo impuro». 15Egli mi rispose: «Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì sopra cuocerai il tuo pane».
16Poi soggiunse: «Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia e berranno l'acqua a misura in preda all'affanno; 17così, mancando pane e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nella loro iniquità.
[vv. 1-17]
[<<< 1-17] 1Figlio dell’uomo, prendi una spada affilata, usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba. Poi prendi una bilancia e dividi i peli tagliati.
2Un terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla città al termine dei giorni dell’assedio. Prenderai un altro terzo e lo taglierai con la spada intorno alla città. Disperderai al vento l’ultimo terzo, mentre io sguainerò la spada dietro a loro.
3Conservane solo alcuni e li legherai al lembo del tuo mantello; 4ne prenderai ancora una piccola parte e li getterai sulla brace e da essi si sprigionerà il fuoco e li brucerai. A tutta la casa d’Israele riferirai: 5Così dice il Signore Dio: Questa è Gerusalemme! Io l’avevo collocata in mezzo alle nazioni e circondata di paesi stranieri. 6Essa si è ribellata con empietà alle mie norme più delle nazioni e alle mie leggi più dei paesi che la circondano: hanno disprezzato le mie norme e non hanno camminato secondo le mie leggi. 7Perciò, dice il Signore Dio: Poiché voi siete più ribelli delle nazioni che vi circondano, non avete camminato secondo le mie leggi, non avete osservato le mie norme e neppure avete agito secondo le norme delle nazioni che vi stanno intorno, 8ebbene, così dice il Signore Dio: Ecco, anch’io sono contro di te! Farò giustizia di te di fronte alle nazioni. 9Farò a te quanto non ho mai fatto e non farò mai più, a causa delle tue colpe abominevoli. 10Perciò in mezzo a te i padri divoreranno i figli e i figli divoreranno i padri. Porterò a compimento i miei giudizi contro di te e disperderò ai quattro venti quello che resterà di te. 11Com’è vero che io vivo, oracolo del Signore Dio: poiché tu hai profanato il mio santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte le tue abominazioni, anche io raderò tutto, il mio occhio non si impietosirà, non avrò compassione. 12Un terzo dei tuoi morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada attorno a te e l’altro terzo lo disperderò a tutti i venti e li inseguirò con la spada sguainata. 13Allora darò sfogo alla mia ira, scaricherò su di loro il mio furore e mi vendicherò; allora sapranno che io, il Signore, avevo parlato con sdegno, quando sfogherò su di loro il mio furore. 14Ti ridurrò a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni circostanti, sotto gli sguardi di tutti i passanti. 15Sarai un obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti circondano – io, il Signore, ho parlato – quando in mezzo a te farò giustizia, con sdegno e furore, con terribile vendetta, 16quando scoccherò contro di voi le terribili frecce della fame, che portano distruzione e che lancerò per distruggervi, e quando aumenterò la fame contro di voi, togliendovi la riserva del pane. 17Allora manderò contro di voi la fame e le belve, che ti distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la peste e la strage, mentre farò piombare sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato».
[v. 1]
[<< 1] 1E tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata, usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi prendi una bilancia e dividi i peli tagliati.
2Un terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla città al termine dei giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e lo taglierai con la spada intorno alla città e l'altro terzo lo disperderai al vento, mentre io sguainerò la spada dietro ad essi. [vv. 3-17] [<<< 3-17] 3Di questi ne prenderai un piccolo numero e li legherai al lembo del tuo mantello; 4ne prenderai ancora una piccola parte e li getterai sul fuoco e li brucerai e da essi si sprigionerà il fuoco. A tutti gli Israeliti riferirai: 5Così dice il Signore Dio: Questa è Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle genti e circondata di paesi stranieri. 6Essa si è ribellata con empietà alle mie leggi più delle genti e ai miei statuti più dei paesi che la circondano: hanno disprezzato i miei decreti e non han camminato secondo i miei comandamenti. 7Perciò, dice il Signore Dio: Poiché voi siete più ribelli delle genti che vi circondano, non avete seguito i miei comandamenti, non avete osservato i miei decreti e neppure avete agito secondo i costumi delle genti che vi stanno intorno, 8ebbene, così dice il Signore Dio: Ecco anche me contro di te: farò in mezzo a te giustizia di fronte alle genti. 9Farò in mezzo a te quanto non ho mai fatto e non farò mai più, a causa delle tue colpe abominevoli. 10Perciò in mezzo a te i padri divoreranno i figli e i figli divoreranno i padri. Compirò in te i miei giudizi e disperderò ad ogni vento quel che resterà di te. 11Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, poiché tu hai profanato il mio santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli, anch'io raderò tutto, il mio occhio non s'impietosirà, non avrò compassione. 12Un terzo dei tuoi morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada nei tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperderò a tutti i venti e sguainerò la spada dietro di essi. 13Allora darò sfogo alla mia ira, sazierò su di loro il mio furore e mi vendicherò; allora sapranno che io, il Signore, avevo parlato con sdegno, quando sfogherò su di loro il mio furore. 14Ti ridurrò a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni che ti stanno all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i passanti. 15Sarai un obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti circondano, quando in mezzo a te farò giustizia, con sdegno e furore, con terribile vendetta - io, il Signore, parlo - 16quando scoccherò contro di voi le terribili saette della fame, che portano distruzione e che lancerò per distruggervi, e aumenterò la fame contro di voi, togliendovi la riserva del pane. 17Allora manderò contro di voi la fame e le belve che ti distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la peste e la strage, mentre farò piombare sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato».
[vv. 1-27]
[<<< 1-27] 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Ora, figlio dell’uomo, riferisci: Così dice il Signore Dio alla terra d’Israele. Ecco la fine: essa giunge sino ai quattro estremi della terra. 3Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira, per giudicarti secondo le tue opere e per domandarti conto di tutti i tuoi abomini. 4Non avrà pietà di te il mio occhio e non avrò compassione, ma ti riterrò responsabile della tua condotta e diverranno palesi in mezzo a te i tuoi abomini; saprete allora che io sono il Signore.
5Così dice il Signore Dio: Ecco, arriva sventura su sventura. 6Viene la fine, viene su di te: ecco, viene! 7Viene il tuo turno, o abitante della terra: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. 8Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te, e su di te darò sfogo alla mia ira, per giudicarti secondo le tue opere e per domandarti conto di tutti i tuoi abomini. 9Non avrà pietà di te il mio occhio e non avrò compassione, ma ti riterrò responsabile della tua condotta e diverranno palesi in mezzo a te i tuoi abomini: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce.
10Ecco il giorno, eccolo: arriva. È giunto il tuo turno. L’ingiustizia fiorisce, germoglia l’orgoglio 11e regna la violenza, scettro della malvagità. 12È giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga, perché l’ira pende su tutti! 13Chi ha venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto, anche se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà revocata e nessuno, per la sua perversità, potrà salvare la sua esistenza.
14Si suona il corno e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine. 15La spada all’esterno, la peste e la fame di dentro: chi è in campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste. 16Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui monti, gemerà come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquità.
17Tutte le mani si indeboliranno e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua. 18Vestiranno il sacco e lo spavento li avvolgerà. Su tutti i volti sarà la vergogna e tutte le teste saranno rasate. 19Getteranno l’argento per le strade e il loro oro si cambierà in immondizia, con esso non si sfameranno, non si riempiranno il ventre, perché è stato per loro causa di peccato. 20Della bellezza dei loro gioielli fecero oggetto d’orgoglio e fabbricarono con essi le abominevoli statue dei loro idoli. Per questo li tratterò come immondizia, 21li darò in preda agli stranieri e saranno bottino per i malvagi della terra che li profaneranno. 22Distoglierò da loro la mia faccia, sarà profanato il mio tesoro, vi entreranno i ladri e lo profaneranno.
23Prepàrati una catena, poiché il paese è pieno di assassini e la città è colma di violenza. 24Io manderò i popoli più feroci e s’impadroniranno delle loro case, abbatterò la superbia dei potenti, i santuari saranno profanati. 25Giungerà l’angoscia e cercheranno pace, ma pace non vi sarà. 26Sventura seguirà a sventura, allarme succederà ad allarme: ai profeti chiederanno responsi, ai sacerdoti verrà meno la legge, agli anziani il consiglio. 27Il re sarà in lutto, il principe sarà ammantato di desolazione. Tremeranno le mani della popolazione del paese. Li tratterò secondo la loro condotta, li giudicherò secondo i loro giudizi: così sapranno che io sono il Signore».
[vv. 1-6]
[<<< 1-6] 1Questa parola del Signore mi fu rivolta: 2«Ora, figlio dell'uomo riferisci: Così dice il Signore Dio al paese d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti cardinali del paese. 3Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira per giudicarti delle tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze. 4Non s'impietosirà per te il mio occhio e non avrò compassione, anzi ti terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze; saprete allora che io sono il Signore. 5Così dice il Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva. 6Viene la fine, la fine viene su di te; ecco, viene.
7Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. [vv. 8-27] [<<< 8-27] 8Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te e su di te darò sfogo alla mia ira. Ti giudicherò secondo le tue opere e ti domanderò conto di tutte le tue nefandezze. 9Né s'impietosirà il mio occhio e non avrò compassione, ma ti terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce. 10Ecco il giorno, eccolo che arriva. È giunta la tua sorte. L'ingiustizia fiorisce, germoglia l'orgoglio 11e la violenza si leva a scettro d'iniquità. 12È giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga; perché l'ira pende su tutti! 13Chi ha venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto anche se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà revocata e nessuno nella sua perversità potrà preservare la sua esistenza.
14Si suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine.
15La spada all'esterno, la peste e la fame di dentro: chi è per la campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste. 16Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui monti gemerà come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquità.
17Tutte le mani cadranno
e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua.
18Vestiranno il sacco
e lo spavento li avvolgerà.
Su tutti i volti sarà la vergogna
e tutte le teste saranno rasate.
19Getteranno l'argento per le strade
e il loro oro si cambierà in immondizia,
con esso non si sfameranno,
non si riempiranno il ventre,
perché è stato per loro causa di peccato.
20Della bellezza dei loro gioielli
fecero oggetto d'orgoglio
e fabbricarono con essi
le abominevoli statue dei loro idoli:
per questo li tratterò come immondizia,
21li darò in preda agli stranieri
e in bottino alla feccia del paese
e lo profaneranno.
22Rivolgerò da loro la mia faccia,
sarà profanato il mio tesoro,
vi entreranno i ladri e lo profaneranno.
23Prepàrati una catena,
poiché il paese è pieno di assassini
e la città è piena di violenza.
24Io manderò i popoli più feroci
e s'impadroniranno delle loro case,
abbatterò la superbia dei potenti,
i santuari saranno profanati.
25Giungerà l'angoscia e cercheranno pace,
ma pace non vi sarà.
26Sventura seguirà a sventura,
allarme seguirà ad allarme:
ai profeti chiederanno responsi,
ai sacerdoti verrà meno la dottrina,
agli anziani il consiglio.
27Il re sarà in lutto, il principe ammantato di
desolazione,
tremeranno le mani del popolo del paese.
Li tratterò secondo la loro condotta,
li giudicherò secondo i loro giudizi:
così sapranno che io sono il Signore».
[vv. 1-49]
[<<< 1-49] 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell’uomo, vi erano due donne, figlie della stessa madre, 3che si erano prostituite in Egitto fin dalla loro giovinezza, dove venne premuto il loro petto e oppresso il loro seno verginale. 4Esse si chiamano Oolà la maggiore e Oolibà la più piccola, sua sorella. L’una e l’altra divennero mie e partorirono figli e figlie. Oolà è Samaria e Oolibà è Gerusalemme. 5Oolà, mentre era mia, si dimostrò infedele: arse d’amore per i suoi spasimanti, gli Assiri suoi vicini, 6vestiti di porpora, prìncipi e governatori, tutti giovani attraenti, cavalieri montati su cavalli. 7Concesse i suoi favori a loro, al fiore degli Assiri, e si contaminò con gli idoli di coloro dei quali si era innamorata. 8Non rinunciò alle sue relazioni amorose con gli Egiziani, i quali avevano abusato di lei nella sua giovinezza, avevano oppresso il suo seno verginale, sfogando su di lei la loro libidine. 9Per questo l’ho data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri, dei quali si era innamorata. 10Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figli e le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne così come un monito fra le donne, per la condanna esemplare che essi avevano eseguito su di lei.
11Sua sorella Oolibà la vide e si corruppe più di lei nei suoi amoreggiamenti; con le sue infedeltà superò la sorella. 12Spasimò per gli Assiri suoi vicini, prìncipi e governatori, vestiti di porpora, cavalieri montati su cavalli, tutti giovani attraenti. 13Io vidi che si era contaminata e che tutt’e due seguivano la stessa via. 14Ma ella moltiplicò le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di Caldei, disegnati con il minio, 15con cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo, dall’aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari di Caldea: 16ella se ne innamorò non appena li vide e inviò loro messaggeri in Caldea. 17I figli di Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro fornicazioni ed ella si contaminò con loro finché ne fu nauseata. 18Poiché aveva messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudità, anch’io mi allontanai da lei come mi ero allontanato dalla sorella. 19Ma ella continuò a moltiplicare prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventù, quando si prostituiva in Egitto. 20Arse di libidine per quegli amanti lussuriosi come asini, libidinosi come stalloni, 21e così rinnovasti l’infamia della tua giovinezza, quando in Egitto veniva oppresso il tuo seno, premuto il tuo petto giovanile. 22Per questo, Oolibà, così dice il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di te gli amanti di cui mi sono disgustato e condurrò contro di te da ogni parte 23i figli di Babilonia e di tutti i Caldei, quelli di Pekod, di Soa e di Koa e con loro tutti gli Assiri, tutti giovani attraenti, prìncipi e governatori, tutti capitani e cavalieri famosi; 24verranno contro di te dal settentrione con cocchi e carri e con una moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te da ogni parte con scudi grandi e piccoli e con elmi. A loro ho rimesso il giudizio e ti giudicheranno secondo le loro leggi. 25Scatenerò la mia gelosia contro di te e ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi e i superstiti cadranno di spada; deporteranno i tuoi figli e le tue figlie e ciò che rimarrà di te sarà preda del fuoco. 26Ti spoglieranno delle tue vesti e s’impadroniranno dei tuoi gioielli. 27Metterò fine alle tue scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non alzerai più gli occhi verso di loro, non ricorderai più l’Egitto.
28Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata. 29Ti tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda e scoperta; saranno svelate la turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine e le tue prostituzioni. 30Così sarai trattata perché tu mi hai tradito con le nazioni, perché ti sei contaminata con i loro idoli. 31Hai seguito la via di tua sorella, la sua coppa porrò nelle tue mani. 32Così dice il Signore Dio:
Berrai la coppa di tua sorella,
profonda e larga,
sarai oggetto di derisione e di scherno;
la coppa sarà di grande misura.
33Tu sarai colma d’ubriachezza e d’affanno.
Coppa di desolazione e di sterminio
era la coppa di tua sorella Samaria.
34Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai i cocci,
ti lacererai il seno,
poiché io ho parlato».
Oracolo del Signore Dio.
35Perciò così dice il Signore Dio: «Tu mi hai dimenticato e mi hai voltato le spalle: sconterai la tua disonestà e le tue prostituzioni!».
36Il Signore mi disse: «Figlio dell’uomo, non giudicherai tu Oolà e Oolibà? Non mostrerai loro i loro abomini? 37Sono state adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno commesso adulterio con i loro idoli; persino i figli che mi avevano partorito, li hanno fatti passare per il fuoco in loro pasto. 38Ancora questo mi hanno fatto: in quello stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e profanato i miei sabati; 39dopo avere immolato i loro figli ai loro idoli, sono venute in quel medesimo giorno al mio santuario per profanarlo: ecco quello che hanno fatto dentro la mia casa!
40Si rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata, ti sei dipinta gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti preziosi, 41ti sei stesa su un magnifico divano davanti a una tavola imbandita, su cui hai posto il mio olio, i miei profumi. 42Si udiva lo strepito di una moltitudine festante di uomini venuti dal deserto, i quali avevano messo braccialetti ai polsi e una splendida corona sul capo.
43Io pensavo di costei, abituata agli adultèri: “Ora costoro si faranno complici delle sue prostituzioni”. 44Infatti entrarono da lei, come si entra da una prostituta: così entrarono da Oolà e da Oolibà, donne di malaffare. 45Ma uomini retti le giudicheranno come si giudicano le adultere e le assassine. Le loro mani sono lorde di sangue».
46Così dice infatti il Signore Dio: «Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. 47La folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le case. 48Eliminerò così un’infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili. 49Faranno ricadere la vostra infamia su di voi e sconterete i vostri peccati di idolatria: saprete così che io sono il Signore Dio».
[vv. 1-28]
[<<< 1-28] 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell'uomo, vi erano due donne, figlie della stessa madre, 3le quali si erano prostituite in Egitto fin dalla loro giovinezza, dove venne profanato il loro petto e oppresso il loro seno verginale. 4Esse si chiamano Oolà la maggiore e Oolibà la più piccola, sua sorella. L'una e l'altra divennero mie e partorirono figli e figlie. Oolà è Samaria e Oolibà è Gerusalemme. 5Oolà mentre era mia si dimostrò infedele: arse d'amore per i suoi spasimanti, gli Assiri suoi vicini, 6vestiti di porpora, prìncipi e governatori, tutti giovani attraenti, cavalieri montati su cavalli. 7Concesse loro i suoi favori, al fiore degli Assiri, e si contaminò con gli idoli di coloro dei quali si era innamorata. 8Non rinunciò alle sue relazioni amorose con gli Egiziani, i quali avevano abusato di lei nella sua giovinezza, avevano profanato il suo seno verginale, sfogando su di lei la loro libidine. 9Per questo l'ho data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri, dei quali si era innamorata. 10Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figli e le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne così come un monito fra le donne, per la condanna esemplare che essi avevano eseguita su di lei.
11Sua sorella Oolibà la vide e si corruppe più di lei nei suoi amoreggiamenti; con le sue infedeltà superò la sorella. 12Spasimò per gli Assiri suoi vicini, prìncipi e capi, vestiti di porpora, cavalieri montati su cavalli, tutti giovani attraenti. 13Io vidi che si era contaminata e che tutt'e due seguivano la stessa via. 14Ma essa moltiplicò le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di Caldei, disegnati con il minio, 15con cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo, dall'aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari di Caldea: 16essa se ne innamorò non appena li vide e inviò loro messaggeri in Caldea. 17I figli di Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si contaminò con loro finché ne fu nauseata. 18Poiché aveva messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudità, anch'io mi allontanai da lei come mi ero allontanato dalla sorella. 19Ma essa continuò a moltiplicare prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventù, quando si prostituiva in Egitto. 20Arse di libidine per quegli amanti lussuriosi come asini, libidinosi come stalloni, 21e così rinnovò l'infamia della sua giovinezza, quando in Egitto veniva profanato il suo petto, oppresso il suo seno verginale. 22Per questo, Oolibà, così dice il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di te gli amanti di cui mi sono disgustato e li condurrò contro di te da ogni parte, 23i figli di Babilonia e di tutti i Caldei, quelli di Pekòd, di Soa e di Koa e con loro tutti gli Assiri, tutti i giovani attraenti, prìncipi e capi, tutti capitani e cavalieri famosi; 24verranno contro di te dal settentrione con cocchi e carri e con una moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te da ogni parte con scudi grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso il giudizio e ti giudicheranno secondo le loro leggi. 25Scatenerò la mia gelosia contro di te e ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi e i superstiti cadranno di spada; deporteranno i tuoi figli e le tue figlie e ciò che rimarrà di te sarà preda del fuoco. 26Ti spoglieranno delle tue vesti e s'impadroniranno dei tuoi gioielli. 27Metterò fine alle tue scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non alzerai più gli occhi verso di loro, non ricorderai più l'Egitto.
28Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata. 29Ti tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda e scoperta; sarà svelata la turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine e la tua disonestà. [vv. 30-49] [<<< 30-49] 30Così sarai trattata perché tu mi hai tradito con le genti, perché ti sei contaminata con i loro idoli. 31Hai seguito la via di tua sorella, la sua coppa porrò nelle tue mani».
32Dice il Signore Dio:
«Berrai la coppa di tua sorella,
profonda e larga,
sarai oggetto di derisione e di scherno;
la coppa sarà di grande capacità.
33Tu sarai colma d'ubriachezza e d'affanno,
coppa di desolazione e di sterminio
era la coppa di tua sorella Samaria.
34Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai i cocci,
ti lacererai il seno,
poiché io ho parlato». Parola del Signore.
35Perciò dice il Signore Dio: «Poiché tu mi hai dimenticato e mi hai voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonestà e le tue dissolutezze!».
36Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, non giudicherai tu Oolà e Oolibà? Non mostrerai ad esse i loro abomini? 37Sono state adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno commesso adulterio con i loro idoli; perfino i figli che mi avevano partorito, li hanno fatti passare per il fuoco in loro pasto. 38Ancor questo mi hanno fatto: in quello stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e profanato i miei sabati; 39dopo avere immolato i loro figli ai loro idoli, sono venute in quel medesimo giorno al mio santuario per profanarlo: ecco quello che hanno fatto dentro la mia casa!
40Si rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata, ti sei dipinta gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti preziosi, 41ti sei stesa su un magnifico divano davanti ad una tavola imbandita, su cui hai posto il mio olio, i miei profumi. 42Si udiva lo strepito di una moltitudine festante di uomini venuti dal deserto, i quali avevano messo braccialetti ai polsi e una corona di gloria sul loro capo. 43Io pensavo di costei, abituata agli adultèri: Ora costoro si faranno complici delle sue prostituzioni. 44Infatti entrarono da lei, come si entra da una prostituta: così entrarono da Oolà e da Oolibà, donne di malaffare. 45Ma uomini retti le giudicheranno come si giudicano le adultere e le assassine. Le loro mani sono lorde di sangue».
46Dice infatti il Signore Dio: «Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. 47La folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le case. 48Eliminerò così un'infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili. 49Faranno ricadere la vostra infamia su di voi e sconterete i vostri peccati di idolatria: saprete così che io sono il Signore Dio».
[vv. 1-17]
[<<< 1-17] 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell’uomo, rivolgiti agli Ammoniti e profetizza contro di loro. 3Annuncerai agli Ammoniti: Udite la parola del Signore Dio. Così dice il Signore Dio: Poiché tu hai esclamato: “Bene!”, quando il mio santuario è stato profanato, quando la terra d’Israele è stata devastata e quando la casa di Giuda è stata condotta in esilio, 4per questo, ecco, io ti do in mano ai figli d’oriente. Metteranno in te i loro accampamenti e in mezzo a te pianteranno le loro tende, mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte. 5Farò di Rabbà un pascolo per cammelli e delle città di Ammon un ovile per pecore. Allora saprete che io sono il Signore.
6Perché così dice il Signore Dio: Poiché hai battuto le mani, hai pestato i piedi e hai gioito in cuor tuo con totale disprezzo per la terra d’Israele, 7per questo, eccomi: io stendo la mano su di te e ti darò in preda alle genti; ti sterminerò dai popoli e ti cancellerò dal numero delle nazioni. Ti annienterò e allora saprai che io sono il Signore.
8Così dice il Signore Dio: Poiché Moab e Seir hanno detto: “Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli”, 9ebbene, io tiro un fendente sulle spalle di Moab, in tutto il suo territorio anniento le sue città, decoro del paese, Bet-Iesimòt, Baal-Meon, Kiriatàim, 10e le do in possesso ai figli d’oriente, come diedi loro gli Ammoniti, perché non siano più ricordati fra i popoli. 11Così farò giustizia di Moab e sapranno che io sono il Signore.
12Così dice il Signore Dio: Poiché Edom ha sfogato crudelmente la sua vendetta contro la casa di Giuda e s’è reso colpevole vendicandosi su di essa, 13per questo, così dice il Signore Dio: Anch’io stenderò la mano su Edom, vi sterminerò uomini e bestie, ne farò un deserto. Da Teman fino a Dedan cadranno di spada. 14La mia vendetta su Edom la compirò per mezzo del mio popolo, Israele, che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno. Si conoscerà così la mia vendetta. Oracolo del Signore Dio.
15Così dice il Signore Dio: Poiché i Filistei si sono vendicati con animo pieno di odio e si sono abbandonati allo sterminio, mossi da antico rancore, 16per questo, così dice il Signore Dio: Ecco, io stendo la mano sui Filistei; sterminerò i Cretei e annienterò il resto della costa del mare. 17Farò su di loro terribili vendette con castighi furiosi, e sapranno che io sono il Signore, quando eseguirò su di loro la vendetta».
[vv. 1-14]
[<<< 1-14] 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell'uomo, rivolgiti agli Ammoniti e predici contro di loro. 3Annunzierai agli Ammoniti: Udite la parola del Signore Dio. Dice il Signore Dio: Poiché tu hai esclamato: Ah! Ah! riguardo al mio santuario poiché è stato profanato, riguardo al paese di Israele perché è stato devastato, e riguardo alla casa di Giuda perché condotta in esilio, 4per questo:
Ecco, io ti do in mano ai figli d'oriente.
Metteranno in te i loro accampamenti,
e in mezzo a te pianteranno le loro tende:
mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte.
5Farò di Rabbà una stalla da cammelli
e delle città di Ammòn un ovile per pecore.
Allora saprete che io sono il Signore».
6Perché dice il Signore Dio:
«Siccome hai battuto le mani,
hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor tuo
con pieno disprezzo per il paese d'Israele,
7per questo, eccomi:
Io stendo la mano su di te
e ti darò in preda alle genti;
ti sterminerò dai popoli
e ti cancellerò dal numero delle nazioni.
Ti annienterò e allora saprai che io sono il Signore».
8Dice il Signore Dio:
«Poiché Moab e Seir hanno detto:
Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli,
9ebbene, io apro il fianco di Moab,
in tutto il suo territorio anniento le sue città,
decoro del paese,
Bet-Iesimòt, Baal-Meòn, Kiriatàim,
10e le do in possesso ai figli d'oriente,
come diedi loro gli Ammoniti,
perché non siano più ricordati fra i popoli.
11Così farò giustizia di Moab
e sapranno che io sono il Signore».
12Dice il Signore Dio: «Poiché Edom ha sfogato crudelmente la sua vendetta contro la casa di Giuda e s'è reso colpevole vendicandosi su di essa, 13per questo, così dice il Signore Dio:
Anch'io stenderò la mano su Edom,
sterminerò in esso uomini e bestie
e lo ridurrò a un deserto.
Da Teman fino a Dedan cadranno di spada.
14La mia vendetta su Edom la compirò
per mezzo del mio popolo, Israele,
che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno.
Si conoscerà così la mia vendetta».
Oracolo del Signore Dio.
15Dice il Signore Dio: «Poiché i Filistei si son vendicati con animo pieno di odio e si son dati a sterminare, mossi da antico rancore, [vv. 16-17] [<<< 16-17] 16per questo, così dice il Signore Dio:
Ecco, io stendo la mano sui Filistei,
sterminerò i Cretei e annienterò
il resto degli abitanti sul mare.
17Farò su di loro terribili vendette,
castighi furiosi,
e sapranno che io sono il Signore,
quando eseguirò su di loro la vendetta».
[vv. 1-26]
[<<< 1-26] 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell’uomo, parla al principe di Tiro: Così dice il Signore Dio:
Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto:
“Io sono un dio,
siedo su un trono divino in mezzo ai mari”,
mentre tu sei un uomo e non un dio,
hai reso il tuo cuore come quello di Dio,
3ecco, tu sei più saggio di Daniele,
nessun segreto ti è nascosto.
4Con la tua saggezza e la tua intelligenza
hai creato la tua potenza
e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
5con la tua grande sapienza e i tuoi traffici
hai accresciuto le tue ricchezze
e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
6Perciò così dice il Signore Dio:
Poiché hai reso il tuo cuore come quello di Dio,
7ecco, io manderò contro di te
i più feroci popoli stranieri;
snuderanno le spade contro la tua bella saggezza,
profaneranno il tuo splendore.
8Ti precipiteranno nella fossa
e morirai della morte degli uccisi in mare.
9Ripeterai ancora: “Io sono un dio”,
di fronte ai tuoi uccisori?
Ma sei un uomo e non un dio,
in balìa di chi ti uccide.
10Per mano di stranieri morirai
della morte dei non circoncisi,
perché io ho parlato».
Oracolo del Signore Dio.
11Mi fu rivolta questa parola del Signore: 12«Figlio dell’uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così dice il Signore Dio:
Tu eri un modello di perfezione,
pieno di sapienza,
perfetto in bellezza;
13in Eden, giardino di Dio,
tu eri coperto d’ogni pietra preziosa:
rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici
e diaspri, zaffìri, turchesi e smeraldi;
e d’oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue legature,
preparato nel giorno in cui fosti creato.
14Eri come un cherubino protettore, ad ali spiegate;
io ti posi sul monte santo di Dio
e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
15Perfetto tu eri nella tua condotta,
da quando sei stato creato,
finché fu trovata in te l’iniquità.
16Accrescendo i tuoi commerci
ti sei riempito di violenza e di peccati;
io ti ho scacciato dal monte di Dio
e ti ho fatto perire, o cherubino protettore,
in mezzo alle pietre di fuoco.
17Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza,
la tua saggezza si era corrotta
a causa del tuo splendore:
ti ho gettato a terra
e ti ho posto davanti ai re, perché ti vedano.
18Con la gravità dei tuoi delitti,
con la disonestà del tuo commercio
hai profanato i tuoi santuari;
perciò in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco
per divorarti.
Ti ho ridotto in cenere sulla terra,
sotto gli occhi di quanti ti guardano.
19Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto,
sono rimasti attoniti per te,
sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre».
20Mi fu rivolta questa parola del Signore: 21«Figlio dell’uomo, volgiti verso Sidone e profetizza contro di essa: 22Annunciale: Così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Sidone,
e mostrerò la mia gloria in mezzo a te.
Si saprà che io sono il Signore
quando di essa farò giustizia
e manifesterò in essa la mia santità.
23Manderò contro di essa la peste
e il sangue scorrerà per le sue vie:
in essa cadranno i trafitti di spada,
e questa da ogni parte la circonderà,
e sapranno che io sono il Signore Dio.
24Non ci sarà più per la casa d’Israele un aculeo pungente, una spina dolorosa tra tutti i suoi vicini che la disprezzano: sapranno che io sono il Signore.
25Così dice il Signore Dio: Quando avrò radunato la casa d’Israele dai popoli in mezzo ai quali è dispersa, io manifesterò in loro la mia santità davanti alle nazioni: abiteranno la loro terra che diedi al mio servo Giacobbe, 26vi abiteranno tranquilli, costruiranno case e pianteranno vigne; vi abiteranno tranquilli, quando avrò eseguito i miei giudizi su tutti coloro che intorno li disprezzano, e sapranno che io sono il Signore, loro Dio».
[v. 1] [<< 1] 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell'uomo, parla al principe di Tiro: Dice il Signore Dio:
Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto:
Io sono un dio,
siedo su un seggio divino in mezzo ai mari,
mentre tu sei un uomo e non un dio,
hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[vv. 3-8]
[<<< 3-8]
3ecco, tu sei più saggio di Daniele,
nessun segreto ti è nascosto.
4Con la tua saggezza e il tuo accorgimento
hai creato la tua potenza
e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
5con la tua grande accortezza e i tuoi traffici
hai accresciuto le tue ricchezze
e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
6Perciò così dice il Signore Dio:
Poiché hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
7ecco, io manderò contro di te
i più feroci popoli stranieri;
snuderanno le spade contro la tua bella saggezza,
profaneranno il tuo splendore.
8Ti precipiteranno nella fossa e morirai
della morte degli uccisi in mezzo ai mari.
9Ripeterai ancora: «Io sono un dio»,
di fronte ai tuo uccisori?
Ma sei un uomo e non un dio
in balìa di chi ti uccide.
[vv. 10-26]
[<<< 10-26]
10Della morte dei non circoncisi morirai
per mano di stranieri, perché io l'ho detto».
Oracolo del Signore Dio.
11Mi fu rivolta questa parola del Signore: 12«Figlio dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così dice il Signore Dio:
Tu eri un modello di perfezione,
pieno di sapienza,p
erfetto in bellezza;
13in Eden, giardino di Dio,
tu eri coperto d'ogni pietra preziosa:
rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici
e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi;
e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue
legature,
preparato nel giorno in cui fosti creato.
14Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa;
io ti posi sul monte santo di Dio
e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
15Perfetto tu eri nella tua condotta,
da quando sei stato creato,
finché fu trovata in te l'iniquità.
16Crescendo i tuoi commerci
ti sei riempito di violenza e di peccati;
io ti ho scacciato dal monte di Dio
e ti ho fatto perire, cherubino protettore,
in mezzo alle pietre di fuoco.
17Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza,
la tua saggezza si era corrotta
a causa del tuo splendore:
ti ho gettato a terra
e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.
18Con la gravità dei tuoi delitti,
con la disonestà del tuo commercio
hai profanato i tuoi santuari;
perciò in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco
per divorarti.
Ti ho ridotto in cenere sulla terra
sotto gli occhi di quanti ti guardano.
19Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto
sono rimasti attoniti per te,
sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre».
20Mi fu rivolta questa parola del Signore: 21«Figlio dell'uomo, volgiti verso Sidòne e profetizza contro di essa: 22Annunziale: Dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Sidòne,
e mostrerò la mia gloria in mezzo a te.
Si saprà che io sono il Signore
quando farò giustizia di te
e manifesterò la mia santità.
23Manderò contro di essa la peste
e il sangue scorrerà per le sue vie:
cadranno in essa i trafitti di spada
e questa da ogni parte graverà;
e sapranno che io sono il Signore.
24Non ci sarà più per gli Israeliti un aculeo pungente, una spina dolorosa tra tutti i suoi vicini che la disprezzano: sapranno che io sono il Signore».
25Così dice il Signore Dio; «Quando avrò radunato gli Israeliti di mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi, io manifesterò in essi la mia santità davanti alle genti: abiteranno il paese che diedi al mio servo Giacobbe, 26vi abiteranno tranquilli, costruiranno case e pianteranno vigne; vi abiteranno tranquilli, quando avrò eseguito i miei giudizi su tutti coloro che intorno li disprezzano: e sapranno che io sono il Signore loro Dio».
[vv. 1-15]
[<<< 1-15] 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell’uomo, volgiti verso il monte Seir e profetizza contro di esso. 3Annuncerai: Così dice il Signore Dio:
Eccomi a te, monte Seir,
anche su di te stenderò il mio braccio
e farò di te una solitudine, un luogo desolato.
4Ridurrò le tue città in rovina,
e tu diventerai un deserto;
così saprai che io sono il Signore.
5Tu hai nutrito un odio secolare contro gli Israeliti e li hai consegnati alla spada al tempo della loro sventura, al colmo della loro iniquità; 6per questo, com’è vero che io vivo – oracolo del Signore Dio –, ti abbandonerò alla violenza del sangue e il sangue ti perseguiterà; tu non hai odiato la violenza del sangue e il sangue ti perseguiterà. 7Farò del monte Seir una solitudine e un deserto, e vi eliminerò chiunque lo percorre. 8Riempirò di cadaveri i tuoi monti; sulle tue alture, per le tue pendici, in tutte le tue valli cadranno i trafitti di spada. 9In solitudine perenne ti ridurrò e le tue città non saranno più abitate: saprete che io sono il Signore. 10Poiché hai detto: “Questi due popoli, questi due territori saranno miei, noi li possederemo”, anche se là è il Signore, 11per questo, com’è vero che io vivo – oracolo del Signore Dio –, io agirò secondo quell’ira e quel furore che tu hai dimostrato nell’odio contro di loro e mi farò conoscere in mezzo a loro quando farò giustizia di te: 12saprai allora che io sono il Signore. Ho udito tutti gli insulti che tu hai proferito contro i monti d’Israele, dicendo: “Sono deserti; sono dati a noi perché li divoriamo”. 13Contro di me avete fatto discorsi insolenti, contro di me avete moltiplicato le parole: ho udito tutto. 14Così dice il Signore Dio: Poiché tutto il paese ha gioito, farò di te una solitudine: 15poiché tu hai gioito per l’eredità della casa d’Israele quando era devastata, così io tratterò te: sarai ridotto a una solitudine, o monte Seir, e anche tu Edom, tutto intero. Sapranno che io sono il Signore.
[vv. 1-4]
[<<< 1-4] 1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell'uomo, volgiti verso il monte Seir e profetizza contro di esso. 3Annunzierai: Dice il Signore Dio:
Eccomi a te, monte Seir,
anche su di te stenderò il mio braccio
e farò di te una solitudine, un luogo desolato.
4Ridurrò le tue città in macerie,
e tu diventerai un deserto;
così saprai che io sono il Signore.
5Tu hai mantenuto un odio secolare contro gli Israeliti e li hai consegnati alla spada nel giorno della loro sventura, quando ho posto fine alla loro iniquità; [vv. 6-10] [<<< 6-10] 6per questo, com'è vero ch'io vivo - dice il Signore Dio - ti abbandonerò al sangue e il sangue ti perseguiterà; tu hai odiato il sangue e il sangue ti perseguiterà. 7Farò del monte Seir una solitudine e un deserto e vi eliminerò chiunque su di esso va e viene. 8Riempirò di cadaveri i tuoi monti; sulle tue alture, per le tue pendici, in tutte le tue valli cadranno i trafitti di spada. 9In solitudine perenne ti ridurrò e le tue città non saranno più abitate: saprete che io sono il Signore. 10Poiché hai detto: Questi due popoli, questi due territori saranno miei, noi li possiederemo, anche se là è il Signore. 11Per questo, com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io agirò secondo quell'ira e quel furore che tu hai dimostrato nell'odio contro di loro e mi rivelerò in mezzo a loro quando farò giustizia di te: [vv. 12-15] [<<< 12-15] 12saprai allora che io sono il Signore. Ho udito tutti gli insulti che tu hai proferiti contro i monti d'Israele: Sono deserti; son dati a noi perché vi pascoliamo. 13Contro di me avete fatto discorsi insolenti, contro di me avete moltiplicato le parole: ho udito tutto. 14Così dice il Signore Dio: Poiché tutto il paese ha gioito, farò di te una solitudine: 15poiché tu hai gioito per l'eredità della casa d'Israele che era devastata, così io tratterò te: sarai ridotto a una solitudine, o monte Seir, e tu Edom, tutto intero; si saprà che io sono il Signore».
[vv. 1-49]
[<<< 1-49] 1Nell’anno venticinquesimo della nostra deportazione, al principio dell’anno, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là. 2In visione divina mi condusse nella terra d’Israele e mi pose sopra un monte altissimo, sul quale sembrava costruita una città, dal lato di mezzogiorno. 3Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare. 4Quell’uomo mi disse: «Figlio dell’uomo: osserva e ascolta attentamente e fa’ attenzione a quanto io sto per mostrarti. Tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu poi manifesti alla casa d’Israele quello che avrai visto».
5Ed ecco, il tempio era tutto recinto da un muro. La canna per misurare che l’uomo teneva in mano era di sei cubiti, ciascuno di un cubito e un palmo. Egli misurò lo spessore del muro: era una canna, e l’altezza una canna.
6Poi andò alla porta che guarda a oriente, salì i gradini e misurò la soglia della porta; era una canna di larghezza. 7Ogni stanza misurava una canna di lunghezza e una di larghezza, da una stanza all’altra vi erano cinque cubiti: anche la soglia della porta dal lato del vestibolo della porta stessa, verso l’interno, era di una canna. 8Misurò il vestibolo della porta: 9era di otto cubiti; i pilastri di due cubiti. Il vestibolo della porta era verso l’interno.
10Le stanze della porta a oriente erano tre da una parte e tre dall’altra, tutt’e tre della stessa grandezza, come di una stessa misura erano i pilastri da una parte e dall’altra. 11Misurò la larghezza dell’apertura della porta: era di dieci cubiti; l’ampiezza della porta era di tredici cubiti. 12Davanti alle stanze vi era un parapetto di un cubito, da un lato e dall’altro; ogni stanza misurava sei cubiti per lato. 13Misurò poi la porta dal tetto di una stanza al suo opposto: la larghezza era di venticinque cubiti, da un’apertura all’altra. 14I pilastri li calcolò alti sessanta cubiti; dai pilastri cominciava il cortile che circondava la porta. 15Dalla facciata della porta d’ingresso alla facciata del vestibolo della porta interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti. 16Le stanze e i pilastri avevano finestre con grate verso l’interno intorno alla porta, come anche vi erano finestre intorno che davano sull’interno del vestibolo. Sui pilastri erano disegnate delle palme.
17Poi mi condusse nel cortile esterno e vidi delle stanze e un lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le stanze lungo il lastricato. 18Il lastricato si estendeva ai lati delle porte per una estensione uguale alla larghezza delle porte stesse: era il lastricato inferiore. 19Misurò lo spazio dalla facciata della porta inferiore alla facciata della porta interna, erano cento cubiti a oriente e a settentrione.
20Poi misurò la lunghezza e la larghezza della porta che guarda a settentrione e conduce al cortile esterno. 21Le sue stanze, tre da una parte e tre dall’altra, i pilastri, il vestibolo avevano le stesse dimensioni della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 22Le finestre, il vestibolo e le palme avevano le stesse dimensioni di quelle della porta che guarda a oriente. Vi si accedeva per sette scalini: il vestibolo era davanti. 23Vi era una porta verso il cortile interno, di fronte alla porta settentrionale, come quella orientale; misurò la distanza fra porta e porta: erano cento cubiti.
24Mi condusse poi verso mezzogiorno: ecco una porta rivolta a mezzogiorno. Ne misurò i pilastri e il vestibolo: avevano le stesse dimensioni. 25Intorno alla porta, come intorno al vestibolo, vi erano finestre uguali alle altre finestre: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 26Vi si accedeva per sette gradini: il vestibolo stava verso l’interno. Sui pilastri, da una parte e dall’altra, vi erano ornamenti di palme. 27Il cortile interno aveva una porta verso mezzogiorno; egli misurò la distanza fra porta e porta in direzione del mezzogiorno: erano cento cubiti.
28Allora mi introdusse nel cortile interno, per la porta meridionale, e misurò questa porta: aveva le stesse dimensioni. 29Le stanze, i pilastri e il vestibolo avevano le medesime misure. Intorno alla porta, come intorno al vestibolo, vi erano finestre: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 30Intorno vi erano vestiboli di venticinque cubiti di lunghezza per cinque di larghezza. 31Il suo vestibolo era rivolto verso il cortile esterno; sui pilastri c’erano ornamenti di palme, e i gradini per i quali vi si accedeva erano otto.
32Poi mi condusse nel cortile interno che guarda a oriente e misurò la porta: aveva le solite dimensioni. 33Le stanze, i pilastri e il vestibolo avevano le stesse dimensioni. Intorno alla porta, come intorno al vestibolo, vi erano finestre: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 34Il suo vestibolo dava sul cortile esterno: sui pilastri, da una parte e dall’altra, vi erano ornamenti di palme, e i gradini per i quali vi si accedeva erano otto.
35Poi mi condusse alla porta settentrionale e la misurò: aveva le solite dimensioni, 36come le stanze, i pilastri e il vestibolo. Intorno vi erano finestre: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 37Il suo vestibolo dava sul cortile esterno; sui pilastri, da una parte e dall’altra, c’erano ornamenti di palme, e i gradini per cui vi si accedeva erano otto.
38C’era anche una stanza con un’entrata propria vicino ai pilastri delle porte; là venivano lavati gli olocausti. 39Nel vestibolo della porta vi erano due tavole da una parte e due dall’altra, sulle quali venivano sgozzati gli olocausti e i sacrifici per il peccato e i sacrifici di riparazione. 40Altre due tavole erano sul lato esterno, a settentrione di chi entra per la porta, e due tavole all’altro lato, presso il vestibolo della porta. 41Così a ciascun lato della porta c’erano quattro tavole da una parte e quattro tavole dall’altra: otto tavole in tutto. Su di esse si sgozzavano le vittime. 42C’erano poi altre quattro tavole di pietre squadrate, per gli olocausti, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su di esse venivano deposti gli strumenti con i quali si immolavano gli olocausti e gli altri sacrifici. 43Uncini d’un palmo erano attaccati all’interno tutt’intorno; sulle tavole si mettevano le carni delle offerte.
44Fuori della porta interna, nel cortile interno, vi erano due stanze: quella accanto alla porta settentrionale guardava a mezzogiorno, l’altra accanto alla porta meridionale guardava a settentrione. 45Egli mi disse: «La stanza che guarda a mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno cura del tempio, 46mentre la stanza che guarda a settentrione è per i sacerdoti che hanno cura dell’altare: sono essi i figli di Sadoc, che, tra i figli di Levi, si avvicinano al Signore per il suo servizio».
47Misurò quindi il cortile: era un quadrato di cento cubiti di larghezza per cento di lunghezza. L’altare era di fronte al tempio.
48Mi condusse poi nel vestibolo del tempio e ne misurò i pilastri: erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall’altra; la larghezza della porta era di tre cubiti da una parte e tre cubiti dall’altra. 49La lunghezza del vestibolo era di venti cubiti e la larghezza di dodici cubiti. Vi si accedeva per mezzo di dieci gradini; accanto ai pilastri c’erano due colonne, una da una parte e una dall’altra.
[vv. 1-27]
[<<< 1-27] 1Al principio dell'anno venticinquesimo della nostra deportazione, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là. 2In visione divina mi condusse nella terra d'Israele e mi pose sopra un monte altissimo sul quale sembrava costruita una città, dal lato di mezzogiorno. 3Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare. 4Quell'uomo mi disse: «Figlio dell'uomo: osserva e ascolta attentamente e fà attenzione a quanto io sto per mostrarti, perché tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu manifesti alla casa d'Israele quello che avrai visto».
5Ed ecco il tempio era tutto recinto da un muro. La canna per misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, d'un cubito e un palmo ciascuno. Egli misurò lo spessore del muro: era una canna, e l'altezza una canna.
6Poi andò alla porta che guarda a oriente, salì i gradini e misurò la soglia della porta; era una canna di larghezza. 7Ogni stanza misurava una canna di lunghezza e una di larghezza, da una stanza all'altra vi erano cinque cubiti: anche la soglia del portico dal lato dell'atrio della porta stessa, verso l'interno, era di una canna. 8Misurò l'atrio della porta: era di otto cubiti; 9i pilastri di due cubiti. L'atrio della porta era verso l'interno.
10Le stanze della porta a oriente erano tre da una parte e tre dall'altra, tutt'e tre della stessa grandezza, come di una stessa misura erano i pilastri da una parte e dall'altra. 11Misurò la larghezza dell'apertura del portico: era di dieci cubiti; l'ampiezza della porta era di tredici cubiti. 12Davanti alle stanze vi era un parapetto di un cubito, da un lato e dall'altro; ogni stanza misurava sei cubiti per lato. 13Misurò poi il portico dal tetto di una stanza al suo opposto; la larghezza era di venticinque cubiti; da un'apertura all'altra; 14i pilastri li calcolò alti sessanta cubiti, dai pilastri cominciava il cortile che circondava la porta. 15Dalla facciata della porta d'ingresso alla facciata dell'atrio della porta interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti. 16Le stanze e i pilastri avevano finestre con grate verso l'interno, intorno alla porta, come anche vi erano finestre intorno che davano sull'interno dell'atrio. Sui pilastri erano disegnate palme.
17Poi mi condusse nel cortile esterno e vidi delle stanze e un lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le stanze lungo il lastricato. 18Il lastricato si estendeva ai lati delle porte per una estensione uguale alla larghezza delle porte stesse: era il lastricato inferiore. 19Misurò lo spazio dalla facciata della porta inferiore da oriente a settentrione alla facciata della porta interna, erano cento cubiti.
20Poi misurò la lunghezza e la larghezza della porta che guarda a settentrione e conduce al cortile esterno. 21Le sue stanze, tre da una parte e tre dall'altra, i pilastri, l'atrio avevano le stesse dimensioni della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 22Le finestre, l'atrio e le palme avevano le stesse dimensioni di quelle della porta che guarda a oriente. Vi si accedeva per sette scalini: l'atrio era davanti. 23Di fronte al portico di settentrione vi era la porta, come di fronte a quello di oriente; misurò la distanza fra portico e portico: vi erano cento cubiti.
24Mi condusse poi verso mezzogiorno: ecco un portico rivolto a mezzogiorno. Ne misurò i pilastri e l'atrio; avevano le stesse dimensioni. 25Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre uguali alle altre finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 26Vi si accedeva per sette gradini: il vestibolo stava verso l'interno. Sui pilastri, da una parte e dall'altra, vi erano ornamenti di palme. 27Il cortile interno aveva un portico verso mezzogiorno; egli misurò la distanza fra porta e porta in direzione del mezzogiorno; erano cento cubiti.
28Allora mi introdusse nell'atrio interno, per il portico meridionale, e misurò questo portico; aveva le stesse dimensioni. [vv. 29-43] [<<< 29-43] 29Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le medesime misure. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
30Intorno vi erano vestiboli di venticinque cubiti di lunghezza per cinque di larghezza.
31Il suo vestibolo era rivolto verso l'atrio esterno; sui pilastri c'erano ornamenti di palme; i gradini per i quali si accedeva erano otto.
32Poi mi condusse al portico dell'atrio interno che guarda a oriente e lo misurò: aveva le solite dimensioni. 33Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le stesse dimensioni. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 34Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno: sui pilastri, da una parte e dall'altra vi erano ornamenti di palme: i gradini per i quali si accedeva erano otto. Il portico settentrionale
35Poi mi condusse al portico settentrionale e lo misurò: aveva le solite dimensioni, 36come le stanze, i pilastri e l'atrio. Intorno vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. 37Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno; sui pilastri, da una parte e dall'altra, c'erano ornamenti di palme: i gradini per cui vi si accedeva erano otto.
38C'era anche una stanza con la porta vicino ai pilastri dei portici; là venivano lavati gli olocausti. 39Nell'atrio del portico vi erano due tavole da una parte e due dall'altra, sulle quali venivano sgozzati gli olocausti e i sacrifici espiatori e di riparazione. 40Altre due tavole erano sul lato esterno, a settentrione di chi entra nel portico, e due tavole all'altro lato presso l'atrio del portico. 41Così a ciascun lato del portico c'erano quattro tavole da una parte e quattro tavole dall'altra: otto tavole in tutto. Su di esse si sgozzavano le vittime. 42C'erano poi altre quattro tavole di pietre squadrate, per gli olocausti, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su di esse venivano deposti gli strumenti con i quali si immolavano gli olocausti e gli altri sacrifici. 43Uncini d'un palmo erano attaccati all'interno tutt'intorno; sulle tavole si mettevano le carni delle offerte.
44Fuori del portico interno, nell'atrio interno, vi erano due stanze: quella accanto al portico settentrionale guardava a mezzogiorno, l'altra accanto al portico meridionale guardava a settentrione. [vv. 45-49] [<<< 45-49] 45Egli mi disse: «La stanza che guarda a mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno cura del tempio, 46mentre la stanza che guarda a settentrione è per i sacerdoti che hanno cura dell'altare: sono essi i figli di Zadòk che, tra i figli di Levi, si avvicinano al Signore per il suo servizio».
47Misurò quindi l'atrio: era un quadrato di cento cubiti di larghezza per cento di lunghezza. L'altare era di fronte al tempio.
48Mi condusse poi nell'atrio del tempio e ne misurò i pilastri: erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra; la larghezza del portico: tre cubiti da una parte e tre cubiti dall'altra. 49La lunghezza del vestibolo era di venti cubiti e la larghezza di dodici cubiti. Vi si accedeva per mezzo di dieci gradini; accanto ai pilastri c'erano due colonne, una da una parte e una dall'altra.
[vv. 1-20]
[<<< 1-20] 1Allora mi fece uscire nel cortile esterno dal lato settentrionale e mi condusse all’appartamento che sta di fronte allo spazio libero prospiciente l’edificio verso settentrione. 2Nella facciata aveva una lunghezza di cento cubiti, verso settentrione, e cinquanta cubiti di larghezza. 3Di fronte ai venti cubiti del cortile interno e di fronte al lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro porticato a tre piani; 4davanti alle stanze c’era un corridoio di dieci cubiti di larghezza per cento di lunghezza: gli ingressi delle stanze guardavano a settentrione. 5Le stanze superiori erano più strette delle inferiori e intermedie, perché i porticati occupavano parte dello spazio. 6Erano a tre piani, ma non avevano colonne come quelle degli altri, e perciò le stanze superiori erano più strette rispetto a quelle intermedie e a quelle inferiori. 7Il muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del cortile esterno, aveva, davanti alle stanze, una lunghezza di cinquanta cubiti. 8Infatti la lunghezza delle stanze del cortile esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal lato dell’aula era di cento cubiti. 9In basso le stanze avevano l’ingresso rivolto verso oriente, entrando dal cortile esterno, 10sulla larghezza del muro del cortile.
A mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e all’edificio, c’erano stanze 11e, davanti ad esse, un passaggio simile a quello delle stanze poste a settentrione: la lunghezza e la larghezza erano uguali a quelle, come anche le varie uscite e le loro disposizioni. Come gli ingressi di quelle, 12così erano gli ingressi delle stanze che davano a mezzogiorno; un ingresso era al principio dell’ambulacro, lungo il muro corrispondente a oriente di chi entra. 13Egli mi disse: «Le stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo. 14Quando i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal luogo santo verso il cortile esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali hanno prestato servizio, perché esse sono sante: indosseranno altre vesti e così si avvicineranno al luogo destinato al popolo».
15Quando ebbe terminato di misurare l’interno del tempio, egli mi condusse fuori per la porta che guarda a oriente, e misurò la cinta intorno. 16Misurò il lato orientale con la canna da misura: era cinquecento canne, in canne da misura, all’intorno. 17Misurò il lato settentrionale: era cinquecento canne, in canne da misura, all’intorno. 18Misurò il lato meridionale: era cinquecento canne, in canne da misura. 19Si volse al lato occidentale: misurò cinquecento canne, in canne da misura. 20Da quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro lungo cinquecento canne e largo cinquecento, per separare il sacro dal profano.
[vv. 1-17]
[<<< 1-17] 1Allora mi fece uscire nell'atrio esterno dal lato settentrionale e mi condusse all'appartamento che sta di fronte allo spazio libero prospicente l'edificio verso settentrione. 2Nella facciata aveva una lunghezza di cento cubiti, verso settentrione, e cinquanta cubiti di larghezza. 3Di fronte ai venti cubiti dell'atrio interno e di fronte al lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro porticato a tre piani; 4davanti alle stanze c'era un corridoio di dieci cubiti di larghezza per cento di lunghezza: le porte delle stanze guardavano a settentrione. 5Le stanze superiori erano più strette delle inferiori e intermedie, perché i porticati occupavano parte dello spazio. 6Erano a tre piani, ma non avevano colonne come quelle degli altri, e perciò le stanze superiori erano più strette rispetto a quelle intermedie e a quelle inferiori. 7Il muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del corridoio esterno, aveva, davanti alle stanze, una lunghezza di cinquanta cubiti. 8Infatti la lunghezza delle stanze dell'atrio esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal lato del tempio era di cento cubiti. 9In basso le stanze avevano l'ingresso rivolto verso oriente, entrando dall'atrio esterno, sulla larghezza del muro dell'atrio.
10A mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e alla muraglia di cinta, c'erano stanze 11e, davanti ad esse, un passaggio simile a quello delle stanze poste a settentrione: la lunghezza e la larghezza erano uguali a quelle, come anche le varie uscite e le loro disposizioni; come le porte di quelle, 12così erano le porte delle stanze che davano a mezzogiorno; una porta era al principio dell'ambulacro, lungo il muro corrispondente, a oriente di chi entra. 13Egli mi disse: «Le stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo. 14Quando i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal luogo santo verso l'atrio esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali hanno prestato servizio, perché esse sono sante: indosseranno altre vesti e così si avvicineranno al luogo destinato al popolo».
15Terminato ch'egli ebbe di misurare l'interno del tempio mi condusse fuori per la porta che guarda a oriente, e misurò la cinta intorno. 16Misurò il lato orientale con la canna per misurare: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno. 17Misurò il lato settentrionale: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno. 18Misurò il lato meridionale: era cinquecento canne, con la canna da misura. [vv. 19-20] [<<< 19-20] 19Si volse al lato occidentale: misurò cinquecento canne con la canna da misura. 20Da quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro lungo cinquecento canne e largo cinquecento, per separare il luogo sacro da quello profano.
[vv. 1-23]
[<<< 1-23] 1Mi condusse poi all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. 2Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro. 3Quell’uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille cubiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva alla caviglia. 4Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare l’acqua: mi giungeva ai fianchi. 5Ne misurò altri mille: era un torrente che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute; erano acque navigabili, un torrente che non si poteva passare a guado. 6Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo?».
Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente; 7voltandomi, vidi che sulla sponda del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall’altra. 8Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Araba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. 9Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. 10Sulle sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà una distesa di reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i pesci del Mare Grande. 11Però le sue paludi e le sue lagune non saranno risanate: saranno abbandonate al sale. 12Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina.
13Così dice il Signore Dio: Questi saranno i confini della terra che spartirete in eredità fra le dodici tribù d’Israele, dando a Giuseppe due parti. 14Ognuno di voi possederà come l’altro la parte di territorio che io alzando la mano ho giurato di dare ai vostri padri: questa terra spetterà a voi in eredità.
15Ecco dunque quali saranno i confini della terra. Dal lato settentrionale, dal Mare Grande lungo la via di Chetlon fino a Sedad, 16il territorio di Camat, Berotà, Sibràim, che è fra il territorio di Damasco e quello di Camat, Caser-Ticòn, che è sulla frontiera dell’Hauràn. 17Quindi la frontiera si estenderà dal mare fino a Casar-Enàn, con il territorio di Damasco e quello di Camat a settentrione. Questo il lato settentrionale. 18Dal lato orientale, fra l’Hauràn e Damasco, fra il Gàlaad e il paese d’Israele, sarà di confine il Giordano, fino al mare orientale, e verso Tamar. Questo il lato orientale. 19Dal lato meridionale, verso Tamar fino alle acque di Merìba di Kades, fino al torrente verso il Mare Grande. Questo il lato meridionale verso il mezzogiorno. 20Dal lato occidentale, il Mare Grande, dal confine sino di fronte all’ingresso di Camat. Questo il lato occidentale.
21Vi dividerete questo territorio secondo le tribù d’Israele. 22Lo distribuirete in eredità fra voi e i forestieri che abitano con voi, i quali hanno generato figli in mezzo a voi; questi saranno per voi come indigeni tra i figli d’Israele e riceveranno in sorte con voi la loro parte di eredità in mezzo alle tribù d’Israele. 23Nella tribù in cui lo straniero è stabilito, là gli darete la sua parte di eredità. Oracolo del Signore Dio.
1Mi condusse poi all'ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell'altare. [vv. 2-18] [<<< 2-18] 2Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno fino alla porta esterna che guarda a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro. 3Quell'uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva alla caviglia. 4Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare l'acqua: mi giungeva ai fianchi. 5Ne misurò altri mille: era un fiume che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute, erano acque navigabili, un fiume da non potersi passare a guado. 6Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?».
Poi mi fece ritornare sulla sponda del fiume; 7voltandomi, vidi che sulla sponda del fiume vi era un grandissima quantità di alberi da una parte e dall'altra. 8Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione orientale, scendono nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque. 9Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. 10Sulle sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà una distesa di reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i pesci del Mar Mediterraneo. 11Però le sue paludi e le sue lagune non saranno risanate: saranno abbandonate al sale. 12Lungo il fiume, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».
13Dice il Signore Dio: «Questi saranno i confini della terra che spartirete fra le dodici tribù d'Israele, dando a Giuseppe due parti. 14Ognuno di voi possederà come l'altro la parte di territorio che io alzando la mano ho giurato di dare ai vostri padri: questa terra sarà in vostra eredità.
15Ecco dunque quali saranno i confini del paese. A settentrione, dal Mar Mediterraneo lungo la via di Chetlòn fino a Zedàd; 16il territorio di Amat, Berotà, Sibràim, che è fra il territorio di Damasco e quello di Amat, Cazer-Ticòn, che è sulla frontiera di Hauràn. 17Quindi la frontiera si estenderà dal mare fino a Cazer-Enòn, con il territorio di Damasco e quello di Amat a settentrione. Questo il lato settentrionale. 18A oriente, fra l'Hauràn, Damasco e Gàlaad e il paese d'Israele, sarà di confine il Giordano, fino al mare orientale, e verso Tamàr. Questo il lato orientale.
19A mezzogiorno, da Tamàr fino alle acque di Meriba-Kadès, fino al torrente verso il Mar Mediterraneo. Questo il lato meridionale verso il Negheb.
[vv. 20-23]
[<<< 20-23] 20A occidente, il Mar Mediterraneo, dal confine sino davanti all'ingresso di Amat. Questo il lato occidentale.
21Vi spartirete questo territorio secondo le tribù d'Israele. 22Lo dividerete in eredità fra voi e i forestieri che abitano con voi, i quali hanno generato figli in mezzo a voi; questi saranno per voi come indigeni fra gli Israeliti e tireranno a sorte con voi la loro parte in mezzo alle tribù d'Israele. 23Nella tribù in cui lo straniero è stabilito, là gli darete la sua parte». Parola del Signore Dio.
[vv. 1-35]
[<<< 1-35] 1Questi sono i nomi delle tribù: dal confine settentrionale, lungo la via di Chetlon, all’ingresso di Camat, fino a Casar-Enàn, con a settentrione il confine di Damasco e lungo il territorio di Camat, dal lato d’oriente fino al mare, sarà assegnata a Dan una parte.
2Sul confine di Dan, dal lato orientale al lato occidentale: Aser, una parte.
3Sul confine di Aser, dal lato orientale fino al lato occidentale: Nèftali, una parte.
4Sul confine di Nèftali, dal lato orientale fino al lato occidentale: Manasse, una parte.
5Sul confine di Manasse, dal lato orientale fino al lato occidentale: Èfraim, una parte.
6Sul confine di Èfraim, dal lato orientale fino al lato occidentale: Ruben, una parte.
7Sul confine di Ruben, dal lato orientale fino al lato occidentale: Giuda, una parte.
8Sul confine di Giuda, dal lato orientale fino al lato occidentale, starà la porzione che preleverete come tributo, larga venticinquemila cubiti e lunga come una delle parti dal lato orientale fino al lato occidentale: in mezzo sorgerà il santuario.
9La parte che voi preleverete come tributo per il Signore avrà venticinquemila cubiti di lunghezza per ventimila di larghezza. 10Ai sacerdoti apparterrà la parte sacra del territorio, prelevata come tributo: venticinquemila cubiti a settentrione e diecimila di larghezza a occidente, diecimila cubiti di larghezza a oriente e venticinquemila cubiti di lunghezza a mezzogiorno. In mezzo sorgerà il santuario del Signore. 11Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, ai figli di Sadoc, che furono fedeli alla mia osservanza e non si traviarono nel traviamento dei figli d’Israele, come si traviarono i leviti. 12Sarà per loro come una parte sacra prelevata sulla parte consacrata del paese, cosa santissima, a fianco del territorio assegnato ai leviti.
13I leviti, lungo il territorio dei sacerdoti, avranno una parte di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza: tutta la lunghezza sarà di venticinquemila cubiti e tutta la larghezza di diecimila.
14Essi non ne potranno vendere né permutare, né potrà essere alienata questa parte migliore del paese, perché è sacra al Signore.
15I cinquemila cubiti di lunghezza che restano sui venticinquemila, saranno terreno profano per la città, per abitazioni e dintorni; in mezzo sorgerà la città. 16Le sue misure saranno le seguenti: il lato settentrionale avrà quattromilacinquecento cubiti, il lato meridionale quattromilacinquecento cubiti, il lato orientale quattromilacinquecento cubiti e il lato occidentale quattromilacinquecento cubiti. 17I dintorni della città saranno duecentocinquanta cubiti a settentrione, duecentocinquanta a mezzogiorno, duecentocinquanta a oriente e duecentocinquanta a occidente. 18Rimarrà accanto alla parte sacra un terreno lungo diecimila cubiti a oriente e diecimila a occidente, i cui prodotti saranno il cibo per coloro che prestano servizio nella città, 19i quali saranno presi da tutte le tribù d’Israele. 20Tutta la parte prelevata come tributo sarà di venticinquemila cubiti per venticinquemila. Preleverete, come possesso della città, un quarto della zona sacra.
21Il resto sarà per il principe: da una parte e dall’altra della zona sacra e del possesso della città, su un fronte di venticinquemila cubiti della zona sacra a oriente, verso il confine orientale, e a occidente, su un fronte di venticinquemila cubiti verso il confine occidentale, parallelamente alle parti, sarà per il principe. La zona sacra e il santuario del tempio rimarranno in mezzo, 22fra il possesso dei leviti e il possesso della città, e in mezzo a ciò che spetta al principe; quel che si trova tra la frontiera di Giuda e quella di Beniamino sarà del principe.
23Per le altre tribù, dal lato orientale a quello occidentale: Beniamino, una parte.
24Al confine di Beniamino, dal lato orientale a quello occidentale: Simeone, una parte.
25Al confine di Simeone, dal lato orientale a quello occidentale: Ìssacar, una parte.
26Al confine di Ìssacar, dal lato orientale a quello occidentale: Zàbulon, una parte.
27Al confine di Zàbulon, dal lato orientale a quello occidentale: Gad, una parte.
28Al confine di Gad, dal lato meridionale verso mezzogiorno, il confine andrà da Tamar alle acque di Merìba di Kades e al torrente che va al Mare Grande.
29Questo è il territorio che voi dividerete a sorte in eredità alle tribù d’Israele e queste le loro parti. Oracolo del Signore Dio.
30Queste saranno le uscite della città.
Sul lato settentrionale: quattromilacinquecento cubiti. 31Le porte della città porteranno i nomi delle tribù d’Israele. Tre porte a settentrione: la porta di Ruben, una; la porta di Giuda, una; la porta di Levi, una.
32Sul lato orientale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Giuseppe, una; la porta di Beniamino, una; la porta di Dan, una.
33Sul lato meridionale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Simeone, una; la porta di Ìssacar, una; la porta di Zàbulon, una.
34Sul lato occidentale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Gad, una; la porta di Aser, una; la porta di Nèftali, una.
35Perimetro totale: diciottomila cubiti. La città si chiamerà da quel giorno in poi: “Là è il Signore”».
[vv. 1-15]
[<<< 1-15] 1Questi sono i nomi delle tribù: dal confine settentrionale, lungo la via di Chetlòn che conduce ad Amat, fino a Cazer-Enòn, con a settentrione la frontiera di Damasco e lungo il confine di Amat, dal lato d'oriente fino al mare, sarà assegnata a Dan una parte.
2Sulla frontiera di Dan, dal limite orientale al limite occidentale: Aser, una parte.
3Sulla frontiera di Aser, dal limite orientale fino al limite occidentale: Nèftali, una parte.
4Sulla frontiera di Nèftali, dal limite orientale fino al limite occidentale: Manàsse, una parte.
5Sulla frontiera di Manàsse, dal limite orientale fino al limite occidentale: Efraim, una parte.
6Sulla frontiera di Efraim, dal limite orientale fino al limite occidentale: Ruben, una parte.
7Sulla frontiera di Ruben, dal limite orientale fino al limite occidentale: Giuda, una parte.
8Sulla frontiera di Giuda, dal limite orientale fino al limite occidentale, starà la porzione che preleverete, larga venticinquemila cubiti e lunga come una delle parti dal limite orientale fino al limite occidentale: in mezzo sorgerà il santuario.
9La parte che voi preleverete per il Signore avrà venticinquemila cubiti di lunghezza per ventimila di larghezza. 10Ai sacerdoti apparterrà la parte sacra del territorio, venticinquemila cubiti a settentrione e diecimila di larghezza a ponente, diecimila cubiti di larghezza a oriente e venticinquemila cubiti di lunghezza a mezzogiorno. In mezzo sorgerà il santuario del Signore. 11Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, ai figli di Zadòk, che furono fedeli alla mia osservanza e non si traviarono nel traviamento degli Israeliti come traviarono i leviti. 12Sarà per loro come una parte sacra prelevata sulla parte consacrata del paese, cosa santissima, a fianco del territorio assegnato ai leviti.
13I leviti, lungo il territorio dei sacerdoti, avranno venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza: tutta la lunghezza sarà di venticinquemila cubiti e tutta la larghezza di diecimila.
14Essi non ne potranno vendere né permutare, né potrà essere alienata questa parte migliore del paese, perché è sacra al Signore.
15I cinquemila cubiti di lunghezza che restano sui venticinquemila, saranno terreno profano per la città, per abitazioni e dintorni; in mezzo sorgerà la città. 16Le sue misure saranno le seguenti: il lato settentrionale avrà quattromilacinquecento cubiti; il lato meridionale, quattromilacinquecento cubiti; il lato orientale quattromilacinquecento cubiti e il lato occidentale quattromilacinquecento cubiti. [vv. 17-27] [<<< 17-27] 17I dintorni della città saranno duecentocinquanta cubiti a settentrione, duecentocinquanta a mezzogiorno, duecentocinquanta a oriente e duecentocinquanta a ponente. 18Rimarrà accanto alla parte sacra un terreno lungo diecimila cubiti a oriente e diecimila a occidente, i cui prodotti saranno il cibo per coloro che prestan servizio nella città, 19i quali saranno presi da tutte le tribù d'Israele. 20Tutta la zona sarà di venticinquemila cubiti per venticinquemila. Preleverete, come possesso della città, un quarto della zona sacra.
21Il resto, da una parte e dall'altra della zona sacra e del possesso della città, su un fronte di venticinquemila cubiti della zona sacra a oriente, verso il confine orientale, e a ponente, su un fronte di venticinquemila cubiti verso il confine occidentale, parallelamente alle parti, sarà per il principe. La zona sacra e il santuario del tempio rimarranno in mezzo, 22fra il possesso dei leviti e il possesso della città, e fra ciò che spetta al principe; quel che si trova tra la frontiera di Giuda e quella di Beniamino sarà del principe.
23Per le altre tribù, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Beniamino, una parte.
24Al lato del territorio di Beniamino, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Simeone, una parte.
25Al lato del territorio di Simeone, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Issacar, una parte.
26Al lato del territorio di Issacar, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Zàbulon, una parte.
27Al lato del territorio di Zàbulon, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Gad, una parte.
28Al lato del territorio di Gad, dalla frontiera meridionale verso mezzogiorno, la frontiera andrà da Tamàr alle acque di Meriba-Kadès e al torrente che va al Mar Mediterraneo. [vv. 29-32] [<<< 29-32] 29Questo è il territorio che voi dividerete a sorte in eredità alle tribù d'Israele e queste le loro parti, dice il Signore Dio.
30Queste saranno le uscite della città: sul lato settentrionale: quattromilacinquecento cubiti. 31Le porte della città porteranno i nomi delle tribù d'Israele. Tre porte a settentrione: la porta di Ruben, una; la porta di Giuda, una; la porta di Levi, una. 32Sul lato orientale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Giuseppe, una; la porta di Beniamino, una; la porta di Dan, una. 33Sul lato meridionale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Simeone, una; la porta di Issacar, una; la porta di Zàbulon, una.
[vv. 34-35]
[<<< 34-35] 34Sul lato occidentale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Gad, una; la porta di Aser, una; la porta di Nèftali, una.
35Perimetro totale: diciottomila cubiti. La città si chiamerà da quel giorno in poi: Là è il Signore.
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