9. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio |
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9. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio |
10. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio |
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[vv. 1a-1i]
1kApparvero la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi.
[vv. 1l-1m]
1nIntese i loro ragionamenti, indagò sui loro disegni e venne a sapere che quelli si preparavano a mettere le mani sul re Artaserse. Allora ne avvertì il re.
[vv. 1o-1a]
1Dopo queste cose, al tempo di Artaserse – quell’Artaserse che regnava dall’India sopra centoventisette province –, 2proprio in quel tempo il re Artaserse, che regnava nella città di Susa, 3l’anno terzo del suo regno fece un banchetto per gli amici e per quelli delle altre nazionalità, per i nobili dei Persiani e i dei Medi e per i prefetti delle province. 4Dopo aver mostrato loro le ricchezze del suo regno e il fasto attraente della sua ricchezza per centoottanta giorni, 5quando si compirono i giorni delle nozze, il re fece un banchetto per i rappresentanti delle nazioni che si trovavano nella città, per sei giorni, nella sala della reggia. 6La sala era adornata con drappi di lino delicato e pregiato, appesi a cordoni di lino color porpora, fissati a ganci d’oro e d’argento, su colonne di marmo pario e di pietra. I divani erano d’oro e d’argento, sopra un pavimento di pietra verde smeraldo e di madreperla e di marmo pario; vi erano inoltre tappeti con ricami variegati e rose disposte in circolo. 7Per bere c’erano coppe d’oro e d’argento, come pure un piccolo calice di turchese, del valore di trentamila talenti. Il vino era abbondante e dolce e lo stesso re ne beveva. 8Si poteva bere senza limiti: così infatti aveva voluto il re, ordinando ai camerieri di soddisfare il desiderio suo e degli altri.
9Anche Vasti, la regina, tenne un banchetto per le donne nella stessa reggia di Artaserse. 10Il settimo giorno il re, euforico per il vino, ordinò ad Aman, Bazan, Tarra, Borazè, Zatoltà, Abatazà, Tarabà, i sette eunuchi che erano al servizio del re Artaserse, 11di far venire davanti a lui la regina per intronizzarla, ponendole sul capo il diadema, e per mostrare ai prìncipi e alle nazioni la sua bellezza: era infatti molto bella. 12Ma la regina Vasti rifiutò di andare con gli eunuchi. Il re ne fu addolorato e irritato 13e disse ai suoi amici: «Così e così ha parlato Vasti: giudicate, dunque, secondo la legge e il diritto». 14Si fecero avanti Archeseo e Sarsateo e Maleseàr, prìncipi dei Persiani e dei Medi, che erano più vicini al re e che, primi, sedevano accanto al re, 15e gli espressero il proprio parere su che cosa si dovesse fare alla regina Vasti, secondo le leggi, perché non aveva eseguito l’ordine datole dal re Artaserse per mezzo degli eunuchi.
16Mucheo disse in presenza del re e dei prìncipi: «La regina Vasti ha mancato non solo nei confronti del re, ma anche nei confronti di tutti i prìncipi e i capi del re 17– infatti costui aveva riferito loro le parole della regina e come ella aveva risposto al re – e, come ella ha risposto al re Artaserse, 18così oggi le altre principesse dei capi dei Persiani e dei Medi, avendo udito ciò che ella ha detto al re, oseranno disprezzare allo stesso modo i loro mariti. 19Se dunque sembra bene al re, sia emanato un decreto reale, scritto secondo le leggi dei Medi e dei Persiani e irrevocabile, secondo il quale la regina non possa più comparire davanti a lui, e il re conferisca la dignità a una donna migliore di lei. 20E l’editto emanato dal re sia fatto conoscere nel suo regno e così tutte le donne rispetteranno i loro mariti, dal più povero al più ricco». 21La proposta piacque al re e ai prìncipi. Il re fece come aveva detto Mucheo: 22mandò lettere a tutto il regno, a ogni provincia secondo la sua lingua, in modo che i mariti fossero rispettati nelle loro case.
[vv. 1-20]
21I due eunuchi del re, capi delle guardie del corpo, si rattristarono perché Mardocheo era stato promosso, e cercavano di uccidere il re Artaserse. 22La cosa fu resa nota a Mardocheo, ed egli la fece conoscere ad Ester; ella rivelò al re la notizia della congiura. 23Allora il re fece indagare riguardo ai due eunuchi e li impiccò; il re ordinò di prenderne nota negli archivi reali, in memoria e a lode dei buoni uffici di Mardocheo.
[vv. 1-6]
7Fece un editto nell’anno dodicesimo del regno di Artaserse; tirò a sorte il giorno e il mese, per sterminare in un solo giorno il popolo di Mardocheo. La sorte cadde sul quattordicesimo giorno del mese di Adar. 8Allora disse al re Artaserse: «C’è un popolo disperso tra le nazioni in tutto il tuo regno, le cui leggi differiscono da quelle di tutte le altre nazioni; essi disobbediscono alle leggi del re e non è conveniente che il re glielo permetta. 9Se piace al re, dia ordine di ucciderli, e io assegnerò al tesoro del re diecimila talenti d’argento». 10Il re, preso il suo anello, lo dette in mano ad Aman, per mettere il sigillo sui decreti contro i Giudei. 11Il re disse ad Aman: «Tieni pure il denaro, e tratta questo popolo come vuoi tu». 12Nel tredicesimo giorno del primo mese furono chiamati gli scribi e, come aveva ordinato Aman, scrissero ai capi e ai governatori di ogni provincia, dall’India fino all’Etiopia, a centoventisette province, e ai capi delle nazioni, secondo la loro lingua, a nome del re Artaserse. 13aLe lettere furono mandate per mezzo di corrieri nel regno di Artaserse, perché in un solo giorno del dodicesimo mese, chiamato Adar, fosse sterminata la stirpe dei Giudei e si saccheggiassero i loro beni.
[vv. 13b-13e]
13fConsiderando dunque che questa nazione è l’unica ad essere in continuo contrasto con ogni essere umano, differenziandosi per uno strano regime di leggi, e che, ostile ai nostri interessi, compie le peggiori malvagità e ostacola la stabilità del regno, 13gabbiamo ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Aman, incaricato dei nostri affari pubblici e da noi trattato come un secondo padre, tutte, con le mogli e i figli, siano radicalmente sterminate con la spada dei loro avversari, senz’alcuna pietà né perdono, il quattordici del dodicesimo mese dell’anno corrente, cioè Adar, 13cosicché questi nostri oppositori di ieri e di oggi, precipitando violentemente negli inferi in un solo giorno, ci assicurino definitivamente per l’avvenire un governo stabile e tranquillo».
14Le copie delle lettere furono pubblicate in ogni provincia e a tutte le nazioni fu ordinato di stare pronti per quel giorno. 15L’applicazione fu sollecitata anche nella città di Susa e, mentre il re e Aman si davano a bere smodatamente, la città era costernata.
[vv. 1-17i]
17kAnche la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un’angoscia mortale. Si tolse le vesti di lusso e indossò gli abiti di miseria e di lutto; invece dei superbi profumi si riempì la testa di ceneri e di immondizie. Umiliò duramente il suo corpo e, con i capelli sconvolti, coprì ogni sua parte che prima soleva ornare a festa. Poi supplicò il Signore e disse:
[vv. 17l-17n]
17oMa ora non si sono accontentati dell’amarezza della nostra schiavitù: hanno anche posto le mani sulle mani dei loro idoli, giurando di abolire il decreto della tua bocca, di sterminare la tua eredità, di chiudere la bocca di quelli che ti lodano e spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo altare, 17pdi aprire invece la bocca delle nazioni per lodare gli idoli vani e proclamare per sempre la propria ammirazione per un re mortale.
17qNon consegnare, Signore, il tuo scettro a quelli che neppure esistono. Non permettere che ridano della nostra caduta; ma volgi contro di loro questi loro progetti e colpisci con un castigo esemplare chi è a capo dei nostri persecutori.
[vv. 17r-17t]
17uTu hai conoscenza di tutto e sai che io odio la gloria degli empi e detesto il letto dei non circoncisi e di qualunque straniero. 17vTu sai che mi trovo nella necessità e che detesto l’insegna della mia alta carica, che cinge il mio capo nei giorni in cui devo comparire in pubblico; la detesto come un panno immondo e non la porto nei giorni in cui mi tengo appartata. 17xLa tua serva non ha mangiato alla tavola di Aman; non ha onorato il banchetto del re né ha bevuto il vino delle libagioni. 17yLa tua serva, da quando ha cambiato condizione fino ad oggi, non ha gioito, se non in te, Signore, Dio di Abramo.
[v. 17z]
[v. 1]
1aFattasi splendida, invocò quel Dio che su tutti veglia e tutti salva, e prese con sé due ancelle. Su di una si appoggiava con apparente mollezza, mentre l’altra la seguiva sollevando il manto di lei.
[vv. 1b-14]
[vv. 1-10]
11Aman prese la veste e il cavallo, rivestì Mardocheo e lo fece salire sul cavallo, passò per la piazza della città annunciando: «Così sarà per ogni uomo che il re intende onorare». 12Mardocheo ritornò nel cortile della reggia, e Aman tornò a casa sua afflitto e con il capo coperto.
[vv. 13b-14]
[vv. 1-6]
7Allora il re si alzò dal banchetto per andare nel giardino: Aman si mise a supplicare la regina perché avvertiva di essere nei guai. 8Il re ritornò dal giardino, e intanto Aman si era lasciato cadere sul divano supplicando la regina. Allora il re disse: «Vuole anche fare violenza a mia moglie in casa mia?». Appena ebbe sentito, Aman mutò d’aspetto. 9Bugatàn, uno degli eunuchi, disse al re: «Ecco, Aman ha preparato anche un palo per Mardocheo, il quale aveva parlato in favore del re, un palo alto cinquanta cubiti, eretto nella proprietà di Aman». Disse il re: «Sia impiccato su quel palo». 10Allora Aman fu appeso al palo che aveva preparato per Mardocheo. E l’ira del re si placò.
[vv. 1-6]
7Il re rispose a Ester: «Se ti ho dato tutti i beni di Aman e ti ho concesso la mia grazia, se l’ho fatto appendere a un palo perché aveva messo le mani sui Giudei, che cosa chiedi ancora? 8Potete scrivere voi a mio nome, come vi sembra, e sigillate con il mio anello: infatti tutto quello che è stato scritto su comando del re ed è stato sigillato con il mio anello reale non può essere revocato». 9Il ventitré del primo mese, quello di Nisan, dello stesso anno, furono convocati i segretari e fu scritto ai Giudei tutto quello che era stato comandato ai governatori e ai capi dei satrapi, dall’India fino all’Etiopia, centoventisette satrapie, provincia per provincia, secondo le loro lingue. 10Fu scritto a nome del re e fu posto il sigillo del suo anello, e le lettere furono mandate per mezzo di corrieri: 11si prescriveva loro di seguire le loro leggi in qualunque città, sia per difendersi che per trattare come volevano i loro nemici e i loro avversari, 12e ciò in un solo giorno: il tredici del dodicesimo mese, quello di Adar, in tutto il regno di Artaserse.
[v. 12a]
12b«Il grande re Artaserse ai governatori delle centoventisette satrapie, dall’India all’Etiopia, e a quelli che hanno a cuore i nostri interessi, salute.
12cMolti uomini, quanto più spesso vengono onorati dalla più munifica generosità dei benefattori, tanto più s’inorgogliscono e non solo cercano di fare il male ai nostri sudditi, ma, incapaci di frenare la loro superbia, tramano insidie anche contro i loro benefattori. 12dNon solo cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma, esaltati dallo strepito spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede, e alla sua giustizia che odia il male. 12eSpesso poi molti di coloro che sono costituiti in autorità, per aver affidato a certi amici la responsabilità degli affari pubblici e per aver subìto la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue innocente e furono travolti in disgrazie irreparabili, 12fperché i falsi ragionamenti di nature perverse avevano sviato l’incontaminata buona fede dei governanti. 12gQuesto si può vedere non tanto nelle storie più antiche a cui abbiamo accennato, quanto piuttosto badando alle iniquità perpetrate dal comportamento corrotto di coloro che indegnamente esercitano il potere. 12hProvvederemo per l’avvenire ad assicurare a tutti gli uomini un regno indisturbato e pacifico, 12ioperando cambiamenti opportuni e giudicando sempre con la più equa fermezza gli affari che ci vengono posti sotto gli occhi.
12kQuesto è il caso di Aman, figlio di Amadàta, il Macèdone, il quale estraneo, per la verità, al sangue persiano e ben lontano dalla nostra bontà, essendo stato accolto come ospite presso di noi, 12laveva tanto approfittato dell’umanità che professiamo verso qualunque nazione, da essere proclamato nostro padre e da ottenere il secondo rango presso il trono regale, venendo da tutti onorato con la prostrazione. 12mMa non reggendo al peso della sua superbia, egli si adoperò per privare noi del potere e della vita 12ne, con falsi e tortuosi argomenti, richiese la pena di morte per il nostro salvatore e strenuo benefattore Mardocheo, per l’irreprensibile consorte del nostro regno Ester e per tutto il loro popolo. 12oEgli infatti, avendoci messo in una condizione di isolamento, pensava di trasferire l’impero dei Persiani ai Macèdoni.
12pOra, noi troviamo che questi Giudei, destinati da quell’uomo tre volte scellerato allo sterminio, non sono malfattori, ma sono governati da leggi giustissime, 12qsono figli del Dio altissimo, massimo, vivente, il quale in favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nel migliore dei modi. 12rFarete dunque bene a non tenere conto delle lettere mandate da Aman, figlio di Amadàta, perché costui, che ha perpetrato tali cose, è stato impiccato a un palo con tutta la sua famiglia alle porte di Susa, giusto castigo datogli rapidamente da Dio, dominatore di tutti gli eventi. 12sEsposta invece una copia della presente lettera in ogni luogo, permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza delle loro leggi e prestate loro man forte per respingere coloro che volessero assalirli al momento della persecuzione, in quello stesso giorno, cioè il tredici del dodicesimo mese, chiamato Adar. 12tInfatti questo giorno, invece di segnare la rovina della stirpe eletta, Dio, dominatore di ogni cosa, lo ha cambiato per loro in giorno di gioia.
[vv. 12u-17]
1Il dodicesimo mese, il tredici del mese di Adar, le lettere scritte dal re erano giunte. 2In quel giorno i nemici dei Giudei perirono; nessuno resistette per paura di loro. 3Infatti i capi dei satrapi, i prìncipi e gli scribi del re onoravano i Giudei, poiché la paura di Mardocheo si era impadronita di loro. 4In effetti l’editto del re imponeva che egli fosse onorato in tutto il regno. 5[I Giudei dunque colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero.] 6Nella città di Susa i Giudei uccisero cinquecento uomini: 7Farsannestàin, Delfo, Fasga, 8Fardata, Barea, Sarbacà, 9Marmasimà, Arufeo, Arseo, Zabuteo, 10i dieci figli di Aman, figlio di Amadàta, il Bugeo, nemico dei Giudei, e fecero saccheggio. 11In quello stesso giorno il numero di quelli che perirono a Susa fu reso noto al re.
12Allora il re disse a Ester: «I Giudei hanno fatto perire cinquecento uomini nella città di Susa, e come pensi si siano comportati nel resto del paese? Che cosa chiedi ancora? Ti sarà dato». 13Ester disse al re: «Sia concesso ai Giudei di comportarsi allo stesso modo domani, fino a quando saranno impiccati i dieci figli di Aman». 14Ed egli permise che così si facesse e consegnò ai Giudei della città i corpi dei figli di Aman per essere appesi. 15I Giudei si radunarono nella città di Susa il quattordicesimo giorno del mese di Adar e uccisero trecento uomini, ma non fecero alcun saccheggio. 16Il resto dei Giudei che si erano radunati nel regno, si aiutarono a vicenda ed ebbero tregua dai loro nemici: infatti ne sterminarono quindicimila nel tredicesimo giorno del mese di Adar, ma non fecero alcun saccheggio. 17Il quattordicesimo giorno dello stesso mese si riposarono e trascorsero quel giorno di riposo con gioia ed esultanza. 18Invece nella città di Susa i Giudei che si erano radunati anche il quattordicesimo giorno, ma senza riposarsi, trascorsero nella gioia e nell’esultanza anche il quindicesimo giorno. 19È per questo dunque che i Giudei sparsi in ogni provincia straniera celebrano con gioia il quattordicesimo giorno del mese di Adar come giorno di festa, mandando ciascuno regali al suo prossimo. Coloro che risiedono invece nelle città principali celebrano con gioia anche il quindicesimo giorno del mese di Adar come giorno di festa, mandando ciascuno regali al suo prossimo.
[vv. 20b-22]
23I Giudei approvarono il racconto che aveva scritto loro Mardocheo: 24come Aman, figlio di Amadàta, il Macèdone, li aveva combattuti, come egli aveva emesso il decreto e aveva tirato le sorti per farli scomparire 25e come egli era andato dal re dicendogli di impiccare Mardocheo; ma tutti i mali che egli aveva cercato di far cadere sopra i Giudei erano venuti sopra di lui, ed era stato impiccato lui e i suoi figli.
26Perciò quei giorni furono chiamati Purìm a motivo delle sorti, poiché nella loro lingua esse sono chiamate Purìm, e a motivo delle parole di questa lettera, che ricordava tutto quello che avevano sofferto e che era loro capitato. 27Mardocheo stabilì e i Giudei approvarono per sé, per i loro discendenti e per quelli che si fossero uniti a loro, che non si sarebbero comportati in modo diverso: questi giorni dovevano essere un memoriale da osservare di generazione in generazione, in ogni città, famiglia e provincia. 28Questi giorni dei Purìm saranno celebrati in ogni tempo, e il loro ricordo non sia lasciato cadere dai loro discendenti. 29La regina Ester, figlia di Aminadàb, e Mardocheo, il Giudeo, scrissero tutto quello che avevano fatto e confermarono la lettera dei Purìm.
[vv. 31b-32]
1Al tempo di Assuero, di quell’Assuero che regnava dall’India fino all’Etiopia sopra centoventisette province, 2in quel tempo, dunque, il re Assuero, che sedeva sul trono del suo regno nella cittadella di Susa, 3l’anno terzo del suo regno fece un banchetto a tutti i suoi prìncipi e ai suoi ministri. I capi dell’esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti alla sua presenza. 4Dopo aver mostrato loro le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, centoottanta giorni, 5passati questi giorni il re fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutto il popolo che si trovava nella cittadella di Susa, dal più grande al più piccolo. 6Vi erano cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni di bisso e di porpora rossa ad anelli d’argento e a colonne di marmo bianco; vi erano inoltre divani d’oro e d’argento sopra un pavimento di marmo verde, bianco e di madreperla e di pietre a colori. 7Si porgeva da bere in vasi d’oro di forme svariate e il vino del re era abbondante, grazie alla liberalità del re. 8Vi era l’ordine di non forzare alcuno a bere, poiché il re aveva prescritto a tutti i maggiordomi che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà.
9Anche la regina Vasti offrì un banchetto alle donne nella reggia del re Assuero. 10Il settimo giorno, il re, che aveva il cuore allegro per il vino, ordinò a Meumàn, Bizzetà, Carbonà, Bigta, Abagtà, Zetar e Carcas, i sette eunuchi che erano adibiti al servizio del re Assuero, 11che conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona regale, per mostrare ai popoli e ai capi la sua bellezza; ella infatti era di aspetto avvenente. 12Ma la regina Vasti rifiutò di venire, contro l’ordine che il re aveva dato per mezzo degli eunuchi; il re ne fu assai irritato e la collera si accese dentro di lui. 13Allora il re interrogò i sapienti, conoscitori dei tempi – poiché gli affari del re si trattavano così, alla presenza di quanti conoscevano la legge e il diritto, 14e i più vicini a lui erano Carsenà, Setar, Admàta, Tarsis, Meres, Marsenà e Memucàn, sette capi della Persia e della Media che erano ammessi alla sua presenza e sedevano ai primi posti nel regno –, 15e domandò dunque: «Secondo la legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha eseguito l’ordine che le ha dato il re Assuero per mezzo degli eunuchi?».
16Memucàn rispose alla presenza del re e dei prìncipi: «La regina Vasti ha mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i capi e tutti i popoli che sono nelle province del re Assuero. 17Perché quello che la regina ha fatto sarà noto a tutte le donne e le indurrà a disprezzare i propri mariti. Esse diranno: “Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse alla sua presenza la regina Vasti e lei non vi è andata”. 18D’ora innanzi le principesse di Persia e di Media che verranno a conoscere la condotta della regina, ne parleranno a tutti i prìncipi del re e ne nascerà gran disprezzo e collera. 19Se così sembra bene al re, venga da lui emanato un editto reale da scriversi fra le leggi di Persia e di Media, e sia irrevocabile, per il quale Vasti non potrà più comparire alla presenza del re Assuero, e il re conferisca la dignità di regina a un’altra migliore di lei. 20Quando l’editto emanato dal re sarà conosciuto nell’intero suo regno, per quanto vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti, dal più grande al più piccolo». 21La cosa parve buona al re e ai prìncipi. Il re fece come aveva detto Memucàn: 22mandò lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua, perché ogni marito fosse padrone in casa sua e potesse esprimersi nella lingua del suo popolo.
[vv. 1-8]
9La fanciulla piacque a Egài e conquistò il suo favore: egli si preoccupò di darle i cosmetici e il vitto; le diede sette ancelle scelte nella reggia e assegnò a lei e alle sue ancelle l’alloggio migliore nell’harem. 10Ester non aveva rivelato nulla né del suo popolo né della sua stirpe, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. 11Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile dell’harem per sapere se Ester stava bene e come la trattavano.
[vv. 12b-14]
15Quando per Ester, figlia di Abicàil, zio di Mardocheo, che l’aveva adottata per figlia, arrivò il turno di andare dal re, ella non chiese nulla tranne ciò che le era stato indicato da Egài, eunuco del re e guardiano delle donne; Ester attirava la simpatia di quanti la vedevano. 16Ester fu dunque condotta presso il re Assuero nella reggia il decimo mese, cioè il mese di Tebet, il settimo anno del suo regno. 17Il re amò Ester più di tutte le altre donne ed ella trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose sul capo la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. 18Poi il re fece un gran banchetto, il banchetto di Ester, per tutti i prìncipi e i ministri; condonò i debiti delle province e fece doni con munificenza regale.
19Ora, la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo era seduto alla porta del re. 20Ester, secondo l’ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva rivelato nulla né della sua stirpe né del suo popolo, poiché lei faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto la sua tutela. 21In quei giorni, quando Mardocheo sedeva alla porta del re, Bigtan e Teres, due degli eunuchi del re che custodivano la soglia, irritati contro il re Assuero, cercarono il modo di mettere le mani sulla persona del re. 22La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvertì la regina Ester, ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo. 23Svolte le indagini e scoperto il fatto, i due eunuchi furono impiccati a un palo. E la cosa fu registrata nel libro delle cronache, alla presenza del re.
1Dopo questi fatti, il re Assuero rese grande Aman, figlio di Ammedàta, l’Agaghita, lo innalzò e pose il suo seggio al di sopra di tutti i prìncipi che erano con lui. 2Tutti i ministri del re, che stavano alla porta del re, si inginocchiavano e si prostravano davanti ad Aman, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non s’inginocchiava né si prostrava. 3I ministri del re, che stavano alla porta del re, dissero a Mardocheo: «Perché trasgredisci l’ordine del re?». 4Ma, sebbene glielo dicessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Allora quelli riferirono il fatto ad Aman, per vedere se Mardocheo avrebbe insistito nel suo atteggiamento; aveva detto loro, infatti, che era un Giudeo. 5Aman vide che Mardocheo non s’inginocchiava né si prostrava davanti a lui e fu pieno d’ira; 6ma gli sembrò poca cosa mettere le mani addosso a Mardocheo soltanto, poiché gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Egli si propose di distruggere tutti i Giudei che si trovavano nel regno d’Assuero, cioè il popolo di Mardocheo.
7Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si gettò il pur, cioè la sorte, alla presenza di Aman, per la scelta del giorno e del mese. La sorte cadde sul tredici del dodicesimo mese, chiamato Adar. 8Allora Aman disse al re Assuero: «Vi è un popolo disperso e segregato tra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo lasci tranquillo. 9Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io verserò diecimila talenti d’argento agli amministratori del re, perché siano versati nel tesoro reale». 10Allora il re si tolse l’anello di mano e lo diede ad Aman, figlio di Ammedàta, l’Agaghita, nemico dei Giudei. 11Il re disse ad Aman: «Il denaro sia per te: al popolo fa’ pure quello che ti sembra opportuno». 12Il tredici del primo mese furono chiamati i segretari del re, e in conformità agli ordini di Aman, fu scritto ai satrapi del re, ai governatori di ogni provincia e ai capi di ogni popolo, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con l’anello reale. 13Questi documenti scritti furono spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, e si saccheggiassero i loro beni.
[vv. 14b-15]
1Il terzo giorno Ester indossò le sue vesti da regina e si presentò nel cortile interno della reggia, di fronte all’appartamento del re. Il re sedeva sul suo trono regale nella reggia, di fronte all’ingresso del palazzo. 2Appena il re vide la regina Ester che stava nel cortile, ella trovò grazia ai suoi occhi. Il re stese verso Ester lo scettro d’oro che teneva in mano: Ester si avvicinò e toccò la punta dello scettro. 3Allora il re le disse: «Che cosa ti accade, regina Ester? Qual è la tua richiesta? Fosse pure la metà del regno, l’avrai!». 4Ester rispose: «Se così piace al re, venga oggi il re con Aman al banchetto che gli ho preparato». 5Il re disse: «Convocate subito Aman, per fare ciò che Ester ha detto».
[vv. 5b-8]
9Aman quel giorno uscì lieto e con il cuore contento, ma quando alla porta del re vide Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui, fu preso d’ira contro di lui. 10Tuttavia Aman si trattenne, andò a casa e mandò a chiamare i suoi amici e Zeres, sua moglie. 11Aman parlò loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di quanto il re aveva fatto per renderlo grande e come l’aveva innalzato sopra i capi e i ministri del re. 12Disse ancora: «Inoltre la regina Ester, al banchetto che ha preparato, ha invitato soltanto me a fianco del re; anche per domani sono invitato da lei con il re. 13Ma tutto questo non mi basta, finché vedrò Mardocheo, il Giudeo, restar seduto alla porta del re». 14Allora sua moglie Zeres e tutti i suoi amici gli dissero: «Si prepari un palo alto cinquanta cubiti e tu domani mattina di’ al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi va’ pure contento al banchetto con il re». La cosa piacque ad Aman, che fece preparare il palo.
1Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò che gli si portasse il libro delle memorie, le cronache, e ne fu fatta la lettura alla presenza del re. 2Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva riferito a proposito di Bigtan e Teres, i due eunuchi del re tra i custodi della soglia, che avevano cercato di mettere le mani sulla persona del re Assuero. 3Allora il re chiese: «Che cosa si è fatto per dare a Mardocheo onore e grandezza in premio di questo?». I giovani che servivano il re risposero: «Non si è fatto nulla per lui». 4Il re disse: «Chi c’è nell’atrio?». Appunto Aman era venuto nell’atrio esterno della reggia per dire al re di impiccare Mardocheo al palo che egli aveva preparato per lui. 5I giovani servi del re gli risposero: «Ecco, c’è Aman nell’atrio». Il re disse: «Entri!». 6Aman entrò e il re gli disse: «Che cosa si deve fare a un uomo che il re voglia onorare?». Aman pensò: «Chi, se non me, il re desidera onorare?». 7Aman rispose al re: «Per l’uomo che il re vuole onorare, 8si prenda la veste regale che suole indossare il re e il cavallo che suole cavalcare il re e sulla sua testa sia posta una corona regale; 9si consegnino la veste e il cavallo a uno dei più nobili prìncipi del re, si rivesta di quella veste l’uomo che il re vuole onorare, gli si faccia percorrere a cavallo le vie della città e si gridi davanti a lui: “Così si fa all’uomo che il re vuole onorare”». 10Allora il re disse ad Aman: «Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fa’ così a Mardocheo, il Giudeo, che si trova alla porta del re; non tralasciare nulla di tutto quello che hai detto».
11Aman prese la veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo, gli fece percorrere a cavallo le vie della città e gridava davanti a lui: «Così si fa all’uomo che il re vuole onorare». 12Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Aman andò subito a casa, afflitto e con il capo velato.
[vv. 13b-14]
[vv. 1-8a]
Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, posero un velo sulla faccia di Aman. 9Carbonà, uno degli eunuchi, disse alla presenza del re: «Ecco, è stato perfino rizzato in casa di Aman un palo alto cinquanta cubiti, che Aman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re». Il re disse: «Impiccatevi lui!». 10Così Aman fu impiccato al palo che egli aveva preparato per Mardocheo. E l’ira del re si calmò.
1In quello stesso giorno il re Assuero diede alla regina Ester la casa di Aman, il nemico dei Giudei. Mardocheo si presentò al re, al quale Ester aveva rivelato il rapporto di parentela che lo legava a lei. 2Il re si tolse l’anello che aveva fatto ritirare ad Aman e lo diede a Mardocheo. Ester affidò a Mardocheo l’amministrazione della casa che era stata di Aman.
[vv. 3b-6]
7Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: «Ecco, ho dato a Ester la casa di Aman e questi è stato impiccato al palo, perché aveva alzato la mano contro i Giudei. 8Scrivete dunque a favore dei Giudei come vi parrà meglio, in nome del re, e sigillate con l’anello reale, perché ciò che è scritto in nome del re e sigillato con l’anello reale è irrevocabile». 9Il ventitré del terzo mese, cioè il mese di Sivan, furono chiamati i segretari del re e, in conformità agli ordini di Mardocheo, fu scritto ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall’India all’Etiopia, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua, e ai Giudei secondo il loro modo di scrivere e secondo la loro lingua. 10Fu dunque scritto in nome del re Assuero, si sigillarono i documenti con l’anello reale e si mandarono per mezzo di corrieri a cavallo, che cavalcavano corsieri reali, figli di cavalle di razza. 11Così il re dava facoltà ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia, che li assalisse, e di saccheggiare i loro beni; 12e ciò in un medesimo giorno in tutte le province del re Assuero: il tredici del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar.
[vv. 13b-17]
1Nel dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, il tredici del mese, quando l’ordine del re e il suo decreto dovevano essere eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di averli in loro potere, avvenne invece tutto il contrario, poiché i Giudei ebbero in mano i loro nemici. 2I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le province del re Assuero, per stendere la mano contro quelli che cercavano di fare loro del male; nessuno poté resistere loro, perché il timore dei Giudei era piombato su tutti i popoli. 3Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che curavano gli affari del re diedero man forte ai Giudei, perché il timore di Mardocheo era piombato su di loro. 4Mardocheo, infatti, era grande nella reggia e per tutte le province si diffondeva la sua fama; quest’uomo, Mardocheo, diventava sempre più potente. 5I Giudei dunque colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero. 6Nella cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini 7e misero a morte Parsandàta, Dalfòn, Aspàta, 8Poràta, Adalià, Aridàta, 9Parmàsta, Arisài, Aridài e Vaizàta, 10i dieci figli di Aman, figlio di Ammedàta, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio. 11Quel giorno stesso il numero di quelli che erano stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re.
12Il re disse alla regina Ester: «Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Aman; che cosa avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora che cosa chiedi di più? Ti sarà dato. Che cos’altro desideri? Sarà fatto!». 13Allora Ester disse: «Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello che era stato decretato per oggi; siano impiccati al palo i dieci figli di Aman». 14Il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa e i dieci figli di Aman furono appesi al palo. 15I Giudei che erano a Susa si radunarono ancora il quattordici del mese di Adar e uccisero a Susa trecento uomini, ma non si diedero al saccheggio. 16Anche gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi dei nemici; uccisero settantacinquemila tra quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio. 17Questo avvenne il tredici del mese di Adar; il quattordici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 18I Giudei che erano a Susa si radunarono invece il tredici e il quattordici di quel mese; il quindici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 19Perciò i Giudei della campagna, che abitano in città non circondate da mura, fanno del quattordici del mese di Adar un giorno di gioia, di banchetto e di festa, nel quale si mandano regali gli uni gli altri.
[vv. 20b-22]
23I Giudei ratificarono quello che avevano già cominciato a fare e che Mardocheo aveva loro prescritto. 24Aman, infatti, il figlio di Ammedàta, l’Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioè la sorte, per confonderli e farli perire. 25Ma quando Ester si fu presentata al re, questi ordinò con uno scritto che la scellerata trama di Aman contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i suoi figli fossero impiccati al palo.
[vv. 26b-32]