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[vv. 1-3] 4Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle; tutto quello che possiede, l’uomo è pronto a darlo per la sua vita. [vv. 5-13]
[vv. 1-3] 4Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle; tutto quanto ha, l'uomo è pronto a darlo per la sua vita. [vv. 5-13]
[vv. 1-4]
5Lo rivendichino la tenebra e l’ombra della morte,
gli si stenda sopra una nube
e lo renda spaventoso l’oscurarsi del giorno!
[vv. 6-9]
10poiché non mi chiuse il varco del grembo materno,
e non nascose l’affanno agli occhi miei!
[vv. 11-26]
[vv. 1-9]
10poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno,
e non ha nascosto l'affanno agli occhi miei!
[vv. 11-19]
20Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha l'amarezza nel cuore,
[vv. 21-26]
[vv. 1-15]
16Stava là uno, ma non ne riconobbi l’aspetto,
una figura era davanti ai miei occhi.
Poi udii una voce sommessa:
17“Può l’uomo essere più retto di Dio,
o il mortale più puro del suo creatore?
[vv. 18-21]
[vv. 1-9]
10Il ruggito del leone e l'urlo del leopardo
e i denti dei leoncelli sono frantumati.
[vv. 11-15]
16Stava là ritto uno, di cui non riconobbi l'aspetto,
un fantasma stava davanti ai miei occhi...
Un sussurro..., e una voce mi si fece sentire:
17«Può il mortale essere giusto davanti a Dio
o innocente l'uomo davanti al suo creatore?
[vv. 18-21]
[v. 1]
2Poiché la collera uccide lo stolto
e l’invidia fa morire lo sciocco.
[vv. 3-4]
5l’affamato ne divora la messe,
anche se ridotta a spine, la porterà via
e gente assetata agognerà le sue sostanze.
[v. 6]
7ma è l’uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.
[vv. 8-9]
10che dà la pioggia alla terra
e manda l’acqua sulle campagne.
[vv. 11-15]
16C’è speranza per il misero,
ma chi fa l’ingiustizia deve chiudere la bocca.
17Perciò, beato l’uomo che è corretto da Dio:
non sdegnare la correzione dell’Onnipotente,
[vv. 18-24]
25Vedrai che sarà numerosa la tua prole,
i tuoi rampolli come l’erba dei prati.
[v. 26]
27Ecco, questo l’abbiamo studiato a fondo, ed è vero.
Ascoltalo e imparalo per il tuo bene».
[vv. 1-4]
5l'affamato ne divora la messe
e gente assetata ne succhia gli averi.
[v. 6]
7ma è l'uomo che genera pene,
come le scintille volano in alto.
[vv. 8-14]
15mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso,
e il meschino dalla mano del prepotente.
16C'è speranza per il misero
e l'ingiustizia chiude la bocca.
17Felice l'uomo, che è corretto da Dio:
perciò tu non sdegnare la correzione
dell'Onnipotente,
[vv. 18-24]
25Vedrai, numerosa, la prole,
i tuoi rampolli come l'erba dei prati.
[vv. 26-27]
[vv. 1-4]
5Raglia forse l’asino selvatico con l’erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
[vv. 6-13]
14A chi è sfinito dal dolore è dovuto l’affetto degli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15I miei fratelli sono incostanti come un torrente,
come l’alveo dei torrenti che scompaiono:
[vv. 16-30]
[vv. 1-4]
5Raglia forse il somaro con l'erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
[vv. 6-30]
1L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario?
2Come lo schiavo sospira l’ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
[vv. 3-7]
8Non mi scorgerà più l’occhio di chi mi vede:
i tuoi occhi mi cercheranno, ma io più non sarò.
[vv. 9-16]
17Che cosa è l’uomo perché tu lo consideri grande
e a lui rivolga la tua attenzione
[vv. 18-21]
1Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario?
2Come lo schiavo sospira l'ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
[vv. 3-7]
8Non mi scorgerà più l'occhio di chi mi vede:
i tuoi occhi saranno su di me e io più non sarò.
[vv. 9-21]
[vv. 1-2]
3Può forse Dio sovvertire il diritto
o l’Onnipotente sovvertire la giustizia?
[v. 4]
5Se tu cercherai Dio
e implorerai l’Onnipotente,
[vv. 6-7]
8Chiedilo infatti alle generazioni passate,
considera l’esperienza dei loro padri,
[vv. 9-19]
20Dunque, Dio non rigetta l’uomo integro
e non sostiene la mano dei malfattori.
[vv. 21-22]
[vv. 1-2]
3Può forse Dio deviare il diritto
o l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
[v. 4]
5Se tu cercherai Dio
e implorerai l'Onnipotente,
[vv. 6-19]
20Dunque, Dio non rigetta l'uomo integro,
e non sostiene la mano dei malfattori.
[vv. 21-22]
[vv. 1-8]
9Crea l’Orsa e l’Orione,
le Plèiadi e le costellazioni del cielo australe.
[vv. 10-21]
22Per questo io dico che è la stessa cosa:
egli fa perire l’innocente e il reo!
[vv. 23-35]
[vv. 1-8]
9Crea l'Orsa e l'Orione,
le Pleiadi e i penetrali del cielo australe.
[vv. 10-21]
22Per questo io dico: «È la stessa cosa»:
egli fa perire l'innocente e il reo!
[vv. 23-35]
[vv. 1-2]
3È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l’opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
4Hai tu forse occhi di carne
o anche tu vedi come vede l’uomo?
[vv. 5-22]
[vv. 1-2]
3È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l'opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
4Hai tu forse occhi di carne
o anche tu vedi come l'uomo?
[vv. 5-22]
[vv. 1-6]
7Credi tu di poter scrutare l’intimo di Dio
o penetrare la perfezione dell’Onnipotente?
[vv. 8-10]
11Egli conosce gli uomini fallaci;
quando scorge l’iniquità, non dovrebbe tenerne conto?
12L’uomo stolto diventerà giudizioso?
E un puledro di asino selvatico sarà generato uomo?
[v. 13]
14se allontanerai l’iniquità che è nella tua mano
e non farai abitare l’ingiustizia nelle tue tende,
[v. 15]
16perché dimenticherai l’affanno
e te ne ricorderai come di acqua passata.
17Più del sole meridiano splenderà la tua vita,
l’oscurità sarà per te come l’aurora.
[vv. 18-19]
20Ma gli occhi dei malvagi languiranno,
ogni scampo è loro precluso,
unica loro speranza è l’ultimo respiro!».
[vv. 1-6]
7Credi tu di scrutare l'intimo di Dio
o di penetrare la perfezione dell'Onnipotente?
[vv. 8-10]
11Egli conosce gli uomini fallaci,
vede l'iniquità e l'osserva:
12l'uomo stolto mette giudizio
e da ònagro indomito diventa docile.
[v. 13]
14se allontanerai l'iniquità che è nella tua mano
e non farai abitare l'ingiustizia nelle tue tende,
[v. 15]
16perché dimenticherai l'affanno
e te ne ricorderai come di acqua passata;
17più del sole meridiano splenderà la tua vita,
l'oscurità sarà per te come l'aurora.
[vv. 18-19]
20Ma gli occhi dei malvagi languiranno,
ogni scampo è per essi perduto,
unica loro speranza è l'ultimo respiro!
[vv. 1-3]
4Sono diventato il sarcasmo dei miei amici,
io che grido a Dio perché mi risponda;
sarcasmo, io che sono il giusto, l’integro!
[vv. 5-9]
10Egli ha in mano l’anima di ogni vivente
e il soffio di ogni essere umano.
11L’orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
[vv. 12-15]
16In lui risiedono potenza e sagacia,
da lui dipendono l’ingannato e l’ingannatore.
[vv. 17-25]
[vv. 1-3]
4Ludibrio del suo amico è diventato
chi grida a Dio perché gli risponda;
ludibrio il giusto, l'integro!
[vv. 5-9]
10Egli ha in mano l'anima di ogni vivente
e il soffio d'ogni carne umana.
11L'orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
[vv. 12-15]
16Da lui viene potenza e sagacia,
a lui appartiene l'ingannato e l'ingannatore.
[vv. 17-25]
1Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,
l’ha udito il mio orecchio e l’ha compreso.
[vv. 2-15]
16Già questo sarebbe la mia salvezza,
perché davanti a lui l’empio non può presentarsi.
[vv. 17-27]
28Intanto l’uomo si consuma come legno tarlato
o come un vestito corroso da tignola.
1Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,
l'ha udito il mio orecchio e l'ha compreso.
[vv. 2-28]
1L’uomo, nato da donna,
ha vita breve e piena d’inquietudine;
2come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l’ombra e mai si ferma.
[vv. 3-6]
7È vero, per l’albero c’è speranza:
se viene tagliato, ancora si rinnova,
e i suoi germogli non cessano di crescere;
[v. 8]
9al sentire l’acqua rifiorisce
e mette rami come giovane pianta.
10Invece l’uomo, se muore, giace inerte;
quando il mortale spira, dov’è mai?
[v. 11]
12ma l’uomo che giace non si alzerà più,
finché durano i cieli non si sveglierà
né più si desterà dal suo sonno.
[v. 13]
14L’uomo che muore può forse rivivere?
Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio,
finché arrivi per me l’ora del cambio!
15Mi chiameresti e io risponderei,
l’opera delle tue mani tu brameresti.
[vv. 16-22]
1L'uomo, nato di donna,
breve di giorni e sazio di inquietudine,
2come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l'ombra e mai si ferma.
[vv. 3-6]
7Poiché anche per l'albero c'è speranza:
se viene tagliato, ancora ributta
e i suoi germogli non cessano di crescere;
[vv. 8-9]
10L'uomo invece, se muore, giace inerte,
quando il mortale spira, dov'è?
[v. 11]
12ma l'uomo che giace più non s'alzerà,
finché durano i cieli non si sveglierà,
né più si desterà dal suo sonno.
[v. 13]
14Se l'uomo che muore potesse rivivere,
aspetterei tutti i giorni della mia milizia
finché arrivi per me l'ora del cambio!
15Mi chiameresti e io risponderei,
l'opera delle tue mani tu brameresti.
[vv. 16-22]
[vv. 1-13]
14Che cos’è l’uomo perché si ritenga puro,
perché si dica giusto un nato da donna?
[v. 15]
16tanto meno un essere abominevole e corrotto,
l’uomo che beve l’iniquità come acqua.
[vv. 17-23]
24lo spaventa,
la miseria e l’angoscia l’assalgono
come un re pronto all’attacco,
25perché ha steso contro Dio la sua mano,
ha osato farsi forte contro l’Onnipotente;
[vv. 26-34]
35Concepisce malizia e genera sventura
e nel suo seno alleva l’inganno».
[vv. 1-13]
14Che cos'è l'uomo perché si ritenga puro,
perché si dica giusto un nato di donna?
[v. 15]
16quanto meno un essere abominevole e corrotto,
l'uomo, che beve l'iniquità come acqua.
[vv. 17-23]
24Un giorno tenebroso lo spaventa,
la miseria e l'angoscia l'assalgono
come un re pronto all'attacco,
25perché ha steso contro Dio la sua mano,
ha osato farsi forte contro l'Onnipotente;
[vv. 26-35]
[vv. 1-20]
21perché egli stesso sia arbitro fra l’uomo e Dio,
come tra un figlio dell’uomo e il suo prossimo;
[v. 22]
[vv. 1-20]
21perché difenda l'uomo davanti a Dio,
come un mortale fa con un suo amico;
[v. 22]
[vv. 1-7]
8Gli onesti ne rimangono stupiti
e l’innocente si sdegna contro l’empio.
[vv. 9-16]
[vv. 1-7]
8Gli onesti ne rimangono stupiti
e l'innocente s'indigna contro l'empio.
[vv. 9-16]
[vv. 1-3]
4Tu che ti rodi l’anima nel tuo furore,
forse per causa tua sarà abbandonata la terra
e le rupi si staccheranno dal loro posto?
[vv. 5-8]
9Un laccio l’afferrerà per il calcagno,
un nodo scorsoio lo stringerà.
[vv. 10-19]
20Della sua fine stupirà l’occidente
e l’oriente ne avrà orrore.
[v. 21]
[vv. 1-3]
4Tu che ti rodi l'anima nel tuo furore,
forse per causa tua sarà abbandonata la terra
e le rupi si staccheranno dal loro posto?
[vv. 5-8]
9Un laccio l'afferrerà per il calcagno,
un nodo scorsoio lo stringerà.
[vv. 10-19]
20Della sua fine stupirà l'occidente
e l'oriente ne prenderà orrore.
[v. 21]
[vv. 1-28]
29temete per voi la spada,
perché è la spada che punisce l’iniquità,
e saprete che c’è un giudice».
[vv. 1-11]
12Insieme sono accorse le sue schiere
e si sono spianata la strada contro di me;
hanno posto l'assedio intorno alla mia tenda.
[vv. 13-29]
[vv. 1-3]
4Non sai tu che da sempre,
da quando l’uomo fu posto sulla terra,
[vv. 5-8]
9L’occhio avvezzo a vederlo più non lo vedrà
né più lo scorgerà la sua casa.
[vv. 10-23]
24Se sfuggirà all’arma di ferro,
lo trafiggerà l’arco di bronzo.
[vv. 25-28]
29Questa è la sorte che Dio riserva all’uomo malvagio,
l’eredità che Dio gli ha decretato».
[vv. 1-3]
4Non sai tu che da sempre,
da quando l'uomo fu posto sulla terra,
[vv. 5-8]
9L'occhio avvezzo a vederlo più non lo vedrà,
né più lo scorgerà la sua dimora.
[vv. 10-23]
24Se sfuggirà l'arma di ferro,
lo trafiggerà l'arco di bronzo:
[vv. 25-29]
[vv. 1-14]
15Chi è l’Onnipotente, perché dobbiamo servirlo?
E che giova pregarlo?”.
[vv. 16-24]
25Un altro muore con l’amarezza in cuore,
senza aver mai assaporato la gioia.
[vv. 26-34]
[vv. 1-14]
15Chi è l'Onnipotente, perché dobbiamo servirlo?
E che ci giova pregarlo?».
[vv. 16-24]
25Un altro muore con l'amarezza in cuore
senza aver mai gustato il bene.
[vv. 26-34]
[v. 1]
2«Può forse l’uomo giovare a Dio,
dato che il saggio può giovare solo a se stesso?
[vv. 3-10]
11oppure l’oscurità ti impedisce di vedere
e la piena delle acque ti sommerge.
[v. 12]
13E tu dici: “Che cosa ne sa Dio?
Come può giudicare attraverso l’oscurità delle nubi?
[vv. 14-16]
17Dicevano a Dio: “Allontànati da noi!
Che cosa può fare a noi l’Onnipotente?”.
[v. 18]
19I giusti vedranno e ne gioiranno
e l’innocente riderà di loro:
[vv. 20-22]
23Se ti rivolgerai all’Onnipotente, verrai ristabilito.
Se allontanerai l’iniquità dalla tua tenda,
24se stimerai come polvere l’oro
e come ciottoli dei fiumi l’oro di Ofir,
25allora l’Onnipotente sarà il tuo oro,
sarà per te come mucchi d’argento.
[vv. 26-28]
29perché egli umilia l’alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha lo sguardo dimesso.
[v. 30]
[v. 1]
2Può forse l'uomo giovare a Dio,
se il saggio giova solo a se stesso?
[vv. 3-7]
8la terra l'ha il prepotente
e vi abita il tuo favorito.
[vv. 9-16]
17Dicevano a Dio: «Allontànati da noi!
Che cosa ci può fare l'Onnipotente?».
[v. 18]
19I giusti ora vedono e ne godono
e l'innocente si beffa di loro:
[vv. 20-22]
23Se ti rivolgerai all'Onnipotente con umiltà,
se allontanerai l'iniquità dalla tua tenda,
24se stimerai come polvere l'oro
e come ciottoli dei fiumi l'oro di Ofir,
25allora sarà l'Onnipotente il tuo oro
e sarà per te argento a mucchi.
[vv. 26-28]
29Egli umilia l'alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha gli occhi bassi.
30Egli libera l'innocente;
tu sarai liberato per la purezza delle tue mani.
[vv. 1-15]
16Dio ha fiaccato il mio cuore,
l’Onnipotente mi ha frastornato;
[v. 17]
[vv. 1-15]
16Dio ha fiaccato il mio cuore,
l'Onnipotente mi ha atterrito;
[v. 17]
[vv. 1-2]
3portano via l’asino degli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova.
[vv. 4-8]
9Strappano l’orfano dal seno della madre
e prendono in pegno il mantello del povero.
[v. 10]
11Sulle terrazze delle vigne frangono le olive,
pigiano l’uva e soffrono la sete.
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l’anima dei feriti grida aiuto,
ma Dio non bada a queste suppliche.
[v. 13]
14Quando non c’è luce si alza l’omicida
per uccidere il misero e il povero;
nella notte va in giro come un ladro.
15L’occhio dell’adultero attende il buio
e pensa: “Nessun occhio mi osserva!”,
e si pone un velo sul volto.
[v. 16]
17infatti per loro l’alba è come spettro di morte,
poiché sono abituati ai terrori del buio fondo.
[vv. 18-19]
20Lo dimenticherà il seno materno,
i vermi lo gusteranno,
non sarà più ricordato
e l’iniquità sarà spezzata come un albero.
[vv. 21-25]
1Perché l'Onnipotente non si riserva i suoi tempi
e i suoi fedeli non vedono i suoi giorni?
[v. 2]
3portano via l'asino degli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova.
[vv. 4-8]
9Rapiscono con violenza l'orfano
e prendono in pegno ciò che copre il povero.
[v. 10]
11Tra i filari frangono le olive,
pigiano l'uva e soffrono la sete.
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l'anima dei feriti grida aiuto:
Dio non presta attenzione alle loro preghiere.
[v. 13]
14Quando non c'è luce, si alza l'omicida
per uccidere il misero e il povero;
nella notte si aggira il ladro
e si mette un velo sul volto.
15L'occhio dell'adultero spia il buio
e pensa: «Nessun occhio mi osserva!».
[v. 16]
17l'alba è per tutti loro come spettro di morte;
quando schiarisce, provano i terrori del buio fondo.
[vv. 18-19]
20Il seno che l'ha portato lo dimentica,
i vermi ne fanno la loro delizia,
non se ne conserva la memoria
ed è troncata come un albero l'iniquità.
[vv. 21-25]
[vv. 1-5]
6tanto meno l’uomo, che è un verme,
l’essere umano, che è una larva».
[vv. 1-5]
6quanto meno l'uomo, questo verme,
l'essere umano, questo bruco!
[vv. 1-3]
4A chi hai rivolto le tue parole
e l’ispirazione da chi ti è venuta?
[v. 5]
6Davanti a lui nudo è il regno dei morti
e senza velo è l’abisso.
[vv. 7-14]
[vv. 1-5]
6Nuda è la tomba davanti a lui
e senza velo è l'abisso.
[vv. 7-14]
[v. 1]
2«Per la vita di Dio, che mi ha privato del mio diritto,
per l’Onnipotente che mi ha amareggiato l’animo,
3finché ci sarà in me un soffio di vita,
e l’alito di Dio nelle mie narici,
[vv. 4-7]
8Che cosa infatti può sperare l’empio, quando finirà,
quando Dio gli toglierà la vita?
[vv. 9-12]
13Questa è la sorte che Dio riserva all’uomo malvagio,
l’eredità che i violenti ricevono dall’Onnipotente.
[vv. 14-16]
17egli li prepara, ma il giusto li indosserà,
e l’argento lo erediterà l’innocente.
[v. 18]
19Si corica ricco, ma per l’ultima volta,
quando apre gli occhi, non avrà più nulla.
20Come acque il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce l’uragano;
[vv. 21-23]
[v. 1]
2Per la vita di Dio, che mi ha privato del mio
diritto,
per l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'animo,
3finché ci sarà in me un soffio di vita,
e l'alito di Dio nelle mie narici,
[vv. 4-7]
8Che cosa infatti può sperare l'empio, quando finirà,
quando Dio gli toglierà la vita?
[vv. 9-16]
17egli le prepara, ma il giusto le indosserà
e l'argento lo spartirà l'innocente.
[v. 18]
19Si corica ricco, ma per l'ultima volta,
quando apre gli occhi, non avrà più nulla.
[vv. 20-23]
1Certo, l’argento ha le sue miniere
e l’oro un luogo dove si raffina.
[v. 2]
3L’uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all’estremo limite,
fino alle rocce nel buio più fondo.
[vv. 4-6]
7L’uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l’occhio del falco,
[v. 8]
9Contro la selce l’uomo stende la mano,
sconvolge i monti fin dalle radici.
10Nelle rocce scava canali
e su quanto è prezioso posa l’occhio.
[vv. 11-12]
13L’uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi.
14L’oceano dice: “Non è in me!”
e il mare dice: “Neppure presso di me!”.
15Non si scambia con l’oro migliore
né per comprarla si pesa l’argento.
16Non si acquista con l’oro di Ofir
né con l’ònice prezioso o con lo zaffìro.
17Non la eguagliano l’oro e il cristallo
né si permuta con vasi di oro fino.
18Coralli e perle non meritano menzione:
l’acquisto della sapienza non si fa con le gemme.
19Non la eguaglia il topazio d’Etiopia,
con l’oro puro non si può acquistare.
[vv. 20-21]
22L’abisso e la morte dicono:
“Con i nostri orecchi ne udimmo la fama”.
[vv. 23-28]
1Certo, per l'argento vi sono miniere
e per l'oro luoghi dove esso si raffina.
[v. 2]
3L'uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all'estremo limite
le rocce nel buio più fondo.
4Forano pozzi lungi dall'abitato
coloro che perdono l'uso dei piedi:
pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano.
[vv. 5-6]
7L'uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
[v. 8]
9Contro la selce l'uomo porta la mano,
sconvolge le montagne:
10nelle rocce scava gallerie
e su quanto è prezioso posa l'occhio:
[vv. 11-12]
13L'uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi.
14L'abisso dice: «Non è in me!»
e il mare dice: «Neppure presso di me!».
15Non si scambia con l'oro più scelto,
né per comprarla si pesa l'argento.
16Non si acquista con l'oro di Ofir,
con il prezioso berillo o con lo zaffiro
17Non la pareggia l'oro e il cristallo,
né si permuta con vasi di oro puro.
[v. 18]
19Non la eguaglia il topazio d'Etiopia;
con l'oro puro non si può scambiare a peso.
[vv. 20-21]
22L'abisso e la morte dicono:
«Con gli orecchi ne udimmo la fama».
[vv. 23-28]
[vv. 1-4]
5quando l’Onnipotente stava ancora con me
e i miei giovani mi circondavano,
[vv. 6-11]
12perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto
e l’orfano che ne era privo.
[vv. 13-25]
[vv. 1-4]
5quando l'Onnipotente era ancora con me
e i giovani mi stavano attorno;
[vv. 6-11]
12perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto,
l'orfano che ne era privo.
[vv. 13-25]
[vv. 1-2]
3disfatti dall’indigenza e dalla fame,
brucano per l’arido deserto,
[vv. 4-31]
[vv. 1-2]
3disfatti dalla indigenza e dalla fame,
brucano per l'arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo l'erba salsa accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
[vv. 5-17]
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe per l'accollatura della mia tunica.
[vv. 19-24]
25Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni duri
e non mi sono afflitto per l'indigente?
[vv. 26-31]
[v. 1]
2E invece, quale sorte mi assegna Dio di lassù
e quale eredità mi riserva l’Onnipotente dall’alto?
[vv. 3-13]
14che cosa farei, quando Dio si alzasse per giudicare,
e che cosa risponderei, quando aprisse l’inquisitoria?
[vv. 15-16]
17se da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse anche l’orfano
18– poiché fin dall’infanzia come un padre io l’ho allevato
e, appena generato, gli ho fatto da guida –,
[vv. 19-20]
21se contro l’orfano ho alzato la mano,
perché avevo in tribunale chi mi favoriva,
[vv. 22-40a]
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L’Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
[vv. 36-40b]
[v. 1]
2Che parte mi assegna Dio di lassù
e che porzione mi assegna l'Onnipotente dall'alto?
[vv. 3-13]
14che farei, quando Dio si alzerà,
e, quando farà l'inchiesta, che risponderei?
[vv. 15-16]
17mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l'orfano,
[vv. 18-34]
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L'Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
[vv. 36-39]
40in luogo di frumento, getti spine
ed erbaccia l posto dell'orzo.
Quando Giobbe ebbe finito di parlare,
[v. 40b]
[vv. 1-6]
7Pensavo: “Parlerà l’età
e gli anni numerosi insegneranno la sapienza”.
[vv. 8-10]
11Ecco, ho atteso le vostre parole,
ho teso l’orecchio ai vostri ragionamenti.
Finché andavate in cerca di argomenti,
12su di voi fissai l’attenzione.
Ma ecco, nessuno ha potuto confutare Giobbe,
nessuno tra voi ha risposto ai suoi detti.
[vv. 13-22]
7Pensavo: Parlerà l'età
e i canuti insegneranno la sapienza.
8Ma certo essa è un soffio nell'uomo;
l'ispirazione dell'Onnipotente lo fa intelligente.
[vv. 9-10]
11Ecco, ho atteso le vostre parole,
ho teso l'orecchio ai vostri argomenti.
Finché andavate in cerca di argomenti
12su di voi fissai l'attenzione.
Ma ecco, nessuno ha potuto convincere Giobbe,
nessuno tra di voi risponde ai suoi detti.
13Non dite: Noi abbiamo trovato la sapienza,
ma lo confuti Dio, non l'uomo!
[vv. 14-22]
1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
porgi l’orecchio ad ogni mia parola.
[vv. 2-15]
16allora apre l’orecchio degli uomini
e per la loro correzione li spaventa,
17per distogliere l’uomo dal suo operato
e tenerlo lontano dall’orgoglio,
[vv. 18-28]
29Ecco, tutto questo Dio fa,
due, tre volte per l’uomo,
[v. 30]
31Porgi l’orecchio, Giobbe, ascoltami,
sta’ in silenzio e parlerò io;
[vv. 32-33]
1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
ad ogni mia parola porgi l'orecchio.
[vv. 2-15]
16apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
17per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio,
18per preservarne l'anima dalla fossa
e la sua vita dalla morte violenta.
[vv. 19-28]
29Ecco, tutto questo fa Dio,
due volte, tre volte con l'uomo,
30per sottrarre l'anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
[vv. 31-33]
[v. 1]
2«Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, dotti, porgetemi l’orecchio,
3perché come l’orecchio distingue le parole
e il palato assapora i cibi,
[vv. 4-6]
7Quale uomo è come Giobbe
che beve, come l’acqua, l’insulto,
[vv. 8-9]
10Perciò ascoltatemi, voi che siete uomini di senno:
lontano da Dio l’iniquità
e dall’Onnipotente l’ingiustizia!
11Egli infatti ricompensa l’uomo secondo le sue opere,
retribuisce ciascuno secondo la sua condotta.
12In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l’Onnipotente non sovverte il diritto!
13Chi mai gli ha affidato la terra?
Chi gli ha assegnato l’universo?
[v. 14]
15ogni carne morirebbe all’istante
e l’uomo ritornerebbe in polvere.
16Se sei intelligente, ascolta bene questo,
porgi l’orecchio al suono delle mie parole.
[vv. 17-37]
[v. 1]
2Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, sapienti, porgetemi l'orecchio,
3Perché l'orecchio distingue le parole,
come il palato assapora i cibi.
[vv. 4-6]
7Chi è come Giobbe
che beve, come l'acqua, l'insulto,
[vv. 8-9]
10Perciò ascoltatemi, uomini di senno:
lungi da Dio l'iniquità
e dall'Onnipotente l'ingiustizia!
11Poiché egli ripaga l'uomo secondo il suo operato
e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta.
12In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l'Onnipotente non sovverte il diritto!
[vv. 13-14]
15ogni carne morirebbe all'istante
e l'uomo ritornerebbe in polvere.
16Se hai intelletto, ascolta bene questo,
porgi l'orecchio al suono delle mie parole.
[vv. 17-31]
32se ho peccato, mostramelo;
se ho commesso l'iniquità, non lo farò più»?
[v. 33]
34Gli uomini di senno mi diranno
con l'uomo saggio che mi ascolta:
[vv. 35-37]
[vv. 1-12]
13È inutile: Dio non ascolta
e l’Onnipotente non vi presta attenzione;
[vv. 14-16]
[vv. 1-12]
13Certo è falso dire: «Dio non ascolta
e l'Onnipotente non presta attenzione»;
[vv. 14-16]
[vv. 1-5]
6Non lascia vivere l’iniquo
e rende giustizia ai miseri.
[vv. 7-14]
15Ma Dio libera il povero mediante l’afflizione,
e con la sofferenza gli apre l’orecchio.
[vv. 16-17]
18Fa’ che l’ira non ti spinga allo scherno,
e che il prezzo eccessivo del riscatto non ti faccia deviare.
[vv. 19-23]
24Ricòrdati di lodarlo per le sue opere,
che l’umanità ha cantato.
[vv. 25-32]
33Il suo fragore lo annuncia,
la sua ira si accende contro l’iniquità.
[vv. 1-5]
6Non lascia vivere l'iniquo
e rende giustizia ai miseri.
[vv. 7-12]
13I perversi di cuore accumulano l'ira;
non invocano aiuto, quando Dio li avvince in catene:
[v. 14]
15Ma egli libera il povero con l'afflizione,
gli apre l'udito con la sventura.
[vv. 16-17]
18La collera non ti trasporti alla bestemmia,
l'abbondanza dell'espiazione non ti faccia fuorviare.
[vv. 19-32]
33Lo annunzia il suo fragore,
riserva d'ira contro l'iniquità.
[vv. 1-8]
9Dalla regione australe avanza l’uragano
e il gelo dal settentrione.
[vv. 10-13]
14Porgi l’orecchio a questo, Giobbe,
férmati e considera le meraviglie di Dio.
[vv. 15-22]
23L’Onnipotente noi non possiamo raggiungerlo,
sublime in potenza e rettitudine,
grande per giustizia: egli non opprime.
[v. 24]
[vv. 1-8]
9Dal mezzogiorno avanza l'uragano
e il freddo dal settentrione.
[vv. 10-13]
14Porgi l'orecchio a questo, Giobbe, soffèrmati
e considera le meraviglie di Dio.
[vv. 15-16]
17Come le tue vesti siano calde
quando non soffia l'austro e la terra riposa?
[v. 18]
19Insegnaci che cosa dobbiamo dirgli.
Noi non parleremo per l'oscurità.
[vv. 20-22]
23L}Onnipotente noi non lo possiamo raggiungere,
sublime in potenza e rettitudine
e grande per giustizia: egli non ha da rispondere.
[v. 24]
[vv. 1-10]
11dicendo: “Fin qui giungerai e non oltre
e qui s’infrangerà l’orgoglio delle tue onde”?
[vv. 12-22]
23che io riserbo per l’ora della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
[vv. 24-31]
32Puoi tu far spuntare a suo tempo le costellazioni
o guidare l’Orsa insieme con i suoi figli?
[vv. 33-41]
[vv. 1-10]
11e ho detto: «Fin qui giungerai e non oltre
e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde».
[vv. 12-28]
29Dal seno di chi è uscito il ghiaccio
e la brina del cielo chi l'ha generata?
[vv. 30-31]
32Fai tu spuntare a suo tempo la stella del mattino
o puoi guidare l'Orsa insieme con i suoi figli?
[vv. 33-41]
[vv. 1-4]
5Chi lascia libero l’asino selvatico
e chi ne scioglie i legami?
[vv. 6-16]
17perché Dio gli ha negato la saggezza
e non gli ha dato in sorte l’intelligenza.
[vv. 18-26]
27O al tuo comando l’aquila s’innalza
e costruisce il suo nido sulle alture?
[vv. 28-30]
[vv. 1-4]
5Chi lascia libero l'asino selvatico
e chi scioglie i legami dell'ònagro,
[vv. 6-12]
13L'ala dello struzzo batte festante,
ma è forse penna e piuma di cicogna?
[vv. 14-26]
27O al tuo comando l'aquila s'innalza
e pone il suo nido sulle alture?
[vv. 28-30]
[v. 1]
2«Il censore vuole ancora contendere con l’Onnipotente?
L’accusatore di Dio risponda!».
[vv. 3-14]
15Ecco, l’ippopotamo che io ho creato al pari di te,
si nutre di erba come il bue.
[vv. 16-24]
25Puoi tu pescare il Leviatàn con l’amo
e tenere ferma la sua lingua con una corda,
[vv. 26-32]
[v. 1]
2Il censore vorrà ancora contendere con l'Onnipotente?
L'accusatore di Dio risponda!
[vv. 3-14]
15Ecco, l'ippopotamo, che io ho creato al pari di te,
mangia l'erba come il bue.
[vv. 16-24]
25Puoi tu pescare il Leviatan con l'amo
e tener ferma la sua lingua con una corda,
[vv. 26-32]
[vv. 1-7]
8l’una è così unita con l’altra
che l’aria fra di esse non passa;
[vv. 9-23]
24Dietro di sé produce una scia lucente
e l’abisso appare canuto.
[vv. 25-26]
[vv. 1-7]
8l'una con l'altra si toccano,
sì che aria fra di esse non passa:
[vv. 9-23]
24Dietro a sé produce una bianca scia
e l'abisso appare canuto.
[vv. 25-26]