La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
per dispositivi mobili
Suggerimento:
19. Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio
1. Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio
2. Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio
3. Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato; ad es: mos* cerca tutte le parole che iniziano per "mos"; Esempio
4. Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato, e funziona anche dentro alle virgolette: ad es: mos* dis* cerca tutte le frasi di due parole che iniziano rispettivamente per "mos" e per "dis"; Esempio
5. Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio
6. Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio
7. Puoi estrarre un libro intero usando l'operatore libro: (o una sua abbreviazione), ad es. libro: Is. Esempio
8. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sia abbreviazione) seguito da un libro, ad es: in: Mt; puoi anche ripeterlo con più libri. Esempio
9. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio
10. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio
11. L'operatore in: (o una sua abbreviazione), che specifica in quali libri cercare, può essere preceduto dal segno meno per escludere quei libri o gruppi di libri, ad es. - in: nt. Esempio
12. Puoi usare l'operatore evidenzia: (o una sua abbreviazione) per evidenzare una parola o frase, ad es. cercare Gesù ed evidenziare anche Cristo: Gesù evidenzia: Cristo. Esempio
13. Puoi cercare nei versetti, nei capitoli o nei paragrafi: specificalo con l'operatore modo: (o una sua abbreviazione), ad es. Cristo modo: capitoli. Esempio
14. Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio
15. Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio
16. Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio
17. Normalmente le ricerche non tengono conto delle maiuscole/minuscole, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:maiuscole (o una sua abbreviazione). Esempio
18. Normalmente le ricerche non tengono conto delle lettere accentate, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:accenti (o una sua abbreviazione). Esempio
19. Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio
20. Normalmente le ricerche sono per parole intere, puoi cercare anche dentro le parole aggiungendo opzione:dentro (o una sua abbreviazione). Esempio
21. Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi richiedere di usare la CEI 1974 aggiungendo versione:1974. L'operatore può essere abbreviato. Esempio
22. Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio
23. Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio
24. Se si fa la ricerca mediante espressione regolare e questa contiene uno spazio bisogna allora includere l'espressione regolare tra virgolette. Esempio
25. Ogni operatore (tipo opzione:) può essere abbreviato con la o le prime lettere. Lo stesso vale per le varie opzioni: si può ad es. scrivere opzione:dentro oppure opz:d oppure opzione:de, e l'effetto è lo stesso
26. Si può usare l'opzione:protestante (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione protestante (anglosassone), cioè usando ":" tra capitolo e versetti e "," per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio
27. Si può usare l'opzione:cattolico (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione cattolica, cioè usando "," tra capitolo e versetti e "." per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio
28. Se vengono usate entrambe le opzioni opzione:cattolico e opzione:protestante (o loro abbreviazioni), la prima prevale sempre sulla seconda. Esempio
29. Il suggerimento che viene presentato è scelto a caso. Se vuoi presentare uno specifico suggerimento aggiungi il parametro HintNumber all'URL, ad esempio "&HintNumber=7". Mostra il suggerimento n. 7

SELECT chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_text AS text, chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_sort, books.sort AS book_sort FROM chapters_bible_it_cei_2008 JOIN books ON chapters_bible_it_cei_2008.book_sort = books.sort WHERE 1 AND ( BINARY chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_text_search RLIKE '[[:<:]]A[[:>:]]');
BoolCheckAllResults=

Hai richiesto per capitoli Salmi 11 e cercato i capitoli contenenti la parola o frase A [considerando maiuscole/minuscole, cercando nei capitoli, versione Bibbia CEI 2008]

Hai trovato 271 capitoli in 58 libri:

GnGenesi (12), EsEsodo (4), LvLevitico (1), NmNumeri (4), DtDeuteronomio (3), GsGiosuè (4), GdcGiudici (2), 1Sam1 Samuele (7), 2Sam2 Samuele (4), 1Re1 Re (5), 2Re2 Re (4), 1Cr1 Cronache (9), 2Cr2 Cronache (4), EsdEsdra (2), NeeNeemia (1), TbTobia (4), GdtGiuditta (4), 1Mac1 Maccabei (2), 2Mac2 Maccabei (4), GbGiobbe (9), SalSalmi (26), PrProverbi (4), QoQoelet (3), CtCantico (1), SapSapienza (4), SirSiracide (13), IsIsaia (12), GerGeremia (19), LamLamentazioni (2), BarBaruc (1), EzEzechiele (13), DnDaniele (4), OsOsea (1), GlGioele (1), AbdAbdia (1), GioGiona (1), MiMichea (1), AbAbacuc (1), MtMatteo (12), McMarco (3), LcLuca (8), GvGiovanni (5), AtAtti (9), RmRomani (4), 1Cor1 Corinzi (3), 2Cor2 Corinzi (7), EfEfesini (2), ColColossesi (1), 2Tess2 Tessalonicesi (2), 1Tim1 Timoteo (1), TtTito (1), EbrEbrei (2), GcGiacomo (1), 1Pt1 Pietro (4), 2Pt2 Pietro (1), 3Gv3 Giovanni (1), GdGiuda (1), ApApocalisse (6)

I versetti grigi tra parentesi quadra (tipo [1] o [3-7]) sono espandibili.
Mostra Mostra cap. intermedi    Nascondi Nascondi cap. intermedi     Nascondi Nascondi numeri di cap.     Nascondi Nascondi numeri di vers.     Nascondi Nascondi vers. intermedi     Nascondi Nascondi lettere ebraiche
Bibbia CEI 2008

1Nell’anno dodicesimo del regno di Nabucodònosor, che era il re degli Assiri nella grande città di Ninive, Arfacsàd regnava sui Medi a Ecbàtana. 2Questi edificò intorno a Ecbàtana mura con pietre tagliate della misura di tre cubiti di larghezza e sei cubiti di lunghezza, portando l’altezza del muro a settanta cubiti e la larghezza a cinquanta cubiti. 3Alle porte della città costruì le torri murali alte cento cubiti e larghe alla base sessanta cubiti; 4costruì le porte portandole fino all’altezza di settanta cubiti: la larghezza di ciascuna era di quaranta cubiti, per il passaggio del suo esercito e l’uscita in parata dei suoi fanti.

5In quel tempo il re Nabucodònosor mosse guerra al re Arfacsàd nella grande pianura, cioè nella piana che si trova nel territorio di Ragàu. 6A fianco di costui si schierarono tutti gli abitanti delle montagne e quelli della zona dell’Eufrate, del Tigri e dell’Idaspe e gli abitanti della pianura soggetta ad Arioc, re degli Elamiti. Così molte genti si trovarono adunate in aiuto dei figli di Cheleùd.

7Allora Nabucodònosor, re degli Assiri, spedì messaggeri a tutti gli abitanti della Persia e a tutti gli abitanti delle regioni occidentali: a quelli della Cilicia e di Damasco, del Libano e dell’Antilibano, a tutti gli abitanti della fascia litoranea 8e a quelli che appartenevano alle popolazioni del Carmelo e di Gàlaad, della Galilea superiore e della grande pianura di Èsdrelon, 9a tutti gli abitanti della Samaria e delle sue città, a quelli che stavano oltre il Giordano fino a Gerusalemme, Batane, Chelus, Kades e al torrente d’Egitto, nonché a Tafni, a Ramesse e a tutto il paese di Gessen, 10sino alla regione al di sopra di Tanis e Menfi, e a tutti gli abitanti dell’Egitto sino ai confini dell’Etiopia.

11Ma gli abitanti di tutte queste regioni disprezzarono l’invito di Nabucodònosor, re degli Assiri, e non volevano seguirlo nella guerra, perché non avevano alcun timore di lui, che agli occhi loro era come un uomo qualunque. Essi rimandarono i suoi messaggeri a mani vuote e con disonore. 12Allora Nabucodònosor si accese di sdegno terribile contro tutte queste regioni e giurò per il suo trono e per il suo regno che si sarebbe vendicato, devastando con la spada i paesi della Cilicia, di Damasco e della Siria, tutte le popolazioni della terra di Moab, gli Ammoniti, tutta la Giudea e tutti gli abitanti dell’Egitto fino al limite dei due mari.

13Quindi marciò con l’esercito contro il re Arfacsàd nel diciassettesimo anno, e prevalse su di lui in battaglia, travolgendo l’esercito di Arfacsàd con tutta la sua cavalleria e tutti i suoi carri. 14S’impadronì delle sue città, giunse fino a Ecbàtana e ne espugnò le torri, ne saccheggiò le piazze e ridusse il suo splendore in ludibrio. 15Poi sorprese Arfacsàd sui monti di Ragàu, lo trafisse con le sue lance e lo tolse di mezzo per sempre. 16Fece quindi ritorno a Ninive con tutto l’insieme delle sue truppe, che era una moltitudine infinita di guerrieri, e si fermò là, egli e il suo esercito, oziando e banchettando per centoventi giorni.

1Nell’anno diciottesimo, il giorno ventidue del primo mese, corse voce nel palazzo di Nabucodònosor, re degli Assiri, che egli avrebbe fatto vendetta contro tutte quelle regioni, come aveva detto. 2Radunò tutti i suoi ministri e tutti i dignitari, tenne con loro consiglio segreto e decise egli stesso la distruzione totale di quelle regioni. 3Essi decisero di sterminare tutti quelli che non si erano allineati con l’ordine da lui emanato.

4Quando ebbe finito la consultazione, Nabucodònosor, re degli Assiri, chiamò Oloferne, generale supremo del suo esercito, che teneva il secondo posto dopo di lui, e gli disse: 5«Questo dice il grande re, il signore di tutta la terra: “Ecco, partito dalla mia presenza, tu prenderai con te uomini di indiscusso valore: centoventimila fanti e un contingente di dodicimila cavalli con i loro cavalieri; 6quindi marcerai contro tutti i paesi di occidente, perché quelle regioni hanno disobbedito al mio comando. 7A costoro comanderai di preparare terra e acqua, perché con collera io piomberò su di loro e coprirò tutta la faccia della terra con i piedi del mio esercito e li darò in suo potere per il saccheggio. 8Quelli di loro che cadranno colpiti riempiranno le loro valli, e ogni torrente e fiume sarà pieno dei loro cadaveri fino a straripare; 9i loro prigionieri li condurrò fino agli estremi confini della terra. 10Tu dunque va’ e occupa per me tutto il loro paese e, quando si saranno arresi a te, li terrai a mia disposizione fino al giorno del loro castigo. 11Quanto ai ribelli, il tuo occhio non li risparmierà dalla morte e dalla devastazione in tutto il territorio. 12Come è vero che vivo io e vive la potenza del mio regno, questo ho detto e questo farò di mia mano. 13E tu non trasgredire parola alcuna del tuo signore, ma porta a compimento con ogni cura ciò che ti ho comandato e non indugiare a eseguire queste cose”».

14Partito dalla presenza del suo signore, Oloferne convocò tutti i comandanti, gli strateghi e gli ufficiali dell’esercito assiro; 15quindi, come gli aveva ordinato il suo signore, contò gli uomini che aveva scelto per la spedizione in numero di centoventimila, più dodicimila arcieri a cavallo, 16e li dispose come si usa schierare la truppa per la guerra. 17Prese poi cammelli e asini e muli in dotazione alle truppe, in numero grandissimo, e ancora pecore e buoi e capre, in quantità innumerevole per il loro vettovagliamento. 18Provvide ancora razioni in abbondanza per ciascun uomo e gran rifornimento d’oro e d’argento dal tesoro del re. 19Poi lui e tutte le sue truppe si misero in marcia, per precedere il re Nabucodònosor e coprire tutta la faccia della terra di occidente con i loro carri, i cavalieri e la fanteria scelta. 20Con loro si mise in cammino una moltitudine varia, numerosa come le cavallette e come la polvere del suolo, che non si poteva contare per la grande quantità.

21Partirono da Ninive camminando tre giorni in direzione della pianura di Bectilèt, e da Bectilèt andarono ad accamparsi vicino al monte che sta sulla sinistra della Cilicia superiore. 22Di là, con tutto il suo esercito, fanti e cavalli e carri, Oloferne si diresse verso la montagna. 23Devastò Fud e Lud, e depredò tutti i figli di Rassìs e gli Ismaeliti, che abitavano di fronte al deserto, a sud di Cheleòn. 24Passò l’Eufrate, attraversò la Mesopotamia e demolì tutte le città che s’innalzavano sul torrente Abronà, giungendo fino al mare. 25Invase i paesi della Cilicia, sterminò quanti gli si opponevano e arrivò ai confini meridionali di Iafet, di fronte all’Arabia. 26Accerchiò anche tutti i Madianiti, appiccò il fuoco alle loro tende e depredò il loro bestiame. 27Scese verso la pianura di Damasco nei giorni della mietitura del grano, diede fuoco a tutti i loro campi e votò allo sterminio le loro greggi e gli armenti, saccheggiò le loro città, devastò le loro campagne e passò a fil di spada tutti i loro giovani. 28Allora la paura e il terrore di lui si diffusero fra tutti gli abitanti della costa, quelli che si trovavano a Sidone e a Tiro, gli abitanti di Sur e di Okinà e tutti quelli di Iàmnia; anche gli abitanti di Azoto e di Àscalon furono presi da grande terrore.

[c. 3]
[<< 3]
[<< 3]
[c. 4]
[<< 4]
[<< 4]
[c. 5]
[<< 5]
[<< 5]
[c. 6]
[<< 6]
[<< 6]

1Il giorno dopo, Oloferne diede ordine a tutto il suo esercito e a tutta la moltitudine di coloro che erano venuti come suoi alleati di mettersi in marcia contro Betùlia, di occupare le vie d’accesso alla montagna e di attaccare battaglia contro gli Israeliti. 2In quel giorno ogni uomo valido fra loro si mise in marcia. Il loro esercito si componeva di centosettantamila fanti e dodicimila cavalieri, senza contare gli addetti ai servizi e gli altri che erano a piedi con loro, una moltitudine immensa. 3Essi si accamparono nella valle vicino a Betùlia, oltre la sorgente, allargandosi dalla zona sopra Dotàim fino a Belbàim ed estendendosi da Betùlia fino a Kiamòn, che è di fronte a Èsdrelon. 4Gli Israeliti, quando videro la loro moltitudine, rimasero molto costernati e si dicevano l’un l’altro: «Ora costoro inghiottiranno la faccia di tutta la terra e neppure i monti più alti né le valli né i colli potranno resistere al loro urto». 5Ognuno prese la sua armatura e, dopo aver acceso fuochi sulle torri, stettero in guardia tutta quella notte.

6Il giorno seguente Oloferne fece uscire tutta la cavalleria contro il fronte degli Israeliti che erano a Betùlia, 7controllò le vie di accesso alla loro città, ispezionò le sorgenti d’acqua e le occupò e, dopo avervi posto attorno guarnigioni di uomini armati, fece ritorno tra i suoi.

8Allora gli si avvicinarono tutti i capi dei figli di Esaù e tutti i capi del popolo di Moab e gli strateghi della costa e gli dissero: 9«Il nostro signore voglia ascoltare una parola, per evitare che il tuo esercito vada in rotta. 10Questo popolo degli Israeliti non si affida alle sue lance, ma all’altezza dei monti sui quali essi vivono, e certo non è facile arrivare alle cime dei loro monti. 11Quindi, signore, non attaccare costoro come si usa nella battaglia campale e così non cadrà un solo uomo del tuo esercito. 12Rimani fermo nel tuo accampamento, avendo buona cura di ogni uomo del tuo esercito; invece i tuoi gregari vadano a occupare la sorgente dell’acqua che sgorga alla radice del monte, 13perché di là attingono tutti gli abitanti di Betùlia. La sete li farà morire e consegneranno la loro città. Noi e la nostra gente saliremo sulle vicine alture dei monti e ci apposteremo su di esse per sorvegliare che nessuno possa uscire dalla città. 14Così cadranno sfiniti dalla fame essi, le loro donne, i loro figli e, prima che la spada arrivi su di loro, saranno stesi sulle piazze fra le loro case. 15Avrai così reso loro un terribile contraccambio, perché si sono ribellati e non hanno voluto venire incontro a te con intenzioni pacifiche».

16Piacque questo discorso a Oloferne e a tutti i suoi ministri e diede ordine che si facesse come avevano proposto. 17Si mosse quindi un distaccamento di Ammoniti e con essi cinquemila Assiri si accamparono nella vallata e occuparono gli acquedotti e le sorgenti d’acqua degli Israeliti. 18A loro volta i figli di Esaù e gli Ammoniti salirono e si appostarono sulla montagna di fronte a Dotàim. Spinsero altri loro uomini a meridione e a oriente di fronte a Egrebèl, che si trova vicino a Cus, nei pressi del torrente Mocmur. Il resto dell’esercito degli Assiri si accampò nella pianura, ricoprendo tutta l’estensione del terreno. Le tende e gli equipaggiamenti costituivano una massa imponente, perché in realtà essi erano una turba immensa.

19Allora gli Israeliti alzarono suppliche al Signore, loro Dio, con l’animo in preda all’abbattimento, perché da ogni parte i nemici li avevano circondati e non c’era via di scampo. 20Il campo degli Assiri al completo, fanti, carri e cavalieri, rimase fermo tutt’intorno per trentaquattro giorni e venne a mancare a tutti gli abitanti di Betùlia ogni riserva d’acqua. 21Anche le cisterne erano vuote e non potevano più bere a sazietà neppure per un giorno, perché davano da bere in quantità razionata. 22Incominciarono a cadere sfiniti i loro bambini; le donne e i giovani venivano meno per la sete e cadevano nelle piazze della città e nei passaggi delle porte, e ormai non rimaneva più in loro alcuna energia.

23Allora tutto il popolo si radunò intorno a Ozia e ai capi della città, con giovani, donne e fanciulli, e alzando grida dissero davanti a tutti gli anziani: 24«Sia giudice il Signore tra voi e noi, perché voi ci avete recato un grave danno rifiutando di proporre la pace agli Assiri. 25Ora non c’è più nessuno che ci possa aiutare, perché Dio ci ha venduti nelle loro mani per essere abbattuti davanti a loro dalla sete e da terribili mali. 26Ormai chiamateli e consegnate l’intera città al popolo di Oloferne e a tutto il suo esercito perché la saccheggino. 27È meglio per noi essere loro preda; diventeremo certo loro schiavi, ma almeno avremo salva la vita e non vedremo con i nostri occhi la morte dei nostri bambini, né le donne e i nostri figli esalare l’ultimo respiro. 28Chiamiamo a testimone contro di voi il cielo e la terra e il nostro Dio, il Signore dei nostri padri, che ci punisce per la nostra iniquità e per le colpe dei nostri padri, perché non ci lasci più in una situazione come quella in cui siamo oggi».

29Vi fu allora un pianto generale in mezzo all’assemblea e a gran voce gridarono suppliche al Signore Dio. 30Ozia rispose loro: «Coraggio, fratelli, resistiamo ancora cinque giorni e in questo tempo il Signore, nostro Dio, rivolgerà di nuovo la sua misericordia su di noi; non è possibile che egli ci abbandoni fino all’ultimo. 31Ma se proprio passeranno questi giorni e non ci arriverà alcun aiuto, farò come avete detto voi». 32Così rimandò il popolo, ciascuno al proprio posto di difesa, ed essi tornarono sulle mura e sulle torri della città e rimandarono le donne e i figli alle loro case; ma tutti nella città erano in grande costernazione.

[c. 8]
[<< 8]
[<< 8]
[c. 9]
[<< 9]
[<< 9]
[c. 10]
[<< 10]
[<< 10]
[c. 11]
[<< 11]
[<< 11]
[c. 12]
[<< 12]
[<< 12]
[c. 13]
[<< 13]
[<< 13]
[c. 14]
[<< 14]
[<< 14]

1Tutti quelli che erano nelle tende, appena seppero dell’accaduto, restarono allibiti 2e furono presi da paura e terrore, e nessuno volle più restare a fianco dell’altro, ma tutti insieme, disperdendosi, fuggivano per ogni sentiero della pianura e della montagna. 3Anche quelli accampati sulle montagne intorno a Betùlia si diedero alla fuga. A questo punto gli Israeliti, cioè quanti tra loro erano abili alle armi, si buttarono su di loro. 4Ozia mandò subito a Betomestàim, a Bebài, a Coba, a Cola e in tutti i territori d’Israele messaggeri ad annunciare l’accaduto e a invitare tutti a gettarsi sui nemici per sterminarli.

5Appena gli Israeliti udirono ciò, tutti compatti piombarono su di loro e li fecero a pezzi arrivando fino a Coba. Scesero in campo anche quelli di Gerusalemme e di tutta la zona montuosa, perché anche a loro avevano riferito quello che era accaduto nell’accampamento dei loro nemici. Quelli che abitavano in Gàlaad e nella Galilea li accerchiarono colpendoli terribilmente, finché giunsero a Damasco e nel suo territorio. 6Gli altri che erano rimasti a Betùlia si gettarono sul campo degli Assiri, si impadronirono delle loro spoglie e si arricchirono grandemente. 7Gli Israeliti tornati dalla strage si impadronirono del resto e le borgate e i villaggi del monte e del piano vennero in possesso di grande bottino, poiché ve n’era in grandissima quantità.

8Allora il sommo sacerdote Ioakìm e il consiglio degli anziani degli Israeliti, che abitavano a Gerusalemme, vennero a vedere i benefìci che il Signore aveva operato per Israele e anche per incontrare Giuditta e salutarla. 9Appena furono entrati in casa sua, tutti insieme le rivolsero parole di benedizione ed esclamarono verso di lei: «Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu magnifico vanto d’Israele, tu splendido onore della nostra gente. 10Compiendo tutto questo con la tua mano, hai operato per Israele nobili cose: di esse Dio si è compiaciuto. Sii per sempre benedetta dal Signore onnipotente». Tutto il popolo soggiunse: «Amen!».

11Per trenta giorni tutto il popolo continuò a saccheggiare l’accampamento. A Giuditta diedero la tenda di Oloferne, tutte le argenterie, i letti, i vasi e tutti gli arredi di lui. Ella prese tutto in consegna e caricò la sua mula; poi aggiogò anche i suoi carri e vi accatastò sopra tutte quelle cose. 12Tutte le donne d’Israele si radunarono per vederla e la colmarono di elogi e composero tra loro una danza in suo onore. Ella prese in mano dei tirsi e li distribuì alle donne che erano con lei. 13Insieme con loro si incoronò di fronde di ulivo: si mise in testa a tutto il popolo, guidando la danza di tutte le donne, mentre seguivano, armati, tutti gli uomini d’Israele, portando corone e inneggiando con le loro labbra.

14Allora Giuditta intonò questo canto di riconoscenza in mezzo a tutto Israele e tutto il popolo accompagnava a gran voce questa lode.

[c. 16]
[<< 16]
[<< 16]
[<< 1]
[<< 1]
[c. 1]
[<< 2]
[<< 2]
[c. 2]

1Al suo posto sorse il figlio di lui, Giuda, chiamato Maccabeo; 2lo aiutavano tutti i suoi fratelli e quanti si erano legati al padre e conducevano la battaglia d’Israele con entusiasmo.

3Egli accrebbe la gloria del suo popolo,
rivestì la corazza come gigante,
cinse l’armatura di guerra
e sostenne battaglie,
difendendo il campo con la spada.
4Nelle sue gesta fu simile a leone,
come leoncello ruggente sulla preda.
5Inseguì gli iniqui braccandoli,
i perturbatori del popolo distrusse con il fuoco.
6Gli iniqui sbigottirono per paura di lui,
tutti i malfattori furono confusi
e la salvezza per mezzo di lui ebbe buon esito.
7Inflisse amarezze a molti re,
rallegrò con le sue gesta Giacobbe;
sempre la sua memoria sarà benedetta.
8Percorse le città di Giuda
e vi sterminò i rinnegati
e distolse l’ira da Israele.
9Divenne celebre fino all’estremità della terra
e radunò coloro che erano dispersi.

10Apollònio radunò dei pagani e un forte esercito dalla Samaria per combattere Israele. 11Giuda lo seppe e avanzò contro di lui, lo sconfisse e lo uccise; molti caddero colpiti a morte e i superstiti fuggirono. 12Così s’impadronirono delle loro spoglie e Giuda si riservò la spada di Apollònio e l’adoperò in guerra per tutto il tempo della sua vita. 13Quando Seron, comandante delle forze di Siria, seppe che Giuda aveva radunato un contingente e c’era con lui uno stuolo di fedeli e uomini preparati alla guerra, 14disse: «Mi farò un nome e mi coprirò di gloria nel regno, combattendo Giuda e i suoi uomini che hanno disprezzato gli ordini del re». 15Fece i preparativi e si unì a lui un forte gruppo di rinnegati per aiutarlo a vendicarsi dei figli d’Israele. 16Si spinse fino alla salita di Bet-Oron e Giuda gli andò incontro con una piccola schiera. 17Ma quando videro lo schieramento avanzare contro di loro, dissero a Giuda: «Come faremo noi così pochi ad attaccare battaglia contro una moltitudine così forte? Oltre tutto, siamo rimasti oggi senza mangiare». 18Giuda rispose: «Non è impossibile che molti cadano in mano a pochi e non c’è differenza per il Cielo tra salvare per mezzo di molti e salvare per mezzo di pochi; 19perché la vittoria in guerra non dipende dalla moltitudine delle forze, ma è dal Cielo che viene la forza. 20Costoro vengono contro di noi pieni d’insolenza e d’iniquità per eliminare noi, le nostre mogli e i nostri figli e saccheggiarci; 21noi combattiamo per la nostra vita e le nostre leggi. 22Sarà lui a stritolarli davanti a noi. Voi dunque non temeteli». 23Quando ebbe finito di parlare, piombò su di loro all’improvviso e Seron con il suo schieramento fu sgominato davanti a lui. 24Lo inseguirono nella discesa di Bet-Oron fino alla pianura: caddero tra loro circa ottocento uomini, gli altri fuggirono nel territorio dei Filistei. 25Così cominciò a diffondersi il timore di Giuda e dei suoi fratelli e le genti intorno furono prese da terrore. 26La fama di lui giunse fino al re, e delle sue imprese militari parlavano le genti.

27Quando il re Antioco seppe queste cose, si adirò furiosamente e diede ordine di radunare tutte le forze militari del suo regno, un esercito molto potente. 28Aprì il suo tesoro e diede alle truppe il soldo per un anno, ordinando loro di stare pronti per ogni evenienza. 29Ma si accorse che non bastavano le riserve delle sue casse e che le entrate del paese erano poche, a causa delle rivolte e delle rovine che aveva provocato nella regione, per estirpare le tradizioni che erano in vigore dai tempi antichi; 30temette di non avere, come altre volte in passato, le risorse per le spese e i doni, che faceva con mano prodiga, superando i re precedenti. 31Ne fu grandemente angustiato e prese la decisione di invadere la Persia, per riscuotere i tributi di quelle province e ammassare molto denaro. 32Lasciò Lisia, uomo illustre e di stirpe regale, alla direzione degli affari del re, dall’Eufrate fino ai confini dell’Egitto, 33e con l’incarico di curare l’educazione del figlio Antioco fino al suo ritorno. 34A lui affidò metà dell’esercito e gli elefanti e gli diede istruzioni per tutte le cose che voleva fossero eseguite; riguardo agli abitanti della Giudea e di Gerusalemme 35gli ordinò di mandare contro di loro milizie, per distruggere ed eliminare le forze d’Israele e quanto restava a Gerusalemme e cancellare il loro ricordo dalla regione, 36di trasferire stranieri su tutti i loro monti e di distribuire le loro terre. 37Il re poi prese l’altra metà dell’esercito e partì da Antiòchia, la capitale del suo regno, nell’anno centoquarantasette; passò l’Eufrate e percorse le regioni settentrionali.

38Allora Lisia scelse Tolomeo, figlio di Dorimene, Nicànore e Gorgia, uomini potenti tra gli amici del re, 39e spedì ai loro ordini quarantamila fanti e settemila cavalieri nella terra di Giuda, per devastarla secondo il comando del re. 40Questi partirono con tutte le truppe e andarono ad accamparsi vicino a Èmmaus, nella pianura. 41I mercanti della regione ne ebbero notizia e si rifornirono in abbondanza d’oro e d’argento e di catene e vennero presso l’accampamento per acquistare come schiavi gli Israeliti. A loro si aggiunsero forze della Siria e del territorio dei Filistei. 42Giuda e i suoi fratelli videro che i mali si erano aggravati e che l’esercito era accampato nel loro territorio; vennero a conoscere quanto il re aveva ordinato di fare per la rovina e l’annientamento del loro popolo. 43Allora si dissero l’un l’altro: «Facciamo risorgere il popolo dalla sua rovina e combattiamo per il nostro popolo e per il luogo santo». 44Si radunò l’assemblea per prepararsi alla battaglia e per pregare e chiedere pietà e misericordia.

45Gerusalemme era disabitata come un deserto,
nessuno dei suoi figli vi entrava o ne usciva,
il santuario era calpestato,
gli stranieri erano nella Cittadella,
soggiorno dei pagani.
La gioia era sparita da Giacobbe,
erano scomparsi il flauto e la cetra.

46Si radunarono dunque e vennero a Masfa di fronte a Gerusalemme, perché nei tempi antichi a Masfa c’era un luogo di preghiera in Israele. 47In quel giorno digiunarono e si vestirono di sacco, si cosparsero di cenere il capo e si stracciarono le vesti. 48Aprirono il libro della legge per scoprirvi quanto i pagani cercavano di sapere dagli idoli dei loro dèi. 49Portarono le vesti sacerdotali, le primizie e le decime e fecero venire avanti i nazirei, che avevano terminato i giorni del loro voto, 50e alzarono la voce al Cielo gridando: «Che cosa faremo di costoro e dove li condurremo, 51mentre il tuo santuario è calpestato e profanato e i tuoi sacerdoti sono in lutto e desolazione? 52Ecco, i pagani si sono alleati contro di noi per distruggerci; tu sai quello che vanno macchinando contro di noi. 53Come potremo resistere di fronte a loro, se tu non ci aiuterai?». 54Diedero fiato alle trombe e gridarono a gran voce. 55Dopo questo, Giuda stabilì i condottieri del popolo, i comandanti di mille, di cento, di cinquanta e di dieci uomini. 56A coloro che costruivano case o che stavano per prendere moglie, a quelli che piantavano la vigna o che erano paurosi disse di tornare a casa loro, secondo la legge. 57Poi levò il campo e si disposero a mezzogiorno di Èmmaus. 58Giuda ordinò: «Cingetevi e siate forti e state preparati per l’alba di domani a dar battaglia a questi pagani, che si sono alleati per distruggere noi e il nostro santuario. 59Del resto è meglio per noi morire in battaglia, che vedere la rovina della nostra gente e del santuario. 60Però, qualunque sia la volontà del Cielo, così accadrà».

1Gorgia prese allora cinquemila fanti e mille cavalieri scelti, e il campo si levò di notte 2per sorprendere il campo dei Giudei e sconfiggerli all’improvviso; gli uomini della Cittadella gli facevano da guida. 3Ma Giuda lo venne a sapere e mosse anche lui con i suoi valorosi per sconfiggere le forze del re che sostavano a Èmmaus, 4mentre i soldati erano ancora dispersi fuori del campo. 5Gorgia giunse al campo di Giuda di notte e non vi trovò nessuno; li andava cercando sui monti dicendo: «Costoro fuggono davanti a noi». 6Fattosi giorno, Giuda apparve nella pianura con tremila uomini; non avevano però né corazze né spade, come avrebbero voluto. 7Videro l’accampamento dei pagani difeso e fortificato, con la cavalleria disposta intorno, tutti esperti nella guerra. 8Ma Giuda disse ai suoi uomini: «Non temete il loro numero, né abbiate paura dei loro assalti; 9ricordate come i nostri padri furono salvati nel Mar Rosso, quando il faraone li inseguiva con l’esercito. 10Alziamo la nostra voce al Cielo, perché ci usi benevolenza e si ricordi dell’alleanza con i nostri padri e voglia abbattere questo schieramento davanti a noi oggi. 11Allora tutte le nazioni sapranno che c’è chi riscatta e salva Israele». 12Gli stranieri alzarono gli occhi e li videro venire loro incontro; 13perciò uscirono dagli accampamenti per dare battaglia. Gli uomini di Giuda diedero fiato alle trombe 14e attaccarono. I pagani furono sconfitti e fuggirono verso la pianura, 15ma quelli che erano più indietro caddero tutti uccisi di spada. Li inseguirono fino a Ghezer e fino alle pianure dell’Idumea, di Azoto e di Iàmnia; ne caddero circa tremila.

16Quando Giuda e i suoi armati tornarono dal loro inseguimento, 17egli disse alla sua gente: «Non siate avidi delle spoglie, perché ci attende ancora la battaglia. 18Gorgia e il suo esercito sono sul monte vicino a noi. Ora voi state pronti a opporvi ai nemici e combattete contro di loro; poi farete tranquillamente bottino». 19Mentre Giuda ancora parlava, apparve un reparto che spiando dal monte 20vide che i loro erano stati messi in fuga e gli altri incendiavano il campo: il fumo che si scorgeva segnalava l’accaduto. 21A quello spettacolo si sgomentarono grandemente; vedendo inoltre giù nella pianura lo schieramento di Giuda pronto all’attacco, 22fuggirono tutti nel territorio dei Filistei. 23Allora Giuda ritornò a depredare il campo e raccolsero oro e argento in quantità e stoffe tinte di porpora viola e porpora marina e grandi ricchezze. 24Di ritorno cantavano e benedicevano il Cielo perché è buono, perché il suo amore è per sempre. 25Fu quello un giorno di grande liberazione per Israele.

26Quanti degli stranieri erano scampati, presentandosi a Lisia, gli narrarono tutto quello che era accaduto. 27Sentendo ciò, egli fu preso da turbamento e scoraggiamento, perché le cose in Israele non erano andate come egli voleva e l’esito non era stato conforme a quanto il re aveva comandato.

28Perciò l’anno dopo mise insieme sessantamila uomini scelti e cinquemila cavalieri per combattere contro di loro. 29Vennero nell’Idumea e si accamparono a Bet-Sur. Giuda mosse contro di loro con diecimila uomini. 30Quando vide l’imponente accampamento, innalzò questa preghiera: «Benedetto sei tu, o salvatore d’Israele, che hai fiaccato l’impeto del potente per mezzo del tuo servo Davide e hai fatto cadere l’esercito dei Filistei nelle mani di Giònata, figlio di Saul, e del suo scudiero; 31nello stesso modo fa’ cadere questo esercito nelle mani d’Israele, tuo popolo, e così siano svergognati nel loro esercito e nella loro cavalleria. 32Infondi in loro timore e spezza l’audacia della loro forza, siano travolti nella loro rovina. 33Abbattili con la spada dei tuoi devoti; ti lodino con canti tutti coloro che riconoscono il tuo nome». 34Poi sferrarono l’attacco da una parte e dall’altra, e caddero davanti ai Giudei circa cinquemila uomini del campo di Lisia. 35Vedendo Lisia lo scompiglio delle sue file, mentre nelle schiere di Giuda cresceva il coraggio ed erano pronti a vivere o a morire gloriosamente, se ne tornò in Antiòchia dove assoldò mercenari in maggior numero per venire di nuovo in Giudea.

36Giuda intanto e i suoi fratelli dissero: «Ecco, sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo». 37Così si radunò tutto l’esercito e salirono al monte Sion. 38Trovarono il santuario desolato, l’altare profanato, le porte arse e cresciute le erbe nei cortili, come in un luogo selvatico o montuoso, e le celle sacre in rovina. 39Allora si stracciarono le vesti, fecero grande lamento, si cosparsero di cenere, 40si prostrarono con la faccia a terra, fecero dare i segnali con le trombe e alzarono grida al Cielo. 41Giuda ordinò ai suoi uomini di tenere impegnati quelli della Cittadella, finché non avesse purificato il santuario. 42Poi scelse sacerdoti senza macchia, osservanti della legge, 43che purificarono il santuario e portarono le pietre profanate in luogo immondo. 44Tennero consiglio per decidere che cosa fare circa l’altare degli olocausti, che era stato profanato. 45Vennero nella felice determinazione di demolirlo, perché non fosse loro di vergogna, essendo stato profanato dai pagani. Demolirono dunque l’altare 46e riposero le pietre sul monte del tempio in luogo conveniente, finché fosse comparso un profeta a decidere di esse. 47Poi presero pietre grezze, secondo la legge, ed edificarono un altare nuovo, come quello di prima. 48Restaurarono il santuario e consacrarono l’interno del tempio e i cortili; 49rifecero gli arredi sacri e collocarono il candelabro e l’altare degli incensi e la tavola nel tempio. 50Poi bruciarono incenso sull’altare e accesero sul candelabro le lampade che splendettero nel tempio. 51Posero ancora i pani sulla tavola e stesero le cortine. Così portarono a termine tutte le opere intraprese.

52Si radunarono il mattino del venticinque del nono mese, cioè il mese di Chisleu, nell’anno centoquarantotto, 53e offrirono il sacrificio secondo la legge sul nuovo altare degli olocausti che avevano costruito. 54Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui l’avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e suoni di cetre e arpe e cimbali. 55Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra, e adorarono e benedissero il Cielo che era stato loro propizio. 56Celebrarono la dedicazione dell’altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. 57Poi ornarono la facciata del tempio con corone d’oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le celle sacre, munendole di porte. 58Grandissima fu la gioia del popolo, perché era stata cancellata l’onta dei pagani. 59Giuda, i suoi fratelli e tutta l’assemblea d’Israele, poi, stabilirono che si celebrassero i giorni della dedicazione dell’altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto giorni, cominciando dal venticinque del mese di Chisleu, con gioia ed esultanza. 60In quel tempo edificarono pure, intorno al monte Sion, mura alte e torri solide, perché i pagani non tornassero a calpestarlo come avevano fatto prima. 61Vi stabilì un contingente per presidiarlo e fortificò Bet-Sur, perché il popolo avesse una difesa contro l’Idumea.

[c. 5]
[<< 5]
[<< 5]
[c. 6]
[<< 6]
[<< 6]
[c. 7]
[<< 7]
[<< 7]
[c. 8]
[<< 8]
[<< 8]
[c. 9]
[<< 9]
[<< 9]
[c. 10]
[<< 10]
[<< 10]
[c. 11]
[<< 11]
[<< 11]
[c. 12]
[<< 12]
[<< 12]
[c. 13]
[<< 13]
[<< 13]
[c. 14]
[<< 14]
[<< 14]
[c. 15]
[<< 15]
[<< 15]
[c. 16]
[<< 16]
[<< 16]
[<< 1]
[<< 1]
[c. 1]
[<< 2]
[<< 2]
[c. 2]
[<< 3]
[<< 3]
[c. 3]

1Il suddetto Simone, che si era fatto delatore dei beni e della patria, diffamava Onia, come se avesse percosso Eliodoro e fosse stato l’organizzatore dei disordini; 2osava definire nemico della cosa pubblica il benefattore della città, il protettore dei cittadini, il difensore delle leggi. 3L’odio era giunto a tal punto che si compirono omicidi da parte di uno dei gregari di Simone; 4allora Onia, vedendo l’aggravarsi della rivalità e che Apollònio, figlio di Menesteo, governatore della Celesiria e della Fenicia, aizzava la perfidia di Simone, 5si recò dal re, non per fare la parte di accusatore dei suoi concittadini, ma per provvedere al bene comune del popolo e di ciascuno in particolare. 6Vedeva infatti che, senza un provvedimento del re, era impossibile ristabilire la pace nella vita pubblica e che Simone non avrebbe messo freno alla sua pazzia.

7Ma, essendo passato all’altra vita Seleuco e avendo preso le redini del governo Antioco, chiamato anche Epìfane, Giasone, fratello di Onia, volle procurarsi con la corruzione il sommo sacerdozio 8e, in un incontro con il re, gli promise trecentosessanta talenti d’argento e altri ottanta talenti riscossi con un’altra entrata. 9Oltre a questi prometteva di versargli altri centocinquanta talenti, se gli fosse stato concesso di erigere di sua autorità un ginnasio e un’efebìa e di costituire una corporazione di Antiocheni a Gerusalemme. 10Avendo il re acconsentito, egli, ottenuto il potere, fece subito assumere ai suoi connazionali uno stile di vita greco, 11annullando i favori concessi dai re ai Giudei per opera di Giovanni, padre di quell’Eupòlemo che compì l’ambasciata presso i Romani per negoziare il patto di amicizia e di alleanza; quindi, abolite le istituzioni legittime, instaurò usanze perverse. 12Intraprese con zelo a costruire un ginnasio, proprio ai piedi dell’acropoli, e indusse i giovani più distinti a portare il pètaso. 13Ciò significava raggiungere il colmo dell’ellenizzazione e passare completamente alla moda straniera, per l’eccessiva corruzione di Giasone, empio e non sommo sacerdote. 14Perciò i sacerdoti non erano più premurosi del servizio all’altare, ma, disprezzando il tempio e trascurando i sacrifici, si affrettavano a partecipare agli spettacoli contrari alla legge nella palestra, appena dato il segnale del lancio del disco. 15Così, tenendo in poco conto l’onore ricevuto in eredità dai loro padri, stimavano nobilissime le glorie elleniche. 16Ma appunto per questo li sorprese una grave situazione ed ebbero quali avversari e punitori proprio coloro le cui istituzioni seguivano con zelo e ai quali cercavano di rassomigliare in tutto. 17Non resta impunito il comportarsi empiamente contro le leggi divine, come dimostrerà chiaramente il successivo periodo storico.

18Celebrandosi a Tiro i giochi quinquennali con l’intervento del re, 19lo scellerato Giasone inviò come rappresentanti alcuni Antiocheni di Gerusalemme, i quali portavano con sé trecento dracme d’argento per il sacrificio a Ercole; ma coloro che le portavano ritennero non conveniente usarle per il sacrificio, bensì impiegarle per altra spesa. 20Così il denaro destinato al sacrificio a Ercole da parte del mandante, servì, per iniziativa dei latori, alla costruzione delle triremi.

21Antioco, avendo mandato Apollònio, figlio di Menesteo, in Egitto per l’intronizzazione del re Filomètore, venne a sapere che costui era diventato contrario al suo governo e quindi si preoccupò della sua sicurezza. Perciò si recò a Giaffa, poi mosse alla volta di Gerusalemme. 22Fu accolto magnificamente da Giasone e dalla città e fu ricevuto con un corteo di fiaccole e acclamazioni. Così riprese la marcia militare verso la Fenicia.

23Tre anni dopo, Giasone mandò Menelao, fratello del già menzionato Simone, a portare al re del denaro e a presentargli un memoriale su alcuni affari importanti. 24Ma quello, fattosi presentare al re e avendolo ossequiato con un portamento da persona autorevole, si accaparrò il sommo sacerdozio, superando l’offerta di Giasone di trecento talenti d’argento. 25Munito delle disposizioni del re, si presentò al ritorno senza avere nulla con sé che fosse degno del sommo sacerdozio, ma soltanto le manie di un tiranno unite alla ferocia di una belva. 26Così Giasone, che aveva tradito il proprio fratello, fu tradito a sua volta da un altro e fu costretto a fuggire nel paese dell’Ammanìtide. 27Menelao si impadronì del potere, ma non s’interessò più del denaro promesso al re, 28sebbene gliene avesse fatto richiesta Sòstrato, comandante dell’acropoli; questi infatti aveva l’incarico della riscossione dei tributi. Per questo motivo tutti e due furono convocati dal re. 29Menelao lasciò come sostituto nel sommo sacerdozio Lisìmaco, suo fratello; Sòstrato lasciò Cratete, capo dei Ciprioti.

30Mentre così stavano le cose, le città di Tarso e di Mallo si ribellarono, perché erano state date in dono ad Antiòchide, concubina del re. 31Il re partì in fretta per riportare all’ordine la situazione, lasciando come luogotenente Andrònico, uno dei suoi dignitari. 32Menelao allora, pensando di aver trovato l’occasione buona, sottrasse alcuni oggetti d’oro del tempio e ne fece omaggio ad Andrònico; altri poi riuscì a venderli a Tiro e nelle città vicine. 33Ma Onia lo biasimò, dopo essersi accertato della cosa ed essersi rifugiato in una località inviolabile a Dafne, situata presso Antiòchia. 34Per questo Menelao, incontratosi in segreto con Andrònico, lo sollecitò a sopprimere Onia. Quello, recatosi da Onia e ottenutane con inganno la fiducia, dandogli la destra con giuramento lo persuase, sebbene non avesse allontanato ogni sospetto, a uscire dall’asilo e subito lo uccise senza alcun rispetto per la giustizia. 35Per questo fatto non solo i Giudei, ma anche molti di altre nazioni restarono indignati e afflitti per l’empia uccisione di quell’uomo. 36Quando il re tornò dalle località della Cilicia, si presentarono a lui i Giudei della città, insieme con i Greci che condividevano l’esecrazione per l’uccisione arbitraria di Onia. 37Antioco fu profondamente rattristato e, preso da compassione, pianse per la saggezza e la grande prudenza del defunto. 38Poi, acceso di sdegno, tolse subito la porpora ad Andrònico, ne stracciò le vesti e lo condusse attraverso tutta la città proprio fino al luogo dove egli aveva sacrilegamente ucciso Onia e lì stesso eliminò dal mondo quell’assassino. Così il Signore gli rese il meritato castigo.

39Intanto, poiché erano avvenuti molti furti sacrileghi in città da parte di Lisìmaco, d’accordo con Menelao, e se ne era sparsa la voce al di fuori, il popolo si ribellò a Lisìmaco, quando già molti oggetti d’oro erano stati portati via. 40La folla era eccitata e piena di furore. Lisìmaco allora, armati circa tremila uomini, diede inizio ad atti di violenza, sotto la guida di un certo Aurano, già avanzato in età e non meno in stoltezza. 41Ma quelli, appena si accorsero dell’aggressione di Lisìmaco, alcuni afferrarono pietre, altri grossi bastoni, altri ancora raccolsero a manciate la polvere sul posto e si gettarono contro quelli di Lisìmaco. 42A questo modo ne ferirono molti, ne abbatterono alcuni, costrinsero tutti alla fuga, misero a morte lo stesso saccheggiatore del tempio presso la camera del tesoro.

43Per questi fatti fu intentato un processo contro Menelao. 44Venuto il re a Tiro, i tre uomini mandati dal consiglio degli anziani esposero davanti a lui l’atto di accusa. 45Menelao, ormai sul punto di essere abbandonato, promise una buona quantità di denaro a Tolomeo, figlio di Dorimene, perché persuadesse il re. 46Tolomeo invitò il re sotto un portico, come per fargli prendere il fresco, e gli fece mutare parere. 47Così il re prosciolse dalle accuse Menelao, causa di tutto il male, e contro quegli infelici che, se avessero discusso la causa anche presso gli Sciti sarebbero stati prosciolti come innocenti, decretò la pena di morte. 48Così senza dilazione subirono l’ingiusta pena coloro che avevano difeso la città, il popolo e le suppellettili sacre. 49Gli stessi cittadini di Tiro, indignati per questo fatto, provvidero generosamente quanto occorreva per la loro sepoltura. 50Menelao invece, per la cupidigia dei potenti, rimase al potere, crescendo in malvagità e facendosi grande traditore dei concittadini.

[c. 5]
[<< 5]
[<< 5]
[c. 6]
[<< 6]
[<< 6]
[c. 7]
[<< 7]
[<< 7]
[c. 8]
[<< 8]
[<< 8]

1In quel periodo Antioco ritornò con disonore dalle regioni della Persia. 2Infatti egli era giunto nella città chiamata Persèpoli e si era accinto a depredare il tempio e a impadronirsi della città; ma i cittadini, ricorsi in massa all’aiuto delle armi, lo respinsero e accadde così che Antioco, messo in fuga dagli abitanti, dovette ritirarsi vergognosamente. 3Mentre si trovava presso Ecbàtana, gli giunse notizia di ciò che era accaduto a Nicànore e agli uomini di Timòteo. 4Mosso da gran furore, pensava di sfogarsi sui Giudei anche per lo smacco inflittogli da coloro che lo avevano messo in fuga. Perciò diede ordine al cocchiere di compiere il viaggio spingendo i cavalli senza sosta; ma incombeva ormai su di lui il giudizio del Cielo. Così diceva nella sua superbia: «Farò di Gerusalemme un cimitero di Giudei, appena vi sarò giunto». 5Ma il Signore che tutto vede, il Dio d’Israele, lo colpì con piaga insanabile e invisibile. Aveva appena terminato quella frase, quando lo colpì un insopportabile dolore alle viscere e terribili spasimi intestinali, 6ben meritati da colui che aveva straziato le viscere altrui con molti e strani generi di torture. 7Ma egli non desisteva affatto dalla sua alterigia, anzi era pieno ancora di superbia, spirando fuoco d’ira contro i Giudei, e comandando di accelerare la corsa. Gli capitò perciò di cadere dal carro in corsa tumultuosa e di rovinarsi tutte le membra del corpo nella violenta caduta. 8Colui che poco prima, nella sua sovrumana arroganza, pensava di comandare ai flutti del mare, e credeva di pesare sulla bilancia le cime dei monti, ora, gettato a terra, doveva farsi portare in lettiga, rendendo a tutti manifesta la potenza di Dio, 9a tal punto che nel corpo di quell’empio si formavano i vermi e, mentre era ancora vivo, le sue carni, fra spasimi e dolori, cadevano a brandelli e l’esercito era tutto nauseato dal fetore e dal marciume di lui. 10Colui che poco prima credeva di toccare gli astri del cielo, ora nessuno poteva sopportarlo per l’intollerabile intensità del fetore.

11Allora finalmente, malconcio a quel modo, incominciò a deporre gran parte della sua superbia e ad avviarsi al ravvedimento per effetto del divino flagello, mentre senza tregua era lacerato dai dolori. 12Non potendo più sopportare il suo proprio fetore, disse: «È giusto sottomettersi a Dio e non pretendere di essere uguale a Dio, quando si è mortali!». 13Quindi quello scellerato si mise a pregare quel Signore che ormai non avrebbe più avuto misericordia di lui, e diceva 14che avrebbe dichiarato libera la città santa, che prima si affrettava a raggiungere per raderla al suolo e farne un cimitero. 15Diceva inoltre che avrebbe reso pari agli Ateniesi tutti i Giudei, che prima aveva stabilito di non degnare neppure della sepoltura, ma di gettare in pasto alle fiere insieme con i loro bambini, 16e che avrebbe adornato con magnifici doni votivi il sacro tempio, che prima aveva saccheggiato, e avrebbe restituito in numero ancora più grande tutti gli arredi sacri e avrebbe provveduto con le proprie entrate ai contributi fissati per i sacrifici. 17Prometteva, infine, che si sarebbe fatto Giudeo e si sarebbe recato in ogni luogo abitato per annunciare la potenza di Dio.

18Ma poiché i dolori non diminuivano per nulla – era arrivato infatti su di lui il giusto giudizio di Dio – e disperando ormai di sé, scrisse ai Giudei la lettera riportata qui sotto, nello stile di una supplica, così concepita:

19«Ai Giudei, ottimi cittadini, il re e condottiero Antioco augura perfetta salute, benessere e prosperità. 20Se voi state bene e i figli e le vostre cose procedono secondo il vostro pensiero, io, riponendo la mia speranza nel Cielo, 21mi ricordo con tenerezza del vostro onore e della vostra benevolenza. Ritornando dalle province della Persia e trovandomi colpito da una malattia insopportabile, ho creduto necessario pensare alla comune sicurezza di tutti. 22Non dispero del mio stato, avendo molta fiducia di scampare alla malattia. 23Considerando d’altra parte che anche mio padre, quando aveva intrapreso spedizioni nelle province settentrionali, designava il successore, 24perché, se fosse accaduto qualche cosa di inaspettato o si fosse diffusa la notizia di qualche grave incidente, gli abitanti del paese, sapendo in mano a chi era stato lasciato il governo, non si agitassero, 25e oltre a questo, constatando che i sovrani vicini e confinanti con il nostro regno spiano il momento opportuno e attendono gli eventi, ho designato come re mio figlio Antioco, che già più volte, quando intraprendevo i viaggi nei distretti settentrionali, ho raccomandato e affidato a moltissimi di voi. A lui indirizzo la lettera qui unita. 26Vi prego dunque e vi scongiuro di ricordarvi dei benefici ricevuti, pubblicamente o privatamente, e prego ciascuno di conservare la vostra benevolenza verso di me e mio figlio. 27Ho fiducia che egli, seguendo le mie direttive, si comporterà con voi con moderazione e umanità».

28Quest’omicida e bestemmiatore, dunque, soffrendo crudeli tormenti, come li aveva fatti subire agli altri, finì così la sua vita con miserabile morte in terra straniera, sui monti. 29Curò il trasporto della salma Filippo, suo compagno d’infanzia, il quale poi, diffidando del figlio di Antioco, si ritirò in Egitto presso Tolomeo Filomètore.

[c. 10]
[<< 10]
[<< 10]

1Poco tempo dopo, Lisia, tutore e parente del re e incaricato degli affari di stato, mal sopportando l’accaduto, 2raccolti circa ottantamila uomini e tutta la cavalleria, mosse contro i Giudei, contando di ridurre la città a residenza dei Greci, 3di imporre tasse al tempio come agli altri edifici di culto delle nazioni e di mettere in vendita ogni anno il sommo sacerdozio. 4Egli non teneva in nessun conto la potenza di Dio, ma confidava soltanto nelle sue miriadi di fanti, nelle migliaia di cavalieri e negli ottanta elefanti. 5Entrato nella Giudea e avvicinatosi a Bet-Sur, che era una posizione fortificata distante da Gerusalemme circa venti miglia, la cinse d’assedio. 6Quando gli uomini del Maccabeo vennero a sapere che quello assediava le fortezze, tra gemiti e lacrime supplicarono con tutto il popolo il Signore che inviasse l’angelo buono a salvare Israele. 7Lo stesso Maccabeo, cingendo per primo le armi, esortò gli altri a esporsi con lui al pericolo per andare in aiuto dei loro fratelli: tutti insieme partirono con coraggio. 8Mentre si trovavano ancora vicino a Gerusalemme, apparve come condottiero davanti a loro un cavaliere in sella, vestito di bianco, che brandiva armi d’oro. 9Tutti insieme benedissero Dio misericordioso e si sentirono rincuorati, pronti ad assalire non solo gli uomini ma anche le bestie più feroci e mura di ferro. 10Procedevano in ordine, con un alleato venuto dal cielo, per la misericordia che il Signore aveva avuto di loro. 11Gettatisi come leoni sui nemici, stesero al suolo undicimila fanti e milleseicento cavalieri e costrinsero tutti a fuggire. 12Costoro in gran parte riuscirono a salvarsi feriti e spogliati. E lo stesso Lisia si salvò fuggendo vergognosamente.

13Ma, non privo di intelligenza, pensando alla sconfitta subita e constatando che gli Ebrei erano invincibili, perché il Dio potente combatteva al loro fianco, 14mandò a proporre un accordo su tutto ciò che fosse giusto, assicurando che a questo scopo avrebbe persuaso il re, facendo pressione su di lui perché diventasse loro amico. 15Il Maccabeo, badando a ciò che più conveniva, acconsentì a tutto quanto Lisia chiedeva. Infatti, quanto il Maccabeo aveva presentato a Lisia per iscritto riguardo ai Giudei, il re lo accordò.

16Il contenuto della lettera scritta da Lisia ai Giudei era del seguente tenore:

17«Lisia al popolo dei Giudei, salute! Giovanni e Assalonne, inviati da voi, ci hanno consegnato il documento sotto riportato e hanno chiesto la ratifica dei punti in esso contenuti. 18Quanto era necessario riferire anche al re, gliel’ho esposto ed egli ha accordato quanto era accettabile. 19Se dunque continuerete a essere favorevoli agli interessi del regno, cercherò anche in avvenire di procurarvi dei favori. 20Su questi punti e sui particolari ho dato ordine ai vostri e ai miei incaricati di trattare con voi. 21State bene. L’anno centoquarantotto, il ventiquattro del mese di Dioscorinzio».

22La lettera del re si esprimeva così:

«Il re Antioco al fratello Lisia, salute! 23Dopo che nostro padre è passato tra gli dèi, vogliamo che i cittadini del regno possano tranquillamente attendere ai loro interessi. 24Avendo sentito che i Giudei non intendono accettare l’ellenizzazione voluta da nostro padre, ma, attaccati al loro sistema di vita, chiedono di attenersi alle proprie leggi, 25volendo perciò che anche questa nazione sia libera da turbamenti, decretiamo che il tempio sia loro restituito e si governino secondo le tradizioni dei loro antenati. 26Farai bene, dunque, a inviare loro messaggeri e a dare loro la destra, perché, conosciuta la nostra decisione, si sentano rincuorati e riprendano a loro agio la cura delle proprie cose».

27La lettera del re indirizzata alla nazione era così concepita:

«Il re Antioco al consiglio degli anziani dei Giudei e agli altri Giudei, salute! 28Se state bene, è appunto come noi vogliamo; anche noi godiamo ottima salute. 29Menelao ci ha rivelato che voi volete tornare a vivere nelle vostre sedi. 30A quelli che si metteranno in viaggio entro i trenta giorni del mese di Xàntico sarà garantita sicurezza e facoltà 31di usare, come Giudei, delle loro regole alimentari e delle loro leggi, come prima, e nessuno di loro potrà essere molestato da alcuno per le mancanze commesse per ignoranza. 32Ho anche mandato Menelao per rassicurarvi. 33State bene. L’anno centoquarantotto, il quindici del mese di Xàntico».

34Anche i Romani inviarono loro questa lettera:

«Quinto Memmio e Tito Manio, legati dei Romani, al popolo dei Giudei, salute! 35Riguardo a ciò che Lisia, parente del re, vi ha concesso, anche noi siamo d’accordo. 36Riguardo invece a quei punti che egli ha giudicato dover riferire al re, mandate subito qualcuno, dopo averli esaminati, perché possiamo riferire le cose in modo conveniente per voi. Noi siamo in viaggio per Antiòchia. 37Mandate dunque in fretta dei messaggeri per farci conoscere di quale parere siete. 38State bene. L’anno centoquarantotto, il quindici del mese di Xàntico».

[c. 12]
[<< 12]
[<< 12]

1Nell’anno centoquarantanove giunse notizia agli uomini di Giuda che Antioco Eupàtore muoveva contro la Giudea con numerose truppe; 2era con lui Lisia, suo tutore e incaricato d’affari, che aveva con sé un esercito greco di centodiecimila fanti, cinquemilatrecento cavalieri, ventidue elefanti e trecento carri falcati. 3A costoro si era unito anche Menelao, il quale incoraggiava con molta astuzia Antioco, non per la salvezza della patria, ma per la speranza di tornare al potere. 4Ma il re dei re eccitò l’ira di Antioco contro quello scellerato e, avendogli Lisia dimostrato che era causa di tutti i mali, ordinò che fosse condotto a Berea e messo a morte secondo l’usanza del luogo. 5Vi è là una torre di cinquanta cubiti piena di cenere, dotata di un ordigno girevole che da ogni lato pende a precipizio sulla cenere. 6Di lassù tutti possono spingere verso la morte chi è reo di sacrilegio o chi ha raggiunto il colmo di altri delitti. 7In tal modo morì Menelao, che non ebbe in sorte nemmeno la terra per la sepoltura. 8Giusto castigo poiché, dopo aver commesso molti delitti attorno all’altare, il cui fuoco è sacro quanto la cenere, nella cenere trovò la sua morte.

9Il re avanzava con barbari sentimenti e con l’intenzione di far provare ai Giudei trattamenti peggiori di quelli che avevano subìto sotto suo padre. 10Quando Giuda seppe queste cose, ordinò al popolo di pregare il Signore giorno e notte perché, come altre volte, così anche ora aiutasse coloro che correvano il rischio di essere privati della legge, della patria e del tempio santo 11e non permettesse che il popolo, che aveva appena goduto di un breve respiro, cadesse in mano a quelle nazioni infami. 12Quando tutti insieme ebbero fatto ciò, supplicando il Signore misericordioso con gemiti e digiuni e prostrazioni per tre giorni consecutivi, Giuda li esortò e comandò loro di tenersi pronti. 13Quindi, incontratosi da solo con gli anziani, decise che con l’aiuto di Dio si doveva risolvere la situazione uscendo a battaglia prima che l’esercito del re entrasse nella Giudea e si impadronisse della città. 14Affidando poi ogni cura al Creatore dell’universo, esortò i suoi a combattere da prodi fino alla morte per le leggi, il tempio, la città, la patria, le loro istituzioni, e pose il campo vicino a Modin. 15Data ai suoi uomini la parola d’ordine «Vittoria di Dio», con giovani, scelti tra i più valorosi, piombò di notte sulla tenda del re nell’accampamento, uccise circa duemila uomini e trafisse il più grosso degli elefanti insieme con l’uomo che era nella torretta. 16Alla fine, riempito il campo di terrore e confusione, se ne tornarono soddisfatti per il successo ottenuto. 17Quando già spuntava il giorno, l’impresa era compiuta, per la protezione del Signore che aveva assistito Giuda.

18Il re, avuto questo saggio dell’audacia dei Giudei, tentò di prendere con astuzia quei luoghi. 19Marciò contro Bet-Sur, una ben munita fortezza dei Giudei, ma fu respinto, ostacolato e battuto, 20poiché Giuda fece giungere il necessario agli assediati. 21Intanto un certo Ròdoco, dell’esercito dei Giudei, aveva rivelato i segreti ai nemici: fu ricercato, catturato e tolto di mezzo. 22Il re tornò a trattare con quelli che erano a Bet-Sur, diede e ricevette la destra e se ne andò. Assalì gli uomini di Giuda, ma ebbe la peggio. 23Venne poi a sapere che Filippo, lasciato ad Antiòchia come incaricato d’affari, era uscito di senno. Costernato, invitò i Giudei a trattare, si sottomise, si obbligò con giuramento a rispettare tutte le giuste condizioni, ristabilì l’accordo e offrì un sacrificio, onorò il tempio e beneficò il luogo santo. 24Poi ricevette il Maccabeo e lasciò Egemònide come stratega da Tolemàide fino al paese dei Gerreni. 25Venne a Tolemàide, ma i cittadini di Tolemàide si mostrarono malcontenti per quegli accordi; erano irritati contro coloro che avevano voluto abolire i loro privilegi. 26Lisia allora salì sulla tribuna, fece la sua difesa meglio che poté, li persuase, li calmò, li rese ragionevoli; poi tornò ad Antiòchia. Così si svolsero i fatti relativi alla spedizione del re e alla sua ritirata.

[c. 14]
[<< 14]
[<< 14]
[c. 15]
[<< 15]
[<< 15]
[<< 1]
[<< 1]
[c. 1]
[<< 2]
[<< 2]
[c. 2]
[<< 3]
[<< 3]
[c. 3]

1Elifaz di Teman prese a dire:

2«Se uno tenta di parlare, ti sarà gravoso?
Ma chi può trattenere le parole?
3Ecco, sei stato maestro di molti
e a mani stanche hai ridato vigore;
4le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
5Ma ora che questo accade a te, ti è gravoso;
capita a te e ne sei sconvolto.
6La tua pietà non era forse la tua fiducia,
e la tua condotta integra la tua speranza?
7Ricordalo: quale innocente è mai perito
e quando mai uomini retti furono distrutti?
8Per quanto io ho visto, chi ara iniquità
e semina affanni, li raccoglie.
9A un soffio di Dio periscono
e dallo sfogo della sua ira sono annientati.
10Ruggisce il leone, urla la belva,
e i denti dei leoncelli si frantumano;
11il leone perisce per mancanza di preda,
e i figli della leonessa si disperdono.

12A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13Negli incubi delle visioni notturne,
quando il torpore grava sugli uomini,
14terrore mi prese e spavento,
che tutte le ossa mi fece tremare;
15un vento mi passò sulla faccia,
sulla pelle mi si drizzarono i peli.
16Stava là uno, ma non ne riconobbi l’aspetto,
una figura era davanti ai miei occhi.
Poi udii una voce sommessa:
17“Può l’uomo essere più retto di Dio,
o il mortale più puro del suo creatore?
18Ecco, dei suoi servi egli non si fida
e nei suoi angeli trova difetti,
19quanto più in coloro che abitano case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20sono annientati fra il mattino e la sera,
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
21Non viene forse strappata la corda della loro tenda,
sicché essi muoiono, ma senza sapienza?”.

[c. 5]
[<< 5]
[<< 5]

1Giobbe prese a dire:

2«Se ben si pesasse la mia angoscia
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura,
3certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo le mie parole sono così avventate,
4perché le saette dell’Onnipotente mi stanno infitte,
sicché il mio spirito ne beve il veleno
e i terrori di Dio mi si schierano contro!
5Raglia forse l’asino selvatico con l’erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
6Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c’è nel succo di malva?
7Ciò che io ricusavo di toccare
ora è il mio cibo nauseante!
8Oh, mi accadesse quello che invoco
e Dio mi concedesse quello che spero!
9Volesse Dio schiacciarmi,
stendere la mano e sopprimermi!
10Questo sarebbe il mio conforto,
e io gioirei, pur nell’angoscia senza pietà,
perché non ho rinnegato i decreti del Santo.
11Qual è la mia forza, perché io possa aspettare,
o qual è la mia fine, perché io debba pazientare?
12La mia forza è forse quella dei macigni?
E la mia carne è forse di bronzo?
13Nulla c’è in me che mi sia di aiuto?
Ogni successo mi è precluso?

14A chi è sfinito dal dolore è dovuto l’affetto degli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15I miei fratelli sono incostanti come un torrente,
come l’alveo dei torrenti che scompaiono:
16sono torbidi per il disgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
17ma al tempo della siccità svaniscono
e all’arsura scompaiono dai loro letti.
18Le carovane deviano dalle loro piste,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
19le carovane di Tema li cercano con lo sguardo,
i viandanti di Saba sperano in essi:
20ma rimangono delusi d’aver sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
21Così ora voi non valete niente:
vedete una cosa che fa paura e vi spaventate.
22Vi ho detto forse: “Datemi qualcosa”,
o “Con i vostri beni pagate il mio riscatto”,
23o “Liberatemi dalle mani di un nemico”,
o “Salvatemi dalle mani dei violenti”?
24Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi capire in che cosa ho sbagliato.
25Che hanno di offensivo le mie sincere parole
e che cosa dimostrano le vostre accuse?
26Voi pretendete di confutare le mie ragioni,
e buttate al vento i detti di un disperato.
27Persino su un orfano gettereste la sorte
e fareste affari a spese di un vostro amico.
28Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non mentirò.
29Su, ricredetevi: non siate ingiusti!
Ricredetevi: io sono nel giusto!
30C’è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non sa distinguere il male?

[c. 7]
[<< 7]
[<< 7]
[c. 8]
[<< 8]
[<< 8]
[c. 9]
[<< 9]
[<< 9]
[c. 10]
[<< 10]
[<< 10]

1Sofar di Naamà prese a dire:

2«A tante parole non si dovrà forse dare risposta?
O il loquace dovrà avere ragione?
3I tuoi sproloqui faranno tacere la gente?
Ti farai beffe, senza che alcuno ti svergogni?
4Tu dici: “Pura è la mia condotta,
io sono irreprensibile agli occhi tuoi”.
5Tuttavia, volesse Dio parlare
e aprire le labbra contro di te,
6per manifestarti i segreti della sapienza,
che sono così difficili all’intelletto,
allora sapresti che Dio ti condona parte della tua colpa.
7Credi tu di poter scrutare l’intimo di Dio
o penetrare la perfezione dell’Onnipotente?
8È più alta del cielo: che cosa puoi fare?
È più profonda del regno dei morti: che cosa ne sai?
9Più lunga della terra ne è la dimensione,
più vasta del mare.
10Se egli assale e imprigiona
e chiama in giudizio, chi glielo può impedire?
11Egli conosce gli uomini fallaci;
quando scorge l’iniquità, non dovrebbe tenerne conto?
12L’uomo stolto diventerà giudizioso?
E un puledro di asino selvatico sarà generato uomo?

13Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore
e tenderai a lui le tue palme,
14se allontanerai l’iniquità che è nella tua mano
e non farai abitare l’ingiustizia nelle tue tende,
15allora potrai alzare il capo senza macchia,
sarai saldo e non avrai timori,
16perché dimenticherai l’affanno
e te ne ricorderai come di acqua passata.
17Più del sole meridiano splenderà la tua vita,
l’oscurità sarà per te come l’aurora.
18Avrai fiducia perché c’è speranza
e, guardandoti attorno, riposerai tranquillo.
19Ti coricherai e nessuno ti metterà paura;
anzi, molti cercheranno i tuoi favori.
20Ma gli occhi dei malvagi languiranno,
ogni scampo è loro precluso,
unica loro speranza è l’ultimo respiro!».

[c. 12]
[<< 12]
[<< 12]
[c. 13]
[<< 13]
[<< 13]
[c. 14]
[<< 14]
[<< 14]
[c. 15]
[<< 15]
[<< 15]
[c. 16]
[<< 16]
[<< 16]
[c. 17]
[<< 17]
[<< 17]
[c. 18]
[<< 18]
[<< 18]
[c. 19]
[<< 19]
[<< 19]
[c. 20]
[<< 20]
[<< 20]
[c. 21]
[<< 21]
[<< 21]
[c. 22]
[<< 22]
[<< 22]

1Giobbe prese a dire:

2«Anche oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano pesa sopra i miei gemiti.
3Oh, potessi sapere dove trovarlo,
potessi giungere fin dove risiede!
4Davanti a lui esporrei la mia causa
e avrei piene le labbra di ragioni.
5Conoscerei le parole con le quali mi risponde
e capirei che cosa mi deve dire.
6Dovrebbe forse con sfoggio di potenza contendere con me?
Gli basterebbe solo ascoltarmi!
7Allora un giusto discuterebbe con lui
e io per sempre sarei assolto dal mio giudice.
8Ma se vado a oriente, egli non c’è,
se vado a occidente, non lo sento.
9A settentrione lo cerco e non lo scorgo,
mi volgo a mezzogiorno e non lo vedo.
10Poiché egli conosce la mia condotta,
se mi mette alla prova, come oro puro io ne esco.
11Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
12dai comandi delle sue labbra non mi sono allontanato,
ho riposto nel cuore i detti della sua bocca.
13Se egli decide, chi lo farà cambiare?
Ciò che desidera egli lo fa.
14Egli esegue il decreto contro di me
come pure i molti altri che ha in mente.
15Per questo davanti a lui io allibisco,
al solo pensarci mi viene paura.
16Dio ha fiaccato il mio cuore,
l’Onnipotente mi ha frastornato;
17ma non è a causa della tenebra che io perisco,
né a causa dell’oscurità che ricopre il mio volto.

[c. 24]
[<< 24]
[<< 24]
[c. 25]
[<< 25]
[<< 25]

1Giobbe prese a dire:

2«Che aiuto hai dato al debole
e che soccorso hai prestato al braccio senza forza!
3Quanti consigli hai dato all’ignorante,
e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
4A chi hai rivolto le tue parole
e l’ispirazione da chi ti è venuta?
5Le ombre dei morti tremano
sotto le acque e i loro abitanti.
6Davanti a lui nudo è il regno dei morti
e senza velo è l’abisso.
7Egli distende il cielo sopra il vuoto,
sospende la terra sopra il nulla.
8Rinchiude le acque dentro le nubi
e la nuvola non si squarcia sotto il loro peso.
9Copre la vista del suo trono
stendendovi sopra la sua nuvola.
10Ha tracciato un cerchio sulle acque,
sino al confine tra la luce e le tenebre.
11Le colonne del cielo si scuotono,
alla sua minaccia sono prese da terrore.
12Con forza agita il mare
e con astuzia abbatte Raab.
13Al suo soffio si rasserenano i cieli,
la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14Ecco, questi sono solo i contorni delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?».

[c. 27]
[<< 27]
[<< 27]
[c. 28]
[<< 28]
[<< 28]
[c. 29]
[<< 29]
[<< 29]

1Ora, invece, si burlano di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
3disfatti dall’indigenza e dalla fame,
brucano per l’arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo erbe amare accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Espulsi dalla società,
si grida dietro a loro come al ladro;
6dimorano perciò in orrendi dirupi,
nelle grotte della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano
accalcandosi sotto i roveti,
8razza ignobile, razza senza nome,
cacciati via dalla terra.
9Ora, invece, io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano
né si trattengono dallo sputarmi in faccia!
11Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
12A destra insorge la plebaglia,
per far inciampare i miei piedi
e tracciare contro di me la strada dello sterminio.
13Hanno sconvolto il mio sentiero,
cospirando per la mia rovina,
e nessuno si oppone a loro.
14Irrompono come da una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia dignità
e come nube è svanita la mia felicità.
16Ed ora mi consumo,
mi hanno colto giorni funesti.
17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe come il collo della mia tunica.
19Mi ha gettato nel fango:
sono diventato come polvere e cenere.
20Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
21Sei diventato crudele con me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove convengono tutti i viventi.
24Nella disgrazia non si tendono forse le braccia
e non si invoca aiuto nella sventura?
25Non ho forse pianto con chi aveva una vita dura
e non mi sono afflitto per chi era povero?
26Speravo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d’affanno mi hanno raggiunto.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell’assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30La mia pelle annerita si stacca,
le mie ossa bruciano per la febbre.
31La mia cetra accompagna lamenti
e il mio flauto la voce di chi piange.

1Ho stretto un patto con i miei occhi,
di non fissare lo sguardo su una vergine.
2E invece, quale sorte mi assegna Dio di lassù
e quale eredità mi riserva l’Onnipotente dall’alto?
3Non è forse la rovina riservata all’iniquo
e la sventura per chi compie il male?
4Non vede egli la mia condotta
e non conta tutti i miei passi?
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconosca la mia integrità.
7Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguìto i miei occhi,
se la mia mano si è macchiata,
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore si lasciò sedurre da una donna
e sono stato in agguato alla porta del mio prossimo,
10mia moglie macini per un estraneo
e altri si corichino con lei;
11difatti quella è un’infamia,
un delitto da denunciare,
12quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13Se ho negato i diritti del mio schiavo
e della schiava in lite con me,
14che cosa farei, quando Dio si alzasse per giudicare,
e che cosa risponderei, quando aprisse l’inquisitoria?
15Chi ha fatto me nel ventre materno,
non ha fatto anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel grembo?
16Se ho rifiutato ai poveri quanto desideravano,
se ho lasciato languire gli occhi della vedova,
17se da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse anche l’orfano
18– poiché fin dall’infanzia come un padre io l’ho allevato
e, appena generato, gli ho fatto da guida –,
19se mai ho visto un misero senza vestito
o un indigente che non aveva di che coprirsi,
20se non mi hanno benedetto i suoi fianchi,
riscaldàti con la lana dei miei agnelli,
21se contro l’orfano ho alzato la mano,
perché avevo in tribunale chi mi favoriva,
22mi si stacchi la scapola dalla spalla
e si rompa al gomito il mio braccio,
23perché mi incute timore il castigo di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
24Se ho riposto la mia speranza nell’oro
e all’oro fino ho detto: “Tu sei la mia fiducia”,
25se ho goduto perché grandi erano i miei beni
e guadagnava molto la mia mano,
26se, vedendo il sole risplendere
e la luna avanzare smagliante,
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28anche questo sarebbe stato un delitto da denunciare,
perché avrei rinnegato Dio, che sta in alto.
29Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico?
Ho esultato perché lo colpiva la sventura?
30Ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurandogli la morte con imprecazioni?
31La gente della mia tenda esclamava:
A chi non ha dato le sue carni per saziarsi?”.
32All’aperto non passava la notte il forestiero
e al viandante aprivo le mie porte.
33Non ho nascosto come uomo la mia colpa,
tenendo celato nel mio petto il mio delitto,
34come se temessi molto la folla
e il disprezzo delle famiglie mi spaventasse,
tanto da starmene zitto, senza uscire di casa.
38Se contro di me grida la mia terra
e i suoi solchi piangono a una sola voce,
39se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare i suoi coltivatori,
40ain luogo di frumento mi crescano spini
ed erbaccia al posto dell’orzo.
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L’Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
36vorrei certo portarlo sulle mie spalle
e cingerlo come mio diadema!
37Gli renderò conto di tutti i miei passi,
mi presenterei a lui come un principe».

40bSono finite le parole di Giobbe.

[c. 32]
[<< 32]
[<< 32]
[c. 33]
[<< 33]
[<< 33]

1Eliu prese a dire:

2«Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, dotti, porgetemi l’orecchio,
3perché come l’orecchio distingue le parole
e il palato assapora i cibi,
4così noi esploriamo ciò che è giusto,
indaghiamo tra noi ciò che è bene.
5Giobbe ha detto: “Io sono giusto,
ma Dio mi nega il mio diritto;
6contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga, benché senza colpa”.
7Quale uomo è come Giobbe
che beve, come l’acqua, l’insulto,
8che cammina in compagnia dei malfattori,
andando con uomini iniqui?
9Infatti egli ha detto: “Non giova all’uomo
essere gradito a Dio”.

10Perciò ascoltatemi, voi che siete uomini di senno:
lontano da Dio l’iniquità
e dall’Onnipotente l’ingiustizia!
11Egli infatti ricompensa l’uomo secondo le sue opere,
retribuisce ciascuno secondo la sua condotta.
12In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l’Onnipotente non sovverte il diritto!
13Chi mai gli ha affidato la terra?
Chi gli ha assegnato l’universo?
14Se egli pensasse solo a se stesso
e a sé ritraesse il suo spirito e il suo soffio,
15ogni carne morirebbe all’istante
e l’uomo ritornerebbe in polvere.
16Se sei intelligente, ascolta bene questo,
porgi l’orecchio al suono delle mie parole.
17Può mai governare chi è nemico del diritto?
E tu osi condannare il Giusto supremo?
18Lui che dice a un re: “Iniquo!”
e ai prìncipi: “Malvagi!”,
19lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce il ricco al povero,
perché tutti sono opera delle sue mani.
20In un istante muoiono e nel cuore della notte
sono colpiti i potenti e periscono.
Senza sforzo egli rimuove i tiranni,
21perché tiene gli occhi sulla condotta dell’uomo
e vede tutti i suoi passi.
22Non vi è tenebra, non densa oscurità,
dove possano nascondersi i malfattori.
23Poiché non si fissa una data all’uomo
per comparire davanti a Dio in giudizio:
24egli abbatte i potenti, senza fare indagini,
e colloca altri al loro posto.
25Perché conosce le loro opere,
li travolge nella notte e sono schiacciati.
26Come malvagi li percuote,
li colpisce alla vista di tutti,
27perché si sono allontanati da lui
e di tutte le sue vie non vollero saperne,
28facendo salire fino a lui il grido degli oppressi,
ed egli udì perciò il lamento dei poveri.
29Se egli rimane inattivo, chi può condannarlo?
Se nasconde il suo volto, chi può vederlo?
Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
30perché non regni un uomo perverso,
e il popolo non venga ostacolato.

31A Dio si può dire questo:
“Mi sono ingannato, non farò più del male.
32Al di là di quello che vedo, istruiscimi tu.
Se ho commesso iniquità, non persisterò”.
33Forse dovrebbe ricompensare secondo il tuo modo di vedere,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Sei tu che devi scegliere, non io,
di’, dunque, quello che sai.
34Gli uomini di senno mi diranno
insieme a ogni saggio che mi ascolta:
35“Giobbe non parla con sapienza
e le sue parole sono prive di senso”.
36Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo,
per le sue risposte da uomo empio,
37perché al suo peccato aggiunge la ribellione,
getta scherno su di noi
e moltiplica le sue parole contro Dio».

1Eliu prese a dire:

2«Ti pare di aver pensato correttamente,
quando dicesti: “Sono giusto davanti a Dio”?
3Tu dici infatti: “A che serve?
Quale guadagno ho a non peccare?”.
4Voglio replicare a te
e ai tuoi amici insieme con te.
5Contempla il cielo e osserva,
considera le nubi, come sono più alte di te.
6Se pecchi, che cosa gli fai?
Se aumenti i tuoi delitti, che danno gli arrechi?
7Se tu sei giusto, che cosa gli dai
o che cosa riceve dalla tua mano?
8Su un uomo come te ricade la tua malizia,
su un figlio d’uomo la tua giustizia!
9Si grida sotto il peso dell’oppressione,
si invoca aiuto contro il braccio dei potenti,
10ma non si dice: “Dov’è quel Dio che mi ha creato,
che ispira nella notte canti di gioia,
11che ci rende più istruiti delle bestie selvatiche,
che ci fa più saggi degli uccelli del cielo?”.
12Si grida, allora, ma egli non risponde
a causa della superbia dei malvagi.
13È inutile: Dio non ascolta
e l’Onnipotente non vi presta attenzione;
14ancor meno quando tu dici che non lo vedi,
che la tua causa sta innanzi a lui e tu in lui speri,
15e così pure quando dici che la sua ira non punisce
né si cura molto dell’iniquità.
16Giobbe dunque apre a vuoto la sua bocca
e accumula chiacchiere senza senso».

[c. 36]
[<< 36]
[<< 36]
[c. 37]
[<< 37]
[<< 37]
[c. 38]
[<< 38]
[<< 38]
[c. 39]
[<< 39]
[<< 39]
[c. 40]
[<< 40]
[<< 40]
[c. 41]
[<< 41]
[<< 41]
[c. 42]
[<< 42]
[<< 42]
[<< 1]
[<< 1]
[c. 1]
[<< 2]
[<< 2]
[c. 2]

1Salmo. Di Davide. Quando fuggiva davanti al figlio Assalonne.

2Signore, quanti sono i miei avversari!
Molti contro di me insorgono.
3Molti dicono della mia vita:
«Per lui non c’è salvezza in Dio!».
4Ma tu sei mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.
5A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.
6Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
il Signore mi sostiene.
7Non temo la folla numerosa
che intorno a me si è accampata.
8Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!
Tu hai colpito alla mascella tutti i miei nemici,
hai spezzato i denti dei malvagi.
9La salvezza viene dal Signore:
sul tuo popolo la tua benedizione.

[c. 4]
[<< 4]
[<< 4]
[c. 5]
[<< 5]
[<< 5]
[c. 6]
[<< 6]
[<< 6]
[c. 7]
[<< 7]
[<< 7]
[c. 8]
[<< 8]
[<< 8]
[c. 9]
[<< 9]
[<< 9]

Lamed1Perché, Signore, ti tieni lontano,
nei momenti di pericolo ti nascondi?
2Con arroganza il malvagio perseguita il povero:
cadano nelle insidie che hanno tramato!
3Il malvagio si vanta dei suoi desideri,
l’avido benedice se stesso.
4Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore:
«Dio non ne chiede conto, non esiste!»;
questo è tutto il suo pensiero.
5Le sue vie vanno sempre a buon fine,
troppo in alto per lui sono i tuoi giudizi:
con un soffio spazza via i suoi avversari.
6Egli pensa: «Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure».
Pe7Di spergiuri, di frodi e d’inganni ha piena la bocca,
sulla sua lingua sono cattiveria e prepotenza.
8Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l’innocente.
AinI suoi occhi spiano il misero,
9sta in agguato di nascosto come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il povero,
ghermisce il povero attirandolo nella rete.
10Si piega e si acquatta,
cadono i miseri sotto i suoi artigli.
11Egli pensa: «Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla».
Kof12Sorgi, Signore Dio, alza la tua mano,
non dimenticare i poveri.
13Perché il malvagio disprezza Dio
e pensa: «Non ne chiederai conto»?
Res14Eppure tu vedi l’affanno e il dolore,
li guardi e li prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell’orfano tu sei l’aiuto.
Sin15Spezza il braccio del malvagio e dell’empio,
cercherai il suo peccato e più non lo troverai.
16Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
Tau17Tu accogli, Signore, il desiderio dei poveri,
rafforzi i loro cuori, porgi l’orecchio,
18perché sia fatta giustizia all’orfano e all’oppresso,
e non continui più a spargere terrore l’uomo fatto di terra.

1Al maestro del coro. Di Davide.

Nel Signore mi sono rifugiato.
Come potete dirmi:
«Fuggi come un passero verso il monte»?
2Ecco, i malvagi tendono l’arco,
aggiustano la freccia sulla corda
per colpire nell’ombra i retti di cuore.
3Quando sono scosse le fondamenta,
il giusto che cosa può fare?
4Ma il Signore sta nel suo tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi osservano attenti,
le sue pupille scrutano l’uomo.
5Il Signore scruta giusti e malvagi,
egli odia chi ama la violenza.
6Brace, fuoco e zolfo farà piovere sui malvagi;
vento bruciante toccherà loro in sorte.
7Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti contempleranno il suo volto.

[c. 12]
[<< 12]
[<< 12]
[c. 13]
[<< 13]
[<< 13]
[c. 14]
[<< 14]
[<< 14]
[c. 15]
[<< 15]
[<< 15]
[c. 16]
[<< 16]
[<< 16]
[c. 17]
[<< 17]
[<< 17]
[c. 18]
[<< 18]
[<< 18]
[c. 19]
[<< 19]
[<< 19]
[c. 20]
[<< 20]
[<< 20]
[c. 21]
[<< 21]
[<< 21]

1Al maestro del coro. Su «Cerva dell’aurora». Salmo. Di Davide.

2Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Lontane dalla mia salvezza le parole del mio grido!
3Mio Dio, grido di giorno e non rispondi;
di notte, e non c’è tregua per me.
4Eppure tu sei il Santo,
tu siedi in trono fra le lodi d’Israele.
5In te confidarono i nostri padri,
confidarono e tu li liberasti;
6a te gridarono e furono salvati,
in te confidarono e non rimasero delusi.
7Ma io sono un verme e non un uomo,
rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente.
8Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
9«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
10Sei proprio tu che mi hai tratto dal grembo,
mi hai affidato al seno di mia madre.
11Al mio nascere, a te fui consegnato;
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
12Non stare lontano da me,
perché l’angoscia è vicina e non c’è chi mi aiuti.
13Mi circondano tori numerosi,
mi accerchiano grossi tori di Basan.
14Spalancano contro di me le loro fauci:
un leone che sbrana e ruggisce.
15Io sono come acqua versata,
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera,
si scioglie in mezzo alle mie viscere.
16Arido come un coccio è il mio vigore,
la mia lingua si è incollata al palato,
mi deponi su polvere di morte.
17Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
18Posso contare tutte le mie ossa.
Essi stanno a guardare e mi osservano:
19si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
20Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.
21Libera dalla spada la mia vita,
dalle zampe del cane l’unico mio bene.
22Salvami dalle fauci del leone
e dalle corna dei bufali.
Tu mi hai risposto!
23Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
24Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele;
25perché egli non ha disprezzato
né disdegnato l’afflizione del povero,
il proprio volto non gli ha nascosto
ma ha ascoltato il suo grido di aiuto.
26Da te la mia lode nella grande assemblea;
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
27I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!
28Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.
29Perché del Signore è il regno:
è lui che domina sui popoli!
30A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere;
ma io vivrò per lui,
31lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
32annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!».

[c. 23]
[<< 23]
[<< 23]
[c. 24]
[<< 24]
[<< 24]

1Di Davide.

AlefA te, Signore, innalzo l’anima mia,
Bet2mio Dio, in te confido:
che io non resti deluso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
Ghimel3Chiunque in te spera non resti deluso;
sia deluso chi tradisce senza motivo.
Dalet4Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
He5Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
Vauio spero in te tutto il giorno.
Zain6Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Het7I peccati della mia giovinezza
e le mie ribellioni, non li ricordare:
ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
Tet8Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
Iod9guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
Caf10Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà
per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.
Lamed11Per il tuo nome, Signore,
perdona la mia colpa, anche se è grande.
Mem12C’è un uomo che teme il Signore?
Gli indicherà la via da scegliere.
Nun13Egli riposerà nel benessere,
la sua discendenza possederà la terra.
Samec14Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza.
Ain15I miei occhi sono sempre rivolti al Signore,
è lui che fa uscire dalla rete il mio piede.
Pe16Volgiti a me e abbi pietà,
perché sono povero e solo.
Sade17Allarga il mio cuore angosciato,
liberami dagli affanni.
18Vedi la mia povertà e la mia fatica
e perdona tutti i miei peccati.
Res19Guarda i miei nemici: sono molti,
e mi detestano con odio violento.
Sin20Proteggimi, portami in salvo;
che io non resti deluso,
perché in te mi sono rifugiato.
Tau21Mi proteggano integrità e rettitudine,
perché in te ho sperato.
22O Dio, libera Israele
da tutte le sue angosce.

[c. 26]
[<< 26]
[<< 26]
[c. 27]
[<< 27]
[<< 27]

1Di Davide.

A te grido, Signore, mia roccia,
con me non tacere:
se tu non mi parli,
sono come chi scende nella fossa.
2Ascolta la voce della mia supplica,
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.
3Non trascinarmi via con malvagi e malfattori,
che parlano di pace al loro prossimo,
ma hanno la malizia nel cuore.
4Ripagali secondo il loro agire,
secondo la malvagità delle loro azioni;
secondo le opere delle loro mani,
rendi loro quanto meritano.
5Non hanno compreso l’agire del Signore
e l’opera delle sue mani:
egli li demolirà, senza più riedificarli.
6Sia benedetto il Signore,
che ha dato ascolto alla voce della mia supplica.
7Il Signore è mia forza e mio scudo,
in lui ha confidato il mio cuore.
Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore,
con il mio canto voglio rendergli grazie.
8Forza è il Signore per il suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
9Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre.

[c. 29]
[<< 29]
[<< 29]

1Salmo. Canto per la dedicazione del tempio. Di Davide.

2Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
3Signore, mio Dio,
a te ho gridato e mi hai guarito.
4Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
5Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
6perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
7Ho detto, nella mia sicurezza:
«Mai potrò vacillare!».
8Nella tua bontà, o Signore,
mi avevi posto sul mio monte sicuro;
il tuo volto hai nascosto
e lo spavento mi ha preso.
9A te grido, Signore,
al Signore chiedo pietà:
10«Quale guadagno dalla mia morte,
dalla mia discesa nella fossa?
Potrà ringraziarti la polvere
e proclamare la tua fedeltà?
11Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!».
12Hai mutato il mio lamento in danza,
mi hai tolto l’abito di sacco,
mi hai rivestito di gioia,
13perché ti canti il mio cuore, senza tacere;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

[c. 31]
[<< 31]
[<< 31]
[c. 32]
[<< 32]
[<< 32]
[c. 33]
[<< 33]
[<< 33]
[c. 34]
[<< 34]
[<< 34]
[c. 35]
[<< 35]
[<< 35]
[c. 36]
[<< 36]
[<< 36]
[c. 37]
[<< 37]
[<< 37]
[c. 38]
[<< 38]
[<< 38]

1Al maestro del coro. A Iedutùn. Salmo. Di Davide.

2Ho detto: «Vigilerò sulla mia condotta
per non peccare con la mia lingua;
metterò il morso alla mia bocca
finché ho davanti il malvagio».
3Ammutolito, in silenzio,
tacevo, ma a nulla serviva,
e più acuta si faceva la mia sofferenza.
4Mi ardeva il cuore nel petto;
al ripensarci è divampato il fuoco.
Allora ho lasciato parlare la mia lingua:
5«Fammi conoscere, Signore, la mia fine,
quale sia la misura dei miei giorni,
e saprò quanto fragile io sono».
6Ecco, di pochi palmi hai fatto i miei giorni,
è un nulla per te la durata della mia vita.
Sì, è solo un soffio ogni uomo che vive.
7Sì, è come un’ombra l’uomo che passa.
Sì, come un soffio si affanna,
accumula e non sa chi raccolga.
8Ora, che potrei attendere, Signore?
È in te la mia speranza.
9Liberami da tutte le mie iniquità,
non fare di me lo scherno dello stolto.
10Ammutolito, non apro bocca,
perché sei tu che agisci.
11Allontana da me i tuoi colpi:
sono distrutto sotto il peso della tua mano.
12Castigando le sue colpe
tu correggi l’uomo,
corrodi come un tarlo i suoi tesori.
Sì, ogni uomo non è che un soffio.
13Ascolta la mia preghiera, Signore,
porgi l’orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime,
perché presso di te io sono forestiero,
ospite come tutti i miei padri.
14Distogli da me il tuo sguardo:
che io possa respirare,
prima che me ne vada
e di me non resti più nulla.

[c. 40]
[<< 40]
[<< 40]
[c. 41]
[<< 41]
[<< 41]
[c. 42]
[<< 42]
[<< 42]

1Fammi giustizia, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;
liberami dall’uomo perfido e perverso.
2Tu sei il Dio della mia difesa:
perché mi respingi?
Perché triste me ne vado,
oppresso dal nemico?
3Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.
4Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.
5Perché ti rattristi, anima mia,
perché ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

[c. 44]
[<< 44]
[<< 44]
[c. 45]
[<< 45]
[<< 45]
[c. 46]
[<< 46]
[<< 46]
[c. 47]
[<< 47]
[<< 47]
[c. 48]
[<< 48]
[<< 48]
[c. 49]
[<< 49]
[<< 49]
[c. 50]
[<< 50]
[<< 50]
[c. 51]
[<< 51]
[<< 51]
[c. 52]
[<< 52]
[<< 52]
[c. 53]
[<< 53]
[<< 53]
[c. 54]
[<< 54]
[<< 54]
[c. 55]
[<< 55]
[<< 55]
[c. 56]
[<< 56]
[<< 56]
[c. 57]
[<< 57]
[<< 57]
[c. 58]
[<< 58]
[<< 58]
[c. 59]
[<< 59]
[<< 59]
[c. 60]
[<< 60]
[<< 60]
[c. 61]
[<< 61]
[<< 61]
[c. 62]
[<< 62]
[<< 62]

1Salmo. Di Davide, quando era nel deserto di Giuda.

2O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.
3Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
4Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.
5Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
6Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.
7Quando nel mio letto di te mi ricordo
e penso a te nelle veglie notturne,
8a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
9A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene.
10Ma quelli che cercano di rovinarmi
sprofondino sotto terra,
11siano consegnati in mano alla spada,
divengano preda di sciacalli.
12Il re troverà in Dio la sua gioia;
si glorierà chi giura per lui,
perché ai mentitori verrà chiusa la bocca.

[c. 64]
[<< 64]
[<< 64]

1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Canto.

2Per te il silenzio è lode, o Dio, in Sion,
a te si sciolgono i voti.
3A te, che ascolti la preghiera,
viene ogni mortale.
4Pesano su di noi le nostre colpe,
ma tu perdoni i nostri delitti.
5Beato chi hai scelto perché ti stia vicino:
abiterà nei tuoi atri.
Ci sazieremo dei beni della tua casa,
delle cose sacre del tuo tempio.
6Con i prodigi della tua giustizia,
tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza,
fiducia degli estremi confini della terra
e dei mari più lontani.
7Tu rendi saldi i monti con la tua forza,
cinto di potenza.
8Tu plachi il fragore del mare,
il fragore dei suoi flutti,
il tumulto dei popoli.
9Gli abitanti degli estremi confini
sono presi da timore davanti ai tuoi segni:
tu fai gridare di gioia
le soglie dell’oriente e dell’occidente.
10Tu visiti la terra e la disseti,
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu prepari il frumento per gli uomini.
Così prepari la terra:
11ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.
12Coroni l’anno con i tuoi benefici,
i tuoi solchi stillano abbondanza.
13Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.
14I prati si coprono di greggi,
le valli si ammantano di messi:
gridano e cantano di gioia!

1Al maestro del coro. Canto. Salmo.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
2cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
3Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!
Per la grandezza della tua potenza
ti lusingano i tuoi nemici.
4A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
5Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
6Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
7Con la sua forza domina in eterno,
il suo occhio scruta le genti;
contro di lui non si sollevino i ribelli.
8Popoli, benedite il nostro Dio,
fate risuonare la voce della sua lode;
9è lui che ci mantiene fra i viventi
e non ha lasciato vacillare i nostri piedi.
10O Dio, tu ci hai messi alla prova;
ci hai purificati come si purifica l’argento.
11Ci hai fatto cadere in un agguato,
hai stretto i nostri fianchi in una morsa.
12Hai fatto cavalcare uomini sopra le nostre teste;
siamo passati per il fuoco e per l’acqua,
poi ci hai fatto uscire verso l’abbondanza.
13Entrerò nella tua casa con olocausti,
a te scioglierò i miei voti,
14pronunciati dalle mie labbra,
promessi dalla mia bocca
nel momento dell’angoscia.
15Ti offrirò grassi animali in olocausto
con il fumo odoroso di arieti,
ti immolerò tori e capri.
16Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
17A lui gridai con la mia bocca,
lo esaltai con la mia lingua.
18Se nel mio cuore avessi cercato il male,
il Signore non mi avrebbe ascoltato.
19Ma Dio ha ascoltato,
si è fatto attento alla voce della mia preghiera.
20Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

[c. 67]
[<< 67]
[<< 67]

1Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Canto.

2Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
3Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
periscono i malvagi davanti a Dio.
4I giusti invece si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
5Cantate a Dio, inneggiate al suo nome,
appianate la strada a colui che cavalca le nubi:
Signore è il suo nome,
esultate davanti a lui.
6Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
7A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.
Solo i ribelli dimorano in arida terra.
8O Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo,
quando camminavi per il deserto,
9tremò la terra, i cieli stillarono
davanti a Dio, quello del Sinai,
davanti a Dio, il Dio d’Israele.
10Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
11e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.
12Il Signore annuncia una notizia,
grande schiera sono le messaggere di vittoria:
13«Fuggono, fuggono i re degli eserciti!
Nel campo, presso la casa, ci si divide la preda.
14Non restate a dormire nei recinti!
Splendono d’argento le ali della colomba,
di riflessi d’oro le sue piume».
15Quando l’Onnipotente là disperdeva i re,
allora nevicava sul Salmon.
16Montagna eccelsa è il monte di Basan,
montagna dalle alte cime è il monte di Basan.
17Perché invidiate, montagne dalle alte cime,
la montagna che Dio ha desiderato per sua dimora?
Il Signore l’abiterà per sempre.
18I carri di Dio sono miriadi, migliaia gli arcieri:
il Signore è tra loro, sul Sinai, in santità.
19Sei salito in alto e hai fatto prigionieri –
dagli uomini hai ricevuto tributi
e anche dai ribelli –,
perché là tu dimori, Signore Dio!
20Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.
21Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte.
22Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici,
la testa dai lunghi capelli di chi percorre la via del delitto.
23Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare,
li farò tornare dagli abissi del mare,
24perché il tuo piede si bagni nel sangue
e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici».
25Appare il tuo corteo, Dio,
il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario.
26Precedono i cantori, seguono i suonatori di cetra,
insieme a fanciulle che suonano tamburelli.
27«Benedite Dio nelle vostre assemblee,
benedite il Signore, voi della comunità d’Israele».
28Ecco Beniamino, un piccolo che guida
i capi di Giuda, la loro schiera,
i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali.
29Mostra, o Dio, la tua forza,
conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi!
30Per il tuo tempio, in Gerusalemme,
i re ti porteranno doni.
31Minaccia la bestia del canneto,
quel branco di bufali, quell’esercito di tori,
che si prostrano a idoli d’argento;
disperdi i popoli che amano la guerra!
32Verranno i grandi dall’Egitto,
l’Etiopia tenderà le mani a Dio.
33Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore,
34a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni.
Ecco, fa sentire la sua voce, una voce potente!
35Riconoscete a Dio la sua potenza,
la sua maestà sopra Israele,
la sua potenza sopra le nubi.
36Terribile tu sei, o Dio, nel tuo santuario.
È lui, il Dio d’Israele, che dà forza e vigore al suo popolo.
Sia benedetto Dio!

1Al maestro del coro. Su «I gigli». Di Davide.

2Salvami, o Dio:
l’acqua mi giunge alla gola.
3Affondo in un abisso di fango,
non ho nessun sostegno;
sono caduto in acque profonde
e la corrente mi travolge.
4Sono sfinito dal gridare,
la mia gola è riarsa;
i miei occhi si consumano
nell’attesa del mio Dio.
5Sono più numerosi dei capelli del mio capo
quelli che mi odiano senza ragione.
Sono potenti quelli che mi vogliono distruggere,
i miei nemici bugiardi:
quanto non ho rubato, dovrei forse restituirlo?
6Dio, tu conosci la mia stoltezza
e i miei errori non ti sono nascosti.
7Chi spera in te, per colpa mia non sia confuso,
Signore, Dio degli eserciti;
per causa mia non si vergogni
chi ti cerca, Dio d’Israele.
8Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
9sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
10Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.
11Piangevo su di me nel digiuno,
ma sono stato insultato.
12Ho indossato come vestito un sacco
e sono diventato per loro oggetto di scherno.
13Sparlavano di me quanti sedevano alla porta,
gli ubriachi mi deridevano.
14Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
15Liberami dal fango, perché io non affondi,
che io sia liberato dai miei nemici e dalle acque profonde.
16Non mi travolga la corrente,
l’abisso non mi sommerga,
la fossa non chiuda su di me la sua bocca.
17Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.
18Non nascondere il volto al tuo servo;
sono nell’angoscia: presto, rispondimi!
19Avvicìnati a me, riscattami,
liberami a causa dei miei nemici.
20Tu sai quanto sono stato insultato:
quanto disonore, quanta vergogna!
Sono tutti davanti a te i miei avversari.
21L’insulto ha spezzato il mio cuore
e mi sento venir meno.
Mi aspettavo compassione, ma invano,
consolatori, ma non ne ho trovati.
22Mi hanno messo veleno nel cibo
e quando avevo sete mi hanno dato aceto.
23La loro tavola sia per loro una trappola,
un’insidia i loro banchetti.
24Si offuschino i loro occhi e più non vedano:
sfibra i loro fianchi per sempre.
25Riversa su di loro il tuo sdegno,
li raggiunga la tua ira ardente.
26Il loro accampamento sia desolato,
senza abitanti la loro tenda;
27perché inseguono colui che hai percosso,
aggiungono dolore a chi tu hai ferito.
28Aggiungi per loro colpa su colpa
e non possano appellarsi alla tua giustizia.
29Dal libro dei viventi siano cancellati
e non siano iscritti tra i giusti.
30Io sono povero e sofferente:
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
31Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento,
32che per il Signore è meglio di un toro,
di un torello con corna e zoccoli.
33Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
34perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
35A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brulica in essi.
36Perché Dio salverà Sion,
ricostruirà le città di Giuda:
vi abiteranno e ne riavranno il possesso.
37La stirpe dei suoi servi ne sarà erede
e chi ama il suo nome vi porrà dimora.

[c. 70]
[<< 70]
[<< 70]
[c. 71]
[<< 71]
[<< 71]

1Di Salomone.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
2egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
3Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
4Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero
e abbatta l’oppressore.
5Ti faccia durare quanto il sole,
come la luna, di generazione in generazione.
6Scenda come pioggia sull’erba,
come acqua che irrora la terra.
7Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
8E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
9A lui si pieghino le tribù del deserto,
mordano la polvere i suoi nemici.
10I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
11Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
12Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
13Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
14Li riscatti dalla violenza e dal sopruso,
sia prezioso ai suoi occhi il loro sangue.
15Viva e gli sia dato oro di Arabia,
si preghi sempre per lui,
sia benedetto ogni giorno.
16Abbondi il frumento nel paese,
ondeggi sulle cime dei monti;
il suo frutto fiorisca come il Libano,
la sua messe come l’erba dei campi.
17Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.
18Benedetto il Signore, Dio d’Israele:
egli solo compie meraviglie.
19E benedetto il suo nome glorioso per sempre:
della sua gloria sia piena tutta la terra.
Amen, amen.

20Qui finiscono le preghiere di Davide, figlio di Iesse.

[c. 73]
[<< 73]
[<< 73]
[c. 74]
[<< 74]
[<< 74]
[c. 75]
[<< 75]
[<< 75]
[c. 76]
[<< 76]
[<< 76]
[c. 77]
[<< 77]
[<< 77]
[c. 78]
[<< 78]
[<< 78]
[c. 79]
[<< 79]
[<< 79]
[c. 80]
[<< 80]
[<< 80]
[c. 81]
[<< 81]
[<< 81]
[c. 82]
[<< 82]
[<< 82]
[c. 83]
[<< 83]
[<< 83]
[c. 84]
[<< 84]
[<< 84]
[c. 85]
[<< 85]
[<< 85]
[c. 86]
[<< 86]
[<< 86]
[c. 87]
[<< 87]
[<< 87]
[c. 88]
[<< 88]
[<< 88]
[c. 89]
[<< 89]
[<< 89]
[c. 90]
[<< 90]
[<< 90]
[c. 91]
[<< 91]
[<< 91]
[c. 92]
[<< 92]
[<< 92]
[c. 93]
[<< 93]
[<< 93]
[c. 94]
[<< 94]
[<< 94]
[c. 95]
[<< 95]
[<< 95]
[c. 96]
[<< 96]
[<< 96]

1Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
2Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.
3Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
4Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e trema la terra.
5I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
6Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
7Si vergognino tutti gli adoratori di statue
e chi si vanta del nulla degli idoli.
A lui si prostrino tutti gli dèi!
8Ascolti Sion e ne gioisca,
esultino i villaggi di Giuda
a causa dei tuoi giudizi, Signore.
9Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi.
10Odiate il male, voi che amate il Signore:
egli custodisce la vita dei suoi fedeli,
li libererà dalle mani dei malvagi.
11Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
12Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo.

[c. 98]
[<< 98]
[<< 98]
[c. 99]
[<< 99]
[<< 99]
[c. 100]
[<< 100]
[<< 100]
[c. 101]
[<< 101]
[<< 101]

1Preghiera di un povero che è sfinito ed effonde davanti al Signore il suo lamento.

2Signore, ascolta la mia preghiera,
a te giunga il mio grido di aiuto.
3Non nascondermi il tuo volto
nel giorno in cui sono nell’angoscia.
Tendi verso di me l’orecchio,
quando t’invoco, presto, rispondimi!
4Svaniscono in fumo i miei giorni
e come brace ardono le mie ossa.
5Falciato come erba, inaridisce il mio cuore;
dimentico di mangiare il mio pane.
6A forza di gridare il mio lamento
mi si attacca la pelle alle ossa.
7Sono come la civetta del deserto,
sono come il gufo delle rovine.
8Resto a vegliare:
sono come un passero
solitario sopra il tetto.
9Tutto il giorno mi insultano i miei nemici,
furenti imprecano contro di me.
10Cenere mangio come fosse pane,
alla mia bevanda mescolo il pianto;
11per il tuo sdegno e la tua collera
mi hai sollevato e scagliato lontano.
12I miei giorni declinano come ombra
e io come erba inaridisco.
13Ma tu, Signore, rimani in eterno,
il tuo ricordo di generazione in generazione.
14Ti alzerai e avrai compassione di Sion:
è tempo di averne pietà, l’ora è venuta!
15Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre
e li muove a pietà la sua polvere.
16Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
17quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
18Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera.
19Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
20«Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
21per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte,
22perché si proclami in Sion il nome del Signore
e la sua lode in Gerusalemme,
23quando si raduneranno insieme i popoli
e i regni per servire il Signore».
24Lungo il cammino mi ha tolto le forze,
ha abbreviato i miei giorni.
25Io dico: mio Dio, non rapirmi a metà dei miei giorni;
i tuoi anni durano di generazione in generazione.
26In principio tu hai fondato la terra,
i cieli sono opera delle tue mani.
27Essi periranno, tu rimani;
si logorano tutti come un vestito,
come un abito tu li muterai ed essi svaniranno.
28Ma tu sei sempre lo stesso
e i tuoi anni non hanno fine.
29I figli dei tuoi servi avranno una dimora,
la loro stirpe vivrà sicura alla tua presenza.

[c. 103]
[<< 103]
[<< 103]

1Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
2avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda,
3costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
4fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.
5Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
6Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque.
7Al tuo rimprovero esse fuggirono,
al fragore del tuo tuono si ritrassero atterrite.
8Salirono sui monti, discesero nelle valli,
verso il luogo che avevi loro assegnato;
9hai fissato loro un confine da non oltrepassare,
perché non tornino a coprire la terra.
10Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti,
11dissetino tutte le bestie dei campi
e gli asini selvatici estinguano la loro sete.
12In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde.
13Dalle tue dimore tu irrighi i monti,
e con il frutto delle tue opere si sazia la terra.
14Tu fai crescere l’erba per il bestiame
e le piante che l’uomo coltiva
per trarre cibo dalla terra,
15vino che allieta il cuore dell’uomo,
olio che fa brillare il suo volto
e pane che sostiene il suo cuore.
16Sono sazi gli alberi del Signore,
i cedri del Libano da lui piantati.
17Là gli uccelli fanno il loro nido
e sui cipressi la cicogna ha la sua casa;
18le alte montagne per le capre selvatiche,
le rocce rifugio per gli iràci.
19Hai fatto la luna per segnare i tempi
e il sole che sa l’ora del tramonto.
20Stendi le tenebre e viene la notte:
in essa si aggirano tutte le bestie della foresta;
21ruggiscono i giovani leoni in cerca di preda
e chiedono a Dio il loro cibo.
22Sorge il sole: si ritirano
e si accovacciano nelle loro tane.
23Allora l’uomo esce per il suo lavoro,
per la sua fatica fino a sera.
24Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
25Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi;
26lo solcano le navi
e il Leviatàn che tu hai plasmato
per giocare con lui.
27Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
28Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.
29Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
30Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
31Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
32Egli guarda la terra ed essa trema,
tocca i monti ed essi fumano.
33Voglio cantare al Signore finché ho vita,
cantare inni al mio Dio finché esisto.
34A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.
35Scompaiano i peccatori dalla terra
e i malvagi non esistano più.
Benedici il Signore, anima mia.
Alleluia.

1Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
2A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
3Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
4Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
5Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca,
6voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
7È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
8Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
9dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.
10L’ha stabilita per Giacobbe come decreto,
per Israele come alleanza eterna,
11quando disse: «Ti darò il paese di Canaan
come parte della vostra eredità».
12Quando erano in piccolo numero,
pochi e stranieri in quel luogo,
13e se ne andavano di nazione in nazione,
da un regno a un altro popolo,
14non permise che alcuno li opprimesse
e castigò i re per causa loro:
15«Non toccate i miei consacrati,
non fate alcun male ai miei profeti».
16Chiamò la carestia su quella terra,
togliendo il sostegno del pane.
17Davanti a loro mandò un uomo,
Giuseppe, venduto come schiavo.
18Gli strinsero i piedi con ceppi,
il ferro gli serrò la gola,
19finché non si avverò la sua parola
e l’oracolo del Signore ne provò l’innocenza.
20Il re mandò a scioglierlo,
il capo dei popoli lo fece liberare;
21lo costituì signore del suo palazzo,
capo di tutti i suoi averi,
22per istruire i prìncipi secondo il suo giudizio
e insegnare la saggezza agli anziani.
23E Israele venne in Egitto,
Giacobbe emigrò nel paese di Cam.
24Ma Dio rese molto fecondo il suo popolo,
lo rese più forte dei suoi oppressori.
25Cambiò il loro cuore perché odiassero il suo popolo
e agissero con inganno contro i suoi servi.
26Mandò Mosè, suo servo,
e Aronne, che si era scelto:
27misero in atto contro di loro i suoi segni
e i suoi prodigi nella terra di Cam.
28Mandò le tenebre e si fece buio,
ma essi resistettero alle sue parole.
29Cambiò le loro acque in sangue
e fece morire i pesci.
30La loro terra brulicò di rane
fino alle stanze regali.
31Parlò e vennero tafani,
zanzare in tutto il territorio.
32Invece di piogge diede loro la grandine,
vampe di fuoco sulla loro terra.
33Colpì le loro vigne e i loro fichi,
schiantò gli alberi del territorio.
34Parlò e vennero le locuste
e bruchi senza numero:
35divorarono tutta l’erba della loro terra,
divorarono il frutto del loro suolo.
36Colpì ogni primogenito nella loro terra,
la primizia di ogni loro vigore.
37Allora li fece uscire con argento e oro;
nelle tribù nessuno vacillava.
38Quando uscirono, gioì l’Egitto,
che era stato colpito dal loro terrore.
39Distese una nube per proteggerli
e un fuoco per illuminarli di notte.
40Alla loro richiesta fece venire le quaglie
e li saziò con il pane del cielo.
41Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque:
scorrevano come fiumi nel deserto.
42Così si è ricordato della sua parola santa,
data ad Abramo suo servo.
43Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia.
44Ha dato loro le terre delle nazioni
e hanno ereditato il frutto della fatica dei popoli,
45perché osservassero i suoi decreti
e custodissero le sue leggi.
Alleluia.

[c. 106]
[<< 106]
[<< 106]
[c. 107]
[<< 107]
[<< 107]
[c. 108]
[<< 108]
[<< 108]

1Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.

Dio della mia lode, non tacere,
2perché contro di me si sono aperte
la bocca malvagia e la bocca ingannatrice,
e mi parlano con lingua bugiarda.
3Parole di odio mi circondano,
mi aggrediscono senza motivo.
4In cambio del mio amore mi muovono accuse,
io invece sono in preghiera.
5Mi rendono male per bene
e odio in cambio del mio amore.
6Suscita un malvagio contro di lui
e un accusatore stia alla sua destra!
7Citato in giudizio, ne esca colpevole
e la sua preghiera si trasformi in peccato.
8Pochi siano i suoi giorni
e il suo posto l’occupi un altro.
9I suoi figli rimangano orfani
e vedova sua moglie.
10Vadano raminghi i suoi figli, mendicando,
rovistino fra le loro rovine.
11L’usuraio divori tutti i suoi averi
e gli estranei saccheggino il frutto delle sue fatiche.
12Nessuno gli dimostri clemenza,
nessuno abbia pietà dei suoi orfani.
13La sua discendenza sia votata allo sterminio,
nella generazione che segue sia cancellato il suo nome.
14La colpa dei suoi padri sia ricordata al Signore,
il peccato di sua madre non sia mai cancellato:
15siano sempre davanti al Signore
ed egli elimini dalla terra il loro ricordo.
16Perché non si è ricordato di usare clemenza
e ha perseguitato un uomo povero e misero,
con il cuore affranto, per farlo morire.
17Ha amato la maledizione: ricada su di lui!
Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani!
18Si è avvolto di maledizione come di una veste:
è penetrata come acqua nel suo intimo
e come olio nelle sue ossa.
19Sia per lui come vestito che lo avvolge,
come cintura che sempre lo cinge.
20Sia questa da parte del Signore
la ricompensa per chi mi accusa,
per chi parla male contro la mia vita.
21Ma tu, Signore Dio,
trattami come si addice al tuo nome:
liberami, perché buona è la tua grazia.
22Io sono povero e misero,
dentro di me il mio cuore è ferito.
23Come ombra che declina me ne vado,
scacciato via come una locusta.
24Le mie ginocchia vacillano per il digiuno,
scarno è il mio corpo e dimagrito.
25Sono diventato per loro oggetto di scherno:
quando mi vedono, scuotono il capo.
26Aiutami, Signore mio Dio,
salvami per il tuo amore.
27Sappiano che qui c’è la tua mano:
sei tu, Signore, che hai fatto questo.
28Essi maledicano pure, ma tu benedici!
Insorgano, ma siano svergognati
e il tuo servo sia nella gioia.
29Si coprano d’infamia i miei accusatori,
siano avvolti di vergogna come di un mantello.
30A piena voce ringrazierò il Signore,
in mezzo alla folla canterò la sua lode,
31perché si è messo alla destra del misero
per salvarlo da quelli che lo condannano.

1Di Davide. Salmo.

Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».
2Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!
3A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato.
4Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek».
5Il Signore è alla tua destra!
Egli abbatterà i re nel giorno della sua ira,
6sarà giudice fra le genti,
ammucchierà cadaveri,
abbatterà teste su vasta terra;
7lungo il cammino si disseta al torrente,
perciò solleva alta la testa.

[c. 111]
[<< 111]
[<< 111]
[c. 112]
[<< 112]
[<< 112]
[c. 113]
[<< 113]
[<< 113]
[c. 114]
[<< 114]
[<< 114]
[c. 115]
[<< 115]
[<< 115]

1Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
2Verso di me ha teso l’orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
3Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
4Allora ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, liberami, Signore».
5Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
6Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato.
7Ritorna, anima mia, al tuo riposo,
perché il Signore ti ha beneficato.
8Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
9Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi.
10Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».
11Ho detto con sgomento:
«Ogni uomo è bugiardo».
12Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?
13Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
14Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
15Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
16Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
17A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
18Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,
19negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme.
Alleluia.

[c. 117]
[<< 117]
[<< 117]
[c. 118]
[<< 118]
[<< 118]

Alef1Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
2Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
3Non commette certo ingiustizie
e cammina nelle sue vie.
4Tu hai promulgato i tuoi precetti
perché siano osservati interamente.
5Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti.
6Non dovrò allora vergognarmi,
se avrò considerato tutti i tuoi comandi.
7Ti loderò con cuore sincero,
quando avrò appreso i tuoi giusti giudizi.
8Voglio osservare i tuoi decreti:
non abbandonarmi mai.

Bet9Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Osservando la tua parola.
10Con tutto il mio cuore ti cerco:
non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.
11Ripongo nel cuore la tua promessa
per non peccare contro di te.
12Benedetto sei tu, Signore:
insegnami i tuoi decreti.
13Con le mie labbra ho raccontato
tutti i giudizi della tua bocca.
14Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze.
15Voglio meditare i tuoi precetti,
considerare le tue vie.
16Nei tuoi decreti è la mia delizia,
non dimenticherò la tua parola.

Ghimel17Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
18Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge.
19Forestiero sono qui sulla terra:
non nascondermi i tuoi comandi.
20Io mi consumo nel desiderio
dei tuoi giudizi in ogni momento.
21Tu minacci gli orgogliosi, i maledetti,
che deviano dai tuoi comandi.
22Allontana da me vergogna e disprezzo,
perché ho custodito i tuoi insegnamenti.
23Anche se i potenti siedono e mi calunniano,
il tuo servo medita i tuoi decreti.
24I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri.

Dalet25La mia vita è incollata alla polvere:
fammi vivere secondo la tua parola.
26Ti ho manifestato le mie vie e tu mi hai risposto;
insegnami i tuoi decreti.
27Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò le tue meraviglie.
28Io piango lacrime di tristezza;
fammi rialzare secondo la tua parola.
29Tieni lontana da me la via della menzogna,
donami la grazia della tua legge.
30Ho scelto la via della fedeltà,
mi sono proposto i tuoi giudizi.
31Ho aderito ai tuoi insegnamenti:
Signore, che io non debba vergognarmi.
32Corro sulla via dei tuoi comandi,
perché hai allargato il mio cuore.

He33Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
34Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore.
35Guidami sul sentiero dei tuoi comandi,
perché in essi è la mia felicità.
36Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti
e non verso il guadagno.
37Distogli i miei occhi dal guardare cose vane,
fammi vivere nella tua via.
38Con il tuo servo mantieni la tua promessa,
perché di te si abbia timore.
39Allontana l’insulto che mi sgomenta,
poiché i tuoi giudizi sono buoni.
40Ecco, desidero i tuoi precetti:
fammi vivere nella tua giustizia.

Vau41Venga a me, Signore, il tuo amore,
la tua salvezza secondo la tua promessa.
42A chi mi insulta darò una risposta,
perché ho fiducia nella tua parola.
43Non togliere dalla mia bocca la parola vera,
perché spero nei tuoi giudizi.
44Osserverò continuamente la tua legge,
in eterno, per sempre.
45Camminerò in un luogo spazioso,
perché ho ricercato i tuoi precetti.
46Davanti ai re parlerò dei tuoi insegnamenti
e non dovrò vergognarmi.
47La mia delizia sarà nei tuoi comandi,
che io amo.
48Alzerò le mani verso i tuoi comandi che amo,
mediterò i tuoi decreti.

Zain49Ricòrdati della parola detta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza.
50Questo mi consola nella mia miseria:
la tua promessa mi fa vivere.
51Gli orgogliosi mi insultano aspramente,
ma io non mi allontano dalla tua legge.
52Ricordo i tuoi eterni giudizi, o Signore,
e ne sono consolato.
53Mi ha invaso il furore contro i malvagi
che abbandonano la tua legge.
54I tuoi decreti sono il mio canto
nella dimora del mio esilio.
55Nella notte ricordo il tuo nome, Signore,
e osservo la tua legge.
56Tutto questo mi accade
perché ho custodito i tuoi precetti.

Het57La mia parte è il Signore:
ho deciso di osservare le tue parole.
58Con tutto il cuore ho placato il tuo volto:
abbi pietà di me secondo la tua promessa.
59Ho esaminato le mie vie,
ho rivolto i miei piedi verso i tuoi insegnamenti.
60Mi affretto e non voglio tardare
a osservare i tuoi comandi.
61I lacci dei malvagi mi hanno avvolto:
non ho dimenticato la tua legge.
62Nel cuore della notte mi alzo a renderti grazie
per i tuoi giusti giudizi.
63Sono amico di coloro che ti temono
e osservano i tuoi precetti.
64Del tuo amore, Signore, è piena la terra;
insegnami i tuoi decreti.

Tet65Hai fatto del bene al tuo servo,
secondo la tua parola, Signore.
66Insegnami il gusto del bene e la conoscenza,
perché ho fiducia nei tuoi comandi.
67Prima di essere umiliato andavo errando,
ma ora osservo la tua promessa.
68Tu sei buono e fai il bene:
insegnami i tuoi decreti.
69Gli orgogliosi mi hanno coperto di menzogne,
ma io con tutto il cuore custodisco i tuoi precetti.
70Insensibile come il grasso è il loro cuore:
nella tua legge io trovo la mia delizia.
71Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari i tuoi decreti.
72Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.

Iod73Le tue mani mi hanno fatto e plasmato:
fammi capire e imparerò i tuoi comandi.
74Quelli che ti temono al vedermi avranno gioia,
perché spero nella tua parola.
75Signore, io so che i tuoi giudizi sono giusti
e con ragione mi hai umiliato.
76Il tuo amore sia la mia consolazione,
secondo la promessa fatta al tuo servo.
77Venga a me la tua misericordia e io avrò vita,
perché la tua legge è la mia delizia.
78Si vergognino gli orgogliosi che mi opprimono con menzogne:
io mediterò i tuoi precetti.
79Si volgano a me quelli che ti temono
e che conoscono i tuoi insegnamenti.
80Sia integro il mio cuore nei tuoi decreti,
perché non debba vergognarmi.

Caf81Mi consumo nell’attesa della tua salvezza,
spero nella tua parola.
82Si consumano i miei occhi per la tua promessa,
dicendo: «Quando mi darai conforto?».
83Io sono come un otre esposto al fumo,
non dimentico i tuoi decreti.
84Quanti saranno i giorni del tuo servo?
Quando terrai il giudizio contro i miei persecutori?
85Mi hanno scavato fosse gli orgogliosi,
che non seguono la tua legge.
86Fedeli sono tutti i tuoi comandi.
A torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto!
87Per poco non mi hanno fatto sparire dalla terra,
ma io non ho abbandonato i tuoi precetti.
88Secondo il tuo amore fammi vivere
e osserverò l’insegnamento della tua bocca.

Lamed89Per sempre, o Signore,
la tua parola è stabile nei cieli.
90La tua fedeltà di generazione in generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda.
91Per i tuoi giudizi tutto è stabile fino ad oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.
92Se la tua legge non fosse la mia delizia,
davvero morirei nella mia miseria.
93Mai dimenticherò i tuoi precetti,
perché con essi tu mi fai vivere.
94Io sono tuo: salvami,
perché ho ricercato i tuoi precetti.
95I malvagi sperano di rovinarmi;
io presto attenzione ai tuoi insegnamenti.
96Di ogni cosa perfetta ho visto il confine:
l’ampiezza dei tuoi comandi è infinita.

Mem97Quanto amo la tua legge!
La medito tutto il giorno.
98Il tuo comando mi fa più saggio dei miei nemici,
perché esso è sempre con me.
99Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti.
100Ho più intelligenza degli anziani,
perché custodisco i tuoi precetti.
101Tengo lontani i miei piedi da ogni cattivo sentiero,
per osservare la tua parola.
102Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu a istruirmi.
103Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse,
più del miele per la mia bocca.
104I tuoi precetti mi danno intelligenza,
perciò odio ogni falso sentiero.

Nun105Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
106Ho giurato, e lo confermo,
di osservare i tuoi giusti giudizi.
107Sono tanto umiliato, Signore:
dammi vita secondo la tua parola.
108Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,
insegnami i tuoi giudizi.
109La mia vita è sempre in pericolo,
ma non dimentico la tua legge.
110I malvagi mi hanno teso un tranello,
ma io non ho deviato dai tuoi precetti.
111Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,
perché sono essi la gioia del mio cuore.
112Ho piegato il mio cuore a compiere i tuoi decreti,
in eterno, senza fine.

Samec113Odio chi ha il cuore diviso;
io invece amo la tua legge.
114Tu sei mio rifugio e mio scudo:
spero nella tua parola.
115Allontanatevi da me, o malvagi:
voglio custodire i comandi del mio Dio.
116Sostienimi secondo la tua promessa e avrò vita,
non deludere la mia speranza.
117Aiutami e sarò salvo,
non perderò mai di vista i tuoi decreti.
118Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti,
perché menzogne sono i suoi pensieri.
119Tu consideri scorie tutti i malvagi della terra,
perciò amo i tuoi insegnamenti.
120Per paura di te la mia pelle rabbrividisce:
io temo i tuoi giudizi.

Ain121Ho agito secondo giudizio e giustizia;
non abbandonarmi ai miei oppressori.
122Assicura il bene al tuo servo;
non mi opprimano gli orgogliosi.
123I miei occhi si consumano nell’attesa della tua salvezza
e per la promessa della tua giustizia.
124Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore
e insegnami i tuoi decreti.
125Io sono tuo servo: fammi comprendere
e conoscerò i tuoi insegnamenti.
126È tempo che tu agisca, Signore:
hanno infranto la tua legge.
127Perciò amo i tuoi comandi,
più dell’oro, dell’oro più fino.
128Per questo io considero retti tutti i tuoi precetti
e odio ogni falso sentiero.

Pe129Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti:
per questo li custodisco.
130La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.
131Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi.
132Volgiti a me e abbi pietà,
con il giudizio che riservi a chi ama il tuo nome.
133Rendi saldi i miei passi secondo la tua promessa
e non permettere che mi domini alcun male.
134Riscattami dall’oppressione dell’uomo
e osserverò i tuoi precetti.
135Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
136Torrenti di lacrime scorrono dai miei occhi,
perché non si osserva la tua legge.

Sade137Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi.
138Con giustizia hai promulgato i tuoi insegnamenti
e con grande fedeltà.
139Uno zelo ardente mi consuma,
perché i miei avversari dimenticano le tue parole.
140Limpida e pura è la tua promessa
e il tuo servo la ama.
141Io sono piccolo e disprezzato:
non dimentico i tuoi precetti.
142La tua giustizia è giustizia eterna
e la tua legge è verità.
143Angoscia e affanno mi hanno colto:
i tuoi comandi sono la mia delizia.
144Giustizia eterna sono i tuoi insegnamenti:
fammi comprendere e avrò la vita.

Kof145Invoco con tutto il cuore: Signore, rispondimi;
custodirò i tuoi decreti.
146Io t’invoco: salvami
e osserverò i tuoi insegnamenti.
147Precedo l’aurora e grido aiuto,
spero nelle tue parole.
148I miei occhi precedono il mattino,
per meditare sulla tua promessa.
149Ascolta la mia voce, secondo il tuo amore;
Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.
150Si avvicinano quelli che seguono il male:
sono lontani dalla tua legge.
151Tu, Signore, sei vicino;
tutti i tuoi comandi sono verità.
152Da tempo lo so: i tuoi insegnamenti
li hai stabiliti per sempre.

Res153Vedi la mia miseria e liberami,
perché non ho dimenticato la tua legge.
154Difendi la mia causa e riscattami,
secondo la tua promessa fammi vivere.
155Lontana dai malvagi è la salvezza,
perché essi non ricercano i tuoi decreti.
156Grande è la tua tenerezza, Signore:
fammi vivere secondo i tuoi giudizi.
157Molti mi perseguitano e mi affliggono,
ma io non abbandono i tuoi insegnamenti.
158Ho visto i traditori e ne ho provato ribrezzo,
perché non osservano la tua promessa.
159Vedi che io amo i tuoi precetti:
Signore, secondo il tuo amore dammi vita.
160La verità è fondamento della tua parola,
ogni tuo giusto giudizio dura in eterno.

Sin161I potenti mi perseguitano senza motivo,
ma il mio cuore teme solo le tue parole.
162Io gioisco per la tua promessa,
come chi trova un grande bottino.
163Odio la menzogna e la detesto,
amo la tua legge.
164Sette volte al giorno io ti lodo,
per i tuoi giusti giudizi.
165Grande pace per chi ama la tua legge:
nel suo cammino non trova inciampo.
166Aspetto da te la salvezza, Signore,
e metto in pratica i tuoi comandi.
167Io osservo i tuoi insegnamenti
e li amo intensamente.
168Osservo i tuoi precetti e i tuoi insegnamenti:
davanti a te sono tutte le mie vie.

Tau169Giunga il mio grido davanti a te, Signore,
fammi comprendere secondo la tua parola.
170Venga davanti a te la mia supplica,
liberami secondo la tua promessa.
171Sgorghi dalle mie labbra la tua lode,
perché mi insegni i tuoi decreti.
172La mia lingua canti la tua promessa,
perché tutti i tuoi comandi sono giustizia.
173Mi venga in aiuto la tua mano,
perché ho scelto i tuoi precetti.
174Desidero la tua salvezza, Signore,
e la tua legge è la mia delizia.
175Che io possa vivere e darti lode:
mi aiutino i tuoi giudizi.
176Mi sono perso come pecora smarrita;
cerca il tuo servo: non ho dimenticato i tuoi comandi.

[c. 120]
[<< 120]
[<< 120]
[c. 121]
[<< 121]
[<< 121]
[c. 122]
[<< 122]
[<< 122]

1Canto delle salite. Di Davide.

A te alzo i miei occhi,
a te che siedi nei cieli.
2Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni,
come gli occhi di una schiava
alla mano della sua padrona,
così i nostri occhi al Signore nostro Dio,
finché abbia pietà di noi.
3Pietà di noi, Signore, pietà di noi,
siamo già troppo sazi di disprezzo,
4troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti,
del disprezzo dei superbi.

[c. 124]
[<< 124]
[<< 124]
[c. 125]
[<< 125]
[<< 125]
[c. 126]
[<< 126]
[<< 126]
[c. 127]
[<< 127]
[<< 127]
[c. 128]
[<< 128]
[<< 128]
[c. 129]
[<< 129]
[<< 129]
[c. 130]
[<< 130]
[<< 130]
[c. 131]
[<< 131]
[<< 131]
[c. 132]
[<< 132]
[<< 132]
[c. 133]
[<< 133]
[<< 133]
[c. 134]
[<< 134]
[<< 134]
[c. 135]
[<< 135]
[<< 135]
[c. 136]
[<< 136]
[<< 136]
[c. 137]
[<< 137]
[<< 137]
[c. 138]
[<< 138]
[<< 138]
[c. 139]
[<< 139]
[<< 139]
[c. 140]
[<< 140]
[<< 140]

1Salmo. Di Davide.

Signore, a te grido, accorri in mio aiuto;
porgi l’orecchio alla mia voce quando t’invoco.
2La mia preghiera stia davanti a te come incenso,
le mie mani alzate come sacrificio della sera.
3Poni, Signore, una guardia alla mia bocca,
sorveglia la porta delle mie labbra.
4Non piegare il mio cuore al male,
a compiere azioni criminose con i malfattori:
che io non gusti i loro cibi deliziosi.
5Mi percuota il giusto e il fedele mi corregga,
l’olio del malvagio non profumi la mia testa,
tra le loro malvagità continui la mia preghiera.
6Siano scaraventati sulle rocce i loro capi
e sentano quanto sono dolci le mie parole:
7«Come si lavora e si dissoda la terra,
le loro ossa siano disperse alla bocca degli inferi».
8A te, Signore Dio, sono rivolti i miei occhi;
in te mi rifugio, non lasciarmi indifeso.
9Proteggimi dal laccio che mi tendono,
dalle trappole dei malfattori.
10I malvagi cadano insieme nelle loro reti,
mentre io, incolume, passerò oltre.

[c. 142]
[<< 142]
[<< 142]

1Salmo. Di Davide.

Signore, ascolta la mia preghiera!
Per la tua fedeltà, porgi l’orecchio alle mie suppliche
e per la tua giustizia rispondimi.
2Non entrare in giudizio con il tuo servo:
davanti a te nessun vivente è giusto.
3Il nemico mi perseguita,
calpesta a terra la mia vita;
mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi
come i morti da gran tempo.
4In me viene meno il respiro,
dentro di me si raggela il mio cuore.
5Ricordo i giorni passati,
ripenso a tutte le tue azioni,
medito sulle opere delle tue mani.
6A te protendo le mie mani,
sono davanti a te come terra assetata.
7Rispondimi presto, Signore:
mi viene a mancare il respiro.
Non nascondermi il tuo volto:
che io non sia come chi scende nella fossa.
8Al mattino fammi sentire il tuo amore,
perché in te confido.
Fammi conoscere la strada da percorrere,
perché a te s’innalza l’anima mia.
9Liberami dai miei nemici, Signore,
in te mi rifugio.
10Insegnami a fare la tua volontà,
perché sei tu il mio Dio.
Il tuo spirito buono
mi guidi in una terra piana.
11Per il tuo nome, Signore, fammi vivere;
per la tua giustizia, liberami dall’angoscia.
12Per la tua fedeltà stermina i miei nemici,
distruggi quelli che opprimono la mia vita,
perché io sono tuo servo.

[c. 144]
[<< 144]
[<< 144]
[c. 145]
[<< 145]
[<< 145]
[c. 146]
[<< 146]
[<< 146]
[c. 147]
[<< 147]
[<< 147]
[c. 148]
[<< 148]
[<< 148]
[c. 149]
[<< 149]
[<< 149]
[c. 150]
[<< 150]
[<< 150]
Identifier Total time # calls Time/Call
GetBible file get: Sal (version bible_it_cei_2008) 9,6ms 1 9,6ms
GetBible from: cites (version bible_it_cei_2008) 9,7ms 1 9,7ms
MinVersicleSort 345,3ms 310 1,1ms
MaxVersicleSort 14,0ms 316 0,0ms
GetBible requested: Gn Es Lv Nm Dt Gs Gdc 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Nee Tb Gdt 1Mac 2Mac Gb Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Abd Gio Mi Ab Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Ef Col 2Tess 1Tim Tt Ebr Gc 1Pt 2Pt 3Gv Gd Ap, but file get: all bible (version bible_it_cei_2008) 95,2ms 1 95,2ms
GetBible from: SearchByVersion (version bible_it_cei_2008) 98,6ms 2 49,3ms
SearchByVersion query from memcache or db 370,3ms 1 370,3ms
SearchByVersion 370,4ms 1 370,4ms
Calculation for other entities 390,3ms 1 390,3ms
Before OutputChapters 766,2ms 1 766,2ms
SplitCite usa ArrayBible[bible_it_cei_2008]['CiteToSort'] 2,4ms 8102 0,0ms
SplitCite 10,7ms 39797 0,0ms
PreviousSort 0,2ms 1367 0,0ms
CalculateHiddenInterval 14,6ms 149 0,1ms
OutputParagraph 22,9ms 149 0,2ms
HighlightSearchTerms 0,0ms 90 0,0ms
OutputChapters 388,4ms 1 388,4ms
GetBible generate array and cache: Gn Es Lv Nm Dt Gs Gdc 1Sam 2Sam 1Re 2Re 1Cr 2Cr Esd Nee Tb Gdt 1Mac 2Mac Gb Pr Qo Ct Sap Sir Is Ger Lam Bar Ez Dn Os Gl Abd Gio Mi Ab Mt Mc Lc Gv At Rm 1Cor 2Cor Ef Col 2Tess 1Tim Tt Ebr Gc 1Pt 2Pt 3Gv Gd Ap (version bible_it_cei_2008) 859,2ms 1 859,2ms
GetBible from: script end (version bible_it_cei_2008) 859,2ms 1 859,2ms
All 2.057,6ms 1 2.057,6ms