14. | Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio |
1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
2. | Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio |
3. | Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato; ad es: mos* cerca tutte le parole che iniziano per "mos"; Esempio |
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5. | Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio |
6. | Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio |
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8. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sia abbreviazione) seguito da un libro, ad es: in: Mt; puoi anche ripeterlo con più libri. Esempio |
9. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio |
10. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio |
11. | L'operatore in: (o una sua abbreviazione), che specifica in quali libri cercare, può essere preceduto dal segno meno per escludere quei libri o gruppi di libri, ad es. - in: nt. Esempio |
12. | Puoi usare l'operatore evidenzia: (o una sua abbreviazione) per evidenzare una parola o frase, ad es. cercare Gesù ed evidenziare anche Cristo: Gesù evidenzia: Cristo. Esempio |
13. | Puoi cercare nei versetti, nei capitoli o nei paragrafi: specificalo con l'operatore modo: (o una sua abbreviazione), ad es. Cristo modo: capitoli. Esempio |
14. | Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio |
15. | Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio |
16. | Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio |
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21. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi richiedere di usare la CEI 1974 aggiungendo versione:1974. L'operatore può essere abbreviato. Esempio |
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23. | Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio |
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27. | Si può usare l'opzione:cattolico (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione cattolica, cioè usando "," tra capitolo e versetti e "." per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio |
28. | Se vengono usate entrambe le opzioni opzione:cattolico e opzione:protestante (o loro abbreviazioni), la prima prevale sempre sulla seconda. Esempio |
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Hai richiesto il libro intero Genesi e cercato i versetti contenenti le parole o frasi d e in [considerando maiuscole/minuscole, considerando gli accenti, versione Bibbia CEI 2008]
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GnGenesi (1533), EsEsodo (46), LvLevitico (9), NmNumeri (11), DtDeuteronomio (17), GsGiosuè (18), GdcGiudici (17), RtRut (2), 1Sam1 Samuele (24), 2Sam2 Samuele (12), 1Re1 Re (33), 2Re2 Re (30), 1Cr1 Cronache (10), 2Cr2 Cronache (35), EsdEsdra (2), NeeNeemia (8), TbTobia (6), GdtGiuditta (15), EstEster (3), EstEbrEster Ebraico (6), 1Mac1 Maccabei (9), 2Mac2 Maccabei (8), GbGiobbe (3), SalSalmi (5), PrProverbi (1), SapSapienza (2), SirSiracide (8), IsIsaia (37), GerGeremia (40), LamLamentazioni (2), BarBaruc (6), EzEzechiele (58), DnDaniele (10), OsOsea (5), GlGioele (1), AmAmos (9), AbdAbdia (1), MiMichea (3), SoSofonia (1), ZacZaccaria (1), MtMatteo (5), McMarco (3), LcLuca (5), GvGiovanni (2), AtAtti (4), RmRomani (3), 1Cor1 Corinzi (1), 2Cor2 Corinzi (1), EfEfesini (1), FilFilippesi (1), EbrEbrei (2), GcGiacomo (1), 1Pt1 Pietro (2), ApApocalisse (8)
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1Davide reclutò di nuovo tutti gli uomini scelti d’Israele, in numero di trentamila. [vv. 2-23] [<<< 2-23] 2Poi si alzò e partì con tutta la sua gente da Baalà di Giuda, per far salire di là l’arca di Dio, sulla quale si proclama il nome del Signore degli eserciti, che siede sui cherubini. 3Posero l’arca di Dio sopra un carro nuovo e la tolsero dalla casa di Abinadàb che era sul colle; Uzzà e Achio, figli di Abinadàb, conducevano il carro nuovo. 4Mentre conducevano il carro con l’arca di Dio dalla casa di Abinadàb, che stava sul colle, Achio precedeva l’arca. 5Davide e tutta la casa d’Israele danzavano davanti al Signore con tutte le forze, con canti e con cetre, arpe, tamburelli, sistri e cimbali. 6Giunti all’aia di Nacon, Uzzà stese la mano verso l’arca di Dio e la sostenne, perché i buoi vacillavano. 7L’ira del Signore si accese contro Uzzà; Dio lo percosse per la sua negligenza ed egli morì sul posto, presso l’arca di Dio. 8Davide si rattristò per il fatto che il Signore aveva aperto una breccia contro Uzzà; quel luogo fu chiamato Peres-Uzzà fino ad oggi. 9Davide in quel giorno ebbe timore del Signore e disse: «Come potrà venire da me l’arca del Signore?». 10Davide non volle trasferire l’arca del Signore presso di sé nella Città di Davide, ma la fece dirottare in casa di Obed-Edom di Gat. 11L’arca del Signore rimase tre mesi nella casa di Obed-Edom di Gat e il Signore benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa.
12Ma poi fu detto al re Davide: «Il Signore ha benedetto la casa di Obed-Edom e quanto gli appartiene, a causa dell’arca di Dio». Allora Davide andò e fece salire l’arca di Dio dalla casa di Obed-Edom alla Città di Davide, con gioia. 13Quando quelli che portavano l’arca del Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un giovenco e un ariete grasso. 14Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Davide era cinto di un efod di lino. 15Così Davide e tutta la casa d’Israele facevano salire l’arca del Signore con grida e al suono del corno.
16Quando l’arca del Signore entrò nella Città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando dalla finestra vide il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore e lo disprezzò in cuor suo. 17Introdussero dunque l’arca del Signore e la collocarono al suo posto, al centro della tenda che Davide aveva piantato per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. 18Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti 19e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una porzione di carne arrostita e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua. 20Davide tornò per benedire la sua famiglia; gli uscì incontro Mical, figlia di Saul, e gli disse: «Bell’onore si è fatto oggi il re d’Israele scoprendosi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe davvero un uomo da nulla!». 21Davide rispose a Mical: «L’ho fatto dinanzi al Signore, che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi capo sul popolo del Signore, su Israele; ho danzato davanti al Signore. 22Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai tuoi occhi, ma presso quelle serve di cui tu parli, proprio presso di loro, io sarò onorato!». 23Mical, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte.
[vv. 1-6]
[<<< 1-6] 1Il re, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, 2disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». 3Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te».
4Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: 5«Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? 6Io infatti non ho abitato in una casa da quando ho fatto salire Israele dall’Egitto fino ad oggi; sono andato vagando sotto una tenda, in un padiglione. 7Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutti gli Israeliti, ho forse mai detto ad alcuno dei giudici d’Israele, a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele: Perché non mi avete edificato una casa di cedro?”.
[vv. 8-29]
[<<< 8-29] 8Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: “Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. 9Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. 10Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato 11e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. 12Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. 13Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. 14Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. Se farà il male, lo colpirò con verga d’uomo e con percosse di figli d’uomo, 15ma non ritirerò da lui il mio amore, come l’ho ritirato da Saul, che ho rimosso di fronte a te. 16La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”». 17Natan parlò a Davide secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione.
18Allora il re Davide andò a presentarsi davanti al Signore e disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos’è la mia casa, perché tu mi abbia condotto fin qui? 19E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, Signore Dio: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è la legge per l’uomo, Signore Dio! 20Che cosa potrebbe dirti di più Davide? Tu conosci il tuo servo, Signore Dio! 21Per amore della tua parola e secondo il tuo cuore, hai compiuto tutte queste grandi cose, manifestandole al tuo servo. 22Tu sei davvero grande, Signore Dio! Nessuno è come te e non vi è altro Dio fuori di te, proprio come abbiamo udito con i nostri orecchi. 23E chi è come il tuo popolo, come Israele, unica nazione sulla terra che Dio è venuto a riscattare come popolo per sé e a dargli un nome operando cose grandi e stupende, per la tua terra, davanti al tuo popolo che ti sei riscattato dalla nazione d’Egitto e dai suoi dèi? 24Hai stabilito il tuo popolo Israele come popolo tuo per sempre, e tu, Signore, sei diventato Dio per loro. 25Ora, Signore Dio, la parola che hai pronunciato sul tuo servo e sulla sua casa confermala per sempre e fa’ come hai detto. 26Il tuo nome sia magnificato per sempre così: “Il Signore degli eserciti è il Dio d’Israele!”. La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te! 27Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d’Israele, hai rivelato questo al tuo servo e gli hai detto: “Io ti edificherò una casa!”. Perciò il tuo servo ha trovato l’ardire di rivolgerti questa preghiera. 28Ora, Signore Dio, tu sei Dio, le tue parole sono verità. Hai fatto al tuo servo queste belle promesse. 29Dégnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sia sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore Dio, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo è benedetta per sempre!».
[vv. 1-9] [<<< 1-9] 1In seguito Davide sconfisse i Filistei e li umiliò. Davide prese le redini del comando dalle mani dei Filistei. 2Sconfisse anche i Moabiti e, fattili coricare per terra, li misurò con la corda; ne misurò due corde per farli mettere a morte e una corda intera per lasciarli in vita. I Moabiti divennero sudditi e tributari di Davide. 3Davide sconfisse anche Adadèzer, figlio di Recob, re di Soba, mentre egli andava a ristabilire il suo dominio sul fiume Eufrate. 4Davide gli prese millesettecento cavalieri e ventimila fanti. Davide poi fece tagliare i garretti a tutti i cavalli, risparmiandone un centinaio. 5Gli Aramei di Damasco andarono in aiuto di Adadèzer, re di Soba, ma Davide uccise ventiduemila Aramei. 6Poi Davide mise guarnigioni nell’Aram di Damasco e gli Aramei divennero sudditi e tributari di Davide. Il Signore salvava Davide in ogni sua impresa. 7Davide prese ai servi di Adadèzer gli scudi d’oro e li portò a Gerusalemme. 8Da Betach e da Berotài, città di Adadèzer, il re Davide asportò una grande quantità di bronzo. 9Quando Tou, re di Camat, udì che Davide aveva sconfitto tutto l’esercito di Adadèzer, 10mandò al re Davide suo figlio Ioram per salutarlo e per benedirlo, perché aveva mosso guerra ad Adadèzer e l’aveva sconfitto; infatti Tou era sempre in guerra con Adadèzer. Ioram gli portò vasi d’argento, vasi d’oro e vasi di bronzo. [vv. 11-18] [<<< 11-18] 11Il re Davide consacrò anche quelli al Signore, come già aveva consacrato l’argento e l’oro tolto alle nazioni che aveva soggiogato, 12agli Aramei, ai Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei, agli Amaleciti, e il bottino di Adadèzer, figlio di Recob, re di Soba. 13Al ritorno dalla sua vittoria sugli Aramei, Davide acquistò ancora fama, sconfiggendo nella valle del Sale diciottomila Edomiti. 14Stabilì guarnigioni in Edom; ne mise per tutto Edom e tutti gli Edomiti divennero sudditi di Davide. Il Signore salvava Davide in ogni sua impresa.
15Davide regnò su tutto Israele e rese giustizia con retti giudizi a tutto il suo popolo. 16Ioab, figlio di Seruià, comandava l’esercito; Giòsafat, figlio di Achilùd, era archivista; 17Sadoc, figlio di Achitùb, e Achimèlec, figlio di Ebiatàr, erano sacerdoti; Seraià era scriba; 18Benaià, figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei e i figli di Davide erano sacerdoti.
[vv. 1-6]
[<<< 1-6] 1Davide fece ispezione tra la sua gente e costituì comandanti di migliaia e comandanti di centinaia su di loro. 2Davide dispose la gente: un terzo sotto il comando di Ioab, un terzo sotto il comando di Abisài, figlio di Seruià, fratello di Ioab, e un terzo sotto il comando di Ittài di Gat. Poi il re disse al popolo: «Voglio uscire anch’io con voi!». 3Ma il popolo rispose: «Tu non devi uscire, perché se noi fossimo messi in fuga, non si farebbe alcun caso di noi; quand’anche perisse la metà di noi, non se ne farebbe alcun caso, ma tu conti per diecimila di noi. Quindi è meglio che tu sia per noi di aiuto dalla città». 4Il re rispose loro: «Farò quello che vi sembra bene». Il re si fermò al fianco della porta, mentre tutto l’esercito usciva a schiere di cento e di mille uomini. 5Il re ordinò a Ioab, ad Abisài e a Ittài: «Trattatemi con riguardo il giovane Assalonne!». E tutto il popolo udì quanto il re ordinò a tutti i capi a proposito di Assalonne.
6L’esercito uscì in campo contro Israele e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Èfraim. 7La gente d’Israele fu sconfitta in quel luogo dai servi di Davide; la strage fu grande in quel giorno: ventimila uomini. [vv. 8-11] [<<< 8-11] 8La battaglia si estese per tutta la regione e la foresta divorò in quel giorno molta più gente di quanta non ne avesse divorata la spada.
9Ora Assalonne s’imbatté nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il mulo; il mulo entrò sotto il groviglio di una grande quercia e la testa di Assalonne rimase impigliata nella quercia e così egli restò sospeso fra cielo e terra, mentre il mulo che era sotto di lui passò oltre. 10Un uomo lo vide e venne a riferire a Ioab: «Ho visto Assalonne appeso a una quercia». 11Ioab rispose all’uomo che gli portava la notizia: «Dunque, l’hai visto? E perché non l’hai steso al suolo tu, sul posto? Io t’avrei dato dieci sicli d’argento e una cintura». 12Ma quell’uomo disse a Ioab: «Quand’anche mi fossero messi in mano mille sicli d’argento, io non stenderei la mano sul figlio del re, perché con i nostri orecchi abbiamo udito l’ordine che il re ha dato a te, ad Abisài e a Ittài: “Proteggetemi il giovane Assalonne!”. [vv. 13-32] [<<< 13-32] 13Ma se io avessi agito con perfidia di mia testa, poiché nulla rimane nascosto al re, tu avresti preso le distanze». 14Allora Ioab disse: «Io non voglio perdere così il tempo con te». Prese in mano tre dardi e li ficcò nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto della quercia. 15Poi dieci giovani scudieri di Ioab circondarono Assalonne, lo colpirono e lo finirono.
16Allora Ioab suonò il corno e il popolo cessò di inseguire Israele, perché Ioab aveva trattenuto il popolo. 17Quindi presero Assalonne, lo gettarono in una grande buca nella foresta ed elevarono sopra di lui un grande mucchio di pietre. Tutto Israele era fuggito, ciascuno nella sua tenda. 18Ora Assalonne, mentre era in vita, si era eretta la stele che è nella valle del Re, perché diceva: «Io non ho un figlio per conservare il ricordo del mio nome». Chiamò quella stele con il suo nome e la si chiamò monumento di Assalonne fino ad oggi.
19Achimàas, figlio di Sadoc, disse a Ioab: «Correrò a portare al re la bella notizia che il Signore lo ha liberato dai suoi nemici». 20Ioab gli disse: «Tu non sarai oggi l’uomo della bella notizia, la darai un altro giorno; non darai oggi la bella notizia, perché il figlio del re è morto». 21Poi Ioab disse all’Etiope: «Va’ e riferisci al re quello che hai visto». L’Etiope si prostrò a Ioab e corse via. 22Achimàas, figlio di Sadoc, disse di nuovo a Ioab: «Comunque sia, voglio correre anch’io dietro all’Etiope». Ioab gli disse: «Ma perché correre, figlio mio? La bella notizia non ti porterà nulla di buono». 23E l’altro: «Comunque sia, voglio correre». Ioab gli disse: «Corri!». Allora Achimàas prese la corsa per la strada della valle e oltrepassò l’Etiope. 24Davide stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta sopra le mura, alzò gli occhi, guardò, ed ecco vide un uomo correre tutto solo. 25La sentinella gridò e l’annunciò al re. Il re disse: «Se è solo, ha in bocca una bella notizia». Quegli andava avvicinandosi sempre più. 26La sentinella vide un altro uomo che correva e gridò al guardiano: «Ecco un altro uomo correre tutto solo!». E il re: «Anche questo ha una bella notizia». 27La sentinella disse: «Il modo di correre del primo mi pare quello di Achimàas, figlio di Sadoc». E il re disse: «È un uomo buono: viene certo per una lieta notizia!». 28Achimàas gridò al re: «Pace!». Poi si prostrò al re con la faccia a terra e disse: «Benedetto sia il Signore, tuo Dio, che ha fermato gli uomini che avevano alzato le mani contro il re, mio signore!». 29Il re disse: «Il giovane Assalonne sta bene?». Achimaàs rispose: «Quando Ioab mandava il servo del re e me tuo servo, io vidi un gran tumulto, ma non so che cosa fosse». 30Il re gli disse: «Mettiti là, da parte». Quegli si mise da parte e aspettò. 31Ed ecco arrivare l’Etiope che disse: «Si rallegri per la notizia il re, mio signore! Il Signore ti ha liberato oggi da quanti erano insorti contro di te». 32Il re disse all’Etiope: «Il giovane Assalonne sta bene?». L’Etiope rispose: «Diventino come quel giovane i nemici del re, mio signore, e quanti insorgono contro di te per farti del male!».
[vv. 1-22]
[<<< 1-22] 1Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse; diceva andandosene: «Figlio mio Assalonne! Figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!». 2Fu riferito a Ioab: «Ecco, il re piange e fa lutto per Assalonne». 3La vittoria in quel giorno si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno: «Il re è desolato a causa del figlio». 4Il popolo in quel giorno rientrò in città furtivamente, come avrebbe fatto gente vergognosa per essere fuggita durante la battaglia. 5Il re si era coperta la faccia e gridava a gran voce: «Figlio mio Assalonne, Assalonne, figlio mio, figlio mio!». 6Allora Ioab entrò in casa del re e disse: «Tu fai arrossire oggi il volto di tutta la tua gente, che in questo giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figli e alle tue figlie, alle tue mogli e alle tue concubine, 7perché ami quelli che ti odiano e odii quelli che ti amano. Infatti oggi tu mostri chiaramente che capi e servi per te non contano nulla; ora io ho capito che, se Assalonne fosse vivo e noi quest’oggi fossimo tutti morti, questa sarebbe una cosa giusta ai tuoi occhi. 8Ora dunque àlzati, esci e parla al cuore dei tuoi servi, perché io giuro per il Signore che, se non esci, neppure un uomo resterà con te questa notte; questo sarebbe per te un male peggiore di tutti quelli che ti sono capitati dalla tua giovinezza fino ad oggi». 9Allora il re si alzò e si sedette alla porta; fu dato quest’annuncio a tutto il popolo: «Ecco, il re sta seduto alla porta». E tutto il popolo venne alla presenza del re.
Gli Israeliti erano fuggiti ognuno alla sua tenda. 10In tutte le tribù d’Israele tutto il popolo stava discutendo e diceva: «Il re ci ha liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani dei Filistei; ora è dovuto fuggire dalla terra a causa di Assalonne. 11Ma Assalonne, che noi avevamo unto re su di noi, è morto in battaglia. Ora perché indugiate a fare tornare il re?». 12Ciò che si diceva in tutto Israele era giunto a conoscenza del re. Il re Davide mandò a dire ai sacerdoti Sadoc ed Ebiatàr: «Riferite agli anziani di Giuda: “Perché volete essere gli ultimi a far tornare il re alla sua casa? 13Fratelli miei, voi siete mio osso e mia carne e perché dunque sareste gli ultimi a far tornare il re?”. 14Dite ad Amasà: “Non sei forse mio osso e mia carne? Dio mi faccia questo e anche peggio, se tu non diventerai davanti a me capo dell’esercito per sempre al posto di Ioab!”». 15Così piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol uomo; essi mandarono a dire al re: «Ritorna tu e tutti i tuoi servi».
16Il re dunque tornò e giunse al Giordano; quelli di Giuda vennero a Gàlgala per andare incontro al re e per fargli passare il Giordano.
17Simei, figlio di Ghera, Beniaminita, che era di Bacurìm, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide. 18Aveva con sé mille uomini di Beniamino. Siba, il domestico della casa di Saul, i suoi quindici figli e i suoi venti servi si precipitarono al Giordano prima del re. 19La barca faceva la traversata per far passare la famiglia del re e poi fare quanto gli fosse sembrato opportuno. Intanto Simei, figlio di Ghera, si gettò ai piedi del re nel momento in cui passava il Giordano 20e disse al re: «Il mio signore non tenga conto della mia colpa! Quanto il tuo servo ha commesso quando il re, mio signore, è uscito da Gerusalemme, non ricordarlo, non lo conservi il re nel suo cuore! 21Certo, il tuo servo riconosce di aver peccato, ed ecco oggi, primo di tutta la casa di Giuseppe, sono sceso incontro al re, mio signore». 22Ma Abisài, figlio di Seruià, disse: «Non dovrà forse essere messo a morte Simei perché ha maledetto il consacrato del Signore?». 23Davide disse: «Che ho io in comune con voi, o figli di Seruià, perché diventiate oggi miei avversari? Si può mettere a morte oggi qualcuno in Israele? Non so già forse di essere oggi il re d’Israele?». [vv. 24-44] [<<< 24-44] 24Il re disse a Simei: «Tu non morirai!». E il re glielo giurò.
25Anche Merib-Baal, nipote di Saul, scese incontro al re. Non si era curato i piedi né la barba intorno alle labbra e non aveva lavato le vesti dal giorno in cui il re era partito a quello in cui tornava in pace. 26Mentre andava a Gerusalemme incontro al re, il re gli disse: «Perché non sei venuto con me, Merib-Baal?». 27Egli rispose: «O re, mio signore, il mio servo mi ha ingannato! Il tuo servo aveva detto: “Io mi farò sellare l’asino, monterò e andrò con il re, perché il tuo servo è zoppo”. 28Inoltre egli ha calunniato il tuo servo presso il re, mio signore. Però il re, mio signore, è come un angelo di Dio; fa’ dunque ciò che sembrerà bene ai tuoi occhi. 29Perché tutti quelli della casa di mio padre erano solo degni di morte per il re, mio signore; ma tu hai posto il tuo servo fra quelli che mangiano alla tua tavola. E che diritto avrei ancora di supplicare il re?». 30Il re gli disse: «Non occorre che tu aggiunga altre parole. Ho deciso: tu e Siba vi dividerete i campi». 31Merib-Baal rispose al re: «Se li prenda pure tutti lui, dato che ormai il re, mio signore, è tornato in pace a casa sua!».
32Barzillài il Galaadita era sceso da Roghelìm e aveva passato il Giordano con il re, per congedarsi da lui presso il Giordano. 33Barzillài era molto vecchio: aveva ottant’anni. Aveva dato sostentamento al re mentre questi si trovava a Macanàim, perché era un uomo molto facoltoso. 34Il re disse a Barzillài: «Vieni con me; io provvederò al tuo sostentamento presso di me, a Gerusalemme». 35Ma Barzillài rispose al re: «Quanti sono gli anni che mi restano da vivere, perché io salga con il re a Gerusalemme? 36Io ora ho ottant’anni; posso forse ancora distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare ancora ciò che mangia e ciò che beve? Posso udire ancora la voce dei cantanti e delle cantanti? E perché allora il tuo servo dovrebbe essere di peso al re, mio signore? 37Il tuo servo verrà con il re appena oltre il Giordano; perché il re dovrebbe darmi una tale ricompensa? 38Lascia che il tuo servo torni indietro e che io possa morire nella mia città, presso la tomba di mio padre e di mia madre. Ecco qui mio figlio, il tuo servo Chimam: venga lui con il re, mio signore; fa’ per lui quello che ti piacerà». 39Il re rispose: «Venga dunque con me Chimam e io farò per lui quello che a te piacerà; farò per te quello che desidererai da me». 40Poi tutto il popolo passò il Giordano. Il re l’aveva già passato. Allora il re baciò Barzillài e lo benedisse; quegli tornò a casa.
41Così il re proseguì per Gàlgala e Chimam era venuto con lui. Tutta la gente di Giuda e anche metà della gente d’Israele aveva fatto passare il re.
42Allora tutti gli Israeliti vennero dal re e gli dissero: «Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno prelevato e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta la gente di Davide?». 43Tutti gli uomini di Giuda risposero agli Israeliti: «Il re è un nostro parente stretto; perché vi adirate per questo? Abbiamo forse mangiato a spese del re o ci fu portata qualche porzione?». 44Gli Israeliti replicarono agli uomini di Giuda: «Io ho dieci parti sul re e anche su Davide ho la preminenza rispetto a te; perché mi hai disprezzato? Non sono forse stato il primo a proporre di far tornare il re?». Ma il parlare degli uomini di Giuda fu più ostinato di quello degli Israeliti.
[vv. 1-18]
[<<< 1-18] 1Capitò là uno scellerato chiamato Seba, figlio di Bicrì, un Beniaminita, il quale suonò il corno e disse:
«Non abbiamo alcuna parte con Davide
e non abbiamo un’eredità con il figlio di Iesse.
Ognuno alle proprie tende, Israele!».
2Tutti gli Israeliti si allontanarono da Davide per seguire Seba, figlio di Bicrì; ma gli uomini di Giuda rimasero uniti al loro re e lo accompagnarono dal Giordano fino a Gerusalemme. 3Davide entrò nella reggia a Gerusalemme. Il re prese le dieci concubine che aveva lasciato a custodia della reggia e le mise in una residenza sorvegliata; dava loro sostentamento, ma non si accostava a loro. Rimasero così recluse fino al giorno della loro morte, vivendo da vedove.
4Quindi il re disse ad Amasà: «Radunami tutti gli uomini di Giuda in tre giorni; poi férmati qui». 5Amasà dunque partì per far venire gli uomini di Giuda; ma tardò più del tempo fissato. 6Allora Davide disse ad Abisài: «Seba, figlio di Bicrì, ci farà ora più male di Assalonne; prendi i servi del tuo signore e inseguilo, perché non trovi fortezze e sfugga ai nostri occhi». 7Con lui uscirono gli uomini di Ioab, i Cretei, i Peletei e tutti i prodi; uscirono da Gerusalemme per inseguire Seba, figlio di Bicrì.
8Si trovavano presso la grande pietra che è a Gàbaon, quando Amasà venne loro incontro. Ioab indossava la veste militare, sopra la quale portava il cinturone con la spada pendente dai fianchi nel fodero; venendo fuori, essa gli cadde. 9Ioab disse ad Amasà: «Stai bene, fratello mio?» e con la destra prese Amasà per la barba per baciarlo. 10Amasà non fece attenzione alla spada che Ioab aveva nell’altra mano, e Ioab lo colpì al ventre e ne sparse le viscere a terra; non lo colpì una seconda volta perché era già morto. Poi Ioab e Abisài, suo fratello, inseguirono Seba, figlio di Bicrì. 11Uno dei giovani di Ioab era rimasto presso Amasà e diceva: «Chi ama Ioab e chi è per Davide segua Ioab!». 12Intanto Amasà giaceva insanguinato in mezzo al sentiero e quell’uomo vide che tutto il popolo si fermava. Allora trascinò Amasà fuori dal sentiero, in un campo, e gli buttò addosso una veste, perché quanti gli arrivavano vicino lo vedevano e si fermavano. 13Quando fu rimosso dal sentiero, passarono tutti al seguito di Ioab per inseguire Seba, figlio di Bicrì.
14Costui passò per tutte le tribù d’Israele fino ad Abel-Bet-Maacà; tutti gli alleati si radunarono e lo seguirono. 15Vennero dunque, lo assediarono ad Abel-Bet-Maacà e innalzarono contro la città un terrapieno addossato al contrafforte; tutto il popolo che era con Ioab faceva di tutto per far cadere le mura. 16Allora una donna saggia gridò dalla città: «Ascoltate, ascoltate! Dite a Ioab di avvicinarsi, gli voglio parlare!». 17Quando egli le si avvicinò, la donna gli chiese: «Sei tu Ioab?». Egli rispose: «Sì». Allora ella gli disse: «Ascolta la parola della tua schiava». Egli rispose: «Ascolto». 18Riprese: «Una volta si soleva dire: “Si consultino quelli di Abel”, e la cosa si risolveva. 19Io vivo tra uomini pacifici e fedeli d’Israele, e tu cerchi di far perire una città che è una madre in Israele. Perché vuoi distruggere l’eredità del Signore?». [vv. 20-26] [<<< 20-26] 20Ioab rispose: «Non sia mai, non sia mai che io distrugga e devasti! 21La questione è diversa: un uomo delle montagne di Èfraim, chiamato Seba, figlio di Bicrì, ha alzato la mano contro il re Davide. Consegnatemi lui solo e io me ne andrò dalla città». La donna disse a Ioab: «Ecco, la sua testa ti sarà gettata dalle mura». 22Allora la donna si rivolse a tutto il popolo con saggezza; così quelli tagliarono la testa a Seba, figlio di Bicrì, e la gettarono a Ioab. Egli fece suonare il corno; tutti si dispersero lontano dalla città, ognuno alla propria tenda. Poi Ioab tornò a Gerusalemme presso il re.
23Ioab era a capo di tutto l’esercito d’Israele; Benaià, figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei; 24Adoràm sovrintendeva al lavoro coatto; Giòsafat, figlio di Achilùd, era archivista; 25Seva era scriba; Sadoc ed Ebiatàr erano sacerdoti 26e anche Ira, lo Iairita, era sacerdote di Davide.
[vv. 1-3] [<<< 1-3] 1Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre anni; Davide cercò il volto del Signore e il Signore gli disse: «Su Saul e sulla sua casa c’è sangue, perché egli ha fatto morire i Gabaoniti». 2Allora il re chiamò i Gabaoniti e parlò loro. I Gabaoniti non erano Israeliti, ma un resto degli Amorrei, e gli Israeliti avevano fatto con loro un giuramento; Saul però, nel suo zelo per gli Israeliti e per quelli di Giuda, aveva cercato di colpirli. 3Davide disse ai Gabaoniti: «Che devo fare per voi? In che modo espierò, perché voi possiate benedire l’eredità del Signore?». 4I Gabaoniti gli risposero: «Fra noi e Saul e la sua casa non è questione d’argento o d’oro, né ci riguarda l’uccidere qualcuno in Israele». Il re disse: «Quello che voi direte io ve lo farò». 5Quelli risposero al re: «Di quell’uomo che ci ha distrutti e aveva progettato di finirci, perché più non sopravvivessimo in tutto il territorio d’Israele, [vv. 6-16] [<<< 6-16] 6ci siano consegnati sette uomini tra i suoi figli e noi li impiccheremo davanti al Signore a Gàbaon, sul monte del Signore». Il re disse: «Ve li consegnerò». 7Il re risparmiò Merib-Baal, figlio di Giònata, figlio di Saul, per il giuramento del Signore che c’era tra loro, tra Davide e Giònata, figlio di Saul. 8Il re prese i due figli che Rispa, figlia di Aià, aveva partoriti a Saul, Armonì e Merib-Baal, e i cinque figli che Merab, figlia di Saul, aveva partoriti ad Adrièl di Mecolà, figlio di Barzillài. 9Li consegnò nelle mani dei Gabaoniti, che li impiccarono sul monte, davanti al Signore. Tutti e sette caddero insieme. Furono messi a morte nei primi giorni della mietitura, quando si cominciava a mietere l’orzo.
10Allora Rispa, figlia di Aià, prese il sacco e lo stese sulla roccia, dal principio della mietitura fino a quando dal cielo non cadde su di loro la pioggia. Essa non permise agli uccelli del cielo di posarsi su di loro di giorno e alle bestie selvatiche di accostarsi di notte. 11Fu riferito a Davide quello che Rispa, figlia di Aià, concubina di Saul, aveva fatto. 12Davide andò a prendere le ossa di Saul e quelle di Giònata, suo figlio, presso i signori di Iabes di Gàlaad, i quali le avevano sottratte furtivamente dalla piazza di Bet-Sean, dove i Filistei li avevano appesi quando avevano colpito Saul sul Gèlboe. 13Egli riportò le ossa di Saul e quelle di Giònata, suo figlio; poi si raccolsero anche le ossa di quelli che erano stati impiccati. 14Le ossa di Saul e di Giònata, suo figlio, furono sepolte nel territorio di Beniamino a Sela, nel sepolcro di Kis, padre di Saul. Fu fatto quanto il re aveva ordinato e, dopo questo, Dio si mostrò placato verso la terra.
15I Filistei mossero di nuovo guerra a Israele e Davide scese con i suoi servi a combattere contro i Filistei. Davide era stanco 16e Isbi-Benòb, uno dei discendenti di Rafa, con una lancia del peso di trecento sicli di bronzo e portando una spada nuova, manifestò il proposito di uccidere Davide; 17ma Abisài, figlio di Seruià, venne in aiuto al re, colpì il Filisteo e lo uccise. Allora gli uomini di Davide gli giurarono: «Tu non uscirai più con noi a combattere e non spegnerai la lampada d’Israele».
[vv. 18-22]
[<<< 18-22] 18Dopo questo, ci fu un’altra battaglia con i Filistei, a Gob. Allora Sibbecài di Cusa uccise Saf, uno dei discendenti di Rafa.
19Ci fu un’altra battaglia con i Filistei, a Gob, ed Elcanàn, figlio di Iair, di Betlemme, uccise Golia di Gat: l’asta della sua lancia era come un cilindro da tessitori.
20Ci fu un’altra battaglia a Gat, dove c’era un uomo di grande statura, che aveva sei dita per mano e per piede, in tutto ventiquattro, e anche lui discendeva da Rafa. 21Egli sfidò Israele, ma Giònata, figlio di Simeà, fratello di Davide, lo uccise. 22Questi quattro discendevano da Rafa, a Gat. Essi caddero per mano di Davide e dei suoi uomini.
[vv. 1-20]
[<<< 1-20] 1Queste sono le ultime parole di Davide:
«Oracolo di Davide, figlio di Iesse,
oracolo dell’uomo innalzato dall’Altissimo,
del consacrato del Dio di Giacobbe,
del soave salmista d’Israele.
2Lo spirito del Signore parla in me,
la sua parola è sulla mia lingua;
3il Dio di Giacobbe ha parlato,
la roccia d’Israele mi ha detto:
“Chi governa gli uomini con giustizia,
chi governa con timore di Dio,
4è come luce di un mattino
quando sorge il sole,
mattino senza nubi,
che fa scintillare dopo la pioggia
i germogli della terra”.
5Non è forse così la mia casa davanti a Dio,
poiché ha stabilito con me un’alleanza eterna,
in tutto regolata e osservata?
Non farà dunque germogliare
quanto mi salva
e quanto mi diletta?
6Ma gli scellerati sono come spine,
che si buttano via tutte
e non si prendono in mano;
7chi le tocca si arma di un ferro e di un’asta di lancia
e si bruciano sul posto col fuoco».
8Questi sono i nomi dei prodi di Davide: Is-Baal, l’Acmonita, capo dei Tre. Egli, impugnando la lancia contro ottocento uomini, li trafisse in un solo scontro. 9Dopo di lui veniva Eleàzaro, figlio di Dodo, l’Acochita, uno dei tre prodi che erano con Davide: quando i Filistei li insultarono, si schierarono là per combattere, mentre gli Israeliti si ritirarono sulle alture. 10Egli si alzò, percosse i Filistei, finché la sua mano, sfinita, rimase attaccata alla spada. Il Signore operò quel giorno una grande salvezza e il popolo seguì Eleàzaro soltanto per spogliare i cadaveri. 11Dopo di lui veniva Sammà figlio di Aghè, l’Ararita. I Filistei erano radunati a Lechì; in quel luogo vi era un campo pieno di lenticchie e il popolo fuggì dinanzi ai Filistei. 12Egli allora si appostò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei, e il Signore operò una grande vittoria.
13Tre dei Trenta capi scesero al tempo della mietitura e vennero da Davide nella caverna di Adullàm, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle dei Refaìm. 14Davide era allora nel rifugio e c’era una postazione di Filistei a Betlemme. 15Davide ebbe un desiderio e disse: «Se qualcuno mi desse da bere l’acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!». 16I tre prodi irruppero nel campo filisteo, attinsero l’acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta, la presero e la presentarono a Davide, il quale però non ne volle bere, ma la sparse in onore del Signore, 17dicendo: «Non sia mai, Signore, che io faccia una cosa simile! È il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita!». Non la volle bere. Tali gesta compirono quei tre prodi.
18Abisài, fratello di Ioab, figlio di Seruià, fu il capo dei Trenta. Egli, impugnando la lancia contro trecento uomini, li trafisse; si fece un nome fra i Trenta. 19Certo, fu glorioso fra i Trenta e divenne loro comandante, ma non giunse alla pari dei Tre. 20Poi veniva Benaià, figlio di Ioiadà, uomo valoroso, di molte prodezze, originario di Kabseèl. Egli uccise i due figli di Arièl, di Moab; inoltre, sceso in una cisterna in un giorno di neve, vi abbatté un leone. 21Uccise anche un Egiziano, uomo d’alta statura, il quale teneva in mano una lancia; gli andò incontro con un bastone, strappò di mano all’Egiziano la lancia e lo uccise con la sua stessa lancia. [vv. 22-39] [<<< 22-39] 22Questo fece Benaià, figlio di Ioiadà, e si fece un nome tra i trenta prodi. 23Fu glorioso fra i Trenta, ma non giunse alla pari dei Tre. Davide lo mise a capo del suo corpo di guardia. 24Poi Asaèl, fratello di Ioab, uno dei Trenta, Elcanàn, figlio di Dodo, di Betlemme, 25Sammà di Carod, Elikà di Carod, 26Cheles di Pelet, Ira, figlio di Ikkes, di Tekòa, 27Abièzer di Anatòt, Mebunnài di Cusa, 28Salmon di Acòach, Maarai di Netofà, 29Cheleb, figlio di Baanà, di Netofà, Ittài, figlio di Ribài, di Gàbaa dei figli di Beniamino, 30Benaià di Piratòn, Iddài di Nacalè-Gaas, 31Abi-Albòn di Arbàt, Azmàvet di Bacurìm, 32Eliacbà di Saalbòn, Iasen di Gun, Giònata, 33figlio di Sammà, di Arar, Achiàm, figlio di Sarar, di Arar, 34Elifèlet, figlio di Acasbài, il Maacatita, Eliàm, figlio di Achitòfel, di Ghilo, 35Chesrài di Carmel, Paarài di Arab, 36Igal, figlio di Natan, di Soba, Banì di Gad, 37Selek l’Ammonita, Nacrài di Beeròt, scudiero di Ioab, figlio di Seruià, 38Ira di Ieter, Gareb di Ieter, 39Uria l’Ittita. In tutto trentasette.
1L’ira del Signore si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: «Su, fa’ il censimento d’Israele e di Giuda». [vv. 2-25] [<<< 2-25] 2Il re disse a Ioab, capo dell’esercito a lui affidato: «Percorri tutte le tribù d’Israele, da Dan fino a Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione». 3Ioab rispose al re: «Il Signore, tuo Dio, aumenti il popolo cento volte più di quello che è, e gli occhi del re, mio signore, possano vederlo! Ma perché il re, mio signore, vuole questa cosa?». 4Ma l’ordine del re prevalse su Ioab e sui comandanti dell’esercito, e Ioab e i comandanti dell’esercito si allontanarono dal re per fare il censimento del popolo d’Israele.
5Passarono il Giordano e cominciarono da Aroèr e dalla città che è a metà del torrente di Gad su fino a Iazer. 6Poi andarono in Gàlaad e nella terra degli Ittiti a Kades, andarono a Dan-Iaan e piegarono verso Sidone. 7Andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Evei e dei Cananei e finirono nel Negheb di Giuda a Bersabea. 8Percorsero così tutto il territorio e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme. 9Ioab consegnò al re il totale del censimento del popolo: c’erano in Israele ottocentomila uomini abili in grado di maneggiare la spada; in Giuda cinquecentomila.
10Ma dopo che ebbe contato il popolo, il cuore di Davide gli fece sentire il rimorso ed egli disse al Signore: «Ho peccato molto per quanto ho fatto; ti prego, Signore, togli la colpa del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza». 11Al mattino, quando Davide si alzò, fu rivolta questa parola del Signore al profeta Gad, veggente di Davide: 12«Va’ a riferire a Davide: Così dice il Signore: “Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò”». 13Gad venne dunque a Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi che vengano sette anni di carestia nella tua terra o tre mesi di fuga davanti al nemico che ti insegue o tre giorni di peste nella tua terra? Ora rifletti e vedi che cosa io debba riferire a chi mi ha mandato». 14Davide rispose a Gad: «Sono in grande angustia! Ebbene, cadiamo nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini!». 15Così il Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da Dan a Bersabea morirono tra il popolo settantamila persone. 16E quando l’angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per devastarla, il Signore si pentì di quel male e disse all’angelo devastatore del popolo: «Ora basta! Ritira la mano!».
L’angelo del Signore si trovava presso l’aia di Araunà, il Gebuseo. 17Davide, vedendo l’angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: «Io ho peccato, io ho agito male; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre!».
18Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: «Sali, innalza un altare al Signore nell’aia di Araunà, il Gebuseo». 19Davide salì, secondo la parola di Gad, come il Signore aveva comandato. 20Araunà guardò e vide il re e i suoi servi dirigersi verso di lui. Araunà uscì e si prostrò davanti al re con la faccia a terra. 21Poi Araunà disse: «Perché il re, mio signore, viene dal suo servo?». Davide rispose: «Per acquistare da te l’aia e costruire un altare al Signore, perché si allontani il flagello dal popolo». 22Araunà disse a Davide: «Il re, mio signore, prenda e offra quanto vuole! Ecco i giovenchi per l’olocausto; le trebbie e gli arnesi dei buoi serviranno da legna. 23Tutte queste cose, o re, Araunà te le regala». Poi Araunà disse al re: «Il Signore, tuo Dio, ti sia propizio!». 24Ma il re rispose ad Araunà: «No, io acquisterò da te a pagamento e non offrirò olocausti gratuitamente al Signore, mio Dio». Davide acquistò l’aia e i buoi per cinquanta sicli d’argento. 25Quindi Davide costruì in quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Il Signore si mostrò placato verso la terra e il flagello si allontanò da Israele.
[vv. 1-2] [<<< 1-2] 1Il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e, sebbene lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi. 2I suoi servi gli suggerirono: «Si cerchi per il re, nostro signore, una giovane vergine, che assista il re e lo curi e dorma sul suo seno; così il re, nostro signore, si riscalderà». 3Si cercò in tutto il territorio d’Israele una giovane bella e si trovò Abisàg, la Sunammita, e la condussero al re. [vv. 4-53] [<<< 4-53] 4La giovane era straordinariamente bella; ella curava il re e lo serviva, ma il re non si unì a lei.
5Intanto Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: «Sarò io il re». Si procurò un carro, un tiro di cavalli e cinquanta uomini che correvano dinanzi a lui. 6Suo padre non lo contrariò mai, dicendo: «Perché ti comporti in questo modo?». Anche lui era molto avvenente; era nato dopo Assalonne. 7Si accordò con Ioab, figlio di Seruià, e con il sacerdote Ebiatàr, i quali sostenevano il partito di Adonia. 8Invece il sacerdote Sadoc, Benaià, figlio di Ioiadà, il profeta Natan, Simei, Rei e il corpo dei prodi di Davide non si schierarono con Adonia. 9Adonia un giorno immolò pecore, buoi e vitelli grassi presso la pietra Zochèlet, che è vicina alla fonte di Roghel. Invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e tutti gli uomini di Giuda al servizio del re. 10Ma non invitò il profeta Natan né Benaià né il corpo dei prodi e neppure Salomone, suo fratello.
11Allora Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: «Non hai sentito che Adonia, figlio di Agghìt, è diventato re e Davide, nostro signore, non lo sa neppure? 12Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua vita e quella di tuo figlio Salomone. 13Va’, presentati al re Davide e digli: “O re, mio signore, tu non hai forse giurato alla tua schiava dicendo: Salomone, tuo figlio, sarà re dopo di me, ed egli siederà sul mio trono? Perché allora è diventato re Adonia?”. 14Ecco, mentre tu starai ancora lì a parlare al re, io ti seguirò e completerò le tue parole».
15Betsabea si presentò al re, nella camera da letto; il re era molto vecchio, e Abisàg, la Sunammita, lo serviva. 16Betsabea si inchinò e si prostrò davanti al re. Il re poi le domandò: «Che hai?». 17Ella gli rispose: «Signore mio, tu hai giurato alla tua schiava per il Signore, tuo Dio: “Salomone, tuo figlio, sarà re dopo di me, ed egli siederà sul trono”. 18Ora invece Adonia è diventato re senza che tu, o re, mio signore, neppure lo sappia. 19Ha immolato molti giovenchi, vitelli grassi e pecore, ha invitato tutti i figli del re, il sacerdote Ebiatàr e Ioab, capo dell’esercito, ma non ha invitato Salomone tuo servitore. 20Perciò su di te, o re, mio signore, sono gli occhi di tutto Israele, perché annunci loro chi siederà sul trono del re, mio signore, dopo di lui. 21Quando il re, mio signore, si sarà addormentato con i suoi padri, io e mio figlio Salomone saremo trattati da colpevoli».
22Mentre lei ancora parlava con il re, arrivò il profeta Natan. 23Fu annunciato al re: «Ecco, c’è il profeta Natan». Questi entrò alla presenza del re, davanti al quale si prostrò con la faccia a terra. 24Natan disse: «O re, mio signore, hai forse decretato tu: Adonia regnerà dopo di me e siederà sul mio trono? 25Difatti oggi egli è andato a immolare molti giovenchi, vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell’esercito e il sacerdote Ebiatàr. Costoro mangiano e bevono con lui e gridano: “Viva il re Adonia!”. 26Ma non ha invitato me, tuo servitore, né il sacerdote Sadoc né Benaià, figlio di Ioiadà, né Salomone tuo servitore. 27Questa cosa è forse avvenuta per ordine del re, mio signore? Perché non hai fatto sapere al tuo servo chi siederà sul trono del re, mio signore, dopo di lui?».
28Il re Davide, presa la parola, disse: «Chiamatemi Betsabea!». Costei entrò alla presenza del re e stette davanti a lui. 29Il re giurò e disse: «Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angustia! 30Come ti ho giurato per il Signore, Dio d’Israele, dicendo: “Salomone, tuo figlio, sarà re dopo di me, ed egli siederà sul mio trono al mio posto”, così farò oggi». 31Betsabea si inchinò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re dicendo: «Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!». 32Poi il re Davide disse: «Chiamatemi il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e Benaià, figlio di Ioiadà». Costoro entrarono alla presenza del re, 33che disse loro: «Prendete con voi la guardia del vostro signore: fate montare Salomone, mio figlio, sulla mia mula e fatelo scendere a Ghicon. 34Ivi il sacerdote Sadoc con il profeta Natan lo unga re d’Israele. Voi suonerete il corno e griderete: “Viva il re Salomone!”. 35Quindi risalirete dietro a lui, che verrà a sedere sul mio trono e regnerà al mio posto. Poiché io ho designato lui a divenire capo su Israele e su Giuda». 36Benaià, figlio di Ioiadà, rispose al re: «Così sia! Anche il Signore, Dio del re, mio signore, decida allo stesso modo! 37Come il Signore fu con il re, mio signore, così sia con Salomone e renda il suo trono più splendido del trono del mio signore, il re Davide».
38Scesero il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e Benaià, figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei; fecero montare Salomone sulla mula del re Davide e lo condussero a Ghicon. 39Il sacerdote Sadoc prese il corno dell’olio dalla tenda e unse Salomone; suonarono il corno e tutto il popolo gridò: «Viva il re Salomone!». 40Tutto il popolo risalì dietro a lui, il popolo suonava i flauti e godeva di una grande gioia; il loro clamore lacerava la terra.
41Lo sentì Adonia insieme agli invitati che erano con lui; essi avevano finito di mangiare. Ioab, udito il suono del corno, chiese: «Perché c’è clamore di città in tumulto?». 42Mentre parlava ecco giungere Giònata figlio del sacerdote Ebiatàr, al quale Adonia disse: «Vieni! Tu sei un valoroso e rechi certo buone notizie!». 43«No – rispose Giònata ad Adonia – il re Davide, nostro signore, ha fatto re Salomone 44e ha mandato con lui il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e Benaià, figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei che l’hanno fatto montare sulla mula del re. 45Il sacerdote Sadoc e il profeta Natan l’hanno unto re a Ghicon; quindi sono risaliti esultanti e la città si è messa in agitazione. Questo è il clamore che avete udito. 46Anzi Salomone si è già seduto sul trono del regno 47e i servi del re sono andati a felicitarsi con il re Davide, nostro signore, dicendo: “Il tuo Dio renda il nome di Salomone più celebre del tuo nome e renda il suo trono più splendido del tuo trono!”. Il re si è prostrato sul letto. 48Poi il re ha detto anche questo: “Sia benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché oggi ha concesso che uno sieda sul mio trono mentre i miei occhi lo vedono”».
49Allora tutti gli invitati di Adonia si spaventarono, si alzarono e se ne andarono ognuno per la sua strada. 50Adonia, che temeva Salomone, alzatosi, andò ad aggrapparsi ai corni dell’altare. 51Fu riferito a Salomone: «Sappi che Adonia, avendo paura del re Salomone, ha afferrato i corni dell’altare dicendo: “Mi giuri oggi il re Salomone che non farà morire di spada il suo servitore”». 52Salomone disse: «Se si comporterà da uomo leale, neppure un suo capello cadrà a terra; ma se in lui sarà trovato qualche male, morirà». 53Il re Salomone ordinò che lo facessero scendere dall’altare; quegli venne a prostrarsi davanti al re Salomone, poi Salomone gli disse: «Va’ a casa tua!».
[vv. 1-4]
[<<< 1-4] 1I giorni di Davide si erano avvicinati alla morte, ed egli ordinò a Salomone, suo figlio: 2«Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e móstrati uomo. 3Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e le sue istruzioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in tutto quello che farai e dovunque ti volgerai, 4perché il Signore compia la promessa che mi ha fatto dicendo: “Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti sarà tolto un discendente dal trono d’Israele”.
5Anche tu sai quel che ha fatto a me Ioab, figlio di Seruià, cioè come egli ha trattato i due capi dell’esercito d’Israele, Abner, figlio di Ner, e Amasà, figlio di Ieter, come li ha uccisi spargendo in tempo di pace il sangue di guerra, e mettendo sangue di guerra sulla sua cintura che era intorno ai suoi fianchi e sul suo sandalo che era ai suoi piedi. [vv. 6-46] [<<< 6-46] 6Agirai con la tua saggezza, e non permetterai che la sua vecchiaia scenda in pace agli inferi. 7Agirai con bontà verso i figli di Barzillài il Galaadita, e saranno tra coloro che mangiano alla tua tavola, perché mi hanno assistito mentre fuggivo da Assalonne, tuo fratello. 8Ed ecco accanto a te Simei, figlio di Ghera, Beniaminita, di Bacurìm; egli mi maledisse con una maledizione terribile nel giorno in cui andavo a Macanàim. Ma discese incontro a me al Giordano e gli giurai per il Signore: “Non ti farò morire di spada”. 9Ora però non lasciarlo impunito. Infatti tu sei un uomo saggio e sai ciò che gli dovrai fare. Farai scendere la sua canizie agli inferi con morte violenta».
10Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella Città di Davide. 11La durata del regno di Davide su Israele fu di quarant’anni: a Ebron regnò sette anni e a Gerusalemme regnò trentatré anni.
12Salomone sedette sul trono di Davide, suo padre, e il suo regno si consolidò molto.
13Adonia, figlio di Agghìt, si recò da Betsabea, madre di Salomone, che gli chiese: «Vieni con intenzioni pacifiche?». «Pacifiche», rispose quello, 14e soggiunse: «Ho da dirti una cosa». E quella: «Parla!». 15Egli disse: «Tu sai che il regno spettava a me e che tutti gli Israeliti si attendevano che io regnassi. Eppure il regno mi è sfuggito ed è passato a mio fratello, perché gli era stato decretato dal Signore. 16Ora ti rivolgo una sola domanda: non respingermi». Ed essa: «Parla!». 17Adonia disse: «Di’ al re Salomone, il quale nulla ti può negare, che mi conceda in moglie Abisàg, la Sunammita». 18Betsabea rispose: «Bene! Parlerò io stessa al re in tuo favore».
19Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli sedette alla destra 20e disse: «Ti rivolgo una sola piccola domanda: non respingermi». Il re le rispose: «Chiedi, madre mia, certo non ti respingerò». 21E quella: «Si conceda Abisàg, la Sunammita, in moglie ad Adonia, tuo fratello». 22Il re Salomone rispose a sua madre: «Perché tu mi chiedi Abisàg, la Sunammita, per Adonia? Chiedi pure il regno per lui, poiché egli è mio fratello maggiore e per lui parteggiano il sacerdote Ebiatàr e Ioab figlio di Seruià». 23Il re Salomone giurò per il Signore: «Dio mi faccia questo e altro mi aggiunga, se non è vero che Adonia ha avanzato questa proposta a danno della sua vita. 24Ebbene, per la vita del Signore che mi ha reso saldo, mi ha fatto sedere sul trono di Davide, mio padre, e mi ha fatto una casa come aveva promesso, oggi stesso Adonia verrà ucciso». 25Il re Salomone ordinò l’esecuzione a Benaià, figlio di Ioiadà, il quale lo colpì e quegli morì.
26Il re disse al sacerdote Ebiatàr: «Vattene ad Anatòt, nella tua campagna. Certo, tu sei degno di morte, ma oggi non ti faccio morire, perché tu hai portato l’arca del Signore Dio davanti a Davide, mio padre, e perché ti sei occupato di tutto quello di cui mio padre si occupava». 27Così Salomone espulse Ebiatàr, perché non fosse sacerdote del Signore, adempiendo la parola che il Signore aveva pronunciato a Silo riguardo alla casa di Eli.
28La notizia arrivò a Ioab – Ioab si era schierato per Adonia, mentre non si era schierato per Assalonne – e allora Ioab fuggì nella tenda del Signore e si afferrò ai corni dell’altare. 29Fu riferito al re Salomone che Ioab era fuggito nella tenda del Signore e che stava al fianco dell’altare. Salomone inviò Benaià figlio di Ioiadà con quest’ordine: «Va’, colpiscilo!». 30Benaià andò nella tenda del Signore e disse a Ioab: «Così dice il re: “Esci!”». Quegli rispose: «No! Qui voglio morire!». Benaià riferì al re: «Ioab ha parlato così e così mi ha risposto». 31Il re gli disse: «Fa’ come egli ha detto: colpiscilo e seppelliscilo; così allontanerai da me e dalla casa di mio padre il sangue che Ioab ha sparso senza motivo. 32Il Signore farà ricadere il suo sangue sulla sua testa, perché egli ha colpito due uomini giusti e migliori di lui e li ha trafitti con la sua spada, senza che Davide mio padre lo sapesse: Abner, figlio di Ner, capo dell’esercito d’Israele, e Amasà, figlio di Ieter, capo dell’esercito di Giuda. 33Il loro sangue ricadrà sulla testa di Ioab e sulla testa della sua discendenza per sempre, mentre per Davide e la sua discendenza, la sua casa e il suo trono vi sarà pace per sempre da parte del Signore». 34Benaià, figlio di Ioiadà, salì, lo colpì e lo uccise; Ioab fu sepolto nella sua casa, nel deserto. 35Il re lo sostituì, nominando capo dell’esercito Benaià, figlio di Ioiadà, mentre mise il sacerdote Sadoc al posto di Ebiatàr.
36Il re mandò a chiamare Simei per dirgli: «Costruisciti una casa a Gerusalemme; ivi sarà la tua dimora e non ne uscirai per andartene qua e là. 37Quando ne uscirai, oltrepassando il torrente Cedron, sappi bene che morirai certamente: il tuo sangue ricadrà sulla tua testa». 38Simei disse al re: «Va bene! Come ha detto il re, mio signore, così farà il tuo servo». Simei dimorò in Gerusalemme per molto tempo. 39Dopo tre anni, due schiavi di Simei fuggirono presso Achis figlio di Maacà, re di Gat. Fu riferito a Simei: «I tuoi schiavi sono in Gat». 40Simei si alzò, sellò il suo asino e partì per Gat, andando da Achis in cerca dei suoi schiavi. Simei vi andò e ricondusse i suoi schiavi da Gat. 41Fu riferito a Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat e che era ritornato. 42Il re fece chiamare Simei e gli disse: «Non ti avevo forse fatto giurare per il Signore e non ti avevo ammonito dicendo: “Nel giorno in cui uscirai per andartene qua e là, sappi bene che certamente dovrai morire”? Tu mi avevi risposto: “Va bene, ho capito”. 43Perché non hai rispettato il giuramento del Signore e il comando che ti avevo impartito?». 44Il re aggiunse a Simei: «Tu conosci, poiché il tuo cuore ne è consapevole, tutto il male che hai fatto a Davide, mio padre. Il Signore farà ricadere la tua malvagità sulla tua testa. 45Invece sarà benedetto il re Salomone e il trono di Davide sarà saldo per sempre davanti al Signore». 46Il re diede ordine a Benaià, figlio di Ioiadà, il quale, uscito, lo colpì e quegli morì.
Il regno si consolidò nelle mani di Salomone.
[vv. 1-21]
[<<< 1-21] 1L’anno quattrocentoottantesimo dopo l’uscita degli Israeliti dalla terra d’Egitto, l’anno quarto del regno di Salomone su Israele, nel mese di Ziv, cioè nel secondo mese, egli dette inizio alla costruzione del tempio del Signore. 2Il tempio costruito dal re Salomone per il Signore aveva sessanta cubiti di lunghezza, venti di larghezza, trenta cubiti di altezza. 3Davanti all’aula del tempio vi era il vestibolo: era lungo venti cubiti, nel senso della larghezza del tempio, e profondo dieci cubiti davanti al tempio.
4Fece nel tempio finestre con cornici e inferriate. 5Contro il muro del tempio costruì all’intorno un edificio a piani, cioè intorno alle pareti del tempio, sia dell’aula sia del sacrario, e vi fece delle stanze. 6Il piano inferiore era largo cinque cubiti, il piano di mezzo era largo sei cubiti e il terzo era largo sette cubiti, perché predispose delle rientranze tutt’intorno all’esterno del tempio in modo che non fossero intaccate le pareti del tempio. 7Per la costruzione del tempio venne usata pietra intatta di cava; durante i lavori nel tempio non si udirono martelli, piccone o altro arnese di ferro. 8La porta del piano più basso era sul lato destro del tempio; attraverso una scala a chiocciola si saliva al piano di mezzo e dal piano di mezzo al terzo. 9Dette inizio alla costruzione del tempio e la portò a termine, e coprì il tempio con assi e con travatura di cedro. 10Costruì anche l’edificio a piani contro tutto il tempio, alto cinque cubiti per piano, che poggiava sul tempio con travi di cedro. 11Fu rivolta a Salomone questa parola del Signore: 12«Riguardo al tempio che stai edificando, se camminerai secondo le mie leggi, se eseguirai le mie norme e osserverai tutti i miei comandi, camminando in essi, io confermerò a tuo favore la mia parola, quella che ho annunciato a Davide tuo padre. 13Io abiterò in mezzo agli Israeliti; non abbandonerò il mio popolo Israele».
14Salomone dette inizio alla costruzione del tempio e la portò a termine. 15Costruì i muri del tempio all’interno con tavole di cedro, dal pavimento del tempio fino ai muri di copertura; rivestì di legno la parte interna e inoltre rivestì con tavole di cipresso il pavimento del tempio. 16Costruì i venti cubiti in fondo al tempio con tavole di cedro, dal pavimento fino ai muri; all’interno costruì il sacrario, cioè il Santo dei Santi. 17L’aula del tempio di fronte ad esso era di quaranta cubiti. 18Il legno di cedro all’interno della sala era scolpito con coloquìntidi e fiori in sboccio; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra. 19Eresse il sacrario nel tempio, nella parte più interna, per collocarvi l’arca dell’alleanza del Signore. 20Il sacrario era lungo venti cubiti, largo venti cubiti e alto venti cubiti. Lo rivestì d’oro purissimo e vi eresse un altare di cedro. 21Salomone rivestì l’interno della sala con oro purissimo e fece passare catene dorate davanti al sacrario che aveva rivestito d’oro. 22E d’oro fu rivestita tutta la sala in ogni parte, e rivestì d’oro anche l’intero altare che era nel sacrario.
[vv. 23-31]
[<<< 23-31] 23Nel sacrario fece due cherubini di legno d’ulivo; la loro altezza era di dieci cubiti. 24L’ala di un cherubino era di cinque cubiti e di cinque cubiti era anche l’altra ala del cherubino; c’erano dieci cubiti da una estremità all’altra delle ali. 25Di dieci cubiti era l’altro cherubino; i due cherubini erano identici nella misura e nella forma. 26L’altezza di un cherubino era di dieci cubiti, e così anche il secondo cherubino. 27Pose i cherubini nel mezzo della sala interna. Le ali dei cherubini erano spiegate: l’ala di uno toccava la parete e l’ala dell’altro toccava l’altra parete, mentre le loro ali che erano in mezzo alla sala si toccavano ala contro ala. 28Ricoprì d’oro anche i cherubini.
29Ricoprì le pareti della sala tutto all’intorno con sculture incise di cherubini, di palme e di fiori in sboccio, all’interno e all’esterno. 30Ricoprì d’oro il pavimento della sala, all’interno e all’esterno.
31Fece costruire la porta del sacrario con battenti di legno d’ulivo e profilo degli stipiti pentagonale. 32I due battenti erano di legno d’ulivo. Su di essi fece scolpire cherubini, palme e fiori in sboccio; li rivestì d’oro e stese lamine d’oro sui cherubini e sulle palme. [vv. 33-34] [<<< 33-34] 33Allo stesso modo fece costruire nella porta dell’aula stipiti di legno d’ulivo a quadrangolo. 34I due battenti erano di legno di cipresso; le due ante di un battente erano girevoli, come erano girevoli le imposte dell’altro battente. 35Vi fece scolpire cherubini, palme e fiori in sboccio, che rivestì d’oro aderente all’incisione.
[vv. 36-38]
[<<< 36-38] 36Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e con un ordine di travi di cedro.
37Nell’anno quarto, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta del tempio del Signore. 38Nell’anno undicesimo, nel mese di Bul, che è l’ottavo mese, fu terminato il tempio in tutte le sue parti e con tutto l’occorrente. Lo edificò in sette anni.
[vv. 1-49]
[<<< 1-49] 1Salomone costruì anche la sua reggia e la portò a compimento in tredici anni. 2Costruì il palazzo detto Foresta del Libano. Di cento cubiti era la sua lunghezza, di cinquanta cubiti era la sua larghezza e di trenta cubiti era la sua altezza; era su quattro ordini di colonne di cedro e con travi di cedro sulle colonne, 3e in alto era coperto con legno di cedro sulle traverse che poggiavano sulle colonne, in numero di quarantacinque, quindici per fila. 4Vi erano finestre con cornici in tre file, che si corrispondevano faccia a faccia tre volte. 5Tutte le porte con gli stipiti avevano cornice quadrangolare; un’apertura era prospiciente all’altra, per tre volte.
6Fece il vestibolo delle colonne; di cinquanta cubiti era la sua lunghezza e di trenta cubiti era la sua larghezza. Sul davanti c’era un vestibolo e altre colonne e davanti a esse una cancellata. 7Fece anche il vestibolo del trono, ove esercitava la giustizia, cioè il vestibolo del giudizio; era coperto con legno di cedro dal pavimento al soffitto.
8La reggia, dove abitava, fu costruita in modo simile a quest’opera, in un secondo cortile, all’interno rispetto al vestibolo; in modo simile a tale vestibolo fece anche una casa per la figlia del faraone, che Salomone aveva preso in moglie.
9Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, squadrate secondo misura, segate con la sega sul lato interno ed esterno, dalle fondamenta ai cornicioni e al di fuori fino al cortile maggiore. 10Ed erano state poste come fondamenta pietre scelte, pietre grandi, pietre di dieci cubiti e pietre di otto cubiti. 11Al di sopra c’erano pietre scelte, squadrate a misura, e legno di cedro. 12Il cortile maggiore era tutto con tre file di pietre squadrate e una di travi di cedro; era simile al cortile interno del tempio del Signore e al vestibolo del tempio.
13Il re Salomone mandò a prendere da Tiro Chiram, 14figlio di una vedova della tribù di Nèftali; suo padre era di Tiro e lavorava il bronzo. Era pieno di sapienza, di intelligenza e di perizia, per fare ogni genere di lavoro in bronzo. Egli si recò dal re Salomone ed eseguì tutti i suoi lavori.
15Modellò due colonne di bronzo; di diciotto cubiti era l’altezza di una colonna e un filo di dodici cubiti poteva abbracciare la seconda colonna. 16Fece due capitelli, fusi in bronzo, da collocarsi sulla cima delle colonne; l’altezza di un capitello era di cinque cubiti e di cinque cubiti era l’altezza del secondo capitello. 17Predispose reticoli, lavoro di fili intrecciati, lavoro a catenelle, per i capitelli sulla cima delle colonne: sette per un capitello e sette per il secondo capitello. 18Fece dunque le colonne e due file intorno a ciascun reticolo per rivestire i capitelli che erano sulla cima, a forma di melagrane, e così fece per il secondo capitello. 19I capitelli sulla cima delle colonne del vestibolo erano di quattro cubiti, con lavorazione a giglio. 20I capitelli sulle due colonne si innalzavano da dietro la concavità al di là del reticolo e vi erano duecento melagrane in file intorno a ogni capitello. 21Eresse le colonne per il vestibolo dell’aula. Eresse la colonna di destra, che chiamò Iachin, ed eresse la colonna di sinistra, che chiamò Boaz, 22e la cima delle colonne era lavorata a giglio. Così fu terminato il lavoro delle colonne.
23Fece il Mare, un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo all’altro, perfettamente rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e una corda di trenta cubiti lo poteva cingere intorno. 24C’erano sotto l’orlo, tutt’intorno, figure di coloquìntidi, dieci per ogni cubito, che formavano un giro all’intorno; le figure di coloquìntidi erano disposte in due file ed erano state colate insieme con il Mare. 25Questo poggiava su dodici buoi; tre guardavano verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. Il Mare poggiava su di essi e tutte le loro parti posteriori erano rivolte verso l’interno. 26Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo, fatto come l’orlo di un calice, era a forma di giglio. La sua capacità era di duemila bat.
27Fece dieci carrelli di bronzo; di quattro cubiti era la lunghezza di ogni carrello e di quattro cubiti la larghezza e di tre cubiti l’altezza. 28La struttura dei carrelli era questa: telai e traverse tra i telai. 29Sulle traverse, che erano fra i telai, vi erano figure di leoni, buoi e cherubini, e sull’intelaiatura, sia sopra che sotto i leoni e i buoi, c’erano ghirlande a festoni. 30Ciascun carrello aveva quattro ruote di bronzo con gli assi di bronzo e quattro supporti con sporgenze per sostenere il bacino; le sporgenze erano fuse, contrapposte a ciascuna ghirlanda. 31L’orlo della parte circolare interna sporgeva di un cubito: l’orlo era rotondo, come opera di sostegno, ed era di un cubito e mezzo; anche sulla sua apertura c’erano sculture. Il telaio del carrello era quadrato, non rotondo. 32Le quattro ruote erano sotto il telaio; i perni delle ruote erano fissati al carrello e l’altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo. 33Le ruote erano lavorate come le ruote di un carro; i loro perni, i loro quarti, i loro raggi e i loro mozzi, tutto era in metallo fuso. 34Quattro sporgenze erano sui quattro angoli di ciascun carrello; la sporgenza e il carrello erano in un unico pezzo. 35Alla cima del carrello vi era una fascia rotonda, di mezzo cubito d’altezza; alla cima del carrello vi erano manici e cornici che sporgevano da essa. 36Nei riquadri dei suoi manici e nel suo telaio erano incise figure di cherubini, leoni e palme, secondo lo spazio libero, e ghirlande intorno. 37I dieci carrelli furono fusi in un medesimo stampo, identici nella misura e nella forma.
38Fece poi anche dieci bacini di bronzo; ognuno aveva una capacità di quaranta bat ed era di quattro cubiti: un bacino per ogni carrello, per i dieci carrelli. 39Pose cinque carrelli sul lato destro del tempio e cinque su quello sinistro. Pose il Mare sul lato destro del tempio, a oriente, rivolto verso meridione.
40Chiram fece i recipienti, le palette e i vasi per l’aspersione. Terminò di fare tutto il lavoro che aveva eseguito per il re Salomone riguardo al tempio del Signore: 41le due colonne, i globi dei capitelli che erano sopra le colonne, i due reticoli per coprire i due globi dei capitelli che erano sopra le colonne, 42le quattrocento melagrane per i due reticoli, due file di melagrane per ciascun reticolo, per coprire i due globi dei capitelli che erano sulle colonne, 43i dieci carrelli e i dieci bacini sui carrelli, 44l’unico Mare e i dodici buoi sotto il Mare, 45i recipienti, le palette, i vasi per l’aspersione e tutti quegli utensili che Chiram aveva fatto al re Salomone per il tempio del Signore. Tutto era di bronzo rifinito. 46Il re li fece fondere nel circondario del Giordano, in suolo argilloso, fra Succot e Sartàn. 47Salomone sistemò tutti gli utensili; a causa della loro quantità così grande non si poteva calcolare il peso del bronzo.
48Salomone fece tutti gli utensili del tempio del Signore, l’altare d’oro, la mensa d’oro su cui si ponevano i pani dell’offerta, 49i cinque candelabri a destra e i cinque a sinistra di fronte al sacrario, d’oro purissimo, i fiori, le lampade, gli smoccolatoi d’oro, 50le coppe, i coltelli, i vasi per l’aspersione, i mortai e i bracieri d’oro purissimo, i cardini per i battenti del tempio interno, cioè per il Santo dei Santi, e per i battenti del tempio, cioè dell’aula, in oro. [v. 51] [<< 51] 51Fu così terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto per il tempio del Signore. Salomone fece portare le offerte consacrate da Davide, suo padre, cioè l’argento, l’oro e gli utensili; le depositò nei tesori del tempio del Signore.
1Salomone allora convocò presso di sé in assemblea a Gerusalemme gli anziani d’Israele, tutti i capitribù, i prìncipi dei casati degli Israeliti, per fare salire l’arca dell’alleanza del Signore dalla Città di Davide, cioè da Sion. [vv. 2-13] [<<< 2-13] 2Si radunarono presso il re Salomone tutti gli Israeliti nel mese di Etanìm, cioè il settimo mese, durante la festa. 3Quando furono giunti tutti gli anziani d’Israele, i sacerdoti sollevarono l’arca 4e fecero salire l’arca del Signore, con la tenda del convegno e con tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li facevano salire i sacerdoti e i leviti. 5Il re Salomone e tutta la comunità d’Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all’arca pecore e giovenchi, che non si potevano contare né si potevano calcolare per la quantità. 6I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nel sacrario del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ali dei cherubini. 7Difatti i cherubini stendevano le ali sul luogo dell’arca; i cherubini, cioè, proteggevano l’arca e le sue stanghe dall’alto. 8Le stanghe sporgevano e le punte delle stanghe si vedevano dal Santo di fronte al sacrario, ma non si vedevano di fuori. Vi sono ancora oggi. 9Nell’arca non c’era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposto Mosè sull’Oreb, dove il Signore aveva concluso l’alleanza con gli Israeliti quando uscirono dalla terra d’Egitto.
10Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nube riempì il tempio del Signore, 11e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore. 12Allora Salomone disse:
«Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura.
13Ho voluto costruirti una casa eccelsa,
un luogo per la tua dimora in eterno».
14Il re si voltò e benedisse tutta l’assemblea d’Israele, mentre tutta l’assemblea d’Israele stava in piedi, [vv. 15-54] [<<< 15-54] 15e disse: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, che ha adempiuto con le sue mani quanto con la bocca ha detto a Davide, mio padre: 16“Da quando ho fatto uscire Israele, mio popolo, dall’Egitto, io non ho scelto una città fra tutte le tribù d’Israele per costruire una casa, perché vi dimorasse il mio nome, ma ho scelto Davide perché governi il mio popolo Israele”. 17Davide, mio padre, aveva deciso di costruire una casa al nome del Signore, Dio d’Israele, 18ma il Signore disse a Davide, mio padre: “Poiché hai deciso di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene a deciderlo; 19solo che non costruirai tu la casa, ma tuo figlio, che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà una casa al mio nome”. 20Il Signore ha attuato la parola che aveva pronunciato: sono succeduto infatti a Davide, mio padre, e siedo sul trono d’Israele, come aveva preannunciato il Signore, e ho costruito la casa al nome del Signore, Dio d’Israele. 21Vi ho fissato un posto per l’arca, dove c’è l’alleanza che il Signore aveva concluso con i nostri padri quando li fece uscire dalla terra d’Egitto».
22Poi Salomone si pose davanti all’altare del Signore, di fronte a tutta l’assemblea d’Israele e, stese le mani verso il cielo, 23disse: «Signore, Dio d’Israele, non c’è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l’alleanza e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore. 24Tu hai mantenuto nei riguardi del tuo servo Davide, mio padre, quanto gli avevi promesso; quanto avevi detto con la bocca l’hai adempiuto con la tua mano, come appare oggi. 25Ora, Signore, Dio d’Israele, mantieni nei riguardi del tuo servo Davide, mio padre, quanto gli hai promesso dicendo: “Non ti mancherà mai un discendente che stia davanti a me e sieda sul trono d’Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta, camminando davanti a me come hai camminato tu davanti a me”. 26Ora, Signore, Dio d’Israele, si adempia la tua parola, che hai rivolto al tuo servo Davide, mio padre!
27Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito! 28Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per ascoltare il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! 29Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: “Lì porrò il mio nome!”. Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo.
30Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona!
31Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché gli è imposto un giuramento imprecatorio, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio, 32tu ascoltalo nel cielo, intervieni e fa’ giustizia con i tuoi servi; condanna il malvagio, facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l’innocente, rendendogli quanto merita la sua giustizia.
33Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto di fronte al nemico perché ha peccato contro di te, ma si converte a te, loda il tuo nome, ti prega e ti supplica in questo tempio, 34tu ascolta nel cielo, perdona il peccato del tuo popolo Israele e fallo tornare sul suolo che hai dato ai loro padri.
35Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, ma ti pregano in questo luogo, lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché tu li hai umiliati, 36tu ascolta nel cielo, perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la pioggia alla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.
37Quando sulla terra ci sarà fame o peste, carbonchio o ruggine, invasione di locuste o di bruchi, quando il suo nemico lo assedierà nel territorio delle sue città o quando vi sarà piaga o infermità d’ogni genere, 38ogni preghiera e ogni supplica di un solo individuo o di tutto il tuo popolo Israele, di chiunque abbia patito una piaga nel cuore e stenda le mani verso questo tempio, 39tu ascoltala nel cielo, luogo della tua dimora, perdona, agisci e da’ a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il suo cuore, poiché solo tu conosci il cuore di tutti gli uomini, 40perché ti temano tutti i giorni della loro vita sul suolo che hai dato ai nostri padri.
41Anche lo straniero, che non è del tuo popolo Israele, se viene da una terra lontana a causa del tuo nome, 42perché si sentirà parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, se egli viene a pregare in questo tempio, 43tu ascolta nel cielo, luogo della tua dimora, e fa’ tutto quello per cui ti avrà invocato lo straniero, perché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è stato invocato su questo tempio che io ho costruito.
44Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro i suoi nemici, seguendo la via sulla quale l’avrai mandato, e pregheranno il Signore rivolti verso la città che tu hai scelto e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 45ascolta nel cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.
46Quando peccheranno contro di te, poiché non c’è nessuno che non pecchi, e tu, adirato contro di loro, li consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno in una terra ostile, lontana o vicina, 47se nella terra in cui saranno deportati, rientrando in se stessi, torneranno a te supplicandoti nella terra della loro prigionia, dicendo: “Abbiamo peccato, siamo colpevoli, siamo stati malvagi”, 48se torneranno a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nella terra dei nemici che li avranno deportati, e ti supplicheranno rivolti verso la loro terra che tu hai dato ai loro padri, verso la città che tu hai scelto e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 49tu ascolta nel cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. 50Perdona al tuo popolo, che ha peccato contro di te, tutte le loro ribellioni con cui si sono ribellati contro di te, e rendili oggetto di compassione davanti ai loro deportatori, affinché abbiano di loro misericordia, 51perché si tratta del tuo popolo e della tua eredità, di coloro che hai fatto uscire dall’Egitto, da una fornace per fondere il ferro.
52Siano aperti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo popolo Israele e ascoltali in tutto quello che ti chiedono, 53perché te li sei separati da tutti i popoli della terra come tua proprietà, secondo quanto avevi dichiarato per mezzo di Mosè tuo servo, mentre facevi uscire i nostri padri dall’Egitto, o Signore Dio».
54Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all’altare del Signore, dove era inginocchiato con le palme tese verso il cielo, 55si mise in piedi e benedisse tutta l’assemblea d’Israele, a voce alta: [vv. 56-66] [<<< 56-66] 56«Benedetto il Signore, che ha concesso tranquillità a Israele suo popolo, secondo la sua parola. Non è venuta meno neppure una delle parole buone che aveva pronunciato per mezzo di Mosè, suo servo. 57Il Signore, nostro Dio, sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci abbandoni e non ci respinga, 58ma volga piuttosto i nostri cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e osserviamo i comandi, le leggi e le norme che ha ordinato ai nostri padri. 59Queste mie parole, usate da me per supplicare il Signore, siano presenti davanti al Signore, nostro Dio, giorno e notte, perché renda giustizia al suo servo e a Israele, suo popolo, secondo le necessità di ogni giorno, 60affinché sappiano tutti i popoli della terra che il Signore è Dio e che non ce n’è altri. 61Il vostro cuore sarà tutto dedito al Signore, nostro Dio, perché cammini secondo le sue leggi e osservi i suoi comandi, come avviene oggi».
62Il re e tutto Israele con lui offrirono un sacrificio davanti al Signore. 63Salomone immolò al Signore, in sacrificio di comunione, ventiduemila giovenchi e centoventimila pecore; così il re e tutti gli Israeliti dedicarono il tempio del Signore. 64In quel giorno il re consacrò il centro del cortile che era di fronte al tempio del Signore; infatti lì offrì l’olocausto, l’offerta e il grasso dei sacrifici di comunione, perché l’altare di bronzo, che era davanti al Signore, era troppo piccolo per contenere l’olocausto, l’offerta e il grasso dei sacrifici di comunione.
65In quel tempo Salomone celebrò la festa davanti al Signore, nostro Dio, per sette giorni: tutto Israele, dall’ingresso di Camat al torrente d’Egitto, un’assemblea molto grande, era con lui. 66Nell’ottavo giorno congedò il popolo. I convenuti, benedetto il re, andarono alle loro tende, contenti e con la gioia nel cuore per tutto il bene concesso dal Signore a Davide, suo servo, e a Israele, suo popolo.
[vv. 1-15]
[<<< 1-15] 1Quando Salomone ebbe terminato di costruire il tempio del Signore, la reggia e quanto aveva voluto attuare, 2il Signore apparve per la seconda volta a Salomone, come gli era apparso a Gàbaon. 3Il Signore gli disse: «Ho ascoltato la tua preghiera e la tua supplica che mi hai rivolto; ho consacrato questa casa, che tu hai costruito per porre in essa il mio nome per sempre. I miei occhi e il mio cuore saranno là tutti i giorni. 4Quanto a te, se camminerai davanti a me come camminò Davide, tuo padre, con cuore integro e con rettitudine, facendo quanto ti ho comandato, e osserverai le mie leggi e le mie norme, 5io stabilirò il trono del tuo regno su Israele per sempre, come ho promesso a Davide, tuo padre, dicendo: “Non ti sarà tolto un discendente dal trono d’Israele”. 6Ma se voi e i vostri figli vi ritirerete dal seguirmi, se non osserverete i miei comandi e le mie leggi che io vi ho proposto, se andrete a servire altri dèi e a prostrarvi davanti ad essi, 7allora eliminerò Israele dalla terra che ho dato loro, rigetterò da me il tempio che ho consacrato al mio nome; Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 8Questo tempio sarà una rovina; chiunque vi passerà accanto resterà sbigottito, fischierà di scherno e si domanderà: “Perché il Signore ha agito così con questa terra e con questo tempio?”. 9Si risponderà: “Perché hanno abbandonato il Signore, loro Dio, che aveva fatto uscire i loro padri dalla terra d’Egitto, e si sono legati a dèi stranieri, prostrandosi davanti a loro e servendoli. Per questo il Signore ha fatto venire su di loro tutta questa sciagura”».
10Passati i vent’anni durante i quali Salomone aveva costruito i due edifici, il tempio del Signore e la reggia, 11poiché Chiram, re di Tiro, aveva fornito a Salomone legname di cedro e legname di cipresso e oro secondo ogni suo desiderio, Salomone diede a Chiram venti città nella regione della Galilea. 12Chiram uscì da Tiro per vedere le città che Salomone gli aveva dato, ma non gli piacquero. 13Perciò disse: «Sono queste le città che tu mi hai dato, fratello mio?». Le chiamò terra di Cabul, nome ancora in uso. 14Chiram aveva mandato al re centoventi talenti d’oro.
15Questa fu l’occasione in cui il re Salomone istituì il lavoro coatto per costruire il tempio, la reggia, il Millo, le mura di Gerusalemme, Asor, Meghiddo, Ghezer. 16Il faraone, re d’Egitto, con una spedizione aveva preso Ghezer, l’aveva data alle fiamme, aveva ucciso i Cananei che abitavano nella città e poi l’aveva assegnata in dote a sua figlia, moglie di Salomone. [vv. 17-27] [<<< 17-27] 17Salomone riedificò Ghezer, Bet-Oron inferiore, 18Baalàt, Tamar nel deserto del paese 19e tutte le città dei magazzini che gli appartenevano, le città per i carri, quelle per i cavalli, e costruì a Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio del suo dominio tutto ciò che gli piacque. 20Quanti rimanevano degli Amorrei, degli Ittiti, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei, che non erano Israeliti, 21e cioè i loro discendenti rimasti dopo di loro nella terra, coloro che gli Israeliti non avevano potuto votare allo sterminio, Salomone li arruolò per il lavoro coatto da schiavi, come è ancora oggi. 22Ma degli Israeliti Salomone non fece schiavo nessuno, perché essi erano guerrieri, suoi ministri, suoi comandanti, suoi scudieri, comandanti dei suoi carri e dei suoi cavalieri. 23I comandanti dei prefetti, che dirigevano i lavori per Salomone, erano cinquecentocinquanta; essi dirigevano il popolo che si occupava dei lavori.
24Dopo che la figlia del faraone si trasferì dalla Città di Davide alla casa che il re Salomone le aveva fatto costruire, questi costruì il Millo.
25Tre volte all’anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di comunione sull’altare che aveva costruito per il Signore e bruciava incenso su quello che era davanti al Signore. Così terminò il tempio.
26Salomone costruì anche una flotta a Esion-Ghèber, che è presso Elat, sulla riva del Mar Rosso, nel territorio di Edom. 27Chiram inviò alla flotta i suoi servi, marinai che conoscevano il mare, insieme con i servi di Salomone. 28Andarono in Ofir e di là presero quattrocentoventi talenti d’oro e li portarono al re Salomone.
[v. 1] [<< 1] 1La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, dovuta al nome del Signore, venne per metterlo alla prova con enigmi. 2Arrivò a Gerusalemme con un corteo molto numeroso, con cammelli carichi di aromi, d’oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli parlò di tutto quello che aveva nel suo cuore. [vv. 3-8] [<<< 3-8] 3Salomone le chiarì tutto quanto ella gli diceva; non ci fu parola tanto nascosta al re che egli non potesse spiegarle.
4La regina di Saba, quando vide tutta la sapienza di Salomone, la reggia che egli aveva costruito, 5i cibi della sua tavola, il modo ordinato di sedere dei suoi servi, il servizio dei suoi domestici e le loro vesti, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza respiro. 6Quindi disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza! 7Io non credevo a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me n’era stata riferita neppure una metà! Quanto alla sapienza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita. 8Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi servi, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza! 9Sia benedetto il Signore, tuo Dio, che si è compiaciuto di te così da collocarti sul trono d’Israele, perché il Signore ama Israele in eterno e ti ha stabilito re per esercitare il diritto e la giustizia».
10Ella diede al re centoventi talenti d’oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non arrivarono più tanti aromi quanti ne aveva dati la regina di Saba al re Salomone. [vv. 11-20] [<<< 11-20] 11Inoltre, la flotta di Chiram, che caricava oro da Ofir, recò da Ofir legname di sandalo in grande quantità e pietre preziose. 12Con il legname di sandalo il re fece ringhiere per il tempio del Signore e per la reggia, cetre e arpe per i cantori. Mai più arrivò, né mai più si vide fino ad oggi, tanto legno di sandalo.
13Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto lei desiderava e aveva domandato, oltre quanto le aveva dato con munificenza degna di lui. Quindi ella si mise in viaggio e tornò nel suo paese con i suoi servi.
14Il peso dell’oro che giungeva a Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti d’oro, 15senza contare quanto ne proveniva dai mercanti e dal guadagno dei commercianti, da tutti i re dell’occidente e dai governatori del territorio.
16Il re Salomone fece duecento scudi grandi d’oro battuto, per ognuno dei quali adoperò seicento sicli d’oro, 17e trecento scudi piccoli d’oro battuto, per ognuno dei quali adoperò tre mine d’oro. Il re li collocò nel palazzo della Foresta del Libano.
18Inoltre, il re fece un grande trono d’avorio, che rivestì d’oro fino. 19Il trono aveva sei gradini; nella sua parte posteriore il trono aveva una sommità rotonda, vi erano braccioli da una parte e dall’altra del sedile e due leoni che stavano a fianco dei braccioli. 20Dodici leoni si ergevano di qua e di là, sui sei gradini; una cosa simile non si era mai fatta in nessun regno.
21Tutti i vasi per le bevande del re Salomone erano d’oro, tutti gli arredi del palazzo della Foresta del Libano erano d’oro fino; nessuno era in argento, poiché ai giorni di Salomone non valeva nulla. 22Difatti il re aveva in mare le navi di Tarsis, con le navi di Chiram; ogni tre anni le navi di Tarsis arrivavano portando oro, argento, zanne d’elefante, scimmie e pavoni.
[vv. 23-29]
[<<< 23-29] 23Il re Salomone fu più grande, per ricchezza e sapienza, di tutti i re della terra. 24Tutta la terra cercava il volto di Salomone, per ascoltare la sapienza che Dio aveva messo nel suo cuore. 25Ognuno gli portava, ogni anno, il proprio tributo, oggetti d’argento e oggetti d’oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli.
26Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e dodicimila cavalli da sella, distribuiti nelle città per i carri e presso il re a Gerusalemme. 27Il re fece sì che a Gerusalemme l’argento abbondasse come le pietre e rese il legname di cedro tanto comune quanto i sicomòri che crescono nella Sefela. 28I cavalli di Salomone provenivano da Musri e da Kue; i mercanti del re li compravano in Kue. 29Un carro, importato da Musri, costava seicento sicli d’argento, un cavallo centocinquanta. In tal modo ne importavano per fornirli a tutti i re degli Ittiti e ai re di Aram.
[vv. 1-17]
[<<< 1-17] 1Il re Salomone amò molte donne straniere, oltre la figlia del faraone: moabite, ammonite, edomite, sidònie e ittite, 2provenienti dai popoli di cui aveva detto il Signore agli Israeliti: «Non andate da loro ed essi non vengano da voi, perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dèi». Salomone si legò a loro per amore. 3Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli fecero deviare il cuore. 4Quando Salomone fu vecchio, le sue donne gli fecero deviare il cuore per seguire altri dèi e il suo cuore non restò integro con il Signore, suo Dio, come il cuore di Davide, suo padre. 5Salomone seguì Astarte, dea di quelli di Sidone, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 6Salomone commise il male agli occhi del Signore e non seguì pienamente il Signore come Davide, suo padre.
7Salomone costruì un’altura per Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche per Moloc, obbrobrio degli Ammoniti. 8Allo stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dèi.
9Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva deviato il suo cuore dal Signore, Dio d’Israele, che gli era apparso due volte 10e gli aveva comandato di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore. 11Allora disse a Salomone: «Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né le leggi che ti avevo dato, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo servo. 12Tuttavia non lo farò durante la tua vita, per amore di Davide, tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. 13Ma non gli strapperò tutto il regno; una tribù la darò a tuo figlio, per amore di Davide, mio servo, e per amore di Gerusalemme, che ho scelto».
14Il Signore suscitò contro Salomone un avversario, l’edomita Adad, che era della stirpe regale di Edom. 15Dopo la disfatta inflitta da Davide a Edom, quando Ioab, capo dell’esercito, era andato a seppellire i cadaveri e aveva ucciso tutti i maschi di Edom – 16Ioab, con tutto Israele, vi si era fermato sei mesi finché ebbe sterminato ogni maschio di Edom – 17Adad, con alcuni Edomiti a servizio del padre, fuggì per andare in Egitto. Allora Adad era un ragazzo. 18Essi partirono da Madian e andarono a Paran; presero con sé uomini di Paran e andarono in Egitto dal faraone, re d’Egitto, che diede ad Adad una casa, gli fissò alimenti e gli diede una terra. [vv. 19-39] [<<< 19-39] 19Adad trovò grande favore agli occhi del faraone, tanto che gli diede in moglie la sorella della propria moglie, la sorella di Tacpenès, la regina madre. 20La sorella di Tacpenès gli partorì il figlio Ghenubàt, che Tacpenès svezzò nel palazzo del faraone. Ghenubàt visse nella casa del faraone, tra i figli del faraone. 21Quando Adad seppe in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che era morto Ioab, capo dell’esercito, disse al faraone: «Lasciami partire; voglio andare nella mia terra». 22Il faraone gli rispose: «Ti manca forse qualcosa nella mia casa perché tu cerchi di andare nella tua terra?». Quegli soggiunse: «No, ma, ti prego, lasciami partire!».
23Dio suscitò contro Salomone un altro avversario, Rezon figlio di Eliadà, che era fuggito da Adadèzer, re di Soba, suo signore. 24Egli radunò uomini presso di sé e divenne capo di una banda, quando Davide aveva massacrato gli Aramei. Andarono quindi a Damasco, si stabilirono là e cominciarono a regnare in Damasco. 25Fu avversario d’Israele per tutta la vita di Salomone, e questo oltre al male fatto da Adad; detestò Israele e regnò su Aram.
26Anche Geroboamo, figlio dell’efraimita Nebat, di Seredà – sua madre, una vedova, si chiamava Seruà –, mentre era al servizio di Salomone, alzò la mano contro il re. 27Questa è la ragione per cui alzò la mano contro il re: Salomone costruiva il Millo e chiudeva la breccia apertasi nella Città di Davide, suo padre. 28Geroboamo era un uomo di riguardo; Salomone, visto quanto il giovane lavorava, lo nominò sorvegliante di tutto il lavoro coatto della casa di Giuseppe. 29In quel tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Achia di Silo, che era coperto con un mantello nuovo; erano loro due soli, in campagna. 30Achia afferrò il mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi. 31Quindi disse a Geroboamo: «Prenditi dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio d’Israele: “Ecco, strapperò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci tribù. 32A lui rimarrà una tribù a causa di Davide, mio servo, e a causa di Gerusalemme, la città che ho scelto fra tutte le tribù d’Israele. 33Ciò avverrà perché mi hanno abbandonato e si sono prostrati davanti ad Astarte, dea di quelli di Sidone, a Camos, dio dei Moabiti, e a Milcom, dio degli Ammoniti, e non hanno camminato sulle mie vie, compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando le mie leggi e le mie norme come Davide, suo padre. 34Non gli toglierò tutto il regno dalla mano, perché l’ho stabilito principe per tutti i giorni della sua vita a causa di Davide, mio servo, che ho scelto, il quale ha osservato i miei comandi e le mie leggi. 35Toglierò il regno dalla mano di suo figlio e ne consegnerò a te dieci tribù. 36A suo figlio darò una tribù, affinché ci sia una lampada per Davide, mio servo, per tutti i giorni dinanzi a me a Gerusalemme, la città che mi sono scelta per porvi il mio nome. 37Io prenderò te e tu regnerai su quanto vorrai; sarai re d’Israele. 38Se ascolterai quanto ti comanderò, se seguirai le mie vie e farai ciò che è retto ai miei occhi, osservando le mie leggi e i miei comandi, come ha fatto Davide, mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l’ho edificata per Davide. Ti consegnerò Israele; 39umilierò la discendenza di Davide per questo motivo, ma non per sempre”».
40Salomone cercò di far morire Geroboamo, il quale però trovò rifugio in Egitto da Sisak, re d’Egitto. Geroboamo rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.
[vv. 41-43]
[<<< 41-43] 41Le altre gesta di Salomone, tutte le sue azioni e la sua sapienza, non sono forse descritte nel libro delle gesta di Salomone? 42Il tempo in cui Salomone aveva regnato a Gerusalemme su tutto Israele fu di quarant’anni. 43Salomone si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella Città di Davide, suo padre; al suo posto divenne re suo figlio Roboamo.
[vv. 1-12]
[<<< 1-12] 1In quel tempo si ammalò Abia, figlio di Geroboamo. 2Geroboamo disse a sua moglie: «Àlzati, cambia vestito perché non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo e va’ a Silo. Là c’è il profeta Achia, colui che mi disse che avrei regnato su questo popolo. 3Prendi con te dieci pani, focacce e un vaso di miele; va’ da lui. Egli ti rivelerà che cosa avverrà del ragazzo». 4La moglie di Geroboamo fece così. Si alzò, andò a Silo ed entrò nella casa di Achia, il quale non poteva vedere, perché i suoi occhi erano offuscati per la vecchiaia.
5Il Signore aveva detto ad Achia: «Ecco, la moglie di Geroboamo viene per chiederti un oracolo sul figlio, che è malato; tu le dirai questo e questo. Arriverà travestita». 6Appena Achia sentì il rumore dei piedi di lei che arrivava alla porta, disse: «Entra, moglie di Geroboamo. Perché ti fingi un’altra? Io sono stato incaricato di annunciarti una dura notizia. 7Su, riferisci a Geroboamo: Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Io ti ho innalzato fra il popolo costituendoti capo del popolo d’Israele, 8ho strappato il regno dalla casa di Davide e l’ho consegnato a te. Ma tu non sei stato come il mio servo Davide, che osservò i miei comandi e mi seguì con tutto il suo cuore, facendo solo ciò che è retto davanti ai miei occhi, 9anzi hai agito peggio di tutti quelli che furono prima di te e sei andato a fabbricarti altri dèi e immagini fuse per provocarmi, mentre hai gettato me dietro alle tue spalle. 10Per questo, ecco, manderò la sventura sulla casa di Geroboamo, distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio, schiavo o libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo come si spazza lo sterco fino alla sua totale scomparsa. 11I cani divoreranno quanti della casa di Geroboamo moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli del cielo, perché il Signore ha parlato”. 12Ma tu àlzati, va’ a casa tua; quando i tuoi piedi raggiungeranno la città, il bambino morirà. 13Ne faranno il lamento tutti gli Israeliti e lo seppelliranno; infatti soltanto lui della famiglia di Geroboamo entrerà in un sepolcro, perché in lui si è trovato qualcosa di buono da parte del Signore, Dio d’Israele, nella famiglia di Geroboamo. [vv. 14-20] [<<< 14-20] 14Il Signore farà sorgere per sé un re sopra Israele, che distruggerà la famiglia di Geroboamo. Questo è quel giorno! Non è forse già adesso? 15Inoltre il Signore percuoterà Israele, come una canna agitata dall’acqua. Eliminerà Israele da questa terra buona che ha dato ai loro padri e li disperderà oltre il Fiume, perché si sono eretti i loro pali sacri, provocando così il Signore. 16Il Signore abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, il quale peccò e fece peccare Israele».
17La moglie di Geroboamo si alzò e se ne andò a Tirsa. Proprio mentre lei varcava la soglia di casa, il ragazzo morì. 18Lo seppellirono e tutto Israele ne fece il lamento, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo del suo servo, il profeta Achia.
19Le altre gesta di Geroboamo, le sue guerre e il suo regno, sono descritti nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 20La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; egli si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Nadab.
21Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando divenne re e regnò diciassette anni a Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù d’Israele per collocarvi il suo nome. Sua madre, ammonita, si chiamava Naamà. [vv. 22-31] [<<< 22-31] 22Giuda fece ciò che è male agli occhi del Signore; essi provocarono il Signore a gelosia più di quanto avevano fatto i loro padri, con i peccati da loro commessi. 23Anch’essi si costruirono alture, stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde. 24Inoltre nella terra c’erano prostituti sacri. Essi commisero tutti gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti.
25Nell’anno quinto del re Roboamo, il re d’Egitto, Sisak, salì contro Gerusalemme. 26Prese i tesori del tempio del Signore e i tesori della reggia, portò via tutto, prese anche gli scudi d’oro fatti da Salomone. 27Il re Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che affidò ai comandanti delle guardie addette alle porte della reggia. 28Ogni volta che il re andava nel tempio del Signore, le guardie li prendevano, poi li riportavano nella sala delle guardie.
29Le altre gesta di Roboamo e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 30Ci fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 31Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con i suoi padri nella Città di Davide. Sua madre, ammonita, si chiamava Naamà. Al suo posto divenne re suo figlio Abiam.
[vv. 1-18]
[<<< 1-18] 1Nell’anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di Nebat, Abiam divenne re su Giuda. 2Regnò tre anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maacà, figlia di Abisalòm. 3Egli imitò tutti i peccati che suo padre aveva commesso prima di lui; il suo cuore non fu integro con il Signore, suo Dio, come il cuore di Davide, suo padre. 4Ma, per amore di Davide, il Signore, suo Dio, gli concesse una lampada a Gerusalemme, facendo sorgere suo figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme, 5perché Davide aveva fatto ciò che è retto agli occhi del Signore e non aveva deviato da quanto il Signore aveva ordinato, durante tutta la sua vita, se si eccettua il caso di Uria l’Ittita.
6Ci fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 7Le altre gesta di Abiam e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Ci fu guerra fra Abiam e Geroboamo. 8Abiam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella Città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Asa.
9Nell’anno ventesimo di Geroboamo, re d’Israele, Asa divenne re di Giuda. 10Egli regnò quarantun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maacà, figlia di Abisalòm. 11Asa fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come Davide, suo padre. 12Eliminò i prostituti sacri dalla terra e allontanò tutti gli idoli che avevano fatto i suoi padri. 13Privò anche sua madre Maacà del titolo di regina madre, perché ella aveva eretto ad Asera un’immagine infame; Asa demolì l’immagine infame e la bruciò nella valle del torrente Cedron. 14Ma non scomparvero le alture, anche se il cuore di Asa si mantenne integro nei riguardi del Signore per tutta la sua vita. 15Fece portare nel tempio del Signore le offerte consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e utensili.
16Ci fu guerra fra Asa e Baasà, re d’Israele, per tutta la loro vita. 17Il re d’Israele, Baasà, salì contro Giuda; egli fortificò Rama per impedire il transito ad Asa, re di Giuda. 18Asa prese tutto l’argento e l’oro rimasti nei tesori del tempio del Signore e nei tesori della reggia, li consegnò ai suoi ministri, che li portarono per ordine del re Asa a Ben-Adàd, figlio di Tabrimmòn, figlio di Cheziòn, re di Aram, residente a Damasco, con questa proposta: 19«Ci sia un’alleanza fra me e te, come tra mio padre e tuo padre. Ecco, ti mando un dono d’argento e d’oro. Su, rompi la tua alleanza con Baasà, re d’Israele, in modo che egli si ritiri da me». [vv. 20-34] [<<< 20-34] 20Ben-Adàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città d’Israele i comandanti del suo esercito, che colpirono Iion, Dan, Abel-Bet-Maacà e l’intera regione di Chinaròt, compreso tutto il territorio di Nèftali. 21Quando lo seppe, Baasà smise di fortificare Rama e tornò a Tirsa. 22Allora il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, nessuno escluso; costoro andarono a prendere le pietre e il legname con cui Baasà stava fortificando Rama e con essi il re Asa fortificò Gheba di Beniamino e Mispa.
23Tutte le altre gesta di Asa, tutta la sua potenza e tutte le sue azioni, le città che egli edificò, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? Tuttavia nella sua vecchiaia fu ammalato ai piedi. 24Asa si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con i suoi padri nella Città di Davide, suo padre, e al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat.
25Nadab, figlio di Geroboamo, divenne re su Israele nell’anno secondo di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele due anni. 26Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, seguendo la via di suo padre e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele. 27Contro di lui congiurò Baasà, figlio di Achia, della casa di Ìssacar; Baasà lo colpì a Ghibbetòn, che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbetòn. 28Baasà lo fece morire nell’anno terzo di Asa, re di Giuda, e divenne re al suo posto. 29Appena divenuto re, egli colpì tutta la casa di Geroboamo: non risparmiò nessuno della stirpe di Geroboamo, fino ad estinguerla, secondo la parola del Signore pronunciata per mezzo del suo servo Achia di Silo, 30a causa dei peccati che Geroboamo commise e fece commettere a Israele, e a causa dello sdegno a cui aveva provocato il Signore, Dio d’Israele.
31Le altre gesta di Nadab e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 32Ci fu guerra fra Asa e Baasà, re d’Israele, per tutta la loro vita.
33Nell’anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasà, figlio di Achia, divenne re su tutto Israele a Tirsa. Regnò ventiquattro anni. 34Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, seguendo la via di Geroboamo e il peccato che questi aveva fatto commettere a Israele.
[vv. 1-20]
[<<< 1-20] 1La parola del Signore fu rivolta a Ieu, figlio di Anàni, contro Baasà: 2«Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho costituito capo sul mio popolo Israele, ma tu hai seguito la via di Geroboamo e hai fatto peccare il mio popolo Israele, provocandomi con i loro peccati. 3Ecco, io spazzerò via Baasà e la sua casa, e renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat. 4I cani divoreranno quanti della casa di Baasà moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli del cielo».
5Le altre gesta di Baasà, le sue azioni e la sua potenza non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 6Baasà si addormentò con i suoi padri; fu sepolto a Tirsa e al suo posto divenne re suo figlio Ela.
7Attraverso il profeta Ieu, figlio di Anàni, la parola del Signore fu rivolta a Baasà e alla sua casa, per tutto il male che aveva commesso agli occhi del Signore, irritandolo con le opere delle sue mani, tanto che la sua casa era diventata come quella di Geroboamo, e perché egli aveva colpito quella casa.
8Nell’anno ventiseiesimo di Asa, re di Giuda, Ela, figlio di Baasà, divenne re su Israele a Tirsa; regnò due anni. 9Contro di lui congiurò il suo ufficiale Zimrì, comandante della metà dei carri. Mentre egli, a Tirsa, beveva e si ubriacava nella casa di Arsà, maggiordomo a Tirsa, 10arrivò Zimrì, lo colpì e lo fece morire nell’anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, e divenne re al suo posto. 11Divenuto re, appena seduto sul suo trono, colpì tutta la casa di Baasà; non gli lasciò sopravvivere alcun maschio fra i suoi parenti e amici. 12Zimrì distrusse tutta la casa di Baasà, secondo la parola che il Signore aveva rivolto contro Baasà per mezzo del profeta Ieu, 13a causa di tutti i peccati di Baasà e dei peccati di Ela, suo figlio, di quelli commessi da loro e di quelli fatti commettere a Israele, provocando a sdegno con le loro vanità il Signore, Dio d’Israele.
14Le altre gesta di Ela e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele?
15Nell’anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, Zimrì divenne re per sette giorni a Tirsa, mentre il popolo era accampato contro Ghibbetòn, che apparteneva ai Filistei. 16Quando il popolo là accampato venne a sapere che Zimrì si era ribellato e aveva ucciso il re, tutto Israele in quello stesso giorno, nell’accampamento, proclamò re su Israele Omri, comandante dell’esercito. 17Omri con tutto Israele si mosse da Ghibbetòn, e strinsero d’assedio Tirsa. 18Quando vide che veniva presa la città, Zimrì entrò nel torrione della reggia, incendiò dietro di sé la reggia e così morì bruciato. 19Ciò avvenne a causa dei suoi peccati, che aveva commesso compiendo ciò che è male agli occhi del Signore, seguendo la via di Geroboamo e il peccato con cui aveva fatto peccare Israele.
20Le altre gesta di Zimrì e la congiura da lui organizzata non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele?
21Allora il popolo d’Israele si divise in due parti. Una metà del popolo seguiva Tibnì, figlio di Ghinat, per farlo re, e una metà seguiva Omri. [vv. 22-25] [<<< 22-25] 22Il popolo che seguiva Omri prevalse sul popolo che seguiva Tibnì, figlio di Ghinat. Tibnì morì e Omri divenne re.
23Nell’anno trentunesimo di Asa, re di Giuda, Omri divenne re su Israele. Regnò dodici anni, di cui sei a Tirsa. 24Poi acquistò il monte Samaria da Semer, per due talenti d’argento. Costruì sul monte e chiamò la città che ivi edificò Samaria, dal nome di Semer, proprietario del monte. 25Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, fece peggio di tutti quelli prima di lui. 26Seguì in tutto la via di Geroboamo, figlio di Nebat, e i peccati che quegli aveva fatto commettere a Israele, provocando a sdegno con le loro vanità il Signore, Dio d’Israele.
[vv. 27-34]
[<<< 27-34] 27Le altre gesta che compì Omri e la potenza con cui agì, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 28Omri si addormentò con i suoi padri; fu sepolto a Samaria e al suo posto divenne re suo figlio Acab.
29Acab, figlio di Omri, divenne re su Israele nell’anno trentottesimo di Asa, re di Giuda. Acab, figlio di Omri, regnò su Israele a Samaria ventidue anni. 30Acab, figlio di Omri, fece ciò che è male agli occhi del Signore, più di tutti quelli prima di lui. 31Non gli bastò imitare il peccato di Geroboamo, figlio di Nebat, ma prese anche in moglie Gezabele, figlia di Etbàal, re di quelli di Sidone, e si mise a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. 32Eresse un altare a Baal nel tempio di Baal, che egli aveva costruito a Samaria. 33Acab eresse anche il palo sacro e continuò ad agire provocando a sdegno il Signore, Dio d’Israele, più di tutti i re d’Israele prima di lui.
34Nei suoi giorni Chièl di Betel ricostruì Gerico; gettò le fondamenta sopra Abiràm, suo primogenito, e collocò la sua porta a doppio battente sopra Segub, suo ultimogenito, secondo la parola pronunciata dal Signore per mezzo di Giosuè, figlio di Nun.
1Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Gàlaad, disse ad Acab: «Per la vita del Signore, Dio d’Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo comanderò io».
[vv. 2-9]
[<<< 2-9] 2A lui fu rivolta questa parola del Signore: 3«Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherìt, che è a oriente del Giordano. 4Berrai dal torrente e i corvi per mio comando ti porteranno da mangiare». 5Egli partì e fece secondo la parola del Signore; andò a stabilirsi accanto al torrente Cherìt, che è a oriente del Giordano. 6I corvi gli portavano pane e carne al mattino, e pane e carne alla sera; egli beveva dal torrente.
7Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non era piovuto sulla terra. 8Fu rivolta a lui la parola del Signore: 9«Àlzati, va’ a Sarepta di Sidone; ecco, io là ho dato ordine a una vedova di sostenerti». 10Egli si alzò e andò a Sarepta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere». [vv. 11-13] [<<< 11-13] 11Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». 12Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». 13Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, 14poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”». [vv. 15-24] [<<< 15-24] 15Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. 16La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.
17In seguito accadde che il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respirare. 18Allora lei disse a Elia: «Che cosa c’è tra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia colpa e per far morire mio figlio?». 19Elia le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò nella stanza superiore, dove abitava, e lo stese sul letto. 20Quindi invocò il Signore: «Signore, mio Dio, vuoi fare del male anche a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?». 21Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore, mio Dio, la vita di questo bambino torni nel suo corpo». 22Il Signore ascoltò la voce di Elia; la vita del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. 23Elia prese il bambino, lo portò giù nella casa dalla stanza superiore e lo consegnò alla madre. Elia disse: «Guarda! Tuo figlio vive». 24La donna disse a Elia: «Ora so veramente che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore nella tua bocca è verità».
[vv. 1-35]
[<<< 1-35] 1Dopo molti giorni la parola del Signore fu rivolta a Elia, nell’anno terzo: «Va’ a presentarti ad Acab e io manderò la pioggia sulla faccia della terra». 2Elia andò a presentarsi ad Acab.
A Samaria c’era una grande carestia. 3Acab convocò Abdia, che era il maggiordomo. Abdia temeva molto il Signore; 4quando Gezabele uccideva i profeti del Signore, Abdia aveva preso cento profeti e ne aveva nascosti cinquanta alla volta in una caverna e aveva procurato loro pane e acqua. 5Acab disse ad Abdia: «Va’ nella regione verso tutte le sorgenti e tutti i torrenti; forse troveremo erba per tenere in vita cavalli e muli, e non dovremo uccidere una parte del bestiame». 6Si divisero la zona da percorrere; Acab andò per una strada da solo e Abdia per un’altra da solo.
7Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia. Quello lo riconobbe e cadde con la faccia a terra dicendo: «Sei proprio tu il mio signore Elia?». 8Gli rispose: «Lo sono; va’ a dire al tuo signore: “C’è qui Elia”». 9Quello disse: «Che male ho fatto perché tu consegni il tuo servo in mano ad Acab per farmi morire? 10Per la vita del Signore, tuo Dio, non esiste nazione o regno in cui il mio signore non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: “Non c’è!”, egli faceva giurare la nazione o il regno di non averti trovato. 11Ora tu dici: “Va’ a dire al tuo signore: C’è qui Elia!”. 12Appena sarò partito da te, lo spirito del Signore ti porterà in un luogo a me ignoto. Se io vado a riferirlo ad Acab, egli, non trovandoti, mi ucciderà; ora il tuo servo teme il Signore fin dalla sua giovinezza. 13Non fu riferito forse al mio signore ciò che ho fatto quando Gezabele uccideva i profeti del Signore, come io nascosi cento profeti, cinquanta alla volta, in una caverna e procurai loro pane e acqua? 14E ora tu comandi: “Va’ a dire al tuo signore: C’è qui Elia”? Egli mi ucciderà». 15Elia rispose: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, oggi stesso io mi presenterò a lui».
16Abdia andò incontro ad Acab e gli riferì la cosa. Acab si diresse verso Elia. 17Appena lo vide, Acab disse a Elia: «Sei tu colui che manda in rovina Israele?». 18Egli rispose: «Non io mando in rovina Israele, ma piuttosto tu e la tua casa, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito i Baal. 19Perciò fa’ radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele».
20Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. 21Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando salterete da una parte all’altra? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. 22Elia disse ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. 23Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l’altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. 24Invocherete il nome del vostro dio e io invocherò il nome del Signore. Il dio che risponderà col fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».
25Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi, perché voi siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza appiccare il fuoco». 26Quelli presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non vi fu voce, né chi rispondesse. Quelli continuavano a saltellare da una parte all’altra intorno all’altare che avevano eretto. 27Venuto mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate a gran voce, perché è un dio! È occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si sveglierà». 28Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. 29Passato il mezzogiorno, quelli ancora agirono da profeti fino al momento dell’offerta del sacrificio, ma non vi fu né voce né risposta né un segno d’attenzione.
30Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Tutto il popolo si avvicinò a lui e riparò l’altare del Signore che era stato demolito. 31Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era stata rivolta questa parola del Signore: «Israele sarà il tuo nome». 32Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore; scavò intorno all’altare un canaletto, della capacità di circa due sea di seme. 33Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. 34Quindi disse: «Riempite quattro anfore d’acqua e versatele sull’olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Fatelo per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. 35L’acqua scorreva intorno all’altare; anche il canaletto si riempì d’acqua. 36Al momento dell’offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d’Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola. [vv. 37-46] [<<< 37-46] 37Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!». 38Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto. 39A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». 40Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi neppure uno!». Li afferrarono. Elia li fece scendere al torrente Kison, ove li ammazzò.
41Elia disse ad Acab: «Va’ a mangiare e a bere, perché c’è già il rumore della pioggia torrenziale». 42Acab andò a mangiare e a bere. Elia salì sulla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la sua faccia tra le ginocchia. 43Quindi disse al suo servo: «Sali, presto, guarda in direzione del mare». Quegli salì, guardò e disse: «Non c’è nulla!». Elia disse: «Tornaci ancora per sette volte». 44La settima volta riferì: «Ecco, una nuvola, piccola come una mano d’uomo, sale dal mare». Elia gli disse: «Va’ a dire ad Acab: “Attacca i cavalli e scendi, perché non ti trattenga la pioggia!”». 45D’un tratto il cielo si oscurò per le nubi e per il vento, e vi fu una grande pioggia. Acab montò sul carro e se ne andò a Izreèl. 46La mano del Signore fu sopra Elia, che si cinse i fianchi e corse davanti ad Acab finché giunse a Izreèl.
[v. 1] [<< 1] 1Ben-Adàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito; con lui c’erano trentadue re con cavalli e carri. Egli salì contro Samaria per cingerla d’assedio ed espugnarla. 2Inviò messaggeri in città ad Acab, re d’Israele, [vv. 3-27] [<<< 3-27] 3per dirgli: «Così dice Ben-Adàd: Il tuo argento e il tuo oro appartengono a me e le tue donne e i tuoi figli migliori sono per me». 4Il re d’Israele rispose: «Avvenga secondo la tua parola, o re, mio signore; io e quanto possiedo siamo tuoi». 5Ma i messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Così dice Ben-Adàd, che ci manda a te: “Mi consegnerai il tuo argento, il tuo oro, le tue donne e i tuoi figli. 6Domani, a quest’ora, manderò da te i miei servi che perquisiranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi prenderanno tutto ciò che è prezioso agli occhi tuoi e lo porteranno via”». 7Il re d’Israele convocò tutti gli anziani del paese, ai quali disse: «Sappiate e vedete come costui ci voglia fare del male. Difatti mi ha mandato a chiedere le mie donne e i miei figli, il mio argento e il mio oro e io non gli ho opposto rifiuto». 8Tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: «Non ascoltarlo e non consentire!». 9Egli disse ai messaggeri di Ben-Adàd: «Dite al re, mio signore: “Quanto hai imposto prima al tuo servo lo farò, ma la nuova richiesta non posso soddisfarla”». I messaggeri andarono a riferire la risposta. 10Ben-Adàd allora gli mandò a dire: «Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se la polvere di Samaria basterà per riempire il pugno di coloro che mi seguono». 11Il re d’Israele rispose: «Riferitegli: “Chi cinge le armi non si vanti come chi le depone”». 12Nell’udire questa risposta – egli stava insieme con i re a bere sotto le tende – disse ai suoi ufficiali: «Circondate la città!». Ed essi la circondarono.
13Ed ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re d’Israele, per dirgli: «Così dice il Signore: “Vedi tutta questa moltitudine immensa? Ebbene oggi la metto nella tua mano; saprai che io sono il Signore”». 14Acab disse: «Per mezzo di chi?». Quegli rispose: «Così dice il Signore: “Per mezzo dei giovani dei capi delle province”». Domandò: «Chi attaccherà la battaglia?». Rispose: «Tu!». 15Acab ispezionò i giovani dei capi delle province: erano duecentotrentadue. Dopo di loro ispezionò tutto il popolo, tutti gli Israeliti: erano settemila. 16A mezzogiorno fecero una sortita. Ben-Adàd stava bevendo e ubriacandosi sotto le tende, insieme con i trentadue re che lo aiutavano. 17Per primi uscirono i giovani dei capi delle province. Ben-Adàd mandò a vedere e gli fu riferito: «Alcuni uomini sono usciti da Samaria!». 18Quegli disse: «Se sono usciti per la pace, catturateli vivi; se sono usciti per la guerra, catturateli ugualmente vivi». 19Quelli usciti dalla città erano i giovani dei capi delle province seguiti dall’esercito; 20ognuno di loro uccise chi gli si fece davanti. Gli Aramei fuggirono, inseguiti da Israele. Ben-Adàd, re di Aram, si mise in salvo a cavallo insieme con alcuni cavalieri. 21Uscì quindi il re d’Israele, che colpì i cavalli e i carri e inflisse ad Aram una grande sconfitta.
22Allora il profeta si avvicinò al re d’Israele e gli disse: «Su, sii forte; sappi e vedi quanto dovrai fare, perché l’anno prossimo il re di Aram salirà contro di te».
23Ma i servi del re di Aram gli dissero: «Il loro Dio è un Dio dei monti; per questo ci sono stati superiori; se combatteremo contro di loro in pianura, certamente saremo superiori a loro. 24Fa’ così: ritira i re, ognuno dal suo luogo, e sostituiscili con governatori. 25Tu prepara un esercito come quello che ti è venuto meno: cavalli come quei cavalli e carri come quei carri; quindi combatteremo contro di loro in pianura. Certamente saremo superiori a loro». Egli ascoltò la loro voce e agì in tal modo.
26L’anno dopo, Ben-Adàd ispezionò gli Aramei, quindi andò ad Afek per attaccare gli Israeliti. 27Gli Israeliti, ispezionati e approvvigionati, mossero loro incontro, accampandosi di fronte; sembravano due piccoli greggi di capre, mentre gli Aramei riempivano la regione.
28Un uomo di Dio si avvicinò al re d’Israele e gli disse: «Così dice il Signore: “Poiché gli Aramei hanno affermato: Il Signore è Dio dei monti e non Dio delle valli, io metterò in mano tua tutta questa moltitudine immensa; così saprete che io sono il Signore”». [vv. 29-30] [<<< 29-30] 29Per sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri. Al settimo giorno si arrivò alla battaglia. Gli Israeliti in un giorno uccisero centomila fanti aramei. 30I superstiti fuggirono ad Afek, nella città, le cui mura caddero sui ventisettemila superstiti.
Ben-Adàd fuggì e, entrato nella città, cercava rifugio da una stanza all’altra. 31I suoi servi gli dissero: «Ecco, abbiamo sentito che i re della casa d’Israele sono re clementi. Indossiamo sacchi ai fianchi e mettiamoci corde sulla testa e usciamo incontro al re d’Israele. Forse ti lascerà in vita». [vv. 32-42] [<<< 32-42] 32Si legarono sacchi ai fianchi e corde sulla testa, quindi si presentarono al re d’Israele e dissero: «Il tuo servo Ben-Adàd dice: “Possa io vivere!”». Quello domandò: «È ancora vivo? Egli è mio fratello!». 33Gli uomini vi scorsero un buon auspicio, si affrettarono a strappargli una decisione. Dissero: «Ben-Adàd è tuo fratello!». Quello soggiunse: «Andate a prenderlo». Ben-Adàd si recò da lui, che lo fece salire sul carro. 34Ben-Adàd gli disse: «Restituirò le città che mio padre ha preso a tuo padre; tu potrai disporre di mercati in Damasco come mio padre ne aveva in Samaria». Ed egli: «Io ti lascerò andare con questo patto». E concluse con lui il patto e lo lasciò andare.
35Allora uno dei figli dei profeti disse al compagno per ordine del Signore: «Colpiscimi!». L’uomo si rifiutò di colpirlo. 36Quello disse: «Poiché non hai obbedito alla voce del Signore, appena sarai andato via da me, ti colpirà il leone». Se ne andò via da lui, il leone lo trovò e lo colpì. 37Quello, trovato un altro uomo, gli disse: «Colpiscimi!». E quello lo colpì e lo ferì. 38Il profeta andò ad attendere il re sulla strada, dopo essersi reso irriconoscibile con una benda agli occhi. 39Quando passò il re, gli gridò: «Il tuo servo era nel cuore della battaglia, ed ecco un uomo fuggì; qualcuno lo condusse da me, dicendomi: “Fa’ la guardia a quest’uomo: se per disgrazia verrà a mancare, la tua vita sostituirà la sua oppure dovrai pagare un talento d’argento”. 40Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quello scomparve». Il re d’Israele disse a lui: «La tua condanna è giusta; hai deciso tu stesso!». 41Ma egli immediatamente si tolse la benda dagli occhi e il re d’Israele riconobbe che era uno dei profeti. 42Costui gli disse: «Così dice il Signore: “Poiché hai lasciato andare libero quell’uomo da me votato allo sterminio, la tua vita sostituirà la sua, il tuo popolo sostituirà il suo popolo”». 43Il re d’Israele rientrò a casa amareggiato e irritato ed entrò in Samaria.
[vv. 1-5]
[<<< 1-5] 1Trascorsero tre anni senza guerra fra Aram e Israele. 2Nel terzo anno Giòsafat, re di Giuda, scese dal re d’Israele. 3Ora il re d’Israele aveva detto ai suoi ufficiali: «Non sapete che Ramot di Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo inerti, senza riprenderla dalla mano del re di Aram». 4Disse a Giòsafat: «Verresti con me a combattere per Ramot di Gàlaad?». Giòsafat rispose al re d’Israele: «Conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi».
5Giòsafat disse al re d’Israele: «Consulta, per favore, oggi stesso la parola del Signore». 6Il re d’Israele radunò i profeti, quattrocento persone, e domandò loro: «Devo andare in guerra contro Ramot di Gàlaad o devo rinunciare?». Risposero: «Attacca; il Signore la metterà in mano al re». [vv. 7-29] [<<< 7-29] 7Giòsafat disse: «Non c’è qui ancora un profeta del Signore da consultare?». 8Il re d’Israele rispose a Giòsafat: «C’è ancora un uomo, per consultare tramite lui il Signore, ma io lo detesto perché non mi profetizza il bene, ma il male: è Michea, figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re non parli così!». 9Il re d’Israele, chiamato un cortigiano, gli ordinò: «Convoca subito Michea, figlio di Imla».
10Il re d’Israele e Giòsafat, re di Giuda, sedevano ognuno sul suo trono, vestiti dei loro mantelli, nello spiazzo all’ingresso della porta di Samaria; tutti i profeti profetizzavano davanti a loro. 11Sedecìa, figlio di Chenaanà, che si era fatto corna di ferro, affermava: «Così dice il Signore: “Con queste cozzerai contro gli Aramei sino a finirli”». 12Tutti i profeti profetizzavano allo stesso modo: «Assali Ramot di Gàlaad, avrai successo. Il Signore la metterà in mano al re».
13Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: «Ecco, le parole dei profeti concordano sul successo del re; ora la tua parola sia come quella degli altri: preannuncia il successo!». 14Michea rispose: «Per la vita del Signore, annuncerò quanto il Signore mi dirà». 15Si presentò al re, che gli domandò: «Michea, dobbiamo andare in guerra contro Ramot di Gàlaad o rinunciare?». Gli rispose: «Attaccala e avrai successo; il Signore la metterà nella mano del re». 16Il re gli disse: «Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome del Signore?». 17Egli disse:
«Vedo tutti gli Israeliti vagare sui monti
come pecore che non hanno pastore.
Il Signore dice: “Questi non hanno padrone;
ognuno torni a casa sua in pace!”».
18Il re d’Israele disse a Giòsafat: «Non te l’avevo detto che costui non mi profetizza il bene, ma solo il male?». 19Michea disse: «Perciò, ascolta la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l’esercito del cielo gli stava intorno, a destra e a sinistra. 20Il Signore domandò: “Chi ingannerà Acab perché salga contro Ramot di Gàlaad e vi perisca?”. Chi rispose in un modo e chi in un altro. 21Si fece avanti uno spirito che, presentatosi al Signore, disse: “Lo ingannerò io”. “Come?”, gli domandò il Signore. 22Rispose: “Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti”. Gli disse: “Lo ingannerai; certo riuscirai: va’ e fa’ così”. 23Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi profeti, ma il Signore a tuo riguardo parla di sciagura».
24Allora Sedecìa, figlio di Chenaanà, si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: «In che modo lo spirito del Signore è passato da me per parlare a te?». 25Michea rispose: «Ecco, lo vedrai nel giorno in cui passerai di stanza in stanza per nasconderti». 26Il re d’Israele disse: «Prendi Michea e conducilo da Amon, governatore della città, e da Ioas, figlio del re. 27Dirai loro: “Così dice il re: Mettete costui in prigione e nutritelo con il minimo di pane e di acqua finché tornerò in pace”». 28Michea disse: «Se davvero tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mezzo mio». E aggiunse: «Popoli tutti, ascoltate!».
29Il re d’Israele marciò, insieme con Giòsafat, re di Giuda, contro Ramot di Gàlaad. 30Il re d’Israele disse a Giòsafat: «Io per combattere mi travestirò. Tu resta con i tuoi abiti». Il re d’Israele si travestì ed entrò in battaglia. [vv. 31-54] [<<< 31-54] 31Il re di Aram aveva ordinato ai comandanti dei suoi carri, che erano trentadue: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma unicamente contro il re d’Israele». 32Appena videro Giòsafat, i comandanti dei carri dissero: «Certo, quello è il re d’Israele». Si avvicinarono a lui per combattere. Giòsafat lanciò un grido. 33I comandanti dei carri si accorsero che non era il re d’Israele e si allontanarono da lui.
34Ma un uomo tese a caso l’arco e colpì il re d’Israele fra le maglie dell’armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: «Gira, portami fuori della mischia, perché sono ferito». 35La battaglia infuriò in quel giorno; il re stette sul suo carro di fronte agli Aramei. Alla sera morì; il sangue della sua ferita era colato sul fondo del carro. 36Al tramonto questo grido si diffuse per l’accampamento: «Ognuno alla sua città e ognuno alla sua terra!». 37Il re dunque morì. Giunsero a Samaria e seppellirono il re a Samaria. 38Il carro fu lavato nella piscina di Samaria; i cani leccarono il suo sangue e le prostitute vi si bagnarono, secondo la parola pronunciata dal Signore.
39Le altre gesta di Acab, tutte le sue azioni, la costruzione della casa d’avorio e delle città da lui erette, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 40Acab si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Acazia.
41Giòsafat, figlio di Asa, divenne re su Giuda l’anno quarto di Acab, re d’Israele. 42Giòsafat aveva trentacinque anni quando divenne re; regnò venticinque anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azubà, figlia di Silchì. 43Seguì in tutto la via di Asa, suo padre, non si allontanò da essa, facendo ciò che è retto agli occhi del Signore. 44Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 45Giòsafat fece pace con il re d’Israele.
46Le altre gesta di Giòsafat e la potenza con cui agì e combatté, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 47Egli spazzò via dalla terra il resto dei prostituti sacri, che era rimasto al tempo di suo padre Asa.
48Allora non c’era re in Edom; lo sostituiva un governatore. 49Giòsafat costruì navi di Tarsis per andare a cercare l’oro in Ofir; ma non ci andò, perché le navi si sfasciarono a Esion-Ghèber. 50Allora Acazia, figlio di Acab, disse a Giòsafat: «I miei servi vadano con i tuoi servi sulle navi». Ma Giòsafat non volle.
51Giòsafat si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con i suoi padri nella Città di Davide, suo padre, e al suo posto divenne re suo figlio Ioram.
52Acazia, figlio di Acab, divenne re su Israele a Samaria nell’anno diciassettesimo di Giòsafat, re di Giuda; regnò due anni su Israele. 53Fece ciò che è male agli occhi del Signore, seguendo la via di suo padre, quella di sua madre e quella di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele. 54Servì Baal e si prostrò davanti a lui irritando il Signore, Dio d’Israele, come aveva fatto suo padre.
[vv. 1-11]
[<<< 1-11] 1Quando il Signore stava per far salire al cielo in un turbine Elia, questi partì da Gàlgala con Eliseo. 2Elia disse a Eliseo: «Rimani qui, perché il Signore mi manda fino a Betel». Eliseo rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». Scesero a Betel. 3I figli dei profeti che erano a Betel andarono incontro a Eliseo e gli dissero: «Non sai tu che oggi il Signore porterà via il tuo signore al di sopra della tua testa?». Ed egli rispose: «Lo so anch’io; tacete!». 4Elia gli disse: «Eliseo, rimani qui, perché il Signore mi manda a Gerico». Egli rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò»; e andarono a Gerico. 5I figli dei profeti che erano a Gerico si avvicinarono a Eliseo e gli dissero: «Non sai tu che oggi il Signore porterà via il tuo signore al di sopra della tua testa?». Rispose: «Lo so anch’io; tacete!». 6Elia gli disse: «Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano». Egli rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». E procedettero insieme.
7Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono di fronte, a distanza; loro due si fermarono al Giordano. 8Elia prese il suo mantello, l’arrotolò e percosse le acque, che si divisero di qua e di là; loro due passarono sull’asciutto. 9Appena furono passati, Elia disse a Eliseo: «Domanda che cosa io debba fare per te, prima che sia portato via da te». Eliseo rispose: «Due terzi del tuo spirito siano in me». 10Egli soggiunse: «Tu pretendi una cosa difficile! Sia per te così, se mi vedrai quando sarò portato via da te; altrimenti non avverrà». 11Mentre continuavano a camminare conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. 12Eliseo guardava e gridava: «Padre mio, padre mio, carro d’Israele e suoi destrieri!». E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi. [vv. 13-25] [<<< 13-25] 13Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elia, e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giordano.
14Prese il mantello, che era caduto a Elia, e percosse le acque, dicendo: «Dov’è il Signore, Dio di Elia?». Quando anch’egli ebbe percosso le acque, queste si divisero di qua e di là, ed Eliseo le attraversò. 15Se lo videro di fronte, i figli dei profeti di Gerico, e dissero: «Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo». Gli andarono incontro e si prostrarono a terra davanti a lui. 16Gli dissero: «Ecco, fra i tuoi servi ci sono cinquanta uomini vigorosi; potrebbero andare a cercare il tuo signore nel caso che lo spirito del Signore l’abbia preso e gettato su qualche monte o in qualche valle». Egli disse: «Non mandateli!». 17Insistettero tanto con lui che egli disse: «Mandateli!». Mandarono cinquanta uomini, che cercarono per tre giorni, ma non lo trovarono. 18Tornarono da Eliseo, che stava a Gerico. Egli disse loro: «Non vi avevo forse detto: “Non andate”?».
19Gli uomini della città dissero a Eliseo: «Ecco, è bello soggiornare in questa città, come il mio signore può constatare, ma le acque sono cattive e la terra provoca aborti». 20Ed egli disse: «Prendetemi una scodella nuova e mettetevi del sale». Gliela portarono. 21Eliseo si recò alla sorgente delle acque e vi versò il sale, dicendo: «Così dice il Signore: “Rendo sane queste acque; da esse non verranno più né morte né aborti”». 22Le acque rimasero sane fino ad oggi, secondo la parola pronunciata da Eliseo.
23Di lì Eliseo salì a Betel. Mentre egli andava per strada, uscirono dalla città alcuni ragazzetti che si burlarono di lui dicendo: «Sali, calvo! Sali, calvo!». 24Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei bambini. 25Di là egli andò al monte Carmelo, e quindi tornò a Samaria.
[vv. 1-8]
[<<< 1-8] 1Ioram, figlio di Acab, divenne re su Israele a Samaria l’anno diciottesimo di Giòsafat, re di Giuda. Ioram regnò dodici anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come suo padre e sua madre. Egli allontanò la stele di Baal, che aveva fatto suo padre. 3Ma restò legato, senza allontanarsene, ai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele.
4Il re di Moab, Mesa, era un allevatore di pecore. Egli inviava come tributo al re d’Israele centomila agnelli e la lana di centomila arieti. 5Ma alla morte di Acab il re di Moab si ribellò al re d’Israele. 6Un giorno il re Ioram uscì da Samaria e passò in rassegna tutto Israele. 7Dopo essere partito mandò a dire a Giòsafat, re di Giuda: «Il re di Moab si è ribellato contro di me; verresti con me alla guerra contro Moab?». Egli rispose: «Verrò; conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi». 8«Per quale strada saliremo?», domandò Giòsafat. L’altro rispose: «Per la strada del deserto di Edom». 9Allora si avviarono in marcia il re d’Israele, il re di Giuda e il re di Edom. Girarono per sette giorni. Non c’era acqua per l’esercito né per le bestie che lo seguivano. [vv. 10-11] [<<< 10-11] 10Il re d’Israele disse: «Ohimè! Il Signore ha chiamato questi tre re per consegnarli nelle mani di Moab». 11Giòsafat disse: «Non c’è qui un profeta del Signore, per mezzo del quale possiamo consultare il Signore?». Rispose uno dei servi del re d’Israele: «C’è qui Eliseo, figlio di Safat, che versava l’acqua sulle mani di Elia». 12Giòsafat disse: «La parola del Signore è in lui». Scesero da lui il re d’Israele, Giòsafat e il re di Edom.
[vv. 13-24]
[<<< 13-24] 13Eliseo disse al re d’Israele: «Che cosa c’è tra me e te? Va’ dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!». Il re d’Israele gli disse: «No, perché il Signore ha chiamato questi tre re per consegnarli nelle mani di Moab». 14Eliseo disse: «Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che provo verso Giòsafat, re di Giuda, a te non avrei neppure badato, né ti avrei guardato. 15Ora andate a prendermi un suonatore di cetra». Mentre il suonatore suonava il suo strumento, la mano del Signore fu sopra Eliseo. 16Egli annunciò: «Così dice il Signore: “Scavate molte fosse in questo alveo”. 17Infatti così dice il Signore: “Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia, eppure quest’alveo si riempirà d’acqua; berrete voi, il vostro bestiame minuto e i vostri giumenti”. 18Ciò è poca cosa agli occhi del Signore: egli consegnerà anche Moab nelle vostre mani. 19Voi colpirete tutte le città fortificate e tutte le città principali, abbatterete ogni albero buono e ostruirete tutte le sorgenti d’acqua, rovinerete tutti i campi riempiendoli di pietre». 20Al mattino, nell’ora dell’offerta del sacrificio, ecco venire acqua dalla direzione di Edom; la terra si riempì d’acqua.
21Tutti i Moabiti, udito che erano saliti i re per fare loro guerra, radunarono chiunque sapesse portare un’arma e si schierarono sulla frontiera. 22I Moabiti si alzarono presto al mattino, quando il sole splendeva sulle acque, e videro da lontano le acque rosse come sangue. 23Esclamarono: «Quello è sangue! I re si sono scontrati e l’uno ha ucciso l’altro. Ebbene, Moab, alla preda!». 24Andarono dunque nell’accampamento d’Israele. Ma gli Israeliti insorsero e sconfissero i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. Li inseguirono e sconfissero i Moabiti. 25Demolirono le città, in ogni campo buono ognuno gettò la sua pietra fino a riempirlo, ostruirono tutte le sorgenti d’acqua e abbatterono ogni albero buono, fino a lasciare a Kir-Carèset solo le sue pietre: i frombolieri l’aggirarono e l’assalirono. [vv. 26-27] [<<< 26-27] 26Il re di Moab, visto che la guerra era superiore alle sue forze, prese con sé settecento uomini che maneggiavano la spada per aprirsi un passaggio verso il re di Edom, ma non ci riuscì. 27Allora prese il figlio primogenito, che doveva regnare dopo di lui, e l’offrì in olocausto sulle mura. Si scatenò una grande ira contro gli Israeliti, che si allontanarono da lui e tornarono nella loro terra.
[v. 1] [<< 1] 1Una donna, una delle mogli dei figli dei profeti, gridò a Eliseo: «Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Ora è venuto il creditore per prendersi come schiavi i miei due bambini». 2Eliseo le disse: «Che cosa posso fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa». Quella rispose: «In casa la tua serva non ha altro che un orcio d’olio». [vv. 3-44] [<<< 3-44] 3Le disse: «Va’ fuori a chiedere vasi da tutti i tuoi vicini: vasi vuoti, e non pochi! 4Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli. Versa olio in tutti quei vasi e i pieni mettili da parte». 5Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi le porgevano e lei versava. 6Quando i vasi furono pieni, disse a suo figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L’olio cessò. 7Ella andò a riferire la cosa all’uomo di Dio, che le disse: «Va’, vendi l’olio e paga il tuo debito; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà».
8Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c’era un’illustre donna, che lo trattenne a mangiare. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. 9Ella disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. 10Facciamo una piccola stanza superiore, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere; così, venendo da noi, vi si potrà ritirare». 11Un giorno che passò di lì, si ritirò nella stanza superiore e si coricò. 12Egli disse a Giezi, suo servo: «Chiama questa Sunammita». La chiamò e lei si presentò a lui. 13Eliseo disse al suo servo: «Dille tu: “Ecco, hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa possiamo fare per te? C’è forse bisogno di parlare in tuo favore al re o al comandante dell’esercito?”». Ella rispose: «Io vivo tranquilla con il mio popolo». 14Eliseo replicò: «Che cosa si può fare per lei?». Giezi disse: «Purtroppo lei non ha un figlio e suo marito è vecchio». 15Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; ella si fermò sulla porta. 16Allora disse: «L’anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stringerai un figlio fra le tue braccia». Ella rispose: «No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva». 17Ora la donna concepì e partorì un figlio, nel tempo stabilito, in quel periodo dell’anno, come le aveva detto Eliseo.
18Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre presso i mietitori. 19Egli disse a suo padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò a un servo: «Portalo da sua madre». 20Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino sedette sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì. 21Ella salì a coricarlo sul letto dell’uomo di Dio; chiuse la porta e uscì. 22Chiamò il marito e gli disse: «Mandami per favore uno dei servi e un’asina; voglio correre dall’uomo di Dio e tornerò subito». 23Quello domandò: «Perché vuoi andare da lui oggi? Non è il novilunio né sabato». Ma lei rispose: «Addio». 24Sellò l’asina e disse al proprio servo: «Conducimi, cammina, non trattenermi nel cavalcare, a meno che non te lo ordini io». 25Si incamminò; giunse dall’uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l’uomo di Dio la vide da lontano, disse a Giezi, suo servo: «Ecco la Sunammita! 26Su, corrile incontro e domandale: “Stai bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?”». Quella rispose: «Bene!». 27Giunta presso l’uomo di Dio sul monte, gli afferrò i piedi. Giezi si avvicinò per tirarla indietro, ma l’uomo di Dio disse: «Lasciala stare, perché il suo animo è amareggiato e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l’ha rivelato». 28Ella disse: «Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi forse: “Non mi ingannare”?».
29Eliseo disse a Giezi: «Cingi i tuoi fianchi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo». 30La madre del ragazzo disse: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». Allora egli si alzò e la seguì. 31Giezi li aveva preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c’era stata voce né reazione. Egli tornò incontro a Eliseo e gli riferì: «Il ragazzo non si è svegliato». 32Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, coricato sul letto. 33Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore. 34Quindi salì e si coricò sul bambino; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani sulle mani di lui, si curvò su di lui e il corpo del bambino riprese calore. 35Quindi desistette e si mise a camminare qua e là per la casa; poi salì e si curvò su di lui. Il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi. 36Eliseo chiamò Giezi e gli disse: «Chiama questa Sunammita!». La chiamò e, quando lei gli giunse vicino, le disse: «Prendi tuo figlio!». 37Quella entrò, cadde ai piedi di lui, si prostrò a terra, prese il figlio e uscì.
38Eliseo tornò a Gàlgala. Nella regione c’era carestia. Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei profeti». 39Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della minestra, non sapendo che cosa fossero. 40Si versò da mangiare agli uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: «Nella pentola c’è la morte, uomo di Dio!». Non ne potevano mangiare. 41Allora Eliseo ordinò: «Andate a prendere della farina». Versatala nella pentola, disse: «Danne da mangiare a questa gente». Non c’era più nulla di cattivo nella pentola.
42Da Baal-Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all’uomo di Dio: venti pani d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». 43Ma il suo servitore disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”». 44Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore.
[vv. 1-7]
[<<< 1-7] 1Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramei. Ma quest’uomo prode era lebbroso. 2Ora bande aramee avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. 3Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samaria, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». 4Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d’Israele ha detto così e così». 5Il re di Aram gli disse: «Va’ pure, io stesso invierò una lettera al re d’Israele». Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro e dieci mute di abiti. 6Portò la lettera al re d’Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». 7Letta la lettera, il re d’Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
8Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re d’Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele». [vv. 9-11] [<<< 9-11] 9Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 10Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato». 11Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”. 12Forse l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato. [vv. 13-22] [<<< 13-22] 13Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”». 14Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.
15Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». 16Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 17Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore. 18Però il Signore perdoni il tuo servo per questa azione: quando il mio signore entra nel tempio di Rimmon per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e anche io mi prostro nel tempio di Rimmon, mentre egli si prostra nel tempio di Rimmon. Il Signore perdoni il tuo servo per questa azione». 19Egli disse: «Va’ in pace». Partì da lui e fece un bel tratto di strada.
20Giezi, servo di Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: «Ecco, il mio signore ha rinunciato a prendere dalla mano di questo arameo, Naamàn, ciò che egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e prenderò qualche cosa da lui». 21Giezi inseguì Naamàn. Naamàn, vedendolo correre verso di sé, saltò giù dal carro per andargli incontro e gli domandò: «Tutto bene?». 22Quello rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: “Ecco, proprio ora, sono giunti da me due giovani dalle montagne di Èfraim, da parte dei figli dei profeti. Da’ loro un talento d’argento e due mute di abiti”». 23Naamàn disse: «È meglio che tu prenda due talenti», e insistette con lui. Chiuse due talenti d’argento in due sacchi insieme con due mute di abiti e li diede a due suoi servi, che li portarono davanti a Giezi. [vv. 24-27] [<<< 24-27] 24Giunto alla collina, questi prese dalla loro mano il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò quegli uomini, che se ne andarono. 25Poi egli andò a presentarsi al suo signore. Eliseo gli domandò: «Giezi, da dove vieni?». Rispose: «Il tuo servo non è andato da nessuna parte». 26Egli disse: «Non ero forse presente in spirito quando quell’uomo si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave? 27Ma la lebbra di Naamàn si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre». Uscì da lui lebbroso, bianco come la neve.
[vv. 1-9]
[<<< 1-9] 1I figli dei profeti dissero a Eliseo: «Ecco, l’ambiente in cui abitiamo presso di te è troppo stretto per noi. 2Andiamo fino al Giordano, prendiamo lì una trave ciascuno e costruiamoci lì un locale dove abitare». Egli rispose: «Andate!». 3Uno disse: «Dégnati di venire anche tu con i tuoi servi». Egli rispose: «Verrò». 4E andò con loro. Giunti al Giordano, cominciarono a tagliare gli alberi. 5Ora, mentre uno abbatteva un tronco, il ferro della scure gli cadde nell’acqua. Egli gridò: «Oh, mio signore! Era stato preso in prestito!». 6L’uomo di Dio domandò: «Dov’è caduto?». Gli mostrò il posto. Eliseo allora tagliò un legno e lo gettò in quel punto e il ferro venne a galla. 7Disse: «Tiratelo su!». Quello stese la mano e lo prese.
8Il re di Aram combatteva contro Israele, e in un consiglio con i suoi ufficiali disse che si sarebbe accampato in un certo luogo. 9L’uomo di Dio mandò a dire al re d’Israele: «Guàrdati dal passare per quel luogo, perché là stanno scendendo gli Aramei». 10Il re d’Israele fece spedizioni nel luogo indicatogli dall’uomo di Dio e riguardo al quale egli l’aveva ammonito, e là se ne stette in guardia, non una né due volte soltanto. 11Molto turbato in cuor suo per questo fatto, il re di Aram convocò i suoi ufficiali e disse loro: «Non mi potete indicare chi dei nostri è a favore del re d’Israele?». [vv. 12-33] [<<< 12-33] 12Uno degli ufficiali rispose: «No, o re, mio signore, ma Eliseo, profeta d’Israele, riferisce al re d’Israele le parole che tu dici nella tua camera da letto». 13Quegli disse: «Andate a scoprire dov’è costui; lo manderò a prendere». Gli fu riferito: «Ecco, sta a Dotan». 14Egli mandò là cavalli, carri e una schiera consistente; vi giunsero di notte e circondarono la città.
15Il servitore dell’uomo di Dio si alzò presto e uscì. Ecco, una schiera circondava la città con cavalli e carri. Il suo servo gli disse: «Ohimè, mio signore! Come faremo?». 16Egli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro». 17Eliseo pregò così: «Signore, apri i suoi occhi perché veda». Il Signore aprì gli occhi del servo, che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo.
18Poi scesero verso di lui, ed Eliseo pregò il Signore dicendo: «Colpisci questa gente di cecità!». E il Signore li colpì di cecità secondo la parola di Eliseo. 19Disse loro Eliseo: «Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi condurrò dall’uomo che cercate». Egli li condusse a Samaria. 20Quando entrarono in Samaria, Eliseo disse: «Signore, apri gli occhi di costoro perché vedano!». Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a Samaria!
21Quando li vide, il re d’Israele disse a Eliseo: «Li devo colpire, padre mio?». 22Egli rispose: «Non colpire! Sei forse solito colpire uno che hai fatto prigioniero con la tua spada e con il tuo arco? Piuttosto metti davanti a loro pane e acqua; mangino e bevano, poi se ne vadano dal loro signore». 23Si preparò per loro un grande pranzo. Dopo che ebbero mangiato e bevuto, li congedò ed essi se ne andarono dal loro signore. Le bande aramee non penetrarono più nella terra d’Israele.
24Dopo tali cose Ben-Adàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito e venne ad assediare Samaria. 25Ci fu una grande carestia a Samaria; la strinsero d’assedio fino al punto che una testa d’asino si vendeva a ottanta sicli d’argento e un quarto di qab di guano di colomba a cinque sicli. 26Mentre il re d’Israele passava sulle mura, una donna gli gridò: «Salvami, o re, mio signore!». 27Rispose: «No, il Signore ti salvi! Come ti posso salvare io? Forse con il prodotto dell’aia o con quello del torchio?». 28Poi il re aggiunse: «Che hai?». Quella rispose: «Questa donna mi ha detto: “Dammi tuo figlio perché lo mangiamo oggi. Mio figlio ce lo mangeremo domani”. 29Abbiamo cotto mio figlio e lo abbiamo mangiato. Il giorno dopo io le ho detto: “Dammi tuo figlio perché lo mangiamo”, ma essa ha nascosto suo figlio». 30Quando udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti e mentre egli passava sulle mura il popolo vide che di sotto, aderente al corpo, portava il sacco. 31Egli disse: «Dio mi faccia questo e anche di peggio, se oggi la testa di Eliseo, figlio di Safat, resterà su di lui».
32Eliseo stava seduto in casa e con lui sedevano gli anziani. Il re si fece precedere da un uomo. Prima che il messaggero arrivasse da lui, egli disse agli anziani: «Vedete che quel figlio di assassino manda uno a tagliarmi la testa! State attenti: quando arriverà il messaggero, chiudete la porta; tenetelo fermo sulla porta. Non c’è forse il rumore dei piedi del suo signore dietro di lui?». 33Stava ancora parlando con loro, quando il re scese da lui e gli disse: «Ecco, questa è la sventura che viene dal Signore; che cosa posso ancora sperare dal Signore?».
[vv. 1-12]
[<<< 1-12] 1Ma Eliseo disse: «Ascoltate la parola del Signore! Così dice il Signore: “A quest’ora, domani, alla porta di Samaria un sea di farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un siclo”». 2Ma lo scudiero, al cui braccio il re si appoggiava, rispose all’uomo di Dio: «Già, il Signore apre le cateratte in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». Ed egli replicò: «Ecco, tu lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai».
3Ora c’erano quattro lebbrosi sulla soglia della porta. Essi dicevano fra di loro: «Perché stiamo seduti qui ad aspettare la morte? 4Se decidiamo di andare in città, in città c’è la carestia e vi moriremo. Se stiamo qui, moriremo. Ora, su, passiamo all’accampamento degli Aramei: se ci lasceranno in vita, vivremo; se ci faranno morire, moriremo». 5Si alzarono al crepuscolo per andare all’accampamento degli Aramei e giunsero fino al limite del loro accampamento. Ebbene, là non c’era nessuno. 6Il Signore aveva fatto udire nell’accampamento degli Aramei rumore di carri, rumore di cavalli e rumore di un grande esercito. Essi si erano detti l’un l’altro: «Ecco, il re d’Israele ha assoldato contro di noi i re degli Ittiti e i re dell’Egitto, per mandarli contro di noi». 7Alzatisi, erano fuggiti al crepuscolo, lasciando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini e l’accampamento com’era; erano fuggiti per salvarsi la vita. 8Quei lebbrosi, giunti al limite dell’accampamento, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e bevuto, portarono via argento, oro e vesti, che andarono a nascondere. Ritornati, entrarono in un’altra tenda; portarono via tutto e andarono a nasconderlo.
9Ma poi si dissero l’un l’altro: «Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno di lieta notizia, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se attendiamo fino alla luce del mattino, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e annunciamolo alla reggia». 10Vi andarono; chiamarono i guardiani della città e riferirono loro: «Siamo andati nell’accampamento degli Aramei; ecco, non c’era nessuno né c’era voce umana, ma c’erano i cavalli legati e gli asini legati e le tende al loro posto». 11I guardiani allora gridarono e diedero la notizia all’interno della reggia.
12Il re si alzò nella notte e disse ai suoi ufficiali: «Vi dirò quello che hanno fatto a noi gli Aramei. Sapendo che siamo affamati, sono usciti dall’accampamento per nascondersi in campagna, dicendo: “Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi e poi entreremo in città”». 13Uno dei suoi ufficiali rispose: «Si prendano cinque dei cavalli superstiti che sono rimasti in questa città – avverrà di loro come di tutta la moltitudine d’Israele rimasta in città, come di tutta la moltitudine d’Israele che è perita – e mandiamo a vedere». [vv. 14-20] [<<< 14-20] 14Presero allora due carri con i cavalli; il re li mandò sulle tracce dell’esercito degli Aramei, dicendo: «Andate a vedere». 15Andarono sulle loro tracce fino al Giordano; ecco, tutta la strada era piena di abiti e di oggetti che gli Aramei avevano gettato via nella loro fuga precipitosa. I messaggeri tornarono e riferirono al re.
16Allora il popolo uscì e saccheggiò l’accampamento degli Aramei. Un sea di farina si vendette per un siclo, e due sea di orzo ugualmente per un siclo, secondo la parola del Signore. 17Il re aveva messo a guardia della porta lo scudiero, al cui braccio egli si appoggiava. Calpestato dalla folla presso la porta, quello morì come aveva detto l’uomo di Dio, quando aveva parlato al re che era sceso da lui. 18Avvenne come aveva detto l’uomo di Dio al re: «A quest’ora, domani, alla porta di Samaria due sea di orzo costeranno un siclo e anche un sea di farina costerà un siclo». 19Lo scudiero aveva risposto all’uomo di Dio: «Già, il Signore apre le cateratte in cielo! Avverrà mai una cosa simile?». E quegli aveva replicato: «Ecco, tu lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai». 20A lui capitò proprio questo: lo calpestò la folla alla porta ed egli morì.
1Il profeta Eliseo chiamò uno dei figli dei profeti e gli disse: «Cingiti i fianchi, prendi in mano questo vasetto d’olio e va’ a Ramot di Gàlaad. [vv. 2-5] [<<< 2-5] 2Appena giunto là, cerca Ieu, figlio di Giòsafat, figlio di Nimsì. Entrato in casa, lo farai alzare tra i suoi fratelli e lo condurrai in una camera interna. 3Prenderai il vasetto dell’olio e lo verserai sulla sua testa, dicendo: “Così dice il Signore: Ti ungo re su Israele”. Poi aprirai la porta e fuggirai e non aspetterai». 4Il giovane, il servo del profeta, andò a Ramot di Gàlaad. 5Appena giunto, trovò i capi dell’esercito seduti insieme. Egli disse: «Ho una parola per te, comandante». Ieu disse: «Per chi fra tutti noi?». Ed egli rispose: «Per te, comandante». 6Si alzò ed entrò in casa, e quello gli versò l’olio sulla testa dicendogli: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Ti ungo re sul popolo del Signore, su Israele. [vv. 7-37] [<<< 7-37] 7Tu colpirai la casa di Acab, tuo signore; io vendicherò il sangue dei miei servi, i profeti, e il sangue di tutti i servi del Signore, sparso dalla mano di Gezabele. 8Tutta la casa di Acab perirà; io eliminerò ad Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. 9Renderò la casa di Acab come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasà, figlio di Achia. 10I cani divoreranno Gezabele nel campo di Izreèl; nessuno la seppellirà”». Quindi aprì la porta e fuggì.
11Quando Ieu uscì per raggiungere gli ufficiali del suo signore, gli domandarono: «Va tutto bene? Perché questo pazzo è venuto da te?». Egli disse loro: «Voi conoscete l’uomo e le sue chiacchiere». 12Gli dissero: «Non è vero! Su, raccontaci!». Egli disse: «Mi ha parlato così e così, affermando: “Così dice il Signore: Ti ungo re su Israele”». 13Allora si affrettarono e presero ciascuno il proprio mantello e lo stesero sui gradini sotto di lui, suonarono il corno e gridarono: «Ieu è re».
14Ieu, figlio di Giòsafat, figlio di Nimsì, congiurò contro Ioram. Ora Ioram aveva difeso con tutto Israele Ramot di Gàlaad di fronte a Cazaèl, re di Aram, 15poi il re Ioram era tornato a curarsi a Izreèl le ferite ricevute dagli Aramei nella guerra contro Cazaèl, re di Aram. Ieu disse: «Se tale è la vostra convinzione, nessuno fugga dalla città per andare ad annunciarlo a Izreèl». 16Ieu salì su un carro e partì per Izreèl, perché là giaceva malato Ioram e Acazia, re di Giuda, era sceso a visitarlo.
17La sentinella che stava sulla torre di Izreèl vide la schiera di Ieu che avanzava e disse: «Vedo una schiera». Ioram disse: «Prendi un cavaliere e mandalo loro incontro per domandare: “Tutto bene?”». 18Uno a cavallo andò loro incontro e disse: «Così dice il re: “Tutto bene?”». Ieu disse: «Che importa a te come vada? Passa dietro e seguimi». La sentinella riferì: «Il messaggero è arrivato da quelli, ma non torna indietro». 19Il re mandò un altro cavaliere che, giunto da quelli, disse: «Il re domanda: “Tutto bene?”». Ma Ieu disse: «Che importa a te come vada? Passa dietro e seguimi». 20La sentinella riferì: «È arrivato da quelli, ma non torna indietro. Il modo di guidare è come quello di Ieu, figlio di Nimsì: difatti guida all’impazzata».
21Ioram disse: «Attacca i cavalli». Attaccarono i cavalli al suo carro. Ioram, re d’Israele, e Acazia, re di Giuda, uscirono ognuno sul proprio carro. Uscirono incontro a Ieu, che trovarono nel campo di Nabot di Izreèl.
22Quando Ioram vide Ieu, gli domandò: «Tutto bene, Ieu?». Rispose: «Come può andare tutto bene fin quando durano le prostituzioni di Gezabele, tua madre, e le sue numerose magie?». 23Allora Ioram si volse indietro e fuggì, dicendo ad Acazia: «Tradimento, Acazia!». 24Ieu, impugnato l’arco, colpì Ioram tra le spalle. La freccia gli attraversò il cuore ed egli si accasciò sul carro. 25Ieu disse a Bidkar, suo scudiero: «Sollevalo, gettalo nel campo di Nabot di Izreèl. Ricòrdatelo: io e te eravamo con coloro che cavalcavano appaiati dietro Acab, suo padre, e il Signore proferì su di lui questo oracolo: 26“Non ho forse visto ieri il sangue di Nabot e il sangue dei suoi figli? Oracolo del Signore. Ti ripagherò in questo stesso campo. Oracolo del Signore”. Sollevalo e gettalo nel campo secondo la parola del Signore».
27Visto ciò, Acazia, re di Giuda, fuggì per la strada di Bet-Gan; Ieu l’inseguì e ordinò: «Colpite anche lui!». Lo colpirono sul carro nella salita di Gur, nelle vicinanze di Ibleàm. Egli fuggì a Meghiddo, dove morì. 28I suoi ufficiali lo portarono a Gerusalemme su un carro e lo seppellirono nel suo sepolcro, accanto ai suoi padri, nella Città di Davide.
29Acazia era divenuto re di Giuda nell’anno undicesimo di Ioram, figlio di Acab.
30Ieu arrivò a Izreèl. Appena lo seppe, Gezabele si truccò gli occhi con stibio, si ornò il capo e si affacciò alla finestra. 31Mentre Ieu arrivava alla porta, gli domandò: «Tutto bene, Zimrì, assassino del suo signore?». 32Ieu alzò lo sguardo verso la finestra e disse: «Chi è con me? Chi?». Due o tre cortigiani si affacciarono a guardarlo. 33Egli disse: «Gettàtela giù». La gettarono giù. Parte del suo sangue schizzò sul muro e sui cavalli, che la calpestarono. 34Poi Ieu entrò, mangiò e bevve; alla fine ordinò: «Andate a vedere quella maledetta e seppellitela, perché era figlia di re». 35Andati per seppellirla, non trovarono altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani. 36Tornati, riferirono il fatto a Ieu, che disse: «È la parola del Signore, che aveva detto per mezzo del suo servo Elia, il Tisbita: “Nel campo di Izreèl i cani divoreranno la carne di Gezabele. 37E il cadavere di Gezabele sarà come letame sulla superficie della campagna nel campo di Izreèl, così che non si potrà più dire: Questa è Gezabele”».
[vv. 1-13]
[<<< 1-13] 1Nell’anno ventitreesimo di Ioas, figlio di Acazia, re di Giuda, Ioacàz, figlio di Ieu, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò diciassette anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò il peccato di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele, né mai se ne allontanò. 3L’ira del Signore si accese contro Israele e li consegnò in mano a Cazaèl, re di Aram, e in mano a Ben-Adàd, figlio di Cazaèl, per tutto quel tempo. 4Ma Ioacàz placò il volto del Signore e il Signore lo ascoltò, perché aveva visto l’oppressione d’Israele: infatti il re di Aram lo opprimeva. 5Il Signore concesse un salvatore a Israele, che così riuscì a sfuggire al potere di Aram; gli Israeliti poterono abitare nelle loro tende come prima. 6Ma essi non si allontanarono dai peccati che la casa di Geroboamo aveva fatto commettere a Israele, ma li imitarono e anche il palo sacro rimase in piedi a Samaria. 7Pertanto non furono lasciati soldati a Ioacàz, se non cinquanta cavalli, dieci carri e diecimila fanti, perché li aveva distrutti il re di Aram, riducendoli come la polvere che si calpesta.
8Le altre gesta di Ioacàz, tutte le sue azioni e la sua potenza, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 9Ioacàz si addormentò con i suoi padri, fu sepolto a Samaria e al suo posto divenne re suo figlio Ioas.
10Nell’anno trentasettesimo di Ioas, re di Giuda, Ioas, figlio di Ioacàz, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò sedici anni. 11Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da tutti i peccati che Geroboamo figlio di Nebat aveva fatto commettere a Israele, ma li imitò.
12Le altre gesta di Ioas, tutte le sue azioni e la potenza con cui combatté con Amasia, re di Giuda, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 13Ioas si addormentò con i suoi padri e sul suo trono si sedette Geroboamo. Ioas fu sepolto a Samaria con i re d’Israele.
14Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas, re d’Israele, scese da lui, scoppiò in pianto in sua presenza, dicendo: «Padre mio, padre mio, carro d’Israele e suoi destrieri!». [vv. 15-25] [<<< 15-25] 15Eliseo gli disse: «Va’ a prendere arco e frecce», ed egli prese arco e frecce per lui. 16Disse ancora Eliseo al re d’Israele: «Metti la tua mano sull’arco». Dopo che egli ebbe messa la mano, Eliseo mise le sue mani sopra le mani del re, 17quindi disse: «Apri la finestra verso oriente». Dopo che egli ebbe aperta la finestra, Eliseo disse: «Tira!». Ioas tirò. Eliseo disse: «Freccia vittoriosa del Signore, freccia vittoriosa contro Aram. Tu colpirai Aram ad Afek, sino a finirlo». 18Eliseo disse: «Prendi le frecce». E quando quegli le ebbe prese, disse al re d’Israele: «Colpisci la terra», ed egli la percosse tre volte, poi si fermò. 19L’uomo di Dio s’indignò contro di lui e disse: «Colpendo cinque o sei volte, avresti colpito Aram sino a finirlo; ora, invece, sconfiggerai Aram solo tre volte».
20Eliseo morì e lo seppellirono. Nell’anno successivo alcune bande di Moab penetrarono nella terra. 21Mentre seppellivano un uomo, alcuni, visto un gruppo di razziatori, gettarono quell’uomo sul sepolcro di Eliseo e se ne andarono. L’uomo, venuto a contatto con le ossa di Eliseo, riacquistò la vita e si alzò sui suoi piedi.
22Cazaèl, re di Aram, oppresse gli Israeliti per tutti i giorni di Ioacàz. 23Ma il Signore ebbe pietà di loro, ne ebbe compassione e tornò a favorirli a causa della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe; non volle distruggerli e non li ha rigettati dal suo volto fino ad ora. 24Cazaèl, re di Aram, morì e al suo posto divenne re suo figlio Ben-Adàd. 25Allora Ioas, figlio di Ioacàz, tornò a prendere a Ben-Adàd, figlio di Cazaèl, le città che Cazaèl aveva tolte con la guerra a suo padre Ioacàz. Ioas lo sconfisse tre volte; così recuperò le città d’Israele.
[vv. 1-8]
[<<< 1-8] 1Nell’anno secondo di Ioas, figlio di Ioacàz, re d’Israele, Amasia, figlio di Ioas, divenne re di Giuda. 2Quando divenne re aveva venticinque anni; regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Ioaddàn. 3Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non come Davide, suo padre: fece come suo padre Ioas. 4Solo non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 5Quando il regno fu saldo nelle sue mani, uccise i suoi ufficiali che avevano ucciso il re, suo padre. 6Ma non fece morire i figli degli uccisori, secondo quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, ove il Signore prescrive: «Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri. Ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato». 7Egli sconfisse gli Edomiti nella valle del Sale, in tutto diecimila. In quella guerra occupò Sela e la chiamò Iokteèl, come è chiamata ancora oggi.
8Allora Amasia mandò messaggeri a Ioas, figlio di Ioacàz, figlio di Ieu, re d’Israele, per dirgli: «Vieni, affrontiamoci». 9Ioas, re d’Israele, fece rispondere ad Amasia, re di Giuda: «Il cardo del Libano mandò a dire al cedro del Libano: “Da’ in moglie tua figlia a mio figlio”. Ma passò una bestia selvatica del Libano e calpestò il cardo. [vv. 10-29] [<<< 10-29] 10Hai ben colpito Edom, e il tuo cuore ti ha esaltato. Sii glorioso, ma resta nella tua casa. Perché ti precipiti in una disfatta? Potresti soccombere tu e Giuda con te». 11Ma Amasia non lo ascoltò.
Allora Ioas, re d’Israele, si mosse; si affrontarono, lui e Amasia, re di Giuda, presso Bet-Semes, che appartiene a Giuda. 12Giuda fu sconfitto di fronte a Israele e ognuno fuggì nella propria tenda. 13Ioas, re d’Israele, fece prigioniero Amasia, re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Acazia, a Bet-Semes. Quindi, andato a Gerusalemme, aprì una breccia nelle mura di Gerusalemme dalla porta di Èfraim fino alla porta dell’Angolo, per quattrocento cubiti. 14Prese tutto l’oro e l’argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio del Signore e nei tesori della reggia, e gli ostaggi, e tornò a Samaria.
15Le altre gesta che compì Ioas, la sua potenza e la guerra che combatté contro Amasia, re di Giuda, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 16Ioas si addormentò con i suoi padri, fu sepolto a Samaria con i re d’Israele e al suo posto divenne re suo figlio Geroboamo.
17Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, visse quindici anni dopo la morte di Ioas, figlio di Ioacàz, re d’Israele. 18Le altre gesta di Amasia non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
19Si ordì contro di lui una congiura a Gerusalemme. Egli fuggì a Lachis, ma lo fecero inseguire fino a Lachis, dove l’uccisero. 20Lo caricarono su cavalli e fu sepolto a Gerusalemme con i suoi padri nella Città di Davide. 21Tutto il popolo di Giuda prese Azaria, che aveva sedici anni, e lo fece re al posto di suo padre Amasia. 22Egli ricostruì Elat, riannettendola a Giuda, dopo che il re si era addormentato con i suoi padri.
23Nell’anno quindicesimo di Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, Geroboamo, figlio di Ioas, re d’Israele, divenne re a Samaria. Egli regnò quarantun anni. 24Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele. 25Egli recuperò a Israele il territorio dall’ingresso di Camat fino al mare dell’Araba, secondo la parola del Signore, Dio d’Israele, pronunciata per mezzo del suo servo, il profeta Giona, figlio di Amittài, di Gat-Chefer. 26Infatti il Signore aveva visto la miseria molto amara d’Israele: non c’era più né schiavo né libero e Israele non aveva chi l’aiutasse. 27Il Signore che aveva deciso di non cancellare il nome d’Israele sotto il cielo, li liberò per mezzo di Geroboamo, figlio di Ioas.
28Le altre gesta di Geroboamo, tutte le sue azioni e la potenza con cui combatté e con la quale recuperò a Israele Damasco e Camat, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 29Geroboamo si addormentò con i suoi padri, con i re d’Israele, e al suo posto divenne re suo figlio Zaccaria.
[vv. 1-4] [<<< 1-4] 1Nell’anno ventisettesimo di Geroboamo, re d’Israele, divenne re Azaria, figlio di Amasia, re di Giuda. 2Quando divenne re aveva sedici anni; regnò a Gerusalemme cinquantadue anni. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Iecolia. 3Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come aveva fatto Amasia, suo padre. 4Ma non scomparvero le alture. Il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 5Il Signore colpì il re, che divenne lebbroso fino al giorno della sua morte e abitò in una casa d’isolamento. Iotam, figlio del re, era a capo della reggia e governava il popolo della terra.
[vv. 6-28]
[<<< 6-28] 6Le altre gesta di Azaria e tutte le sue azioni, non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 7Azaria si addormentò con i suoi padri, lo seppellirono con i suoi padri nella Città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Iotam.
8Nell’anno trentottesimo di Azaria, re di Giuda, Zaccaria, figlio di Geroboamo, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò sei mesi. 9Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l’avevano fatto i suoi padri; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele. 10Ma Sallum, figlio di Iabes, congiurò contro di lui, lo colpì a Ibleàm, lo fece morire e regnò al suo posto.
11Le altre gesta di Zaccaria sono descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 12Questa è la parola del Signore, che aveva rivolto a Ieu dicendo: «I tuoi figli siederanno sul trono d’Israele fino alla quarta generazione». E avvenne così.
13Sallum, figlio di Iabes, divenne re nell’anno trentanovesimo di Ozia, re di Giuda; regnò un mese a Samaria. 14Da Tirsa salì Menachèm, figlio di Gadì, entrò a Samaria e colpì Sallum, figlio di Iabes, lo fece morire e divenne re al suo posto.
15Le altre gesta di Sallum e la congiura da lui organizzata sono descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 16Allora Menachèm colpì Tifsach, tutto quello che era in essa e il suo territorio, a partire da Tirsa. Devastò tutto il suo territorio, perché non gli avevano aperto le porte, e sventrò tutte le donne incinte.
17Nell’anno trentanovesimo di Azaria, re di Giuda, Menachèm, figlio di Gadì, divenne re su Israele. Egli regnò dieci anni a Samaria. 18Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele in tutti i suoi giorni.
19Pul, re d’Assiria, invase il paese. Menachèm diede a Pul mille talenti d’argento, perché l’aiutasse a consolidare nelle sue mani il potere regale. 20Per quel denaro Menachèm impose una tassa su Israele, sulle persone facoltose, per poterlo dare al re d’Assiria; da ognuno richiese cinquanta sicli. Così il re d’Assiria se ne andò e non rimase là nel paese.
21Le altre gesta di Menachèm e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 22Menachèm si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Pekachia.
23Nell’anno cinquantesimo di Azaria, re di Giuda, Pekachia, figlio di Menachèm, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò due anni. 24Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele. 25Contro di lui congiurò Pekach, figlio di Romelia, suo scudiero. Lo colpì a Samaria nel torrione della reggia insieme ad Argob e ad Ariè, avendo con sé cinquanta uomini di Gàlaad; lo fece morire e divenne re al suo posto.
26Le altre gesta di Pekachia e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
27Nell’anno cinquantaduesimo di Azaria, re di Giuda, Pekach, figlio di Romelia, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò vent’anni. 28Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto commettere a Israele.
29Nei giorni di Pekach, re d’Israele, venne Tiglat-Pilèser, re d’Assiria, che occupò Iion, Abel-Bet-Maacà, Ianòach, Kedes, Asor, il Gàlaad e la Galilea, tutta la terra di Nèftali, deportandone la popolazione in Assiria. [vv. 30-38] [<<< 30-38] 30Contro Pekach, figlio di Romelia, ordì una congiura Osea, figlio di Ela, che lo colpì e lo fece morire, divenendo re al suo posto, nell’anno ventesimo di Iotam, figlio di Ozia.
31Le altre gesta di Pekach e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
32Nell’anno secondo di Pekach, figlio di Romelia, re d’Israele, divenne re Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda. 33Quando divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusà, figlia di Sadoc. 34Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come aveva fatto Ozia, suo padre. 35Ma non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. Egli costruì la porta superiore del tempio del Signore.
36Le altre gesta che compì Iotam non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
37In quei giorni il Signore cominciò a far avanzare contro Giuda Resin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelia. 38Iotam si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con i suoi padri nella Città di Davide, suo padre, e al suo posto divenne re suo figlio Acaz.
[vv. 1-7]
[<<< 1-7] 1Nell’anno diciassettesimo di Pekach, figlio di Romelia, divenne re Acaz, figlio di Iotam, re di Giuda. 2Quando Acaz divenne re, aveva vent’anni; regnò sedici anni a Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore, suo Dio, come Davide, suo padre. 3Seguì la via dei re d’Israele; fece perfino passare per il fuoco suo figlio, secondo gli abomini delle nazioni che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti. 4Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni albero verde.
5Allora Resin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelia, re d’Israele, salirono per combattere contro Gerusalemme; strinsero d’assedio Acaz, ma non poterono attaccare battaglia. 6In quel tempo Resin, re di Aram, recuperò Elat ad Aram ed espulse i Giudei da Elat; poi gli Edomiti entrarono in Elat e vi si sono stabiliti fino ad oggi.
7Acaz mandò messaggeri a Tiglat-Pilèser, re d’Assiria, per dirgli: «Io sono tuo servo e tuo figlio; sali e salvami dalla mano del re di Aram e dalla mano del re d’Israele, che sono insorti contro di me». 8Acaz, preso l’argento e l’oro che si trovava nel tempio del Signore e nei tesori della reggia, lo mandò in dono al re d’Assiria. [vv. 9-20] [<<< 9-20] 9Il re d’Assiria lo ascoltò e salì a Damasco e la prese, ne deportò la popolazione a Kir e fece morire Resin.
10Il re Acaz andò incontro a Tiglat-Pilèser, re d’Assiria, a Damasco e, visto l’altare che si trovava a Damasco, il re Acaz mandò al sacerdote Uria il disegno dell’altare e il suo modello con tutta la sua lavorazione. 11Il sacerdote Uria costruì l’altare, conformemente a tutte le indicazioni che il re aveva inviato da Damasco; il sacerdote Uria fece così, prima che tornasse Acaz da Damasco. 12Arrivato da Damasco, il re si avvicinò all’altare e vi salì, 13bruciò sull’altare il suo olocausto e la sua offerta, versò la sua libagione e sparse il sangue dei sacrifici di comunione a lui spettanti. 14Spostò l’altare di bronzo, che era di fronte al Signore, dalla facciata del tempio, dal luogo tra l’altare e il tempio del Signore, e lo pose al fianco dell’altare verso settentrione. 15Il re Acaz ordinò al sacerdote Uria: «Sull’altare grande brucerai l’olocausto del mattino, l’offerta della sera, l’olocausto del re e la sua offerta, l’olocausto di tutto il popolo della terra, la sua offerta e le sue libagioni; su di esso spargerai tutto il sangue degli olocausti e tutto il sangue dei sacrifici. Dell’altare di bronzo mi occuperò io». 16Il sacerdote Uria fece quanto aveva ordinato il re Acaz.
17Il re Acaz tagliò a pezzi le traverse dei carrelli e tolse da esse i bacini. Fece scendere il Mare dai buoi di bronzo che lo sostenevano e lo collocò sul pavimento di pietre. 18A causa del re d’Assiria egli rimosse dal tempio del Signore il portico del sabato, che era stato costruito nel tempio, e l’ingresso esterno del re.
19Le altre gesta che compì Acaz non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda? 20Acaz si addormentò con i suoi padri, fu sepolto con i suoi padri nella Città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Ezechia.
[vv. 1-3] [<<< 1-3] 1Nell’anno dodicesimo di Acaz, re di Giuda, Osea, figlio di Ela, divenne re su Israele a Samaria. Egli regnò nove anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come i re d’Israele che l’avevano preceduto. 3Contro di lui mosse Salmanàssar, re d’Assiria; Osea divenne suo vassallo e gli pagò un tributo. 4Ma poi il re d’Assiria scoprì una congiura di Osea; infatti questi aveva inviato messaggeri a So, re d’Egitto, e non spediva più il tributo al re d’Assiria, come ogni anno. Perciò il re d’Assiria lo arrestò e, incatenato, lo gettò in carcere.
[v. 5] [<< 5] 5Il re d’Assiria invase tutta la terra, salì a Samaria e l’assediò per tre anni. 6Nell’anno nono di Osea, il re d’Assiria occupò Samaria, deportò gli Israeliti in Assiria, e li stabilì a Calach e presso il Cabor, fiume di Gozan, e nelle città della Media.
[vv. 7-19]
[<<< 7-19] 7Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore, loro Dio, che li aveva fatti uscire dalla terra d’Egitto, dalle mani del faraone, re d’Egitto. Essi venerarono altri dèi, 8seguirono le leggi delle nazioni che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti, e quelle introdotte dai re d’Israele. 9Gli Israeliti riversarono contro il Signore, loro Dio, parole non giuste e si costruirono alture in ogni loro città, dalla torre di guardia alla città fortificata. 10Si eressero stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde. 11Ivi, su ogni altura, bruciarono incenso come le nazioni che il Signore aveva scacciato davanti a loro; fecero azioni cattive, irritando il Signore. 12Servirono gli idoli, dei quali il Signore aveva detto: «Non farete una cosa simile!».
13Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: «Convertitevi dalle vostre vie malvagie e osservate i miei comandi e i miei decreti secondo tutta la legge che io ho prescritto ai vostri padri e che ho trasmesso a voi per mezzo dei miei servi, i profeti». 14Ma essi non ascoltarono, anzi resero dura la loro cervice, come quella dei loro padri, i quali non avevano creduto al Signore, loro Dio. 15Rigettarono le sue leggi e la sua alleanza, che aveva concluso con i loro padri, e le istruzioni che aveva dato loro; seguirono le vanità e diventarono vani, seguirono le nazioni intorno a loro, pur avendo il Signore proibito di agire come quelle. 16Abbandonarono tutti i comandi del Signore, loro Dio; si eressero i due vitelli in metallo fuso, si fecero un palo sacro, si prostrarono davanti a tutta la milizia celeste e servirono Baal. 17Fecero passare i loro figli e le loro figlie per il fuoco, praticarono la divinazione e trassero presagi; si vendettero per compiere ciò che è male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno. 18Il Signore si adirò molto contro Israele e lo allontanò dal suo volto e non rimase che la sola tribù di Giuda. 19Neppure quelli di Giuda osservarono i comandi del Signore, loro Dio, ma seguirono le leggi d’Israele. 20Il Signore rigettò tutta la discendenza d’Israele; li umiliò e li consegnò in mano a predoni, finché non li scacciò dal suo volto. [vv. 21-41] [<<< 21-41] 21Quando aveva strappato Israele dalla casa di Davide, avevano fatto re Geroboamo, figlio di Nebat; poi Geroboamo aveva spinto Israele a staccarsi dal Signore e gli aveva fatto commettere un grande peccato. 22Gli Israeliti imitarono tutti i peccati che Geroboamo aveva commesso; non se ne allontanarono, 23finché il Signore non allontanò Israele dal suo volto, come aveva detto per mezzo di tutti i suoi servi, i profeti. Israele fu deportato dalla sua terra in Assiria, fino ad oggi.
24Il re d’Assiria mandò gente da Babilonia, da Cuta, da Avva, da Camat e da Sefarvàim e la stabilì nelle città della Samaria al posto degli Israeliti. E quelli presero possesso della Samaria e si stabilirono nelle sue città. 25All’inizio del loro insediamento non veneravano il Signore ed egli inviò contro di loro dei leoni, che ne facevano strage. 26Allora dissero al re d’Assiria: «Le popolazioni che tu hai trasferito e stabilito nelle città della Samaria non conoscono il culto del dio locale ed egli ha mandato contro di loro dei leoni, i quali seminano morte tra loro, perché esse non conoscono il culto del dio locale». 27Il re d’Assiria ordinò: «Mandate laggiù uno dei sacerdoti che avete deportato di là: vada, vi si stabilisca e insegni il culto del dio locale». 28Venne uno dei sacerdoti deportati da Samaria, che si stabilì a Betel e insegnava loro come venerare il Signore.
29Ogni popolazione si fece i suoi dèi e li mise nei templi delle alture costruite dai Samaritani, ognuna nella città dove dimorava. 30Gli uomini di Babilonia si fecero Succot-Benòt, gli uomini di Cuta si fecero Nergal, gli uomini di Camat si fecero Asimà. 31Gli Avviti si fecero Nibcaz e Tartak; i Sefarvei bruciavano nel fuoco i propri figli in onore di Adrammèlec e di Anammèlec, divinità di Sefarvàim. 32Veneravano anche il Signore; si fecero sacerdoti per le alture, scegliendoli tra di loro: prestavano servizio per loro nei templi delle alture. 33Veneravano il Signore e servivano i loro dèi, secondo il culto delle nazioni dalle quali li avevano deportati. 34Fino ad oggi essi agiscono secondo i culti antichi: non venerano il Signore e non agiscono secondo le loro norme e il loro culto, né secondo la legge e il comando che il Signore ha dato ai figli di Giacobbe, a cui impose il nome d’Israele. 35Il Signore aveva concluso con loro un’alleanza e aveva loro ordinato: «Non venerate altri dèi, non prostratevi davanti a loro, non serviteli e non sacrificate a loro, 36ma venerate solo il Signore, che vi ha fatto salire dalla terra d’Egitto con grande potenza e con braccio teso: a lui prostratevi e a lui sacrificate. 37Osservate le norme, i precetti, la legge e il comando che egli ha scritto per voi, mettendoli in pratica tutti i giorni; non venerate altri dèi. 38Non dimenticate l’alleanza che ho concluso con voi e non venerate altri dèi, 39ma venerate soltanto il Signore, vostro Dio, ed egli vi libererà dal potere di tutti i vostri nemici». 40Essi però non ascoltarono, ma continuano ad agire secondo il loro culto antico.
41Così quelle popolazioni veneravano il Signore e servivano i loro idoli, e così pure i loro figli e i figli dei loro figli: come fecero i loro padri essi fanno ancora oggi.
[vv. 1-6] [<<< 1-6] 1Nell’anno terzo di Osea, figlio di Ela, re d’Israele, divenne re Ezechia, figlio di Acaz, re di Giuda. 2Quando egli divenne re, aveva venticinque anni; regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abì, figlia di Zaccaria. 3Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come aveva fatto Davide, suo padre. 4Egli eliminò le alture e frantumò le stele, tagliò il palo sacro e fece a pezzi il serpente di bronzo, che aveva fatto Mosè; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustàn. 5Egli confidò nel Signore, Dio d’Israele. Dopo non vi fu uno come lui tra tutti i re di Giuda, né tra quelli che ci furono prima. 6Aderì al Signore e non si staccò da lui; osservò i precetti che il Signore aveva dato a Mosè. 7Il Signore fu con lui ed egli riusciva in tutto quello che intraprendeva. Egli si ribellò al re d’Assiria e non lo servì. [vv. 8-10] [<<< 8-10] 8Sconfisse i Filistei fino a Gaza e ai suoi territori, dalla torre di guardia alla città fortificata.
9Nell’anno quarto del re Ezechia, cioè l’anno settimo di Osea, figlio di Ela, re d’Israele, Salmanàssar, re d’Assiria, salì contro Samaria e l’assediò. 10Dopo tre anni la prese; nell’anno sesto di Ezechia, cioè l’anno nono di Osea, re d’Israele, Samaria fu presa. 11Il re d’Assiria deportò gli Israeliti in Assiria, li collocò a Calach, e presso il Cabor, fiume di Gozan, e nelle città della Media. [vv. 12-20] [<<< 12-20] 12Ciò accadde perché quelli non avevano ascoltato la voce del Signore, loro Dio, e avevano trasgredito la sua alleanza, cioè tutto quello che egli aveva ordinato a Mosè, servo del Signore: non l’avevano ascoltato e non l’avevano messo in pratica.
13Nell’anno quattordicesimo del re Ezechia, Sennàcherib, re d’Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda e le prese. 14Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d’Assiria a Lachis: «Ho peccato; allontànati da me e io accetterò quanto mi imporrai». Il re d’Assiria impose a Ezechia, re di Giuda, trecento talenti d’argento e trenta talenti d’oro. 15Ezechia consegnò tutto il denaro che si trovava nel tempio del Signore e nei tesori della reggia. 16In quel tempo Ezechia fece a pezzi i battenti del tempio del Signore e gli stipiti che egli stesso, re di Giuda, aveva ricoperto con lamine, e li diede al re d’Assiria.
17Il re d’Assiria mandò da Lachis a Gerusalemme, dal re Ezechia, il tartan, il grande eunuco e il gran coppiere con una schiera numerosa. Costoro salirono e giunsero a Gerusalemme; salirono, arrivarono e si fermarono presso il canale della piscina superiore, che è nella via del campo del lavandaio.
18Essi chiamarono il re e gli andarono incontro Eliakìm, figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Iòach, figlio di Asaf, l’archivista. 19Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: “Così dice il grande re, il re d’Assiria: Che fiducia è quella nella quale confidi? 20Pensi forse che la sola parola delle labbra sia di consiglio e di forza per la guerra? Ora, in chi confidi per ribellarti a me? 21Ecco, tu confidi su questo sostegno di canna spezzata che è l’Egitto, che penetra nella mano, forandola, a chi vi si appoggia; tale è il faraone, re d’Egitto, per tutti coloro che confidano in lui. [vv. 22-27] [<<< 22-27] 22Se mi dite: Noi confidiamo nel Signore, nostro Dio, non è forse quello stesso del quale Ezechia eliminò le alture e gli altari, ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete solo davanti a questo altare a Gerusalemme? 23Ora fa’ una scommessa col mio signore, re d’Assiria; io ti darò duemila cavalli, se potrai mettere tuoi cavalieri su di essi. 24Come potrai far voltare indietro uno solo dei più piccoli servi del mio signore? Ma tu confidi nell’Egitto per i carri e i cavalieri! 25Ora, non è forse secondo il volere del Signore che io sono salito contro questo luogo per mandarlo in rovina? Il Signore mi ha detto: Sali contro questa terra e mandala in rovina”».
26Eliakìm, figlio di Chelkia, Sebna e Iòach risposero al gran coppiere: «Per favore, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo; ma non parlarci in giudaico: il popolo che è sulle mura ha orecchi per sentire». 27Il gran coppiere replicò: «Forse il mio signore mi ha inviato per pronunciare tali parole al tuo signore e a te e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la propria urina con voi?».
28Il gran coppiere allora si alzò in piedi e gridò a gran voce in giudaico; parlò e disse: «Udite la parola del grande re, del re d’Assiria. [v. 29] [<< 29] 29Così dice il re: “Non vi inganni Ezechia, poiché non potrà liberarvi dalla mia mano. 30Ezechia non vi induca a confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà consegnata in mano al re d’Assiria”. [vv. 31-37] [<<< 31-37] 31Non ascoltate Ezechia, poiché così dice il re d’Assiria: “Fate la pace con me e arrendetevi. Allora ognuno potrà mangiare i frutti della propria vigna e del proprio fico e ognuno potrà bere l’acqua della sua cisterna, 32fino a quando io verrò per condurvi in una terra come la vostra, terra di frumento e di mosto, terra di pane e di vigne, terra di ulivi e di miele; così voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendo: Il Signore ci libererà! 33Forse gli dèi delle nazioni sono riusciti a liberare ognuno la propria terra dalla mano del re d’Assiria? 34Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? Dove gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno forse liberato Samaria dalla mia mano? 35Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle regioni, hanno liberato la loro terra dalla mia mano, perché il Signore possa liberare Gerusalemme dalla mia mano?”».
36Quelli tacquero e non gli risposero nulla, perché l’ordine del re era: «Non rispondetegli».
37Eliakìm, figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Iòach, figlio di Asaf, l’archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere.
[vv. 1-9]
[<<< 1-9] 1Quando udì, il re Ezechia si stracciò le vesti, si ricoprì di sacco e andò nel tempio del Signore. 2Quindi mandò Eliakìm il maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti ricoperti di sacco dal profeta Isaia, figlio di Amoz, 3perché gli dicessero: «Così dice Ezechia: “Giorno di angoscia, di castigo e di disonore è questo, poiché i bimbi stanno per nascere, ma non c’è forza per partorire. 4Forse il Signore, tuo Dio, udrà tutte le parole del gran coppiere, che il re d’Assiria, suo signore, ha inviato per insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole che il Signore, tuo Dio, avrà udito. Innalza ora una preghiera per quel resto che ancora rimane”».
5Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia. 6Disse loro Isaia: «Riferite al vostro signore: “Così dice il Signore: Non temere per le parole che hai udito e con le quali i ministri del re d’Assiria mi hanno ingiuriato. 7Ecco, io infonderò in lui uno spirito tale che egli, appena udrà una notizia, ritornerà nella sua terra, e nella sua terra io lo farò cadere di spada”».
8Il gran coppiere ritornò, ma trovò il re d’Assiria che combatteva contro Libna; infatti aveva udito che si era allontanato da Lachis, 9avendo avuto, riguardo a Tiraka, re d’Etiopia, questa notizia: «Ecco, è uscito per combattere contro di te».
Allora il re d’Assiria inviò di nuovo messaggeri a Ezechia dicendo: 10«Così direte a Ezechia, re di Giuda: “Non ti illuda il tuo Dio in cui confidi, dicendo: Gerusalemme non sarà consegnata in mano al re d’Assiria. [vv. 11-21] [<<< 11-21] 11Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re d’Assiria a tutti i territori, votandoli allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti? 12Gli dèi delle nazioni, che i miei padri hanno devastato, hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Resef e i figli di Eden che erano a Telassàr? 13Dove sono il re di Camat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?”».
14Ezechia prese la lettera dalla mano dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio del Signore, l’aprì davanti al Signore 15e pregò davanti al Signore: «Signore, Dio d’Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 16Porgi, Signore, il tuo orecchio e ascolta; apri, Signore, i tuoi occhi e guarda. Ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente. 17È vero, Signore, i re d’Assiria hanno devastato le nazioni e la loro terra, 18hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non erano dèi, ma solo opera di mani d’uomo, legno e pietra: perciò li hanno distrutti. 19Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu solo, o Signore, sei Dio».
20Allora Isaia, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechia: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib, re d’Assiria. 21Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
22Chi hai insultato e ingiuriato?
Contro chi hai alzato la voce
e hai levato in alto i tuoi occhi?
Contro il Santo d’Israele!
[vv. 23-31]
[<<< 23-31]
23Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il mio Signore
e hai detto: Alla guida dei miei carri
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano:
ne ho reciso i cedri più alti,
i suoi cipressi migliori,
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
24Io ho scavato e bevuto acque straniere,
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i fiumi d’Egitto.
25Non l’hai forse udito?
Da tempo ho preparato questo,
da giorni remoti io l’ho progettato;
ora lo eseguo.
E sarai tu a ridurre in mucchi di rovine
le città fortificate.
26I loro abitanti, stremati di forza,
erano atterriti e confusi,
erano erba del campo,
foglie verdi d’erbetta,
erba di tetti, grano riarso
prima di diventare messe.
27Ti sieda, esca o rientri,
io lo so.
28Poiché il tuo infuriarti contro di me
e il tuo fare arrogante
è salito ai miei orecchi,
porrò il mio anello alle tue narici
e il mio morso alle tue labbra;
ti farò tornare per la strada,
per la quale sei venuto”.
29Questo sarà per te il segno:
mangiate quest’anno il frutto dei semi caduti,
nel secondo anno ciò che nasce da sé,
nel terzo anno seminate e mietete,
piantate vigne e mangiatene il frutto.
30Il residuo superstite della casa di Giuda
continuerà a mettere radici in basso
e a fruttificare in alto.
31Poiché da Gerusalemme uscirà un resto,
dal monte Sion un residuo.
Lo zelo del Signore farà questo.
32Perciò così dice il Signore riguardo al re d’Assiria:
“Non entrerà in questa città
né vi lancerà una freccia,
non l’affronterà con scudi
e contro essa non costruirà terrapieno.
[vv. 33-37]
[<<< 33-37]
33Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore.
34Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo”».
35Ora in quella notte l’angelo del Signore uscì e colpì nell’accampamento degli Assiri centoottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, erano tutti cadaveri senza vita.
36Sennàcherib, re d’Assiria, levò le tende, partì e fece ritorno a Ninive, dove rimase. 37Mentre si prostrava nel tempio di Nisroc, suo dio, i suoi figli Adrammèlec e Sarèser lo colpirono di spada, mettendosi quindi al sicuro nella terra di Araràt. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon.
[vv. 1-12]
[<<< 1-12] 1Il re mandò a radunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2Il re salì al tempio del Signore; erano con lui tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Lesse alla loro presenza tutte le parole del libro dell’alleanza, trovato nel tempio del Signore. 3Il re, in piedi presso la colonna, concluse l’alleanza davanti al Signore, per seguire il Signore e osservare i suoi comandi, le istruzioni e le leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per attuare le parole dell’alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all’alleanza.
4Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di portare fuori dal tempio del Signore tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutto l’esercito del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. 5Destituì i sacerdoti creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, ai segni dello zodiaco e a tutto l’esercito del cielo. 6Fece portare il palo sacro dal tempio del Signore fuori di Gerusalemme, al torrente Cedron; lo bruciò nel torrente Cedron, lo ridusse in polvere e gettò la polvere sul sepolcro dei figli del popolo. 7Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio del Signore, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. 8Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, rese impure le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l’altura dei satiri, che era all’ingresso della porta di Giosuè, governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.
9I sacerdoti delle alture non salivano più all’altare del Signore a Gerusalemme; tuttavia potevano mangiare pani azzimi in mezzo ai loro fratelli. 10Giosia rese impuro il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Innòm, perché nessuno vi facesse passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloc. 11Rimosse i cavalli che i re di Giuda avevano posto in onore del sole all’ingresso del tempio del Signore, presso la stanza del cortigiano Netan-Mèlec, che era accanto alla loggia, e diede alle fiamme i carri del sole. 12Demolì gli altari sulla terrazza della stanza superiore di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manasse nei due cortili del tempio del Signore; il re li frantumò e ne gettò in fretta la polvere nel torrente Cedron. 13Il re rese impure le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a destra del monte della Perdizione, erette da Salomone, re d’Israele, in onore di Astarte, obbrobrio di quelli di Sidone, in onore di Camos, obbrobrio dei Moabiti, e in onore di Milcom, abominio degli Ammoniti. [vv. 14-37] [<<< 14-37] 14Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.
15Quanto all’altare di Betel e all’altura eretta da Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto commettere peccati a Israele, lo demolì insieme con l’altura e bruciò l’altura; triturò, ridusse in polvere e bruciò il palo sacro.
16Giosia si voltò e vide i sepolcri che erano là sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull’altare, rendendolo impuro, secondo la parola del Signore, che aveva proclamato l’uomo di Dio quando Geroboamo, durante la festa, stava presso l’altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell’uomo di Dio che aveva proclamato queste cose, 17Giosia domandò: «Che cos’è quel cippo che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «È il sepolcro dell’uomo di Dio che, partito da Giuda, proclamò queste cose che hai fatto riguardo all’altare di Betel». 18Egli disse: «Lasciatelo riposare; nessuno rimuova le sue ossa». Così preservarono le sue ossa, insieme con le ossa del profeta venuto dalla Samaria.
19Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re d’Israele nelle città della Samaria provocando a sdegno il Signore. Fece a loro riguardo quello che aveva fatto a Betel. 20Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture del luogo; su di essi bruciò ossa umane. Quindi ritornò a Gerusalemme.
21Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la Pasqua in onore del Signore, vostro Dio, come è scritto nel libro di questa alleanza». 22Difatti una Pasqua simile a questa non era mai stata celebrata dal tempo dei giudici che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re d’Israele e dei re di Giuda. 23Soltanto nell’anno diciottesimo del re Giosia questa Pasqua fu celebrata in onore del Signore a Gerusalemme.
24Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafìm, gli idoli e tutti gli obbrobri che erano comparsi nella terra di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio del Signore. 25Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il suo cuore e con tutta la sua anima e con tutta la sua forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non sorse uno come lui.
26Tuttavia il Signore non si ritirò dall’ardore della sua grande ira, che si era accesa contro Giuda a causa di tutte le prevaricazioni con cui Manasse l’aveva provocato. 27Perciò il Signore disse: «Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che avevo scelto, e il tempio di cui avevo detto: “Lì sarà il mio nome”».
28Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni non sono forse descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda?
29Nei suoi giorni, il faraone Necao, re d’Egitto, marciò per raggiungere il re d’Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli andò incontro, ma Necao lo uccise presso Meghiddo appena lo vide. 30I suoi ufficiali posero su un carro il morto per portarlo da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro. Il popolo della terra prese Ioacàz, figlio di Giosia, lo unse e lo proclamò re al posto di suo padre.
31Quando divenne re, Ioacàz aveva ventitré anni; regnò tre mesi a Gerusalemme. Sua madre era di Libna e si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 32Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come avevano fatto i suoi padri.
33Il faraone Necao lo fece prigioniero a Ribla, nel paese di Camat, perché non regnasse a Gerusalemme; alla terra egli impose un tributo di cento talenti d’argento e di un talento d’oro.
34Il faraone Necao nominò re Eliakìm, figlio di Giosia, al posto di Giosia, suo padre, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quindi prese Ioacàz. Questi andò in Egitto, ove morì. 35Ioiakìm consegnò l’argento e l’oro al faraone, in quanto aveva tassato la terra per consegnare il denaro secondo la disposizione del faraone. Con una tassa individuale, proporzionata ai beni, egli riscosse l’argento e l’oro dal popolo della terra per consegnarlo al faraone Necao.
36Quando divenne re, Ioiakìm aveva venticinque anni; regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre era di Ruma e si chiamava Zebidà, figlia di Pedaià. 37Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come avevano fatto i suoi padri.
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