1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
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22. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio |
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[vv. 1-2] 3possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e una servitù molto numerosa. Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli d’oriente.
[v. 4] 5Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti per ognuno di loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno maledetto Dio nel loro cuore». Così era solito fare Giobbe ogni volta.
[v. 6] 7Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 8Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male». [v. 9] 10Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. [v. 11] 12Il Signore disse a Satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui». Satana si ritirò dalla presenza del Signore.
[vv. 13-18]
il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».
19quand’ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre20Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prostrò 21e disse:
«Nudo uscii dal grembo di mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!».
[v. 22]
[vv. 1-2] 3possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d'oriente.
[v. 4] 5Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel loro cuore». Così faceva Giobbe ogni volta.
[v. 6] 7Il Signore chiese a satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra, che ho percorsa». 8Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male». [v. 9] 10Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra. [v. 11] 12Il Signore disse a satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stender la mano su di lui». Satana si allontanò dal Signore.
[vv. 13-18]
il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato io solo che ti racconto questo».
19quand'ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre20Allora Giobbe si alzò e si stracciò le vesti, si rase il capo, cadde a terra, si prostrò 21e disse:
«Nudo uscii dal seno di mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!».
[v. 22]
[v. 1] 2Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 3Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. Egli è ancora saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui per rovinarlo, senza ragione». [vv. 4-5] 6Il Signore disse a Satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita».
[vv. 7-9] 10Ma egli le rispose: «Tu parli come parlerebbe una stolta! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?».
In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
11Tre amici di Giobbe vennero a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Sofar di Naamà, e si accordarono per andare a condividere il suo dolore e a consolarlo. 12Alzarono gli occhi da lontano, ma non lo riconobbero. Levarono la loro voce e si misero a piangere. Ognuno si stracciò il mantello e lanciò polvere verso il cielo sul proprio capo. 13Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti. Nessuno gli rivolgeva una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.
[v. 1] 2Il Signore disse a satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra che ho percorsa». 3Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male. Egli è ancor saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui, senza ragione, per rovinarlo». [vv. 4-5] 6Il Signore disse a satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita».
[vv. 7-9] 10Ma egli le rispose: «Come parlerebbe una stolta tu hai parlato! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremo accettare il male?».
In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
11Nel frattempo tre amici di Giobbe erano venuti a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita, e si accordarono per andare a condolersi con lui e a consolarlo. 12Alzarono gli occhi da lontano ma non lo riconobbero e, dando in grida, si misero a piangere. Ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il capo di polvere. 13Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti, e nessuno gli rivolse una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.
1Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. [v. 2]
3«Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: “È stato concepito un maschio!”.
[vv. 4-5]
6Quella notte se la prenda il buio,
non si aggiunga ai giorni dell’anno,
non entri nel conto dei mesi.
[v. 7]
8La maledicano quelli che imprecano il giorno,
che sono pronti a evocare Leviatàn.
[v. 9]
10poiché non mi chiuse il varco del grembo materno,
e non nascose l’affanno agli occhi miei!
[vv. 11-18]
19Il piccolo e il grande là sono uguali,
e lo schiavo è libero dai suoi padroni.
[vv. 20-23]
24Perché al posto del pane viene la mia sofferenza
e si riversa come acqua il mio grido,
[v. 25]
26Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo ed è venuto il tormento!».
1Dopo, Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno; [v. 2]
3Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: «È stato concepito un uomo!».
[vv. 4-5]
6Quel giorno lo possieda il buio
non si aggiunga ai giorni dell'anno,
non entri nel conto dei mesi.
[vv. 7-9]
10poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno,
e non ha nascosto l'affanno agli occhi miei!
[vv. 11-18]
19Laggiù è il piccolo e il grande,
e lo schiavo è libero dal suo padrone.
[vv. 20-23]
24Così, al posto del cibo entra il mio gemito,
e i miei ruggiti sgorgano come acqua,
[v. 25]
26Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo e viene il tormento!
[vv. 1-9]
10Ruggisce il leone, urla la belva,
e i denti dei leoncelli si frantumano;
11il leone perisce per mancanza di preda,
e i figli della leonessa si disperdono.
12A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13Negli incubi delle visioni notturne,
quando il torpore grava sugli uomini,
[vv. 14-16]
17“Può l’uomo essere più retto di Dio,
o il mortale più puro del suo creatore?
[v. 18]
19quanto più in coloro che abitano case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20sono annientati fra il mattino e la sera,
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
[v. 21]
1Elifaz il Temanita prese la parola e disse:
2Se si tenta di parlarti, ti sarà forse gravoso?
Ma chi può trattenere il discorso?
[vv. 3-9]
10Il ruggito del leone e l'urlo del leopardo
e i denti dei leoncelli sono frantumati.
11Il leone è perito per mancanza di preda
e i figli della leonessa sono stati dispersi.
12A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13Nei fantasmi, tra visioni notturne,
quando grava sugli uomini il sonno,
[v. 14]
15un vento mi passò sulla faccia,
e il pelo si drizzò sulla mia carne...
[v. 16]
17«Può il mortale essere giusto davanti a Dio
o innocente l'uomo davanti al suo creatore?
[v. 18]
19quanto più a chi abita case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20annientati fra il mattino e la sera:
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
[v. 21]
[vv. 1-5]
6Non esce certo dal suolo la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
[vv. 7-12]
13Egli sorprende i saccenti nella loro astuzia
e fa crollare il progetto degli scaltri.
[v. 14]
15Egli invece salva il povero dalla spada della loro bocca
e dalla mano del violento.
16C’è speranza per il misero,
ma chi fa l’ingiustizia deve chiudere la bocca.
[vv. 17-18]
19Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima il male non ti toccherà;
[vv. 20-26]
27Ecco, questo l’abbiamo studiato a fondo, ed è vero.
Ascoltalo e imparalo per il tuo bene».
[vv. 1-5]
6Non esce certo dalla polvere la sventura
né germoglia dalla terra il dolore,
[vv. 7-12]
13coglie di sorpresa i saggi nella loro astuzia
e manda in rovina il consiglio degli scaltri.
[v. 14]
15mentre egli salva dalla loro spada l'oppresso,
e il meschino dalla mano del prepotente.
16C'è speranza per il misero
e l'ingiustizia chiude la bocca.
[vv. 17-18]
19Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima non ti toccherà il male;
[vv. 20-25]
26Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come si ammucchia il grano a suo tempo.
[v. 27]
[vv. 1-3]
4perché le saette dell’Onnipotente mi stanno infitte,
sicché il mio spirito ne beve il veleno
e i terrori di Dio mi si schierano contro!
5Raglia forse l’asino selvatico con l’erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
[v. 6]
7Ciò che io ricusavo di toccare
ora è il mio cibo nauseante!
[vv. 8-9]
10Questo sarebbe il mio conforto,
e io gioirei, pur nell’angoscia senza pietà,
perché non ho rinnegato i decreti del Santo.
[vv. 11-13]
14A chi è sfinito dal dolore è dovuto l’affetto degli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
[v. 15]
16sono torbidi per il disgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
[vv. 17-21]
22Vi ho detto forse: “Datemi qualcosa”,
o “Con i vostri beni pagate il mio riscatto”,
[vv. 23-29]
30C’è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non sa distinguere il male?
[v. 1]
2Se ben si pesasse il mio cruccio
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura...
[v. 3]
4perché le saette dell'Onnipotente mi stanno infitte,
sì che il mio spirito ne beve il veleno
e terrori immani mi si schierano contro!
5Raglia forse il somaro con l'erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
[v. 6]
7Ciò che io ricusavo di toccare
questo è il ributtante mio cibo!
[vv. 8-13]
14A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
[vv. 15-29]
30C'è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non distingue più le sventure?
[v. 1]
2Come lo schiavo sospira l’ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
[vv. 3-6]
7Ricòrdati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
[vv. 8-11]
12Sono io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu metta sopra di me una guardia?
13Quando io dico: “Il mio giaciglio mi darà sollievo,
il mio letto allevierà il mio lamento”,
[vv. 14-20]
21Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia colpa?
Ben presto giacerò nella polvere
e, se mi cercherai, io non ci sarò!».
[v. 1]
2Come lo schiavo sospira l'ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
[vv. 3-6]
7Ricordati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
[vv. 8-11]
12Son io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu mi metta accanto una guardia?
13Quando io dico: «Il mio giaciglio mi darà sollievo,
il mio letto allevierà la mia sofferenza»,
[vv. 14-20]
21Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia iniquità?
Ben presto giacerò nella polvere,
mi cercherai, ma più non sarò!
[vv. 1-2]
3Può forse Dio sovvertire il diritto
o l’Onnipotente sovvertire la giustizia?
[vv. 4-10]
11Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz’acqua?
[vv. 12-15]
16Rigoglioso si mostra in faccia al sole
e sopra il giardino si spandono i suoi rami,
[vv. 17-22]
1Allora prese a dire Bildad il Suchita:
[v. 2]
3Può forse Dio deviare il diritto
o l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
[vv. 4-10]
11Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz'acqua?
[v. 12]
13Tale il destino di chi dimentica Dio,
così svanisce la speranza dell'empio;
[vv. 14-15]
16Rigoglioso sia pure in faccia al sole
e sopra il giardino si spandano i suoi rami,
[vv. 17-22]
[vv. 1-17]
18non mi lascia riprendere il fiato,
anzi mi sazia di amarezze.
19Se si tratta di forza, è lui il potente;
se di giustizia, chi potrà citarlo in giudizio?
[vv. 20-21]
22Per questo io dico che è la stessa cosa:
egli fa perire l’innocente e il reo!
[v. 23]
24La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei giudici;
chi, se non lui, può fare questo?
[vv. 25-26]
27Se dico: “Voglio dimenticare il mio gemito,
cambiare il mio volto e rasserenarmi”,
[vv. 28-33]
34Allontani da me la sua verga,
che non mi spaventi il suo terrore:
[v. 35]
[vv. 1-6]
7Comanda al sole ed esso non sorge
e alle stelle pone il suo sigillo.
[vv. 8-17]
18non mi lascia riprendere il fiato,
anzi mi sazia di amarezze.
19Se si tratta di forza, è lui che dà il vigore;
se di giustizia, chi potrà citarlo?
20Se avessi ragione, il mio parlare mi condannerebbe;
se fossi innocente, egli proverebbe che io sono reo.
[v. 21]
22Per questo io dico: «È la stessa cosa»:
egli fa perire l'innocente e il reo!
[v. 23]
24La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei suoi giudici;
se non lui, chi dunque sarà?
[vv. 25-26]
27Se dico: «Voglio dimenticare il mio gemito,
cambiare il mio volto ed essere lieto»,
[vv. 28-33]
34Allontani da me la sua verga
sì che non mi spaventi il suo terrore:
[v. 35]
[vv. 1-5]
6perché tu debba scrutare la mia colpa
ed esaminare il mio peccato,
[vv. 7-11]
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
[vv. 13-14]
15Se sono colpevole, guai a me!
Ma anche se sono giusto, non oso sollevare il capo,
sazio d’ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
[vv. 16-22]
[vv. 1-5]
6perché tu debba scrutare la mia colpa
e frugare il mio peccato,
[vv. 7-11]
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
[vv. 13-22]
[v. 1]
2«A tante parole non si dovrà forse dare risposta?
O il loquace dovrà avere ragione?
[vv. 3-12]
13Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore
e tenderai a lui le tue palme,
[v. 14]
15allora potrai alzare il capo senza macchia,
sarai saldo e non avrai timori,
[vv. 16-20]
1Allora Zofar il Naamatita prese la parola e disse:
2A tante parole non si darà risposta?
O il loquace dovrà aver ragione?
[vv. 3-12]
13Ora, se tu a Dio dirigerai il cuore
e tenderai a lui le tue palme,
[vv. 14-20]
[vv. 1-3]
4Sono diventato il sarcasmo dei miei amici,
io che grido a Dio perché mi risponda;
sarcasmo, io che sono il giusto, l’integro!
5“Allo sventurato spetta il disprezzo”,
pensa la gente nella prosperità,
“spinte a colui che ha il piede tremante”.
[vv. 6-9]
10Egli ha in mano l’anima di ogni vivente
e il soffio di ogni essere umano.
11L’orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
[vv. 12-20]
21Sui potenti getta il disprezzo
e allenta la cintura dei forti.
[vv. 22-25]
[vv. 1-3]
4Ludibrio del suo amico è diventato
chi grida a Dio perché gli risponda;
ludibrio il giusto, l'integro!
5«Per la sventura, disprezzo», pensa la gente prosperosa,
«spinte, a colui che ha il piede tremante».
[vv. 6-9]
10Egli ha in mano l'anima di ogni vivente
e il soffio d'ogni carne umana.
11L'orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
[v. 12]
13In lui risiede la sapienza e la forza,
a lui appartiene il consiglio e la prudenza!
[vv. 14-20]
21Sui nobili spande il disprezzo
e allenta la cintura ai forti.
[vv. 22-23]
24Toglie il senno ai capi del paese
e li fa vagare per solitudini senza strade,
[v. 25]
1Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,
l’ha udito il mio orecchio e l’ha compreso.
[vv. 2-6]
7Vorreste forse dire il falso in difesa di Dio
e in suo favore parlare con inganno?
[vv. 8-10]
11La sua maestà non vi incute spavento
e il terrore di lui non vi assale?
[vv. 12-16]
17Ascoltate bene le mie parole
e il mio discorso entri nei vostri orecchi.
[vv. 18-20]
21allontana da me la tua mano
e il tuo terrore più non mi spaventi.
[v. 22]
23Quante sono le mie colpe e i miei peccati?
Fammi conoscere il mio delitto e il mio peccato.
[vv. 24-28]
1Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,
l'ha udito il mio orecchio e l'ha compreso.
[vv. 2-6]
7Volete forse in difesa di Dio dire il falso
e in suo favore parlare con inganno?
[vv. 8-10]
11Forse la sua maestà non vi incute spavento
e il terrore di lui non vi assale?
[vv. 12-16]
17Ascoltate bene le mie parole
e il mio esposto sia nei vostri orecchi.
18Ecco, tutto ho preparato per il giudizio,
son convinto che sarò dichiarato innocente.
[vv. 19-20]
21allontana da me la tua mano
e il tuo terrore più non mi spaventi;
[v. 22]
23Quante sono le mie colpe e i miei peccati?
Fammi conoscere il mio misfatto e il mio peccato.
[vv. 24-28]
[vv. 1-3]
4Chi può trarre il puro dall’immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
il numero dei suoi mesi dipende da te,
hai fissato un termine che non può oltrepassare.
[vv. 6-7]
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
[v. 9]
10Invece l’uomo, se muore, giace inerte;
quando il mortale spira, dov’è mai?
[vv. 11-15]
16Mentre ora tu conti i miei passi,
non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio delitto
e tu ricopriresti la mia colpa.
[v. 18]
19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell’uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
[vv. 21-22]
[vv. 1-3]
4Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
se il numero dei suoi mesi dipende da te,
se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
[vv. 6-7]
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
[v. 9]
10L'uomo invece, se muore, giace inerte,
quando il mortale spira, dov'è?
[vv. 11-15]
16Mentre ora tu conti i miei passi
non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto
e tu cancelleresti la mia colpa.
[v. 18]
19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell'uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
[vv. 21-22]
[v. 1]
2«Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate in aria
e riempirsi il ventre del vento d’oriente?
[vv. 3-4]
5Infatti la tua malizia istruisce la tua bocca
e scegli il linguaggio degli astuti.
[v. 6]
7Sei forse tu il primo uomo che è nato,
o prima dei monti sei stato generato?
[vv. 8-9]
10Sia il vecchio che il canuto sono fra di noi,
carichi di anni più di tuo padre.
[v. 11]
12Perché il tuo cuore ti stravolge,
perché ammiccano i tuoi occhi,
13quando volgi contro Dio il tuo animo
e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
[vv. 14-19]
20Per tutti i giorni della vita il malvagio si tormenta;
sono contati gli anni riservati al violento.
[vv. 21-29]
30Alle tenebre non sfuggirà,
il fuoco seccherà i suoi germogli
e il vento porterà via i suoi fiori.
[vv. 31-33]
34poiché la stirpe dell’empio è sterile
e il fuoco divora le tende dell’uomo venale.
[v. 35]
1Elifaz il Temanita prese a dire:
2Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate in aria
e riempirsi il ventre di vento d'oriente?
[vv. 3-4]
5Sì, la tua malizia suggerisce alla tua bocca
e scegli il linguaggio degli astuti.
[v. 6]
7Sei forse tu il primo uomo che è nato,
o, prima dei monti, sei venuto al mondo?
[vv. 8-9]
10Anche fra di noi c'è il vecchio e c'è il canuto
più di tuo padre, carico d'anni.
[v. 11]
12Perché il tuo cuore ti trasporta
e perché fanno cenni i tuoi occhi,
13quando volgi contro Dio il tuo animo
e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
[vv. 14-19]
20Per tutti i giorni della vita il malvagio si tormenta;
sono contati gli anni riservati al violento.
[vv. 21-29]
30Alle tenebre non sfuggirà,
la vampa seccherà i suoi germogli
e dal vento sarà involato il suo frutto.
[vv. 31-33]
34poiché la stirpe dell'empio è sterile
e il fuoco divora le tende dell'uomo venale.
[v. 35]
[vv. 1-3]
4Anch’io sarei capace di parlare come voi,
se voi foste al mio posto:
comporrei con eleganza parole contro di voi
e scuoterei il mio capo su di voi.
5Vi potrei incoraggiare con la bocca
e il movimento delle mie labbra potrebbe darvi sollievo.
6Ma se parlo, non si placa il mio dolore;
se taccio, che cosa lo allontana da me?
[v. 7]
8e mi opprime.
Si è costituito testimone ed è insorto contro di me:
il mio calunniatore mi accusa in faccia.
9La sua collera mi dilania e mi perseguita;
digrigna i denti contro di me,
il mio nemico su di me aguzza gli occhi.
[vv. 10-11]
12Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha scosso,
mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato;
ha fatto di me il suo bersaglio.
13I suoi arcieri mi circondano;
mi trafigge le reni senza pietà,
versa a terra il mio fiele,
[vv. 14-15]
16La mia faccia è rossa per il pianto
e un’ombra mortale mi vela le palpebre,
[v. 17]
18O terra, non coprire il mio sangue
né un luogo segreto trattenga il mio grido!
19Ecco, fin d’ora il mio testimone è nei cieli,
il mio difensore è lassù.
20I miei amici mi scherniscono,
rivolto a Dio, versa lacrime il mio occhio,
21perché egli stesso sia arbitro fra l’uomo e Dio,
come tra un figlio dell’uomo e il suo prossimo;
[v. 22]
[vv. 1-3]
4Anch'io sarei capace di parlare come voi,
se voi foste al mio posto:
vi affogherei con parole
e scuoterei il mio capo su di voi.
5Vi conforterei con la bocca
e il tremito delle mie labbra cesserebbe.
6Ma se parlo, non viene impedito il mio dolore;
se taccio, che cosa lo allontana da me?
7Ora però egli m'ha spossato, fiaccato,
tutto il mio vicinato mi è addosso;
8si è costituito testimone ed è insorto contro di me:
il mio calunniatore mi accusa in faccia.
9La sua collera mi dilania e mi perseguita;
digrigna i denti contro di me,
il mio nemico su di me aguzza gli occhi.
[vv. 10-11]
12Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha rovinato,
mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato;
ha fatto di me il suo bersaglio.
13I suoi arcieri mi circondano;
mi trafigge i fianchi senza pietà,
versa a terra il mio fiele,
[vv. 14-15]
16La mia faccia è rossa per il pianto
e sulle mie palpebre v'è una fitta oscurità.
[v. 17]
18O terra, non coprire il mio sangue
e non abbia sosta il mio grido!
19Ma ecco, fin d'ora il mio testimone è nei cieli,
il mio mallevadore è lassù;
20miei avvocati presso Dio sono i miei lamenti,
mentre davanti a lui sparge lacrime il mio occhio,
[vv. 21-22]
1Il mio respiro è affannoso,
i miei giorni si spengono;
non c’è che la tomba per me!
2Non sono con me i beffardi?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
[v. 3]
4Poiché hai tolto il senno alla loro mente,
per questo non li farai trionfare.
[vv. 5-6]
7Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra.
[v. 8]
9Ma il giusto si conferma nella sua condotta
e chi ha le mani pure raddoppia gli sforzi.
[vv. 10-12]
13Se posso sperare qualche cosa, il regno dei morti è la mia casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
[v. 14]
15Dov’è, dunque, la mia speranza?
Il mio bene chi lo vedrà?
[v. 16]
1Il mio spirito vien meno,
i miei giorni si spengono;
non c'è per me che la tomba!
2Non sono io in balìa di beffardi?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
[vv. 3-6]
7Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra.
[v. 8]
9Ma il giusto si conferma nella sua condotta
e chi ha le mani pure raddoppia il coraggio.
[vv. 10-12]
13Se posso sperare qualche cosa, la tomba è la mia casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
[v. 14]
15E la mia speranza dov'è?
Il mio benessere chi lo vedrà?
[v. 16]
[vv. 1-6]
7Il suo energico passo si accorcerà
e i suoi progetti lo faranno precipitare,
[v. 8]
9Un laccio l’afferrerà per il calcagno,
un nodo scorsoio lo stringerà.
[vv. 10-12]
13Un malanno divorerà la sua pelle,
il primogenito della morte roderà le sue membra.
[vv. 14-16]
17Il suo ricordo sparirà dalla terra
e il suo nome più non si udrà per la contrada.
[vv. 18-21]
1Bildad il Suchita prese a dire:
[vv. 2-6]
7Il suo energico passo s'accorcerà
e i suoi progetti lo faran precipitare,
[v. 8]
9Un laccio l'afferrerà per il calcagno,
un nodo scorsoio lo stringerà.
[vv. 10-12]
13Un malanno divorerà la sua pelle,
roderà le sue membra il primogenito della morte.
[vv. 14-16]
17Il suo ricordo sparirà dalla terra
e il suo nome più non si udrà per la contrada.
[vv. 18-21]
[vv. 1-15]
16Chiamo il mio servo ed egli non risponde,
devo supplicarlo con la mia bocca.
17Il mio fiato è ripugnante per mia moglie
e faccio ribrezzo ai figli del mio grembo.
[vv. 18-24]
25Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
[vv. 26-29]
[vv. 1-15]
16Chiamo il mio servo ed egli non risponde,
devo supplicarlo con la mia bocca.
17Il mio fiato è ripugnante per mia moglie
e faccio schifo ai figli di mia madre.
[vv. 18-24]
25Io lo so che il mio Vendicatore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
[vv. 26-29]
[vv. 1-4]
5il trionfo degli empi è breve
e la gioia del perverso è di un istante?
6Anche se si innalzasse fino al cielo la sua statura
e il suo capo toccasse le nubi,
7come il suo sterco sarebbe spazzato via per sempre
e chi lo aveva visto direbbe: “Dov’è?”.
[vv. 8-11]
12Se alla sua bocca fu dolce il male,
se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
[v. 13]
14il suo cibo gli si guasterà nelle viscere,
gli si trasformerà in veleno di vipere.
[vv. 15-17]
18darà ad altri il frutto della sua fatica senza mangiarne,
come non godrà del frutto del suo commercio,
[v. 19]
20perché non ha saputo calmare il suo ventre,
con i suoi tesori non si salverà.
21Nulla è sfuggito alla sua voracità,
per questo non durerà il suo benessere.
[v. 22]
23Quando starà per riempire il suo ventre,
Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno
e gli farà piovere addosso brace.
[v. 24]
25Se estrarrà la freccia dalla schiena,
una spada lucente gli squarcerà il fegato.
Lo assaliranno i terrori;
[vv. 26-27]
28Sparirà il raccolto della sua casa,
tutto sarà disperso nel giorno della sua ira.
[v. 29]
1Zofar il Naamatita prese a dire:
[vv. 2-4]
5il trionfo degli empi è breve
e la gioia del perverso è d'un istante?
6Anche se innalzasse fino al cielo la sua statura
e il suo capo toccasse le nubi,
[vv. 7-11]
12Se alla sua bocca fu dolce il male,
se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
[v. 13]
14il suo cibo gli si guasterà nelle viscere,
veleno d'aspidi gli sarà nell'intestino.
[vv. 15-20]
21Nulla è sfuggito alla sua voracità,
per questo non durerà il suo benessere.
[v. 22]
23Quando starà per riempire il suo ventre,
Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno,
e gli farà piovere addosso brace.
[v. 24]
25gli uscirà il dardo dalla schiena,
una spada lucente dal fegato.
Lo assaliranno i terrori;
[vv. 26-29]
[v. 1]
2«Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
[vv. 3-8]
9Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
10Il loro toro monta senza mai fallire,
la mucca partorisce senza abortire.
[vv. 11-15]
16Essi hanno in mano il loro benessere
e il consiglio degli empi è lontano da lui.
[vv. 17-18]
19“Dio – si dirà – riserva il castigo per i figli dell’empio”.
No, lo subisca e lo senta lui il castigo!
[v. 20]
21Che cosa gli importa infatti della sua casa quando è morto,
quando il numero dei suoi mesi è finito?
[vv. 22-23]
24i suoi fianchi sono coperti di grasso
e il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
[vv. 25-29]
30Cioè che nel giorno della sciagura è risparmiato il malvagio
e nel giorno dell’ira egli trova scampo?
[vv. 31-34]
[v. 1]
2Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
3Tollerate che io parli
e, dopo il mio parlare, deridetemi pure.
[vv. 4-8]
9Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
10Il loro toro feconda e non falla,
la vacca partorisce e non abortisce.
[vv. 11-15]
16Non hanno forse in mano il loro benessere?
Il consiglio degli empi non è lungi da lui?
[vv. 17-18]
19«Dio serba per i loro figli il suo castigo...».
Ma lo faccia pagare piuttosto a lui stesso e lo senta!
[v. 20]
21Che cosa gli importa infatti della sua casa dopo di sé,
quando il numero dei suoi mesi è finito?
[vv. 22-23]
24i suoi fianchi sono coperti di grasso
e il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
25Un altro muore con l'amarezza in cuore
senza aver mai gustato il bene.
[vv. 26-29]
30che nel giorno della sciagura è risparmiato il malvagio
e nel giorno dell'ira egli la scampa.
[vv. 31-34]
[v. 1]
2«Può forse l’uomo giovare a Dio,
dato che il saggio può giovare solo a se stesso?
[vv. 3-6]
7Non hai dato da bere all’assetato
e all’affamato hai rifiutato il pane.
[vv. 8-11]
12Ma Dio non è nell’alto dei cieli?
Guarda quanto è lontano il vertice delle stelle!
[vv. 13-14]
15Vuoi tu seguire il sentiero di un tempo,
già battuto da persone perverse,
[vv. 16-17]
18Eppure è lui che ha riempito le loro case di beni,
mentre il consiglio dei malvagi è lontano da lui!
[v. 19]
20“Finalmente sono annientati i loro averi
e il fuoco ha divorato la loro opulenza!”.
21Su, riconcìliati con lui e tornerai felice,
e avrai nuovamente il tuo benessere.
[vv. 22-24]
25allora l’Onnipotente sarà il tuo oro,
sarà per te come mucchi d’argento.
26Allora sì, nell’Onnipotente ti delizierai
e a Dio alzerai il tuo volto.
[vv. 27-30]
1Elifaz il Temanita prese a dire:
2Può forse l'uomo giovare a Dio,
se il saggio giova solo a se stesso?
[vv. 3-6]
7Non hai dato da bere all'assetato
e all'affamato hai rifiutato il pane,
8la terra l'ha il prepotente
e vi abita il tuo favorito.
[vv. 9-11]
12Ma Dio non è nell'alto dei cieli?
Guarda il vertice delle stelle: quanto sono alte!
[vv. 13-14]
15Vuoi tu seguire il sentiero d'un tempo,
gia battuto da uomini empi,
[vv. 16-19]
20«Sì, certo è stata annientata la loro fortuna
e il fuoco ne ha divorati gli avanzi!».
[vv. 21-24]
25allora sarà l'Onnipotente il tuo oro
e sarà per te argento a mucchi.
[vv. 26-30]
[v. 1]
2«Anche oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano pesa sopra i miei gemiti.
[vv. 3-10]
11Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
[vv. 12-13]
14Egli esegue il decreto contro di me
come pure i molti altri che ha in mente.
[v. 15]
16Dio ha fiaccato il mio cuore,
l’Onnipotente mi ha frastornato;
17ma non è a causa della tenebra che io perisco,
né a causa dell’oscurità che ricopre il mio volto.
[v. 1]
2Ancor oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano grava sopra i miei gemiti.
[vv. 3-10]
11Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
[vv. 12-13]
14Compie, certo, il mio destino
e di simili piani ne ha molti.
[v. 15]
16Dio ha fiaccato il mio cuore,
l'Onnipotente mi ha atterrito;
17non sono infatti perduto a causa della tenebra,
né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto.
[vv. 1-2]
3portano via l’asino degli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova.
[v. 4]
5Ecco, come asini selvatici nel deserto
escono per il loro lavoro;
di buon mattino vanno in cerca di cibo,
la steppa offre pane per i loro figli.
[v. 6]
7Nudi passano la notte, senza vestiti,
non hanno da coprirsi contro il freddo.
[v. 8]
9Strappano l’orfano dal seno della madre
e prendono in pegno il mantello del povero.
[vv. 10-11]
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l’anima dei feriti grida aiuto,
ma Dio non bada a queste suppliche.
[v. 13]
14Quando non c’è luce si alza l’omicida
per uccidere il misero e il povero;
nella notte va in giro come un ladro.
15L’occhio dell’adultero attende il buio
e pensa: “Nessun occhio mi osserva!”,
e si pone un velo sul volto.
[vv. 16-18]
19Come siccità e calore assorbono le acque nevose,
così il regno dei morti il peccatore.
20Lo dimenticherà il seno materno,
i vermi lo gusteranno,
non sarà più ricordato
e l’iniquità sarà spezzata come un albero.
[vv. 21-25]
[vv. 1-2]
3portano via l'asino degli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova.
[v. 4]
5Eccoli, come ònagri nel deserto
escono per il lavoro;
di buon mattino vanno in cerca di vitto;
la steppa offre loro cibo per i figli.
[v. 6]
7Nudi passan la notte, senza panni,
non hanno da coprirsi contro il freddo.
[v. 8]
9Rapiscono con violenza l'orfano
e prendono in pegno ciò che copre il povero.
[vv. 10-11]
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l'anima dei feriti grida aiuto:
Dio non presta attenzione alle loro preghiere.
[v. 13]
14Quando non c'è luce, si alza l'omicida
per uccidere il misero e il povero;
nella notte si aggira il ladro
e si mette un velo sul volto.
15L'occhio dell'adultero spia il buio
e pensa: «Nessun occhio mi osserva!».
[vv. 16-18]
19Come siccità e calore assorbono le acque nevose,
così la morte rapisce il peccatore.
20Il seno che l'ha portato lo dimentica,
i vermi ne fanno la loro delizia,
non se ne conserva la memoria
ed è troncata come un albero l'iniquità.
[vv. 21-25]
[vv. 1-5]
6Davanti a lui nudo è il regno dei morti
e senza velo è l’abisso.
7Egli distende il cielo sopra il vuoto,
sospende la terra sopra il nulla.
8Rinchiude le acque dentro le nubi
e la nuvola non si squarcia sotto il loro peso.
[vv. 9-11]
12Con forza agita il mare
e con astuzia abbatte Raab.
13Al suo soffio si rasserenano i cieli,
la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14Ecco, questi sono solo i contorni delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?».
[v. 1]
2Quanto aiuto hai dato al debole
e come hai soccorso il braccio senza forza!
[vv. 3-6]
7Egli stende il settentrione sopra il vuoto,
tiene sospesa la terra sopra il nulla.
8Rinchiude le acque dentro le nubi,
e le nubi non si squarciano sotto il loro peso.
[vv. 9-11]
12Con forza agita il mare
e con intelligenza doma Raab.
13Al suo soffio si rasserenano i cieli,
la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14Ecco, questi non sono che i margini delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che noi ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?
1Giobbe continuò il suo discorso dicendo:
[vv. 2-6]
7Sia trattato come reo il mio nemico
e il mio avversario come un ingiusto.
[v. 8]
9Ascolterà forse Dio il suo grido,
quando la sventura piomberà su di lui?
10Troverà forse il suo conforto nell’Onnipotente?
Potrà invocare Dio in ogni momento?
[vv. 11-16]
17egli li prepara, ma il giusto li indosserà,
e l’argento lo erediterà l’innocente.
[vv. 18-19]
20Come acque il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce l’uragano;
21il vento d’oriente lo solleva e se ne va,
lo sradica dalla sua dimora,
[vv. 22-23]
[vv. 1-6]
7Sia trattato come reo il mio nemico
e il mio avversario come un ingiusto.
[v. 8]
9Ascolterà forse Dio il suo grido,
quando la sventura piomberà su di lui?
[vv. 10-16]
17egli le prepara, ma il giusto le indosserà
e l'argento lo spartirà l'innocente.
[vv. 18-19]
20Di giorno il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce il turbine;
21il vento d'oriente lo solleva e se ne va,
lo strappa lontano dal suo posto.
[vv. 22-23]
[v. 1]
2Il ferro lo si estrae dal suolo,
il rame si libera fondendo le rocce.
[vv. 3-6]
7L’uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l’occhio del falco,
8non lo calpestano le bestie feroci,
non passa su di esso il leone.
[vv. 9-10]
11Scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12Ma la sapienza da dove si estrae?
E il luogo dell’intelligenza dov’è?
[v. 13]
14L’oceano dice: “Non è in me!”
e il mare dice: “Neppure presso di me!”.
[vv. 15-16]
17Non la eguagliano l’oro e il cristallo
né si permuta con vasi di oro fino.
[v. 18]
19Non la eguaglia il topazio d’Etiopia,
con l’oro puro non si può acquistare.
20Ma da dove viene la sapienza?
E il luogo dell’intelligenza dov’è?
[vv. 21-27]
28e disse all’uomo:
“Ecco, il timore del Signore, questo è sapienza,
evitare il male, questo è intelligenza”».
[v. 1]
2Il ferro si cava dal suolo
e la pietra fusa libera il rame.
[vv. 3-6]
7L'uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
[vv. 8-10]
11scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12Ma la sapienza da dove si trae?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
[v. 13]
14L'abisso dice: «Non è in me!»
e il mare dice: «Neppure presso di me!».
[v. 15]
16Non si acquista con l'oro di Ofir,
con il prezioso berillo o con lo zaffiro
17Non la pareggia l'oro e il cristallo,
né si permuta con vasi di oro puro.
[v. 18]
19Non la eguaglia il topazio d'Etiopia;
con l'oro puro non si può scambiare a peso.
20Ma da dove viene la sapienza?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
[vv. 21-27]
28e disse all'uomo:
«Ecco, temere Dio, questo è sapienza
e schivare il male, questo è intelligenza».
1Giobbe continuò il suo discorso dicendo:
[v. 2]
3quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
[vv. 4-6]
7Quando uscivo verso la porta della città
e sulla piazza ponevo il mio seggio,
[vv. 8-11]
12perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto
e l’orfano che ne era privo.
[vv. 13-14]
15Io ero gli occhi per il cieco,
ero i piedi per lo zoppo.
[vv. 16-19]
20La mia gloria si rinnoverà in me
e il mio arco si rinforzerà nella mia mano”.
21Mi ascoltavano in attesa fiduciosa
e tacevano per udire il mio consiglio.
22Dopo le mie parole non replicavano,
e su di loro stillava il mio dire.
[vv. 23-25]
[vv. 1-2]
3quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
[vv. 4-6]
7Quando uscivo verso la porta della città
e sulla piazza ponevo il mio seggio:
[vv. 8-11]
12perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto,
l'orfano che ne era privo.
[vv. 13-14]
15Io ero gli occhi per il cieco,
ero i piedi per lo zoppo.
[vv. 16-19]
20La mia gloria sarà sempre nuova
e il mio arco si rinforzerà nella mia mano.
21Mi ascoltavano in attesa fiduciosa
e tacevano per udire il mio consiglio.
[vv. 22-25]
[vv. 1-10]
11Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
[v. 12]
13Hanno sconvolto il mio sentiero,
cospirando per la mia rovina,
e nessuno si oppone a loro.
[vv. 14-17]
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe come il collo della mia tunica.
[vv. 19-25]
26Speravo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
[v. 27]
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell’assemblea mi alzo per invocare aiuto.
[vv. 29-30]
31La mia cetra accompagna lamenti
e il mio flauto la voce di chi piange.
[vv. 1-10]
11Poiché egli ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
essi han rigettato davanti a me ogni freno.
[v. 12]
13Hanno demolito il mio sentiero,
cospirando per la mia disfatta
e nessuno si oppone a loro.
[vv. 14-25]
26Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
[v. 27]
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
[vv. 29-30]
31La mia cetra serve per lamenti
e il mio flauto per la voce di chi piange.
[vv. 1-2]
3Non è forse la rovina riservata all’iniquo
e la sventura per chi compie il male?
[v. 4]
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
[v. 6]
7Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguìto i miei occhi,
se la mia mano si è macchiata,
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore si lasciò sedurre da una donna
e sono stato in agguato alla porta del mio prossimo,
[vv. 10-11]
12quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
[vv. 13-16]
17se da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse anche l’orfano
[vv. 18-21]
22mi si stacchi la scapola dalla spalla
e si rompa al gomito il mio braccio,
23perché mi incute timore il castigo di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
[vv. 24-25]
26se, vedendo il sole risplendere
e la luna avanzare smagliante,
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
[vv. 28-31]
32All’aperto non passava la notte il forestiero
e al viandante aprivo le mie porte.
33Non ho nascosto come uomo la mia colpa,
tenendo celato nel mio petto il mio delitto,
34come se temessi molto la folla
e il disprezzo delle famiglie mi spaventasse,
tanto da starmene zitto, senza uscire di casa.
[v. 38]
39se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare i suoi coltivatori,
[v. 40a]
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L’Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
[vv. 36-40b]
[vv. 1-2]
3Non è forse la rovina riservata all'iniquo
e la sventura per chi compie il male?
[v. 4]
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
[v. 6]
7Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguito i miei occhi,
se alla mia mano si è attaccata sozzura,
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore fu sedotto da una donna
e ho spiato alla porta del mio prossimo,
[vv. 10-11]
12quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
[vv. 13-15]
16Mai ho rifiutato quanto brama il povero,
né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
17mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l'orfano,
[vv. 18-21]
22mi si stacchi la spalla dalla nuca
e si rompa al gomito il mio braccio,
[vv. 23-25]
26se vedendo il sole risplendere
e la luna chiara avanzare,
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
[vv. 28-32]
33Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la mia colpa,
tenendo celato il mio delitto in petto,
34come se temessi molto la folla,
e il disprezzo delle tribù mi spaventasse,
sì da starmene zitto senza uscire di casa.
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L'Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
[v. 36]
37Il numero dei miei passi gli manifesterei
e mi presenterei a lui come sovrano.
[v. 38]
39se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori,
[vv. 40-40b]
[v. 1] 2Allora si accese lo sdegno di Eliu, figlio di Barachele, il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno contro Giobbe, perché si considerava giusto di fronte a Dio; [vv. 3-5]
6Eliu, figlio di Barachele, il Buzita, prese a dire:
«Giovane io sono di anni
e voi siete già canuti;
per questo ho esitato, per rispetto,
a manifestarvi il mio sapere.
[v. 7]
8Ma è lo spirito che è nell’uomo,
è il soffio dell’Onnipotente che lo fa intelligente.
[v. 9]
10Per questo io oso dire: “Ascoltatemi;
esporrò anch’io il mio parere”.
[vv. 11-16]
17risponderò anch’io per la mia parte,
esporrò anch’io il mio parere;
[v. 18]
19Ecco, il mio ventre è come vino senza aria di sfogo,
come otri nuovi sta per scoppiare.
[vv. 20-21]
22perché io non so adulare:
altrimenti il mio creatore in breve mi annienterebbe.
6Presa dunque la parola, Eliu, figlio di Barachele il Buzita, disse:
Giovane io sono di anni
e voi siete gia canuti;
per questo ho esitato per rispetto
a manifestare a voi il mio sapere.
[vv. 7-9]
10Per questo io oso dire: Ascoltatemi;
anch'io esporrò il mio sapere.
[vv. 11-16]
17voglio anch'io dire la mia parte,
anch'io esporrò il mio parere;
[vv. 18-21]
22perché io non so adulare:
altrimenti il mio creatore in breve mi eliminerebbe.
[v. 1]
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà parole schiette
e le mie labbra parleranno con chiarezza.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell’Onnipotente mi fa vivere.
[vv. 5-7]
8Tu hai detto in mia presenza
e il suono delle tue parole ho udito:
[vv. 9-14]
15Nel sogno, nella visione notturna,
quando cade il torpore sugli uomini,
nel sonno sul giaciglio,
[vv. 16-19]
20Il pane gli provoca nausea,
gli ripugnano anche i cibi più squisiti,
[vv. 21-22]
23Ma se vi è un angelo sopra di lui,
un mediatore solo fra mille,
che mostri all’uomo il suo dovere,
[vv. 24-25]
26Supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà con giubilo il suo volto,
e di nuovo lo riconoscerà giusto.
[vv. 27-33]
[v. 1]
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà sagge parole
e le mie labbra parleranno chiaramente.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.
[vv. 5-7]
8Non hai fatto che dire ai miei orecchi
e ho ben udito il suono dei tuoi detti:
[vv. 9-14]
15Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
[vv. 16-18]
19Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;
20quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;
[vv. 21-22]
23Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all'uomo il suo dovere,
24abbia pietà di lui e dica:
«Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto»,
[v. 25]
26supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all'uomo la sua giustizia.
[vv. 27-33]
[vv. 1-2]
3perché come l’orecchio distingue le parole
e il palato assapora i cibi,
[v. 4]
5Giobbe ha detto: “Io sono giusto,
ma Dio mi nega il mio diritto;
6contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga, benché senza colpa”.
[vv. 7-11]
12In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l’Onnipotente non sovverte il diritto!
[v. 13]
14Se egli pensasse solo a se stesso
e a sé ritraesse il suo spirito e il suo soffio,
[vv. 15-16]
17Può mai governare chi è nemico del diritto?
E tu osi condannare il Giusto supremo?
[v. 18]
19lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce il ricco al povero,
perché tutti sono opera delle sue mani.
[vv. 20-27]
28facendo salire fino a lui il grido degli oppressi,
ed egli udì perciò il lamento dei poveri.
29Se egli rimane inattivo, chi può condannarlo?
Se nasconde il suo volto, chi può vederlo?
Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
30perché non regni un uomo perverso,
e il popolo non venga ostacolato.
[vv. 31-32]
33Forse dovrebbe ricompensare secondo il tuo modo di vedere,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Sei tu che devi scegliere, non io,
di’, dunque, quello che sai.
[vv. 34-37]
[vv. 1-2]
3Perché l'orecchio distingue le parole,
come il palato assapora i cibi.
4Esploriamo noi ciò che è giusto,
indaghiamo fra di noi quale sia il bene:
5poiché Giobbe ha detto: «Io son giusto,
ma Dio mi ha tolto il mio diritto;
6contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga benché senza colpa».
[vv. 7-10]
11Poiché egli ripaga l'uomo secondo il suo operato
e fa trovare ad ognuno secondo la sua condotta.
12In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l'Onnipotente non sovverte il diritto!
13Chi mai gli ha affidato la terra
e chi ha disposto il mondo intero?
14Se egli richiamasse il suo spirito a sè
e a sé ritraesse il suo soffio,
[vv. 15-16]
17Può mai governare chi odia il diritto?
E tu osi condannare il Gran Giusto?
[v. 18]
19lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce al povero il ricco,
perché tutti costoro sono opera delle sue mani?
[vv. 20-27]
28sì da far giungere fino a lui il grido
dell'oppresso e fargli udire il lamento dei poveri.
[v. 29]
30perché non regni un uomo perverso,
perché il popolo non abbia inciampi.
31Si può dunque dire a Dio:
«Porto la pena, senza aver fatto il male;
[v. 32]
33Forse, secondo le tue idee dovrebbe ricompensare,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Poiché tu devi scegliere, non io,
dì, dunque, quello che sai.
[vv. 34-37]
[vv. 1-4]
5Contempla il cielo e osserva,
considera le nubi, come sono più alte di te.
[vv. 6-8]
9Si grida sotto il peso dell’oppressione,
si invoca aiuto contro il braccio dei potenti,
[vv. 10-16]
[vv. 1-4]
5Contempla il cielo e osserva,
considera le nubi: sono più alte di te.
[vv. 6-8]
9Si grida per la gravità dell'oppressione,
si invoca aiuto sotto il braccio dei potenti,
[vv. 10-16]
[vv. 1-2]
3Prenderò da lontano il mio sapere
e renderò giustizia al mio creatore.
4Non è certo menzogna il mio parlare:
è qui con te un uomo dalla scienza perfetta.
[vv. 5-11]
12Ma se non ascoltano,
passeranno attraverso il canale infernale
e spireranno senza rendersene conto.
[vv. 13-14]
15Ma Dio libera il povero mediante l’afflizione,
e con la sofferenza gli apre l’orecchio.
[vv. 16-17]
18Fa’ che l’ira non ti spinga allo scherno,
e che il prezzo eccessivo del riscatto non ti faccia deviare.
19Varrà forse davanti a lui il tuo grido d’aiuto nell’angustia
o tutte le tue risorse di energia?
[vv. 20-22]
23Chi mai gli ha imposto il suo modo d’agire
o chi mai ha potuto dirgli: “Hai agito male?”.
[vv. 24-25]
26Ecco, Dio è così grande che non lo comprendiamo,
è incalcolabile il numero dei suoi anni.
[vv. 27-31]
32Con le mani afferra la folgore
e la scaglia contro il bersaglio.
33Il suo fragore lo annuncia,
la sua ira si accende contro l’iniquità.
[vv. 1-2]
3Prenderò da lontano il mio sapere
e renderò giustizia al mio creatore,
4poiché non è certo menzogna il mio parlare:
un uomo di perfetta scienza è qui con te.
[vv. 5-14]
15Ma egli libera il povero con l'afflizione,
gli apre l'udito con la sventura.
[vv. 16-18]
19Può forse farti uscire dall'angustia il tuo grido,
con tutti i tentativi di forza?
[vv. 20-22]
23Chi mai gli ha imposto il suo modo d'agire
o chi mai ha potuto dirgli: «Hai agito male?».
[v. 24]
25Ogni uomo la contempla,
il mortale la mira da lontano.
26Ecco, Dio è così grande, che non lo
comprendiamo:
il numero dei suoi anni è incalcolabile.
[vv. 27-29]
30Ecco, espande sopra di esso il suo vapore
e copre le profondità del mare.
[v. 31]
32Arma le mani di folgori
e le scaglia contro il bersaglio.
33Lo annunzia il suo fragore,
riserva d'ira contro l'iniquità.
1Per questo mi batte forte il cuore
e mi balza fuori dal petto.
2Udite attentamente il rumore della sua voce,
il fragore che esce dalla sua bocca.
3Egli lo diffonde per tutto il cielo
e la sua folgore giunge ai lembi della terra;
4dietro di essa ruggisce una voce,
egli tuona con la sua voce maestosa:
nulla può arrestare il lampo
appena si ode la sua voce.
[vv. 5-8]
9Dalla regione australe avanza l’uragano
e il gelo dal settentrione.
10Al soffio di Dio si forma il ghiaccio
e le distese d’acqua si congelano.
[vv. 11-14]
15Sai tu come Dio le governa
e come fa brillare il lampo dalle nubi?
[v. 16]
17Sai tu perché le tue vesti sono roventi,
quando la terra è in letargo sotto il soffio dello scirocco?
18Hai tu forse disteso con lui il firmamento,
solido come specchio di metallo fuso?
[vv. 19-20]
21All’improvviso la luce diventa invisibile,
oscurata dalle nubi:
poi soffia il vento e le spazza via.
[vv. 22-24]
1Per questo mi batte forte il cuore
e mi balza fuori dal petto.
2Udite, udite, il rumore della sua voce,
il fragore che esce dalla sua bocca.
3Il lampo si diffonde sotto tutto il cielo
e il suo bagliore giunge ai lembi della terra;
4dietro di esso brontola il tuono,
mugghia con il suo fragore maestoso
e nulla arresta i fulmini,
da quando si è udita la sua voce;
[vv. 5-8]
9Dal mezzogiorno avanza l'uragano
e il freddo dal settentrione.
10Al soffio di Dio si forma il ghiaccio
e la distesa dell'acqua si congela.
[vv. 11-14]
15Sai tu come Dio le diriga
e come la sua nube produca il lampo?
[vv. 16-17]
18Hai tu forse disteso con lui il firmamento,
solido come specchio di metallo fuso?
[vv. 19-20]
21Ora diventa invisibile la luce,
oscurata in mezzo alle nubi:
ma tira il vento e le spazza via.
[vv. 22-24]
1Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:
2«Chi è mai costui che oscura il mio piano
con discorsi da ignorante?
[vv. 3-7]
8Chi ha chiuso tra due porte il mare,
quando usciva impetuoso dal seno materno,
[vv. 9-11]
12Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all’aurora,
[vv. 13-14]
15e sia negata ai malvagi la loro luce
e sia spezzato il braccio che si alza a colpire?
[vv. 16-20]
21Certo, tu lo sai, perché allora eri già nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
[v. 22]
23che io riserbo per l’ora della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
24Per quali vie si diffonde la luce,
da dove il vento d’oriente invade la terra?
[vv. 25-28]
29Dal qual grembo esce il ghiaccio
e la brina del cielo chi la genera,
[vv. 30-40]
41Chi prepara al corvo il suo pasto,
quando i suoi piccoli gridano verso Dio
e vagano qua e là per mancanza di cibo?
1Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine:
2Chi è costui che oscura il consiglio
con parole insipienti?
[vv. 3-7]
8Chi ha chiuso tra due porte il mare,
quando erompeva uscendo dal seno materno,
[vv. 9-11]
12Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all'aurora,
[vv. 13-14]
15È sottratta ai malvagi la loro luce
ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.
[vv. 16-20]
21Certo, tu lo sai, perché allora eri nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
[v. 22]
23che io riserbo per il tempo della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
24Per quali vie si espande la luce,
si diffonde il vento d'oriente sulla terra?
[vv. 25-28]
29Dal seno di chi è uscito il ghiaccio
e la brina del cielo chi l'ha generata?
[vv. 30-40]
41Chi prepara al corvo il suo pasto,
quando i suoi nati gridano verso Dio
e vagano qua e là per mancanza di cibo?
[vv. 1-5]
6Io gli ho dato come casa il deserto
e per dimora la terra salmastra.
[vv. 7-8]
9Forse il bufalo acconsente a servirti
o a passare la notte presso la tua greppia?
10Puoi forse legare il bufalo al solco con le corde,
o fargli arare le valli dietro a te?
[vv. 11-18]
19Puoi dare la forza al cavallo
e rivestire di criniera il suo collo?
20Puoi farlo saltare come una cavalletta,
con il suo nitrito maestoso e terrificante?
[vv. 21-22]
23Su di lui tintinna la faretra,
luccica la lancia e il giavellotto.
[v. 24]
25Al primo suono nitrisce: “Ah!”
e da lontano fiuta la battaglia,
gli urli dei capi e il grido di guerra.
26È forse per il tuo ingegno che spicca il volo lo sparviero
e distende le ali verso il meridione?
27O al tuo comando l’aquila s’innalza
e costruisce il suo nido sulle alture?
[vv. 28-29]
30I suoi piccoli succhiano il sangue
e dove sono cadaveri, là essa si trova».
[vv. 1-8]
9Il bufalo si lascerà piegare a servirti
o a passar la notte presso la tua greppia?
10Potrai legarlo con la corda per fare il solco
o fargli erpicare le valli dietro a te?
[vv. 11-17]
18Ma quando giunge il saettatore, fugge agitando le ali:
si beffa del cavallo e del suo cavaliere.
19Puoi tu dare la forza al cavallo
e vestire di fremiti il suo collo?
20Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo?
Il suo alto nitrito incute spavento.
[vv. 21-22]
23Su di lui risuona la faretra,
il luccicar della lancia e del dardo.
[v. 24]
25Al primo squillo grida: «Aah!...»
e da lontano fiuta la battaglia,
gli urli dei capi, il fragor della mischia.
26Forse per il tuo senno si alza in volo lo sparviero
e spiega le ali verso il sud?
27O al tuo comando l'aquila s'innalza
e pone il suo nido sulle alture?
[vv. 28-29]
30I suoi aquilotti succhiano il sangue
e dove sono cadaveri, là essa si trova.
1Il Signore prese a dire a Giobbe:
2«Il censore vuole ancora contendere con l’Onnipotente?
L’accusatore di Dio risponda!».
[vv. 3-5]
6Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:
[v. 7]
8Oseresti tu cancellare il mio giudizio,
dare a me il torto per avere tu la ragione?
[vv. 9-14]
15Ecco, l’ippopotamo che io ho creato al pari di te,
si nutre di erba come il bue.
16Guarda, la sua forza è nei fianchi
e il suo vigore nel ventre.
[vv. 17-18]
19Esso è la prima delle opere di Dio;
solo il suo creatore può minacciarlo con la spada.
[vv. 20-22]
23Ecco, se il fiume si ingrossa, egli non si agita,
anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca, resta calmo.
[v. 24]
25Puoi tu pescare il Leviatàn con l’amo
e tenere ferma la sua lingua con una corda,
[vv. 26-32]
1Il Signore riprese e disse a Giobbe:
2Il censore vorrà ancora contendere con l'Onnipotente?
L'accusatore di Dio risponda!
[vv. 3-5]
6Allora il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine e disse:
[v. 7]
8Oseresti proprio cancellare il mio guidizio
e farmi torto per avere tu ragione?
[vv. 9-14]
15Ecco, l'ippopotamo, che io ho creato al pari di te,
mangia l'erba come il bue.
16Guarda, la sua forza è nei fianchi
e il suo vigore nel ventre.
[vv. 17-18]
19Esso è la prima delle opere di Dio;
il suo creatore lo ha fornito di difesa.
[vv. 20-22]
23Ecco, si gonfi pure il fiume: egli non trema,
è calmo, anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca.
[v. 24]
25Puoi tu pescare il Leviatan con l'amo
e tener ferma la sua lingua con una corda,
[vv. 26-32]
[vv. 1-4]
5Chi mai ha aperto il suo manto di pelle
e nella sua doppia corazza chi è penetrato?
[v. 6]
7Il suo dorso è formato da file di squame,
saldate con tenace suggello:
[vv. 8-9]
10Il suo starnuto irradia luce,
i suoi occhi sono come le palpebre dell’aurora.
[vv. 11-12]
13Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
14Nel suo collo risiede la forza
e innanzi a lui corre il terrore.
[v. 15]
16Il suo cuore è duro come pietra,
duro come la macina inferiore.
17Quando si alza si spaventano gli dèi
e per il terrore restano smarriti.
[v. 18]
19Il ferro per lui è come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
[vv. 20-22]
23Fa ribollire come pentola il fondo marino,
fa gorgogliare il mare come un vaso caldo di unguenti.
[vv. 24-26]
[vv. 1-2]
3Chi mai lo ha assalito e si è salvato?
Nessuno sotto tutto il cielo.
[v. 4]
5Chi gli ha mai aperto sul davanti il manto di pelle
e nella sua doppia corazza chi può penetrare?
6Le porte della sua bocca chi mai ha aperto?
Intorno ai suoi denti è il terrore!
7Il suo dorso è a lamine di scudi,
saldate con stretto suggello;
[vv. 8-9]
10Il suo starnuto irradia luce
e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora.
[vv. 11-12]
13Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
[vv. 14-15]
16Il suo cuore è duro come pietra,
duro come la pietra inferiore della macina.
17Quando si alza, si spaventano i forti
e per il terrore restano smarriti.
[v. 18]
19stima il ferro come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
[vv. 20-22]
23Fa ribollire come pentola il gorgo,
fa del mare come un vaso da unguenti.
[vv. 24-25]
26Lo teme ogni essere più altero;
egli è il re su tutte le fiere più superbe.
[vv. 1-2]
3Chi è colui che, da ignorante,
può oscurare il tuo piano?
Davvero ho esposto cose che non capisco,
cose troppo meravigliose per me, che non comprendo.
[vv. 4-6]
7Dopo che il Signore ebbe rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz di Teman: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe. 8Prendete dunque sette giovenchi e sette montoni e andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi e io, per riguardo a lui, non punirò la vostra stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe».
9Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Sofar di Naamà andarono e fecero come aveva detto loro il Signore e il Signore ebbe riguardo di Giobbe.
10Il Signore ristabilì la sorte di Giobbe, dopo che egli ebbe pregato per i suoi amici. Infatti il Signore raddoppiò quanto Giobbe aveva posseduto. 11Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo; banchettarono con lui in casa sua, condivisero il suo dolore e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui, e ognuno gli regalò una somma di denaro e un anello d’oro.
12Il Signore benedisse il futuro di Giobbe più del suo passato. Così possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. [vv. 13-14] 15In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell’eredità insieme con i loro fratelli.
[vv. 16-17]
[vv. 1-2]
3Chi è colui che, senza aver scienza,
può oscurare il tuo consiglio?
Ho esposto dunque senza discernimento
cose troppo superiori a me, che io non comprendo.
[vv. 4-6]
7Dopo che il Signore aveva rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz il Temanita: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe. 8Prendete dunque sette vitelli e sette montoni e andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi; il mio servo Giobbe pregherà per voi, affinchè io, per riguardo a lui, non punisca la vostra stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe».
9Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita andarono e fecero come loro aveva detto il Signore e il Signore ebbe riguardo di Giobbe.
[v. 10] 11Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra e un anello d'oro.
12Il Signore benedisse la nuova condizione di Giobbe più della prima ed egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. [vv. 13-14] 15In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell'eredità insieme con i loro fratelli.
[vv. 16-17]