La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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SELECT chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_text AS text, chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_sort, books.sort AS book_sort FROM chapters_bible_it_cei_2008 JOIN books ON chapters_bible_it_cei_2008.book_sort = books.sort WHERE 1 AND ( BINARY chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_text_search LIKE '%Mac%');
BoolCheckAllResults=

Hai cercato i capitoli contenenti la parola o frase Mac [considerando maiuscole/minuscole, anche dentro le parole, cercando nei capitoli, versione Bibbia CEI 2008]

Hai trovato 77 capitoli in 24 libri:

GnGenesi (6), EsEsodo (1), NmNumeri (6), DtDeuteronomio (1), GsGiosuè (3), GdcGiudici (1), RtRut (2), 2Sam2 Samuele (4), 1Re1 Re (3), 1Cr1 Cronache (8), 2Cr2 Cronache (3), EsdEsdra (2), EstEster (2), 1Mac1 Maccabei (5), 2Mac2 Maccabei (9), SalSalmi (2), GerGeremia (2), AtAtti (5), RmRomani (1), 1Cor1 Corinzi (1), 2Cor2 Corinzi (6), FilFilippesi (1), 1Tess1 Tessalonicesi (2), 1Tim1 Timoteo (1)

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Bibbia CEI 2008
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1I giorni di Davide si erano avvicinati alla morte, ed egli ordinò a Salomone, suo figlio: 2«Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e móstrati uomo. 3Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e le sue istruzioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in tutto quello che farai e dovunque ti volgerai, 4perché il Signore compia la promessa che mi ha fatto dicendo: “Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti sarà tolto un discendente dal trono d’Israele”.

5Anche tu sai quel che ha fatto a me Ioab, figlio di Seruià, cioè come egli ha trattato i due capi dell’esercito d’Israele, Abner, figlio di Ner, e Amasà, figlio di Ieter, come li ha uccisi spargendo in tempo di pace il sangue di guerra, e mettendo sangue di guerra sulla sua cintura che era intorno ai suoi fianchi e sul suo sandalo che era ai suoi piedi. 6Agirai con la tua saggezza, e non permetterai che la sua vecchiaia scenda in pace agli inferi. 7Agirai con bontà verso i figli di Barzillài il Galaadita, e saranno tra coloro che mangiano alla tua tavola, perché mi hanno assistito mentre fuggivo da Assalonne, tuo fratello. 8Ed ecco accanto a te Simei, figlio di Ghera, Beniaminita, di Bacurìm; egli mi maledisse con una maledizione terribile nel giorno in cui andavo a Macanàim. Ma discese incontro a me al Giordano e gli giurai per il Signore: “Non ti farò morire di spada”. 9Ora però non lasciarlo impunito. Infatti tu sei un uomo saggio e sai ciò che gli dovrai fare. Farai scendere la sua canizie agli inferi con morte violenta».

10Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella Città di Davide. 11La durata del regno di Davide su Israele fu di quarant’anni: a Ebron regnò sette anni e a Gerusalemme regnò trentatré anni.

12Salomone sedette sul trono di Davide, suo padre, e il suo regno si consolidò molto.

13Adonia, figlio di Agghìt, si recò da Betsabea, madre di Salomone, che gli chiese: «Vieni con intenzioni pacifiche?». «Pacifiche», rispose quello, 14e soggiunse: «Ho da dirti una cosa». E quella: «Parla!». 15Egli disse: «Tu sai che il regno spettava a me e che tutti gli Israeliti si attendevano che io regnassi. Eppure il regno mi è sfuggito ed è passato a mio fratello, perché gli era stato decretato dal Signore. 16Ora ti rivolgo una sola domanda: non respingermi». Ed essa: «Parla!». 17Adonia disse: «Di’ al re Salomone, il quale nulla ti può negare, che mi conceda in moglie Abisàg, la Sunammita». 18Betsabea rispose: «Bene! Parlerò io stessa al re in tuo favore».

19Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli sedette alla destra 20e disse: «Ti rivolgo una sola piccola domanda: non respingermi». Il re le rispose: «Chiedi, madre mia, certo non ti respingerò». 21E quella: «Si conceda Abisàg, la Sunammita, in moglie ad Adonia, tuo fratello». 22Il re Salomone rispose a sua madre: «Perché tu mi chiedi Abisàg, la Sunammita, per Adonia? Chiedi pure il regno per lui, poiché egli è mio fratello maggiore e per lui parteggiano il sacerdote Ebiatàr e Ioab figlio di Seruià». 23Il re Salomone giurò per il Signore: «Dio mi faccia questo e altro mi aggiunga, se non è vero che Adonia ha avanzato questa proposta a danno della sua vita. 24Ebbene, per la vita del Signore che mi ha reso saldo, mi ha fatto sedere sul trono di Davide, mio padre, e mi ha fatto una casa come aveva promesso, oggi stesso Adonia verrà ucciso». 25Il re Salomone ordinò l’esecuzione a Benaià, figlio di Ioiadà, il quale lo colpì e quegli morì.

26Il re disse al sacerdote Ebiatàr: «Vattene ad Anatòt, nella tua campagna. Certo, tu sei degno di morte, ma oggi non ti faccio morire, perché tu hai portato l’arca del Signore Dio davanti a Davide, mio padre, e perché ti sei occupato di tutto quello di cui mio padre si occupava». 27Così Salomone espulse Ebiatàr, perché non fosse sacerdote del Signore, adempiendo la parola che il Signore aveva pronunciato a Silo riguardo alla casa di Eli.

28La notizia arrivò a Ioab – Ioab si era schierato per Adonia, mentre non si era schierato per Assalonne – e allora Ioab fuggì nella tenda del Signore e si afferrò ai corni dell’altare. 29Fu riferito al re Salomone che Ioab era fuggito nella tenda del Signore e che stava al fianco dell’altare. Salomone inviò Benaià figlio di Ioiadà con quest’ordine: «Va’, colpiscilo!». 30Benaià andò nella tenda del Signore e disse a Ioab: «Così dice il re: “Esci!”». Quegli rispose: «No! Qui voglio morire!». Benaià riferì al re: «Ioab ha parlato così e così mi ha risposto». 31Il re gli disse: «Fa’ come egli ha detto: colpiscilo e seppelliscilo; così allontanerai da me e dalla casa di mio padre il sangue che Ioab ha sparso senza motivo. 32Il Signore farà ricadere il suo sangue sulla sua testa, perché egli ha colpito due uomini giusti e migliori di lui e li ha trafitti con la sua spada, senza che Davide mio padre lo sapesse: Abner, figlio di Ner, capo dell’esercito d’Israele, e Amasà, figlio di Ieter, capo dell’esercito di Giuda. 33Il loro sangue ricadrà sulla testa di Ioab e sulla testa della sua discendenza per sempre, mentre per Davide e la sua discendenza, la sua casa e il suo trono vi sarà pace per sempre da parte del Signore». 34Benaià, figlio di Ioiadà, salì, lo colpì e lo uccise; Ioab fu sepolto nella sua casa, nel deserto. 35Il re lo sostituì, nominando capo dell’esercito Benaià, figlio di Ioiadà, mentre mise il sacerdote Sadoc al posto di Ebiatàr.

36Il re mandò a chiamare Simei per dirgli: «Costruisciti una casa a Gerusalemme; ivi sarà la tua dimora e non ne uscirai per andartene qua e là. 37Quando ne uscirai, oltrepassando il torrente Cedron, sappi bene che morirai certamente: il tuo sangue ricadrà sulla tua testa». 38Simei disse al re: «Va bene! Come ha detto il re, mio signore, così farà il tuo servo». Simei dimorò in Gerusalemme per molto tempo. 39Dopo tre anni, due schiavi di Simei fuggirono presso Achis figlio di Maacà, re di Gat. Fu riferito a Simei: «I tuoi schiavi sono in Gat». 40Simei si alzò, sellò il suo asino e partì per Gat, andando da Achis in cerca dei suoi schiavi. Simei vi andò e ricondusse i suoi schiavi da Gat. 41Fu riferito a Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat e che era ritornato. 42Il re fece chiamare Simei e gli disse: «Non ti avevo forse fatto giurare per il Signore e non ti avevo ammonito dicendo: “Nel giorno in cui uscirai per andartene qua e là, sappi bene che certamente dovrai morire”? Tu mi avevi risposto: “Va bene, ho capito”. 43Perché non hai rispettato il giuramento del Signore e il comando che ti avevo impartito?». 44Il re aggiunse a Simei: «Tu conosci, poiché il tuo cuore ne è consapevole, tutto il male che hai fatto a Davide, mio padre. Il Signore farà ricadere la tua malvagità sulla tua testa. 45Invece sarà benedetto il re Salomone e il trono di Davide sarà saldo per sempre davanti al Signore». 46Il re diede ordine a Benaià, figlio di Ioiadà, il quale, uscito, lo colpì e quegli morì.

Il regno si consolidò nelle mani di Salomone.

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1Il re Salomone estese il suo dominio su tutto Israele. 2Questi erano i suoi dignitari: Azaria, figlio di Sadoc, fu sacerdote; 3Elicòref e Achia, figli di Sisa, scribi; Giòsafat, figlio di Achilùd, archivista; 4Benaià, figlio di Ioiadà, capo dell’esercito; Sadoc ed Ebiatàr, sacerdoti; 5Azaria, figlio di Natan, capo dei prefetti; Zabud, figlio di Natan, sacerdote, amico del re; 6Achisar maggiordomo; Adoniràm, figlio di Abda, sovrintendente al lavoro coatto.

7Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele, i quali provvedevano al re e alla sua casa; ognuno aveva l’incarico di procurare il necessario per un mese all’anno. 8Questi sono i loro nomi: il figlio di Cur, sulle montagne di Èfraim; 9il figlio di Deker, a Makas, a Saalbìm, a Bet-Semes, a Elon-Bet-Canan; 10il figlio di Chesed, ad Arubbòt: a lui appartenevano Soco e tutta la regione di Chefer; 11il figlio di Abinadàb aveva tutta la collina di Dor; sua moglie era Tafat, figlia di Salomone; 12Baanà, figlio di Achilùd, aveva Taanac, Meghiddo e tutta Bet-Sean che è dal lato verso Sartàn, sotto Izreèl, da Bet-Sean fino ad Abel-Mecolà, fin oltre Iokmeàm; 13il figlio di Gheber, a Ramot di Gàlaad: a lui appartenevano i villaggi di Iair, figlio di Manasse, in Gàlaad, il distretto di Argob in Basan, sessanta grandi città con mura e spranghe di bronzo; 14Achinadàb, figlio di Iddo, a Macanàim; 15Achimàas in Nèftali: anch’egli aveva preso in moglie una figlia di Salomone, Basmat; 16Baanà, figlio di Cusài, in Aser e in Zàbulon; 17Giòsafat, figlio di Parùach, in Ìssacar; 18Simei, figlio di Ela, in Beniamino; 19Gheber, figlio di Urì, nella regione di Gàlaad, cioè la terra di Sicon, re degli Amorrei, e di Og, re di Basan. Inoltre c’era un prefetto unico nella terra di Giuda.

20Giuda e Israele per quantità erano numerosi come la sabbia del mare; mangiavano, bevevano e vivevano felici.

1Salomone dominava su tutti i regni, dal Fiume alla regione dei Filistei e al confine con l’Egitto. Gli portavano tributi e servivano Salomone tutti i giorni della sua vita.

2I viveri di Salomone per un giorno erano trenta kor di fior di farina e sessanta kor di farina comune, 3dieci buoi grassi, venti buoi da pascolo e cento pecore, senza contare i cervi, le gazzelle, i caprioli e i volatili ingrassati. 4Egli, infatti, dominava su tutto l’Oltrefiume, da Tifsach a Gaza su tutti i re dell’Oltrefiume, e aveva pace dappertutto all’intorno. 5Giuda e Israele erano al sicuro; ognuno stava sotto la propria vite e sotto il proprio fico, da Dan fino a Bersabea, per tutti i giorni di Salomone.

6Salomone possedeva quarantamila stalle per i cavalli dei suoi carri e dodicimila cavalli da sella. 7Quei prefetti, ognuno per il suo mese, provvedevano quanto serviva al re Salomone e a quelli che erano ammessi alla sua tavola; non facevano mancare nulla. 8Portavano l’orzo e la paglia per i cavalli e i destrieri, nel luogo ove si trovava ognuno secondo il suo mandato.

9Dio concesse a Salomone sapienza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. 10La sapienza di Salomone superava la sapienza di tutti gli orientali e tutta la sapienza dell’Egitto. 11Egli era più saggio di tutti gli uomini, più di Etan l’Ezraita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol; il suo nome era famoso fra tutte le genti limitrofe. 12Salomone pronunciò tremila proverbi; le sue odi furono millecinque. 13Parlò delle piante, dal cedro del Libano all’issòpo che sbuca dal muro; parlò delle bestie, degli uccelli, dei rettili e dei pesci. 14Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la sapienza di Salomone, mandati da tutti i re della terra, che avevano sentito parlare della sua sapienza.

15Chiram, re di Tiro, mandò i suoi servi da Salomone, perché aveva sentito che l’avevano unto re al posto di suo padre; infatti Chiram era sempre stato amico di Davide. 16Salomone mandò a dire a Chiram: 17«Tu sai che Davide, mio padre, non ha potuto edificare un tempio al nome del Signore, suo Dio, a causa delle guerre che i nemici gli mossero da tutte le parti, finché il Signore non li prostrò sotto la pianta dei suoi piedi. 18Ora il Signore, mio Dio, mi ha dato pace da ogni parte e non ho né avversari né particolari difficoltà. 19Ecco, ho deciso di edificare un tempio al nome del Signore, mio Dio, come ha detto il Signore a Davide, mio padre: “Tuo figlio, che io porrò al tuo posto sul tuo trono, lui edificherà il tempio al mio nome”. 20Ordina, dunque, che si taglino per me cedri del Libano; i miei servi saranno con i tuoi servi e io ti darò come salario per i tuoi servi quanto fisserai. Tu sai bene, infatti, che fra noi nessuno è capace di tagliare il legname come sanno fare quelli di Sidone».

21Quando Chiram udì le parole di Salomone, si rallegrò molto e disse: «Sia benedetto oggi il Signore che per Davide ha posto un figlio saggio sopra questo popolo numeroso». 22Chiram mandò a dire a Salomone: «Ho ascoltato ciò che mi hai mandato a dire; io farò quanto tu desideri riguardo al legname di cedro e al legname di cipresso. 23I miei servi lo caleranno dal Libano al mare; lo avvierò per mare a mo’ di zattere al luogo che mi indicherai. Là lo slegherò e tu lo prenderai. Quanto a provvedere al mantenimento della mia casa, tu soddisferai il mio desiderio». 24Chiram diede a Salomone legname di cedro e legname di cipresso, quanto ne volle. 25Salomone diede a Chiram ventimila kor di grano, per il mantenimento della sua casa, e venti kor di olio puro; questo dava Salomone a Chiram ogni anno.

26Il Signore concesse a Salomone la sapienza come gli aveva promesso. Fra Chiram e Salomone vi fu pace e conclusero un’alleanza tra loro due.

27Il re Salomone arruolò da tutto Israele uomini per il lavoro coatto e gli uomini del lavoro coatto erano trentamila. 28Li mandava a turno nel Libano, diecimila al mese: passavano un mese nel Libano e due mesi nelle loro case. Adoniràm sovrintendeva al lavoro coatto. 29Salomone aveva settantamila operai addetti a portare i pesi e ottantamila scalpellini per lavorare sulle montagne, 30senza contare gli incaricati dei prefetti di Salomone, che erano preposti ai lavori in numero di tremilatrecento e dirigevano il popolo che era occupato nei lavori.

31Il re diede ordine di estrarre pietre grandi, pietre scelte, per porre a fondamento del tempio pietre squadrate. 32Gli operai di Salomone, gli operai di Chiram e di Biblo le sgrossavano; inoltre preparavano il legname e le pietre per costruire il tempio.

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1Questi sono i figli d’Israele: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar, Zàbulon, 2Dan, Giuseppe, Beniamino, Nèftali, Gad e Aser.

3Figli di Giuda: Er, Onan, Sela; i tre gli nacquero dalla figlia di Sua la Cananea. Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso agli occhi del Signore, che perciò lo fece morire. 4Tamar, sua nuora, gli partorì Peres e Zerach. Totale dei figli di Giuda: cinque.

5Figli di Peres: Chesron e Camul.

6Figli di Zerach: Zimrì, Etan, Eman, Calcol e Darda; in tutto: cinque.

7Figli di Carmì: Acar, che provocò una disgrazia in Israele con la trasgressione dello sterminio. 8Figli di Etan: Azaria.

9Figli che nacquero a Chesron: Ieracmeèl, Ram e Chelubài.

10Ram generò Amminadàb; Amminadàb generò Nacson, capo dei figli di Giuda. 11Nacson generò Salma; Salma generò Booz. 12Booz generò Obed; Obed generò Iesse. 13Iesse generò Eliàb, il primogenito, Abinadàb, secondo, Simeà, terzo, 14Netanèl, quarto, Raddài, quinto, 15Osem, sesto, Davide, settimo. 16Loro sorelle furono: Seruià e Abigàil. Figli di Seruià furono Abisài, Ioab e Asaèl: tre. 17Abigàil partorì Amasà, il cui padre fu Ieter l’Ismaelita.

18Caleb, figlio di Chesron, dalla moglie Azubà ebbe Ieriòt. Questi sono i figli di lei: Ieser, Sobab e Ardon. 19Morta Azubà, Caleb prese in moglie Efrat, che gli partorì Cur. 20Cur generò Urì; Urì generò Besalèl.

21In seguito Chesron si unì alla figlia di Machir, padre di Gàlaad; egli la sposò a sessant’anni ed essa gli partorì Segub. 22Segub generò Iair, cui appartennero ventitré città nella regione di Gàlaad. 23Ghesur e Aram presero loro i villaggi di Iair con Kenat e le dipendenze: sessanta città. Tutti questi furono figli di Machir, padre di Gàlaad.

24Dopo la morte di Chesron, Caleb si unì a Èfrata, moglie di suo padre Chesron, la quale gli partorì Ascur, padre di Tekòa.

25I figli di Ieracmeèl, primogenito di Chesron, furono Ram, il primogenito, Buna, Oren, Osem, Achia. 26Ieracmeèl ebbe una seconda moglie che si chiamava Atarà e fu madre di Onam.

27I figli di Ram, primogenito di Ieracmeèl, furono Maas, Iamin ed Eker.

28I figli di Onam furono Sammài e Iada. Figli di Sammài: Nadab e Abisùr. 29La moglie di Abisùr si chiamava Abiàil e gli partorì Acban e Molid. 30Figli di Nadab furono Seled e Appàim. Seled morì senza figli. 31Figli di Appàim: Isèi; figli di Isèi: Sesan; figli di Sesan: Aclài. 32Figli di Iada, fratello di Sammài: Ieter e Giònata. Ieter morì senza figli. 33Figli di Giònata: Pelet e Zaza.

Questi furono i discendenti di Ieracmeèl.

34Sesan non ebbe figli, ma solo figlie; egli aveva uno schiavo egiziano chiamato Iarca. 35Sesan diede in moglie allo schiavo Iarca una figlia che gli partorì Attài. 36Attài generò Natan; Natan generò Zabad; 37Zabad generò Eflal; Eflal generò Obed; 38Obed generò Ieu; Ieu generò Azaria; 39Azaria generò Cheles; Cheles generò Elasà; 40Elasà generò Sismài; Sismài generò Sallum; 41Sallum generò Iekamia; Iekamia generò Elisamà.

42Figli di Caleb, fratello di Ieracmeèl, furono Mesa, suo primogenito, che fu padre di Zif; il figlio di Maresà fu padre di Ebron. 43Figli di Ebron: Core, Tappùach, Rekem e Sema. 44Sema generò Racam, padre di Iorkoàm; Rekem generò Sammài. 45Figlio di Sammài: Maon, che fu padre di Bet-Sur.

46Efa, concubina di Caleb, partorì Carran, Mosa e Gazez; Carran generò Gazez.

47Figli di Iadài: Reghem, Iotam, Ghesan, Pelet, Efa e Saaf.

48Maacà, concubina di Caleb, partorì Seber e Tircanà; 49partorì anche Saaf, padre di Madmannà, e Seva, padre di Macbenà e padre di Gàbaa. Figlia di Caleb fu Acsa.

50Questi furono i figli di Caleb.

Figli di Cur, primogenito di Èfrata: Sobal, padre di Kiriat-Iearìm, 51Salma, padre di Betlemme, Caref, padre di Bet-Gader. 52I figli di Sobal, padre di Kiriat-Iearìm, furono Reaià, la metà dei Manactei 53e le famiglie di Kiriat-Iearìm: gli Itrei, i Putei, i Sumatei e i Misraei. Da costoro derivarono i Soreatiti e gli Estaoliti.

54Figli di Salma: Betlemme, i Netofatiti, Atròt-Bet-Ioab e la metà dei Manactei, i Soriti 55e le famiglie degli scribi che abitavano a Iabes: i Tiratei, i Simatei e i Sucatei. Questi sono i Keniti, discendenti da Cammat, padre della casa di Recab.

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1Figli di Levi: Ghersom, Keat e Merarì. 2Questi sono i nomi dei figli di Ghersom: Libnì e Simei. 3Figli di Keat: Amram, Isar, Ebron e Uzzièl. 4Figli di Merarì: Maclì e Musì. Queste sono le famiglie di Levi secondo i loro casati.

5Ghersom ebbe per figlio Libnì, di cui fu figlio Iacat, di cui fu figlio Zimmà, 6di cui fu figlio Iòach, di cui fu figlio Iddo, di cui fu figlio Zerach, di cui fu figlio Ieotrài.

7Figli di Keat: Amminadàb, di cui fu figlio Core, di cui fu figlio Assir, 8di cui fu figlio Elkanà, di cui fu figlio Abiasàf, di cui fu figlio Assir, 9di cui fu figlio Tacat, di cui fu figlio Urièl, di cui fu figlio Ozia, di cui fu figlio Saul. 10Figli di Elkanà: Amasài e Achimòt, 11di cui fu figlio Elkanà, di cui fu figlio Sufài, di cui fu figlio Nacat, 12di cui fu figlio Eliàb, di cui fu figlio Ierocàm, di cui fu figlio Elkanà. 13Figli di Samuele: Gioele primogenito e Abia secondo.

14Figli di Merarì: Maclì, di cui fu figlio Libnì, di cui fu figlio Simei, di cui fu figlio Uzzà, 15di cui fu figlio Simeà, di cui fu figlio Agghia, di cui fu figlio Asaià.

16Ecco coloro ai quali Davide affidò la direzione del canto nel tempio del Signore, dopo che vi ebbe sede l’arca. 17Essi esercitarono l’ufficio di cantori davanti alla Dimora della tenda del convegno, finché Salomone non costruì il tempio del Signore a Gerusalemme. Nel servizio si attenevano alla regola fissata per loro.

18Questi furono gli incaricati e questi i loro figli. Tra i Keatiti: Eman il cantore, figlio di Gioele, figlio di Samuele, 19figlio di Elkanà, figlio di Ierocàm, figlio di Elièl, figlio di Tòach, 20figlio di Suf, figlio di Elkanà, figlio di Macat, figlio di Amasài, 21figlio di Elkanà, figlio di Gioele, figlio di Azaria, figlio di Sofonia, 22figlio di Tacat, figlio di Assir, figlio di Abiasàf, figlio di Core, 23figlio di Isar, figlio di Keat, figlio di Levi, figlio d’Israele.

24Suo fratello era Asaf, che stava alla sua destra: Asaf, figlio di Berechia, figlio di Simeà, 25figlio di Michele, figlio di Baasea, figlio di Malchia, 26figlio di Etnì, figlio di Zerach, figlio di Adaià, 27figlio di Etan, figlio di Zimmà, figlio di Simei, 28figlio di Iacat, figlio di Ghersom, figlio di Levi.

29I figli di Merarì, loro fratelli, che stavano alla sinistra, erano Etan, figlio di Kisì, figlio di Abdì, figlio di Malluc, 30figlio di Casabia, figlio di Amasia, figlio di Chelkia, 31figlio di Amsì, figlio di Banì, figlio di Semer, 32figlio di Maclì, figlio di Musì, figlio di Merarì, figlio di Levi.

33I loro fratelli leviti erano addetti a ogni servizio della Dimora nel tempio di Dio. 34Aronne e i suoi figli bruciavano le offerte sull’altare dell’olocausto e sull’altare dell’incenso, curavano tutto il servizio nel Santo dei Santi e compivano il rito espiatorio per Israele, secondo quanto aveva comandato Mosè, servo di Dio.

35Questi sono i figli di Aronne: Eleàzaro, di cui fu figlio Fineès, di cui fu figlio Abisùa, 36di cui fu figlio Bukkì, di cui fu figlio Uzzì, di cui fu figlio Zerachia, 37di cui fu figlio Meraiòt, di cui fu figlio Amaria, di cui fu figlio Achitùb, 38di cui fu figlio Sadoc, di cui fu figlio Achimàas.

39Queste sono le loro residenze, secondo i loro attendamenti nei rispettivi territori. Ai figli di Aronne della famiglia dei Keatiti, che furono sorteggiati per primi, 40fu assegnata Ebron, nel territorio di Giuda, con i suoi pascoli vicini, 41ma i terreni della città e i suoi villaggi furono assegnati a Caleb, figlio di Iefunnè. 42Ai figli di Aronne furono assegnate come città di asilo Ebron, Libna con i suoi pascoli, Iattir, Estemòa con i suoi pascoli, 43Chilez con i suoi pascoli, Debir con i suoi pascoli, 44Asan con i suoi pascoli, Bet-Semes con i suoi pascoli 45e, nella tribù di Beniamino, Gheba con i suoi pascoli, Alèmet con i suoi pascoli, Anatòt con i suoi pascoli. Totale: tredici città con i loro pascoli.

46Agli altri figli di Keat, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dieci città prese dalla tribù di Èfraim, dalla tribù di Dan e dalla metà della tribù di Manasse. 47Ai figli di Ghersom, secondo le loro famiglie, furono assegnate tredici città prese dalla tribù di Ìssacar, dalla tribù di Aser, dalla tribù di Nèftali e dalla tribù di Manasse in Basan. 48Ai figli di Merarì, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dodici città prese dalla tribù di Ruben, dalla tribù di Gad e dalla tribù di Zàbulon.

49Gli Israeliti assegnarono ai leviti queste città con i loro pascoli. 50Queste città prese dalle tribù dei figli di Giuda, dei figli di Simeone e dei figli di Beniamino, le assegnarono in sorte dando loro il relativo nome.

51Alle famiglie dei figli di Keat furono assegnate in sorte città appartenenti alla tribù di Èfraim. 52Assegnarono loro come città di asilo Sichem con i suoi pascoli, sulle montagne di Èfraim, Ghezer con i suoi pascoli, 53Iokmeàm con i suoi pascoli, Bet-Oron con i suoi pascoli, 54Àialon con i suoi pascoli, Gat-Rimmon con i suoi pascoli 55e, dalla metà della tribù di Manasse, Aner con i suoi pascoli, Bileàm con i suoi pascoli. Queste città erano per la famiglia degli altri figli di Keat.

56Ai figli di Ghersom, secondo le loro famiglie, assegnarono in sorte dalla metà della tribù di Manasse: Golan in Basan con i suoi pascoli e Astaròt con i suoi pascoli; 57dalla tribù di Ìssacar: Kedes con i suoi pascoli, Daberàt con i suoi pascoli, 58Ramot con i suoi pascoli e Anem con i suoi pascoli; 59dalla tribù di Aser: Masal con i suoi pascoli, Abdon con i suoi pascoli, 60Cukok con i suoi pascoli e Recob con i suoi pascoli; 61dalla tribù di Nèftali: Kedes di Galilea con i suoi pascoli, Cammon con i suoi pascoli e Kiriatàim con i suoi pascoli.

62Agli altri figli di Merarì dalla tribù di Zàbulon furono assegnate: Rimmon con i suoi pascoli e Tabor con i suoi pascoli; 63oltre il Giordano di Gerico, a oriente del Giordano, dalla tribù di Ruben: Beser nel deserto con i suoi pascoli, Iaas con i suoi pascoli, 64Kedemòt con i suoi pascoli, Mefàat con i suoi pascoli; 65dalla tribù di Gad: Ramot in Gàlaad con i suoi pascoli, Macanàim con i suoi pascoli, 66Chesbon con i suoi pascoli e Iazer con i suoi pascoli.

1Figli di Ìssacar: Tola, Pua, Iasub, Simron: quattro. 2Figli di Tola: Uzzì, Refaià, Ierièl, Iacmài, Ibsam, Samuele, capi dei casati di Tola, uomini valorosi nelle loro genealogie; al tempo di Davide il loro numero era di ventiduemilaseicento. 3Figli di Uzzì: Izrachia. Figli di Izrachia: Michele, Abdia, Gioele, Issia: in tutto cinque capi. 4Suddivisi secondo le loro genealogie e i loro casati, avevano trentaseimila uomini nelle loro schiere armate per la guerra, poiché abbondavano di mogli e di figli. 5I loro fratelli, appartenenti a tutte le famiglie di Ìssacar, uomini valorosi, secondo il loro censimento erano ottantasettemila in tutto.

6Figli di Beniamino: Bela, Becher e Iedaèl, tre. 7Figli di Bela: Esbon, Uzzì, Uzzièl, Ierimòt, Irì, cinque capi dei loro casati, uomini valorosi; secondo il loro censimento erano ventiduemilatrentaquattro. 8Figli di Becher: Zemirà, Ioas, Elièzer, Elioenài, Omri, Ieremòt, Abia, Anatòt e Alèmet; tutti costoro erano figli di Becher. 9Il loro censimento, eseguito secondo le loro genealogie in base ai capi dei loro casati, indicò ventimiladuecento uomini valorosi. 10Figli di Iediaèl: Bilan. Figli di Bilan: Ieus, Beniamino, Eud, Chenaanà, Zetan, Tarsis e Achisacàr. 11Tutti questi erano figli di Iediaèl, capi dei loro casati, uomini valorosi, in numero di diciassettemiladuecento, pronti per una spedizione militare e per combattere.

12Suppìm e Cuppìm, figli di Ir; Cusìm, figlio di Acher.

13Figli di Nèftali: Iacasièl, Gunì, Ieser e Sallum, figli di Bila.

14Figli di Manasse: Asrièl, partorito dalla concubina aramea che partorì anche Machir, padre di Gàlaad. 15Machir prese una moglie per Cuppìm e Suppìm; sua sorella si chiamava Maacà. Il secondo figlio si chiamava Selofcàd; Selofcàd aveva solo figlie. 16Maacà, moglie di Machir, partorì un figlio che chiamò Peres, mentre suo fratello si chiamava Seres; suoi figli erano Ulam e Rekem. 17Figlio di Ulam: Bedan. Questi furono i figli di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di Manasse. 18La sua sorella Ammolèket partorì Isod, Abièzer e Macla. 19Figli di Semidà furono Achiàn, Sichem, Lichì e Aniàm.

20Figli di Èfraim: Sutèlach, di cui fu figlio Bered, di cui fu figlio Tacat, di cui fu figlio Eladà, di cui fu figlio Tacat, 21di cui fu figlio Zabad, di cui furono figli Sutèlach, Ezer ed Elad, uccisi dagli uomini di Gat, indigeni della regione, perché erano scesi a razziarne il bestiame. 22Il loro padre Èfraim li pianse per molti giorni e i suoi fratelli vennero per consolarlo. 23Quindi si unì alla moglie, che rimase incinta e partorì un figlio che il padre chiamò Berià, perché nato con la sventura in casa. 24Figlia di Èfraim fu Seerà, la quale edificò Bet-Oron inferiore e superiore, e Uzzen-Seerà. 25Suo figlio fu anche Refach, di cui fu figlio Resef, di cui fu figlio Telach, di cui fu figlio Tacan, 26di cui fu figlio Ladan, di cui fu figlio Ammiùd, di cui fu figlio Elisamà, 27di cui fu figlio Nun, di cui fu figlio Giosuè. 28Loro proprietà e loro residenza furono Betel con le sue dipendenze, a oriente Naaràn, a occidente Ghezer con le sue dipendenze, Sichem con le sue dipendenze fino ad Aià con le sue dipendenze. 29Appartenevano ai figli di Manasse: Bet-Sean con le sue dipendenze, Taanac con le sue dipendenze, Meghiddo con le sue dipendenze, Dor con le sue dipendenze. In queste località abitavano i figli di Giuseppe, figlio d’Israele.

30Figli di Aser: Imna, Isva, Isvì, Berià e la loro sorella Serach. 31Figli di Berià: Cheber e Malchièl, padre di Birzàit. 32Cheber generò Iaflet, Semer, Cotam e Suà loro sorella. 33Figli di Iaflet: Pasac, Bimal e Asvat; questi furono i figli di Iaflet. 34Figli di Semer, suo fratello: Roga, Cubba e Aram. 35Figli di Chelem, suo fratello: Sofach, Imna, Seles e Amal. 36Figli di Sofach: Suach, Carnefer, Sual, Berì, Imra, 37Beser, Od, Sammà, Silsa, Itran e Beerà. 38Figli di Ieter: Iefunnè, Pispa e Ara. 39Figli di Ullà: Arach, Cannièl e Risià. 40Tutti costoro furono figli di Aser, capi di casato, uomini scelti e valorosi, capi tra i prìncipi. Nel loro censimento, eseguito in base alla capacità militare, risultò il numero ventiseimila.

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1Tutti gli Israeliti si raccolsero intorno a Davide a Ebron e gli dissero: «Ecco, noi siamo tue ossa e tua carne. 2Già prima, quando regnava Saul, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore, tuo Dio, ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele; tu sarai capo del mio popolo Israele”». 3Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore, ed essi unsero Davide re d’Israele, secondo la parola pronunciata dal Signore per mezzo di Samuele.

4Davide con tutto Israele andò a Gerusalemme, cioè Gebus, dove c’erano i Gebusei, abitanti della regione. 5Gli abitanti di Gebus dissero a Davide: «Tu qui non entrerai». Ma Davide espugnò la rocca di Sion, cioè la Città di Davide. 6Davide aveva detto: «Chi colpirà per primo i Gebusei diventerà capo e principe». Salì per primo Ioab, figlio di Seruià, che divenne così capo. 7Davide si stabilì nella rocca, che perciò fu chiamata Città di Davide. 8Egli fortificò la città tutt’intorno, dal Millo per tutto il suo perimetro; Ioab restaurò il resto della città. 9Davide andava crescendo sempre più in potenza e il Signore degli eserciti era con lui.

10Questi sono i capi dei prodi di Davide, che si erano affermati con il valore nel suo regno e che, insieme con tutto Israele, lo avevano costituito re, secondo la parola del Signore nei riguardi d’Israele. 11Ecco l’elenco dei prodi di Davide: Iasobàm, figlio di un Acmonita, capo dei Tre. Egli, impugnando la lancia contro trecento uomini, li trafisse in un solo scontro. 12Dopo di lui veniva Eleàzaro, figlio di Dodo, l’Acochita; era uno dei tre prodi. 13Egli fu con Davide a Pas-Dammìm. I Filistei vi si erano riuniti per combattere; c’era un campo pieno d’orzo e il popolo fuggì dinanzi ai Filistei. 14Egli allora si appostò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei, e il Signore operò una grande salvezza.

15Tre dei Trenta capi scesero sulla roccia presso Davide, nella caverna di Adullàm; il campo dei Filistei era posto nella valle dei Refaìm. 16Davide era allora nel rifugio e c’era una postazione di Filistei a Betlemme. 17Davide ebbe un desiderio e disse: «Se qualcuno mi desse da bere l’acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!». 18I tre irruppero nel campo filisteo, attinsero l’acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta, la presero e la presentarono a Davide, il quale però non ne volle bere, ma la sparse in onore del Signore, 19dicendo: «Non sia mai, mio Dio, che io faccia una cosa simile! Dovrei bere il sangue di quegli uomini insieme con la loro vita? Difatti l’hanno portata a rischio della propria vita». Non la volle bere. Tali gesta compirono quei tre prodi.

20Abisài, fratello di Ioab, fu il capo dei Trenta. Egli impugnando la lancia contro trecento uomini li trafisse; si fece un nome fra i Trenta. 21Fu stimato doppiamente fra i Trenta e divenne loro comandante, ma non giunse alla pari dei Tre. 22Poi veniva Benaià, figlio di Ioiadà, uomo valoroso, di molte prodezze, originario di Kabseèl. Egli uccise i due figli di Arièl, di Moab; inoltre, sceso in una cisterna in un giorno di neve, vi abbatté un leone. 23Uccise anche un Egiziano, alto cinque cubiti, il quale aveva in mano una lancia come un cilindro da tessitore; gli andò incontro con un bastone, strappò di mano all’Egiziano la lancia e lo uccise con la sua stessa lancia.

24Questo fece Benaià, figlio di Ioiadà, e si fece un nome fra i trenta prodi. 25Fu glorioso fra i Trenta, ma non giunse alla pari dei Tre. Davide lo mise a capo del suo corpo di guardia.

26Ecco i prodi valorosi: Asaèl, fratello di Ioab, Elcanàn, figlio di Dodo, di Betlemme, 27Sammòt di Carod, Cheles di Pelet, 28Ira, figlio di Ikkes, di Tekòa, Abièzer di Anatòt, 29Sibbecài di Cusa, Ilài di Acòach, 30Marài di Netofà, Cheled, figlio di Baanà, di Netofà, 31Itài, figlio di Ribài, di Gàbaa dei figli di Beniamino, Benaià di Piratòn, 32Curài di Nacalè-Gaas, Abièl di Arbàt, 33Azmàvet di Bacurìm, Eliacbà di Saalbòn, 34Iasen di Gun, Giònata, figlio di Saghè, di Arar, 35Achiam, figlio di Sacar, di Arar, Elifèlet, figlio di Ur, 36Chefer di Mecherà, Achia di Pelon, 37Chesrò di Carmel, Naarài, figlio di Ezbài, 38Gioele, fratello di Natan, Mibcar, figlio di Agrì, 39Selek l’Ammonita, Nacrài di Beeròt, scudiero di Ioab, figlio di Seruià, 40Ira di Ieter, Gareb di Ieter, 41Uria l’Ittita, Zabad, figlio di Aclài, 42Adinà, figlio di Siza il Rubenita, capo dei Rubeniti, e con lui altri trenta, 43Canan, figlio di Maacà, Giòsafat di Meten, 44Ozia di Astaròt, Sama e Ieièl, figli di Cotam di Aroèr, 45Iediaèl, figlio di Simrì, e Ioca, suo fratello, di Tisì, 46Elièl di Macavìm, Ieribài e Osea, figli di Elnàam, Itma il Moabita, 47Elièl, Obed e Iaasièl di Soba.

1Questi sono gli uomini che raggiunsero Davide a Siklag, quando ancora fuggiva di fronte a Saul, figlio di Kis. Essi erano i prodi che l’aiutarono in guerra. 2Erano armati d’arco e sapevano tirare frecce e sassi con la destra e con la sinistra; erano della tribù di Beniamino, fratelli di Saul: 3Achièzer, il capo, e Ioas, figli di Semaà, di Gàbaa, Iezièl e Pelet, figli di Azmàvet, Beracà e Ieu di Anatòt, 4Ismaia di Gàbaon, prode fra i Trenta e sopra i Trenta, 5Geremia, Iacazièl, Giovanni e Iozabàd di Ghederà, 6Eleuzài, Ierimòt, Bealia, Semaria, Sefatia di Carif, 7Elkanà, Issia, Azarèl, Ioèzer, Iasobàm, Coriti, 8Ioelà e Zebadia, figli di Ierocàm, di Ghedor.

9Dei Gaditi alcuni uomini passarono a Davide nella fortezza del deserto; erano uomini valorosi, guerrieri pronti a combattere, abili nell’uso dello scudo e della lancia, sembravano leoni ed erano agili come gazzelle sui monti: 10Ezer era il capo, Abdia il secondo, Eliàb il terzo, 11Mismannà il quarto, Geremia il quinto, 12Attài il sesto, Elièl il settimo, 13Giovanni l’ottavo, Elzabàd il nono, 14Geremia il decimo, Macbannài l’undicesimo. 15Costoro erano discendenti di Gad, capi dell’esercito; il più piccolo ne comandava cento e il più grande mille. 16Questi attraversarono il Giordano nel primo mese dell’anno, mentre era in piena su tutte le rive, e misero in fuga tutti gli abitanti della valle a oriente e a occidente.

17Alcuni dei figli di Beniamino e di Giuda andarono da Davide fino alla sua fortezza. 18Davide uscì loro incontro e presa la parola disse loro: «Se siete venuti da me con intenzioni pacifiche per aiutarmi, sono disposto a unirmi a voi; ma se venite per tradirmi e consegnarmi ai miei avversari, mentre non c’è violenza nelle mie mani, il Dio dei nostri padri veda e punisca». 19Allora lo spirito invase Amasài, capo dei Trenta:

«Per te, Davide,
e con te, figlio di Iesse.
Pace, pace a te,
e pace a chi ti aiuta,
perché il tuo Dio ti aiuta».

Davide li accolse e li costituì capi di schiere.

20Anche da Manasse alcuni passarono a Davide, mentre insieme con i Filistei marciava in guerra contro Saul. Egli però non li aiutò perché, essendosi consultati, i prìncipi dei Filistei lo rimandarono dicendo: «A danno delle nostre teste, egli passerebbe a Saul, suo signore». 21Mentre era diretto a Siklag, passarono dalla sua parte i manassiti Adnach, Iozabàd, Iediaèl, Michele, Iozabàd, Eliu e Silletài, capi di migliaia nella tribù di Manasse. 22Essi aiutarono Davide contro i razziatori, perché erano tutti valorosi, e divennero comandanti dell’esercito. 23In verità ogni giorno alcuni passavano dalla parte di Davide per aiutarlo e così il suo divenne un accampamento enorme.

24Ecco le cifre dei capi armati che passarono a Davide a Ebron per trasferire il regno da Saul a lui, secondo l’ordine del Signore.

25Dei figli di Giuda, che portavano scudo e lancia: seimilaottocento armati.

26Dei figli di Simeone, uomini valorosi in guerra: settemilacento.

27Dei figli di Levi: quattromilaseicento, 28inoltre Ioiadà, condottiero della famiglia di Aronne, e con lui tremilasettecento, 29e Sadoc, giovane molto valoroso, e il casato con i ventidue comandanti.

30Dei figli di Beniamino, fratelli di Saul: tremila, perché in massima parte essi rimasero al servizio della casa di Saul.

31Dei figli di Èfraim: ventimilaottocento uomini valorosi, celebri nei loro casati.

32Di metà della tribù di Manàsse: diciottomila, che furono designati per nome, per andare a proclamare re Davide.

33Dei figli di Ìssacar, che conoscevano bene i vari tempi, in modo da sapere che cosa dovesse fare Israele: duecento capi e tutti i loro fratelli alle loro dipendenze.

34Di Zàbulon: cinquantamila, arruolati nell’esercito, pronti per la battaglia con tutte le armi da guerra, disposti ad aiutare senza doppiezza.

35Di Nèftali: mille comandanti e con loro trentasettemila dotati di scudo e di lancia.

36Dei Daniti: ventottomilaseicento, armati per la guerra.

37Di Aser: quarantamila guerrieri, arruolati nell’esercito e armati per la guerra.

38Dalla Transgiordania, ossia dei Rubeniti, dei Gaditi e di metà della tribù di Manasse: centoventimila con tutte le armi da guerra.

39Tutti costoro, guerrieri pronti a marciare, con cuore leale si recarono a Ebron per proclamare Davide re su tutto Israele; anche tutto il resto d’Israele era concorde nel proclamare re Davide. 40Rimasero là con Davide tre giorni, mangiando e bevendo quanto i fratelli avevano preparato per loro. 41Anche i loro vicini e perfino da Ìssacar, da Zàbulon e da Nèftali avevano portato cibarie con asini, cammelli, muli e buoi: farina, schiacciate di fichi, uva passa, vino, olio, buoi e pecore in gran quantità, perché c’era gioia in Israele.

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1Davide, ormai vecchio e sazio di giorni, costituì re su Israele suo figlio Salomone. 2Egli radunò tutti i capi d’Israele, i sacerdoti e i leviti. 3Si contarono i leviti, dai trent’anni in su: censiti, uno per uno, risultarono trentottomila. 4Di costoro ventiquattromila dirigevano l’attività del tempio del Signore, seimila erano scribi e giudici, 5quattromila portieri, e quattromila lodavano il Signore con tutti gli strumenti inventati da Davide per lodarlo. 6Davide divise in classi i figli di Levi: Gherson, Keat e Merarì.

7Dei Ghersoniti: Ladan e Simei. 8Figli di Ladan: Iechièl, il capo, poi Zetam e Gioele; tre. 9Figli di Simei: Selomìt, Cazièl, Aran; tre. Costoro sono i capi dei casati di Ladan. 10Figli di Simei: Iacat, Ziza, Ieus, Berià; questi sono i quattro figli di Simei. 11Iacat era il capo e Ziza il secondo. Ieus e Berià non ebbero molti figli; perciò erano un solo casato, una sola classe.

12Figli di Keat: Amram, Isar, Ebron e Uzzièl; quattro. 13Figli di Amram: Aronne e Mosè. Aronne fu scelto per consacrare le cose santissime, egli e i suoi figli, per sempre, perché offrisse incenso davanti al Signore, lo servisse e benedicesse in suo nome per sempre. 14Riguardo a Mosè, uomo di Dio, i suoi figli furono annoverati nella tribù di Levi. 15Figli di Mosè: Ghersom ed Elièzer. 16Figli di Ghersom: Sebuèl, il capo. 17I figli di Elièzer furono Recabia, il capo. Elièzer non ebbe altri figli, mentre i figli di Recabia furono moltissimi. 18Figli di Isar: Selomìt, il capo. 19Figli di Ebron: Ieria il capo, Amaria secondo, Iacazièl terzo, Iekamàm quarto. 20Figli di Uzzièl: Mica il capo, Issia secondo.

21Figli di Merarì: Maclì e Musì. Figli di Maclì: Eleàzaro e Kis. 22Eleàzaro morì senza figli, avendo soltanto figlie; le sposarono i figli di Kis, loro fratelli. 23Figli di Musì: Maclì, Eder e Ieremòt; tre.

24Questi sono i figli di Levi secondo i loro casati, i capi di casato, secondo il censimento, contati nominalmente, uno per uno, incaricati dei lavori per il servizio del tempio del Signore, dai vent’anni in su. 25Infatti Davide aveva detto: «Il Signore, Dio d’Israele, ha concesso la tranquillità al suo popolo e si è stabilito a Gerusalemme per sempre. 26Anche i leviti non avranno più da trasportare la Dimora e tutti i suoi oggetti per il suo servizio». 27Secondo le ultime disposizioni di Davide, il censimento dei figli di Levi si fece dai vent’anni in su. 28Perciò il loro posto era a fianco dei figli di Aronne per il servizio del tempio del Signore, relativamente ai cortili, alle stanze, alla purificazione di ogni cosa sacra e all’attività per il servizio del tempio di Dio, 29al pane dell’offerta, alla farina, all’offerta, alle focacce non lievitate, alle cose che dovevano essere preparate nella teglia e ben stemperate, e a tutte le misure di capacità e di lunghezza. 30Dovevano presentarsi ogni mattina e ogni sera per celebrare e lodare il Signore, 31come pure per tutti gli olocausti da offrire al Signore nei sabati, nei noviluni, nelle feste fisse, secondo un numero preciso prescritto dalle loro regole, stando sempre davanti al Signore. 32Dovevano provvedere anche al servizio della tenda del convegno e al servizio del santuario e stavano agli ordini dei figli di Aronne, loro fratelli, per il servizio del tempio del Signore.

1Classi dei figli di Aronne. Figli di Aronne: Nadab, Abiu, Eleàzaro e Itamàr. 2Nadab e Abiu morirono prima del padre e non lasciarono figli. Esercitarono il sacerdozio Eleàzaro e Itamàr.

3Davide, insieme con Sadoc dei figli di Eleàzaro e con Achimèlec dei figli di Itamàr, li divise in classi secondo il loro servizio. 4Poiché risultò che i figli di Eleàzaro, quanto alla somma dei maschi, erano più numerosi dei figli di Itamàr, furono così classificati: sedici capi di casato per i figli di Eleàzaro, otto per i figli di Itamàr. 5Li divisero a sorte, questi come quelli, perché c’erano prìncipi del santuario e prìncipi di Dio sia tra i figli di Eleàzaro che tra i figli di Itamàr. 6Lo scriba Semaià, figlio di Netanèl, dei figli di Levi, ne fece il catalogo alla presenza del re, dei prìncipi, del sacerdote Sadoc, di Achimèlec, figlio di Ebiatàr, dei capi dei casati sacerdotali e levitici; si registravano due casati per Eleàzaro e uno per Itamàr.

7La prima sorte toccò a Ioiarìb, la seconda a Iedaià, 8la terza a Carim, la quarta a Seorìm, 9la quinta a Malchia, la sesta a Miamìn, 10la settima ad Akkos, l’ottava ad Abia, 11la nona a Giosuè, la decima a Secania, 12l’undecima a Eliasìb, la dodicesima a Iakim, 13la tredicesima a Cuppà, la quattordicesima a Is-Baal, 14la quindicesima a Bilga, la sedicesima a Immer, 15la diciassettesima a Chezir, la diciottesima a Appisès, 16la diciannovesima a Petachia, la ventesima a Ezechiele, 17la ventunesima a Iachin, la ventiduesima a Gamul, 18la ventitreesima a Delaià, la ventiquattresima a Maazia. 19Queste furono le classi secondo il loro servizio, per entrare nel tempio del Signore secondo la regola stabilita dal loro antenato Aronne, come gli aveva ordinato il Signore, Dio d’Israele.

20Quanto agli altri figli di Levi, per i figli di Amram c’era Subaèl; per i figli di Subaèl, Iecdia. 21Quanto a Recabia, il capo dei figli di Recabia era Issia. 22Per gli Isariti, Selomòt; per i figli di Selomòt, Iacat. 23Figli di Ebron: Ieria il capo, Amaria secondo, Iacazièl terzo, Iekamàm quarto. 24Figli di Uzzièl: Mica; per i figli di Mica, Samir; 25fratello di Mica era Issia; per i figli di Issia, Zaccaria. 26Figli di Merarì: Maclì e Musì, figli di Iaazia, suo figlio. 27Figli di Merarì nella linea di Iaazia, suo figlio: Soam, Zaccur e Ibrì. 28Per Maclì: Eleàzaro, che non ebbe figli, 29e Kis. Figlio di Kis era Ieracmeèl. 30Figli di Musì: Maclì, Eder e Ierimòt. Questi sono i figli dei leviti secondo i loro casati. 31Anch’essi, come i loro fratelli, figli di Aronne, furono sorteggiati alla presenza del re Davide, di Sadoc, di Achimèlec, dei capi dei casati sacerdotali e levitici: sia i casati del maggiore sia quelli di suo fratello minore.

1Quindi Davide, insieme con i comandanti dell’esercito, separò per il servizio i figli di Asaf, di Eman e di Idutùn, che profetavano con cetre, arpe e cimbali. Ed ecco il numero di questi uomini, incaricati di tale attività.

2Per i figli di Asaf: Zaccur, Giuseppe, Netania, Asarela; i figli di Asaf erano sotto la direzione di Asaf, che eseguiva la musica secondo le istruzioni del re.

3Per Iedutùn, i figli di Iedutùn: Godolia, Serì, Isaia, Simei, Casabia, Mattitia: sei, sotto la direzione del loro padre Iedutùn, che cantava sulla cetra ed eseguiva musica per celebrare e lodare il Signore.

4Per Eman, i figli di Eman: Bukkia, Mattania, Uzzièl, Sebuèl, Ierimòt, Anania, Anàni, Eliata, Ghiddalti, Romàmti-Ezer, Iosbekasa, Malloti, Otir, Macaziòt. 5Tutti costoro erano figli di Eman, veggente del re, secondo la promessa di Dio di esaltare la sua potenza. Dio infatti concesse a Eman quattordici figli e tre figlie. 6Tutti costoro, sotto la direzione del loro padre, cantavano nel tempio del Signore con cimbali, arpe e cetre, per il servizio del tempio di Dio, agli ordini del re. 7Il numero di costoro, insieme con i fratelli, esperti nel canto del Signore, tutti maestri, era di duecentoottantotto. 8Per i loro turni di servizio furono sorteggiati i piccoli come i grandi, i maestri come i discepoli.

9La prima sorte toccò, per Asaf, a Giuseppe; secondo fu Godolia, con i fratelli e i figli: dodici; 10terzo Zaccur, con i figli e i fratelli: dodici; 11quarto Isrì, con i figli e i fratelli: dodici; 12quinto Netania, con i figli e i fratelli: dodici; 13sesto Bukkia, con i figli e i fratelli: dodici; 14settimo Iesarela, con i figli e i fratelli: dodici; 15ottavo Isaia, con i figli e i fratelli: dodici; 16nono Mattania, con i figli e i fratelli: dodici; 17decimo Simei, con i figli e i fratelli: dodici; 18undicesimo Azarèl, con i figli e i fratelli: dodici; 19dodicesimo Casabia, con i figli e i fratelli: dodici; 20tredicesimo Subaèl, con i figli e i fratelli: dodici; 21quattordicesimo Mattitia, con i figli e i fratelli: dodici; 22quindicesimo Ieremòt, con i figli e i fratelli: dodici; 23sedicesimo Anania, con i figli e i fratelli: dodici; 24diciassettesimo Iosbekasa, con i figli e i fratelli: dodici; 25diciottesimo Anàni, con i figli e i fratelli: dodici; 26diciannovesimo Malloti, con i figli e i fratelli: dodici; 27ventesimo Eliata, con i figli e i fratelli: dodici; 28ventunesimo Otir, con i figli e i fratelli: dodici; 29ventiduesimo Ghiddalti, con i figli e i fratelli: dodici; 30ventitreesimo Macaziòt, con i figli e i fratelli: dodici; 31ventiquattresimo Romàmti-Ezer, con i figli e i fratelli: dodici.

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1Roboamo, giunto a Gerusalemme, convocò la casa di Giuda e di Beniamino, centoottantamila guerrieri scelti, per combattere contro Israele e per restituire il regno a Roboamo. 2La parola del Signore fu rivolta a Semaià, uomo di Dio: 3«Riferisci a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, e a tutti gli Israeliti che sono in Giuda e in Beniamino: 4“Così dice il Signore: Non salite a combattere contro i vostri fratelli; ognuno torni a casa, perché questo fatto è dipeso da me”». Ascoltarono le parole del Signore e tornarono indietro, senza marciare contro Geroboamo.

5Roboamo abitò a Gerusalemme. Egli trasformò in fortezze alcune città di Giuda. 6Ricostruì Betlemme, Etam, Tekòa, 7Bet-Sur, Soco, Adullàm, 8Gat, Maresà, Zif, 9Adoràim, Lachis, Azekà, 10Sorea, Àialon ed Ebron; queste fortezze erano in Giuda e in Beniamino. 11Egli munì queste fortezze, vi mise sovrintendenti e vi stabilì depositi di cibarie, di olio e di vino. 12In ogni città depositò scudi e lance, rendendole fortissime. Appartennero dunque a lui Giuda e Beniamino.

13I sacerdoti e i leviti, che erano in tutto Israele, si radunarono da tutto il loro territorio presso di lui. 14Infatti i leviti lasciarono i pascoli e le proprietà, e andarono in Giuda e a Gerusalemme, perché Geroboamo e i suoi figli li avevano esclusi dall’esercitare il sacerdozio del Signore. 15Geroboamo aveva stabilito suoi sacerdoti per le alture, per i satiri e per i vitelli che aveva eretto. 16Al seguito dei leviti, da tutte le tribù d’Israele quanti avevano determinato in cuor loro di ricercare il Signore, Dio d’Israele, andarono a Gerusalemme per sacrificare al Signore, Dio dei loro padri. 17Così rafforzarono il regno di Giuda e sostennero Roboamo, figlio di Salomone, per tre anni, perché per tre anni egli seguì la via di Davide e di Salomone.

18Roboamo si prese in moglie Macalàt, figlia di Ierimòt, figlio di Davide, e di Abiàil, figlia di Eliàb, figlio di Iesse. 19Essa gli partorì i figli Ieus, Semaria e Zaam. 20Dopo di lei prese Maacà, figlia di Assalonne, che gli partorì Abia, Attài, Ziza e Selomìt. 21Roboamo amò Maacà, figlia di Assalonne, più di tutte le altre mogli e concubine; egli prese diciotto mogli e sessanta concubine e generò ventotto figli e sessanta figlie. 22Roboamo costituì Abia, figlio di Maacà, capo, ossia principe tra i suoi fratelli, perché pensava di farlo re. 23Con accortezza egli sparse in tutte le contrade di Giuda e di Beniamino, in tutte le città fortificate, alcuni suoi figli. Diede loro viveri in abbondanza e li provvide di molte mogli.

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1Ezechia divenne re a venticinque anni; regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abia, figlia di Zaccaria. 2Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, come aveva fatto Davide, suo padre.

3Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, aprì le porte del tempio e le restaurò. 4Fece venire i sacerdoti e i leviti e, dopo averli radunati nella piazza d’oriente, 5disse loro: «Ascoltatemi, leviti! Ora santificatevi e poi santificate il tempio del Signore, Dio dei vostri padri, e portate fuori l’impurità dal santuario. 6I nostri padri sono stati infedeli e hanno commesso ciò che è male agli occhi del Signore, nostro Dio, che essi avevano abbandonato, distogliendo lo sguardo dalla dimora del Signore e voltandole le spalle. 7Hanno chiuso perfino le porte del vestibolo, spento le lampade, non hanno offerto più incenso né olocausti nel santuario al Dio d’Israele. 8Perciò l’ira del Signore si è riversata su Giuda e su Gerusalemme ed egli ha reso gli abitanti oggetto di terrore, di stupore e di scherno, come potete vedere con i vostri occhi. 9Ora ecco, i nostri padri sono caduti di spada; i nostri figli, le nostre figlie e le nostre mogli sono andati per questo in prigionia. 10Ora io ho deciso di concludere un’alleanza con il Signore, Dio d’Israele, perché si allontani da noi l’ardore della sua ira. 11Figli miei, non siate negligenti, perché il Signore ha scelto voi per stare alla sua presenza, per servirlo, per essere suoi ministri e per offrirgli incenso».

12Si alzarono allora i seguenti leviti: Macat, figlio di Amasài, Gioele, figlio di Azaria, dei Keatiti; dei figli di Merarì: Kis, figlio di Abdì, e Azaria, figlio di Ieallelèl; dei Ghersoniti: Iòach, figlio di Zimmà, ed Eden, figlio di Iòach; 13dei figli di Elisafàn: Simrì e Ieièl; dei figli di Asaf: Zaccaria e Mattania; 14dei figli di Eman: Iechièl e Simei; dei figli di Iedutùn: Semaià e Uzzièl. 15Essi riunirono i fratelli e si santificarono; quindi entrarono, secondo il comando del re e le prescrizioni del Signore, per purificare il tempio del Signore. 16I sacerdoti entrarono nell’interno del tempio del Signore per purificarlo; portarono fuori, nel cortile del tempio del Signore, ogni impurità trovata nell’aula del Signore. I leviti l’ammucchiarono per portarla fuori nel torrente Cedron. 17Il primo giorno del primo mese cominciarono la purificazione; nel giorno ottavo del mese entrarono nel vestibolo del Signore e purificarono il tempio del Signore in otto giorni. Finirono il sedici del primo mese.

18Quindi entrarono negli appartamenti reali di Ezechia e gli dissero: «Abbiamo purificato tutto il tempio del Signore, l’altare degli olocausti con tutti gli utensili e la tavola dei pani dell’offerta con tutti gli utensili. 19Abbiamo rinnovato e consacrato tutti gli utensili che il re Acaz con empietà aveva messo da parte durante il suo regno. Ecco, stanno davanti all’altare del Signore». 20Allora il re Ezechia, alzatosi, riunì i capi della città e salì al tempio del Signore. 21Portarono sette giovenchi, sette arieti, sette agnelli e sette capri per offrirli per la casa reale, per il santuario e per Giuda, in sacrificio per il peccato. Il re ordinò ai sacerdoti, figli di Aronne, di offrirli in olocausto sull’altare del Signore. 22Sgozzarono i giovenchi, quindi i sacerdoti ne raccolsero il sangue e lo sparsero sull’altare. Sgozzarono gli arieti e ne sparsero il sangue sull’altare. Sgozzarono gli agnelli e ne sparsero il sangue sull’altare. 23Quindi fecero avvicinare i capri per il sacrificio per il peccato, davanti al re e all’assemblea, che imposero loro le mani. 24I sacerdoti li sgozzarono e ne sparsero il sangue sull’altare, quale sacrificio per il peccato, in espiazione per tutto Israele, perché il re aveva ordinato l’olocausto e il sacrificio per il peccato per tutto Israele.

25Egli inoltre assegnò il loro posto ai leviti nel tempio del Signore, con cimbali, arpe e cetre, secondo le disposizioni di Davide, di Gad, veggente del re, e del profeta Natan, poiché si trattava di un comando del Signore, comunicato per mezzo dei suoi profeti. 26Quando i leviti ebbero preso posto con gli strumenti musicali di Davide e i sacerdoti con le loro trombe, 27Ezechia ordinò di offrire gli olocausti sull’altare. Quando iniziò l’olocausto, cominciarono anche i canti del Signore al suono delle trombe e con l’accompagnamento degli strumenti di Davide, re d’Israele. 28Tutta l’assemblea si prostrò, mentre si cantavano inni e si suonavano le trombe; tutto questo durò fino alla fine dell’olocausto.

29Terminato l’olocausto, il re e tutti i presenti si inginocchiarono e si prostrarono. 30Il re Ezechia e i suoi capi ordinarono ai leviti di lodare il Signore con le parole di Davide e del veggente Asaf; lo lodarono con entusiasmo, poi si inchinarono e si prostrarono.

31Allora Ezechia, presa la parola, disse: «Ora siete incaricati ufficialmente del servizio del Signore. Avvicinatevi e portate qui le vittime e i sacrifici di lode nel tempio del Signore». L’assemblea portò le vittime e i sacrifici di lode, mentre quelli dal cuore generoso offrirono olocausti. 32Il numero degli olocausti offerti dall’assemblea fu di settanta giovenchi, cento arieti, duecento agnelli, tutti per l’olocausto in onore del Signore. 33Le offerte sacre furono di seicento giovenchi e tremila pecore. 34I sacerdoti erano troppo pochi e non bastavano a scorticare tutti gli olocausti, perciò i loro fratelli, i leviti, li aiutarono finché non terminò il lavoro e finché i sacerdoti non si furono santificati, poiché i leviti erano stati più zelanti dei sacerdoti nel santificarsi. 35Ci fu anche un abbondante olocausto del grasso dei sacrifici di comunione e delle libagioni connesse con l’olocausto. Così fu ristabilito il culto nel tempio del Signore. 36Ezechia con tutto il popolo gioì perché Dio aveva ben disposto il popolo; ogni cosa infatti era stata compiuta rapidamente.

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1Quando tutto questo finì, tutti gli Israeliti presenti andarono nelle città di Giuda a infrangere le stele, a tagliare i pali sacri e ad abbattere completamente le alture e gli altari da tutto Giuda e Beniamino e in Èfraim e Manasse. Poi tutti gli Israeliti tornarono nelle loro città, ognuno nella sua proprietà.

2Ezechia ricostituì le classi dei sacerdoti e dei leviti secondo le loro funzioni, assegnando a ognuno, ai sacerdoti e ai leviti, il proprio servizio riguardo all’olocausto e ai sacrifici di comunione, per celebrare e lodare con inni e per servire alle porte degli accampamenti del Signore. 3Una parte dei beni del re era per gli olocausti del mattino e della sera, gli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste, come sta scritto nella legge del Signore. 4Egli ordinò al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di consegnare ai sacerdoti e ai leviti la loro parte, perché questi potessero attendere alla legge del Signore. 5Appena si diffuse quest’ordine, gli Israeliti offrirono in abbondanza le primizie del grano, del mosto, dell’olio, del miele e di ogni altro prodotto agricolo e la decima abbondante di ogni cosa. 6E gli Israeliti e i Giudei, che abitavano nelle città di Giuda, portarono anche loro la decima degli armenti e delle greggi, come anche la decima dei doni consacrati al Signore, loro Dio, facendone grandi mucchi.

7Nel terzo mese si cominciò a fare i mucchi, che furono completati nel settimo mese. 8Vennero Ezechia e i capi; visti i mucchi, benedissero il Signore e il popolo d’Israele. 9Ezechia interrogò i sacerdoti e i leviti riguardo ai mucchi 10e il sommo sacerdote Azaria della casa di Sadoc gli rispose: «Da quando si è cominciato a portare l’offerta nel tempio del Signore, noi abbiamo mangiato e ci siamo saziati, ma ne è rimasta in abbondanza, perché il Signore ha benedetto il suo popolo; ne è rimasta questa grande quantità». 11Ezechia allora ordinò che si preparassero stanze nel tempio del Signore. Le prepararono. 12Vi depositarono scrupolosamente le offerte, le decime e le cose consacrate. A tali cose presiedeva il levita Conania, alle cui dipendenze era il fratello Simei. 13Iechièl, Azazia, Nacat, Asaèl, Ierimòt, Iozabàd, Elièl, Ismachia, Macat e Benaià erano sorveglianti, sotto la direzione di Conania e di suo fratello Simei, per ordine del re Ezechia e di Azaria, sovrintendente al tempio di Dio. 14Cori, figlio di Imna, levita custode della porta d’oriente, era preposto alle offerte spontanee fatte a Dio; egli distribuiva quanto si prelevava per l’offerta al Signore e le cose santissime. 15Da lui dipendevano Eden, Miniamìn, Giosuè, Semaià, Amaria e Secania nelle città sacerdotali, come distributori fedeli tra i loro fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi, 16oltre ai maschi registrati dai tre anni in su; questi entravano ogni giorno nel tempio del Signore per il loro servizio, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi.

17La registrazione dei sacerdoti era fatta secondo i loro casati; quella dei leviti, dai vent’anni in su, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi. 18Erano registrati con tutti i bambini, le mogli, i figli e le figlie di tutta la comunità, poiché dovevano consacrarsi con fedeltà a ciò che è sacro. 19Per i figli di Aronne, ossia per i sacerdoti residenti in campagna, nelle zone attorno alle loro città, in ogni città c’erano uomini designati per nome per distribuire la parte dovuta a ogni maschio fra i sacerdoti e a ogni registrato fra i leviti.

20Ezechia fece lo stesso in tutto Giuda; egli fece ciò che è buono, retto e leale davanti al Signore, suo Dio. 21Quanto aveva intrapreso per il servizio del tempio di Dio, per la legge e per i comandamenti, cercando il suo Dio, lo fece con tutto il cuore; per questo ebbe successo.

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1Questi sono, con le loro indicazioni genealogiche, i capi di casato che sono partiti con me da Babilonia, sotto il regno del re Artaserse:

2dei figli di Fineès: Ghersom;
dei figli di Itamàr: Daniele;
dei figli di Davide: Cattus, 3figlio di Secania;
dei figli di Paros: Zaccaria, e con lui furono registrati centocinquanta maschi;
4dei figli di Pacat-Moab: Elioenài, figlio di Zerachia, e con lui duecento maschi;
5dei figli di Zattu: Secania, figlio di Iacazièl, e con lui trecento maschi;
6dei figli di Adin: Ebed, figlio di Giònata, e con lui cinquanta maschi;
7dei figli di Elam: Isaia, figlio di Atalia, e con lui settanta maschi;
8dei figli di Sefatia: Zebadia, figlio di Michele, e con lui ottanta maschi;
9dei figli di Ioab: Abdia, figlio di Iechièl, e con lui duecentodiciotto maschi;
10dei figli di Banì: Selomìt, figlio di Iosifia, e con lui centosessanta maschi;
11dei figli di Bebài: Zaccaria, figlio di Bebài, e con lui ventotto maschi;
12dei figli di Azgad: Giovanni, figlio di Akkatàn, e con lui centodieci maschi;
13dei figli di Adonikàm: gli ultimi, di cui ecco i nomi: Elifèlet, Ieièl e Semaià, e con loro sessanta maschi;
14dei figli di Bigvài: Utài e Zabbud, e con loro settanta maschi.

15Io li ho radunati presso il fiume che scorre verso Aavà. Là siamo stati accampati per tre giorni. Ho fatto una rassegna tra il popolo e i sacerdoti e non vi ho trovato nessun levita. 16Allora ho mandato a chiamare i capi Elièzer, Arièl, Semaià, Elnatàn, Iarib, Elnatàn, Natan, Zaccaria, Mesullàm e gli istruttori Ioiarìb ed Elnatàn, 17e li ho mandati da Iddo, capo nella località di Casifià, e ho messo loro in bocca le parole da dire a Iddo e ai suoi fratelli oblati nella località di Casifià, perché ci mandassero dei ministri per il tempio del nostro Dio. 18Poiché la mano benefica del nostro Dio era su di noi, ci hanno mandato un uomo assennato, dei figli di Maclì, figlio di Levi, figlio d’Israele, cioè Serebia, con i suoi figli e fratelli: diciotto persone; 19inoltre Casabia e con lui Isaia, dei figli di Merarì, i suoi fratelli e i loro figli: venti persone, 20e infine degli oblati, che Davide e i capi avevano assegnato al servizio dei leviti: duecentoventi oblati. Tutti furono registrati per nome. 21Là, presso il fiume Aavà, ho indetto un digiuno, per umiliarci davanti al nostro Dio e implorare da lui un felice viaggio per noi, i nostri bambini e tutti i nostri averi. 22Avevo infatti vergogna di domandare al re soldati e cavalieri per difenderci lungo il cammino da un eventuale nemico, poiché avevamo detto al re: «La mano del nostro Dio è su quanti lo cercano, per il loro bene; ma la sua potenza e la sua ira su quanti lo abbandonano». 23Così abbiamo digiunato e implorato Dio per questo ed egli ci ha esaudito.

24Quindi ho scelto dodici tra i capi dei sacerdoti: Serebia e Casabia e con loro dieci loro fratelli; 25ho pesato per loro l’argento, l’oro e i vasi, l’offerta per il tempio del nostro Dio fatta dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi capi e da tutti gli Israeliti che si trovavano da quelle parti. 26Ho pesato dunque nelle loro mani seicentocinquanta talenti d’argento, vasi d’argento per cento talenti, cento talenti d’oro, 27e inoltre venti coppe d’oro per mille dàrici e due vasi di bronzo pregiato e lucente, preziosi come l’oro. 28Ho detto loro: «Voi siete consacrati al Signore e i vasi sono cosa sacra; l’argento e l’oro sono offerta spontanea al Signore, Dio dei nostri padri. 29Abbiatene cura e custoditeli, finché non li peserete davanti ai preposti dei sacerdoti e dei leviti e ai preposti di casato d’Israele a Gerusalemme, nelle stanze del tempio del Signore». 30Allora i sacerdoti e i leviti presero in consegna il carico dell’argento e dell’oro e dei vasi, per portarli a Gerusalemme nel tempio del nostro Dio.

31Il dodici del primo mese siamo partiti dal fiume Aavà per andare a Gerusalemme e la mano del nostro Dio era su di noi: egli ci ha liberato dagli assalti dei nemici e dei briganti lungo il cammino. 32Siamo arrivati a Gerusalemme e ci siamo rimasti tre giorni. 33Il quarto giorno è stato pesato l’argento, l’oro e i vasi nel tempio del nostro Dio nelle mani del sacerdote Meremòt, figlio di Uria, e con lui vi era Eleàzaro, figlio di Fineès, e con loro i leviti Iozabàd, figlio di Giosuè, e Noadia, figlio di Binnùi; 34il numero e il peso corrispondeva in tutto e il peso totale fu registrato in quel momento.

35Quelli che venivano dall’esilio, i deportati, offrirono olocausti al Dio d’Israele: dodici tori per tutto Israele, novantasei arieti, settantasette agnelli, dodici capri per il peccato, tutto come olocausto al Signore.

36Quindi consegnarono i decreti del re ai satrapi del re e ai governatori dell’Oltrefiume, i quali iniziarono a proteggere il popolo e il tempio di Dio.

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1Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo, prostrato davanti al tempio di Dio, si riunì intorno a lui un’assemblea molto numerosa d’Israeliti: uomini, donne e fanciulli; e il popolo piangeva a dirotto. 2Allora Secania, figlio di Iechièl, uno dei figli di Elam, prese la parola e disse a Esdra: «Abbiamo prevaricato contro il nostro Dio, sposando donne straniere, prese dalle popolazioni del luogo. Orbene, a questo riguardo c’è ancora una speranza per Israele. 3Facciamo dunque un patto con il nostro Dio, impegnandoci a rimandare tutte le donne e i figli nati da loro, secondo la volontà del mio signore e rispettando il comando del nostro Dio. Si farà secondo la legge! 4Àlzati, perché a te è affidato questo compito. Noi saremo con te; sii forte e mettiti all’opera!». 5Allora Esdra si alzò e fece giurare ai capi dei sacerdoti e dei leviti e a tutto Israele che avrebbero agito secondo quelle parole; essi giurarono. 6Esdra quindi si alzò da dove si trovava, davanti al tempio di Dio, e andò nella camera di Giovanni, figlio di Eliasìb, e vi andò senza prendere cibo né bere acqua, perché era in lutto a causa della prevaricazione dei rimpatriati. 7Poi in Giuda e a Gerusalemme si comunicò a tutti i rimpatriati di radunarsi a Gerusalemme: 8se qualcuno non fosse venuto entro tre giorni, secondo la disposizione dei preposti e degli anziani, sarebbero stati votati allo sterminio tutti i suoi beni ed egli stesso sarebbe stato escluso dalla comunità dei rimpatriati. 9Allora tutti gli uomini di Giuda e di Beniamino si radunarono a Gerusalemme entro tre giorni; si era al nono mese, il venti del mese. Tutto il popolo stava nella piazza del tempio di Dio, tremante per questo evento e per la gran pioggia.

10Allora il sacerdote Esdra si levò e disse loro: «Voi avete prevaricato sposando donne straniere: così avete accresciuto le mancanze d’Israele. 11Ma ora rendete lode al Signore, Dio dei vostri padri, e fate la sua volontà, separandovi dalle popolazioni del paese e dalle donne straniere». 12Tutta l’assemblea rispose a gran voce: «Sì! Dobbiamo fare come tu ci hai detto. 13Ma il popolo è numeroso e siamo al tempo delle piogge; non è possibile restare all’aperto. D’altra parte non è lavoro di un giorno o di due, perché siamo in molti ad aver peccato in questa materia. 14I nostri preposti stiano a rappresentare tutta l’assemblea; e tutti quelli delle nostre città che hanno sposato donne straniere vengano in date determinate e con gli anziani della città, ogni città con i suoi giudici, finché non sia allontanata da noi l’ira ardente del nostro Dio, causata da questa situazione».

15Soltanto Gionata, figlio di Asaèl, e Iaczia, figlio di Tikva, si opposero, appoggiati da Mesullàm e dal levita Sabbetài. 16I rimpatriati fecero come si era detto. Furono scelti il sacerdote Esdra e alcuni capi di casato, secondo il loro casato, tutti designati per nome. Essi iniziarono le sedute il primo giorno del decimo mese per esaminare la questione 17e terminarono con tutti gli uomini che avevano sposato donne straniere il primo giorno del primo mese.

18Tra i figli dei sacerdoti, che avevano sposato donne straniere, si trovarono:

dei figli di Giosuè, figlio di Iosadàk, e tra i suoi fratelli: Maasia, Elièzer, Iarib e Godolia; 19essi si impegnarono a rimandare le loro donne e offrirono un ariete come sacrificio di riparazione per le loro mancanze;
20dei figli di Immer: Anàni e Zebadia;
21dei figli di Carim: Maasia, Elia, Semaià, Iechièl e Ozia;
22dei figli di Pascur: Elioenài, Maasia, Ismaele, Natanèl, Iozabàd ed Eleasà;
23dei leviti: Iozabàd, Simei, Kelaià, chiamato anche Kelità, Petachia, Giuda ed Elièzer;
24dei cantori: Eliasìb;
dei portieri: Sallum, Telem e Urì.
25Quanto agli Israeliti:
dei figli di Paros: Ramia, Izzia, Malchia, Miamìn, Eleàzaro, Malchia e Benaià;
26dei figli di Elam: Mattania, Zaccaria, Iechièl, Abdì, Ieremòt ed Elia;
27dei figli di Zattu: Elioenài, Eliasìb, Mattania, Ieremòt, Zabad e Azizà;
28dei figli di Bebài: Giovanni, Anania, Zabbài e Atlài;
29dei figli di Banì: Mesullàm, Malluc, Adaià, Iasub, Seal e Ieramòt;
30dei figli di Pacat-Moab: Adna, Chelal, Benaià, Maasia, Mattania, Besalèl, Binnùi e Manasse;
31dei figli di Carim: Elièzer, Issia, Malchia, Semaià, Simeone, 32Beniamino, Malluc, Semaria;
33dei figli di Casum: Mattenài, Mattattà, Zabad, Elifèlet, Ieremài, Manasse e Simei;
34dei figli di Banì: Maadài, Amram, Uèl, 35Benaià, Bedia, Cheluu, 36Vania, Meremòt, Eliasìb, 37Mattania, Mattenài e Iaasài;
38dei figli di Binnùi: Simei, 39Selemia, Natan, Adaià, 40Macnadbài, Sasài, Sarài, 41Azarèl, Selemia, Semaria, 42Sallum, Amaria, Giuseppe;
43dei figli di Nebo: Ieièl, Mattitia, Zabad, Zebinà, Iaddài, Gioele, Benaià.

44Tutti questi avevano sposato donne straniere e rimandarono le donne insieme con i figli.

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1Lo stesso giorno, il re Artaserse donò a Ester la proprietà di Aman, il calunniatore, e Mardocheo fu chiamato dal re, perché Ester aveva rivelato che egli era legato da parentela con lei. 2Allora il re prese l’anello che aveva fatto ritirare ad Aman e lo diede a Mardocheo, ed Ester stabilì Mardocheo su tutte le proprietà di Aman.

3Ester parlò di nuovo al re, cadde ai suoi piedi e lo pregava di rimuovere il male fatto da Aman, tutto quello che aveva fatto contro i Giudei. 4Il re stese lo scettro d’oro verso Ester ed Ester si alzò per stare accanto al re. 5Disse Ester: «Se piace a te e ho trovato grazia, si ordini di revocare le lettere inviate da Aman, quelle che erano state scritte per sterminare i Giudei che si trovano nel tuo regno. 6Come potrei infatti sopportare la vista dei mali del mio popolo e come potrei sopravvivere allo sterminio della mia stirpe?».

7Il re rispose a Ester: «Se ti ho dato tutti i beni di Aman e ti ho concesso la mia grazia, se l’ho fatto appendere a un palo perché aveva messo le mani sui Giudei, che cosa chiedi ancora? 8Potete scrivere voi a mio nome, come vi sembra, e sigillate con il mio anello: infatti tutto quello che è stato scritto su comando del re ed è stato sigillato con il mio anello reale non può essere revocato». 9Il ventitré del primo mese, quello di Nisan, dello stesso anno, furono convocati i segretari e fu scritto ai Giudei tutto quello che era stato comandato ai governatori e ai capi dei satrapi, dall’India fino all’Etiopia, centoventisette satrapie, provincia per provincia, secondo le loro lingue. 10Fu scritto a nome del re e fu posto il sigillo del suo anello, e le lettere furono mandate per mezzo di corrieri: 11si prescriveva loro di seguire le loro leggi in qualunque città, sia per difendersi che per trattare come volevano i loro nemici e i loro avversari, 12e ciò in un solo giorno: il tredici del dodicesimo mese, quello di Adar, in tutto il regno di Artaserse.

12aQuanto segue è la copia della lettera:

12b«Il grande re Artaserse ai governatori delle centoventisette satrapie, dall’India all’Etiopia, e a quelli che hanno a cuore i nostri interessi, salute.

12cMolti uomini, quanto più spesso vengono onorati dalla più munifica generosità dei benefattori, tanto più s’inorgogliscono e non solo cercano di fare il male ai nostri sudditi, ma, incapaci di frenare la loro superbia, tramano insidie anche contro i loro benefattori. 12dNon solo cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma, esaltati dallo strepito spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede, e alla sua giustizia che odia il male. 12eSpesso poi molti di coloro che sono costituiti in autorità, per aver affidato a certi amici la responsabilità degli affari pubblici e per aver subìto la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue innocente e furono travolti in disgrazie irreparabili, 12fperché i falsi ragionamenti di nature perverse avevano sviato l’incontaminata buona fede dei governanti. 12gQuesto si può vedere non tanto nelle storie più antiche a cui abbiamo accennato, quanto piuttosto badando alle iniquità perpetrate dal comportamento corrotto di coloro che indegnamente esercitano il potere. 12hProvvederemo per l’avvenire ad assicurare a tutti gli uomini un regno indisturbato e pacifico, 12ioperando cambiamenti opportuni e giudicando sempre con la più equa fermezza gli affari che ci vengono posti sotto gli occhi.

12kQuesto è il caso di Aman, figlio di Amadàta, il Macèdone, il quale estraneo, per la verità, al sangue persiano e ben lontano dalla nostra bontà, essendo stato accolto come ospite presso di noi, 12laveva tanto approfittato dell’umanità che professiamo verso qualunque nazione, da essere proclamato nostro padre e da ottenere il secondo rango presso il trono regale, venendo da tutti onorato con la prostrazione. 12mMa non reggendo al peso della sua superbia, egli si adoperò per privare noi del potere e della vita 12ne, con falsi e tortuosi argomenti, richiese la pena di morte per il nostro salvatore e strenuo benefattore Mardocheo, per l’irreprensibile consorte del nostro regno Ester e per tutto il loro popolo. 12oEgli infatti, avendoci messo in una condizione di isolamento, pensava di trasferire l’impero dei Persiani ai Macèdoni.

12pOra, noi troviamo che questi Giudei, destinati da quell’uomo tre volte scellerato allo sterminio, non sono malfattori, ma sono governati da leggi giustissime, 12qsono figli del Dio altissimo, massimo, vivente, il quale in favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nel migliore dei modi. 12rFarete dunque bene a non tenere conto delle lettere mandate da Aman, figlio di Amadàta, perché costui, che ha perpetrato tali cose, è stato impiccato a un palo con tutta la sua famiglia alle porte di Susa, giusto castigo datogli rapidamente da Dio, dominatore di tutti gli eventi. 12sEsposta invece una copia della presente lettera in ogni luogo, permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza delle loro leggi e prestate loro man forte per respingere coloro che volessero assalirli al momento della persecuzione, in quello stesso giorno, cioè il tredici del dodicesimo mese, chiamato Adar. 12tInfatti questo giorno, invece di segnare la rovina della stirpe eletta, Dio, dominatore di ogni cosa, lo ha cambiato per loro in giorno di gioia.

12uQuanto a voi, dunque, tra le vostre feste commemorative celebrate questo giorno insigne con ogni sorta di banchetti, perché, ora e in avvenire, sia salvezza per noi e per gli amici dei Persiani, ma per quelli che ci insidiano sia ricordo della loro perdizione. 12vOgni città e, in generale, ogni località che non agirà secondo queste disposizioni, sarà inesorabilmente messa a ferro e fuoco; non soltanto agli uomini sarà resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli uccelli diventerà orribile per tutti i tempi.

13Le copie della lettera siano esposte in chiara evidenza in tutto il regno e in quel giorno i Giudei siano pronti a combattere contro i loro nemici».

14Allora i cavalieri partirono in fretta per eseguire gli ordini del re, mentre il decreto fu promulgato anche a Susa.

15Mardocheo uscì indossando la veste regale e portando una corona d’oro e un diadema di lino purpureo. Al vederlo gli abitanti di Susa se ne rallegrarono. 16Per i Giudei vi era luce e letizia; 17in ogni città e provincia dove era stato pubblicato l’editto, dovunque era stato esposto il decreto, vi erano per i Giudei gioia ed esultanza, festa e allegria. E molti pagani si fecero circoncidere e, per paura dei Giudei, si fecero Giudei.

1Il dodicesimo mese, il tredici del mese di Adar, le lettere scritte dal re erano giunte. 2In quel giorno i nemici dei Giudei perirono; nessuno resistette per paura di loro. 3Infatti i capi dei satrapi, i prìncipi e gli scribi del re onoravano i Giudei, poiché la paura di Mardocheo si era impadronita di loro. 4In effetti l’editto del re imponeva che egli fosse onorato in tutto il regno. 5[I Giudei dunque colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero dei nemici quello che vollero.] 6Nella città di Susa i Giudei uccisero cinquecento uomini: 7Farsannestàin, Delfo, Fasga, 8Fardata, Barea, Sarbacà, 9Marmasimà, Arufeo, Arseo, Zabuteo, 10i dieci figli di Aman, figlio di Amadàta, il Bugeo, nemico dei Giudei, e fecero saccheggio. 11In quello stesso giorno il numero di quelli che perirono a Susa fu reso noto al re.

12Allora il re disse a Ester: «I Giudei hanno fatto perire cinquecento uomini nella città di Susa, e come pensi si siano comportati nel resto del paese? Che cosa chiedi ancora? Ti sarà dato». 13Ester disse al re: «Sia concesso ai Giudei di comportarsi allo stesso modo domani, fino a quando saranno impiccati i dieci figli di Aman». 14Ed egli permise che così si facesse e consegnò ai Giudei della città i corpi dei figli di Aman per essere appesi. 15I Giudei si radunarono nella città di Susa il quattordicesimo giorno del mese di Adar e uccisero trecento uomini, ma non fecero alcun saccheggio. 16Il resto dei Giudei che si erano radunati nel regno, si aiutarono a vicenda ed ebbero tregua dai loro nemici: infatti ne sterminarono quindicimila nel tredicesimo giorno del mese di Adar, ma non fecero alcun saccheggio. 17Il quattordicesimo giorno dello stesso mese si riposarono e trascorsero quel giorno di riposo con gioia ed esultanza. 18Invece nella città di Susa i Giudei che si erano radunati anche il quattordicesimo giorno, ma senza riposarsi, trascorsero nella gioia e nell’esultanza anche il quindicesimo giorno. 19È per questo dunque che i Giudei sparsi in ogni provincia straniera celebrano con gioia il quattordicesimo giorno del mese di Adar come giorno di festa, mandando ciascuno regali al suo prossimo. Coloro che risiedono invece nelle città principali celebrano con gioia anche il quindicesimo giorno del mese di Adar come giorno di festa, mandando ciascuno regali al suo prossimo.

20Mardocheo scrisse queste cose su un libro e lo mandò ai Giudei che vivevano nel regno di Artaserse vicini e lontani, 21per stabilire questi giorni come festivi, da celebrare il quattordici e il quindici del mese di Adar. 22In quei giorni infatti i Giudei ebbero tregua dai loro nemici, e quello fu il mese, Adar, nel quale essi passarono dal pianto alla gioia e dal dolore a un giorno di festa; perciò esso deve essere considerato tutto quanto come un periodo di giorni festivi, di nozze ed esultanza, in cui si inviano doni agli amici e ai poveri.

23I Giudei approvarono il racconto che aveva scritto loro Mardocheo: 24come Aman, figlio di Amadàta, il Macèdone, li aveva combattuti, come egli aveva emesso il decreto e aveva tirato le sorti per farli scomparire 25e come egli era andato dal re dicendogli di impiccare Mardocheo; ma tutti i mali che egli aveva cercato di far cadere sopra i Giudei erano venuti sopra di lui, ed era stato impiccato lui e i suoi figli.

26Perciò quei giorni furono chiamati Purìm a motivo delle sorti, poiché nella loro lingua esse sono chiamate Purìm, e a motivo delle parole di questa lettera, che ricordava tutto quello che avevano sofferto e che era loro capitato. 27Mardocheo stabilì e i Giudei approvarono per sé, per i loro discendenti e per quelli che si fossero uniti a loro, che non si sarebbero comportati in modo diverso: questi giorni dovevano essere un memoriale da osservare di generazione in generazione, in ogni città, famiglia e provincia. 28Questi giorni dei Purìm saranno celebrati in ogni tempo, e il loro ricordo non sia lasciato cadere dai loro discendenti. 29La regina Ester, figlia di Aminadàb, e Mardocheo, il Giudeo, scrissero tutto quello che avevano fatto e confermarono la lettera dei Purìm.

31Mardocheo e la regina Ester stabilirono per sé privatamente di digiunare; imposero allora la loro volontà contro la loro salute. 32Ester lo stabilì con un ordine che fu scritto come memoriale.

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1Queste cose avvennero dopo che Alessandro il Macèdone, figlio di Filippo, uscito dalla regione dei Chittìm sconfisse Dario, re dei Persiani e dei Medi, e regnò al suo posto cominciando dalla Grecia. 2Egli intraprese molte guerre, si impadronì di fortezze e uccise i re della terra; 3arrivò sino ai confini della terra e raccolse le spoglie di molti popoli. La terra ammutolì davanti a lui; ma egli si esaltò e il suo cuore montò in superbia. 4Radunò forze ingenti e conquistò regioni, popoli e prìncipi, che divennero suoi tributari. 5Dopo questo cadde ammalato e comprese che stava per morire. 6Allora chiamò i suoi ufficiali più illustri, che erano stati educati con lui fin dalla giovinezza, e divise tra loro il suo regno mentre era ancora vivo. 7Alessandro dunque aveva regnato dodici anni quando morì. 8I suoi ufficiali assunsero il potere, ognuno nella sua regione; 9dopo la sua morte cinsero tutti il diadema e, dopo di loro, i loro figli per molti anni, moltiplicando i mali sulla terra. 10Uscì da loro una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco, che era stato ostaggio a Roma, e cominciò a regnare nell’anno centotrentasette del regno dei Greci.

11In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali». 12Parve buono ai loro occhi questo ragionamento. 13Quindi alcuni del popolo presero l’iniziativa e andarono dal re, che diede loro facoltà d’introdurre le istituzioni delle nazioni. 14Costruirono un ginnasio a Gerusalemme secondo le usanze delle nazioni, 15cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza. Si unirono alle nazioni e si vendettero per fare il male.

16Quando il regno fu consolidato, Antioco volle conquistare l’Egitto per regnare sui due regni: 17entrò in Egitto con un esercito imponente, con carri ed elefanti, con la cavalleria e una grande flotta, 18e venne a battaglia con Tolomeo, re d’Egitto. Tolomeo fu travolto davanti a lui e dovette fuggire, e molti caddero colpiti a morte. 19Così espugnò le città fortificate dell’Egitto e fece bottino della terra d’Egitto.

20Antioco ritornò dopo aver sconfitto l’Egitto nell’anno centoquarantatré, mosse contro Israele e salì a Gerusalemme con un grande esercito. 21Entrò con arroganza nel santuario e ne asportò l’altare d’oro e il candelabro dei lumi con tutti i suoi arredi, 22la tavola dell’offerta e i vasi per le libagioni, le coppe e gli incensieri d’oro, il velo, le corone e i fregi d’oro della facciata del tempio e lo spogliò tutto; 23s’impadronì dell’argento e dell’oro e d’ogni oggetto pregiato e asportò i tesori nascosti che riuscì a trovare. 24Poi, raccolta ogni cosa, fece ritorno nella sua terra, dopo aver fatto una strage e aver parlato con grande arroganza.

25Allora vi fu lutto grande per gli Israeliti
in ogni loro regione.
26Gemettero i capi e gli anziani,
le vergini e i giovani persero vigore
e la bellezza delle donne svanì.
27Ogni sposo levò il suo lamento
e la sposa nel talamo fu in lutto.
28Tremò la terra per i suoi abitanti
e tutta la casa di Giacobbe si vestì di vergogna.

29Due anni dopo, il re mandò alle città di Giuda un sovrintendente ai tributi. Egli venne a Gerusalemme con un grande esercito 30e rivolse loro con perfidia parole di pace ed essi gli prestarono fede. Ma all’improvviso piombò sulla città, le inflisse colpi crudeli e mise a morte molta gente in Israele. 31Mise a sacco la città, la diede alle fiamme e distrusse le sue abitazioni e le mura di cinta. 32Trassero in schiavitù le donne e i bambini e s’impossessarono del bestiame. 33Poi costruirono attorno alla Città di Davide un muro grande e massiccio, con torri solidissime, e divenne per loro una cittadella. 34Vi stabilirono una razza perversa, uomini scellerati, che vi si fortificarono, 35vi collocarono armi e vettovaglie e, radunato il bottino di Gerusalemme, ve lo depositarono e divennero un grande tranello. 36Fu un’insidia per il santuario e un avversario maligno per Israele in ogni momento.

37Versarono sangue innocente intorno al santuario
e profanarono il luogo santo.
38Fuggirono gli abitanti di Gerusalemme a causa loro
e la città divenne abitazione di stranieri;
divenne straniera alla sua gente
e i suoi figli l’abbandonarono.
39Il suo santuario fu desolato come il deserto,
le sue feste si mutarono in lutto,
i suoi sabati in vergogna,
il suo onore in disprezzo.
40Pari alla sua gloria fu il suo disonore
e il suo splendore si cambiò in lutto.

41Poi il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo 42e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Tutti i popoli si adeguarono agli ordini del re. 43Anche molti Israeliti accettarono il suo culto, sacrificarono agli idoli e profanarono il sabato. 44Il re spedì ancora decreti per mezzo di messaggeri a Gerusalemme e alle città di Giuda, ordinando di seguire usanze straniere al loro paese, 45di far cessare nel tempio olocausti, sacrifici e libagioni, di profanare sabati e feste 46e di contaminare il santuario e quanto è sacro, 47di costruire altari, recinti sacri ed edicole e sacrificare carni suine e animali immondi, 48di lasciare che i propri figli, non circoncisi, si contaminassero con ogni impurità e profanazione, 49così da dimenticare la legge e mutare ogni istituzione, 50pena la morte a chiunque non avesse agito secondo gli ordini del re. 51In questi termini scrisse a tutto il regno, stabilì ispettori su tutto il popolo e intimò alle città di Giuda di sacrificare città per città. 52Molti del popolo si unirono a loro, quanti avevano abbandonato la legge, commisero il male nel paese 53e costrinsero Israele a nascondersi in ogni possibile rifugio.

54Nell’anno centoquarantacinque, il quindici di Chisleu, il re innalzò sull’altare un abominio di devastazione. Anche nelle vicine città di Giuda eressero altari 55e bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. 56Stracciavano i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. 57Se presso qualcuno veniva trovato il libro dell’alleanza e se qualcuno obbediva alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte. 58Trattavano con prepotenza quegli Israeliti che ogni mese venivano scoperti nella città, 59e specialmente al venticinque del mese, quando sacrificavano sull’ara che era sopra l’altare dei sacrifici. 60Mettevano a morte, secondo gli ordini, le donne che avevano fatto circoncidere i loro figli, 61con i bambini appesi al collo e con i familiari e quelli che li avevano circoncisi. 62Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per non mangiare cibi impuri 63e preferirono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza, e per questo appunto morirono. 64Grandissima fu l’ira sopra Israele.

1In quei giorni Mattatia, figlio di Giovanni, figlio di Simone, sacerdote della stirpe di Ioarìb, partì da Gerusalemme e venne a stabilirsi a Modin. 2Egli aveva cinque figli: Giovanni chiamato anche Gaddì, 3Simone chiamato Tassì, 4Giuda chiamato Maccabeo, 5Eleàzaro chiamato Auaràn, Giònata chiamato Affus. 6Viste le azioni sacrileghe che si commettevano in Giuda e a Gerusalemme, 7disse: «Ohimè! Perché mai sono nato per vedere lo strazio del mio popolo e lo strazio della città santa e debbo starmene qui mentre essa è in balìa dei nemici e il santuario è in mano agli stranieri?

8Il suo tempio è diventato come un uomo ignobile,
9gli arredi della sua gloria sono stati portati via come preda,
sono stati trucidati i suoi bambini nelle piazze
e i fanciulli dalla spada nemica.
10Quale popolo non ha invaso il suo regno
e non si è impadronito delle sue spoglie?
11Ogni ornamento le è stato strappato,
da padrona è diventata schiava.
12Ecco, le nostre cose sante,
la nostra bellezza, la nostra gloria
sono state devastate,
le hanno profanate le nazioni.
13Perché vivere ancora?».

14Mattatia e i suoi figli si stracciarono le vesti, si vestirono di sacco e fecero grande lutto.

15Ora i messaggeri del re, incaricati di costringere all’apostasia, vennero nella città di Modin per indurre a offrire sacrifici. 16Molti Israeliti andarono con loro; invece Mattatia e i suoi figli si raccolsero in disparte. 17I messaggeri del re si rivolsero a Mattatia e gli dissero: «Tu sei uomo autorevole, stimato e grande in questa città e sei sostenuto da figli e fratelli. 18Su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re, come hanno fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda e quelli rimasti a Gerusalemme; così tu e i tuoi figli passerete nel numero degli amici del re e tu e i tuoi figli avrete in premio oro e argento e doni in quantità». 19Ma Mattatia rispose a gran voce: «Anche se tutti i popoli che sono sotto il dominio del re lo ascoltassero e ognuno abbandonasse la religione dei propri padri e volessero tutti aderire alle sue richieste, 20io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo nell’alleanza dei nostri padri. 21Non sia mai che abbandoniamo la legge e le tradizioni. 22Non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra». 23Quando ebbe finito di pronunciare queste parole, si avvicinò un Giudeo alla vista di tutti per sacrificare sull’altare di Modin secondo il decreto del re. 24Ciò vedendo, Mattatia arse di zelo; fremettero le sue viscere e fu preso da una giusta collera. Fattosi avanti di corsa, lo uccise sull’altare; 25uccise nel medesimo tempo il messaggero del re, che costringeva a sacrificare, e distrusse l’altare. 26Egli agiva per zelo verso la legge, come aveva fatto Fineès con Zambrì, figlio di Salom. 27La voce di Mattatia tuonò nella città: «Chiunque ha zelo per la legge e vuole difendere l’alleanza mi segua!». 28Fuggì con i suoi figli tra i monti, abbandonando in città quanto possedevano.

29Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero nel deserto, per stabilirvisi 30con i loro figli, le loro mogli e il bestiame, perché si erano inaspriti i mali sopra di loro. 31Fu riferito agli uomini del re e alle milizie che stavano a Gerusalemme, nella Città di Davide, che laggiù, in luoghi nascosti del deserto, si erano raccolti uomini che avevano infranto l’editto del re. 32Molti corsero a inseguirli, li raggiunsero, si accamparono di fronte a loro e si prepararono a dare battaglia in giorno di sabato. 33Dicevano loro: «Ora basta! Uscite, obbedite ai comandi del re e avrete salva la vita». 34Ma quelli risposero: «Non usciremo, né seguiremo gli ordini del re, profanando il giorno del sabato». 35Quelli si precipitarono all’assalto contro di loro. 36Ma essi non risposero loro, né lanciarono pietre, né ostruirono i nascondigli, 37dichiarando: «Moriamo tutti nella nostra innocenza. Ci sono testimoni il cielo e la terra che ci fate morire ingiustamente». 38Così quelli si lanciarono contro di loro in battaglia di sabato, ed essi morirono con le mogli e i figli e il loro bestiame, in numero di circa mille persone.

39Quando Mattatia e i suoi amici lo seppero, ne fecero grande pianto. 40Poi dissero tra loro: «Se faremo tutti come hanno fatto i nostri fratelli e non combatteremo contro i pagani per la nostra vita e per le nostre leggi, in breve ci faranno sparire dalla terra». 41Presero in quel giorno stesso questa decisione: «Combatteremo contro chiunque venga a darci battaglia in giorno di sabato e non moriremo tutti come sono morti i nostri fratelli nei nascondigli».

42Allora si unì a loro il gruppo degli Asidei, uomini di grande valore in Israele, tutti impegnati a difendere la legge; 43inoltre quanti fuggivano davanti alle sventure si univano a loro e divenivano loro rinforzo. 44Così organizzarono un contingente di forze e percossero con ira i peccatori e gli uomini perversi con furore; i restanti fuggirono tra i pagani per salvarsi. 45Mattatia, poi, e i suoi amici andarono in giro a demolire gli altari 46e fecero circoncidere a forza tutti i bambini non circoncisi che trovarono nel territorio d’Israele. 47Non diedero tregua ai superbi e l’impresa ebbe buona riuscita nelle loro mani; 48difesero la legge dalla prepotenza dei popoli e dei re e non la diedero vinta ai peccatori.

49Intanto si avvicinava per Mattatia l’ora della morte ed egli disse ai figli: «Ora dominano superbia e ingiustizia, è il tempo della distruzione e dell’ira rabbiosa. 50Ora, figli, mostrate zelo per la legge e date la vostra vita per l’alleanza dei nostri padri. 51Ricordate le gesta compiute dai padri ai loro tempi e traetene gloria insigne e nome eterno. 52Abramo non fu trovato forse fedele nella tentazione e ciò non gli fu accreditato a giustizia? 53Giuseppe nell’ora dell’oppressione osservò il precetto e divenne signore dell’Egitto. 54Fineès, nostro padre, per lo zelo dimostrato conseguì l’alleanza del sacerdozio perenne. 55Giosuè, obbedendo alla divina parola, divenne giudice in Israele. 56Caleb, testimoniando nell’assemblea, ebbe in sorte parte del nostro paese. 57Davide per la sua pietà ottenne il trono del regno per sempre. 58Elia, poiché aveva dimostrato zelo ardente per la legge, fu assunto in cielo. 59Anania, Azaria e Misaele per la loro fede furono salvati dalla fiamma. 60Daniele nella sua innocenza fu sottratto alle fauci dei leoni. 61Così, di seguito, considerate di generazione in generazione: quanti hanno fiducia in lui non soccombono. 62Non abbiate paura delle parole del perverso, perché la sua gloria andrà a finire ai rifiuti e ai vermi; 63oggi è esaltato, domani non si trova più, perché ritorna alla polvere e i suoi progetti falliscono. 64Figli, siate valorosi e forti nella legge, perché in essa sarete glorificati. 65Ecco qui vostro fratello Simone; io so che è un uomo saggio: ascoltatelo sempre, egli sarà vostro padre. 66Giuda Maccabeo, forte guerriero dalla sua gioventù, sarà capo del vostro esercito e condurrà la battaglia contro i popoli. 67Radunate, dunque, intorno a voi quanti praticano la legge e vendicate il vostro popolo; 68rendete il meritato castigo ai pagani e attenetevi all’ordinamento della legge». 69Poi li benedisse e si riunì ai suoi padri. 70Morì nell’anno centoquarantasei e fu sepolto nella tomba dei suoi padri a Modin; tutto Israele fece grande pianto su di lui.

1Al suo posto sorse il figlio di lui, Giuda, chiamato Maccabeo; 2lo aiutavano tutti i suoi fratelli e quanti si erano legati al padre e conducevano la battaglia d’Israele con entusiasmo.

3Egli accrebbe la gloria del suo popolo,
rivestì la corazza come gigante,
cinse l’armatura di guerra
e sostenne battaglie,
difendendo il campo con la spada.
4Nelle sue gesta fu simile a leone,
come leoncello ruggente sulla preda.
5Inseguì gli iniqui braccandoli,
i perturbatori del popolo distrusse con il fuoco.
6Gli iniqui sbigottirono per paura di lui,
tutti i malfattori furono confusi
e la salvezza per mezzo di lui ebbe buon esito.
7Inflisse amarezze a molti re,
rallegrò con le sue gesta Giacobbe;
sempre la sua memoria sarà benedetta.
8Percorse le città di Giuda
e vi sterminò i rinnegati
e distolse l’ira da Israele.
9Divenne celebre fino all’estremità della terra
e radunò coloro che erano dispersi.

10Apollònio radunò dei pagani e un forte esercito dalla Samaria per combattere Israele. 11Giuda lo seppe e avanzò contro di lui, lo sconfisse e lo uccise; molti caddero colpiti a morte e i superstiti fuggirono. 12Così s’impadronirono delle loro spoglie e Giuda si riservò la spada di Apollònio e l’adoperò in guerra per tutto il tempo della sua vita. 13Quando Seron, comandante delle forze di Siria, seppe che Giuda aveva radunato un contingente e c’era con lui uno stuolo di fedeli e uomini preparati alla guerra, 14disse: «Mi farò un nome e mi coprirò di gloria nel regno, combattendo Giuda e i suoi uomini che hanno disprezzato gli ordini del re». 15Fece i preparativi e si unì a lui un forte gruppo di rinnegati per aiutarlo a vendicarsi dei figli d’Israele. 16Si spinse fino alla salita di Bet-Oron e Giuda gli andò incontro con una piccola schiera. 17Ma quando videro lo schieramento avanzare contro di loro, dissero a Giuda: «Come faremo noi così pochi ad attaccare battaglia contro una moltitudine così forte? Oltre tutto, siamo rimasti oggi senza mangiare». 18Giuda rispose: «Non è impossibile che molti cadano in mano a pochi e non c’è differenza per il Cielo tra salvare per mezzo di molti e salvare per mezzo di pochi; 19perché la vittoria in guerra non dipende dalla moltitudine delle forze, ma è dal Cielo che viene la forza. 20Costoro vengono contro di noi pieni d’insolenza e d’iniquità per eliminare noi, le nostre mogli e i nostri figli e saccheggiarci; 21noi combattiamo per la nostra vita e le nostre leggi. 22Sarà lui a stritolarli davanti a noi. Voi dunque non temeteli». 23Quando ebbe finito di parlare, piombò su di loro all’improvviso e Seron con il suo schieramento fu sgominato davanti a lui. 24Lo inseguirono nella discesa di Bet-Oron fino alla pianura: caddero tra loro circa ottocento uomini, gli altri fuggirono nel territorio dei Filistei. 25Così cominciò a diffondersi il timore di Giuda e dei suoi fratelli e le genti intorno furono prese da terrore. 26La fama di lui giunse fino al re, e delle sue imprese militari parlavano le genti.

27Quando il re Antioco seppe queste cose, si adirò furiosamente e diede ordine di radunare tutte le forze militari del suo regno, un esercito molto potente. 28Aprì il suo tesoro e diede alle truppe il soldo per un anno, ordinando loro di stare pronti per ogni evenienza. 29Ma si accorse che non bastavano le riserve delle sue casse e che le entrate del paese erano poche, a causa delle rivolte e delle rovine che aveva provocato nella regione, per estirpare le tradizioni che erano in vigore dai tempi antichi; 30temette di non avere, come altre volte in passato, le risorse per le spese e i doni, che faceva con mano prodiga, superando i re precedenti. 31Ne fu grandemente angustiato e prese la decisione di invadere la Persia, per riscuotere i tributi di quelle province e ammassare molto denaro. 32Lasciò Lisia, uomo illustre e di stirpe regale, alla direzione degli affari del re, dall’Eufrate fino ai confini dell’Egitto, 33e con l’incarico di curare l’educazione del figlio Antioco fino al suo ritorno. 34A lui affidò metà dell’esercito e gli elefanti e gli diede istruzioni per tutte le cose che voleva fossero eseguite; riguardo agli abitanti della Giudea e di Gerusalemme 35gli ordinò di mandare contro di loro milizie, per distruggere ed eliminare le forze d’Israele e quanto restava a Gerusalemme e cancellare il loro ricordo dalla regione, 36di trasferire stranieri su tutti i loro monti e di distribuire le loro terre. 37Il re poi prese l’altra metà dell’esercito e partì da Antiòchia, la capitale del suo regno, nell’anno centoquarantasette; passò l’Eufrate e percorse le regioni settentrionali.

38Allora Lisia scelse Tolomeo, figlio di Dorimene, Nicànore e Gorgia, uomini potenti tra gli amici del re, 39e spedì ai loro ordini quarantamila fanti e settemila cavalieri nella terra di Giuda, per devastarla secondo il comando del re. 40Questi partirono con tutte le truppe e andarono ad accamparsi vicino a Èmmaus, nella pianura. 41I mercanti della regione ne ebbero notizia e si rifornirono in abbondanza d’oro e d’argento e di catene e vennero presso l’accampamento per acquistare come schiavi gli Israeliti. A loro si aggiunsero forze della Siria e del territorio dei Filistei. 42Giuda e i suoi fratelli videro che i mali si erano aggravati e che l’esercito era accampato nel loro territorio; vennero a conoscere quanto il re aveva ordinato di fare per la rovina e l’annientamento del loro popolo. 43Allora si dissero l’un l’altro: «Facciamo risorgere il popolo dalla sua rovina e combattiamo per il nostro popolo e per il luogo santo». 44Si radunò l’assemblea per prepararsi alla battaglia e per pregare e chiedere pietà e misericordia.

45Gerusalemme era disabitata come un deserto,
nessuno dei suoi figli vi entrava o ne usciva,
il santuario era calpestato,
gli stranieri erano nella Cittadella,
soggiorno dei pagani.
La gioia era sparita da Giacobbe,
erano scomparsi il flauto e la cetra.

46Si radunarono dunque e vennero a Masfa di fronte a Gerusalemme, perché nei tempi antichi a Masfa c’era un luogo di preghiera in Israele. 47In quel giorno digiunarono e si vestirono di sacco, si cosparsero di cenere il capo e si stracciarono le vesti. 48Aprirono il libro della legge per scoprirvi quanto i pagani cercavano di sapere dagli idoli dei loro dèi. 49Portarono le vesti sacerdotali, le primizie e le decime e fecero venire avanti i nazirei, che avevano terminato i giorni del loro voto, 50e alzarono la voce al Cielo gridando: «Che cosa faremo di costoro e dove li condurremo, 51mentre il tuo santuario è calpestato e profanato e i tuoi sacerdoti sono in lutto e desolazione? 52Ecco, i pagani si sono alleati contro di noi per distruggerci; tu sai quello che vanno macchinando contro di noi. 53Come potremo resistere di fronte a loro, se tu non ci aiuterai?». 54Diedero fiato alle trombe e gridarono a gran voce. 55Dopo questo, Giuda stabilì i condottieri del popolo, i comandanti di mille, di cento, di cinquanta e di dieci uomini. 56A coloro che costruivano case o che stavano per prendere moglie, a quelli che piantavano la vigna o che erano paurosi disse di tornare a casa loro, secondo la legge. 57Poi levò il campo e si disposero a mezzogiorno di Èmmaus. 58Giuda ordinò: «Cingetevi e siate forti e state preparati per l’alba di domani a dar battaglia a questi pagani, che si sono alleati per distruggere noi e il nostro santuario. 59Del resto è meglio per noi morire in battaglia, che vedere la rovina della nostra gente e del santuario. 60Però, qualunque sia la volontà del Cielo, così accadrà».

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1I popoli vicini, quando sentirono che era stato ricostruito l’altare e rinnovato il santuario come prima, fremettero di rabbia 2e decisero di eliminare quelli della stirpe di Giacobbe che si trovavano in mezzo a loro, e cominciarono a uccidere e a sopprimere gente in mezzo al popolo. 3Allora Giuda mosse guerra ai figli di Esaù nell’Idumea e nell’Acrabattene, perché assediavano Israele; inflisse loro un grave colpo, li umiliò e s’impadronì delle loro spoglie. 4Si ricordò poi della perfidia dei figli di Bean, che erano stati di laccio e d’inciampo per il popolo, tendendo insidie nelle vie. 5Egli li rinchiuse nelle torri, si accampò contro di loro, li votò allo sterminio e diede fuoco alle torri con tutti coloro che vi erano dentro. 6Poi passò agli Ammoniti e vi trovò un forte contingente e un popolo numeroso al comando di Timòteo. 7Organizzò contro di loro molte azioni di guerra e furono sconfitti e annientati. 8Conquistò anche Iazer e le sue dipendenze e ritornò in Giudea.

9Anche i pagani di Gàlaad si coalizzarono contro gli Israeliti che erano nel loro territorio per eliminarli; ma questi fuggirono a Dàtema, nella fortezza, 10e inviarono questa lettera a Giuda e ai suoi fratelli: «Contro di noi si sono riuniti i pagani dei dintorni per eliminarci 11e si preparano a venire a espugnare la fortezza dove siamo rifugiati; Timòteo è a capo del loro esercito. 12Su, vieni a liberarci dalle mani di costoro, perché molti di noi sono caduti 13e tutti i nostri fratelli che erano nel territorio di Tubia sono stati messi a morte, sono state condotte in schiavitù le loro mogli con i figli e con i loro beni, e sono periti circa un migliaio di uomini».

14Stavano ancora leggendo la lettera, quand’ecco presentarsi altri messaggeri dalla Galilea con le vesti stracciate, che annunciavano le stesse cose. 15Dicevano: «Si sono uniti contro di noi gli abitanti di Tolemàide, Tiro e Sidone e tutta la Galilea degli stranieri per distruggerci». 16Quando Giuda e il popolo ebbero udito queste cose, si raccolse una grande assemblea per decidere che cosa fare per i loro fratelli posti nella tribolazione e attaccati dai nemici. 17Giuda disse a Simone, suo fratello: «Scegliti degli uomini e corri a liberare i tuoi fratelli della Galilea; io e mio fratello Giònata andremo nella regione di Gàlaad». 18Lasciò Giuseppe, figlio di Zaccaria, e Azaria, capo del popolo, con il resto delle forze a presidiare la Giudea, 19dando loro questa consegna: «Governate questo popolo, ma non attaccate battaglia contro i pagani fino al nostro ritorno». 20Furono assegnati a Simone tremila uomini per la spedizione in Galilea, a Giuda ottomila uomini per la regione di Gàlaad.

21Simone si recò in Galilea e sferrò molti attacchi contro i pagani, e questi rimasero sconfitti davanti a lui; 22egli li inseguì fino alle porte di Tolemàide. Caddero tra i pagani circa tremila uomini e Simone portò via le loro spoglie. 23Prese poi gli Israeliti che erano in Galilea e in Arbatta con le donne, i figli e tutti i loro averi, e li condusse in Giudea con grande gioia.

24Da parte loro Giuda Maccabeo e il fratello Giònata passarono il Giordano e camminarono per tre giorni nel deserto. 25S’imbatterono nei Nabatei, che vennero loro incontro pacificamente e narrarono tutte le vicende dei loro fratelli nella regione di Gàlaad: 26che molti di loro erano assediati a Bosra e Bosor, ad Àlema, a Casfo, a Maked e Karnàin, tutte città fortificate e grandi, 27che altri erano rinchiusi nelle altre città di Gàlaad, che per il giorno dopo era stabilito di dare l’assalto alle fortezze, di espugnarle e di eliminare tutti in un solo giorno. 28Allora Giuda con il suo esercito tornò subito indietro per la via del deserto verso Bosra; prese la città e passò ogni maschio a fil di spada, s’impadronì di tutte le loro spoglie e incendiò la città. 29Nella notte partì di là e marciarono fino alla fortezza. 30Verso il mattino alzarono gli occhi ed ecco una folla innumerevole che issava scale e macchine per espugnare la fortezza e stava attaccando. 31Giuda, vedendo che la battaglia era già incominciata e che le grida della città arrivavano al cielo, per il suono delle trombe e le urla altissime, 32disse ai suoi soldati: «Combattete oggi per i vostri fratelli». 33Irruppero in tre schiere alle loro spalle, diedero fiato alle trombe e innalzarono grida e invocazioni. 34L’esercito di Timòteo venne a sapere che c’era il Maccabeo; fuggirono davanti a lui, che inflisse loro una grave sconfitta; ne rimasero uccisi in quel giorno circa ottomila. 35Poi piegò su Àlema, l’assalì e la prese; ne uccise tutti i maschi, la saccheggiò e appiccò il fuoco. 36Tolse il campo di là e conquistò Casfo, Maked e Bosor e le altre città di Gàlaad.

37Dopo questi fatti Timòteo raccolse un altro esercito e si accampò di fronte a Rafon, al di là del torrente. 38Giuda mandò a esplorare il campo e gli riferirono: «Sono radunati con lui tutti i pagani che ci circondano: sono un esercito imponente. 39Anche gli Arabi sono assoldati come suoi ausiliari; sono accampati al di là del torrente e sono pronti a venire a battaglia con te». Giuda si mosse per affrontarli. 40Timòteo disse ai comandanti del suo esercito, mentre Giuda e il suo esercito si avvicinavano al torrente: «Se passerà per primo contro di noi, non potremo resistergli, perché certamente ci vincerà. 41Se invece si mostrerà titubante e porrà il campo al di là del fiume, andremo noi contro di lui e avremo la meglio». 42Quando Giuda si fu avvicinato al corso d’acqua, dispose gli scribi del popolo lungo il torrente e comandò loro: «Non permettete che alcuno si fermi, ma vengano tutti a combattere». 43Passò per primo contro i nemici e tutto il popolo dietro di lui. I pagani furono tutti travolti davanti a lui, gettarono le armi e fuggirono nel tempio di Karnàin. 44Conquistarono la città e appiccarono il fuoco al tempio con quanti vi erano dentro. Così Karnàin fu vinta e non poté più resistere di fronte a Giuda.

45Giuda poi radunò tutti gli Israeliti che erano in Gàlaad, dal più piccolo al più grande, con le donne, i figli e i loro beni, una carovana molto grande, per andare nella Giudea. 46Arrivarono a Efron, grande città posta sul percorso, particolarmente fortificata, che non era possibile evitare da nessuna parte e bisognava passarvi in mezzo. 47Gli abitanti della città avevano chiuso loro il passaggio barricando le porte con pietre. 48Giuda mandò a far loro proposte pacifiche dicendo: «Attraverseremo il vostro paese solo per tornare al nostro; nessuno vi farà del male, non faremo altro che passare a piedi». Ma non vollero aprirgli. 49Giuda fece annunciare a tutta la truppa che ciascuno si accampasse dov’era. 50I soldati si fermarono e diedero l’assalto alla città, tutto quel giorno e tutta la notte, e la città si consegnò nelle sue mani. 51Giuda passò tutti i maschi a fil di spada, la distrusse totalmente, ne prese le spoglie e attraversò la città passando sopra i cadaveri. 52Poi attraversarono il Giordano verso la grande pianura di fronte a Bet-Sean. 53Giuda sollecitava quelli che rimanevano indietro e confortava il popolo durante tutto il viaggio, finché giunsero nella Giudea. 54Salirono il monte Sion in letizia ed esultanza e offrirono olocausti, perché nessuno di loro era caduto, fino al loro ritorno in pace.

55Nel tempo in cui Giuda e Giònata erano rimasti in Gàlaad, e Simone, loro fratello, in Galilea di fronte a Tolemàide, 56Giuseppe, figlio di Zaccaria, e Azaria, comandanti dell’esercito, vennero a sapere delle imprese gloriose e delle battaglie che avevano compiute 57e dissero: «Facciamoci onore anche noi e usciamo a combattere contro i pagani che sono intorno a noi». 58Diedero ordine ai soldati che erano con loro e si diressero a Iàmnia. 59Ma Gorgia uscì dalla città con i suoi uomini incontro a loro per attaccarli. 60Giuseppe e Azaria furono vinti e inseguiti fin nel territorio della Giudea, e in quel giorno caddero circa duemila uomini del popolo d’Israele. 61Toccò questa grave sconfitta al popolo, perché non avevano ascoltato Giuda e i suoi fratelli, pensando di compiere gesta eroiche. 62Costoro non erano della stirpe di quegli uomini, alle cui mani era stata affidata la salvezza d’Israele.

63Il prode Giuda e i suoi fratelli crebbero in grande fama presso tutto Israele e presso tutti i popoli ai quali giungeva notizia del loro nome. 64Tutti si adunavano attorno a loro per acclamarli.

65Giuda con i suoi fratelli uscì ancora per combattere contro i figli di Esaù nella regione meridionale e colpì Ebron e le sue dipendenze, distrusse le sue fortezze e diede fuoco tutt’intorno alle sue torri. 66Poi levò il campo per andare nel paese dei Filistei e attraversò Maresà. 67In quel giorno caddero in battaglia alcuni sacerdoti i quali, smaniosi di eroismi, erano usciti a combattere sconsideratamente. 68Giuda piegò su Azoto, terra dei Filistei: distrusse i loro altari, bruciò le statue dei loro dèi, mise a sacco la loro città e fece ritorno in Giudea.

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1Giuda venne a conoscere la fama dei Romani: che essi erano molto potenti e favorivano tutti quelli che simpatizzavano per loro e accordavano amicizia a quanti si rivolgevano a loro e che erano forti e potenti. 2Gli furono narrate le loro guerre e le loro imprese gloriose compiute tra i Galli e come li avessero vinti e resi tributari; 3quanto avevano compiuto nella Spagna per impadronirsi delle miniere d’oro e d’argento che vi sono, 4e come avevano sottomesso tutta la regione con la loro saggezza e costanza, benché il paese fosse assai lontano da loro. Avevano vinto i re che erano venuti contro di loro dall’estremità della terra: li avevano sconfitti e avevano inflitto loro gravi colpi, mentre gli altri pagavano loro il tributo ogni anno. 5Avevano poi sconfitto in guerra e sottomesso Filippo e Perseo, re dei Chittìm, e quanti si erano sollevati contro di loro. 6Antioco, il grande re dell’Asia, era sceso in guerra contro di loro con centoventi elefanti, cavalleria, carri e un esercito immenso, ma era stato sconfitto da loro, 7lo avevano preso vivo e gli avevano imposto di pagare, lui e i suoi successori, un tributo ingente, di dare ostaggi e cedere 8la regione dell’India, la Media, la Lidia, tra le migliori loro province; ed essi, dopo averle tolte a lui, le avevano consegnate al re Eumene. 9I Greci avevano deciso di affrontarli e distruggerli, 10ma la cosa era stata da loro risaputa, e avevano mandato contro di loro un solo generale, erano venuti a battaglia con loro e molti caddero uccisi; avevano condotto in schiavitù le loro mogli e i loro figli e avevano saccheggiato i loro beni, avevano conquistato il paese, avevano abbattuto le loro fortezze e li avevano resi soggetti fino ad oggi. 11Avevano distrutto e soggiogato gli altri regni e le isole e quanti per avventura si erano opposti a loro. Con i loro amici invece e con quanti si appoggiavano a loro avevano mantenuto amicizia. 12Avevano assoggettato i re vicini e quelli lontani, e quanti sentivano il loro nome ne avevano timore. 13Quelli che essi vogliono aiutare e far regnare, regnano; quelli che essi vogliono, li depongono, tanto si sono levati in alto. 14Con tutti questi successi nessuno di loro si è imposto il diadema né si è rivestito di porpora per fregiarsene. 15Essi hanno costituito un consiglio e ogni giorno trecentoventi consiglieri si consultano continuamente riguardo al popolo, perché sia ben governato. 16Affidano il comando e il governo di tutti i loro domìni a uno di loro per un anno e tutti obbediscono a quello solo e non c’è in loro invidia né gelosia.

17Giuda pertanto scelse Eupòlemo, figlio di Giovanni, figlio di Acco, e Giasone, figlio di Eleàzaro, e li inviò a Roma a stringere amicizia e alleanza, 18per liberarsi dal giogo, perché vedevano che il regno dei Greci riduceva Israele in schiavitù. 19Andarono fino a Roma con viaggio lunghissimo, entrarono nel Senato e incominciarono a dire: 20«Giuda, chiamato anche Maccabeo, e i suoi fratelli e il popolo dei Giudei ci hanno inviati a voi, per concludere con voi alleanza e pace e per essere iscritti tra i vostri alleati e amici». 21Piacque loro la proposta. 22Questa è la copia della lettera che trascrissero su tavolette di bronzo e inviarono a Gerusalemme, perché vi rimanesse come documento di pace e alleanza per i Giudei:

23«Ai Romani e alla nazione dei Giudei, prosperità per mare e per terra, sempre! Lontano da loro la spada nemica! 24Se verrà mossa guerra, contro Roma anzitutto, o contro uno qualsiasi dei suoi alleati in tutto il suo dominio, 25la nazione dei Giudei combatterà al loro fianco con piena lealtà, come permetteranno loro le circostanze; 26ai nemici non forniranno né procureranno grano, armi, denaro, navi, secondo quanto ha stabilito Roma, e osserveranno i loro impegni senza compenso. 27Allo stesso modo, se capiterà prima una guerra alla nazione dei Giudei, combatteranno con loro i Romani con tutto l’animo, come permetteranno loro le circostanze; 28ai nemici non forniranno grano, armi, denaro, navi, secondo quanto ha stabilito Roma, e osserveranno questi impegni senza inganno. 29In questi termini i Romani hanno stabilito un’alleanza con il popolo dei Giudei. 30Se dopo queste decisioni vorranno gli uni o gli altri aggiungere o togliere qualche cosa, lo faranno di comune accordo e quanto avranno aggiunto o tolto sarà vincolante. 31Riguardo poi ai mali che il re Demetrio compie ai loro danni, gli abbiamo scritto: “Perché aggravi il giogo sui Giudei, nostri amici e alleati? 32Se dunque si appelleranno contro di te, difenderemo i loro diritti e ti faremo guerra per mare e per terra”».

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