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1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
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15. | Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio |
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Hai richiesto il libro intero 2 Re e cercato i versetti contenenti la parola o frase n [cercando anche le parole con la stessa radice, versione Bibbia CEI 1974]
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GnGenesi (60), EsEsodo (78), LvLevitico (103), NmNumeri (71), DtDeuteronomio (81), GsGiosuè (29), GdcGiudici (42), RtRut (6), 1Sam1 Samuele (56), 2Sam2 Samuele (30), 1Re1 Re (57), 2Re2 Re (719), 1Cr1 Cronache (17), 2Cr2 Cronache (32), EsdEsdra (6), NeeNeemia (17), TbTobia (15), GdtGiuditta (28), EstEster (17), 1Mac1 Maccabei (60), 2Mac2 Maccabei (28), GbGiobbe (66), SalSalmi (56), PrProverbi (44), QoQoelet (23), CtCantico (7), SapSapienza (32), SirSiracide (69), IsIsaia (97), GerGeremia (94), LamLamentazioni (6), BarBaruc (25), EzEzechiele (58), DnDaniele (46), OsOsea (17), GlGioele (3), AmAmos (12), AbdAbdia (1), GioGiona (3), MiMichea (4), NaNaum (1), AbAbacuc (3), SoSofonia (4), AgAggeo (1), ZacZaccaria (16), MalMalachia (4), MtMatteo (68), McMarco (35), LcLuca (61), GvGiovanni (38), AtAtti (41), RmRomani (16), 1Cor1 Corinzi (24), 2Cor2 Corinzi (10), GalGalati (9), EfEfesini (4), FilFilippesi (4), ColColossesi (1), 1Tess1 Tessalonicesi (6), 2Tess2 Tessalonicesi (3), 1Tim1 Timoteo (7), 2Tim2 Timoteo (5), TtTito (1), EbrEbrei (15), GcGiacomo (3), 1Pt1 Pietro (5), 2Pt2 Pietro (2), 1Gv1 Giovanni (5), 3Gv3 Giovanni (1), ApApocalisse (32)
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[vv. 1-17]
Seppellii anche quelli che aveva uccisi Sennàcherib, quando tornò fuggendo dalla Giudea, al tempo del castigo mandato dal re del cielo sui bestemmiatori. Nella sua collera egli ne uccise molti; io sottraevo i loro corpi per la sepoltura e Sennàcherib invano li cercava. [vv. 19-22]
18[vv. 1-9]
10ignorando che sopra di me, nel muro, stavano dei passeri. Caddero sui miei occhi i loro escrementi ancora caldi, che mi produssero macchie bianche, e dovetti andare dai medici per la cura. Più essi però mi applicavano farmachi, più mi si oscuravano gli occhi per le macchie bianche, finché divenni cieco del tutto. Per quattro anni fui cieco e ne soffersero tutti i miei fratelli. Achikar, nei due anni che precedettero la sua partenza per l'Elimaide, provvide al mio sostentamento.
[vv. 11-14]
[vv. 1-8]
Perché vuoi battere noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non abbiamo mai a vedere né figlio né figlia». [vv. 10-14] 15e che non ho disonorato il mio nome, né quello di mio padre nella terra dell'esilio. Io sono l'unica figlia di mio padre. Egli non ha altri figli che possano ereditare, né un fratello vicino, né un parente, per il quale io possa serbarmi come sposa. Gia sette mariti ho perduto: perché dovrei vivere ancora? Se tu non vuoi che io muoia, guardami con benevolenza: che io non senta più insulti».
9[vv. 16-17]
[vv. 1-4] 5Ogni giorno, o figlio, ricordati del Signore; non peccare né trasgredire i suoi comandi. Compi opere buone in tutti i giorni della tua vita e non metterti per la strada dell'ingiustizia. [vv. 6-21]
[v. 1] 2Ma come potrò riprendere la somma, dal momento che lui non conosce me, né io conosco lui? Che segno posso dargli, perché mi riconosca, mi creda e mi consegni il denaro? Inoltre non sono pratico delle strade della Media per andarvi». 3Rispose Tobi al figlio: «Mi ha dato un documento autografo e anch'io gli ho consegnato un documento scritto; lo divisi in due parti e ne prendemmo ciascuno una parte; l'altra parte la lasciai presso di lui con il denaro. Sono ora vent'anni da quando ho depositato quella somma. Cercati dunque, o figlio, un uomo di fiducia che ti faccia da guida. Lo pagheremo per tutto il tempo fino al tuo ritorno. Và dunque da Gabael a ritirare il denaro».
[vv. 4-9] 10Tobia uscì a chiamarlo: «Quel giovane, mio padre ti chiama». Entrò da lui. Tobi lo salutò per primo e l'altro gli disse: «Possa tu avere molta gioia!». Tobi rispose: «Che gioia posso ancora avere? Sono un uomo cieco; non vedo la luce del cielo; mi trovo nella oscurità come i morti che non contemplano più la luce. Anche se vivo, dimoro con i morti; sento la voce degli uomini, ma non li vedo». Gli rispose: «Fatti coraggio, Dio non tarderà a guarirti, coraggio!». E Tobi: «Mio figlio Tobia vuole andare nella Media. Non potresti accompagnarlo? Io ti pagherò, fratello!». Rispose: «Sì, posso accompagnarlo; conosco tutte le strade. Mi sono recato spesso nella Media. Ho attraversato tutte le sue pianure e i suoi monti e ne conosco tutte le strade». [vv. 11-23]
[vv. 1-4] 5Il ragazzo squartò il pesce, ne tolse il fiele, il cuore e il fegato; arrostì una porzione del pesce e la mangiò; l'altra parte la mise in serbo dopo averla salata. [vv. 6-7] 8Gli rispose: «Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi in presenza di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno spirito cattivo e cesserà in essa ogni vessazione e non ne resterà più traccia alcuna. [vv. 9-12]
E aggiunse: «Tu hai il diritto di sposarla. Ascoltami, fratello; io parlerò della fanciulla al padre questa sera, perché la serbi come tua fidanzata. Quando torneremo da Rage, faremo il matrimonio. So che Raguele non potrà rifiutarla a te o prometterla ad altri; egli incorrerebbe nella morte secondo la prescrizione della legge di Mosè, poiché egli sa che prima di ogni altro spetta a te avere sua figlia. Ascoltami, dunque, fratello. Questa sera parleremo della fanciulla e ne domanderemo la mano. Al nostro ritorno da Rage la prenderemo e la condurremo con noi a casa tua». [vv. 14-19]
13[vv. 1-11] 12Ma Tobia disse: «Non mangerò affatto né berrò, prima che tu abbia preso una decisione a mio riguardo». Rispose Raguele: «Lo farò! Essa ti viene data secondo il decreto del libro di Mosè e come dal cielo è stato stabilito che ti sia data. Prendi dunque tua cugina, d'ora in poi tu sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa da oggi per sempre. Il Signore del cielo vi assista questa notte, figlio mio, e vi conceda la sua misericordia e la sua pace».
[vv. 13-17]
[vv. 1-19]
20Poi chiamò Tobia e sotto giuramento gli disse: «Per quattordici giorni non te ne andrai di qui, ma ti fermerai da me a mangiare e a bere e così allieterai l'anima gia tanto afflitta di mia figlia. [v. 21]
[vv. 1-9]
10Tutti ne parlino
e diano lode a lui in Gerusalemme.
Gerusalemme, città santa,
ti ha castigata per le opere dei tuoi figli,
e avrà ancora pietà per i figli dei giusti.
[vv. 11-18]
[vv. 1-8]
Tu dunque, figlio, parti da Ninive, non restare più qui. Dopo aver sepolto tua madre presso di me, quel giorno stesso non devi più restare entro i confini di Ninive. Vedo infatti trionfare in essa molta ingiustizia e grande perfidia e neppure se ne vergognano. [vv. 10-15]
9[vv. 1-13]
S'impadronì delle sue città, giunse fino a Ecbàtana e ne espugnò le torri, ne saccheggiò le piazze e ne mutò lo splendore in ludibrio. [vv. 15-16]
14[vv. 1-27]
Allora si sparse la paura e il terrore di lui fra tutte le popolazioni della costa, su quelle che si trovavano in Sidòne e in Tiro, fra gli abitanti di Sur e Okina, su tutte le genti di Iemnaan, e anche gli abitanti di Asdòd e Ascalon ne ebbero grande terrore.
28[vv. 1-2] 3Ecco le nostre case e tutto il nostro territorio e tutti i campi di grano, i greggi e gli armenti e tutto il bestiame dei nostri attendamenti sono a tua disposizione perché tu ne faccia quel che vuoi. [vv. 4-10]
[vv. 1-4] 5Gli rispose Achior, condottiero di tutti gli Ammoniti: «Ascolti bene il mio signore la risposta dalle labbra del suo servo: io riferirò la verità sul conto di questo popolo, che sta su queste montagne vicino al luogo ove risiedi, né uscirà menzogna dalla bocca del suo servo. [vv. 6-22] 23«Non avremo certo paura degli Israeliti, dicevano; vedete che è un popolo nel quale non ci sono esercito né forze armate per un valido schieramento. [v. 24]
[v. 1] 2«Chi sei tu, Achior, e i mercenari di Efraim, per profetare in mezzo a noi come hai fatto oggi e suggerire di non combattere il popolo d'Israele, perché il loro Dio li proteggerà dall'alto? E che altro dio c'è se non Nabucodònosor? Questi invierà la sua forza e li sterminerà dalla terra, né servirà il loro Dio a liberarli. [v. 3] 4Li bruceremo in casa loro, i loro monti s'inebrieranno del loro sangue, i loro campi si colmeranno dei loro cadaveri, né potrà resistere la pianta dei loro piedi davanti a noi, ma saranno tutti distrutti. Questo dice Nabucodònosor, il signore di tutta la terra: così ha parlato e le sue parole non potranno essere smentite. [vv. 5-21]
[vv. 1-3] 4Gli Israeliti, quando videro la loro moltitudine, rimasero molto costernati e si dicevano l'un l'altro: «Ora costoro inghiottiranno tutta la terra, né i monti più alti, né le valli profonde, né i colli potranno resistere al loro peso». [vv. 5-26]
È meglio per noi esser loro preda; diventeremo certo loro schiavi, ma potremo vivere e non vedremo con i nostri occhi la morte dei nostri bambini, né le donne e i nostri figli esalare l'ultimo respiro. [vv. 28-32]
27[vv. 1-7] 8Né alcuno poteva dire una parola maligna a suo riguardo, perché temeva molto Dio.
[vv. 9-12] 13Certo, voi volete mettere alla prova il Signore onnipotente, ma non ci capirete niente, né ora né mai. 14Se non siete capaci di scorgere il fondo del cuore dell'uomo né di afferrare i pensieri della sua mente, come potrete scrutare il Signore, che ha fatto tutte queste cose, e conoscere i suoi pensieri o comprendere i suoi disegni? No, fratelli, non vogliate irritare il Signore nostro Dio. [vv. 15-17] 18Realmente in questa nostra generazione non c'è mai stata, né esiste oggi una tribù o famiglia o popolo o città tra di noi, che adori gli dei fatti da mano d'uomo, come è avvenuto nei tempi passati. [vv. 19-35] 36Se ne andarono quindi dalla sua tenda e si recarono ai loro posti.
[v. 1] 2«Signore, Dio del padre mio Simeone, tu hai messo nella sua mano la spada della vendetta contro gli stranieri, contro coloro che avevano sciolto a ignominia la cintura d'una vergine, ne avevano denudato i fianchi a vergogna e ne avevano contaminato il grembo a infamia. Tu avevi detto: non si deve fare tal cosa! ma essi l'hanno fatta. [vv. 3-10] 11Perché la tua forza non sta nel numero, né sugli armati si regge il tuo regno: tu sei invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei derelitti, il rifugio dei deboli, il protettore degli sfiduciati, il salvatore dei disperati. [vv. 12-14]
[vv. 1-8]
Quanto al discorso tenuto da Achior nella tua riunione, noi ne abbiamo udito il contenuto, perché gli uomini di Betulia l'hanno risparmiato ed egli ha rivelato loro quanto aveva detto davanti a te. [vv. 10-15] 16Per questo, io tua serva, conscia di tutte queste cose, sono fuggita da loro e Dio mi ha indirizzata a compiere con te un'impresa che farà stupire la terra ovunque ne giungerà la fama. [vv. 17-18] 19Io ti guiderò attraverso la Giudea, finché giungerò davanti a Gerusalemme e vi porrò in mezzo il tuo trono. Tu li potrai condurre via come pecore senza pastore e nemmeno un cane abbaierà davanti a te. Queste cose mi sono state dette prima, io ne ho avuto la rivelazione e l'incarico di annunziarle a te».
9[vv. 20-23]
[v. 1] 2Ma disse Giuditta: «Io non toccherò questi cibi, perché non ne venga qualche contaminazione, ma mi saranno serviti quelli che ho portato con me». [vv. 3-19]
Oloferne si deliziò della presenza di lei e bevve abbondantemente tanto vino quanto non ne aveva mai bevuto solo in un giorno da quando era al mondo.
20[vv. 1-5] 6Avvicinatasi alla colonna del letto che era dalla parte del capo di Oloferne, ne staccò la scimitarra di lui; [vv. 7-8] 9Indi ne fece rotolare il corpo giù dal giaciglio e strappò via le cortine dai sostegni. Poco dopo uscì e consegnò la testa di Oloferne alla sua ancella, [vv. 10-20]
[vv. 1-5] 6I cittadini rimasti in Betulia si gettarono sul campo degli Assiri, si impadronirono delle loro spoglie e ne trassero ingente ricchezza. 7Gli Israeliti tornati dalla strage si impadronirono del resto e le borgate e i villaggi del monte e del piano vennero in possesso di grande bottino, poiché ve n'era in grandissima quantità.
[vv. 8-14]
[vv. 1-5]
6Poiché non cadde il loro capo contro giovani
forti,
né figli di titani lo percossero,
né alti giganti l'oppressero,
ma Giuditta figlia di Merari,
con la bellezza del suo volto lo fiaccò.
[vv. 7-21]
Molti ne erano anche invaghiti, ma nessun uomo potè avvicinarla per tutti i giorni della sua vita da quando suo marito Manàsse morì e fu riunito al suo popolo. [vv. 23-24] 25Né vi fu più nessuno che incutesse timore agli Israeliti finché visse Giuditta e per un lungo periodo dopo la sua morte.
22[vv. 1a-1m]
nquando udì i loro ragionamenti e, indagando sui loro disegni, venne a sapere che quelli si preparavano a mettere le mani sul re Assuero. Allora ne avvertì il re. [vv. 1o-11]
1Ma la regina Vasti rifiutò di venire, contro l'ordine che il re aveva dato per mezzo degli eunuchi; il re ne fu assai irritato e la collera si accese dentro di lui. [vv. 13-17] 18Da ora innanzi le principesse di Persia e di Media che sapranno il fatto della regina ne parleranno a tutti i principi del re e ne verranno insolenze e irritazioni all'eccesso. [vv. 19-22]
12[vv. 1-9] 10Ester non aveva detto nulla né del suo popolo né della sua famiglia, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. [vv. 11-19]
Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla né della sua famiglia né del suo popolo poiché essa faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto la sua tutela. [v. 21] 22La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvertì la regina Ester ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo. [v. 23]
20[v. 1] 2Tutti i ministri del re, che stavano alla porta del re, piegavano il ginocchio e si prostravano davanti ad Amàn, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non piegava il ginocchio né si prostrava. [vv. 3-4] 5Amàn vide che Mardocheo non s'inginocchiava né si prostrava davanti a lui e ne fu pieno d'ira; [vv. 6-13e]
abbiamo ordinato che le persone a voi segnalate nei rapporti scritti da Amàn, incaricato dei nostri interessi e per noi un secondo padre, tutte, con le mogli e i figli, siano radicalmente sterminate per mezzo della spada dei loro avversari, senz'alcuna pietà né perdono, il quattordici del decimosecondo mese, cioè Adàr; [vv. 13g-15]
13f[vv. 1-3] 4Le ancelle di Ester e i suoi eunuchi vennero a riferire la cosa e la regina ne fu molto angosciata; mandò vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco, ma egli non le accettò. [vv. 5-16]
Mardocheo se ne andò e fece quanto Ester gli aveva ordinato. [vv. 17a-17c]
1717dTu conosci tutto; tu sai, Signore, che non per orgoglio, non per superbia né per vanagloria ho fatto il gesto di non prostrarmi davanti al superbo Amàn, perché avrei anche baciato la pianta dei suoi piedi per la salvezza d'Israele.
[vv. 17e-17v]
La tua serva non ha mangiato alla tavola di Amàn né ha onorato il banchetto del re né bevuto il vino delle libazioni. [vv. 17y-17z]
17x[vv. 1-8]
9Amàn quel giorno uscì lieto e con il cuore contento, ma quando vide alla porta del re Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui, fu preso d'ira contro Mardocheo. [vv. 10-14]
1Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò che gli si portasse il libro delle memorie, le cronache, e ne fu fatta la lettura alla presenza del re. [vv. 2-14]
[vv. 1-16] 17Questo avvenne il tredici del mese di Adàr; il quattordici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 18Ma i Giudei che erano a Susa si radunarono il tredici e il quattordici di quel mese; il quindici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. [vv. 19-32]
[vv. 1-20]
Entrò con arroganza nel santuario e ne asportò l'altare d'oro e il candelabro dei lumi con tutti i suoi arredi [vv. 22-64]
21[vv. 1-33]
Ma quelli risposero: «Non usciremo, né seguiremo gli ordini del re, profanando il giorno del sabato». [v. 35] 36Ma essi non risposero, né lanciarono pietra, né ostruirono i nascondigli, [vv. 37-38]
3439Quando Mattatia e i suoi amici lo seppero, ne fecero gran pianto. [vv. 40-50]
Ricordate le gesta compiute dai nostri padri ai loro tempi e ne trarrete gloria insigne e nome eterno. [vv. 52-70]
51[vv. 1-40]
I mercanti della regione ne ebbero notizia e si rifornirono molto di oro e di argento e di catene e vennero presso l'accampamento per acquistare come schiavi gli Israeliti. A quelle truppe si aggiunsero forze della Siria e di paesi stranieri. [vv. 42-44]
4145Gerusalemme era disabitata come un deserto,
nessuno dei suoi figli vi entrava o ne usciva,
il santuario era calpestato,
gli stranieri erano nella fortezza dell'Acra,
soggiorno dei pagani.
La gioia era sparita da Giacobbe,
erano scomparsi il flauto e la cetra.
[vv. 46-60]
[vv. 1-5] 6Fattosi giorno, Giuda apparve nella pianura con tremila uomini; non avevano però né corazze né spade come avrebbero voluto. [v. 7] 8Ma Giuda disse ai suoi uomini: «Non temete il loro numero, né abbiate paura dei loro assalti; [vv. 9-14] 15ma quelli che erano più indietro caddero tutti uccisi di spada. Li inseguirono fino a Ghezer e fino alle pianure dell'Idumea e di Asdod e di Iamnia; ne furono uccisi circa tremila. [vv. 16-34]
Vedendo Lisia lo scompiglio delle sue file, mentre alle schiere di Giuda cresceva il coraggio ed erano pronti a vivere o a morire gloriosamente, se ne tornò in Antiochia dove assoldò mercenari in maggior numero per venire di nuovo in Giudea.
35[vv. 36-61]
[vv. 1-26]
Ve n'erano pure rinchiusi nelle altre città di Gàlaad e - dicevano - per il giorno dopo era stabilito di dar l'assalto alle fortezze, espugnarle e di eliminare tutti costoro in un sol giorno. [vv. 28-33] 34Nell'esercito di Timòteo si sparse la notizia che c'era il Maccabeo e fuggirono davanti a lui; egli inflisse loro una grave sconfitta e ne rimasero uccisi in quel giorno circa ottomila. 35Poi piegò su Alim, l'assalì e la prese; ne uccise tutti i maschi, la saccheggiò e le appiccò il fuoco. [vv. 36-50]
27Giuda passò tutti i maschi a fil di spada, la distrusse totalmente, ne prese le spoglie e attraversò la città passando sopra i cadaveri. [vv. 52-68]
51[vv. 1-9] 10Allora chiamò tutti i suoi amici e disse loro: «Se ne va il sonno dai miei occhi e ho l'animo oppresso dai dispiaceri; [vv. 11-38]
Quando il sole brillava sugli scudi d'oro e di bronzo, ne risplendevano per quei riflessi i monti e brillavano come fiaccole ardenti. [vv. 40-63]
39[vv. 1-14]
Egli usò con loro parole di pace e giurò loro: «Non faremo alcun male né a voi né ai vostri amici». [vv. 16-17]
1518Allora la paura e il terrore si sparsero per tutto il popolo, perché tutti dicevano: «Non c'è in loro verità né giustizia, perché hanno trasgredito l'alleanza e il giuramento prestato». [vv. 19-34]
giurò incollerito: «Se non sarà consegnato subito Giuda e il suo esercito nelle mie mani, vi assicuro che quando tornerò a guerra finita, darò alle fiamme questo tempio»; e se ne andò tutto furioso. [vv. 36-40]
35«Quando gli ufficiali del re assiro dissero bestemmie, venne il tuo angelo e ne abbattè centottantacinquemila: [vv. 42-45] 46Uscirono allora uomini da tutti i villaggi della Giudea all'intorno e li accerchiarono; essi si voltavano gli uni contro gli altri e caddero tutti di spada: non ne rimase neppure uno. [vv. 47-50]
41[vv. 1-9] 10ma la cosa fu da loro risaputa e mandarono contro di quelli un solo generale; vennero a battaglia con loro e ne caddero uccisi molti; i Romani condussero in schiavitù le loro mogli e i loro figli e saccheggiarono i loro beni, conquistarono il paese e abbatterono le loro fortezze e li resero soggetti fino ad oggi. [v. 11] 12Avevano assoggettato i re vicini e quelli lontani e quanti sentivano il loro nome ne avevano timore. [vv. 13-15] 16Affidano il comando e il governo di tutti i loro domìni a uno di loro per un anno e tutti obbediscono a quel solo e non c'è in loro invidia né gelosia.
[vv. 17-25]
ai nemici non forniranno né procureranno granaglie, armi, denaro, navi, secondo la decisione di Roma, ma manterranno i loro impegni senza compenso. [vv. 27-32]
26[vv. 1-5] 6Quando videro la massa di un esercito così numeroso, ne rimasero sgomentati e molti si dileguarono dal campo e non rimasero che ottocento uomini. [vv. 7-31]
32Appena Bàcchide ne ebbe notizia, cercò di ucciderlo. [vv. 33-42]
43Bàcchide ne ebbe notizia e venne in giorno di sabato fin sulle sponde del Giordano con numeroso esercito. [vv. 44-54]
Ma in quel tempo Alcimo ebbe un colpo e fu interrotta la sua opera. La sua bocca rimase impedita e paralizzata e non poteva più parlare né dare disposizioni per la sua casa. [v. 56] 57Bàcchide, vedendo che Alcimo era morto, se ne tornò presso il re e la Giudea rimase tranquilla per due anni.
55[vv. 58-71] 72poi gli restituì i prigionieri che prima aveva catturati nella Giudea e, messosi sulla via del ritorno, se ne andò nel suo paese e non volle più tornare nel loro territorio. [v. 73]
[vv. 1-25]
Avete osservato le nostre alleanze e siete rimasti nella nostra amicizia e non siete passati ai nostri nemici: l'abbiamo saputo e ne siamo felici. [vv. 27-67]
26Il re Alessandro, quando lo seppe, ne fu assai preoccupato e tornò in Antiochia. [vv. 69-72]
68Così ora non potrai resistere alla cavalleria e a un esercito come il nostro in pianura, ove non c'è roccia né scoglio né luogo in cui rifugiarsi». 74Quando Giònata intese le parole di Apollonio, ne ebbe l'animo irritato; scelse diecimila uomini e uscì da Gerusalemme. Suo fratello Simone gli venne incontro per aiutarlo. [vv. 75-89]
73[vv. 1-21]
Sentendo la cosa, quegli si adirò; quando ne ebbe conferma, si mise subito in viaggio, venne a Tolemàide e scrisse a Giònata di sospendere l'assedio e di andargli incontro a Tolemàide al più presto per un colloquio. [vv. 23-30]
22Rimettiamo anche a voi copia della lettera che abbiamo scritta a Làstene nostro parente intorno a voi, perché ne prendiate conoscenza. [vv. 32-41]
31Demetrio fece rispondere a Giònata: «Non solo questo farò per te e per il tuo popolo ma colmerò te e il tuo popolo di onori appena ne avrò l'opportunità. [vv. 43-46] 47Il re chiamò in aiuto i Giudei, i quali accorsero tutti a lui; poi si sparsero per la città e ne uccisero in quel giorno circa centomila; [vv. 48-74]
42[vv. 1-13]
ma non abbiamo voluto disturbare né voi né gli altri nostri alleati e amici in queste lotte: [vv. 15-32]
14Anche Simone fece una spedizione, marciando fino ad Ascalòna e ai vicini posti di guarnigione, poi piegò su Giaffa e se ne impadronì; [vv. 34-35]
33di sopraelevare le mura di Gerusalemme e di alzare una grande barriera tra la città e l'Acra per separare questa dalla città affinchè fosse isolata, così che non potessero più né comperare né vendere. [vv. 37-50]
36Gli inseguitori li videro decisi a difendere la loro vita e se ne tornarono. [v. 52] 53Tutti i popoli intorno a loro cercarono subito di sterminarli, dicendo appunto: «Non hanno più né capo né sostegno: scendiamo ora in guerra contro di loro e cancelleremo anche il loro ricordo dagli uomini».
51[vv. 1-10] 11Poi inviò Giònata figlio di Assalonne con un forte esercito a Giaffa; egli ne scacciò gli occupanti e rimase là sul posto.
[vv. 12-17] 18che poteva commentare: «È perito perché non gli hai mandato l'argento né i figli». [v. 19] 20Fatto questo, Trifone si mosse per entrare nel paese e devastarlo, girando per la via che conduce ad Adòra. Ma Simone con le sue truppe ne seguiva le mosse puntando su tutti i luoghi dove quegli si dirigeva. [vv. 21-53]
[vv. 1-15]
16Si sparse fino a Roma e a Sparta la notizia che era morto Giònata e se ne rattristarono molto. [vv. 17-22]
23È piaciuto al popolo di ricevere questi uomini con ogni onore e di inserire il testo del loro discorso nei registri a disposizione del pubblico, perché il popolo degli Spartani ne mantenga il ricordo».
[vv. 24-29]
30Giònata riunì la sua nazione e ne divenne il sommo sacerdote, poi andò a raggiungere i suoi antenati. [vv. 31-35]
36Nei suoi giorni si riuscì felicemente per mezzo suo a scacciare dal loro paese i pagani e quelli che erano nella città di Davide e in Gerusalemme, che si erano edificati l'Acra e ne uscivano profanando i dintorni del santuario e recando offesa grande alla sua purità. [vv. 37-43]
44né doveva essere lecito a nessuno del popolo né dei sacerdoti respingere alcuno di questi diritti o disobbedire ai suoi ordini o convocare riunioni senza suo consenso e vestire di porpora e ornarsi della fibbia aurea; 45chiunque agisse contro questi decreti o ne respingesse alcuno, fosse ritenuto colpevole. [vv. 46-48]
49e che se ne depositasse copia nel tesoro, perché fosse a disposizione di Simone e dei suoi figli.
[vv. 1-13]
Egli circondò la città mentre le navi attaccarono dal mare; fece così pressione contro la città dalla terra e dal mare, non lasciando più entrare né uscire nessuno.
14[vv. 15-18]
È piaciuto a noi di scrivere ai re dei vari paesi, perché non procurino loro del male, né facciano guerra alle loro città o alla loro regione, né prestino alleanza a chi entri in guerra con loro. [v. 20] 21Se pertanto uomini pestiferi sono fuggiti dalla loro regione presso di voi, consegnateli a Simone, perché ne faccia giustizia secondo la loro legge».
19[vv. 22-31]
Atenobio, l'amico del re, si recò in Gerusalemme e vide la gloria di Simone, il vasellame con lavori in oro e argento e il suo grande fasto, e ne rimase meravigliato; poi gli riferì le parole del re. 33Simone gli rispose: «Non abbiamo occupato terra straniera né ci siamo impossessati di beni altrui ma dell'eredità dei nostri padri, che fu posseduta dai nostri nemici senza alcun diritto nel tempo passato. [vv. 34-41]
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