La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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7. Puoi estrarre un libro intero usando l'operatore libro: (o una sua abbreviazione), ad es. libro: Is. Esempio
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SELECT paragraphs_bible_it_cei_1974.paragraph_text AS text, paragraphs_bible_it_cei_1974.paragraph_sort AS paragraph_sort, books.sort AS book_sort FROM paragraphs_bible_it_cei_1974 JOIN books ON paragraphs_bible_it_cei_1974.book_sort = books.sort WHERE 1 AND ( paragraphs_bible_it_cei_1974.paragraph_text_search LIKE '%mos%');
BoolCheckAllResults=1

Hai cercato i paragrafi contenenti la parola o frase mos [considerando gli accenti, anche dentro le parole, cercando nei paragrafi, versione Bibbia CEI 1974]

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GnGenesi (9), EsEsodo (174), LvLevitico (58), NmNumeri (138), DtDeuteronomio (36), GsGiosuè (41), GdcGiudici (14), 1Sam1 Samuele (18), 2Sam2 Samuele (16), 1Re1 Re (15), 2Re2 Re (23), 1Cr1 Cronache (14), 2Cr2 Cronache (24), EsdEsdra (4), NeeNeemia (8), TbTobia (10), GdtGiuditta (7), EstEster (10), 1Mac1 Maccabei (26), 2Mac2 Maccabei (26), GbGiobbe (7), SalSalmi (28), PrProverbi (6), QoQoelet (3), CtCantico (1), SapSapienza (12), SirSiracide (25), IsIsaia (24), GerGeremia (15), BarBaruc (8), EzEzechiele (22), DnDaniele (8), OsOsea (3), GlGioele (2), AmAmos (4), MiMichea (3), NaNaum (1), AbAbacuc (1), AgAggeo (1), ZacZaccaria (2), MalMalachia (2), MtMatteo (13), McMarco (11), LcLuca (21), GvGiovanni (16), AtAtti (29), RmRomani (7), 1Cor1 Corinzi (6), 2Cor2 Corinzi (10), GalGalati (1), EfEfesini (1), FilFilippesi (1), 1Tess1 Tessalonicesi (1), 1Tim1 Timoteo (2), 2Tim2 Timoteo (1), TtTito (2), EbrEbrei (14), GcGiacomo (3), 2Pt2 Pietro (1), GdGiuda (1), ApApocalisse (10)

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Bibbia CEI 1974
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[vv. 1-15]

16Ma ho anche notato che sotto il sole al posto del diritto c'è l'iniquità e al posto della giustizia c'è l'empietà. 17Ho pensato: Dio giudicherà il giusto e l'empio, perché c'è un tempo per ogni cosa e per ogni azione. 18Poi riguardo ai figli dell'uomo mi son detto: Dio vuol provarli e mostrare che essi di per sé sono come bestie. 19Infatti la sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa; come muoiono queste muoiono quelli; c'è un solo soffio vitale per tutti. Non esiste superiorità dell'uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità. 20Tutti sono diretti verso la medesima dimora:

[vv. 20b-22]

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[vv. 1-12]

13Anche questo fatto ho visto sotto il sole e mi parve assai grave: 14c'era una piccola città con pochi abitanti. Un gran re si mosse contro di essa, l'assediò e vi costruì contro grandi bastioni. 15Si trovava però in essa un uomo povero ma saggio, il quale con la sua sapienza salvò la città; eppure nessuno si ricordò di quest'uomo povero. 16E io dico:

[vv. 16b-18]

1Una mosca morta guasta l'unguento del profumiere:
un pò di follia può contare più della sapienza e dell'onore.

[vv. 2b-20]

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[vv. 1-7]

8Una voce! Il mio diletto!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
9Somiglia il mio diletto a un capriolo
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia attraverso le inferriate.
10Ora parla il mio diletto e mi dice:
«Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
11Perché, ecco, l'inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n'è andata;
12i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
13Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza.
Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
14O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro».
15Prendeteci le volpi,
le volpi piccoline
che guastano le vigne,
perché le nostre vigne sono in fiore.
16Il mio diletto è per me e io per lui.
Egli pascola il gregge fra i gigli.
17Prima che spiri la brezza del giorno
e si allunghino le ombre,
ritorna, o mio diletto,
somigliante alla gazzella
o al cerbiatto,
sopra i monti degli aromi.

[c. 3]
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[c. 6]
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[c. 7]
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[c. 8]
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1Amate la giustizia, voi che governate sulla terra,
rettamente pensate del Signore,
cercatelo con cuore semplice.
2Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano,
si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui.
3I ragionamenti tortuosi allontanano da Dio;
l'onnipotenza, messa alla prova, caccia gli stolti.
4La sapienza non entra in un'anima che opera il male
né abita in un corpo schiavo del peccato.
5Il santo spirito che ammaestra rifugge dalla finzione,
se ne sta lontano dai discorsi insensati,
è cacciato al sopraggiungere dell'ingiustizia.
6La sapienza è uno spirito amico degli uomini;
ma non lascerà impunito chi insulta con le labbra,
perché Dio è testimone dei suoi sentimenti
e osservatore verace del suo cuore
e ascolta le parole della sua bocca.
7Difatti lo spirito del Signore riempie l'universo
e, abbracciando ogni cosa, conosce ogni voce.
8Per questo non gli sfuggirà chi proferisce cose ingiuste,
la giustizia vendicatrice non lo risparmierà.
9Si indagherà infatti sui propositi dell'empio,
il suono delle sue parole giungerà fino al Signore
a condanna delle sue iniquità;
10poiché un orecchio geloso ascolta ogni cosa,
perfino il sussurro delle mormorazioni
non gli resta segreto.
11Guardatevi pertanto da un vano mormorare,
preservate la lingua dalla maldicenza,
perché neppure una parola segreta sarà senza effetto,
una bocca menzognera uccide l'anima.
12Non provocate la morte con gli errori della vostra vita,
non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani,
13perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
14Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza;
le creature del mondo sono sane,
in esse non c'è veleno di morte,
né gli inferi regnano sulla terra,
15perché la giustizia è immortale.

[v. 16]

[c. 2]
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[c. 3]
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1Meglio essere senza figli e avere la virtù,
poiché nel ricordo di questa c'è immortalità,
per il fatto che è riconosciuta da Dio e dagli uomini.
2Presente è imitata; assente è desiderata;
nell'eternità trionfa, cinta di corona,
per aver vinto nella gara di combattimenti senza macchia.
3La discendenza numerosa degli empi non servirà a nulla;
e dalle sue bastarde propaggini
non metterà profonde radici
né si consoliderà su una base sicura.
4Anche se per qualche tempo mette gemme sui rami,
i suoi germogli precari saranno scossi dal vento
e sradicati dalla violenza delle bufere.
5Si spezzeranno i ramoscelli ancora teneri;
il loro frutto sarà inutile, non maturo da mangiare,
e a nulla servirà.
6Infatti i figli nati da unioni illegali
attestano la perversità dei genitori nel giudizio di essi.

[vv. 7b-20]

1Allora il giusto starà con grande fiducia
di fronte a quanti lo hanno oppresso
e a quanti han disprezzato le sue sofferenze.
2Costoro vedendolo saran presi da terribile spavento,
saran presi da stupore per la sua salvezza inattesa.
3Pentiti, diranno fra di loro,
gemendo nello spirito tormentato:
4«Ecco colui che noi una volta abbiamo deriso
e che stolti abbiam preso a bersaglio del nostro scherno;
giudicammo la sua vita una pazzia
e la sua morte disonorevole.
5Perché ora è considerato tra i figli di Dio
e condivide la sorte dei santi?
6Abbiamo dunque deviato dal cammino della verità;
la luce della giustizia non è brillata per noi,
né mai per noi si è alzato il sole.
7Ci siamo saziati nelle vie del male e della perdizione;
abbiamo percorso deserti impraticabili,
ma non abbiamo conosciuto la via del Signore.
8Che cosa ci ha giovato la nostra superbia?
Che cosa ci ha portato la ricchezza con la spavalderia?
9Tutto questo è passato come ombra
e come notizia fugace,
10come una nave che solca l'onda agitata,
del cui passaggio non si può trovare traccia,
né scia della sua carena sui flutti;
11oppure come un uccello che vola per l'aria
e non si trova alcun segno della sua corsa,
poiché l'aria leggera, percossa dal tocco delle penne
e divisa dall'impeto vigoroso,
è attraversata dalle ali in movimento,
ma dopo non si trova segno del suo passaggio;
12o come quando, scoccata una freccia al bersaglio,
l'aria si divide e ritorna subito su se stessa
e così non si può distinguere il suo tragitto:
13così anche noi, appena nati, siamo gia scomparsi,
non abbiamo avuto alcun segno di virtù da mostrare;
siamo stati consumati nella nostra malvagità».
14La speranza dell'empio è come pula portata dal vento,
come schiuma leggera sospinta dalla tempesta,
come fumo dal vento è dispersa,
si dilegua come il ricordo dell'ospite di un sol giorno.

[vv. 15b-23]

[c. 6]
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[c. 7]
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[c. 8]
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[c. 9]
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1Essa protesse il padre del mondo, formato per primo da Dio,
quando fu creato solo;
poi lo liberò dalla sua caduta
2e gli diede la forza per dominare su tutte le cose.
3Ma un ingiusto, allontanatosi da essa nella sua collera
perì per il suo furore fratricida.
4A causa sua la terra fu sommersa,
ma la sapienza di nuovo la salvò
pilotando il giusto e per mezzo di un semplice legno.
5Essa, quando le genti furono confuse,
concordi soltanto nella malvagità,
riconobbe il giusto
e lo conservò davanti a Dio senza macchia
e lo mantenne forte
nonostante la sua tenerezza per il figlio.
6E mentre perivano gli empi, salvò un giusto,
che fuggiva il fuoco caduto sulle cinque città.
7Quale testimonianza di quella gente malvagia
esiste ancora una terra desolata, fumante
insieme con alberi che producono frutti immaturi
e a memoria di un'anima incredula,
s'innalza una colonna di sale.
8Allontanandosi dalla sapienza,
non solo ebbero il danno di non conoscere il bene,
ma lasciarono anche ai viventi un ricordo di insipienza,
perché le loro colpe non rimanessero occulte.
9Ma la sapienza liberò i suoi devoti dalle sofferenze:
10essa condusse per diritti sentieri
il giusto in fuga dall'ira del fratello,
gli mostrò il regno di Dio
e gli diede la conoscenza delle cose sante;
gli diede successo nelle sue fatiche
e moltiplicò i frutti del suo lavoro.
11Lo assistette contro l'avarizia dei suoi avversari
e lo fece ricco;
12lo custodì dai nemici,
lo protesse da chi lo insidiava,
gli assegnò la vittoria in una lotta dura,
perché sapesse che la pietà è più potente di tutto.
13Essa non abbandonò il giusto venduto,
ma lo preservò dal peccato.
14Scese con lui nella prigione,
non lo abbandonò mentre era in catene,
finché gli procurò uno scettro regale
e potere sui propri avversari,
smascherò come mendaci i suoi accusatori
e gli diede una gloria eterna.

[vv. 15b-21]

[vv. 1-3]

4Quando ebbero sete, ti invocarono
e fu data loro acqua da una rupe scoscesa,
rimedio contro la sete da una dura roccia.
5Ciò che era servito a punire i loro nemici,
nel bisogno fu per loro un beneficio.
6Invece della corrente di un fiume perenne,
sconvolto da putrido sangue
7in punizione di un decreto infanticida,
tu desti loro inaspettatamente acqua abbondante,
8mostrando per la sete di allora,
come avevi punito i loro avversari.
9Difatti, messi alla prova, sebbene puniti con misericordia,
compresero quali tormenti avevan sofferto gli empi,
giudicati nella collera,
10perché tu provasti gli uni come un padre che corregge,
mentre vagliasti gli altri come un re severo che condanna.
11Lontani o vicini erano ugualmente tribolati,
12perché un duplice dolore li colse
e un pianto per i ricordi del passato.
13Quando infatti seppero che dal loro castigo
quegli altri ricevevano benefici,
sentirono la presenza del Signore;
14poiché colui che avevano una volta esposto
e quindi respinto con scherni,
lo ammiravano alla fine degli eventi,
dopo aver patito una sete ben diversa da quella dei giusti.

[vv. 15b-26]

[vv. 1-11a]

Non certo per timore di alcuno
lasciavi impunite le loro colpe.
12E chi potrebbe domandarti: «Che hai fatto?»,
o chi potrebbe opporsi a una tua sentenza?
Chi oserebbe accusarti
per l'eliminazione di genti da te create?
Chi si potrebbe costituire contro di te
come difensore di uomini ingiusti?
13Non c'è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose,
perché tu debba difenderti
dall'accusa di giudice ingiusto.
14Né un re né un tiranno potrebbe affrontarti
in difesa di quelli che hai punito.
15Essendo giusto, governi tutto con giustizia.
Condannare chi non merita il castigo
lo consideri incompatibile con la tua potenza.
16La tua forza infatti è principio di giustizia;
il tuo dominio universale ti rende indulgente con tutti.
17Mostri la forza se non si crede nella tua onnipotenza
e reprimi l'insolenza in coloro che la conoscono.
18Tu, padrone della forza, giudichi con mitezza;
ci governi con molta indulgenza,
perché il potere lo eserciti quando vuoi.

[vv. 19b-27]

[c. 13]
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1Anche chi si dispone a navigare e a solcare onde selvagge
implora un legno più fragile della barca che lo porta.
2Questa, infatti, fu inventata dal desiderio di guadagni
e fu costruita da una saggezza artigiana;
3ma la tua provvidenza, o Padre, la guida
perché tu hai predisposto una strada anche nel mare,
un sentiero sicuro anche fra le onde,
4mostrando che puoi salvare da tutto,
sì che uno possa imbarcarsi anche senza esperienza.
5Tu non vuoi che le opere della tua sapienza siano inutili;
per questo gli uomini affidano le loro vite
anche a un minuscolo legno
e, attraversando i flutti con una zattera, scampano.
6Anche in principio, mentre perivano giganti superbi,
la speranza del mondo, rifugiatasi in una barca,
lasciò al mondo la semenza di nuove generazioni,
grazie alla tua mano che la guidava.
7È benedetto il legno con cui si compie un'opera giusta,
8ma maledetto l'idolo opera di mani e chi lo ha fatto;
questi perché lo ha lavorato,
quello perché, corruttibile, è detto dio.
9Perché sono ugualmente in odio a Dio
l'empio e la sua empietà;
10l'opera e l'artefice saranno ugualmente puniti.
11Perciò ci sarà un castigo anche per gli idoli dei pagani,
perché fra le creature di Dio son divenuti un abominio,
e scandalo per le anime degli uomini,
laccio per i piedi degli stolti.

[vv. 12b-31]

[c. 15]
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1Per questo furon giustamente puniti con esseri simili
e tormentati da numerose bestiole.
2Invece di tale castigo, tu beneficasti il tuo popolo;
per appagarne il forte appetito gli preparasti
un cibo di gusto squisito, le quaglie.
3Gli egiziani infatti, sebbene bramosi di cibo,
disgustati dagli animali inviati contro di loro
perdettero anche il naturale appetito;
questi invece, dopo una breve privazione,
gustarono un cibo squisito.
4Era necessario che a quegli avversari
venisse addosso una carestia inevitabile
e che a questi si mostrasse soltanto
come erano tormentati i loro nemici.

5Quando infatti li assalì il terribile furore delle bestie
e perirono per i morsi di tortuosi serpenti,
la tua collera non durò sino alla fine.
6Per correzione furono spaventati per breve tempo,
avendo gia avuto un pegno di salvezza
a ricordare loro i decreti della tua legge.
7Infatti chi si volgeva a guardarlo
era salvato non da quel che vedeva,
ma solo da te, salvatore di tutti.
8Anche con ciò convincesti i nostri nemici
che tu sei colui che libera da ogni male.
9Gli egiziani infatti furono uccisi dai morsi
di cavallette e di mosche,
né si trovò un rimedio per la loro vita,
meritando di essere puniti con tali mezzi.
10Invece contro i tuoi figli
neppure i denti di serpenti velenosi prevalsero,
perché intervenne la tua misericordia a guarirli.
11Perché ricordassero le tue parole,
feriti dai morsi, erano subito guariti,
per timore che, caduti in un profondo oblio,
fossero esclusi dai tuoi benefici.
12Non li guarì né un'erba né un emolliente,
ma la tua parola, o Signore, la quale tutto risana.
13Tu infatti hai potere sulla vita e sulla morte;
conduci giù alle porte degli inferi e fai risalire.
14L'uomo può uccidere nella sua malvagità,
ma non far tornare uno spirito gia esalato,
né liberare un'anima gia accolta negli inferi.

1I tuoi giudizi sono grandi e difficili da spiegare,
per questo le anime grossolane furono tratte in errore.
2Gli iniqui credendo di dominare il popolo santo,
incatenati nelle tenebre e prigionieri di una lunga notte,
chiusi nelle case,
giacevano esclusi dalla provvidenza eterna.
3Credendo di restar nascosti con i loro peccati segreti,
sotto il velo opaco dell'oblio,
furono dispersi, colpiti da spavento terribile
e tutti agitati da fantasmi.
4Neppure il nascondiglio in cui si trovavano
li preservò dal timore,
ma suoni spaventosi rimbombavano intorno a loro,
fantasmi lugubri dai volti tristi apparivano.
5Nessun fuoco, per quanto intenso riusciva a far luce,
neppure le luci splendenti degli astri
riuscivano a rischiarare quella cupa notte.
6Appariva loro solo una massa di fuoco,
improvvisa, spaventosa;
atterriti da quella fugace visione,
credevano ancora peggiori le cose viste.
7Fallivano i ritrovati della magia,
e la loro baldanzosa pretesa di sapienza.
8Promettevano di cacciare timori e inquietudini
dall'anima malata,
e cadevano malati per uno spavento ridicolo.
9Anche se nulla di spaventoso li atterriva,
spaventati al passare delle bestiole
e ai sibili dei rettili,
morivano di tremore,
rifiutando persino di guardare l'aria,
a cui nessuno può sottrarsi.
10La malvagità condannata dalla propria testimonianza
è qualcosa di vile
e oppressa dalla coscienza presume sempre il peggio.
11Il timore infatti
non è altro che rinunzia agli aiuti della ragione;
12quanto meno nell'intimo ci si aspetta da essi,
tanto più grave si stima l'ignoranza
della causa che produce il tormento.
13Ma essi durante tale notte davvero impotente,
uscita dai recessi impenetrabili degli inferi senza potere,
intorpiditi da un medesimo sonno,
14ora erano agitati da fantasmi mostruosi,
ora paralizzati per l'abbattimento dell'anima;
poiché un terrore improvviso e inaspettato
si era riversato su di loro.
15Così chiunque, cadendo là dove si trovava,
era custodito chiuso in un carcere senza serrami,
16fosse un agricoltore o un pastore
o un operaio impegnato in lavori in luoghi solitari,
sorpreso cadeva sotto la necessità ineluttabile,
perché tutti eran legati dalla stessa catena di tenebre.
17Il sibilare del vento,
il canto melodioso di uccelli tra folti rami,
il mormorio di impetuosa acqua corrente,
il cupo fragore di rocce cadenti,
18la corsa invisibile di animali imbizzarriti,
le urla di crudelissime belve ruggenti,
l'eco ripercossa delle cavità dei monti,
tutto li paralizzava e li riempiva di terrore.
19Tutto il mondo era illuminato di luce splendente
ed ognuno era dedito ai suoi lavori senza impedimento.
20Soltanto su di essi si stendeva una notte profonda,
immagine della tenebra che li avrebbe avvolti;
ma erano a se stessi più gravosi della tenebra.

1I tuoi giudizi sono grandi e difficili da spiegare,
per questo le anime grossolane furono tratte in errore.
2Gli iniqui credendo di dominare il popolo santo,
incatenati nelle tenebre e prigionieri di una lunga notte,
chiusi nelle case,
giacevano esclusi dalla provvidenza eterna.
3Credendo di restar nascosti con i loro peccati segreti,
sotto il velo opaco dell'oblio,
furono dispersi, colpiti da spavento terribile
e tutti agitati da fantasmi.
4Neppure il nascondiglio in cui si trovavano
li preservò dal timore,
ma suoni spaventosi rimbombavano intorno a loro,
fantasmi lugubri dai volti tristi apparivano.
5Nessun fuoco, per quanto intenso riusciva a far luce,
neppure le luci splendenti degli astri
riuscivano a rischiarare quella cupa notte.
6Appariva loro solo una massa di fuoco,
improvvisa, spaventosa;
atterriti da quella fugace visione,
credevano ancora peggiori le cose viste.
7Fallivano i ritrovati della magia,
e la loro baldanzosa pretesa di sapienza.
8Promettevano di cacciare timori e inquietudini
dall'anima malata,
e cadevano malati per uno spavento ridicolo.
9Anche se nulla di spaventoso li atterriva,
spaventati al passare delle bestiole
e ai sibili dei rettili,
morivano di tremore,
rifiutando persino di guardare l'aria,
a cui nessuno può sottrarsi.
10La malvagità condannata dalla propria testimonianza
è qualcosa di vile
e oppressa dalla coscienza presume sempre il peggio.
11Il timore infatti
non è altro che rinunzia agli aiuti della ragione;
12quanto meno nell'intimo ci si aspetta da essi,
tanto più grave si stima l'ignoranza
della causa che produce il tormento.
13Ma essi durante tale notte davvero impotente,
uscita dai recessi impenetrabili degli inferi senza potere,
intorpiditi da un medesimo sonno,
14ora erano agitati da fantasmi mostruosi,
ora paralizzati per l'abbattimento dell'anima;
poiché un terrore improvviso e inaspettato
si era riversato su di loro.
15Così chiunque, cadendo là dove si trovava,
era custodito chiuso in un carcere senza serrami,
16fosse un agricoltore o un pastore
o un operaio impegnato in lavori in luoghi solitari,
sorpreso cadeva sotto la necessità ineluttabile,
perché tutti eran legati dalla stessa catena di tenebre.
17Il sibilare del vento,
il canto melodioso di uccelli tra folti rami,
il mormorio di impetuosa acqua corrente,
il cupo fragore di rocce cadenti,
18la corsa invisibile di animali imbizzarriti,
le urla di crudelissime belve ruggenti,
l'eco ripercossa delle cavità dei monti,
tutto li paralizzava e li riempiva di terrore.
19Tutto il mondo era illuminato di luce splendente
ed ognuno era dedito ai suoi lavori senza impedimento.
20Soltanto su di essi si stendeva una notte profonda,
immagine della tenebra che li avrebbe avvolti;
ma erano a se stessi più gravosi della tenebra.

[vv. 1-4]

5Poiché essi avevan deciso di uccidere i neonati dei santi
- e un solo bambino fu esposto e salvato -
per castigo eliminasti una moltitudine di loro figli
e li facesti perire tutti insieme nell'acqua impetuosa.
6Quella notte fu preannunziata ai nostri padri,
perché sapendo a quali promesse avevano creduto,
stessero di buon animo.
7Il tuo popolo si attendeva
la salvezza dei giusti come lo sterminio dei nemici.
8Difatti come punisti gli avversari,
così ci rendesti gloriosi, chiamandoci a te.
9I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
i santi avrebbero partecipato ugualmente
ai beni e ai pericoli,
intonando prima i canti di lode dei padri.
10Faceva eco il grido confuso dei nemici
e si diffondeva il lamento di quanti piangevano i figli.
11Con la stessa pena lo schiavo
era punito insieme con il padrone,
il popolano soffriva le stesse pene del re.
12Tutti insieme, nello stesso modo,
ebbero innumerevoli morti,
e i vivi non bastavano a seppellirli
perché in un istante perì la loro più nobile prole.
13Quelli rimasti increduli a tutto per via delle loro magie,
alla morte dei primogeniti confessarono
che questo popolo è figlio di Dio.
14Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,
e la notte era a metà del suo corso,
15la tua parola onnipotente dal cielo,
dal tuo trono regale, guerriero implacabile,
si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio,
portando, come spada affilata, il tuo ordine inesorabile.
16Fermatasi, riempì tutto di morte;
toccava il cielo e camminava sulla terra.
17Allora improvvisi fantasmi di sogni terribili
li atterrivano;
timori impensabili piombarono su di loro.
18Cadendo mezzi morti qua e là,
ognuno mostrava la causa della morte.
19I loro sogni terrificanti li avevano preavvisati,
perché non morissero ignorando
il motivo delle loro sofferenze.

20La prova della morte colpì anche i giusti
e nel deserto ci fu strage di molti;
ma l'ira non durò a lungo,
21perché un uomo incensurabile si affrettò a difenderli:
prese le armi del suo ministero,
la preghiera e il sacrificio espiatorio dell'incenso;
si oppose alla collera e mise fine alla sciagura,
mostrando che era tuo servitore.
22Egli superò l'ira divina non con la forza del corpo,
né con l'efficacia delle armi;
ma con la parola placò colui che castigava,
ricordandogli i giuramenti e le alleanze dei padri.
23I morti eran caduti a mucchi gli uni sugli altri,
quando egli, ergendosi lì in mezzo, arrestò l'ira
e le tagliò la strada che conduceva verso i viventi.
24Sulla sua veste lunga fino ai piedi vi era tutto il mondo,
i nomi gloriosi dei padri intagliati
sui quattro ordini di pietre preziose
e la tua maestà sulla corona della sua testa.
25Di fronte a questo lo sterminatore indietreggiò,
ebbe paura,
poiché un solo saggio della collera bastava.

[c. 19]
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[c. 1]
[<< 2]
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[c. 2]

[vv. 1-16]

17Figlio, nella tua attività sii modesto,
sarai amato dall'uomo gradito a Dio.
18Quanto più sei grande, tanto più umìliati;
così troverai grazia davanti al Signore;
19perché grande è la potenza del Signore
20e dagli umili egli è glorificato.
21Non cercare le cose troppo difficili per te,
non indagare le cose per te troppo grandi.
22Bada a quello che ti è stato comandato,
poiché tu non devi occuparti delle cose misteriose.
23Non sforzarti in ciò che trascende le tue capacità,
poiché ti è stato mostrato
più di quanto comprende un'intelligenza umana.
24Molti ha fatto smarrire la loro presunzione,
una misera illusione ha fuorviato i loro pensieri.

[vv. 25b-28]

29L'acqua spegne un fuoco acceso,
l'elemosina espia i peccati.
30Chi ricambia il bene provvede all'avvenire,
al momento della sua caduta troverà un sostegno.

1Figlio, non rifiutare il sostentamento al povero,
non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi.
2Non rattristare un affamato,
non esasperare un uomo gia in difficoltà.
3Non turbare un cuore esasperato,
non negare un dono al bisognoso.
4Non respingere la supplica di un povero,
non distogliere lo sguardo dall'indigente.
5Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo,
non offrire a nessuno l'occasione di maledirti,
6perché se uno ti maledice con amarezza,
il suo creatore esaudirà la sua preghiera.
7Fatti amare dalla comunità,
davanti a un grande abbassa il capo.
8Porgi l'orecchio al povero
e rispondigli al saluto con affabilità.
9Strappa l'oppresso dal potere dell'oppressore,
non esser pusillanime quando giudichi.
10Sii come un padre per gli orfani
e come un marito per la loro madre
e sarai come un figlio dell'Altissimo,
ed egli ti amerà più di tua madre.

[vv. 11b-31]

[c. 5]
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[c. 6]
[<< 6]
[<< 6]

1Non fare il male, perché il male non ti prenda.
2Allontànati dall'iniquità ed essa si allontanerà da te.
3Figlio, non seminare nei solchi dell'ingiustizia
per non raccoglierne sette volte tanto.
4Non domandare al Signore il potere
né al re un posto di onore.
5Non farti giusto davanti al Signore
né saggio davanti al re.
6Non cercare di divenire giudice,
che poi ti manchi la forza di estirpare l'ingiustizia;
altrimenti temeresti alla presenza del potente
e getteresti una macchia sulla tua dirittura.
7Non offendere l'assemblea della città
e non degradarti in mezzo al popolo.
8Non ti impigliare due volte nel peccato,
perché neppure di uno resterai impunito.
9Non dire: «Egli guarderà all'abbondanza dei miei doni,
e quando farò l'offerta al Dio altissimo
egli l'accetterà».
10Non mancar di fiducia nella tua preghiera
e non trascurare di fare elemosina.
11Non deridere un uomo dall'animo amareggiato,
poiché c'è chi umilia e innalza.
12Non fabbricare menzogne contro tuo fratello
e neppure qualcosa di simile contro l'amico.
13Non volere in nessun modo ricorrere alla menzogna,
perché le sue conseguenze non sono buone.
14Non parlar troppo nell'assemblea degli anziani
e non ripetere le parole della tua preghiera.
15Non disprezzare il lavoro faticoso,
neppure l'agricoltura creata dall'Altissimo.
16Non unirti alla moltitudine dei peccatori,
ricòrdati che la collera divina non tarderà.
17Umilia profondamente la tua anima,
perché castigo dell'empio sono fuoco e vermi.
18Non cambiare un amico per interesse,
né un fratello fedele per l'oro di Ofir.
19Non disdegnare una sposa saggia e buona,
poiché la sua bontà val più dell'oro.
20Non maltrattare uno schiavo che lavora fedelmente
né un mercenario che dà tutto se stesso.
21Ami l'anima tua un servo saggio
e non ricusargli la libertà.

22Hai bestiame? Abbine cura;
se ti è utile, resti in tuo possesso.
23Hai figli? Educali e sottomettili fin dalla giovinezza.
24Hai figlie? Vigila sui loro corpi
e non mostrare loro un volto troppo indulgente.
25Accasa una figlia e avrai compiuto un grande affare;
ma sposala a un uomo assennato.
26Hai una moglie secondo il tuo cuore? Non ripudiarla;
ma di quella odiata non fidarti.

[vv. 27b-36]

[c. 8]
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[<< 8]
[c. 9]
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[<< 9]
[c. 10]
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[<< 10]
[c. 11]
[<< 11]
[<< 11]

1Se fai il bene, sappi a chi lo fai;
così avrai una ricompensa per i tuoi benefici.
2Fà il bene al pio e ne avrai il contraccambio,
se non da lui, certo dall'Altissimo.
3Nessun beneficio a chi si ostina nel male
né a chi rifiuta di fare l'elemosina.
4Dà al pio e non aiutare il peccatore.
5Benefica il misero e non dare all'empio,
impedisci che gli diano il pane e tu non dargliene,
perché egli non ne usi per dominarti;
difatti tu riceverai il male in doppia misura
per tutti i benefici che gli avrai fatto.
6Poiché anche l'Altissimo odia i peccatori
e farà giustizia degli empi.
7Dà al buono e non aiutare il peccatore.

[vv. 8b-18]

[c. 13]
[<< 13]
[<< 13]

[vv. 1-2]

3A un uomo gretto non conviene la ricchezza,
a che servono gli averi a un uomo avaro?
4Chi accumula a forza di privazioni accumula per altri,
con i suoi beni faran festa gli estranei.
5Chi è cattivo con se stesso con chi si mostrerà buono?
Non sa godere delle sue ricchezze.
6Nessuno è peggiore di chi tormenta se stesso;
questa è la ricompensa della sua malizia.
7Se fa il bene, lo fa per distrazione;
ma alla fine mostrerà la sua malizia.
8È malvagio l'uomo dall'occhio invidioso;
volge altrove lo sguardo e disprezza la vita altrui.
9L'occhio dell'avaro non si accontenta di una parte,
l'insana cupidigia inaridisce l'anima sua.
10Un occhio cattivo è invidioso anche del pane
e sulla sua tavola esso manca.
11Figlio, per quanto ti è possibile, tràttati bene
e presenta al Signore le offerte dovute.
12Ricòrdati che la morte non tarderà
e il decreto degli inferi non t'è stato rivelato.
13Prima di morire fà del bene all'amico,
secondo le tue possibilità sii con lui generoso.
14Non privarti di un giorno felice;
non ti sfugga alcuna parte di un buon desiderio.
15Forse non lascerai a un altro le tue sostanze
e le tue fatiche per esser divise fra gli eredi?
16Regala e accetta regali, distrai l'anima tua,
perché negli inferi non c'è gioia da ricercare.
17Ogni corpo invecchia come un abito,
è una legge da sempre: «Certo si muore!».
18Come foglie verdi su un albero frondoso:
le une lascia cadere, altre ne fa spuntare,
lo stesso avviene per le generazioni di carne e di sangue:
le une muoiono, altre ne nascono.
19Ogni opera corruttibile scompare;
chi la compie se ne andrà con essa.

[vv. 20b-27]

[c. 15]
[<< 15]
[<< 15]
[c. 16]
[<< 16]
[<< 16]

1Il Signore creò l'uomo dalla terra
e ad essa lo fa tornare di nuovo.
2Egli assegnò agli uomini giorni contati e un tempo fissato,
diede loro il dominio di quanto è sulla terra.
3Secondo la sua natura li rivestì di forza,
e a sua immagine li formò.
4Egli infuse in ogni essere vivente il timore dell'uomo,
perché l'uomo dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
5Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore
diede loro perché ragionassero.
6Li riempì di dottrina e d'intelligenza,
e indicò loro anche il bene e il male.
7Pose lo sguardo nei loro cuori
per mostrar loro la grandezza delle sue opere.
8Loderanno il suo santo nome
per narrare la grandezza delle sue opere.
10Stabilì con loro un'alleanza eterna
e fece loro conoscere i suoi decreti.
9Inoltre pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredità la legge della vita.
11I loro occhi contemplarono la grandezza della sua gloria,
i loro orecchi sentirono la magnificenza della sua voce.
12Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!»
e diede a ciascuno precetti verso il prossimo.

[vv. 13b-27]

1Colui che vive per sempre ha creato l'intero universo.
2Il Signore soltanto è riconosciuto giusto.
3A nessuno è possibile svelare le sue opere
e chi può indagare le sue grandezze?
4La potenza della sua maestà chi potrà misurarla?
Chi riuscirà a narrare le sue misericordie?
5Non c'è nulla da togliere e nulla da aggiungere;
non è possibile indagare le meraviglie del Signore.
6Quando uno ha finito, allora comincia;
quando si ferma, allora rimane perplesso.

19Prima di parlare, impara;
curati ancor prima di ammalarti.
20Prima del giudizio esamina te stesso,
così al momento del verdetto troverai perdono.
21Umìliati, prima di cadere malato,
e quando hai peccato, mostra il pentimento.
22Nulla ti impedisca di soddisfare a tempo un voto,
non aspettare fino alla morte per sdebitarti.
23Prima di fare un voto prepara te stesso,
non fare come un uomo che tenta il Signore.
24Pensa all'ira del giorno della morte,
al tempo della vendetta,
quando egli distoglierà lo sguardo da te.
25Pensa alla carestia nel tempo dell'abbondanza;
alla povertà e all'indigenza nei giorni di ricchezza.
26Dal mattino alla sera il tempo cambia;
e tutto è effimero davanti al Signore.
27Un uomo saggio è circospetto in ogni cosa;
nei giorni del peccato si astiene dalla colpa.
28Ogni uomo assennato conosce la sapienza
e a colui che l'ha trovata rende omaggio.
29Quelli istruiti nel parlare anch'essi diventano saggi,
fanno piovere massime eccellenti.

[vv. 30b-33]

[c. 19]
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[<< 19]
[c. 20]
[<< 20]
[<< 20]
1Figlio, hai peccato? Non farlo più
e prega per le colpe passate.
2Come alla vista del serpente fuggi il peccato:
se ti avvicini, ti morderà.
Denti di leone sono i suoi denti,
capaci di distruggere vite umane.
3Ogni trasgressione è come spada a doppio taglio:
non c'è rimedio per la sua ferita.
4Spavento e violenza fanno svanire la ricchezza;
così la casa del superbo sarà devastata.
5La preghiera del povero va dalla sua bocca agli orecchi di Dio,
il giudizio di lui verrà a suo favore.
6Chi odia il rimprovero segue le orme del peccatore,
ma chi teme il Signore si convertirà di cuore.
7Da lontano si riconosce il linguacciuto,
ma l'assennato conosce il suo scivolare.
8Chi costruisce la sua casa con ricchezze altrui
è come chi ammucchia pietre per l'inverno.
9Mucchio di stoppa è una riunione di iniqui;
la loro fine è una fiammata di fuoco.
10La via dei peccatori è appianata e senza pietre;
ma al suo termine c'è il baratro degli inferi.

11Chi osserva la legge domina il suo istinto,
il risultato del timore del Signore è la sapienza.
12Non diventerà educato chi manca di capacità,
ma c'è anche una capacità che aumenta l'amarezza. 13La scienza del saggio cresce come una piena;
il suo consiglio è come una sorgente di vita.
14L'interno dello stolto è come un vaso rotto,
non potrà contenere alcuna scienza.
15Se un assennato ascolta un discorso intelligente,
l'approverà e lo completerà;
se l'ascolta un dissoluto, se ne dispiace
e lo getta via dietro la schiena.
16Il parlare dello stolto è come un fardello nel cammino,
ma sulle labbra dell'intelligente si trova la grazia.
17La parola del prudente è ricercata nell'assemblea;
si rifletterà seriamente sui suoi discorsi.
18Come casa in rovina, così la sapienza per lo stolto;
scienza dell'insensato i discorsi incomprensibili.
19Ceppi ai piedi è la disciplina per l'insensato
e come manette nella sua destra.
20Lo stolto alza la voce mentre ride;
ma l'uomo saggio sorride appena in silenzio.
21Ornamento d'oro è la disciplina per l'assennato;
è come un monile al braccio destro.
22Il piede dello stolto si precipita verso una casa;
l'uomo sperimentato si mostrerà rispettoso.
23Lo stolto spia dalla porta l'interno della casa;
l'uomo educato se ne starà fuori.
24È cattiva educazione d'un uomo origliare alla porta;
l'uomo prudente ne resterebbe confuso.
25Le labbra degli stolti ripetono sciocchezze,
le parole dei prudenti sono pesate sulla bilancia.
26Sulla bocca degli stolti è il loro cuore,
i saggi invece hanno la bocca nel cuore.
27Quando un empio maledice l'avversario, maledice se stesso.
28Il maldicente danneggia se stesso
e sarà detestato dal suo ambiente.

[c. 22]
[<< 22]
[<< 22]
[c. 23]
[<< 23]
[<< 23]
1La sapienza loda se stessa,
si vanta in mezzo al suo popolo.
2Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca,
si glorifica davanti alla sua potenza:
3«Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo
e ho ricoperto come nube la terra.
4Ho posto la mia dimora lassù,
il mio trono era su una colonna di nubi.
5Il giro del cielo da sola ho percorso,
ho passeggiato nelle profondità degli abissi.
6Sulle onde del mare e su tutta la terra,
su ogni popolo e nazione ho preso dominio.
7Fra tutti questi cercai un luogo di riposo,
in quale possedimento stabilirmi.
8Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine,
il mio creatore mi fece posare la tenda
e mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi in eredità Israele.
9Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creò;
per tutta l'eternità non verrò meno.
10Ho officiato nella tenda santa davanti a lui,
e così mi sono stabilita in Sion.
11Nella città amata mi ha fatto abitare;
in Gerusalemme è il mio potere.
12Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore, sua eredità.
13Sono cresciuta come un cedro sul Libano,
come un cipresso sui monti dell'Ermon.
14Sono cresciuta come una palma in Engaddi,
come le piante di rose in Gerico,
come un ulivo maestoso nella pianura;
sono cresciuta come un platano.
15Come cinnamòmo e balsamo ho diffuso profumo;
come mirra scelta ho sparso buon odore;
come gàlbano, ònice e storàce,
come nuvola di incenso nella tenda.
16Come un terebinto ho esteso i rami
e i miei rami son rami di maestà e di bellezza.
17Io come una vite ho prodotto germogli graziosi
e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza.
18Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate,
e saziatevi dei miei prodotti.
19Poiché il ricordo di me è più dolce del miele,
il possedermi è più dolce del favo di miele.
20Quanti si nutrono di me avranno ancora fame
e quanti bevono di me, avranno ancora sete.
21Chi mi obbedisce non si vergognerà,
chi compie le mie opere non peccherà».

22Tutto questo è il libro dell'alleanza del Dio altissimo,
la legge che ci ha imposto Mosè,
l'eredità delle assemblee di Giacobbe.
23Essa trabocca di sapienza come il Pison
e come il Tigri nella stagione dei frutti nuovi;
24fa traboccare l'intelligenza come l'Eufrate
e come il Giordano nei giorni della mietitura;
25espande la dottrina come il Nilo,
come il Ghicon nei giorni della vendemmia.
26Il primo non ne esaurisce la conoscenza
né l'ultimo la può pienamente indagare.
27Il suo pensiero infatti è più vasto del mare
e il suo consiglio più del grande abisso.
28Io sono come un canale derivante da un fiume
e come un corso d'acqua sono uscita verso un giardino.
29Ho detto: «Innaffierò il mio giardino
e irrigherò la mia aiuola».
Ed ecco il mio canale è diventato un fiume,
il mio fiume è diventato un mare.
30Farò ancora splendere la mia dottrina come l'aurora;
la farò brillare molto lontano.
31Riverserò ancora l'insegnamento come una profezia,
lo lascerò per le generazioni future.
32Vedete, non ho lavorato solo per me,
ma per quanti cercano la dottrina.

1Di tre cose mi compiaccio e mi faccio bella,
di fronte al Signore e agli uomini:
concordia di fratelli, amicizia tra vicini,
moglie e marito che vivono in piena armonia.
2Tre tipi di persone io detesto,
la loro vita è per me un grande orrore:
un povero superbo, un ricco bugiardo,
un vecchio adultero privo di senno.

[vv. 3b-26]

[c. 26]
[<< 26]
[<< 26]
1Per amor del denaro molti peccano,
chi cerca di arricchire procede senza scrupoli.
2Fra le giunture delle pietre si conficca un piuolo,
tra la compra e la vendita si insinua il peccato.
3Se uno non si aggrappa in fretta al timor del Signore,
la sua casa andrà presto in rovina.

4Quando si agita un vaglio, restano i rifiuti;
così quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi difetti.
5La fornace prova gli oggetti del vasaio,
la prova dell'uomo si ha nella sua conversazione.
6Il frutto dimostra come è coltivato l'albero,
così la parola rivela il sentimento dell'uomo.
7Non lodare un uomo prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.

[vv. 8b-30]

[c. 28]
[<< 28]
[<< 28]

[vv. 1-7]

8Tuttavia sii longanime con il misero,
e non fargli attender troppo l'elemosina.
9Per il comandamento soccorri il povero,
secondo la sua necessità non rimandarlo a mani vuote.
10Perdi pure denaro per un fratello e amico,
non si arrugginisca inutilmente sotto una pietra.
11Sfrutta le ricchezze secondo i comandi dell'Altissimo;
ti saranno più utili dell'oro.
12Rinserra l'elemosina nei tuoi scrigni
ed essa ti libererà da ogni disgrazia.
13Meglio di uno scudo resistente e di una lancia pesante,
combatterà per te di fronte al nemico.

[vv. 14b-28]

[c. 30]
[<< 30]
[<< 30]
[c. 31]
[<< 31]
[<< 31]
[c. 32]
[<< 32]
[<< 32]
[c. 33]
[<< 33]
[<< 33]

[vv. 1-17]

18Sacrificare il frutto dell'ingiustizia è un'offerta da burla;
i doni dei malvagi non sono graditi.
19L'Altissimo non gradisce le offerte degli empi,
e per la moltitudine delle vittime non perdona i peccati.
20Sacrifica un figlio davanti al proprio padre
chi offre un sacrificio con i beni dei poveri.
21Il pane dei bisognosi è la vita dei poveri,
toglierlo a loro è commettere un assassinio.
22Uccide il prossimo chi gli toglie il nutrimento,
versa sangue chi rifiuta il salario all'operaio.
23Uno edifica, l'altro abbatte: che vantaggio se ne ricava oltre la fatica?
24Uno prega, l'altro maledice:
quale delle due voci ascolterà il Signore?
25Lavarsi dopo aver toccato un morto, poi toccarlo di nuovo:
quale utilità c'è in simile abluzione?
26Così l'uomo che digiuna per i suoi peccati
e poi va e li commette di nuovo.
Chi ascolterà la sua supplica?
Quale utilità c'è nella sua umiliazione?

1Chi osserva la legge moltiplica le offerte;
chi adempie i comandamenti offre un sacrificio di comunione.
2Chi serba riconoscenza offre fior di farina,
chi pratica l'elemosina fa sacrifici di lode.
3Cosa gradita al Signore è astenersi dalla malvagità,
sacrificio espiatorio è astenersi dall'ingiustizia.
4Non presentarti a mani vuote davanti al Signore,
tutto questo è richiesto dai comandamenti.
5L'offerta del giusto arricchisce l'altare,
il suo profumo sale davanti all'Altissimo.
6Il sacrificio dell'uomo giusto è gradito,
il suo memoriale non sarà dimenticato.
7Glorifica il Signore con animo generoso,
non essere avaro nelle primizie che offri.
8In ogni offerta mostra lieto il tuo volto,
consacra con gioia la decima.
9Dà all'Altissimo in base al dono da lui ricevuto,
dà di buon animo secondo la tua possibilità,
10perché il Signore è uno che ripaga,
e sette volte ti restituirà.

11Non cercare di corromperlo con doni, non accetterà,
non confidare su una vittima ingiusta,
12perché il Signore è giudice
e non v'è presso di lui preferenza di persone.
13Non è parziale con nessuno contro il povero,
anzi ascolta proprio la preghiera dell'oppresso.
14Non trascura la supplica dell'orfano
né la vedova, quando si sfoga nel lamento.
15Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue guance
e il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare?
16Chi venera Dio sarà accolto con benevolenza,
la sua preghiera giungerà fino alle nubi.
17La preghiera dell'umile penetra le nubi,
finché non sia arrivata, non si contenta;
18non desiste finché l'Altissimo non sia intervenuto,
rendendo soddisfazione ai giusti e ristabilendo l'equità.
19Il Signore non tarderà
e non si mostrerà indulgente sul loro conto,
20finché non abbia spezzato le reni agli spietati
e si sia vendicato delle nazioni;
21finché non abbia estirpato la moltitudine dei violenti
e frantumato lo scettro degli ingiusti;
22finché non abbia reso a ognuno secondo le sue azioni
e vagliato le opere degli uomini secondo le loro intenzioni;
23finché non abbia fatto giustizia al suo popolo
e non lo abbia allietato con la sua misericordia.
24Bella è la misericordia al tempo dell'afflizione,
come le nubi apportatrici di pioggia in tempo di siccità.

1Abbi pietà di noi, Signore Dio di tutto, e guarda,
infondi il tuo timore su tutte le nazioni.
2Alza la tua mano sulle nazioni straniere,
perché vedano la tua potenza.
3Come ai loro occhi ti sei mostrato santo in mezzo a noi,
così ai nostri occhi mòstrati grande fra di loro.
4Ti riconoscano, come noi abbiamo riconosciuto
che non c'è un Dio fuori di te, Signore.
5Rinnova i segni e compi altri prodigi,
glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.
6Risveglia lo sdegno e riversa l'ira,
distruggi l'avversario e abbatti il nemico.
7Affretta il tempo e ricòrdati del giuramento;
si narrino le tue meraviglie.
8Sia consumato dall'ira del fuoco chi cerca scampo;
gli avversari del tuo popolo vadano in perdizione.
9Schiaccia le teste dei capi nemici
che dicono: «Non c'è nessuno fuori di noi».
10Raduna tutte le tribù di Giacobbe,
rendi loro il possesso come era al principio.
11Abbi pietà, Signore, del popolo chiamato con il tuo nome,
di Israele che hai trattato come un primogenito.
12Abbi pietà della tua città santa, di Gerusalemme tua stabile dimora.
13Riempi Sion della tua maestà
il tuo popolo della tua gloria.
14Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal principio,
adempi le profezie fatte nel tuo nome.
15Ricompensa coloro che sperano in te,
i tuoi profeti siano degni di fede.
16Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,
secondo la benedizione di Aronne sul tuo popolo.
17Sappiano quanti abitano sulla terra
che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.

[vv. 18b-27]

[c. 37]
[<< 37]
[<< 37]
[c. 38]
[<< 38]
[<< 38]

1Differente è il caso di chi si applica
e medita la legge dell'Altissimo.
Egli indaga la sapienza di tutti gli antichi,
si dedica allo studio delle profezie.
2Conserva i detti degli uomini famosi,
penetra le sottigliezze delle parabole,
3indaga il senso recondito dei proverbi
e s'occupa degli enigmi delle parabole.
4Svolge il suo compito fra i grandi,
è presente alle riunioni dei capi,
viaggia fra genti straniere,
investigando il bene e il male in mezzo agli uomini.
5Di buon mattino rivolge il cuore
al Signore, che lo ha creato, prega davanti all'Altissimo,
apre la bocca alla preghiera, implora per i suoi peccati.
6Se questa è la volontà del Signore grande,
egli sarà ricolmato di spirito di intelligenza,
come pioggia effonderà parole di sapienza,
nella preghiera renderà lode al Signore.
7Egli dirigerà il suo consiglio e la sua scienza,
mediterà sui misteri di Dio.
8Farà brillare la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell'alleanza del Signore.
9Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato,
non scomparirà il suo ricordo,
il suo nome vivrà di generazione in generazione.
10I popoli parleranno della sua sapienza,
l'assemblea proclamerà le sue lodi.
11Finché vive, lascerà un nome più noto di mille,
quando muore, avrà gia fatto abbastanza per sé.

[vv. 12b-35]

[c. 40]
[<< 40]
[<< 40]
[c. 41]
[<< 41]
[<< 41]
1Non ti vergognare delle cose seguenti
e non peccare per rispetto umano:
2della legge dell'Altissimo né dell'alleanza,
della sentenza per assolvere l'empio,
3dei conti con il socio e con i compagni di viaggio,
del dono di un'eredità agli amici,
4dell'esattezza della bilancia e dei pesi,
dell'acquisto di molte o poche cose,
5della contrattazione sul prezzo con i commercianti,
della frequente correzione dei figli
e del far sanguinare i fianchi di uno schiavo pigro.
6Con una moglie malvagia è opportuno il sigillo,
dove ci sono troppe mani usa la chiave.
7Qualunque cosa depositi, contala e pesala;
il dare e l'avere sia tutto per iscritto.
8Non vergognarti di correggere l'insensato e lo stolto
e il vecchio decrepito che disputa con i giovani;
sarai così veramente assennato
e approvato da ogni vivente.

12Non mostri la sua bellezza a qualsiasi uomo,
non segga a ciarlare insieme con le altre donne,
13perché dagli abiti esce fuori la tignola
e dalla donna malizia di donna.
14Meglio la cattiveria di un uomo che la bontà di una donna,
una donna che porta vergogna fino allo scherno.

[vv. 15b-25]

[vv. 1-12]

13Con un comando invia la neve,
fa guizzare i fulmini del suo giudizio.
14Così si aprono i depositi
e le nubi volano via come uccelli.
15Con potenza condensa le nubi,
che si polverizzano in chicchi di grandine.
16aAl suo apparire sussultano i monti;
17ail rumore del suo tuono fa tremare la terra.
16bSecondo il suo volere soffia lo scirocco,
17bcosì anche l'uragano del nord e il turbine di vento.
18Fa scendere la neve come uccelli che si posano,
come cavallette che si posano è la sua discesa;
l'occhio ammira la bellezza del suo candore
e il cuore stupisce nel vederla fioccare.
19Riversa sulla terra la brina come il sale,
che gelandosi forma come tante punte di spine.
20Soffia la gelida tramontana,
sull'acqua si condensa il ghiaccio;
esso si posa sull'intera massa d'acqua,
che si riveste come di corazza.
21Inaridisce i monti e brucia il deserto;
divora l'erba come un fuoco.
22Il rimedio di tutto, un annuvolamento improvviso,
l'arrivo della rugiada ristora dal caldo.
23Dio con la sua parola ha domato l'abisso
e vi ha piantato isole.
24I naviganti parlano dei pericoli del mare,
a sentirli con i nostri orecchi restiamo stupiti;
25là ci sono anche cose singolari e stupende,
esseri viventi di ogni specie e mostri marini.
26Per lui il messaggero cammina facilmente,
tutto procede secondo la sua parola.
27Potremmo dir molte cose e mai finiremmo;
ma per concludere: «Egli è tutto!».
28Come potremmo avere la forza per lodarlo?
Egli, il Grande, al di sopra di tutte le sue opere.
29Il Signore è terribile e molto grande,
e meravigliosa è la sua potenza.
30Nel glorificare il Signore esaltatelo
quanto potete, perché ancora più alto sarà.
Nell'innalzarlo moltiplicate la vostra forza,
non stancatevi, perché mai finirete.
31Chi lo ha contemplato e lo descriverà?
Chi può magnificarlo come egli è?
32Ci sono molte cose nascoste più grandi di queste;
noi contempliamo solo poche delle sue opere.
33Il Signore infatti ha creato ogni cosa,
ha dato la sapienza ai pii.

[c. 44]
[<< 44]
[<< 44]

1Da lui fece sorgere un uomo di pietà,
che riscosse una stima universale
e fu amato da Dio e dagli uomini:
Mosè, il cui ricordo è benedizione.
2Lo rese glorioso come i santi
e lo rese grande a timore dei nemici.
3Per la sua parola fece cessare i prodigi
e lo glorificò davanti ai re;
gli diede autorità sul suo popolo
e gli mostrò una parte della sua gloria.
4Lo santificò nella fedeltà e nella mansuetudine;
lo scelse fra tutti i viventi.
5Gli fece udire la sua voce;
lo introdusse nella nube oscura
e gli diede a faccia a faccia i comandamenti,
legge di vita e di intelligenza,
perché spiegasse a Giacobbe la sua alleanza,
i suoi decreti a Israele.

6Egli innalzò Aronne, santo come lui,
suo fratello, della tribù di Levi.
7Stabilì con lui un'alleanza perenne
e gli diede il sacerdozio tra il popolo.
Lo onorò con splendidi ornamenti
e gli fece indossare una veste di gloria.
8Lo rivestì con tutta la magnificenza,
lo adornò con paramenti maestosi:
calzoni, tunica e manto.
9All'orlo della sua veste pose melagrane,
e numerosi campanelli d'oro all'intorno,
che suonassero al muovere dei suoi passi,
diffondendo il tintinnio nel tempio,
come richiamo per i figli del suo popolo.
10L'ornò con una veste sacra, d'oro,
violetto e porpora, capolavoro di ricamo;
con il pettorale del giudizio, con i segni della verità,
e con tessuto di lino scarlatto, capolavoro di artista;
11con pietre preziose, incise come sigilli,
su castoni d'oro, capolavoro di intagliatore,
quale memoriale con le parole incise
secondo il numero delle tribù di Israele.
12Sopra il turbante gli pose una corona d'oro
con incisa l'iscrizione sacra,
insegna d'onore, lavoro stupendo,
ornamento delizioso per gli occhi.
13Prima di lui non si erano viste cose simili,
mai un estraneo le ha indossate;
esse sono riservate solo ai suoi figli
e ai suoi discendenti per sempre.
14I suoi sacrifici vengono tutti bruciati,
due volte al giorno, senza interruzione.
15Mosè lo consacrò e l'unse con l'olio santo.
Costituì un'alleanza perenne per lui
e per i suoi discendenti, finché dura il cielo:
quella di presiedere al culto ed esercitare il sacerdozio
e benedire il popolo nel nome del Signore.
16Il Signore lo scelse tra tutti i viventi
perché gli offrisse sacrifici,
incenso e profumo come memoriale
e perché compisse l'espiazione per il suo popolo.
17Gli affidò i suoi comandamenti,
il potere sulle prescrizioni del diritto,
perché insegnasse a Giacobbe i decreti
e illuminasse Israele nella sua legge.
18Contro di lui insorsero uomini estranei
e furono gelosi di lui nel deserto;
erano gli uomini di Datan e di Abiron
e quelli della banda di Core, furiosi e violenti.
19Il Signore vide e se ne indignò;
essi finirono annientati nella furia della sua ira.
Egli compì prodigi a loro danno
per distruggerli con il fuoco della sua fiamma.
20E aumentò la gloria di Aronne,
gli assegnò un patrimonio, gli riservò le primizie dei frutti,
dandogli innanzi tutto pane in abbondanza.
21Si nutrono infatti delle vittime offerte al Signore
che egli ha assegnato ad Aronne e ai suoi discendenti.
22Tuttavia non ha un patrimonio nel paese del popolo,
non c'è porzione per lui in mezzo al popolo,
perché il Signore è la sua parte e la sua eredità.

[vv. 23b-26]

1Valoroso in guerra Giosuè figlio di Nun,
successore di Mosè nell'ufficio profetico;
egli, secondo il significato del suo nome,
fu grande per la salvezza degli eletti di Dio,
compiendo la vendetta contro i nemici insorti,
per assegnare il possesso a Israele.
2Come era glorioso quando alzava le braccia
e brandiva la spada contro le città!
3Chi prima di lui era stato così saldo?
Egli guidava le guerre del Signore.
4Al suo comando non si arrestò forse il sole
e un giorno divenne lungo come due?
5Egli invocò l'Altissimo sovrano,
mentre i nemici lo premevano da ogni parte;
lo esaudì il Signore onnipotente
scagliando chicchi di grandine di grande potenza.
6Egli piombò sul popolo nemico
e nella discesa distrusse gli avversari,
perché le genti conoscessero la sua forza
e che il loro avversario era il Signore.

7Rimase infatti fedele all'Onnipotente
e al tempo di Mosè compì un'azione virtuosa
con Caleb, figlio di Iefunne,
opponendosi all'assemblea,
impedendo che il popolo peccasse
e dominando le maligne mormorazioni.
8Questi due soli si salvarono
fra i seicentomila fanti,
per introdurre Israele nella sua eredità,
nella terra in cui scorrono latte e miele.
9Il Signore concesse a Caleb una forza
che l'assistette sino alla vecchiaia,
perché raggiungesse le alture del paese,
che la sua discendenza potè conservare in eredità,
10sì che tutti gli Israeliti sapessero
che è bene seguire il Signore.

[vv. 11b-12]

13Samuele, amato dal suo Signore,
di cui fu profeta, istituì la monarchia
e consacrò i principi del suo popolo.
14Secondo la legge del Signore governò la comunità
e il Signore volse lo sguardo benevolo su Giacobbe.
15Per la sua fedeltà si dimostrò profeta,
con le parole fu riconosciuto veggente verace.
16Egli invocò il Signore onnipotente,
quando i nemici lo premevano all'intorno,
con l'offerta di un agnello da latte.
17Il Signore tuonò dal cielo;
con grande fragore fece udire la voce,
18sterminò i capi dei nemici
e tutti i principi dei Filistei.
19Prima dell'ora del suo eterno sonno,
così attestò davanti al Signore e al suo Messia:
«Denari e neanche dei sandali,
da alcun vivente ho accettato» e nessuno potè contraddirlo.
20Perfino dopo la sua morte profetizzò,
predicendo al re la sua fine;
anche dal sepolcro levò ancora la voce
per allontanare in una profezia l'iniquità dal popolo.

[c. 47]
[<< 47]
[<< 47]

1Allora sorse Elia profeta, simile al fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
2Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
3Per comando del Signore chiuse il cielo,
fece scendere così tre volte il fuoco.
4Come ti rendesti famoso, Elia, con i prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
5Risvegliasti un defunto dalla morte
e dagli inferi, per comando dell'Altissimo;
6tu che spingesti re alla rovina,
uomini gloriosi dal loro letto.
7Sentisti sul Sinai rimproveri,
sull'Oreb sentenze di vendetta.
8Ungesti re come vindici
e profeti come tuoi successori.
9Fosti assunto in un turbine di fuoco
su un carro di cavalli di fuoco,
10designato a rimproverare i tempi futuri
per placare l'ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore dei padri verso i figli
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
11Beati coloro che ti videro
e che si sono addormentati nell'amore!
Perché anche noi vivremo certamente.

[vv. 12b-25]

[vv. 1-3]

4Se si eccettuano Davide, Ezechia e Giosia,
tutti commisero peccati;
poiché avevano abbandonato la legge dell'Altissimo,
i re di Giuda scomparvero.
5Lasciarono infatti la loro potenza ad altri,
la loro gloria a una nazione straniera.
6I nemici incendiarono l'eletta città del santuario,
resero deserte le sue strade,
7secondo la parola di Geremia, che essi maltrattarono
benché fosse stato consacrato profeta nel seno materno,
per estirpare, distruggere e mandare in rovina,
ma anche per costruire e piantare.
8Ezechiele contemplò una visione di gloria,
che Dio gli mostrò sul carro dei cherubini.
9Si ricordò dei nemici nel vaticinio dell'uragano,
beneficò quanti camminavano nella retta via.
10Le ossa dei dodici profeti rifioriscano dalle loro tombe,
poiché essi consolarono Giacobbe,
lo riscattarono con una speranza fiduciosa.

[vv. 11b-16]

[c. 50]
[<< 50]
[<< 50]

[vv. 1-12]

13Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare,
ricercai assiduamente la sapienza nella preghiera.
14Davanti al santuario pregando la domandavo,
e sino alla fine la ricercherò.
15Del suo fiorire, come uva vicina a maturare,
il mio cuore si rallegrò.
Il mio piede si incamminò per la via retta;
dalla giovinezza ho seguito le sue orme.
16Chinai un poco l'orecchio per riceverla;
vi trovai un insegnamento abbondante.
17Con essa feci progresso;
renderò gloria a chi mi ha concesso la sapienza.
18Sì, ho deciso di metterla in pratica;
sono stato zelante nel bene, non resterò confuso.
19La mia anima si è allenata in essa;
fui diligente nel praticare la legge.
Ho steso le mani verso l'alto;
ho deplorato che la si ignori.
20A lei rivolsi il mio desiderio,
e la trovai nella purezza.
In essa acquistai senno fin da principio;
per questo non la abbandonerò.
21Le mie viscere si commossero nel ricercarla;
per questo ottenni il suo prezioso acquisto.
22Il Signore mi ha dato in ricompensa una lingua,
con cui lo loderò.
23Avvicinatevi, voi che siete senza istruzione,
prendete dimora nella mia scuola.
24Fino a quando volete rimanerne privi,
mentre la vostra anima ne è tanto assetata?
25Ho aperto la bocca e ho parlato:
«Acquistatela senza denaro.
26Sottoponete il collo al suo giogo,
accogliete l'istruzione.
Essa è vicina e si può trovare.
27Vedete con gli occhi che poco mi faticai,
e vi trovai per me una grande pace.
28Acquistate anche l'istruzione con molto denaro;
con essa otterrete molto oro.
29Si diletti l'anima vostra della misericordia del Signore;
non vogliate vergognarvi di lodarlo.
30Compite la vostra opera prima del tempo
ed egli a suo tempo vi ricompenserà».

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