La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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23. Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio
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SELECT versicles_bible_it_cei_2008.versicle_text AS text, versicles_bible_it_cei_2008.versicle_sort AS versicle_sort, books.sort AS book_sort FROM versicles_bible_it_cei_2008 JOIN bible_it_cei_2008 ON bible_it_cei_2008.id = versicles_bible_it_cei_2008.id JOIN books ON versicles_bible_it_cei_2008.book_sort = books.sort WHERE 1 AND books.sort IN (23) AND ( versicles_bible_it_cei_2008.versicle_text_search LIKE '%b%');
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  1. Salmi 21,24 non esiste (versetto troppo alto), ho usato 21,14

Hai richiesto Abacuc 2; Salmi 21,24 e cercato i versetti contenenti la parola o frase b

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GbGiobbe (418), SalSalmi (1), AbAbacuc (20)

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Bibbia CEI 2008

1Viveva nella terra di Us un uomo chiamato Giobbe, integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. [v. 2] 3possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e una servitù molto numerosa. Quest’uomo era il più grande fra tutti i figli d’oriente.

4I suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare le loro tre sorelle per mangiare e bere insieme. 5Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti per ognuno di loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno maledetto Dio nel loro cuore». Così era solito fare Giobbe ogni volta.

[vv. 6-7] 8Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male». 9Satana rispose al Signore: «Forse che Giobbe teme Dio per nulla? 10Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. [vv. 11-12]

13Un giorno accadde che, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del fratello maggiore, 14un messaggero venne da Giobbe e gli disse: «I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi. 15I Sabei hanno fatto irruzione, li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

[v. 16]

17Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldei hanno formato tre bande: sono piombati sopra i cammelli e li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo».

18Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore, [v. 19]

20Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prostrò 21e disse:

«Nudo uscii dal grembo di mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!».

22In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.

[vv. 1-2] 3Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. Egli è ancora saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui per rovinarlo, senza ragione». [vv. 4-6]

7Satana si ritirò dalla presenza del Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. 8Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. [v. 9] 10Ma egli le rispose: «Tu parli come parlerebbe una stolta! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?».

In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.

11Tre amici di Giobbe vennero a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Sofar di Naamà, e si accordarono per andare a condividere il suo dolore e a consolarlo. 12Alzarono gli occhi da lontano, ma non lo riconobbero. Levarono la loro voce e si misero a piangere. Ognuno si stracciò il mantello e lanciò polvere verso il cielo sul proprio capo. [v. 13]

1Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. [vv. 2-3]

4Quel giorno divenga tenebra,
non se ne curi Dio dall’alto,
brilli mai su di esso la luce.
5Lo rivendichino la tenebra e l’ombra della morte,
gli si stenda sopra una nube
e lo renda spaventoso l’oscurarsi del giorno!
6Quella notte se la prenda il buio,
non si aggiunga ai giorni dell’anno,
non entri nel conto dei mesi.
7Ecco, quella notte sia sterile,
e non entri giubilo in essa.
[v. 8]
9Si oscurino le stelle della sua alba,
aspetti la luce e non venga
né veda le palpebre dell’aurora,
10poiché non mi chiuse il varco del grembo materno,
e non nascose l’affanno agli occhi miei!
11Perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
[vv. 12-15]
16Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bambini che non hanno visto la luce.
[vv. 17-18]
19Il piccolo e il grande là sono uguali,
e lo schiavo è libero dai suoi padroni.

[vv. 20-21]
22che godono fino a esultare
e gioiscono quando trovano una tomba,
23a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio ha sbarrato da ogni parte?
[vv. 24-26]

[vv. 1-9]

10Ruggisce il leone, urla la belva,
e i denti dei leoncelli si frantumano;
[vv. 11-12]

13Negli incubi delle visioni notturne,
quando il torpore grava sugli uomini,
[vv. 14-15]
16Stava là uno, ma non ne riconobbi l’aspetto,
una figura era davanti ai miei occhi.
Poi udii una voce sommessa:
[vv. 17-18]
19quanto più in coloro che abitano case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20sono annientati fra il mattino e la sera,
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
[v. 21]

[vv. 1-2]
3Ho visto lo stolto mettere radici
e subito ho dichiarato maledetta la sua dimora.
4I suoi figli non sono mai al sicuro,
e in tribunale sono oppressi, senza difensore;
[vv. 5-11]

12è lui che rende vani i pensieri degli scaltri,
perché le loro mani non abbiano successo.
[v. 13]
14Di giorno incappano nel buio,
in pieno sole brancolano come di notte.
15Egli invece salva il povero dalla spada della loro bocca
e dalla mano del violento.
16C’è speranza per il misero,
ma chi fa l’ingiustizia deve chiudere la bocca.
17Perciò, beato l’uomo che è corretto da Dio:
non sdegnare la correzione dell’Onnipotente,
[v. 18]
19Da sei tribolazioni ti libererà
e alla settima il male non ti toccherà;
20nella carestia ti libererà dalla morte
e in guerra dal colpo della spada,
[v. 21]
22Della rovina e della fame riderai
né temerai le bestie selvatiche;
23con le pietre del campo avrai un patto
e le bestie selvatiche saranno in pace con te.
[v. 24]
25Vedrai che sarà numerosa la tua prole,
i tuoi rampolli come l’erba dei prati.
26Te ne andrai alla tomba in piena maturità,
come un covone raccolto a suo tempo.
27Ecco, questo l’abbiamo studiato a fondo, ed è vero.
Ascoltalo e imparalo per il tuo bene».

1Giobbe prese a dire:

2«Se ben si pesasse la mia angoscia
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura,
3certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo le mie parole sono così avventate,
4perché le saette dell’Onnipotente mi stanno infitte,
sicché il mio spirito ne beve il veleno
e i terrori di Dio mi si schierano contro!
5Raglia forse l’asino selvatico con l’erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
6Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c’è nel succo di malva?
7Ciò che io ricusavo di toccare
ora è il mio cibo nauseante!
[vv. 8-9]
10Questo sarebbe il mio conforto,
e io gioirei, pur nell’angoscia senza pietà,
perché non ho rinnegato i decreti del Santo.
11Qual è la mia forza, perché io possa aspettare,
o qual è la mia fine, perché io debba pazientare?
12La mia forza è forse quella dei macigni?
E la mia carne è forse di bronzo?
[v. 13]

14A chi è sfinito dal dolore è dovuto l’affetto degli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
[v. 15]
16sono torbidi per il disgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
[vv. 17-18]
19le carovane di Tema li cercano con lo sguardo,
i viandanti di Saba sperano in essi:
[vv. 20-21]
22Vi ho detto forse: “Datemi qualcosa”,
o “Con i vostri beni pagate il mio riscatto”,
23o “Liberatemi dalle mani di un nemico”,
o “Salvatemi dalle mani dei violenti”?
24Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi capire in che cosa ho sbagliato.
[v. 25]
26Voi pretendete di confutare le mie ragioni,
e buttate al vento i detti di un disperato.
[vv. 27-30]

[v. 1]
2Come lo schiavo sospira l’ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
[v. 3]
4Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”.
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba.
[vv. 5-6]
7Ricòrdati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
[v. 8]
9Una nube svanisce e se ne va,
così chi scende al regno dei morti più non risale;
[v. 10]

11Ma io non terrò chiusa la mia bocca,
parlerò nell’angoscia del mio spirito,
mi lamenterò nell’amarezza del mio cuore!
[vv. 12-19]
20Se ho peccato, che cosa ho fatto a te,
o custode dell’uomo?
Perché mi hai preso a bersaglio
e sono diventato un peso per me?
21Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia colpa?
Ben presto giacerò nella polvere
e, se mi cercherai, io non ci sarò!».

1Bildad di Suach prese a dire:

2«Fino a quando dirai queste cose
e vento impetuoso saranno le parole della tua bocca?
[v. 3]
4Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui,
li ha abbandonati in balìa delle loro colpe.
[vv. 5-8]
9perché noi siamo di ieri e nulla sappiamo,
un’ombra sono i nostri giorni sulla terra.
[vv. 10-11]
12Ancora verde, non buono per tagliarlo,
inaridirebbe prima di ogni altra erba.
[vv. 13-16]
17sul terreno sassoso s’intrecciano le sue radici
e tra le pietre si abbarbica.
[vv. 18-20]
21Colmerà di nuovo la tua bocca di sorriso
e le tue labbra di gioia.
[v. 22]

1Giobbe prese a dire:

[v. 2]
3Se uno volesse disputare con lui,
non sarebbe in grado di rispondere una volta su mille.
[vv. 4-12]
13Dio non ritira la sua collera:
sotto di lui sono fiaccati i sostenitori di Raab.

[vv. 14-15]
16Se lo chiamassi e mi rispondesse,
non credo che darebbe ascolto alla mia voce.
[vv. 17-19]
20Se avessi ragione, la mia bocca mi condannerebbe;
se fossi innocente, egli mi dichiarerebbe colpevole.
21Benché innocente, non mi curo di me stesso,
detesto la mia vita!
[vv. 22-23]
24La terra è lasciata in balìa del malfattore:
egli vela il volto dei giudici;
chi, se non lui, può fare questo?
25I miei giorni passano più veloci d’un corriere,
fuggono senza godere alcun bene,
26volano come barche di papiro,
come aquila che piomba sulla preda.
27Se dico: “Voglio dimenticare il mio gemito,
cambiare il mio volto e rasserenarmi”,
28mi spavento per tutti i miei dolori;
so bene che non mi dichiarerai innocente.
[vv. 29-30]
31allora tu mi tufferesti in un pantano
e in orrore mi avrebbero le mie vesti.
[v. 32]
33Non c’è fra noi due un arbitro
che ponga la mano su di noi.
[vv. 34-35]

1Io sono stanco della mia vita!
Darò libero sfogo al mio lamento,
parlerò nell’amarezza del mio cuore.
[v. 2]
3È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l’opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
[vv. 4-5]
6perché tu debba scrutare la mia colpa
ed esaminare il mio peccato,
7pur sapendo che io non sono colpevole
e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
[vv. 8-11]
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
[vv. 13-14]
15Se sono colpevole, guai a me!
Ma anche se sono giusto, non oso sollevare il capo,
sazio d’ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
[vv. 16-17]
18Perché tu mi hai tratto dal seno materno?
Sarei morto e nessun occhio mi avrebbe mai visto!
19Sarei come uno che non è mai esistito;
dal ventre sarei stato portato alla tomba!
[v. 20]
21prima che me ne vada, senza ritorno,
verso la terra delle tenebre e dell’ombra di morte,
22terra di oscurità e di disordine,
dove la luce è come le tenebre”».

[vv. 1-2]

3I tuoi sproloqui faranno tacere la gente?
Ti farai beffe, senza che alcuno ti svergogni?
4Tu dici: “Pura è la mia condotta,
io sono irreprensibile agli occhi tuoi”.
5Tuttavia, volesse Dio parlare
e aprire le labbra contro di te,
[vv. 6-10]
11Egli conosce gli uomini fallaci;
quando scorge l’iniquità, non dovrebbe tenerne conto?
[vv. 12-13]

14se allontanerai l’iniquità che è nella tua mano
e non farai abitare l’ingiustizia nelle tue tende,
[vv. 15-20]

1Giobbe prese a dire:

[vv. 2-6]
7Interroga pure le bestie e ti insegneranno,
gli uccelli del cielo e ti informeranno;
[vv. 8-10]
11L’orecchio non distingue forse le parole
e il palato non assapora i cibi?
[vv. 12-13]

14Ecco, se egli demolisce, non si può ricostruire,
se imprigiona qualcuno, non c’è chi possa liberarlo.
[vv. 15-21]
22Strappa dalle tenebre i segreti
e porta alla luce le ombre della morte.
[vv. 23-24]
25vanno a tastoni in un buio senza luce,
e barcollano come ubriachi.

[vv. 1-3]
4Voi imbrattate di menzogne,
siete tutti medici da nulla.
5Magari taceste del tutto:
sarebbe per voi un atto di sapienza!
6Ascoltate dunque la mia replica
e alle argomentazioni delle mie labbra fate attenzione.
[vv. 7-8]
9Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse?
Credete di ingannarlo, come s’inganna un uomo?
[vv. 10-11]
12Sentenze di cenere sono i vostri moniti,
baluardi di argilla sono i vostri baluardi.
[vv. 13-15]
16Già questo sarebbe la mia salvezza,
perché davanti a lui l’empio non può presentarsi.
17Ascoltate bene le mie parole
e il mio discorso entri nei vostri orecchi.
[vv. 18-21]
22Interrogami pure e io risponderò,
oppure parlerò io e tu ribatterai.
[vv. 23-28]

1L’uomo, nato da donna,
ha vita breve e piena d’inquietudine;
2come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l’ombra e mai si ferma.
[vv. 3-6]
7È vero, per l’albero c’è speranza:
se viene tagliato, ancora si rinnova,
e i suoi germogli non cessano di crescere;
[vv. 8-13]
14L’uomo che muore può forse rivivere?
Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio,
finché arrivi per me l’ora del cambio!
15Mi chiameresti e io risponderei,
l’opera delle tue mani tu brameresti.
[v. 16]
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio delitto
e tu ricopriresti la mia colpa.
[vv. 18-19]
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
[vv. 21-22]

[v. 1]

2«Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate in aria
e riempirsi il ventre del vento d’oriente?
[v. 3]
4Ma tu distruggi la religione
e abolisci la preghiera innanzi a Dio.
5Infatti la tua malizia istruisce la tua bocca
e scegli il linguaggio degli astuti.
6Non io, ma la tua bocca ti condanna
e le tue labbra attestano contro di te.
[vv. 7-12]
13quando volgi contro Dio il tuo animo
e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
[vv. 14-15]
16tanto meno un essere abominevole e corrotto,
l’uomo che beve l’iniquità come acqua.

[vv. 17-21]
22Non crede di potersi sottrarre alle tenebre,
egli si sente destinato alla spada.
23Abbandonato in pasto ai falchi,
sa che gli è preparata la rovina.
Un giorno tenebroso [vv. 24-27]
28Avrà dimora in città diroccate,
in case dove non si abita più,
destinate a diventare macerie.
[v. 29]
30Alle tenebre non sfuggirà,
il fuoco seccherà i suoi germogli
e il vento porterà via i suoi fiori.
[vv. 31-32]
33Sarà spogliato come vigna della sua uva ancora acerba
e getterà via come ulivo i suoi fiori,
[vv. 34-35]

1Giobbe prese a dire:

[vv. 2-4]
5Vi potrei incoraggiare con la bocca
e il movimento delle mie labbra potrebbe darvi sollievo.
[vv. 6-9]
10Spalancano la bocca contro di me,
mi schiaffeggiano con insulti,
insieme si alleano contro di me.
[v. 11]
12Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha scosso,
mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato;
ha fatto di me il suo bersaglio.
[vv. 13-15]
16La mia faccia è rossa per il pianto
e un’ombra mortale mi vela le palpebre,
17benché non ci sia violenza nelle mie mani
e sia pura la mia preghiera.

[vv. 18-20]
21perché egli stesso sia arbitro fra l’uomo e Dio,
come tra un figlio dell’uomo e il suo prossimo;
[v. 22]

1Il mio respiro è affannoso,
i miei giorni si spengono;
non c’è che la tomba per me!
2Non sono con me i beffardi?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
3Poni, ti prego, la mia cauzione presso di te;
chi altri, se no, mi stringerebbe la mano?
[vv. 4-6]
7Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra.
[vv. 8-11]
12Essi cambiano la notte in giorno:
“La luce – dicono – è più vicina delle tenebre”.
13Se posso sperare qualche cosa, il regno dei morti è la mia casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
[v. 14]
15Dov’è, dunque, la mia speranza?
Il mio bene chi lo vedrà?
[v. 16]

1Bildad di Suach prese a dire:

2«Quando porrai fine alle tue chiacchiere?
Rifletti bene e poi parleremo.
3Perché ci consideri come bestie,
ci fai passare per idioti ai tuoi occhi?
4Tu che ti rodi l’anima nel tuo furore,
forse per causa tua sarà abbandonata la terra
e le rupi si staccheranno dal loro posto?
5Certamente la luce del malvagio si spegnerà
e più non brillerà la fiamma del suo focolare.
[vv. 6-12]
13Un malanno divorerà la sua pelle,
il primogenito della morte roderà le sue membra.
[v. 14]
15Potresti abitare nella tenda che non è più sua;
sulla sua dimora si spargerà zolfo.
[vv. 16-17]
18Lo getteranno dalla luce nel buio
e dal mondo lo stermineranno.
[vv. 19-21]

1Giobbe prese a dire:

[vv. 2-3]
4È poi vero che io abbia sbagliato
e che persista nel mio errore?
[vv. 5-7]
8Mi ha sbarrato la strada perché io non passi
e sui miei sentieri ha disteso le tenebre.
[v. 9]
10Mi ha distrutto da ogni parte e io sparisco,
ha strappato, come un albero, la mia speranza.
[vv. 11-15]
16Chiamo il mio servo ed egli non risponde,
devo supplicarlo con la mia bocca.
17Il mio fiato è ripugnante per mia moglie
e faccio ribrezzo ai figli del mio grembo.
[vv. 18-22]
23Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
24fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
[vv. 25-29]

[vv. 1-4]

5il trionfo degli empi è breve
e la gioia del perverso è di un istante?
6Anche se si innalzasse fino al cielo la sua statura
e il suo capo toccasse le nubi,
7come il suo sterco sarebbe spazzato via per sempre
e chi lo aveva visto direbbe: “Dov’è?”.
[vv. 8-11]
12Se alla sua bocca fu dolce il male,
se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
[v. 13]
14il suo cibo gli si guasterà nelle viscere,
gli si trasformerà in veleno di vipere.
15I beni che ha divorato, dovrà vomitarli,
Dio glieli caccerà fuori dal ventre.
[vv. 16-18]
19perché ha oppresso e abbandonato i miseri,
ha rubato case invece di costruirle;
[v. 20]
21Nulla è sfuggito alla sua voracità,
per questo non durerà il suo benessere.
22Nel colmo della sua abbondanza si troverà in miseria;
ogni sorta di sciagura piomberà su di lui.
23Quando starà per riempire il suo ventre,
Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno
e gli farà piovere addosso brace.
24Se sfuggirà all’arma di ferro,
lo trafiggerà l’arco di bronzo.
[v. 25]
26le tenebre più fitte gli saranno riservate.
Lo divorerà un fuoco non attizzato da uomo,
esso consumerà quanto è rimasto nella sua tenda.
[vv. 27-29]

1Giobbe prese a dire:

2«Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
[vv. 3-4]
5Statemi attenti e resterete stupiti,
mettetevi la mano sulla bocca.
6Se io ci penso, rimango turbato
e la mia carne è presa da un brivido.
[vv. 7-8]
9Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
10Il loro toro monta senza mai fallire,
la mucca partorisce senza abortire.
[v. 11]
12Cantano al ritmo di tamburelli e di cetre,
si divertono al suono dei flauti.
13Finiscono nel benessere i loro giorni
e scendono tranquilli nel regno dei morti.
[v. 14]
15Chi è l’Onnipotente, perché dobbiamo servirlo?
E che giova pregarlo?”.
16Essi hanno in mano il loro benessere
e il consiglio degli empi è lontano da lui.
17Quante volte si spegne la lucerna degli empi,
e la sventura piomba su di loro,
e infligge loro castighi con ira?
[v. 18]
19“Dio – si dirà – riserva il castigo per i figli dell’empio”.
No, lo subisca e lo senta lui il castigo!
20Veda con i suoi occhi la sua rovina
e beva dell’ira dell’Onnipotente!
[vv. 21-23]
24i suoi fianchi sono coperti di grasso
e il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
[v. 25]
26Eppure entrambi giacciono insieme nella polvere
e i vermi li ricoprono.
27Ecco, io conosco bene i vostri pensieri
e i progetti che tramate contro di me!
28Infatti voi dite: “Dov’è la casa del nobile,
dove sono le tende degli empi?”.
[vv. 29-34]

[vv. 1-6]

7Non hai dato da bere all’assetato
e all’affamato hai rifiutato il pane.
8Ai prepotenti davi la terra
e vi abitavano solo i tuoi favoriti.
9Le vedove rimandavi a mani vuote
e spezzavi le braccia degli orfani.
[vv. 10-12]
13E tu dici: “Che cosa ne sa Dio?
Come può giudicare attraverso l’oscurità delle nubi?
14Le nubi gli fanno velo e non vede
quando passeggia sulla volta dei cieli”.
15Vuoi tu seguire il sentiero di un tempo,
già battuto da persone perverse,
[vv. 16-17]
18Eppure è lui che ha riempito le loro case di beni,
mentre il consiglio dei malvagi è lontano da lui!
[vv. 19-20]
21Su, riconcìliati con lui e tornerai felice,
e avrai nuovamente il tuo benessere.
22Accogli la legge dalla sua bocca
e poni le sue parole nel tuo cuore.
23Se ti rivolgerai all’Onnipotente, verrai ristabilito.
Se allontanerai l’iniquità dalla tua tenda,
[vv. 24-27]
28Quando deciderai una cosa, ti riuscirà
e sul tuo cammino brillerà la luce,
29perché egli umilia l’alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha lo sguardo dimesso.
30Egli libera chi è innocente,
e tu sarai liberato per la purezza delle tue mani».

1Giobbe prese a dire:

[vv. 2-3]
4Davanti a lui esporrei la mia causa
e avrei piene le labbra di ragioni.
[v. 5]
6Dovrebbe forse con sfoggio di potenza contendere con me?
Gli basterebbe solo ascoltarmi!
7Allora un giusto discuterebbe con lui
e io per sempre sarei assolto dal mio giudice.
[vv. 8-11]
12dai comandi delle sue labbra non mi sono allontanato,
ho riposto nel cuore i detti della sua bocca.
13Se egli decide, chi lo farà cambiare?
Ciò che desidera egli lo fa.
[v. 14]
15Per questo davanti a lui io allibisco,
al solo pensarci mi viene paura.
[v. 16]
17ma non è a causa della tenebra che io perisco,
né a causa dell’oscurità che ricopre il mio volto.

[v. 1]
2I malvagi spostano i confini,
rubano le greggi e le conducono al pascolo;
3portano via l’asino degli orfani,
prendono in pegno il bue della vedova.
[v. 4]
5Ecco, come asini selvatici nel deserto
escono per il loro lavoro;
di buon mattino vanno in cerca di cibo,
la steppa offre pane per i loro figli.
[vv. 6-7]
8Dagli acquazzoni dei monti sono bagnati,
per mancanza di rifugi si aggrappano alle rocce.
[vv. 9-11]
12Dalla città si alza il gemito dei moribondi
e l’anima dei feriti grida aiuto,
ma Dio non bada a queste suppliche.
[vv. 13-14]
15L’occhio dell’adultero attende il buio
e pensa: “Nessun occhio mi osserva!”,
e si pone un velo sul volto.
16Nelle tenebre forzano le case,
mentre di giorno se ne stanno nascosti:
non vogliono saperne della luce;
17infatti per loro l’alba è come spettro di morte,
poiché sono abituati ai terrori del buio fondo.
[v. 18]
19Come siccità e calore assorbono le acque nevose,
così il regno dei morti il peccatore.
20Lo dimenticherà il seno materno,
i vermi lo gusteranno,
non sarà più ricordato
e l’iniquità sarà spezzata come un albero.
21Maltratta la sterile che non genera,
alla vedova non fa alcun bene.
[vv. 22-23]
24Salgono in alto per un poco, poi non sono più,
sono abbattuti, come tutti sono troncati via,
falciati come la testa di una spiga.
[v. 25]

1Bildad di Suach prese a dire:

[vv. 2-6]

1Giobbe prese a dire:

2«Che aiuto hai dato al debole
e che soccorso hai prestato al braccio senza forza!
3Quanti consigli hai dato all’ignorante,
e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
[v. 4]
5Le ombre dei morti tremano
sotto le acque e i loro abitanti.
6Davanti a lui nudo è il regno dei morti
e senza velo è l’abisso.
[v. 7]
8Rinchiude le acque dentro le nubi
e la nuvola non si squarcia sotto il loro peso.
[v. 9]
10Ha tracciato un cerchio sulle acque,
sino al confine tra la luce e le tenebre.
[v. 11]
12Con forza agita il mare
e con astuzia abbatte Raab.
[vv. 13-14]

1Giobbe continuò il suo discorso dicendo:

[vv. 2-3]
4mai le mie labbra diranno falsità
e mai la mia lingua mormorerà menzogna!
[vv. 5-8]
9Ascolterà forse Dio il suo grido,
quando la sventura piomberà su di lui?
[vv. 10-11]
12Ecco, voi tutti lo vedete bene:
perché dunque vi perdete in cose vane?
[vv. 13-21]
22lo bersaglia senza pietà
ed egli tenterà di sfuggire alla sua presa.
23Si battono le mani contro di lui
e si fischia di scherno su di lui ovunque si trovi.

[v. 1]
2Il ferro lo si estrae dal suolo,
il rame si libera fondendo le rocce.
3L’uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all’estremo limite,
fino alle rocce nel buio più fondo.
[vv. 4-7]
8non lo calpestano le bestie feroci,
non passa su di esso il leone.
[vv. 9-14]
15Non si scambia con l’oro migliore
né per comprarla si pesa l’argento.
[vv. 16-21]
22L’abisso e la morte dicono:
“Con i nostri orecchi ne udimmo la fama”.
[vv. 23-25]
26quando stabilì una legge alla pioggia
e una via al lampo tonante,
[vv. 27-28]

1Giobbe continuò il suo discorso dicendo:

[v. 2]
3quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
[vv. 4-8]
9i notabili sospendevano i loro discorsi
e si mettevano la mano alla bocca,
[vv. 10-12]
13La benedizione del disperato scendeva su di me
e al cuore della vedova infondevo la gioia.
14Ero rivestito di giustizia come di un abito,
come mantello e turbante era la mia equità.
[vv. 15-22]
23Le attendevano come si attende la pioggia
e aprivano la bocca come ad acqua primaverile.
24Se a loro sorridevo, non osavano crederlo,
non si lasciavano sfuggire la benevolenza del mio volto.
[v. 25]

1Ora, invece, si burlano di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
[v. 2]
3disfatti dall’indigenza e dalla fame,
brucano per l’arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo erbe amare accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
[vv. 5-7]
8razza ignobile, razza senza nome,
cacciati via dalla terra.
[vv. 9-10]
11Egli infatti ha allentato il mio arco e mi ha abbattuto,
ed essi di fronte a me hanno rotto ogni freno.
12A destra insorge la plebaglia,
per far inciampare i miei piedi
e tracciare contro di me la strada dello sterminio.
[v. 13]
14Irrompono come da una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia dignità
e come nube è svanita la mia felicità.
[vv. 16-21]
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove convengono tutti i viventi.
24Nella disgrazia non si tendono forse le braccia
e non si invoca aiuto nella sventura?
[v. 25]
26Speravo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d’affanno mi hanno raggiunto.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell’assemblea mi alzo per invocare aiuto.
[v. 29]
30La mia pelle annerita si stacca,
le mie ossa bruciano per la febbre.
[v. 31]

[vv. 1-5]
6mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconosca la mia integrità.
[vv. 7-11]
12quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
[vv. 13-14]
15Chi ha fatto me nel ventre materno,
non ha fatto anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel grembo?
[vv. 16-19]
20se non mi hanno benedetto i suoi fianchi,
riscaldàti con la lana dei miei agnelli,
21se contro l’orfano ho alzato la mano,
perché avevo in tribunale chi mi favoriva,
22mi si stacchi la scapola dalla spalla
e si rompa al gomito il mio braccio,
[vv. 23-24]
25se ho goduto perché grandi erano i miei beni
e guadagnava molto la mia mano,
[v. 26]
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28anche questo sarebbe stato un delitto da denunciare,
perché avrei rinnegato Dio, che sta in alto.
[vv. 29-39]
40ain luogo di frumento mi crescano spini
ed erbaccia al posto dell’orzo.
[vv. 35-37]

40bSono finite le parole di Giobbe.

1Quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perché egli si riteneva giusto. 2Allora si accese lo sdegno di Eliu, figlio di Barachele, il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno contro Giobbe, perché si considerava giusto di fronte a Dio; 3si accese di sdegno anche contro i suoi tre amici, perché non avevano trovato di che rispondere, sebbene avessero dichiarato Giobbe colpevole. 4Eliu aveva aspettato, mentre essi parlavano con Giobbe, perché erano più vecchi di lui in età. 5Quando vide che sulla bocca di questi tre uomini non vi era più alcuna risposta, Eliu si accese di sdegno.

6Eliu, figlio di Barachele, il Buzita, prese a dire:

«Giovane io sono di anni
e voi siete già canuti;
per questo ho esitato, per rispetto,
a manifestarvi il mio sapere.
[vv. 7-11]
12su di voi fissai l’attenzione.
Ma ecco, nessuno ha potuto confutare Giobbe,
nessuno tra voi ha risposto ai suoi detti.
13Non venite a dire: “Abbiamo trovato noi la sapienza,
Dio solo può vincerlo, non un uomo!”.
[vv. 14-19]
20Parlerò e avrò un po’ d’aria,
aprirò le labbra e risponderò.
[v. 21]
22perché io non so adulare:
altrimenti il mio creatore in breve mi annienterebbe.

1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
porgi l’orecchio ad ogni mia parola.
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà parole schiette
e le mie labbra parleranno con chiarezza.
[vv. 4-19]

20Il pane gli provoca nausea,
gli ripugnano anche i cibi più squisiti,
[vv. 21-23]
24che abbia pietà di lui e implori:
“Scampalo dallo scendere nella fossa,
io gli ho trovato un riscatto”,
[v. 25]
26Supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà con giubilo il suo volto,
e di nuovo lo riconoscerà giusto.
[vv. 27-30]
31Porgi l’orecchio, Giobbe, ascoltami,
sta’ in silenzio e parlerò io;
[vv. 32-33]

[vv. 1-2]

3perché come l’orecchio distingue le parole
e il palato assapora i cibi,
4così noi esploriamo ciò che è giusto,
indaghiamo tra noi ciò che è bene.
5Giobbe ha detto: “Io sono giusto,
ma Dio mi nega il mio diritto;
6contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga, benché senza colpa”.
7Quale uomo è come Giobbe
che beve, come l’acqua, l’insulto,
[vv. 8-10]

11Egli infatti ricompensa l’uomo secondo le sue opere,
retribuisce ciascuno secondo la sua condotta.
[vv. 12-14]
15ogni carne morirebbe all’istante
e l’uomo ritornerebbe in polvere.
16Se sei intelligente, ascolta bene questo,
porgi l’orecchio al suono delle mie parole.
[vv. 17-21]
22Non vi è tenebra, non densa oscurità,
dove possano nascondersi i malfattori.
[v. 23]
24egli abbatte i potenti, senza fare indagini,
e colloca altri al loro posto.
[vv. 25-32]

33Forse dovrebbe ricompensare secondo il tuo modo di vedere,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Sei tu che devi scegliere, non io,
di’, dunque, quello che sai.
[v. 34]
35“Giobbe non parla con sapienza
e le sue parole sono prive di senso”.
36Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo,
per le sue risposte da uomo empio,
37perché al suo peccato aggiunge la ribellione,
getta scherno su di noi
e moltiplica le sue parole contro Dio».

[vv. 1-4]

5Contempla il cielo e osserva,
considera le nubi, come sono più alte di te.
[vv. 6-8]
9Si grida sotto il peso dell’oppressione,
si invoca aiuto contro il braccio dei potenti,
[v. 10]
11che ci rende più istruiti delle bestie selvatiche,
che ci fa più saggi degli uccelli del cielo?”.
12Si grida, allora, ma egli non risponde
a causa della superbia dei malvagi.
[vv. 13-15]
16Giobbe dunque apre a vuoto la sua bocca
e accumula chiacchiere senza senso».

[v. 1]

2«Abbi un po’ di pazienza e io ti istruirò,
perché c’è altro da dire in difesa di Dio.
[vv. 3-10]
11Se ascoltano e si sottomettono,
termineranno i loro giorni nel benessere
e i loro anni fra le delizie.
[v. 12]
13I perversi di cuore si abbandonano all’ira,
non invocano aiuto, quando Dio li incatena.
[v. 14]
15Ma Dio libera il povero mediante l’afflizione,
e con la sofferenza gli apre l’orecchio.

16Egli trarrà anche te dalle fauci dell’angustia
verso un luogo spazioso, non ristretto,
e la tua tavola sarà colma di cibi succulenti.
[vv. 17-20]
21Bada di non volgerti all’iniquità,
poiché per questo sei stato provato dalla miseria.

22Ecco, Dio è sublime nella sua potenza;
quale maestro è come lui?
[vv. 23-25]
26Ecco, Dio è così grande che non lo comprendiamo,
è incalcolabile il numero dei suoi anni.
[v. 27]
28che le nubi rovesciano,
grondano sull’uomo in quantità.
29Chi può calcolare la distesa delle nubi
e i fragori della sua dimora?
[v. 30]
31In tal modo alimenta i popoli
e offre loro cibo in abbondanza.
32Con le mani afferra la folgore
e la scaglia contro il bersaglio.
[v. 33]

1Per questo mi batte forte il cuore
e mi balza fuori dal petto.
2Udite attentamente il rumore della sua voce,
il fragore che esce dalla sua bocca.
3Egli lo diffonde per tutto il cielo
e la sua folgore giunge ai lembi della terra;
[v. 4]
5Dio tuona mirabilmente con la sua voce,
opera meraviglie che non comprendiamo!
[vv. 6-7]
8Le belve si ritirano nei loro nascondigli
e si accovacciano nelle loro tane.
[vv. 9-10]
11Carica di umidità le nuvole
e le nubi ne diffondono le folgori.
[v. 12]
13Egli le manda o per castigo del mondo
o in segno di bontà.
14Porgi l’orecchio a questo, Giobbe,
férmati e considera le meraviglie di Dio.
15Sai tu come Dio le governa
e come fa brillare il lampo dalle nubi?
[vv. 16-18]
19Facci sapere che cosa possiamo dirgli!
Noi non siamo in grado di esprimerci perché avvolti nelle tenebre.
[v. 20]
21All’improvviso la luce diventa invisibile,
oscurata dalle nubi:
poi soffia il vento e le spazza via.
[v. 22]
23L’Onnipotente noi non possiamo raggiungerlo,
sublime in potenza e rettitudine,
grande per giustizia: egli non opprime.
[v. 24]

1Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:

[vv. 2-5]
6Dove sono fissate le sue basi
o chi ha posto la sua pietra angolare,
[vv. 7-8]

9quando io lo vestivo di nubi
e lo fasciavo di una nuvola oscura,
[vv. 10-12]

13perché afferri la terra per i lembi
e ne scuota via i malvagi,
[v. 14]
15e sia negata ai malvagi la loro luce
e sia spezzato il braccio che si alza a colpire?
16Sei mai giunto alle sorgenti del mare
e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato?
17Ti sono state svelate le porte della morte
e hai visto le porte dell’ombra tenebrosa?
[v. 18]
19Qual è la strada dove abita la luce
e dove dimorano le tenebre,
[vv. 20-21]
22Sei mai giunto fino ai depositi della neve,
hai mai visto i serbatoi della grandine,
23che io riserbo per l’ora della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
[vv. 24-25]

26per far piovere anche sopra una terra spopolata,
su un deserto dove non abita nessuno,
27per dissetare regioni desolate e squallide
e far sbocciare germogli verdeggianti?
[v. 28]
29Dal qual grembo esce il ghiaccio
e la brina del cielo chi la genera,
30quando come pietra le acque si induriscono
e la faccia dell’abisso si raggela?

[vv. 31-33]
34Puoi tu alzare la voce fino alle nubi
per farti inondare da una massa d’acqua?
[v. 35]
36Chi mai ha elargito all’ibis la sapienza
o chi ha dato al gallo intelligenza?
37Chi mai è in grado di contare con esattezza le nubi
e chi può riversare gli otri del cielo,
[vv. 38-40]

41Chi prepara al corvo il suo pasto,
quando i suoi piccoli gridano verso Dio
e vagano qua e là per mancanza di cibo?

[vv. 1-3]
4Robusti sono i loro figli, crescono all’aperto,
se ne vanno e non tornano più da esse.

5Chi lascia libero l’asino selvatico
e chi ne scioglie i legami?
[vv. 6-8]

9Forse il bufalo acconsente a servirti
o a passare la notte presso la tua greppia?
10Puoi forse legare il bufalo al solco con le corde,
o fargli arare le valli dietro a te?
[vv. 11-12]

13Lo struzzo batte festosamente le ali,
come se fossero penne di cicogna e di falco.
14Depone infatti sulla terra le uova
e nella sabbia le lascia riscaldare.
15Non pensa che un piede può schiacciarle,
una bestia selvatica calpestarle.
[vv. 16-17]
18Ma quando balza in alto,
si beffa del cavallo e del suo cavaliere.

[vv. 19-20]
21Scalpita nella valle baldanzoso
e con impeto va incontro alle armi.
[vv. 22-24]
25Al primo suono nitrisce: “Ah!”
e da lontano fiuta la battaglia,
gli urli dei capi e il grido di guerra.

[vv. 26-30]

1Il Signore prese a dire a Giobbe:

[v. 2]

3Giobbe prese a dire al Signore:

4«Ecco, non conto niente: che cosa ti posso rispondere?
Mi metto la mano sulla bocca.
[v. 5]

6Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:

[vv. 7-8]
9Hai tu un braccio come quello di Dio
e puoi tuonare con voce pari alla sua?
[v. 10]
11Effondi pure i furori della tua collera,
guarda ogni superbo e abbattilo,
12guarda ogni superbo e umilialo,
schiaccia i malvagi ovunque si trovino;
13sprofondali nella polvere tutti insieme
e rinchiudi i loro volti nel buio!
[v. 14]

15Ecco, l’ippopotamo che io ho creato al pari di te,
si nutre di erba come il bue.
[vv. 16-17]
18le sue vertebre sono tubi di bronzo,
le sue ossa come spranghe di ferro.
[v. 19]
20Gli portano in cibo i prodotti dei monti,
mentre tutte le bestie della campagna si trastullano attorno a lui.
[v. 21]
22Lo ricoprono d’ombra le piante di loto,
lo circondano i salici del torrente.
23Ecco, se il fiume si ingrossa, egli non si agita,
anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca, resta calmo.
[vv. 24-28]

29Scherzerai con lui come un passero,
legandolo per le tue bambine?
[vv. 30-32]

1Ecco, davanti a lui ogni sicurezza viene meno,
al solo vederlo si resta abbattuti.
[vv. 2-3]
4Non passerò sotto silenzio la forza delle sue membra,
né la sua potenza né la sua imponente struttura.
[v. 5]
6Chi mai ha aperto i battenti della sua bocca,
attorno ai suoi denti terrificanti?
[vv. 7-9]
10Il suo starnuto irradia luce,
i suoi occhi sono come le palpebre dell’aurora.
11Dalla sua bocca erompono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
12Dalle sue narici esce fumo
come da caldaia infuocata e bollente.
13Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
[v. 14]
15Compatta è la massa della sua carne,
ben salda su di lui e non si muove.
[vv. 16-18]
19Il ferro per lui è come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
[v. 20]
21Come stoppia è la mazza per lui
e si fa beffe del sibilo del giavellotto.
22La sua pancia è fatta di cocci aguzzi
e striscia sul fango come trebbia.
23Fa ribollire come pentola il fondo marino,
fa gorgogliare il mare come un vaso caldo di unguenti.
24Dietro di sé produce una scia lucente
e l’abisso appare canuto.
[v. 25]
26Egli domina tutto ciò che superbo s’innalza,
è sovrano su tutte le bestie feroci».

1Giobbe prese a dire al Signore:

2«Comprendo che tu puoi tutto
e che nessun progetto per te è impossibile.
[vv. 3-6]

7Dopo che il Signore ebbe rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz di Teman: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe. 8Prendete dunque sette giovenchi e sette montoni e andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi e io, per riguardo a lui, non punirò la vostra stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe».

9Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Sofar di Naamà andarono e fecero come aveva detto loro il Signore e il Signore ebbe riguardo di Giobbe.

10Il Signore ristabilì la sorte di Giobbe, dopo che egli ebbe pregato per i suoi amici. Infatti il Signore raddoppiò quanto Giobbe aveva posseduto. 11Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo; banchettarono con lui in casa sua, condivisero il suo dolore e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui, e ognuno gli regalò una somma di denaro e un anello d’oro.

12Il Signore benedisse il futuro di Giobbe più del suo passato. Così possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. 13Ebbe anche sette figli e tre figlie. 14Alla prima mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Argentea. 15In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell’eredità insieme con i loro fratelli.

16Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant’anni e vide figli e nipoti per quattro generazioni. 17Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.

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