La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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Suggerimento:
9. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio
1. Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio
2. Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio
3. Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato; ad es: mos* cerca tutte le parole che iniziano per "mos"; Esempio
4. Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato, e funziona anche dentro alle virgolette: ad es: mos* dis* cerca tutte le frasi di due parole che iniziano rispettivamente per "mos" e per "dis"; Esempio
5. Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio
6. Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio
7. Puoi estrarre un libro intero usando l'operatore libro: (o una sua abbreviazione), ad es. libro: Is. Esempio
8. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sia abbreviazione) seguito da un libro, ad es: in: Mt; puoi anche ripeterlo con più libri. Esempio
9. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio
10. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio
11. L'operatore in: (o una sua abbreviazione), che specifica in quali libri cercare, può essere preceduto dal segno meno per escludere quei libri o gruppi di libri, ad es. - in: nt. Esempio
12. Puoi usare l'operatore evidenzia: (o una sua abbreviazione) per evidenzare una parola o frase, ad es. cercare Gesù ed evidenziare anche Cristo: Gesù evidenzia: Cristo. Esempio
13. Puoi cercare nei versetti, nei capitoli o nei paragrafi: specificalo con l'operatore modo: (o una sua abbreviazione), ad es. Cristo modo: capitoli. Esempio
14. Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio
15. Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio
16. Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio
17. Normalmente le ricerche non tengono conto delle maiuscole/minuscole, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:maiuscole (o una sua abbreviazione). Esempio
18. Normalmente le ricerche non tengono conto delle lettere accentate, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:accenti (o una sua abbreviazione). Esempio
19. Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio
20. Normalmente le ricerche sono per parole intere, puoi cercare anche dentro le parole aggiungendo opzione:dentro (o una sua abbreviazione). Esempio
21. Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi richiedere di usare la CEI 1974 aggiungendo versione:1974. L'operatore può essere abbreviato. Esempio
22. Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio
23. Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio
24. Se si fa la ricerca mediante espressione regolare e questa contiene uno spazio bisogna allora includere l'espressione regolare tra virgolette. Esempio
25. Ogni operatore (tipo opzione:) può essere abbreviato con la o le prime lettere. Lo stesso vale per le varie opzioni: si può ad es. scrivere opzione:dentro oppure opz:d oppure opzione:de, e l'effetto è lo stesso
26. Si può usare l'opzione:protestante (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione protestante (anglosassone), cioè usando ":" tra capitolo e versetti e "," per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio
27. Si può usare l'opzione:cattolico (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione cattolica, cioè usando "," tra capitolo e versetti e "." per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio
28. Se vengono usate entrambe le opzioni opzione:cattolico e opzione:protestante (o loro abbreviazioni), la prima prevale sempre sulla seconda. Esempio
29. Il suggerimento che viene presentato è scelto a caso. Se vuoi presentare uno specifico suggerimento aggiungi il parametro HintNumber all'URL, ad esempio "&HintNumber=7". Mostra il suggerimento n. 7

SELECT paragraphs_bible_it_cei_1974.paragraph_text AS text, paragraphs_bible_it_cei_1974.paragraph_sort AS paragraph_sort, books.sort AS book_sort FROM paragraphs_bible_it_cei_1974 JOIN books ON paragraphs_bible_it_cei_1974.book_sort = books.sort WHERE 1 AND ( paragraphs_bible_it_cei_1974.paragraph_text_search LIKE '%cr%');
BoolCheckAllResults=

Hai cercato i paragrafi contenenti la parola o frase cr [anche dentro le parole, cercando nei paragrafi, versione Bibbia CEI 1974]

Hai trovato 2286 paragrafi in 71 libri:

GnGenesi (32), EsEsodo (75), LvLevitico (92), NmNumeri (60), DtDeuteronomio (57), GsGiosuè (19), GdcGiudici (15), 1Sam1 Samuele (35), 2Sam2 Samuele (32), 1Re1 Re (45), 2Re2 Re (66), 1Cr1 Cronache (38), 2Cr2 Cronache (83), EsdEsdra (21), NeeNeemia (22), TbTobia (12), GdtGiuditta (14), EstEster (18), 1Mac1 Maccabei (52), 2Mac2 Maccabei (54), GbGiobbe (31), SalSalmi (106), PrProverbi (25), QoQoelet (11), SapSapienza (25), SirSiracide (58), IsIsaia (73), GerGeremia (64), LamLamentazioni (4), BarBaruc (10), EzEzechiele (75), DnDaniele (41), OsOsea (12), GlGioele (1), AmAmos (11), AbdAbdia (2), GioGiona (5), MiMichea (5), NaNaum (3), AbAbacuc (7), SoSofonia (6), AgAggeo (1), ZacZaccaria (5), MalMalachia (6), MtMatteo (86), McMarco (53), LcLuca (83), GvGiovanni (83), AtAtti (96), RmRomani (64), 1Cor1 Corinzi (57), 2Cor2 Corinzi (39), GalGalati (23), EfEfesini (24), FilFilippesi (17), ColColossesi (18), 1Tess1 Tessalonicesi (14), 2Tess2 Tessalonicesi (9), 1Tim1 Timoteo (18), 2Tim2 Timoteo (10), TtTito (7), FmFilemone (7), EbrEbrei (35), GcGiacomo (6), 1Pt1 Pietro (22), 2Pt2 Pietro (11), 1Gv1 Giovanni (14), 2Gv2 Giovanni (3), 3Gv3 Giovanni (3), GdGiuda (8), ApApocalisse (47)

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Bibbia CEI 1974
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[c. 2]

[vv. 1-2]

3Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: «È stato concepito un uomo!».
4Quel giorno sia tenebra,
non lo ricerchi Dio dall'alto,
né brilli mai su di esso la luce.
5Lo rivendichi tenebra e morte,
gli si stenda sopra una nube
e lo facciano spaventoso gli uragani del giorno!
6Quel giorno lo possieda il buio
non si aggiunga ai giorni dell'anno,
non entri nel conto dei mesi.
7Ecco, quella notte sia lugubre
e non entri giubilo in essa.
8La maledicano quelli che imprecano al giorno,
che sono pronti a evocare Leviatan.
9Si oscurino le stelle del suo crepuscolo,
speri la luce e non venga;
non veda schiudersi le palpebre dell'aurora,
10poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno,
e non ha nascosto l'affanno agli occhi miei!
11E perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
12Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e perché due mammelle, per allattarmi?
13Sì, ora giacerei tranquillo,
dormirei e avrei pace
14con i re e i governanti della terra,
che si sono costruiti mausolei,
15o con i principi, che hanno oro
e riempiono le case d'argento.
16Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bimbi che non hanno visto la luce.
17Laggiù i malvagi cessano d'agitarsi,
laggiù riposano gli sfiniti di forze.
18I prigionieri hanno pace insieme,
non sentono più la voce dell'aguzzino.
19Laggiù è il piccolo e il grande,
e lo schiavo è libero dal suo padrone.
20Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha l'amarezza nel cuore,
21a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
22che godono alla vista di un tumulo,
gioiscono se possono trovare una tomba...
23a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio da ogni parte ha sbarrato?
24Così, al posto del cibo entra il mio gemito,
e i miei ruggiti sgorgano come acqua,
25perché ciò che temo mi accade
e quel che mi spaventa mi raggiunge.
26Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo e viene il tormento!

[v. 1]

2Se si tenta di parlarti, ti sarà forse gravoso?
Ma chi può trattenere il discorso?
3Ecco, tu hai istruito molti
e a mani fiacche hai ridato vigore;
4le tue parole hanno sorretto chi vacillava
e le ginocchia che si piegavano hai rafforzato.
5Ma ora questo accade a te e ti abbatti;
capita a te e ne sei sconvolto.
6La tua pietà non era forse la tua fiducia
e la tua condotta integra, la tua speranza?
7Ricordalo: quale innocente è mai perito
e quando mai furon distrutti gli uomini retti?
8Per quanto io ho visto, chi coltiva iniquità,
chi semina affanni, li raccoglie.
9A un soffio di Dio periscono
e dallo sfogo della sua ira sono annientati.
10Il ruggito del leone e l'urlo del leopardo
e i denti dei leoncelli sono frantumati.
11Il leone è perito per mancanza di preda
e i figli della leonessa sono stati dispersi.
12A me fu recata, furtiva, una parola
e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro.
13Nei fantasmi, tra visioni notturne,
quando grava sugli uomini il sonno,
14terrore mi prese e spavento
e tutte le ossa mi fece tremare;
15un vento mi passò sulla faccia,
e il pelo si drizzò sulla mia carne...
16Stava là ritto uno, di cui non riconobbi l'aspetto,
un fantasma stava davanti ai miei occhi...
Un sussurro..., e una voce mi si fece sentire:
17«Può il mortale essere giusto davanti a Dio
o innocente l'uomo davanti al suo creatore?
18Ecco, dei suoi servi egli non si fida
e ai suoi angeli imputa difetti;
19quanto più a chi abita case di fango,
che nella polvere hanno il loro fondamento!
Come tarlo sono schiacciati,
20annientati fra il mattino e la sera:
senza che nessuno ci badi, periscono per sempre.
21La funicella della loro tenda

[v. 21]

[c. 5]
[<< 5]
[<< 5]

[v. 1]

1Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario?
2Come lo schiavo sospira l'ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
3così a me son toccati mesi d'illusione
e notti di dolore mi sono state assegnate.
4Se mi corico dico: «Quando mi alzerò?».
Si allungano le ombre e sono stanco di rigirarmi fino all'alba.
5Ricoperta di vermi e croste è la mia carne,
raggrinzita è la mia pelle e si disfà.
6I miei giorni sono stati più veloci d'una spola,
sono finiti senza speranza.
7Ricordati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
8Non mi scorgerà più l'occhio di chi mi vede:
i tuoi occhi saranno su di me e io più non sarò.
9Una nube svanisce e se ne va,
così chi scende agl'inferi più non risale;
10non tornerà più nella sua casa,
mai più lo rivedrà la sua dimora.
11Ma io non terrò chiusa la mia bocca,
parlerò nell'angoscia del mio spirito,
mi lamenterò nell'amarezza del mio cuore!
12Son io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu mi metta accanto una guardia?
13Quando io dico: «Il mio giaciglio mi darà sollievo,
il mio letto allevierà la mia sofferenza»,
14tu allora mi spaventi con sogni
e con fantasmi tu mi atterrisci.
15Preferirei essere soffocato,
la morte piuttosto che questi miei dolori!
16Io mi disfaccio, non vivrò più a lungo.
Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
17Che è quest'uomo che tu nei fai tanto conto
e a lui rivolgi la tua attenzione
18e lo scruti ogni mattina
e ad ogni istante lo metti alla prova?
19Fino a quando da me non toglierai lo sguardo
e non mi lascerai inghiottire la saliva?
20Se ho peccato, che cosa ti ho fatto,
o custode dell'uomo?
Perché m'hai preso a bersaglio
e ti son diventato di peso?
21Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia iniquità?
Ben presto giacerò nella polvere,
mi cercherai, ma più non sarò!

1Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario?
2Come lo schiavo sospira l'ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
3così a me son toccati mesi d'illusione
e notti di dolore mi sono state assegnate.
4Se mi corico dico: «Quando mi alzerò?».
Si allungano le ombre e sono stanco di rigirarmi fino all'alba.
5Ricoperta di vermi e croste è la mia carne,
raggrinzita è la mia pelle e si disfà.
6I miei giorni sono stati più veloci d'una spola,
sono finiti senza speranza.
7Ricordati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
8Non mi scorgerà più l'occhio di chi mi vede:
i tuoi occhi saranno su di me e io più non sarò.
9Una nube svanisce e se ne va,
così chi scende agl'inferi più non risale;
10non tornerà più nella sua casa,
mai più lo rivedrà la sua dimora.
11Ma io non terrò chiusa la mia bocca,
parlerò nell'angoscia del mio spirito,
mi lamenterò nell'amarezza del mio cuore!
12Son io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu mi metta accanto una guardia?
13Quando io dico: «Il mio giaciglio mi darà sollievo,
il mio letto allevierà la mia sofferenza»,
14tu allora mi spaventi con sogni
e con fantasmi tu mi atterrisci.
15Preferirei essere soffocato,
la morte piuttosto che questi miei dolori!
16Io mi disfaccio, non vivrò più a lungo.
Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
17Che è quest'uomo che tu nei fai tanto conto
e a lui rivolgi la tua attenzione
18e lo scruti ogni mattina
e ad ogni istante lo metti alla prova?
19Fino a quando da me non toglierai lo sguardo
e non mi lascerai inghiottire la saliva?
20Se ho peccato, che cosa ti ho fatto,
o custode dell'uomo?
Perché m'hai preso a bersaglio
e ti son diventato di peso?
21Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia iniquità?
Ben presto giacerò nella polvere,
mi cercherai, ma più non sarò!

[v. 1]

2Fino a quando dirai queste cose
e vento impetuoso saranno le parole della tua bocca?
3Può forse Dio deviare il diritto
o l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
4Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui,
li ha messi in balìa della loro iniquità.
5Se tu cercherai Dio
e implorerai l'Onnipotente,
6se puro e integro tu sei,
fin d'ora veglierà su di te
e ristabilirà la dimora della tua giustizia;
7piccola cosa sarà la tua condizione di prima,
di fronte alla grandezza che avrà la futura.
8Chiedilo infatti alle generazioni passate,
poni mente all'esperienza dei loro padri,
9perché noi siamo di ieri e nulla sappiamo,
come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra.
10Essi forse non ti istruiranno e ti parleranno
traendo le parole dal cuore?
11Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz'acqua?
12È ancora verde, non buono per tagliarlo,
e inaridisce prima d'ogn'altra erba.
13Tale il destino di chi dimentica Dio,
così svanisce la speranza dell'empio;
14la sua fiducia è come un filo
e una tela di ragno è la sua sicurezza:
15si appoggi alla sua casa, essa non resiste,
vi si aggrappi, ma essa non regge.
16Rigoglioso sia pure in faccia al sole
e sopra il giardino si spandano i suoi rami,
17sul terreno sassoso s'intreccino le sue radici,
tra le pietre attinga la vita.
18Se lo si toglie dal suo luogo,
questo lo rinnega: «Non t'ho mai visto!».
19Ecco la gioia del suo destino
e dalla terra altri rispuntano.
20Dunque, Dio non rigetta l'uomo integro,
e non sostiene la mano dei malfattori.
21Colmerà di nuovo la tua bocca di sorriso
e le tue labbra di gioia.
22I tuoi nemici saran coperti di vergogna
e la tenda degli empi più non sarà.

[v. 1]

1Stanco io sono della mia vita!
Darò libero sfogo al mio lamento,
parlerò nell'amarezza del mio cuore.
2Dirò a Dio: Non condannarmi!
Fammi sapere perché mi sei avversario.
3È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l'opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
4Hai tu forse occhi di carne
o anche tu vedi come l'uomo?
5Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un uomo,
i tuoi anni come i giorni di un mortale,
6perché tu debba scrutare la mia colpa
e frugare il mio peccato,
7pur sapendo ch'io non sono colpevole
e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto
integro in ogni parte; vorresti ora distruggermi?
9Ricordati che come argilla mi hai plasmato
e in polvere mi farai tornare.
10Non m'hai colato forse come latte
e fatto accagliare come cacio?
11Di pelle e di carne mi hai rivestito,
d'ossa e di nervi mi hai intessuto.
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
13Eppure, questo nascondevi nel cuore,
so che questo avevi nel pensiero!
14Tu mi sorvegli, se pecco,
e non mi lasci impunito per la mia colpa.
15Se sono colpevole, guai a me!
Se giusto, non oso sollevare la testa,
sazio d'ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
16Se la sollevo, tu come un leopardo mi dai la caccia
e torni a compiere prodigi contro di me,
17su di me rinnovi i tuoi attacchi,
contro di me aumenti la tua ira
e truppe sempre fresche mi assalgono.
18Perché tu mi hai tratto dal seno materno?
Fossi morto e nessun occhio m'avesse mai visto!
19Sarei come se non fossi mai esistito;
dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20E non son poca cosa i giorni della mia vita?
Lasciami, sì ch'io possa respirare un poco
21prima che me ne vada, senza ritornare,
verso la terra delle tenebre e dell'ombra di morte,
22terra di caligine e di disordine,
dove la luce è come le tenebre.

1Stanco io sono della mia vita!
Darò libero sfogo al mio lamento,
parlerò nell'amarezza del mio cuore.
2Dirò a Dio: Non condannarmi!
Fammi sapere perché mi sei avversario.
3È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l'opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
4Hai tu forse occhi di carne
o anche tu vedi come l'uomo?
5Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un uomo,
i tuoi anni come i giorni di un mortale,
6perché tu debba scrutare la mia colpa
e frugare il mio peccato,
7pur sapendo ch'io non sono colpevole
e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
8Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto
integro in ogni parte; vorresti ora distruggermi?
9Ricordati che come argilla mi hai plasmato
e in polvere mi farai tornare.
10Non m'hai colato forse come latte
e fatto accagliare come cacio?
11Di pelle e di carne mi hai rivestito,
d'ossa e di nervi mi hai intessuto.
12Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
13Eppure, questo nascondevi nel cuore,
so che questo avevi nel pensiero!
14Tu mi sorvegli, se pecco,
e non mi lasci impunito per la mia colpa.
15Se sono colpevole, guai a me!
Se giusto, non oso sollevare la testa,
sazio d'ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
16Se la sollevo, tu come un leopardo mi dai la caccia
e torni a compiere prodigi contro di me,
17su di me rinnovi i tuoi attacchi,
contro di me aumenti la tua ira
e truppe sempre fresche mi assalgono.
18Perché tu mi hai tratto dal seno materno?
Fossi morto e nessun occhio m'avesse mai visto!
19Sarei come se non fossi mai esistito;
dal ventre sarei stato portato alla tomba!
20E non son poca cosa i giorni della mia vita?
Lasciami, sì ch'io possa respirare un poco
21prima che me ne vada, senza ritornare,
verso la terra delle tenebre e dell'ombra di morte,
22terra di caligine e di disordine,
dove la luce è come le tenebre.

[v. 1]

1L'uomo, nato di donna,
breve di giorni e sazio di inquietudine,
2come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l'ombra e mai si ferma.
3Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi
e lo chiami a giudizio presso di te?
4Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
se il numero dei suoi mesi dipende da te,
se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
6distogli lo sguardo da lui e lascialo stare
finché abbia compiuto, come un salariato, la sua giornata!
7Poiché anche per l'albero c'è speranza:
se viene tagliato, ancora ributta
e i suoi germogli non cessano di crescere;
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
9al sentore dell'acqua rigermoglia
e mette rami come nuova pianta.
10L'uomo invece, se muore, giace inerte,
quando il mortale spira, dov'è?
11Potranno sparire le acque del mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
12ma l'uomo che giace più non s'alzerà,
finché durano i cieli non si sveglierà,
né più si desterà dal suo sonno.
13Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba,
occultarmi, finché sarà passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
14Se l'uomo che muore potesse rivivere,
aspetterei tutti i giorni della mia milizia
finché arrivi per me l'ora del cambio!
15Mi chiameresti e io risponderei,
l'opera delle tue mani tu brameresti.
16Mentre ora tu conti i miei passi
non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto
e tu cancelleresti la mia colpa.
18Ohimè! come un monte finisce in una frana
e come una rupe si stacca dal suo posto,
19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell'uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
21Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
22Soltanto i suoi dolori egli sente
e piange sopra di sé.

[c. 12]
[<< 12]
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1L'uomo, nato di donna,
breve di giorni e sazio di inquietudine,
2come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l'ombra e mai si ferma.
3Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi
e lo chiami a giudizio presso di te?
4Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
se il numero dei suoi mesi dipende da te,
se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
6distogli lo sguardo da lui e lascialo stare
finché abbia compiuto, come un salariato, la sua giornata!
7Poiché anche per l'albero c'è speranza:
se viene tagliato, ancora ributta
e i suoi germogli non cessano di crescere;
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
9al sentore dell'acqua rigermoglia
e mette rami come nuova pianta.
10L'uomo invece, se muore, giace inerte,
quando il mortale spira, dov'è?
11Potranno sparire le acque del mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
12ma l'uomo che giace più non s'alzerà,
finché durano i cieli non si sveglierà,
né più si desterà dal suo sonno.
13Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba,
occultarmi, finché sarà passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
14Se l'uomo che muore potesse rivivere,
aspetterei tutti i giorni della mia milizia
finché arrivi per me l'ora del cambio!
15Mi chiameresti e io risponderei,
l'opera delle tue mani tu brameresti.
16Mentre ora tu conti i miei passi
non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto
e tu cancelleresti la mia colpa.
18Ohimè! come un monte finisce in una frana
e come una rupe si stacca dal suo posto,
19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell'uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
21Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
22Soltanto i suoi dolori egli sente
e piange sopra di sé.

1L'uomo, nato di donna,
breve di giorni e sazio di inquietudine,
2come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l'ombra e mai si ferma.
3Tu, sopra un tal essere tieni aperti i tuoi occhi
e lo chiami a giudizio presso di te?
4Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.
5Se i suoi giorni sono contati,
se il numero dei suoi mesi dipende da te,
se hai fissato un termine che non può oltrepassare,
6distogli lo sguardo da lui e lascialo stare
finché abbia compiuto, come un salariato, la sua giornata!
7Poiché anche per l'albero c'è speranza:
se viene tagliato, ancora ributta
e i suoi germogli non cessano di crescere;
8se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
9al sentore dell'acqua rigermoglia
e mette rami come nuova pianta.
10L'uomo invece, se muore, giace inerte,
quando il mortale spira, dov'è?
11Potranno sparire le acque del mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
12ma l'uomo che giace più non s'alzerà,
finché durano i cieli non si sveglierà,
né più si desterà dal suo sonno.
13Oh, se tu volessi nascondermi nella tomba,
occultarmi, finché sarà passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
14Se l'uomo che muore potesse rivivere,
aspetterei tutti i giorni della mia milizia
finché arrivi per me l'ora del cambio!
15Mi chiameresti e io risponderei,
l'opera delle tue mani tu brameresti.
16Mentre ora tu conti i miei passi
non spieresti più il mio peccato:
17in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio misfatto
e tu cancelleresti la mia colpa.
18Ohimè! come un monte finisce in una frana
e come una rupe si stacca dal suo posto,
19e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell'uomo.
20Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
21Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
22Soltanto i suoi dolori egli sente
e piange sopra di sé.

[v. 1]

2Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate in aria
e riempirsi il ventre di vento d'oriente?
3Si difende egli con parole senza costrutto
e con discorsi inutili?
4Tu anzi distruggi la religione
e abolisci la preghiera innanzi a Dio.
5Sì, la tua malizia suggerisce alla tua bocca
e scegli il linguaggio degli astuti.
6Non io, ma la tua bocca ti condanna
e le tue labbra attestano contro di te.
7Sei forse tu il primo uomo che è nato,
o, prima dei monti, sei venuto al mondo?
8Hai avuto accesso ai segreti consigli di Dio
e ti sei appropriata tu solo la sapienza?
9Che cosa sai tu che noi non sappiamo?
Che cosa capisci che da noi non si comprenda?
10Anche fra di noi c'è il vecchio e c'è il canuto
più di tuo padre, carico d'anni.
11Poca cosa sono per te le consolazioni di Dio
e una parola moderata a te rivolta?
12Perché il tuo cuore ti trasporta
e perché fanno cenni i tuoi occhi,
13quando volgi contro Dio il tuo animo
e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
14Che cos'è l'uomo perché si ritenga puro,
perché si dica giusto un nato di donna?
15Ecco, neppure dei suoi santi egli ha fiducia
e i cieli non sono puri ai suoi occhi;
16quanto meno un essere abominevole e corrotto,
l'uomo, che beve l'iniquità come acqua.
17Voglio spiegartelo, ascoltami,
ti racconterò quel che ho visto,
18quello che i saggi riferiscono,
non celato ad essi dai loro padri;
19a essi soli fu concessa questa terra,
né straniero alcuno era passato in mezzo a loro.
20Per tutti i giorni della vita il malvagio si tormenta;
sono contati gli anni riservati al violento.
21Voci di spavento gli risuonano agli orecchi
e in piena pace si vede assalito dal predone.
22Non crede di potersi sottrarre alle tenebre,
egli si sente destinato alla spada.
23Destinato in pasto agli avvoltoi,
sa che gli è preparata la rovina.
24Un giorno tenebroso lo spaventa,
la miseria e l'angoscia l'assalgono
come un re pronto all'attacco,
25perché ha steso contro Dio la sua mano,
ha osato farsi forte contro l'Onnipotente;
26correva contro di lui a testa alta,
al riparo del curvo spessore del suo scudo;
27poiché aveva la faccia coperta di grasso
e pinguedine intorno ai suoi fianchi.
28Avrà dimora in città diroccate,
in case dove non si abita più,
destinate a diventare macerie.
29Non arricchirà, non durerà la sua fortuna,
non metterà radici sulla terra.
30Alle tenebre non sfuggirà,
la vampa seccherà i suoi germogli
e dal vento sarà involato il suo frutto.
31Non confidi in una vanità fallace,
perché sarà una rovina.
32La sua fronda sarà tagliata prima del tempo
e i suoi rami non rinverdiranno più.
33Sarà spogliato come vigna della sua uva ancor acerba
e getterà via come ulivo i suoi fiori,
34poiché la stirpe dell'empio è sterile
e il fuoco divora le tende dell'uomo venale.
35Concepisce malizia e genera sventura
e nel suo seno alleva delusione.

[v. 1]

2Ne ho udite gia molte di simili cose!
Siete tutti consolatori molesti.
3Non avran termine le parole campate in aria?
O che cosa ti spinge a rispondere così?
4Anch'io sarei capace di parlare come voi,
se voi foste al mio posto:
vi affogherei con parole
e scuoterei il mio capo su di voi.
5Vi conforterei con la bocca
e il tremito delle mie labbra cesserebbe.
6Ma se parlo, non viene impedito il mio dolore;
se taccio, che cosa lo allontana da me?
7Ora però egli m'ha spossato, fiaccato,
tutto il mio vicinato mi è addosso;
8si è costituito testimone ed è insorto contro di me:
il mio calunniatore mi accusa in faccia.
9La sua collera mi dilania e mi perseguita;
digrigna i denti contro di me,
il mio nemico su di me aguzza gli occhi.
10Spalancano la bocca contro di me,
mi schiaffeggiano con insulti,
insieme si alleano contro di me.
11Dio mi consegna come preda all'empio,
e mi getta nelle mani dei malvagi.
12Me ne stavo tranquillo ed egli mi ha rovinato,
mi ha afferrato per il collo e mi ha stritolato;
ha fatto di me il suo bersaglio.
13I suoi arcieri mi circondano;
mi trafigge i fianchi senza pietà,
versa a terra il mio fiele,
14mi apre ferita su ferita,
mi si avventa contro come un guerriero.
15Ho cucito un sacco sulla mia pelle
e ho prostrato la fronte nella polvere.
16La mia faccia è rossa per il pianto
e sulle mie palpebre v'è una fitta oscurità.
17Non c'è violenza nelle mie mani
e pura è stata la mia preghiera.
18O terra, non coprire il mio sangue
e non abbia sosta il mio grido!
19Ma ecco, fin d'ora il mio testimone è nei cieli,
il mio mallevadore è lassù;
20miei avvocati presso Dio sono i miei lamenti,
mentre davanti a lui sparge lacrime il mio occhio,
21perché difenda l'uomo davanti a Dio,
come un mortale fa con un suo amico;
22poiché passano i miei anni contati
e io me ne vado per una via senza ritorno.

[vv. 1-3]

4Poiché hai privato di senno la loro mente,
per questo non li lascerai trionfare.
5Come chi invita gli amici a parte del suo pranzo,
mentre gli occhi dei suoi figli languiscono;
6così son diventato ludibrio dei popoli
sono oggetto di scherno davanti a loro.
7Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra.
8Gli onesti ne rimangono stupiti
e l'innocente s'indigna contro l'empio.
9Ma il giusto si conferma nella sua condotta
e chi ha le mani pure raddoppia il coraggio.
10Su, venite di nuovo tutti:
io non troverò un saggio fra di voi.
11I miei giorni sono passati, svaniti i miei progetti,
i voti del mio cuore.
12Cambiano la notte in giorno,
la luce - dicono - è più vicina delle tenebre.
13Se posso sperare qualche cosa, la tomba è la mia casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
14Al sepolcro io grido: «Padre mio sei tu!»
e ai vermi: «Madre mia, sorelle mie voi siete!».
15E la mia speranza dov'è?
Il mio benessere chi lo vedrà?
16Scenderanno forse con me nella tomba
o caleremo insieme nella polvere!

[c. 18]
[<< 18]
[<< 18]

[v. 1]

2Fino a quando mi tormenterete
e mi opprimerete con le vostre parole?
3Son dieci volte che mi insultate
e mi maltrattate senza pudore.
4È poi vero che io abbia mancato
e che persista nel mio errore?
5Non è forse vero che credete di vincere contro di me,
rinfacciandomi la mia abiezione?
6Sappiate dunque che Dio mi ha piegato
e mi ha avviluppato nella sua rete.
7Ecco, grido contro la violenza, ma non ho risposta,
chiedo aiuto, ma non c'è giustizia!
8Mi ha sbarrato la strada perché non passi
e sul mio sentiero ha disteso le tenebre.
9Mi ha spogliato della mia gloria
e mi ha tolto dal capo la corona.
10Mi ha disfatto da ogni parte e io sparisco,
mi ha strappato, come un albero, la speranza.
11Ha acceso contro di me la sua ira
e mi considera come suo nemico.
12Insieme sono accorse le sue schiere
e si sono spianata la strada contro di me;
hanno posto l'assedio intorno alla mia tenda.
13I miei fratelli si sono allontanati da me,
persino gli amici mi si sono fatti stranieri.
14Scomparsi sono vicini e conoscenti,
mi hanno dimenticato gli ospiti di casa;
15da estraneo mi trattano le mie ancelle,
un forestiero sono ai loro occhi.
16Chiamo il mio servo ed egli non risponde,
devo supplicarlo con la mia bocca.
17Il mio fiato è ripugnante per mia moglie
e faccio schifo ai figli di mia madre.
18Anche i monelli hanno ribrezzo di me:
se tento d'alzarmi, mi danno la baia.
19Mi hanno in orrore tutti i miei confidenti:
quelli che amavo si rivoltano contro di me.
20Alla pelle si attaccano le mie ossa
e non è salva che la pelle dei miei denti.
21Pietà, pietà di me, almeno voi miei amici,
perché la mano di Dio mi ha percosso!
22Perché vi accanite contro di me, come Dio,
e non siete mai sazi della mia carne?
23Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
24fossero impresse con stilo di ferro sul piombo,
per sempre s'incidessero sulla roccia!
25Io lo so che il mio Vendicatore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
26Dopo che questa mia pelle sarà distrutta,
senza la mia carne, vedrò Dio.
27Io lo vedrò, io stesso,
e i miei occhi lo contempleranno non da straniero.
Le mie viscere si consumano dentro di me.
28Poiché dite: «Come lo perseguitiamo noi,
se la radice del suo danno è in lui?»,
29temete per voi la spada,
poiché punitrice d'iniquità è la spada,
affinché sappiate che c'è un giudice.

[v. 1]

2Per questo i miei pensieri mi spingono a rispondere
e perciò v'è questa fretta dentro di me.
3Ho ascoltato un rimprovero per me offensivo,
ma uno spirito, dal mio interno, mi spinge a
replicare.
4Non sai tu che da sempre,
da quando l'uomo fu posto sulla terra,
5il trionfo degli empi è breve
e la gioia del perverso è d'un istante?
6Anche se innalzasse fino al cielo la sua statura
e il suo capo toccasse le nubi,
7come lo sterco sarebbe spazzato per sempre
e chi lo aveva visto direbbe: «Dov'è?».
8Svanirà come un sogno, e non si troverà più,
si dileguerà come visione notturna.
9L'occhio avvezzo a vederlo più non lo vedrà,
né più lo scorgerà la sua dimora.
10I suoi figli dovranno risarcire i poveri,
le loro mani restituiranno le sue ricchezze.
11Le sue ossa erano ancora piene di giovinezza,
ma con lui giacciono nella polvere.
12Se alla sua bocca fu dolce il male,
se lo teneva nascosto sotto la sua lingua,
13assaporandolo senza inghiottirlo,
se lo tratteneva in mezzo al suo palato:
14il suo cibo gli si guasterà nelle viscere,
veleno d'aspidi gli sarà nell'intestino.
15I beni divorati ora rivomita,
Dio glieli caccia fuori dal ventre.
16Veleno d'aspide ha succhiato,
una lingua di vipera lo uccide.
17Non vedrà più ruscelli d'olio,
fiumi di miele e fior di latte;
18renderà i sudati acquisti senza assaggiarli,
come non godrà del frutto del suo commercio,
19perché ha oppresso e abbandonato i miseri,
ha rubato case invece di costruirle;
20perché non ha saputo essere pago dei suoi beni,
con i suoi tesori non si salverà.
21Nulla è sfuggito alla sua voracità,
per questo non durerà il suo benessere.
22Nel colmo della sua abbondanza si troverà in miseria;
ogni sorta di sciagura piomberà su di lui.
23Quando starà per riempire il suo ventre,
Dio scaglierà su di lui la fiamma del suo sdegno,
e gli farà piovere addosso brace.
24Se sfuggirà l'arma di ferro,
lo trafiggerà l'arco di bronzo:
25gli uscirà il dardo dalla schiena,
una spada lucente dal fegato.
Lo assaliranno i terrori;
26tutte le tenebre gli sono riservate.
Lo divorerà un fuoco non acceso da un uomo,
esso consumerà quanto è rimasto nella sua tenda.
27Riveleranno i cieli la sua iniquità
e la terra si alzerà contro di lui.
28Un'alluvione travolgerà la sua casa,
scorrerà nel giorno dell'ira.
29Questa è la sorte che Dio riserva all'uomo
perverso,
la parte a lui decretata da Dio.

[v. 1]

2Ascoltate bene la mia parola
e sia questo almeno il conforto che mi date.
3Tollerate che io parli
e, dopo il mio parlare, deridetemi pure.
4Forse io mi lamento di un uomo?
E perché non dovrei perder la pazienza?
5Statemi attenti e resterete stupiti,
mettetevi la mano sulla bocca.
6Se io ci penso, ne sono turbato
e la mia carne è presa da un brivido.
7Perché vivono i malvagi,
invecchiano, anzi sono potenti e gagliardi?
8La loro prole prospera insieme con essi,
i loro rampolli crescono sotto i loro occhi.
9Le loro case sono tranquille e senza timori;
il bastone di Dio non pesa su di loro.
10Il loro toro feconda e non falla,
la vacca partorisce e non abortisce.
11Mandano fuori, come un gregge, i loro ragazzi
e i loro figli saltano in festa.
12Cantano al suono di timpani e di cetre,
si divertono al suono delle zampogne.
13Finiscono nel benessere i loro giorni
e scendono tranquilli negli inferi.
14Eppure dicevano a Dio: «Allontanati da noi,
non vogliamo conoscer le tue vie.
15Chi è l'Onnipotente, perché dobbiamo servirlo?
E che ci giova pregarlo?».
16Non hanno forse in mano il loro benessere?
Il consiglio degli empi non è lungi da lui?
17Quante volte si spegne la lucerna degli empi,
o la sventura piomba su di loro,
e infliggerà loro castighi con ira?
18Diventano essi come paglia di fronte al vento
o come pula in preda all'uragano?
19«Dio serba per i loro figli il suo castigo...».
Ma lo faccia pagare piuttosto a lui stesso e lo senta!
20Veda con i suoi occhi la sua rovina
e beva dell'ira dell'Onnipotente!
21Che cosa gli importa infatti della sua casa dopo di sé,
quando il numero dei suoi mesi è finito?
22S'insegna forse la scienza a Dio,
a lui che giudica gli esseri di lassù?
23Uno muore in piena salute,
tutto tranquillo e prospero;
24i suoi fianchi sono coperti di grasso
e il midollo delle sue ossa è ben nutrito.
25Un altro muore con l'amarezza in cuore
senza aver mai gustato il bene.
26Nella polvere giacciono insieme
e i vermi li ricoprono.
27Ecco, io conosco i vostri pensieri
e gli iniqui giudizi che fate contro di me!
28Infatti, voi dite: «Dov'è la casa del prepotente,
dove sono le tende degli empi?».
29Non avete interrogato quelli che viaggiano?
Non potete negare le loro prove,
30che nel giorno della sciagura è risparmiato il malvagio
e nel giorno dell'ira egli la scampa.
31Chi gli rimprovera in faccia la sua condotta
e di quel che ha fatto chi lo ripaga?
32Egli sarà portato al sepolcro,
sul suo tumulo si veglia
33e gli sono lievi le zolle della tomba.
Trae dietro di sé tutti gli uomini
e innanzi a sé una folla senza numero.
34Perché dunque mi consolate invano,
mentre delle vostre risposte non resta che inganno?

[c. 22]
[<< 22]
[<< 22]

[v. 1]

1Certo, per l'argento vi sono miniere
e per l'oro luoghi dove esso si raffina.
2Il ferro si cava dal suolo
e la pietra fusa libera il rame.
3L'uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all'estremo limite
le rocce nel buio più fondo.
4Forano pozzi lungi dall'abitato
coloro che perdono l'uso dei piedi:
pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano.
5Una terra, da cui si trae pane,
di sotto è sconvolta come dal fuoco.
6Le sue pietre contengono zaffiri
e oro la sua polvere.
7L'uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
8non battuto da bestie feroci,
né mai attraversato dal leopardo.
9Contro la selce l'uomo porta la mano,
sconvolge le montagne:
10nelle rocce scava gallerie
e su quanto è prezioso posa l'occhio:
11scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12Ma la sapienza da dove si trae?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
13L'uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi.
14L'abisso dice: «Non è in me!»
e il mare dice: «Neppure presso di me!».
15Non si scambia con l'oro più scelto,
né per comprarla si pesa l'argento.
16Non si acquista con l'oro di Ofir,
con il prezioso berillo o con lo zaffiro
17Non la pareggia l'oro e il cristallo,
né si permuta con vasi di oro puro.
18Coralli e perle non meritano menzione,
vale più scoprire la sapienza che le gemme.
19Non la eguaglia il topazio d'Etiopia;
con l'oro puro non si può scambiare a peso.
20Ma da dove viene la sapienza?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
21È nascosta agli occhi di ogni vivente
ed è ignota agli uccelli del cielo.
22L'abisso e la morte dicono:
«Con gli orecchi ne udimmo la fama».
23Dio solo ne conosce la via,
lui solo sa dove si trovi,
24perché volge lo sguardo
fino alle estremità della terra,
vede quanto è sotto la volta del cielo.
25Quando diede al vento un peso
e ordinò alle acque entro una misura,
26quando impose una legge alla pioggia
e una via al lampo dei tuoni;
27allora la vide e la misurò,
la comprese e la scrutò appieno
28e disse all'uomo:
«Ecco, temere Dio, questo è sapienza
e schivare il male, questo è intelligenza».

1Certo, per l'argento vi sono miniere
e per l'oro luoghi dove esso si raffina.
2Il ferro si cava dal suolo
e la pietra fusa libera il rame.
3L'uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all'estremo limite
le rocce nel buio più fondo.
4Forano pozzi lungi dall'abitato
coloro che perdono l'uso dei piedi:
pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano.
5Una terra, da cui si trae pane,
di sotto è sconvolta come dal fuoco.
6Le sue pietre contengono zaffiri
e oro la sua polvere.
7L'uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
8non battuto da bestie feroci,
né mai attraversato dal leopardo.
9Contro la selce l'uomo porta la mano,
sconvolge le montagne:
10nelle rocce scava gallerie
e su quanto è prezioso posa l'occhio:
11scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12Ma la sapienza da dove si trae?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
13L'uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi.
14L'abisso dice: «Non è in me!»
e il mare dice: «Neppure presso di me!».
15Non si scambia con l'oro più scelto,
né per comprarla si pesa l'argento.
16Non si acquista con l'oro di Ofir,
con il prezioso berillo o con lo zaffiro
17Non la pareggia l'oro e il cristallo,
né si permuta con vasi di oro puro.
18Coralli e perle non meritano menzione,
vale più scoprire la sapienza che le gemme.
19Non la eguaglia il topazio d'Etiopia;
con l'oro puro non si può scambiare a peso.
20Ma da dove viene la sapienza?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
21È nascosta agli occhi di ogni vivente
ed è ignota agli uccelli del cielo.
22L'abisso e la morte dicono:
«Con gli orecchi ne udimmo la fama».
23Dio solo ne conosce la via,
lui solo sa dove si trovi,
24perché volge lo sguardo
fino alle estremità della terra,
vede quanto è sotto la volta del cielo.
25Quando diede al vento un peso
e ordinò alle acque entro una misura,
26quando impose una legge alla pioggia
e una via al lampo dei tuoni;
27allora la vide e la misurò,
la comprese e la scrutò appieno
28e disse all'uomo:
«Ecco, temere Dio, questo è sapienza
e schivare il male, questo è intelligenza».

[c. 25]
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[c. 26]
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[c. 27]
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1Certo, per l'argento vi sono miniere
e per l'oro luoghi dove esso si raffina.
2Il ferro si cava dal suolo
e la pietra fusa libera il rame.
3L'uomo pone un termine alle tenebre
e fruga fino all'estremo limite
le rocce nel buio più fondo.
4Forano pozzi lungi dall'abitato
coloro che perdono l'uso dei piedi:
pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano.
5Una terra, da cui si trae pane,
di sotto è sconvolta come dal fuoco.
6Le sue pietre contengono zaffiri
e oro la sua polvere.
7L'uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
8non battuto da bestie feroci,
né mai attraversato dal leopardo.
9Contro la selce l'uomo porta la mano,
sconvolge le montagne:
10nelle rocce scava gallerie
e su quanto è prezioso posa l'occhio:
11scandaglia il fondo dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
12Ma la sapienza da dove si trae?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
13L'uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi.
14L'abisso dice: «Non è in me!»
e il mare dice: «Neppure presso di me!».
15Non si scambia con l'oro più scelto,
né per comprarla si pesa l'argento.
16Non si acquista con l'oro di Ofir,
con il prezioso berillo o con lo zaffiro
17Non la pareggia l'oro e il cristallo,
né si permuta con vasi di oro puro.
18Coralli e perle non meritano menzione,
vale più scoprire la sapienza che le gemme.
19Non la eguaglia il topazio d'Etiopia;
con l'oro puro non si può scambiare a peso.
20Ma da dove viene la sapienza?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
21È nascosta agli occhi di ogni vivente
ed è ignota agli uccelli del cielo.
22L'abisso e la morte dicono:
«Con gli orecchi ne udimmo la fama».
23Dio solo ne conosce la via,
lui solo sa dove si trovi,
24perché volge lo sguardo
fino alle estremità della terra,
vede quanto è sotto la volta del cielo.
25Quando diede al vento un peso
e ordinò alle acque entro una misura,
26quando impose una legge alla pioggia
e una via al lampo dei tuoni;
27allora la vide e la misurò,
la comprese e la scrutò appieno
28e disse all'uomo:
«Ecco, temere Dio, questo è sapienza
e schivare il male, questo è intelligenza».

[v. 1]

2Oh, potessi tornare com'ero ai mesi di un tempo,
ai giorni in cui Dio mi proteggeva,
3quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
4com'ero ai giorni del mio autunno,
quando Dio proteggeva la mia tenda,
5quando l'Onnipotente era ancora con me
e i giovani mi stavano attorno;
6quando mi lavavo in piedi nel latte
e la roccia mi versava ruscelli d'olio!
7Quando uscivo verso la porta della città
e sulla piazza ponevo il mio seggio:
8vedendomi, i giovani si ritiravano
e i vecchi si alzavano in piedi;
9i notabili sospendevano i discorsi
e si mettevan la mano sulla bocca;
10la voce dei capi si smorzava
e la loro lingua restava fissa al palato;
11con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice,
con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza,
12perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto,
l'orfano che ne era privo.
13La benedizione del morente scendeva su di me
e al cuore della vedova infondevo la gioia.
14Mi ero rivestito di giustizia come di un vestimento;
come mantello e turbante era la mia equità.
15Io ero gli occhi per il cieco,
ero i piedi per lo zoppo.
16Padre io ero per i poveri
ed esaminavo la causa dello sconosciuto;
17rompevo la mascella al perverso
e dai suoi denti strappavo la preda.
18Pensavo: «Spirerò nel mio nido
e moltiplicherò come sabbia i miei giorni».
19La mia radice avrà adito alle acque
e la rugiada cadrà di notte sul mio ramo.
20La mia gloria sarà sempre nuova
e il mio arco si rinforzerà nella mia mano.
21Mi ascoltavano in attesa fiduciosa
e tacevano per udire il mio consiglio.
22Dopo le mie parole non replicavano
e su di loro scendevano goccia a goccia i miei detti.
23Mi attendevano come si attende la pioggia
e aprivano la bocca come ad acqua primaverile.
24Se a loro sorridevo, non osavano crederlo,
né turbavano la serenità del mio volto.
25Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo,
e vi rimanevo come un re fra i soldati
o come un consolatore d'afflitti.

[c. 30]
[<< 30]
[<< 30]

1Avevo stretto con gli occhi un patto
di non fissare neppure una vergine.
2Che parte mi assegna Dio di lassù
e che porzione mi assegna l'Onnipotente dall'alto?
3Non è forse la rovina riservata all'iniquo
e la sventura per chi compie il male?
4Non vede egli la mia condotta
e non conta tutti i miei passi?
5Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
6mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconoscerà la mia integrità.
7Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguito i miei occhi,
se alla mia mano si è attaccata sozzura,
8io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
9Se il mio cuore fu sedotto da una donna
e ho spiato alla porta del mio prossimo,
10mia moglie macini per un altro
e altri ne abusino;
11difatti quello è uno scandalo,
un delitto da deferire ai giudici,
12quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
13Se ho negato i diritti del mio schiavo
e della schiava in lite con me,
14che farei, quando Dio si alzerà,
e, quando farà l'inchiesta, che risponderei?
15Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel seno?
16Mai ho rifiutato quanto brama il povero,
né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
17mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l'orfano,
18poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin
dall'infanzia
e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.
19Se mai ho visto un misero privo di vesti
o un povero che non aveva di che coprirsi,
20se non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi,
o con la lana dei miei agnelli non si è riscaldato;
21se contro un innocente ho alzato la mano,
perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava,
22mi si stacchi la spalla dalla nuca
e si rompa al gomito il mio braccio,
23perché mi incute timore la mano di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
24Se ho riposto la mia speranza nell'oro
e all'oro fino ho detto: «Tu sei la mia fiducia»;
25se godevo perché grandi erano i miei beni
e guadagnava molto la mia mano;
26se vedendo il sole risplendere
e la luna chiara avanzare,
27si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
28anche questo sarebbe stato un delitto da tribunale,
perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.
29Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico
e ho esultato perché lo colpiva la sventura,
30io che non ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurando la sua morte con imprecazioni?
31Non diceva forse la gente della mia tenda:
«A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?».
32All'aperto non passava la notte lo straniero
e al viandante aprivo le mie porte.
33Non ho nascosto, alla maniera degli uomini, la mia colpa,
tenendo celato il mio delitto in petto,
34come se temessi molto la folla,
e il disprezzo delle tribù mi spaventasse,
sì da starmene zitto senza uscire di casa.
35Oh, avessi uno che mi ascoltasse!
Ecco qui la mia firma! L'Onnipotente mi risponda!
Il documento scritto dal mio avversario
36vorrei certo portarlo sulle mie spalle
e cingerlo come mio diadema!
37Il numero dei miei passi gli manifesterei
e mi presenterei a lui come sovrano.
38Se contro di me grida la mia terra
e i suoi solchi piangono con essa;
39se ho mangiato il suo frutto senza pagare
e ho fatto sospirare dalla fame i suoi coltivatori,
40in luogo di frumento, getti spine
ed erbaccia l posto dell'orzo.

[vv. 40b-40b]

1quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perchè egli si riteneva giusto. 2Allora si accese lo sdegno di Eliu, figlio di Barachele il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno contro Giobbe, perché pretendeva d'aver ragione di fronte a Dio; 3si accese di sdegno anche contro i suoi tre amici, perché non avevano trovato di che rispondere, sebbene avessero dichiarato Giobbe colpevole. 4Però Eliu aveva aspettato, mentre essi parlavano con Giobbe, perché erano più vecchi di lui in età. 5Quando dunque vide che sulla bocca di questi tre uomini non vi era più alcuna risposta, Eliu si accese di sdegno.

1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
ad ogni mia parola porgi l'orecchio.
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà sagge parole
e le mie labbra parleranno chiaramente.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.
5Se puoi, rispondimi,
prepàrati davanti a me, stà pronto.
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio
e anch'io sono stato tratto dal fango:
7ecco, nulla hai da temere da me,
né graverò su di te la mano.
8Non hai fatto che dire ai miei orecchi
e ho ben udito il suono dei tuoi detti:
9«Puro son io, senza peccato,
io sono mondo, non ho colpa;
10ma egli contro di me trova pretesti
e mi stima suo nemico;
11pone in ceppi i miei piedi
e spia tutti i miei passi!».
12Ecco, in questo ti rispondo: non hai ragione.
Dio è infatti più grande dell'uomo.
13Perché ti lamenti di lui,
se non risponde ad ogni tua parola?
14Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.
15Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
16apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
17per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio,
18per preservarne l'anima dalla fossa
e la sua vita dalla morte violenta.
19Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;
20quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;
21quando la sua carne si consuma a vista d'occhio
e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori,
22quando egli si avvicina alla fossa
e la sua vita alla dimora dei morti.
23Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all'uomo il suo dovere,
24abbia pietà di lui e dica:
«Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto»,
25allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù,
tornerà ai giorni della sua adolescenza:
26supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all'uomo la sua giustizia.
27Egli si rivolgerà agli uomini e dirà:
«Avevo peccato e violato la giustizia,
ma egli non mi ha punito per quel che meritavo;
28mi ha scampato dalla fossa
e la mia vita rivede la luce».
29Ecco, tutto questo fa Dio,
due volte, tre volte con l'uomo,
30per sottrarre l'anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
31Attendi, Giobbe, ascoltami,
taci e io parlerò:
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché vorrei darti ragione;
33se no, tu ascoltami
e io ti insegnerò la sapienza.

1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
ad ogni mia parola porgi l'orecchio.
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà sagge parole
e le mie labbra parleranno chiaramente.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.
5Se puoi, rispondimi,
prepàrati davanti a me, stà pronto.
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio
e anch'io sono stato tratto dal fango:
7ecco, nulla hai da temere da me,
né graverò su di te la mano.
8Non hai fatto che dire ai miei orecchi
e ho ben udito il suono dei tuoi detti:
9«Puro son io, senza peccato,
io sono mondo, non ho colpa;
10ma egli contro di me trova pretesti
e mi stima suo nemico;
11pone in ceppi i miei piedi
e spia tutti i miei passi!».
12Ecco, in questo ti rispondo: non hai ragione.
Dio è infatti più grande dell'uomo.
13Perché ti lamenti di lui,
se non risponde ad ogni tua parola?
14Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.
15Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
16apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
17per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio,
18per preservarne l'anima dalla fossa
e la sua vita dalla morte violenta.
19Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;
20quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;
21quando la sua carne si consuma a vista d'occhio
e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori,
22quando egli si avvicina alla fossa
e la sua vita alla dimora dei morti.
23Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all'uomo il suo dovere,
24abbia pietà di lui e dica:
«Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto»,
25allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù,
tornerà ai giorni della sua adolescenza:
26supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all'uomo la sua giustizia.
27Egli si rivolgerà agli uomini e dirà:
«Avevo peccato e violato la giustizia,
ma egli non mi ha punito per quel che meritavo;
28mi ha scampato dalla fossa
e la mia vita rivede la luce».
29Ecco, tutto questo fa Dio,
due volte, tre volte con l'uomo,
30per sottrarre l'anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
31Attendi, Giobbe, ascoltami,
taci e io parlerò:
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché vorrei darti ragione;
33se no, tu ascoltami
e io ti insegnerò la sapienza.

[c. 34]
[<< 34]
[<< 34]

[v. 1]

2Ti pare di aver pensato cosa giusta,
quando dicesti: «Ho ragione davanti a Dio»?
3O quando hai detto: «Che te ne importa?
Che utilità ne ho dal mio peccato»?
4Risponderò a te con discorsi
e ai tuoi amici insieme con te.
5Contempla il cielo e osserva,
considera le nubi: sono più alte di te.
6Se pecchi, che gli fai?
Se moltiplichi i tuoi delitti, che danno gli arrechi?
7Se tu sei giusto, che cosa gli dai
o che cosa riceve dalla tua mano?
8Su un uomo come te ricade la tua malizia,
su un figlio d'uomo la tua giustizia!
9Si grida per la gravità dell'oppressione,
si invoca aiuto sotto il braccio dei potenti,
10ma non si dice: «Dov'è quel Dio che mi ha creato,
che concede nella notte canti di gioia;
11che ci rende più istruiti delle bestie selvatiche,
che ci fa più saggi degli uccelli del cielo?».
12Si grida, allora, ma egli non risponde
di fronte alla superbia dei malvagi.
13Certo è falso dire: «Dio non ascolta
e l'Onnipotente non presta attenzione»;
14più ancora quando tu dici che non lo vedi,
che la tua causa sta innanzi a lui e tu in lui speri;
15così pure quando dici che la sua ira non punisce
né si cura molto dell'iniquità.
16Giobbe dunque apre invano la sua bocca
e senza cognizione moltiplica le chiacchiere.

[v. 1]

2Abbi un pò di pazienza e io te lo dimostrerò,
perché in difesa di Dio c'è altro da dire.
3Prenderò da lontano il mio sapere
e renderò giustizia al mio creatore,
4poiché non è certo menzogna il mio parlare:
un uomo di perfetta scienza è qui con te.
5Ecco, Dio è grande e non si ritratta,
egli è grande per fermezza di cuore.
6Non lascia vivere l'iniquo
e rende giustizia ai miseri.
7Non toglie gli occhi dai giusti,
li fa sedere sul trono con i re
e li esalta per sempre.
8Se talvolta essi sono avvinti in catene,
se sono stretti dai lacci dell'afflizione,
9fa loro conoscere le opere loro
e i loro falli, perché superbi;
10apre loro gli orecchi per la correzione
e ordina che si allontanino dalla iniquità.
11Se ascoltano e si sottomettono,
chiuderanno i loro giorni nel benessere
e i loro anni nelle delizie.
12Ma se non vorranno ascoltare,
di morte violenta periranno,
spireranno senza neppure saperlo.
13I perversi di cuore accumulano l'ira;
non invocano aiuto, quando Dio li avvince in catene:
14si spegne in gioventù la loro anima,
e la loro vita all'età dei dissoluti.
15Ma egli libera il povero con l'afflizione,
gli apre l'udito con la sventura.
16Anche te intende sottrarre dal morso dell'angustia:
avrai in cambio un luogo ampio, non ristretto
e la tua tavola sarà colma di vivande grasse.
17Ma se colmi la misura con giudizi da empio,
giudizio e condanna ti seguiranno.
18La collera non ti trasporti alla bestemmia,
l'abbondanza dell'espiazione non ti faccia fuorviare.
19Può forse farti uscire dall'angustia il tuo grido,
con tutti i tentativi di forza?
20Non sospirare quella notte,
in cui i popoli vanno al loro luogo.
21Bada di non volgerti all'iniquità,
poiché per questo sei stato provato dalla miseria.

[vv. 22b-33]

[c. 37]
[<< 37]
[<< 37]

[v. 1]

2Chi è costui che oscura il consiglio
con parole insipienti?
3Cingiti i fianchi come un prode,
io t'interrogherò e tu mi istruirai.
4Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra?
Dillo, se hai tanta intelligenza!
5Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai,
o chi ha teso su di essa la misura?
6Dove sono fissate le sue basi
o chi ha posto la sua pietra angolare,
7mentre gioivano in coro le stelle del mattino
e plaudivano tutti i figli di Dio?
8Chi ha chiuso tra due porte il mare,
quando erompeva uscendo dal seno materno,
9quando lo circondavo di nubi per veste
e per fasce di caligine folta?
10Poi gli ho fissato un limite
e gli ho messo chiavistello e porte
11e ho detto: «Fin qui giungerai e non oltre
e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde».
12Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all'aurora,
13perché essa afferri i lembi della terra
e ne scuota i malvagi?
14Si trasforma come creta da sigillo
e si colora come un vestito.
15È sottratta ai malvagi la loro luce
ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.
16Sei mai giunto alle sorgenti del mare
e nel fondo dell'abisso hai tu passeggiato?
17Ti sono state indicate le porte della morte
e hai visto le porte dell'ombra funerea?
18Hai tu considerato le distese della terra?
Dillo, se sai tutto questo!
19Per quale via si va dove abita la luce
e dove hanno dimora le tenebre
20perché tu le conduca al loro dominio
o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa?
21Certo, tu lo sai, perché allora eri nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
22Sei mai giunto ai serbatoi della neve,
hai mai visto i serbatoi della grandine,
23che io riserbo per il tempo della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
24Per quali vie si espande la luce,
si diffonde il vento d'oriente sulla terra?
25Chi ha scavato canali agli acquazzoni
e una strada alla nube tonante,
26per far piovere sopra una terra senza uomini,
su un deserto dove non c'è nessuno,
27per dissetare regioni desolate e squallide
e far germogliare erbe nella steppa?

1Sai tu quando figliano le camozze
e assisti al parto delle cerve?
2Conti tu i mesi della loro gravidanza
e sai tu quando devono figliare?
3Si curvano e depongono i figli,
metton fine alle loro doglie.
4Robusti sono i loro figli, crescono in campagna,
partono e non tornano più da esse.
5Chi lascia libero l'asino selvatico
e chi scioglie i legami dell'ònagro,
6al quale ho dato la steppa per casa
e per dimora la terra salmastra?
7Del fracasso della città se ne ride
e gli urli dei guardiani non ode.
8Gira per le montagne, sua pastura,
e va in cerca di quanto è verde.
9Il bufalo si lascerà piegare a servirti
o a passar la notte presso la tua greppia?
10Potrai legarlo con la corda per fare il solco
o fargli erpicare le valli dietro a te?
11Ti fiderai di lui, perché la sua forza è grande
e a lui affiderai le tue fatiche?
12Conterai su di lui, che torni
e raduni la tua messe sulla tua aia?
13L'ala dello struzzo batte festante,
ma è forse penna e piuma di cicogna?
14Abbandona infatti alla terra le uova
e sulla polvere le lascia riscaldare.
15Dimentica che un piede può schiacciarle,
una bestia selvatica calpestarle.
16Tratta duramente i figli, come se non fossero suoi,
della sua inutile fatica non si affanna,
17perché Dio gli ha negato la saggezza
e non gli ha dato in sorte discernimento.
18Ma quando giunge il saettatore, fugge agitando le ali:
si beffa del cavallo e del suo cavaliere.
19Puoi tu dare la forza al cavallo
e vestire di fremiti il suo collo?
20Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo?
Il suo alto nitrito incute spavento.
21Scalpita nella valle giulivo
e con impeto va incontro alle armi.
22Sprezza la paura, non teme,
né retrocede davanti alla spada.
23Su di lui risuona la faretra,
il luccicar della lancia e del dardo.
24Strepitando, fremendo, divora lo spazio
e al suono della tromba più non si tiene.
25Al primo squillo grida: «Aah!...»
e da lontano fiuta la battaglia,
gli urli dei capi, il fragor della mischia.
26Forse per il tuo senno si alza in volo lo sparviero
e spiega le ali verso il sud?
27O al tuo comando l'aquila s'innalza
e pone il suo nido sulle alture?
28Abita le rocce e passa la notte
sui denti di rupe o sui picchi.
29Di lassù spia la preda,
lontano scrutano i suoi occhi.
30I suoi aquilotti succhiano il sangue
e dove sono cadaveri, là essa si trova.

1Sai tu quando figliano le camozze
e assisti al parto delle cerve?
2Conti tu i mesi della loro gravidanza
e sai tu quando devono figliare?
3Si curvano e depongono i figli,
metton fine alle loro doglie.
4Robusti sono i loro figli, crescono in campagna,
partono e non tornano più da esse.
5Chi lascia libero l'asino selvatico
e chi scioglie i legami dell'ònagro,
6al quale ho dato la steppa per casa
e per dimora la terra salmastra?
7Del fracasso della città se ne ride
e gli urli dei guardiani non ode.
8Gira per le montagne, sua pastura,
e va in cerca di quanto è verde.
9Il bufalo si lascerà piegare a servirti
o a passar la notte presso la tua greppia?
10Potrai legarlo con la corda per fare il solco
o fargli erpicare le valli dietro a te?
11Ti fiderai di lui, perché la sua forza è grande
e a lui affiderai le tue fatiche?
12Conterai su di lui, che torni
e raduni la tua messe sulla tua aia?
13L'ala dello struzzo batte festante,
ma è forse penna e piuma di cicogna?
14Abbandona infatti alla terra le uova
e sulla polvere le lascia riscaldare.
15Dimentica che un piede può schiacciarle,
una bestia selvatica calpestarle.
16Tratta duramente i figli, come se non fossero suoi,
della sua inutile fatica non si affanna,
17perché Dio gli ha negato la saggezza
e non gli ha dato in sorte discernimento.
18Ma quando giunge il saettatore, fugge agitando le ali:
si beffa del cavallo e del suo cavaliere.
19Puoi tu dare la forza al cavallo
e vestire di fremiti il suo collo?
20Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo?
Il suo alto nitrito incute spavento.
21Scalpita nella valle giulivo
e con impeto va incontro alle armi.
22Sprezza la paura, non teme,
né retrocede davanti alla spada.
23Su di lui risuona la faretra,
il luccicar della lancia e del dardo.
24Strepitando, fremendo, divora lo spazio
e al suono della tromba più non si tiene.
25Al primo squillo grida: «Aah!...»
e da lontano fiuta la battaglia,
gli urli dei capi, il fragor della mischia.
26Forse per il tuo senno si alza in volo lo sparviero
e spiega le ali verso il sud?
27O al tuo comando l'aquila s'innalza
e pone il suo nido sulle alture?
28Abita le rocce e passa la notte
sui denti di rupe o sui picchi.
29Di lassù spia la preda,
lontano scrutano i suoi occhi.
30I suoi aquilotti succhiano il sangue
e dove sono cadaveri, là essa si trova.

[vv. 1-14]

15Ecco, l'ippopotamo, che io ho creato al pari di te,
mangia l'erba come il bue.
16Guarda, la sua forza è nei fianchi
e il suo vigore nel ventre.
17Rizza la coda come un cedro,
i nervi delle sue cosce s'intrecciano saldi,
18le sue vertebre, tubi di bronzo,
le sue ossa come spranghe di ferro.
19Esso è la prima delle opere di Dio;
il suo creatore lo ha fornito di difesa.
20I monti gli offrono i loro prodotti
e là tutte le bestie della campagna si trastullano.
21Sotto le piante di loto si sdraia,
nel folto del canneto della palude.
22Lo ricoprono d'ombra i loti selvatici,
lo circondano i salici del torrente.
23Ecco, si gonfi pure il fiume: egli non trema,
è calmo, anche se il Giordano gli salisse fino alla bocca.
24Chi potrà afferarlo per gli occhi,
prenderlo con lacci e forargli le narici?

25Puoi tu pescare il Leviatan con l'amo
e tener ferma la sua lingua con una corda,
26ficcargli un giunco nelle narici
e forargli la mascella con un uncino?
27Ti farà forse molte suppliche
e ti rivolgerà dolci parole?
28Stipulerà forse con te un'alleanza,
perché tu lo prenda come servo per sempre?
29Scherzerai con lui come un passero,
legandolo per le tue fanciulle?
30Lo metteranno in vendita le compagnie di pesca,
se lo divideranno i commercianti?
31Crivellerai di dardi la sua pelle
e con la fiocina la sua testa?
32Metti su di lui la mano:
al ricordo della lotta, non rimproverai!

[c. 41]
[<< 41]
[<< 41]

[v. 1]

2Comprendo che puoi tutto
e che nessuna cosa è impossibile per te.
3Chi è colui che, senza aver scienza,
può oscurare il tuo consiglio?
Ho esposto dunque senza discernimento
cose troppo superiori a me, che io non comprendo.
4«Ascoltami e io parlerò,
io t'interrogherò e tu istruiscimi».
5Io ti conoscevo per sentito dire,
ma ora i miei occhi ti vedono.
6Perciò mi ricredo
e ne provo pentimento sopra polvere e cenere.

[vv. 7b-10a]

10Dio ristabilì Giobbe nello stato di prima, avendo egli pregato per i suoi amici; accrebbe anzi del doppio quanto Giobbe aveva posseduto. 11Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra e un anello d'oro.

[vv. 12b-17]

Identifier Total time # calls Time/Call
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