La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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Suggerimento:
13. Puoi cercare nei versetti, nei capitoli o nei paragrafi: specificalo con l'operatore modo: (o una sua abbreviazione), ad es. Cristo modo: capitoli. Esempio
1. Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio
2. Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio
3. Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato; ad es: mos* cerca tutte le parole che iniziano per "mos"; Esempio
4. Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato, e funziona anche dentro alle virgolette: ad es: mos* dis* cerca tutte le frasi di due parole che iniziano rispettivamente per "mos" e per "dis"; Esempio
5. Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio
6. Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio
7. Puoi estrarre un libro intero usando l'operatore libro: (o una sua abbreviazione), ad es. libro: Is. Esempio
8. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sia abbreviazione) seguito da un libro, ad es: in: Mt; puoi anche ripeterlo con più libri. Esempio
9. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio
10. Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio
11. L'operatore in: (o una sua abbreviazione), che specifica in quali libri cercare, può essere preceduto dal segno meno per escludere quei libri o gruppi di libri, ad es. - in: nt. Esempio
12. Puoi usare l'operatore evidenzia: (o una sua abbreviazione) per evidenzare una parola o frase, ad es. cercare Gesù ed evidenziare anche Cristo: Gesù evidenzia: Cristo. Esempio
13. Puoi cercare nei versetti, nei capitoli o nei paragrafi: specificalo con l'operatore modo: (o una sua abbreviazione), ad es. Cristo modo: capitoli. Esempio
14. Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio
15. Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio
16. Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio
17. Normalmente le ricerche non tengono conto delle maiuscole/minuscole, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:maiuscole (o una sua abbreviazione). Esempio
18. Normalmente le ricerche non tengono conto delle lettere accentate, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:accenti (o una sua abbreviazione). Esempio
19. Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio
20. Normalmente le ricerche sono per parole intere, puoi cercare anche dentro le parole aggiungendo opzione:dentro (o una sua abbreviazione). Esempio
21. Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi richiedere di usare la CEI 1974 aggiungendo versione:1974. L'operatore può essere abbreviato. Esempio
22. Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio
23. Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio
24. Se si fa la ricerca mediante espressione regolare e questa contiene uno spazio bisogna allora includere l'espressione regolare tra virgolette. Esempio
25. Ogni operatore (tipo opzione:) può essere abbreviato con la o le prime lettere. Lo stesso vale per le varie opzioni: si può ad es. scrivere opzione:dentro oppure opz:d oppure opzione:de, e l'effetto è lo stesso
26. Si può usare l'opzione:protestante (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione protestante (anglosassone), cioè usando ":" tra capitolo e versetti e "," per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio
27. Si può usare l'opzione:cattolico (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione cattolica, cioè usando "," tra capitolo e versetti e "." per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio
28. Se vengono usate entrambe le opzioni opzione:cattolico e opzione:protestante (o loro abbreviazioni), la prima prevale sempre sulla seconda. Esempio
29. Il suggerimento che viene presentato è scelto a caso. Se vuoi presentare uno specifico suggerimento aggiungi il parametro HintNumber all'URL, ad esempio "&HintNumber=7". Mostra il suggerimento n. 7

SELECT chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_text AS text, chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_sort, books.sort AS book_sort FROM chapters_bible_it_cei_2008 JOIN books ON chapters_bible_it_cei_2008.book_sort = books.sort WHERE 1 AND ( chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_text_search LIKE '%b%') AND ( chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_text_search LIKE '%in%') AND ( chapters_bible_it_cei_2008.book_chapter_text_search LIKE '%agn%');
BoolCheckAllResults=1

Hai richiesto per capitoli Genesi 3; 2 Cronache 15; Siracide 5; Giovanni 2-4 e cercato i capitoli contenenti le parole o frasi b, in e agn [considerando gli accenti, anche dentro le parole, cercando nei capitoli, versione Bibbia CEI 2008]

Hai trovato 463 capitoli in 65 libri:

GnGenesi (24), EsEsodo (13), LvLevitico (10), NmNumeri (10), DtDeuteronomio (10), GsGiosuè (13), GdcGiudici (15), RtRut (1), 1Sam1 Samuele (14), 2Sam2 Samuele (7), 1Re1 Re (12), 2Re2 Re (6), 1Cr1 Cronache (7), 2Cr2 Cronache (12), EsdEsdra (3), NeeNeemia (3), TbTobia (8), GdtGiuditta (12), EstEster (1), EstEbrEster Ebraico (3), 1Mac1 Maccabei (8), 2Mac2 Maccabei (9), GbGiobbe (12), SalSalmi (32), PrProverbi (7), QoQoelet (7), CtCantico (6), SapSapienza (7), SirSiracide (15), IsIsaia (24), GerGeremia (14), BarBaruc (2), EzEzechiele (13), DnDaniele (7), OsOsea (2), GlGioele (2), AmAmos (3), MiMichea (3), AbAbacuc (2), ZacZaccaria (4), MalMalachia (1), MtMatteo (8), McMarco (8), LcLuca (11), GvGiovanni (6), AtAtti (14), RmRomani (4), 1Cor1 Corinzi (4), 2Cor2 Corinzi (2), GalGalati (2), EfEfesini (2), FilFilippesi (4), ColColossesi (3), 1Tess1 Tessalonicesi (1), 2Tess2 Tessalonicesi (1), 1Tim1 Timoteo (3), 2Tim2 Timoteo (2), TtTito (1), FmFilemone (1), EbrEbrei (2), GcGiacomo (1), 1Pt1 Pietro (2), 2Pt2 Pietro (2), GdGiuda (1), ApApocalisse (14)

I versetti grigi tra parentesi quadra (tipo [1] o [3-7]) sono espandibili.
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Bibbia CEI 2008
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[c. 4]

1Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: «Basto a me stesso».
2Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
3Non dire: «Chi mi dominerà?»,
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
4Non dire: «Ho peccato, e che cosa mi è successo?»,
perché il Signore è paziente.
5Non essere troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
6Non dire: «La sua compassione è grande;
mi perdonerà i molti peccati»,
perché presso di lui c’è misericordia e ira,
e il suo sdegno si riverserà sui peccatori.
7Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
perché improvvisa scoppierà l’ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
8Non confidare in ricchezze ingiuste:
non ti gioveranno nel giorno della sventura.

9Non ventilare il grano a ogni vento
e non camminare su qualsiasi sentiero:
così fa il peccatore che è bugiardo.
10Sii costante nelle tue convinzioni,
e una sola sia la tua parola.
11Sii pronto nell’ascoltare
e lento nel dare una risposta.
12Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo;
altrimenti metti la mano sulla tua bocca.
13Nel parlare ci può essere gloria o disonore:
la lingua dell’uomo è la sua rovina.

14Non procurarti la fama di maldicente
e non tendere insidie con la lingua,
poiché la vergogna è per il ladro
e una condanna severa per l’uomo bugiardo.

15Non sbagliare, né molto né poco,

1e da amico non diventare nemico.
La cattiva fama attira a sé vergogna e disprezzo:
così accade al peccatore che è bugiardo.

2Non ti abbandonare alla tua passione,
perché il tuo vigore non venga abbattuto come un toro;
3divorerà le tue foglie e tu perderai i tuoi frutti,
e ti ridurrà come un legno secco.
4Una passione malvagia rovina chi la possiede
e lo fa oggetto di scherno per i nemici.

5Una bocca amabile moltiplica gli amici,
una lingua affabile le buone relazioni.
6Siano molti quelli che vivono in pace con te,
ma tuo consigliere uno su mille.
7Se vuoi farti un amico, mettilo alla prova
e non fidarti subito di lui.
8C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
9C’è anche l’amico che si cambia in nemico
e scoprirà i vostri litigi a tuo disonore.
10C’è l’amico compagno di tavola,
ma non resiste nel giorno della tua sventura.
11Nella tua fortuna sarà un altro te stesso
e parlerà liberamente con i tuoi servi.
12Ma se sarai umiliato, si ergerà contro di te
e si nasconderà dalla tua presenza.
13Tieniti lontano dai tuoi nemici
e guàrdati anche dai tuoi amici.
14Un amico fedele è rifugio sicuro:
chi lo trova, trova un tesoro.
15Per un amico fedele non c’è prezzo,
non c’è misura per il suo valore.
16Un amico fedele è medicina che dà vita:
lo troveranno quelli che temono il Signore.
17Chi teme il Signore sa scegliere gli amici:
come è lui, tali saranno i suoi amici.

18Figlio, sin dalla giovinezza ricerca l’istruzione
e fino alla vecchiaia troverai la sapienza.
19Accòstati ad essa come uno che ara e che semina,
e resta in attesa dei suoi buoni frutti;
faticherai un po’ per coltivarla,
ma presto mangerai dei suoi prodotti.
20Quanto è difficile per lo stolto la sapienza!
L’insensato non vi si applica;
21per lui peserà come una pietra di prova
e non tarderà a gettarla via.
22La sapienza infatti è come dice il suo nome
e non si manifesta a molti.

23Ascolta, figlio, e accetta il mio pensiero,
e non rifiutare il mio consiglio.
24Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi,
il tuo collo nella sua catena.
25Piega la tua spalla e portala,
non infastidirti dei suoi legami.
26Avvicìnati ad essa con tutta l’anima
e con tutta la tua forza osserva le sue vie.
27Segui le sue orme, ricercala e ti si manifesterà,
e quando l’hai raggiunta, non lasciarla.
28Alla fine in essa troverai riposo
ed essa si cambierà per te in gioia.
29I suoi ceppi saranno per te una protezione potente
e le sue catene una veste di gloria.
30Un ornamento d’oro ha su di sé
e i suoi legami sono fili di porpora.
31Te ne rivestirai come di una splendida veste,
te ne cingerai come di una corona magnifica.

32Figlio, se lo vuoi, diventerai saggio,
se ci metti l’anima, sarai esperto in tutto.
33Se ti è caro ascoltare, imparerai,
se porgerai l’orecchio, sarai saggio.
34Frequenta le riunioni degli anziani,
e se qualcuno è saggio, unisciti a lui.
35Ascolta volentieri ogni discorso su Dio
e le massime sagge non ti sfuggano.
36Se vedi una persona saggia, va’ di buon mattino da lei,
il tuo piede logori i gradini della sua porta.
37Rifletti sui precetti del Signore,
medita sempre sui suoi comandamenti;
egli renderà saldo il tuo cuore,
e la sapienza che desideri ti sarà data.

[c. 7]
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[c. 8]
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[c. 9]
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[c. 10]
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1La sapienza dell’umile gli farà tenere alta la testa
e lo farà sedere tra i grandi.
2Non lodare un uomo per la sua bellezza
e non detestare un uomo per il suo aspetto.
3L’ape è piccola tra gli esseri alati,
ma il suo prodotto è il migliore fra le cose dolci.
4Non ti vantare per le vesti che indossi
e non insuperbirti nel giorno della gloria,
perché stupende sono le opere del Signore,
eppure esse sono nascoste agli uomini.
5Molti sovrani sedettero sulla polvere,
mentre uno sconosciuto cinse il loro diadema.
6Molti potenti furono grandemente disonorati
e uomini illustri furono consegnati al potere altrui.

7Non biasimare prima di avere indagato,
prima rifletti e poi condanna.
8Non rispondere prima di aver ascoltato,
e non interrompere il discorso di un altro.
9Per una cosa di cui non hai bisogno, non litigare,
e non immischiarti nella lite dei peccatori.

10Figlio, le tue attività non riguardino troppe cose:
se le moltiplichi, non sarai esente da colpa;
se insegui una cosa, non l’afferrerai,
e anche se fuggi, non ti metterai in salvo.
11C’è chi fatica, si affanna e si stanca,
eppure resta sempre più indietro.
12C’è chi è debole e ha bisogno di soccorso,
chi è privo di forza e ricco di miseria,
ma gli occhi del Signore lo guardano con benevolenza,
lo sollevano dalla sua povertà
13e gli fanno alzare la testa,
sì che molti ne restano stupiti.

14Bene e male, vita e morte,
povertà e ricchezza provengono dal Signore.
15Sapienza, scienza e conoscenza della legge vengono dal Signore;
l’amore e la pratica delle opere buone provengono da lui.
16Errore e tenebre sono creati per i peccatori;
quanti si vantano del male, il male li accompagna nella vecchiaia.
17Il dono del Signore è assicurato ai suoi fedeli
e la sua benevolenza li guida sempre sulla retta via.
18C’è chi diventa ricco perché sempre attento a risparmiare,
ed ecco la parte della sua ricompensa:
19mentre dice: «Ho trovato riposo,
ora mi ciberò dei miei beni»,
non sa quanto tempo ancora trascorrerà:
lascerà tutto ad altri e morirà.

20Persevera nel tuo impegno e dèdicati a esso,
invecchia compiendo il tuo lavoro.
21Non ammirare le opere del peccatore,
confida nel Signore e sii costante nella tua fatica,
perché è facile agli occhi del Signore
arricchire un povero all’improvviso.
22La benedizione del Signore è la ricompensa del giusto;
all’improvviso fiorirà la sua speranza.
23Non dire: «Di che cosa ho bisogno
e di quali beni disporrò d’ora innanzi?».
24Non dire: «Ho quanto mi occorre;
che cosa potrà ormai capitarmi di male?».
25Nel tempo della prosperità si dimentica la sventura
e nel tempo della sventura non si ricorda la prosperità.
26È facile per il Signore nel giorno della morte
rendere all’uomo secondo la sua condotta.
27L’infelicità di un’ora fa dimenticare il benessere;
alla morte di un uomo si rivelano le sue opere.
28Prima della fine non chiamare nessuno beato;
un uomo sarà conosciuto nei suoi figli.

29Non portare in casa tua qualsiasi persona,
perché sono molte le insidie dell’imbroglione.
30Una pernice da richiamo in gabbia, tale il cuore del superbo;
come una spia egli attende la tua caduta.
31Cambiando il bene in male egli tende insidie,
troverà difetti anche nelle cose migliori. 32Da una scintilla il fuoco si espande nei carboni,
così il peccatore sta in agguato per spargere sangue.
33Guàrdati dal malvagio, perché egli prepara il male:
che non disonori per sempre anche te!
34Ospita un estraneo, ti metterà sottosopra ogni cosa
e ti renderà estraneo ai tuoi.

[c. 12]
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1Chi maneggia la pece si sporca,
chi frequenta il superbo diviene simile a lui.
2Non portare un peso troppo grave per te,
non associarti a uno più forte e più ricco di te.
Perché accostare una brocca alla pentola?
Se questa cozza, l’altra si spezza.
3Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte,
il povero subisce ingiustizia e per di più deve scusarsi.
4Se gli sei utile, si approfitta di te;
se hai bisogno, ti abbandonerà.
5Se possiedi, starà con te,
e ti impoverisce senza alcun rimorso.
6Se ha bisogno di te, ti imbroglierà,
ti sorriderà e ti farà sperare,
ti rivolgerà belle parole e chiederà: «Di che cosa hai bisogno?».
7Con i suoi banchetti ti farà vergognare,
finché non ti avrà spremuto due o tre volte tanto.
Alla fine ti deriderà,
poi vedendoti ti eviterà
e scuoterà il suo capo davanti a te.
8Sta’ attento a non lasciarti imbrogliare
e a non farti umiliare per la tua stoltezza.

9Quando un potente ti chiama, allontànati,
ed egli insisterà nel chiamarti.
10Non essere invadente per non essere respinto,
non stare appartato per non essere dimenticato.
11Non credere di trattare alla pari con lui
e non dare credito alle sue chiacchiere,
perché parla molto per metterti alla prova
e anche sorridendo indagherà su di te.
12Non ha pietà chi non mantiene la parola,
non ti risparmierà maltrattamenti e catene.
13Guàrdati e sta’ molto attento,
perché cammini sull’orlo del precipizio.
14Quando ascolti queste cose nel sonno, svégliati:
per tutta la tua vita ama il Signore
e invocalo per la tua salvezza.

15Ogni vivente ama il suo simile
e ogni uomo il suo vicino.
16Ogni essere si accoppia secondo la sua specie,
l’uomo si associa a chi gli è simile.
17Che cosa può esserci in comune tra il lupo e l’agnello?
Così tra il peccatore e il giusto.
18Quale pace può esservi fra la iena e il cane?
Quale intesa tra il ricco e il povero?
19Sono preda dei leoni gli asini selvatici nel deserto,
così pascolo dei ricchi sono i poveri.
20Per il superbo l’umiltà è obbrobrio,
così per il ricco è obbrobrio il povero.
21Se il ricco vacilla, è sostenuto dagli amici,
ma l’umile che cade è respinto dagli amici.
22Il ricco che sbaglia ha molti difensori;
se dice sciocchezze, lo scusano.
Se sbaglia l’umile, lo si rimprovera;
anche se dice cose sagge, non ci si bada.
23Parla il ricco, tutti tacciono
e portano alle stelle il suo discorso.
Parla il povero e dicono: «Chi è costui?»;
se inciampa, l’aiutano a cadere.
24Buona è la ricchezza, se è senza peccato;
la povertà è cattiva sulla bocca dell’empio.

25Il cuore di un uomo cambia il suo volto
sia in bene sia in male.
26Segno di buon cuore è un volto sereno,
ma trovare dei proverbi è un lavoro faticoso.

[c. 14]
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1Chi teme il Signore farà tutto questo,
chi è saldo nella legge otterrà la sapienza.
2Ella gli andrà incontro come una madre,
lo accoglierà come una vergine sposa;
3lo nutrirà con il pane dell’intelligenza
e lo disseterà con l’acqua della sapienza.
4Egli si appoggerà a lei e non vacillerà,
a lei si affiderà e non resterà confuso.
5Ella lo innalzerà sopra i suoi compagni
e gli farà aprire bocca in mezzo all’assemblea.
6Troverà gioia e una corona di esultanza
e un nome eterno egli erediterà.
7Gli stolti non raggiungeranno mai la sapienza
e i peccatori non la contempleranno mai.
8Ella sta lontana dagli arroganti,
e i bugiardi non si ricorderanno di lei.
9La lode non si addice in bocca al peccatore,
perché non gli è stata concessa dal Signore.
10La lode infatti va celebrata con sapienza
ed è il Signore che la dirige.

11Non dire: «A causa del Signore sono venuto meno»,
perché egli non fa quello che detesta.
12Non dire: «Egli mi ha tratto in errore»,
perché non ha bisogno di un peccatore.
13Il Signore odia ogni abominio:
esso non è amato da quelli che lo temono.
14Da principio Dio creò l’uomo
e lo lasciò in balìa del suo proprio volere.
15Se tu vuoi, puoi osservare i comandamenti;
l’essere fedele dipende dalla tua buona volontà.
16Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
là dove vuoi tendi la tua mano.
17Davanti agli uomini stanno la vita e la morte:
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
18Grande infatti è la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa.
19I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini.
20A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare.

[c. 16]
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[c. 17]
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[c. 18]
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[c. 19]
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[c. 20]
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[c. 21]
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[c. 22]
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[c. 23]
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[c. 24]
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[c. 25]
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[c. 26]
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[c. 27]
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[c. 28]
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1Chi pratica la misericordia concede prestiti al prossimo,
chi lo sostiene con la sua mano osserva i comandamenti.
2Da’ in prestito al prossimo quando ha bisogno,
e a tua volta restituisci al prossimo nel momento fissato.
3Mantieni la parola e sii leale con lui,
e in ogni momento troverai quello che ti occorre.
4Molti considerano il prestito come cosa trovata
e causano fastidi a coloro che li hanno aiutati.
5Prima di ricevere, uno bacia la mano del creditore
e parla con voce sommessa delle ricchezze altrui;
ma alla scadenza cerca di guadagnare tempo,
trova delle scuse e incolpa le circostanze.
6Se paga, a stento riceve la metà,
e deve considerarla come una cosa trovata.
In caso contrario, spoglia il creditore dei suoi averi
e senza motivo se lo rende nemico;
maledizioni e ingiurie gli restituisce,
e invece della gloria gli rende disprezzo.
7Molti si rifiutano di prestare non per cattiveria,
ma per paura di essere derubati senza ragione.

8Tuttavia sii paziente con il misero,
e non fargli attendere troppo a lungo l’elemosina.
9Per amore del comandamento soccorri chi ha bisogno,
secondo la sua necessità non rimandarlo a mani vuote.
10Perdi pure denaro per un fratello e un amico,
non si arrugginisca inutilmente sotto una pietra.
11Disponi dei beni secondo i comandamenti dell’Altissimo
e ti saranno più utili dell’oro.
12Riponi l’elemosina nei tuoi scrigni
ed essa ti libererà da ogni male.
13Meglio di uno scudo resistente e di una lancia pesante,
essa combatterà per te di fronte al nemico.

14L’uomo buono garantisce per il prossimo,
ma chi ha perduto ogni vergogna lo abbandona.
15Non dimenticare il favore di chi si è fatto garante,
poiché egli si è impegnato per te.
16Il vizioso dilapida i beni del suo garante
17e l’ingrato di cuore abbandona chi l’ha salvato.
18La cauzione ha rovinato molta gente onesta,
li ha sballottati come onda del mare.
Ha mandato in esilio uomini potenti,
li ha costretti a vagare fra genti straniere.
19Un peccatore si precipita verso la garanzia,
va dietro ai guadagni e finisce in tribunale.
20Aiuta il tuo prossimo secondo la tua possibilità
e bada a te stesso per non rovinarti.

21Le prime necessità della vita sono acqua, pane e vestito,
e una casa che protegga l’intimità.
22Meglio vivere da povero sotto un riparo di tavole,
che godere di cibi sontuosi in casa d’altri.
23Sii contento del poco come del molto,
e non ti sentirai rinfacciare di essere forestiero.
24Brutta vita andare di casa in casa,
non potrai aprire bocca dove sarai forestiero.
25Dovrai accogliere gli ospiti, versare vino senza un grazie,
e oltre a ciò ascolterai parole amare:
26«Vieni, forestiero, apparecchia la tavola,
se hai qualche cosa sotto mano, dammi da mangiare».
27«Vattene via, forestiero, c’è uno più importante di te,
mio fratello sarà mio ospite, ho bisogno della casa».
28Per un uomo che ha intelligenza sono dure queste cose:
il rimprovero di essere forestiero e l’insulto di un creditore.

[c. 30]
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1L’insonnia del ricco consuma il corpo,
i suoi affanni gli tolgono il sonno.
2Le preoccupazioni dell’insonnia non lasciano dormire,
come una grave malattia bandiscono il sonno.
3Un ricco fatica nell’accumulare ricchezze,
e se riposa è per darsi ai piaceri.
4Un povero fatica nelle privazioni della vita,
ma se si riposa cade in miseria.
5Chi ama l’oro non sarà esente da colpa,
chi insegue il denaro ne sarà fuorviato.
6Molti sono andati in rovina a causa dell’oro,
e la loro rovina era davanti a loro.
7È una trappola per quanti ne sono infatuati,
e ogni insensato vi resta preso.
8Beato il ricco che si trova senza macchia
e che non corre dietro all’oro.
9Chi è costui? Lo proclameremo beato,
perché ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.
10Chi ha subìto questa prova ed è risultato perfetto?
Sarà per lui un titolo di vanto.
Chi poteva trasgredire e non ha trasgredito,
fare il male e non lo ha fatto?
11Per questo si consolideranno i suoi beni
e l’assemblea celebrerà le sue beneficenze.

12Sei seduto davanti a una tavola sontuosa?
Non spalancare verso di essa la tua bocca
e non dire: «Che abbondanza qua sopra!».
13Ricòrdati che è un male l’occhio cattivo.
Che cosa è stato creato peggiore dell’occhio?
Per questo esso lacrima davanti a tutti.
14Non tendere la mano dove un altro volge lo sguardo
e non precipitarti sul piatto insieme con lui.
15A partire da te intendi i desideri del tuo prossimo
e su ogni cosa rifletti.
16Mangia da uomo frugale ciò che ti è posto dinanzi,
non masticare con voracità per non renderti odioso.
17Sii il primo a smettere per educazione,
non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.
18Se siedi tra molti invitati,
non essere il primo a tendere la mano.

19Per un uomo educato il poco è sufficiente;
quando si corica non respira con affanno.
20Il sonno è salubre se lo stomaco è regolato,
al mattino ci si alza e si è padroni di sé.
Il tormento dell’insonnia e della nausea
e la colica accompagnano l’uomo ingordo.
21Se sei stato forzato a eccedere nei cibi,
àlzati, va’ a vomitare e ti sentirai sollevato.
22Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi,
alla fine troverai vere le mie parole.
In tutte le tue opere sii diligente
e nessuna malattia ti coglierà.
23Molti lodano chi è sontuoso nei banchetti,
e la testimonianza della sua munificenza è degna di fede.
24La città mormora di chi è tirchio nel banchetto,
e la testimonianza della sua avarizia è esatta.

25Non fare lo spavaldo con il vino,
perché il vino ha mandato molti in rovina.
26La fornace prova il metallo nella tempera,
così il vino i cuori, in una sfida di arroganti.
27Il vino è come la vita per gli uomini,
purché tu lo beva con misura.
Che vita è quella dove manca il vino?
Fin dall’inizio è stato creato per la gioia degli uomini.
28Allegria del cuore e gioia dell’anima
è il vino bevuto a tempo e a misura.
29Amarezza dell’anima è il vino bevuto in quantità,
con eccitazione e per sfida.
30L’ubriachezza accresce l’ira dello stolto a sua rovina,
ne diminuisce le forze e gli procura ferite.
31Durante un banchetto non rimproverare il vicino,
non deriderlo nella sua allegria.
Non dirgli parole di biasimo
e non affliggerlo chiedendogli quanto ti deve.

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[c. 33]
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[c. 36]
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1Ogni amico dice: «Anch’io sono amico»,
ma c’è chi è amico solo di nome.
2Non è forse un dolore mortale
un compagno e amico che diventa nemico?
3O inclinazione al male, come ti sei insinuata
per ricoprire la terra di inganni?
4C’è chi si rallegra con l’amico quando tutto va bene,
ma al momento della tribolazione gli è ostile.
5C’è chi si affligge con l’amico per amore del proprio ventre,
ma di fronte alla battaglia prende lo scudo.
6Non dimenticarti dell’amico nell’animo tuo,
non scordarti di lui nella tua prosperità.

7Ogni consigliere esalta il consiglio che dà,
ma c’è chi consiglia a proprio vantaggio.
8Guàrdati da chi vuole darti consiglio
e prima infórmati quali siano le sue necessità:
egli infatti darà consigli a suo vantaggio;
perché non abbia a gettare un laccio su di te
9e ti dica: «La tua via è buona»,
ma poi si tenga in disparte per vedere quel che ti succede.
10Non consigliarti con chi ti guarda di sbieco
e nascondi le tue intenzioni a quanti ti invidiano.
11Non consigliarti con una donna sulla sua rivale
e con un pauroso sulla guerra,
con un mercante sul commercio
e con un compratore sulla vendita,
con un invidioso sulla riconoscenza
e con uno spietato sulla bontà di cuore,
con un pigro su una iniziativa qualsiasi
e con un salariato sul raccolto,
con uno schiavo pigro su un lavoro importante.
Non dipendere da costoro per nessun consiglio.
12Frequenta invece un uomo giusto,
di cui sai che osserva i comandamenti
e ha un animo simile al tuo,
perché se tu cadi, egli saprà compatirti.
13Attieniti al consiglio del tuo cuore,
perché nessuno ti è più fedele.
14Infatti la coscienza di un uomo talvolta suole avvertire
meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare.
15Per tutte queste cose invoca l’Altissimo,
perché guidi la tua via secondo verità.

16Principio di ogni opera è la parola,
prima di ogni azione c’è la riflessione.
17Radice di ogni mutamento è il cuore,
18da cui derivano quattro scelte:
bene e male, vita e morte,
ma su tutto domina sempre la lingua.

19C’è l’esperto che insegna a molti,
ma è inutile a se stesso.
20C’è chi posa a saggio nei discorsi ed è odioso,
e finisce col mancare di ogni cibo;
21il Signore non gli ha concesso alcun favore,
perché è privo di ogni sapienza.
22C’è chi è saggio solo per se stesso
e i frutti della sua intelligenza si notano sul suo corpo.
23Un uomo saggio istruisce il suo popolo,
i frutti della sua intelligenza sono degni di fede.

24Un uomo saggio è colmato di benedizioni,
tutti quelli che lo vedono lo proclamano beato.
25La vita dell’uomo ha i giorni contati,
ma i giorni d’Israele sono senza numero.
26Il saggio ottiene fiducia tra il suo popolo,
e il suo nome vivrà per sempre.

27Figlio, per tutta la tua vita esamina te stesso,
vedi quello che ti nuoce e non concedertelo.
28Difatti non tutto conviene a tutti
e non tutti approvano ogni cosa.
29Non essere ingordo per qualsiasi ghiottoneria
e non ti gettare sulle vivande,
30perché l’abuso dei cibi causa malattie
e l’ingordigia provoca le coliche.
31Molti sono morti per ingordigia,
chi invece si controlla vivrà a lungo.

[c. 38]
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1Egli ricerca la sapienza di tutti gli antichi
e si dedica allo studio delle profezie.
2Conserva i detti degli uomini famosi
e penetra le sottigliezze delle parabole,
3ricerca il senso recondito dei proverbi
e si occupa degli enigmi delle parabole.
4Svolge il suo compito fra i grandi,
lo si vede tra i capi,
viaggia in terre di popoli stranieri,
sperimentando il bene e il male in mezzo agli uomini.
5Gli sta a cuore alzarsi di buon mattino
per il Signore, che lo ha creato;
davanti all’Altissimo fa la sua supplica,
apre la sua bocca alla preghiera
e implora per i suoi peccati.
6Se il Signore, che è grande, vorrà,
egli sarà ricolmato di spirito d’intelligenza:
come pioggia effonderà le parole della sua sapienza
e nella preghiera renderà lode al Signore.
7Saprà orientare il suo consiglio e la sua scienza
e riflettere sui segreti di Dio.
8Manifesterà la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell’alleanza del Signore.
9Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato;
non scomparirà il suo ricordo,
il suo nome vivrà di generazione in generazione.
10I popoli parleranno della sua sapienza,
l’assemblea proclamerà la sua lode.
11Se vivrà a lungo, lascerà un nome più famoso di mille altri
e quando morrà, avrà già fatto abbastanza per sé.

12Dopo aver riflettuto, parlerò ancora,
sono pieno come la luna nel plenilunio.
13Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una rosa che germoglia presso un torrente.
14Come incenso spargete buon profumo,
fate sbocciare fiori come il giglio,
alzate la voce e cantate insieme,
benedite il Signore per tutte le sue opere.
15Magnificate il suo nome
e proclamate la sua lode,
con i canti delle labbra e con le cetre,
e nella vostra acclamazione dite così:
16Quanto sono belle tutte le opere del Signore!
Ogni suo ordine si compirà a suo tempo!
17Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti sarà esaminato a suo tempo.
Alla sua parola l’acqua si arresta come una massa,
a un detto della sua bocca si aprono i serbatoi delle acque.
18A un suo comando si realizza quanto egli vuole,
e nessuno potrà sminuire la sua opera di salvezza.
19Le opere di ogni uomo sono davanti a lui,
non è possibile nascondersi ai suoi occhi;
20egli guarda da un’eternità all’altra,
nulla è straordinario davanti a lui.
21Non bisogna dire: «Che cos’è questo? Perché quello?».
Tutto infatti è stato creato con uno scopo preciso.

22La sua benedizione si diffonde come un fiume
e come un diluvio inebria la terra.
23Così i popoli erediteranno la sua ira,
come trasformò le acque in deserto salato.
24Le sue vie sono diritte per i santi,
ma per gli empi sono piene d’inciampi.
25Per i buoni i beni furono creati sin da principio,
allo stesso modo i mali per i peccatori.
26Le cose di prima necessità per la vita dell’uomo sono:
acqua, fuoco, ferro, sale,
farina di frumento, latte, miele,
succo di uva, olio e vestito.
27Tutte queste cose sono un bene per i buoni,
allo stesso modo si volgono in male per i peccatori.

28Ci sono venti creati per castigare
e nella loro furia rafforzano i loro flagelli;
quando verrà la fine, scateneranno violenza
e placheranno lo sdegno del loro creatore.
29Fuoco, grandine, fame e morte
sono tutte cose create per il castigo.
30Denti delle fiere, scorpioni, vipere
e spade vendicatrici sono per la rovina degli empi.
31Si rallegrano quando lui li comanda,
stanno pronti sulla terra secondo il bisogno
e al momento opportuno non trasgrediscono la sua parola.

32Di questo ero convinto fin dal principio,
vi ho riflettuto e l’ho messo per iscritto:
33«Le opere del Signore sono tutte buone;
egli provvederà a ogni necessità a suo tempo».
34Non bisogna dire: «Questo è peggiore di quello».
Tutto infatti al tempo giusto sarà riconosciuto buono.
35E ora cantate inni con tutto il cuore e con la bocca,
e benedite il nome del Signore.

1Grandi pene sono destinate a ogni uomo
e un giogo pesante sta sui figli di Adamo,
dal giorno della loro uscita dal grembo materno
fino al giorno del ritorno alla madre di tutti.
2Il pensiero dell’attesa e il giorno della fine
provocano le loro riflessioni e il timore del cuore.
3Da chi siede su un trono glorioso
fino a chi è umiliato su terra e su cenere,
4da chi indossa porpora e corona
fino a chi è ricoperto di panno grossolano,
5non c’è che sdegno, invidia, spavento, agitazione,
paura della morte, contese e liti.
Anche durante il riposo nel letto
il sogno notturno turba i suoi pensieri:
6per un poco, come niente, sta nel riposo
e subito nel sonno si affatica come di giorno,
è sconvolto dalla visione del suo cuore,
come chi è scampato da una battaglia.
7Al momento di mettersi in salvo si sveglia,
meravigliandosi dell’irreale timore.
8Così è per ogni essere vivente, dall’uomo alla bestia,
ma per i peccatori sette volte tanto:
9morte, sangue, contese, spada,
disgrazie, fame, calamità, flagelli.
10Questi mali sono stati creati per gli empi,
per loro causa venne anche il diluvio.
11Tutto quello che proviene dalla terra alla terra ritorna,
quanto viene dalle acque rifluisce nel mare.

12Ogni corruzione e ogni ingiustizia sparirà,
ma la fedeltà resterà per sempre.
13Le ricchezze degli ingiusti si prosciugheranno come un torrente,
si disperderanno come tuono che echeggia durante l’uragano.
14Se gli ingiusti dovranno alzare le mani, ci si rallegrerà,
così i trasgressori cadranno in rovina.
15La stirpe degli empi non moltiplica i suoi rami,
le radici impure sono sopra una pietra dura.
16Il giunco su ogni corso d’acqua o sugli argini di un fiume
viene tagliato prima di ogni altra erba.
17Un atto di bontà è come un giardino di benedizioni,
l’elemosina dura per sempre.

18La vita di chi basta a se stesso e del lavoratore è dolce,
ma più ancora lo è per chi trova un tesoro.
19I figli e la fondazione di una città consolidano un nome,
ma più ancora è apprezzata una donna irreprensibile.
20Vino e musica rallegrano il cuore,
ma più ancora l’amore della sapienza.
21Il flauto e l’arpa rendono piacevole il canto,
ma più ancora una voce soave.
22L’occhio desidera grazia e bellezza,
ma più ancora il verde dei campi.
23Il compagno e l’amico s’incontrano a tempo opportuno,
ma più ancora moglie e marito.
24Fratelli e soccorritori aiutano nella tribolazione,
ma più ancora l’elemosina.
25Oro e argento rendono sicuro il piede,
ma più ancora è stimato un consiglio.
26Ricchezze e potenza sollevano il cuore,
ma più ancora il timore del Signore.
Con il timore del Signore non manca nulla,
con esso non c’è bisogno di cercare un altro aiuto.
27Il timore del Signore è come un giardino di benedizioni
e protegge più di qualsiasi gloria.
28Figlio, non vivere una vita da mendicante:
è meglio morire piuttosto che mendicare.
29Un uomo che guarda alla tavola altrui
ha una vita che non si può chiamare tale;
si contaminerà con cibi estranei,
l’uomo sapiente ed educato se ne guarderà.
30Il mendicare è dolce nella bocca dello sfrontato,
ma dentro di lui c’è un fuoco che brucia.

1O morte, com’è amaro il tuo ricordo
per l’uomo che vive sereno nella sua agiatezza,
per l’uomo senza assilli e fortunato in tutto
e ancora in forze per provare il piacere.
2O morte, è gradita la tua sentenza
all’uomo indigente e privo di forze,
al vecchio decrepito e preoccupato di tutto,
a colui che è indocile e ha perduto ogni speranza.
3Non temere la sentenza della morte,
ricòrdati di chi ti ha preceduto e di chi ti seguirà.
4Questo è il decreto del Signore per ogni uomo;
perché ribellarsi al volere dell’Altissimo?
Siano dieci, cento, mille anni:
negli inferi non ci sono recriminazioni sulla vita.

5Figli d’infamia sono i figli dei peccatori,
frequentano le case degli empi.
6L’eredità dei figli dei peccatori andrà in rovina,
con la loro discendenza continuerà il disonore.
7Contro un padre empio imprecano i figli,
perché a causa sua sono disonorati.
8Guai a voi, uomini empi,
che avete abbandonato la legge dell’Altissimo!
9Se vi moltiplicate, è per la rovina,
se nascete, nascete per la maledizione,
e se morite, la maledizione sarà la vostra sorte.
10Quanto è dalla terra alla terra ritornerà,
così gli empi passano dalla maledizione alla rovina.

11Il lutto degli uomini riguarda i loro corpi,
la cattiva fama dei peccatori sarà cancellata.
12Abbi cura del tuo nome, perché esso sopravviverà a te
più di mille grandi tesori d’oro.
13I giorni di una vita felice sono contati,
ma il buon nome dura per sempre.

14Figli, custodite l’istruzione in pace;
ma sapienza nascosta e tesoro invisibile,
a che cosa servono entrambi?
15Meglio l’uomo che nasconde la sua stoltezza
di quello che nasconde la sua sapienza.
16Perciò provate vergogna per le cose che qui di seguito vi indico:
non è bene infatti vergognarsi di qualsiasi cosa,
come non si può approvare sempre tutto.
17Vergognatevi della prostituzione davanti al padre e alla madre,
della menzogna davanti al capo e al potente,
18del delitto davanti al giudice e al magistrato,
dell’empietà davanti all’assemblea e al popolo,
dell’ingiustizia davanti al compagno e all’amico,
19del furto davanti all’ambiente dove abiti,
di Dio, che è veritiero, e dell’alleanza,
di piegare i gomiti sopra i pani, a tavola,
di essere scortese quando ricevi e quando dai,
20di non rispondere a quanti salutano,
dello sguardo su una donna scostumata,
21del rifiuto fatto a un parente,
dell’appropriazione di eredità o donazione,
del desiderio per una donna sposata,
22della relazione con la sua schiava
– non accostarti al suo letto –,
di dire parole ingiuriose davanti agli amici
e, dopo aver donato, di rinfacciare un regalo,

1di ripetere quanto hai udito
e di rivelare parole segrete.
Allora saprai veramente che cos’è la vergogna
e incontrerai favore presso ogni uomo.

Delle cose seguenti non ti vergognare
e non peccare per rispetto umano:
2della legge dell’Altissimo e dell’alleanza,
della sentenza che giustifica l’empio,
3dei conti con il socio e con i compagni di viaggio,
di dare agli altri l’eredità che spetta loro,
4dell’esattezza della bilancia e dei pesi,
di fare acquisti, grandi o piccoli che siano,
5della contrattazione sul prezzo dei commercianti,
della frequente correzione dei figli
e di far sanguinare i fianchi di uno schiavo pigro.
6Con una moglie malvagia è opportuno il sigillo,
dove ci sono troppe mani usa la chiave.
7Qualunque cosa depositi, contala e pesala,
il dare e l’avere sia tutto per iscritto.
8Non vergognarti di correggere l’insensato e lo stolto
e il vecchio molto avanti negli anni accusato di fornicazione;
così sarai veramente assennato
e approvato da ogni vivente.

9Per il padre una figlia è un’inquietudine segreta,
il pensiero di lei allontana il sonno:
nella sua giovinezza, perché non sfiorisca,
una volta accasata, perché non sia ripudiata,
10finché è vergine, perché non sia sedotta
e resti incinta nella casa paterna,
quando è maritata, perché non cada in colpa,
quando è accasata, perché non sia sterile.
11Su una figlia ribelle rafforza la vigilanza,
perché non ti renda scherno dei nemici,
motivo di chiacchiere in città e di rimprovero fra la gente,
così da farti vergognare davanti a tutti.
12Non considerare nessuno solo per la sua bellezza
e non sederti insieme con le donne,
13perché dagli abiti esce fuori la tignola
e dalla donna malizia di donna.
14Meglio la cattiveria di un uomo che la compiacenza di una donna,
una donna impudente è un obbrobrio.

15Ricorderò ora le opere del Signore
e descriverò quello che ho visto.
Per le parole del Signore sussistono le sue opere,
e il suo giudizio si compie secondo il suo volere.
16Il sole che risplende vede tutto,
della gloria del Signore sono piene le sue opere.
17Neppure ai santi del Signore è dato
di narrare tutte le sue meraviglie,
che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito
perché l’universo stesse saldo nella sua gloria.
18Egli scruta l’abisso e il cuore,
e penetra tutti i loro segreti.
L’Altissimo conosce tutta la scienza
e osserva i segni dei tempi,
19annunciando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
20Nessun pensiero gli sfugge,
neppure una parola gli è nascosta.
21Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza,
egli solo è da sempre e per sempre:
nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere.
22Quanto sono amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne può osservare.
23Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre
per tutte le necessità, e tutte gli obbediscono.
24Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra,
egli non ha fatto nulla d’incompleto.
25L’una conferma i pregi dell’altra:
chi si sazierà di contemplare la sua gloria?

1Vanto del cielo è il limpido firmamento,
spettacolo celeste in una visione di gloria.
2Il sole, quando appare nel suo sorgere, proclama:
«Che meraviglia è l’opera dell’Altissimo!».
3A mezzogiorno dissecca la terra
e di fronte al suo calore chi può resistere?
4Si soffia nella fornace nei lavori a caldo,
ma il sole brucia i monti tre volte tanto;
emettendo vampe di fuoco,
facendo brillare i suoi raggi, abbaglia gli occhi.
5Grande è il Signore che lo ha creato
e con le sue parole ne affretta il corso.

6Anche la luna, sempre puntuale nelle sue fasi,
regola i mesi e indica il tempo.
7Viene dalla luna l’indicazione di ogni festa,
fonte di luce che decresce fino a scomparire.
8Da essa il mese prende nome,
mirabilmente crescendo secondo le sue fasi.
È un’insegna per le schiere in alto,
splendendo nel firmamento del cielo.

9Bellezza del cielo è la gloria degli astri,
ornamento che brilla nelle altezze del Signore.
10Stanno agli ordini di colui che è santo, secondo il suo decreto,
non abbandonano le loro postazioni di guardia.

11Osserva l’arcobaleno e benedici colui che lo ha fatto:
quanto è bello nel suo splendore!
12Avvolge il cielo con un cerchio di gloria,
lo hanno teso le mani dell’Altissimo.

13Con il suo comando fa cadere la neve
e fa guizzare i fulmini secondo il suo giudizio:
14per esso si aprono i tesori celesti
e le nubi volano via come uccelli.
15Con la sua potenza egli condensa le nuvole
e si sminuzzano i chicchi di grandine.
17aIl rumore del suo tuono fa tremare la terra,
16e al suo apparire sussultano i monti;
secondo il suo volere soffia lo scirocco,
17bcosì anche l’uragano del settentrione e il turbine dei venti.
Egli sparge la neve come uccelli che discendono,
come locusta che si posa è la sua caduta.
18L’occhio ammira la bellezza del suo candore
e il cuore stupisce nel vederla fioccare.
19Riversa sulla terra la brina come sale,
che gelandosi forma punte di spine.
20Soffia la gelida tramontana,
sull’acqua si condensa il ghiaccio;
esso si posa sull’intera massa d’acqua,
che si riveste come di corazza.
21Egli divora i monti e brucia il deserto;
come fosse fuoco, inaridisce l’erba.
22Rimedio di tutto è un annuvolamento improvviso,
l’arrivo della rugiada ristora dal caldo.

23Con la sua parola egli ha domato l’abisso
e vi ha piantato le isole.
24I naviganti del mare ne descrivono i pericoli,
a sentirli con i nostri orecchi restiamo stupiti;
25là ci sono opere singolari e stupende,
esseri viventi di ogni specie e mostri marini.
26Per lui il suo messaggero compie un felice cammino,
e per la sua parola tutto sta insieme.

27Potremmo dire molte cose e mai finiremmo,
ma la conclusione del discorso sia: «Egli è il tutto!».
28Come potremmo avere la forza per lodarlo?
Egli infatti, il Grande, è al di sopra di tutte le sue opere.
29Il Signore è terribile e molto grande,
meravigliosa è la sua potenza.
30Nel glorificare il Signore, esaltatelo
quanto più potete, perché non sarà mai abbastanza.
Nell’esaltarlo moltiplicate la vostra forza,
non stancatevi, perché non finirete mai.
31Chi lo ha contemplato e lo descriverà?
Chi può magnificarlo come egli è?
32Vi sono molte cose nascoste più grandi di queste:
noi contempliamo solo una parte delle sue opere.
33Il Signore infatti ha creato ogni cosa
e ha dato la sapienza ai suoi fedeli.

[c. 44]
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[c. 45]
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1Valoroso in guerra fu Giosuè, figlio di Nun,
successore di Mosè nell’ufficio profetico;
secondo il suo nome,
egli fu grande per la salvezza degli eletti di Dio,
compiendo la vendetta contro i nemici insorti,
per assegnare l’eredità a Israele.
2Com’era glorioso quando alzava le sue braccia
e brandiva la spada contro le città!
3Chi prima di lui era stato così saldo?
Egli guidava le guerre del Signore.
4Al suo comando non si arrestò forse il sole
e un giorno divenne lungo come due?
5Egli invocò l’Altissimo, il Sovrano,
mentre i nemici lo premevano da ogni parte;
lo esaudì il Signore grande
con una grandinata di pietre poderose.
6Egli piombò sulla nazione nemica
e nella discesa distrusse gli avversari,
perché le nazioni conoscessero tutte le sue armi
e che la loro guerra era contro il Signore.
Egli infatti marciò dietro al Sovrano
7e nei giorni di Mosè compì un’opera di misericordia:
egli e Caleb, figlio di Iefunnè,
opponendosi all’assemblea,
impedendo che il popolo peccasse
e calmando le maligne mormorazioni.
8Solo loro due furono salvati
fra i seicentomila fanti,
per far entrare il popolo nell’eredità,
nella terra in cui scorrono latte e miele.
9Il Signore concesse a Caleb una forza
che l’assistette sino alla vecchiaia,
perché raggiungesse le alture del paese;
così la sua discendenza possedette l’eredità,
10affinché tutti i figli d’Israele sapessero
che è bene seguire il Signore.

11Ci sono poi i giudici, ciascuno con il suo nome:
di coloro il cui cuore non commise infedeltà
e di quanti non si allontanarono dal Signore,
sia il loro ricordo in benedizione!
12Le loro ossa rifioriscano dalla loro tomba
e il loro nome si rinnovi nei figli,
perché essi sono già glorificati.

13Samuele, amato dal suo Signore,
profeta del Signore, istituì la monarchia
e unse dei prìncipi sul suo popolo.
14Secondo la legge del Signore governò l’assemblea
e il Signore volse lo sguardo benevolo su Giacobbe.
15Per la sua fedeltà si dimostrò profeta
e per le sue parole fu riconosciuto veggente degno di fede.
16Egli invocò il Signore, il Sovrano,
quando i nemici lo premevano all’intorno,
con l’offerta di un agnello da latte.
17Il Signore tuonò dal cielo
e con grande fragore fece udire la sua voce;
18sterminò i capi degli abitanti di Tiro
e tutti i prìncipi dei Filistei.
19Prima dell’ora del suo sonno eterno
attestò davanti al Signore e al suo unto:
«Né denari né sandali
ho preso da alcuno»,
e nessuno poté contraddirlo.
20Ancora dopo che si fu addormentato profetizzò,
predicendo al re la sua fine;
anche dal sepolcro levò la sua voce
per cancellare con una profezia l’iniquità del popolo.

1Dopo di lui sorse Natan,
per profetizzare nei giorni di Davide.
2Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso,
così Davide fu scelto tra i figli d’Israele.
3Egli scherzò con leoni come con capretti,
con gli orsi come con agnelli.
4Nella sua giovinezza non ha forse ucciso il gigante
e cancellato l’ignominia dal popolo,
alzando la mano con la pietra nella fionda
e abbattendo la tracotanza di Golia?
5Egli aveva invocato il Signore, l’Altissimo,
che concesse alla sua destra la forza
di eliminare un potente guerriero
e innalzare la potenza del suo popolo.
6Così lo esaltarono per i suoi diecimila,
lo lodarono nelle benedizioni del Signore
offrendogli un diadema di gloria.
7Egli infatti sterminò i nemici all’intorno
e annientò i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.
8In ogni sua opera celebrò il Santo,
l’Altissimo, con parole di lode;
cantò inni a lui con tutto il suo cuore
e amò colui che lo aveva creato.
9Introdusse musici davanti all’altare
e con i loro suoni rese dolci le melodie.
Ogni giorno essi eseguono le loro musiche.
10Conferì splendore alle feste,
abbellì i giorni festivi fino alla perfezione,
facendo lodare il nome santo del Signore
ed echeggiare fin dal mattino il santuario.
11Il Signore perdonò i suoi peccati,
innalzò la sua potenza per sempre,
gli concesse un’alleanza regale
e un trono di gloria in Israele.

12Dopo di lui sorse un figlio saggio,
che, grazie a lui, abitò in un vasto territorio.
13Salomone regnò nei giorni di pace,
per lui Dio concesse tranquillità all’intorno,
perché costruisse una casa per il suo nome
e preparasse un santuario per sempre.
14Come fosti saggio nella tua giovinezza
e fosti colmo d’intelligenza come un fiume!
15La tua fama ricoprì la terra,
che tu riempisti di sentenze difficili.
16Il tuo nome giunse lontano, fino alle isole,
e fosti amato nella tua pace.
17Per i canti, i proverbi, le sentenze
e per i responsi ti ammirarono i popoli.
18Nel nome del Signore Dio,
che è chiamato Dio d’Israele,
hai accumulato l’oro come stagno,
hai ammassato l’argento come piombo.
19Ma hai steso i tuoi fianchi accanto alle donne
e ne fosti dominato nel tuo corpo.
20Hai macchiato la tua gloria
e hai profanato la tua discendenza,
così da attirare l’ira divina sui tuoi figli
ed essere colpito per la tua stoltezza.
21Perciò fu diviso in due il tuo dominio
e da Èfraim ebbe inizio un regno ribelle.
22Ma il Signore non ha rinnegato la sua misericordia,
non ha lasciato cadere nessuna delle sue parole.
Non ha fatto perire la posterità del suo eletto
e non ha distrutto la stirpe di colui che lo aveva amato.
Egli concesse un resto a Giacobbe
e a Davide un germoglio nato da lui.

23Salomone andò a riposare con i suoi padri
e dopo di sé lasciò un discendente,
stoltezza del popolo e privo di senno,
Roboamo, che si alienò il popolo con le sue decisioni,
e Geroboamo, figlio di Nabat, che indusse Israele a peccare
e aprì a Èfraim la via del peccato.
24Le loro colpe si moltiplicarono
tanto da farli esiliare dal proprio paese.
25Essi commisero ogni genere di malvagità,
finché non giunse su di loro la vendetta.

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1Visione che Isaia, figlio di Amoz, ebbe su Giuda e su Gerusalemme al tempo dei re di Giuda Ozia, Iotam, Acaz ed Ezechia.

2Udite, o cieli, ascolta, o terra,
così parla il Signore:
«Ho allevato e fatto crescere figli,
ma essi si sono ribellati contro di me.
3Il bue conosce il suo proprietario
e l’asino la greppia del suo padrone,
ma Israele non conosce,
il mio popolo non comprende».
4Guai, gente peccatrice,
popolo carico d’iniquità!
Razza di scellerati,
figli corrotti!
Hanno abbandonato il Signore,
hanno disprezzato il Santo d’Israele,
si sono voltati indietro.
5Perché volete ancora essere colpiti,
accumulando ribellioni?
Tutta la testa è malata,
tutto il cuore langue.
6Dalla pianta dei piedi alla testa
non c’è nulla di sano,
ma ferite e lividure
e piaghe aperte,
che non sono state ripulite né fasciate
né curate con olio.
7La vostra terra è un deserto,
le vostre città arse dal fuoco.
La vostra campagna, sotto i vostri occhi,
la divorano gli stranieri;
è un deserto come la devastazione di Sòdoma.
8È rimasta sola la figlia di Sion,
come una capanna in una vigna,
come una tenda in un campo di cetrioli,
come una città assediata.
9Se il Signore degli eserciti
non ci avesse lasciato qualche superstite,
già saremmo come Sòdoma,
assomiglieremmo a Gomorra.

10Ascoltate la parola del Signore,
capi di Sòdoma;
prestate orecchio all’insegnamento del nostro Dio,
popolo di Gomorra!
11«Perché mi offrite i vostri sacrifici senza numero?
– dice il Signore.
Sono sazio degli olocausti di montoni
e del grasso di pingui vitelli.
Il sangue di tori e di agnelli e di capri
io non lo gradisco.
12Quando venite a presentarvi a me,
chi richiede a voi questo:
che veniate a calpestare i miei atri?
13Smettete di presentare offerte inutili;
l’incenso per me è un abominio,
i noviluni, i sabati e le assemblee sacre:
non posso sopportare delitto e solennità.
14Io detesto i vostri noviluni e le vostre feste;
per me sono un peso,
sono stanco di sopportarli.
15Quando stendete le mani,
io distolgo gli occhi da voi.
Anche se moltiplicaste le preghiere,
io non ascolterei:
le vostre mani grondano sangue.
16Lavatevi, purificatevi,
allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.
Cessate di fare il male,
17imparate a fare il bene,
cercate la giustizia,
soccorrete l’oppresso,
rendete giustizia all’orfano,
difendete la causa della vedova».
18«Su, venite e discutiamo
– dice il Signore.
Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora,
diventeranno come lana.
19Se sarete docili e ascolterete,
mangerete i frutti della terra.
20Ma se vi ostinate e vi ribellate,
sarete divorati dalla spada,
perché la bocca del Signore ha parlato».

21Come mai la città fedele è diventata una prostituta?
Era piena di rettitudine,
vi dimorava la giustizia,
ora invece è piena di assassini!
22Il tuo argento è diventato scoria,
il tuo vino è diluito con acqua.
23I tuoi capi sono ribelli
e complici di ladri.
Tutti sono bramosi di regali
e ricercano mance.
Non rendono giustizia all’orfano
e la causa della vedova fino a loro non giunge.
24Perciò, oracolo del Signore,
Dio degli eserciti,
il Potente d’Israele:
«Guai! Esigerò soddisfazioni dai miei avversari,
mi vendicherò dei miei nemici.
25Stenderò la mia mano su di te,
purificherò come in un forno le tue scorie,
eliminerò da te tutto il piombo.
26Renderò i tuoi giudici come una volta,
i tuoi consiglieri come al principio.
Allora sarai chiamata “Città della giustizia”,
“Città fedele”».
27Sion sarà riscattata con il giudizio,
i suoi convertiti con la rettitudine.
28Ribelli e peccatori insieme finiranno in rovina
e periranno quanti abbandonano il Signore.
29Sì, vi vergognerete delle querce
di cui vi siete compiaciuti.
Arrossirete dei giardini
che vi siete scelti,
30Sì, diventerete come quercia dalle foglie avvizzite
e come giardino senz’acqua.
31Il forte diverrà come stoppa,
la sua opera come una favilla;
bruceranno tutte e due insieme
e nessuno le spegnerà.

[c. 2]
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[c. 3]
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1Sette donne afferreranno
un uomo solo, in quel giorno,
e diranno: «Ci nutriremo del nostro pane
e indosseremo le nostre vesti;
soltanto, lasciaci portare il tuo nome,
toglici la nostra vergogna».

2In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per i superstiti d’Israele. 3Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo: quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme. 4Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato, con il soffio del giudizio e con il soffio dello sterminio, 5allora creerà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutti i luoghi delle sue assemblee una nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come protezione, 6come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia.

1Voglio cantare per il mio diletto
il mio cantico d’amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
sopra un fertile colle.
2Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi
e vi aveva piantato viti pregiate;
in mezzo vi aveva costruito una torre
e scavato anche un tino.
Egli aspettò che producesse uva;
essa produsse, invece, acini acerbi.
3E ora, abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda,
siate voi giudici fra me e la mia vigna.
4Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva,
essa ha prodotto acini acerbi?
5Ora voglio farvi conoscere
ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta
e verrà calpestata.
6La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
7Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
è la casa d’Israele;
gli abitanti di Giuda
sono la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi.

8Guai a voi, che aggiungete casa a casa
e unite campo a campo,
finché non vi sia più spazio,
e così restate soli ad abitare nella terra.
9Ha giurato ai miei orecchi il Signore degli eserciti:
«Certo, molti palazzi
diventeranno una desolazione,
grandi e belli
saranno senza abitanti».
10Poiché dieci iugeri di vigna
produrranno solo un bat
e un homer di seme
produrrà un’efa.
11Guai a coloro che si alzano presto al mattino
e vanno in cerca di bevande inebrianti
e si attardano alla sera.
Il vino li infiamma.
12Ci sono cetre e arpe,
tamburelli e flauti
e vino per i loro banchetti;
ma non badano all’azione del Signore,
non vedono l’opera delle sue mani.
13Perciò il mio popolo sarà deportato
senza che neppure lo sospetti.
I suoi grandi periranno di fame,
il suo popolo sarà arso dalla sete.
14Pertanto gli inferi dilatano le loro fauci,
spalancano senza misura la loro bocca.
Vi precipitano dentro la nobiltà e il popolo,
il tripudio e la gioia della città.
15L’uomo sarà piegato,
il mortale sarà abbassato,
gli occhi dei superbi si abbasseranno.
16Sarà esaltato il Signore degli eserciti nel giudizio
e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia.
17Allora vi pascoleranno gli agnelli come nei loro prati,
sulle rovine brucheranno i grassi capretti.
18Guai a coloro che si tirano addosso il castigo con corde da tori
e il peccato con funi da carro,
19che dicono: «Faccia presto,
acceleri pure l’opera sua,
perché la vediamo;
si facciano più vicini e si compiano
i progetti del Santo d’Israele,
perché li conosciamo».
20Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro.
21Guai a coloro che si credono sapienti
e si reputano intelligenti.
22Guai a coloro che sono gagliardi nel bere vino,
valorosi nel mescere bevande inebrianti,
23a coloro che assolvono per regali un colpevole
e privano del suo diritto l’innocente.
24Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia
e una fiamma consuma la paglia,
così le loro radici diventeranno un marciume
e la loro fioritura volerà via come polvere,
perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti,
hanno disprezzato la parola del Santo d’Israele.
25Per questo è divampato
lo sdegno del Signore contro il suo popolo,
su di esso ha steso la sua mano per colpire;
hanno tremato i monti,
i loro cadaveri erano come immondizia
in mezzo alle strade.
Con tutto ciò non si calma la sua ira
e la sua mano resta ancora tesa.
26Egli alzerà un segnale a una nazione lontana
e le farà un fischio all’estremità della terra;
ed ecco, essa verrà veloce e leggera.
27Nessuno fra loro è stanco o inciampa,
nessuno sonnecchia o dorme,
non si scioglie la cintura dei suoi fianchi
e non si slaccia il legaccio dei suoi sandali.
28Le sue frecce sono acuminate,
e ben tesi tutti i suoi archi;
gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre
e le ruote dei suoi carri come un turbine.
29Il suo ruggito è come quello di una leonessa,
ruggisce come un leoncello;
freme e afferra la preda,
la pone al sicuro, nessuno gliela strappa.
30Fremerà su di lui in quel giorno
come freme il mare;
si guarderà la terra: ecco, saranno tenebre, angoscia,
e la luce sarà oscurata dalla caligine.

1Nell’anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. 2Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. 3Proclamavano l’uno all’altro, dicendo:

«Santo, santo, santo il Signore degli eserciti!
Tutta la terra è piena della sua gloria».

4Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. 5E dissi:

«Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto
il re, il Signore degli eserciti».

6Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. 7Egli mi toccò la bocca e disse:

«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua colpa
e il tuo peccato è espiato».

8Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». 9Egli disse: «Va’ e riferisci a questo popolo:

“Ascoltate pure, ma non comprenderete,
osservate pure, ma non conoscerete”.
10Rendi insensibile il cuore di questo popolo,
rendilo duro d’orecchio e acceca i suoi occhi,
e non veda con gli occhi
né oda con gli orecchi
né comprenda con il cuore
né si converta in modo da essere guarito».
11Io dissi: «Fino a quando, Signore?». Egli rispose:
«Fino a quando le città non siano devastate,
senza abitanti,
le case senza uomini
e la campagna resti deserta e desolata».
12Il Signore scaccerà la gente
e grande sarà l’abbandono nella terra.
13Ne rimarrà una decima parte,
ma sarà ancora preda della distruzione
come una quercia e come un terebinto,
di cui alla caduta resta il ceppo:
seme santo il suo ceppo.

[c. 7]
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[c. 8]
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[c. 9]
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1Guai a coloro che fanno decreti iniqui
e scrivono in fretta sentenze oppressive,
2per negare la giustizia ai miseri
e per frodare del diritto i poveri del mio popolo,
per fare delle vedove la loro preda
e per defraudare gli orfani.
3Ma che cosa farete nel giorno del castigo,
quando da lontano sopraggiungerà la rovina?
A chi ricorrerete per protezione?
Dove lascerete la vostra ricchezza?
4Non vi resterà che curvare la schiena in mezzo ai prigionieri
o cadere tra i morti.
Con tutto ciò non si calma la sua ira
e ancora la sua mano rimane stesa.

5Oh! Assiria, verga del mio furore,
bastone del mio sdegno!
6Contro una nazione empia io la mando
e la dirigo contro un popolo con cui sono in collera,
perché lo saccheggi, lo depredi
e lo calpesti come fango di strada.
7Essa però non pensa così
e così non giudica il suo cuore,
ma vuole distruggere
e annientare non poche nazioni.
8Anzi dice: «Forse i miei prìncipi non sono altrettanti re?
9Forse Calno non è come Càrchemis,
Camat come Arpad,
Samaria come Damasco?
10Come la mia mano ha raggiunto quei regni degli idoli,
le cui statue erano più numerose
di quelle di Gerusalemme e di Samaria,
11non posso io forse, come ho agito
con Samaria e i suoi idoli,
agire anche contro Gerusalemme e i suoi simulacri?».

12Quando il Signore avrà terminato tutta la sua opera sul monte Sion e a Gerusalemme, punirà il frutto orgoglioso del cuore del re d’Assiria e ciò di cui si gloria l’alterigia dei suoi occhi.

13Poiché ha detto:
«Con la forza della mia mano ho agito
e con la mia sapienza, perché sono intelligente;
ho rimosso i confini dei popoli
e ho saccheggiato i loro tesori,
ho abbattuto come un eroe
coloro che sedevano sul trono.
14La mia mano ha scovato, come in un nido,
la ricchezza dei popoli.
Come si raccolgono le uova abbandonate,
così ho raccolto tutta la terra.
Non vi fu battito d’ala,
e neppure becco aperto o pigolìo».
15Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare
o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?
Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna
e una verga sollevare ciò che non è di legno!
16Perciò il Signore, Dio degli eserciti,
manderà una peste contro le sue più valide milizie;
sotto ciò che è sua gloria arderà un incendio
come incendio di fuoco;
18besso consumerà anima e corpo
e sarà come un malato che sta spegnendosi.
17La luce d’Israele diventerà un fuoco,
il suo santuario una fiamma;
essa divorerà e consumerà
in un giorno rovi e pruni,
18ala magnificenza della sua selva e del suo giardino.
19Il resto degli alberi nella selva
si conterà facilmente;
persino un ragazzo potrebbe farne il conto.

20In quel giorno avverrà
che il resto d’Israele e i superstiti della casa di Giacobbe
non si appoggeranno più su chi li ha percossi,
ma si appoggeranno con lealtà
sul Signore, sul Santo d’Israele.
21Tornerà il resto,
il resto di Giacobbe, al Dio forte.
22Poiché anche se il tuo popolo, o Israele,
fosse come la sabbia del mare,
solo un suo resto ritornerà.
È decretato uno sterminio
che farà traboccare la giustizia.
23Sì, un decreto di rovina
eseguirà il Signore, Dio degli eserciti,
su tutta la regione.

24Pertanto così dice il Signore, Dio degli eserciti: «Popolo mio, che abiti in Sion, non temere l’Assiria che ti percuote con la verga e alza il bastone contro di te, come già l’Egitto. 25Perché ancora un poco, ben poco, e il mio sdegno avrà fine. La mia ira li annienterà». 26Contro l’Assiria il Signore degli eserciti agiterà il flagello, come quando colpì Madian alla roccia di Oreb; alzerà la sua verga sul mare come fece con l’Egitto.

27In quel giorno
sarà tolto il suo fardello dalla tua spalla
e il suo giogo cesserà di pesare sul tuo collo.

Il distruttore viene da Rimmon,
28raggiunge Aiàt, attraversa Migron,
a Micmas depone le sue armi.
29Attraversano il passo;
a Gheba si accampano.
Rama trema.
Fugge Gàbaa di Saul.
30Grida con tutta la tua voce, Bat-Gallìm.
Sta’ attenta, Làisa.
Povera Anatòt!
31Madmenà è in fuga.
Scappano gli abitanti di Ghebìm.
32Oggi stesso farà sosta a Nob,
agiterà la mano verso il monte della figlia di Sion,
verso la collina di Gerusalemme.
33Ecco, il Signore, Dio degli eserciti,
abbatte i rami con il terrore,
le punte più alte sono troncate,
le cime sono abbattute.
34È reciso con il ferro il folto della selva
e il Libano cade con la sua magnificenza.

1Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
2Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
3Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
4ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
5La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
6Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
7La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
8Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
9Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.

10In quel giorno avverrà
che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa.
11In quel giorno avverrà
che il Signore stenderà di nuovo la sua mano
per riscattare il resto del suo popolo,
superstite dall’Assiria e dall’Egitto,
da Patros, dall’Etiopia e dall’Elam,
da Sinar e da Camat e dalle isole del mare.
12Egli alzerà un vessillo tra le nazioni
e raccoglierà gli espulsi d’Israele;
radunerà i dispersi di Giuda
dai quattro angoli della terra.
13Cesserà la gelosia di Èfraim
e gli avversari di Giuda saranno sterminati;
Èfraim non invidierà più Giuda
e Giuda non sarà più ostile a Èfraim.
14Voleranno verso occidente contro i Filistei,
insieme deprederanno i figli dell’oriente,
stenderanno le mani su Edom e su Moab
e i figli di Ammon saranno loro sudditi.
15Il Signore prosciugherà il golfo del mare d’Egitto
e stenderà la mano contro il Fiume.
Con la potenza del suo soffio
lo dividerà in sette bracci,
così che si possa attraversare con i sandali.
16Si formerà una strada per il resto del suo popolo
che sarà superstite dall’Assiria,
come ce ne fu una per Israele
quando uscì dalla terra d’Egitto.

[c. 12]
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[c. 13]
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1Certo, il Signore avrà pietà di Giacobbe e si sceglierà ancora Israele e li ristabilirà nella loro terra. A loro si uniranno gli stranieri e saranno annessi alla casa di Giacobbe. 2I popoli li accoglieranno e li ricondurranno nella loro terra, e la casa d’Israele se li farà propri nella terra del Signore, rendendoli schiavi e schiave; così faranno prigionieri coloro che li avevano resi schiavi e domineranno i loro avversari.

3In quel giorno avverrà che il Signore ti libererà dalle tue pene, dal tuo affanno e dalla tua dura schiavitù a cui eri stato assoggettato. 4Allora intonerai questa canzone sul re di Babilonia e dirai:

«Ah, come è finito l’aguzzino,
è finita l’aggressione!
5Il Signore ha spezzato la verga degli iniqui,
il bastone dei dominatori,
6che percuoteva i popoli nel suo furore,
con colpi senza fine,
che dominava con furia le nazioni
con una persecuzione senza respiro.
7Riposa ora tranquilla tutta la terra
ed erompe in grida di gioia.
8Persino i cipressi gioiscono per te
e anche i cedri del Libano:
“Da quando tu sei prostrato,
non sale più nessuno a tagliarci”.
9Gli inferi di sotto si agitano per te,
per venirti incontro al tuo arrivo;
per te essi svegliano le ombre,
tutti i dominatori della terra,
e fanno sorgere dai loro troni tutti i re delle nazioni.
10Tutti prendono la parola per dirti:
“Anche tu sei stato abbattuto come noi,
sei diventato uguale a noi”.
11Negli inferi è precipitato il tuo fasto
e la musica delle tue arpe.
Sotto di te v’è uno strato di marciume,
e tua coltre sono i vermi.
12Come mai sei caduto dal cielo,
astro del mattino, figlio dell’aurora?
Come mai sei stato gettato a terra,
signore di popoli?
13Eppure tu pensavi nel tuo cuore:
“Salirò in cielo,
sopra le stelle di Dio
innalzerò il mio trono,
dimorerò sul monte dell’assemblea,
nella vera dimora divina.
14Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all’Altissimo”.
15E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell’abisso!
16Quanti ti vedono ti guardano fisso,
ti osservano attentamente:
“È questo l’individuo che sconvolgeva la terra,
che faceva tremare i regni,
17che riduceva il mondo a un deserto,
che ne distruggeva le città,
che non apriva la porta del carcere ai suoi prigionieri?”.
18Tutti i re dei popoli,
tutti riposano con onore,
ognuno nella sua tomba.
19Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro,
come un virgulto spregevole;
sei circondato da uccisi trafitti da spada,
deposti sulle pietre della fossa,
come una carogna calpestata.
20Tu non sarai unito a loro nella sepoltura,
perché hai rovinato la tua terra,
hai assassinato il tuo popolo.
Non sarà più nominata
la discendenza degli iniqui.
21Preparate il massacro dei suoi figli
a causa dell’iniquità dei loro padri,
e non sorgano più a conquistare la terra
e a riempire il mondo di rovine».
22«Io insorgerò contro di loro
– oracolo del Signore degli eserciti –,
sterminerò il nome e il resto di Babilonia,
la prole e la stirpe – oracolo del Signore.
23Io la ridurrò a dominio del riccio, a palude stagnante;
la spazzerò con la scopa della distruzione».
Oracolo del Signore degli eserciti.

24Il Signore degli eserciti ha giurato dicendo:
«In verità, come ho pensato, accadrà,
e come ho deciso, succederà.
25Io spezzerò l’Assiria nella mia terra
e sui miei monti la calpesterò.
Allora sparirà da loro il suo giogo,
il suo peso dalle loro spalle sarà rimosso».
26Questa è la decisione presa per tutta la terra
e questa è la mano stesa su tutte le nazioni.
27Poiché il Signore degli eserciti
lo ha deciso; chi potrà renderlo vano?
La sua mano è stesa, chi gliela farà ritirare?

28Nell’anno in cui morì il re Acaz fu pronunciato questo oracolo:

29«Non gioire, Filistea tutta,
perché si è spezzata la verga di chi ti percuoteva.
Poiché dalla radice della serpe uscirà una vipera
e il suo frutto sarà un drago alato.
30I più poveri si sazieranno sui miei prati
e i miseri riposeranno tranquilli;
ma farò morire di fame la tua stirpe
e ucciderò il tuo resto.
31Urla, o porta, grida, o città;
trema, Filistea tutta,
perché dal settentrione si alza il fumo
e non c’è disertore tra le sue schiere».
32Che cosa si risponderà ai messaggeri delle nazioni?
«Il Signore ha fondato Sion
e in essa si rifugiano gli umili del suo popolo».

[c. 15]
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1Mandate l’agnello
al signore della regione,
da Sela del deserto
al monte della figlia di Sion.
2Come un uccello fuggitivo,
come una nidiata dispersa
saranno le figlie di Moab
ai guadi dell’Arnon.
3Dacci un consiglio,
prendi una decisione!
Rendi come la notte la tua ombra
in pieno mezzogiorno;
nascondi i dispersi,
non tradire i fuggiaschi.
4Siano tuoi ospiti
i dispersi di Moab;
sii loro rifugio di fronte al devastatore.
Quando sarà estinto il tiranno
e finita la devastazione,
scomparso il distruttore della regione,
5allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine,
vi siederà con tutta fedeltà, nella tenda di Davide,
un giudice sollecito del diritto
e pronto alla giustizia.
6Abbiamo udito l’orgoglio di Moab,
il grande orgoglioso,
la sua alterigia, il suo orgoglio, la sua tracotanza,
l’inconsistenza delle sue chiacchiere.
7Per questo i Moabiti innalzano un lamento per Moab,
si lamentano tutti;
per le focacce di uva di Kir-Carèset
gemono tutti costernati.
8Sono squallidi i campi di Chesbon,
come pure la vigna di Sibma.
Signori di popoli
ne hanno spezzato i tralci
che raggiungevano Iazer,
penetravano fin nel deserto;
i loro rami si estendevano liberamente,
arrivavano al mare.
9Per questo io piangerò con il pianto di Iazer
sulla vigna di Sibma.
Ti inonderò con le mie lacrime,
o Chesbon, o Elalè,
perché sui tuoi frutti e sulla tua vendemmia
è piombato un grido.
10Sono scomparse gioia e allegria dai frutteti;
nelle vigne non si levano più lieti clamori
né si grida più allegramente.
Il vino nei tini non lo pigia il pigiatore,
il grido di gioia è finito.
11Perciò le mie viscere fremono
per Moab come una cetra,
il mio intimo freme per Kir-Carèset.
12Si vedrà Moab affaticarsi sulle alture
e venire nel suo santuario per pregare,
ma senza successo.

13Questo è il messaggio che pronunciò un tempo il Signore su Moab. 14Ma ora il Signore dice: «In tre anni, come gli anni di un salariato, sarà svilita la gloria di Moab con tutta la sua numerosa popolazione. Ne rimarrà solo un resto, piccolo e insignificante».

[c. 17]
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[c. 18]
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[c. 19]
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[c. 20]
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[c. 21]
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[c. 22]
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1Oracolo su Tiro.

Fate il lamento, navi di Tarsis,
perché è stata distrutta: è senza più case.
Mentre tornavano dalla terra dei Chittìm,
ne fu data loro notizia.
2Ammutolite, abitanti della costa.
I mercanti di Sidone,
che attraversavano il mare, ti affollavano.
3Attraverso le acque profonde
giungeva il frumento di Sicor,
il raccolto del Nilo, che era la sua ricchezza.
Tu eri il mercato dei popoli.
4Vergógnati, Sidone,
perché il mare, la fortezza marinara, ha parlato dicendo:
«Io non ho avuto doglie, non ho partorito,
non ho allevato giovani,
non ho fatto crescere vergini».
5All’udirlo in Egitto,
si addoloreranno per la notizia su Tiro.
6Passate a Tarsis, fate il lamento, abitanti della costa.
7È questa la vostra città gaudente,
le cui origini risalgono a un’antichità remota,
i cui piedi la portavano lontano
per fissarvi dimore?
8Chi ha deciso questo
contro Tiro, la dispensatrice di corone,
i cui mercanti erano prìncipi,
i cui trafficanti erano i più nobili della terra?
9Il Signore degli eserciti lo ha deciso,
per svergognare l’orgoglio
di tutto il suo fasto,
per umiliare i più nobili sulla terra.
10Solca la tua terra come il Nilo, figlia di Tarsis;
il porto non esiste più.
11Ha steso la mano verso il mare,
ha sconvolto i regni,
il Signore ha decretato per Canaan
di abbattere le sue fortezze.
12Egli ha detto: «Non continuerai a far baldoria,
o vergine, duramente oppressa, figlia di Sidone.
Àlzati, va’ pure dai Chittìm;
neppure là ci sarà pace per te».
13Ecco la terra dei Caldei: questo popolo non esisteva.
L’Assiria l’assegnò alle bestie selvatiche.
Vi eressero le loro torri d’assedio,
ne hanno demolito i palazzi,
l’hanno ridotta a un cumulo di rovine.
14Fate il lamento, navi di Tarsis,
perché è stato distrutto il vostro rifugio.

15Avverrà che in quel giorno Tiro sarà dimenticata per settant’anni, quanti sono gli anni di un re. Alla fine dei settant’anni a Tiro si applicherà la canzone della prostituta:

16«Prendi la cetra,
gira per la città,
prostituta dimenticata;
suona con abilità,
moltiplica i canti,
perché qualcuno si ricordi di te».

17Ma alla fine dei settant’anni il Signore visiterà Tiro, che ritornerà ai suoi guadagni; essa trescherà con tutti i regni del mondo sulla terra. 18Il suo salario e il suo guadagno saranno sacri al Signore. Non sarà ammassato né custodito il suo salario,

ma andrà a coloro che abitano presso il Signore, perché possano nutrirsi in abbondanza e vestirsi con decoro.

[c. 24]
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[c. 25]
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[c. 26]
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[c. 27]
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[c. 28]
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[c. 29]
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1Guai a voi, figli ribelli
– oracolo del Signore –
che fate progetti senza di me,
vi legate con alleanze che io non ho ispirato,
così da aggiungere peccato a peccato.
2Siete partiti per scendere in Egitto
senza consultarmi,
per mettervi sotto la protezione del faraone
e per ripararvi all’ombra dell’Egitto.
3La protezione del faraone sarà la vostra vergogna
e il riparo all’ombra dell’Egitto la vostra confusione.
4Quando i suoi capi saranno giunti a Tanis
e i messaggeri avranno raggiunto Canes,
5tutti saranno delusi di un popolo che è inutile,
che non porterà loro né aiuto né vantaggio,
ma solo confusione e ignominia.
6Oracolo sulle bestie del Negheb.
In una terra di angoscia e di miseria,
della leonessa e del leone che ruggisce,
di aspidi e draghi volanti,
essi portano le loro ricchezze sul dorso di asini,
i loro tesori sulla gobba di cammelli
a un popolo che non giova a nulla.
7Vano e inutile è l’aiuto dell’Egitto;
per questo lo chiamo «Raab l’ozioso».
8Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro,
incidilo sopra un documento,
perché resti per il futuro
in testimonianza perenne.
9Poiché questo è un popolo ribelle.
Sono figli bugiardi,
figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore.
10Essi dicono ai veggenti: «Non abbiate visioni»
e ai profeti: «Non fateci profezie sincere,
diteci cose piacevoli, profetateci illusioni!
11Scostatevi dalla retta via, uscite dal sentiero,
toglieteci dalla vista il Santo d’Israele».
12Pertanto dice il Santo d’Israele:
«Poiché voi rigettate questa parola
e confidate nella vessazione dei deboli e nella perfidia,
ponendole a vostro sostegno,
13ebbene questa colpa diventerà per voi
come una breccia che minaccia di crollare,
che sporge su un alto muro,
il cui crollo avviene in un attimo, improvvisamente,
14e s’infrange come un vaso di creta,
frantumato senza misericordia,
così che non si trova tra i suoi frantumi
neppure un coccio
con cui si possa prendere fuoco dal braciere
o attingere acqua dalla cisterna».
15Poiché così dice il Signore Dio, il Santo d’Israele:
«Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza,
nell’abbandono confidente sta la vostra forza».
Ma voi non avete voluto,
16anzi avete detto: «No, noi fuggiremo su cavalli».
Ebbene, fuggite!
«Cavalcheremo su destrieri veloci».
Ebbene, più veloci saranno i vostri inseguitori.
17Mille saranno come uno solo di fronte alla minaccia di un altro,
per la minaccia di cinque vi darete alla fuga,
finché resti di voi qualcosa
come un palo sulla cima di un monte
e come un’asta sopra una collina.

18Eppure il Signore aspetta con fiducia per farvi grazia,
per questo sorge per avere pietà di voi,
perché un Dio giusto è il Signore;
beati coloro che sperano in lui.
19Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme,
tu non dovrai più piangere.
A un tuo grido di supplica ti farà grazia;
appena udrà, ti darà risposta.
20Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione
e l’acqua della tribolazione,
non si terrà più nascosto il tuo maestro;
i tuoi occhi vedranno il tuo maestro,
21i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te:
«Questa è la strada, percorretela»,
caso mai andiate a destra o a sinistra.
22Considererai cose immonde le tue immagini ricoperte d’argento;
i tuoi idoli rivestiti d’oro getterai via come un oggetto immondo.
«Fuori!», tu dirai loro.
23Allora egli concederà la pioggia per il seme
che avrai seminato nel terreno,
e anche il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso;
in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato.
24I buoi e gli asini che lavorano la terra
mangeranno biada saporita,
ventilata con la pala e con il vaglio.
25Su ogni monte e su ogni colle elevato
scorreranno canali e torrenti d’acqua
nel giorno della grande strage,
quando cadranno le torri.
26La luce della luna sarà come la luce del sole
e la luce del sole sarà sette volte di più,
come la luce di sette giorni,
quando il Signore curerà la piaga del suo popolo
e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.

27Ecco il nome del Signore venire da lontano,
ardente è la sua ira e gravoso il suo divampare;
le sue labbra traboccano sdegno,
la sua lingua è come un fuoco divorante.
28Il suo soffio è come un torrente che straripa,
che giunge fino al collo,
per vagliare i popoli con il vaglio distruttore
e per mettere alle mascelle dei popoli
una briglia che porta a rovina.
29Voi innalzerete il vostro canto
come nella notte in cui si celebra una festa;
avrete la gioia nel cuore
come chi parte al suono del flauto,
per recarsi al monte del Signore,
alla roccia d’Israele.
30Il Signore farà udire la sua voce maestosa
e mostrerà come colpisce il suo braccio
con ira ardente,
in mezzo a un fuoco divorante,
tra nembi, tempesta e grandine furiosa.
31Poiché alla voce del Signore tremerà l’Assiria,
quando il Signore percuoterà con la verga.
32Ogni colpo del bastone punitivo,
che il Signore le farà piombare addosso,
sarà accompagnato con tamburelli e cetre.
Egli combatterà contro di essa con battaglie tumultuose.
33Il Tofet, infatti, è preparato da tempo:
esso è pronto anche per il re.
Profondo e largo è il rogo,
fuoco e legna abbondano.
Lo accenderà, come torrente di zolfo,
il soffio del Signore.

[c. 31]
[<< 31]
[<< 31]

1Ecco, un re regnerà secondo giustizia
e i prìncipi governeranno secondo il diritto.
2Ognuno sarà come un riparo contro il vento
e un rifugio contro l’acquazzone,
come canali d’acqua in una steppa,
come l’ombra di una grande roccia su arida terra.
3Non saranno più accecati gli occhi di chi vede
e gli orecchi di chi sente staranno attenti.
4Gli animi volubili si applicheranno a comprendere
e la lingua dei balbuzienti parlerà
spedita e con chiarezza.
5L’abietto non sarà più chiamato nobile
né l’imbroglione sarà detto gentiluomo,
6poiché l’abietto fa discorsi abietti
e il suo cuore trama iniquità,
per commettere empietà
e proferire errori intorno al Signore,
per lasciare vuoto lo stomaco dell’affamato
e far mancare la bevanda all’assetato.
7L’imbroglione – iniqui sono i suoi imbrogli –
macchina scelleratezze
per rovinare gli oppressi con parole menzognere,
anche quando il povero può provare il suo diritto.
8Il nobile invece si propone nobili disegni
e s’impegna a compiere nobili cose.

9Donne spensierate, ascoltate bene la mia voce;
figlie baldanzose, porgete l’orecchio alle mie parole.
10Fra un anno e qualche giorno
voi tremerete, o baldanzose,
perché, finita la vendemmia,
non ci sarà più raccolto.
11Temete, o spensierate;
tremate, o baldanzose,
deponete le vesti, spogliatevi,
cingetevi i fianchi di sacco.
12Battetevi il petto per le campagne amene,
per i fertili vigneti,
13per la terra del mio popolo,
nella quale cresceranno spine e pruni,
per tutte le case in gioia, per la città gaudente;
14poiché il palazzo sarà abbandonato,
la città rumorosa sarà deserta,
l’Ofel e il torrione diventeranno caverne per sempre,
gioia degli asini selvatici, pascolo di mandrie.

15Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall’alto;
allora il deserto diventerà un giardino
e il giardino sarà considerato una selva.
16Nel deserto prenderà dimora il diritto
e la giustizia regnerà nel giardino.
17Praticare la giustizia darà pace,
onorare la giustizia darà tranquillità e sicurezza per sempre.
18Il mio popolo abiterà in una dimora di pace,
in abitazioni tranquille,
in luoghi sicuri,
19anche se la selva cadrà
e la città sarà sprofondata.
20Beati voi! Seminerete in riva a tutti i ruscelli
e lascerete in libertà buoi e asini.

1Guai a te, che devasti e non sei stato devastato,
che saccheggi e non sei stato saccheggiato:
sarai devastato, quando avrai finito di devastare,
ti saccheggeranno, quando avrai finito di saccheggiare.
2Pietà di noi, Signore, in te speriamo;
sii il nostro braccio ogni mattina,
nostra salvezza nel tempo dell’angoscia.
3Alla voce del tuo fragore fuggono i popoli,
quando t’innalzi si disperdono le nazioni.
4Si ammucchia la preda come si ammucchiano le cavallette,
ci si precipita sopra come si precipitano le locuste.
5Eccelso è il Signore perché abita in alto;
egli riempie Sion di diritto e di giustizia.
6C’è sicurezza nei tuoi giorni,
sapienza e conoscenza sono ricchezze che salvano;
il timore del Signore è il suo tesoro.
7Ecco, gli araldi gridano di fuori,
piangono amaramente i messaggeri di pace.
8Sono deserte le strade,
non c’è chi passi per la via.
È stata infranta l’alleanza,
sono stati respinti i testimoni,
non si è avuto riguardo per nessuno.
9La terra è in lutto, è piena di squallore,
si scolora il Libano e sfiorisce;
la pianura di Saron è simile a una steppa,
sono brulli i monti di Basan e il Carmelo.
10«Ora mi alzerò – dice il Signore –,
ora mi innalzerò, ora mi esalterò.
11Avete concepito fieno, partorirete paglia;
il vostro soffio è un fuoco: vi divorerà.
12I popoli saranno fornaci per calce,
spini tagliati da bruciare nel fuoco.
13Ascoltate, voi lontani, quanto ho fatto,
riconoscete, voi vicini, qual è la mia forza».
14A Sion hanno paura i peccatori,
uno spavento si è impadronito dei malvagi.
Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante?
Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?
15Colui che cammina nella giustizia e parla con lealtà,
che rifiuta un guadagno frutto di oppressione,
scuote le mani per non prendere doni di corruzione,
si tura le orecchie per non ascoltare proposte sanguinarie
e chiude gli occhi per non essere attratto dal male:
16costui abiterà in alto,
fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio,
gli sarà dato il pane, avrà l’acqua assicurata.

17I tuoi occhi vedranno un re nel suo splendore,
contempleranno una terra sconfinata.
18Il tuo cuore mediterà con terrore:
«Dov’è colui che registra?
Dov’è colui che pesa il denaro?
Dov’è colui che ispeziona le torri?».
19Non vedrai più quel popolo insolente,
popolo dal linguaggio oscuro, incomprensibile,
dalla lingua barbara che non si capisce.
20Guarda Sion,
la città delle nostre feste!
I tuoi occhi vedranno Gerusalemme,
dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa,
i suoi paletti non saranno divelti,
nessuna delle sue cordicelle sarà strappata.
21Ma è là che è potente il Signore per noi,
regione di fiumi e larghi canali;
non ci passerà nave a remi
né l’attraverserà naviglio potente.
22Poiché il Signore è nostro giudice,
il Signore è nostro legislatore,
il Signore è nostro re:
egli ci salverà.
23Sono allentate le sue corde,
non tengono più l’albero diritto,
non spiegano più le vele.
Allora sarà divisa in grande abbondanza
la preda della rapina.
Gli zoppi faranno un ricco bottino.
24Nessuno degli abitanti dirà:
«Io sono malato».
Il popolo che vi dimora
è stato assolto dalle sue colpe.

1Avvicinatevi, nazioni, per udire,
e voi, popoli, prestate ascolto;
ascolti la terra e quanti vi abitano,
il mondo e quanto produce!
2Poiché il Signore è adirato contro tutte le nazioni
ed è sdegnato contro tutti i loro eserciti;
li ha votati allo sterminio, li ha destinati al massacro.
3I loro uccisi sono gettati via,
si diffonde il fetore dei loro cadaveri;
grondano i monti del loro sangue.
4Tutto l’esercito celeste si dissolve,
i cieli si arrotolano come un libro,
tutto il loro esercito cade
come cade il pampino dalla vite,
la foglia avvizzita dal fico.
5Poiché nel cielo si è inebriata la mia spada,
ecco, si abbatte su Edom,
sul popolo che io stermino, per fare giustizia.
6La spada del Signore è piena di sangue,
è imbrattata di grasso,
del sangue di agnelli e di capri,
delle viscere grasse dei montoni,
perché si compie un sacrificio al Signore a Bosra,
un grande massacro nella terra di Edom.
7Cadono bisonti insieme con essi,
giovenchi insieme con tori.
La loro terra s’imbeve di sangue,
la loro polvere s’impingua di grasso.
8Poiché è il giorno della vendetta del Signore,
l’anno della retribuzione per la causa di Sion.
9I torrenti di quella terra si cambieranno in pece,
la sua polvere in zolfo,
la sua terra diventerà pece ardente.
10Non si spegnerà né di giorno né di notte,
sempre salirà il suo fumo;
per tutte le generazioni resterà deserta,
mai più alcuno vi passerà.
11Ne prenderanno possesso il gufo e la civetta,
l’ibis e il corvo vi faranno dimora.
Egli stenderà su di essa la misura del vuoto
e la livella del nulla.
12Non ci saranno più i suoi nobili,
non si proclameranno più re,
tutti i suoi prìncipi saranno ridotti a nulla.
13Nei suoi palazzi cresceranno le spine,
ortiche e cardi sulle sue fortezze;
diventerà una tana di sciacalli,
recinto per gli struzzi.
14Bestie selvatiche si incontreranno con iene,
i sàtiri si chiameranno l’un l’altro;
là si poserà anche Lilit
e vi troverà tranquilla dimora.
15Vi si anniderà il serpente, vi deporrà le uova,
le farà dischiudere e raccoglierà piccoli alla sua ombra;
vi si raduneranno anche gli sparvieri,
l’uno in cerca dell’altro.
16Cercate nel libro del Signore e leggete:
nessuno di essi vi manca,
l’uno non deve attendere l’altro,
poiché la bocca del Signore lo ha comandato
e il suo spirito li raduna.
17Egli ha gettato per loro la sorte,
la sua mano ha diviso per loro la terra con la corda:
la possederanno per sempre,
la abiteranno di generazione in generazione.

1Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso 2fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
3Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
4Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
5Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
6Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
7La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso sorgenti d’acqua.
I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli
diventeranno canneti e giuncaie.
8Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa;
nessun impuro la percorrerà.
Sarà una via che il suo popolo potrà percorrere
e gli ignoranti non si smarriranno.
9Non ci sarà più il leone,
nessuna bestia feroce la percorrerà o vi sosterà.
Vi cammineranno i redenti.
10Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.

[c. 36]
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[c. 37]
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[c. 38]
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[c. 39]
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1«Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio.
2Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
3Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
4Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
5Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
6Una voce dice: «Grida»,
e io rispondo: «Che cosa dovrò gridare?».
Ogni uomo è come l’erba
e tutta la sua grazia è come un fiore del campo.
7Secca l’erba, il fiore appassisce
quando soffia su di essi il vento del Signore.
Veramente il popolo è come l’erba.
8Secca l’erba, appassisce il fiore,
ma la parola del nostro Dio dura per sempre.
9Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
10Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
11Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

12Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del mare
e ha calcolato l’estensione dei cieli con il palmo?
Chi ha valutato con il moggio la polvere della terra
e ha pesato con la stadera le montagne
e i colli con la bilancia?
13Chi ha diretto lo spirito del Signore
e come suo consigliere lo ha istruito?
14A chi ha chiesto di consigliarlo, di istruirlo,
di insegnargli il sentiero del diritto,
di insegnargli la conoscenza
e di fargli conoscere la via della prudenza?
15Ecco, le nazioni sono come una goccia che cade da un secchio,
contano come polvere sulla bilancia;
ecco, le isole pesano quanto un granello di sabbia.
16Il Libano non basterebbe per accendere il rogo,
né le sue bestie per l’olocausto.
17Tutte le nazioni sono come un niente davanti a lui,
come nulla e vuoto sono da lui ritenute.
18A chi potreste paragonare Dio
e quale immagine mettergli a confronto?
19Il fabbro fonde l’idolo,
l’orafo lo riveste d’oro,
e fonde catenelle d’argento.
20Chi ha poco da offrire
sceglie un legno che non marcisce;
si cerca un artista abile,
perché gli faccia una statua che non si muova.
21Non lo sapete forse? Non lo avete udito?
Non vi fu forse annunciato dal principio?
Non avete riflettuto sulle fondamenta della terra?
22Egli siede sopra la volta del mondo,
da dove gli abitanti sembrano cavallette.
Egli stende il cielo come un velo,
lo dispiega come una tenda dove abitare;
23egli riduce a nulla i potenti
e annienta i signori della terra.
24Sono appena piantati, appena seminati,
appena i loro steli hanno messo radici nella terra,
egli soffia su di loro ed essi seccano
e l’uragano li strappa via come paglia.
25«A chi potreste paragonarmi,
quasi che io gli sia pari?» dice il Santo.
26Levate in alto i vostri occhi e guardate:
chi ha creato tali cose?
Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito
e le chiama tutte per nome;
per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza
non ne manca alcuna.

27Perché dici, Giacobbe,
e tu, Israele, ripeti:
«La mia via è nascosta al Signore
e il mio diritto è trascurato dal mio Dio»?
28Non lo sai forse?
Non l’hai udito?
Dio eterno è il Signore,
che ha creato i confini della terra.
Egli non si affatica né si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile.
29Egli dà forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato.
30Anche i giovani faticano e si stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
31ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi.

1Ascoltatemi in silenzio, isole,
e le nazioni riprendano nuova forza!
S’avanzino e parlino;
raduniamoci insieme in giudizio.
2Chi ha suscitato dall’oriente
colui che la giustizia chiama sui suoi passi?
Chi gli ha consegnato le nazioni
e assoggettato i re?
La sua spada li riduce in polvere
e il suo arco come paglia dispersa dal vento.
3Li insegue e passa oltre, sicuro;
sfiora appena la strada con i piedi.
4Chi ha operato e realizzato questo,
chiamando le generazioni fin dal principio?
Io, il Signore, sono il primo
e io stesso sono con gli ultimi.
5Le isole vedono e ne hanno timore;
tremano le estremità della terra,
insieme si avvicinano e vengono.
6Si aiutano l’un l’altro;
uno dice al compagno: «Coraggio!».
7Il fabbro incoraggia l’orafo;
chi leviga con il martello incoraggia chi batte l’incudine,
dicendo della saldatura: «Va bene»,
e fissa l’idolo con chiodi perché non si muova.

8Ma tu, Israele, mio servo,
tu Giacobbe, che ho scelto,
discendente di Abramo, mio amico,
9sei tu che io ho preso dall’estremità della terra
e ho chiamato dalle regioni più lontane
e ti ho detto: «Mio servo tu sei,
ti ho scelto, non ti ho rigettato».
10Non temere, perché io sono con te;
non smarrirti, perché io sono il tuo Dio.
Ti rendo forte e ti vengo in aiuto
e ti sostengo con la destra della mia giustizia.
11Ecco, saranno svergognati e confusi
quanti s’infuriavano contro di te;
saranno ridotti a nulla e periranno
gli uomini che si opponevano a te.
12Li cercherai, ma non troverai
coloro che litigavano con te;
saranno ridotti a nulla, a zero,
coloro che ti muovevano guerra.
13Poiché io sono il Signore, tuo Dio,
che ti tengo per la destra
e ti dico: «Non temere, io ti vengo in aiuto».
14Non temere, vermiciattolo di Giacobbe,
larva d’Israele;
io vengo in tuo aiuto – oracolo del Signore –,
tuo redentore è il Santo d’Israele.
15Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova,
munita di molte punte;
tu trebbierai i monti e li stritolerai,
ridurrai i colli in pula.
16Li vaglierai e il vento li porterà via,
il turbine li disperderà.
Tu, invece, gioirai nel Signore,
ti vanterai del Santo d’Israele.
17I miseri e i poveri cercano acqua, ma non c’è;
la loro lingua è riarsa per la sete.
Io, il Signore, risponderò loro,
io, Dio d’Israele, non li abbandonerò.
18Farò scaturire fiumi su brulle colline,
fontane in mezzo alle valli;
cambierò il deserto in un lago d’acqua,
la terra arida in zona di sorgenti.
19Nel deserto pianterò cedri,
acacie, mirti e ulivi;
nella steppa porrò cipressi,
olmi e abeti;
20perché vedano e sappiano,
considerino e comprendano a un tempo
che questo ha fatto la mano del Signore,
lo ha creato il Santo d’Israele.

21Presentate la vostra causa, dice il Signore,
portate le vostre prove, dice il re di Giacobbe.
22Si facciano avanti e ci annuncino
ciò che dovrà accadere.
Narrate quali furono le cose passate,
sicché noi possiamo riflettervi.
Oppure fateci udire le cose future,
così che possiamo sapere quello che verrà dopo.
23Annunciate quanto avverrà nel futuro
e noi riconosceremo che siete dèi.
Sì, fate il bene oppure il male
e ne stupiremo, vedendo l’uno e l’altro.
24Ecco, voi siete un nulla,
il vostro lavoro non vale niente,
è abominevole chi vi sceglie.
25Io ho suscitato uno dal settentrione ed è venuto,
dal luogo dove sorge il sole mi chiamerà per nome;
egli calpesterà i governatori come creta,
come un vasaio schiaccia l’argilla.
26Chi lo ha predetto dal principio, perché noi lo sapessimo,
chi dall’antichità, perché dicessimo: «È giusto»?
Nessuno lo ha predetto,
nessuno lo ha fatto sentire,
nessuno ha udito le vostre parole.
27Per primo io l’ho annunciato a Sion,
e a Gerusalemme ho inviato un messaggero di buone notizie.
28Guardai ma non c’era nessuno,
tra costoro nessuno era capace di consigliare,
nessuno da interrogare per averne una risposta.
29Ecco, tutti costoro sono niente,
nulla sono le opere loro,
vento e vuoto i loro idoli.

[c. 42]
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1Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe,
che ti ha plasmato, o Israele:
«Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.
2Se dovrai attraversare le acque, sarò con te,
i fiumi non ti sommergeranno;
se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai,
la fiamma non ti potrà bruciare,
3poiché io sono il Signore, tuo Dio,
il Santo d’Israele, il tuo salvatore.
Io do l’Egitto come prezzo per il tuo riscatto,
l’Etiopia e Seba al tuo posto.
4Perché tu sei prezioso ai miei occhi,
perché sei degno di stima e io ti amo,
do uomini al tuo posto
e nazioni in cambio della tua vita.
5Non temere, perché io sono con te;
dall’oriente farò venire la tua stirpe,
dall’occidente io ti radunerò.
6Dirò al settentrione: “Restituisci”,
e al mezzogiorno: “Non trattenere;
fa’ tornare i miei figli da lontano
e le mie figlie dall’estremità della terra,
7quelli che portano il mio nome
e che per la mia gloria ho creato
e plasmato e anche formato”.

8Fa’ uscire il popolo cieco, che pure ha occhi,
i sordi, che pure hanno orecchi.
9Si radunino insieme tutti i popoli
e si raccolgano le nazioni.
Chi può annunciare questo tra loro
per farci udire le cose passate?
Presentino i loro testimoni e avranno ragione,
ce li facciano udire e avranno detto la verità.
10Voi siete i miei testimoni – oracolo del Signore –
e il mio servo, che io mi sono scelto,
perché mi conosciate e crediate in me
e comprendiate che sono io.
Prima di me non fu formato alcun dio
né dopo ce ne sarà.
11Io, io sono il Signore,
fuori di me non c’è salvatore.
12Io ho annunciato e ho salvato,
mi sono fatto sentire
e non c’era tra voi alcun dio straniero.
Voi siete miei testimoni – oracolo del Signore –
e io sono Dio,
13sempre il medesimo dall’eternità.
Nessuno può sottrarre nulla al mio potere:
chi può cambiare quanto io faccio?».
14Così dice il Signore,
vostro redentore, il Santo d’Israele:
«Per amore vostro l’ho mandato contro Babilonia
e farò cadere tutte le loro spranghe,
e, quanto ai Caldei, muterò i loro clamori in lutto.
15Io sono il Signore, il vostro Santo,
il creatore d’Israele, il vostro re».

16Così dice il Signore, che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
17che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
18«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
19Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
20Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
21Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi.

22Invece tu non mi hai invocato, o Giacobbe;
anzi ti sei stancato di me, o Israele.
23Non mi hai portato neppure un agnello per l’olocausto,
non mi hai onorato con i tuoi sacrifici.
Io non ti ho molestato con richieste di offerte,
né ti ho stancato esigendo incenso.
24Non hai acquistato con denaro la cannella per me
né mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici.
Ma tu mi hai dato molestia con i peccati,
mi hai stancato con le tue iniquità.
25Io, io cancello i tuoi misfatti per amore di me stesso,
e non ricordo più i tuoi peccati.
26Fammi ricordare, discutiamo insieme;
parla tu per giustificarti.
27Il tuo primo padre peccò,
i tuoi intermediari mi furono ribelli.
28Perciò profanai i capi del santuario
e ho votato Giacobbe all’anatema,
Israele alle ingiurie».

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1Svégliati, svégliati,
rivèstiti della tua magnificenza, Sion;
indossa le vesti più splendide,
Gerusalemme, città santa,
perché mai più entrerà in te
l’incirconciso e l’impuro.
2Scuotiti la polvere, àlzati, Gerusalemme schiava!
Si sciolgano dal collo i legami, schiava figlia di Sion!

3Poiché dice il Signore: «Per nulla foste venduti e sarete riscattati senza denaro».

4Poiché dice il Signore Dio: «In Egitto è sceso il mio popolo un tempo, per abitarvi come straniero; poi l’Assiro, senza motivo, lo ha oppresso. 5Ora, che cosa faccio io qui? – oracolo del Signore. Sì, il mio popolo è stato deportato per nulla! I suoi dominatori trionfavano – oracolo del Signore – e sempre, tutti i giorni, il mio nome è stato disprezzato. 6Pertanto il mio popolo conoscerà il mio nome, comprenderà in quel giorno che io dicevo: “Eccomi!”».

7Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace,
del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
8Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme esultano,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore a Sion.
9Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
10Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.

11Fuori, fuori, uscite di là!
Non toccate niente d’impuro.
Uscite da essa, purificatevi,
voi che portate gli arredi del Signore!
12Voi non dovrete uscire in fretta
né andarvene come uno che fugge,
perché davanti a voi cammina il Signore,
il Dio d’Israele chiude la vostra carovana.

13Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.
14Come molti si stupirono di lui
– tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –,
15così si meraviglieranno di lui molte nazioni;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.

1Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
2È cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per poterci piacere.
3Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
4Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
5Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
6Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti.
7Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.
8Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua posterità?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per la colpa del mio popolo fu percosso a morte.
9Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
10Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
11Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità.
12Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha spogliato se stesso fino alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i colpevoli.

[c. 54]
[<< 54]
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1O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite,
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
2Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
3Porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
4Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
5Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo d’Israele, che ti onora.

6Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
7L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
8Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
9Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
10Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
11così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata.

12Voi dunque partirete con gioia,
sarete ricondotti in pace.
I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia
e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani.
13Invece di spini cresceranno cipressi,
invece di ortiche cresceranno mirti;
ciò sarà a gloria del Signore,
un segno eterno che non sarà distrutto.

[c. 56]
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[c. 57]
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[c. 58]
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1Ecco, non è troppo corta la mano del Signore per salvare;
né troppo duro è il suo orecchio per udire.
2Ma le vostre iniquità hanno scavato un solco
fra voi e il vostro Dio;
i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto
per non darvi più ascolto.
3Le vostre palme sono macchiate di sangue
e le vostre dita di iniquità;
le vostre labbra proferiscono menzogne,
la vostra lingua sussurra perversità.
4Nessuno muove causa con giustizia,
nessuno la discute con lealtà.
Si confida nel nulla e si dice il falso,
si concepisce la malizia e si genera l’iniquità.
5Dischiudono uova di serpente velenoso,
tessono tele di ragno;
chi mangia quelle uova morirà,
e dall’uovo schiacciato esce un aspide.
6Le loro tele non servono per vesti,
essi non possono coprirsi con le loro opere;
le loro opere sono opere inique,
il frutto di oppressioni è nelle loro mani.
7I loro piedi corrono al male,
si affrettano a spargere sangue innocente;
i loro pensieri sono pensieri iniqui,
desolazione e distruzione sono sulle loro strade.
8Non conoscono la via della pace,
non c’è giustizia nel loro procedere;
rendono tortuosi i loro sentieri,
chiunque vi cammina non conosce la pace.
9Per questo il diritto si è allontanato da noi
e non ci raggiunge la giustizia.
Speravamo la luce ed ecco le tenebre,
lo splendore, ma dobbiamo camminare nel buio.
10Tastiamo come ciechi la parete,
come privi di occhi camminiamo a tastoni;
inciampiamo a mezzogiorno come al crepuscolo,
nel pieno vigore siamo come i morti.
11Noi tutti urliamo come orsi,
andiamo gemendo come colombe;
speravamo nel diritto ma non c’è,
nella salvezza ma essa è lontana da noi.
12Poiché sono molti davanti a te i nostri delitti,
i nostri peccati testimoniano contro di noi;
poiché i nostri delitti ci stanno davanti
e noi conosciamo le nostre iniquità:
13prevaricare e rinnegare il Signore,
cessare di seguire il nostro Dio,
parlare di oppressione e di ribellione,
concepire con il cuore e pronunciare parole false.
14È trascurato il diritto
e la giustizia se ne sta lontana,
la verità incespica in piazza,
la rettitudine non può entrarvi.
15La verità è abbandonata,
chi evita il male viene spogliato.
Ha visto questo il Signore
ed è male ai suoi occhi
che non ci sia più diritto.
16Egli ha visto che non c’era nessuno,
si è meravigliato perché nessuno intercedeva.
Ma lo ha soccorso il suo braccio,
la sua giustizia lo ha sostenuto.
17Egli si è rivestito di giustizia come di una corazza,
e sul suo capo ha posto l’elmo della salvezza.
Ha indossato le vesti della vendetta,
si è avvolto di zelo come di un manto.
18Egli ricompenserà secondo le opere:
sdegno ai suoi avversari,
vergogna ai suoi nemici;
alle isole darà la ricompensa.
19In occidente temeranno il nome del Signore
e in oriente la sua gloria,
perché egli verrà come un fiume impetuoso,
sospinto dal vento del Signore.
20Un redentore verrà per Sion,
per quelli di Giacobbe convertiti dall’apostasia.
Oracolo del Signore.

21«Quanto a me – dice il Signore – ecco la mia alleanza con loro: il mio spirito che è sopra di te e le parole che ho posto nella tua bocca non si allontaneranno dalla tua bocca né dalla bocca dei tuoi discendenti né dalla bocca dei discendenti dei tuoi discendenti – dice il Signore – ora e sempre».

[c. 60]
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[c. 61]
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1Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo,
finché non sorga come aurora la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
2Allora le genti vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
sarai chiamata con un nome nuovo,
che la bocca del Signore indicherà.
3Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
4Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia
e la tua terra Sposata,
perché il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo.
5Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposeranno i tuoi figli;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.
6Sulle tue mura, Gerusalemme,
ho posto sentinelle;
per tutto il giorno e tutta la notte
non taceranno mai.
Voi, che risvegliate il ricordo del Signore,
non concedetevi riposo
7né a lui date riposo,
finché non abbia ristabilito Gerusalemme
e ne abbia fatto oggetto di lode sulla terra.
8Il Signore ha giurato con la sua destra
e con il suo braccio potente:
«Mai più darò il tuo grano in cibo ai tuoi nemici,
mai più gli stranieri berranno il vino
per il quale tu hai faticato.
9No! Coloro che avranno raccolto il grano,
lo mangeranno e canteranno inni al Signore,
coloro che avranno vendemmiato
berranno il vino nei cortili del mio santuario.
10Passate, passate per le porte,
sgombrate la via al popolo,
spianate, spianate la strada,
liberatela dalle pietre,
innalzate un vessillo per i popoli».
11Ecco ciò che il Signore fa sentire
all’estremità della terra:
«Dite alla figlia di Sion:
“Ecco, arriva il tuo salvatore;
ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede”.
12Li chiameranno “Popolo santo”,
“Redenti del Signore”.
E tu sarai chiamata Ricercata,
“Città non abbandonata”».

[c. 63]
[<< 63]
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1come il fuoco incendia le stoppie
e fa bollire l’acqua,
perché si conosca il tuo nome fra i tuoi nemici,
e le genti tremino davanti a te.
2Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
3Mai si udì parlare da tempi lontani,
orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto
che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
4Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato
contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
5Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia;
tutti siamo avvizziti come foglie,
le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
6Nessuno invocava il tuo nome,
nessuno si risvegliava per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
7Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.
8Signore, non adirarti fino all’estremo,
non ricordarti per sempre dell’iniquità.
Ecco, guarda: tutti siamo tuo popolo.
9Le tue città sante sono un deserto,
un deserto è diventata Sion,
Gerusalemme una desolazione.
10Il nostro tempio, santo e magnifico,
dove i nostri padri ti hanno lodato,
è divenuto preda del fuoco;
tutte le nostre cose preziose sono distrutte.
11Dopo tutto questo, resterai ancora insensibile, o Signore,
tacerai e ci umilierai fino all’estremo?

1Mi feci ricercare da chi non mi consultava,
mi feci trovare da chi non mi cercava.
Dissi: «Eccomi, eccomi»
a una nazione che non invocava il mio nome.
2Ho teso la mano ogni giorno a un popolo ribelle;
essi andavano per una strada non buona,
seguendo i loro propositi,
3un popolo che mi provocava
sempre, con sfacciataggine.
Essi sacrificavano nei giardini,
offrivano incenso sui mattoni,
4abitavano nei sepolcri,
passavano la notte in nascondigli,
mangiavano carne suina
e cibi immondi nei loro piatti.
5Essi dicono: «Sta’ lontano!
Non accostarti a me, che per te sono sacro».
Tali cose sono un fumo al mio naso,
un fuoco acceso tutto il giorno.
6Ecco, tutto questo sta scritto davanti a me;
io non tacerò finché non avrò ripagato abbondantemente
7le vostre iniquità e le iniquità dei vostri padri,
tutte insieme, dice il Signore.
Costoro hanno bruciato incenso sui monti
e sui colli mi hanno insultato;
così io misurerò loro in grembo
la ricompensa delle loro azioni passate.
8Dice il Signore: «Come quando si trova succo in un grappolo,
si dice: “Non distruggetelo, perché qui c’è una benedizione”,
così io farò per amore dei miei servi,
per non distruggere ogni cosa.
9Io farò uscire una discendenza da Giacobbe,
da Giuda un erede dei miei monti.
I miei eletti ne saranno i padroni
e i miei servi vi abiteranno.
10Saron diventerà un pascolo di greggi,
la valle di Acor un recinto per armenti,
per il mio popolo che mi ricercherà.
11Ma voi, che avete abbandonato il Signore,
dimentichi del mio santo monte,
che preparate una tavola per Gad
e riempite per Menì la coppa di vino,
12io vi destino alla spada;
tutti vi curverete alla strage,
perché ho chiamato e non avete risposto,
ho parlato e non avete udito.
Avete fatto ciò che è male ai miei occhi,
ciò che non gradisco, l’avete scelto».
13Pertanto, così dice il Signore Dio:
«Ecco, i miei servi mangeranno
e voi avrete fame;
ecco, i miei servi berranno
e voi avrete sete;
ecco, i miei servi gioiranno
e voi resterete delusi;
14ecco, i miei servi giubileranno
per la gioia del cuore,
voi griderete per il dolore del cuore,
urlerete per lo spirito affranto.
15Lascerete il vostro nome
come imprecazione fra i miei eletti:
“Così ti faccia morire il Signore Dio”.
Ma i miei servi saranno chiamati con un altro nome.
16Chi vorrà essere benedetto nella terra,
vorrà esserlo per il Dio fedele;
chi vorrà giurare nella terra,
giurerà per il Dio fedele,
perché saranno dimenticate le tribolazioni antiche,
saranno occultate ai miei occhi.

17Ecco, infatti, io creo nuovi cieli e nuova terra;
non si ricorderà più il passato,
non verrà più in mente,
18poiché si godrà e si gioirà sempre
di quello che sto per creare,
poiché creo Gerusalemme per la gioia,
e il suo popolo per il gaudio.
19Io esulterò di Gerusalemme,
godrò del mio popolo.
Non si udranno più in essa
voci di pianto, grida di angoscia.
20Non ci sarà più
un bimbo che viva solo pochi giorni,
né un vecchio che dei suoi giorni
non giunga alla pienezza,
poiché il più giovane morirà a cento anni
e chi non raggiunge i cento anni
sarà considerato maledetto.
21Fabbricheranno case e le abiteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
22Non fabbricheranno perché un altro vi abiti,
né pianteranno perché un altro mangi,
poiché, quali i giorni dell’albero,
tali i giorni del mio popolo.
I miei eletti useranno a lungo
quanto è prodotto dalle loro mani.
23Non faticheranno invano,
né genereranno per una morte precoce,
perché prole di benedetti dal Signore essi saranno,
e insieme con essi anche la loro discendenza.
24Prima che mi invochino, io risponderò;
mentre ancora stanno parlando,
io già li avrò ascoltati.
25Il lupo e l’agnello pascoleranno insieme,
il leone mangerà la paglia come un bue,
e il serpente mangerà la polvere,
non faranno né male né danno
in tutto il mio santo monte», dice il Signore.

[c. 66]
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