22. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio |
1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
2. | Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio |
3. | Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato; ad es: mos* cerca tutte le parole che iniziano per "mos"; Esempio |
4. | Puoi usare l'asterisco per cercare le parole che iniziano con lo spezzone di parola indicato, e funziona anche dentro alle virgolette: ad es: mos* dis* cerca tutte le frasi di due parole che iniziano rispettivamente per "mos" e per "dis"; Esempio |
5. | Nella casella di ricerca puoi mischiare citazioni e parole e frasi tra virgolette. Esempio |
6. | Puoi usare il segno meno per escludere una citazione o una parola o frase tra virgolette. Esempio |
7. | Puoi estrarre un libro intero usando l'operatore libro: (o una sua abbreviazione), ad es. libro: Is. Esempio |
8. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sia abbreviazione) seguito da un libro, ad es: in: Mt; puoi anche ripeterlo con più libri. Esempio |
9. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio |
10. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio |
11. | L'operatore in: (o una sua abbreviazione), che specifica in quali libri cercare, può essere preceduto dal segno meno per escludere quei libri o gruppi di libri, ad es. - in: nt. Esempio |
12. | Puoi usare l'operatore evidenzia: (o una sua abbreviazione) per evidenzare una parola o frase, ad es. cercare Gesù ed evidenziare anche Cristo: Gesù evidenzia: Cristo. Esempio |
13. | Puoi cercare nei versetti, nei capitoli o nei paragrafi: specificalo con l'operatore modo: (o una sua abbreviazione), ad es. Cristo modo: capitoli. Esempio |
14. | Le ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo opzione:forme (o una sua abbreviazione). Esempio |
15. | Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio |
16. | Di una o più parole (e non magari delle altre) si possono cercare anche tutte le forme del nome o del verbo aggiungendo l'operatore forme: (o una sua abbreviazione). Esempio |
17. | Normalmente le ricerche non tengono conto delle maiuscole/minuscole, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:maiuscole (o una sua abbreviazione). Esempio |
18. | Normalmente le ricerche non tengono conto delle lettere accentate, puoi chiedere di tenerne conto aggiungendo opzione:accenti (o una sua abbreviazione). Esempio |
19. | Puoi chiedere di tener conto sia delle maiuscole che delle lettere accentate aggiungendo opzione:maiuscole opzione:accenti (o le relative abbreviazioni). Esempio |
20. | Normalmente le ricerche sono per parole intere, puoi cercare anche dentro le parole aggiungendo opzione:dentro (o una sua abbreviazione). Esempio |
21. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi richiedere di usare la CEI 1974 aggiungendo versione:1974. L'operatore può essere abbreviato. Esempio |
22. | Normalmente si usa la versione CEI 2008, puoi confrontare con la versione CEI 1974 aggiungendo versione: 2008 versione: 1974. Esempio |
23. | Per i più coraggiosi è disponibile la ricerca mediante espressione regolare, usando l'operatore regolare: (o una sua abbreviazione). Ad es. regolare:gesu|cristo cerca i versetti che contengono gesù o cristo. Per saperne di più sui caratteri che si possono usare nelle espressioni regolari di mariadb e sul loro significato vai a questo link (in inglese). Esempio |
24. | Se si fa la ricerca mediante espressione regolare e questa contiene uno spazio bisogna allora includere l'espressione regolare tra virgolette. Esempio |
25. | Ogni operatore (tipo opzione:) può essere abbreviato con la o le prime lettere. Lo stesso vale per le varie opzioni: si può ad es. scrivere opzione:dentro oppure opz:d oppure opzione:de, e l'effetto è lo stesso |
26. | Si può usare l'opzione:protestante (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione protestante (anglosassone), cioè usando ":" tra capitolo e versetti e "," per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio |
27. | Si può usare l'opzione:cattolico (o una sua abbreviazione) per stampare tutte le citazioni con la convenzione cattolica, cioè usando "," tra capitolo e versetti e "." per separare versetti o intervalli di versetti, indipendentemente dalla convenzione usata nelle citazioni richieste. Esempio |
28. | Se vengono usate entrambe le opzioni opzione:cattolico e opzione:protestante (o loro abbreviazioni), la prima prevale sempre sulla seconda. Esempio |
29. | Il suggerimento che viene presentato è scelto a caso. Se vuoi presentare uno specifico suggerimento aggiungi il parametro HintNumber all'URL, ad esempio "&HintNumber=7". Mostra il suggerimento n. 7 |
Hai richiesto per capitoli Genesi 3; 2 Cronache 15; Siracide 5; Giovanni 2-4 e cercato i capitoli contenenti le parole o frasi b, in e agn
Hai cercato solo in Sap [considerando gli accenti, anche dentro le parole, cercando nei capitoli, versione Bibbia CEI 2008]
Hai trovato 13 capitoli in 5 libri:
GnGenesi (1), 2Cr2 Cronache (1), SapSapienza (7), SirSiracide (1), GvGiovanni (3)
Forse ti può interessare vedere le citazioni ed effettuare la ricerca per versetti o per paragrafi.
Puoi non cercare dentro le parole o non tener conto degli accenti o tener conto delle maiuscole o usare solo la versione predefinita, CEI 2008 o aggiungere la versione Bibbia CEI 1974 o usare solo la versione Bibbia CEI 1974.
1Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». 2Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». 4Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! 5Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». 6Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. 7Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
8Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. 9Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». 10Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». 11Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». 12Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». 13Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
14Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
15Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
16Alla donna disse:
«Moltiplicherò i tuoi dolori
e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ed egli ti dominerà».
17All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato: “Non devi mangiarne”,
maledetto il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
18Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l’erba dei campi.
19Con il sudore del tuo volto mangerai il pane,
finché non ritornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere ritornerai!».
20L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
21Il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì.
22Poi il Signore Dio disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre!». 23Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da cui era stato tratto. 24Scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all’albero della vita.
1Lo spirito di Dio investì Azaria, figlio di Oded. 2Costui, uscito incontro ad Asa, gli disse: «Asa e voi tutti di Giuda e di Beniamino, ascoltatemi! Il Signore sarà con voi, se voi sarete con lui; se lo ricercherete, si lascerà trovare da voi, ma se lo abbandonerete, vi abbandonerà. 3Per lungo tempo Israele non ebbe vero Dio, né un sacerdote che insegnasse, né una legge. 4Ma, nella miseria, egli fece ritorno al Signore, Dio d’Israele; lo cercarono ed egli si lasciò trovare da loro. 5In quei tempi non c’era pace per chi andava e veniva, perché fra gli abitanti dei vari paesi c’erano grandi terrori. 6Una nazione cozzava contro l’altra, una città contro l’altra, perché Dio li affliggeva con tribolazioni di ogni genere. 7Ma voi siate forti e le vostre mani non crollino, perché c’è una ricompensa per le vostre azioni».
8Quando Asa ebbe udito queste parole e la profezia, riprese animo. Eliminò gli idoli da tutto il territorio di Giuda e di Beniamino e dalle città che egli aveva conquistato sulle montagne di Èfraim; rinnovò l’altare del Signore, che si trovava di fronte al vestibolo del Signore. 9Radunò tutti gli abitanti di Giuda e di Beniamino e quanti, provenienti da Èfraim, da Manasse e da Simeone, abitavano in mezzo a loro come forestieri; difatti da Israele erano venuti da lui in grande numero, avendo constatato che il Signore, suo Dio, era con lui.
10Si radunarono a Gerusalemme nel terzo mese dell’anno quindicesimo del regno di Asa. 11In quel giorno sacrificarono al Signore parte della preda che avevano riportato: settecento giovenchi e settemila pecore. 12Si obbligarono con un’alleanza a ricercare il Signore, Dio dei loro padri, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima. 13Per chiunque, grande o piccolo, uomo o donna, non avesse ricercato il Signore, Dio d’Israele, c’era la morte. 14Giurarono al Signore a voce alta e con acclamazioni, fra suoni di trombe e di corni. 15Tutto Giuda gioì per il giuramento, perché avevano giurato con tutto il loro cuore e avevano cercato il Signore con tutto il loro impegno, e questi si era lasciato trovare da loro e aveva concesso tregua alle frontiere.
16Egli privò anche Maacà, madre del re Asa, del titolo di regina madre, perché ella aveva eretto ad Asera un’immagine infame; Asa demolì l’immagine infame, la fece a pezzi e la bruciò nella valle del torrente Cedron. 17Ma non scomparvero le alture da Israele, anche se il cuore di Asa si mantenne integro per tutta la sua vita. 18Fece portare nel tempio di Dio le offerte consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e utensili. 19Non ci fu guerra fino all’anno trentacinquesimo del regno di Asa.
1Allora il giusto starà con grande fiducia
di fronte a coloro che lo hanno perseguitato
e a quelli che hanno disprezzato le sue sofferenze.
2Alla sua vista saranno presi da terribile spavento,
stupiti per la sua sorprendente salvezza.
3Pentiti, diranno tra loro,
gemendo con animo angosciato:
4«Questi è colui che noi una volta abbiamo deriso
e, stolti, abbiamo preso a bersaglio del nostro scherno;
abbiamo considerato una pazzia la sua vita
e la sua morte disonorevole.
5Come mai è stato annoverato tra i figli di Dio
e la sua eredità è ora tra i santi?
6Abbiamo dunque abbandonato la via della verità,
la luce della giustizia non ci ha illuminati
e il sole non è sorto per noi.
7Ci siamo inoltrati per sentieri iniqui e rovinosi,
abbiamo percorso deserti senza strade,
ma non abbiamo conosciuto la via del Signore.
8Quale profitto ci ha dato la superbia?
Quale vantaggio ci ha portato la ricchezza con la spavalderia?
9Tutto questo è passato come ombra
e come notizia fugace,
10come una nave che solca un mare agitato,
e, una volta passata, di essa non si trova più traccia
né scia della sua carena sulle onde;
11oppure come quando un uccello attraversa l’aria
e non si trova alcun segno del suo volo:
l’aria leggera, percossa dal battito delle ali
e divisa dalla forza dello slancio,
è attraversata dalle ali in movimento,
ma dopo non si trova segno del suo passaggio;
12o come quando, scoccata una freccia verso il bersaglio,
l’aria si divide e ritorna subito su se stessa
e della freccia non si riconosce tragitto.
13Così anche noi, appena nati, siamo già come scomparsi,
non avendo da mostrare alcun segno di virtù;
ci siamo consumati nella nostra malvagità».
14La speranza dell’empio è come pula portata dal vento,
come schiuma leggera sospinta dalla tempesta;
come fumo dal vento è dispersa,
si dilegua come il ricordo dell’ospite di un solo giorno.
15I giusti al contrario vivono per sempre,
la loro ricompensa è presso il Signore
e di essi ha cura l’Altissimo.
16Per questo riceveranno una magnifica corona regale,
un bel diadema dalle mani del Signore,
perché li proteggerà con la destra,
con il braccio farà loro da scudo.
17Egli prenderà per armatura il suo zelo
e userà come arma il creato per punire i nemici,
18indosserà la giustizia come corazza
e si metterà come elmo un giudizio imparziale,
19prenderà come scudo la santità invincibile,
20affilerà la sua collera inesorabile come spada
e l’universo combatterà con lui contro gli insensati.
21Partiranno ben dirette le saette dei lampi
e dalle nubi, come da un arco ben teso, balzeranno al bersaglio;
22dalla sua fionda saranno scagliati
chicchi di grandine pieni di furore.
Si metterà in fermento contro di loro l’acqua del mare
e i fiumi li travolgeranno senza pietà.
23Si scatenerà contro di loro un vento impetuoso
e come un uragano li travolgerà.
L’iniquità renderà deserta tutta la terra
e la malvagità rovescerà i troni dei potenti.
1Ascoltate dunque, o re, e cercate di comprendere;
imparate, o governanti di tutta la terra.
2Porgete l’orecchio, voi dominatori di popoli,
che siete orgogliosi di comandare su molte nazioni.
3Dal Signore vi fu dato il potere
e l’autorità dall’Altissimo;
egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi:
4pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
5Terribile e veloce egli piomberà su di voi,
poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto.
6Gli ultimi infatti meritano misericordia,
ma i potenti saranno vagliati con rigore.
7Il Signore dell’universo non guarderà in faccia a nessuno,
non avrà riguardi per la grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e a tutti provvede in egual modo.
8Ma sui dominatori incombe un’indagine inflessibile.
9Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
perché impariate la sapienza e non cadiate in errore.
10Chi custodisce santamente le cose sante
sarà riconosciuto santo,
e quanti le avranno apprese vi troveranno una difesa.
11Bramate, pertanto, le mie parole,
desideratele e ne sarete istruiti.
12La sapienza è splendida e non sfiorisce,
facilmente si lascia vedere da coloro che la amano
e si lascia trovare da quelli che la cercano.
13Nel farsi conoscere previene coloro che la desiderano.
14Chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
15Riflettere su di lei, infatti, è intelligenza perfetta,
chi veglia a causa sua sarà presto senza affanni;
16poiché lei stessa va in cerca di quelli che sono degni di lei,
appare loro benevola per le strade
e in ogni progetto va loro incontro.
17Suo principio più autentico è il desiderio di istruzione,
l’anelito per l’istruzione è amore,
18l’amore per lei è osservanza delle sue leggi,
il rispetto delle leggi è garanzia di incorruttibilità
19e l’incorruttibilità rende vicini a Dio.
20Dunque il desiderio della sapienza innalza al regno.
21Se dunque, dominatori di popoli, vi compiacete di troni e di scettri,
onorate la sapienza, perché possiate regnare sempre.
22Annuncerò che cos’è la sapienza e com’è nata,
non vi terrò nascosti i suoi segreti,
ma fin dalle origini ne ricercherò le tracce,
metterò in chiaro la conoscenza di lei,
non mi allontanerò dalla verità.
23Non mi farò compagno di chi si consuma d’invidia,
perché costui non avrà nulla in comune con la sapienza.
24Il gran numero di sapienti è salvezza per il mondo,
un re prudente è la sicurezza del popolo.
25Lasciatevi dunque ammaestrare dalle mie parole
e ne trarrete profitto.
1Anch’io sono un uomo mortale uguale a tutti,
discendente del primo uomo plasmato con la terra.
La mia carne fu modellata nel grembo di mia madre,
2nello spazio di dieci mesi ho preso consistenza nel sangue,
dal seme d’un uomo e dal piacere compagno del sonno.
3Anch’io alla nascita ho respirato l’aria comune
e sono caduto sulla terra dove tutti soffrono allo stesso modo;
come per tutti, il pianto fu la mia prima voce.
4Fui allevato in fasce e circondato di cure;
5nessun re ebbe un inizio di vita diverso.
6Una sola è l’entrata di tutti nella vita e uguale ne è l’uscita.
7Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza,
implorai e venne in me lo spirito di sapienza.
8La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto,
9non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento.
10L’ho amata più della salute e della bellezza,
ho preferito avere lei piuttosto che la luce,
perché lo splendore che viene da lei non tramonta.
11Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
12Ho gioito di tutto ciò, perché lo reca la sapienza,
ma ignoravo che ella è madre di tutto questo.
13Ciò che senza astuzia ho imparato, senza invidia lo comunico,
non nascondo le sue ricchezze.
14Ella è infatti un tesoro inesauribile per gli uomini;
chi lo possiede ottiene l’amicizia con Dio,
è a lui raccomandato dai frutti della sua educazione.
15Mi conceda Dio di parlare con intelligenza
e di riflettere in modo degno dei doni ricevuti,
perché egli stesso è la guida della sapienza
e dirige i sapienti.
16Nelle sue mani siamo noi e le nostre parole,
ogni sorta di conoscenza e ogni capacità operativa.
17Egli stesso mi ha concesso la conoscenza autentica delle cose,
per comprendere la struttura del mondo e la forza dei suoi elementi,
18il principio, la fine e il mezzo dei tempi,
l’alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni,
19i cicli dell’anno e la posizione degli astri,
20la natura degli animali e l’istinto delle bestie selvatiche,
la forza dei venti e i ragionamenti degli uomini,
la varietà delle piante e le proprietà delle radici.
21Ho conosciuto tutte le cose nascoste e quelle manifeste,
perché mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose.
22In lei c’è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
agile, penetrante, senza macchia,
schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto,
23libero, benefico, amico dell’uomo,
stabile, sicuro, tranquillo,
che può tutto e tutto controlla,
che penetra attraverso tutti gli spiriti
intelligenti, puri, anche i più sottili.
24La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento,
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
25È effluvio della potenza di Dio,
emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente;
per questo nulla di contaminato penetra in essa.
26È riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell’attività di Dio
e immagine della sua bontà.
27Sebbene unica, può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso i secoli, passando nelle anime sante,
prepara amici di Dio e profeti.
28Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza.
29Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione,
paragonata alla luce risulta più luminosa;
30a questa, infatti, succede la notte,
ma la malvagità non prevale sulla sapienza.
1La sapienza si estende vigorosa da un’estremità all’altra
e governa a meraviglia l’universo.
2È lei che ho amato e corteggiato fin dalla mia giovinezza,
ho bramato di farla mia sposa,
mi sono innamorato della sua bellezza.
3Ella manifesta la sua nobile origine vivendo in comunione con Dio,
poiché il Signore dell’universo l’ha amata;
4infatti è iniziata alla scienza di Dio
e discerne le sue opere.
5Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita,
che cosa c’è di più ricco della sapienza, che opera tutto?
6Se è la prudenza ad agire,
chi più di lei è artefice di quanto esiste?
7Se uno ama la giustizia,
le virtù sono il frutto delle sue fatiche.
Ella infatti insegna la temperanza e la prudenza,
la giustizia e la fortezza,
delle quali nulla è più utile agli uomini durante la vita.
8Se uno desidera anche un’esperienza molteplice,
ella conosce le cose passate e intravede quelle future,
conosce le sottigliezze dei discorsi e le soluzioni degli enigmi,
comprende in anticipo segni e prodigi
e anche le vicende dei tempi e delle epoche.
9Ho dunque deciso di dividere con lei la mia vita,
certo che mi sarebbe stata consigliera di buone azioni
e conforto nelle preoccupazioni e nel dolore.
10Per lei avrò gloria tra le folle
e, anche se giovane, onore presso gli anziani.
11Sarò trovato perspicace nel giudicare,
sarò ammirato di fronte ai potenti.
12Se tacerò, resteranno in attesa,
se parlerò, mi presteranno attenzione,
e se mi dilungo nel parlare, si tapperanno la bocca.
13Grazie a lei avrò l’immortalità
e lascerò un ricordo eterno a quelli che verranno dopo di me.
14Governerò popoli, e nazioni mi saranno soggette.
15Sentendo parlare di me, crudeli tiranni si spaventeranno;
mi mostrerò buono con il popolo e coraggioso in guerra.
16Ritornato a casa, riposerò vicino a lei,
perché la sua compagnia non dà amarezza,
né dolore il vivere con lei,
ma contentezza e gioia.
17Riflettendo su queste cose dentro di me
e pensando in cuor mio
che nella parentela con la sapienza c’è l’immortalità
18e grande godimento vi è nella sua amicizia
e nel lavoro delle sue mani sta una ricchezza inesauribile
e nell’assidua compagnia di lei c’è la prudenza
e fama nel conversare con lei,
andavo cercando il modo di prenderla con me.
19Ero un ragazzo di nobile indole,
ebbi in sorte un’anima buona
20o piuttosto, essendo buono,
ero entrato in un corpo senza macchia.
21Sapendo che non avrei ottenuto la sapienza in altro modo,
se Dio non me l’avesse concessa
– ed è già segno di saggezza sapere da chi viene tale dono –,
mi rivolsi al Signore e lo pregai,
dicendo con tutto il mio cuore:
1Davvero vani per natura tutti gli uomini
che vivevano nell’ignoranza di Dio,
e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è,
né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice.
2Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce,
la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo
essi considerarono come dèi, reggitori del mondo.
3Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi,
pensino quanto è superiore il loro sovrano,
perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.
4Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia,
pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati.
5Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si contempla il loro autore.
6Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero,
perché essi facilmente s’ingannano
cercando Dio e volendolo trovare.
7Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura
e si lasciano prendere dall’apparenza
perché le cose viste sono belle.
8Neppure costoro però sono scusabili,
9perché, se sono riusciti a conoscere tanto
da poter esplorare il mondo,
come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?
10Infelici anche coloro le cui speranze sono in cose morte
e che chiamarono dèi le opere di mani d’uomo,
oro e argento, lavorati con arte,
e immagini di animali,
oppure una pietra inutile, opera di mano antica.
11Ecco un falegname:
dopo aver segato un albero maneggevole,
ha tagliato facilmente tutta la corteccia intorno
e, avendolo lavorato abilmente,
ha preparato un oggetto utile alle necessità della vita;
12raccolti poi gli avanzi del suo lavoro,
li consuma per prepararsi il cibo e saziarsi.
13Quanto avanza ancora, buono proprio a nulla,
legno contorto e pieno di nodi,
lo prende e lo scolpisce per occupare il tempo libero;
con l’abilità dei momenti di riposo gli dà una forma,
lo fa simile a un’immagine umana
14oppure a quella di un animale spregevole.
Lo vernicia con minio, ne colora di rosso la superficie
e ricopre con la vernice ogni sua macchia;
15quindi, preparatagli una degna dimora,
lo colloca sul muro, fissandolo con un chiodo.
16Provvede perché non cada,
ben sapendo che non è in grado di aiutarsi da sé;
infatti è solo un’immagine e ha bisogno di aiuto.
17Quando prega per i suoi beni, per le nozze e per i figli,
non si vergogna di parlare a quell’oggetto inanimato,
e per la sua salute invoca un essere debole,
18per la sua vita prega una cosa morta,
per un aiuto supplica un essere inetto,
per il suo viaggio uno che non può usare i suoi piedi;
19per un guadagno, un lavoro e un successo negli affari,
chiede abilità a uno che è il più inabile con le mani.
1Anche chi si dispone a navigare e a solcare onde selvagge
invoca un legno più fragile dell’imbarcazione che lo porta.
2Questa infatti fu inventata dal desiderio di guadagni
e fu costruita da una saggezza artigiana;
3ma la tua provvidenza, o Padre, la pilota,
perché tu tracciasti un cammino anche nel mare
e un sentiero sicuro anche fra le onde,
4mostrando che puoi salvare da tutto,
sì che uno possa imbarcarsi anche senza esperienza.
5Tu non vuoi che le opere della tua sapienza siano inutili;
per questo gli uomini affidano la loro vita anche a un minuscolo legno
e, avendo attraversato i flutti su una zattera, furono salvati.
6Infatti, anche in principio, mentre perivano i superbi giganti,
la speranza del mondo, rifugiatasi in una zattera
e guidata dalla tua mano,
lasciò al mondo un seme di nuove generazioni.
7Benedetto è il legno per mezzo del quale si compie la giustizia,
8maledetto invece l’idolo, opera delle mani, e chi lo ha fatto;
questi perché lo ha preparato,
quello perché, pur essendo corruttibile, è stato chiamato dio.
9Perché a Dio sono ugualmente in odio l’empio e la sua empietà;
10l’opera sarà punita assieme a chi l’ha compiuta.
11Perciò ci sarà un giudizio anche per gli idoli delle nazioni,
perché fra le creature di Dio sono diventati oggetto di ribrezzo,
e inciampo per le anime degli uomini,
e laccio per i piedi degli stolti.
12Infatti l’invenzione degli idoli fu l’inizio della fornicazione,
la loro scoperta portò alla corruzione della vita.
13Essi non esistevano dall’inizio e non esisteranno in futuro.
14Entrarono nel mondo, infatti, per la vana ambizione degli uomini,
per questo è stata decretata loro una brusca fine.
15Un padre, consumato da un lutto prematuro,
avendo fatto un’immagine del figlio così presto rapito,
onorò come un dio un uomo appena morto
e ai suoi subalterni ordinò misteri e riti d’iniziazione;
16col passare del tempo l’empia usanza si consolidò
e fu osservata come una legge.
Anche per ordine dei sovrani
le immagini scolpite venivano fatte oggetto di culto;
17alcuni uomini, non potendo onorarli di persona perché distanti,
avendo riprodotto le sembianze lontane,
fecero un’immagine visibile del re venerato,
per adulare con zelo l’assente, come fosse presente.
18A estendere il culto anche presso quanti non lo conoscevano,
spinse l’ambizione dell’artista.
19Questi infatti, desideroso senz’altro di piacere al potente,
si sforzò con l’arte di renderne più bella l’immagine;
20ma la folla, attratta dal fascino dell’opera,
considerò oggetto di adorazione
colui che poco prima onorava come uomo.
21Divenne un’insidia alla vita il fatto che uomini,
resi schiavi della disgrazia e del potere,
abbiano attribuito a pietre o a legni il nome incomunicabile.
22Inoltre non fu loro sufficiente errare nella conoscenza di Dio,
ma, vivendo nella grande guerra dell’ignoranza,
a mali tanto grandi danno il nome di pace.
23Celebrando riti di iniziazione infanticidi o misteri occulti
o banchetti orgiastici secondo strane usanze,
24non conservano puri né la vita né il matrimonio,
ma uno uccide l’altro a tradimento o l’affligge con l’adulterio.
25Tutto vi è mescolato:
sangue e omicidio, furto e inganno,
corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro,
26sconcerto dei buoni, dimenticanza dei favori,
corruzione di anime, perversione sessuale,
disordini nei matrimoni, adulterio e impudicizia.
27L’adorazione di idoli innominabili
è principio, causa e culmine di ogni male.
28Infatti coloro che sono idolatri
vanno fuori di sé nelle orge o profetizzano cose false
o vivono da iniqui o spergiurano con facilità.
29Ponendo fiducia in idoli inanimati,
non si aspettano un castigo per aver giurato il falso.
30Ma, per l’uno e per l’altro motivo, li raggiungerà la giustizia,
perché concepirono un’idea falsa di Dio, rivolgendosi agli idoli,
e perché spergiurarono con frode, disprezzando la santità.
31Infatti non la potenza di coloro per i quali si giura,
ma la giustizia che punisce i peccatori
persegue sempre la trasgressione degli ingiusti.
1Sugli empi sovrastò sino alla fine una collera senza pietà,
perché Dio prevedeva anche ciò che avrebbero fatto,
2cioè che, dopo aver loro permesso di andarsene
e averli fatti partire in fretta,
cambiato proposito, li avrebbero inseguiti.
3Mentre infatti erano ancora occupati nei lutti
e piangevano sulle tombe dei morti,
presero un’altra decisione insensata
e inseguirono come fuggitivi quelli che già avevano pregato di partire.
4A questo estremo li spingeva un meritato destino,
che li gettò nell’oblio delle cose passate,
perché colmassero la punizione
che ancora mancava ai loro tormenti,
5e mentre il tuo popolo intraprendeva un viaggio straordinario,
essi incappassero in una morte singolare.
6Tutto il creato fu modellato di nuovo
nella propria natura come prima,
obbedendo ai tuoi comandi,
perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi.
7Si vide la nube coprire d’ombra l’accampamento,
terra asciutta emergere dove prima c’era acqua:
il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli
e flutti violenti una pianura piena d’erba;
8coloro che la tua mano proteggeva
passarono con tutto il popolo,
contemplando meravigliosi prodigi.
9Furono condotti al pascolo come cavalli
e saltellarono come agnelli esultanti,
celebrando te, Signore, che li avevi liberati.
10Ricordavano ancora le cose avvenute nel loro esilio:
come la terra, invece di bestiame, produsse zanzare,
come il fiume, invece di pesci, riversò una massa di rane.
11Più tardi videro anche una nuova generazione di uccelli,
quando, spinti dall’appetito, chiesero cibi delicati;
12poiché, per appagarli, dal mare salirono quaglie.
13Sui peccatori invece piombarono i castighi
non senza segni premonitori di fulmini fragorosi;
essi soffrirono giustamente per le loro malvagità,
perché avevano mostrato un odio tanto profondo verso lo straniero.
14Già altri infatti non avevano accolto gli sconosciuti che arrivavano,
ma costoro ridussero in schiavitù gli ospiti che li avevano beneficati.
15Non solo: per i primi ci sarà un giudizio,
perché accolsero ostilmente i forestieri;
16costoro invece, dopo averli festosamente accolti,
quando già partecipavano ai loro diritti,
li oppressero con lavori durissimi.
17Furono perciò colpiti da cecità,
come quelli alla porta del giusto,
quando, avvolti fra tenebre fitte,
ognuno cercava l’ingresso della propria porta.
18Difatti gli elementi erano accordati diversamente,
come nella cetra in cui le note variano la specie del ritmo,
pur conservando sempre lo stesso tono,
come è possibile dedurre da un’attenta considerazione degli avvenimenti.
19Infatti animali terrestri divennero acquatici,
quelli che nuotavano passarono sulla terra.
20Il fuoco rafforzò nell’acqua la sua potenza
e l’acqua dimenticò la sua proprietà naturale di spegnere.
21Le fiamme non consumavano le carni
di fragili animali che vi camminavano sopra,
né scioglievano quel celeste nutrimento di vita,
simile alla brina e così facile a fondersi.
22In tutti i modi, o Signore, hai reso grande e glorioso il tuo popolo
e non hai dimenticato di assisterlo in ogni momento e in ogni luogo.
1Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: «Basto a me stesso».
2Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
3Non dire: «Chi mi dominerà?»,
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
4Non dire: «Ho peccato, e che cosa mi è successo?»,
perché il Signore è paziente.
5Non essere troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
6Non dire: «La sua compassione è grande;
mi perdonerà i molti peccati»,
perché presso di lui c’è misericordia e ira,
e il suo sdegno si riverserà sui peccatori.
7Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
perché improvvisa scoppierà l’ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
8Non confidare in ricchezze ingiuste:
non ti gioveranno nel giorno della sventura.
9Non ventilare il grano a ogni vento
e non camminare su qualsiasi sentiero:
così fa il peccatore che è bugiardo.
10Sii costante nelle tue convinzioni,
e una sola sia la tua parola.
11Sii pronto nell’ascoltare
e lento nel dare una risposta.
12Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo;
altrimenti metti la mano sulla tua bocca.
13Nel parlare ci può essere gloria o disonore:
la lingua dell’uomo è la sua rovina.
14Non procurarti la fama di maldicente
e non tendere insidie con la lingua,
poiché la vergogna è per il ladro
e una condanna severa per l’uomo bugiardo.
15Non sbagliare, né molto né poco,
1Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». 4E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». 5Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. 8Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. 9Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo 10e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
11Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
12Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni.
13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.
18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
23Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 24Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti 25e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.
1Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. 2Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». 3Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
4Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 5Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 7Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. 8Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
9Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 10Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? 11In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. 14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
22Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e là si tratteneva con loro e battezzava. 23Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. 24Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione.
25Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. 26Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». 27Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. 28Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. 29Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. 30Lui deve crescere; io, invece, diminuire».
31Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. 32Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. 33Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. 34Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. 35Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. 36Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
1Gesù venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: «Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni» – 2sebbene non fosse Gesù in persona a battezzare, ma i suoi discepoli –, 3lasciò allora la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. 4Doveva perciò attraversare la Samaria.
5Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. 7Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». 8I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. 9Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. 10Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». 13Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». 15«Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 16Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». 17Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. 18Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». 19Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! 20I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». 25Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». 26Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». 28La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: 29«Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». 30Uscirono dalla città e andavano da lui.
31Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». 32Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». 33E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». 34Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. 37In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. 38Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
39Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». 40E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. 41Molti di più credettero per la sua parola 42e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
43Trascorsi due giorni, partì di là per la Galilea. 44Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. 45Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.
46Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. 47Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. 48Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». 49Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». 50Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. 51Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». 52Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». 53Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. 54Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.