La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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SELECT versicles_bible_it_cei_2008.versicle_text AS text, versicles_bible_it_cei_2008.versicle_sort AS versicle_sort, books.sort AS book_sort FROM versicles_bible_it_cei_2008 JOIN bible_it_cei_2008 ON bible_it_cei_2008.id = versicles_bible_it_cei_2008.id JOIN books ON versicles_bible_it_cei_2008.book_sort = books.sort WHERE 1 AND books.sort IN (1) AND ( versicles_bible_it_cei_2008.versicle_text_search LIKE '%ro%') AND ( versicles_bible_it_cei_2008.versicle_text_search LIKE '%am%');
BoolCheckAllResults=1

Hai richiesto i libri interi Amos, Amos e cercato i versetti contenenti le parole o frasi ro e am

Hai cercato solo in Gn [considerando gli accenti, anche dentro le parole, versione Bibbia CEI 2008]

Hai trovato 442 versetti in 2 libri:

GnGenesi (296), AmAmos (146)

Forse ti può interessare effettuare la ricerca per paragrafi o per capitoli.

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Un termine di ricerca potrebbe essere un nome o un'abbreviazione di libro biblico: am = Libro di Amos. Forse ti può interessare ricaricare la pagina presentando il libro invece di cercare la parola
ovvero presentando il libro e cercando la parola.

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Bibbia CEI 2008

[vv. 1-23]

24Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. 25Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.

[vv. 26-31]

[vv. 1-10]

11Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre attorno a tutta la regione di Avìla, dove si trova l’oro [vv. 12-16]

17ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».

[vv. 18-19] 20Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. [vv. 21-25]

[vv. 1-17]

18Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l’erba dei campi.
[vv. 19-23]

24Scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all’albero della vita.

[vv. 1-7]

8Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. [vv. 9-11] 12Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». [vv. 13-21]

22Silla a sua volta partorì Tubal-Kain, il fabbro, padre di quanti lavorano il bronzo e il ferro. La sorella di Tubal-Kain fu Naamà.

[vv. 23-26]

1Questo è il libro della discendenza di Adamo. Nel giorno in cui Dio creò l’uomo, lo fece a somiglianza di Dio; [vv. 2-28]

29e lo chiamò Noè, dicendo: «Costui ci consolerà del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto». [vv. 30-32]

[vv. 1-3]

4C’erano sulla terra i giganti a quei tempi – e anche dopo –, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi.

[vv. 5-8]

9Questa è la discendenza di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio. [vv. 10-19]

20Degli uccelli, secondo la loro specie, del bestiame, secondo la propria specie, e di tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie, due di ognuna verranno con te, per essere conservati in vita. [vv. 21-22]

[vv. 1-12]

13In quello stesso giorno entrarono nell’arca Noè, con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre mogli dei suoi tre figli; 14essi e tutti i viventi, secondo la loro specie, e tutto il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo la loro specie, tutti i volatili, secondo la loro specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati. [vv. 15-24]

[vv. 1-18]

19Tutti i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo le loro specie, uscirono dall’arca.

[vv. 20-22]

[vv. 1-17]

18I figli di Noè che uscirono dall’arca furono Sem, Cam e Iafet; Cam è il padre di Canaan. [vv. 19-22]

23Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono la nudità del loro padre; avendo tenuto la faccia rivolta indietro, non videro la nudità del loro padre.

[vv. 24-29]

1Questa è la discendenza dei figli di Noè: Sem, Cam e Iafet, ai quali nacquero figli dopo il diluvio.

[vv. 2-4] 5Da costoro derivarono le genti disperse per le isole, nei loro territori, ciascuna secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle rispettive nazioni.

[vv. 6-17] 18l’Arvadeo, il Semareo e il Camateo. In seguito si dispersero le famiglie dei Cananei. [v. 19] 20Questi furono i figli di Cam secondo le loro famiglie e le loro lingue, nei loro territori e nelle rispettive nazioni.

[vv. 21-24] 25A Eber nacquero due figli: uno si chiamò Peleg, perché ai suoi tempi fu divisa la terra, e il fratello si chiamò Ioktan. [vv. 26-30] 31Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie e le loro lingue, nei loro territori, secondo le rispettive nazioni.

32Queste furono le famiglie dei figli di Noè secondo le loro genealogie, nelle rispettive nazioni. Da costoro si dispersero le nazioni sulla terra dopo il diluvio.

[vv. 1-2] 3Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. 4Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». [vv. 5-6] 7Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro». [vv. 8-28]

29Abram e Nacor presero moglie; la moglie di Abram si chiamava Sarài e la moglie di Nacor Milca, che era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca. [v. 30]

31Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè di suo figlio, e Sarài sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nella terra di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono.

[v. 32]

[vv. 1-2]

3Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».

[v. 4] 5Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan. Arrivarono nella terra di Canaan 6e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra si trovavano allora i Cananei.

[vv. 7-13]

14Quando Abram arrivò in Egitto, gli Egiziani videro che la donna era molto avvenente. [vv. 15-20]

[v. 1] 2Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro. [vv. 3-17]

18Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.

[vv. 1-4] 5Nell’anno quattordicesimo arrivarono Chedorlaòmer e i re che erano con lui e sconfissero i Refaìm ad Astarot-Karnàim, gli Zuzìm ad Am, gli Emìm a Save-Kiriatàim [v. 6] 7Poi mutarono direzione e vennero a En-Mispàt, cioè Kades, e devastarono tutto il territorio degli Amaleciti e anche degli Amorrei che abitavano a Casesòn-Tamar. [v. 8] 9cioè contro Chedorlaòmer re dell’Elam, Tidal re di Goìm, Amrafèl re di Sinar e Ariòc re di Ellasàr: quattro re contro cinque. [vv. 10-11] 12Prima di andarsene catturarono anche Lot, figlio del fratello di Abram, e i suoi beni: egli risiedeva appunto a Sòdoma.

13Ma un fuggiasco venne ad avvertire Abram l’Ebreo, che si trovava alle Querce di Mamre l’Amorreo, fratello di Escol e fratello di Aner, i quali erano alleati di Abram. 14Quando Abram seppe che suo fratello era stato preso prigioniero, organizzò i suoi uomini esperti nelle armi, schiavi nati nella sua casa, in numero di trecentodiciotto, e si diede all’inseguimento fino a Dan. 15Fece delle squadre, lui e i suoi servi, contro di loro, li sconfisse di notte e li inseguì fino a Coba, a settentrione di Damasco. [v. 16]

17Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaòmer e dei re che erano con lui, il re di Sòdoma gli uscì incontro nella valle di Save, cioè la valle del Re. [v. 18] 19e benedisse Abram con queste parole:

«Sia benedetto Abram dal Dio altissimo,
creatore del cielo e della terra,
[vv. 20-23]

24Per me niente, se non quello che i servi hanno mangiato; quanto a ciò che spetta agli uomini che sono venuti con me, Aner, Escol e Mamre, essi stessi si prendano la loro parte».

1Dopo tali fatti, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». [vv. 2-10]

11Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.

12Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. 13Allora il Signore disse ad Abram: «Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri in una terra non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni. [vv. 14-21]

[v. 1] 2Sarài disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli». Abram ascoltò l’invito di Sarài. [vv. 3-13]

14Per questo il pozzo si chiamò pozzo di Lacai-Roì; è appunto quello che si trova tra Kades e Bered. [vv. 15-16]

1Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse:

«Io sono Dio l’Onnipotente:
cammina davanti a me
e sii integro.
[v. 2]

3Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:

[vv. 4-16]

17Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «A uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all’età di novant’anni potrà partorire?». [vv. 18-22]

23Allora Abramo prese Ismaele, suo figlio, e tutti i nati nella sua casa e tutti quelli comprati con il suo denaro, tutti i maschi appartenenti al personale della casa di Abramo, e circoncise la carne del loro prepuzio in quello stesso giorno, come Dio gli aveva detto. [vv. 24-25] 26In quello stesso giorno furono circoncisi Abramo e Ismaele, suo figlio. [v. 27]

[vv. 1-6]

7All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. [vv. 8-12]

13Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: “Potrò davvero partorire, mentre sono vecchia”? [vv. 14-15]

16Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma dall’alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. [vv. 17-18] 19Infatti io l’ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui a osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore compia per Abramo quanto gli ha promesso». [vv. 20-21]

22Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore. 23Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? [vv. 24-25] 26Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo». [vv. 27-28] 29Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». [vv. 30-33]

[vv. 1-4]

5Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». [vv. 6-12]

13Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandato a distruggerli». [vv. 14-28]

29Così, quando distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Lot alla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Lot aveva abitato.

[vv. 30-31] 32Vieni, facciamo bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, così daremo vita a una discendenza da nostro padre». [v. 33] 34All’indomani la maggiore disse alla più piccola: «Ecco, ieri io mi sono coricata con nostro padre: facciamogli bere del vino anche questa notte e va’ tu a coricarti con lui; così daremo vita a una discendenza da nostro padre». [vv. 35-38]

1Abramo levò le tende, dirigendosi nella regione del Negheb, e si stabilì tra Kades e Sur; poi soggiornò come straniero a Gerar. [vv. 2-7]

8Allora Abimèlec si alzò di mattina presto e chiamò tutti i suoi servi, ai quali riferì tutte queste cose, e quegli uomini si impaurirono molto. 9Poi Abimèlec chiamò Abramo e gli disse: «Che cosa ci hai fatto? E che colpa ho commesso contro di te, perché tu abbia esposto me e il mio regno a un peccato tanto grande? Tu hai fatto a mio riguardo azioni che non si fanno». [vv. 10-16]

17Abramo pregò Dio e Dio guarì Abimèlec, sua moglie e le sue serve, sì che poterono ancora aver figli. [v. 18]

[vv. 1-16]

17Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. [vv. 18-22]

23Ebbene, giurami qui per Dio che tu non ingannerai né me né la mia prole né i miei discendenti: come io ho agito lealmente con te, così tu agirai con me e con la terra nella quale sei ospitato». 24Rispose Abramo: «Io lo giuro». 25Ma Abramo rimproverò Abimèlec a causa di un pozzo d’acqua, che i servi di Abimèlec avevano usurpato. [v. 26] 27Allora Abramo prese alcuni capi del gregge e dell’armento e li diede ad Abimèlec: tra loro due conclusero un’alleanza. [vv. 28-30] 31Per questo quel luogo si chiamò Bersabea, perché là fecero giuramento tutti e due. [vv. 32-34]

1Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». [vv. 2-4]

5Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». 6Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. [v. 7] 8Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme.

9Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. [vv. 10-18]

19Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.

[vv. 20-24]

[v. 1] 2Sara morì a Kiriat-Arbà, cioè Ebron, nella terra di Canaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a piangerla.

[vv. 3-4] 5Allora gli Ittiti risposero ad Abramo dicendogli: [v. 6]

7Abramo si alzò, si prostrò davanti al popolo della regione, davanti agli Ittiti, [v. 8] 9perché mi dia la sua caverna di Macpela, che è all’estremità del suo campo. Me la ceda per il suo prezzo intero come proprietà sepolcrale in mezzo a voi». 10Ora Efron stava seduto in mezzo agli Ittiti. Efron l’Ittita rispose ad Abramo, mentre lo ascoltavano gli Ittiti, quanti erano convenuti alla porta della sua città, e disse: 11«Ascolta me, piuttosto, mio signore: ti cedo il campo con la caverna che vi si trova, in presenza dei figli del mio popolo te la cedo: seppellisci il tuo morto». 12Allora Abramo si prostrò a lui alla presenza del popolo della regione. 13Parlò a Efron, mentre lo ascoltava il popolo della regione, e disse: «Se solo mi volessi ascoltare: io ti do il prezzo del campo. Accettalo da me, così là seppellirò il mio morto». 14Efron rispose ad Abramo: [v. 15]

16Abramo accettò le richieste di Efron e Abramo pesò a Efron il prezzo che questi aveva detto, mentre lo ascoltavano gli Ittiti, cioè quattrocento sicli d’argento, secondo la misura in corso sul mercato. 17Così il campo di Efron, che era a Macpela, di fronte a Mamre, il campo e la caverna che vi si trovava e tutti gli alberi che erano dentro il campo e intorno al suo limite 18passarono in proprietà ad Abramo, alla presenza degli Ittiti, di quanti erano convenuti alla porta della città. 19Poi Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nella terra di Canaan. 20Il campo e la caverna che vi si trovava passarono dagli Ittiti ad Abramo in proprietà sepolcrale.

[vv. 1-7] 8Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là mio figlio». 9Il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo, suo padrone, e gli prestò così il giuramento richiesto.

10Il servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose del suo padrone, si mise in viaggio e andò in Aram Naharàim, alla città di Nacor. [v. 11] 12E disse: «Signore, Dio del mio padrone Abramo, concedimi un felice incontro quest’oggi e usa bontà verso il mio padrone Abramo! [v. 13] 14Ebbene, la ragazza alla quale dirò: “Abbassa l’anfora e lasciami bere”, e che risponderà: “Bevi, anche ai tuoi cammelli darò da bere”, sia quella che tu hai destinato al tuo servo Isacco; da questo riconoscerò che tu hai usato bontà verso il mio padrone».

[vv. 15-16] 17Il servo allora le corse incontro e disse: «Fammi bere un po’ d’acqua dalla tua anfora». [vv. 18-21]

22Quando i cammelli ebbero finito di bere, quell’uomo prese un pendente d’oro del peso di mezzo siclo e glielo mise alle narici, e alle sue braccia mise due braccialetti del peso di dieci sicli d’oro. [vv. 23-26]

27e disse: «Sia benedetto il Signore, Dio del mio padrone Abramo, che non ha cessato di usare bontà e fedeltà verso il mio padrone. Quanto a me, il Signore mi ha guidato sulla via fino alla casa dei fratelli del mio padrone». [vv. 28-29] 30Egli infatti, visti il pendente e i braccialetti alle braccia della sorella e udite queste parole di Rebecca, sua sorella: «Così mi ha parlato quell’uomo», andò da lui, che stava ancora presso i cammelli vicino al pozzo. [vv. 31-34]

35Il Signore ha benedetto molto il mio padrone, che è diventato potente: gli ha concesso greggi e armenti, argento e oro, schiavi e schiave, cammelli e asini. [vv. 36-40] 41Solo quando sarai andato dalla mia famiglia, sarai esente dalla mia maledizione; se loro non volessero cedertela, tu sarai esente dalla mia maledizione”. 42Così oggi sono arrivato alla fonte e ho detto: “Signore, Dio del mio padrone Abramo, se tu vorrai dare buon esito al viaggio che sto compiendo, [v. 43] 44e mi risponderà: Bevi tu e ne attingerò anche per i tuoi cammelli, quella sarà la moglie che il Signore ha destinato al figlio del mio padrone”. [vv. 45-47] 48Poi mi inginocchiai e mi prostrai al Signore e benedissi il Signore, Dio del mio padrone Abramo, il quale mi aveva guidato per la via giusta a prendere per suo figlio la figlia del fratello del mio padrone. [v. 49]

50Allora Làbano e Betuèl risposero: «La cosa procede dal Signore, non possiamo replicarti nulla, né in bene né in male. [v. 51]

52Quando il servo di Abramo udì le loro parole, si prostrò a terra davanti al Signore. [vv. 53-56] 57Dissero allora: «Chiamiamo la giovinetta e domandiamo a lei stessa». 58Chiamarono dunque Rebecca e le dissero: «Vuoi partire con quest’uomo?». Ella rispose: «Sì». 59Allora essi lasciarono partire la loro sorella Rebecca con la nutrice, insieme con il servo di Abramo e i suoi uomini. [v. 60]

61Così Rebecca e le sue ancelle si alzarono, salirono sui cammelli e seguirono quell’uomo. Il servo prese con sé Rebecca e partì. [vv. 62-64] 65E disse al servo: «Chi è quell’uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?». Il servo rispose: «È il mio padrone». Allora ella prese il velo e si coprì. [v. 66] 67Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l’amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre.

[vv. 1-8]

9Lo seppellirono i suoi figli, Isacco e Ismaele, nella caverna di Macpela, nel campo di Efron, figlio di Socar, l’Ittita, di fronte a Mamre. 10È appunto il campo che Abramo aveva comprato dagli Ittiti: ivi furono sepolti Abramo e sua moglie Sara. 11Dopo la morte di Abramo, Dio benedisse il figlio di lui Isacco e Isacco abitò presso il pozzo di Lacai-Roì.

[v. 12] 13Questi sono i nomi dei figli d’Ismaele, con il loro elenco in ordine di generazione: il primogenito di Ismaele è Nebaiòt, poi Kedar, Adbeèl, Mibsam, [vv. 14-15] 16Questi sono i figli di Ismaele e questi sono i loro nomi secondo i loro recinti e accampamenti. Sono i dodici prìncipi delle rispettive tribù. [vv. 17-24]

25Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 26Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant’anni quando essi nacquero.

[vv. 27-29]

30Disse a Giacobbe: «Lasciami mangiare un po’ di questa minestra rossa, perché io sono sfinito». Per questo fu chiamato Edom. [vv. 31-34]

[vv. 1-2] 3rimani come forestiero in questa terra e io sarò con te e ti benedirò: a te e alla tua discendenza io concederò tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre. [vv. 4-19]

20Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: «L’acqua è nostra!». Allora egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli avevano litigato con lui. 21Scavarono un altro pozzo, ma quelli litigarono anche per questo ed egli lo chiamò Sitna. 22Si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo chiamò Recobòt e disse: «Ora il Signore ci ha dato spazio libero, perché noi prosperiamo nella terra». [vv. 23-27]

28Gli risposero: «Abbiamo visto che il Signore è con te e abbiamo detto: vi sia tra noi un giuramento, tra noi e te, e concludiamo un’alleanza con te: [vv. 29-30] 31Alzatisi di buon mattino, si prestarono giuramento l’un l’altro, poi Isacco li congedò e partirono da lui in pace. 32Proprio in quel giorno arrivarono i servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e gli dissero: «Abbiamo trovato l’acqua». [vv. 33-34]

35Esse furono causa d’intima amarezza per Isacco e per Rebecca.

[vv. 1-33]

34Quando Esaù sentì le parole di suo padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Disse a suo padre: «Benedici anche me, padre mio!». [vv. 35-41]

42Ma furono riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore, ed ella mandò a chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: «Esaù, tuo fratello, vuole vendicarsi di te e ucciderti. [vv. 43-46]

[vv. 1-3] 4Conceda la benedizione di Abramo a te e alla tua discendenza con te, perché tu possieda la terra che Dio ha dato ad Abramo, dove tu sei stato forestiero». [vv. 5-22]

[vv. 1-2] 3solo quando tutte le greggi si erano radunate là, i pastori facevano rotolare la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveravano il bestiame; poi rimettevano la pietra al suo posto sulla bocca del pozzo. 4Giacobbe disse loro: «Fratelli miei, di dove siete?». Risposero: «Siamo di Carran». 5Disse loro: «Conoscete Làbano, figlio di Nacor?». Risposero: «Lo conosciamo». [vv. 6-7] 8Ed essi risposero: «Non possiamo, finché non si siano radunate tutte le greggi e si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo; allora faremo bere il gregge».

9Egli stava ancora parlando con loro, quando arrivò Rachele con il bestiame del padre; era infatti una pastorella. 10Quando Giacobbe vide Rachele, figlia di Làbano, fratello di sua madre, insieme con il bestiame di Làbano, fratello di sua madre, Giacobbe, fattosi avanti, fece rotolare la pietra dalla bocca del pozzo e fece bere le pecore di Làbano, fratello di sua madre. [vv. 11-19]

20Così Giacobbe servì sette anni per Rachele: gli sembrarono pochi giorni, tanto era il suo amore per lei.

[vv. 21-32]

33Concepì ancora e partorì un figlio, e disse: «Il Signore ha udito che io ero trascurata e mi ha dato anche questo». E lo chiamò Simeone. [vv. 34-35]

[vv. 1-7] 8Rachele disse: «Ho sostenuto contro mia sorella lotte tremende e ho vinto!». E lo chiamò Nèftali.

[vv. 9-13] 14Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò delle mandragore, che portò alla madre Lia. Rachele disse a Lia: «Dammi un po’ delle mandragore di tuo figlio». [v. 15] 16La sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli disse: «Da me devi venire, perché io ho pagato il diritto di averti con le mandragore di mio figlio». Così egli si coricò con lei quella notte. [vv. 17-23]

24E lo chiamò Giuseppe, dicendo: «Il Signore mi aggiunga un altro figlio!».

[vv. 25-31] 32Oggi passerò fra tutto il tuo bestiame; tu metti da parte ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le capre: sarà il mio salario. [vv. 33-35] 36e stabilì una distanza di tre giorni di cammino tra sé e Giacobbe, mentre Giacobbe pascolava l’altro bestiame di Làbano.

[vv. 37-38] 39Così le bestie andarono in calore di fronte ai rami e le capre figliarono capretti striati, punteggiati e chiazzati. [v. 40]

41Ogni qualvolta andavano in calore bestie robuste, Giacobbe metteva i rami nei canaletti in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai rami. 42Quando invece le bestie erano deboli, non li metteva. Così i capi di bestiame deboli erano per Làbano e quelli robusti per Giacobbe. [v. 43]

[vv. 1-6] 7mentre vostro padre si è beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male. [v. 8] 9Così Dio ha sottratto il bestiame a vostro padre e l’ha dato a me. 10Una volta, nel tempo in cui il piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli occhi e vidi che i capri in procinto di montare le bestie erano striati, punteggiati e chiazzati. [vv. 11-13] 14Rachele e Lia gli risposero: «Abbiamo forse ancora una parte o una eredità nella casa di nostro padre? 15Non siamo forse tenute in conto di straniere da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si è anche mangiato il nostro denaro? [vv. 16-33]

34Rachele aveva preso gli idoli e li aveva messi nella sella del cammello, poi vi si era seduta sopra, così Làbano frugò in tutta la tenda, ma non li trovò. [vv. 35-41]

42Se il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di Isacco non fosse stato con me, tu ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da arbitro».

[vv. 43-52] 53Il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici tra di noi». Giacobbe giurò per il Terrore di Isacco suo padre. [v. 54]

[vv. 1-6]

7I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: «Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini». [v. 8] 9Pensava infatti: «Se Esaù raggiunge un accampamento e lo sconfigge, l’altro si salverà». [vv. 10-15] 16trenta cammelle, che allattavano, con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli. 17Egli affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: «Passate davanti a me e lasciate una certa distanza tra un branco e l’altro». [vv. 18-26]

27Quello disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l’aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!». [vv. 28-30] 31Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: «Davvero – disse – ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva». [vv. 32-33]

1Giacobbe alzò gli occhi e vide arrivare Esaù, che aveva con sé quattrocento uomini. Allora distribuì i bambini tra Lia, Rachele e le due schiave; 2alla testa mise le schiave con i loro bambini, più indietro Lia con i suoi bambini e più indietro Rachele e Giuseppe. [vv. 3-5] 6Allora si fecero avanti le schiave con i loro bambini e si prostrarono. 7Si fecero avanti anche Lia e i suoi bambini e si prostrarono e infine si fecero avanti Giuseppe e Rachele e si prostrarono. [vv. 8-12]

13Gli rispose: «Il mio signore sa che i bambini sono delicati e che devo aver cura delle greggi e degli armenti che allattano: se si affaticassero anche un giorno solo, tutte le bestie morirebbero. [vv. 14-17]

18Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, che è nella terra di Canaan, al ritorno da Paddan-Aram e si accampò di fronte alla città. [vv. 19-20]

[vv. 1-2] 3Ma poi egli rimase legato a Dina, figlia di Giacobbe; s’innamorò della giovane e le rivolse parole di conforto. [v. 4] 5Intanto Giacobbe aveva saputo che quello aveva disonorato sua figlia Dina, ma i suoi figli erano in campagna con il suo bestiame, e Giacobbe tacque fino al loro arrivo.

[v. 6] 7Quando i figli di Giacobbe tornarono dalla campagna, sentito l’accaduto, ne furono addolorati e s’indignarono molto, perché quegli, coricandosi con la figlia di Giacobbe, aveva commesso un’infamia in Israele: così non si doveva fare!

8Camor disse loro: «Sichem, mio figlio, è innamorato della vostra figlia; vi prego, dategliela in moglie! [vv. 9-12]

13Allora i figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre Camor e parlarono con inganno, poiché quegli aveva disonorato la loro sorella Dina. 14Dissero loro: «Non possiamo fare questo, dare la nostra sorella a un uomo non circonciso, perché ciò sarebbe un disonore per noi. [vv. 15-17]

18Le loro parole piacquero a Camor e a Sichem, figlio di Camor. [v. 19] 20Vennero dunque Camor e il figlio Sichem alla porta della loro città e parlarono agli uomini della città: 21«Questi uomini sono gente pacifica con noi: abitino pure con noi nel territorio e lo percorrano in lungo e in largo; esso è molto ampio per loro in ogni direzione. Noi potremo prendere in moglie le loro figlie e potremo dare loro le nostre. 22Ma questi uomini a una condizione acconsentiranno ad abitare con noi, per diventare un unico popolo: se noi circoncidiamo ogni nostro maschio come loro stessi sono circoncisi. 23I loro armenti, la loro ricchezza e tutto il loro bestiame non diverranno forse nostri? Accontentiamoli dunque, e possano abitare con noi!». 24Quanti si radunavano alla porta della sua città ascoltarono Camor e il figlio Sichem: tutti i maschi, quanti si radunavano alla porta della città, si fecero circoncidere.

[v. 25] 26Passarono così a fil di spada Camor e suo figlio Sichem, portarono via Dina dalla casa di Sichem e si allontanarono. [v. 27] 28Presero le loro greggi e i loro armenti, i loro asini e quanto era nella città e nella campagna. 29Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini e le loro donne e saccheggiarono quanto era nelle case. [vv. 30-31]

[vv. 1-15]

16Quindi partirono da Betel. Mancava ancora un tratto di cammino per arrivare a Èfrata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto difficile. [v. 17] 18Ormai moribonda, quando stava per esalare l’ultimo respiro, lei lo chiamò Ben-Onì, ma suo padre lo chiamò Beniamino. [vv. 19-25]

26figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe, che gli nacquero in Paddan-Aram.

27Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, a Kiriat-Arbà, cioè Ebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come forestieri. [vv. 28-29]

[vv. 1-4]

5Oolibamà partorì Ieus, Ialam e Core. Questi sono i figli di Esaù, che gli nacquero nella terra di Canaan.

[v. 6] 7Infatti i loro possedimenti erano troppo grandi perché essi potessero abitare insieme, e il territorio dove soggiornavano come forestieri non bastava a sostenerli a causa del loro bestiame. [vv. 8-10]

11I figli di Elifaz furono: Teman, Omar, Sefò, Gatam, Kenaz. [v. 12] 13Questi sono i figli di Reuèl: Nacat e Zerach, Sammà e Mizzà. Questi furono i figli di Basmat, moglie di Esaù. 14Questi furono i figli di Oolibamà, moglie di Esaù, figlia di Anà, figlio di Sibeon; ella partorì a Esaù Ieus, Ialam e Core.

[vv. 15-21]

22I figli di Lotan furono Orì e Emam e la sorella di Lotan era Timna. [vv. 23-39]

40Questi sono i nomi dei capi di Esaù, secondo le loro famiglie, le loro località, con i loro nomi: il capo di Timna, il capo di Alva, il capo di Ietet, [vv. 41-42] 43il capo di Magdièl, il capo di Iram. Questi sono i capi di Edom secondo le loro sedi nel territorio di loro proprietà.

È questi, Esaù, il padre degli Edomiti.

[vv. 1-3]

4I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente.

[vv. 5-6] 7Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand’ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni si posero attorno e si prostrarono davanti al mio». [vv. 8-13]

14Gli disse: «Va’ a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a darmi notizie». Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem. 15Mentre egli si aggirava per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: «Che cosa cerchi?». 16Rispose: «Sono in cerca dei miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare». 17Quell’uomo disse: «Hanno tolto le tende di qui; li ho sentiti dire: “Andiamo a Dotan!”». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.

[vv. 18-19] 20Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: “Una bestia feroce l’ha divorato!”. Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!». 21Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». [vv. 22-24]

25Poi sedettero per prendere cibo. Quand’ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di resina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. [v. 26] 27Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto. [vv. 28-31]

32Poi mandarono al padre la tunica con le maniche lunghe e gliela fecero pervenire con queste parole: «Abbiamo trovato questa; per favore, verifica se è la tunica di tuo figlio o no». [vv. 33-36]

[vv. 1-4] 5Ancora un’altra volta partorì un figlio e lo chiamò Sela. Egli si trovava a Chezìb, quando lei lo partorì.

[vv. 6-11]

12Trascorsero molti giorni, e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda. Quando Giuda ebbe finito il lutto, si recò a Timna da quelli che tosavano il suo gregge e con lui c’era Chira, il suo amico di Adullàm. 13La notizia fu data a Tamar: «Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del suo gregge». [vv. 14-19] 20Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico di Adullàm, per riprendere il pegno dalle mani di quella donna, ma quello non la trovò. [vv. 21-22] 23Allora Giuda disse: «Si tenga quello che ha! Altrimenti ci esponiamo agli scherni. Ecco: le ho mandato questo capretto, ma tu non l’hai trovata».

24Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia: «Tamar, tua nuora, si è prostituita e anzi è incinta a causa delle sue prostituzioni». Giuda disse: «Conducetela fuori e sia bruciata!». [vv. 25-30]

[vv. 1-13]

14chiamò i suoi domestici e disse loro: «Guardate, ci ha condotto in casa un Ebreo per divertirsi con noi! Mi si è accostato per coricarsi con me, ma io ho gridato a gran voce. [vv. 15-23]

[vv. 1-7]

8Gli risposero: «Abbiamo fatto un sogno e non c’è chi lo interpreti». Giuseppe replicò loro: «Non è forse Dio che ha in suo potere le interpretazioni? Raccontatemi dunque».

[vv. 9-14]

15Perché io sono stato portato via ingiustamente dalla terra degli Ebrei e anche qui non ho fatto nulla perché mi mettessero in questo sotterraneo».

[vv. 16-23]

[vv. 1-13]

14Allora il faraone convocò Giuseppe. Lo fecero uscire in fretta dal sotterraneo; egli si rase, si cambiò gli abiti e si presentò al faraone. [vv. 15-47]

48Egli raccolse tutti i viveri dei sette anni di abbondanza che vennero nella terra d’Egitto, e ripose i viveri nelle città: in ogni città i viveri della campagna circostante. [vv. 49-57]

[vv. 1-6]

7Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l’estraneo verso di loro, parlò duramente e disse: «Da dove venite?». Risposero: «Dalla terra di Canaan, per comprare viveri». [vv. 8-12] 13Allora essi dissero: «Dodici sono i tuoi servi; siamo fratelli, figli di un solo uomo, che abita nella terra di Canaan; ora il più giovane è presso nostro padre e uno non c’è più». [vv. 14-18]

19Se voi siete sinceri, uno di voi fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. [v. 20] 21Si dissero allora l’un l’altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti quest’angoscia». [vv. 22-31]

32Noi siamo dodici fratelli, figli dello stesso padre: uno non c’è più e il più giovane è ora presso nostro padre nella terra di Canaan”. [vv. 33-35]

36E il loro padre Giacobbe disse: «Voi mi avete privato dei figli! Giuseppe non c’è più, Simeone non c’è più e Beniamino me lo volete prendere. Tutto ricade su di me!».

[vv. 37-38]

[vv. 1-2] 3Ma Giuda gli disse: «Quell’uomo ci ha avvertito severamente: “Non verrete alla mia presenza, se non avrete con voi il vostro fratello!”. [vv. 4-6] 7Risposero: «Quell’uomo ci ha interrogati con insistenza intorno a noi e alla nostra parentela: “È ancora vivo vostro padre? Avete qualche altro fratello?”. E noi abbiamo risposto secondo queste domande. Come avremmo potuto sapere che egli avrebbe detto: “Conducete qui vostro fratello”?».

[v. 8] 9Io mi rendo garante di lui: dalle mie mani lo reclamerai. Se non te lo ricondurrò, se non te lo riporterò, io sarò colpevole contro di te per tutta la vita. [v. 10] 11Israele, loro padre, rispose: «Se è così, fate pure: mettete nei vostri bagagli i prodotti più scelti della terra e portateli in dono a quell’uomo: un po’ di balsamo, un po’ di miele, resina e làudano, pistacchi e mandorle. [vv. 12-13] 14Dio l’Onnipotente vi faccia trovare misericordia presso quell’uomo, così che vi rilasci sia l’altro fratello sia Beniamino. Quanto a me, una volta che non avrò più i miei figli, non li avrò più!». 15Gli uomini presero dunque questo dono e il doppio del denaro e anche Beniamino, si avviarono, scesero in Egitto e si presentarono a Giuseppe. 16Quando Giuseppe vide Beniamino con loro, disse al suo maggiordomo: «Conduci questi uomini in casa, macella quello che occorre e apparecchia, perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno». [vv. 17-19]

20dissero: «Perdona, mio signore, noi siamo venuti già un’altra volta per comprare viveri. 21Quando fummo arrivati a un luogo per passarvi la notte, aprimmo i sacchi ed ecco, il denaro di ciascuno si trovava alla bocca del suo sacco: proprio il nostro denaro con il suo peso esatto. Noi ora l’abbiamo portato indietro 22e, per acquistare i viveri, abbiamo portato con noi altro denaro. Non sappiamo chi abbia messo nei sacchi il nostro denaro!». [vv. 23-28]

29Egli alzò gli occhi e guardò Beniamino, il suo fratello, figlio della stessa madre, e disse: «È questo il vostro fratello più giovane, di cui mi avete parlato?» e aggiunse: «Dio ti conceda grazia, figlio mio!». [vv. 30-33] 34Egli fece portare loro porzioni prese dalla propria mensa, ma la porzione di Beniamino era cinque volte più abbondante di quella di tutti gli altri. E con lui bevvero fino all’allegria.

[vv. 1-7]

8Ecco, se ti abbiamo riportato dalla terra di Canaan il denaro che abbiamo trovato alla bocca dei nostri sacchi, come avremmo potuto rubare argento o oro dalla casa del tuo padrone? [vv. 9-11] 12Quegli li frugò cominciando dal maggiore e finendo con il più piccolo, e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino.

[vv. 13-25]

26E noi rispondemmo: “Non possiamo ritornare laggiù: solo se verrà con noi il nostro fratello minore, andremo; non saremmo ammessi alla presenza di quell’uomo senza avere con noi il nostro fratello minore”. [vv. 27-34]

[vv. 1-10] 11Là io provvederò al tuo sostentamento, poiché la carestia durerà ancora cinque anni, e non cadrai nell’indigenza tu, la tua famiglia e quanto possiedi”. [vv. 12-17]

18Prendete vostro padre e le vostre famiglie e venite da me: io vi darò il meglio del territorio d’Egitto e mangerete i migliori prodotti della terra”. 19Quanto a te, da’ loro questo comando: “Fate così: prendete con voi dalla terra d’Egitto carri per i vostri bambini e le vostre donne, caricate vostro padre e venite. [vv. 20-28]

[vv. 1-4]

5Giacobbe partì da Bersabea e i figli d’Israele fecero salire il loro padre Giacobbe, i loro bambini e le loro donne sui carri che il faraone aveva mandato per trasportarlo. 6Presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistato nella terra di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e con lui tutti i suoi discendenti. [vv. 7-11] 12I figli di Giuda: Er, Onan, Sela, Peres e Zerach; ma Er e Onan erano morti nella terra di Canaan. Furono figli di Peres: Chesron e Camul. [vv. 13-20]

21I figli di Beniamino: Bela, Becher e Asbel, Ghera, Naamàn, Echì, Ros, Muppìm, Uppìm e Ard. [vv. 22-26]

27I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto furono due. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, ammontano a settanta.

[vv. 28-31] 32Questi uomini sono pastori di greggi, si occupano di bestiame e hanno portato le loro greggi, i loro armenti e tutti i loro averi”. 33Quando dunque il faraone vi chiamerà e vi domanderà: “Qual è il vostro mestiere?”, 34risponderete: “I tuoi servi sono stati gente dedita al bestiame; lo furono i nostri padri e lo siamo noi dalla nostra fanciullezza fino ad ora”. Questo perché possiate risiedere nella terra di Gosen». Perché tutti i pastori di greggi sono un abominio per gli Egiziani.

[vv. 1-2] 3Il faraone domandò loro: «Qual è il vostro mestiere?». Essi risposero al faraone: «Pastori di greggi sono i tuoi servi, lo siamo noi e lo furono i nostri padri». 4E dissero al faraone: «Siamo venuti per soggiornare come forestieri nella regione, perché non c’è più pascolo per il gregge dei tuoi servi; infatti è grave la carestia nella terra di Canaan. E ora lascia che i tuoi servi si stabiliscano nella terra di Gosen!».

[v. 5] 6Ebbene, la terra d’Egitto è a tua disposizione: fa’ risiedere tuo padre e i tuoi fratelli nella regione migliore. Risiedano pure nella terra di Gosen. Se tu sai che vi sono tra loro uomini capaci, costituiscili sopra i miei averi in qualità di sorveglianti sul bestiame». [vv. 7-10]

11Giuseppe fece risiedere suo padre e i suoi fratelli e diede loro una proprietà nella terra d’Egitto, nella regione migliore, nel territorio di Ramses, come aveva comandato il faraone. 12Giuseppe provvide al sostentamento del padre, dei fratelli e di tutta la famiglia di suo padre, secondo il numero dei bambini.

[v. 13] 14Giuseppe raccolse tutto il denaro che si trovava nella terra d’Egitto e nella terra di Canaan in cambio del grano che essi acquistavano; Giuseppe consegnò questo denaro alla casa del faraone.

[v. 15] 16Rispose Giuseppe: «Se non c’è più denaro, cedetemi il vostro bestiame e io vi darò pane in cambio del vostro bestiame». 17Condussero così a Giuseppe il loro bestiame e Giuseppe diede loro il pane in cambio dei cavalli e delle pecore, dei buoi e degli asini; così in quell’anno li nutrì di pane in cambio di tutto il loro bestiame.

18Passato quell’anno, vennero da lui l’anno successivo e gli dissero: «Non nascondiamo al mio signore che si è esaurito il denaro e anche il possesso del bestiame è passato al mio signore, non rimane più a disposizione del mio signore se non il nostro corpo e il nostro terreno. [v. 19] 20Allora Giuseppe acquistò per il faraone tutto il terreno dell’Egitto, perché gli Egiziani vendettero ciascuno il proprio campo, tanto infieriva su di loro la carestia. Così la terra divenne proprietà del faraone. [vv. 21-23]

24Ma quando vi sarà il raccolto, voi ne darete un quinto al faraone e quattro parti saranno vostre, per la semina dei campi, per il nutrimento vostro e di quelli di casa vostra e per il nutrimento dei vostri bambini». [vv. 25-28]

29Quando fu vicino il tempo della sua morte, Israele chiamò il figlio Giuseppe e gli disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, metti la mano sotto la mia coscia e usa con me bontà e fedeltà: non seppellirmi in Egitto! 30Quando io mi sarò coricato con i miei padri, portami via dall’Egitto e seppelliscimi nel loro sepolcro». Rispose: «Farò come hai detto». 31Riprese: «Giuramelo!». E glielo giurò. Allora Israele si prostrò sul capezzale del letto.

[vv. 1-5] 6Invece i figli che tu avrai generato dopo di essi apparterranno a te: saranno chiamati con il nome dei loro fratelli nella loro eredità. [vv. 7-15]

16l’angelo che mi ha liberato da ogni male,
benedica questi ragazzi!
Sia ricordato in essi il mio nome
e il nome dei miei padri, Abramo e Isacco,
e si moltiplichino in gran numero
in mezzo alla terra!».

[vv. 17-22]

[vv. 1-3]

4Bollente come l’acqua, tu non avrai preminenza,
perché sei salito sul talamo di tuo padre,
hai profanato così il mio giaciglio.
[vv. 5-21]
22Germoglio di ceppo fecondo è Giuseppe;
germoglio di ceppo fecondo presso una fonte,
i cui rami si stendono sul muro.
[vv. 23-24]
25Per il Dio di tuo padre: egli ti aiuti,
e per il Dio l’Onnipotente: egli ti benedica!
Con benedizioni del cielo dall’alto,
benedizioni dell’abisso nel profondo,
benedizioni delle mammelle e del grembo.
[vv. 26-28]

29Poi diede loro quest’ordine: «Io sto per essere riunito ai miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che è nel campo di Efron l’Ittita, 30nella caverna che si trova nel campo di Macpela di fronte a Mamre, nella terra di Canaan, quella che Abramo acquistò con il campo di Efron l’Ittita come proprietà sepolcrale. 31Là seppellirono Abramo e Sara sua moglie, là seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie e là seppellii Lia. 32La proprietà del campo e della caverna che si trova in esso è stata acquistata dagli Ittiti».

[v. 33]

[v. 1] 2Quindi Giuseppe ordinò ai medici al suo servizio di imbalsamare suo padre. I medici imbalsamarono Israele 3e vi impiegarono quaranta giorni, perché tanti ne occorrono per l’imbalsamazione. Gli Egiziani lo piansero settanta giorni.

[v. 4] 5Mio padre mi ha fatto fare un giuramento, dicendomi: “Ecco, io sto per morire: tu devi seppellirmi nel sepolcro che mi sono scavato nella terra di Canaan”. Ora, possa io andare a seppellire mio padre e poi tornare». [vv. 6-7]

8tutta la casa di Giuseppe, i suoi fratelli e la casa di suo padre. Lasciarono nella regione di Gosen soltanto i loro bambini, le loro greggi e i loro armenti. [v. 9] 10Quando arrivarono all’aia di Atad, che è al di là del Giordano, fecero un lamento molto grande e solenne, e Giuseppe celebrò per suo padre un lutto di sette giorni. 11I Cananei che abitavano la terra videro il lutto all’aia di Atad e dissero: «È un lutto grave questo per gli Egiziani». Per questo la si chiamò Abel-Misràim; essa si trova al di là del Giordano.

[v. 12] 13I suoi figli lo portarono nella terra di Canaan e lo seppellirono nella caverna del campo di Macpela, quel campo che Abramo aveva acquistato, come proprietà sepolcrale, da Efron l’Ittita, e che si trova di fronte a Mamre. [v. 14]

15Ma i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato che il loro padre era morto, e dissero: «Chissà se Giuseppe non ci tratterà da nemici e non ci renderà tutto il male che noi gli abbiamo fatto?». [vv. 16-19] 20Se voi avevate tramato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso. 21Dunque non temete, io provvederò al sostentamento per voi e per i vostri bambini». Così li consolò parlando al loro cuore.

[vv. 22-23] 24Poi Giuseppe disse ai fratelli: «Io sto per morire, ma Dio verrà certo a visitarvi e vi farà uscire da questa terra, verso la terra che egli ha promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe». [v. 25]

26Giuseppe morì all’età di centodieci anni; lo imbalsamarono e fu posto in un sarcofago in Egitto.

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