2. | Puoi estrarre più citazioni contemporaneamente, separandole con il punto e virgola se vedi che non ottieni quanto desideri. Esempio |
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ovvero presentando il libro e cercando la parola.
[vv. 1-4]
5Ora nella cittadella di Susa c’era un Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Giàiro, figlio di Simei, figlio di Kis, un Beniaminita, [vv. 6-16]
amò Ester più di tutte le altre donne ed ella trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose sul capo la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. [vv. 18-23]
17Il re[vv. 1-3] 4Ma, sebbene glielo dicessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Allora quelli riferirono il fatto ad Aman, per vedere se Mardocheo avrebbe insistito nel suo atteggiamento; aveva detto loro, infatti, che era un Giudeo. [vv. 5-6]
7Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si gettò il pur, cioè la sorte, alla presenza di Aman, per la scelta del giorno e del mese. La sorte cadde sul tredici del dodicesimo mese, chiamato Adar. [v. 8] 9Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io verserò diecimila talenti d’argento agli amministratori del re, perché siano versati nel tesoro reale». [vv. 10-11] 12Il tredici del primo mese furono chiamati i segretari del re, e in conformità agli ordini di Aman, fu scritto ai satrapi del re, ai governatori di ogni provincia e ai capi di ogni popolo, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con l’anello reale. 13Questi documenti scritti furono spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, e si saccheggiassero i loro beni.
[vv. 14-15]
[vv. 1-10]
rovince sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re nell’atrio interno, senza essere stato chiamato, in forza di una legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d’oro, nel qual caso avrà salva la vita. Quanto a me, sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re». [vv. 12-17]
11«Tutti i ministri del re e il popolo delle sue p1Il terzo giorno Ester indossò le sue vesti da regina e si presentò nel cortile interno della reggia, di fronte all’appartamento del re. Il re sedeva sul suo trono regale nella reggia, di fronte all’ingresso del palazzo. [vv. 2-13]
amici gli dissero: «Si prepari un palo alto cinquanta cubiti e tu domani mattina di’ al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi va’ pure contento al banchetto con il re». La cosa piacque ad Aman, che fece preparare il palo.
14Allora sua moglie Zeres e tutti i suoi[vv. 1-12]
13Aman raccontò a sua moglie Zeres e a tutti i suoi amici quello che gli era accaduto. I suoi consiglieri e sua moglie Zeres gli dissero: «Se Mardocheo, di fronte al quale tu hai cominciato a decadere, è della stirpe dei Giudei, tu non potrai nulla contro di lui, anzi soccomberai del tutto davanti a lui». [v. 14]
[vv. 1-7]
rovava Ester. Allora il re esclamò: «Vuole anche fare violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?».
8Poi il re tornò dal giardino della reggia nel luogo del banchetto; intanto Aman si era lasciato cadere sul divano sul quale si tNon appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, posero un velo sulla faccia di Aman. [vv. 9-10]
[vv. 1-8]
rono chiamati i segretari del re e, in conformità agli ordini di Mardocheo, fu scritto ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall’India all’Etiopia, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua, e ai Giudei secondo il loro modo di scrivere e secondo la loro lingua. [v. 10] 11Così il re dava facoltà ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia, che li assalisse, e di saccheggiare i loro beni; [vv. 12-17]
9Il ventitré del terzo mese, cioè il mese di Sivan, fu[vv. 1-3] 4Mardocheo, infatti, era grande nella reggia e per tutte le province si diffondeva la sua fama; quest’uomo, Mardocheo, diventava sempre più potente. [vv. 5-21]
ro tregua dai loro nemici e il mese in cui il loro dolore si mutò in gioia, il loro lutto in festa, e perché li trascorressero come giorni di banchetto e di gioia, scambiandosi regali e facendo doni ai poveri.
22come giorni nei quali i Giudei ebbe[v. 23] 24Aman, infatti, il figlio di Ammedàta, l’Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioè la sorte, per confonderli e farli perire. 25Ma quando Ester si fu presentata al re, questi ordinò con uno scritto che la scellerata trama di Aman contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i suoi figli fossero impiccati al palo.
26Perciò quei giorni furono chiamati Purìm dalla parola pur. In conformità a tutto ciò che era contenuto in quella lettera, e in seguito a quanto avevano visto a questo proposito ed era loro accaduto, [v. 27] 28Questi giorni devono essere commemorati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; questi giorni di Purìm non devono cessare mai di essere celebrati fra i Giudei e il loro ricordo non dovrà mai cancellarsi fra i loro discendenti. [vv. 29-30]
ro date precise, come avevano stabilito loro Mardocheo, il Giudeo, e la regina Ester, e avevano disposto per sé e per i loro discendenti, in occasione del loro digiuno e del loro lamento. 32Così la disposizione di Ester stabilì gli ordinamenti di questi Purìm e fu scritta in un libro.
31per stabilire questi giorni di Purìm nelle lo[vv. 1-2] 3Infatti Mardocheo, il Giudeo, era il secondo dopo il re Assuero, grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli; egli cercava il bene del suo popolo e si prendeva a cuore la prosperità di tutta la sua stirpe.
[vv. 1-5] 6Allora chiamò i suoi ufficiali più illustri, che erano stati educati con lui fin dalla giovinezza, e divise tra loro il suo regno mentre era ancora vivo. [vv. 7-10]
11In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali». 12Parve buono ai loro occhi questo ragionamento. [vv. 13-31]
ro in schiavitù le donne e i bambini e s’impossessarono del bestiame. [vv. 33-45]
32Trasseaminare il santuario e quanto è sacro, [v. 47] 48di lasciare che i propri figli, non circoncisi, si contaminassero con ogni impurità e profanazione, [vv. 49-62]
46e di controno morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza, e per questo appunto morirono. [v. 64]
63e preferi[vv. 1-5] 6Allora chiamò i suoi luogotenenti più importanti, che erano cresciuti con lui fin dalla giovinezza e mentre era ancora vivo divise tra di loro il suo impero. [vv. 7-10]
ro da Israele figli empi che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo lega con le nazioni che ci stanno attorno, perché da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali». 12Parve ottimo ai loro occhi questo ragionamento; [vv. 13-31]
11In quei giorni sorsero in schiavitù le donne e i bambini e si impossessarono dei greggi. [vv. 33-47]
32Trasseropri figli, non circoncisi, si contaminassero con ogni impurità e profanazione, [vv. 49-62]
48di lasciare che i prono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza; così appunto morirono. [v. 64]
63e preferi[vv. 1-4] 5Eleàzaro chiamato Auaràn, Giònata chiamato Affus. [vv. 6-10]
11Ogni ornamento le è stato strappato,
da padrona è diventata schiava.
[vv. 12-17]
ro degli amici del re e tu e i tuoi figli avrete in premio oro e argento e doni in quantità». [vv. 19-29]
18Su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re, come hanno fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda e quelli rimasti a Gerusalemme; così tu e i tuoi figli passerete nel numero figli, le loro mogli e il bestiame, perché si erano inaspriti i mali sopra di loro. [v. 31] 32Molti corsero a inseguirli, li raggiunsero, si accamparono di fronte a loro e si prepararono a dare battaglia in giorno di sabato. [vv. 33-37] 38Così quelli si lanciarono contro di loro in battaglia di sabato, ed essi morirono con le mogli e i figli e il loro bestiame, in numero di circa mille persone.
30con i lo39Quando Mattatia e i suoi amici lo seppero, ne fecero grande pianto. [vv. 40-44]
amici andarono in giro a demolire gli altari 46e fecero circoncidere a forza tutti i bambini non circoncisi che trovarono nel territorio d’Israele. [vv. 47-51]
45Mattatia, poi, e i suoiamo non fu trovato forse fedele nella tentazione e ciò non gli fu accreditato a giustizia? [vv. 53-58] 59Anania, Azaria e Misaele per la loro fede furono salvati dalla fiamma. [vv. 60-70]
52Abr[vv. 1-4] 5Eleàzaro chiamato Auaran, Giònata chiamato Affus. [vv. 6-10]
11Ogni ornamento le è stato strappato,
da padrona è diventata schiava.
[vv. 12-17]
ro degli amici del re e tu e i tuoi figli avrete in premio oro e argento e doni in quantità». [vv. 19-31]
18su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re, come hanno fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda e quelli rimasti in Gerusalemme; così passerai tu e i tuoi figli nel numero ad inseguirli, li raggiunsero, si accamparono di fronte a loro e si prepararono a dar battaglia in giorno di sabato. [vv. 33-36] 37protestando: «Moriamo tutti nella nostra innocenza. Testimoniano per noi il cielo e la terra che ci fate morire ingiustamente». [v. 38]
32Molti corse39Quando Mattatia e i suoi amici lo seppero, ne fecero gran pianto. [vv. 40-43]
rono un contingente di forze e percossero con ira i peccatori e gli uomini empi con furore; gli scampati fuggirono tra i pagani per salvarsi. 45Mattatia poi e i suoi amici andarono in giro a demolire gli altari 46e fecero circoncidere a forza tutti i bambini non circoncisi che trovarono nel territorio d'Israele; [vv. 47-51]
44Così organizzaamo non fu trovato forse fedele nella tentazione e non gli fu ciò accreditato a giustizia? [vv. 53-58] 59Anania, Azaria e Misaele per la loro fede furono salvati dalla fiamma. [vv. 60-70]
52Abr[vv. 1-6]
7Inflisse amarezze a molti re,
rallegrò con le sue gesta Giacobbe;
sempre la sua memoria sarà benedetta.
[vv. 8-16]
ro lo schieramento avanzare contro di loro, dissero a Giuda: «Come faremo noi così pochi ad attaccare battaglia contro una moltitudine così forte? Oltre tutto, siamo rimasti oggi senza mangiare». [vv. 18-22] 23Quando ebbe finito di parlare, piombò su di loro all’improvviso e Seron con il suo schieramento fu sgominato davanti a lui. [vv. 24-26]
17Ma quando vide27Quando il re Antioco seppe queste cose, si adirò furiosamente e diede ordine di radunare tutte le forze militari del suo regno, un esercito molto potente. [vv. 28-30] 31Ne fu grandemente angustiato e prese la decisione di invadere la Persia, per riscuotere i tributi di quelle province e ammassare molto denaro. [vv. 32-38]
ro ordini quarantamila fanti e settemila cavalieri nella terra di Giuda, per devastarla secondo il comando del re. 40Questi partirono con tutte le truppe e andarono ad accamparsi vicino a Èmmaus, nella pianura. 41I mercanti della regione ne ebbero notizia e si rifornirono in abbondanza d’oro e d’argento e di catene e vennero presso l’accampamento per acquistare come schiavi gli Israeliti. A loro si aggiunsero forze della Siria e del territorio dei Filistei. 42Giuda e i suoi fratelli videro che i mali si erano aggravati e che l’esercito era accampato nel loro territorio; vennero a conoscere quanto il re aveva ordinato di fare per la rovina e l’annientamento del loro popolo. 43Allora si dissero l’un l’altro: «Facciamo risorgere il popolo dalla sua rovina e combattiamo per il nostro popolo e per il luogo santo». [vv. 44-56]
39e spedì ai loampo e si disposero a mezzogiorno di Èmmaus. [vv. 58-60]
57Poi levò il c[vv. 1-6]
7Inflisse amarezze a molti re,
rallegrò con le sue gesta Giacobbe;
sempre la sua memoria sarà benedetta.
[vv. 8-16]
ro lo schieramento avanzare contro di loro, dissero a Giuda: «Come faremo noi così pochi ad attaccar battaglia contro una moltitudine così forte? Oltre tutto, siamo rimasti oggi senza mangiare». [vv. 18-22] 23Quando ebbe finito di parlare, piombò su di loro all'improvviso e Seron con il suo schieramento fu sgominato davanti a lui; [vv. 24-26]
17Ma come vide27Quando il re Antioco seppe queste cose, si adirò furiosamente e diede ordine di radunare tutte le forze militari del suo regno: un esercito grande e potente. [vv. 28-30] 31Allora si sentì grandemente angustiato e prese la decisione di invadere la Persia, per riscuotere i tributi di quelle province e ammassare molto denaro. [vv. 32-38]
ro ordini quarantamila uomini e settemila cavalli nel paese di Giuda per devastarlo secondo il comando del re. 40Questi partirono con tutte le truppe e andarono ad accamparsi vicino ad Emmaus nella pianura. 41I mercanti della regione ne ebbero notizia e si rifornirono molto di oro e di argento e di catene e vennero presso l'accampamento per acquistare come schiavi gli Israeliti. A quelle truppe si aggiunsero forze della Siria e di paesi stranieri. 42Giuda e i suoi fratelli videro che i mali si erano aggravati e che l'esercito era accampato nel loro territorio e vennero a conoscenza che il re aveva ordinato di attuare la distruzione totale del loro popolo. 43Allora si dissero l'un l'altro: «Facciamo risorgere il popolo dalla sua rovina e combattiamo per il nostro popolo e per i nostri luoghi santi». [vv. 44-56]
39e spedì ai loampo e si disposero a mezzogiorno di Emmaus. [vv. 58-60]
57Poi levò il c[v. 1] 2per sorprendere il campo dei Giudei e sconfiggerli all’improvviso; gli uomini della Cittadella gli facevano da guida. [vv. 3-4] 5Gorgia giunse al campo di Giuda di notte e non vi trovò nessuno; li andava cercando sui monti dicendo: «Costoro fuggono davanti a noi». [v. 6] 7Videro l’accampamento dei pagani difeso e fortificato, con la cavalleria disposta intorno, tutti esperti nella guerra. [vv. 8-12] 13perciò uscirono dagli accampamenti per dare battaglia. Gli uomini di Giuda diedero fiato alle trombe [v. 14] 15ma quelli che erano più indietro caddero tutti uccisi di spada. Li inseguirono fino a Ghezer e fino alle pianure dell’Idumea, di Azoto e di Iàmnia; ne caddero circa tremila.
[vv. 16-17] 18Gorgia e il suo esercito sono sul monte vicino a noi. Ora voi state pronti a opporvi ai nemici e combattete contro di loro; poi farete tranquillamente bottino». [v. 19] 20vide che i loro erano stati messi in fuga e gli altri incendiavano il campo: il fumo che si scorgeva segnalava l’accaduto. 21A quello spettacolo si sgomentarono grandemente; vedendo inoltre giù nella pianura lo schieramento di Giuda pronto all’attacco, [v. 22] 23Allora Giuda ritornò a depredare il campo e raccolsero oro e argento in quantità e stoffe tinte di porpora viola e porpora marina e grandi ricchezze. [vv. 24-25]
26Quanti degli stranieri erano scampati, presentandosi a Lisia, gli narrarono tutto quello che era accaduto. [v. 27]
28Perciò l’anno dopo mise insieme sessantamila uomini scelti e cinquemila cavalieri per combattere contro di loro. 29Vennero nell’Idumea e si accamparono a Bet-Sur. Giuda mosse contro di loro con diecimila uomini. 30Quando vide l’imponente accampamento, innalzò questa preghiera: «Benedetto sei tu, o salvatore d’Israele, che hai fiaccato l’impeto del potente per mezzo del tuo servo Davide e hai fatto cadere l’esercito dei Filistei nelle mani di Giònata, figlio di Saul, e del suo scudiero; [vv. 31-33] 34Poi sferrarono l’attacco da una parte e dall’altra, e caddero davanti ai Giudei circa cinquemila uomini del campo di Lisia. 35Vedendo Lisia lo scompiglio delle sue file, mentre nelle schiere di Giuda cresceva il coraggio ed erano pronti a vivere o a morire gloriosamente, se ne tornò in Antiòchia dove assoldò mercenari in maggior numero per venire di nuovo in Giudea.
36Giuda intanto e i suoi fratelli dissero: «Ecco, sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo». [vv. 37-38] 39Allora si stracciarono le vesti, fecero grande lamento, si cosparsero di cenere, [vv. 40-49] 50Poi bruciarono incenso sull’altare e accesero sul candelabro le lampade che splendettero nel tempio. [vv. 51-55]
rono la dedicazione dell’altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. [vv. 57-61]
56Celebra[v. 1] 2per sorprendere il campo dei Giudei e annientarli all'improvviso; gli uomini dell'Acra gli facevano da guida. [vv. 3-4] 5Gorgia giunse al campo di Giuda di notte e non vi trovò nessuno; li andava cercando sui monti dicendo: «Costoro ci sfuggono». [v. 6] 7Videro l'accampamento dei pagani difeso e fortificato e la cavalleria disposta intorno e tutti esperti nella guerra. [vv. 8-12] 13così uscirono dagli accampamenti per dar battaglia. Gli uomini di Giuda diedero fiato alle trombe [v. 14] 15ma quelli che erano più indietro caddero tutti uccisi di spada. Li inseguirono fino a Ghezer e fino alle pianure dell'Idumea e di Asdod e di Iamnia; ne furono uccisi circa tremila. [vv. 16-17] 18ora voi state pronti ad opporvi ai nemici e a combatterli; in seguito farete tranquillamente bottino». [v. 19] 20Avevano visto infatti che i loro erano stati sconfitti e gli altri incendiavano il campo: il fumo che si scorgeva segnalava l'accaduto. 21Ed essi a quello spettacolo si sgomentarono grandemente; vedendo inoltre giù nella pianura lo schieramento di Giuda pronto all'attacco, [v. 22] 23Allora Giuda ritornò a depredare il campo e raccolsero oro e argento in quantità e stoffe tinte di porpora viola e porpora marina e grandi ricchezze. [vv. 24-25]
26Quanti degli stranieri erano scampati, presentandosi a Lisia, gli narrarono tutto quello che era accaduto. [v. 27]
28Perciò l'anno dopo mise insieme sessantamila uomini scelti e cinquemila cavalli per combattere contro di loro. 29Vennero nell'Idumea e si accamparono in Bet-Zur. Giuda mosse contro di essi con diecimila uomini. 30Quando vide l'imponente accampamento, innalzò questa preghiera: «Benedetto sei tu, o salvatore d'Israele, tu che hai fiaccato l'impeto del potente per mezzo del tuo servo Davide e hai fatto cadere l'esercito degli stranieri nelle mani di Giònata, figlio di Saul e del suo scudiero; [vv. 31-33] 34Poi sferrarono l'attacco da una parte e dall'altra e caddero davanti ai Giudei circa cinquemila uomini del campo di Lisia. 35Vedendo Lisia lo scompiglio delle sue file, mentre alle schiere di Giuda cresceva il coraggio ed erano pronti a vivere o a morire gloriosamente, se ne tornò in Antiochia dove assoldò mercenari in maggior numero per venire di nuovo in Giudea.
36Giuda intanto e i suoi fratelli dissero: «Ecco sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a riconsacrarlo». [v. 37] 38Trovarono il santuario desolato, l'altare profanato, le porte arse e cresciute le erbe nei cortili come in un luogo selvatico o montuoso, e gli appartamenti sacri in rovina. [vv. 39-49] 50Poi bruciarono incenso sull'altare e accesero sul candelabro le lampade che splendettero nel tempio. [vv. 51-55] 56Celebrarono la dedicazione dell'altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. 57Poi ornarono la facciata del tempio con corone d'oro e piccoli scudi. Rifecero i portoni e le camere e vi misero le porte. [vv. 58-61]
[vv. 1-4] 5Egli li rinchiuse nelle torri, si accampò contro di loro, li votò allo sterminio e diede fuoco alle torri con tutti coloro che vi erano dentro. [vv. 6-10]
amo rifugiati; Timòteo è a capo del loro esercito. [vv. 12-23]
11e si preparano a venire a espugnare la fortezza dove si24Da parte loro Giuda Maccabeo e il fratello Giònata passarono il Giordano e camminarono per tre giorni nel deserto. 25S’imbatterono nei Nabatei, che vennero loro incontro pacificamente e narrarono tutte le vicende dei loro fratelli nella regione di Gàlaad: [vv. 26-36]
37Dopo questi fatti Timòteo raccolse un altro esercito e si accampò di fronte a Rafon, al di là del torrente. 38Giuda mandò a esplorare il campo e gli riferirono: «Sono radunati con lui tutti i pagani che ci circondano: sono un esercito imponente. 39Anche gli Arabi sono assoldati come suoi ausiliari; sono accampati al di là del torrente e sono pronti a venire a battaglia con te». Giuda si mosse per affrontarli. 40Timòteo disse ai comandanti del suo esercito, mentre Giuda e il suo esercito si avvicinavano al torrente: «Se passerà per primo contro di noi, non potremo resistergli, perché certamente ci vincerà. 41Se invece si mostrerà titubante e porrà il campo al di là del fiume, andremo noi contro di lui e avremo la meglio». [vv. 42-56]
ro: «Facciamoci onore anche noi e usciamo a combattere contro i pagani che sono intorno a noi». 58Diedero ordine ai soldati che erano con loro e si diressero a Iàmnia. [vv. 59-62]
57e disse63Il prode Giuda e i suoi fratelli crebbero in grande fama presso tutto Israele e presso tutti i popoli ai quali giungeva notizia del loro nome. 64Tutti si adunavano attorno a loro per acclamarli.
[vv. 65-66] 67In quel giorno caddero in battaglia alcuni sacerdoti i quali, smaniosi di eroismi, erano usciti a combattere sconsideratamente. [v. 68]
[vv. 1-4] 5Pressati da lui si rinchiusero nelle torri ed egli si accampò contro di loro, li votò allo sterminio e diede fuoco alle torri di quella città con quanti vi stavano. [vv. 6-10]
amo rifugiati; Timòteo è a capo del loro esercito. [vv. 12-23]
11e si preparano a venire a espugnare la fortezza ove siro Giuda Maccabeo e il fratello Giònata passarono il Giordano e camminarono per tre giorni nel deserto. 25S'imbatterono nei Nabatei, che vennero loro incontro pacificamente e narrarono tutte le vicende dei loro fratelli nella regione di Gàlaad, [vv. 26-36] 37Dopo questi fatti Timòteo raccolse un altro esercito e si accampò di fronte a Rafon al di là del torrente. 38Giuda mandò a esplorare il campo e gli riferirono: «Sono radunati con lui tutti gli stranieri che ci circondano: sono un esercito imponente. 39Anche gli Arabi sono assoldati come suoi ausiliari; sono accampati al di là del torrente e sono pronti a venire a battaglia con te». Giuda andò incontro a loro. [v. 40] 41Se invece si mostrerà titubante e porrà il campo al di là del fiume, andremo noi contro di lui e avremo la meglio». [vv. 42-56]
24Da parte loro: «Facciamoci onore anche noi e usciamo a combattere contro i pagani che ci circondano». 58Diedero ordine ai soldati che erano con loro e si diressero a Iamnia. [vv. 59-62] 63Il prode Giuda e i suoi fratelli crebbero in grande fama presso tutto Israele e presso tutti i popoli ai quali giungeva notizia del loro nome; 64si adunavano attorno a loro acclamandoli.
57e disse[vv. 65-66] 67In quel giorno caddero in battaglia sacerdoti, i quali, smaniosi di eroismi, erano usciti a combattere inconsideratamente. [v. 68]
1Mentre il re Antioco percorreva le regioni settentrionali, sentì che c’era in Persia la città di Elimàide, famosa per ricchezza, argento e oro; [vv. 2-9] 10Chiamò tutti i suoi amici e disse loro: «Se ne va il sonno dai miei occhi e l’animo è oppresso dai dispiaceri. [vv. 11-17]
18Ora coloro che risiedevano nella Cittadella impedivano il passaggio degli Israeliti intorno al tempio e cercavano di molestarli continuamente e di sostenere i pagani. [vv. 19-25] 26Ed ecco, ora hanno posto il campo contro la Cittadella, a Gerusalemme, per espugnarla e hanno fortificato il santuario e Bet-Sur. [v. 27]
28Quando ebbe sentito tutto questo, il re si adirò e radunò tutti i suoi amici, comandanti dell’esercito e della cavalleria. [vv. 29-30] 31Passarono per l’Idumea e posero il campo contro Bet-Sur; attaccarono per molti giorni e allestirono macchine, ma quelli uscivano, le incendiavano e contrattaccavano con valore. 32Giuda allora levò il campo dalla Cittadella e lo trasferì a Bet-Zaccaria, di fronte al campo del re. 33Ma il re si mosse alle prime luci dell’alba e trasferì lo schieramento con mossa fulminea lungo la strada di Bet-Zaccaria; le truppe si disposero a battaglia e suonarono le trombe. [vv. 34-37] 38Il resto della cavalleria si dispose di qua e di là sui due fianchi dello schieramento, per terrorizzare i nemici e proteggere le falangi. [v. 39] 40Un distaccamento delle truppe del re si dispose sulle cime dei monti, un altro nella pianura e avanzavano sicuri e ordinati. [v. 41] 42Giuda con le sue truppe si avvicinò per attaccare lo schieramento e caddero nel campo del re seicento uomini. 43Eleàzaro, chiamato Auaràn, vide uno degli elefanti, protetto da corazze regie, sopravanzare tutte le altre bestie e pensò che sopra ci fosse il re; [vv. 44-47]
48Allora i reparti dell’esercito del re salirono per attaccarli a Gerusalemme e il re si accampò contro la Giudea e il monte Sion. [vv. 49-53] 54Furono allora lasciati pochi uomini nel santuario, poiché li aveva sorpresi la fame, e si dispersero ciascuno nel suo paese.
[vv. 55-57] 58Ora dunque offriamo la destra a questi uomini e facciamo pace con loro e con tutto il loro popolo 59e permettiamo loro di seguire le loro tradizioni, come prima; proprio per queste tradizioni, che noi abbiamo cercato di distruggere, essi si sono irritati e hanno provocato tutto questo». [vv. 60-63]
1Il re Antioco intanto percorreva le regioni settentrionali e seppe che c'era in Persia la città di Elimàide, famosa per ricchezza e argento e oro; [vv. 2-5] 6che Lisia si era mosso con un esercito tra i più agguerriti ma era rimasto sconfitto davanti a loro e che quelli si erano rinforzati con armi e truppe e bottino ingente, riportato dagli accampamenti che avevano distrutti; [vv. 7-9] 10Allora chiamò tutti i suoi amici e disse loro: «Se ne va il sonno dai miei occhi e ho l'animo oppresso dai dispiaceri; [vv. 11-17]
18Ora coloro che risiedevano nell'Acra impedivano il passaggio degli Israeliti intorno al tempio e cercavano di molestarli continuamente e di sostenere gli stranieri. [vv. 19-25] 26Ed ecco, ora hanno posto il campo contro l'Acra in Gerusalemme per espugnarla e hanno fortificato il santuario e Bet-Zur. [v. 27]
28Il re si adirò, quando ebbe sentito ciò, e radunò tutti i suoi amici, comandanti dell'esercito e della cavalleria. [vv. 29-30] 31Passarono per l'Idumea e posero il campo contro Bet-Zur; attaccarono per molti giorni e allestirono macchine; ma quelli uscivano, le incendiavano e contrattaccavano con valore. 32Giuda allora levò il campo dall'Acra e lo trasferì a Bet-Zaccaria di fronte al campo del re. 33Ma il re si mosse alle prime luci del mattino e trasferì lo schieramento con impeto lungo la strada di Bet-Zaccaria; le truppe si disposero a battaglia e suonarono le trombe. [vv. 34-37] 38Il resto della cavalleria si dispose di qua e di là sui due fianchi dello schieramento, per terrorizzare i nemici e proteggere le falangi. [v. 39] 40Un distaccamento delle truppe del re si dispose sulle cime dei monti, un altro nella pianura e avanzavano sicuri e ordinati. [v. 41] 42Giuda con le sue truppe si avvicinò per attaccare lo schieramento e caddero nel campo del re seicento uomini. 43Eleàzaro, chiamato Auaran, vide uno degli elefanti, protetto di corazze regie, sopravanzare tutte le altre bestie e pensò che sopra ci fosse il re; [vv. 44-47]
48Allora i reparti dell'esercito del re salirono per attaccarli a Gerusalemme e il re si accampò contro la Giudea e il monte Sion. [vv. 49-50] 51Intanto si accampò contro il santuario per molto tempo e allestì terrapieni e macchine, lanciafiamme e baliste, scorpioni per lanciar frecce e fionde. [vv. 52-53] 54Furono allora lasciati pochi uomini nel santuario, perché li aveva sorpresi la fame, e gli altri si dispersero ciascuno al suo paese.
[vv. 55-56] 57Allora mostrò fretta e accennò di voler partire e disse al re e ai comandanti dell'esercito e ai soldati: «Noi ci esauriamo di giorno in giorno: il cibo è scarso e il luogo che assediamo è ben munito, mentre gli affari del regno ci premono. 58Ora dunque offriamo la destra a questi uomini e facciamo pace con loro e con tutto il loro popolo 59e permettiamo loro di seguire le loro tradizioni come prima; proprio per queste tradizioni che noi abbiamo cercato di distruggere, essi si sono irritati e hanno provocato tutto questo». [vv. 60-63]
1Nell’anno centocinquantuno Demetrio, figlio di Seleuco, partì da Roma e sbarcò con pochi uomini in una città della costa, dove si proclamò re. [vv. 2-5]
rono il popolo davanti al re, dicendo: «Giuda con i suoi fratelli ha sterminato tutti i tuoi amici e ci ha strappato dal nostro paese. 7Ora manda un uomo fidato che venga e prenda visione della rovina generale procurata da lui a noi e ai domìni del re e provveda a punire quella famiglia e tutti i suoi sostenitori». [vv. 8-14] 15Egli usò con loro parole di pace e giurò loro: «Non faremo alcun male né a voi né ai vostri amici». [vv. 16-17]
6Essi accusa18Allora la paura e il terrore si sparsero per tutto il popolo, perché dicevano: «Non c’è in loro verità né giustizia, perché hanno trasgredito il patto e il giuramento prestato». [vv. 19-27]
rò con pochi uomini, per incontrarmi con voi pacificamente». [vv. 29-30] 31Nicànore allora, come vide che il suo piano era stato scoperto, uscì all’attacco contro Giuda verso Cafarsalamà, [vv. 32-34]
28«Non ci sia battaglia tra me e voi. Verrò incollerito: «Se non sarà consegnato subito Giuda e il suo esercito nelle mie mani, quando tornerò a guerra finita, darò alle fiamme questo tempio». E se ne andò tutto furioso. [vv. 36-38]
35giu39Nicànore uscì da Gerusalemme, si accampò a Bet-Oron e l’esercito della Siria gli andò incontro. [vv. 40-41] 42abbatti allo stesso modo questo esercito davanti a noi oggi; sappiano gli altri che egli ha parlato empiamente contro il tuo santuario e giudicalo secondo la sua malvagità». [vv. 43-44] 45Li inseguirono per una giornata di cammino, da Adasà fino a Ghezer, suonando le trombe dietro a loro per dare l’allarme. 46Uscirono allora uomini da tutti i villaggi circostanti della Giudea e li accerchiarono; essi si voltavano gli uni contro gli altri e caddero tutti di spada: non ne scampò neppure uno. [vv. 47-50]
1Nell'anno centocinquantuno Demetrio, figlio di Selèuco, evase da Roma e sbarcò con pochi uomini in una città della costa e là si proclamò re. [vv. 2-5]
rono il popolo davanti al re dicendo: «Giuda con i suoi fratelli ha sterminato tutti i tuoi amici e ci ha strappato dal nostro paese. 7Ora manda un uomo fidato, che venga e prenda visione della rovina generale da quello procurata a noi e ai domini del re e provveda a punire quella famiglia e tutti i suoi sostenitori». [vv. 8-14] 15Egli usò con loro parole di pace e giurò loro: «Non faremo alcun male né a voi né ai vostri amici». [vv. 16-17]
6Essi accusa18Allora la paura e il terrore si sparsero per tutto il popolo, perché tutti dicevano: «Non c'è in loro verità né giustizia, perché hanno trasgredito l'alleanza e il giuramento prestato». [vv. 19-27]
rò con pochi uomini per incontrarmi pacificamente». [vv. 29-30] 31Nicànore si accorse che il suo piano era stato scoperto e uscì all'attacco contro Giuda verso Cafarsalama. [vv. 32-33]
28«Non ci sia battaglia tra me e voi. Veraminò e parlò con arroganza; 35giurò incollerito: «Se non sarà consegnato subito Giuda e il suo esercito nelle mie mani, vi assicuro che quando tornerò a guerra finita, darò alle fiamme questo tempio»; e se ne andò tutto furioso. [vv. 36-38]
34Ma egli li schernì, li derise, anzi li cont39Nicànore uscì da Gerusalemme, si accampò a Bet-Coròn e gli andò incontro l'esercito della Siria. [vv. 40-41] 42abbatti allo stesso modo questo esercito davanti a noi oggi; sappiano tutti gli altri che egli ha parlato empiamente contro il tuo santuario e tu giudicalo secondo le sue empietà». [vv. 43-44] 45Li inseguirono per una giornata di cammino da Adasa fino a Ghezer e suonavano le trombe dietro a loro per dare l'allarme. [vv. 46-50]
1Giuda venne a conoscere la fama dei Romani: che essi erano molto potenti e favorivano tutti quelli che simpatizzavano per loro e accordavano amicizia a quanti si rivolgevano a loro e che erano forti e potenti. [vv. 2-10] 11Avevano distrutto e soggiogato gli altri regni e le isole e quanti per avventura si erano opposti a loro. Con i loro amici invece e con quanti si appoggiavano a loro avevano mantenuto amicizia. [vv. 12-16]
17Giuda pertanto scelse Eupòlemo, figlio di Giovanni, figlio di Acco, e Giasone, figlio di Eleàzaro, e li inviò a Roma a stringere amicizia e alleanza, [vv. 18-30]
ro danni, gli abbiamo scritto: “Perché aggravi il giogo sui Giudei, nostri amici e alleati? [v. 32]
31Riguardo poi ai mali che il re Demetrio compie ai lo1Giuda venne a conoscere la fama dei Romani: che essi erano molto potenti e favorivano tutti quelli che simpatizzavano per loro e accordavano amicizia a quanti si rivolgevano a loro e che erano forti e potenti. [vv. 2-10] 11Gli altri regni e le isole e quanti per avventura si erano opposti a loro, li distrussero e soggiogarono; con i loro amici invece e con quanti si appoggiavano ad essi avevano mantenuto amicizia. [vv. 12-16]
17Giuda pertanto scelse Eupòlemo, figlio di Giovanni, figlio di Accos, e Giasone, figlio di Eleàzaro, e li inviò a Roma a stringere amicizia e alleanza [vv. 18-21] 22Questa è la copia della lettera che trascrissero su tavolette di bronzo e inviarono a Gerusalemme, perché vi rimanesse come documento di amicizia e alleanza per i Giudei.
[vv. 23-30] 31Riguardo poi ai mali che il re Demetrio compie ai loro danni, gli abbiamo scritto: Perché aggravi il giogo sui Giudei nostri amici e alleati? [v. 32]
[v. 1] 2Seguirono la via di Gàlgala e si accamparono sopra Mesalòt in Arbela; la occuparono e vi fecero morire molti uomini. 3Nel primo mese dell’anno centocinquantadue posero il campo contro Gerusalemme. [vv. 4-5] 6Quando videro la massa di un esercito così numeroso, ne rimasero sgomenti e molti si dileguarono dal campo e non restarono che ottocento uomini. [v. 7] 8e tutto affranto disse ai superstiti: «Alziamoci e andiamo contro i nostri avversari, nella speranza di poterli debellare». 9Ma lo dissuadevano dicendo: «Per il momento non riusciremo a fare altro che metterci in salvo, ma torneremo poi con i nostri fratelli e combatteremo contro di loro; da soli siamo troppo pochi». 10Giuda disse: «Non faremo mai una cosa simile: fuggire da loro! Se è giunta la nostra ora, moriamo da eroi per i nostri fratelli e non lasciamo ombra alla nostra gloria». 11L’esercito nemico uscì dal campo, schierandosi contro i Giudei: la cavalleria si divise in due ali e i frombolieri e gli arcieri precedevano lo schieramento; i più validi erano tutti in prima fila e Bàcchide stava all’ala destra. [vv. 12-19]
rono in gran lutto e fecero lamenti per molti giorni, esclamando: [vv. 21-25]
20Tutto Israele lo pianse: furo a ricercare e braccare gli amici di Giuda e li conducevano da Bàcchide, che si vendicava di loro e li scherniva. [v. 27] 28Allora tutti gli amici di Giuda si radunarono e dissero a Giònata: [v. 29] 30Ora noi oggi eleggiamo te nostro capo e condottiero al suo posto, per combattere le nostre battaglie». [vv. 31-32]
26Si diedero seguaci, lo seppero e fuggirono nel deserto di Tekòa e si accamparono presso la cisterna di Asfar. [v. 34] 35Giònata inviò suo fratello, capo della turba, a chiedere ai Nabatei, suoi amici, di poter deporre presso di loro i propri equipaggiamenti, che erano abbondanti. 36Ma i figli di Iambrì, che abitavano a Màdaba, fecero una razzia e catturarono Giovanni con tutte le cose che aveva e portarono via tutto. 37Dopo questo fatto riferirono a Giònata e a Simone, suo fratello: «I figli di Iambrì celebrano una grande festa di nozze e da Nadabàt conducono la sposa, figlia di uno dei grandi magnati di Canaan, con corteo solenne». [v. 38] 39Ed ecco, alzando gli occhi, videro un corteo numeroso e festante e lo sposo con gli amici e i fratelli, che avanzava incontro al corteo, con tamburelli e strumenti musicali e grande apparato. 40Balzando sopra di loro dall’appostamento in cui si trovavano, li trucidarono; molti caddero colpiti a morte mentre gli altri ripararono sul monte, ed essi presero le loro spoglie. 41Le nozze furono mutate in lutto e i suoni delle loro musiche in lamento. [vv. 42-43]
33Ma Giònata e Simone, suo fratello, con tutti i loamoci e combattiamo per la nostra vita, perché oggi non è come ieri e l’altro ieri. 45Ecco, abbiamo i nemici di fronte a noi e alle spalle, dall’uno e dall’altro lato abbiamo l’acqua del Giordano, la palude e la boscaglia: non c’è possibilità di scampo. [vv. 46-49] 50Bàcchide poi tornò a Gerusalemme ed edificò fortezze in tutta la Giudea: le fortezze di Gerico, Èmmaus, Bet-Oron, Betel, Tamnata, Piratòn e Tefon, con mura alte, porte e sbarre, e [vv. 51-59]
44Giònata disse ai suoi: «Alziroso e mandò di nascosto lettere a tutti i suoi fautori nella Giudea, perché s’impadronissero di Giònata e dei suoi. Ma non vi riuscirono, perché era stata svelata la loro trama. [vv. 61-65] 66Batté Odomerà con i suoi fratelli e i figli di Fasiròn nel loro attendamento. Cominciarono così a battersi e aumentarono di forze. [vv. 67-73]
60Egli si mosse per venire con un esercito nume[v. 1] 2Seguirono la via di Gàlgala e si accamparono sopra Mesalot in Arbèla; la occuparono prima e vi fecero morire molti uomini. 3Nel primo mese dell'anno centocinquantadue posero il campo contro Gerusalemme. [vv. 4-5] 6Quando videro la massa di un esercito così numeroso, ne rimasero sgomentati e molti si dileguarono dal campo e non rimasero che ottocento uomini. [v. 7] 8e tutto affranto disse ai superstiti: «Alziamoci e andiamo contro i nostri avversari, se mai possiamo debellarli». 9Ma lo dissuadevano dicendo: «Non riusciremo ora se non a mettere in salvo noi stessi, ma torneremo poi con i nostri fratelli e combatteremo; da soli siamo troppo pochi». 10Giuda disse: «Non sia mai che facciamo una cosa simile, fuggire da loro; se è giunta la nostra ora, moriamo da eroi per i nostri fratelli e non lasciamo ombra alla nostra gloria». 11L'esercito nemico uscì dal campo schierandosi contro i Giudei: la cavalleria si divise in due ali e i frombolieri e gli arcieri precedevano lo schieramento; i più validi erano in prima fila e Bàcchide stava all'ala destra. [vv. 12-19]
rono in gran lutto e fecero lamenti per molti giorni, esclamando: [vv. 21-25]
20Tutto Israele lo pianse: furo a ricercare e braccare gli amici di Giuda e li condussero da Bàcchide, che si vendicava di loro e li scherniva. [v. 27] 28Allora tutti gli amici di Giuda si radunarono e dissero a Giònata: [v. 29] 30Ora noi ti eleggiamo oggi nostro capo e condottiero nelle nostre battaglie». [vv. 31-32]
26Quelli si diederono informati anche Giònata e Simone suo fratello e tutti i loro seguaci, ed essi fuggirono nel deserto di Tekòa e si accamparono presso la cisterna di Asfar. [v. 34] 35Giònata inviò suo fratello, capo della turba, a chiedere ai Nabatei suoi amici di custodire presso di sé i loro equipaggiamenti che erano abbondanti. 36Ma i figli di Iambri che abitavano in Màdaba fecero una razzia e catturarono Giovanni, con tutte le cose che aveva, e portarono via tutto. 37Dopo questo fatto riferirono a Giònata e a Simone suo fratello: «I figli di Iambri hanno una grande festa di nozze e conducono a Nàdabat la sposa, figlia di uno dei grandi magnati di Canaan, con corteo solenne». [v. 38] 39Ed ecco alzando gli occhi videro un corteo numeroso e festante e lo sposo con gli amici e fratelli, che avanzava incontro al corteo, con tamburi e strumenti musicali e grande apparato. 40Balzando dal loro appostamento li trucidarono; molti caddero colpiti a morte mentre gli altri ripararono sul monte ed essi presero le loro spoglie. 41Le nozze furono mutate in lutto e i suoni delle loro musiche in lamento. [vv. 42-44]
33Fuamo i nemici di fronte a noi e alle spalle, dall'uno e dall'altro lato l'acqua del Giordano o la palude o la boscaglia, non c'è possibilità di sfuggire. [vv. 46-49]
45Ecco abbi50Bàcchide tornò in Gerusalemme ed edificò fortezze in tutta la Giudea: le fortezze di Gerico, Emmaus, Bet-Coròn, Betel, Tamnata, Piraton e Tefon con mura alte, porte e sbarre e [vv. 51-59]
roso e mandò di nascosto lettere a tutti i suoi fautori nella Giudea, perché s'impadronissero di Giònata e dei suoi. Ma non riuscirono, perché era stata svelata la loro trama. [vv. 61-65] 66Battè Odomèra con i suoi fratelli e i figli di Fasiron nel loro attendamento. Cominciarono così a battersi e aumentarono di forze. [vv. 67-73]
60Egli si mosse per venire con un esercito nume[vv. 1-3] 4Diceva infatti tra sé: «Affrettiamoci a far pace con Giònata, prima che lui la faccia con Alessandro contro di noi. [vv. 5-13] 14solo a Bet-Sur rimasero alcuni traditori della legge e dei comandamenti, e fu quello il loro rifugio.
15Il re Alessandro seppe dell’ambasciata che Demetrio aveva mandato a Giònata; gli narrarono anche le battaglie e gli atti di valore che egli e i suoi fratelli avevano compiuto e le fatiche sopportate. 16Allora disse: «Troveremo un altro come lui? Facciamocelo amico e nostro alleato». [vv. 17-18]
amo sentito dire di te che sei uomo forte e potente e disposto a essere nostro amico. 20Noi dunque ti nominiamo oggi sommo sacerdote del tuo popolo e amico del re – gli aveva inviato anche la porpora e la corona d’oro – perché tu favorisca la nostra causa e mantenga amicizia con noi». [vv. 21-22]
19Abbiamo lasciato che Alessandro ci prevenisse nell’accaparrarsi l’amicizia dei Giudei a suo sostegno? [vv. 24-35] 36Si arruoleranno nell’esercito del re fino a trentamila uomini e sarà dato loro il soldo, come spetta a tutte le forze del re. [vv. 37-47]
23«Perché abbi48Il re Alessandro raccolse grandi forze e uscì in campo contro Demetrio. [vv. 49-50] 51Alessandro mandò allora ambasciatori a Tolomeo, re d’Egitto, con questo messaggio: [v. 52] 53Infatti gli ho mosso guerra ed egli e il suo esercito sono stati sconfitti da noi, sicché ci siamo seduti sul trono del suo regno. 54Ora, perciò, concludiamo tra noi un patto di amicizia; tu concedimi in sposa tua figlia, io sarò tuo genero e offrirò a te e a lei doni degni di te».
[v. 55] 56Io farò quanto hai proposto, ma tu vienimi incontro fino a Tolemàide, perché possiamo vederci l’un l’altro, e io diventerò tuo suocero, come hai chiesto».
[vv. 57-59]
rò con i due re; offrì a loro e ai loro amici oro e argento e molti doni, e si guadagnò il loro favore. [vv. 61-62] 63Il re lo fece sedere accanto a sé e disse ai suoi ufficiali: «Attraversate con lui la città e proclamate che nessuno porti accuse contro di lui, per qualunque motivo, e nessuno gli rechi molestia in alcun modo». 64Ora, quando i suoi accusatori videro gli onori che riceveva, come proclamava il banditore, e che era stato rivestito di porpora, si dileguarono tutti. 65Il re gli conferì onori e lo ascrisse tra i suoi primi amici e lo costituì stratega e governatore della provincia. [vv. 66-70]
60Egli andò con grande sfarzo a Tolemàide e s’incontro delle tue forze, scendi contro di noi nella pianura e qui misuriamoci, perché con me c’è la forza delle città. [vv. 72-74] 75Si accampò presso Giaffa, ma gli abitanti avevano chiuso la città, perché a Giaffa c’era un presidio di Apollònio. Le diedero l’assalto [v. 76] 77Apollònio lo seppe e mise in campo tremila cavalieri e molte truppe e si mosse verso Azoto, come se intendesse fare quel percorso; ma subito si spinse nella pianura, poiché aveva una cavalleria numerosa, sulla quale contava. [vv. 78-79] 80Giònata però si era accorto che c’era un appostamento dietro di lui. Quelli circondarono il suo schieramento e lanciarono frecce contro le truppe dal mattino alla sera. [vv. 81-82] 83i cavalieri si dispersero nella pianura: fuggirono verso Azoto ed entrarono in Bet-Dagon, il tempio del loro idolo, in cerca di scampo. 84Giònata allora incendiò Azoto e le città dei dintorni, prese le loro spoglie e diede alle fiamme anche il tempio di Dagon con quanti vi si erano rifugiati. 85Gli uccisi di spada e i morti tra le fiamme assommarono a circa ottomila uomini. 86Poi Giònata tolse il campo di là e si accampò di fronte ad Àscalon, e i cittadini gli vennero incontro con grandi onori. [vv. 87-89]
71Ora, se sei tanto sicu[vv. 1-3] 4Diceva infatti: «Preveniamo costoro con la proposta di far pace con noi, prima che Giònata concluda un'alleanza con Alessandro contro tutti noi. [vv. 5-13] 14solo in Bet-Zur erano rimasti alcuni traditori della legge e dei comandamenti; fu quello il loro rifugio.
15Il re Alessandro seppe dell'ambasciata che Demetrio aveva mandato a Giònata; gli narrarono anche le battaglie e gli atti di valore che egli e i suoi fratelli avevano compiuto e le fatiche sopportate 16e disse: «Troveremo un altro come lui? Facciamocelo amico e alleato». [vv. 17-18]
amo sentito dire di te che sei uomo forte e potente e disposto ad essere nostro amico. 20Noi dunque ti nominiamo oggi sommo sacerdote del tuo popolo e amico del re - gli aveva inviato anche la porpora e la corona d'oro - perché tu favorisca la nostra causa e mantenga amicizia con noi». [vv. 21-22]
19Abbiamo lasciato che Alessandro ci prevenisse nell'accaparrarsi l'amicizia dei Giudei a suo sostegno? [vv. 24-36] 37Saranno posti di stanza alcuni di loro nelle più grandi fortezze del re, alcuni di loro saranno anche preposti agli affari di fiducia del regno; i loro superiori e i comandamenti saranno scelti tra di loro e potranno regolarsi secondo le loro leggi, come ha prescritto il re anche per la Giudea. [vv. 38-47]
23«Perché abbi48Il re Alessandro raccolse grandi forze e uscì in campo contro Demetrio. [vv. 49-50]
51Alessandro mandò allora ambasciatori al re Tolomeo con questo messaggio: [v. 52] 53ma io gli ho mosso guerra ed egli e il suo esercito furono sconfitti dal nostro e ci siamo seduti sul trono del suo regno - 54concludiamo tra di noi amicizia; tu concedimi in sposa tua figlia, io sarò tuo genero e offrirò a te e a lei doni degni di te».
[v. 55] 56Io farò quanto hai proposto nella lettera, ma tu vienimi incontro fino a Tolemàide, perché ci vediamo a vicenda, e io diventerò tuo suocero, come hai chiesto».
[vv. 57-59]
rò con i due re; offrì loro e ai loro amici oro e argento e molti doni e si guadagnò il loro favore. [vv. 61-62] 63Il re lo fece sedere accanto a sé e disse ai suoi ufficiali: «Attraversate con lui la città e proclamate che nessuno porti accuse contro di lui per qualunque motivo e nessuno gli rechi molestia in alcun modo». 64Ora, quando i suoi accusatori videro gli onori che riceveva, come proclamava il banditore, e che era stato rivestito di porpora, si dileguarono tutti. 65Il re gli conferì onori e lo ascrisse tra i suoi primi amici e lo costituì stratega e governatore della provincia. [vv. 66-70]
60Egli andò con grande parata a Tolemàide e s'incontro delle tue forze, scendi contro di noi nella pianura e qui misuriamoci, perché con me c'è la forza delle città. [vv. 72-74] 75Si accampò presso Giaffa, ma gli abitanti avevano chiuso la città, perché a Giaffa vi era un presidio di Apollonio. Le diedero l'assalto; [v. 76] 77Apollonio lo seppe e mise in campo tremila cavalli e molte truppe e si mosse verso Asdòd, come se intendesse fare quel percorso, ma subito si spinse nella pianura, poiché aveva una cavalleria numerosa sulla quale contava. [vv. 78-79] 80Giònata però si era accorto che c'era un appostamento dietro di lui. Quelli circondarono il suo schieramento e lanciarono frecce contro le truppe da mattina fino a sera. [vv. 81-82] 83i cavalieri si dispersero nella pianura e gli altri si rifugiarono in Asdòd ed entrarono in Bret-Dagon, il tempio del loro idolo, in cerca di scampo. 84Giònata allora incendiò Asdòd e le città all'intorno, prese le loro spoglie e diede alle fiamme anche il tempio di Dagon e quanti vi si erano rifugiati. 85Gli uccisi di spada e i morti tra le fiamme assommarono a circa ottomila uomini. 86Poi Giònata tolse il campo di là e si accampò di fronte ad Ascalòna e i cittadini gli vennero incontro con grandi onori. [vv. 87-89]
71Ora, se sei tanto sicu[vv. 1-5] 6Giònata andò incontro al re a Giaffa con sfarzo e si salutarono scambievolmente e vi passarono la notte. 7Giònata accompagnò poi il re fino al fiume chiamato Elèutero e fece ritorno a Gerusalemme. [v. 8] 9Mandò ambasciatori a dire al re Demetrio: «Su, concludiamo un’alleanza fra noi: io ti darò mia figlia che Alessandro ha in moglie, e regnerai nel regno di tuo padre. [vv. 10-11] 12Quindi, toltagli la figlia, la diede a Demetrio e cambiò atteggiamento verso Alessandro e così divenne manifesta la loro inimicizia. [vv. 13-15] 16Alessandro fuggì in Arabia per trovarvi scampo e il re Tolomeo trionfò. [vv. 17-27]
amaria, e gli promise trecento talenti. [vv. 29-30]
28Giònata poi chiese che il re dichiarasse la Giudea esente dai tributi, insieme alle tre toparchie e alla Samo anche a voi copia della lettera che abbiamo scritto a Làstene, nostro parente, intorno a voi, perché ne prendiate conoscenza. [v. 32] 33Abbiamo deciso di beneficare la nazione dei Giudei, nostri amici e rispettosi dei nostri diritti, per la loro benevolenza nei nostri riguardi. 34Abbiamo assegnato loro il territorio della Giudea e i tre distretti di Afèrema, Lod e Ramatàim; restano trasferiti dalla Samaria alla Giudea con le loro dipendenze in favore di quanti offrono sacrifici a Gerusalemme, in compenso dei diritti che il re prelevava in passato ogni anno da loro sui frutti della terra e degli alberi. 35D’ora innanzi tutte le altre nostre competenze delle decime e delle tasse a noi dovute e le saline e le corone a noi spettanti, tutto condoniamo loro. [vv. 36-46]
31Rimettiamò in aiuto i Giudei, i quali accorsero tutti presso di lui, poi si sparsero per la città e ne uccisero in quel giorno circa centomila; [vv. 48-56]
47Il re chiro distretti e ti concedo di essere tra gli amici del re». [vv. 58-61] 62Allora quelli di Gaza supplicarono Giònata, il quale diede loro la destra, prelevando i figli dei loro capi come ostaggi e inviandoli a Gerusalemme; poi percorse la regione fino a Damasco. [vv. 63-64] 65Simone si accampò contro Bet-Sur e l’assalì per molti giorni assediandola. [v. 66] 67Giònata, a sua volta, e il suo esercito si erano accampati presso il lago di Gennèsaret e raggiunsero di buon mattino la pianura di Asor. [vv. 68-72] 73I suoi che erano fuggiti, quando videro ciò, ritornarono a lui e con lui si diedero all’inseguimento fino a Kedes, dov’era il loro accampamento, e là anche loro si accamparono. [v. 74]
57Allora il giovane Antioco scrisse a Giònata: «Ti confermo il sommo sacerdozio, ti faccio capo dei quatt[vv. 1-6] 7Giònata accompagnò poi il re fino al fiume chiamato Elèutero e fece ritorno in Gerusalemme. [v. 8] 9Mandò un'ambasciata a dire al re Demetrio: «Su, concludiamo un'alleanza fra noi: io ti darò mia figlia, che Alessandro ha in moglie, e la possibilità di rientrare nel regno di tuo padre. [vv. 10-11] 12quindi, toltagli la figlia, la diede a Demetrio e cambiò atteggiamento verso Alessandro e divenne così manifesta la loro inimicizia. [vv. 13-15] 16Alessandro fuggì in Arabia per trovarvi scampo e il re Tolomeo trionfò. [vv. 17-27]
amaria e gli promise trecento talenti. [vv. 29-30]
28Giònata ottenne che il re dichiarasse la Giudea esente dai tributi insieme alle tre toparchie e alla Samo anche a voi copia della lettera che abbiamo scritta a Làstene nostro parente intorno a voi, perché ne prendiate conoscenza. [v. 32] 33Abbiamo deciso di beneficare il popolo dei Giudici nostri amici e rispettosi dei nostri diritti, per la loro benevolenza nei nostri riguardi. 34Abbiamo assegnato a loro il territorio della Giudea; i tre distretti di Afèrema, Lidda e Ramatàim restano trasferiti dalla Samaria alla Giudea con le loro dipendenze in favore di quanti offrono sacrifici in Gerusalemme, in compenso dei diritti che il re prelevava in passato ogni anno da loro sui frutti della terra e degli alberi. 35Da qui innanzi tutte le altre nostre competenze delle decime e delle tasse a noi dovute e le saline e le corone a noi spettanti, tutto condoniamo loro. [vv. 36-46]
31Rimettiamò in aiuto i Giudei, i quali accorsero tutti a lui; poi si sparsero per la città e ne uccisero in quel giorno circa centomila; [vv. 48-50] 51Gettarono le armi e fecero la pace. I Giudei crebbero in fama presso il re e presso quanti erano nel suo regno e fecero ritorno in Gerusalemme portando grande bottino. [vv. 52-56]
47Il re chiro distretti e ti concedo di essere tra gli amici del re». [vv. 58-61] 62Allora quelli di Gaza supplicarono Giònata, il quale diede loro la destra, prelevando i figli dei loro capi come ostaggi e inviandoli a Gerusalemme; poi percorse la regione fino a Damasco. [vv. 63-64] 65Simone si accampò contro Bet-Zur e l'assalì per molti giorni assediandola. [v. 66] 67Giònata a sua volta e il suo esercito si erano accampati presso il lago di Gennesaret e raggiunsero di buon mattino la pianura di Casòr. 68Ed ecco l'esercito degli stranieri avanzare contro di lui nella pianura, dopo aver disposto appostamenti contro di lui sui monti. Essi avanzavano di fronte [vv. 69-72] 73I suoi che erano fuggiti, quando videro ciò, ritornarono a lui e con lui si diedero all'inseguimento fino a Cades dov'era il loro accampamento e là anch'essi si accamparono. [v. 74]
57Allora il giovinetto Antioco scrisse a Giònata: «Ti confermo il sommo sacerdozio, ti faccio capo dei quatt1Giònata, vedendo che le circostanze gli erano propizie, scelse alcuni uomini e li inviò a Roma per ristabilire e rinnovare l’amicizia con i Romani. [v. 2] 3Partirono dunque per Roma, entrarono nel Senato e dissero: «Giònata, sommo sacerdote, e la nazione dei Giudei ci hanno inviati a rinnovare l’amicizia e l’alleanza con loro come prima». [vv. 4-10]
amo di voi nei sacrifici che offriamo e nelle nostre invocazioni, com’è doveroso e conveniente ricordarsi dei fratelli. [vv. 12-15] 16Ora abbiamo designato Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di Giasone, e li abbiamo inviati presso i Romani a rinnovare la precedente amicizia e alleanza con loro. 17Abbiamo quindi dato loro disposizioni di passare anche da voi, per salutarvi e consegnarvi la nostra lettera, riguardante la ripresa dei nostri rapporti e la nostra fratellanza. [vv. 18-20]
11Noi dunque fedelmente, in tutte le feste e negli altri giorni prescritti, ci ricordirovato in una scrittura, riguardante gli Spartani e i Giudei, che essi sono fratelli e che discendono dalla stirpe di Abramo. [v. 22] 23Noi intanto vi rispondiamo: “Il vostro bestiame e i vostri averi ci appartengono e i nostri appartengono a voi”. Abbiamo quindi ordinato che vi sia riferito in questo senso».
21Si è t[vv. 24-25] 26Mandò nel loro campo delle spie, le quali tornarono annunciando che essi stavano disponendosi per dare loro l’assalto di notte. 27Quando fu il tramonto, Giònata comandò ai suoi di vegliare tutta la notte e di stare con le armi pronte per la battaglia, e dispose sentinelle intorno al campo. 28Ma anche gli avversari seppero che Giònata e i suoi uomini stavano pronti per la battaglia; furon presi da timore, si persero d’animo, accesero fuochi nel loro campo e fuggirono. [vv. 29-30] 31Giònata allora piegò sugli Arabi chiamati Zabadei, li assalì e si impadronì delle loro spoglie. [vv. 32-40]
ro con quarantamila uomini scelti e inquadrati e venne a Bet-Sean. [vv. 42-52] 53Tutte le nazioni intorno a loro cercarono subito di sterminarli, dicendo appunto: «Non hanno più né capo né sostegno: scendiamo ora in guerra contro di loro e così cancelleremo dagli uomini il loro ricordo».
41Giònata gli uscì incont1Giònata, vedendo che le circostanze gli erano propizie, scelse uomini adatti e li inviò a Roma per ristabilire e rinnovare l'amicizia con quel popolo. [v. 2] 3Partirono dunque per Roma e là entrarono nel consiglio e dissero: «Giònata sommo sacerdote e il popolo dei Giudei ci hanno inviati a rinnovare la comune amicizia e l'alleanza come la prima volta». [vv. 4-10]
amo di voi nei sacrifici che offriamo e nelle nostre invocazioni, com'è doveroso e conveniente ricordarsi dei fratelli. [vv. 12-15] 16Ora abbiamo designato Numenio figlio di Antioco e Antìpatro figlio di Giasone e li abbiamo inviati presso i Romani a rinnovare la precedente amicizia e alleanza con loro. 17Abbiamo quindi dato loro disposizioni di passare anche da voi, per salutarvi e consegnarvi la nostra lettera, riguardante la ripresa dei nostri rapporti e la nostra fraternità. [vv. 18-20]
11Noi dunque fedelmente in tutte le feste e negli altri giorni prescritti ci ricordirovato in una scrittura, riguardante gli Spartani e i Giudei, che essi sono fratelli e che discendono dalla stirpe di Abramo. [vv. 22-25]
21Si è tro campo delle spie, le quali tornarono annunciando che essi stavano disponendosi per dar loro l'assalto di notte. 27Quando fu il tramonto, Giònata comandò ai suoi di vegliare tutta la notte e di stare con le armi pronte per la battaglia e dispose sentinelle intorno al campo. 28Ma anche gli avversari seppero che Giònata e i suoi uomini stavano pronti per la battaglia e furon presi da timore ed esitazione d'animo e allora accesero fuochi nel loro campo. [vv. 29-30] 31Giònata piegò sugli Arabi chiamati Zabadei, li assalì e si impadronì delle loro spoglie. [vv. 32-40]
26Mandò nel loro con quarantamila uomini scelti e inquadrati e venne a Beisan. [vv. 42-52] 53Tutti i popoli intorno a loro cercarono subito di sterminarli, dicendo appunto: «Non hanno più né capo né sostegno: scendiamo ora in guerra contro di loro e cancelleremo anche il loro ricordo dagli uomini».
41Giònata gli uscì incont[vv. 1-2] 3li confortò e disse loro: «Voi sapete bene quanto io e i miei fratelli e la casa di mio padre abbiamo fatto per le leggi e per il santuario, e le guerre e le difficoltà che abbiamo sostenuto. [vv. 4-6] 7Lo spirito del popolo si infiammò all’udire queste parole; [vv. 8-9] 10Egli allora radunò tutti gli uomini idonei alle armi e accelerò il completamento delle mura di Gerusalemme e la fortificò tutt’intorno. [vv. 11-12]
ampò ad Adidà, di fronte alla pianura. [v. 14] 15«Giònata, tuo fratello, lo tratteniamo a causa del denaro che doveva al tesoro del re per gli affari che amministrava. [vv. 16-27]
13Simone a sua volta si accamidi, l’una di fronte all’altra, per il padre, per la madre e per i quattro fratelli. [vv. 29-36]
28Poi dispose sette piramo ricevuto la corona d’oro e la palma che ci avete inviato e siamo pronti a concludere con voi una pace solenne e a scrivere ai sovrintendenti agli affari di concedervi le esenzioni; [v. 38] 39Vi condoniamo le mancanze e le colpe commesse fino ad oggi e la corona che ci dovete; se altro si riscuoteva a Gerusalemme, non sia più riscosso. [vv. 40-42]
37Abbi43In quei giorni Simone pose il campo contro Ghezer, la circondò di accampamenti, fece allestire una torre mobile, la spinse contro la città e abbatté una torre e la conquistò. 44I soldati della torre mobile si lanciarono nella città e si produsse in città un grande trambusto. 45I cittadini salirono sulle mura insieme con le mogli e i bambini, stracciandosi le vesti, e supplicavano a gran voce, chiedendo a Simone di dare loro la destra, [v. 46] 47Simone venne a patti con loro e non combatté oltre contro di loro; ma li scacciò dalla città, purificò le case nelle quali c’erano idoli, e così entrò in città con canti di lode e di ringraziamento. [vv. 48-49]
rono Simone perché desse loro la destra, e Simone la diede; ma li sloggiò di là e purificò la Cittadella da tutte le contaminazioni. [vv. 51-53]
50Allora supplica[vv. 1-2] 3li confortò e disse loro: «Voi sapete bene quanto io e i miei fratelli e la casa di mio padre abbiamo fatto per le leggi e per il santuario e le guerre e le difficoltà che abbiamo sostenute. [vv. 4-6] 7Lo spirito del popolo si infiammò all'udire queste parole; [vv. 8-9] 10Egli allora radunò tutti gli uomini atti alle armi e accelerò il completamento delle mura di Gerusalemme e le fortificò tutt'attorno. [vv. 11-12]
ampò in Adida di fronte alla pianura. [v. 14] 15«Giònata tuo fratello lo tratteniamo a causa del denaro che doveva all'erario del re per gli affari che amministrava. [vv. 16-27]
13Simone a sua volta si accamidi, l'una di fronte all'altra, per il padre, per la madre e per i quattro fratelli. [vv. 29-36]
28Poi dispose sette piramo ricevuto la corona d'oro e la palma che ci avete inviata e siamo pronti a concludere con voi una pace solenne e a scrivere ai sovrintendenti agli affari di concedervi le esenzioni; [v. 38] 39Vi condoniamo le mancanze e le colpe fino ad oggi e la corona che ci dovete; se altro si riscuoteva in Gerusalemme, non sia più riscosso. [vv. 40-42]
37Abbi43In quel tempo Simone pose il campo contro Ghezer, la circondò di accampamenti, fece allestire una torre mobile, la spinse contro la città e abbattè una torre impadronendosene. 44I soldati della torre mobile si lanciarono nella città e si produsse in città un grande trambusto. 45I cittadini salirono sulle mura insieme con le mogli e i bambini, con le vesti stracciate, e supplicarono a gran voce per indurre Simone a dar loro la destra [v. 46] 47Simone venne a patti con loro e non combattè oltre contro di loro; ma li scacciò dalla città, purificò le case nelle quali c'erano idoli, e così entrò in città con canti di lode e di ringraziamento. 48Egli eliminò da essa ogni contaminazione e vi stabilì uomini che fossero osservanti della legge; poi la fortificò e costruì in essa la propria dimora.
49Ora quelli dell'Acra in Gerusalemme, messi nell'impossibilità di uscire e venire nel paese a comprare e vendere, erano terribilmente affamati e buon numero di essi moriva di fame. 50Allora fecero giungere il loro grido a Simone, perché desse loro la destra, e Simone la diede; così li sloggiò di là e purificò l'Acra da tutte le contaminazioni. [vv. 51-53]
[vv. 1-7]
8In pace si diedero a coltivare la loro terra;
il suolo dava i suoi prodotti
e gli alberi della campagna i loro frutti.
[vv. 9-17]
ro su tavolette di bronzo per rinnovare con lui l’amicizia e l’alleanza che avevano concluso con Giuda e Giònata, suoi fratelli. [vv. 19-20]
18gli scrissero popolo ci hanno riferito intorno alla vostra gloria e al vostro onore e noi ci siamo rallegrati per il loro arrivo. 22Abbiamo registrato le loro dichiarazioni negli atti pubblici, in questi termini: “Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di Giasone, messaggeri dei Giudei, sono giunti presso di noi per rinnovare l’amicizia con noi. [v. 23]
21I messaggeri inviati al nost24Successivamente Simone mandò a Roma Numenio con un grande scudo d’oro, del peso di mille mine, per confermare l’alleanza con loro.
[vv. 25-33]
ro sostentamento. [vv. 35-39] 40Seppe infatti che i Giudei erano considerati amici, alleati e fratelli da parte dei Romani, e che questi erano andati incontro ai messaggeri di Simone con segni di onore, [v. 41] 42che fosse loro stratega e avesse cura del santuario e fossero nominati da lui i sovrintendenti ai lavori, al paese, agli armamenti e alle fortezze, 43che si prendesse cura del santuario, fosse da tutti obbedito e si scrivessero nel suo nome tutti i contratti del paese e vestisse di porpora e ornamenti d’oro. [vv. 44-49]
34Fortificò anche Giaffa, situata sul mare, e Ghezer presso i confini di Azoto, nelle quali prima risiedevano i nemici; vi fece abitare dei Giudei e le rifornì di quanto era necessario al lo[vv. 1-7]
8spazzò via da essa le immondezze,
e nessuno gli si oppose.
In pace si diedero a coltivare la loro terra;
il suolo dava i suoi prodotti
e gli alberi della campagna i loro frutti.
[vv. 9-17]
ro a lui su tavolette di bronzo per rinnovare con lui l'amicizia e l'alleanza che avevano concluso con Giuda e Giònata suoi fratelli. [vv. 19-20]
18scrisse
21I messaggeri inviati al nostro popolo ci hanno riferito intorno alla vostra gloria e al vostro onore e noi ci siamo rallegrati per il loro arrivo. 22Abbiamo registrato le loro dichiarazioni negli atti pubblici, in questi termini: Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di Giasone, messaggeri dei Giudei, sono giunti presso di noi per rinnovare l'amicizia con noi. [v. 23]
24Successivamente Simone mandò a Roma Numenio con un grande scudo d'oro, del peso di mille mine, per concludere l'alleanza con loro.
[vv. 25-33]
34Fortificò Giaffa, situata sul mare, e Ghezer presso i confini di Asdòd, nelle quali prima risiedevano i nemici, e vi impiantò i Giudei e provvide in esse quanto era necessario al loro sostentamento. 35Il popolo ammirò la fede di Simone e la gloria che egli si proponeva di procurare al suo popolo; lo costituirono loro capo e sommo sacerdote per queste sue imprese e per la giustizia e la fede che egli aveva conservate al suo popolo e perché aveva cercato con ogni mezzo di elevare la sua gente. [vv. 36-39]
40Seppe infatti che i Giudei erano considerati amici, alleati e fratelli da parte dei Romani, e che questi erano andati incontro ai messaggeri di Simone con segni di onore; [v. 41]
42che fosse loro comandante militare e avesse cura del santuario e fossero nominati da lui i sovrintendenti ai loro lavori, al paese, agli armamenti e alle fortezze; 43che, prendendosi cura del santuario, fosse da tutti obbedito; che scrivessero nel suo nome tutti i contratti del paese e vestisse di porpora e ornamenti d'oro; [vv. 44-49]
[vv. 1-12]
ampo contro Dora, avendo con sé centoventimila armati e ottomila cavalieri. [vv. 14-22]
13Antioco pose il campsame, agli Spartani, a Delo, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Panfìlia, alla Licia, ad Alicarnasso, a Rodi, a Fasèlide, a Coo, a Side, ad Arado, a Gòrtina, a Cnido, a Cipro e a Cirene. [v. 24]
23e a tutti i paesi: a S25Il re Antioco, dunque, teneva il campo contro Dora da due giorni, lanciando continuamente contro di essa le schiere e costruendo macchine; così aveva precluso a Trifone ogni possibilità di uscire ed entrare. 26Simone gli inviò duemila uomini scelti, per combattere al suo fianco, oltre ad argento, oro e molti equipaggiamenti. [vv. 27-31] 32Atenòbio, l’amico del re, si recò a Gerusalemme e vide la gloria di Simone, il vasellame con lavori in oro e argento e il suo grande fasto e ne rimase meravigliato. Gli riferì le parole del re, [vv. 33-38]
amparsi in vista della Giudea e gli ordinò di ricostruire Cedron, rinforzandone le porte, e di iniziare la guerra contro il popolo. Il re intanto continuò la caccia a Trifone. [vv. 40-41]
39Poi gli ordinò di acc[vv. 1-12]
ampo contro Dora, avendo con sé centoventimila armati e ottomila cavalli. [vv. 14-22]
13Antioco pose il campsame, agli Spartani, a Delo, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Pamfilia, alla Lidia, ad Alicarnasso, a Rodi, a Faselide, a Coo, a Side, ad Arado, a Gortina, a Cnido, a Cipro e a Cirene. [v. 24]
23e a tutti i paesi: a S25Antioco dunque teneva il campo contro Dora da due giorni, lanciando continuamente contro di essa le schiere e costruendo macchine; aveva precluso a Trifone ogni possibilità di uscire ed entrare. 26Simone gli inviò duemila uomini scelti per combattere al suo fianco e insieme argento, oro e molti equipaggiamenti. [vv. 27-31] 32Atenobio, l'amico del re, si recò in Gerusalemme e vide la gloria di Simone, il vasellame con lavori in oro e argento e il suo grande fasto, e ne rimase meravigliato; poi gli riferì le parole del re. [vv. 33-34] 35Quanto a Giaffa e a Ghezer, che tu reclami, esse causarono rovina grande nel nostro paese: per esse daremo cento talenti». 36Atenobio non gli rispose parola, ma tornò indispettito presso il re, al quale riferì quelle parole e la gloria di Simone e quanto aveva visto. Il re si adirò furiosamente.
[vv. 37-38] 39Poi gli ordinò di accamparsi in vista della Giudea e gli ordinò di ricostruire Cedron, rinforzando le porte, e di iniziare la guerra contro il popolo. Il re intanto coninuò la caccia a Trifone. [vv. 40-41]
[v. 1] 2Simone chiamò i suoi due figli maggiori, Giuda e Giovanni, e disse loro: «Io e i miei fratelli e la casa di mio padre abbiamo combattuto le battaglie d’Israele dalla gioventù fino ad oggi, e riuscì nelle nostre mani l’impresa di salvare Israele più volte. [vv. 3-5] 6Giovanni con la sua gente pose il campo di fronte a loro, ma vedendo che la gente esitava ad attraversare il torrente, passò per primo. Lo videro i suoi uomini e passarono dopo di lui. [v. 7] 8Poi diedero fiato alle trombe: Cendebeo e il suo schieramento furono respinti; molti della loro parte caddero colpiti a morte e i superstiti si rifugiarono nella fortezza. [v. 9] 10si rifugiarono nelle torri esistenti nelle campagne di Azoto, ma egli vi appiccò il fuoco. Restarono sul campo circa duemila nemici. Poi Giovanni ritornò in Giudea in pace.
[vv. 11-14] 15Il figlio di Abubo, che covava il tradimento, li ricevette nella cittadella, chiamata Dok, che egli aveva costruito, e servì loro un grande banchetto, nascondendo lì degli uomini armati. [vv. 16-21]
rofondamente costernato; catturò gli uomini inviati per sopprimerlo, e li mise a morte. Aveva infatti saputo che cercavano di ucciderlo.
22Udendo ciò, Giovanni rimase p[vv. 23-24]
[v. 1] 2Simone chiamò i suoi due figli maggiori Giuda e Giovanni e disse loro: «Io e i miei fratelli e la casa di mio padre abbiamo combattuto le battaglie d'Israele dalla gioventù fino ad oggi e riuscì nelle nostre mani l'impresa di salvare Israele ripetutamente; [vv. 3-5] 6Giovanni con la sua gente pose il campo di fronte. Vedendo che il grosso esitava ad attraversare il torrente, passò per primo. Lo videro i suoi uomini e passarono dopo di lui. [v. 7] 8Poi diedero fiato alle trombe: Cendebèo e il suo schieramento furono respinti; molti della loro parte caddero colpiti a morte e i superstiti si rifugiarono nella fortezza. [v. 9] 10I nemici fuggirono nelle torri esistenti nelle campagne di Asdòd, ma egli vi appiccò il fuoco. Restarono sul campo circa duemila nemici. Poi Giovanni ritornò in Giudea senza molestie.
[vv. 11-14] 15Il figlio di Abùbo, che covava il tradimento, li ricevette nella cittadella, chiamata Dok, che egli aveva costruita, e servì loro un gran banchetto, nascondendo ivi degli armati. [vv. 16-21] 22Udendo ciò, Giovanni rimase profondamente costernato; poi catturò gli uomini inviati per sopprimerlo e li mise a morte. Aveva infatti saputo che cercavano di ucciderlo.
[vv. 23-24]