9. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio |
1. | Puoi cercare una frase mettendo tra virgolette una o più parole: verranno cercate in quell'ordine, indipendentemente dalla punteggiatura. Esempio |
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9. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da un intervallo di libri, ad es. in: Is-Dn. Esempio |
10. | Insieme alle parole da cercare prova a usare l'operatore in: (o una sua abbreviazione) seguito da una categoria di libri, ad es. in: nt. Esempio |
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15. | Si possono fare ricerche possono essere ampliate a tutte le forme del nome o del verbo usando l'operatore forme: (o una sua abbreviazione) con una frase tra virgolette: Verranno cercate tutte le combinazioni di tutte le forme delle parole tra virgolette. Esempio |
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1Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re di Gerusalemme.
[v. 2]
3Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno
per cui fatica sotto il sole?
[v. 4]
5Il sole sorge e il sole tramonta,
si affretta verso il luogo da dove risorgerà.
[vv. 6-7]
8Tutte le cose sono in travaglio
e nessuno potrebbe spiegarne il motivo.
Non si sazia l'occhio di guardare
né mai l'orecchio è sazio di udire.
9Ciò che è stato sarà
e ciò che si è fatto si rifarà;
non c'è niente di nuovo sotto il sole.
10C'è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Guarda, questa è una novità»?
Proprio questa è gia stata nei secoli
che ci hanno preceduto.
11Non resta più ricordo degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso coloro che verranno in seguito.
12Io, Qoèlet, sono stato re d'Israele in Gerusalemme. 13Mi sono proposto di ricercare e investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. È questa una occupazione penosa che Dio ha imposto agli uomini, perché in essa fatichino. [vv. 14-15]
16Pensavo e dicevo fra me: «Ecco, io ho avuto una sapienza superiore e più vasta di quella che ebbero quanti regnarono prima di me in Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza». 17Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho compreso che anche questo è un inseguire il vento, [v. 18]
[vv. 1-11]
12Io, Qoèlet, fui re d’Israele a Gerusalemme. [vv. 13-18]
[vv. 1-2]
3Ho voluto soddisfare il mio corpo con il vino, con la pretesa di dedicarmi con la mente alla sapienza e di darmi alla follia, finché non scoprissi che cosa convenga agli uomini compiere sotto il cielo, nei giorni contati della loro vita. [v. 4] 5Mi sono fatto parchi e giardini e vi ho piantato alberi da frutto d'ogni specie; [v. 6] 7Ho acquistato schiavi e schiave e altri ne ho avuti nati in casa e ho posseduto anche armenti e greggi in gran numero più di tutti i miei predecessori in Gerusalemme. 8Ho accumulato anche argento e oro, ricchezze di re e di province; mi sono procurato cantori e cantatrici, insieme con le delizie dei figli dell'uomo. 9Sono divenuto grande, più potente di tutti i miei predecessori in Gerusalemme, pur conservando la mia sapienza. 10Non ho negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavano, né ho rifiutato alcuna soddisfazione al mio cuore, che godeva d'ogni mia fatica; questa è stata la ricompensa di tutte le mie fatiche. [vv. 11-14]
15Allora ho pensato: «Anche a me toccherà la sorte dello stolto! Allora perché ho cercato d'esser saggio? Dov'è il vantaggio?». E ho concluso: «Anche questo è vanità». [vv. 16-17]
da me fatto sotto il sole, perché dovrò lasciarlo al mio successore. 19E chi sa se questi sarà saggio o stolto? Eppure potrà disporre di tutto il mio lavoro, in cui ho speso fatiche e intelligenza sotto il sole. Anche questo è vanità! 20Sono giunto al punto di disperare in cuor mio per tutta la fatica che avevo durato sotto il sole, [vv. 21-22]
18Ho preso in odio ogni lavorodi notte. Anche questo è vanità! 24Non c'è di meglio per l'uomo che mangiare e bere e godersela nelle sue fatiche; ma mi sono accorto che anche questo viene dalle mani di Dio. 25Difatti, chi può mangiare e godere senza di lui? 26Egli concede a chi gli è gradito sapienza, scienza e gioia, mentre al peccatore dà la pena di raccogliere e d'ammassare per colui che è gradito a Dio. Ma anche questo è vanità e un inseguire il vento!
23Tutti i suoi giorni non sono che dolori e preoccupazioni penose; il suo cuore non riposa neppure[vv. 1-4]
d’ogni specie; [vv. 6-9] 10Non ho negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavano, né ho rifiutato alcuna soddisfazione al mio cuore, che godeva d’ogni mia fatica: questa è stata la parte che ho ricavato da tutte le mie fatiche. [vv. 11-14]
5Mi sono fatto parchi e giardini e vi ho piantato alberi da fruttod’essere saggio? Dov’è il vantaggio?». E ho concluso che anche questo è vanità. [vv. 16-26]
15Allora ho pensato: «Anche a me toccherà la sorte dello stolto! Perché allora ho cercato[vv. 1-8]
9Che vantaggio ha chi si dà da fare con fatica?
[v. 10] 11Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine. 12Ho concluso che non c'è nulla di meglio per essi, che godere e agire bene nella loro vita; 13ma che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro è un dono di Dio. 14Riconosco che qualunque cosa Dio fa è immutabile; non c'è nulla da aggiungere, nulla da togliere. Dio agisce così perché si abbia timore di lui. [vv. 15-17]
di per sé sono come bestie. [vv. 19-21]
18Poi riguardo ai figli dell'uomo mi son detto: Dio vuol provarli e mostrare che essidi meglio per l'uomo che godere delle sue opere, perché questa è la sua sorte. Chi potrà infatti condurlo a vedere ciò che avverrà dopo di lui?
22Mi sono accorto che nulla c'è[vv. 1-22]
1Ho poi considerato tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole. Ecco il pianto degli oppressi che non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori sta la violenza, mentre per essi non c'è chi li consoli. [vv. 2-7]
di faticare, né il suo occhio è sazio di ricchezza: «Per chi mi affatico e mi privo dei beni?». Anche questo è vanità e un cattivo affannarsi.
8uno è solo, senza eredi, non ha un figlio, non un fratello. Eppure non smette mai[vv. 9-13]
14Il ragazzo infatti può uscir di prigione ed esser proclamato re, anche se, mentre quegli regnava, è nato povero. [v. 15] 16Era una folla immensa quella di cui egli era alla testa. Ma coloro che verranno dopo non avranno da rallegrarsi di lui. Anche questo è vanità e un inseguire il vento.
17Bada ai tuoi passi, quando ti rechi alla casa di Dio. Avvicinarsi per ascoltare vale più del sacrificio offerto dagli stolti che non comprendono neppure di far male.
[vv. 1-17]
[vv. 1-4]
di renderti colpevole e non dire davanti al messaggero che è stata una inavvertenza, perché Dio non abbia ad adirarsi per le tue parole e distrugga il lavoro delle tue mani. 6Poiché dai molti sogni provengono molte delusioni e molte parole. Abbi dunque il timor di Dio.
5Non permettere alla tua bocca7Se vedi nella provincia il povero oppresso e il diritto e la giustizia calpestati, non ti meravigliare di questo, poiché sopra un'autorità veglia un'altra superiore e sopra di loro un'altra ancora più alta: [v. 8]
9Chi ama il denaro, mai si sazia di denaro e chi ama la ricchezza, non ne trae profitto. Anche questo è vanità. 10Con il crescere dei beni i parassiti aumentano e qual vantaggio ne riceve il padrone, se non di vederli con gli occhi?
[vv. 11-13]
di sua madre, così se ne andrà di nuovo come era venuto, e dalle sue fatiche non ricaverà nulla da portar con sé. [vv. 15-16]
14Come è uscito nudo dal grembo17Ecco quello che ho concluso: è meglio mangiare e bere e godere dei beni in ogni fatica durata sotto il sole, nei pochi giorni di vita che Dio gli dà: è questa la sua sorte. 18Ogni uomo, a cui Dio concede ricchezze e beni, ha anche facoltà di goderli e prendersene la sua parte e di godere delle sue fatiche: anche questo è dono di Dio. [v. 19]
[vv. 1-19]
[v. 1] 2A uno Dio ha concesso beni, ricchezze, onori e non gli manca niente di quanto desidera; ma Dio non gli concede di poterne godere, perché è un estraneo che ne gode. Ciò è vanità e malanno grave!
3Se uno avesse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i suoi giorni, se egli non gode dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora io dico: meglio di lui l'aborto, [v. 4] 5Non vide neppure il sole: non conobbe niente; eppure il suo riposo è maggiore di quello dell'altro. [vv. 6-7]
di fronte ai viventi?
8Quale vantaggio ha il saggio sullo stolto? Quale il vantaggio del povero che sa comportarsi bene[v. 9] 10Ciò che è, gia da tempo ha avuto un nome; e si sa che cos'è un uomo: egli non può competere con chi è più forte di lui. [v. 11] 12Chi sa quel che all'uomo convenga durante la vita, nei brevi giorni della sua vana esistenza che egli trascorre come un'ombra? Chi può indicare all'uomo cosa avverrà dopo di lui sotto il sole?
[vv. 1-12]
[v. 1]
2È meglio andare in una casa in pianto
che andare in una casa in festa;
perché quella è la fine d'ogni uomo
e chi vive ci rifletterà.
[vv. 3-7]
8Meglio la fine di una cosa che il suo principio;
è meglio la pazienza della superbia.
[v. 9] 10Non domandare: «Come mai i tempi antichi erano migliori del presente?», poiché una tale domanda non è ispirata da saggezza. [vv. 11-12]
13Osserva l'opera di Dio: chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto curvo? 14Nel giorno lieto stà allegro e nel giorno triste rifletti: «Dio ha fatto tanto l'uno quanto l'altro, perché l'uomo non trovi nulla da incolparlo».
[vv. 15-17]
18È bene che tu ti attenga a questo e che non stacchi la mano da quello, perché chi teme Dio riesce in tutte queste cose.
19La sapienza rende il saggio più forte di dieci potenti che governano la città. [v. 20] 21Ancora: non fare attenzione a tutte le dicerie che si fanno, per non sentir che il tuo servo ha detto male di te, [v. 22]
23Tutto questo io ho esaminato con sapienza e ho detto: «Voglio essere saggio!», ma la sapienza è lontana da me! [v. 24]
25Mi son applicato di nuovo a conoscere e indagare e cercare la sapienza e il perché delle cose e a conoscere che la malvagità è follia e la stoltezza pazzia. [vv. 26-29]
[v. 1]
2È meglio visitare una casa dove c’è lutto
che visitare una casa dove si banchetta,
perché quella è la fine d’ogni uomo
e chi vive ci deve riflettere.
[vv. 3-29]
[vv. 1-2]
da lui e non persistere nel male; perché egli può fare ciò che vuole. [vv. 4-7]
3non allontanarti in frettada trattenerlo, né alcuno ha potere sul giorno della sua morte, né c'è scampo dalla lotta; l'iniquità non salva colui che la compie.
8Nessun uomo è padrone del suo soffio vitale tanto[vv. 9-10] 11Poiché non si dà una sentenza immediata contro una cattiva azione, per questo il cuore dei figli dell'uomo è pieno di voglia di fare il male; [vv. 12-14]
15Perciò approvo l'allegria, perché l'uomo non ha altra felicità, sotto il sole, che mangiare e bere e stare allegro. Sia questa la sua compagnia nelle sue fatiche, durante i giorni di vita che Dio gli concede sotto il sole.
[v. 16] 17allora ho osservato tutta l'opera di Dio, e che l'uomo non può scoprire la ragione di quanto si compie sotto il sole; per quanto si affatichi a cercare, non può scoprirla. Anche se un saggio dicesse di conoscerla, nessuno potrebbe trovarla.
[vv. 1-17]
1Infatti ho riflettuto su tutto questo e ho compreso che i giusti e i saggi e le loro azioni sono nelle mani di Dio.
L'uomo non conosce né l'amore né l'odio; davanti a lui tutto è vanità.
2Vi è una sorte unica per tutti,
per il giusto e l'empio,
per il puro e l'impuro,
per chi offre sacrifici e per chi non li offre,
per il buono e per il malvagio,
per chi giura e per chi teme di giurare.
3Questo è il male in tutto ciò che avviene sotto il sole: una medesima sorte tocca a tutti e anche il cuore degli uomini è pieno di male e la stoltezza alberga nel loro cuore mentre sono in vita, poi se ne vanno fra i morti. [vv. 4-9]
da fare, fallo finché ne sei in grado, perché non ci sarà né attività, né ragione, né scienza, né sapienza giù negli inferi, dove stai per andare.
10Tutto ciò che trovi[v. 11] 12Infatti l'uomo non conosce neppure la sua ora: simile ai pesci che sono presi dalla rete fatale e agli uccelli presi al laccio, l'uomo è sorpreso dalla sventura che improvvisa si abbatte su di lui.
[v. 13] 14c'era una piccola città con pochi abitanti. Un gran re si mosse contro di essa, l'assediò e vi costruì contro grandi bastioni. 15Si trovava però in essa un uomo povero ma saggio, il quale con la sua sapienza salvò la città; eppure nessuno si ricordò di quest'uomo povero. [v. 16]
17Le parole calme dei saggi si ascoltano
più delle grida di chi domina fra i pazzi.
18Meglio la sapienza che le armi da guerra,
ma uno sbaglio solo annienta un gran bene.
[vv. 1-18]
1Una mosca morta guasta l'unguento del profumiere:
un pò di follia può contare più della sapienza e dell'onore.
[v. 2]
3Per qualunque via lo stolto cammini è privo di senno e di ognuno dice: «È un pazzo».
4Se l'ira d'un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa le offese anche gravi.
5C'è un male che io ho osservato sotto il sole: l'errore commesso da parte di un sovrano: [vv. 6-7]
8Chi scava una fossa ci casca dentro
e chi disfà un muro è morso da una serpe.
[vv. 9-10]
d'essere incantato, non c'è niente da fare per l'incantatore.
11Se il serpente morde prima[vv. 12-13]
14L'insensato moltiplica le parole: «Non sa l'uomo quel che avverrà: chi gli manifesterà ciò che sarà dopo di lui?».
[vv. 15-19]
20Non dir male del re neppure con il pensiero
e nella tua stanza da letto non dir male del potente,
perché un uccello del cielo trasporta la voce
e un alato riferisce la parola.
[vv. 1-10]
d’essere incantato, non c’è profitto per l’incantatore.
11Se il serpente morde prima[vv. 12-20]
[vv. 1-2]
3Se le nubi sono piene di acqua,
la rovesciano sopra la terra;
se un albero cade a sud o a nord,
là dove cade rimane.
[v. 4]
5Come ignori per qual via lo spirito entra nelle ossa dentro il seno d'una donna incinta, così ignori l'opera di Dio che fa tutto.
[vv. 6-10]
[vv. 1-2]
3Se le nubi sono piene d’acqua,
la rovesciano sopra la terra;
se un albero cade
verso meridione o verso settentrione,
là dove cade rimane.
[v. 4]
5Come tu non conosci la via del soffio vitale né come si formino le membra nel grembo d’una donna incinta, così ignori l’opera di Dio che fa tutto.
[vv. 6-10]
1Ricòrdati del tuo creatore
nei giorni della tua giovinezza,
prima che vengano i giorni tristi
e giungano gli anni di cui dovrai dire:
«Non ci provo alcun gusto»,
[v. 2]
3quando tremeranno i custodi della casa
e si curveranno i gagliardi
e cesseranno di lavorare le donne che macinano,
perché rimaste in poche,
e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre
[vv. 4-5]
6prima che si rompa il cordone d'argento
e la lucerna d'oro s'infranga
e si rompa l'anfora alla fonte
e la carrucola cada nel pozzo
[vv. 7-8]
9Oltre a essere saggio, Qoèlet insegnò anche la scienza al popolo; ascoltò, indagò e compose un gran numero di massime.
10Qoèlet cercò di trovare pregevoli detti e scrisse con esattezza parole di verità. 11Le parole dei saggi sono come pungoli; come chiodi piantati, le raccolte di autori: esse sono date da un solo pastore. 12Quanto a ciò che è in più di questo, figlio mio, bada bene: i libri si moltiplicano senza fine ma il molto studio affatica il corpo.
[vv. 13-14]
[vv. 1-5]
6prima che si spezzi il filo d’argento
e la lucerna d’oro s’infranga
e si rompa l’anfora alla fonte
e la carrucola cada nel pozzo,
[vv. 7-14]