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10I Giudei residenti in Gerusalemme e nella Giudea, il consiglio degli anziani e Giuda, ad Aristòbulo, maestro del re Tolomeo, appartenente alla stirpe dei sacerdoti consacrati con l'unzione, e ai Giudei dimoranti in Egitto, salute e prosperità.
[vv. 11-32]
dei Persiani che nel luogo dove i sacerdoti deportati avevano nascosto il fuoco era comparsa acqua e che i sacerdoti al seguito di Neemia avevano con quella purificato le cose necessarie al sacrificio, [vv. 34-36]
33Quando fu divulgato il fatto e fu annunciato al re[vv. 1-9]
10I Giudei che sono a Gerusalemme e nella Giudea, il consiglio degli anziani e Giuda, ad Aristòbulo, maestro del re Tolomeo, appartenente alla stirpe dei sacerdoti consacrati con l’unzione, e ai Giudei dell’Egitto salute e prosperità.
[vv. 11-32]
dei Persiani fu annunciato che, nel luogo dove i sacerdoti deportati avevano nascosto il fuoco, era comparsa acqua, con la quale poi i compagni di Neemia avevano purificato le cose necessarie al sacrificio, [vv. 34-36]
33Quando il fatto fu divulgato e al re[v. 1] 2e che il medesimo profeta ai deportati consegnò la legge raccomandando loro di non dimenticarsi dei comandi del Signore e di non lasciarsi traviare nelle idee, vedendo i simulacri d'oro e d'argento e il fasto di cui erano circondati, [vv. 3-12]
13Si descrivevano le stesse cose nei documenti e nelle memorie di Neemia e come egli, fondata una biblioteca, curò la raccolta dei libri dei re, dei profeti e di Davide e le lettere dei re intorno ai doni. [vv. 14-27]
dei particolari, curandoci invece di procedere secondo gli schemi di un riassunto. [vv. 29-32]
28lasciando all'autore la completa esposizione[v. 1] 2e che il medesimo profeta, dando agli stessi deportati la legge, raccomandò loro di non dimenticarsi dei precetti del Signore e di non lasciarsi traviare nei loro pensieri, vedendo i simulacri d’oro e d’argento e il fasto di cui erano circondati, [vv. 3-12]
13Si descrivevano le stesse cose nei documenti e nelle memorie di Neemia e come egli, fondata una biblioteca, avesse curato la raccolta dei libri dei re, dei profeti e di Davide e le lettere dei re relative alle offerte. [vv. 14-27]
dei particolari, preoccupandoci invece di procedere secondo le linee essenziali di un riassunto. [vv. 29-32]
28lasciando all’autore la completa esposizione[vv. 1-2] 3al punto che Selèuco, re dell'Asia, provvedeva con le proprie entrate a tutte le spese riguardanti il servizio dei sacrifici. [vv. 4-5] 6e gli riferì che il tesoro di Gerusalemme era colmo di ricchezze immense tanto che l'ammontare del capitale era incalcolabile e non serviva per le spese dei sacrifici; era quindi ben possibile ridurre tutto in potere del re.
[vv. 7-14]
dei depositi, perché fossero conservati integri a coloro che li avevano consegnati. [vv. 16-40]
15I sacerdoti, rivestiti degli abiti sacerdotali, si erano prostrati davanti all'altare ed elevavano suppliche al Cielo che aveva sancito la legge[vv. 1-2] 3al punto che anche Seleuco, re dell’Asia, provvedeva con le proprie entrate a tutte le spese riguardanti il servizio dei sacrifici. [vv. 4-5] 6e gli riferì che il tesoro di Gerusalemme era colmo di ricchezze immense, tanto che l’ammontare delle somme era incalcolabile e non serviva per le spese dei sacrifici; era quindi possibile trasferire tutto in potere del re.
[vv. 7-14]
dei depositi, perché conservasse intatti questi beni a coloro che li avevano depositati. [vv. 16-40]
15I sacerdoti, rivestiti degli abiti sacerdotali, si erano prostrati davanti all’altare ed elevavano suppliche al Cielo che aveva sancito la legge1Il suddetto Simone, che si era fatto delatore dei beni e della patria, diffamava Onia, come se avesse percosso Eliodòro e fosse stato l'organizzatore dei disordini; 2osava definire nemico della cosa pubblica il benefattore della città, il protettore dei cittadini, il difensore delle leggi. 3L'odio era giunto a tal punto che si compirono delle uccisioni da parte di uno dei gregari di Simone; [v. 4] 5si recò dal re, non per far la parte di accusatore dei suoi concittadini, ma per provvedere al bene comune del popolo e di ciascuno in particolare. [vv. 6-27]
dei tributi. Per questo motivo tutti e due furono convocati dal re. 29Menelao lasciò come sostituto nel sommo sacerdozio Lisìmaco suo fratello; Sòstrato lasciò Cratète, comandante dei Ciprioti.
28sebbene gliele avesse fatto richiesta Sòstrato, comandante dell'acròpoli; questi infatti aveva l'incarico della riscossione[v. 30] 31Il re partì in fretta per riportare all'ordine la situazione, lasciando come luogotenente Andronìco, uno dei suoi dignitari. [vv. 32-49]
dei potenti, rimase al potere, crescendo in malvagità e facendosi grande traditore dei concittadini.
50Menelao invece, per la cupidigia1Il suddetto Simone, che si era fatto delatore dei beni e della patria, diffamava Onia, come se avesse percosso Eliodoro e fosse stato l’organizzatore dei disordini; 2osava definire nemico della cosa pubblica il benefattore della città, il protettore dei cittadini, il difensore delle leggi. 3L’odio era giunto a tal punto che si compirono omicidi da parte di uno dei gregari di Simone; [v. 4] 5si recò dal re, non per fare la parte di accusatore dei suoi concittadini, ma per provvedere al bene comune del popolo e di ciascuno in particolare. [vv. 6-19]
dei latori, alla costruzione delle triremi.
20Così il denaro destinato al sacrificio a Ercole da parte del mandante, servì, per iniziativa[vv. 21-27]
dei tributi. Per questo motivo tutti e due furono convocati dal re. 29Menelao lasciò come sostituto nel sommo sacerdozio Lisìmaco, suo fratello; Sòstrato lasciò Cratete, capo dei Ciprioti.
28sebbene gliene avesse fatto richiesta Sòstrato, comandante dell’acropoli; questi infatti aveva l’incarico della riscossione[v. 30] 31Il re partì in fretta per riportare all’ordine la situazione, lasciando come luogotenente Andrònico, uno dei suoi dignitari. [vv. 32-49]
dei potenti, rimase al potere, crescendo in malvagità e facendosi grande traditore dei concittadini.
50Menelao invece, per la cupidigia[vv. 1-5]
dei propri concittadini senza pietà, non comprendendo che un successo contro i propri connazionali era il massimo insuccesso, e credendo di riportare trofei sui nemici e non sulla propria gente. [v. 7] 8Da ultimo incontrò una pessima sorte. Imprigionato presso Areta, re degli Arabi, fuggendo poi di città in città, perseguitato da tutti e odiato come traditore delle leggi, riguardato con orrore come carnefice della patria e dei concittadini, fu spinto in Egitto; [v. 9] 10E ancora, colui che aveva lasciato insepolta una moltitudine di gente, finì non pianto da alcuno, privo di esequie ed escluso dal sepolcro dei suoi padri.
6Giasone fece strage[vv. 11-16]
17Antioco si inorgoglì, non comprendendo che il Signore si era sdegnato per breve tempo a causa dei peccati degli abitanti della città e per questo c'era stato l'abbandono di quel luogo. [vv. 18-27]
[vv. 1-5] 6Giasone fece strage dei propri concittadini senza pietà, non considerando che un successo contro i propri connazionali era il massimo insuccesso, credendo invece di riportare trionfi sui nemici e non sulla propria gente. [v. 7] 8Alla fine incontrò una pessima sorte. Accusato presso Areta, re degli Arabi, fuggendo di città in città, perseguitato da tutti e odiato come traditore delle leggi, considerato con orrore come carnefice della patria e dei concittadini, andò a finire in Egitto. [v. 9] 10E ancora, colui che aveva lasciato insepolta una moltitudine di gente, finì non pianto da alcuno, privo di esequie ed escluso dal sepolcro dei suoi padri.
[vv. 11-16]
17Antioco si inorgoglì, non comprendendo che il Signore si era sdegnato per breve tempo a causa dei peccati degli abitanti della città e perciò quel luogo era stato abbandonato. [vv. 18-27]
[vv. 1-3] 4Il tempio infatti fu pieno di dissolutezze e gozzoviglie da parte dei pagani, che gavazzavano con le prostitute ed entro i sacri portici si univano a donne e vi introducevano le cose più sconvenienti. [vv. 5-7] 8Fu emanato poi un decreto diretto alle vicine città ellenistiche, per iniziativa dei cittadini di Tolemàide, perché anch'esse seguissero le stesse disposizioni contro i Giudei, li costringessero a mangiare le carni dei sacrifici [vv. 9-13]
dei loro peccati; [vv. 15-31]
14Poiché il Signore non si propone di agire con noi come fa con gli altri popoli, attendendo pazientemente il tempo di punirli, quando siano giunti al colmo1Non molto tempo dopo, il re inviò un vecchio ateniese per costringere i Giudei ad allontanarsi dalle leggi dei padri e a non governarsi più secondo le leggi di Dio, [vv. 2-3] 4Il tempio infatti era pieno delle dissolutezze e delle gozzoviglie dei pagani, che si divertivano con le prostitute ed entro i sacri portici si univano a donne, introducendovi pratiche sconvenienti. [v. 5] 6Non era più possibile né osservare il sabato né celebrare le feste dei padri né semplicemente dichiarare di essere giudeo. [v. 7] 8Su istigazione dei cittadini di Tolemàide, fu poi emanato un decreto per le vicine città ellenistiche, perché anch’esse seguissero le stesse disposizioni contro i Giudei, li costringessero a mangiare le carni dei sacrifici [vv. 9-13]
dei loro peccati; [vv. 15-31]
14Poiché il Signore non si propone di agire con noi come fa con le altre nazioni, attendendo pazientemente il tempo di punirle, quando siano giunte al colmo[vv. 1-5] 6«Il Signore Dio ci vede dall'alto e in tutta verità ci dà conforto, precisamente come dichiarò Mosè nel canto della protesta: Egli si muoverà a compassione dei suoi servi». [vv. 7-28]
dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia». [vv. 30-42]
29Non temere questo carnefice ma, mostrandoti degno[v. 1] 2Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri». [vv. 3-5] 6«Il Signore Dio ci vede dall’alto e certamente avrà pietà di noi, come dichiarò Mosè nel canto che protesta apertamente con queste parole: “E dei suoi servi avrà compassione”».
[v. 7] 8Egli, rispondendo nella lingua dei padri, protestava: «No». Perciò anch’egli subì gli stessi tormenti del primo. [vv. 9-20]
dei padri, piena di nobili sentimenti e, temprando la tenerezza femminile con un coraggio virile, diceva loro: [vv. 22-23]
21Esortava ciascuno di loro nella lingua24Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quel linguaggio fosse di scherno, esortava il più giovane che era ancora vivo; e non solo a parole, ma con giuramenti prometteva che l’avrebbe fatto ricco e molto felice, se avesse abbandonato le tradizioni dei padri, e che l’avrebbe fatto suo amico e gli avrebbe affidato alti incarichi. [vv. 25-26] 27chinatasi su di lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua dei padri: «Figlio, abbi pietà di me, che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e ti ho dato il nutrimento. [v. 28] 29Non temere questo carnefice, ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia».
[vv. 30-36] 37Anch’io, come già i miei fratelli, offro il corpo e la vita per le leggi dei padri, supplicando Dio che presto si mostri placato al suo popolo e che tu, fra dure prove e flagelli, debba confessare che egli solo è Dio; [vv. 38-42]
[vv. 1-5] 6Piombando inaspettatamente su città e villaggi, li incendiava e, impadronendosi delle posizioni più opportune, metteva in fuga non pochi dei nemici, [vv. 7-8]
dei primi amici del re, e lo inviò, mettendo ai suoi ordini gente d'ogni nazione in numero non inferiore a ventimila, per sterminare totalmente la stirpe dei Giudei. Gli associò anche Gorgia, un generale di professione ed esperto nelle azioni belliche. [vv. 10-15]
9Quegli incaricò Nicànore, figlio di Pàtroclo, unodei pagani venuti ingiustamente contro di loro, ma a combattere da forti, [vv. 17-24]
16Il Maccabeo poi, radunando i suoi uomini in numero di seimila, li esortava a non scoraggiarsi davanti ai nemici, né a lasciarsi prendere da timore di fronte alla moltitudinedei mercanti convenuti per acquistarli; inseguirono poi i nemici per un pezzo, ma tornarono indietro impediti dall'ora tarda. [v. 26] 27Raccolte le armi dei nemici e tolte loro le spoglie, passarono il sabato benedicendo incessantemente e ringraziando il Signore che li aveva fatti giungere salvi fino a quel giorno, fissandolo per loro come inizio della sua misericordia. [vv. 28-30]
25S'impadronirono anche del denarodei nemici, con molta cura riposero il tutto in luoghi opportuni; il resto del bottino lo portarono a Gerusalemme. [vv. 32-33]
31Raccolte le armi34Il tristissimo Nicànore, colui che aveva convocato mille mercanti per la vendita dei Giudei, [v. 35] 36Così chi si riprometteva di assicurare il tributo per i Romani con la vendita dei prigionieri in Gerusalemme, confessava ora che i Giudei avevano un difensore, che i Giudei erano per questa ragione invincibili, perché obbedivano alle leggi stabilite da lui.
[vv. 1-8]
dei primi amici del re, e, affidando ai suoi ordini truppe di uomini di ogni nazione in numero non inferiore a ventimila, lo inviò a sterminare totalmente la stirpe dei Giudei. Gli associò anche Gorgia, un generale di professione, esperto in tattica militare. [vv. 10-18]
9Quello incaricò subito Nicànore, figlio di Pàtroclo, unodei loro antenati, quello contro Sennàcherib, quando morirono centoottantacinquemila uomini, [vv. 20-24]
19Ricordò loro distintamente gli interventi a favoredei beni di quanti erano convenuti per il loro acquisto; inseguirono poi i nemici per un lungo tratto, ma impediti dall’ora tarda tornarono indietro. [v. 26] 27Raccolte le armi dei nemici e tolte loro le spoglie, passarono il sabato benedicendo incessantemente e ringraziando il Signore che li aveva salvati in quel giorno, cominciando ad aver misericordia per loro. [vv. 28-33]
25Si impadronirono34Il tristissimo Nicànore, colui che aveva convocato mille mercanti per la vendita dei Giudei, [v. 35] 36Così, chi si riprometteva di assicurare il tributo per i Romani con la vendita dei prigionieri a Gerusalemme, confessava ora che i Giudei avevano un difensore e che i Giudei per questa ragione erano invincibili, perché obbedivano alle leggi da lui stabilite.
[vv. 1-7] 8Colui che poco prima pensava di comandare ai flutti del mare, arrogandosi di essere un superuomo e di pesare sulla bilancia le cime dei monti, ora gettato a terra doveva farsi portare in lettiga, rendendo a tutti manifesta la potenza di Dio, [vv. 9-25]
dei benefici ricevuti pubblicamente o privatamente e prego ciascuno di conservare la vostra benevolenza verso di me e mio figlio. [vv. 27-29]
26Vi prego dunque e vi scongiuro di ricordarvi[vv. 1-7] 8Colui che poco prima, nella sua sovrumana arroganza, pensava di comandare ai flutti del mare, e credeva di pesare sulla bilancia le cime dei monti, ora, gettato a terra, doveva farsi portare in lettiga, rendendo a tutti manifesta la potenza di Dio, [vv. 9-25]
dei benefici ricevuti, pubblicamente o privatamente, e prego ciascuno di conservare la vostra benevolenza verso di me e mio figlio. [vv. 27-29]
26Vi prego dunque e vi scongiuro di ricordarvi[vv. 1-2] 3Purificarono il tempio e vi costruirono un altro altare; poi facendo scintille con le pietre, ne trassero il fuoco e offrirono sacrifici, dopo un'interruzione di due anni; prepararono l'altare degli incensi, le lampade e l'offerta dei pani. [vv. 4-7] 8Stabilirono quindi con pubblico decreto e deliberazione per tutto il popolo dei Giudei, che ogni anno si celebrassero questi giorni.
[vv. 9-11] 12Tolomeo, chiamato Macrone, preferendo osservare la giustizia nei riguardi dei Giudei, a causa dei torti che erano stati fatti loro, cercava di svolgere i rapporti con loro pacificamente. [vv. 13-25]
dei loro nemici e avversario dei loro avversari, secondo l'espressione della legge. [vv. 27-35] 36Anche altri, attaccando con una manovra di aggiramento, incendiarono le torri e, accesi dei fuochi, bruciarono vivi i bestemmiatori; altri ancora sfondarono le porte e fatto entrare il resto dell'esercito affrettarono la presa della città. [vv. 37-38]
26si prostrarono sul rialzo davanti all'altare e lo supplicarono che si mostrasse loro propizio e fosse nemico[vv. 1-2] 3Purificarono il tempio e vi costruirono un altro altare; poi, facendo scintille con le pietre, ne trassero il fuoco e offrirono sacrifici, dopo un’interruzione di due anni e prepararono l’altare degli incensi, le lampade e l’offerta dei pani. [vv. 4-7] 8Poi con pubblico editto, confermato da una deliberazione comune, decretarono che tutta la nazione dei Giudei celebrasse ogni anno questi giorni.
[vv. 9-11] 12Infatti Tolomeo, chiamato Macrone, che aveva cominciato a praticare la giustizia verso i Giudei, a causa dei torti che erano stati fatti loro, cercava di trattare con loro pacificamente. [vv. 13-25]
dei loro nemici e avversario dei loro avversari, come attesta la legge. [vv. 27-28] 29Si era accesa una lotta durissima, apparvero dal cielo ai nemici cinque uomini splendidi su cavalli dalle briglie d’oro, che si misero alla guida dei Giudei. [vv. 30-35] 36Anche altri, attaccando con una manovra di aggiramento, incendiarono le torri e, accesi dei fuochi, bruciarono vivi i bestemmiatori; altri ancora sfondarono le porte e, fatto entrare il resto dell’esercito, affrettarono la presa della città. [vv. 37-38]
26si prostrarono davanti all’altare e supplicarono Dio di mostrarsi loro propizio e di farsi nemico[v. 1] 2raccolti circa ottantamila uomini e tutta la cavalleria, mosse contro i Giudei, calcolando di ridurre la città a dimora dei Greci, 3di imporre tasse al tempio come agli altri edifici di culto dei pagani e di mettere in vendita ogni anno il sommo sacerdozio. [vv. 4-6] 7Lo stesso Maccabeo, cingendo per primo le armi, esortò gli altri ad esporsi con lui al pericolo per andare in aiuto dei loro fratelli: tutti insieme partirono con coraggio. [vv. 8-14]
dei Giudei, fu accordato dal re. [v. 16]
15Il Maccabeo, badando a ciò che più conveniva, acconsentì a tutto quanto Lisia chiedeva. Quanto infatti il Maccabeo aveva presentato a Lisia per iscritto a riguardo17«Lisia al popolo dei Giudei salute. Giovanni e Assalonne, inviati da voi, ci hanno consegnato la decisione qui sotto riportata e hanno chiesto la ratifica dei punti in essa dichiarati. [vv. 18-22]
23Dopo che nostro padre è passato tra gli dei, volendo noi che i cittadini del regno possano tranquillamente attendere ai loro interessi particolari [v. 24]
25desiderosi a nostra volta che anche questo popolo sia libero da turbamenti, decretiamo che il tempio sia loro restituito e si governino secondo le tradizioni dei loro antenati. [v. 26]
27La lettera del re indirizzata al popolo era così concepita:
«Il re Antioco al consiglio degli anziani dei Giudei e agli altri Giudei salute. [vv. 28-33]
34Anche i Romani inviarono loro questa lettera:
«Quinto Memmio e Tito Manio, legati dei Romani, al popolo dei Giudei salute. [vv. 35-38]
[v. 1] 2raccolti circa ottantamila uomini e tutta la cavalleria, mosse contro i Giudei, contando di ridurre la città a residenza dei Greci, [vv. 3-6] 7Lo stesso Maccabeo, cingendo per primo le armi, esortò gli altri a esporsi con lui al pericolo per andare in aiuto dei loro fratelli: tutti insieme partirono con coraggio. [vv. 8-16]
17«Lisia al popolo dei Giudei, salute! Giovanni e Assalonne, inviati da voi, ci hanno consegnato il documento sotto riportato e hanno chiesto la ratifica dei punti in esso contenuti. [v. 18] 19Se dunque continuerete a essere favorevoli agli interessi del regno, cercherò anche in avvenire di procurarvi dei favori. [vv. 20-22]
dèi, vogliamo che i cittadini del regno possano tranquillamente attendere ai loro interessi. [v. 24] 25volendo perciò che anche questa nazione sia libera da turbamenti, decretiamo che il tempio sia loro restituito e si governino secondo le tradizioni dei loro antenati. [v. 26]
23Dopo che nostro padre è passato tra gli27La lettera del re indirizzata alla nazione era così concepita:
«Il re Antioco al consiglio degli anziani dei Giudei e agli altri Giudei, salute! [vv. 28-33]
34Anche i Romani inviarono loro questa lettera:
«Quinto Memmio e Tito Manio, legati dei Romani, al popolo dei Giudei, salute! [vv. 35-36] 37Mandate dunque in fretta dei messaggeri per farci conoscere di quale parere siete. [v. 38]
[v. 1] 2Ma alcuni dei comandanti dei distretti e precisamente Timòteo e Apollonio, figlio di Gennèo, Ierònimo e Demofonte e, oltre questi, Nicànore, il comandante dei mercenari di Cipro, non li lasciavano vivere tranquilli né procedere in pace. [vv. 3-5] 6e, invocando Dio, giusto giudice, mosse contro gli assassini dei suoi fratelli e nella notte incendiò il porto, bruciò le navi e uccise di spada quanti vi si erano rifugiati. [vv. 7-19]
dei reparti e mosse contro Timòteo, il quale aveva con sé centoventimila fanti e duemilacinquecento cavalieri. [vv. 21-24] 25Avendo egli con molti discorsi prestato solenne promessa di restituire incolumi gli ostaggi, lo lasciarono libero per la salvezza dei propri fratelli.
20Intanto il Maccabeo ordinò il suo esercito dividendolo in reparti, nominò questi al comando[vv. 26-27]
dei nemici, i Giudei fecero cadere la città nelle proprie mani e uccisero venticinquemila di coloro che vi stavano dentro. [vv. 29-34]
28Avendo invocato il Signore che distrugge con la sua potenza le forzedei cavalieri traci si gettò su di lui tagliandogli la spalla e Gorgia potè fuggire a Maresa. [vv. 36-41]
35Un certo Dosìteo, degli uomini di Bacènore, abile nel cavalcare e valoroso, si attaccò a Gorgia e, afferratolo per la clamide, lo trascinava a gran forza volendo prendere vivo quello scellerato; ma unodei caduti. [vv. 43-45]
42ricorsero alla preghiera, supplicando che il peccato commesso fosse pienamente perdonato. Il nobile Giuda esortò tutti quelli del popolo a conservarsi senza peccati, avendo visto con i propri occhi quanto era avvenuto per il peccato[v. 1] 2Ma alcuni dei comandanti dei distretti, e precisamente Timòteo e Apollònio, figlio di Genneo, Girolamo e Demofonte e, oltre questi, Nicànore, il comandante dei mercenari di Cipro, non li lasciavano tranquilli né vivere in pace. [vv. 3-5] 6e, invocando Dio, giusto giudice, mosse contro gli assassini dei suoi fratelli e nella notte incendiò il porto, bruciò le navi e uccise di spada quanti vi si erano rifugiati. [vv. 7-19]
dei reparti e mosse contro Timòteo, il quale aveva con sé centoventimila fanti e duemilacinquecento cavalieri. [vv. 21-24] 25Avendo egli con molti discorsi prestato solenne promessa di restituire incolumi gli ostaggi, lo lasciarono libero per la salvezza dei propri fratelli.
20Il Maccabeo ordinò il suo esercito dividendolo in reparti, pose costoro al comando[vv. 26-27] 28Ma, invocato il Signore che con potenza distrugge le forze dei nemici, fecero cadere la città nelle proprie mani e uccisero venticinquemila di coloro che vi stavano dentro. [vv. 29-34]
dei cavalieri traci si gettò su di lui tagliandogli il braccio e Gorgia poté fuggire a Maresà. [v. 36] 37Poi, intonato nella lingua dei padri il grido di guerra accompagnato da inni, diede un assalto improvviso alle truppe di Gorgia e le mise in fuga.
35Un certo Dositeo, valoroso cavaliere degli uomini di Bacènore, aveva afferrato Gorgia e lo teneva per il mantello, mentre lo trascinava con forza, poiché voleva prendere vivo quello scellerato; uno[v. 38] 39Il giorno dopo, quando ormai la cosa era diventata necessaria, gli uomini di Giuda andarono a raccogliere i cadaveri dei caduti per deporli con i loro parenti nei sepolcri dei loro padri. [vv. 40-45]
[vv. 1-3] 4Ma il Re dei re eccitò l'ira di Antioco contro quello scellerato e, quando Lisia ebbe additato costui come causa di tutti i mali, diede ordine che fosse condotto a Berèa e messo a morte secondo l'usanza del luogo. [vv. 5-17]
18Il re, avuto questo saggio dell'audacia dei Giudei, tentava con l'astuzia la conquista delle posizioni. 19Così si spingeva contro Bet-Zur, una ben munita fortezza dei Giudei, ma veniva respinto, aveva sfortuna e falliva; [v. 20] 21Intanto Rodoco, appartenente alle file dei Giudei, aveva rivelato i segreti ai nemici: fu ricercato, preso e tolto di mezzo. [vv. 22-23] 24Fece accoglienze al Maccabeo e lasciò Egemònide come stratega da Tolemàide fino al paese dei Gerreni. [vv. 25-26]
[vv. 1-3] 4Ma il re dei re eccitò l’ira di Antioco contro quello scellerato e, avendogli Lisia dimostrato che era causa di tutti i mali, ordinò che fosse condotto a Berea e messo a morte secondo l’usanza del luogo. [vv. 5-17]
18Il re, avuto questo saggio dell’audacia dei Giudei, tentò di prendere con astuzia quei luoghi. 19Marciò contro Bet-Sur, una ben munita fortezza dei Giudei, ma fu respinto, ostacolato e battuto, [v. 20] 21Intanto un certo Ròdoco, dell’esercito dei Giudei, aveva rivelato i segreti ai nemici: fu ricercato, catturato e tolto di mezzo. [vv. 22-23] 24Poi ricevette il Maccabeo e lasciò Egemònide come stratega da Tolemàide fino al paese dei Gerreni. [vv. 25-26]
[vv. 1-5] 6«I Giudei che si dicono Asidèi, a capo dei quali sta Giuda il Maccabeo, alimentano guerre e ribellioni e non lasciano che il regno trovi la tranquillità. [vv. 7-13] 14Allora i pagani della Giudea, che erano fuggiti davanti a Giuda, si univano in massa a Nicànore sapendo che le sfortune e le calamità dei Giudei sarebbero state apportatrici di fortuna per loro.
15Quando seppero della venuta di Nicànore e dell'aggressione dei pagani, i Giudei cosparsi di polvere, elevarono suppliche a colui che ha stabilito il suo popolo per i secoli e che con segni palesi sempre protegge la sua porzione. [v. 16] 17Simone, fratello di Giuda, aveva gia attaccato Nicànore, ma era rimasto battuto per l'improvvisa comparsa dei nemici. [vv. 18-20] 21Fissarono il giorno nel quale sarebbero venuti a un incontro privato. Dall'una e dall'altra parte avanzò una lettiga e collocarono dei seggi. 22Giuda tuttavia dispose degli uomini armati nei luoghi opportuni per paura che si verificasse d'improvviso qualche tradimento da parte dei nemici: così in buon accordo tennero il convegno. [vv. 23-29]
dei suoi non si fece più vedere da Nicànore. [vv. 31-36]
30Il Maccabeo, notando che Nicànore era più freddo nei rapporti con lui e che nei consueti incontri si comportava con durezza, arguendo che questa freddezza non presagiva niente di buono, raccolti non pochi37Fu denunziato a Nicànore un certo Razis degli anziani di Gerusalemme, uomo pieno di amore per la città, che godeva grandissima fama e chiamato per la sua benevolenza padre dei Giudei. [vv. 38-46]
[vv. 1-4] 5Ma colta l’occasione favorevole alla sua follia, quando da Demetrio fu convocato a consiglio e interrogato su quali fossero lo stato d’animo e le intenzioni dei Giudei, rispose: 6«I Giudei che si dicono Asidei, a capo dei quali sta Giuda il Maccabeo, alimentano guerre e ribellioni e non lasciano che il regno trovi la calma. [vv. 7-13] 14Allora le nazioni della Giudea, che erano fuggite davanti a Giuda, si unirono in massa a Nicànore, pensando che le sfortune e le calamità dei Giudei sarebbero state apportatrici di fortuna per loro.
[vv. 15-16] 17Simone, fratello di Giuda, aveva già attaccato Nicànore, ma per l’improvvisa comparsa dei nemici, lentamente aveva dovuto cedere. [vv. 18-20] 21Fissarono il giorno nel quale sarebbero venuti a un incontro privato. Dall’una e dall’altra parte avanzò un carro e collocarono dei seggi. 22Giuda tuttavia dispose degli uomini armati nei luoghi opportuni, per paura che si verificasse d’improvviso qualche tradimento da parte dei nemici. Così in buon accordo conclusero l’incontro. [vv. 23-29]
dei suoi, non si fece più vedere da Nicànore. [vv. 31-36]
30Il Maccabeo, notando che Nicànore era più freddo nei suoi confronti e aspro nei consueti incontri, arguendo che questa freddezza non presagiva niente di buono, raccolti non pochi37Fu denunciato a Nicànore un certo Razìs, degli anziani di Gerusalemme, uomo pieno di amore per la città, che godeva grandissima fama, chiamato padre dei Giudei per la sua benevolenza. [vv. 38-46]
[vv. 1-7]
dei pagani, ma a tener fissi in mente gli aiuti che in passato erano venuti loro dal Cielo e ad aspettare ora la vittoria che sarebbe stata loro concessa dall'Onnipotente. 9Confortandoli così con le parole della legge e dei profeti e ricordando loro le lotte che avevano gia condotte a termine, li rese più coraggiosi. 10Avendo così stimolato i loro sentimenti, espose e denunziò la malafede dei pagani e la violazione dei giuramenti. [vv. 11-13] 14Onia disse: «Questi è l'amico dei suoi fratelli, colui che innalza molte preghiere per il popolo e per la città santa, Geremia il profeta di Dio». [vv. 15-16]
8Esortava i suoi uomini a non temere l'attacco17Esortati dalle bellissime parole di Giuda, capaci di spingere all'eroismo e di rendere virile anche l'animo dei giovani, decisero di non restare in campo, ma di intervenire coraggiosamente e decidere la sorte attaccando battaglia con tutto il coraggio, perché la città e le cose sante e il tempio erano in pericolo. [vv. 18-37]
dei fatti è riuscita scritta bene e ben composta, era quello che volevo; se invece è riuscita di poco valore e mediocre, questo solo ho potuto fare. [v. 39]
38Se la disposizione[vv. 1-8]
dei profeti e ricordando loro le lotte che avevano già condotto a termine, li rese più coraggiosi. 10Avendo così rinfrancato i loro sentimenti, espose e denunciò la malafede delle nazioni e la loro violazione dei giuramenti. [v. 11] 12La sua visione era questa: Onia, che era stato sommo sacerdote, uomo onesto e buono, modesto nel portamento, mite nel contegno, spedito ed elegante nel parlare, occupato fin dalla fanciullezza in tutto ciò che è proprio della virtù, con le mani protese pregava per tutta la comunità dei Giudei. [v. 13] 14Presa la parola, Onia disse: «Questi è l’amico dei suoi fratelli, che prega molto per il popolo e per la città santa, Geremia, il profeta di Dio». [vv. 15-16]
9Confortandoli così con le parole della legge e17Incoraggiati dalle parole di Giuda, molto belle e tali da spingere all’eroismo e da rendere virile anche l’animo dei giovani, stabilirono di non restare nel campo, ma di intervenire coraggiosamente e decidere la sorte attaccando battaglia con tutto il coraggio, perché la città e le cose sante e il tempio erano in pericolo. [vv. 18-20] 21Il Maccabeo, dopo aver osservato la moltitudine dei presenti, la varietà delle armi pronte e la ferocia delle bestie, alzò le mani al cielo e invocò il Signore che compie prodigi, convinto che non è possibile vincere con le armi, ma che egli concede la vittoria a coloro che ne sono degni, secondo il suo giudizio. [vv. 22-28]
dei padri. [vv. 30-39]
29Levarono alte grida dandosi all’entusiasmo, mentre benedicevano l’Onnipotente nella lingua