La Sacra Bibbia - Testo della Conferenza Episcopale Italiana
La Sacra Bibbia - Testo C.E.I. 2008
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SELECT versicles_bible_it_cei_2008.versicle_text AS text, versicles_bible_it_cei_2008.versicle_sort AS versicle_sort, books.sort AS book_sort FROM versicles_bible_it_cei_2008 JOIN bible_it_cei_2008 ON bible_it_cei_2008.id = versicles_bible_it_cei_2008.id JOIN books ON versicles_bible_it_cei_2008.book_sort = books.sort WHERE 1 AND books.sort IN (28) AND ( versicles_bible_it_cei_2008.versicle_text_search LIKE '%es%');
BoolCheckAllResults=1

Hai richiesto il libro intero Esodo e cercato i versetti contenenti la parola o frase es

Hai cercato solo in Sap [considerando gli accenti, anche dentro le parole, versione Bibbia CEI 2008]

Hai trovato 1426 versetti in 2 libri:

EsEsodo (1213), SapSapienza (213)

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Bibbia CEI 2008

[v. 1]
2Egli infatti si fa trovare da quelli che non lo mettono alla prova,
e si manifesta a quelli che non diffidano di lui.
3I ragionamenti distorti separano da Dio;
ma la potenza, messa alla prova, spiazza gli stolti.
4La sapienza non entra in un’anima che compie il male
né abita in un corpo oppresso dal peccato.
5Il santo spirito, che ammaestra, fugge ogni inganno,
si tiene lontano dai discorsi insensati
e viene scacciato al sopraggiungere dell’ingiustizia.

6La sapienza è uno spirito che ama l’uomo,
e tuttavia non lascia impunito il bestemmiatore per i suoi discorsi,
perché Dio è testimone dei suoi sentimenti,
conosce bene i suoi pensieri
e ascolta ogni sua parola.
[v. 7]
8Per questo non può nascondersi chi pronuncia cose ingiuste,
né lo risparmierà la giustizia vendicatrice.
[v. 9]
10perché un orecchio geloso ascolta ogni cosa,
perfino il sussurro delle mormorazioni non gli resta segreto.
11Guardatevi dunque da inutili mormorazioni,
preservate la lingua dalla maldicenza,
perché neppure una parola segreta sarà senza effetto;
una bocca menzognera uccide l’anima.

[vv. 12-13]
14Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;
le creature del mondo sono portatrici di salvezza,
in esse non c’è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra.
[v. 15]
16Ma gli empi invocano su di sé la morte con le opere e con le parole;
ritenendola amica, si struggono per lei
e con essa stringono un patto,
perché sono degni di appartenerle.

1Dicono fra loro sragionando:
«La nostra vita è breve e triste;
non c’è rimedio quando l’uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi dal regno dei morti.
[vv. 2-3]
4Il nostro nome cadrà, con il tempo, nell’oblio
e nessuno ricorderà le nostre opere.
La nostra vita passerà come traccia di nuvola,
si dissolverà come nebbia
messa in fuga dai raggi del sole
e abbattuta dal suo calore.
5Passaggio di un’ombra è infatti la nostra esistenza
e non c’è ritorno quando viene la nostra fine,
poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.
6Venite dunque e godiamo dei beni presenti,
gustiamo delle creature come nel tempo della giovinezza!
[vv. 7-8]
9nessuno di noi sia escluso dalle nostre dissolutezze.
Lasciamo dappertutto i segni del nostro piacere,
perché questo ci spetta, questa è la nostra parte.
[vv. 10-11]

12Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.
13Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e chiama se stesso figlio del Signore.
[vv. 14-23]

24Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.

1Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento li toccherà.
[v. 2]
3la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace.
4Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi,
la loro speranza resta piena d’immortalità.
[vv. 5-8]
9Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità,
i fedeli nell’amore rimarranno presso di lui,
perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.

[vv. 10-17]

18Se poi moriranno presto, non avranno speranza
né conforto nel giorno del giudizio,
[v. 19]

1Meglio essere senza figli e possedere la virtù,
perché nel ricordo di questa c’è immortalità:
essa è riconosciuta da Dio e dagli uomini.
2Presente, è imitata,
assente, viene rimpianta;
incoronata, trionfa in eterno,
avendo vinto, in gara, premi incontaminati.
[v. 3]
4anche se, a suo tempo, essa ramifica,
non essendo ben piantata, sarà scossa dal vento
e sradicata dalla violenza delle bufere.
[v. 5]
6Infatti i figli nati da sonni illegittimi
saranno testimoni della malvagità dei genitori,
quando su di essi si aprirà l’inchiesta.

[vv. 7-10]
11Fu rapito, perché la malvagità non alterasse la sua intelligenza
o l’inganno non seducesse la sua anima,
[vv. 12-19]
20Si presenteranno tremanti al rendiconto dei loro peccati;
le loro iniquità si ergeranno contro di loro per accusarli.

[v. 1]
2Alla sua vista saranno presi da terribile spavento,
stupiti per la sua sorprendente salvezza.
[v. 3]
4«Questi è colui che noi una volta abbiamo deriso
e, stolti, abbiamo preso a bersaglio del nostro scherno;
abbiamo considerato una pazzia la sua vita
e la sua morte disonorevole.
[vv. 5-6]
7Ci siamo inoltrati per sentieri iniqui e rovinosi,
abbiamo percorso deserti senza strade,
ma non abbiamo conosciuto la via del Signore.
[v. 8]
9Tutto questo è passato come ombra
e come notizia fugace,
10come una nave che solca un mare agitato,
e, una volta passata, di essa non si trova più traccia
né scia della sua carena sulle onde;
[v. 11]
12o come quando, scoccata una freccia verso il bersaglio,
l’aria si divide e ritorna subito su se stessa
e della freccia non si riconosce tragitto.
[v. 13]
14La speranza dell’empio è come pula portata dal vento,
come schiuma leggera sospinta dalla tempesta;
come fumo dal vento è dispersa,
si dilegua come il ricordo dell’ospite di un solo giorno.

15I giusti al contrario vivono per sempre,
la loro ricompensa è presso il Signore
e di essi ha cura l’Altissimo.
16Per questo riceveranno una magnifica corona regale,
un bel diadema dalle mani del Signore,
perché li proteggerà con la destra,
con il braccio farà loro da scudo.
[vv. 17-19]
20affilerà la sua collera inesorabile come spada
e l’universo combatterà con lui contro gli insensati.
21Partiranno ben dirette le saette dei lampi
e dalle nubi, come da un arco ben teso, balzeranno al bersaglio;
[v. 22]
23Si scatenerà contro di loro un vento impetuoso
e come un uragano li travolgerà.
L’iniquità renderà deserta tutta la terra
e la malvagità rovescerà i troni dei potenti.

[vv. 1-2]
3Dal Signore vi fu dato il potere
e l’autorità dall’Altissimo;
egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi:
4pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
[vv. 5-6]
7Il Signore dell’universo non guarderà in faccia a nessuno,
non avrà riguardi per la grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e a tutti provvede in egual modo.
8Ma sui dominatori incombe un’indagine inflessibile.
[v. 9]
10Chi custodisce santamente le cose sante
sarà riconosciuto santo,
e quanti le avranno apprese vi troveranno una difesa.
11Bramate, pertanto, le mie parole,
desideratele e ne sarete istruiti.

[v. 12]
13Nel farsi conoscere previene coloro che la desiderano.
[v. 14]
15Riflettere su di lei, infatti, è intelligenza perfetta,
chi veglia a causa sua sarà presto senza affanni;
16poiché lei stessa va in cerca di quelli che sono degni di lei,
appare loro benevola per le strade
e in ogni progetto va loro incontro.
17Suo principio più autentico è il desiderio di istruzione,
l’anelito per l’istruzione è amore,
[vv. 18-19]
20Dunque il desiderio della sapienza innalza al regno.
[vv. 21-24]

25Lasciatevi dunque ammaestrare dalle mie parole
e ne trarrete profitto.

[v. 1]
2nello spazio di dieci mesi ho preso consistenza nel sangue,
dal seme d’un uomo e dal piacere compagno del sonno.
3Anch’io alla nascita ho respirato l’aria comune
e sono caduto sulla terra dove tutti soffrono allo stesso modo;
come per tutti, il pianto fu la mia prima voce.
[v. 4]
5nessun re ebbe un inizio di vita diverso.
[v. 6]
7Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza,
implorai e venne in me lo spirito di sapienza.
[v. 8]
9non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento.
[vv. 10-11]
12Ho gioito di tutto ciò, perché lo reca la sapienza,
ma ignoravo che ella è madre di tutto questo.
[v. 13]
14Ella è infatti un tesoro inesauribile per gli uomini;
chi lo possiede ottiene l’amicizia con Dio,
è a lui raccomandato dai frutti della sua educazione.
15Mi conceda Dio di parlare con intelligenza
e di riflettere in modo degno dei doni ricevuti,
perché egli stesso è la guida della sapienza
e dirige i sapienti.
[v. 16]

17Egli stesso mi ha concesso la conoscenza autentica delle cose,
per comprendere la struttura del mondo e la forza dei suoi elementi,
[vv. 18-19]
20la natura degli animali e l’istinto delle bestie selvatiche,
la forza dei venti e i ragionamenti degli uomini,
la varietà delle piante e le proprietà delle radici.
21Ho conosciuto tutte le cose nascoste e quelle manifeste,
perché mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose.

[vv. 22-24]
25È effluvio della potenza di Dio,
emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente;
per questo nulla di contaminato penetra in essa.
26È riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell’attività di Dio
e immagine della sua bontà.
27Sebbene unica, può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso i secoli, passando nelle anime sante,
prepara amici di Dio e profeti.
[vv. 28-29]
30a questa, infatti, succede la notte,
ma la malvagità non prevale sulla sapienza.

1La sapienza si estende vigorosa da un’estremità all’altra
e governa a meraviglia l’universo.
[v. 2]
3Ella manifesta la sua nobile origine vivendo in comunione con Dio,
poiché il Signore dell’universo l’ha amata;
[v. 4]
5Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita,
che cosa c’è di più ricco della sapienza, che opera tutto?
6Se è la prudenza ad agire,
chi più di lei è artefice di quanto esiste?
[v. 7]
8Se uno desidera anche un’esperienza molteplice,
ella conosce le cose passate e intravede quelle future,
conosce le sottigliezze dei discorsi e le soluzioni degli enigmi,
comprende in anticipo segni e prodigi
e anche le vicende dei tempi e delle epoche.

[v. 9]
10Per lei avrò gloria tra le folle
e, anche se giovane, onore presso gli anziani.
[v. 11]
12Se tacerò, resteranno in attesa,
se parlerò, mi presteranno attenzione,
e se mi dilungo nel parlare, si tapperanno la bocca.
[vv. 13-16]

17Riflettendo su queste cose dentro di me
e pensando in cuor mio
che nella parentela con la sapienza c’è l’immortalità
18e grande godimento vi è nella sua amicizia
e nel lavoro delle sue mani sta una ricchezza inesauribile
e nell’assidua compagnia di lei c’è la prudenza
e fama nel conversare con lei,
andavo cercando il modo di prenderla con me.
[v. 19]
20o piuttosto, essendo buono,
ero entrato in un corpo senza macchia.
21Sapendo che non avrei ottenuto la sapienza in altro modo,
se Dio non me l’avesse concessa
– ed è già segno di saggezza sapere da chi viene tale dono –,
mi rivolsi al Signore e lo pregai,
dicendo con tutto il mio cuore:

[vv. 1-2]
3e governasse il mondo con santità e giustizia
ed esercitasse il giudizio con animo retto,
4dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono,
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
[vv. 5-6]
7Tu mi hai prescelto come re del tuo popolo
e giudice dei tuoi figli e delle tue figlie;
[v. 8]
9Con te è la sapienza che conosce le tue opere,
che era presente quando creavi il mondo;
lei sa quel che piace ai tuoi occhi
e ciò che è conforme ai tuoi decreti.
[vv. 10-13]
14I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
15perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
16A stento immaginiamo le cose della terra,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi ha investigato le cose del cielo?
17Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
se tu non gli avessi dato la sapienza
e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
[v. 18]

1Ella protesse il padre del mondo, plasmato per primo,
che era stato creato solo,
lo sollevò dalla sua caduta
[vv. 2-6]

7A testimonianza di quella malvagità
esiste ancora una terra desolata, fumante,
alberi che producono frutti immaturi
e, a memoria di un’anima incredula, s’innalza una colonna di sale.
8Essi infatti, incuranti della sapienza,
non solo subirono il danno di non conoscere il bene,
ma lasciarono anche ai viventi un ricordo di insipienza,
perché nelle cose in cui sbagliarono
non potessero rimanere nascosti.
[v. 9]

10Per diritti sentieri ella guidò il giusto
in fuga dall’ira del fratello,
gli mostrò il regno di Dio
e gli diede la conoscenza delle cose sante;
lo fece prosperare nelle fatiche
e rese fecondo il suo lavoro.
11Lo assistette contro l’ingordigia dei suoi oppressori
e lo rese ricco;
12lo custodì dai nemici,
lo protesse da chi lo insidiava,
gli assegnò la vittoria in una lotta dura,
perché sapesse che più potente di tutto è la pietà.

[v. 13]
14Scese con lui nella prigione,
non lo abbandonò mentre era in catene,
finché gli procurò uno scettro regale
e l’autorità su coloro che dominavano sopra di lui;
mostrò che i suoi accusatori erano bugiardi
e gli diede una gloria eterna.

15Ella liberò il popolo santo e la stirpe senza macchia
da una nazione di oppressori.
16Entrò nell’anima di un servo del Signore
e con prodigi e segni tenne testa a re terribili.
[vv. 17-19]
20Per questo i giusti depredarono gli empi
e celebrarono, o Signore, il tuo nome che è santo,
e lodarono concordi la tua mano che combatteva per loro,
21perché la sapienza aveva aperto la bocca dei muti
e aveva reso chiara la lingua dei bambini.

1La sapienza favorì le loro imprese
per mezzo di un santo profeta.
2Attraversarono un deserto inospitale,
fissarono le tende in terreni impraticabili,
3resistettero agli avversari, respinsero i nemici.

4Ebbero sete e ti invocarono
e fu data loro acqua da una rupe scoscesa,
rimedio alla sete da una dura roccia.
[v. 5]
6Invece dello sgorgare perenne di un fiume,
reso torbido da putrido sangue
7in punizione di un decreto infanticida,
contro ogni speranza tu desti loro acqua abbondante,
[v. 8]
9Difatti, messi alla prova,
sebbene puniti con misericordia,
compresero come gli empi, giudicati nella collera,
erano stati tormentati;
[vv. 10-12]
13Quando infatti seppero che dal loro castigo quelli erano beneficati,
si accorsero della presenza del Signore;
14poiché colui che prima avevano esposto e poi deriso,
al termine degli avvenimenti dovettero ammirarlo,
dopo aver patito una sete ben diversa da quella dei giusti.

15In cambio dei ragionamenti insensati della loro ingiustizia,
in cui, errando, rendevano onori divini
a rettili senza parola e a bestie spregevoli,
tu inviasti contro di loro come punizione
una moltitudine di animali irragionevoli,
[vv. 16-17]
18o bestie molto feroci, prima sconosciute e create da poco,
che esalano un alito infuocato
o emettono un crepitìo di vapore
o sprizzano terribili scintille dagli occhi,
19delle quali non solo l’assalto poteva sterminarli,
ma lo stesso aspetto terrificante poteva annientarli.
20Anche senza queste potevano cadere con un soffio,
perseguitati dalla giustizia
e dispersi dal tuo soffio potente,
ma tu hai disposto ogni cosa con misura, calcolo e peso.
[vv. 21-23]

24Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
25Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?
[v. 26]

[v. 1]
2Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.

[vv. 3-4]
5Questi spietati uccisori dei loro figli,
divoratori di visceri in banchetti di carne umana e di sangue,
iniziati in orgiastici riti,
6genitori che uccidevano vite indifese,
hai voluto distruggere per mezzo dei nostri padri,
7perché la terra a te più cara di tutte
ricevesse una degna colonia di figli di Dio.
8Ma hai avuto indulgenza anche di costoro, perché sono uomini,
mandando loro vespe come avanguardie del tuo esercito,
perché li sterminassero a poco a poco.

9Pur potendo in battaglia dare gli empi nelle mani dei giusti,
oppure annientarli all’istante
con bestie terribili o con una parola inesorabile,
[v. 10]
11perché era una stirpe maledetta fin da principio;
e non perché avessi timore di qualcuno
tu concedevi l’impunità per le cose in cui avevano peccato.
[vv. 12-13]
14Né un re né un sovrano potrebbero affrontarti
in difesa di quelli che hai punito.
15Tu, essendo giusto, governi tutto con giustizia.
Consideri incompatibile con la tua potenza
condannare chi non merita il castigo.
[vv. 16-17]
18Padrone della forza, tu giudichi con mitezza
e ci governi con molta indulgenza,
perché, quando vuoi, tu eserciti il potere.

[vv. 19-20]
21con quanta maggiore attenzione hai giudicato i tuoi figli,
con i cui padri concludesti, giurando,
alleanze di così buone promesse!
[v. 22]
23Perciò quanti vissero ingiustamente con stoltezza
tu li hai tormentati con i loro stessi abomini.
24Essi si erano allontanati troppo sulla via dell’errore,
scambiando per dèi gli animali più abietti e più ripugnanti,
ingannati come bambini che non ragionano.
25Per questo, come a fanciulli irragionevoli,
hai mandato un castigo per prenderti gioco di loro.
[v. 26]
27Infatti, soffrendo per questi animali, s’indignavano
perché puniti con gli stessi esseri che stimavano dèi,
e capirono e riconobbero il vero Dio,
che prima non avevano voluto conoscere.
Per questo la condanna suprema si abbatté su di loro.

1Davvero vani per natura tutti gli uomini
che vivevano nell’ignoranza di Dio,
e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è,
né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice.
2Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce,
la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo
essi considerarono come dèi, reggitori del mondo.
3Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi,
pensino quanto è superiore il loro sovrano,
perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.
[vv. 4-5]
6Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero,
perché essi facilmente s’ingannano
cercando Dio e volendolo trovare.
[vv. 7-8]
9perché, se sono riusciti a conoscere tanto
da poter esplorare il mondo,
come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?

[v. 10]
11Ecco un falegname:
dopo aver segato un albero maneggevole,
ha tagliato facilmente tutta la corteccia intorno
e, avendolo lavorato abilmente,
ha preparato un oggetto utile alle necessità della vita;
[vv. 12-16]
17Quando prega per i suoi beni, per le nozze e per i figli,
non si vergogna di parlare a quell’oggetto inanimato,
e per la sua salute invoca un essere debole,
18per la sua vita prega una cosa morta,
per un aiuto supplica un essere inetto,
per il suo viaggio uno che non può usare i suoi piedi;
19per un guadagno, un lavoro e un successo negli affari,
chiede abilità a uno che è il più inabile con le mani.

[v. 1]
2Questa infatti fu inventata dal desiderio di guadagni
e fu costruita da una saggezza artigiana;
[v. 3]
4mostrando che puoi salvare da tutto,
sì che uno possa imbarcarsi anche senza esperienza.
5Tu non vuoi che le opere della tua sapienza siano inutili;
per questo gli uomini affidano la loro vita anche a un minuscolo legno
e, avendo attraversato i flutti su una zattera, furono salvati.
[vv. 6-7]
8maledetto invece l’idolo, opera delle mani, e chi lo ha fatto;
questi perché lo ha preparato,
quello perché, pur essendo corruttibile, è stato chiamato dio.
[vv. 9-12]

13Essi non esistevano dall’inizio e non esisteranno in futuro.
14Entrarono nel mondo, infatti, per la vana ambizione degli uomini,
per questo è stata decretata loro una brusca fine.
15Un padre, consumato da un lutto prematuro,
avendo fatto un’immagine del figlio così presto rapito,
onorò come un dio un uomo appena morto
e ai suoi subalterni ordinò misteri e riti d’iniziazione;
[v. 16]
17alcuni uomini, non potendo onorarli di persona perché distanti,
avendo riprodotto le sembianze lontane,
fecero un’immagine visibile del re venerato,
per adulare con zelo l’assente, come fosse presente.
18A estendere il culto anche presso quanti non lo conoscevano,
spinse l’ambizione dell’artista.
19Questi infatti, desideroso senz’altro di piacere al potente,
si sforzò con l’arte di renderne più bella l’immagine;
[v. 20]
21Divenne un’insidia alla vita il fatto che uomini,
resi schiavi della disgrazia e del potere,
abbiano attribuito a pietre o a legni il nome incomunicabile.

[vv. 22-24]
25Tutto vi è mescolato:
sangue e omicidio, furto e inganno,
corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro,
26sconcerto dei buoni, dimenticanza dei favori,
corruzione di anime, perversione sessuale,
disordini nei matrimoni, adulterio e impudicizia.
[vv. 27-30]
31Infatti non la potenza di coloro per i quali si giura,
ma la giustizia che punisce i peccatori
persegue sempre la trasgressione degli ingiusti.

[vv. 1-4]
5la cui vista negli stolti provoca il desiderio,
l’anelito per una forma inanimata di un’immagine morta.
6Amanti di cose cattive e degni di simili speranze
sono coloro che fanno, desiderano e venerano gli idoli.

7Un vasaio, impastando con fatica la terra molle,
plasma per il nostro uso ogni vaso.
Ma con il medesimo fango modella
i vasi che servono per usi nobili
e quelli per usi contrari, tutti allo stesso modo;
quale debba essere l’uso di ognuno di essi
lo giudica colui che lavora l’argilla.
8Quindi, mal impiegando la fatica,
con il medesimo fango plasma un dio vano,
egli che, nato da poco dalla terra,
tra poco ritornerà alla terra da cui fu tratto,
quando gli sarà richiesta l’anima, avuta in prestito.
[vv. 9-11]
12Ma egli considera la nostra vita come un gioco da bambini,
l’esistenza un mercato lucroso.
Egli dice che da tutto, anche dal male, si deve trarre profitto.
13Costui infatti sa di peccare più di tutti,
fabbricando con materia terrestre fragili vasi e statue.

14Ma sono tutti stoltissimi e più miserabili di un piccolo bambino
i nemici del tuo popolo, che lo hanno oppresso.
15Perché essi considerarono dèi anche tutti gli idoli delle nazioni,
i quali non hanno né l’uso degli occhi per vedere,
né narici per aspirare aria,
né orecchie per udire,
né dita delle mani per toccare,
e i loro piedi non servono per camminare.
16Infatti li ha fabbricati un uomo,
li ha plasmati uno che ha avuto il respiro in prestito.
Ora nessun uomo può plasmare un dio a lui simile;
17essendo mortale, egli fabbrica una cosa morta con mani empie.
Egli è sempre migliore degli oggetti che venera,
rispetto ad essi egli ebbe la vita, ma quelli mai.
[v. 18]
19Non sono tali da invaghirsene,
come capita per il bell’aspetto di altri animali;
furono persino esclusi dalla lode e dalla benedizione di Dio.

1Per questo furono giustamente puniti con esseri simili
e torturati con una moltitudine di bestie.
[v. 2]
3perché quelli che desideravano cibo,
a causa del ribrezzo per gli animali inviati contro di loro,
perdessero anche l’istinto della fame,
mentre questi, rimasti privi di cibo per un breve periodo,
provassero un gusto insolito.
4Era necessario che su quei tiranni
si abbattesse una carestia implacabile
e a questi si mostrasse soltanto
come erano tormentati i loro nemici.

5Quando infatti li assalì il terribile furore delle bestie
e venivano distrutti per i morsi di serpenti sinuosi,
la tua collera non durò sino alla fine.
[vv. 6-8]
9Essi infatti furono uccisi dai morsi di cavallette e mosconi,
né si trovò un rimedio per la loro vita,
meritando di essere puniti con tali mezzi.
[v. 10]
11Perché ricordassero le tue parole,
venivano feriti ed erano subito guariti,
per timore che, caduti in un profondo oblio,
fossero esclusi dai tuoi benefici.
[vv. 12-20]

21Questo tuo alimento manifestava la tua dolcezza verso i figli,
si adattava al gusto di chi ne mangiava,
si trasformava in ciò che ognuno desiderava.

22Neve e ghiaccio resistevano al fuoco e non si fondevano,
perché sapessero che il fuoco, che ardeva nella grandine
e lampeggiava nelle piogge, distruggeva i frutti dei nemici;
[vv. 23-24]
25Per questo anche allora, adattandosi a tutto,
era al servizio del tuo dono che nutre tutti,
secondo il desiderio di chi ti pregava,
[vv. 26-29]

1I tuoi giudizi sono grandi e difficili da spiegare;
per questo le anime senza istruzione si sono ingannate.
2Infatti gli ingiusti, avendo preteso di dominare il popolo santo,
prigionieri delle tenebre e incatenati a una lunga notte,
chiusi sotto i loro tetti, giacevano esclusi dalla provvidenza eterna.
3Credendo di restare nascosti con i loro peccati segreti,
sotto il velo oscuro dell’oblio,
furono dispersi, terribilmente spaventati
e sconvolti da visioni.
4Neppure il nascondiglio in cui si trovavano li preservò dal timore,
ma suoni spaventosi rimbombavano intorno a loro
e apparivano lugubri spettri dai volti tristi.
5Nessun fuoco, per quanto intenso, riusciva a far luce,
neppure le luci più splendenti degli astri
riuscivano a rischiarare dall’alto quella notte cupa.
[vv. 6-7]
8Infatti quelli che promettevano di cacciare
timori e inquietudini dall’anima malata,
languivano essi stessi in un ridicolo timore.
9Anche se nulla di spaventoso li atterriva,
messi in agitazione al passare delle bestie e ai sibili dei rettili,
morivano di tremore,
rifiutando persino di guardare l’aria che in nessun modo si può evitare.
10La malvagità condannata dalla propria testimonianza
è qualcosa di vile
e, oppressa dalla coscienza, aumenta sempre le difficoltà.
[vv. 11-12]
13Ma essi, durante tale notte davvero impotente,
uscita dagli antri del regno dei morti anch’esso impotente,
mentre dormivano il medesimo sonno,
[vv. 14-15]
16agricoltore o pastore
o lavoratore che fatica nel deserto,
sorpreso, subiva l’ineluttabile destino,
perché tutti erano legati dalla stessa catena di tenebre.
[vv. 17-19]
20Soltanto su di loro si stendeva una notte profonda,
immagine della tenebra che li avrebbe avvolti;
ma essi erano a se stessi più gravosi delle tenebre.

[vv. 1-2]
3Invece desti loro una colonna di fuoco,
come guida di un viaggio sconosciuto
e sole inoffensivo per un glorioso migrare in terra straniera.
4Meritavano di essere privati della luce e imprigionati nelle tenebre
quelli che avevano tenuto chiusi in carcere i tuoi figli,
per mezzo dei quali la luce incorruttibile della legge
doveva essere concessa al mondo.

5Poiché essi avevano deliberato di uccidere i neonati dei santi
– e un solo bambino fu esposto e salvato –,
tu per castigo hai tolto di mezzo la moltitudine dei loro figli,
facendoli perire tutti insieme nell’acqua impetuosa.
6Quella notte fu preannunciata ai nostri padri,
perché avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.
7Il tuo popolo infatti era in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
[v. 8]
9I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito le sacre lodi dei padri.
[v. 10]
11Con la stessa pena il servo era punito assieme al padrone,
l’uomo comune soffriva le stesse pene del re.
12Tutti insieme, nello stesso modo,
ebbero innumerevoli morti,
e i vivi non bastavano a seppellirli,
perché in un istante fu sterminata la loro prole più nobile.
13Quanti erano rimasti increduli a tutto per via delle loro magie,
allo sterminio dei primogeniti confessarono
che questo popolo era figlio di Dio.
[vv. 14-16]
17Allora improvvisi fantasmi di sogni terribili li atterrivano
e timori inattesi piombarono su di loro.
[vv. 18-19]

20L’esperienza della morte colpì anche i giusti
e nel deserto ci fu il massacro di una moltitudine,
ma l’ira non durò a lungo,
21perché un uomo irreprensibile si affrettò a difenderli,
avendo portato le armi del suo ministero,
la preghiera e l’incenso espiatorio;
si oppose alla collera e mise fine alla sciagura,
mostrando di essere il tuo servitore.
[v. 22]
23Quando ormai i morti erano caduti a mucchi gli uni sugli altri,
egli, ergendosi là in mezzo, arrestò l’ira
e le tagliò la strada che conduceva verso i viventi.
24Sulla sua veste lunga fino ai piedi portava tutto il mondo,
le glorie dei padri scolpite su quattro file di pietre preziose
e la tua maestà sopra il diadema della sua testa.
25Di fronte a queste insegne lo sterminatore indietreggiò, ebbe paura,
perché bastava questa sola prova dell’ira divina.

[v. 1]
2cioè che, dopo aver loro permesso di andarsene
e averli fatti partire in fretta,
cambiato proposito, li avrebbero inseguiti.
3Mentre infatti erano ancora occupati nei lutti
e piangevano sulle tombe dei morti,
presero un’altra decisione insensata
e inseguirono come fuggitivi quelli che già avevano pregato di partire.
4A questo estremo li spingeva un meritato destino,
che li gettò nell’oblio delle cose passate,
perché colmassero la punizione
che ancora mancava ai loro tormenti,
5e mentre il tuo popolo intraprendeva un viaggio straordinario,
essi incappassero in una morte singolare.
6Tutto il creato fu modellato di nuovo
nella propria natura come prima,
obbedendo ai tuoi comandi,
perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi.
[vv. 7-8]
9Furono condotti al pascolo come cavalli
e saltellarono come agnelli esultanti,
celebrando te, Signore, che li avevi liberati.
10Ricordavano ancora le cose avvenute nel loro esilio:
come la terra, invece di bestiame, produsse zanzare,
come il fiume, invece di pesci, riversò una massa di rane.
11Più tardi videro anche una nuova generazione di uccelli,
quando, spinti dall’appetito, chiesero cibi delicati;
[v. 12]

13Sui peccatori invece piombarono i castighi
non senza segni premonitori di fulmini fragorosi;
essi soffrirono giustamente per le loro malvagità,
perché avevano mostrato un odio tanto profondo verso lo straniero.
[v. 14]
15Non solo: per i primi ci sarà un giudizio,
perché accolsero ostilmente i forestieri;
16costoro invece, dopo averli festosamente accolti,
quando già partecipavano ai loro diritti,
li oppressero con lavori durissimi.
17Furono perciò colpiti da cecità,
come quelli alla porta del giusto,
quando, avvolti fra tenebre fitte,
ognuno cercava l’ingresso della propria porta.

18Difatti gli elementi erano accordati diversamente,
come nella cetra in cui le note variano la specie del ritmo,
pur conservando sempre lo stesso tono,
come è possibile dedurre da un’attenta considerazione degli avvenimenti.
19Infatti animali terrestri divennero acquatici,
quelli che nuotavano passarono sulla terra.
[v. 20]
21Le fiamme non consumavano le carni
di fragili animali che vi camminavano sopra,
né scioglievano quel celeste nutrimento di vita,
simile alla brina e così facile a fondersi.
22In tutti i modi, o Signore, hai reso grande e glorioso il tuo popolo
e non hai dimenticato di assisterlo in ogni momento e in ogni luogo.

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